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•Anno 2 Nr. 10 •Marzo 2010 StadioGiallorosso: Edizione di Qui- Reg. Tr. Cz - Nr. 135 del 30-12-2002

Direttore Responsabile: Giuseppe Gangale

NEWS | COMMENTI | INTERVISTE | CRONACA | CLASSIFICHE

Ferita bruciante per il Catanzaro Barletta - Catanzaro 2-0 5° sconfitta in trasferta

Un Catanzaro con poche idee perde punti importanti a Barletta » pagg. 2 e 3

La voce di Ivan Montesano L’intervista

Il giornalista della Gazzetta dello Sport dice la sua sul campionato del Catanzaro » a pag. 6

Barletta - Catanzaro 26° giornata

Il foto racconto della gara e del gemellaggio fra le tifoserie » pagg. 4 e 5

Longoni, dopo aver ricevuto una tacchettata sul ginocchio

di ACM Sconfitta bruciante e preoccupante per il Catanzaro a Barletta. Evidente il calo sul piano del gioco e sul piano della grinta. Mentre contro la Vibonese l’assenza di Bruno e Di Maio non si era sentita, oggi, contro un Barletta solido e ordinato l’assenza di Mosciaro in avanti si è sentita eccome. Orosz non è stato, onestamente, all’altezza della situazione. Serviva cattiveria in attacco, ma non l’ungherese non ha saputo trovarla. E’ sembrato, anzi, piuttosto spaesato e morbido nell’approccio alla gara. Le azioni del Catanzaro in avanti, quelle poche che hanno creato un pericolo alla difesa del Barletta che sono state costruite nell’arco della gara, sono state confezionate grazie agli spunti di Longoni e Montella. Troppo poco per dare fastidio ad un Barletta determinato a continuare la propria rincorsa ai play-off. Ma la colpa non è solo da riversare sull’attacco. Quando sono così poche le idee espresse durante l’intero arco della partita la colpa è da ripartire in tutte le zone del campo. Forse il solo

Montella è stato meno opaco degli altri (anche Longoni non è stato il solito nonostante il bel gol, di rabbia e precisione, subito dopo il primo vantaggio del Barletta). A centrocampo Bruno e Corapi hanno dato il loro contributo in fase di copertura facendo una partita da 6, mentre Di Cuonzo ha limitato le proprie sgroppate in avanti. Benincasa è stato l’unico della linea mediana a proporsi con costanza in avanti. In difesa Vono è stato incolpevole sui gol subiti, mentre Ciano e Di Maio sono stati meno negativi rispetto a Gimmelli. Preoccupante risulta anche la mancanza di rincalzi adeguati in panchina. Il Barletta è stata la bestia nera, in questa stagione, quando ha ospitato le formazioni giallorosse. Non più di un mese e mezzo fa, anche le formazioni degli Allievi nazionali e della Berretti erano uscite sconfitte contro i pari età biancorossi. Bisogna comunque derubricare in fretta questa sconfitta perché la Juve Stabia che ha battuto per 4 a 0 il Noicattaro, ci ha di nuovo affiancato in testa e ha, adesso si, una migliore differenza reti, seppure di un gol soltanto. Il campionato adesso è

aperto più che mai. Anche la Cisco, vittoriosa per 4 a 2 in rimonta contro il Manfredonia, si è rifatta sotto a -3. Bisognerà sfruttare il prossimo turno contro l’Isola Liri, sperando che la Juve Stabia, attesa dal Brindisi assetato di punti play-off, perda qualche punto. Alla fine, l’unica cosa bella rimasta di questa trasferta sono state la pagine di amicizia e di lealtà sportiva, scritte dalle due tifoserie gemellate dagli anni ’80. Scambi di cori da una curva all’altra, il banchetto fuori dallo stadio e il giro di campo prima della partita sono stati un’ottima risposta all’Osservatorio nazionale delle manifestazioni sportive che aveva, in un primo momento vietato, questa partita ai tifosi giallorossi. Alla fine della gara, poi, vedere i tifosi di due squadre diverse commentare amichevolmente il risultato, senza astio o rancore, è stata un’esperienza quasi inedita a queste latitudini. Sembrava di aver assistito a una partita di rugby per la correttezza fra tifosi. Sarebbe bello se questo potesse accadere su tutti i campi ed in tutte le città, a prescindere da qualsiasi colore.

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Il settore giovanile Venerdì pomeriggio, sul campo della gloriosa società giovanile catanzarese Kennedy , la formazione regionale degli Allievi giallorossi ha battuto meritatamente per 3-1 il Porto S. Venere, allungando in classifica a 41 punti. Al solito una prestazione di grande spessore che non ha lasciato scampo agli ospiti, anche se non sono mancati i momenti di black out da parte della squadra quando si sente appagata per il risultato e il bel gioco. Mentre gli Allievi nazionali di Mister Salerno hanno osservato in questa settimana un turno di riposo, sabato pomeriggio è stata la volta della Berretti. Finalmente sul campo di Giovino, nella città di Catanzaro.Anche nel caso della Berretti sono stati riproposti i vecchi vizi, anche se edulcorati dalle tante (troppe) assenze. Il Taranto ha vinto 2 - 0 disputando una gara ordinata. Ha sfruttato qualche errore della difesa giallorossa ed è stato avvantaggiato dalla sterilità offensiva del Catanzaro, che non ha capitalizzatoleoccasionidagolcreate.


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Brutta partita del Catanzaro Il Barletta approfitta di 2 disattenzioni difensive Per la seconda e ultima domenica consecutiva Gaetano Auteri è costretto a seguire la gara dagli spalti dopo la squalifica inflittagli in seguito alle proteste verso l’arbitro nella sconfitta di Castellammare. Il Catanzaro recupera Bruno e Di Maio dopo la giornata di squalifica scontata contro la Vibonese. Mosciaro squalificato è sostituito da Orosz. E’ lui l’unica modifica, forzata, nella solita formazione giallorossa. Sciannimanico risponde schierando il suo Barletta con un 4-3-2-1 abbastanza coperto con Simoncelli e Carozza dietro Infantino unica punta.L’intento è quello di lasciar giocare il Catanzaro per poi ripartire. Ed è proprio quello che succede nella prima frazione di gioco. Il Catanzaro prova a fare la partita dall’inizio, anche se con meno incisività delle altre volte. Orosz non ha la stessa incisività di Mosciaro in avanti, anche se i nostri attaccanti provano a confondere i marcatori barlettani scambiandosi spesso di posizione. I primi tentativi in porta della gara sono di marca giallorossa. Al 9’ Orosz si libera al tiro dal limite destro dell’area di rigore, ma la conclusione è debole e centrale. Di Masi non ha problemi a bloccare. Al 14’ una punizione dalla sinistra dell’area di casa. Il fendente al centro sul primo palo crea qualche problema alla difesa biancorossa che libera con affanno nel tentativo di fermare il tentativo di destro di Gimmelli. Al 17’ la prima vera conclusione dalle parti di Vono del Barletta. La effettua il n. 4 Menicozzo, ma il tiro è centrale e non impensierisce Vono. Un minuto più tardi Longoni se ne va sulla destra e e effettua un cross teso al centro: Di Masi è in ritardo, m anche Montella non riesce di poco a deviare il traversone. Al 23’ un’indecisione giallorossa a metà campo permette al capitano Muwana di servire con un filtrante Simoncelli, che non ha problemi a insaccare la palla a tu per tu con Vono. Il Barletta non ha nemmeno il tempo di godersi il vantaggio. Pronti-via e il Catanzaro trova subito il pari: Un traversone dalla mediana trova la spizzata di testa di Montella che serve Longoni al limite: tiro al volo e Di Masi battuto all’angolino basso alla sua destra. Gol di rabbia quello dell’attaccante argentino

Gli 11 titolari di Barletta

che ristabilisce l’equilibrio e riscatta, almeno sul piano personale, il clamoroso gol sbagliato contro la Vibonese.Il resto del primo tempo prosegue senza ulteriori e decisivi sussulti. Il Catanzaro tiene palla senza troppo incidere e il Barletta, che si difende ordinatamente, prova a ripartire in contropiede.Per vedere un’altra conclusione verso lo specchio di una porta bisogna attendere il 35’, quando D’Allocco raccoglie la sfera sulla sinistra dell’area giallorossa dopo un corner, ma tira alto. Al 40’ si rivede per l’ultima volta il Catanzaro, quando una nuova spizzata aerea di Montella serve Orosz al limite. Il tiro di destro al volo (che non è il suo piede) è centrale. L’ultima emozione al 45’ quando un pericoloso traversone dalla sinistra dell’attacco barlettano attraversa tutta l’area di rigore giallorossa, ma non trova nessuno pronto a deviare. Nel complesso un primo tempo equilibrato che ha trovato una fiammata per parte in occasione di entrambe i gol.

::Risultati

::Classifica

Barletta - Catanzaro

2-1

Aversa Normanna - Brindisi

1-0

Gela - Cassino

1-2

Igea Virtus - Melfi

1-1

Isola Liri - Vibonese

0-0

Juve Stabia - Noicattaro

4-0

Manfredonia - Cisco Roma

2-4

Monopoli - Scafatese

2-2

Vico Equense - Siracusa

1-0

PROSSIMO TURNO

Catanzaro Isola Liri

*Catanzaro Juve Stabia Cisco Roma Siracusa Gela Brindisi *Barletta Cassino Monopoli Melfi Isola Liri Aversa Normanna Manfredonia Scafatese Noicattaro Vico Equense *Vibonese *Igea Virtus *Punti di penalizzazione: 3 Catanzaro 2 Igea Virtus 1 Barletta 1 Vibonese

54 54 48 44 42 41 41 38 35 35 30 30 29 27 23 22 20 11


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Nel secondo tempo Barletta determinato Mentre il Catanzaro non rientra in campo Il tabellino Stadio Cosimo Puttilli Barletta, 07/03/10 ore 14:30 Barletta (4-3-2-1) : 1 Di Masi, 2 Cutrupi (82’ Romeo), 3 Legittimo, 4 Menicozzo, 5 Gambuzza, 6 Marchetti, 7 Simoncelli (87’ Manganaro), 8 Muwana (C), 9 Infantino, 10 Carozza (45’ Rescio), 11 D’Allocco. In panchina 12 Vurchio, 13 Romeo, 14 Manganaro, 15 Rescio, 16 Bendjema, 17 Lanotte, 18 Fanasca. Allenatore: Arcangelo Sciannimanico.

Longoni ha firmato il suo 12° gol in campionato

Nella ripresa il Catanzaro rientra con gli stessi effettivi del primo tempo, mentre Sciannimanico inserisce una punta Rescia al posto del trequartista Carozza. La prima conclusione è ancora giallorossa: Orosz si accentra dalla destra e tira fiaccamente. Il tiro del 10 del Catanzaro sarà la fotocopia della ripresa del Catanzaro: fiacca e senza incisività. Due minuti più tardi risponde il Barletta con Simoncelli, ma anche la conclusione del 7 è fiacca e Vono blocca senza problemi. Il Barletta, entrato in campo più determinato prova con più convinzione ad affacciarsi nella metà campo del Catanzaro. E alza il proprio baricentro di gioco. Ancora al 53’ un traversone dalla sinistra del Barletta attraversa pericolosamente l’area del Catanzaro. Il Catanzaro tenta il break grazie all’iniziativa personale di Montella, che se ne va sulla sinistra e crossa al centro: Longoni non ci arriva di un soffio. Sarà l’occasione forse più ghiotta per il Catanzaro nel secondo tempo. Il Barletta, scampato il pericolo tiene bene in mano le redini del gioco. Giustifica, con il suo gioco attento e determinato, la posizione di classifica che occupa. Il Catanzaro prova anche a cambiare qualcosa, arretrando Di Cuonzo e spostando Benincasa sul centrosinistra a centrocampo: 4-3-3- che non migliora, però, la verve offensiva della squadra giallorossa. Al 73’ il gol che decide la partita: Muwana scodella in area una punizione dalla trequarti, Di Maio sbaglia il rinvio di testa e serve involontariamente Rescio che, anche lui di testa, conclude alle spalle dell’incolpevole Vono. Non è la prima volta. Il Catanzaro tenta la reazione subito con Gimmelli su corner, ma la deviazione sul primo palo è fuori misura.

Catnzaro (3-4-3) : 1 Vono, 2 Di Cuonzo, 3 Di Maio, 4 Bruno, 5 Ciano, 6 Gimmelli (C), 7 Longoni, 8 Corapi, 9 Montella, 10 Orosz (73’ Capicotto), 11 Benincasa (66’ Lodi). In panchina: 12 De Vona, 13 De Franco, 14 Basile, 15 Gigliotti, 16 Capicotto, 17 Berger, 18 Lodi. Allenatore: Gaetano Auteri. Arbitro : sig. Bagalini di Fermo; assistenti : Volpe di Venosa, Valletta di Caserta. Marcatori : 23’ Simoncelli; 73’ Rescio (Bar); 24 Longoni. Ammonizioni : Cutrupi e Carozza.

Le poche palle gol del Catanzaro sono state create da Longoni e Montella

Il Barletta continua a deifendersi con ordine e non corre più grossi pericoli, rendendosi insidiosa in contropiede con Infantino chiuso da Vono in uscita bassa. L’unica disattenzione che potrebbe costare caro ai padroni di casa all’88’ quando Corapi servito da un lancio di Bruno riesce a superare in velocità i difensori, ma tira alto di sinistro. Poi al 91’ un tiro da fuori area di Capicotto, entrato al posto dello spaesato Orosz, viene respinto in scivolata da un difensore. E’ l’ultimo tentativo di un Catanzaro senza mordente nella ripresa, che si conclude con l’ultimo , insidioso contropiede del Barletta al 93’con Manganaro, chiuso ancora da Vono. Una sconfitta che fa male più di quella di Castellammare, perché ha evidenziato lacune anche nel gioco. Sicuramente qualcosa di nuovo per la squadra di Auteri. Preoccupante soprattutto per il calo evidente nella verve offensiva della squadra e per l’incapacità di creare una vera e propria manovra di gioco quando sareb-

be più servito, nel secondo tempo. Non è la prima volta che il Catanzaro accusa un calo nella ripresa, ma un’abulia così evidente non era mai capitata in questa stagione. Sicuramente questa sconfitta è stata soltanto un incidente di percorso, come la sconfitta a Isola Liri alla nona giornata d’andata. Forse soltanto in quell’occasione non si era visto il vero Catanzaro, spavaldo e capace di giocare nella metà campo avversaria per tutta la partita. Anche le sconfitte di Brindisi, Roma e Castellammare erano state superate rapidamente per il buon gioco espresso. Questa preoccupa, ma sarà compito di Auteri, che nell’arco del campionato si è dimostrato anche un ottimo psicologo oltre che un ottimo allenatore far superare questa botta alla sua squadra, al suo gruppo. Dietro hanno ripreso a correre, sia la Juve Stabia che la Cisco Roma. In particolare la squadra della Capitale, che sembrava condannata alla lotteria infernale dei play-off ha saputo rimet-

Calci d’angolo : 4-2 per il Barletta. Recupero : 3’ nel I tempo; 5’ nel II tempo. tersi in carreggiata per la promozione diretta battendo la Juve Stabia la settimana scorsa e rimontando due gol sul difficile campo del Manfredonia nei 40 minuti finali. Il risultato (4-2) ci consegna una squadra lanciatissima per il rush finale, che avrà dalla sua la compattezza economica societaria datale dai fratelli Ciaccia e il peso politico che alla Cisco riescono a dare, anche, gli ospiti illustri che ogni sabato vanno a vedere la terza squadra della Capitale nel salottino ovattato del Flaminio. Toccherà al Catanzaro riprendere a volare, come ha dimostrato di saper fare fino a questo punto del campionato. La consapevolezza dei propri mezzi è fondamentale. Auteri saprà sicuramente far ricaricare le pile ai ragazzi. Adesso più che mai è necessario ripartire da quel pallone, colpito con rabbia, forza e precisione da Longoni che aveva siglato il pareggio dopo nemmeno un minuto dal vantaggio barlettano. Andrea Celia Magno


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Foto Cronaca

Antonio Aloi sostituisce per la terza volta Auteri in panchina

F O T O

Auteri costretto sugli spalti per la seconda partita di fila

L'esultanza giallorossa dopo l'istantaneo pareggio di Longoni Orosz, opaco e spaesato per tutta la gara

Benincasa, molto propositivo in avanti

Il Catanzaro non è stato incisivo neanche sulle palle inattive


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Foto Cronaca

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Foto Cronaca

L'accoglienza dei barlettani...

Capicotto, entrato al posto di Orosz

...e la risposta catanzarese

L'incontro a centrocampo fra i tifosi delle 2 squadre

Di Maio, il pi첫 positivo in difesa

C R O N A C A


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Ivan Montesano: dalla rosa a StadioGiallorosso di Andrea Celia Magno Ivan, sei il corrispondente della Gazzetta dello Sport sul Catanzaro, oltre che l’addetto stampa della società. Cosa comporta scrivere della propria squadra del cuore sulle pagine del quotidiano sportivo più importante in Italia? E in che modo valuti tutto l’ambiente che gira intorno al Catanzaro, da una posizione privilegiata come quella di giornalista della "rosa"? Io cerco di essere obiettivo e imparziale, perché credo nella meritocrazia, che poi è quello che ho visto in tutti quelli veramente bravi con cui ho avuto la fortuna di lavorare in questi anni. Cerco di non farmi mai guidare dal cuore, nonostante segua il Catanzaro da quando avevo 8-9 anni, perché il giornalismo è questo. Il rapporto fra stampa e squadre di calcio è spesso tormentato. Quest’anno è sorta anche una polemica fra il Catanzaro e un quotidiano calabrese.

Ivan Montesano

Il prossimo turno

Brindisi - Juve Stabia Cassino - Igea Virtus Catanzaro - Isola Liri Cisco Roma - Aversa Normanna Melfi - Gela Noicattaro - Barletta Scafatese - Vico Equense Siracusa - Monopoli Vibonese - Manfredonia

Turno casalingo per il Catanzaro contro l’Isola Liri, chiamato a vendicare sul campo la sconfitta dell’andata e l’ambiente "poco sportivo" con cui i padroni di casa avevano accolto i giallorossi nel Lazio. Fu la prima sconfitta dell’era Auteri in campionato. La Juve Stabia sarà chiamata a un turno quasi proibitivo in casa del Brindisi, in lotta per un posto nei play-off.

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DIRETTORE RESPONSABILE Giuseppe Gangale

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La Cisco Roma avrà un impegno relativamente facile in casa contro l’Aversa Normanna. Il Gela andrà a fra visita al Melfi, difficile da battere in casa, mentre sempre per la corsa play-off, il Siracusa del filosofo Sonzogni attende in casa il Monopoli. Cassino- Igea Virtus è una partita senza stimoli, perché i laziali si stanno avviando a concludere un campionatosenza infamia e senza lode, mentre i siciliani sono quasi certi della retrocessione diretta. Vibonese - Manfredonia e Scafatese - Vico Equense ci diranno quali squadre credono di più nella salvezza. Il derby Noicattaro - Barletta potrà confermare se la cura Trillini per la squadra nojana è davvero un toccasana, per una squadra che sembrava condannata solo un mese fa. E se il Barletta di Sciannimanico potrà continuare a sognare

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Come vive, un addetto stampa e giornalista, una situazione come quella? E che cosa pensi di tutte le polemiche che hanno messo in secondo piano i risultati prettamente sportivi della squadra? L’informazione è varia, ha molte facce e ci sono tanti modi condurla. Non entro nei motivi che hanno portato a quella polemica, però penso che sia nata anche perché negli ultimi anni le vicende societarie hanno creato intorno al Catanzaro un clima di diffidenza. E lo si vede anche quest’anno sia sugli spalti che sulla stampa. Per quanto ho potuto ho cercato di far vincere il dialogo, che è sempre la cosa migliore al di là dei luoghi comuni. Per il resto, comunque, l’importante è che tutti si attengano ai fatti, non alle interpretazioni. E i fatti li dà, principalmente, il campo. Mai come quest’anno. Ormai sono tanti anni che segui il Catanzaro. Chi ti ha più impressionato quest’anno? E, visti i risultati, pensi che qualcuno possa entrare nella ristretta "walk of fame" giallorossa? E’ già tanto vedere il Catanzaro che esiste e che gioca. Però vedendo una squadra che si esprime così, nonostante già l’anno scorso avesse espresso un campionato di buon livello, non posso che menzionare l’intero gruppo. La cosa che mi ha colpito di più è stata la capacità di Gaetano Auteri di creare fin da subito un gruppo così unito. Poi le conferme di giocatori come Ciano, capace di adattarsi subito al nuovo ruolo di difensore centrale nella difesa a tre, lui che l’anno scorso giocava terzino. Di Maio, che secondo me è un giocatore di categoria superiore. Corapi, che nel suo nuovo ruolo di centrocampista centrale è un’invenzione di Auteri: si sta esprimendo bene, ma può fare ancora meglio. La rinascita di un giocatore come Bruno; lo spirito di adattamento di Benincasa; le sorprese di Mosciaro e Longoni. Quest’ultimo che ha una storia un po’ particolare (4 anni fa stava per passare al Torino dopo uno straordinario anno nell’Aosta. Poi un infortunio e le vicissitudini societarie del Toro l’hanno costretto a vivacchiare in categorie che non sono fatte per lui, fino a quando non l’ha riscoperto, l’anno scorso, l’Arezzo). Un giocatore di classe superiore, capace di tocchi da categoria superiore. Vedere che anche lui fa parte del gruppo, è anche lui una rotella dell’ingranaggio perfetto dell’orologio svizzero fabbricato da Auteri, è un ulteriore punto di merito a favore del mister e del gruppo creato da lui stesso. Che cosa vedi di radicalmente nuovo e cosa di vecchio rispetto alle altre dirigenze nel Catanzaro di Aiello e Pitino? E’ difficile stabilirlo. Di nuovo ci sono sicuramente l’entusiasmo di Aiello e la determinazione dell’area tecnica. La stessa determinazione di Pitino e, soprattutto, di Auteri, che ormai si è secondo me affezionato alla piazza. Di vecchio c’è la partecipazione di figure poco chiare a livello societario, economico e politico intorno al Catanzaro. Partecipazioni che sono state un po’ il leit motiv delle vecchie gestioni del Catanzaro e che hanno sempre reso veramente difficile fare calcio a Catanzaro. Il vecchio, infine, è anche lo scetticismo di fondo che c’è intorno al Catanzaro, e prova ne sono anche le scarse presenze allo stadio, nonostante questi risultati.


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Berretti: Catanzaro - Taranto Il Taranto fa sua la partita grazie a un gol per tempo di Andrea Celia Magno

La prima menzione la merita, finalmente, il contesto. Non si gioca più sul campo comunale di Calabricata , ma sul terreno del polifunzionale Mirko Gullì di Giovino. Alla terz’ultima partita casalinga del campionato il Catanzaro ritorna finalmente a giocare in casa. Il manto erboso, pur non essendo in ottime condizione permette di giocare un po’ di più palla a terra rispetto a Calabricata . E il pubblico, sugli spalti, è più numeroso. Ci saranno un centinaio di persone, non più i soli genitori dei calciatori. C’è anche, praticamente, un’altra squadra di calcio sugli spalti. Sono gli infortunati (Barberio, Sticozzi , Poerio, Masciari , Critelli) e gli squalificati (Audino e Benincasa) della Berretti di Franco Cittadino, che costringono il mister, anche questa volta, a colmare i buchi fra i titolari e la panchina con gli Allievi. Il Catanzaro scende in campo con il 4-4-2 con Cristofaro fra i pali, Capalbo , Scigliano , Noto e Grotteria da destra verso sinistra. Bove e Santoro sulla mediana con Cittadino (capitano per la squalifica di Audino) e Figliomeni rispettivamente ala sinistra e ala destra. In avanti De Leo è affiancato da Martorano . Il Taranto di Francesco Passiatore , ex centravanti di Catania, Battipagliese e Benevento e già castigatore del Catanzaro da calciatore, si conferma anche questa volta bestia nera per i giallorossi, ribadendo il 2-0 dell’andata senza troppo strafare. Il Catanzaro parte subito bene e già al 4’ minuto guadagna un calcio di rigore sacrosanto. Cittadino entra in area dalla destra e viene messo giù da un difensore tarantino. Sul dischetto va Figliomeni che, però tira debolmente senza angolare troppo la traiettoria. Il portiere rossoblù Strusi si distende sulla propria sinistra e respinge la sfera. Il Taranto risponde con una punizione centrale dai 30 metri, neutralizzata da Cristofaro. Subito dopo Martorano crea due occasioni per i padroni di casa. Prima effettua un cross dalla sinistra, che non viene raccolto da De Leo leggermente in ritardo. Quindi si libera al tiro subito fuori dall’area di rigore, ma calcia alto. Al 15’ De Leo sfugge al suo marcatore e se ne va sulla destra: il cross al centro è preda dei difensori tarantini che possono rinviare approfittando anche di uno scivolone di Martorano . Il Taranto controlla abbastanza bene

Catanzaro-Taranto: 0-2 Campo polisportivo M. Gullì Giovino, Catanzaro Lido sabato 06/03/10 ore 14:30 Catanzaro (4-4-2) : 1 Cristofaro, 2 Capalbo, 3 Grotteria (58’ Salvemini), 4 Scigliano, 5 Noto (78’ Bronzi), 6 Bove, 7 Cittadino (C), 8 Santoro (69’ Panetta), 9 De Leo, 10 Figliomeni, 11 Martorano. In panchina: 12 Colombo, 13 Bronzi, 14 Colosimo, 15 Panetta, 16 Morello, 17 De Fazio, 18 Salvemini. Allenatore: Franco Cittadino.

Il Catanzaro ha provato a impensierire il Taranto sulle palle alte

Taranto : 1 Strusi, 2 Pisano, 3 Augenti, 4 Miccolis, 5 Sanna (21’ Ciafardino), 6 Balestra, 7 Lisi (87’ Passiatore), 8 Gori (C) (74’ Paone), 9 Pisani, 10 Masella, 11 Zaccaria. In panchina: 12 Ricci, 13 Raffo, 14 Ciafardino, 15 Paone, 16 Fanizza, 17 Passiatore, 18 Maiorino. Allenatore: Francesco Passiatore. Arbitro : sig. Praticò di Reggio Calabria. Marcatori : 22’ Masella, 60’ Zaccaria (Ta).

Cittadino, capitano al posto dello squalificato Audino

gli attacchi del Catanzaro, difendendosi con ordine e solo sulle palle alte incontra qualche difficoltà. Le rimesse lunghe di Cittadino e gli inserimenti dei saltatori giallorossi (Noto su tutti) creano sempre qualche affanno alla retroguardia pugliese. Al 22’ il Taranto sfrutta una disattenzione difensiva del Catanzaro e passa in vantaggio. Grotteria è in ritardo nella chiusura su un lancio degli ospiti e si fa anticipare da Masella . Il n.10 tarantino giunge a tu per tu con Cristofaro e lo batte insaccando la palla dell’1-0. Il Catanzaro sembra accusare il colpo e rischia una nuova capitolazione due minuti più tardi, quando una punizione dai 30 metri un rimbalzo malevolo del pallone mette in difficoltà Cristofaro che non riesce a bloccare la sfera. La deifesa giallorossa riesce a liberare con affanno. Al 25’ il Catanzaro tenta di scuotersi: Cittadino salta un avversario e si accentra dalla sinistra. Il tiro da fuori ter-

mina alto di un nulla sulla traversa della porta tarantina. Alla mezz’ora è invece una punizione di Figliomeni dalla fascia destra che scorre pericolosamente lungo tutta l’area di rigore ospite, ma è deviata solo da un difensore in angolo. Quindi, poco dopo, De Leo non riesce a colpire bene, di destro, la palla su un buon suggerimento di Martorano . Il Taranto comunque è una buona squadra, capace di non disunirsi e di rendersi molto pericolosa in contropiede o sulle palle da fermo. Al 33’ vanno infatti vicini al raddoppio su calcio d’angolo: il saltatore rossoblù è liberissimo sul primo palo e, per fortuna del Catanzaro, non è preciso con l’incornata; la palla esce a lato, di poco, del palo alla sinistra di Cristofaro. Il Catanzaro chiude il primo tempo con poco: un tiro alto di Martorano e un bel lancio di Cittadino a imbeccare Figliomeni, anticipato dall’estremo difensore ospite in uscita. Nel mezzo

Ammonizioni : Noto e Bove (CZ); Sanna e Ciafardino (Ta). Espulso : 85’ Pisano (Ta). Calci d’angolo : 3-2 per il Catanzaro. Recupero : 1’ nel I tempo. 4’ nel II tempo. un altro contropiede del Taranto che poteva costare caro ai giallorossi, ma in quest’occasione è stato bravissimo Cristofaro a respingere di piede un tiro rasoterra del solito Masella . La ripresa comincia con gli stessi effettivi per entrambe le squadre (se si esclude la sostituzione già al 20’ di un difensore tarantino appena ammonito). E il Catanzaro si getta in avanti alla ricerca del pareggio. Nei primi 10 minuti della ripresa tre occasioni per i padroni di casa. Al 47’ Martorano tenta la deviazione sul primo palo della porta di Strusi , ma viene chiuso in corner. Al 51’ ancora Martorano serve al centro dall’area, all’altezza del dischetto del rigore, De Leo: bello lo stop di petto e la girata in porta al volo, ma il tiro è centrale e non troppo potente (anche perché il centravanti giallorosso era contrastato da un paio di difensori) e può essere bloccato agevolmente dall’estremo difensore ospite


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Il Catanzaro risulta poco incisivo in avanti Al 54’ ancora De Leo ha l’occasione del pareggio: devia al volo di sinistro, inserendosi sul primo palo, un traversone a mezz’altezza dalla fascia destra.La palla termina, ancora una volta, a lato. Due minuti più tardi il Taranto rimette il naso fuori dalla propria metà campo e guadagna una punizione da posizione centrale intorno ai 25 metri. La parabola a girare sorpassa la barriera e si abbassa. Esce di poco accanto al palo alla sinistra di Cristofaro. Il gol del raddoppio è soltanto rimandato di quattro minuti. Nel frattempo Cittadino sostituisce Grotteria con Salvemini. Una punta per un difensore e schieramento che passa al 3-4-3. Al 60’ la difesa giallorossa viene nuovamente battuta: un cross dalla fascia sinistra catanzarese viene respinto corto e al centro dell’area da Cristofaro; il n. 11 tarantino Zaccaria è ben appostato e non deve far altro che stoppare e battere in rete con il destro. E’ il 2-0 che chiude la partita. Il Catanzaro accusa definitivamente il colpo e non riesce più a pungere. I tentativi in attacco vengono fermati all’ingresso dell’area di rigore tarantina. Soltanto un tiro giallorosso centra

Il portiere ospite respinge anticipando Noto

lo specchio della porta pugliese dopo il doppio svantaggio. Lo effettua Cittadino all’ 81’, ma è respinto da Strusi in volo alla propria destra. E’ stato il Taranto, in realtà a rendersi più pericoloso sfruttando un paio di volte il contropiede intornoalla metà del tempo. Per il resto merito alla squadra di Passiatore che conquista i tre punti senza troppo sudare. Il Catanzaro ha evidenziato il solito problema. Quello di sempre. Nessuno che riesca a fi-

nalizzare il gioco in area di rigore. Manca quell’uomo d’area capace di fare la differenza. Anche questa sconfitta, la seconda consecutiva in casa, non è stata una disfatta sul piano del gioco, che è stato per ampissimi tratti della gara in mano ai ragazzi di Cittadino, ma è nato dall’incapacità a concretizzare e dalla bravura degli avversari che hanno sfruttato ogni minimo errore della retroguardia giallorossa. Verrebbe da dire che a questa squadra manchi un po’

di cattiveria agonistica. Perché, come si ripete ormai da tempo, la classifica è bugiarda. I 22 punti della Berretti giallorossa sono troppo pochi. Confrontandoli con i 35 del Taranto (compresi i 3 guadagnati per questa vittoria), per quello fatto vedere in campo, davvero non si riesce a capire come sia possibile che ci siano 13 punti di differenza, senza nulla togliere agli avversari. Sabato prossimo il Catanzaro andrà ad affrontare, in trasferta, un Siracusa sempre più lanciato in testa alla classifica. Sarà l’occasione del riscatto e il momento più adatto per tirare fuori l’orgoglio. Come la squadra è riuscita a fare fino ad ora, soprattutto nel girone di ritorno, fermando Monopoli, Cosenza, Potenza e Brindisi, tutte le prime della classe. Le assenze sono solo una parziale giustificazione. La settimana prossima rientrerà Audino, ma con ogni probabilità Noto (ammonito contro il Taranto, scatterà la diffida) andrà ad aggiungersi a Benincasa, che dovrà scontare la seconda giornata di squalifica, e a tutti gli altri infortunati. Le difficoltà potrebbero ancora una volta aiutare questa squadra, che non sarà cattiva, ma sicuramente è tenace.

Allievi regionali: Catanzaro-Porto S.Venere 3-1 Catanzaro- Porto S. Venere Runci di S. Maria, Catanzaro venerdì 05/03/10 ore 15:00 Catanzaro (4-4-2) : 1 Di Marco (41’ Nania), 2 Fulciniti, 3 Bronzi (41’ Favasuli), 4 Liotti, 5 Rosafio (C), 6 Tozzo, 7 Fregola, 8 Toscano, 9 Capoano, 10 Morello (41’ Marino), 11 Sinopoli. In panchina: 12 Nania, 13 Marino, 14 Favasuli. Allenatore: Michele Serraino. Porto S. Venere (4-4-2) : 1 Carnovale, 2 Bartoluccio (35’ Franzè), 3 Fortuna, 4 Manco (C), 5 Tavella, 6 Ruffa, 7 Masseria, 8 Baroni (53’ Bartoluccio), 9 Grillo, 10 Di Masi, 11 Scordamaglia (35’ Lo Riggio). In panchina: 13 Lo Riggio, 14 Crudo, 15 Franzè, 16 Bartoluccio. Allenatore: Salvatore Vinci. Marcatori : 12’ Sinopoli; 35’ Capoano, 74’ Favasuli (Cz); 58’ Di Masi (Por). Calci d’angolo : 1-3 per il Porto S. Venere.

Il Catanzaro cercava il pronto riscatto dopo la sconfitta di lunedì contro la Vigor Lamezia nel big match del campionato. E il riscatto c’è stato, frutto di una prova confortante nonostante la classifica e la consistenza degli avversari, il Porto S. Venere, fosse tutt’altra cosa rispetto a quella della Vigor Lamezia. Il Catanzaro ha giocato la sua solita partita contro formazioni di questa caratura. Dominio totale in ogni zona del campo, ma allo stesso tempo troppe giocate di fino e cali di concentrazione nella ripresa, che hanno permesso agli ospiti di ritornare in partita accorciando le distanze in una delle loro sporadiche azioni in avanti. In pratica i soliti peccati di gioventù della squadra giallorossa, attenuati in questa occasione dalla mancanza in panchina del mister Massimo Costa, sostituito per l’occasione dal dirigente accompagnatore della Berretti Michele Serraino. Il Catanzaro deve fare a meno, in difesa, dello squalificato Folino e del capitano Bevilacqua, ancora infortunato. I sostituiti sono Bronzi, che ritorna nei "regionali" dopo le presenze nei "nazionali" (che questa settimana hanno osservato un turno di riposo) e Rosafio, che eredita ancora una volta la fascia e il posto in difesa

del capitano. Fregola occupa la fascia destra, mentre Liotti agisce da terzino sinistro. A centrocampo, da sinistra verso destra Sinopoli, Toscano, Tozzo e Fulciniti, mentre Morello e Capoano formano la coppia di punte. Gli ospiti rispondono con uno schieramento speculare, che crea problemi al Catanzaro, nel primo tempo, solo nei primissimi minuti, quando complice il forte vento, la squadra gialloblù va vicina al gol al 2’: il "piccolo" Baroni anticipa Di Marco in uscita su una punizione dalla tre quarti, ma colpisce il palo della porta di casa. Un minuto più tardi Rosafio chiude in corner un’azione pricolosa del Porto S. Venere, che si rende insidioso sul calcio d’angolo seguente su un’uscita a vuoto di Di Marco. Il Catanzaro, comunque, prende subito le contro misure adeguate ed effettua il primo tiro in porta (a lato), con Morello al 5’. Il gol non tardi ad arrivare: è il 12’ quando Sinopoli viene fermato al limite dell’area di rigore ospite e calcia la punizione sotto l’incrocio. Bel gesto tecnico, quello della mezza punta giallorossa. Il portiere non può nulla e l’arbitro mette a referto il gol dell’1 a 0, per la gioia dei tifosi (genitori e nonni) presenti sugli spalti, più rumorosi del solito. Le redini del gioco so-

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no saldamente in mano dei padroni di casa, che vanno vicini al raddoppio poco dopo il quarto d’ora di gioco: Fregola entra in area dalla destra e serve Sinopoli, appostato al limite dell’area, con passaggio arretrato: il tiro di piatto dell’autore del primo gol giallorosso è preciso, ma non troppo potente per battere Carnovale, che respinge in tuffo alla sua destra. Due minuti più tardi un contropiede del Catanzaro sulla fascia sinistra sull’asse Morello - Sinopoli viene concluso con un tiro alto, di destro, da Tozzo. Al 20’ l’unica, clamorosa, occasione, avuta dagli ospiti per quasi un’ora: uno svarione difensivo libera Di Masi che sbaglia il tiro a tu per tu con Di Marco. E’ solo una fiammata, perché il Catanzaro si ributta in avanti, prima con Liotti (tiro alto), poi con Tozzo, di nuovo da fuori area, ma stavolta di sinistro (il suo piede): bella conclusione fermata, purtroppo per il più giovane giocatore catanzarese (1995), dalla traversa. Quindi un lancio di 30 metri da sinistra a destra di Morello pesca Fregola in area, stop bello ancor più perché difficile, ma il tiro è fiacco e centrale. Allamezz’ora ancora un legno (traversa) per il Catanzaro, colpito questa volta da Capoano con una palombella sul portiere in uscita. Sulla ribattuta


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Gol di Sinopoli, Capoano e Favasuli Partita ampiamente dominata da parte dei giallorossi un altro pallonetto, di Morello, viene respinto sulla linea di porta. I giallorossi non sono sazi di un vantaggio così striminzito in rapporto alle occasioni create e trovano il secondo gol con Capoano, servito da un assist magistrale, di tacco, da parte di Sinopoli. Per l’ariete del Catanzaro è un gioco da ragazzi battere Carnovale e mettere la palla oltre la linea. Era l’ultima emozione di un bel primo tempo. Nella ripresa il Catanzaro schiera il tridente: escono Morello e Bronzi (acciaccato) ed entrano Marino e Favasuli, mentre Nania prende il posto di Di Marco fra i pali. Già al secondo minuto uno scambio sulla destra fra Fulciniti e Marino libera in area Favasuli, il cui tiro finisce alto. Al 48’ Marino fa tutto bene in fase di smarcamento, liberandosi di due avversari, ma non è concreto in fase conclusiva, sbagliando completamente il tiro. Dopo questa occasione subentra l’ormai abituale sindrome da appagamento dei ragazzi in giallorosso. Un calo vistoso di concentrazione e la perdita delle chiavi del centrocampo permettono al Porto S. Venere di sollevare il proprio baricentro del gioco e di rendersi pericoloso nelle vicinnaze di Nania. Al 58’ Di Masi approfitta di un buco difensivo da parte dei padroni di casa e batte Nania con una palombella: 2-1 e partita riaperta. Il gol scuote il Catanzaro. Dopo nemmeno un giro d’orologio Fulciniti fa tutto bene in azione solitaria, supera due avversari, ma il tiro finisce a lato di un nulla del palo alla sinistra di Carnovale. La tenuta difensiva, però, per il Catanzaro, tarda ancora ad arrivare. Al 60’ su calcio d’angolo un attacnte ospite è tutto solo sul secondo palo. A salvare il Catanzaro è l’imprecisione del colpo di testa del slatatore avversario. Due minuti più tardi una punizione del Porto S. Venere dai 25 metri è alta di non molto. Sarà la penultima occasione degli ospiti. Il Catanzaro si riporta in avanti e crea pericolo prima con Capoano, fermato al momento del tiro più da una poz-

Il Catanzaro ritorna alla vittoria dopo la sconfitta di Lamezia contro la Vigor

L' 1-0 firmato Sinopoli

Bellissima punizione di Sinopoli in occasione della prima marcatura giallorossa Il pallonetto di Capoano che si stamperà sulla traversa

zanghera nell’area di rigore ospite che da una vversario, poi con Tozzo, il cui tiro all’interno dei 16 metri gialloblu termina alto, infine con Marino (Carnovale devia in corner) e Favasuli (a lato, sul calcio d’angolo). Al 73’ l’ultimo pericolo per il Catanzaro: Nania esce a vuoto su un lancio dalla linea mediana, ma il traversone sfila lungo tutta l’area di rigore senza che venga raccolta dagli attaccanti ospiti. Un minuto più tardi Favasuli servito da capoano batte Carnovale per la terza e ultima volta. E’ il gol che sancisce, in partica, la fine della gara. Il Catanzaro sale, con questa vittoria

(la 13° del campionato), a 41 punti in classifica, in attesa di conoscere i risultati della Vigor Lamezia seconda in classifica a -5, ma con due gare in meno. Il Porto S. Venere resta fermo a 9 punti, occupando la penultima posizione della graduatoria. I giallorossi sono attesi adesso da due trasferte consecutive, inframezzate da un turno di riposo, prima dell’ultima gara casalinga in programma nella seconda settima di aprile e delle chiusura di stagione, sempre in trasferta, in casa dei Boys Marinate. Impegni, sulla carta, tutti alla portata del Catanzaro, che potrebbero per-

mettere alle giovani aquile di assicurarsi il girone. Un titolo solo platonico (il Catanzaro, come la Vibonese, non fa classifica perché è una squadra professionistica), ma importante per mantenere intatto, anche a livello giovanile, il blasone di una società gloriosa e importante come quella giallorossa. E poi perché non si può perdere nelle ultime giornate, per una sola partita andate veramente male (il ritorno contro la Vigor Lamezia), un campionato vissuto in testa, meritatamente, dalla prima giornata. Andrea Celia Magno


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