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CRONACA
Lavori in corsa
PRIMO PIANO
Anno 7 - n. 140 - febbraio 2009
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euro 1,50
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SPORT
CULTURA
TECNOLOGIA
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IL IL G8 G8 NON NON ASPETTA. ASPETTA. Lotta Lotta contro contro ilil tempo tempo per per concludere concludere lele opere opere Mentre Mentre alle alle aziende aziende ee agli agli imprenditori imprenditori sardi sardi restano restano solo solo lele briciole briciole foto Gabriele Sardu
RUBRICHE
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Guai a perdere un’occasione storica di rinascita per l’intero territorio del nord Sardegna
Un mare di parole intorno alla Maddalena Passato il G8 di luglio, i sardi vedranno quali promesse sono state davvero mantenute Pocos, locos y mal unidos. Lo sprezzante giudizio sui sardi, formulato nel sedicesimo secolo dal re di Spagna Carlo V, può suonare in certi momenti ancora attuale. Ma di certo non è stato il caso degli imprenditori sardi, che in occasione del G8 alla Maddalena, condiderato giustamente una grande opportunità per l’economia del territorio, avevano prontamente risposto presente. E, alla faccia di Carlo d’Asburgo, si erano presentati in tanti, ben consci delle loro potenzialità e addirittura uniti in un consorzio. Sollecitati dalla Regione, i sardi avevano avanzato la loro candidatura per costruire strade, ponti, palazzi e centri congressi che vedranno passare, dall’8 al 10 luglio prossimi, gli otto grandi della Terra, cioè i rappresentanti dei Paesi più industrializzati del pianeta (Francia, Stati Uniti, Germania, Canada, Giappone, Gran Bretagna, Italia e Russia). Ma, come spesso è accaduto in passa-
to, l’isola è stata terra di conquista per gli “stranieri” venuti dal mare. Delle commesse per le infrastrutture, comprese quelle viarie, i pur qualificati imprenditori regionali hanno visto solo l’ombra. E al danno, per tutti i sardi, si assomma la beffa: oltre a non poter godere, col lavoro, delle opere in pro-
gramma, gli abitanti della nostra isola non potranno nemmeno usufruire dei vantaggi indiretti portati dal compimento di quelle opere costruite da “gente di fuori”. Non in tempi brevi, almeno. Secondo le ultime voci che rimbalzano da Roma, e che hanno trovato larga eco anche da noi, parte dei
fondi necessari alla realizzazione di infrastrutture fondamentali per uscire dalla storica arretratezza in cui la Sardegna si trova, è stata bloccata dal governo nazionale. Un esempio per tutti: la nuova strada che avrebbe dovuto rimpiazzare la vecchia e pericolosa Sassari-Olbia, che conta ogni anno decine di morti. E’ la normalità, insomma. E ancora di più in un periodo decisamente nefasto per la verità come la campagna elettorale. I candidati, o i loro potenti sponsor, che si alternano ancora in questi giorni per le prossime regionali, si profondono in promesse, miracoli, ricchi premi e cotillon. E la sostanza, infine, è che i soldi promessi non arrivano mai. Vigileremo, però. E quando il G8 sarà un ricordo, speriamo, utile per il mondo intero, torneremo a parlarne per riconoscere come e quanto le promesse dei governanti siano diventate realtà.
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Destino incerto sulle arterie viarie che dovevano essere realizzate per il G8 della Maddalena
La lunga strada delle promesse Carlo Mannoni: “I fondi governativi per la Sassari-Olbia sono bloccati” G8 si, G8 no. Poco importa ai sardi che alle istituzioni chiedono una sola cosa: investimenti sulle strade. Quelle che dovevano essere già completate da qualche anno. In testa la Sassari – Olbia che vanta il triste primato per l’alto numero di morti e che in piena campagna elettorale ha perso i finanziamenti previsti per la sua realizzazione. «Lo abbiamo saputo in modo ufficiale ai primi di febbraio da
una lettera inviataci dal ministero per lo Sviluppo economico» spiega laconico il vice presidente della Regione Carlo Mannoni. In seconda posizione la Olbia – Santa Teresa, porta principale per la Costa Smeralda. Scontri politici, lassismo e disinteresse per un’opera che avrebbe una duplice ricaduta sul territorio, sia per la popolazione locale, sia come vie d’accesso per il fiume di turisti che affollano le località di mare, durante il periodo estivo. L’alta Gallura non avrà la quattro corsie, osteggiata da più parti politiche, ma potrà contare su un nuovo tracciato senza il zig zag di curve che aumentano all’inverosimile i tempi di percorrenza. Un giorno imprecisato quei lavori partiranno. Senza dimenticare la Sassari – aeroporto di Alghero, caduta da un po’ di anni nel dimenticatoio e rispolvera-
ta ancora una volta in campagna elettorale. Vero è che la parte più pericolosa del tracciato è stata eliminata, ma il tratto che va dal bivio di Olmedo allo scalo catalano attende ancora di essere potenziato. In compenso qualche anno fa è stata inaugurato l’ultimo tratto della Statale 131, meglio nota come “camionale”. Una strada non molto fortunata per le diverse croci che già vanta e lo scarso traffico automobilistico che ha sottratto al vecchio e storico tracciato. Infine i primi chilometri dell’orientale sarda tra Olbia e Porto San Paolo (riprendendo il tema del G8): in zona Padrongiano il traffico è ancora regolato da un semaforo e le auto
procedono a senso unico alternato. La sorte di quel tracciato è legata ai lavori che interesseranno l’aeroporto Costa Smeralda. Nel frattempo le code estive a passo di lumaca si registrano da ben due anni. Benvenuto G8 e le tante promesse. Gabriele Sardu
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Sull’arcipelago che ospiterà il supervertice continuano i lavori, ma al G8 mancano solo cinque mesi
Una corsa contro il tempo Le opere parallele, come l’allungamento della pista aerea di Olbia, sono in standby Benedetta campagna elettorale, benedetti politici, col potere di raccontare di tutto pur di raccogliere il consenso. Il carrozzone del G8 non appena messo in moto ha mostrato in tutta la sua grandezza l’imbarazzante riflesso di un’Italia chiacchierona, prodiga di parole ma avara di fatti concreti. Aeroporto di Olbia potenziato, Sassari – Olbia a quattro corsie, qualche briciola per Alghero e la (giusta) fetta più grossa a La Maddalena per preparare l’hotel 12 stelle, riservato ai big del mondo e la sala dove si svolgerà il summit. Semplice a parole, se non fosse che a distanza di cinque mesi dalla riunione dei grandi, le ruspe sono accese solo nell’arcipelago di fronte a Palau. I soldi sono spariti. Il governo Berlsusconi, come riferito dal vice presidente della Regione, Carlo Mannoni, li ha fatti sparire. Al Costa Smeralda si ultima la lussuosa aerostazione dell’aviazione generale, ma l’allungamento della pista dovrà attendere, come il rifacimento del primo tratto della Statale 125 diretta a Porto San Paolo. La statale che unisce Sassari alla costa orientale è sempre quella: piena di pericoli, dossi, curve strette e da qualche mese un numero imprecisato di veri e propri crateri, scavati dalla furia delle piogge. E intanto le croci aumentano tra scontri frontali e invasioni di corsia. Non potrebbe essere diversamente vista la mole di traffico che la strada sopporta ogni giorno con centinaia di Tir, sbarcati al porto Isola Bianca o in procinto di raggiungerlo per partire verso la penisola. Pullman e pendolari chiudono il cerchio di un via vai quotidiano che in alcune ore della giornata raggiunge picchi importanti. Se dovessero essere mantenute le promesse fatte in un’infinita campagna elettorale, gran parte dei lavori dovrebbero terminare tutti nel mese di luglio. Ma è logico che
tutto questo non accadrà. Discorso identico per le infrastrutture da realizzare sull’arcipelago. La conversione degli edifici militari e delle strutture che un tempo servivano a supporto della base van-
no avanti a ritmi serrati, ma anche in questo caso da fare ce n’è tanto e i mesi a disposizione pochissimi. Il rischio concreto è che all’appuntamento si giunga in ritardo e il G8 (che per la verità
i sardi non sentono più di tanto, se non per gli investimenti che da questo provengono) possa far rotta in Campania e svolgersi ai piedi del Vesuvio. Gabriele Sardu
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Il presidente dell’Associazione Industriali del nord Sardegna, Stefano Lubrano: “Il G8 è una grande delusione”
“Un’occasione persa per le aziende sarde” “Il consorzio formato dagli imprenditori locali non è mai stato considerato” «La delusione, inutile negarlo c’è ed è grande, quella del G8 mi sembra un’occasione mancata per il mondo del lavoro e dell’impresa in Sardegna». Stefano Lubrano, presidente della Confindustria per il nord dell’isola non spara a zero contro nessuno ma si fa testimone di una situazione al limite dell’imbarazzo. «In questa faccenda non esistono colori politici, ma è chiaro che il mondo dell’impresa locale si aspettava di essere coinvolto per almeno uno dei sei grossi appalti assegnati per le più importanti opere da realizzare a La Maddalena. Non chiedevamo di avere una corsia preferenziale, ma almeno di poter partire ad armi pari con gli altri che si sono proposti. Magari – tanto per fare un esempio – porre nei requisiti più importanti non solo il ribasso d’asta, ma magari l’utilizzo di manodopera, macchinari e materiali già presenti in Sardegna. Anche perché altrimenti la via è sempre la stessa. E cioè il subappalto con le imprese locali a raccogliere le briciole». Le promesse fatte dal Governo italiano e dalla Regione sono state disattese? «Lo ripeto. Non punto il dito contro nessuno. Confindustria ha un unico obiettivo: la valorizzazione delle imprese locali. Punto. Ci è stato detto che il 20% assegnato alle imprese sarde poteva essere considerato un risultato soddisfacente, invece c’è un grande rammari-
co, molte aspettative sono state deluse. Ma i tentativi concreti per partecipare alle assegnazioni? «Non pochi. Un raggruppamento di imprenditori che poi si è costituito in consorzio aveva tutti i requisiti per
entrare in una delle sei grosse commesse. Tutte le carte erano in regola, ma non è stato mai chiamato a presentare neppure un’offerta». Alla fine chi l’ha spuntata? «Le fette più grosse sono state date ad imprese romane. È chiaro che da questa vicenda le imprese sarde hanno perso vigore e fiducia. C’è stata mancanza di sensibilità in tutto questo e ribadisco che nessuno ha mai chiesto favoritismi…penso sia chiaro». E per quanto riguarda le opere collaterali come la statale Sassari – Olbia? «Altro capitolo…In tempi non sospetti avevamo fatto una conferenza stampa dove paventavamo un certo timore: non volevamo accadesse per la strada ciò che si era verificato per il resto delle grandi opere. E cioè finire tra le occasioni mancate per i nostri imprenditori». Sembra che il pericolo non sussista perché della nuova quattro corsie non si sa più niente… «Appunto. Sappiamo che esiste il progetto, che l’opera costa 370 milioni di euro, ma non c’è stata ancora la gara d’appalto…» …ma i tempi sono strettissimi? «Confermo che ancora non si è mosso nulla e ancora attendiamo l’invito per partecipare alla gara». Gabriele Sardu
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Speranze, illusioni, smentite: per l’isola la strada verso il supervertice è stata costellata di amarezze
Otto grandi e italiche piccolezze Anche il commissario per il G8 Bertolaso aveva minacciato di lasciare per carenza di fondi Da quando si è iniziato a parlare di G8 sull'Isola di La Maddalena è ormai passato parecchio tempo, ma, complici i cambi di Governo, i tormentati ripensamenti del capo del nuovo esecutivo e l'onnipresente viscosità della macchina decisionale italiana, i preparativi per la festa più costosa del mondo sono entrati nel clou solo da pochi mesi, con margini di manovra davvero piccoli per la consegna delle moltissime ed ambiziose opere in programma di realizzazione e molte zone d'ombra, tutte coperte dal velo provvidenziale del segreto di Stato, che hanno sollevato l'attenzione persino dell'Unione Europea. I tre colpi di bacchetta sul leggio sono arrivati solo il quattro settembre 2008 con il decreto, firmato dal Presidente del Consiglio ed accolto con un sospiro di sollievo dalla Regione Sardegna, che metteva finalmente fine alla querelle sul possibile spostamento dell'evento a Napoli o addirittura su una sorta di sdoppiamento del summit in entrambe le località. Ma bastano pochi giorni alle aziende sarde per rendersi conto che questa concessione avrà un prezzo: parte infatti da Sassari una protesta di cui si fanno portavoce i vertici locali di Confindustria e della CGIL contro la distribuzione degli appalti. Il sindacato porta le cifre per dimostrare che le promesse fatte poco tempo prima dal Commissario straordinario al G8 Guido Bertolaso circa il fatto che almeno il 20% degli appalti sarebbero stati affidati ad aziende sarde sono state disattese. Le imprese isolane, argomentano, fanno ancora una volta il ruolo dei braccianti o dei gregari. Ma le decisioni del Commissario non sono sindacabili: le assegnazio-
Palazzo Chigi, sede del governo nazionale
ni vengono fatte con procedure d'urgenza ed i motivi delle scelte sono coperti dal segreto di Stato. Intanto però, se dei dettagli burocratici niente è dato sapere, di cifre ne vengono fatte tante, troppe. Tanto che è difficile anche ricostruire i molti incastri dei finanziamenti regionali con quelli statali e la destinazione delle somme, che vengono dirottate anche su opere non strettamente connesse al summit, seppur necessarie, come la nuova strada Alghero-SassariOlbia. La prima grossa tegola con cui Bertolaso deve fare i conti è però la procedura d'infrazione che la UE avvia contro l'Italia sollecitata dalle denunce di alcuni europarlamentari ecologisti allarmati dall'aggiramento delle norme comunitarie in tema di valutazione dell'impatto ambientale delle opere a La Maddalena e dalle oscure modalità di assegnazione dei lavori. I promotori dell'a-
zione disciplinare sono convinti che la troppa discrezionalità lasciata a Bertolaso possa portare a massicci fenomeni di speculazione edilizia. Pochi giorni dopo è proprio il commissario che fa parlare di sé annunciando le dimissioni dalla carica: motivo, i drastici tagli di spesa decisi dal Governo. Immediate le rassicurazioni del capo dell'esecutivo che, con un incantesimo che molte famiglie italiane vorrebbero conoscere per far fronte alla quarta settimana del mese, promette che i soldi si troveranno e convince il commissario a restare alla guida del progetto. E' poco prima di Natale che l'inchiesta di un giornalista de L'Espresso mette a nudo un possibile primo effetto della discrezionalità commissariale: il settimanale prova che quasi centoventi milioni di euro dei trecento totali previsti per la costruzione delle opere per il G8 se li è aggiudicati la Anemone costruzioni (una srl con appena ventisei dipendenti) ed altri cinquantanove milioni sono andati ad uno stretto collaboratore del Governo e dello stesso Bertolaso: Angelo Balducci. Il cronista ricostruisce il complesso schema di interconnessioni fra aziende che si intreccia dietro i due uomini chiave Anemone e Balducci, ma la protezione si limita a smentire, pochi giorni appresso, la parentela fra due dei personaggi coinvolti nella gestione dell'intreccio. Di tutti gli altri addebiti, compreso il lavoro nero denunciato dal giornalista dopo essersi introdotto nei cantieri sotto mentite spoglie, non fa alcun cenno. Stefano Cherchi
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Rifondazione Partito Democratico Comunista
Italia dei Valori
Comunisti Italiani
La Sinistra per la Sardegna
Rossomori
SASSARI Bruno Mario Canu Alba Cocco Maria Lucia Ledda Giuseppina Lotto Luigi Manca Gavino Meloni Valerio Nonnis Rita Perrone Stefano Sanna Giuseppina Soddu Francesco Mario Spanu Antonio Vacca Pinuccio
SASSARI Lostia Carmelo Sechi Carlo Brozzu Tonino Chessa Mario Chessa Pietrina Faedda Francesca Fancellu Angelo Foddai Emiliano Lai Andrea Marongiu Mauro Marras Rita Mura Giuseppe Maria Pala Antonella
SASSARI Mura Lino Aiello Isidoro Cesare Appeddu Gavino Mariano Bazzoni Emanuela Cassitta Giampaolo Cocco Daniele Secondo Dessì Roberta Galdolfi Federico Piredda Gianni Puggioni Nicola Sanna Franco Serra Giovanna Spanedda Ada Amelia
SASSARI Vacca Elias Aime Sara Arru Mauro Bazzoni Annalisa Cocco Giovanni Cotzia Cristiana Deriu Giommaria Longo Carmelo Murgia Mario Murru Giovanni Piana Marco Testoni Marcello Vinella Cristian
SASSARI Licheri Antonello Musmeci Rosario Attili Antonio Balbina Giancarlo Biosa Marcello Costa Morais Filomena Fois Pietro Irasci Giuseppe Sarais Cicci Sechi Benedetto Stangoni Sara Steavanin Iside Rita Mannu Giovanna
SASSARI Demontis Salvatore Belfiori Antosergio Candiani Guido Cherchi Gianni Cocco Ciro Falqui Margherita Iervolino Giovanni Ledda Marco Manca Daniele Medda Roberta Paddeu Marajka Puddu Maurizio
OLBIA-TEMPIO Antona Linarosa Caria Pierluigi Corda Elio Pirina Andrea Pirredda Sebastiano
OLBIA-TEMPIO Piras Michele Cannas Giampiero Cirotto Gianni Dau Luciano
OLBIA-TEMPIO Uggias Giommaria Addis Gian Mario Zonca Maria Pia Fiori Vittorio Dessena Luciano
OLBIA-TEMPIO Vacca Elias Cocco Giovanni Giganti Lucio Vitiello Luca
OLBIA-TEMPIO Tedde Natale Cossu Angelo Serra Tore Sini Daniela Vargiu Anna Anastasia
OLBIA-TEMPIO Filigheddu Angelo Antonio Cano Katya Pilu Francesco Cabrini Giancarlo Usai Antonio
Partito Socialista
IRS Indipendentzia
Unidade Indipendentista
SASSARI Sale Gavino Bruno Giovanni Antonio Campus Antonello Giorgio Carboni Filippo Cravero Paolo Demartis Giampiero Garroni Sebastiano n. Lama Marras Mario Vittorio Pilo Piero Scanu Antonio Soro Pasqualina Spada Marta Ventroni Mario n. Foreddu
SASSARI Atzeri Cristina Onida Nadia Sanna Giovanna Carta Walter Di Gangi Marco Luciano Roberto Mannu Paolo Marginesu Nino Masia Pierangelo Panu Pierpaolo Pinna Giancarlo Spezziga Paolo Tedde Rino
SASSARI Marras Giovanni Pietro Faedda Maurizio Nocco Nando Concu Angela Frigau Franca Nieddu Gino Spanu Antonio Nappi Tino Pirisi Giuseppe Rachel Isadora Giola Marco Marongiu Christian Satta Gianni
OLBIA-TEMPIO Bellu Gianmaria Cherchi Placido Dibeltulo Martino Tara Maria Lucia Stefania Vacca Marta
OLBIA-TEMPIO Addis Claudio Impagliazzo Antonio Marongiu Gian Vito Muzzeddu Silvano Scano Pier Paolo
OLBIA-TEMPIO Fancello Giovanni Bellomonte Bruno Casula Domenico Loi Gion Sabino Sabino Cristiano Mattia
Popolo della Libertà
Riformatori
Unione di centro
Sardegna Unita
MPA - Insieme Partito Sardo per le autonomie d’Azione
SASSARI Amadu Salvatore Moro Nanni Rassu Nicola Ballarini Ennio Campus Nanni Carta Giancarlo Delogu Vittorio Fadda Giovanni Mara Elisa Martinelli Gianni Peru Antonello Ruiu Gigi Usai Cermelli Gilda
SASSARI Cassano Gavino Fancellu Vittorina Maninchedda Chiara Seghenzi Brunella Trenta Cecilia Fois Pietrino Piana Tore Monti Bastianino Arru Alessandro Casu Egidio Mario Corbia Giuseppe Deriu Mauro Loriga Salvatore
SASSARI Milia Sergio Baule Francesco Canu Antonio Carta Luigi Casu Anna Rita Foe Ciano Lorrai Alberto Molinu Margherita Muretti Marco Roggio Gesumino Salvatore Lelle Stacca Mario Maggese Efisio
SASSARI Marras Giuseppino Orrù Marcello Nieddu Maria Paola Flumene Francesco Canu Fabrizio Pruneddu Antonio Pinna Massimo Sanna Bastianino Mulas Massimo Solinas Paolo Fadda Elena Bogana Angelina Cabizza Anna Lisa
SASSARI Cuccureddu Franco Carboni Francesco Carboni Gisi Concas Massimiliano Merella Giannangelo Moro Pietro Motzo Aldo Muroni Antonello Oggiano Mauro Panfili Massimo Rubattu Gabriella Scano Nazzario Zanza Antonello
SASSARI Cardin Antonio Cassano Francesco Dongu Marcella Foddai Salvatore Giorico Mauro Madeddu Pietro Mazzei Pasqualino Ortu Pino Pinna Michele Pittalis Massimo Planetta Efisio Poddighe Andrea Sanna Pietro
OLBIA-TEMPIO Lai Vittorio Renato Sanna Matteo Bardanzellu Gian Franco Careddu Maria Mela Peppino
OLBIA-TEMPIO Albanese Patrizia Desini Salvatore Montella Luca Pileri Giovanni Sannitu Bastianino
OLBIA-TEMPIO Gallittu Pina in Silanos Satta Giovanni Biancareddu Andrea M. Malu Adriano Impagliazzo Gianfranco
OLBIA-TEMPIO Degortes Flavio Casu Angelo Cattrocci Silverio Fara Pietro Stangoni Tony
OLBIA-TEMPIO Cuccureddu Franco Di Cristo Michele Giudice Rosanna Quidacciolu Donatella
OLBIA-TEMPIO Murgia Salvatore Zen Miranda Careddu Panu Gianni Loriga Antonello Manca Francesco
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Le Regionali 2009 - I candidati infosassari@mediatag.it
Renato Soru La Sardegna che cambia
Ugo Cappellacci
Renato Soru Ana Clara De Sousa Francesco Giuseppe Carta Maria Elena Ledda Gianmario Demuro Maria Letizia Pruna Andrea Murgia Adelaide Maria Gemma Puddu Piero Salis noto Piero Marras Monica Spanedda Cinque candidati si sfideranno, il 15 e 16 febbraio, per conquistare la presidenza della Regione Sardegna. Si tratta di Renato Soru, presidente uscente della Regione che punta alla rielezione e sostenuto dal centrosinistra; Ugo Cappellacci, candidato dal PdL e dai suoi alleati sardi; Peppino Balìa, portabandiera del Partito Socialista in rotta con il centrosinistra; Gavino Sale, leader storico di IRS - Indipendentzia Repùbrica de Sardigna; Gianfranco Sollai, candidato per Unidade Indipendentista.
Antonio Pitea Simona De Francisci Rosanna Floris Gabriella Greco Francesco Meloni noto Franco Teodoro Venceslao Rodin Giacomo Sanna Giulio Steri Liste e listini. Il sistema elettorale regionale è identico a quello delle ultime elezioni che hanno portato Soru a conquistare la Regione. Ogni candidato presidente presenta un “listino” di personalità, in numero variabile da 8 a 16, che verranno automaticamente elette in caso di vittoria. I prescelti dal candidato presidente (in neretto accanto alla foto dei candidati) non dovranno quindi sottoporsi al giudizio popolare ma entreranno in Consiglio automaticamente, solo in caso di vittoria del “loro” governatore.
Gavino Sale IRS -Indipendentzia Gavino Sale Franciscu Sedda Placido Cherchi Salvatore Acampora Nicola Cantalupo Lello Cardenia Giulio Cherchi Daniele Cossu Andrea Meloni Simone Maulu Paolo Musu Francesco Pala Oliver Perra Giovanni Ruggiu Pinuccia Sanna Miriam Serra La politica ai tempi di Internet e del social networking. Dopo la rocambolesca uscita di scena di Renato Soru le campagne elettorali dei candidati per il rinnovo o la riconferma del governo regionale sono partite all'arrembaggio dell'elettorato con tutti i mezzi a disposizione. E visti i tempi stretti, la propaganda su Internet può essere una carta vincente per comunicare programmi ed intenti e per tastare il polso degli aventi diritto al voto in tempo reale. Ma l'uso che i candidati fanno della rete può essere anche un'arma a doppio taglio se non sono in grado di gestirne le complesse dinamiche. Abbiamo visitato i siti ufficiali di tutti i candidati alla presidenza ed abbiamo cercato di fare una rassegna di tutto quello che gira sulla Rete e che fa campagna elettorale diretta o indiretta per i diversi aspiranti governatori. Abbiamo trovato curiosità ed approssimazioni, scoprendo che ormai la campagna elettorale più dura la fanno gli elettori stessi, attraverso il tam-tam delle e-mail ed i social network come Facebook. I siti istitu-
Ugo Cappellacci Il Popolo della Libertà
Gli schieramenti. Le forze in gioco si richiamano allo scacchiere politico nazionale, con alcune varianti in salsa sarda. Renato Soru, principale candidato di centrosinistra, è appoggiato da PD, Italia dei Valori, Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani, il movimento “Sinistra per la Sardegna” e dai Rossomori, i sardisti dissidenti che non hanno accettato l’alleanza dello storico partito dei Quattro Mori con il candidato di centrodestra Ugo Cappellacci. Quest’ultimo è sostenuto dal Popolo delle Libertà, Udc, Insieme
per le autonomie, Sardegna Unita, Riformatori e proprio dal Partito Sardo d’Azione. Altri candidati sono Peppino Balìa, segretario del Partito Socialista, e i due indipendentisti Gavino Sale (Irs - Indipendentzia Repùbrica de Sardigna) e Gianfranco Sollai (Unidade Indipendentista). Non è stata ammessa al voto la candidata governatore Alessandra Meli per la lista “Doddore Malu Entu”, che in polemica con il sistema di accettazione delle liste non ha presentato le firme necessarie alla candidatura.
Peppino Balia Gianfranco Sollai Partito Socialista Unidade Indipendentista Balia Peppino Denotti Rita Bionda Arrigo Galfetti Giovannino Cacciaurru Andrea Meloni Rita Deiara Raimondo Pecora Nicoletta Muresu Sebastiano Serra Luisa Muru Fabio Pinna Giorgio Soddu Cosimo
zionali dei candidati offrono però qualche spunto di analisi sui titolari: come era prevedibile i due spazi web più moderni e complessi fanno capo a Renato Soru (centrosinistra) e Ugo Cappellacci (centrodestra). I due siti sono parzialmente sovrapponibili nei contenuti principali, con le biografie dei candidati, i programmi e gli spazi di interazione in cui i lettori/elettori possono inoltrare commenti e suggerimenti. Lo spazio di Soru è caratterizzato, forse scaramanticamente, da un look minimale direttamente riconducibile a quello del sito istituzionale della Regione Sardegna, ed include una sezione video in stile YouDem, mentre il sito di Cappellacci punta tutto sul gadget offrendo sfondi per il desktop e cartoline col logo del partito, forse per gli elettori smemorati. Una stranezza nella sezione video, dove il filmato del candidato PdL scorre accompagnato da un audio riverberato fuori sincrono che, non fosse per l'evidente incongruenza dell'accostamento dei personaggi, ricorderebbe un Enrico Ghezzi
Gianfranco Sollai Bustianu Cumpostu Erik Madau noto Erricu Francesca Frigau nota Franca Massimiliano Nappi Antonio G. Fancello noto Nino Antonio Giovanni S. Buluggiu Marco Cualbu Sergio Gabriele Cossu Giancarlo Saba d'annata alle tre del mattino. I siti dell'IRS di Gavino Sale e di Unidade Indipendentista di Gianfranco Sollai mostrano invece le diverse declinazioni dell'intransigenza indipendentista: il primo, pur di acquisire un nome il più possibile “sardeggiante” ha scelto l'indirizzo www.irs.sr dove le ultime due lettere però, a dispetto delle apparenze, non significano “Sardegna” ma corrispondono addirittura ai domini Internet registrati nell'ex colonia olandese del Suriname, in sud America. In compenso la maggior parte delle pagine sono scritte in italiano ed è possibile leggerle anche in altre quattro lingue (più il sardo, ma non in tutte le sezioni). Il secondo invece appare più fieramente indipendentista ed accoglie i visitatori con un'animazione piuttosto esplicita in cui le caricature di Soru e Cappellacci si contendono a strattoni l'Isola prima d'essere messi in fuga dal pugnale nuragico simbolo del partito. Pare invece non essere particolarmente interessato agli elettori informatizzati Peppino Balia. Il candidato Socialista affida infatti tutta
la sua comunicazione online ad un breve video su Youtube, di sapore decisamente retro, il quale rimanda laconicamente ad un profilo del candidato su Facebook che non sembra incontrare l'entusiasmo degli elettori, visto che al momento in cui scriviamo conta 104 iscritti, fra cui parecchi compagni di partito. Ma proprio su Facebook sono frequentatissimi invece i gruppi sorti spontaneamente per iniziativa degli utenti dove si mettono in piazza senza troppi riguardi i fatti ed i misfatti di tutti i candidati, dove si appoggiano o si criticano senza timori reverenziali i potenti ed i possibili tali. Ed anche le caselle email dei sardi in questi giorni sono state reclutate per la campagna elettorale dal continuo rincorrersi di catene di S. Antonio che provano ad informare i cittadini sui fatti poco confessabili che non trovano spazio nei comunicati ufficiali dei candidati. La parte della Rete che la politica dei partiti non riesce a controllare è ancora una volta il luogo in cui il confronto democratico si esprime al suo meglio.
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Gli aeroporti Riviera del Corallo e Costa Smeralda potrebbero avviare una sinergia strategica e commerciale
Alghero e Olbia, sistema unico dell’aria? L’ipotesi ventilata dall’assessore regionale ai Trasporti Sandro Broccia
«La Sogeaal e la Geasar (le società che gestiscono rispettivamente gli aeroporti di Alghero e Olbia, ndr) se non lo hanno già fatto inizieranno a breve un colloquio». Lo ha detto l’assessore regionale ai Trasporti Sandro Broccia a margine di un incontro coi giornalisti in aeroporto a Fertilia sull’onda della campagna elettorale ancora in corso. «La condizione ideale sarebbe quella di riuscire a parlare di un unico sistema aeroportuale sardo, ma per ora immaginiamo una serie di accordi di collaborazione tra gli scali del nord che assieme vantano un traffico di oltre 3 milioni di passeggeri trasportati in un solo anno. Qui ad Alghero c’è molto da imparare in materia di aviazione generale dove a Olbia sono avanti. Il Costa Smeralda apprenderà di certo dall’esperienza di Fertilia. Uno scambio proficuo per integrare al meglio le professionalità». Broccia non ha dubbi e parla con forza di un coordinamento nelle azioni di marketing tra i due aeroporti.
«È chiaro che un’eventuale collaborazione ha bisogno di tempo e di azioni condivise - ha aggiunto Broccia -. Certo viviamo un momento molto delicato per quanto riguarda l’assetto societario della Sogeaal. Personalmente credo di poter parlare di una scelta scandalosa del comune di Alghero che ha deciso di non ricapitalizzare le perdite della società. Regione e Sfirs hanno preso la via opposta e si sono fatti carico di tutti gli oneri. Questo è stato un anno perso per lo scalo di Fertilia: nel 2008 era stato nominato un presidente che aveva il compito di risollevare la situazione dell’aeroporto e rimetterlo in sesto. Non è successo ed è passato del tempo inutilmente». Broccia ha insistito sull’importanza strategica di Alghero, non solo per il territorio limitrofo, ma per tutta la Sardegna, rinnovando l’auspicio di una collaborazione con Olbia. Il direttore della Sogeaal, Umbero Borlotti, ha proseguito parlando del problema caro petrolio
che sta falcidiando il mondo del trasporto aereo e ha commentato i dati di previsione della Iata, l’organizzazione mondiale delle compagnie aeree. Per il 2009 si profila un calo sul trasportato del 5%. «Per questo sono importanti diversi passaggi – ha precisato Borlotti – il miglioramento e l’ottimizzazione delle infrastrutture, la fidelizzazione delle compagnie aeree e la diminuzione dei costi che deriva da un aeroporto strutturato». Ampliando il discorso è intervenuto il vice presidente del Consiglio regionale, Carlo Mannoni: «Abbiamo lavorato molto sui collegamenti dei territori della Sardegna e sulle grandi infrastrutture. Annunciamo un intervento forte che riguarderà Alghero, ma non troviamo attenzione da parte del governo nazionale». Polemiche, accuse e tanta campagna elettorale per elencare le cose fatte da una parte e quelle incompiute dall’altra. foto e testo Gabriele Sardu
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Come le politiche delle compagnie aeree a basso costo hanno stravolto il modo di viaggiare degli utenti
La nuova era del turismo low cost Un convegno organizzato ad Alghero dalla locale facoltà di Architettura
Le sei categorie dei viaggiatori
Un fiume di persone che dal 2000 sbarca ogni anno ad Alghero grazie ai voli low cost. Un’invasione pacifica di vacanzieri, giunta in Sardegna per la prima, seconda, decima volta, grazie ai collegamenti aerei a basso costo. Come gestire al meglio questa nuova risorsa che ha portato non solo al raddoppio del traffico aereo nello scalo di Fertilia, ma ha avviato Alghero e più in generale tutta l’isola alla tanto agognata destagionalizzazione? Nel convegno dal titolo "Turismi e non solo: i turismi con i voli low cost", svoltosi ad Alghero qualche settimana fa, ha cercato di porre l’accento su questo flusso di traffico internazionale che è stato studiato ed analizzato. «E ha posto diversi interrogativi sulle trasformazioni determinate nella città catalana - ha spiegato Giovanni Maciocco, preside della Facoltà di Architettura di Alghero - La trasformazioni della città in primo luogo con popolazioni urbane in continuo spostamento. La trasformazione del territorio che necessita di una profonda analisi, utile per progettare e tener conto delle mutate esigenze. Ed infine la sostenibilità di tali trasformazioni». Ma chi sono i turisti che sbarcano dagli aerei di compagnie a basso costo? «C’è da sfatare il “mito” che definisce passeggeri low cost, coloro che arrivano con vettori come Ryanair - spiega il vice preside di Architettura, Arnaldo Cecchini, ordinario di Tecniche urbanistiche - La
varietà dei turisti è molto ampia e non è semplice ricostruirla, così come non è facile - tanto per fare un esempio - capire la reale ricettività di Alghero, basandosi su dati ufficiali: oltre alle presenze registrate negli alberghi e nei B&B c’è tutto il sommerso delle seconde case, difficile da tracciare. Sbaglia dunque chi parla di turismo, come entità astratta e omogenea. Molto meno rischioso parlare di turismi diversi…al plurale. Ne esistono di buoni e di meno buoni e questi segmenti diversi non è detto possano andare sempre d’accordo uno con l’altro. Per questo sono importanti studi e osservatori che approfondiscano gli aspetti peculiari di ciascuno. Servono politiche pubbliche perché i benefici dei turismi siano per tutti durevoli e duraturi e più in generale non si può pensare di migliorare la qualità del turismo se prima non si pensa ad elevare la qualità di vita della popolazione residente». Di notevole interesse i dati emersi dal lavoro di Mario Cicolecchia, neo dottore della Facoltà di Architettura, che nella sua tesi di laurea ha tracciato un identikit sul turista che approda ad Alghero con le compagnie low cost. «Le presenze italiane sono di numero maggiore ad Alghero nei mesi caldi per il mero turismo balneare. Mentre sono i turisti stranieri ad aver intrapreso un nuovo tipo di turismo: che non si concentra solo nei mesi canonici. Per conoscere meglio i vari aspetti è stato distribuito un questio-
nario tra i viaggiatori in transito nello scalo di Fertilia. Al centro dell’indagine l’organizzazione della vacanza, la composizione del nucleo di vacanza e le scelte logistiche. Senza tralasciare le abitudini di vacanza. In generale si può affermare che la tipologia è stata stravolta dall’offerta di Ryanair. Ben l’86,2 % ha dichiarato di effettuare più voli all’anno grazie alle tariffe stracciate. Appena il 9,4% si muove in funzione dei propri obiettivi. Il 90% dice di tenere in massima considerazione l’offerta a basso costo mentre il 40% non conosceva neppure Alghero come destinazione turistica». Che quella di Ryanair e più in generale dei vettori a basso costo fosse stata una rivoluzione lo si intuiva, ma non certo di quest’entità. I riflessi positivi sulla città di Alghero sono palesi e i visitatori di tutta Europa dimostrano di gradire il “capoluogo” catalano. «Anche perché mantiene la sua specificità e non è diventato il luogo qualunque come accade spesso in molte località turistiche europee – precisa, dati alla mano, Cicolecchia – La forte criticità denunciata da tutti riguarda soprattutto la carenza di una rete adeguata di trasporti, a livello: locale, provinciale e regionale. Sarebbe auspicabile una visione più globale di Alghero e del suo territorio, con la valorizzazione delle borgate e del patrimonio enogastronomico nell’ottica della destagionalizzazione». Gabriele Sardu
Lo studio dell’architetto Mario Cicolecchia ha individuato sei tipologie di turisti che approdano ad Alghero con voli a basso costo. Eccole qui di seguito. 1. La famiglia: sceglie la casa in affitto e si trattiene per circa 12 giorni. 2. L’itinerante. Visita più luoghi durante il periodo di vacanza. Resta 4/5 giorni e sceglie B&b o campeggi. Ha grande fiducia del web. 3. Il colto arriva ad Alghero per usufruire delle risorse culturali non solo della cittadina, (pernotta 5/6 giorni), e si sposta nel territorio. 4. Lo sportivo. Prevalentemente giovane, pratica attività legate soprattutto al mare.
I periodi di questa tipologia sono due: maggio e settembre. Sceglie B&B e campeggi. 5. Chi si diverte. Fascia di giovani alla ricerca del divertimento. Vacanza breve che si svolge soprattutto tra luglio e agosto. Non sa praticamente nulla di Alghero e sfrutta il volo low cost per visitare un luogo che non conosce. 6. Il Turista per caso. Il figlio del low cost che si muove a prescindere dalla destinazione e a prescindere dal periodo dell’anno. In tutto 3 o 4 giorni programmati sul web per una periodo di permanenza variabile. Ga.S
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Nasce il nuovo servizio curato dal dipartimento idrometeoclimatico per il rispetto dell’ambiente
Energia pulita per la Sardegna Sono 170 gli enti pubblici che hanno avviato progettazioni per il solare e fotovoltaico
Per i prossimi sette anni saranno disponibili 240 milioni di euro di fondi pubblici, europei e nazionali, per le politiche energetiche in Sardegna, cui si aggiungono trenta milioni di fondi regionali per le annualità 2007, 2008 e 2009 per il cofinanziamento di impianti fotovoltaici e solari termici su edifici pubblici. Lo ha reso noto l'assessore regionale all'Ambiente Cicito Morittu, nei giorni scorsi a Sassari per la presentazione del "Servizio energia", il nuovo ufficio dell'Arpas, che sarà gestito dal Dipartimento idrometeoclimatico (ex Sar) dell'Agenzia regionale per l'ambiente e istitui-
to dalla giunta regionale il 22 gennaio scorso. Al momento, ha spiegato Morittu, sono 170 gli enti pubblici che hanno avviato progettazioni per l'installazione di pannelli fotovoltaici, di cui circa cinquecento realizzati. I compiti del "Servizio per il risparmio energetico e la riduzione dell'inquinamento luminoso e acustico", che si aggiunge a quelli già esistenti di informazione meteorologica già curati dal dipartimento ex Sar, consisteranno nel supporto alla Regione per un uso razionale delle risorse, in particolare per la certificazione energetica degli edifici, il controllo degli impianti termici, l'aggiornamento dei regolamenti edilizi comunali e dell'uso delle fonti rinnovabili. Il Servizio per il risparmio energetico e la riduzione dell'inquinamento luminoso e acustico, presentato da Morittu con il direttore supplente del dipartimento idrometeoclimatico, Giuseppe Piras, curerà inoltre la predisposizione del bilancio energetico regionale e il
supporto tecnico alla realizzazione del sistema regionale di contabilità di emissione e immagazzinamento dell'anidride carbonica. Gestirà inoltre la formazione di personale specifico per le certificazioni in materia di energia. In questo campo, ha continuato Morittu, sono previste azioni di sensibilizzazione a livello locale per incentivare il risparmio energetico. Per sostenere e indirizzare sul tema gli Enti locali, nella Finanziaria 2009 è stata prevista la figura dell'Energy manager.
Federazione Danza Sportiva, Confesercenti: “Rialzi nel gas” si rinnovano i vertici regionali
Lo scorso 5 febbraio nella sede Coni di Oristano sono stati eletti i consigli direttivi 2009-2012 della danza sportiva isolana. Unanimità di consensi per il nuovo presidente regionale Ivo Cabiddu (47 anni, giornalista, di Sant’Andrea Frius), che approda al vertice della federazione sarda dopo circa trent’anni di attività nel ballo agonistico e l’esperienza di cinque mandati nella carica di consigliere nazionale. Totalmente rinnovato il consiglio FIDS di Cagliari, ora guidato da Ursula Carboni, di Elmas, già segretaria regionale nello scorso quadriennio. Personaggio di eccellenza anche alla presidenza provinciale di Sassari
con l‘elezione di Vittorio Ledda (51 anni, medico dentista), che da anni presiede il premio di letteratura sarda “Città di Ozieri” e organizza eventi sportivi e filantropici. Per la danza sportiva il primo appuntamento federale in Sardegna è al palarockefeller di Cagliari sabato 28 febbraio e domenica 1 marzo. Seguiranno il trofeo dell’Asinara in aprile a P.to Torres, le tre giornate di festival “Gran Premio della Danza” in programma di nuovo a Cagliari agli inizi di maggio. Sarà poi la volta della finalissima dei campionati regionali, a Sassari tra maggio e giugno.
Dalla Confesercenti di Sassari riceviamo e pubblichiamo: In barba all’autorità garante della concorrenza, che il 3 febbraio ha deciso di estendere all’intero mercato nazionale del gpl per uso domestico l’istruttoria, avviata il 24 aprile 2008, per verificare l’esistenza di un’intesa restrittiva della concorrenza, nel settore del gpl in bombole in Sardegna, gli imbottigliatori dell’Isola entro questa settimana avranno aumentato ancora una volta il prezzo del gas. In pratica Eni (Agip), Butangas e Liquigas sono accusati di aver fatto cartello per determinare all’origine un costo maggiore del gas, a spese delle famiglie sarde. Da quanto emerso dall’istruttoria riguardante la Sardegna, dove in effetti il costo del gas è il più alto d’Italia. L’accordo in realtà potrebbe riguardare tutto il Paese. La decisione, informa in una nota, è stata adottata alla luce di una dettagliata segnalazione pervenuta all’autorità secondo la quale le società Butan gas, Eni e Liquigas, principali operatori attivi in Italia, avrebbero partecipato a un’intesa volta alla determinazione congiunta dei listini dei prezzi al pubblico del gpl sfuso e in bombole. I piccoli esercenti il commercio in bombole che costituiscono la rete di distribuzione delle bombole sono amareggiati e scontenti, perché saranno costretti a loro volta ad aumentare il costo della bombola, ma vorrebbero evitare di scaricare tutto l’aumento sulle famiglie. I bombolai, che sono l’ultimo anello della filiera “il più debole” saranno costretti ad aumentare il prezzo finale, “anche se almeno per i primi tempi non toccheremo le tariffe”e ri-
cordiamo che la categoria, non ha aumentato a proprio beneficio il costo singolo della bombola sulla consegna a domicilio. Ha spiegato il rappresentante della categoria Gianuario Poddighe: gli aumenti voluti dagli industriali fornitori sono una vera prepotenza che siamo costretti a subire e non dipende da noi, rincara, vorremo che questo che la gente lo sappesse. Non si possono accettare rincari da un giorno all’altro fino a 15 cent al Kg, e veramente troppo”. I comportamenti contestati riguardano gli anni dal 1994 al 2007, ma con conseguenze anche negli anni successivi, ma secondo la Confesercenti il fatto di essere nell’occhio del ciclone, non intimorisce affatto questi grandi colossi, che entro questa settimana avranno aumentato tutti, contemporaneamente e indistintamente, il prezzo del gas in misura eccessiva. La Confesercenti difende la categoria perché si tratta di operatori sempre sulla cresta dell’onda, sotto assedio della finanza, ma loro sono le vittime, come anche le famiglie non i carnefici le responsabilità dei rincari risiedono altrove e i sardi e giusto che lo sappiano, c’è stato un calo degli ordinativi nel 2008 intorno al 20 - 25%, probabilmente a causa della crisi che ha indotto le famiglie a dei sacrifici. Quando la gente rinuncia a scaldarsi il problema è grave, ma proprio per questo, se nessuno interviene coi distributori, sarà impossibile per gli esercenti bombolai non ritoccare le tariffe. “ Se in altri periodi avremo potuto assorbire questo aumento, per non farlo ricadere sui clienti finali, oggi questo è impossibile. Anche noi non ce la facciamo”.
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Presentato il progetto della cittadella sanitaria che prenderà il posto dell’attuale Santissima Annunziata di Sassari
Il nuovo “Civile”, non solo ospedale Un’innovativa opera da 120 milioni di euro che sarà pronta fra tre anni Un ospedale nuovo di zecca: bello, tecnologico e finalmente funzionale. E' stato presentato nei giorni scorsi il progetto del nuovo Santissima Annunziata. Un'opera da 120 milioni di euro per soddisfare il bisogno di posti letto, rendere più accogliente un luogo dove non ci si reca per diletto, con uno sguardo attento all'ambiente e al risparmio energetico. «Il nuovo ospedale – ha precisato il direttore generale dell’Asl numero 1 di Sassari Giovanni Battista Mele – soddisferà le esigenze degli utenti per i prossimi cinquant’anni, con camere da due posti letto ed un bagno». L'idea di base prevede un corpo principale con altre costruzioni che affiancheranno il padiglione in fase di ultimazione in via Enrico De Nicola. Una “vela” unica con una facciata avveniristica dotata di quelli che i tecnici definiscono “filtri”: una sorta di lamelle ad assetto variabile, capaci di sfruttare al meglio la luce del sole e conservare calore nei mesi invernali. Novità su novità, grazie anche ai pannelli fotovoltaici installati sul tetto e non solo, in grado di produrre energia elettrica per il fabbisogno di circa 60 posti letto sui 470 totali previsti. A questo si associa un'area destinata all'accoglienza: un vero e proprio percorso coperto dove troveranno posto anche attività commerciali. L'ospedale del futuro lontano dai tuguri bui e rattoppati della sanità
Una rappresentazione di come sarà l’interno della hall centrale nazionale e in qualche caso anche locale. Un investimento cospicuo che decreta la fine della vecchia ala del nosocomio e del l’adiacente padiglione rosso che verranno rasi al suolo. Difficile a credersi, ma sono stati i tecnici ad aver
valutato non conveniente il salvataggio della struttura storica, edificata negli anni '60 (fino a quel momento buona parte di tutta l’attività ospedaliera si svolgeva nel “romantico” ospedale di piazza Fiume). Le ruspe lo cancelleranno per sempre. E sarà necessario del tempo per abbattere il gigante e portare via le migliaia di metri cubi di cemento. Stesso discorso per l'edificio rosso, di qualche anno successivo: anche quello non può essere inserito nel progetto di recupero e dunque si abbatterà. L'unica parte che si salverà probabilmente – perché davvero troppo recente per trovare buone ragioni di distruggerla, è quella del pronto soccorso. Opera pensata male e costruita peggio. Altra opera imbarazzante, mai usata (ma con le luci inspiegabilmente
accese da mesi) è l'eliporto, progettato per ospitare elicotteri che non sono più in servizio da anni. Una babele di superficialità che verrà salvata con la conversione dell'area destinata agli atterraggi (e che di elicotteri non ha mai visto neppure l'ombra) in una sala conferenze da cento posti, sormontata da un gradevole cupolone. Il blocco dell'eliporto sarà scisso dal resto del corpo ospedaliero e verrà destinata ad ambulatori, day surgery, farmacia ospedaliera oltre ad ospitare il pronto soccorso. Le degenze, le sale operatorie e più in generale, tutta la parte più importante del Santissima Annunziata troverà spazio nello stabile di via de Nicola. Prevista fra tre anni la fine dei lavori. Gabriele Sardu
Nel futuro anche le nuove cliniche Al gigante dell’Asl in costruzione nei prossimi tre anni, si aggiungerà in futuro un nuovo tassello importante nel mondo della sanità sassarese. Il direttore generale dell’azienda mista ospedaliero-università di Sassari, Renato Mura, ha presentato infatti alcuni punti del piano di fattibilità per l’ampliamento delle cliniche. Due nuovi corpi di fabbrica paralleli a quelli esistenti che andrebbero ad integrare gli spazi già in uso, avanzando in direzione Piandanna, di fronte a via delle Croci. Con la preciLa visuale, dall’alto, del nuovo complesso ospedaliero del SS. Annunziata
sa idea di ricavare aree da dedicare alla didattica, ben distinte da quelle destinate alla degenza o comunque legate ad attività più strettamente ospedaliere. L’operazione avrà un costo di 123,5 milioni di euro per un totale di 532 posti letto in un’area di 40mila metri quadri. Tra le intenzioni, l’abbattimento del palazzo Clemente, dove fino a pochi anni fa c’era il reparto di oculistica. Non più configurabile con le mutate esigenze bloccherebbe il naturale sviluppo delle strutture. G.S.
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Internet e tecnologia infosassari@mediatag.it
I blog di Internet potrebbero essere equiparati agli organi di stampa in materia di rettifica
Libertà di espressione? Meglio di no Se un post considerato offensivo non fosse “corretto” si rischierebbero pesanti sanzioni “Si stava meglio quando si stava peggio”. E' uno storico luogo comune che ormai è diventato l'icona della chiacchiera insensata da ascensore. Ma certe volte viene da pensare che quando ci si lamentava del fatto che i governanti italiani hanno sempre mostrato scarsissima attenzione – se non comprensione – per l'innovazione tecnologica, forse conveniva stare zitti, se il tipo di attenzione che i nostri onorevoli politici sono in grado di dedicare alle cose della Rete è quella che emerge dalla raffica di nuove norme che il Ministro della Giustizia Alfano ed altre frange dell'esecutivo stanno per varare in materia di libertà di parola su Internet. Abbiamo già parlato nello scorso numero della costituzione di un Comitato Antipirateria che ha messo in allarme tanto gli utenti quanto i fornitori di servizi Internet. Il comitato, in soli sessanta giorni e senza ascoltare il parere di nessuna delle parti in causa, avrebbe dovuto ridisegnare le regole della diffusione dei contenuti digitali. Dopo la salva di critiche da parte di tutti i provider, delle associazioni di consumatori e di giganti della Rete come Google e Microsoft il direttore del Comitato, Mauro Masi, ha risposto con un laconico comunicato di poche righe scritte in un politichese paternalistico senza entrare nel merito di nessuna delle richieste fatte e lasciando aziende e cittadini più preoccupati di prima. Preoccupazione che viene acuita anche da alcune subdole clausolet-
te inserite di soppiatto da Alfano nel disegno di legge che dovrebbe occuparsi, sostanzialmente, di impedire alla magistratura l'uso delle intercettazioni telefoniche per scoprire i criminali. Però nascoste all'interno di questo capolavoro legislativo ci sono piccole modifiche alla legge n. 47 dell'otto febbraio 1948 che disciplina invece tutt'altra materia: le “Disposizioni sulla Stampa”. Quello che fa drizzare i capelli sulla testa di molti privati cittadini è l'articolo 15 del ddl Alfano ove, a proposito degli oneri di rettifica dovuti dall'editore della pubblicazione, il nuovo testo vorrebbe aggiungere la dicitura “Per i siti informatici, le dichiarazioni o le
rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono”. In pratica in questo modo si equipara in tutto e per tutto la prima pagina del Corriere della Sera al myspace di un qualunque Mario Rossi che voglia dire la sua su un argomento che gli sta a cuore. L'equiparazione non è solo nei modi e nei tempi della rettifica, ma anche nella pena prevista in caso di non ottemperanza: una sanzione amministrativa da migliaia di euro. In pratica: se scrivete sul blog che il vostro vicino è un cafone e lui lo viene a sapere, se non rimuovete il
post entro due giorni rischiate un anno di stipendio. Immaginare gli innumerevoli usi collaterali liberticidi di una simile norma applicata alla libertà di espressione dei cittadini non è complicato. L'indignazione suscitata in rete da questa possibilità non deriva dalla voglia di poter insultare chiunque su Internet facendola franca. Sulla Rete valgono già le leggi dello Stato Italiano che tutelano l'onorabilità di chi si senta offeso o calunniato dalle altrui affermazioni telematiche, ma questa tutela passa attraverso le normali procedure di un processo, a garanzia che nessuna delle parti in causa possa cagionare un danno ingiusto all'altra. La misura proposta da Alfano si configura invece come una spada di Damocle che pende sulla testa di chiunque alzi una voce di dissenso attraverso un sito Internet: è infatti sufficiente che qualcuno si senta offeso da un post su un blog (a prescindere dal fatto che l'offesa sia reale o meno) per costringere l'autore a cancellarla a tempo di record. Se la norma passasse, la metà dei siti di informazione alternativi (cioè tutti quelli non controllati dalla politica o dai grandi gruppi industriali) sarebbe costretta a chiudere entro pochi giorni oppure a diventare un megafono su cui vengono pubblicate a raffica solo le dichiarazioni di smentita di politici ed altre personalità dall'animo sensibile e particolarmente propenso ad essere ferito dalle critiche. Stefano Cherchi
SPECIALE SCUOLE a cura dei s.s. Mediatag
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L’Istituto professionale IPSAR di Sassari, nato cinquant’anni fa, ha formato generazioni di professionisti
Alberghiero, dal 1959 futuro assicurato Tre corsi specifici per fare centro nel mondo della ristorazione e del ricevimento L’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione è nato a Sassari nel 1959, grazie all’operato del Preside prof. Alfredo Lai. Da allora l’IPSAR di Sassari, primo Istituto professionale della Sardegna, dal quale sono originate le altre Scuole Alberghiere dell’Isola, ha svolto un ruolo importante, in un settore strategico per il nostro territorio, quale è quello del turismo, garantendo e valorizzando qualificati e concreti sbocchi professionali e contribuendo in modo fondante alla crescita del settore, del quale l’Istituto è diventato una realtà qualificante. Tre i corsi specifici, quelli di Ricevimento, Sala-Bar e Cucina, per apprendere i segreti di come si lavora e si gestisce un moderno hotel o strutture di ristorazione. Il corso di studi prevede un Biennio comune durante il quale ciascun alunno sperimenta a livello orientativo tutte le materie, nel cui ambito la cultura di base ha un valore fondamentale. Al termine dei primi due anni, gli allievi scelgono in quale dei tre settori vogliono specializzarsi per ottenere, alla fine del terzo anno, il diploma di qualifica di primo livello. Gli aspiranti cuochi acquisiscono un buon bagaglio culturale e la conoscenza di due lingue straniere; studiano i principi nutritivi e di conservazione degli alimenti e apprendono le tecniche di realizzazione dei piatti principali della cucina regionale, nazionale ed internazionale. Non meno importante il settore di
sala e bar, nel quale gli allievi apprendono la metodologia di presentazione ed offerta dei prodotti della propria attività professionale, approfondendo la conoscenza degli alimenti, nonché la composizione e le modalità di realizzazione dei vari piatti. Il terzo indirizzo riguarda i servizi di ricevimento, settore fondamentale per il funzionamento e l’organizzazione di strutture alberghiere, agenzie di viaggio, centri congressuali e per
l'accoglienza e soggiorno dei turisti. Il nuovo e moderno Istituto di via Cedrino è dotato di quattro laboratori di Cucina, quattro laboratori di Sala Bar, due sale di Ricevimento, aule di informatica, biblioteca, aula video e videoteca. Coloro che frequentano le attività pomeridiane possono usufruire di un servizio mensa, frutto delle esercitazioni pratiche svolte dagli allievi di Sala e Cucina. Nel biennio post-qualifica gli studenti frequentano 120 ore di stages presso strutture qualificate della Provincia (come l’Hotel Melià di Olbia) e, in ambito nazionale, ai fini di un ulteriore approfondimento delle esperienze professionali, presso l’ Hotel Terme Imperial di Montegrotto, Hotel Melià di Roma, Hotels Group Fassa di Canazei, e 180 ore di lezione con esperti di alto livello (docenti di madre lingua, Maitres con qualifiche internazionali, Chef e Pasticceri con esperienze nei migliori ristoranti italiani ed europei). Numerosi sono gli stages che sono stati svolti con destinazioni lavorative in sedi internazionali, come nel caso degli ultimi anni in Cina e Spagna ed è attualmente in fase di organizzazione uno stage in Canada. È sempre costante la crescita del numero degli allievi che decide di frequentare il biennio finale per conseguire il diploma di Tecnico dei Servizi della Ristorazione e Tecnico dei Servizi Turistici, che consente di accedere a qualsiasi Facoltà Universitaria.
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Associazioni infosassari@mediatag.it
L’associazione di volontari “Voce amica” di Sassari organizza una raccolta fondi con l’aiuto dei fotografi locali
Una foto per sentirsi meno soli Dal 28 febbraio al 7 marzo le immagini in vendita nei negozi di viale Italia Fotografi di buona volontà cercansi. La storica associazione di ascolto telefonico Voce Amica Sassari, in collaborazione con il fotografo Marco Sanna del gruppo Mastros de Lughe ha organizzato per il 28 febbraio una mostra di fotografia accompagnata per tutto il giorno da una kermesse musicale e di giocoleria per le vie di Sassari. Le fotografie saranno esposte e messe in vendita presso i negozi e le attività commerciali di Viale Italia ed il ricavato servirà a finanziare l'associazione Voce Amica che dopo molti anni di servizio alla popolazione di Sassari e dintorni versa oggi in difficoltà che ne mettono a rischio la sopravvivenza. I volontari di Voce Amica operano in modo completamente gratuito mettendo a disposizione di quanti ne abbiano bisogno un aiuto telefonico sotto forma di ascolto incondizionato e partecipato. Moltissimi sassaresi hanno chiamato Voce Amica in questi anni per combattere la
solitudine, la depressione ed i peggiori pensieri che possano attraversare l'animo nei momenti di più intensa disperazione, ma anche semplicemente per sfogarsi e confessare liberamente quei pensieri che per qualunque motivo non si possono condividere con amici e parenti. I turnisti volontari di Voce Amica sono sempre stati lì ad ascoltare senza mai giudicare. Da circa un anno l'associazione è anche entrata a far parte del più grande circuito nazionale di Telefono Amico Italia ed ora ogni giorno arrivano all'orecchio dei volontari sassaresi le richieste di ascolto delle persone in difficoltà di tutta la nazione. Ma tutto questo impegno rischia di non essere più sufficiente per garantire la sopravvivenza di Voce Amica: l'associazione è interamente autofinanziata dai soci ed i soldi non bastano più per far fronte alle spese indispensabili. Per questo, grazie alla collaborazione dell'associazione Mastros de Lughe, Vo-
ce Amica punta sulla cultura della partecipazione attiva e cerca fotografi disposti a donare una o più delle loro immagini per permetterle di continuare a vivere e ad aiutare. Le foto che saranno cedute verranno esposte nelle vetrine dei negozi di Viale Italia e dintorni il giorno 28 febbraio in occasione dell'evento di musica e giocoleria di strada che è stato organizzato per fare da cornice alle immagini. Le foto resteranno in mostra presso i negozi fino al 7 marzo e tutto il ricavato della loro vendita servirà a garantire che Voce Amica possa continuare il prezioso lavoro che ha svolto in tutti questi anni per combattere la disperazione e la solitudine che strisciano silenziose nella nostra società sempre più scollegata e schizofrenica. Per chiunque voglia partecipare con un proprio contributo fotografico all'inizia-
tiva il punto di riferimento è Marco Sanna, dell'associazione fotografica Mastros de Lughe, raggiungibile al numero 338 9843777. Tutte le foto devono pervenire incorniciate o su supporto rigido presso la sede dell'associazione in Via Buccari 6, a Sassari, entro il 24 febbraio. Le foto rimaste invendute alla fine dell'iniziativa saranno restituite agli autori. Voce Amica Sassari e' un "centro effettivo" di ascolto di Telefono Amico, organizzazione nata a Londra nel 1945, ad opera dei Samaritani, come servizio di prevenzione del suicidio. Il servizio si è, in seguito, diffuso in molti Paesi del mondo, ampliando i settori di competenza, fino a recepire casi e problematiche di ogni genere. In Italia esiste da oltre 35 anni ed è ora operante in circa 50 centri fra "effettivi" e "collegati", sparsi su tutto il territorio nazionale.
Tramas de amistade: “I candidati si impegnino per le Europee” “I candidati governatori della Sardegna si impegnino perchè lka nostra isola abbia una sua rappresentanza al Parlamento europeo”. E’ l’appello lanciato dall’associazione Tramas de amistade in vista delle prossime elezioni Europee di giugno. “Riteniamo oggi scrive in una nota il direttivo di Tramas - che la classe politica sarda, e in particolare i candidati alla carica di Presidente della Giunta, debbano farsi carico urgentemente dell’esigenza di assicurare che la nostra comunità sia istituzionalmente posta nelle condizioni di determinare una propria rappresentanza al Parlamento europeo, e debbano inserire tale questione
come prioritaria nella loro agenda politica. Inoltre, come cittadini e cittadine sardi, pretendiamo che tutti i deputati e senatori sardi considerino la questione della rappresentanza sarda al Parlamento europeo come una priorità assoluta del mandato che gli è stato affidato dal loro elettorato, e si impegnino alla ricerca di soluzioni utili in vista delle elezioni di giugno”. Tramas de Amistade è un’associazione indipendente che si propone di facilitare la presa di coscienza ed il diretto protagonismo dei sardi verso obiettivi di autoconsapevolezza e protagonismo economico, sociale, politico e culturale.I
promotori dell’associazione intendono porsi quale elementi creativi e costruttivi all’interno della classe dirigente sarda nella convinzione che ad essa sia necessaria, più che l’attribuzione di onori, il concreto impegno a favore della comunità. L’associazione in particolare punta a mettere in rete giovani sardi che operano in Sardegna, in continente e all’estero, in modo che venga costituita e valorizzata la continuità di positivi rapporti tra coloro che molteplici motivi portano ad operare all’esterno e quelle forze che in Sardegna si muovono per il miglioramento complessivo della realtà sarda.
Appuntamenti
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Torna a Alghero l’apprezzata sagra dei ricci di mare
E’ tempo di bogamarì
“Anestetica” negli USA
Appuntamento nei weekend sul lungomare Barcellona Fino all’8 marzo gli amanti dei ricci di mare troveranno il loro paradiso a Alghero. Nella città catalana torna infatti, per il quarto anno consecutivo l’appuntamento con la “sagra dei bogamarì”, che prende il nome dalla parola algherese che indica i prelibati echinodermi. Come da quattro anni a questa parte, il Comune ha allestito un’area nel lungomare Barcellona con gazebo e banconi dove, nei weekend, verranno distribuiti, a prezzo fisso, dodici ricci accompagnati da pane e vino. Duecento i posti a sedere
disponibili, in un’area di 300 metri quadri. Lo scorso anno, con la stessa organizzazione, vennero somministrati, nel corso dei weekend, mediamente 800 dozzine di ricci, 100 kg di pane e 100 litri di vino. La sagra ha attirato buongustai provenienti non solo da altri
centri dell’isola, quali Sassari, Olbia, Cagliari, ma anche visitatori stranieri principalmente Inglesi e Spagnoli-Catalani. Ovviamente, anche i cittadini algheresi hanno dimostrato di gradire la formula. Anche per questa anno verrà riproposta, in collaborazione con alcuni operatori locali del settore, la riedizione della rassegna gastronomica dedicata all’utilizzo della polpa di riccio nella cucina del mare; un buon numero di ristoranti cittadini, infatti, ha garantito la propria adesione alla sagra predisponendo menù a prezzo fisso.
Dal 5 febbraio sino ai primi di marzo la DadamoWoltz Gallery di Seattle Ospita i lavori del Gruppo Anestetica all'interno di una mostra collettiva che vedrà coinvolti artisti internazionali del contemporaneo panorama ame-
ricano. Il Gruppo AnEstetica di Sassari è nato nell’aprile del 2007 e raduna esponenti locali dell’arte contemporanea. Nasce come un progetto comune finalizzato alla ricerca artistico-contemporanea.
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Cultura e spettacoli infosassari@mediatag.it
Vince la regista nuorese P.J. Gambioli del Cineclub Sassari
Fiorella Mannoia Il Premio Fedic è sardo in concerto al Verdi Il corto “Underwater” andrà al Festival di Danzica La regista P.J. Gambioli, del Cineclub Sassari, ha vinto il Fedic d’Oro 2008 con il cortometraggio Underwater, aggiudicandosi il prestigioso “armadillo”, opera in bronzo e acciaio dello scultore livornese Paolo Filippi. Il concorso, che ha visto la partecipazione di oltre 100 autori nei 9 festival in tutta Italia con la collaborazione di 30 cineclub, è stato indetto dalla Fedic (federazione dei cineclub italiani) per promuovere la produzione di cortometraggi e far emergere il meglio dei filmakers associati. La manifestazione è stata organizzata da Roberto Merlino (Cineclub Corte Tripoli Cinematografica, di Pisa) e Luca Castellini (Cineclub 16Corto di Forlì), con la collaborazione di Giulia Fresca (Cineclub Cosen-
za). PJ Gambioli aveva superato la prima selezione nel giugno 2008, al SardiniaFilmFestival, ed era stata inserita tra i nove finalisti. Successivamente tutti i selezionati erano stati proiettati nei 30 cineclub Fedic e votati dalle varie giurie. La premiazione è avvenuta il 30 gennaio 2009 nella prestigiosa cornice della Sala Consiliare del Comune di Cascina (PI) alla presenza del Sindaco (Moreno Franceschini), l’Assessore al Turismo (Caterina Baroni), l’Assessore alla Cultura della Provincia di Pisa (Nicola Landucci), oltre al Presidente Nazionale Fedic (Massimo Maisetti) ed a tanti autori ed a diversi presidenti dei cineclub provenienti da tutta Italia.Ha ritirato il premio il
Presidente del Cineclub Sassari, Carlo Dessì che ha elogiato lo sforzo della Federazione nazionale per la promozione degli autori. “Di intenso impatto emotivo” così Dessì ha sottolineato l’ottimo lavoro realizzato dalla Gambioli. “E’ un onore averla come autrice tra i nostri soci. Il premio è anche un riconoscimento all’attenzione del nostro Cineclub nei confronti dei giovani filmakers.” Underwater sarà così tra i film che rappresenteranno l’Italia a Danzica in Polonia in occasione del festival mondiale Unica (Union International du Cinema). Concorrerà per l’inserimento nella selezione dei migliori corti, selezione che successivamente verrà proiettata in tutto il mondo.
Farà tappa anche a Sassari il tour di Fiorella Mannoia. La cantante italiana, che conta su una carriera partita davvero da lontano (pochi sanno che ha debuttato nel cinema, prima che nella musica, come stuntwoman e controfigura di Monica Vitti), sarà nel capoluogo turritano il prossimo 15 marzo, al teatro Verdi, per la tournèe promozionale del suo ultimo album, uscito lo scorso novembre, Il movimento del dare. Un disco davvero straordinario, non solo per le ormai note qualità della brava artista romana. Le dieci tracce del cd, infatti, sono state scritte da alcuni nomi di spicco della musica italiana. Alcune sono già state estratte dal disco e usate come sin-
goli, hanno già trovato grande successo, come Io posso dire la mia sugli uomini scritta da Ligabue e Il re di chi ama troppo di Tiziano Ferro, che interpreta il brano insieme alla Mannoia. Così come è cantata a due voci la canzone che dà il titolo all’album, nata dalla mente geniale di Franco Battiato. Notevoli anche le tracce scritte da Ivano Fossati (La bella strada) e la delicatissima Fino a che non finisce di Bungaro-Romanelli. Completano il cd Io cosa saròdi Jovanotti, Capelli rossidi Pino Daniele e tre brani di Piero Fabrizi, produttore e arrangiatore del cd, forse le più belle dell’intero disco: Cuore di pace, Sogno di ali e soprattutto Primavera.
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Da Tempio a Sassari, da Bosa a Olbia, ecco gli appuntamenti dei principali centri per i giorni più “grassi” dell’anno
A Carnevale ogni festa vale Giovedì 19 e martedì 24 alla caccia di Giorgio che finirà al rogo, tra frittelle e follia
Per festeggiare in un momento particolarmente difficile come questo, ci voleva proprio il Carnevale. La festa più pazza dell’anno torna, alla faccia della crisi, e almeno per qualche giorno tutti vogliono lasciarsi alle spalle i pensieri e i problemi e tuffarsi nell’atmosfera dei festeggiamenti più sfrenati. Capitale del Carnevale come sempre sarà Tempio: il 13 febbraio si parte con l’elezione di miss Carnevale al teatro Giordo, in una serata dedicata alla bellezza con la presenza dell’inviato di “Striscia la Notizia” Jimmy Ghione. Giovedì 19, il giovedì grasso, prima sfilata, percorso storico: alle 15,30 arrivo in città di sua maestà re Giorgio e di tutti i suoi cortigiani dei carri allegorici e dei gruppi mascherati. Domenica 22 seconda sfilata esibizione del gruppo “La Pena del Sol” (Spagna), delle Majorette e Banda della Repubblica Ceca, gruppi ospiti, carri e gruppi allegorici e matrimonio di sua maestà Re Giorgio con la Popolana Mannena. Il giorno seguente sfilata dei bambini con carri e gruppi e infine, il martedì grasso, dopo il passaggio alle 13 del giro ciclistico di Sardegna, sfilata finale con carri e gruppi allegorici, tutti gli ospiti italiani e stranieri, premiazione dei carri e gruppi allegorici e concorso vetrine, che culmineranno con il processo e la condanna al rogo di Sua Maestà Re Giorgio e il grande spettacolo pirotecnico di chiusura del Carnevale 2009. Sempre in Gallura, ma a Olbia, appuntamenti principali il 19 febbraio, giovedì grasso, con la tradizionale abbuffata di fave e lardo, e la festa dei bambini in piazza, sabato 21 febbraio. Il giorno dopo, domenica 22, storica frittellata in piazza preceduta dalla sfilata e il martedì grasso, il 24, la sfilata conclusiva. Una serata speciale, quella del 14 febbraio, è stata organizzata dall’associazione “Amici del carnevale” in collaborazione con l’Opera Federativa Trasporto Ammalati Lourdes (OFTAL), con frittelle e giochi per i più piccoli.
A Sassari la mostra fotografica “Carnevali” chiude il 13 febbraio con il Gremio dei Macellai ad animare la serata con un’anteprima della tradizionale sfilata mascherata prevista sabato 21 febbraio per le vie del centro. Nel corso dell’incontro saranno presentati alcuni strumenti musicali tipici delle manifestazioni carnevalesche, quali la zanzarra, (o seghede-seghede), lu bottu, lu trimpanu, ecc., oltre naturalmente a lu tamburu, principale strumento musicale della città di Sassari. Giovedì grasso 19 febbraio alle 16 in piazza Azuni sarà la compagnia S’Arza Teatro ad intrattenere i bambini, principali protagonisti del Carnevale, con lo spettacolo di animazione teatrale “Burattinicantastorie”. Al mattino per le vie del centro sarà annunciato come da tradizione il “Processo a Giogli” che nel pomeriggio a partire dalle 18 la compagnia “La Quinta” porterà in scena. Sabato 21 il gremio dei Macellai proporrà a partire dalle 15.30 la storica sfilata con il gruppo dell’orsoe replicherà l’evento martedì 24 alle 16 in piazza Camboni a Li Punti grazie alla collaborazione con la circoscrizione n. 2 che offrirà a tutti i partecipanti la favata. Domenica 22 si rinnova l’appuntamento in piazza d’Italia con le mascherine dei più piccoli: alle 10.30 lo spettacolo “Due clown in padella” e alle 11.30 degustazione di frittelle per tutti (oltre 100 chili messi a disposizione dal Comune). Martedì grasso, 24 febbraio la compagnia MAB Teatro si esibirà alle 16 in piazza Kennedy nel quartiere di Latte Dolce con lo spettacolo “ Clown’s Jungle bells ovvero (s)concerto di campane”: la sfilata carnevalesca proseguirà sino alle vie del centro con conclusione e (s)concerto finale in piazza Azuni alle 18.30. Infine l’associazione Happy Clown proporrà come ogni anno il “Carneval du Ospedal” dalle 9 alle 14 nelle corsie dell’Ospedale S.S. Annunziata e delle Cliniche di S. Pietro. A Alghero domenica 22 si svolgerà il Carnevale delle Borgate, curato da dieci edizioni dall’ «Associazione socio-culturale e sportiva di Guardia Grande». La manifestazione si svolgerà nell’agro algherese e terminerà nelle borgata di Guardia Grande con la premiazione dei carri e la distribuzione di frittelle. Parteciperanno all’evento gruppi di Mamunthones, sbandieratori e tamburinos provenienti da Sassari, Ortueri e Gavoi, mentre il 28, sabato, il cosiddetto “carnevalone”, sarà dedicato ai bambini con lo spettacolo “Ragazzinscena 2009” in collaborazione con l’Associazione culturale Alba. Ci saranno la
sfilata dei carri, l’animazione con danze e musica dei dj e quattro bande musicali. A largo San Francesco è previsto il tradizionale assalto alla torre e l’esibizione di una scuola di ballo locale. Il gran finale sarà in Piazza Civica, dove verranno offerti i dolci tradizionali e il torrone. Da segnalare, infine, il carnevale di Bosa, che racconta di un cerimoniale sempre uguale nei secoli e tra i più caratteristici della Sardegna insieme a quelli del Nuorese. Il “Karrasegare Osinku” è partito il 16 gennaio, giorno di Sant’Antonio Abate, con l’accensione del fuoco (tratto, questo, comune a molti centri dell’isola). Il 12 febbraio è prevista la sfilata delle maschere con la partecipazione delle scuole e distribuzione di frittelle e panini nella piazza Zanetti. Una settimana dopo, giovedì grasso, dopo la questua per il “laldaggiolu”, la festa che precede il giovedì, ancora sfilata dei ragazzi nella piazza 4 Novembre. E’ però il martedì grasso il cuore della festa: la mattina si inizia con il lamento funebre di “s’attittidu”: le maschere indossano il costume del lutto, tutte vestite di nero, e portano in braccio una bambola di stracci o qualche ggetto che abbia riferimenti sessuali. Le maschere emettono un lamento in falsetto (appunto “s’attittidu”) e chiedono un “Tikkirigheddu de latte” per il bambino, lo stesso Carnevale, appena nato e già morente, abbandonato dalla madre che si è data ai bagordi dei festeggiamenti. La sera e per tutta la notte, invece, le maschere si vestono di bianco (spesso con un lenzuolo e una federa) e danno la caccia con lampade e lanterne a Giolzi, personificazione del Carnevale, che si nasconde, al grido di “Ciappadu, ciappadu! (ti ho preso!)”. La festa si conclude con il rogo di vari pupazzi che rappresentano Giolzi e che sancisce la fine del carnevale.
La Sardegna non si vende, foto in mostra a Alghero Resterà aperta fino al 15 febbraio la mostra fotografica “Sardegna pret-a-porter” di Gabriele Monti,ospitata nella sede del Cantiere sociale di Alghero. Sempre più spesso - scrivono gli organizzatori - può capitare di osservare come alcuni nostri simboli, maschere, costumi, danze, vengano presi in “affitto”, decontestualizzati, impoveriti, folklorizzati, esibendo una immagine della nostra terra pronta al consumo. Un'immagine che perde la propria naturalezza, spontaneità e soprattutto autenticità. Ed ecco allora una Sardegna “pret-a-porter”, un'identi-
tà da esibire in ogni momento e luogo, pronta ad essere indossata ove sia richiesto. C'è bisogno, secondo il Cantiere sociale, di maggiore conoscenza della propria storia e di quell'azione semplice e naturale che è il tramandare di generazione in generazione, il sapere, la cultura, la lingua. Questi ultimi sono elementi di un'identità vera, forte, collettiva, immune dallo sperpero, dalla pratica corrente dell'usa e getta, e finalmente accettata, condivisa, prima da noi stessi e poi dagli altri. Riconosciuta per quello che è e non per ciò che dovrebbe essere. Una
realtà e non una sua caricatura. Il rischio, concludono gli organizzatori, è quello di diventare ombre sbiadite, sfocate, irriconoscibili, prive di ogni tratto distintivo. Un'unica grande macchia uguale ad altre. Spetta a tutti noi il compito di preservare una ricca tradizione che rischia di essere soffocata e banalizzata da culture dominanti e consumistiche. La mostra rimarrà aperta dal 7 al 15 febbraio dalle ore 18 alle ore 22 presso la sede del Cantiere Sociale de l'Alguer in via Gilbert Ferret 48.
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TRA INTRIGHI PAPALI E MISTICHE APPARIZIONI
I top in libreria
1. La regina dei castelli di carta Stieg Larsson 2. Uomini che odiano le donne Stieg Larsson 3. La ragazza che giocava con il fuoco Stieg Larsson 4. Antologia di Spoon River Edgar Lee Masters 5. Eclipse Stephenie Meyer 6. La solitudine dei numeri primi Paolo Giordano 7. Breaking down Stephenie Meyer 8. Twilight Stephenie Meyer 9. Il suggeritore Donato Carrisi 10. New Moon Stephenie Meyer 11. La lettrice bugiarda Brunonia Barry 12. Il bambino con il pigiama a righe John Boyne 13. Un sabato, con gli amici Andrea Camilleri 14. Revolutionary road Richard Yates 15. E’ facile smettere di fumare... Allen Carr 16. Le mie favole... Margherita Hack 17. Venuto al mondo Margaret Mazzantini 18. La notte che Pinelli... Adriano Sofri 19. Le fiabe di Beda il bardo J. K. Rowling 20. Gomorra Roberto Saviano
Questa è la storia di un papa cattivo. Non si scandalizzino i cattolici praticanti, né sbuffino di sfrontata sufficienza gli anticlericali. In questa vicenda, il pontefice non si limita a inimicarsi i progressisti, come avviene nella vita quotidiana, ma si rende complice di furti, sacrilegi, persino omicidi. La figura del papa e dello Stato vaticano è al centro di Il terzo segreto, un thriller ben architettato da Steve Berry, avvocato statunitense, che spinto dalle sue due grandi passioni, la storia e la letteratura, ha sviluppato un intreccio interessante nel suo romanzo d’esordio in Italia. La vicenda, in realtà piuttosto fantascientifica per chi non crede ai miracoli e alle apparizioni, è comunque avvincente, e prende le mosse dalle intenzioni di un papa tedesco (ma progressista, contrariamente al conervatore Ratzinger, nessuna analogia) di rivelare il terzo segreto di Fatima. Secondo la trama, infatti, quello rivelato da Giovanni Paolo II sarebbe soltanto una parte della storia riferita dalla Madonna ai pastorelli agli inizi del secolo. Ben altre rivelazioni,
ben altri segreti si nascondono dietro quelle parole pronunciate dalla “Signora”. E qui entra in campo il papa cattivo, che contrariamente alla volontà celeste, per motivi puramente personali, vuole impedire che la Verità salti fuori, mettendo in pericolo la sua stessa vita. Se in alcune parti, soprattutto per l’ambientazio-
ne vaticana, il testo può ricordare la struttura del Codice Da Vinci (tanto che lo stesso Dan Brown considera Barry uno dei suoi autori preferiti), contrariamente a quel bestseller qui non troviamo supereroi travestiti da camerlenghi (o viceversa) e le apparizioni sovrannaturali sono lasciate a chi le ha, per così dire, inventate. Il concetto che resta, alla fine della lettura - comunque scorrevole, anche se un po’ troppo densa di fantascienza - è tutto sommato positivo e lascia un senso di speranza in chi crede che la Chiesa, intesa come istituzione, dovrebbe aggiornare la sua visione del mondo, prendendo le mosse dal Concilio Vaticano II e sviluppando quei temi. Altrimenti, come già sta accadendo, le gerarchie ecclesiastiche rischiano di restare ancorate a un passato ricco - non solo in senso figurato - ma sempre più lontano dalla realtà del mondo. Fondamentale, comunque, per evitare il rischio “codicedavinciano”, ricordare sempre che si tratta di un romanzo, non di storia e tantomeno di verità rivelata. Purtroppo.
..... note d’autore ..... note d’autore ..... note d’autore ..... Inquietanti suggerimenti
Amicizie pericolose
Dio è silenzioso, il diavolo sussurra. Con queste inquietanti parole, che concludono una clip pubblicitaria minimalista e inquietante (ricordate i videogame Myst e I memoriam?) l’autore Donato Carrisi lancia il suo romanzo d’esordio, Il suggeritore. E’ una storia che si pone a cavallo tra bene e male, in quella zona grigia presente in tutti noi, in maniera più o meno latente: la volontà di uccidere. La Squadra Speciale guidata dal criminologo Goran Gavila deve confrontarsi con un nemico che sa assumere molte sembianze, che mette lui e i suoi uomini costantemente alla prova in un'indagine in cui ogni male svelato porta con sé un messaggio. Un romanzo che richiama gli americani Deaver e Patterson, ma finalmente italiano.
Matteo, Gianni, Giulia, Anna, Fabio, Andrea e Renata. Un gruppo di amici che ne ha passato tante e che si ritrova, in età adulta, a passare insieme un sabato come tanti. Ma quel giorno, durante una cena, accade un fatto che fariesplodere vecchi rancori, antichi segreti, bugie e menzogne mai svelate, che consegnano la vita dei protagonisti alla realtà celata per troppi anni. E’ il cuore di Un sabato, con gli amici, il nuovo e straordinario romanzo di Andrea Camilleri. Come in un testo teatrale, l’autore siciliano raccoglie le personalità dei personaggi intorno a un tavolo, smascherando le meschinità di ognuno di loro, riportandoli a un passato che sembrava nascosto e a un futuro avvolto nell’ignoto. Una grande parentesi senza il commissario Montalbano. Le bugia di una pazza “Il mio nome è Towner Whitney. No, non è esatto. Il mio vero nome di battesimo è Sophya. Non dovete credermi. Mento continuamente.” E’ l’incipit di un’altra opera prima, La lettrice bugiarda, dell’americana Brunonia Barry: una storia di donne, soprattutto, che vivono nella provincia ortodossa e insieme inquietante, con un passato carico di violenza e segreti. Gli stessi che hanno portato la protagonista, Towner, in una clinica per malati mentali e che la riportano, dopo esserne uscita, in quell’inquietante passato. Una curiosità: l’autrice stampò in proprio le prime copie del libro che si rivelò subito un autentico bestseller, ora anche internazionale.
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GLASVEGAS, LA MALINCONIA E’ INDIE-ROCK Ritorno all’indie rock inglese in piena salsa scozzese. Il Glasvegas cominciano la loro storia a Glasgow nel 2001, nel 2004 si realizzano nel loro primo double A-side con “I’m gonna get stabbed” e “Ina Lvs Rab”, arrivando alla seconda fase della loro giovane formazione, che salutato il batterista Ryan Ross aggiunge ad un ensemble collaudato (James Allan alla voce, Rab Allan alla chitarra, Paul Donoghue al basso) l’estro di Caroline McKay. Il 2006 celebra il singolo “Go square go!”, poi è la volta di “Daddy’s gone”, la voce si diffonde, gli estimatori crescono, l’indie la fa da padrone ma accetta la contaminazione e si rivela ancor più accattivante. L’album è la consacrazione di ogni band emergente. Per i Glasvegas l’anticamera di un successo già annunciato e manifesto è la pubblicazione della ballata “It's my own cheating heart that makes me cry”: la Columbia li vuole e li firma, New York li accoglie e partorisce il loro “Omonimo” che intanto spopola in Inghilterra. In cantiere intanto già
ribolle il secondo frammento del puzzle, prende forma di “A Snowflake fell (And it felt like a kiss)” registrato in parte nel suggestivo scenario di una cattedrale rumena ed uscito assieme al “fratellino” in una raccolta natalizia ai confini del 2009. Ma è “Glasvegas” il reale senso e segno distintivo dei Glasvegas. Energetici e capaci di insinuare il sentimento nella mente dell’ascoltatore attento e predisposto a ri-
trovare fra note e testi l’emozione provata. Scene di vita compaiono in “Daddy’s gone”, catturano al’eccesso in “Go square go” e portano alla riflessiva commozione in “Flowers & football tops”. Il dark in stile Cure non si manifesta appieno ma potentemente influenza lo scorrere delle canzoni, che non cercano di nascondere l’accento scozzese (per i puristi fastidioso, per altri indifferente, semplicemente segno distintivo) e sono capaci di imprimersi senza fatica. Ci sono punte di pop e ricordi della metà dello scorso secolo musicale. Non un capolavoro assoluto, ma una soluzione da provare ad ascoltare, ancora una volta (ma è questa la regola condivisa) senza tentare facili accostamenti che potrebbero deviare e sminuire, oltre che influenzare al momento della scelta. La malinconia permea il tutto, cresce man mano che si procede nell’ascolto, a volte repentinamente muta e poi ripiomba nella stanza. Un’esperienza da compiere, alla scoperta dei Glasvegas e del loro essere comuni ed abbordabili numeri uno.
... note musicali ... note musicali ... note musicali...
Hit parade
1. Daddy’s gone Glasvegas 2. Single Ladies Beyoncè 3. Heaven for the weather The Streets 4. You found me The Fray 5. Rehab Rihanna feat. Justin Timberlake 6. Walking on a dream Empire of the sun 7. I vecchietti fanno O J Ax
Il ritorno dei Pet Shop Boys 8. Everybody knows John Legend
Sono stati un’icona del pop degli anni Ottanta e Novanta: chi non ricorda Go West, It’s a sin, e Suburbia? Gli autori di quei pezzi storici, i Pet Shop Boys, torneranno a fine marzo con un nuovo disco, Yes, che sarà anticipato dal singolo Love etc. Il disco esce a tre anni di distanza da Fundamental e conterà 11 tracce. A collaborare con lo storico duo inglese sarà Johnny Marr, reduce dalle recenti collaborazioni con Modest Mouse, Cribs e Jack Frusciante. Si tratta del decimo album pubblicato dai Pet Shop Boys, che nel frattempo hanno confermato la loro partecipazione ai Brit Award del prossimo 18 febbraio, cui parteciperanno, tra gli altri, gli irlandesi U2.
9. Be the one The Ting Tings 10. Get on your boots U2 11. This is the life Amy Macdonald 12. Human The Killers 13. Lemonade Planet Funk 14. Vieni qui Vasco Rossi
L’Italia di Sanremo e Albano
Lenny Kravitz in Italia
Se ancora nel 2009 in Italia i titoli dei principali giornali, compresi quelli generalisti, si affidano al festival di Sanremo (che quest’anno compie 59 anni e non è cambiato molto in più di mezzo secolo), non c’è da stupirsi a leggere le parole di gente come Albano, che nei giorni scorsi ha pubblicamente parlato di omosessualità come di una “imperfezione”: “Come padre - ha avuto il coraggio di dire - mi avrebbe sicuramente dato fastidio avere un figlio, o una figlia, che non appartiene al suo sesso, se uno – o una – ha voglia di guarire da questa “imperfezione”, fa bene”. Non ci sarebbe nemmeno da commentare al marito in seconde nozze della signora Loredana Lecciso, già protagonista dell’Isola dei famosi...
Anche l’Italia sarà protagonista del tour europeo di Lenny Kravitz, organizzato dal cantante statunitense Lenny Kravitz per festeggiare il ventennale della sua carriera. L’autore di I belong to you sarà al parco della Certosa Reale di Collegno, vicino a Torino, il 3 giugno, e due giorni dopo al Palalottomatica di Roma. Il successo del cantautore colored, oggi vera icona del funky-pop e del soul, è dovuto in parte alla benevolenza di Madonna, che agli inizi della sua carriera cantò una cover di Lenny, Justify my love, ma è proseguito in totale autonomia con dieci album. Tra le collaborazioni collezionate dal cantante nel corso dei suoi vent’anni di carriera, quelle con Aerosmith e Alicia Keys.
15. Crack a bottle Eminem 16. Rather be Verve 17. Sooner or later N.E.R.D. 18. The fear Lily Allen 19. Walking on air Kerli 20. Mezzogiorno Jovanotti
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La tradizione gastronomica scozzese nasconde pietanze e sapori vecchi di secoli
I piatti preferiti da Highlander L’elaborata preparazione dello haggis accompagnata da birre e distillati Non solo haggis. Potrebbe essere questo lo slogan esemplificativo del cucinare scozzese, anche se lo haggis è sicuramente il piatto più tipico e rappresentativo della Scozia, definito ingiustamente o forse ironicamente un “orrore da gustare”, ed invece ricercatissimo e particolarmente gustoso. Prima di lanciarci nella scoperta di questa misteriosa quanto succulenta pietanza, è giusto compiere una panoramica sulla tavola scozzese, tutt’altro che povera e tutt’altro che monotona, aperta alle contaminazioni ma tradizionalista nel conservare preparazioni e sapori arrivati direttamente dal passato. Tutto si sviluppa secondo semplici regole, legate al clima ed allo scorrere della giornata, per superare la quale erano necessari piatti poco elaborati e ricchi di grassi. La colazione oggi è a base di latte e cereali, o arricchita con salsiccia, uova e bacon, ma non è raro trovare anche il porridge ad accompagnare il risveglio delle famiglie scozzesi. Il momento del pranzo ha spesso come protagonista il fantomatico haggis, ma da non perdere è lo scoth brith, un brodo realizzato con carne di montone, piselli, orzo e lenticchie, o la sostanziosa zuppa di porri e patate. Non manca nemmeno il pesce, con i rinomati salmoni affumicati di Scozia serviti accompagnati a volte dal classico pane nero (una torta molto ricca alla frutta secca, fatta con uva passa, mandorle tagliate e lo zucchero di canna con l’aggiunta di cannella e zenzero, che prende il relativo nome dal colore molto scuro) e conditi esclusivamente con burro e limone, o gemme di gusto come il black pudding una sorta di sanguinaccio italiano, in sostanza una salsiccia realizzata impastando avena, grasso di rognone, cipolla e sangue di pecora o di maiale. Arrostito in padella e servito con un uovo fritto e pomodori grigliati, è forse una delle “colazioni” più appropriate al clima del nord Europa. Proprio l’avena è uno degli elementi più presenti nella dieta degli scozzesi. Ogni casa ha il proprio barilotto di farina d’avena. Il consumo è altissimo, perché oltre ad essere particolarmente versatile (usato nelle minestre come nei dolci), è anche raccomandato dalle diete
perché ricco di fibra, ferro e vitamine. Con l’avena si realizzano gli oatcakes, gallette che si sposano ottimamente ai formaggi, cranachan, dolce con zucchero di canna mischiato ad avena, tostato al grill e miscelato appena freddo a panna leggermente montata e lamponi. Senza dimenticare il pudding, le scoth pies allo strutto e manzo, le ottime carni da scegliere fra selvaggina, ovini e, senza ombra di dubbio, le succulente bistecche di bovini della famosa razza “Aberdeen Angus”. Formaggi semplici come il crowdie (fatto con latte inacidito e condito con sale e pepe, quindi conservato in un sacchetto per due giorni), crostacei e molluschi freschi d’oceano completano il tutto, assieme alle alghe come le redware (porphy-
ria lacinata), le dulse (rhodymenia crispus) e carrageen (chondrus crispus), da bollire in acqua e da condire con burro fuso e succo di limone, oppure da preparare in forma di minestra. Ed ecco il famigerato haggis: polmoni, cuore e fegato di pecora tritati finemente e mescolati con farina, cipolla, pepe nero, noce moscata, avena, coriandolo e spezie, prima di essere bolliti per almeno tre ore all’interno dello stomaco dell’ovino (o al limite di un bovino), accuratamente lavato. È il piatto delle occasioni importanti, servito principalmente durante le celebrazioni del “Burns Supper”, ricorrenza del compleanno del poeta Robert Burns. Esistono diversi modi per prepararlo, ma ingredienti e variazioni sul tema sono quasi impercettibili. Tagliato a fette, ripassate al volo in padella, si mangia generalmente con il champit tatties, un purè di patate. Il tutto da annaffiare con gli ottimi distillati e le grandi birre che la Scozia regala ai suoi abitanti ed ai tanti visitatori che di stagione in stagione affollano le sue strade ed i suoi pub. E magari da “chiudere” con una fetta di Dundee cake, una torta la cui origine si perde negli anni. La realtà ci dice che a partire dalla metà del diciannovesimo secolo XIX, l’industriale Keiller, colui che introdusse sul mercato la marmellata di Dundee, cominciò a commercializzare un prodotto a base di frutta secca sulla cui sommità c’erano delle mandorle bianche. Era una semplice operazione di marketing per promuovere un prodotto che in realtà serviva a Keiller per riciclare gli scarti della lavorazione della marmellata, e invece fu un successo. La leggenda ci offre una versione più fantasiosa, dato che la Dundee cake sarebbe stata inventata da “Mary the Queen of Scots”. Si dice che Maria non amasse le ciliegie, e per questa ragione un pasticcere scozzese le propose una torta con uvetta passa e mandorle, senza l’ingrediente non gradito alla regina, ancora oggi “bandite” dalla preparazione del succulento dessert.
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Viverbene infosassari@mediatag.it
Le ricette da seguire se volete cimentarvi con l’elaborata preparazione di haggis e scones
Ai fornelli con cornamusa e kilt I gustosi (e calorici) dolci sono a base di frutta secca e marmellata
Scones di patate
Haggis (piatto tradizionale)
Gli scones sono una sorta di piccoli panini particolarmente friabili serviti con il tè, su cui solitamente gli inglesi spalmano del burro e della marmellata. Quelli scozzesi invece sono delle soffici frittelle fatte di patate e farina, ottimi come snack ma buoni anche per accompagnare i cibi in sostituzione al pane.
Ingredienti: Lo stomaco di una pecora, lavato, scottato, rivoltato e messo a bagno, cuore e polmoni di un agnello, 450 grammi di carne di manzo tritata, due cipolle tritate finemente, 225 grammi di avena, un cucchiaio di sale, un cucchiaio di pepe nero, un cucchiaio di noce moscata, acqua
Ingredienti per 4 persone: 225 grammi di patate bollite e utilizzate ancora calde, 65 grammi di farina, 30 grammi di burro fuso, più una noce a parte da usare per imburrare la padella di cottura, mezzo cucchiaino di sale fino Preparazione: Fate lessare le patate in una pentola d’acqua bollente, quindi tiratele fuori, sbucciatele e schiacciatele mentre sono ancora calde, prima di aggiungere burro e sale. Per aiutarvi usate un cucchiaio o uno schiacciapatate ad hoc, ma non il classico robot da cucina o un frullatore, perché le patate perderebbero la loro sofficità e rischierebbero di diventare collose. Aggiungete la farina a disposizione sino ad ottenere un impasto sufficientemente lavorabile, ma senza esagerare rischiando di far diventare l’impasto troppo asciutto (chiaramente la quantità di farina dipenderà dalla qualità delle patate). Versate quindi l’impasto su una superficie precedentemente infarinata e stendetelo con il mattarello sino a raggiungere l’altezza di un centimetro. Formate sulla pasta dei cerchi di circa 15 centimetri di diametro, tagliateli ancora in quattro parti, punzecchiateli con una forchetta e coceteli in una padella dal fondo spesso leggermente imburrata, per circa tre minuti su ogni lato e sino a che siano dorati.
Dundee cake (Torta tipica)
Preparazione: Acquistate dal vostro macellaio di fiducia tutte le interiora necessarie alla preparazione, lavatele accuratamente e lasciatele a riposare in una padella con acqua fredda e salata. In una padella poi, aggiungerete anche il trito di carne di manzo, prima di portare ad ebollizione. Cocete il tutto per almeno due ore. Una volta arrivato a cottura, filtrate e mettete da parte. A parte tritate finemente i polmoni, il cuore e le interiora, riponete il tutto in una ciotola, aggiungete la cipolla che avrete tritato finemente in precedenza, e le spezie (coriandolo, noce moscata, pepe nero). Mescolate bene sino ad ottenere un composto friabile da utilizzare infine per riempire lo stomaco della pecora, ad un livello che superi di poco la metà del suo spazio. Cucite lo stomaco con dello spago da cucina, annodandolo bene in modo da evitare che la sacca scoppi durante la cottura (alcuni sostengono si possa cucinare anche al forno, ma si rischia di seccare troppo il piatto). Fate bollire l’acqua in un recipiente molto capiente, e non appena comincia a bollire immergere l’haggis già confezionato. Cocete per tre ore senza coperchio, stando attenti ad aggiungere acqua così da mantenere l’haggis sempre in immersione. Servire tagliandolo a metà e svuotandolo con un cucchiaio, in aggiunta ad un purè di rape o di patate).
Haggis e oatcakes
Ingredienti: 175 grammi di burro, 175 grammi di zucchero, tre uova sbattute, 225 grammi farina bianca, un cucchiaio di lievito in polvere, cannella, chiodi di garofano, due cucchiai di mandorle, 175 grammi di uva passa nera, 175 grammi di uva passa bianca, 50 grammi di bucce d’arancia a pezzi, la scorza grattugiata e il succo di un limone e un’arancia, whisky, 50 grammi di mandorle per decorare Preparazione: Per cominciare pre riscaldate il forno a 170°. In una ciotola montate assieme il burro e lo zucchero, sino ad ottenere un composto dalla consistenza leggera e cremosa. Aggiungete poi gradualmente le uova sbattute, mentre setaccerete la farina con il lievito, e la aggiungerete al tutto assieme alle spezie, cannella e chiodi di garofano. A parte mescolare la frutta e le scorze di limone ed arancio. Versate la farina ed il lievito nella ciotola che contiene il burro, lo zucchero e le uova. Mescolate bene con un cucchiaio e poi unite anche la frutta secca. È la volta del succo di limone e del whisky. Una volta ottenuta la miscela giusta per la Dundee, versate il composto nella teglia o nelle formine ad hoc, e aggiungere le mandorle a chiusura del composto a far da decorazione. Cocete la cake o le mini cakes, valutando di volta in volta la cottura a seconda del forno utilizzato, dai 25 ai 45 minuti (nel caso di utilizzo di una teglia grande e non di stampini, i tempi raddoppiano). La Dundee Cake non va mangiata subito, deve invece riposare una settimana in un contenitore ermetico per consentirle di raggiungere il giusto sapore. Tuttavia la Dundee è ottima anche sfornata ed assaggiata appena si raffredda.
Jam Roly Poly (Rotolo dolce)
Ingredienti: 175 grammi di farina auto-lievitante, mezzo cucchiaino di sale, 75 grammi di strutto, la scorza di un arancio grattugiato, 50 millilitri di acqua calda, 90 millilitri di marmellata rossa, 12 millilitri di latte, un cucchiaio di maizena, 150 millilitri succo d’arancia fresca Preparazione: Mettete la farina ed il sale in una ciotola, quindi incorporate lo strutto sminuzzato e le bucce d’arancia. Poi gradualmente, aggiungete dell’acqua calda sino a che la pasta si sia legata bene. Formate una palla ed impastatela su un piano infarinato sino a quando diventa morbida. Stendetela in modo che raggiunga i 25 centimetri di lunghezza e 20 centimetri di larghezza. Cospargete con marmellata sino a mezzo centimetro dai bordi, spennellando i bordi con del latte. Quindi arrotolate la pasta iniziando dal lato più corto. A questo punto mettete il rotolo su di un foglio di carta da forno, che avvolgerete attorno al rotolo, lasciando dello spazio in modo tale che il rotolo stesso possa aumentare le sue dimensioni durante la cottura. Sigillate bene il tutto e mettete il rotolo nel vano superiore di una vaporiera o sopra una pentola d’acqua bollente, poi cocete a vapore per circa due ore, aggiungendo se necessario dell’altra acqua. Appena prima di servire, preparate la salsa. Mettete la marmellata avanzata e le scorze d’arancia in una padella a fondo spesso. Miscelate il tutto alla maizena con del succo d’arancia sino a formare una pasta. Alla fine aggiungete il resto del succo d’arancia. Scaldate a fuoco basso fino a che la marmellata si sia sciolta completamente, quindi incorporate la maizena e portate ad ebollizione sino a che il composto non si sia addensato, mescolando costantemente. Srotolate il rotolo dalla carta-forno e mettetelo in un piatto da portata caldo, versateci sopra la salsa di marmellata calda e servite immediatamente.
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Un argento e altri quattro risultati positivi che fanno ben sperare per il futuro dei cadetti del territorio
Sassari lotta con onore ai Nazionali Sugli scudi Andrea Pazzona, secondo nella categoria riservata ai 42 kg
Storie di sport. Ninni Corda, Alghero torna a sorridere Sportivi di ieri, di oggi, di domani. Uomini e donne che parlano delle loro storie, di gloria e di polvere, di rinascita e di delusioni cocenti, nella grande palestra di vita dello sport. Un appuntamento fisso che punta una luce diversa su personaggi più o meno famosi e che hanno qualcosa da raccontare.
Tempo di successi per la lotta sar- forte Alessandro Vezzana (Socieda, a forti tinte sassaresi ed ormai tà Sportiva G.S. Lotta Termini punto di riferimento per l’intero Imerese), terminato con una pur movimento nazionale, con pun- onorevole sconfitta. Sempre nei te di internazionalità sempre 42 chilogrammi da segnalare il meno latenti. Approdati all’isola buon sesto posto di Gavino Pazfelice del Campionato Italiano zona, anche lui della “Guido Siemaschile, i giovani cadetti vestiti ni”, nella categoria 58 chilodei quattro mori, hanno nuova- grammi, così come importante è mente dimostrato che il sacrificio anche il traguardo tagliato dal e l’applicazione pagano, portan- suo compagno di “scuderia” Ando a casa un argento di peso e drea Buioni, decimo classificato quattro risultati che contano, so- nei 54 chilogrammi. Buono anprattutto se rapportati al parco che l’apporto della Athlon Sassaconcorrenti ed ai numeri di una ri del presidente Piroddu. Giomanifestazione ai vanni Manca, allevertici del panoranato dal tecnico ma nazionale. Al Mario Piroddu, ha PalaFijlkam del infatti sfiorato la Centro Olimpico medaglia di bronfederale di Ostia, zo nella classe 76 40 società sportive chilogrammi, metprovenienti da tendo in campo tutto lo stivale ed una buona prestaisole, per un totale zione che al termidi 117 atleti in gane dei giochi lo ra ripartiti in 10 colloca al sesto podifferenti categosto della classifica rie di peso, a scengenerale. Poca dere in campo sofortuna invece per L’argento Andrea Pazzona no stati 5 giovani Matteo Spanu (58 moschettieri sassaresi, apparte- chilogrammi). L’anno scorso arrinenti a due società interamente vò terzo conquistando il bronzo made in Sassari, l’ASD “Guido nella sua categoria, mentre queSieni” e la Polisportiva Athlon. Il st’anno il sorteggio non ha sorriracconto della giornata trova il so all’atleta sassarese, che non è suo culmine nel successo d’ar- riuscito a mostrare sul tatami le gento di Andrea Pazzona, già sue capacità e, dopo una brutta campione d’Italia nella classe partenza, ha chiuso al quindiceEsordienti nel 2009, allenato dal- simo posto del suo raggruppal’esperto tecnico Stefano Urge- mento. Sassari e i suoi lottatori righe e portacolori della “Guido spondono ancora una volta preSieni”. Nei 42 chilogrammi, Paz- sente all’appuntamento col conzona ha conquistato un meritato fronto a livello nazionale. Il 2009 secondo gradino del podio, al sarà un anno importante e ricco termine di tre combattimenti du- di appuntamenti, ai quali la scuori ed impegnativi, dei quali solo la sarda dimostra giorno dopo l’ultimo, la finale con l’esperto e giorno di non poter mancare.
Stavolta fari puntati su Ninni Corda, “ritrovato” allenatore dell’Alghero Calcio e che ha ridato speranza a una squadra che rischiava di terminare anzitempo il campionato di Seconda divsione. (Nelle puntate precedenti Antonio Papa, Tonia Cucca, i ragazzi del Monte Alma Nulvi, la Silver Basket Porto Torres, l’Iron Man An-
drea Garau, il “pugilino” Tonino Usai, l’Alghero Calcio, il coach di pallamano, Milorad Milatovic, la Romangia Calcio, Marco Sanna,Tore Arca, Andrea Zola Alex Frau, Caterina Mura, Rosario Affuso, Sergio Farris jr., Bruno Pala, Antonello Cuccureddu, Emanuele Rotondo, Francesco Masia e Alessandro Manca).
La speranza è l’ultima a morire, ad Al- del suo speciale consulente tecnico ghero ha preso forma e volto di Ninni Antonello Cuccureddu, cui Corda riCorda, giovane tecnico nuorese ap- volge un grazie per la fiducia prometprodato alla corte del patron Corrado tendo di provare a ripagarla con l’imSanna quando i giallorossi catalani di presa salvezza. La fiducia dell’ex tecSeconda Divisione rischiavano il nau- nico tempiese non vacilla. Lui crede fragio nelle paludose acque della zo- fermamente nel progetto ma detta le na retrocessione, ed oggi protagoni- sue regole, sceglie i suoi protagonisti sta assieme ai suoi ragazzi di una rin- (tanti suoi ex giocatori come Sentinelcorsa che cominli, Manzini, Coccia a vedere la luco, Cossu) e ne ce. saluta degli altri. A fine novemPorta subito a bre, dopo un casa sei risultati brutto filotto di utili consecutivi, risultati negatimettendo in fila vi, la società alotto punti in sei gherese decidepartite, perde va di esonerare per 3-1 a GradiMauro Giorico sca d’Isonzo con ed affidare la l’Itala San Marco guida dell’Alma rimonta preghero, impegnapotentemente to nella sua priin sella assieme ma e storica staalla squadra, gione fra i probattendo in soffessionisti del ferenza ma di capallone, a Ninni rattere la ValenCorda, già allezana al Mariotti natore di Tempio e poi ripetendosi e Como (portate in maniera roentrambe dalla boante a Montiserie D all’allora chiari (5-2), con Ninni Corda, mister dell’Alghero calcio C2), con una annesso abbangrande esperiendono dell’ultimo za passata a Cagliari nel settore gio- posto e sguardo rivolto al derby di dovanile ed un desiderio di tornare in menica al Mariotti (giornata giallopanchina capace di smuovere gli osta- rossa e studenti allo stadio con un eucoli. Risolti alcuni problemi di caratte- ro), occasione di definitiva fuga dai re personale, Corda arriva sulla Rivie- bassifondi della classifica. Disponibile ra del Corallo porta la sua idea calci- e deciso, severo con i suoi ragazzi in alstica (un classico 4-4-2 molto solido e lenamento ma gran motivatore in quadrato) e la sua disciplina tattica. campo, Ninni Corda è oggi il Virgilio La voglia come detto è tanta, trova su- dell’Alghero. La risalita dall’inferno bito risconto sul campo, dove l’atteg- retrocessione procede lenta ma cogiamento della squadra a partire dal stante. Chissà che quanto prima i caprimo allenamento cambia, e rende talani non riescano a “riveder le stelonore alla scelta del patron Sanna e le”.
Sport
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Le calciatrici dell’Eurospin Torres femminile proseguono la marcia di avvicinamento alla sfida col Bardolino
A grandi passi verso il giorno X Grandi soddisfazioni in Australia per le “nazionali” Tona, Domenichetti e Fuselli La corsa Eurospin si era momentaneamente stoppata con il secco successo (5-0) in casa del Milan ed è pronta a ripartire già sabato, quando al Vanni Sanna arriverà la Riozzese, terz’ultima forza della A1 di calcio femminile, ed ostacolo più che alla portata per le rossoblu del pallone in rosa sassarese. La gara andrà in scena con mezz’ora di anticipo, per esigenze tempistiche legate ai voli in partenza dalla Sardegna per lo stivale, le due società si sono accordate e così sarà pre-
sumibilmente anche per il match del 28 febbraio, sempre al Vanni Sanna, contro il Tavagnacco. Sarà invece posticipata di un giorno la partita Torino – Eurospin, che si giocherà domenica 22 anziché sabato 21 con fischio d’inizio alle ore 15. Nel frattempo la Torres si gode il suo meritato primato, fatto di ben undici vittorie ed un peraltro importantissimo pareggio, colto nel big match col Bardolino, ad oggi seconda forza della classe staccato di due lunghezze dalla corazzata sassarese. Il campionato, lo aveva detto mister Tore Arca ad inizio stagione, e lo ribadiscono ad ogni occasioFoto di gruppo (dal sito www.torrescalciofemminile.it, foto Tore Madau) ne le amazzoni rossoblu, è però da giocare senza “credere” troppo ai numeri lustro, impegnato con la Nazionale Azzura in una da classifica, perché ogni gara è un’insidia, ed tournèe a migliaia e migliaia di chilometri dal Vanni anche il risultato più scontato può ribaltarsi al Sanna. Tona, Domenichetti e Fuselli sono gli alfieri termine dei novanta minuti. L’inseguimento della Torres, chiara ed ulteriore riprova del fatto che troverà presumibilmente il suo perché soltan- la società del presidente Nardo Marras ancora una to alla penultima giornata, quando le due re- volta è riuscita a centrare il bersaglio, scegliendo ad gine si scontreranno in Veneto, ed a quel pun- hoc e valorizzando le risorse del territorio, puntando to, se la stagione non riserverà altre gradite o sulla linea verde e su oculate (ma particolarmente vinsgradite sorprese, sul trono della massima serie centi) operazioni di mercato. Le squadre giovanili intanto mietono successi e fanno ben sperare per il prosdi calcio femminile ne resterà soltanto una. Intanto nella lontana e calda Australia, un ter- simo futuro. Uno stimolo in più per un’Eurospin pronBetta Tona (dal sito www.torrescalciofemminile.it, foto Tore Madau) zetto rossoblu sta regalando a Sassari vanto e ta a riprendere la corsa tricolore.
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Le storie parallele delle due giovani promesse del triathlon sassarese
Matteo e Alice: fatica, passione... A 18 anni rappresentano il futuro della disciplina, non solo in campo regionale Diciott’anni, non sentirli ma dimostrarli nello spirito e nello sguardo, vivo e vivace, segno distintivo di due dei più brillanti prospetti dello sport targato quattro mori, Matteo Casu e Alice Capone. Sassaresi, studenti (entrambi vicini alla maturità scientifica), appena diventati maggiorenni eppure già maturi grazie all’educazione che la pratica sportiva infonde a chi la vive senza risparmiarsi, ma con giudizio. Due facce di una stessa medaglia. Medaglia che tante volte i due alfieri della multi disciplina isolana e nazionale hanno portato al collo, rappresentando di volta in volta il volto maschile e quello in rosa del Triathlon, del Duathlon e dell’Aquathlon. Dedizione e risultati, il mezzo e i cardini su cui si costruiscono i successi. L’allenamento, duro e costante si coniuga agli impegni della giovinezza ed alla vita quotidiana, pesano ma non fiaccano l’entu-
siasmo anzi sempre crescente. Matteo lotta contro avversari agguerriti, in una corsa nella quale serve dare il massimo per emergere, e lui ci sta riuscendo gara dopo gara avvicinandosi sempre più all’azzurro. Meno competizione a livello numerico ma necessaria concentrazione e predisposizione ad essere vincente per Alice, che anche a livello internazionale ha raccolto i primi frutti del lavoro svolto. Amici, a volte compagni d’allenamento, seguiti entrambi dal campione di Triathlon Fabrizio Baralla, anch’egli sassarese, esempi da seguire e ragazzi talmente normali e semplici da essere lo spot migliore per la pratica sportiva, anche per chi ancora non conosce il Triathlon e la multi disciplina in generale, che anche grazie a loro sta continuando a prendere piede sull’Isola, e che in loro potrebbe avere anche un importante futuro a livello nazionale.
Matteo Casu furante una gara
Matteo Casu: in volo verso l’Alta Scuola Nazionale
Fabrizio Baralla, coach di Alice e Matteo
Il 30 dicembre scorso Matteo Casu ha compiuto 18 anni. Una tappa importante, con l’adolescenza che lascia spazio alle responsabilità ed apre la mente ad una nuova prospettiva. Questo è l’anno della maturità scolastica per lui, studente al Liceo Scientifico, che successivamente vorrebbe iscriversi “alla facoltà di Scienze Motorie, con la possibilità Cagliari più realizzabile rispetto a quella di trasferirmi a Roma. Ma andiamo per ordine, una tappa alla volta”. Tappe. Frazioni di un percorso che nella vita come nello sport si spera di portare a termine nel migliore dei modi. Per Matteo sport e vita entrano spesso in contatto, parti complementari l’una dell’altro, con il comune vivere di un ragazzo che si sacrifica alle esigenze ma non si sminuisce correndo di pari passo a tutto il resto. Lui comincia col nuoto, fa parte della “Sport Full Time”. Otto anni di piscina, un’esperienza ed uno sport “particolarmente impegnativo, che richiedeva ore da passare in vasca ad allenarmi”.
Il suo sguardo poi nel 2005 si ferma su un manifesto, sul Triathlon e la multi disciplina: è amore a prima vista. “Mi incuriosivano particolarmente gli sport di fatica, ho voluto provare, inizialmente facevo tre allenamenti a settimana (oggi sono sei alcuni con doppia seduta), molto tranquillo, poi assieme a Fabrizio (Baralla) ho cominciato ad intensificare il lavoro ed oggi sono qui a vivere appieno quello che mi auguro possa essere il mio futuro sportivo”. La “Triathlon Team Sassari” è il suo presente sportivo. Nella vita di tutti i giorni “non è cambiato nulla, siamo persone come tutte le altre” afferma sorridendo, mentre scorre un recente quanto ricco album di ricordi e si sofferma sulla buona prestazione nel circuito di Coppa Italia (“Arrivare dodicesimo al termine di cinque gare a livello nazionale è una bella soddisfazione”), sui recenti regionali di Aquathlon e sul meritato e gratificante sesto piazzamento agli italiani di Aquathlon (“Forse il successo cui tengo
di più”). Il mare è il limite da superare per arrivare al confronto costante con i più forti, ma anche sull’Isola le occasioni non mancano “devi adattarti, anche se per crescere bisogna sempre sfidare chi è più forte”. E se sei bravo non passi inosservato. Due settimane fa Matteo Casu è stato convocato per un raduno presso la Scuola di Alta Specializzazione, vera e propria anticamera della Nazionale. “Bello, davvero. Vuol dire che l’impegno paga. Ma non sono diventato nessuno ancora. È solo gara dopo gara che spero di arrivare ad essere un professionista”. La ribalta nazionale è complicata, è più facile “per una ragazza come Alice che non ha rivali”, scherza rivolgendosi alla sua “collega”. Il suo allenatore Fabrizio Baralla “è più di un tecnico. È un atleta, ha esperienza, è un amico, mi aiuta tanto”. L’obiettivo è far bene, in ognuna delle singole competizioni di Triathlon, Duathlon e Aquathlon che gli si presenteranno davanti. E così sarà, c’è da scommetterci.
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Allenamenti continui per entrare nella storia della “multidisciplina” che comprende nuoto, ciclismo e corsa
...nel segno del Triathlon Alice, sguardo sereno e grinta da vendere: “Voglio andare in Nazionale”
Alice Capone allo “start”
Anni di passione sportiva che nel 2005 trova uno sbocco vincente, che oggi è il presente di Matteo Casu. Sotto i colori della “Triathlon Team Sassari ASD”, allenato da Fabrizio Baralla, Matteo comincia la sua esperienza portando a casa il 1° posto nei campionati regionali di Aquathlon, un 2° ai regionali di Duathlon ed un 3° ai regionali di Triathlon, oltre ad un 26° posto agli italiani di Triathlon. La partenza è buona, il 2006 è anno di miglioramenti e conferme. Ancora gradino più alto del podio ai regionali di Aquathlon come anche in quelli di Triathlon, nuovo argento ai regionali di Duathlon e 25° posto agli italiani di Triathlon. Nel 2007 è ancora al top nelle tre discipline a livello regionale giovanile, migliora di quattro posizioni il
suo personale ai tricolori di Triathlon e giunge 18° ai regionali assoluti di Triathlon Sprint, portando a casa anche un buon 16° piazzamento agli italiani di Duathlon. Il 2008 è l’anno della maturità. Si parte dal 12° posto nel circuito di Coppa Italia (5 gare nazionali), per poi restare sempre ai vertici regionali con tre primi posti nel Triathlon, nel Duathlon e nell’Aquathlon, 9° ai regionali assoluti di Triathlon e 1° in quelli regionali assoluti di Duathlon a squadra, Matteo Casu è 25° agli italiani di Triathlon e 21° a quelli di Duathlon, ma soprattutto 6° ai tricolori di Aquathlon, risultato di prestigio che lo lancia verso un futuro oggi colorato del raduno presso la Scuola di Alta Specializzazione, e domani, sicuramente, d’azzurro nazionale.
Una vita sportiva passata a danzare tra il nuoto, l’atletica e la multi disciplina, senza mai smettere di crederci e di impegnarsi. Questa è Alice Capone, oggi tesserata per la “Jhonny Tri” Roma ed allenata da Fabrizio Baralla, giovane atleta che nel 2001 ha preso contatto con il Triathlon, prima di dedicarsi all’atletica e tornare alle origini. Il 2002 si apre con un eloquente 9° piazzamento ai campionati italiani individuali di categoria di Triathlon. Si capisce che la ragazza ha stoffa, e nel 2004 arriva un buon 4° posto agli individuali di Duathlon. Nel 2006 Alice cambia prospettiva e si dedica all’atletica. Lo scenario è differente, ma i risultati non mancano. Subito un 4° posto ai campionati italiani individuali di corsa campe-
stre, un 6° agli italiani assoluti individuali di corsa su pista ed una importante partecipazione (32ma) ai Mondiali di corsa campestre. La storia prosegue anche nel 2007, si colora d’oro agli italiani a squadre di corsa campestre (2° posto assoluto), racconta di un 9° agli italiani individuali di corsa campestre e di un 7° agli individuali su pista. Il 2008 è l’anno del sorriso e del ritorno alla multi disciplina (oltre che dell’incontro con la “Jhonny Tri”). Subito bronzo agli italiani a squadre di Duathlon bissato poi agli individuali nella stessa specialità. Poi la chiamata azzurra per gli Europei di Duathlon (6° posto), un 4° posto agli italiani individuali su pista, ed una gratificante ma sfortunata causa infortunio partecipazione ai Mondiali di Duathlon.
Lei i 18 anni li ha compiuti in settembre. Anche lei studia, è sassarese doc ed ha lo sport nel sangue. “Ho cominciato facendo nuoto per sei anni, poi chiacchierando con una mia compagna di corsia ho sentito parlare del triathlon. Era il 2001, non sapevo cosa fosse la multi disciplina, mi ci sono buttata ma nonostante un buon inizio, le circostanze mi hanno portato a dirottare la mia attenzione sulla pista d’atletica. L’ho praticata per tre anni, ma il primo amore non si scorda mai, e appena mi si è presentata l’opportunità non ho potuto resistere. Sono tornata in ballo, e ne sono particolarmente felice”. Parola di Alice Capone, sguardo sereno ma convinto, ragazza delicata nei modi e nell’aspetto che nasconde in se una fortissima personalità d’atleta, che ha praticato più sport ed alla fine ha scelto quello “più vario, affascinante, divertente. La multi disciplina è diversa dalle altre, non c’è monotonia, è una costante sfida con te stessa. L’atletica mi ha dato tante soddisfazioni, fra le altre una bella qualificazione ai Mondiali juniores, ma a volte si devono fare i conti con la noia, soprattutto quando ti alleni da sola e devi trovare nelle tue forze la voglia di andare avanti”. L’opportunità arriva quando la “Jhonny Tri” Roma, società di appartenenza di Fabrizio Baralla, oggi suo allenatore, pensa a lei come quarta staffettista per chiudere la squadra. “Non ci ho pensato un attimo. Ho ripreso con tutto l’entusiasmo necessario, ed agli italiani a squadre ed individuali di
Duathlon sono riuscita a far bene”. Il 2008 è un ottimo anno per Alice, che si schermisce sorridendo anche quando il discorso affronta argomenti dalle sigle altisonanti come Europei e Mondiali, traguardi che anche dalle giovanili e sino alla maggiore, lasciano il segno, chiaramente in positivo. “Arrivarci è un sogno, è ciò che ogni atleta in qualunque ambito d’appartenenza spera di raggiungere. Gli Europei sono senza dubbio la mia gioia più grande, come del resto la convocazione ai Mondiali, anche se in quel caso l’epilogo non è stato dei migliori, mi sono strappata e non ho potuto dare ciò che volevo e potevo”. Ma il triathlon non è uno sport troppo duro e di fatica per una ragazza? “Io vengo dall’esperienza dell’atletica, dove per far bene devi allenarti il doppio. Ma è mentalmente che la multi disciplina mi appaga. Sono letteralmente rinata, le mie motivazioni sono forti non vedo l’ora di mettermi in gioco, gara dopo gara”. Ora Alice pensa “agli italiani di Duathlon e ad un ritorno nel giro della nazionale”. Ci crede e ne è convinta, il lavoro non la spaventa perché “da troppo presto ho cominciato a fare sport, sono abituata a certi ritmi e situazioni. Quando ho cominciato (le sue specialità ad oggi sono il triathlon e il duathlon) eravamo solo in cinque ragazze – spiega Alice -. Ora il movimento è cresciuto, ma in Sardegna siamo ancora troppo poche, per cui si deve cercare di arrivare al top per affrontare avversarie di alto livello”. Idee chiare, ottime premesse.
Salute e sanità
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Parte una massiccia campagna informativa del ministero della Salute sui danni del tabagismo
Difendersi dal fumo salva la vita Uno studio americano rivela che le sigarette possono causare 27 tipi diversi di malattie
Ogni anno, nel mondo, cinque milioni e mezzo di persone muoiono a causa del fumo. In Italia fumano più di undici milioni di persone e le vittime ammontano a ottantamila all’anno. Per bloccare, o quantomeno tamponare, questo eccidio, il ministero della Salute ha avviato una imponente campagna informativa che invaderà i canali televisivi e che vede l’attore Renato Pozzetto protagonista mentre elenca, con ironia ma non troppo, i danni procurati delle “bionde”: tumori, infarto,
arteriosclerosi, solo per citarne alcune. “Il fumo ti uccide, difenditi!” è il titolo della campagna, diretta a tutti i fumatori e in particolare alla prevenzione del fumo nei giovanissimi. Il trend non è favorevole: secondo le previsioni, dai 5,5 milioni di morti all’anno attuali, nel mondo, si passerà agli otto milioni nel 2030. Il tabacco provoca più decessi di alcol, aids, droghe, incidenti stradali, omicidi e suicidi messi insieme. L’epidemia del tabacco è una delle più grandi sfide di sanità pubblica della storia. L’Organizzazione mondiale della salute (OMS) ha definito il fumo di tabacco come “la più grande minaccia per la salute nella Regione Europea”: nel vecchio continente le vittime ogni anno sono 650 mila. Un’indagine dell’Istat ha rilevato che adolescenti e giovani iniziano a fumare più precocemente di cinque anni fa: il 7,8% dei giovani di 14-24 anni ha iniziato a fumare prima dei 14 anni. E’ importante sapere che il fumo crea danni non solo alla qualità della vita, ma la accorcia visibilmente. Dagli ultimi studi condotti in materia, si è
Cup, numero unico sardo per le prenotazioni sanitarie Per tutto il mese di febbraio, per prenotare le prestazioni sanitarie, sarà attivo il numero unico regionale 1533, gratuito per l’utente. Si tratta di un progetto innovativo e ambizioso, finanziato dalla Regione, e che, su richiesta del ministero del Welfare, può essere considerare sperimentale in vista di un’eventuale estensione del servizio su territorio nazionale. In questa prima fase le chiamate possono esser effettuate da rete fissa, mentre entro qualche mese sarà possibile anche chiamare da cellulare: a regime, inoltre, sarà possibile fissare visite e pagare i ticket anche via web. Per tutto il mese di febbraio, in fase di sperimentazione tecnica, gli utenti potranno continuare ad utilizzare i numeri telefonici dei Cup della pro-
pria Asl. Con il 1533 sarà possibile prenotare visite mediche e prestazioni specialistiche in ogni struttura del territorio regionale, chiamando dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 18. Grazie alla disponibilità di Federfarma, a breve sarà possibile fare le prenotazioni anche nelle farmacie e a queste si potranno aggiungere presto anche le parafarmacie. L'Azienda sanitaria locale numero 1 di Sassari, intanto, invita gli utenti che chiamano da cellulare a comporre con attenzione il numero di telefono Cup per le prenotazioni delle visite mediche che risulta essere, con prefisso area di Cagliari, 070 27.64.24. Mentre, sempre da cellullare, per ricevere le informazioni dal contact center ASL Informa si deve chiamare 06 72.27.70.10.
scoperto che l'assunzione costante e prolungata di tabacco è in grado di incidere sulla durata della vita media: venti sigarette al giorno - un pacchetto riducono di circa cinque anni la vita media di un giovane che inizia a fumare a 25 anni. Ovvero per ogni settimana di fumo si perde un giorno di vita. Si stima che di mille maschi adulti che fumano, uno morirà di morte violenta, sei moriranno per incidente stradale, 250 saranno uccisi dal tabacco per patologie ad esso correlate. Un nemico subdolo travestito da vizio, insomma, che miete vittime anche in modi insospettabili. Il “Center for Disease Control and Prevention” (CDC) degli Stati Uniti ha identificato 27 malattie fumo-correlate, cioè causate direttamente o indirettamente dal fumo. Ogni malattia ha un particolare rischio, e la gravità dei danni fisici dovuti all'esposizione (anche passiva) al fumo di tabacco, è direttamente proporzionale all'entità complessiva del suo abuso. Infine, un consiglio ai giovani che fumano perché convinti che si tratti di un modo per attirare l’attenzione, magari con le ragazze: da un recente sutdio americano si è scoperto che il fumo di sigaretta amplifica notevolmente il rischio di impotenza. Meglio pensarci, no?
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MA GUARDA UN PO’
Per la serie: occhio ai carichi pericolosi, la foto di questo numero è dedicata a un trasporto davvero eccezionale. L’avviso apposto su questo furgone, probabilmente di proprietà di un circo in tour a Sassari, consiglia di rispettare la distanza di sicurezza... Avete fotografato qualcosa di insolito? Spediteci l’immagine via e-mail all’indirizzo infosassari@mediatag.it con la data e il luogo dello scatto: la pubblicheremo in questa pagina
brevi dal mondo...brevi dal mondo...brevi dal mondo Bravo procione!
Giustizia: è fatta...
Porno SuperBowl
MOSCA (Russia) - Un 44enne russo, Alexander Kirillov, è stato evirato da un procione che tentava di molestare sessualmente. L’incredibile notizia arriva da Mosca: Kirillov, pesantemente ubriaco, nei dintorni del bar dove aveva esagerato con l’alcol ha notato un procione, evidentemente di suo gradimento. L’uomo, che definire una bestia è un insulto agli animali, non ha avuto niente di meglio da fare che tentare di violentare il procione, senza però valutare la reazione del simpatico mammifero. Per sfortuna del malintenzionato russo, infatti, il procione è un animale carnivoro, e non ci ha pensato su due volte: per difendersi dalla violenza ha staccato con un morso il pene dell’ubriacone, portando il bottino nel folto della foresta. Ottimo castigo per il violentatore, che ora non potrà più infastidire nessuno.
SAN DIEGO (USA) - Un uomo accusato di sequestro di persone a rapina, a giudizio davanti al tribunale di San Diego in California, ha lanciato le proprie feci contro il suo avvocato e la corte che doveva decidere il suo destino. Weusi McGowan, 37 anni, aveva dapprima chiesto al presidente del tribunale di rigettare il proprio avvocato d’ufficio che gli era stato assegnato. La sua richiesta è stata però respinta dal magistrato, e l’imputato, dopo aver ottenuto una pausa per necessità fisiologiche, al rientro in aula si è vendicato, scagliando il letame contro la corte. Ora la sua cauzione è aumentata da 250 a mille dollari.
TUCSON (USA) - Era uno degli eventi più attesi dell’anno, anche dal punto di vista mediatico: il Superbowl, la finale del campionato professionistico americano di football. In campo, come in tv, dovevano andare, i Pittsburgh Steelers e gli Arizona Cardinals. E così è stato, almeno fino a un certo punto. Ma quando mancavano poco più di cinque minuti, per una decina di secondi, sull’emittente televisiva Kvoa-Tv di Tucson, in Arizona, al posto della partita dell’anno è andato in onda uno spezzone di un film pornografico. Grande lo stupore dei telespettatori, davvero di tutte le età, in quel momento davanti al teleschermo, ancor più grande quello dei responsabili della stazione televisiva, che hanno declinato ogni responsabilità. E’ aperta la caccia al pirata televisivo autore del gesto a luci rosse.
L’OROSCOPO
Ariete
Toro
Il vento sta cambiando, dopo qualche momento di tensione che vi aveva costretto a rivedere alcuni vostri progetti. State solo attenti a non strafare, cercando di recuperare il tempo perduto. Buon periodo per gli investimenti.
Quando si dice che siete decisi e determinati, non è un caso. Vi aspetta un periodo impegnativo, soprattutto sul lavoro, in cui, però, riuscirete a centrare molti dei risultati che avete messo nel mirino. Qualche difficoltà in amore, ma passeggera.
Gemelli
Cancro
Sarà un periodo intenso, soprattutto nel versante sentimentale, se riuscirete a evitare le “cattive compagnie”, puntando all’obbiettivo importante: la storia della vostra vita, anche se non ve ne siete ancora accorti, sta arrivando.
La serenità non viene da sola, bisogna aiutarla ad arrivare. Per questo, soprattutto in amore, cercate di evitare situazioni clandestine che non vi porteranno da nessuna parte. Senza un pizzico di buona volontà si combina poco!
Leone
Vergine
Siete indecisi su quale strada scegliere, se puntare sulla tranquillità a lungo termine o sulle storie brevi intense e piene di passione. Cercate di trovare il giusto equilibrio tra le due cose, la vita non ha un solo colore...
Vi sembra di essere al centro di una cospirazione internazionale e che tutto il mondo si sia improvvisamente messo contro di voi. Tranquillizzatevi: un po’ di autostima in più vi farà superare questo momento difficile.
Bilancia
Scorpione
La bussola vira verso il punto che vi siete prefissati, senza che abbiate dovuto fare eccessiva fatica per individuarlo. C’è chi ha lavorato per voi e per il vostro futuro, siategli riconoscenti e cercate di ricambiare alla prima occasione.
Gli amici sono importanti, anche quando fanno qualcosa di spiacevole ma necessario, per voi. Seguite più attentamente i loro consigli e smettetela di cercare sempre il lato negativo delle cose: l’ottimismo è il profumo della vita, no?
Sagittario Capricorno Siete il segno d’oro di questo inizio d’anno: dopo un avvio a rilento, sta rapidamente salendo la stella della vostra fortuna. Considerate che la vita è fatta di alti e bassi, quindi mettete da parte più che potete per i periodi di magra.
Siete inspiegabilmente giù di morale, considerato soprattutto che state attraversando un periodo particolarmente propizio, soprattutto nel versante sentimentale. Avete la fortuna di potervi scegliere il partner, vi pare poco?
Acquario
Pesci
Anche nei momenti più precari, c’è sempre qualcuno che tende la mano per salvarvi. Prestate attenzione agli amici più cari e, insieme a loro e al partner, ritroverete la gioia di vivere anche in un periodo particolarmente difficile.
Sembra davvero che siate le regine dell’amore: vi basta guardare qualcuno per farlo cadere irrimediabilmente ai vostri piedi. L’unica cosa che vi manca, forse, è la volontà di sceglierne uno solo... approfittate di questa piacevole situazione.