YouTabloid
•Anno 2 Nr. 45• Novembre 2010 StadioGiallorosso: Edizione di Qui- Reg. Tr. Cz - Nr. 135 del 30-12-2002
Direttore Responsabile: Giuseppe Gangale
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Sempre più in fondo Catanzaro - Campobasso 1 - 2
12° giornata
Nona sconfitta in campionato per il Catanzaro. I gol di Murati e Scudieri decidono la gara » pagg. 2 e 3
Fotocronaca della partita Di Biondi su rigore il gol giallorosso. Le due squadre finiscono in 10: espulsi Santaguida e Di Fiordo » da pag. 4 a 7
Rammarico e rabbia nel dopogara In sala stampa
Salerno e Biondi puntano gli occhi sul cambio societario per cambiare passo e risalire la china » pag. 3
Manfredi Beha, a terra dopo un contrasto
di Andrea Celia Magno Tante assenze, una situazione sempre più paradossale, giocatori con oggettivi limiti tecnici e caratteriali, un campo pessimo e, stavolta, lasciato al buio. I riflettori spenti e la scarsa visibilità degli ultimi venti minuti di partita ben riassumono il momento catanzarese. Le speranze, ormai, sono tutte rivolte al possibile cambio proprietario, che dovrebbe avvenire a metà settimana. Solo questo, adesso, può cercare di capovolgere la situazione che, di questo passo, vedrebbe il Catanzaro chiudere i battenti prima ancora di salutare il calcio professionistico con largo anticipo. In attesa di altre penalizzazioni che, con ogni probabilità verranno comminate all’FC nei primi mesi del 2011, la situazione tecnica in campionato è questa: il Catanzaro ha perso contatto
da tutte le altre concorrenti per la salvezza ancora prima della fine del girone d’andata. Solo l’Isola Liri è lì a un tiro di schioppo. Tre punti di distanza che, purtroppo, se va bene rimarranno tali fra sette giorni, quando nello scontro diretto del Nazareth, lo stadio del bel paesino laziale, le due cenerentole del campionato si sfideranno in una lotta fra poveri. Inutile pensare a scatti d’orgoglio o altro. Perché sarà molto difficile tornare con dei punti da un campo dove il Catanzaro, quello vero, ha sempre lasciato le penne negli ultimi due anni. E dove, approfittando di "questo" Catanzaro, i ragazzi di mister Grossi vorranno incrementare il vantaggio in graduatoria per ipotecare una salvezza senza i play-out. L’unica salvezza, dunque, è il cambio di proprietà e l’arrivo di nuovi giocatori che possano migliorare la cifra tecnica della
squadra, che ha bisogno di qualche "taglio", perché è evidente a tutti che molti, fra i giocatori, non meritano di giocare fra i professionisti anche in questa Seconda divisione che poco, di diverso, ha rispetto ai dilettanti. Una squadra in cui sembra vigere il nepotismo, con alcuni giocatori che entrano in campo prima di un talentino come Giampà solo per lo stato di famiglia che possono vantare. Che senso ha parlare di calcio in questi casi? Che senso ha sperare nella salvezza in questo modo? Serve solo pulizia, adesso. Altrimenti è meglio chiudere per far calare al più presto il sipario su questo assurdo spettacolo, fatto di luci spente, erba alta, figli di papà e un terreno accidentato in cui il pallone rimbalza nel modo più innaturale possibile. Si può ancora ripartire, ma bisogna farlo chiudendo completamente i conti
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con il passato, guardando al merito e ripartendo da quei pochi che saranno utili in un girone di ritorno che si trasformerà in una lotta: Corapi, Benincasa, Ciano, Vono, Scerbo, Cittadino, Giampà, Gigliotti, Capicotto, Puntoriere (che vorrebbe rescindere, ma che potrebbe essere un capitale su cui investire): i nomi su cui puntare. Il resto è tutto da rifare. Sperando che si faccia veramente l’affare con la cordata giuliana capeggiata da Enzo Duilio Di Vincenz. I presupposti perché la vicenda si concluda positivamente ci sono tutti, ma il dubbio, in una piazza troppo abituata alla delusioni brucianti, è normale che rimanga. Ormai si attende solo il mercoledì, sperando nella proclamazione di un nuovo presidente e in una società nuova di zecca. Per cancellare il ricordo di un Ceravolo terra di conquista.