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•Anno 2 Nr. 23• Giugno 2010 StadioGiallorosso: Edizione di Qui- Reg. Tr. Cz - Nr. 135 del 30-12-2002

Direttore Responsabile: Giuseppe Gangale

NEWS | COMMENTI | INTERVISTE | CRONACA | CLASSIFICHE

Roma brucia Cisco Roma - Catanzaro 4-0

Finale play-off

2 volte Ciofani, poi Babù e Franchini distruggono un Catanzaro surreale » pagg. 2 e 3

Fotocronaca della partita Solo Vono e Montella si salvano nella disfatta romana targata Catanzaro » pagg. 4 e 5

Le parole di Auteri dopo la gara In sala stampa

«Siamo stati insicuri e paurosi. Abbiamo fatto una pessima figura» » pag. 6 Segui Stadio Giallorosso anche sulle pagine di facebook

di ACM Sotto il caldo sole della Capitale il Catanzaro avrebbe dovuto sfoderare una delle prestazioni che ultimamente aveva fornito anche in trasferta. Contro la Cisco serviva una partita di personalità, condita dalle caratteristiche che hanno contraddistinto la squadra di Auteri e il gioco espresso per tutto l’arco della stagione. Velocità sulle fasce e in avanti; imprevedibilità della manovra, sovrapposizioni in attacco e tenuta difensiva solida. Le premesse, del resto, c’erano proprio tutte: una squadra che era apparsa in forma, che arrivava vogliosa di far bene a questo penultimo incontro stagionale, con la necessità di portare a Catanzaro, per la sfida di ritorno, un buon margine per conquistare finalmente la promozione dalla seconda divisione attraverso questi maledetti play-off. Il sostegno del pubblico, oltre tutto, a Roma non è manca-

to. La settimana è passata con le continue richieste di biglietti alla società romana, con un incessante tam tam per riempire le vie della Città eterna per poi occupare gli spalti dello stadio Flaminio. E infatti la squadra giallorossa è arrivata allo stadio fra gli applausi dei 3000 giallorossi giunti al seguito delle aquile per tentare il colpaccio. In realtà il sole capitolino ha sciolto come neve al sole il Catanzaro, i cui uomini di punta si sono dimostrati inconsistenti, offrendo una prova davvero indegna. Mai, a memoria, in tutta l’orribile storia calcistica catanzarese negli anni di C2, il Catanzaro era uscito sconfitto per 4 a 0. Mai, né in casa né in trasferta. Arrivare all’appuntamento più importante della stagione e perdere qualsiasi cognizione tattica e tutto lo spirito combattivo è stata un’assurdità. Il Catanzaro ha fatto harakiri sul più bello e non c’è una spiegazione plausibile. Reparti

lunghi, poco mordente, amnesie difensive inspiegabili e assurde danno la misura di un 4 a 0 troppo amaro da digerire per una tifoseria ormai disamorata. Vincere i play-off sarebbe stato una rivincita per dei ragazzi che durante l’anno troppe volte erano stati lasciati (quasi) soli a giocare e vincere. Adesso il distacco sarà definitivo: bastava sentire i commenti sugli spalti fra i tifosi giallorossi per accorgersene. Onore e merito alla Cisco Roma, che ha giocato una partita perfetta, in cui non ha concesso nulla e che poteva avere un risultato ancora più rotondo se il portiere giallorosso Vono non fosse stato il migliore in campo fra i suoi e non avesse salvato il risultato in almeno cinque occasioni con interventi che hanno del miracoloso, per tempestività e bravura. Anche Montella ha dato il suo contributo, cercando di fare qualcosa in un reparto offensivo inesistente. Per il res-

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to la difesa è stata tutto un buco. A centrocampo, a parte qualche tentativo di Corapi, il nulla: Bruno si è fatto vedere soltanto in occasione dell’espulsione per un fallo di reazione. Quello è stato uno degli episodi chiave. Dieci minuti prima c’era stato il rigore sbagliato da Mosciaro. Tiro debole e centrale che non poteva impensierire un ottimo Ambrosi. Un rigore troppo brutto per essere vero, se si pensa a quante massime punizioni l’attaccante giallorosso abbia tirato (molto bene) e trasformato, in campionato. Accorciare le distanze in quel momento, sul 2 a 0 e in 11 contro 11, sarebbe stato forse una bella ricarica in vista anche del secondo tempo, approfittando della spinta del pubblico. Invece al rigore sbagliato si aggiunge il 3 a 0, dopo 3 minuti, di Babù. Speranze che svaniscono e la maledizione dei play-off che per il Catanzaro sembra non finire più.


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Catanzaro inconsistente, Cisco Roma troppo forte Il primo tempo è una via crucis per gli irriconoscibili giallorossi di Andrea Celia Magno Il Catanzaro si presenta al Flaminio di Roma per la prima delle due finali play-off contro la Cisco. Forte di 3000 sostenitori circa gioca praticamente in casa, ma lo spirito della gara di oggi non sarà certo quello di una partita giocata in casa o in trasferta dalle aquile in questo campionato. Auteri schiera i suoi uomini secondo l’usuale 3-4-3, con gli stessi uomini che hanno battuto il Barletta nel doppio confronto in semifinale e con il rientro di Ivano Ciano, che nella partita di 7 giorni fa al Ceravolo scontava un turno di squalifica per l’espulsione rimediata a Barletta. Il tipico 11 giallorosso, dunque, con Vono fra i pali; Di Maio, Ciano e Gimmelli in difesa; Di Cuonzo, Bruno, Corapi e Benincasa da destra a sinistra del centrocampo; in attacco il tridente composto da Montella, Mosciaro e Longoni. Anche Giuseppe Incocciati conferma la formazione che ha eliminato il Brindisi, tenendo fuori Caputo, con Ambrosi fra i pali; Balzano, Doudou, Di Fiordo e Angeletti da destra verso sinistra nella difesa a 4; Romondini, Barrionuevo e Chiappara a centrocampo; Franchini e Babù a supportare sulle ali la punta centrale, e capocannoniere della stagione regolare, Ciofani. Sin dal primo minuto si capisce che non è il Catanzaro di sempre, quando Gimmelli è costretto a chiudere su Franchini, entrato forse troppo facilmente in area di rigore. Al 4’ la prima conclusione verso lo specchio della porta giallorossa è di Chiappara, il cui fendente da fuori area termina a lato. Tre minuti dopo, invece, Vono compie un autentico miracolo su Ciofani, che lasciato solo dalla difesa giallorossa sugli sviluppi di un corner, a botta sicura stava per insaccare la palla in rete. Il nostro n°1 è stato provvidenziale, e lo sarà numerose altre volte nel corso della gara. La Cisco comun-

I titolari nella disfatta romana

que preme e arriva prima, sempre, su tutti i palloni, mentre il Catanzaro non gira. Il centrocampo non fa filtro, il gioco sulle fasce non si vede, e la difesa sembra in bambola: Vono para su 2 conclusioni dalla distanza nel giro di due minuti: prima su Franchini, poi su Babù. Al 12’ è la traversa che ferma la Cisco: la colpisce Doudou, che grazia il Catanzaro sugli sviluppi di un altro calcio d’angolo dove la difesa giallorossa è sembrata davvero troppo debole e impreparata. Gol sbagliato, gol subito, dice la legge del calcio, ma la Cisco continua a dominare e arriva al tiro con estrema facilità ancora al 14’

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con Babù, che parte dalla destra e si accentra al limite dell’area di rigore, ma la conclusione termina a lato di poco del palo alla destra di Vono. La rete del vantaggio arriva al 17’ e ci pensa Ciofani, che anticipa in tuffo l’intervento di Di Maio (in ritardo) e batte l’incolpevole Vono. La reazione del Catanzaro sta tutta nel tiro da fuori, troppo debole, di Longoni, un minuto dopo il gol. Poi è di nuovo un monologo Cisco. Prima Ciofani tenta la conclusione da fuori area, ma sbaglia mira. Sempre l’ariete romano non sbaglia 60 secondi più tardi, quando su una punizione dalla trequarti viene servito con una sponda

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aerea da Di fiordo e supera, ancora di testa, Vono con una pregevole palombella. Due a zero per la Cisco. Il secondo gol scuote un poco il Catanzaro, che prova a giocare, forse più perché la Cisco adesso può permettersi di attendere e poi ripartire in contropiede. Al 27’ Longoni serve con un passaggio filtrante Montella in area di rigore: l’aereoplanino giallorosso viene spinto da Di Fiordo e perde il tempo per battere in rete, ma l’arbitro lascia correre. La spinta, non troppo veemente, del Catanzaro continua grazie alle discese di Di Cuonzo sulla destra. Al 33’ Montella viene atterrato da Ambrosi in area di rigore dopo aver ricevuto la palla da Corapi. Adesso sì che il rigore c’è. Si incarica della battuta Mosciaro, che vanifica l’occasione per riaprire la gara con un tiro debole e centrale che fa solamente il solletico ad Ambrosi. Gol sbagliato, gol subito: se la Cisco non risponde a questa legge, il Catanzaro lo fa eccome. Al 36’ arriva il 3 a 0 che chiude definitivamente i conti. Ci pensa Babù che ancora una volta si accentra dalla destra e lascia partire un sinistro sul palo più lontano, su cui Vono non può, ancora una volta, far nulla. Il gol taglia completamente le gambe al Catanzaro, che rischia di capitolare di nuovo al 38’, ma ancora Vono si supera e salva il risultato. La resa incondizionata,come se non bastasse, viene firmata dai giallorossi con la stupida espulsione di Bruno per un fallo di reazione a palla lontana: l’arbitro non vede, ma il guardalinee sì e Bruno viene spedito fuori. Sotto di tre gol e con un uomo in meno. Speranze nulle.


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Il 4 a 0 è meritato per la Cisco

Vono si è reso protagonista di interventi prodigiosi in molte occasioni Cisco Roma - Catanzaro 4-0 Stadio Flaminio Roma 06/06/10 ore 16:00 Cisco Roma (4-3-3): 1 Ambrosi, 2 Balzano, 3 Angeletti, 4 Romondini, 5 Di Fiordo (C), 6 Doudou (66’ Padella), 7 Babù (58’ Caputo), 8 Barrionuevo (58’ Barrionuevo), 9 Ciofani, 10 Chiappara, 11 Franchini. A disposizione: 12 Previti, 13 Padella, 14 Mazzarani, 15 Larosa, 16 Caputo, 17 Lanteri, 18 Di Vicino. Allenatore: Giuseppe Incocciati.

Il rigore procurato da Montella al 33'

Auteri getta nella mischia Berger al posto dello spaesato Ciano. La ripresa ci consegna una partita fiacca, con la Cisco che attende e il Catanzaro che tenta una reazione che non c’è. Al 51’ Vono è prodigioso, ancora una volta, su un contropiede dei padroni di casa lanciato da Barrionuevo e concluso dal solito Ciofani. Le conclusioni del Catanzaro sono invece deboli, quando arrivano. Montella al 53’ prova a battere Ambrosi con un tiro sul primo palo, ma il portiere ex Rende è pronto e ben piazzato in porta e non ha nessun problema nel bloccare la sfera. Per il resto della gara il Catanzaro prova a creare occasioni da gol con dei cross che fanno il gioco della difesa romana: Di Fiordo e Doudou le prendono tutte di testa e quando non ci arrivano contrastano bene gli attaccanti giallorossi che non hanno lo spazio per dare la necessaria forza alle proprie conclusioni, come accade al 56’ con la debole inzuccata di Montella. Le sostituzioni di Lodi per Longoni e (più tardi) di De Franco per Corapi, non possano cambiare l’inerzia della gara. Occasioni gol, per il Catanzaro, non ce ne saranno più, mentre la Cisco sfiorerà il gol ancora su contropiede al 79’, all’80’ e all’82’, ma Vono si fa ancora trovare pronto. Solo all’86’ un colpo di testa di De Franco sporcherà i guantoni di Ambrosi. Poi all’89’ Caputo, entrato tra i fischi dei suoi ex tifosi dopo un’ora di gioco, serve un assist al bacio Franchini in area, che scatta sul filo del fuorigioco e batte Vono con un tiro rasoterra che s’insacca nell’angolo alla sinistra del portiere giallorosso. Il trionfo è completo e potrebbe essere ancora più rotondo se al 90’ Caputo stoppasse il pallone regalatogli da Franchini sul limite sinistro dell’area di rigore del Catanzaro: il conte Max tenta invece una mezza rovesciatadicontrabbalzochecigrazia.

Auteri: «Siamo diventati insicuri e paurosi»

Catanzaro (3-4-3): 1 Vono, 2 Di Cuonzo, 3 Di Maio, 4 Bruno, 5 Ciano (45’ Berger), 6 Gimmelli (C), 7 Longoni (59’ Lodi), 8 Corapi (70’ De Franco), 9 Mosciaro, 10 Montella, 11 Benincasa. A disposizione: 12 Mancinelli, 13 Di Meglio, 14 De Franco, 15 Capicotto, 16 Lodi, 17 Orosz, 18 Berger. Allenatore: Gaetano Auteri. Arbitro: sig. Piero Giacomelli di Trieste. Assistenti: signor Alberto Marengo di Mortara e Angelo Provesi di Treviglio. Quarto uomo: Aleandro Di Paolo di Avezzano. Marcatori: 17’ e 22’ Ciofani; 36’ Babù; 89’ Franchini. Ammonizioni: Ambrosi e Romondini (Cis); Di Cuonzo (Cz); espulso: Bruno (Cz).

Gaetano Auteri arriva decisamente affranto, sconsolato, nella sala stampa del Flaminio per le interviste di rito del dopo gara. Difficile giustificare una disfatta del genere, ma il mister siciliano non si tira indietro e parte con una disamina a 180 gradi della tremenda giornata giallorossa: «Non c’era mai successo di fare una partita del genere. Praticamente oggi la squadra non è mai scesa in campo e ci dispiace tantissimo per i nostri tifosi, la tanta gente che si è mossa per sostenerci. Francamente è difficile trovare una spiegazione se non nella grande tensione che ha attanagliato i ragazzi. Alcune partite bisogna essere abituati a disputarle. Non abbiamo fatto niente di quello che facciamo abitualmente. Non siamo riusciti a fare niente di quello che abbiamo provato in settimana. Abbiamo avuto poca personalità, poca sicurezza. Abbiamo fatto una pessima figura e mi dispiace soprattutto per i tifosi, perché il Catanzaro non è quello di oggi. Psicologicamente ci siamo angosciati, abbiamo cominciato a innervosirci. Il rigore, che poteva darci più si-

curezza, l’abbiamo sbagliato. L’espulsione, che si poteva evitare, un insieme di fattori che si aggiungono alla paura, troppa, con cui abbiamo giocato. Stranamente questa paura ce la siamo conservati per la finale. Non ci era mai capitata, la paura. Mi aspettavo maggiore autorevolezza, invece abbiamo subito due gol molto strani e abbiamo giocato sotto ritmo, non ci siamo preoccupati di essere un blocco compatto in fase difensiva: chi si muoveva in un modo, altri accompagnavano poco e abbiamo pensato di gestire una gara con la paura. Un blocco oggi ha preso i ragazzi, che hanno avuto l’atteggiamento di chi tende solo a fare passare il tempo». Auteri a tutto tondo, dunque, che dice la sua anche sulla gara di ritorno: «È difficile, però ci sono 90 minuti da giocare. In settimana ci ricompatteremo e cercheremo di capire dove abbiamo sbagliato. Nel calcio tutto può succedere, noi dobbiamo crederci anche perché sarà difficile ripetere una prestazione del genere, dove abbiamo subito gol con la difesa schierata e in superiorità numerica. Tituban-

Calci d’angolo: 8 a 4 per la Cisco Roma Recupero: 2’ nel I tempo; 4’ nel II tempo. Note: 3450 spettatori, di cui 3000 circa ospiti. Giornata calda e soleggiata; terreno in ottime condizioni; al 33’ Ambrosi para un rigore a Mosciaro.

ti, insicuri e paurosi. La tensione ha frenato i nostri giocatori. Abbiamo giocato soltanto 7 - 8 minuti dopo il 2 a 0, poi c’è stato il rigore sbagliato che ci tagliato le gambe e non abbiamo più giocato. Solo con la grande tensione si spiega tutto questo. Ripeto che abbiamo fatto una pessima figura, giocatori e allenatore, ma il vero Catanzaro non è quello che avete visto oggi». ACM


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Lodi

F O T O

I tifosi giallorossi presenti in tribuna

...e quelli di curva Corapi

Longoni

Montella al tiro


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Il rigore sbagliato da Mosciaro

L'espulsione di Bruno

Babù è stato una costante spina nel fianco giallorosso

Di Cuonzo

Neanche sui calci piazzati il Catanzaro è stato incisivo

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