Marzo 2014
Anno XII - Marzo 2014 - Nr 129
L’Osservatorio del mercato immobiliare ha presentato un rapporto relativo al mercato del mattone nella seconda metà dello scorso anno
Immobili, nel 2013 giù prezzi e affari La situazione è ancora difficile. Basso il valore delle case, basso il numero di compravendite. Milano e Firenze le piazze più in salute
di Cesare Gilardi
Il mercato immobiliare italiano nel quarto trimestre del 2013 presenta ancora un segno negativo, con un calo complessivo delle compravendite pari al 7,5%; nel terzo trimestre 2013 il calo registrato era pari al 6,6%. Sono i dati della nota trimestrale dell'Osservatorio del mercato immobiliare, presentati il 10 marzo dal vicedirettore delle Agenzie delle Entrate Gabriella Alemanno. La crisi c'è e si sente. La via d'uscita sembra ancora lontana e lo dimostra la portata degli affari conclusi nella seconda parte dell'anno passato. L’appello che arriva dalle associazioni di categoria e da tutti gli addetti al settore edile è quello di ridare fiato al mercato. I repentini cambi di rotta del governo negli ultimi mesi certamente non aiutano a vederci chiaro. Gli esperti continuano a dare iniezioni di fiducia ma segnali concreti al momento non se ne vedono. I dati che analizziamo nel servizio s o n o l’amara testimonianaza di un momento difficile e molto ingeneroso per i proprietari di immobili e per potenziali acquirenti. Nel 2013, infatti, complessivamente il valore di scambio delle abitazioni compravendute in Italia è stato stimato pari a 66,8 miliardi, circa 8 miliardi meno del 2012, con un calo del 10,7%. L'Osservatorio del mercato immobiliare ha fotografato questa panoramica sullo stato di salute del mattone italiano.
Quanto al valore delle case la mappatura italiana cambia ulteriormente: le flessioni maggiori sono a Torino, Genova e Napoli. I cali più lievi, invece, si registrano a Milano e Venezia
L’iniziativa Emergenza abitativa, il progetto
Nel settore residenziale, solo abitazioni, si è registrato nel 2013 un calo delle compravendite pari al 9,2%, 403.124 unità, il livello registrato è inferiore a quello del 1985. Le compravendite di abitazioni realizzate nel 2013 avvalendosi di un mutuo con iscrizione di ipoteca sugli immobili acquistati a garanzia del credito, mostrano un tasso di variazione negativo rispetto al 2012, meno 7,7%. Nel quarto trimestre 2013, inoltre, il calo delle compravendite si intensifica nelle otto maggiori città italiane per popolazione dove, con 18.006 abitazioni scambiate, mentre il tasso registrato nel IV trimestre del 2013 è del meno 8,3%. Più precisamente, tra le città spiccano le performance di Milano e Firenze che mostrano tassi di variazione ampiamente positivi: entrambe registrano un rialzo di quasi il
13%. In decisa flessione le compravendite a Torino (-13,6%), Roma (-10,7%), Palermo (-8,5%) e a Genova (-5,3%). Quanto al valore delle case la mappatura italiana cambia ulteriormente, con una netta differenza tra Nord e Sud Italia. Il valore medio stimato di un’abitazione compravenduta nel secondo semestre del 2013 è pari a circa 164mila euro, tremila euro in meno rispetto allo stesso trimestre 2012, meno 1,8%. Le città che rilevano le flessioni maggiori sono Torino (-4%), Genova (3,8%) e Napoli (-3,1%), mentre cali più lievi si sono registrati nelle città di Verona (-0,2%), Venezia (-0,4%) e Milano (-0,5%), non a caso centri del Nord. Al Sud Italia, invece, la situazione è più complessa che altrove. Il settore è in ginocchio.
Confedilizia ha presentato ai primi di marzo il progetto "Pronto Casa" contro l'emergenza abitativa nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il Presidente Sforza Fogliani e il Segretario generale Spaziani Testa. "Pronto Casa" fa leva sulla normativa della legge 431 del 1998 e su un contratto tipo di locazione predisposto dalla Confedilizia che i Comuni possono utilizzare per acquisire in locazione da privati unità immobiliari da assegnare poi (con procedure amministrative o di diritto civile a loro scelta) a nuclei familiari che necessitano di un alloggio. Nel corso della conferenza stampa è stato in particolare evidenziato che, per gli immobili tolti in locazione dai Comuni, la legge consente che il contenuto dei contratti possa essere adattato per i suoi vari aspetti (durata, canone ecc.) alle esigenze delle singole fattispecie. Per quanto attiene agli oneri accessori, il contratto tipo predisposto dalla Confedilizia prevede l'applicazione della Tabella oneri. «Il nostro progetto è caratterizzato da una piena flessibilità contrattuale, perfettamente coerente con la normativa locatizia in vigore - ha detto il Presidente confederale Sforza Fogliani -. Alla flessibilità, il nostro progetto unisce una semplicità di applicazione e tempi per rispondere all'emergenza abitativa senza paragoni. Calcoliamo che questo strumento, caratterizzato fra l'altro anche da una piena trasparenza, possa consentire ai Comuni risparmi fino al 50/60 per cento della loro attuale spesa considerato che in molti casi i Comuni sono costretti a ricorrere a strutture alberghiere. Auspichiamo che i Prefetti interessati dalle situazioni locali a questa problematica vogliano anche controllare quanti Comuni utilizzano o utilizzeranno questa semplice possibilità antiemergenza».