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Edizione Calabria

INFOAPPALTI

Anno XI - Ottobre 2013 - Nr. 124

Presentato un ddl alla Camera: collaborazione tra pubblico e privato insieme a sostegno del mercato immobiliare

Edilizia residenziale, una legge per ripartire Obiettivo: mobilitare risorse materiali e finanziarie utili alla ripresa del mercato dell’affitto e dell’edilizia residenziale pubblica Una nuova, organica e moderna politica di edilizia residenziale pubblica per mobilitare risorse finanziarie e immobiliari in collaborazione con i privati e consentire alle famiglie e alle categorie più deboli di avere una casa, in acquisto o in affitto, a costi contenuti. Questo è l'obiettivo della proposta di legge presentata alla Camera in cui si prevedono disposizioni in materia di programmazione e finanziamento dell'edilizia residenziale pubblica, agevolazioni tributarie in favore dei soggetti operanti nel settore e misure per il sostegno del mercato delle locazioni. Il disegno di legge arriva anche in risposta agli ultimi dati poco confortanti relativi all’andamento del mercato immobiliare e delle costruzioni. Tra il 2007 e il 2012 il mercato delle costruzioni al netto degli investimenti in fonti energetiche rinnovabili, ha perso infatti circa 45 miliardi di euro. Lo conferma il Rapporto Formedil-Cresme 2013, presentato a inizio ottobre nel corso della seconda delle Giornate della formazione, organizzate dal Formedil, Ente nazionale per la formazione e l'addestramento professionale nell'edilizia. «Si tratta di una perdita pari al 30% del picco di mercato toccato nel 2007 – si spiega nel rapporto -. Se il 2010 e il 2011 hanno rappresentato l'accettazione di un nuovo ordine di gran-

dezza per il mercato delle costruzioni, il 2012 e il 2013 sono gli anni di una nuova grave fase critica. Solo il recupero e i nuovi mercati dell'energy technology tengono in piedi le costruzioni. Cresce chi è in grado di lavorare all'estero, chi è in grado di interpretare i nuovi segmenti emergenti del mercato e chi è in grado di migliorare prodotto e produttività di settore». Secondo i dati dell'Osservatorio Casse Edili, l'attività edilizia tra il 2008 e il 2012 si è ridotta del 34% come numero di ore lavorate. La proposta si basa sulla collaborazione tra pubblico e privato con un particolare ruolo del sistema creditizio per la mobilitazione di risorse materiali e finanziarie, con l'obbiettivo di stimolare la ripresa di un mercato dell'affitto e di rilanciare azioni dirette di promozione dell'edilizia residenziale pubblica da parte delle amministrazioni pubbliche. Si prevede in particolare la costituzione di fondi immobiliari e di strumenti finanziari (tra cui il Fondo rotativo a sostegno dell'edilizia residenziale pubblica presso la Cassa depositi e prestiti) destinati all'incremento dell'offerta abitativa di carattere pubblico, coniugando regolamentazione urbanistica, risparmio delle risorse pubbliche, promozione dell'iniziativa economica privata e sostegno al mercato.

Confedilizia: «Paghiamo questo tributo senza nemmeno saperlo»

Casa, nuovo record sulle aliquote Un nuovo record per il tributo ambientale sulla casa: oltre due terzi delle province italiane hanno adottato l'aliquota nella misura massima del 5% e la media ha raggiunto il 4,48%. I dati emergono da uno studio di Confedilizia che fa presente: «È un tributo che tutti pagano senza neppure saperlo». I dati si riferiscono al 2012 in quanto per il 2013, con il decreto Imu, le amministrazioni hanno ancora tempo per deliberare, fino al 30 novembre. La media nazionale ha raggiunto il 4,48%, contro il 4,41% dell'anno prima. «Il tributo provinciale per l’ambiente ha avuto una costante crescita - sottolinea Confedilizia - passando da una aliquota media del 3,08% registrata nel 1993 ad un’aliquota media del 4,48% toccata nel 2012». L’area con l'aliquota media più elevata è quella del Nord (4,84%), seguita dal Centro (4,69%) e dal Sud e dalle Isole (4,31%). Nel 2012 le province di Gorizia e di Matera sono state le uniche amministrazioni che hanno disposto una diminuzione dell'aliquota mentre, sempre nello stesso anno, le province di Brescia e Firenze hanno aumentato l'aliquota portandola al valore del 5%.

Donati 40mila euro, per i lavori di ricostruzione dopo il terremoto

Il Notariato è con l’Emilia I notai di tutta Italia, coordinati dal Comitato Notai per l'Emilia-Romagna devolvono 40mila euro destinati ai lavori di ricostruzione e recupero della Biblioteca Comunale. A Finale Emilia il notaio Maria Luisa Cenni, consigliere nazionale del Notariato per l’Emilia Romagna e Fernando Ferioli, sindaco pro tempore del Comune di Finale Emilia hanno sottoscritto a fine settembre la convenzione che consentirà l'accredito materiale e immediato della somma di 40mila euro, che il comune ha già destinato alla ricostruzione della biblioteca secondo l’intento caldeggiato dai Notai. Il Comitato Notai per l'Emilia-Romagna si è costituito spontaneamente lo scorso anno all’interno del consiglio nazionale del Notariato sin dalle prime ore successive al sisma del 20-29 maggio, allo scopo di attivarsi in un’iniziativa di solidarietà, per raccogliere fondi da destinare alle popolazioni vittime dell’evento. «Nonostante i venti di crisi, che spirano per tutti forti ed implacabili _ sottolinea il notaio Maria Luisa Cenni il Comitato è riuscito a raccogliere, sensibilizzando i Notai di tutta Italia, una somma considerevole, destinandola ad una iniziativa specifica, con l’obiettivo di contribuire ad accelerare la ripresa, oltre che economica, anche culturale, delle popolazioni del comprensorio colpito dal sisma».

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