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il Corriere dei due mari Servizi a cura di Carlo Talarico per il Corriere dei due mari SPORT

Febbraio 2009

Il "secondo" derby con la Vibonese senza vincitori Le squadre si sono affrontate a distanza di una settimana dal rinvio per impraticabilità del terreno di gioco In questo numero

Calcio

Tutte le volte in cui nebbia e pioggia hanno impedito alle aquile di giocare

Vigor Lamezia

La formazione di mister Ammirata rimedia una brutta sconfitta ad Atessa con la Val di Sangro. Ora bisogna ripartire

di Carlo Talarico La lunga storia del calcio a Catanzaro contiene una microstoria altrettanto lunga di gare sospese per via di condizioni impossibili e perciò inconciliabili con lo sport giocato. Tanto a Catanzaro che in trasferta, i giallorossi si sono fermati diverse volte. Questi "avvenimenti", dunque, iniziano nel 1949, allorquando il 19 giugno ci si reca a Brindisi per il recupero di una gara in precedenza sospesa per la impraticabilità del terreno di gioco pugliese. La partita termina con la sconfitta della squadra giallorossa (2-1) che in quella stagione si piazza al quindicesimo posto del girone D di serie C, conquistando ad ogni modo la salvezza. Il 20 dicembre del 1953, nella nuova serie C a girone unico, il Catanzaro affronta una delle trasferte più lunghe, Venezia, malauguratamente però, la partita viene sospesa. Nel recupero del 24 gennaio 1954, termina 1-1 coi giallorossi allenati da Orlando Tognotti in vantaggio con Scroccaro, poi raggiunti da Corti. Nella stagione seguente il calendario riserva alle aquile del presidente Aldo Ferrara, un’altra gara nel periodo natalizio nel profondo nord, stavolta si va a Piacenza. Si gioca fino al 68’ quando la nebbia avvince tutto e tutti e, sul risultato di partenza, costringe le squadre alla ripetizione della gara il 16 gennaio 1955, allorquando i giallorossi vengono sconfitti dai biancorossi che vanno a segno con Carminati. In quella stessa stagione, poi, un’altra gara viene sospesa per nebbia, il 28 marzo 1954, infatti, Catanzaro e Sambenedettese devono fermarsi sul risultato favorevole agli adriatici (1-0 con rete di Traini II). Nel recupero disputato il successivo 11 aprile termina senza vincitori e senza reti. Stranissima e comunque triste, invece, la storia di una gara maledetta, Pavia-Catanzaro della stagione 1956/’57. Si gioca il 28 ottobre. I giallorossi stanno per espugnare il terreno di gioco dei lombardi grazie ad una rete di Stefano Raise quando, corre il minuto numero 82, il mediano Pietro

a pagina 28

Basket Nuovo Basket Soverato

Gara rinviata a data da destinarsi: il Cus Cosenza causa maltempo non riesce ad arrivare in tempo utile al Palasport di Sant’Andrea sullo Jonio a pagina 33

Rugby Dioscuri Lamezia

Ben 16 ore di viaggio fino a Brindisi ma poi il team non può scendere in campo perché lo stesso risulta impraticabile a pagina 31

Torrini per contendere di testa la palla ad un avversario nel ricadere si accascia. E’ inutile il prodigarsi dei soccorritori e la corsa in ospedale, dove il forte calciatore giunge cadavere. Gara da ripetere. Si rigioca il 19 dicembre (una data che per il Catanzaro come già visto significa rinvio) ma il match, causa nebbia, viene interrotto al 58’. Finalmente, poi, al terzo tentativo il 6 febbraio 1957 Pavia-Catanzaro finisce con la vittoria calabrese, grazie alla rete di Giancarlo Fabrello. Tre trasferte a Pavia, un calciatore morto e due punti in classifica in una stagione avara per la formazione calabrese che riuscirà, comunque, a conquistare la salvezza. Sempre nel 1957, per l’esattezza il 29 dicembre (ancora in serie C), tocca ai giallorossi guidati da Piero Pasinati e alla Biellese fermarsi dopo nove minuti di gioco per via della nebbia. Le contendenti si ripresentano al Militare il 19

febbraio 1958 e le aquile liquidano i piemontesi con un poker firmato da Luciano Scroccaro, Stefano Raise (autore di una doppietta) e Antonio Lionetti. Passano gli anni, anzi i decenni e si giunge al 7 marzo del 2004, campionato di serie C1, il lanciatissimo Catanzaro guidato da Piero Braglia si trova davanti il Paternò e una nebbia tipicamente milanese che impedisce l’inizio dell’incontro. Non si gioca e ci si ripresenta sul rettangolo di gioco il 31 marzo. Antonio Morello e Giorgio Corona piegano le resistenze dei siciliani allenati dall’ex catanzarese Maurizio Pellegrino. A seguire non si gioca al Ceravolo, ancora una volta a causa della nebbia anche se il terreno di gioco risulta alquanto imbibito da abbondanti precipitazioni, il 28 gennaio 2006. Teatro della gara è l’ultima serie B disputata dalla gloriosa Unione Sportiva.

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Il Catanzaro e il Verona riescono a stare in campo solo 4 minuti, avvolte come sono dalla nebbia che in quei pochi secondi genera anche un parapiglia tra calciatori delle opposte fazioni. Il pubblico non se ne accorge e fischia perché il corrispettivo del costo del biglietto si chiama nebbia. Giunge, fortunatamente, il triplice fischio finale e, per la prima volta in Italia, la gara riprende dal minuto in cui si è verificata l’interruzione. Il successivo 18 febbraio si disputano i rimanenti 86 minuti di gioco, ma tanto i giallorossi allenati da Bruno Giordano che i gialloblu di Massimo Ficcadenti non riescono a superarsi. Ora è stata la volta di Catanzaro e Vibonese fermate dall’acqua caduta copiosamente. Tirando le somme siamo già a quota tre gare rinviate al Ceravolo nel giro di cinque anni. Si avvicinerà mica un’altra era delle glaciazioni?


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