Stadio GialloRosso

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•Anno 2 Nr. 14 • Aprile 2010 StadioGiallorosso: Edizione di Qui- Reg. Tr. Cz - Nr. 135 del 30-12-2002

Direttore Responsabile: Giuseppe Gangale

NEWS | COMMENTI | INTERVISTE | CRONACA | CLASSIFICHE

Stop ai sogni di promozione diretta Catanzaro - Aversa Normanna 0-0 29° giornata

S’interrompe a 14 partite la striscia di vittorie consecutive al Ceravolo » pagg. 2 e 3

Bloccati dall’Aversa di Juary Primo pareggio interno

Il racconto della sfida fra Catanzaro e Aversa Normanna attraverso le immagini » pagg. 4 e 5

Le interviste del dopo gara In sala stampa

Dopo la gara Auteri punta il dito contro le critiche dei tifosi alla squadra » pag. 6

Longoni si dispera dopo una palla gol sprecata

di ACM La partita contro l’Aversa Normanna era una partita che andava assolutamente vinta per poter restare agganciati a tre lunghezza di distanza dalla Juve Stabia, impegnata in casa contro il fanalino di coda Igea Virtus . Serviva un segnale forte di ripresa dopo la sconfitta di Scafati, così come i giallorossi avevano sempre fatto dopo ogni fermata subita in campionato. Purtroppo il primo pareggio interno della stagione sotto la guida di Auteri è arrivato proprio quando meno sarebbe dovuto arrivare. Merito anche dell’Aversa, ma forse soprattutto del morale dei giocatori del Catanzaro che, dopo la sconfitta di sette giorni fa, qualcosa hanno subito. Perdere il primato dopo cinque o sei mesi passati in vetta è una botta non di poco conto, specie per una squadra giovane come il Catanzaro. Per carità il pareggio in casa, prima o poi, sarebbe dovuto arrivare, ma era bello credere di poter finire la stagione con uno 0 nella casella dei pareggi e in quella delle sconfitte sotto la voce: "Partite in casa". Adesso Auteri dovrà lavorare molto sulla

sua banda di ragazzi per impartirgli la lezione che nulla è perduto, e che se la Juve Stabia ormai è andata via (ed è andata via, grazie a un vantaggio di 5 punti a 5 partite dalla fine del campionato) ciò non significa che il la promozione non possa arrivare attraverso i play- off . L’imperativo è vincere dove non siamo mai riusciti a farlo. Basta soltanto crederci andando a riguardare tutte le partite giocate contro le squadre interessate nella corsa agli spareggi. Sempre più forti noi rispetto a qualsiasi altra. L’ambiente però non deve confondere le giuste critiche che si stanno rivolgendo alla società, con i risultati della squadra. Aiello, che nell’ultimo periodo ha tenuto a finire nell’occhio del ciclone, è una cosa, la squadra e Auteri sono tutt’altro. Alla poca chiarezza di alcuni avvenimenti societari non possono rispondere i calciatori che danno tutto sul campo. Auteri, ma anche Di Cuonzo e il capitano Gimmelli ci hanno tenuto a ribadirlo a fine gara, ed è impossibile non dargli ragione. La commistione dei due piani non serve. La piazza deve tutelare i giocatori, non criticar-

li. Non lo meritano. L’AUTOGOL DI ANTONIO AIELLO . Se da un lato l’amministratore unico dell’FC Antonio Aiello ha avuto l’indubbio merito di far continuare il calcio a Catanzaro almeno per questa stagione (con una straordinaria gestione tecnica e l’entrata del Catanzaro nell’orbita Ceravolo) e di non aver mai nascosto le difficoltà economiche in cui è costretta a dibattersi la società, dall’altro l’imprenditore calabrese trapiantato a Cuneo ha avuto l’indubbio torto di gettarsi la zappa sui piedi in almeno due occasioni e in un momento molto delicato anche per la squadra. Potrebbe equivalere a un clamoroso autogol. Prima l’esiziale (almeno sul piano della comunicazione) conferenza stampa del 15 marzo, in cui ha ammesso di avere le risorse per poter continuare, ma di voler valutare se fosse il caso di farlo senza altri, eventuali, riscontri. Poi, e questo è ciò che ha fatto più male ai tifosi, l’ammissione di aver avuto contatti con Massimo Poggi e Claudio Parente, chi guidava l’US al momento della sua mancata iscrizione al campionato di C1, dopo due distastrosi anni di B. L’af-

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fermazione a mezzo stampa di Aiello ha avuto l’effetto istantaneo di mettergli contro quella parte minoritaria della tifoseria che ancora lo sosteneva. Dire, come ha fatto Aiello, che solo una minoranza dei tifosi sia contro il ritorno di Poggi e Parente (in qualsiasi modo posso venire esplicato) significa non avere gli occhi per vedere o le orecchie per sentire, oppure voler deliberatamente calpestare la dignità di un’intera tifoseria. Tutta la tifoseria, o almeno la gran parte di essa, al momento, di Poggi e Parente non ne vuole proprio sentire parlare. La gente La sosteneva, presidente, perché rappresentava il nuovo; adesso che ha ammesso i contatti col passato è probabile che possa perdere qualsiasi sostegno. E la squadra, che tanto bene sta facendo in questo campionato, ma che ancora ha davanti le partite decisive, rischia di rimanere impigliata in una rete molto più grande di lei. Senza la promozione il campionato sarà soltanto un fallimento, che da quello sportivo si estenderà a quello economico. Lei, presidente, deve fare un passo indietro, per non rischiare un altro autogol. Diverrebbe emulo di Niccolai .


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