X
Anno 6 - n. 100 - maggio 2007
4 -8
TECNOLOGIA
15
LIBRI&MUSICA
9 - 13
22 - 23
SPORT
100
CRONACA
PRIMO PIANO
euro 1,50
QuiNotizie Sardegna Nord taglia il traguardo dei cento numeri
RUBRICHE
26 - 29
31
2 Controcopertina
Finalmente!
Questo numero di “Qui Sardegna Nord” è stato chiuso alle 16 di lunedì 28 maggio
3 Primo piano
Un giornale decisamente diverso: con questo scopo è nato, cinque anni fa, Qui Sardegna Nord, free press quindicinale, volutamente di stampo generalista. Una pubblicazione che nel corso degli anni è cambiata notevol-
mente: basti guardare la prima pagina del numero 1, datato giugno 2005, per accorgersene. E’ cambiata la grafica, allora più da quotidiano che da periodico, così come la redazione. Curioso, oggi, scorrere quella prima:
dove si riportava la notizia della vittoria del centrodestra alle amministrative, quantomai attuale, largo spazio alla politica locale, turismo e qualche consiglio sul vivere bene, colonne portanti e rubriche fisse del no-
stro giornale. Un giornale che col tempo è migliorato, entrando sempre di più nelle case dei lettori. E che continuerà a lavorare con un unico scopo: informare, solo in nome della verità.
4 Primo piano
Le più alte cariche del territorio salutano con entusiasmo il centesimo numero del nostro giornale
Le istituzioni: “Auguri QuiSardegna” Il sindaco di Sassari: “Affrontati grandi temi ma anche i dettagli della città” Accolgo con grande piacere l'invito che mi è stato rivolto dalla redazione di Qui Sardegna mirato a celebrare il numero 100 del periodico di informazione e dei suoi cinque anni di attività. Il "compleanno" di un giornale infatti rappresenta sempre una vittoria per l'informazione e più in generale per i principali fruitori delle notizie, i cittadini. Ecco perché rivolgo i miei più sentiti auguri al primo quindicinale di informazione free-press nato nell'isola e distribuito in tutto il Nord Sardegna. La comunicazione con i cittadini è sempre stata sin dall'inizio del nostro mandato, una priorità volta in primo luogo ad un coinvolgimento diretto ed immediato degli stessi, attori principali del cambiamento di una città. Sostenere tutte le realtà editoriali locali in termini di accesso veloce alle informazioni, rappresenta infatti
un'opportunità per le amministrazioni che hanno, attraverso strumenti di comunicazione di questo tipo, la possibilità di raggiungere il più alto
ed eterogeneo numero di lettori. Il promotore locale di Qui Sardegna nato nel 2002 come costola sarda di un progetto sperimentato con suc-
cesso in Calabria e in altre parti d'Italia, è una vivace concessionaria pubblicitaria, che riesce a ritagliarsi nel corso degli anni uno suo spazio di mercato. La redazione è composta da un dinamico gruppo di giovani giornalisti che affrontano gli argomenti di cronaca con un taglio originale e fresco. Nella pagine di Qui Sardegna trovano spazio i grandi temi come le piccole curiosità e un'attenzione particolare viene dedicata a quei personaggi e a quelle storie che non trovano visibilità sull'informazione quotidiana, ma che rappresentano spesso motivo di orgoglio per una città. A Qui Sardegna e ai suoi lettori rivolgo il mio più sincero augurio per il risultato ottenuto e che possa essere il primo di una lunga serie. Gianfranco Ganau Sindaco di Sassari
Giudici: “Avete aperto un varco, meritate un applauso” L'informazione è libertà, e una informazione libera è condizione essenziale perché i principi su cui fonda la democrazia possano radicarsi e svilupparsi, favorendo quel processo di consapevolezza attraverso cui la società civile giunge a piena maturazione. Una informazione libera è una informazione plurale, e una informazione è plurale quando non è voce del consenso o del dissenso verso il potere, ma è voce di tutte le cittadine e di tutti i cittadini che cercano di dare senso a ciò che ognuno può vedere, sentire, giudicare. E l'informazione libera e plurale è voce di tutti proprio quando cerca di dare senso alle cose attraverso la ricostruzione dei fatti, la narrazione di cose che sono sotto gli occhi di tutti, di ciò che ognuno può vedere, sentire e giudicare, appunto. Da questo punto di vista, essendo stati i primi a sperimentare informazione in maniera del tutto gratuita, potete essere orgogliosi, perchè l'esperienza piccola piccola che portate avanti da anni rappresenta, sul piano dell'impegno per la libertà e il pluralismo dell'informazione, un'impresa straordinaria, grandissima.
Avete aperto un varco, avviato un processo, creato un modello di informazione che a livello locale, nonostante la presenza di numerosissime voci libere e indipendenti, mancava. Offrire informazione gratuitamente, infatti, è un modo certamente diverso dal solito di fare informazione. Si tratta di portare le notizie nei luoghi
dove la gente va per altri motivi, mettere di fronte alla realtà dei fatti anche quelle persone che altrimenti non comprerebbero mai un giornale o non si interesserebbero di cose che invece riguardano tutti. Liberati dal sospetto di chi originariamente riteneva che la stampa gratuita non fosse che una rivoluzione per il mercato pubblicitario, che non fosse vera informazione, oggi possiamo dire senz'altro che il sistema del "free press", anche a livello locale e periodico, è un sistema di informazione originale e innovativo, perché coinvolge i cittadini più indifferenti e quelli meno ascoltati, li coinvolge nel dibattito pubblico, favorendo così l'estensione di quei diritti di cittadinanza che si conquistano solo attraverso la partecipazione alla vita politica, sociale ed economica di una comunità. Se il coraggio che vi ha spinto a iniziare è lo stesso motore che vi induce ad andare avanti, credo proprio che meritiate un applauso. E un augurio sincero e affettuoso: altri mille di questi numeri! Alessandra Giudici Presidente della Provincia di Sassari
5 Primo piano
Da giugno 2002 fino ai giorni nostri: ecco come è cambiato il mondo nei 100 numeri del free press
Cinque anni di storia raccontati da Qui Dall’attacco all’Iraq alla morte del papa, dallo scandalo Parmalat ai “furbetti del quartierino”
Giugno 2002, inizia l'avventura editoriale di Quinotizie Sardegna Nord. In cinque anni, cento numeri di cronaca, costume ed attualità hanno cercato di approfondire e spiegare la realtà locale del nord Sardegna ma anche di guardare al resto del mondo per coglierne, seppure di riflesso, i movimenti e le inquietudini. Proprio quell'anno 2002 fu testimone di vicende i cui echi ancora si sentono nelle cronache e nelle memorie di tutti e che hanno influenzato la storia recente della comunità umana. Meno d'un anno prima, l'attacco terroristico al cuore capitalista dell'America aveva aperto le porte della realtà a scenari che nessuno sceneggiatore holliwoodiano aveva mai osato immaginare. Lo shock era ancora vivo, il futuro incerto come non mai, le ipotesi aperte infinite. L'11 giugno la campagna militare statunitense in Afghanistan otteneva il primo risultato concreto, dopo lo smantellamento del regime talebano, con l'elezione del filoamericano Ahmid Karzai alla carica di presidente ad interim. Fra le molte novità da interpretare di quel 2002, l'entrata in vigore dell'Euro come moneta unica in dodici Paesi dell'Unione. Gli italiani ne capiranno i risultati di lì a pochi mesi, quando inizieranno a vedere i curiosi effetti collaterali di quella rivoluzione sui prezzi. Nel frattempo, i molti entusiasti della new economy hanno una brutta doccia fredda: il 2 gennaio l'Argentina annuncia la bancarotta e le sue obbligazioni diventano carta straccia. Mentre il flusso di prigionieri dall'Afghanistan al carcere molto speciale di Guantanamo inizia in sordina, il procuratore capo della Repubblica di Milano Fancesco Saverio Borrelli inaugura il secondo anno giudiziario dell'era berlusconiana con un appello accorato ai suoi colleghi "Resistere, re-
sistere, resistere". Ma i magistrati non erano gli unici lavoratori italiani preoccupati per il futuro: a giugno viene modificato l'articolo 18 dello statuto dei lavoratori ed ora essere licenziati è più facile. E mentre molti concittadini meditano sull'espatrio, c'è qualcuno che in Italia sogna di tornarci da anni e realizza finalmente il suo sogno: la famiglia Savoia. Intanto la guerra al terrorismo di un'America sempre più paranoica posa gli occhi su un nuovo nemico: l'Iraq di Saddam Hussein viene accusato di possedere armi di distruzione di massa. Il 2003 si apre con lo sbarco del primo contingente militare italiano in Afghanistan, ma gli scienziati provano a distrarci da certe miserie terrene facendoci guardare il cielo con occhi aperti alla speranza: un nuovo pianeta viene scoperto, si chiama Ogle ed è il più lontano mai avvistato. A far tornare tutti coi piedi per terra ci pensa poi George Bush che il 28 gennaio ufficializza la decisione d'invadere l'Iraq confermando la presenza di armi atomiche nel Paese del dittatore Saddam. Ad aprile Nadia Desdemona Lioce, affiliata alle nuove Brigate Rosse, confessa dal carcere il coinvolgimento nell'omicidio di Marco Biagi e Massimo D'Antona. Il malessere sociale è strisciante nel Paese e gli esiti del pluriennale processo a Giulio Andreotti non contribuiscono a placare gli animi: le principali testate nazionali titolano parlando d'assoluzione, ma alcuni giornalisti critici denunciano l'omertà dei colleghi svelando che la sentenza della corte è di prescrizione ma riconosce la colpevolezza di Andreotti per "seria, concreta e continuata collaborazione"con la mafia sino agli anni '80. A giugno Bush afferma che la guerra in Iraq è finita col successo della sua raffazzonata coalizione. E mentre i mi-
litari italiani continuano a rischiare fra le bombe di una guerra ben strana, che è finita ma continua a mietere vittime, Silvio Berlusconi inaugura il semestre di presidenza italiana alla UE esibendosi in un diverbio col deputato Shultz che sarà la barzelletta di mezzo pianeta per mesi. La fine dell'anno riserva ancora brutte sorprese per i risparmiatori italiani col crollo del castello di cartapesta della Parmalat: dietro l'azienda alimentare si nascondeva una voragine di debiti. Il titolo crolla in borsa e le obbligazioni diventano carta da parati. Il 2004 si apre con la scoperta di un nuovo mondo: la sonda Opportunity ha aperto i suoi occhi elettronici su Marte e fa i primi passi sul pianeta rosso. La scena internazionale è dominata dalla paura: George Bush viene rieletto alla presidenza USA nonostante gli scandali e le molte ombre che lo circondano. Alla riconsacrazione di un leader fa eco la definitiva caduta di uno dei suoi rivali, Yasser Arafat, che muore l'11 novembre. In Italia l'arte e la storia chiudono l'anno con la riapertura della Scala di Milano dopo tre anni di chiusura per una contestatissima ristrutturazione, mentre all'altro capo del pianeta 400.000 vite vengono spazzate via da un maremoto. Il 2005 è l'anno della costernazione per la comunità cattolica mondiale a causa della morte di Giovanni Paolo II, sostituito il 19 aprile dal suo più stretto collaboratore Joseph Ratzinger col nome di Benedetto XVI. La guerra in Iraq continua a falcidiare militari e civili, e il 4 marzo fa una vittima eccellente: il funzionario del SISMI Nicola Calipari viene ucciso da raffiche americane mentre libera la giornalista Giuliana Sgrena. A luglio ancora paura terrorismo a Londra per un attentato in cui
muoiono 55 persone. Altri 90 morti a Sharm el Sheik poco dopo. La paura è ancora il comune denominatore delle vicende occidentali, la paranoia monta. Per le vicende italiane il 2005 è sotto il segno dei "furbetti del quartierino": Stefano Ricucci e soci vengono travolti dalle loro ambizioni mentre tentano una scalata illecita ad RCS. La vicenda darà la stura ad un'impressionante serie di strani intrighi che girano intorno al Corriere della Sera e che, passando per le manovre pericolose del reparto di security informatica di Telecom, arriveranno a gettare ombre persino sulla regolarità delle elezioni politiche del 2006, con le quali l'Italia ha chiuso la sua intensa storia d'amore col berlusconismo. Il 2006 è ancora un anno di paure: per la crisi del gas russo, per il nucleare iraniano, per l'influenza aviaria, ma è anche l'anno in cui l'opinione pubblica occidentale inizia forse a riemergere dalla strategia del terrore ed a riflettere sulle proprie responsabilità e sui propri dèmoni. Le indagini su Vittorio Emanuele di Savoia per sfruttamento della prostituzione, "Vallettopoli" e "Calciopoli" sanno di pulizie di primavera e danno l'illusione che tiri aria nuova nel Belpaese. Sin quando il sogno s'incrina di fronte alle ombre di brogli sulle elezioni, ma soprattutto di fronte al completo insabbiamento all'italiana di una vicenda che mina le fondamenta stesse dello Stato e che nessuno sembra voler chiarire. Fare un bilancio di questi cinque anni tumultuosi è un compito arduo per chi guarda al mondo da un angolo della provincia, ma l'onda lunga di queste tempeste neanche tanto lontane QuiSardegna continuerà, almeno, a raccontarla. Stefano Cherchi
6 Primo piano
Da quel lontano giugno 2002 sono cambiate le persone, i mezzi, la qualità di stampa
Cinque anni di entusiasmo Una metamorfosi andata di pari passo con le trasformazioni del territorio Numero 100. Il primo traguardo a tre cifre è raggiunto. Chi lo avrebbe mai detto sei anni fa, quando Qui Sardegna Nord è nato? Sembrava impensabile riuscire a mantenere questa continuità nel tempo. Da quel lontano giugno 2002 sono cambiati i collaboratori e sono migliorate qualità d'impaginazione, stampa e un'infinità di particolari. Ma una cosa è rimasta inalterata nel tempo: l'entusiasmo di tutti per un giornale che aiuta a far riflettere la città. I dati sulla distribuzione parlano di decine di migliaia di copie che ogni quindici giorni vengono distribuite nelle province di Sassari e Olbia-Tempio e che vanno esaurite in pochissime ore. Qui Sardegna Nord è il primo free press isolano che ha abituato i suoi lettori alla notizia “ragionata”: un giornale che esce ogni due settimane deve puntare sull'approfondimento. E in questi cinque anni ha trattato temi vicini a tutti: dalle barriere architettoniche al disagio sociale, dai problemi dello sport e dei trasporti alla piaga della disoccupazione, senza tralasciare argomenti considerati leggeri come le tendenze della moda o le tradizioni popolari e le feste. E soprattutto senza nessun condizionamento di alcuna natura: tutti gli attori della sociaetà, della politica e dell’associazionismo hanno trovato spazio nel nostro giornale, in modo equilibrato. E questo lo diciamo con qualcosa di più di
una punta di orgoglio. Qui Sardegna Nord ha accompagnato le ultime cinque edizioni della Cavalcata Sarda, da ultimo quella dello scorso 20 maggio, fornendo gratuitamente al pubblico, assiepato lungo il percorso, informazioni e curiosità sulla festa della bellezza. E non è mai mancato alla discesa dei Candelieri, corredato di foto e news sui gremi e sui protagonisti dell'evento. Il numero 100 impone una serie di riflessioni e di bilanci: accostare il numero che avete tra le mani alla prima uscita fa quasi
sorridere: appaiono palesi le differenze di un giornale oggi completamente ripensato e riorganizzato, nel suo corpo redazionale e nello stile. Dal febbraio 2005 viene stampato interamente a colori e giunge ai lettori già pinzato con due punti di cucitrice per agevolarne la lettura, con una qualità di stampa inarrivabile per i competitor nel territorio. Qui Nord Sardegna è destinato a crescere e lo potrà fare solo attraverso il sostegno e suggerimenti di coloro che hanno seguito le sue piccole-grandi battaglie e che al pregiudizio hanno preferito le critiche costruttive. Un ringraziamento particolare, forse il più importante, va alle istituzioni e agli imprenditori che negli anni hanno scelto di sostenereil giornale: sono loro che ci hanno accompagnato in questo viaggio che sarà ancora lungo e ricco di soddisfazioni, per i lettori e per gli sponsor. Noi, nel frattempo, continueremo a lavorare con impegno e onestà intellettuale, come abbiamo sempre fatto. Non abbiamo mai parlato di noi e continueremo su questa linea per privilegiare la realtà che abbiamo di fronte: vogliate perdonarci questa parentesi. Tra altri cento numeri ci fermeremo di nuovo a riflettere col vostro aiuto, se vorrete: non per autocelebrarci, ma per renderci conto fin dove siamo arrivati. Anche grazie a voi. La Redazione
7 Primo piano
L’intervento di Guido Talarico, direttore responsabile del nostro giornale
“Grazie a chi ha creduto in noi” “Superata la fase di avviamento, il numero 100 è solo una tappa del viaggio”
“Pronti per nuovi esami con l’umilta di chi ci crede”
Con questa edizione Qui Sardegna festeggia cento numeri. La prima cosa da dire è grazie. Grazie a voi lettori, grazie agli inserzionisti: senza il vostro sostegno, senza la vostra sincera ed apprezzata affezione non saremmo arrivati a tagliare questo prestigioso traguardo. Per un giornale come il nostro aver editato cento numeri significa aver lasciato alle spalle quella difficile fase che è l'avviamento. Cinque anni di lavoro duro in cui abbiamo dovuto confrontarci con un mercato molto competitivo e con le difficoltà tipiche di chi si lancia in una nuova attività. Se oggi possiamo dire di avercela fatta è proprio grazie al consenso dei lettori e al sostegno di chi ha investito pubblicitariamente su queste pagine. Dunque ancora grazie. Difficoltà, dicevamo, ma anche soddisfazioni. La più grande quella di aver potuto raccontare, pur nei limiti delle nostre dimensioni, le vicende di questo nostro territorio con indipendenza e spirito costruttivo. Dando voce, spazio e sostegno in piena libertà semplicemente a chi lavora per lo sviluppo e la crescita della Sardegna.
Lo abbiamo fatto, riteniamo, in modo imparziale, autonomo ed aperto, dando cioè a chiunque la possibilità di esprimere il proprio pensiero, di dare sfogo alle proprie ragioni. Un atteggiamento, questo, che consideriamo essenziale per qualsiasi organo d'informazione, ma soprattutto per un periodico come il nostro che fa della credibilità e dell'indipendenza gli elementi cardine della propria sussistenza. Naturalmente consideriamo questi cento numeri una tappa del nostro viaggio, il passaggio di un percorso che ci auguriamo sia molto più lungo. Sappiamo di poter e dover migliorare e ci impegneremo per farlo con grinta e dedizione ancora maggiore a quella fin qui impiegata. Per farlo però contiamo ancora una volta sul vostro sostegno, che è la vera linfa del nostro lavoro. Consentitemi infine di chiudere con un ringraziamento ad Ubaldo Manca e a tutti i suoi ragazzi. Senza il loro prezioso apporto, Qui Sardegna non sarebbe arrivato dove è, non avrebbe ottenuto i risultati che oggi stiamo celebrando. Guido Talarico direttore di “Qui SardegnaNord”
Sono trascorsi cinque anni da quando il sogno è cominciato. Far nascere un nuovo giornale è un po' come mettere al mondo un figlio. Lo vedi crescere, cadere, rialzarsi. E' un po' soffrire e nel contempo gioire dei suoi successi che poi sono anche i tuoi. Sono trascorsi cinque anni di grande entusiasmo e la riflessione più bella che mi viene da fare è che questo entusiasmo è uguale ancora oggi. Abbiamo scelto di realizzare un giornale gratuito che consentisse di dare una informazione quanto più obbiettiva e libera possibile, ma anche un mezzo pubblicitario che, con investimenti anche minimi, desse la possibilità alle aziende del territorio di comunicare ad una platea ampia. Questa era ed è la nostra mission. Siamo arrivati al numero cento e abbiamo raggiunto un primo obiettivo importante, forse impensabile cinque anni fa. Una data da festeggiare insieme ai lettori
che con i loro suggerimenti e le loro critiche ci hanno consentito di migliorarci, ai nostri inserzionisti che hanno creduto in un mezzo pubblicitario per certi aspetti nuovo ed alternativo per l'editoria in Sardegna, ma anche insieme a tutti coloro che hanno preso parte, a vario titolo e in tempi diversi, a questo sogno che si realizza ogni giorno. Parlo naturalmente dei giornalisti che hanno firmato le pagine del giornale in passato, andando a ricoprire oggi incarichi prestigiosi e quelli che continuano a farlo con dedizione e grande professionalità. Mi riferisco a chi ogni giorno ha il compito difficile di raccogliere la pubblicità in un mercato sempre più difficile e competitivo, ma anche ai centri stampa e ai distributori che fanno in modo di far arrivare il giornale, ogni quindici giorni, in tutto il nord Sardegna. Questo è naturalmente anche il giorno dei ringraziamenti e a tutti
vorrei dire grazie personalmente con stima ed affetto, per aver creduto in noi e per quello che continuerete a fare perché il sogno continui. E infine mi sia consentito ringraziare Guido Talarico e Giuseppe Gangale per la Mediatag SpA che ci hanno consentito di sognare e continuano a farlo insieme a noi. Naturalmente abbiamo altri risultati da raggiungere, altri sogni da realizzare insieme, anche perché, come diceva Mr. Ford, costruttore di automobili, "ci sono due tipi di aziende: quelle che si agitano e quelle che muoiono". Noi ci "agitiamo" molto e vorremmo che molti continuassero a farlo con noi. Qui Sardegna a giugno compie sei anni e comincerà a frequentare la scuola dell'obbligo con gli stessi timori, la curiosità e l'entusiasmo del primo giorno e con l'umiltà di chi sa di avere ancora tanto da imparare. Ubaldo Manca
9 Cronaca
Ad Alghero il penitenziario è stato visibile al pubblico
Il carcere è “aperto” Moderni mosaici e antichi strumenti di sicurezza
La curiosità di poter curiosare da turisti all'interno del carcere è stata fortissima: la Casa circondariale di Alghero ha attirato parecchi visitatori nella due giorni dedicata ai monumenti aperti. Documenti, oggetti appartenuti al passato e ancora indumenti dei detenuti e divise delle Guardie carcerarie, oggi divenute Polizia penitenziaria hanno costituito l'ossatura di una mostra che forse avrebbe avuto una più giusta collocazione all'Asinara. E' dall'ex isola carcere che proviene la maggior parte dei “pezzi” esposti nelle settembrine di Alghero, le anguste celle ormai in disuso da oltre tren-
t'anni. Per la prima volta un istituto penitenziario aperto e funzionante ha aperto le porte al pubblico per mostrare parte della sua storia: all'interno delle settembrine sono ben visibili le scritte sui muri, firmate anche da alcuni attivisti di Lotta Continua. Erano gli anni del carcere duro e Alghero ospitava anche detenuti appartenuti ad organizzazioni terroristiche ed eversive. Le teche custodite nel vecchio camminamento interno, riservato alle guardie, conservano collezioni di strumenti usati per immobilizzare i carcerati più irrequieti, di fronte una serie di serrature che diventano
sempre più piccole e sofisticate mano a mano che si arriva alla nostra epoca. Quegli ambienti angusti e bui sono in forte contrasto con lo spiazzo interno decorato con mosaici realizzati dagli stessi ospiti della casa reclusione di Alghero. Oggi per fortuna le condizioni di vita per i carcerati sono mutate e il programma di reinserimento nella società civile è agevolato da una serie di attività svolte all'interno della struttura. Ci si dedica a lavori di falegnameria, decorazioni di vario genere, ma soprattutto alla lettura. La biblioteca dell'istituto offre un'amplissima scelta tra i suoi 11mila libri. foto e testo di Gabriele Sardu
Continuità, AirOne: “Gli accordi presi vanno rispettati”
"AirOne ha sottoscritto una convenzione e intende rispettarla sino alla fine. Ma se gli altri non rispettano le regole, anche noi non ci sentiremo più vincolati dai patti stabiliti". La battuta al tritolo arriva dall'ufficio stampa della compagnia di Carlo Toto, all'indomani dell'annuncio di Ryanair e Myair di attivare nuovi collegamenti tra la Sardegna e Milano. La convenzione stipulata tra le compagnie non lo consente (o meglio non lo consentirebbe) e una sentenza del Tar del Lazio aveva dato ragione a quella che ormai sembra poco più che una teoria. Ma una nuova buriana, fatta più di carte che di aerei, ha fatto tornare i nuvoloni in un cielo sempre più grigio. Dalla Sardegna a Bergamo: Ryanair non ha perso tempo, dopo il pronunciamento dell'Unione europea che ha di fatto "liberato" gli aeroporti di Malpensa, Ciampino e Orio al Serio, ed ora è pronta a far volare i sui Boeing 737-800 su quelle rotte, fino a poco tempo fa vietate. "Per AirOne contano solo le carte della convenzione firmate a suo tempo: que-
sta convenzione dura tre anni e implica regole precise e rigide. Ma a rispettarle non dobbiamo essere solo noi", è il commento della compagnia. In effetti AirOne di bei soldini in Sardegna ne ha speso parecchi: scegliendo di accollarsi gli oneri di servizio pubblico ha posizionato sullo scalo algherese ben 4 aeromobili, pronti a partire per Roma, Milano, Torino e Bologna tra le 6 e le 7, ogni giorno. Tutto questo ha un costo, anche l'utilizzo di Boeing 737 per la rotta verso il capoluogo piemontese: il bando di gara non richiedeva un aeromobile tanto capiente, ma AirOne ha voluto impiegarlo ugualmente per offrire ai sardi un servizio migliore. Le regole della continuità territoriale cambiano ogni minuto e tendono sempre più al modello corso, un sistema più snello e aperto alla concorrenza e più vicino alle esigenze dei sardi. Peccato però che le compagnie come AirOne e Meridiana abbiano firmato delle carte che rischiano, visti gli ultimi sviluppi, di valere quasi quanto carta straccia. Ga. S.
11 Cronaca
Inaugurato nei giorni scorsi il nuovo centro per anziani voluto dall’amministrazione comunale uscente
Chiaramonti strizza l’occhio al sociale Non solo strumento di sostegno, ma anche una valida opportunità per chi cerca lavoro Costruire ed impegnarsi per migliorare la qualità della vita, con un occhio rivolto al sociale e l'altro a guardare verso l'annoso problema della disoccupazione. Chiaramonti, piccolo centro anglonese, ha celebrato qualche giorno fa l'inaugurazione della sua casa di riposo per anziani sita in via Brigata Sassari. Una struttura progettata per diventare parte integrante della comunità. Voluta per donare assistenza ai sedici anziani che potranno essere ospitati al suo interno. Nata per diventare punto di riferimento per la comunità chiaramontese e per il territorio circostante. Pensata per tentare di arginare il fenomeno della disoccupazione dilagante e, conseguentemente, quello di uno sfrenato d incontrollabile spopolamento. Il sociale prima di tutto. Una scommessa da vincere, puntando sul sostegno da dare a chi tanto ha già vissuto e l'aiuto destinato a chi ancora giovane, deve invece cominciare a vivere e costruirsi una vita di lavoro e famiglia. L'obiettivo, con la realizzazione della casa di riposo, è stato raggiunto. Il ta-
glio del nastro, avvenuto per mano del Presidente della Provincia di Sassari Alessandra Giudici alla presenza del primo cittadino di Chiaramonti Ezio Schintu, che saluta così la sua cittadinanza essendo arrivato ormai a fine mandato, oltre che delle locali autorità religiose e militari, rappresenta appunto il concretizzarsi
Scuola, emergenza Sardegna La presenza della scuola paritaria in Sardegna, ad eccezione di quella dell'infanzia, dove raggiunge il 32% del totale, è pressochè nulla: non raggiunge il 4% nella scuola primaria; equivale allo 0,72% nella secondaria di primo grado, mentre in quella di secondo grado si
ferma all'1,69%. La secondaria di primo grado, inoltre, è presente solo nelle province di Cagliari, Medio Campidano e SulcisIglesiente, cioè nella vecchia provincia di Cagliari, mentre non esiste nel resto del territorio regionale. Il dato è emerso durante la presentazione, a
Sassari, del rapporto 2006 tra sussidiarietà e educazione, curato dalla Fondazione per la sussidiarietà. Secondo i dati Istat del 2001, il 12% della popolazione sarda tra i 15 e i 52 anni non ha la licenza media inferiore. Il dato supera di 2 punti la media nazionale ed è lievemen-
te inferiore a quella del Mezzogiorno. Nella fascia di età compresa tra i 19 e i 34 anni, la regione consolida il primato negativo, con il più basso numero di diplomati (48,34%) rispetto alla media nazionale (53,97%) e a quello del Sud Italia (51,96%).
dell'impegno preso. Un impegno da un milione di euro. Un investimento giusto e necessario fortemente voluto da Schintu e dall'intera amministrazione comunale, portato a conclusione poco meno di due mesi fa successivamente al completamento dei lavori di adeguamento dell'ascensore ed alla realizzazione di una veranda coperta all'ultimo piano. Modernità e confort al servizio dell'anziano residente, al servizio delle famiglie degli ospiti, sia sul piano assistenziale che su quello sociale. Posizionata a pochi passi dal centro socio-culturale, già importante punto di aggregazione e socializzazione, il Centro anziani di via Brigata Sassari è inoltre vicinissimo ai vari esercizi commerciali del paese ed ai giardini pubblici. Non un corpo estraneo, ma la parte di un tutto armonico, secondo un disegno attentamente tracciato e rispondente all'obbligo di soddisfare esigenze condivise. Una risorsa importante in termini di posti di lavoro. Una possibilità per Chiaramonti e per l'Anglona intera. Giovanni Dessole
13 Cronaca
Presentato ufficialmente, dopo l’anteprima di “Monumenti aperti”, il rinnovato ex teatro civico
Palazzo di città splende di nuova luce Riportati all’antica bellezza i fregi del piano superiore, tra poco via al “museo della città” Sassari è orgogliosa del suo nuovo museo e del teatro tirato a lucido: il Palazzo di città ha riaperto i battenti. Un'inaugurazione sobria ed elegante, accompagnata dalle note dell’orchestra del conservatorio per salutare una giornata fausta della cultura sassarese. Non si chiamerà più Teatro civico, ma quello importa molto poco. A stupire sono l'eleganza e la raffinatezza degli ambienti di uno dei palazzi più importanti del capoluogo. "Non posso nascondere la grande emozione che ho provato vedendo quanto è stato realizzato - ha esordito il sindaco di Sassari, Gianfranco Ganau - e voglio sottolineare la vittoria e il successo dell'amministrazione, di questa attuale e di quelle che mi hanno preceduto. In questo percorso c'è stato un gran senso di coerenza e al primo posto si è messo l'interesse per la città". Difficile raccontare lo stupore dei visitatori che non sono voluti mancare alla presentazione del palazzo. E le novità sono tante: "A iniziare dalla scelta di colori hanno sottolineato i curatori dell'opera di restauro - abbiamo cercato di restituire le tinte originarie, adeguando tutti gli impianti della struttura ai più moderni standard di confort e sicurezza". Alle spalle dei professionisti che presentavano l'opera scorrevano
le immagini che mettevano a confronto il palazzo prima e do-
po i lavori. Bello il maestoso lampadario e
preziose le decorazioni lignee color oro che abbelliscono i parapetti dei tre ordini di palchi e del loggione. Fiammanti i velluti rossi della platea e del sipario. E a giudicare dal fresco (a momenti addirittura eccessivo) generato dall'impianto refrigerante durante la presentazione, anche la climatizzazione funziona perfettamente. "Le sorprese sono arrivate soprattutto dagli affreschi delle stanze superiori ha spiegato Ticca - alla cui base abbiamo trovato opere più antiche". Buona anche l'acustica e di grande suggestione la serie di plastici che riproduce il castello di Sassari e la sezione del teatro civico. "Tutto questo però avrà un seguito - ancora il sindaco, orgoglioso tra pochi giorni inaugureremo il museo della città". Sarà possibile ammirare l'abito tradizionale di Sassari e la ricostruzione in scala della discesa dei Candelieri. Se infatti il palazzo di città è stato per decenni il cuore della musica e della prosa, di uguale importanza è la sala dell'Intregu, dove il primo cittadino alla vigilia di ferragosto brinda "a zent'anni", mentre i concittadini lo attendono per salutarlo tra fischi e applausi, prima della discesa verso Santa Maria. Gabriele Sardu
15 Tecnologia
Un’associazione denuncia le manchevolezze di un portale voluto dalla pubblica amministrazione
Italia.it, uno scandalo italiano? Un comitato vuole ridisegnare il sito, ma il progetto per ora resta nel cassetto
It come Italia. It come "It's a scandal" (è uno scandalo), lo slogan che appare su magliette e cappellini ideati dall'associazione Scandaloitaliano. Quale scandalo è presto detto: quello del sito Internet www.italia.it, megaprogetto voluto nel 2004 dal governo Berlusconi per promuovere l'immagine turistica del Belpaese nel Mondo. Per il momento però il sito sembra avere ottenuto solo l'effetto di confermare l'immagine che solitamente gli stranieri hanno dello stivale: pizza, mandolino e mafia. Soprattutto l'ultima. Infatti il "portale", costato quarantacinque milioni di euro (una cifra completamente inverosimile per un sito di modesta complessità e realizzato con tecnologie superate), è nato sotto i peggiori auspici attirandosi contro critiche feroci, stupore generale, accuse e inchieste. Dal punto di vista estetico, su italia.it c'è poco da dire. De gustibus. Ma lo scandalo denunciato da Scandaloitaliano (comitato spontaneo di cittadini che conta molti professionisti del multimedia) riguarda la realizzazione tecnica e lo sviluppo dei contenuti. Il sito è effettivamente pesante ed è realizzato interamente in tecnologia Flash, il che comporta principalmente tre grossi problemi di accessibilità: visualizzarne le pagine diventa uno stillicidio esasperante per i moltissimi italiani che sono ancora tagliati fuori dalla copertura ADSL a causa dei capricci di Telecom Italia; inoltre Flash impedisce il corretto funzionamento dei programmi di lettura automatica
per non vedenti, che in questo modo non possono ascoltare i contenuti del sito e navigarne le sezioni; in ultimo, Flash è una tecnologia proprietaria a codice chiuso che non è supportata da tutti i browser e può costituire un muro per chi decide di utilizzare browser o tecnologie alternative (ad esempio, Macromedia non ha ancora rilasciato una versione a 64bit del suo plugin, perciò Flash Player non gira attualmente su
sistemi con architettura x86_64 se non dopo astruse alchimie non alla portata di qualunque utente). E se queste limitazioni potrebbero essere fastidiose ma sopportabili sul sito di un'azienda privata, sono francamente inaccettabili su un portale governativo pagato col denaro pubblico, giacché (non bastasse il buonsenso) esistono leggi dello Stato che impongono alle Pubbliche Amministrazioni l'abbattimento
delle barriere informatiche all'accesso ai dati da parte dei cittadini. Quanto ai contenuti (alla creazione dei quali sono delegate le Regioni, che hanno ricevuto uno stanziamento di 25 milioni allo scopo) le inesattezze e gli errori macroscopici fioccano sulle pagine del portalone tanto da aver già spinto diversi amministratori locali in diverse parti d'Italia a chiedere formalmente la rimozione delle pagine riguardanti la propria Regione. Quando, nel 2006, l'Italia cambia cocchiere e sale a cassetta la sinistra ci si aspetta un cambiamento di rotta su questo progetto farraginoso e offuscato da più di un'ombra, ed invece il portalone viene varato in Rete a febbraio 2007, tal quale ed in pompa magna, condito dalle dichiarazioni trionfali di Francesco Rutelli. Le reazioni scomposte di esperti, appassionati e semplici utenti arrivano a migliaia da tutta la nazione e, oltre a Scandaloitaliano, si forma un altro comitato, Ritalia.eu, che, riunendo esperti e professionisti del Web 2.0, vuole ridisegnare il portale governativo per dimostrare come si possa ottenere un prodotto davvero usabile, accessibile e completo con una spesa infinitamente inferiore a quella stanziata dal Palazzo. Per ora il progetto, interamente gestito da volontari non retribuiti, langue e Italia.it continua a navigare fra interrogazioni parlamentari, proteste, sprechi e denunce. It's Italy. Stefano Cherchi
16 Archeologia
Il nuraghe Agnu “a corridoio” con pianta a ferro di cavallo e una fonte probabilmente sacra
Il monte di Dio a Calangianus Qui gli antichi sardi avevano creato un vero e proprio insediamento Nel territorio di Calangianus, merita di essere visitato il complesso nuragico di "Monti di Deu". Si tratta di un grande spicchio di terra che ospita alcuni nuraghi, fortificazioni murarie, una tomba dei giganti e una fonte sacra. E' raggiungibile percorrendo la SS 127 che da Tempio porta a Calangianus. Percorsi poco più di 5 km, all'altezza del bivio della frazione di Nuchis, che si stacca sulla sinistra, si svolta a destra in uno sterrato che, dopo poche centinaia di metri conduce al primo de nuraghi della zona: Nuraghe Agnu. Gli antichi sardi avevano creato qui una vero e proprio insediamento. Dalle alte mura potevano essere scrutati e difesi i dintorni, l'acqua sorgiva assicurava la sopravvivenza del vil-
laggio e la tomba dei giganti custodiva i loro defunti. Fra i monumenti meglio conservati il Nuraghe Agnu e la Fonte di Li Paladini dalla quale ancora oggi scaturisce l'acqua fresca di sorgente. Purtroppo non sono state ancora ritrovate testimonianze legate alla sua sacralità, ma con buona probabilità la fonte doveva anche essere oggetto di culto, preziosa soprattutto per affrontare l'arida estate come nel resto dell'isola. Il nuraghe invece è il tipico esempio di nuraghe "a corridoio" con pianta a ferro di cavallo e ingresso orientato a est per avere sempre garantiti, come nella maggior parte dei nuraghi, sole, luce e riparo dal maestrale. Giovanna Cossu
17 Il personaggio
Il barman sassarese Michele Manca difenderà i colori azzurri ai campionati mondiali a Pessione
Un cocktail di professionalità Anni di studio e lavoro: “Ma i segreti dei miei drink non li rivelo...”
Da via Roma, a Sassari, a Pessione, in provincia di Torino per partecipare alle qualificazioni dei campionati mondiali di barman. Michele Manca, 38 anni sassarese, è pronto e attende solo il 13 giugno per raggiungere il Piemonte e cercare di portare alti i colori della nostra nazione. Di concorsi lui ne ha fatti tanti: ben 14 finali nazionali. Il primo posto nel 1992 a Saint Vincent. Le sue specialità: cocktail e drink, ma riassumere cosi la sua arte è davvero riduttivo. Meglio fare un salto nel suo bar di via Roma per comprendere di cosa è capace. Ad accogliere i clienti c'è sempre lui con la giacca bianca tirata a lucido ogni giorno e l'immancabile cravatta. "Ciao ragazzi" o "Buongiorno signori", a seconda di chi ha davanti e poi di seguito "grazie per essere venuti a trovarmi". Inizia cosi il servizio che a volte sembra più una missione. "Ringraziare il cliente è la prima cosa - commenta - in città ci sono
tanti bar e tu devi premiare chi ha scelto te e non è andato altrove. Al resto penso io, mi piace conquistare i miei ospiti con un mix di luci, profumi e sapori. Tutto questo non nasce dall'oggi al domani. Ci sono dietro anni di studio e di esperienze fatte a fianco di barman importanti, assieme alla mia ferma volontà di migliorare sempre". Michele si definisce venditore di sogni e ama stupire i suoi clienti, giovani e adulti: dai bicchieri, differenti per ogni occasione pendono ciliegie e fragole in primavera, spicchi di pesca o albicocca d'estate e la gran varietà di colori ricorda molto più opere d'arte che semplici bevande. "Molto spesso ci si siede al bar per riposare e
il mio contributo a questo momento di relax arriva proprio da quell'emozione che riesco a regalare alle persone. Quasi sempre si tratta di capire in anticipo i gusti dei tuoi ospiti ed essere propositivo al momento giusto: loro a volte sono indecisi e tu li guidi nella scelta dell'aperitivo. A seconda della circostanza, dell'umore, dell'attimo che si vive". Filosofia pura a pensarci bene, ma i numeri stanno dalla parte di Michele che negli anni ha contribuito in modo decisivo a rianimare le serate sassaresi in via Roma: d'estate o d'inverno, non fa molta differenza. Sulle pareti del bar non c'è uno spazio libero, tra premi, attestati di partecipazione e riconoscimenti collezionati in tutta Italia, da Forte dei Marmi a Torino dove ha partecipato al concorso Vermouth, da Taormina a Villa Cinzano o Castello Gancia. L'elenco potrebbe continuare dal Bacardi Martini Gran
Prix, quasi all'infinito. "Assieme alla squadra di collaboratori che ho costruito (odia chiamarli dipendenti) - ancora Michele - cerchiamo di offrire professionalità in un settore dove spesso ci si improvvisa. La scuola alberghiera l'ho frequentata da studente e poi da insegnante e mi ha dato tanto, ma sono gli studi successivi ad avermi fatto capire alcuni segreti del mestiere. Ed ha avuto un peso decisivo la mia partecipazione per tre anni come consigliere all'Aibes, l'associazione italiana barman e sostenitori". Michele ha un sogno nel cassetto: scrivere un libro dove spiega tutto quello che ha potuto imparare in oltre 20 anni di carriera: non proprio, tutto perchè "estorcergli" qualche particolare indicazione sui suoi cocktail è praticamente impossibile. Appena si sfiora l’argomento, lui sorride e commenta: "quelli restano segreti…" foto e testi di Gabriele Sardu
19 Appuntamenti
Dal 1° al 4 giugno musica e riti religiosi per un appuntamento che richiama migliaia di persone
Torna grande la festa di Saccargia Tazenda e Zarrillo in concerto, la Messa trasmessa in diretta su RaiUno Torna la grande musica a Codrongianos. La festa della Santissima Trinità di Saccargia è un'occasione ghiotta per coniugare fede e socialità. E dopo qualche anno di penombra il piccolo comune a pochi chilometri da Sassari che in passato aveva ospitato artisti del calibro dei Mattia Bazar e Antonello Venditti, quest'anno ripropone un cartello di tutto rispetto tra il grande evento e il folklore. Michele Zarrillo, sarà l'ospite più importante di un programma (dal 1 al 4 giugno) ricchissimo di appuntamenti. Si comincia venerdì con la festa della birra. Ma è solo dal giorno dopo (in concomitanza con la Festa della Repubblica) che inizia la festa religiosa vera e propria: come ogni anno nel primo pomeriggio appuntamento in piazza Olmo, nel centro di Codrongianos per la processione verso Saccargia dove ai gio-
vani della comunità verrà amministrato il Sacramento della Cresima. Dopo la sfilata e la benedizione delle auto la serata si conclude col con-
certo dei Tazenda. La domenica si apre con un'altra processione dal centro del paese verso la basilica: al cui interno si celebra la Messa, tra-
smessa in diretta su Rai Uno. Alle 21 il momento clou della festa non religiosa: il concerto di Michele Zarrillo. Le celebrazioni si concludono il giorno dopo con una serie di appuntamenti che culmina con l'estrazione dei biglietti della lotteria: primo premio, una Fiat Grande Punto. Con l'edizione 2007 dei festeggiamenti di Saccargia, il comune di Codrongianos torna a riappropriarsi di una festa che col tempo aveva perso un po' di smalto. Memorabile fu il concerto di Antonello Venditti, capace di attirare nella piana di fronte alla basilica decine di migliaia di giovani e meno giovani. Le cronache ricordano che per l'occasione la Statale 131 bloccata per ore da un serpentone d'auto che iniziava dalle gallerie del Mascari sino al bivio per Codrongianos. Gabriele Sardu
21 Appuntamenti
Lo strepitoso evento del primo maggio, organizzato a Porto Ferro dai Primochef del cosmo
Festa della musica e della civiltà Oltre 20 gruppi hanno suonato da mattina a mattina: sconfitte le polemiche
Assaggio "Woodstockiano" in salsa sassarese. Una reunion vissuta intensamente, cullata dalle note di un concerto lungo un giorno e dalle onde del mare di Porto Ferro, location ideale per lo spot di un evento destinato a diventare appuntamento da calendario. Perché quanto andato in scena sulla splendida spiaggia algherese in occasione del primo maggio, mentre Roma affollava la sua piazza, è stato pura e semplice espressione della voglia di far musica e gridarla al vento, contornata da una colorata, vociante e partecipe platea talmente eterogenea da dare essa stessa il senso della convivialità, che superava la passione per il particolare genere musicale, dimenticava differenze d'età, sesso e censo, pronta ad incontrarsi e mai a scontrarsi, a ritrovarsi sotto il palco, a muoversi, parlare, conoscere lungo il litorale e nei punti di ristoro, senza fretta, tranquilla ma non assonnata, viva ma non eccessiva. La dimostrazione del fatto che la volontà paga, che l'idea cattura ed appassiona a 360°, raccoglie il consenso del popolo e dell'Istituzione, può e vuole ripetersi, e se tutto andrà bene, si ripeterà. L'evento è possibile, la musica diventa evento. Come anche a Foresta Burgos (lo stesso primo maggio), sul palco del "Sedini Rock" il 30 aprile e nei recenti incontri di musica e riflessione svoltisi all Magistero. A Porto Ferro, il successo passa per le magari di meno forse di più 3000 presenze, ed un ricambio che a partire dalla tarda mattinata e passando per il tramonto, ha visto un susseguirsi di arrivi e partenze, scanditi dall'alternarsi dei gruppi sul
palco che sino a notte inoltrata hanno animato la festa sulla spiaggia, nata e coltivata senza tensioni di sorta. Una muraglia umana cangiante davanti al palco accompagnava le esibizioni degli oltre venti gruppi ed artisti presenti, in un turbillon di generi simili ed opposti, fusi in un fiume di note denso di sfumature di reggae, elettronica, rock a tinte indi, dj set, hip hop (solo per citare alcune "tonalità" proposte), morbide e durissime, avvolgenti, concilianti, elettrizzanti, coinvolgenti. Sulla spiaggia teli in cerchio e parole scambiate a suon di musica, famigliole con bambini, nostalgici e neofiti pronti a riconoscersi e confrontarsi. L'occasione buona per rivedere vecchi amici, per far gruppo o al limite isolarsi nel semplice ascolto, senza le forzature che un luogo aperto fra terra e mare azzera completamente. Sul palco, 50.000 watt di impianto ed oltre 100 musicisti provenienti da varie parti della Sardegna, buoni per tutti i gusti, tanto per non scontentare nessuno. Souljail, Absentia, Olsen Bjorne, Meighina, Rotten Session, Hidden Truth, Party Monster, Ariabascia, A 58, Kayash, Rancura, Soyland Green, Punkillonis, Scasiko, Barrio Sud, Swordfishtrombones, ed i dj Davide Merlini, Maciocco, F. Melis e Tubo. Ed infine i Primochef del Cosmo, coprotagonisti sul palco assieme agli altri, primi attori dietro le quinte, perché menti organizzative ed ideatrici del progetto "Primo Maggio a Porto Ferro". La dimostrazione che c'è chi vuole fare musica, promuoverla e proporla. Che riesce a vincere la sfida, con un successo frutto di lavoro e fatica (chiedere a chi instancabilmente si muoveva
in cucina e dietro i banconi dei bar), voglia e determinazione. Parentesi: poco importa se in pieno day after, quando la musica è finita e gli amici se ne vanno, qualcuno rompe il sonno (o riposo del giusto) degli organizzatori gridando al disastro ambientale. Il fiume umano non può non lasciare le sue tracce, momentaneamente brutte a vedersi ma fortunatamente (e doverosamente, chiaro) cancellabili. Dando tempo al tempo infatti, lo staff ha ripulito spiaggia e spazi circostanti ridonando in poche ore, dopo una giornata di magia sonora, il suo splendido volto al litorale algherese. Chiusa la parentesi. Il cerchio quadra, lo spettacolo vince, i commenti su forum, blog e spaces si sprecano, l'appuntamento si rimanda e già guarda al futuro. L'evento mette tutti d'accordo, il popolo felice coglie la sua vittoria. Il grazie dello Chef va ai musici ed ai dj, a tutti gli amici che "lavorando di brutto da mattina a mattina, hanno davvero festeggiato la festa del lavoro, per concedersi ogni tanto un'occhiata alla folla", ai ragazzi del 118 ed a tutti i presenti perché Porto Ferro "sia davvero l'avvio ad una maggiore presa di coscienza del bisogno che si sente di musica, emozione ed aggregazione". L'augurio è il classico "alla prossima". Sfatato il mito dell'equazione musica più folla uguale delirio incontrollato, a testimonianza del fatto che tutto si può fare, il primo maggio a Porto Ferro va in archivio. Sino al prossimo anno quando, si spera, sarà di nuovo estasi pura. Giovanni Dessole
22 Libri
TORNIAMO BAMBINI. E SASSARESI
I top in libreria
1. Alle fonti del Nilo Wilbur Smith 2. Gesù di Nazaret Benedetto XVI (Joseph Ratzinger) 3. La strega di Portobello Paulo Coelho 4. La casta G.A. Stella, S. Rizzo 5. Il cacciatore di aquiloni Khaled Hosseini 6. Gomorra. Viaggio nell’impero... Roberto Saviano 7. Nido vuoto Alicia Giménez Bartlett 8. Mi fido di te M. Carlotto, F. Abate 9. Perché non possiamo dirci cristiani Piergiorgio Odifreddi 10. La cattedrale del mare Ildefonso Falcones 11. Le pecore e il pastore Andrea Camilleri 12. Spingendo la notte più in là Mario Calabresi 13. Giallo su giallo Gianni Mura 14. I love shopping per il baby Sophie Kinsella 15. L’ombra del vento Carlos Zafon Ruiz 16. La scomparsa dei fatti... Marco Travaglio 17. Jezabel Irene Némirovsky 18. Brucia troia Sandro Veronesi 19. New moon Stephenie Meyer 20. Non dire notte Amos Oz
Si chiama Conti pà pitzinni, e chi mastica almeno un po’ di sassarese non ha bisogno di molte traduzioni. Per tutti gli altri “cittadini”, forse troppi, che invece con il dialetto della loro terra non hanno molta dimestichezza, si tratta di un libro di racconti, dieci per la precisione, per bambini, come recita il titolo. Un libro che Fabritziu Dettori ha voluto dedicare proprio ai più piccoli, ma, come è stato spiegato il giorno della sua presentazione, nella sede dell’associazione Acuvacamus, si rivolge anche agli adulti, ai genitori che troppo spesso anziché pensare in prima persona, come sarebbe logico, all’educazione dei propri figli, la delegano a quella molto spesso “cattiva” maestra televisione, che annacqua le appartenenze, le origini e le tradizioni in un melting pot globale e
non sempre utile, anzi. “Ci vuole un bambino, un animo da bambino”, scrive nella prefazione del libro, edito dalla
Edes, il giornalista Enrico Porqueddu. Che spiega come è scattata la molla per dare vita a questo volume, proprio cercando
di dare ai più giovani e a coloro che li educano quella spinta necessaria per il “ritorno alle origini”. E ancora più chiaro è stato lo stesso autore, in un’intervista ad un quotidiano locale, quando ha spiegato che le leggi in vigore sono forse utili per chi già conosce lalingua, sarda o sassarese che sia. “La scuola dedica poco spazio a queste esigenze, e ci si deve dedicare a chi ancora non conosce la lingua”. Ai bambini, insomma. Il volume, scritto in vernacolo sassarese, può essere facilmente compreso anche da chi non conosce il dialetto, grazie alla traduzione a fronte di ogni racconto, curata da Gian Piero Canalis. Le 150 pagine sono impreziosite dai disegni di Giovanna Canalis. La prefazione, come detto, è curata da Enrico Porqueddu mentre la postfazione è di Nino Fois.
..... note d’autore ..... note d’autore ..... note d’autore ..... Giallo Mura
La Strega di Coelho
Giallo su Giallo è il primo romanzo di Gianni Mura, notissimo giornalista sportivo, e non solo, del quotidiano La Repubblica. Un viaggio alla ruota del Tour de France, il cui colore, il giallo appunto, è lo stesso dei mistery di cui Mura è tanto appassionato. Sulla strada che è diventata un mito, percorsa da un esercito di ciclisti ma anche di giornalisti al seguito, il protagonista, casualmente un cronista di nome Gianni, viene accusato di una serie di omicidi, proprio sullo sfondo della “grande Boucle”. Il caso sarà risolto dall’astuto commissario Magrite. E se il nome vi dice qualcosa, è perché si tratta dell’anagramma di Maigret, il geniale commissario nato dalla penna di Georges Simenon, cui Gianni Mura è devoto.
Si intitola La strega di Portobello il nuovo romanzo dello scrittore Paulo Coelho, che riscopre uno dei classici della letteratura: il ritorno alle origini, a quelle che non si sono mai conosciute, in un viaggio a ritroso nel tempo e nello spazio che permette di scoprire, però, molto più del previsto. Athena, la protagonista del romanzo, è stata adottata. Coelho ripercorre la sua vita, fino ad un matrimonio che fallisce ma che dà origine a un figlio, fino alla necessità, quasi impellente, della protagonista di tornare al passato e capire perché la donna che l’ha data alla luce, una romena, l’abbandonò. Oppenheimer’s story Lui si chiamava Robert Oppenheimer, era uno scienziato, e a lui si deve una delle più grandi scoperte del secolo passato: la bomba atomica. Fu lui a progettare i due ordigni nucleari sganciati sulle città di Hiroshima e Nagasaki, in Giappone, e che posero la pietra tombale sul secondo tremendo conflitto mondiale. Una grande invenzione usata in modo tremendo, e che segnò per sempre la vita di questo genio della scienza. In seguito disse, rifiutando di partecipare alla realizzazione della bomba all’idrogeno “Gli scienziati hanno conosciuto il peccato”. Ora la sua storia viene raccontata in un libro, firmato da Abraham Pais.
23 Musica
BRAVO ROBERTO, ORGOGLIO DI SARDEGNA Non avrà vinto, ma ha fatto un altro importante passo verso il successo. Roberto Meloni, trentenne di Ardara, dopo aver superato i confini sardi, da cui era partito qualche anno fa per la Lettonia, per motivi di studio, e dove nel frattempo è diventato una star della musica, ha sbancato in tutta Europa. Una prestazione in grande stile, all’Eurofestival che quest’anno si è svolto ad Helsinki in Finlandia, e dove Roberto ha partecipato con un gruppo di 5 tenori lettoni, i Bonaparti.lv (nella foto la copertina del cd, Roberto è il secondo in basso), riscuotendo un buon successo. E, stranamente, cantando in italiano, una canzone “classico-melodica” di sicuro impatto, Questa notte. L’Eurofestival, che in Italia non viene trasmesso in diretta e a cui il nostro Paese non partecipa da qualche anno, ha consacrato a livello internazionale il talento e la simpatia del giovane
sardo che tiene alta la bandiera dei 4 mori ora in tutto il continente. Una bella soddisfazione per lui che, partito dopo l’università per studiare nel Paese baltico, si è ritrovato ad essere una star della musica. Un vip in piena regola, che ha ottenuto un bel suc-
cesso ma che non vuole fermarsi qui. Nei suoi programmi, infatti, una carriera da solista (finora ha lavorato in coppia con la cantante lettone Elizabete) e che non vede l’ora di portare la sua simpatia in giro per il mondo. Ad Helsinki, nonostante sia mancata la vittoria finale, Roberto si è difeso alla grande, e non si puà dire che i suoi amici non l’abbiano, comunque seguito, anche se a distanza. Nel suo paese, Ardara, è stato un trionfo, addirittura con un maxischermo in piazza che trasmetteva la serata finale. E ora cd, serate, nuovi obiettivi. Perché il successo è bello raggiungerlo ma ancora più bello aumentarlo, sfondare e regalare alla Sardegna - e alla Lettonia che l’ha scoperto - quelle soddisfazioni che i lettori di QuiSardegna Nord grazie a lui si sono tolti già da un po’. Ma che non bastano mai...
... note musicali ... note musicali ... note musicali... Il ritorno di Manu Chao
Hit parade
1. What I’ve done Linkin Park 2. Can’t forget about you Nas 3. Lost without you Robin Thicke 4. Stop me Mark Ronson ft. Daniel Merriweather 5. Everything Michael Buble' 6. Umbrella Rihanna feat. Jay Z 7. Mi hanno detto che... Club Dogo 8. New shoes Paolo Nutini
L’ex leader dei Mano Negra ha rotto gli indugi e ha annunciato il suo ritorno sulle scene. In settembre, infatti, il cantautore di origine francese pubblicherà La Radiolina di cui al momento non si sa molto ma che promette molto bene. Dal sito internet del cantante si può già scaricare il singolo che anticipa l’album, Rainin in paradise. Il disco segue Proxima estaciòn: esperanza, un cd che aveva letteralmente sbancato. La Radiolina è coprodotto, insieme a Manu Chao, da Andrew Scheps. Manu Chao è nato il 21 giugno 1961 a Parigi; no tutti sanno che all'anagrafe è registrato come José Manuel Thomas- Arthur Chao ed è noto anche con il nome Oscar Tramor.
9. Tell me what we’re gonna do Joss Stone 10. Finally made me happy Macy Gray 11. Bella Aeroplanitaliani 12. Bongo Bongo & Je ne t'aime plus Robbie Williams 13. Makes me wonder Maroon 5 14. Ain't got no life rmx Nina Simone
Giulietta, Romeo e Cocciante
Dr. Martens, pessima pubblicità
Riccardo Cocciante ha dato il fatidico annuncio, e tutti coloro che nel mondo avevano adorato Notre dame de Paris sono già in fibrillazione. Il musicista italiano ha detto infatti che il primo giugno all’Arena di Verona ci sarà la prima del nuovo spettacolo Giulietta e Romeo. Se il musical ripeterà il successo del suo predecessore (che per la versione italiana si era avvalso della collaborazione di Pasquale Panella, partner di Cocciante anche in quest’opera) saranno di nuovo numeri da capogiro: Notredame ha infatti raggiunto quota 15 milioni di spettatori, e il suo successo non è ancora terminato. Per Giulietta e Romeo il cast è formato da giovani attori tutti tra i quindici e i diciotto anni.
Fin dove può arrivare la pubblicità? E’ una domanda che si sono fatti in molti dopo aver visto in giro la nuova campagna pubblicitaria della Dr .Martens, azienda leader nelle calzature. Quattro grandi cantanti ormai defunti (Kurt Cobain, Sid Vicious, Joey Ramone e Joe Strummer) apparivano infatti in quattro immagini in cui, in paradiso, indossavano le scarpe dell’azienda. Sotto, uno slogan indiscutibile: “Dr. Martens forever”. La campagna pubblicitaria è stata ritirata e i quattro miti del rock ora possono riprendere a camminare scalzi e tranquilli in paradiso, senza che la loro immagine (tra l’altro non autorizzata) possa essere associata a iniziative di dubbio gusto.
15. La compagnia Vasco Rossi 16. Girlfriend Avril Lavigne 17. Give it to me Timbaland ft. N. Furtado & J.Timberlake 18. Parlami d’amore Negramaro 19. Beautiful liar Beyoncè & Shakira 20. Cupid’s chokehold Gym class heroes
24 Viverbene
Uno dei frutti simbolo dell’estate torna anche da noi con l’arrivo della bella stagione
Sole, mare e palme da cocco La leggenda polinesiana dice che la prima pianta fu generata dal cervello di un dio E’ stato il cervello del signore dell'oceano Te Tuna, secondo un'antica credenza polinesiana, a generare le prime piante di palma da cocco. Il leggendario mostro marino sarebbe stato infatti ucciso dal malvagio semidio Maui durante un duello per la conquista della bella dea del cielo Hina. Nei tre fori che compaiono sul guscio di ogni noce di cocco, i polinesiani riconoscono infatti gli occhi e la bocca di Te Tuna, ed attribuiscono alla pianta un significato rituale di fertilità e buon augurio, tanto che sull'isola di Pasqua, a Java, a Celebes ed a Bali ogni volta che nasce un bambino viene piantata una palma. Sempre in tema di leggende, e sempre riguardo a piante generate da parti di una divinità, si racconta che quando Ta'aroa creò con le sue piume la vegetazione, non pensò agli alberi che invece furono il frutto del sacrificio delle varie parti del corpo dei primi uomini sepolti sotto terra. Dai piedi nacque il taro, dall'addome l'albero del pane, dai volti grassottelli l'ibisco, dal cuore l'hotu e dalla testa l'haari, la palma da cocco. La palma da cocco (Cocos nucifera) è l'unica specie riconosciuta del genere Cocos L. 1753, appartenente al gruppo delle Arecaceae, sottofamiglia Cocoideae, originaria dell'arcipelago indonesiano e diffusasi nell'antichità in tutta l'area del Pacifico, con
numerose varietà che si differenziano fra loro per il colore, la grandezza e la forma dei frutti. La noce di cocco è il frutto della palma, albero di grandi dimensioni comparso per la prima volta in Asia, nello specifico nell'arcipelago malese. Viene coltivata nei paesi della fascia tropicale, in Asia, Africa ed America. La palma produce da cinque a dieci noci, che possono arrivare a pesare anche due chili. Dalla noce di cocco si ricava il latte di cocco, una bevanda dissetante dal sapore mandorlato, ricca di grassi e zuccheri. Spaccando la noce si arriva alla polpa bianca, molto utilizzata nell'industria alimentare, che può anche essere consumata al naturale e d'estate è un buon dissetante. Una volta aperta la noce, la polpa tende ad asciugarsi, ed è per questo che va mantenuta umida e fresca. Anche le giovani gemme sono commestibili e comunemente prendono il nome di cavoli di palma, mentre con la linfa estratta incidendo le giovani infiorescenze si ricavano il vino di palma, l'aceto di palma, lo zucchero di palma e l'acquavite di palma. Empiricamente poi, dagli stipiti si ricava il legno di cocco, utilizzato per la facilità di lavorazione nella costruzione di mobili, manici d'ombrello o abitazioni rurali, e le fronde vengono utilizzate come fibre per intrecciare cappelli, stuoie e tetti
per le capanne. Pianta molto delicata, negli appartamenti raramente sopravvive più di tre anni, dato che l'apparato radicale è soggetto facilmente al marciume, favorito dal ristagno idrico, da ambienti a scarsa umidità, dalle correnti d'aria e dalla luce solare diretta, che oltre tutto provoca il disseccamento delle foglie ad iniziare dai margini, che vengono attaccati inoltre da numerosi parassiti. Nei nostri climi è tuttavia possibile la coltivazione in serra calda, con aria confinata ed elevata umidità ambientale, luce solare filtrata, concimare due volte al mese nella bella stagione, con fertilizzante liquido medio, frequenti annaffiature senza eccedere nelle quantità e "spruzzatore" alla chioma
così da evitare il ristagno d'acqua, da reinterrare annualmente, sostituendo la terra superficiale dei vasi con terriccio di bosco misto ad erica, arricchito con terricciato organico ed alleggerito con sabbia. In condizioni ottimali nella coltivazione in vaso, può superare facilmente i due metri. Gli europei (portoghesi e spagnoli) scoprirono il cocco esplorando le coste occidentali dell'America centro-meridionale, e dal 1525 cominciarono a coltivarlo diffondendolo anche sulle coste orientali. Oggi invece il cocco ha un largo consumo in tutto il mondo, pronto ad invadere ancora una volta spiagge e città, corroborante per eccellenza delle lunghe e calde giornate estive.
25 Viverbene
C’è chi pensa al cocco solo come un frutto da mordere: provatelo nelle ricette che vi proponiamo
Freschi sapori esotici a tavola Un pizzico d’estate in ogni pietanza, dai primi al dolce
Riso al cocco
Delizie speziate
Ingredienti per 4 persone: 200 millilitri di latte di cocco da cucina, una tazza di riso bhasmati, mezzo cucchiaino di sale fino, tre foglie di keffir lime, un cucchiaio di olio di sesamo, mezzo cucchiaino di semi di coriandolo
Ingredienti per 4 persone: due petti di pollo, 300 ml di latte, 100 grammi di polpa di cocco, due cipolle bianche, due spicchi di aglio, un cucchiaio di succo di limone, tre cucchiai di olio extravergine di oliva, un cucchiaino di zenzero, sale, pepe bianco.
Preparazione: Questa saporita ed esotica variante di preparazione del bhasmati, rappresenta una soluzione ideale per chi voglia cambiar gusto e dare vivacità alla sua cucina, e pur non essendo di certo un piatto dietetico, è comunque adatto a far riposare fegato e stomaco dopo i bagordi e dare soddisfazione al palato. Perfetto in accompagnamento ad un seitan stufato con verdure. Per avere un riso ben sgranato, scegliete un bhasmati (anche integrale) o un jasmine, sciacquatelo per bene e lasciatelo a mollo in acqua fredda per almeno un'ora. In una pentola dal fondo pesante intanto scalderete l'olio ed i semi di coriandolo sino a quando non cominceranno a scoppiettare in pieno stile pop corn. A questo punto aggiungete il riso, il sale continuando a mescolare bene in modo che tutto il condimento sia assorbito ed amalgamato. Ciò fatto, versate il latte di cocco e unite al composto le foglie di keffir. Fate cuocere con un coperchio per almeno venti minuti, controllando che il riso non si attacchi ed aggiungendo qualche cucchiaio di acqua o latte se necessario. Regolate di sale e servite tiepido.
Curry bianco e gamberetti Ingredienti per 6 persone: 25 grammi di baccelli di tamarindo, 450 grammi di gamberetti sgusciati, 50 grammi di cocco grattugiato secco, 400 ml di acqua, 100 grammi di pisellini surgelati, 4 foglie di curry, un peperoncino verde tagliato a fettine e senza semi, un cucchiaino di zenzero in polvere, due pomodori sbucciati a cubetti, due cucchiai di olio, un cucchiaino di semi di finocchio, un cucchiaino di coriandolo in polvere, sale Preparazione: Lasciate a bagno in acqua calda per 15 minuti il tamarindo ed estraetene poi la polpa. Nel frattempo lavate bene i gamberetti, asciugateli e teneteli da parte. In una ciotola fate rinvenire il cocco in 300 millilitri d'acqua per circa 10 minuti e poi frullatelo, passatelo al colino in modo da ottenere un latte dalla consistenza cremosa, tenendo da parte il cocco rimasto nel colino. Mettete il latte di cocco in una pentola e fatelo cuocere a fuoco basso con i pisellini, le foglie di curry, il peperoncino, lo zenzero, i pomodori e la polpa di tamarindo. Prendete ora una padella capiente, riscaldate un cucchiaio d'olio e friggete a fuoco basso i semi di finocchio ed il coriandolo, sino a quando i semi si siano dorati, ma non bruciati. Toglieteli dal fuoco, fateli raffreddare e mescolateli poi alla polpa di cocco ed all'acqua rimasta in modo da ottenere una pasta abbastanza densa. Friggete ora nell'olio i gamberetti, aggiungete la pasta di cocco e fate cuocere per circa 5 minuti. Trasferiteli poi nella pentola del latte di cocco, salate e fate cuocere con il coperchio ancora per 15 minuti. Spadellate e servite.
Preparazione: Mettete a bagno nel latte, per almeno 5 minuti, la polpa di cocco. Ciò fatto, dividete i petti di pollo a metà, privateli dell'ossicino centrale e delle eventuali parti grasse, quindi tagliateli orizzontalmente a metà, in modo da ottenere quattro fette diverse ma dello stesso spessore. Quindi, in una padella a bordo basso ed a base larga, rosolate la carne in metà olio extravergine d'oliva pre riscaldato, infine appoggiatela su carta assorbente da cucina per eliminare l'olio in eccesso, quindi salatela e pepatela a piacere, profumatela con lo zenzero, bagnatela col succo di limone e lasciatela riposare per circa dieci minuti. Rosolate a parte la cipolla e l'aglio tritati nell'olio rimasto, poi unite i petti di pollo e il latte di cocco filtrato, e cuocete per 40 minuti, girando un paio di volte la carne. Servite subito decorando magari con alcuni "ciuffi" d'ananas o con fettine d'avocado. II vino giusto da accompagnare al piatto è un bianco secco e fruttato, come ad esempio il Riesling Renano. Il tempo complessivo di cottura cottura si aggira attorno ai 60 minuti.
Crostata di ricotta Ingredienti: 225 grammi di pasta frolla, 200 grammi di ricotta, 300 grammi di cocco, 50 grammi di zucchero semolato, un uovo, 15 millilitri di rum, un cucchiaio di burro, un pizzico di sale fino, un cucchiaio e mezzo di zucchero a velo, tre foglie di rosa, bocciolo di rosa Preparazione: Fate scongelare la frolla a temperatura ambiente e fatene una sfoglia di circa quattro millimetri di spessore con il mattarello. Per rendere tutto più facile, eseguite l'operazione, stendendo la pasta su un pezzo di carta da forno spolverato con dello zucchero a velo. Quindi imburrate una teglia, e rivestitela con la pasta frolla lasciandone fuoriuscire un po' dal bordo. Con la forchetta bucherellatene il fondo e poi spolveratela con un cucchiaio di cocco. Scaldate il forno a 180°, ed a parte separate i tuorli dagli albumi. A questi ultimi unite il sale e montateli a neve; ai tuorli invece unite lo zucchero semolato e montate anch'essi. Aggiungete la ricotta passata al setaccio e continuate a mescolare, uniteci anche il cocco rimasto ed il rum, sempre mescolando. A questo composto, unite infine gli albumi montati. Quando tutto sarà amalgamato, versatelo nella teglia e pareggiatelo con un cucchiaio. Coprite tutto con un foglio di alluminio e infornate per circa 45 minuti. Negli ultimi 10 minuti di cottura levate l'alluminio per far dorare la frolla. A fine cottura togliete la teglia dal forno, fatela raffreddare e sformatela. Al centro della torta, a raggiera, sistemate le foglie di rosa. Spolverizzate con zucchero a velo, quindi togliete le foglie che avranno lasciato la loro impronta. Al centro della torta mettete infine un bel bocciolo di rosa.
26 Sport
“La coppa Italia persa è stata una scossa, da lì in poi non ce n’è stato più per nessuno”
Silenzio, parla Luana Pistelli La bomber con le codette da anni è il simbolo di una squadra vincente
Le parate del duo De Santis-Giudice, il gradito ritorno della Gliszczinska, la velocità, la potenza e l'orgoglio di Carmen Onnis e Tonia Cucca, la fisicità delle colonne d'est Chernova e Takacs, la grinta della regina guerriera Elena "Ringhio" Barani, la giovane sfrontatezza delle talentuose Ilenia Contini ed Antonella Musina, l'esperienza della Falchi, la speranza Scanu, l'esserci sempre e sempre al top di Luana "Terminator" Pistelli. Sono le amazzoni della Città dei Candelieri, gruppo unito e solido, consolidato da anni di corse sul parquet, alle prese con l'ennesimo e festeggiatissimo successo. La parola va al bomber, alla bandiera ed all'icona dell'handball sassarese, Luana Pistelli: "Penso che sia stato un campionato tutto sommato dominato, con parziali che in media ci vedevano netta-
mente superiori alle nostre avversarie commenta la Pistelli -. Poi c'è stato lo stop con il Dossobuono, ma eravamo senza Elena Barani e loro avevano quattro straniere in formazione. Quindi la Coppa Italia persa, una vera e propria scossa. Da lì in poi, nei play off, non ce n'è stato più per nessuno". Ed è arrivato lo scudetto: "meritato, voluto a 360°. Frutto di sacrifici, maturato nonostante un cambio in corsa di allenatore, con due sole anche se ottime straniere in campo, ed un gruppo italiano che è stato anch'esso la forza della squadra". Ma non ci si stanca mai di vincere? "Le motivazioni le trovi sempre, giochi per vincere, fai tutto per quello. Non è facile, ma quando entri in campo in una finale scudetto, è la situazione stessa a chiederti di dare il massimo". Nella scala di
valori, Luana Pistelli ha un posto speciale per "il primo tricolore, perché l'abbiamo vinto in casa davanti al nostro pubblico. Dico un'eresia, ma paradossalmente avrei anche accettato di perdere in gara due a Dossobuono, pur di giocare e chiaramente vincere in gara tre al PalaSantoru - spiega la nazionale italiana -. Ci è mancata la festa con i nostri tifosi. Questo successo però è stato più bello dello scorso anno. Eravamo rimaste male per l'uscita dalla Coppa, lo abbiamo festeggiato di più nel post gara e forse giocato con più cattiveria sul campo". Sassari è ormai "da tempo una sorta di capitale italiana della pallamano. Mi auguro che si possano risolvere i problemi di natura economica che affliggono lo sport locale, perché possa continuare ad esserlo", e perché il grup-
po Edil5 posa continuare a mietere successi: "È come stare in famiglia. Siamo unite, tutte, dentro e fuori dal campo. Non esistono panchinare o titolari. Meriti e responsabilità ce le dividiamo equamente. Ed anche chi ha giocato meno, ha dato tutto il suo importante ed in quanto tale fondamentale contributo". C'è ancora tanta voglia di pallamano in Luana Pistelli: "Indubbiamente il desiderio di continuare, soprattutto ai nostri livelli, è tanto. Ti abitui a vincere, e non ti accontenti più di arrivare seconda. Il futuro dipende da ciò che deciderà la società. Da parte mia c'è la piena disponibilità a restare, perché smantellare una macchina perfetta, sarebbe un vero peccato". Giovanni Dessole
Kljajic saluta e se ne va, anche lui è entrato nella storia Si parte dai saluti: "La mia famiglia è rimasta in Sicilia, mia madre è in Croazia. Non sono abituato a stare da solo. Ringrazio davvero tutti per una stagione molto bella che mi ha insegnato tanto. Antonio Pes è uno dei dirigenti con il quale ho legato di più in tutta la mia carriera e le ragazze hanno dimostrato di essere un gruppo maturo e professionista, sopportando anche gli allenamenti duri. Mi hanno insegnato molto sul mondo della pallamano femminile. Adesso spero di trovare un ingaggio in Sicilia o in Croazia per stare vicino alla mia famiglia". Saluta, ringrazia e se ne va Milenko Kljajic, il tecnico croato del quarto scudetto Edil5, il terzo consecutivo. Arrivato a stagione iniziata per sostituire Vanni Dessole, Kljajic ha subito mostrato d'essere un maniacale ma assolutamente competente perfezionista del lavoro da palestra e dell'organizzazione tattica sul campo, non rispar-
miando critiche ed osservazioni alle sue ragazze, portandole al limite, trasformandole in macchine semi perfette (ma solo perché umane e non bioniche), ed infine raccogliendo i frutti di un lavoro duro che ripaga abbondantemente di tutti gli sforzi fatti. "tutto ha funzionato. L'organizzazione societaria, lo staff, la squadra, i fisioterapisti, i medici, le ragazze. Abbiamo avuto testa e mentalità, creato una buona chimica fra noi e conquistato ulteriore credibilità. Era difficile per diversi motivi. Si è riusciti a superare anche lo stress da Coppa, ed a vincere la finale. Bravi tutti, un buon risultato". "È una grande soddisfazione aver conquistato questo scudetto. Per sessanta minuti si è tenuto alto il ritmo, spingendo e marcando forte. Eravamo fuori casa, l'arbitro non era certo a, nostro favore, subivamo continue provocazioni ma eravamo pronti. Sapevamo che così sarebbe stato, eravamo preparati
mentalmente e tatticamente. Abbiamo vinto noi, non è vanità, è un dato di fatto". L'analisi si sposta sul gruppo tricolore: "Ho una grande fiducia nel gruppo. Poi è chiaro che la vedo sempre dal mio punto di visto, penso che nessuno sia intoccabile, Si lavora come dico io, faccio le mie valutazioni e le espongo. Poi magari, come tutti, sbaglio sia tecnicamente che tatticamente - spiega Kljajic -. Ripeto sbaglio spesso, ma sto sempre dietro le mie parole. Non cerco ne ho mai cercato la gloria. Ho vinto tante gare, mi sono tolto diverse soddisfazioni. Ora è arrivato lo scudetto. Una bella storia, fatta di credibilità e lavoro onesto". Eccentrico nel parlare, rigido nel lavorare, "Milo" Kljajic ringrazia e va via. Senza rumore in punta di piedi, dopo aver scritto comunque una incancellabile pagina di storia della Città dei Candelieri. G.D.
27 Sport
Edilcinque straordinaria,conquista un altro campionato: è una striscia di successi che non si deve interrompere
Quattro scudetti in cinque anni Martedì squadra e tecnici sono stati premiati in Provincia dalle autorità
Pes, presidente onnipresente: “D’ora in poi il sostegno di tutti”
In condizioni normali, all'ennesimo ripetersi della situazione, ci sarebbe quasi da annoiarsi. Ma trasferendo il discorso sul campo da gioco, all'interno di un palazzetto versione "Bombonera", e riferendosi ai colori dell'Edil5 Città dei Candelieri, la prospettiva cambia radicalmente ed il ripetersi del successo tricolore è accolto come il più bello ed inatteso dei trionfi. Non c'è due senza tre recita l'adagio. Mai così giusto, anche se in realtà gli scudetti sono quattro in cinque anni, e portano nell'ordine la firma di Luigi Passino, Branko Dumnic, Vanni Dessole e Milenko Kljajic, ultimo in ordine di tempo fra i condottieri dell'invincibile armata, subentrato a stagione in corso al tecnico sassarese dimissionario per motivi di lavoro, filosofo della pallamano e stakanovista che però ha già abbandonato il tempio del basket sassarese ed italiano per motivi personali (la sua famiglia risiede in Sicilia, sua madre in Croazia), lasciando vacante una panchina che da anni a questa parte, è la più ambita d'Italia. Le laboriose formiche giallobiancazzurre, che sul campo però diventano cicale (e non in senso negativo) danzando in bilico fra il divertimento, l'a-
gonismo e la piena consapevolezza dei loro mezzi, ancora una volta hanno compiuto l'impresa. Il copione quest'anno ha leggermente deviato verso il genere thriller, ma giusto per dare un po' di suspence al finale, con l'assassino che però era noto sin dall'inizio. Vittorie su vittorie, inframmezzate dal pari interno con Bancole, dalla sconfitta nel derby di Nuoro, indigesta soprattutto per il significato intrinseco che la gara ha da sempre per i protagonisti sul campo e sugli spalti, dalla sconfitta all'ultima di regular season con il Dossobuono e dal rovescio di Coppa Italia, spartiacque motivazionale viatico al tripudio tricolore vissuto prima con Bancole in semifinale e poi contro il solito Dosso dell'ex Trespidi, nella finalissima tricolore. In Finale, in gara uno davanti ad una muraglia di giallo vestita, sotto gli occhi delle autorità politiche e sportive, di amici della causa Edil5 e di esponenti vari dello sport sassarese, la Città dei Candelieri metteva una seria ipoteca sulla sua stagione, riscattandola con gli interessi in gara due a Verona, nel match che vale a Sassari il quarto scudetto della sua storia ed una festa lunga un quinquennio che non accenna a placarsi. Giovanni Dessole
Lui c'era, c'è e ci sarà sempre al fianco della sua Edil5. Il patron Antonio Pes, tifoso numero uno della Città dei Candelieri, massimo dirigente sassarese ed onnipresente a bordo panchina in tutti i match delle "fidanzatine della città", si gode il suo trionfo tricolore. Il pensiero vola a Milenko Kljajic, tecnico della recente impresa, ed al suo addio alla panchina biancazzurra: "Ci lasciamo da buoni amici, ringraziandolo per il lavoro fatto. Non lo consideriamo un addio, perché la porta rimane socchiusa". Poi la mente ritorna alla notte veronese, alla festa scudetto, a sensazioni ed a pensieri indelebili: "È stata un'emozione diversa dalle ultime. Una vittoria molto più gioita e sofferta. Ci siamo resi conto di riscuotere grandi simpatie anche lontano dal PalaSantoru. Tanti sardi sono venuti a tifare per noi contro il Dossobuono. - spiega Pes -. Sportivamente parlando, avevamo tutti contro. Non è stato
facile, perché la popolarità ti porta ad affrontare ostacoli duri da superare, in trasferta e devo dire anche in casa. Fa parte del gioco, lo accettiamo e ci godiamo il nostro grande e meritato successo". La certezza è "l'avere tanti amici, fra istituzioni, stampa e pubblico. Un pubblico diverso da quello dei primi anni Ottanta, perché ora è solo ed esclusivamente un pubblico della pallamano. È la nostra gente, ed a loro va tributato un grande riconoscimento". Il quarto scudetto arriva a Sassari grazie alla "sofferenza, alla grande professionalità di tecnico, staff e giocatrici, dalla prima all'ultima. Fondato sulla certezza tecnica, sulla tempra caratteriale e morale, sulla forza del sentimento d'appartenenza alla città ed alla maglia". Quindi una riflessione: "La presenza di tutti i soggetti al nostro fianco è stata sempre gradita. Ora gradiremmo che la stessa presenza in alcuni casi diventasse materia-
le. Siamo una delle uniche realtà vincenti in Sardegna. Abbiamo una impressionante continuità di risultati, e siamo presenti su stampa e siti internet a livello nazionale ed internazionale. Tutto ha un costo, ed i costi devono essere sostenuti, anche alla luce del fatto che ci si confronta con un territorio tendenzialmente povero di risorse, che noi comunque promuoviamo e contribuiamo a far conoscere - e prosegue -. Abbiamo fatto sempre tutto il possibile per mantenerci al vertice, ma il dover andare avanti da soli potrebbe costringerci ad un ridimensionamento". "Ciò che chiediamo è che ci venga riservata una maggiore attenzione chiude Antonio Pes -. Sino ad ora si è costantemente sfondato il muro del coraggio, ma è giunto il momento della riflessione. Serve un sostegno importante, se si vuole che a Sassari lo sport e nello specifico l'Edil5, abbiano un seguito". G.D.
28 Sport
Lo scorso weekend è andato in archivio il torneo internazionale di libera e greco romana
Athlon, tra lotta e beach wrestling E domenica tutti in riva al mare per combattere sulla sabbia La grande lotta saluta ancora una volta il palcoscenico sassarese, che lo scorso fine settimana ha mandato in archivio la dodicesima edizione del "Torneo Internazionale di Lotta Libera e Greco-Romana Città di Sassari", dedicato per l'occasione alla memoria di Tonino Pisanu, atleta, dirigente del settore lotta, architetto ed insegnante mancato in giovane età alla sua famiglia ed al mondo sportivo, ed organizzato ancora una volta in maniera impeccabile dalla polisportiva Athlon del presidente Vincenzo Piroddu, responsabile regionale della federazione Fijlkam per il settore lotta. Stavolta però c'era un doppio scenario a far da sfondo all'importante manifestazione, dato che oltre al classico appuntamento con la lotta libera e greco-romana maschile e femminile (solo stile libero), svoltosi come di consueto sul parquet di Piazzale Segni nella giornata di sabato scorso, domenica il circo Athlon si è trasferito sulla splendida spiaggia della Pelosa di Stintino, per una giornata dedicata all'affascinante "Beach Wrestling". Grande la partecipazione, con rappresentative arrivate da ogni parte del mondo. Sarebbero state ancora di più se a causa dello sciopero dei trasporti aerei, nazionali del calibro di quella iraniana e russa, non si fossero trovate bloccate negli aeroporti della penisola impossibilitate a raggiungere per tempo la Sardegna. In ogni caso, il successo annunciato è diventato successo conclamato. Un evento di caratura internazionale, vetrina importante e palestra d'allenamento e di confronto per
molte delle nazionali (vedi Romania, Italia ed Ungheria) che a breve si cimenteranno nelle prove mondiali in attesa dell'exploit olimpico di Pechino 2008. Entusiasmo e soddisfazione sono stati espressi dai rappresentanti del Coni e dagli organizzatori, nel segno della valenza sociale dello sport e della volontà di crescere per raggiungere traguardi importanti, come la concessione a Sassari di una prova di qualificazione alle Olimpiadi, nello specifico, tramontato il sogno orientale, quelle di Londra nel 2012. Compagini internazionali, campio-
nissimi ed atleti sardi, pronti a contendersi la palma del migliore. Nel giorno dedicato alla lotta libera ed a quella greco-romana, a trionfare sul parquet del PalaSerradimigni sono stati i colori ungheresi, che in classifica hanno preceduto il forti rivali rumeni e la rappresentativa di casa Italia, che ha avuto nell'oro europeo Sabrina Esposito, in Maria Diana e nel veneto Riccardo Magni (Fiamme Oro Roma, greco-romana categoria 60 chilogrammi) i più grandi protagonisti. Ottimo anche il risultato ottenuto dalla rappresentativa sarda, piazzatasi al quinto posto dietro la Ger-
mania, ciliegina sulla torta di una vittoria dello sport, di Sassari e della promozione del territorio. Promozione che ha avuto il suo picco domenica, quando il circo Athlon si è trasferito sulla bianca spiaggia della Pelosa di Stintino, dove il pubblico ha potuto godere di una splendida mattinata di sole e mare godendo dello spettacolo offerto dal "Sardinia Beach Wrestling". In riva al mare, è stata l'Athlon Sassari ad imporsi nella competizione a squadre, mentre nella classe assoluta (juniores e seniores), è stata la Romania a conquistare il gradino più alto del podio.
Le classifiche finali CLASSIFICHE TORNEO DI LOTTA LIBERA E GRECO-ROMANA, MASCHILE E FEMMINILE. STILE LIBERO MASCHILE: 55 kg Penner (Germania); 60 kg Torca (Romania); 66 kg Woller (Ungheria); 74 kg Hatos (Ungheria); 84 kg Ritter (Ungheria); 96 kg Kiss (Ungheria); 120 kg Chintoan (Romania). STILE LIBERO FEMMI-
NILE: 48 kg Croitoru (Romania); 51 kg Barka (Ungheria); 55 kg Sabrina Esposito (Italia); 59 kg Godò (Ungheria); 63 kg Maria Diana (Italia). GRECO-ROMANA MASCHILE: 55 kg Gavrila (Romania); 60 kg Riccardo Magni (Italia); 66 kg Lorincz (Ungheria); 74 kg Kun (Ungheria); 84 kg Fodor (Ungheria); 96 kg Kiss (Ungheria); 120 kg Branda
(Ungheria). CLASSIFICA TORNEO DI BEACH WRESTLING. SENIORES-JUNIORES: pesi medi Panait (Romania); pesi massimi Chintoan (Romania). CADETTI-ESORDIENTI: piccoli Simone Piroddu (Athlon Sassari); medi Aron Caneva (Genova); medi alti Stefano Todde (P.Sardegna Sassari); massimi Gianfranco Antolini (Roma).
29 Sport
Ripristinate le sponsorizzazioni alle società professionistiche eliminate in passato dalla giunta Soru
Sport, la Regione riavvolge il nastro Ma i patron di 15 sodalizi di tutta la Sardegna chiedono un incontro chiarificatore Ed alla fine sponsorizzazione fu. Rewind. Giorni di fuoco, inframmezzati dalla conferenza stampa Dinamo e dal blitz di Luciano Mele e Gianfranco Ganau nella tana del Governatore Renato Soru, alla ricerca di certezze. Un turbinio di dichiarazioni lungo un anno. Parole sempre più pesanti, man mano che il calendario perdeva i suoi fogli e che il fischio finale metteva tutti davanti ad un futuro da programmare. Un confronto datato, cominciato quando la Regione chiusi i rubinetti delle sponsorizzazioni, iniziò a razionare i fondi sino a farli totalmente scomparire, mettendo a rischio estinzione la società sportiva professionistica, che paga oltremodo la povertà ed il disinteresse del territorio e del sostrato imprenditoriale. La Torres vacillava già a metà stagione, con Antonio Mascia a chiedere più volte aiuto, sostenendo di non potercela fare senza un intervento esterno. La Dinamo sognava e faceva sognare. Mele e soci non si sono mai nascosti ma elevarsi costa, e il bilancio non perdona quando il gioco, pur valendo la passione, non vale la candela. Sassari insorge. Un'insurrezione verbale, che passa per i corridoi dei palazzi della politica, le vie e le piazze, attraverso le linee telefoniche, la carta stampata e le frequenze radiotelevisive. Lo sport è promozione, è ricaduta sul territorio, è valenza sociale, è deterrente per le devianze, è vanto, è lustro, è passatempo, è amore, è fede. Le Istituzioni locali provano a dare la svolta. I politici si riuniscono ed elaborano piani d'assalto alla finanziaria. Finiscono i campionati, spuntano le scadenze. Bocciato l'emendamento Capelli, in piedi quel-
lo Marrocu-Cucca, in un sistema bipartisan che trasversalmente taglia i banchi del Consiglio e i territori della Sardegna, dato che chiamate ad usufruire dei benefici dovrebbero essere le sassaresi Dinamo e Torres, l'Olbia, il neopromosso Tempio, la Nuorese ed il Cagliari. Poi la quiete prima della tempesta, l'aut-aut, garbato, sofferto, fermo ma non minaccioso di Luciano Mele, l'interessamento forte di Gianfranco Ganau e la calata cagliaritana: Soru è disponibile, Mele fiducioso, qualcosa si muove. Stop and play. Lunedì 21 maggio a larga maggioranza ma con il parere contrario di Presidente e Giunta, il Consiglio Regionale approva un emendamento che stanzia complessivamente 1.800mila euro per i sei team professionistici, da aggiungere ai 70mila già messi a disposizione per coprire le spese da trasferta: 370mila euro per ricominciare a respirare. Sui campi e sui parquet è festa, ma la politica,
solo in parte, storce il naso. Mentre Gavino Cassano dei Riformatori Sardi celebra il ritrovato lume della ragione da parte della maggioranza, ritenendosi soddisfatto per l'accoglimento delle richieste avanzate, il capogruppo di Progetto Sardegna Chicco Porcu considera "un errore il ripristino degli sponsor per le società professionistiche voluto dal Consiglio. Tuttavia la misura può avere effetti positivi se verranno evitati gli errori del passato". E se Carlo Sanjust di Forza Italia sposta l'attenzione sul problema dilettanti, ad Atene si smette temporaneamente di piangere ma a Sparta non si ride affatto. Pause. Altre 15 società, parte integrante del panorama sportivo isolano, con doti che vanno dallo scudetto a play off promozione, ad anni di trionfi tricolori ed a sacrifici incalcolabili, chiedono in una lettera aperta di essere ascoltate dal Presidente Soru. Il portabandiera è Gianluigi Falchi, patron Silver seguito a ruota da Anmic e Gsd Porto Torres, Edil5 Città dei Candelieri, Mercede basket ed Alghero calcio, Santa Croce e pallavolo Olbia, La Maddalena, Quartu, Tortolì e Sant'Antioco volley, Russo basket Cagliari. Il senso: senza un sostegno andare avanti diventa un'impresa. La necessità: capire quali siano le intenzioni della Regione in tema di sport dilettantistico oltre che professionistico. La richiesta: un incontro, per risolvere o quantomeno capire e conseguentemente programmare. Decisi comunque a non sparire, ma in alcuni casi costretti a ridimensionare nel perdurare dell'attuale situazione. Rewind. Giovanni Dessole
Il Coni provinciale accende lo sport, 3 giorni di festa "Lo sport si accende. Prima di tutto c'è lo sport". Si chiuderà all'insegna di questo slogan la prima parte delle attività 2007 del Coni Comitato Provinciale di Sassari. Tre eventi, presentati a Villa Mimosa alla presenza della Giunta Provinciale del Coni, degli Assessori Comunali e Provinciali allo Sport Antonietta Duce e Marco Di Gangi, dei rappresentanti delle Forze Armate, dei dirigenti scolastici e degli altri soggetti coinvolti nel progetto, il primo è andato in scena mercoledì scorso allo Stadio dei Pini. Tre eventi fortemente voluti, e volti a rappresentare e creare un momento di incontro e di conoscenza fra gli sportivi, le realtà che sovrintendono al rispetto delle regole nella vita so-
ciale ed i rappresentanti delle amministrazioni, che sovrintendono ai principi fondamentali della corretta educazione del cittadino. Come detto, il primo appuntamento con lo sport ha occupato l'intera giornata del 30 maggio, e si è svolto in coincidenza con la fase finale dei Giochi della Gioventù, sotto lo sguardo attento e partecipe delle autorità locali e dei rappresentanti delle forze armate, ma anche e soprattutto delle associazioni di solidarietà e beneficenza come l'Unicef. Così sarà anche sabato prossimo, il 3 giugno, con la Giornata Nazionale dello Sport, evento che contemporaneamente si svolgerà in tutta Italia e che illuminerà gli spazi dell'Ippodromo Pinna, i
quali diventeranno un palcoscenico multidisciplinare per chiunque voglia cimentarsi nella pratica sportiva, fra prove ed esibizioni gratuite organizzate e controllate da atleti e tecnici della Federazione e degli Enti di Promozione. Il sipario si abbasserà sulle iniziative Coni il 6 giugno, quando al palazzetto dello sport di Sassari (ore 9:30), i tremila bambini coinvolti nel progetto "Il Coni va a scuola", si riuniranno per festeggiare tutti assieme la fine delle attività. "Vogliamo chiudere questa prima parte dell'anno in grande stile - affermato il Presidente del Coni Provinciale Gian Nicola Montalbano -. Ci teniamo a condividere il lavoro svolto sino ad ora con un pubblico più ampio.
È questo il senso di manifestazioni come " Il Coni va a scuola", o i Giochi della Gioventù, a cui stiamo dando un respiro sempre più ampio - e prosegue . La Giornata Nazionale dello Sport è invece un appuntamento molto importante dell'anno sportivo che avrà vasta risonanza in tutta Italia. Stiamo lavorando affinché sia davvero una grande festa per tutti i cittadini. Abbiamo già avuto un riscontro molto positivo in questo senso, in occasione della Giornata Comunale dello Sport, organizzata lo scorso settembre". Quindi conclude: "Il nostro obiettivo è sempre stato coinvolgere il pubblico, perché capisca che lo sport è una risorsa che gli appartiene".
30 Salute e Sanità
L’Asl numero 1 di Sassari tira le somme della campagna 2006/2007: in calo le somministrazioni rispetto a un anno fa
Influenza: inverno mite, meno vaccini Il dato viene ritenuto comunque positivo, una copertura del 18,40%
Si tirano le somme della campagna per le vaccinazioni contro l'influenza "Presidia i confini del tuo benessere, non abbassare la guardia!", alla quale l'Azienda sanitaria locale n. 1 di Sassari aveva dato il via a partire dai primi di novembre 2006. Quest'anno, negli ambulatori del Servizio di Igiene Pubblica della Asl, in quelli dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, si sono presentati 59.315 cittadini che hanno deciso di proteggersi dal virus influenzale. Se paragonato al periodo 2004-2005, quando si sottoposero a vaccinazione 51.400 utenti, il dato mostra una crescita nelle adesioni che si aggira intorno alle ottomila unità. In relazione invece all'ultimo periodo 20052006, si nota una flessione nelle vaccinazioni degli utenti. Si è passati infatti dai 64.436 vaccini somministrati, su un totale di 343.901 abitanti all'interno del territorio dell'Asl sassarese, alle 59.315 dosi, su una popolazione residente però di 322.326. Un calo spiegabile sia con la riduzione della popolazione residente all'interno del territorio di competenza dell'Asl n. 1, derivante dalla modifica dei confini tracciati con la formazione delle nuove province, sia per la particolare e favorevole situazione meteorologica, che quest'anno ha caratterizzato l'ultimo scorcio d'autunno e tutto l'inverno. Quest'ultimo aspetto ha
determinato una minore motivazione tra i cittadini a ricorrere alla vaccinazione. Si tratta comunque di un dato positivo e che non si discosta di molto da quello registrato lo scorso anno. Infatti se nel periodo 2005-2006 la copertura vaccinale era stata del 18,73 per cento della popolazione complessiva, la campagna 2006-2007 ha fatto registrare
una copertura del 18,40 per cento. La vaccinazione, che ha riguardato in modo particolare la popolazione a rischio dei tre distretti sanitari di Sassari, Alghero e Ozieri, ha permesso di raggiungere 38.111 soggetti di età superiore o pari a 65 anni, 1.910 bambini tra 0 e 4 anni, 2.408 bambini tra 5 e 14 anni, 1.124 ragazzi tra 15 e 24 anni e 15.762 adulti tra i 25 e i 64 anni. Tra le categorie a rischio, che hanno ricevuto gratis il vaccino erano ricompresi: anziani dai 65 anni in su, i bambini e gli adulti affetti da malattie croniche dell'apparato respiratorio e circolatorio, da malattie degli organi emopoietici, da diabete e altre malattie dismetaboliche, da sindromi da malassorbimento intestinale, fibrosi cistica e malattie congenite o acquisite. A questi si aggiungono i bambini reumatici soggetti a ripetuti episodi di patologia disreattiva, il personale sanitario di assistenza, familiari di soggetti ad alto rischio e coloro che lavorano in servizi pubblici di primario interesse collettivo. Anche quest'anno è stata forte la sinergia tra Asl e medici di base e pediatri di libera scelta. Negli ambulatori del Servizio di Igiene pubblica, distribuiti nei tre distretti sanitari di Sassari. Alghero e Ozieri, sono stati vaccinati 31.795 utenti, mentre tra medici di famiglia e pediatri sono stati vaccinati 27.520 utenti.
Acque sarde, altro che integratori La Sardegna, tra le sue numerosi fonti, dispone di acque minerali che, per composizione, molto si avvicinano ai più diffusi integratori salini. Si potrebbe dire che niente hanno da invidiare ai quei prodotti. Per le propietà di alcune delle acque che sgorgano dalle fonti sarde, come quelle di Bonorva ad esempio, chi fa sport, ad esempio, potrebbe tranquillamente usarle per reintegrare il sudore perso durante l’attività fisica. L'acqua è vista inoltre come un elemento essenziale nell'alimentazione. "È fondamentale
che l'individuo beva almeno 1 ml di acqua per ogni caloria spesa - dice Sergio Moraglia, medico di Medicina dello Sport dell'Azienda Sanitaria Locale n. di Sassari -. L'acqua infatti è una fondamentale sostanza nutritiva per l'organismo umano, rappresentando l'elemento preponderante". Le acque minerali poi, quelle con una moderata concentrazione di sodio, sono consigliate nei soggetti con problematiche renali. Anche in questo caso la Sardegna dispone delle giuste risorse naturali. "Nei
soggetti che hanno subito un trapianto di rene - spiega la dottoressa Maria Cossu, direttore della struttura complessa di Nefrologia, dialisi e trapianti del "SS. Annunziata" di Sassari - le acque minerali, con moderato apporto di sodio, aiutano l'organo nella ripresa della sua funzionalità. In generale, a prescindere dalla patologie renali, il consumo di acqua aiuta ad eliminare le scorie che si accumulano nell'organismo, per questo si consiglia di bere tra i 2 e i 2,5 litri di acqua al giorno".
31 Rubriche
MA GUARDA UN PO’
Potrebbe essere addirittura interessante aprire un dibattito su indulto, amnistia e detenzione. Ma, pur senza voler entrare nel merito su questo scambio di battute scatenato in piazza Azuni a Sassari, viene spontaneo chiedersi perchè imbrattare i muri e, soprattutto, perché non imparare a scrivere... Avete fotografato qualcosa di insolito? Spediteci l’immagine via e-mail all’indirizzo infosassari@mediatag.it con la data e il luogo dello scatto: la pubblicheremo in questa pagina
Brevi dal mondo Milionario clochard
La vendetta del wc
“Venerdì, vieni qui”
LONDRA (Regno Unito) Chissà se se l’era immaginato, mister Harry Hallowes, oggi settantenne, che occupando quell’angolo di giardino, un giorno sarebbe diventato milionario. Una ventina d’anni fa, il senzatetto, con le sue poche cose, aveva stabilito la sua abitazione in una baracca nel quartiere di Hampstead Heath, no dei parchi più belli di Londra. Quando, nel 2005, una società che voleva realizzare nella zona uno stabile per appartamenti di lusso, gli ha fatto causa chiedendone lo sfratto, l’uomo si è difeso dicendo che viveva in quell’angolo di paradiso da tanti anni. E in base alla legge inglese, chi occupa un terreno per vent’anni ne diventa il proprietario: da clochard, è diventato milionario.
RIO DE JANEIRO (Brasile) Non paghi la bolletta dell’acqua per oltre 20mila real? Il water di casa si vendica, e quando si fa scorrere l’acqua ti vomita sul pavimento i liquami che volevi eliminare. E’ la trovata messa a punto dalla compagnia che si occupa di riscuotere le bollette dell’acqua in Brasile. Il suo presidente, Wagner Victer, ha spiegato che l’idea è stata necessaria perchè un’azienda evadeva puntualmente la tassa, comprando l’acqua da un esterno ma continuando a utilizzare le fognature pubbliche.
GENOVA - Chissà se i genitori del piccolo erano lettori amanti di Robinson Crusoe. Fatto sta che al momento di decidere il nome del nuovo arrivato, hanno pensato di chiamarlo Venerdì. Dopo appena 8 mesi, però, un giudice del capoluogo ligure ha deciso di applicare un decreto del presidente della Repubblica del 2000, secondo cui è possibile cambiare il nome di una persona se fa riferimento al sesso o se “ridicolo o vergognoso”. I genitori si oppongono fermamente e vogliono continuare sulla loro strada: a loro “Venerdì” va benissimo, e si sono giustificati dicendo che ormai il piccolo si è abituato a sentirsi chiamare così e ormai non si può cambiare. La vicenda avrà seguito in tribunale sulle spalle del povero Venerdì...
L’OROSCOPO
Ariete
Toro
Siete ottimi gregari. Fedeli, incuranti della fatica, se dovete aiutare i vostri cari non vi tirate indietro. Pazienza e sorriso saranno vostri complici e vi aiuteranno nelle piccole incomprensioni che si verificheranno nel lavoro. Lasciatevi andare ai piccoli piaceri della vita è ora di divertirsi.
Siete come appesi ad un grosso trapezio senza rete di salvataggio. Dondolando avanti e indietro non riuscite a decidere dove stare, qualunque posizione vi fa paura. Non esagerate col lavoro, in amore sembrate uno scalatore al Giro, bravi in salita ma incapaci nelle discese.
Gemelli
Cancro
Un po' dark lady un po' desperate housewive. Nel lavoro periodo di stanca ma nessun problema le vacanze son vicine e la vostra capacità di nascondere le emozioni non farà cogliere le differenze. Per le coppie periodo positivo dove non riuscite a togliervi di dosso gli occhiali rosa. Salute perfetta.
E' stato un periodo stressante. Carichi d'ansia come solo voi sapete essere, riuscite però ad intravedere l'uscita. E' fatta. E finalmente potete godere i frutti del vostro lavoro. Gli affetti si fanno più forti e presenti. Viaggi lontani, destinazione preferita: Sudamerica.
Leone
Vergine
Forma perfetta e tranquillità d'animo. Non sembrate nemmeno voi, placidi e tranquilli, quasi dimentichi dell'esterno. Godetevi la vacanza dall'esigenza dell'apparire. In amore per i solitari fascino e sguardo magnetico vi faranno acquistare molti ammiratori/trici.
Siete quasi apatici, applicando la ragione all'infinito non riuscite a spiegarvi la spossatezza e l'abulia. Reagite, scrollatevi di dosso questi vestiti pesanti e lasciatevi colpire dal sole. Salute ballerina. Affetti sempre più radicati.
Bilancia
Scorpione
Sommersi dal lavoro iniziate ad essere stanchi degli eccessivi impegni e richiedete a gran voce più tempo per voi stessi. Per le coppie tutto procede calmo e tranquillo, per i single c'è poco tempo per le nuove conoscenze. Concedetevi bagni di sole e lunghe passeggiate sul bagnasciuga.
Finalmente. Scostanti e bastian contrari come siete sembra che siate riusciti a prendere quella decisione che coloro che amano desideravano da tempo. Credevate fosse più difficile? La rinascita vi dona fascino. Piccoli malanni di stagione che risolverete facilmente.
Sagittario Capricorno Malinconici guardate il mondo con occhi velati. E' solo un momento passeggero che si allontanerà da solo, non abbiate fretta. La vostra emotività vi porta screzi nel lavoro. Negli affari di cuore siate più razionali e meno suscettibili, non ci siete solo voi sulla giostra.
Vi siete trascurati. Ed ora i nodi vengono al pettine. Saggezza popolare che non sbaglia mai. Ma non tutti i mali vengono per nuocere. Ora avete la possibilità di riparare, non fatela sfuggire. Nel lavoro impegni più pressanti ma maggiori soddisfazioni.
Acquario
Pesci
Procedete a passi lenti e sicuri avendo ben chiaro il vostro obbiettivo. La vostra sicurezza vi è molto utile al lavoro e vi rende oggetto di invidie e malumori. Non curatevene ma guardate e passate. Per i single novità piacevoli anche se pepate, per le coppie amore rinnovato anche se litigarello.
Pensate troppo. Staccate il cervello ogni tanto e agite. Non fatevi abbindolare da persone che all'apparenza sembrano disponibili ma che perseguono fini a voi sconosciuti. Accantonate per un attimo la vostra presunta incapacità ed affidatevi sicuri alle vostre abilità. Sarà un successo e sarà soltanto vostro.