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•Anno 2 Nr. 22• Maggio 2010 StadioGiallorosso: Edizione di Qui- Reg. Tr. Cz - Nr. 135 del 30-12-2002
Direttore Responsabile: Giuseppe Gangale
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Avanti il prossimo! Catanzaro - Barletta 1-0
semifinale play-off
Longoni al 28’ firma un’altra vittoria per le aquile, meritata come all’andata. Barletta out! » pagg. 2 e 3
Fotocronaca della partita Per la prima volta il Catanzaro centra due vittorie consecutive ai play-off » pagg. 4 e 5
Cisco Roma - Brindisi 0-0 L’altra semifinale
Con un nuovo pareggio la Cisco Roma elimina il Brindisi e ci raggiunge in finale » pag. 6 Segui Stadio Giallorosso anche sulle pagine di facebook
di ACM È stata archiviata meritatamente e secondo pronostico la pratica Barletta. Il Catanzaro ha inanellato la prima doppia vittoria consecutiva nella propria storia play-off grazie al solito canovaccio tattico a cui i giallorossi ci hanno abituato nella stagione in corso. Corsa, schemi registrati e recitati a memoria, superiore acume tattico e individualità di categoria superiore. Tutti gli effettivi del Catanzaro hanno dimostrato di essere decisamente superiori nell’ 1 contro 1 nei confronti dei propri avversari in biancorosso. Escluso il solo Muwana, superlativo uomo ovunque del centrocampo di Sciannimanico, i vari Bruno, Di Maio, Gimmelli, Montella, Mosciaro e Longoni, senza dimenticare gli altri protagonisti, hanno stravinto il confronto con i propri più diretti avversari. Anche nella gara di ritorno l’attacco del Catanzaro è riuscito a fare quello che ha voluto, quando ha voluto, non per demerito dei difensori del Barletta, ma proprio per una superiore bravura dei giocatori in giallorosso. Lo stesso discorso vale per
la difesa, che non ha risentito dell’assenza per squalifica di Ciano (bravo De Franco a sostituirlo), che ha sofferto in rare occasioni soltanto sulle ripartenze veloci del Barletta. Gimmelli e Di Maio (in quest’occasione spostato sul centro-sinistra) non hanno lasciato passare un pallone. Il centrocampo è stato il settore più sollecitato, data la superiorità numerica del Barletta (5 uomini), nella gara di ritorno. La risposta di Bruno, Corapi e Benincasa è stata superlativa e all’altezza delle attese. Il solo Di Cuonzo è rimasto un po’ in ombra, avendo ridotto al minimo indispensabile le sue solitamente numerose sortite offensive. Bruno e Corapi sono stati straordinari nel contrastare sul nascere ogni azione degli ospiti e hanno potuto trovare in Muwana un test probante in attesa del forte ed esperto centrocampo della Cisco. Perché era proprio la Cisco Roma l’avversario che tutti, a Catanzaro, avrebbero voluto affrontare. La finale play-off ci consentirà una trasferta a Roma, dove il Catanzaro potrà giocare in casa, supportato da un pubblico adesso finalmente ritrovato, numeroso e caloroso. La
domenica play-off dei tifosi è trascorsa fra il gemellaggio con quelli di Barletta, il ricordo commosso di Aldo, ultras tragicamente scomparso in settimana e, infine, il sostegno ad una squadra che quest’anno ha frantumato ogni record precedente nonostante le numerose difficoltà societarie che le hanno fatto da contorno da dicembre ad oggi. Paradossalmente la finale vedrà di fronte la squadra più ricca del girone, che ha potuto investire al meglio sia in estate che a gennaio, e una squadra che ha fatto delle difficoltà finanziarie il proprio tratto distintivo, purtroppo. Nonostante tutto i romani hanno sempre inseguito i giallorossi nel corso della stagione, dimostrandosi inferiori quasi sotto ogni punto di vista possibile nel rettangolo di gioco. È vero che il Catanzaro ha vinto per 1 a 0 all’andata, perdendo per due reti a zero al ritorno. Ma è pur vero che la gara di ritorno, come giustamente ha ricordato Auteri in sala stampa, è stato il frutto di una gara strana in cui la Cisco seppe andar in vantaggio in modo fortuito e approfittare del campo molto pesante di una piovosa sera di dicembre.
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Adesso sarà un altro discorso, anche se questa finale è la gara più aperta che ci potesse essere. Nel frattempo la settimana trascorrerà con il solito tira e molla societario, pensando alla ricapitalizzazione e ad una eventuale ricomposizione del pacchetto azionario. Noto si o Noto no? Poggi e Parente si o Poggi e Parente no? Ma Gatto e Speziali che fanno? Boh!...Saranno questi i discorsi principali di una tifoseria distratta da discorsi che esulano purtroppo dal campo di gioco. I giallorossi potranno prepararsi con serenità, magari, pensando di dare la giusta spinta a una svolta societaria riuscendo finalemente a sfatare il tabù play-off. Adesso ci attende Roma, la Capitale, la sua terza squadra, con pochi tifosi, tanti soldi e un vecchio giocatore del Catanzaro, molto amato fra i tifosi fino all’addio di gennaio. Ci attende Max Caputo, che sarà desideroso anche lui di darci un ultimo dispiacere. Ma forse non aveva capito, il conte Max, che lasciare una squadra da record non è stato un buon affare.