ANNO IX - N° 3 - SABATO 1 GIUGNO 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Tel. e Fax 0874.698012 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita
GIORNALE SATIRICO
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CAMPOBASSO
Un tempo città giardino oggi diventata una grigia città cemento A PAG. 6
L’Oscar del giorno a Paolo Di Laura Frattura
SANITA’
La politica non intende programmare e il comparto sprofonda A PAG. 5
L'Oscar del giorno lo assegniamo al presidente della regione, Paolo Frattura. Il riconoscimento gli è dovuto per l'audacia di volere conseguire obiettivi impossibili con azioni impossibili. Per potere correggere il tiro e portare a cinque gli assessori è dovuto passare per la cancellazione della vecchia legge pensando al vuoto legislativo anche se la bozza dello Statuto prevedeva la riduzione delle poltrone e dei costi della politica. E la quota rosa? E ora punta a fare entrare altri quattro consiglieri?
REGIONE
ISERNIA
Petraroia continua a parlare come fosse all’opposizione A PAG. 3
Per Patriciello si è trattato di una sconfitta o di una furbesca vittoria? A PAG. 3
Il Tapiro del giorno lo diamo all'assessore ai Lavori pubblici, Pierpaolo Nagni. E' entrato in Giunta senza essere eletto ma soltanto perchè il suo nome dettato dal leader dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro. Il suo ingresso non è andato giù a molti e, soprattutto, ai cittadini in quanto non espresso da un voto popolare. Ma anche all'interno di quello che resta del suo stesso partito i malumori non sono mancati. Ma tant'è, l'operazione politicamente impossibile Frattura è riuscita a portarla in porto. E Nagni è capo cantiere ai Lavori Pubblici.
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Il Tapiro del giorno a Pierpaolo Nagni
2 1 giugno 2013
TAaglio lto
Assessori e consiglieri in aumento Chi si loda, s’imbroda Intanto cancellata di fatto l'Avvocatura interna con la nomina di un consulente giuridico esterno a 65mila euro per sette mesi CAMPOBASSO. Ma è possibile cancellare con un colpo di spugna una legge regionale che prevedeva il numero massimo degli assessori in Giunta nel numero di 4 per, poi, portarli a 5? E' quello che si accinge a fare questa mattina il Consiglio regionale che, per l'occasione, lavorerà anche di sabato. Guarda il caso. Ed ancora. Non è il tutto in sfregio e in barba a quando si è avuto e si continua ancora ad avere a livello nazionale per tagliare le spese della politica? Interrogativo lecito e legittimo anche perchè il Consiglio regionale ad ottobre scorso sulla materia si è già espresso ed aveva
deciso di ridurre i costi. Ora, invece, per fare entrare il quinto assessore e correggere, di fatto, una stortura politica interna alla maggioranza chiamata a fare posto a Vincenzo Cotugno, intende infrangere quanto aveva all'unanimità già deciso. Ed ancora: ma non c'era anche la bozza di Statuto approvata a definire una linea di indirizzo uguale a quella perseguita per legge? I molisani, così, saranno chiamati a vedere spuntare come un fungo il quinto assessore e rischiare di ritrovarsi altri 4 consiglieri in aula qualora dovesse passare il concetto delle dimissioni degli assessori o, in subordine, la loro sospensione
in attesa di un chissà. Ed è il nuovo tutto questo? E' questo quanto chiedevano i molisani? Crediamo fermamente di no alla luce anche delle recenti delibere di costituzione delle segreterie degli assessorati e di quelle per le consulenze. A partire da quella giuridica affidata all'avvocato Carmela Lalli per una spesa di 65mila euro per sette mesi. Una cifra che è superiore a quella prevista per gli stessi dirigenti. Ma poi, ci domandiamo: che fine farà l'Avvocatura interna che tanti risultati ha ottenuto nel corso degli anni? Non è un affronto a chi vi opera quanto posto in essere dal presidente Frattura?
Sarà il caso che qualcuno informi il consigliere regionale Ioffredi, al quale il cognato presidente, Paolo di Laura Frattura, ha conferito l’incarico di curare le attività culturali, che non è elegante e tanto meno corretto firmare i comunicati stampa in cui è protagonista e non si lesina lodi. Capitava nei lontani anni Settanta, tempi della Prima Repubblica, che accadessero cose di questo genere, peraltro sempre e tutte stroncate dalla critica (anche allora esistevano giornalisti non asserviti), pronta a mettere in risalto l’implicito narcisismo e l’esplicito malcostume in re ispa. Un vecchio detto recita “”Chi si loda, s’imbroda”. Strano che Ioffredi, che dicono sia cultore della saggezza popolare, non ne abbia tenuto conto e si sia reso protagonista e firmatario del comunicato in cui, in terza persona, in qualità di presidente della quarta commissione regionale permanente alla cine-conferenza che si è tenuta nell’auditorium della Fondazione Cultura (ex Gil) di Campobasso dal titolo “Mi ritrovai in una sala oscura: Dante e la Commedia nei giorni di celluloide”, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “La cultura è la strada giusta da seguire per appassionare i giovani”. Ma soprattutto per farsi lui pubblicità.
Rimborsi, scontrini e prelievi bancomat folli: al riparo dalle spese assurde dei politici
CAMPOBASSO. i magistrati contabili molisani avrebbero emesso i primi verdetti sui costi dei gruppi politici presenti in Regione Molise. Per tutti l’identica sentenza: “Il rendiconto non è regolare, nei limiti e per le voci di spesa indicate”. Un fiume di denaro che si è andato a disperdere nei rivoli stretti di scontrini fiscali d’autogrill, ricevute del bancomat senza pezze giustificative, rimborsi benzina per non meglio precisati viaggi, voli d’aereo per partecipare a convegni che nulla hanno a che vedere con l’attività di consigliere regionale. E ancora: ricevute di ristorante per più persone malgrado il consigliere in trasferta fosse uno solo, e finanche cd musicali. Anche a questo sono serviti i soldi dei rimborsi ai consiglieri. Se fossero vere le suddette affermazioni, riteniamo di trovarci di fronte a "fatti gravissimi". Il giudizio netto che viene dalla Corte dei Conti ci
desta non poca preoccupazione mista ad un senso di profondo disagio morale. Sono fatti gravissimi in cui noi stessi, che pur siamo abituati a conoscere tali patologie, non pensavamo che, ove fossero vere, si potesse giungere a tanto. Più volte come Commissione Regionale Anticorruzione siamo intervenuti presso gli organi competenti con i nostri esposti e le nostre denunce a proposito degli sprechi e delle spese ingiustificate da parte dei partiti. La Co.Re.A. nel suo complesso in verità è molto preoccupata e oserei dire, usando un termine che però esprime uno stato d'animo, è addolorata per tutto questo. Siamo conviti, oggi più che mai, della necessità del controllo dei bilanci dei partiti e anche di altre spese, dal momento che deve essere chiaro che quando si tratta di soldi pubblici sono necessari controlli e verifiche da parte di un organo esterno, indipendente, imparziale ed autonomo. Noi più volte ci siamo proposti in questo ruolo (in maniera gratuita) alle istituzioni molisane ma non abbiamo mai ricevuto
risposte in merito. Credo che tutti gli altri rimedi o meccanismi che si volessero individuare non risponderanno mai alle predette esigenze di fondo. Noi come Co.Re.A., comunque, lavoreremo con intensità e dedizione sulle questioni illecite che discendono dai recenti fatti di cronaca, a proposito della "non chiara" gestione dei fondi della Regione Molise. Possiamo assicurare che la presente vicenda, così come molte altre situazioni illecite analoghe è stata oggetto di esame e di attenzione massima da parte del sottoscritto, e pertanto è stata aperta da tempo una formale istruttoria volta ad accertare le responsabilità connesse con la vicenda in questione. I nostri atti sono laddove probabilmente hanno prodotto i loro effetti. Devo però osservare che, al di là della vicenda attuale che ci riguarda come Co.Re.A., vada posto l'accento anche sulla crisi del sistema regionalistico in virtù della quale sono conseguite situazioni spesso non compatibili con la corretta amministrazione. Questo non giustifica affatto i predetti comportamenti e qualora risultassero confermati annunciamo sin da ora che ci costituiremo parte civile per danni cagionati ai cittadini molisani e chiederemo ai responsabili di restituire il mal tolto. Prof. Vincenzo Musacchio – Presidente della Commissione Regionale Anticorruzione del Molise
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3 1 giugno 2013
Petraroia, come l’asino di Buridano, nella morsa delle tentazioni cigielline e gli obblighi di uomo di governo, non sa ancora decidersi da che parte stare Il consigliere regionale del Pd Michele Petraroia ha una spiccata attenzione e sensibilità ai problemi sociali ed esistenziali che gli viene da anni e anni di lotte sindacali che lo hanno portato al vertice della Cgil regionale. Passato nell’agone politico, dapprima all’opposizione di Michele Iorio, quindi al governo con Paolo di Laura Frattura (le cui culture liberiste e le passate ascendenze democristiane gli sono andate e gli vanno sicuramente di traverso), non ancora riesce a raccapezzarsi, ovvero se stare alle tentazioni populiste cigielline oppure agli obblighi di uomo della governance, peraltro sovraccarico di ortodossia già “comunista” ed oggi “riformista”. Questo stato di incertezza che tarda a decantarsi lo costringe ad esternare in sequenza accelerata in modo sbilenco, strabico, bipolare, in evidente affanno logico e di coerenza. A leggere la pioggia di comunicati stampa si fa indubbia fatica epistemologica. Ciò che si riesce a cogliere è la innaturale forzatura nel voler mettere assieme il lato morale (morali-
stico? – ndr) della politica con quello etico ed entrambi farli entrare di forza nel contesto di valutazioni contingenti che un tempo egli valutava strumentalmente da oppositore, ed ora responsabilmente da amministratore. In entrambe le situazioni difettano vistosamente gli strumenti di analisi scientifici e culturali per far posto ad un generico quanto scolastico dettame di urgenze e di necessità. Che gli appartengono come amministratore ma che egli preferisce trattare sul piano dell’astrattezza teoretica e, ribadiamo, moralistica. Come altrimenti giudicare le affermazioni e le valutazioni che seguono, che egli ha titolato “Drammi individuali e risposte collettive/ Il Molise faccia un passo avanti” ? Leggiamo: “La valanga di istanze individuali, frutto di drammi familiari, crisi, licenziamenti, disoccupazione, sfratti, scadenze, mutui, malattie e aspettative, sommergono gli amministratori in richieste disperate, accorate, avanzate con grande dignità. Solo raramente l’esasperazione rabbiosa sostituisce il garbo composto del Molise e dei molisani. Scorgo (lui, Michele Petraroia – ndr) la delusione sul volto delle persone quando allontanandosi vanno via con una verità amara e non con una promessa fasulla (ovvero satolli delle sue riflessioni etiche – ndr). Apprezzano l’onestà, approvano l’idea di adoperarsi (degli amministratori dobbiamo presumere – ndr) per soluzioni eque, imparziali, obiettive e di carattere generale, anche se ciascuno chiede di rappresen-
tare l’eccezione alla regola, elencando le specificità del proprio dramma individuale. Per superare la crisi occorrono politiche per il lavoro, provvedimenti sulla tutela del reddito, azioni sulla salvaguardia del diritto alla casa, alla scuola, all’assistenza sociale, ai trasporti e alla sanità (è stato eletto per questo non già per parlare - ndr). Le istituzioni hanno l’obbligo di adottare piani e programmi che sappiano affermare i diritti di tutti coloro che si trovano in quella condizione di disagio con strumenti operativi concertati con le forze sociali, le associazioni e le comunità locali. Solo con la mutualità, la reciprocità e con atti che mirano a risolvere le difficoltà più impellenti con imparzialità, obiettività ed equità, sarà possibile gestire un passaggio storico delicatissimo tra emergenza che morde e normalità da conquistare. Un Molise dei diritti e dei doveri, della legalità e dell’uguaglianza, non deve lasciare indietro nessuno ma non si costruisce confondendo le legittime istanze individuali con le indispensabili risposte collettive, uniformi e super partes”. Pistolotto decisamente fuori luogo e, soprattutto, fuori contesto. Ciò che Petraroia giudica necessario sia fatto, guarda caso, gli compete fare. Non già discettare. Dovremo probabilmente farci il callo fintanto non risolverà il suo personalissimo bipolarismo tra le tentazioni populiste cigielline e gli obblighi di uomo della governance. Dardo
E' da tempo che manca un documento programmatico capace di fare analisi e prospettiva
Piano industriale assente e la crisi morde più forte CAMPOBASSO. Sono tante, troppe, le crisi industriali che in lungo e in largo attraversano tutto lo stivale, dal 2009 ad oggi oltre 30mila imprese hanno chiuso i cancelli lasciando a casa intere famiglie. Siamo ormai al quarto anno di Cassa integrazione, un ammortizzatore sociale del quale ad oggi usufruiscono circa 500mila lavoratori che, in media, hanno visto diminuire il proprio reddito di circa 4mila euro. In questi anni è venuta completamente a mancare una politica industriale di supporto da parte della Regione Molise. Bisogna rimettere in moto una efficace politica industriale finché saremo ancora in tempo: il bonus occupazione ha evidenziato ancora una volta la dicotomia tra domande presentate e sulle poche risorse disponibili. Nella ridistribuzione delle risorse sarebbe pertanto utile spostare fondi oggi appostati su progetti che non decollano, verso strumenti come il credito d’imposta per l’occupazione per gli investimenti. Dunque, un quadro decisamente preoccupante quello che si è delineato in Italia sotto tutti i punti di vista e che rende necessario e urgente, come ribadito sempre più spesso in questi mesi dalla CGIL “un disegno di po-
litica industriale con al centro gli investimenti e l'innovazione” senza il quale “c'è solo il perdurare della recessione”. Il Governo deve cambiare rotta e indirizzarla verso lo sviluppo e la crescita, ossia verso la creazione di lavoro, che rimane la vera emergenza del paese. Al contrario tutti i provvedimenti varati fin'ora dall'esecutivo basati su tagli lineari non hanno fatto altro che colpire lavoratori, giovani e pensionati, ossia quelle persone già messe a dura prova dalla crisi economica. Per la CGIL infatti “il decreto sviluppo non è all'altezza della gravità della crisi, serve un deciso cambio di rotta, in netto contrasto con le politiche rigoriste e recessive fin qui adottate”. Nei programmi elettorali manca la voce politica industriale (o se ne parla di sfuggita) né si discute di come evitare di diventare un deserto industriali. Su questi temi il dibattito elettorale è evanescente: si parla soprattutto di IMU, di riduzione dell'Irpef (rievocando uno slogan di cinque anni fa (meno tasse per tutti), di congelamento di Iva, tagli alle spese (senza specificare quali) e di rilancio dell'economia (come?) ma non del fatto che il paese vada rafforzato con una presenza forte nel settore industriale.
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4 1 giugno 2013
Toccherà al nuovo Rettore stabilire punti di contatto con l’istituzione regionale
Unimol, vanno ridisegnate le strategie per guardare al domani CAMPOBASSO. Negli ultimi tempi, i temi legati alla crisi del sistema universitario hanno attirato una crescente attenzione da parte dell’opinione pubblica. Il dibattito è stato incentrato soprattutto sulle difficoltà finanziarie. Qualsiasi riforma del sistema dovrebbe partire da un‘analisi dello stato attuale. Qualsiasi discussione dovrebbe partire proprio da questa ricerca. L'università del Molise è in grado di competere sul mercato internazionale della ricerca e riesce a formare, ogni anno, una nuova generazione di giovani di talento? Possiamo sperare di andare avanti così gestendo uno stato di crisi endemica oppure dobbiamo temere che, a breve, si possa verificare un vero e proprio collasso del sistema universitario regionale? Purtroppo la risposta è pessimistica, anche alla luce della crisi economica mondiale che renderà più acuti i vecchi problemi. È ragionevole pensare che i cittadini italiani potranno accettare che una parte crescente del reddito nazionale sia destinata alle università solo se queste saranno percepite come un vero e
proprio “motore di sviluppo” e non come una “torre d’avorio” destinata ad ospitare una casta di professori autoreferenziali. Allora dovremmo chiederci se, aldilà della scarsità degli investimenti, l'università del Molise utilizzi in modo ottimale le risorse disponibili e soprattutto, se faccia del suo meglio per promuovere lo sviluppo culturale, economico e sociale del Paese. In altre parole, va trovata una soluzione duratura ai problemi di sostenibilità finanziaria dell'università legandola ad una riforma del sistema che rivitalizzi il suo ruolo come risorsa per l’intera Regione. Anche perchè il problema reale è il possibile blocco delle attività. Tali
comportamenti producono una grande viscosità del sistema e un affievolimento del senso di responsabilità. Se le decisioni sono il frutto di una trattativa diffusa, nessuno è veramente responsabile delle scelte operate. Questa è una grave limitazione, specialmente nei momenti di difficoltà quando sarebbe necessario assumere decisioni rapide e, soprattutto, in sintonia con una programmazione regionale. Ed è quello che è mancato, troppo spesso, all'Ateneo molisano. Ora, invece, c'è la necessità di riprendere seriamente tale discorso per legare l'università al territorio e alle scelte future del sistema.
Università: solo profumo... di annunci di Sergio Sorella* Il sistema universitario pubblico italiano, già martoriato dalle sciagurate politiche del governo precedente, rischia di avere un’altra deriva per l’azione di un ministro che, in perfetta solitudine, ha evitato confronti sugli argomenti sostanziali preferendo la pratica degli annunci a mezzo stampa sulle linee guida dei suoi provvedimenti. I contenuti di tali annunci riguardano incentivi riservati ad una risicata minoranza elitaria e non sembrano volere affrontare questioni delicate che emergono anche in Molise, quali: 1) quella del diritto allo studio, con la conferma del taglio del 95%
del finanziamento rispetto alla cifra del 2009 per la copertura delle borse di studio; l’aumento del 100% delle tasse studentesche: la riproposizione caotica dei prestiti d’onore; l’impossibilità, per molti studenti, di percepire l’assegno di studio che pur spetta; 2) quella che attanaglia giovani (e ormai meno giovani) precari della ricerca universitaria, con l’abolizione dell’impegno per l’Università ad assumere come professori associati quei ricercatori a tempo determinato di tipo b che avessero conseguito l’abilitazione e la cui attività fosse stata valutata positivamente dal proprio ateneo. Ancora una volta, in perfetta sin-
tonia con i governi precedenti, sono stati annunciati interventi su Scuola e Università senza avviare un processo di investimenti. Il metodo degli annunci solitari del Ministro è stato criticato anche dall’unico organismo di rappresentanza democratica operativo, il Consiglio Universitario Nazionale, che in una nota dei giorni scorsi denuncia la mancanza di consultazione sulle proposte di modifica della legislazione vigente. La FLC CGIL Molise non si è limitata alla richiesta di tavoli contrattuali, ma ha avanzato proposte serie per il rilancio della Scuola e dell’Università pubblica, fondata su valori laici e costituzionali.
Un’Università che possa rappresentare, attraverso l’uso razionale delle risorse ed una scelta oculata degli indirizzi, un volano per la crescita culturale, civile ma anche economica del Molise. La FLC CGIL Molise ha sempre chiesto tavoli di confronto per discutere sul futuro della nostra Università avendo a cuore le scelte di tanti lavoratori e di tanti giovani che studiano nella nostra terra per provare a costruirsi condizioni di vita migliori. Rilanciare sul ruolo che deve avere una piccola Università come quella molisana significa, anche, investire sulla crescita culturale ed economica del nostro territorio. *Segretario Flc Cgil Molise
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1 giugno 2013
Sanità, una battaglia che nessuno vuol fare Il piano dei commissari ha aperto uno squarcio su di un comparto con troppi lati oscuri di Giuseppe Di Iorio CAMPOBASSO. Il nostro sistema sanitario è una grande “infrastruttura” e un bene comune per l’intera regione e come tale va seguita e monitorata periodicamente. Purtroppo è poca la lungimiranza e l’attenzione profusa negli anni nel costruire e gestire un sistema moderno vicino ai cittadini. Così oggi non è possibile assistere alla nascita dei partiti pro quell'ospedale o un altro. La trasformazione volta all’efficienza e al miglioramento del sistema può avvenire solo se si mette in campo un lavoro di squadra capace di coinvolgere gli operatori della Salute, il governo regionale e i cittadini utenti. Oggi la sanità pubblica è vista, da una parte della politica e da alcuni partiti, solo come un costo, una enorme spesa, quasi come un peso che lo Stato non può più sostenere. Al contrario va ribadito che la Salute è un diritto essenziale sancito dalla Costituzione, un elemento che qualifica il nostro Paese e che risponde ai principi di uguaglianza ed equità. Un investimento basato su due pilastri: la rete ospedaliera e la medicina territoriale. Una scelta e un percorso che potrebbe portare ad un
equilibrio tra salute e sostenibilità finanziaria. Chiunque, però, non ritenga di dover passare attraverso tale sistema vuol dire che ritiene di voler abdicare al ruolo della politica come azione riformatrice, di abbandonare la qualità dei servizi, di seguire la rotta indicata dal faro del rigore economico più che dalle esigenze reali dei cittadini utenti. I fatti drammatici di malasanità di questi giorni, i pronto soccorso ridotti all’osso in tutta Italia sono un campanello d’allarme che non va sottovalutato. Sono problemi legati alle strutture e alla loro gestione. Ma da tutto ciò non risultano immuni nemmeno gli operatori della Sanità costretti a fare i conti con turni allucinanti e scarsità di personale. Dati più volte sollevati dalle sigle sindacali, che hanno evidenziato anche la grave criticità che il blocco del turn-over rappresenta per l’intero sistema. Sia chiaro: è giusto razionalizzare e ottimizzare le risorse, come è giusto perseguire una politica attenta ad evitare sprechi e a tagliare inefficienze. Questa è una battaglia che va fatta, soprattutto per il rispetto che si deve ai tanti contribuenti onesti che chiedono giustamente attenzione nella spesa pubblica. Ma il riordino complessivo va gestito con attenzione,
Sanità, terapisti in rivolta: "La nostra professione non è riconosciuta" Una situazione particolare quella dei terapisti occupazionali, costretti a lavorare senza vedersi riconosciuta la propria professionalità, spesso assunti in cooperative con altri titoli
Lavorare senza veder riconosciuta la propria professionalità. Non è sicuramente una situazione che conforta, dopo aver speso anni di studio e fatica sui libri per acquisire un titolo. E' la condizione in cui si trovano a dover convivere i terapisti occupazionali che anche a Campobasso, al fianco dell'Associazione Italiana Terapisti Occupazionali (AITO), portano avanti la propria battaglia. Ma chi è un terapista occupazionale? Quella del terapista occupazionale è una professione del campo riabilitativo.
sapendo che la priorità oggi é quella della costruzione e del consolidamento della medicina territoriale, delle case della Salute; cosa che va fatta con un patto capace di coinvolgere i medici di famiglia per garantire la loro qualificata presenza nel territorio accanto alle strutture ospedaliere chiamate a seguire le criticità. Questa è la sfida che si pone innanzi a quanti, fuori dalla trita demagogia, ritengono di volere dare una nuova ossatura al sistema sanitario regionale. Di partiti a favore di quell'ospedale o dell'altro non se ne sente proprio il bisogno.
Potremmo definirlo il professionista della vita quotidiana che aiuta coloro che si trovano in una condizione di disabilità temporanea o permanente, a vivere autonomamente la propria vita. Queste persone spesso si trovano di fronte ad una difficile domanda: “Come farò da solo a casa? Potrò riuscire a svolgere autonomamente tutte le attività che facevo prima?”. E quando una volta a casa si trovano di fronte alla difficoltà di allacciare i bottoni della camicia, pettinarsi i capelli o tagliarsi il cibo nel piatto, magari non sanno che la risposta a tutte queste domande e a tutte queste difficoltà è proprio la scelta di un terapista occupazionale che, grazie alle sue competenze, può davvero contribuire ad aumentare la qualità della vita e l’autonomia della persona, analizzando le sue difficoltà, le sue potenzialità per valutare insieme le soluzioni più adatte. Purtroppo però i terapisti occupazionali si battono per veder riconosciuta la loro professione, come ci spiega la dotto-
ressa Caterina Valente, una terapista occupazionale campobassana, Consigliere Nazionale AITO, coordinatrice della sezione regionale Molise dell'Aito, che, insieme a pochi altri colleghi, lotta in regione contro la scarsa conoscenza del loro mestiere e all’abusivismo della professione da parte dei centri presenti sul territorio, anche molto rinomati e conosciuti. Nessun concorso in ospedale o altre strutture pubbliche, quella del terapista occupazionale è una professione che spesso viene assorbita dagli stessi fisioterapisti. "Non ci sono richieste di accreditamento regionale, per questo anche le cooperative non assumono questo tipo di figura professionale oppure non siamo assunti con il nostro titolo. Così dobbiamo arrangiarci come liberi professionisti - spiega la dottoressa Valente - eppure questo tipo di figura sarebbe necessaria in tutti i centri di riabilitazione e nelle residenze sanitarie". Accanto alle difficoltà però ci sono anche immense soddisfazioni in una professione che tocca con mano ogni giorno i miglioramenti dei pazienti seguiti. "E' bellissimo arrivare a far compiere azioni che magari al momento della dimissione dall'ospedale una persona pensava di non poter più compiere - conferma Caterina Valente - il nostro obiettivo principale è quello di far riacquisire alla persona tutte le competenze necessaria a svolgere le attività della vita quotidiana in totale autonomia, anche attraverso strategie alternative e l’utilizzo di ausili o tutori confezionati sulle specifiche esigenze o richieste della persona”.
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Campobasso
1 giugno 2013
Legambiente rilegge i dati frutto dell’indagine sull’Ecosistema urbano
Mobilità sostenibile, il Comune non ha approvato mai il piano CAMPOBASSO. Sono 53 i comuni capoluogo di provincia che hanno risposto, in via sperimentale, al questionario sulla mobilità sostenibile promosso da Legambiente nell'ambito del lavoro collegato a “Ecosistema Urbano”, il rapporto dell'associazione ambientalista sulla vivibilità ambientale dei capoluoghi di provincia italiani. Va specificato che sono gli stessi comuni a comunicare e autocertificare i dati. Campobasso è risultata terza, dopo Bolzano e Genova, nella classifica dei capoluoghi in cui i piccoli spostamenti vengono effettuati prevalentemente grazie al trasporto pubblico o in bici e a piedi rispetto al mezzo privato (automoto). Il monitoraggio delle modalità di spostamento, dei mezzi utilizzati e dell’intermodalità è stato effettuato dagli stessi comuni con sistemi e campioni di riferimento differenti. Nel caso di Campobasso, il dato si riferisce alla mobilità monitorata prevalentemente ad una piccola parte del centro storico. “Nonostante questo parziale risultato, frutto di autocertificazione da parte del comune e su un campione ristretto spazio-temporale, nella città di Campobasso il tema della mobilità è tutto da ripensare – commenta Mariassunta Libertucci, presidente di Legambiente Molise -. A questa città manca una politica integrata sulla mobilità
Cari fedeli e cittadini di Campobasso, la festa del corpus Domini è da sempre una grande occasione di grazia per tutta la città. C’è una storia che si fa bellezza. Una identità che si matura, una presenza che diviene futuro. Campobasso cresce! La festa del corpus Domini si innesta così dentro il filone di altre belle occasioni di grazia per la città tutta. Si intrecciano i canti del “Teco vorrei” del Venerdì santo che ci lasciano il gusto di una vita condivisa, specie nel dolore acuto, stile di vera partecipazione. Quest’anno, poi, la festa si innesta con quella della Infiorata della Madonna dei Monti. Così Maria conduce a Gesù, che la vede sempre vicina. Lei gli ha dato “un corpo”, una “carne”. Che la presenza eucaristica continua, nel velo del mistero. La spiritualità e la cultura tengono alto il cuore dei Campobassani, ci permettono di sognare e di sperare, anche in questo tempo di crisi. Per questo, la festa si fa ogni anno sempre più preziosa! Quest’anno, in particolare, la figura straordinaria di papa FRANCESCO ci conquista e ci invia precisi messaggi. Con lui, condivideremo l’ora di adorazione, alla stessa ora. Come si fa in tutte le chiese del mondo. Una condivisione che si fa grazie per la sua semplicità, che ha reso la nostra FEDE più fresca e più bella. Più vera, fatta di segni efficaci e di parole che ti entrano nel cuore. L’eucarestia alimenta questo stile di una Chiesa che si fa vicina alla gente. Gesù si fa pane, pane spezzato, cuore che attende, presenza dolce. Ecco, allora la scelta vincente della TENDA in piazza, con una duplice finalità in questo anno della Fede; l’ascolto della PAROLA e l’adorazione dell’’EUCARESTIA. Per una settimana, questo bel
nonostante il flusso automobilistico sia molto intenso, anche dai paesi limitrofi. Restiamo ancora in attesa, dopo anni che viene annunciata, di una gara di appalto per ammodernare e rendere efficiente il servizio di trasporto pubblico, con piani orari e tariffari agevolati, ma ancora non ne abbiamo notizia, e continuano a circolare vetture vecchie e inquinanti spesso vuote, perché la pianificazione del trasporto pubblico non è adeguata ai bisogni dei cittadini. Il traffico veicolare è interdetto solo nel Corso principale mentre, a partire dal centro cittadino, fino alla periferia, la situazione è estremamente caotica, tra parcheggi selvaggi e varchi per disabili spesso ostruiti. Insomma – conclude Libertucci - Campobasso è soffocata dal un intenso traffico veicolare nonostante sia una città piccola e sia molto facile percorrerla a piedi; l'attuale amministrazione comunale, ad oggi, non è riuscita o non ha voluto attuare quanto previsto nel programma elettorale del Sindaco che aveva fatto immaginare ai cittadini il ritorno ad una bella ed elegante cittadina di provincia. Ed è per questo che, approfittando di questo qui pro quo, torniamo alla carica chiedendo all'amministrazione di accelerare rispetto agli impegni presi con i cittadini e di cambiare passo per dare alla città una nuova mobilità”.
Messaggio alla città in occasione del Corpus Domini
segno, collocato in un punto strategico ma anche riservato, ci parla di tre cose. Che sono il MESSAGGIO che vorrei affidare ora alla nostra bella città. In questa mia Lettera aperta a tutti voi, carissimi. 1) Dio Amico. Nell’anno della Fede ci ha fatto compagnia la figura mite e forte di MOSE’ lungo le strade dell’Esodo, simbolo della nostra cultura odierna. In cammino, poiché la crisi nostra si vincerà solo se ci sapremo mettere in cammino. Ma lungo questo cammino, eccola sosta proprio dentro la Tenda, posta a distanza dall’accompagnamento, aperta a tutti per incontrare Dio, dove Mosè parlava con Dio come si parla ad un amico,”faccia a faccia”. Dio si fa così nostro AMICO; come ci ha esortato anche Gesù: “non più servi, ma
amici”. E’ stato commovente aver permesso a tutti di leggere con calma,in profondità, ininterrottamente la Parola di Dio. E’ una meditazione che placa il cuore,asciuga ferite, crea amicizia. E di amicizia ha tanto bisogno la nostra città! Perché l’amicizia ci cambia e crea un modo diverso divedere l’altro: alleato e non più nemico; compagno e non più intralcio;f ratelo e non più fardello, prossimo e non più avversario. L’amicizia è la sola che può davvero ricreare rapporti fraterni, che può sanare ferite e lacerazioni. “Gustate e vedete come è buono il Signore”! Da quel VOLTO, contemplato, ascoltato, amato ogni amicizia si rinnova e si estende al nostro quotidiano, in città e nelle nostre case, nelle comunità e in famiglia. 2) L’eucarestia ha poi un duplice significato: è par-
tecipazione. Ne sono segno i tanti chicchi che compongono il pane eucaristico. Sparsi sui monti, raccolti in unità, formano l’unico pane. Che gli acini d’uva, l’unico vino Che con la grazia dello Spirito Santo, diventano il corpo ed il sangue di Gesù. Ogni chicco ed ogni acino è indispensabile. Necessario. Prezioso. Come ognuno di noi. Ed attorno alla “mensa del cielo”, ognuno è atteso,accolto. E’ bello vedere che anche quest’anno, accanto alla tenda dell’Eucarestia, ci sia la tenda dell’accoglienza, specie per gli immigrati. Dove confluiscono anche i prodotti delle cooperative, nate con loro e per loro, per la generosità zelante di alici lungimiranti. La partecipazione ci ricorda che è sorgente di reciprocità e di esercizio armonioso di diritti e di doveri. Che culmina nella condi-
visione. Non annulla le legittime differenze, ma le armonizza in una superiore unità! L’adorazione ci fonde. L’unico pane eucaristico crea e fonda l’unico corpo sociale. 3) Ma l’amicizia e la partecipazione esigono il fondamento della stima reciproca. E’ la virtù della cittadinanza. Specchi odi come noi guardiamo all’altro, nel quotidiano. Sgorga dall’adorazione eucaristica, perché contemplando il volto di Gesù nella preghiera, ti senti carico di dignità! E senti che lo stesso sole illumina il volto del fratello vicino. Lo senti tuo, compagno di viaggio. E nel cuore tuo, quello sguardo al fratello, in Cristo Gesù, si trasforma subito in stima. E dove c’è stima, c’è appartenenza. Porta a compimento l’amicizia e la partecipazione. Paolo ci esorta: “gareggiate nello stimarvi a vicenda!”. Non fischi, ma sguardo propositivo e fattivo! Per il Bene Comune. In sussidiarietà e solidarietà! La processione dei MISTERI, sempre affascinante nella sua forza vitale, ci sia di stimolo a tutto questo modo innovativo di vita fraterna, per un’amicizia leale, una partecipazione fattiva e una stima trasformante. “Segni di santità” che si levano al cielo. La processione dei MISTERI, sempre affascinante nella sua forza vitale, ci sia di stimolo a tutto questo modo innovativo di vita fraterna, per un’amicizia leale, una partecipazione fattiva e una stima trasformante. “Segni di santità” che si levano al cielo. Non sia a caso,poi, il fatto che la festa del corpus Domini, quest’anno, si celebra il 2 giugno, festa della Repubblica. La festa civile si carichi di amicizia, stima e partecipazione” Come vorrei che al corteo romano partecipassero anche i giovani, tantissimi, precari! Non solo militari”! Per un pane condiviso ed un lavoro partecipato! Sarà la mensa celeste! Auguri Buon Corpus Domini GianCarlo Bregantini
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Campobasso
1 giugno 2013
Da città giardino a città cemento Senza accorgersi, l’Italia rischia di diventare un Paese civile. Alcune leggi danno il segnale di novità e aprono il cuore alla speranza per un futuro meno abborracciato del presente, soprattutto più attento alla qualità della vita e alla tutela del verde e del bello. Il 14 gennaio scorso la Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato la legge numero 10 che titola: Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani. Da restare allibiti! Il legislatore italiano che si preoccupa dello sviluppo degli spazi verdi urbani e lo disciplina, quasi a voler contenere il cemento e a diradare le costruzioni, restituendo al cittadino la possibilità di respirare, di sedersi all’ombra di un albero, di scorazzare un prato verde, è una piacevole quanto inattesa novità. La numero 10 del 14 gennaio 2013 pertanto è una legge da leggere, da non sottovalutare, da non prendere sottogamba se vogliamo davvero che gli amministratori locali dopo essersi “venduti” alle concessioni edilizie, alle lottizzazioni, ai piani di recupero, agli accordi di programma per giustificare milioni di metri cubi di cemento assentiti, si dedichino (per legge, si badi!) a incrementare gli spazi verdi urbani. Di più, la legge dice e impone altro. Introduce, fissandola al 21 novembre di ogni anno, la «Giornata nazionale degli alberi» alla scopo di “perseguire, attraverso la valorizzazione dell'ambiente e del patrimonio arboreo e boschivo, l'attuazione del protocollo di Kyoto, ratificato ai sensi della legge 1º giugno
2002, n. 120, e le politiche di riduzione delle emissioni, la prevenzione del dissesto idrogeologico e la protezione del suolo, il miglioramento della qualità dell'aria, la valorizzazione delle tradizioni legate all'albero nella cultura italiana e la vivibilità' degli insediamenti urbani”. C’è da rimanere allibiti, dicevamo, per la sorpresa di scoprire lo stato in difesa delle tradizioni legate all’albero nella cultura italiana, dopo aver
piegato anche gli ultimi residui di questa cultura al massacro della speculazione edilizia, alla libertà dei piromani e alla deforestazione selvaggia. Incredibile a dirsi, la legge di cui parliamo richiama e rilancia l’obbligo per le amministrazioni locali di mettere a dimora un albero per ogni bambino che nasce. Richiama infatti la legge 29 gennaio 1992, n.113 e la rilancia con maggiore vigore e rigore (Due mesi prima della scadenza naturale del
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Sinchè non si rompe l’ombrello Siamo invasi dalla retorica dello “strillo”. Tutti ad alzare i toni, al solo scopo di accrescere la confusione. Prendete i social network: sembrano una congregazione di incavolati neri che se la prendono con tutti. Raramente si scorge una linea di speranza, una parola gentile. Fatta eccezione per gli auguri per i compleanni o per le ricorrenze solenni. Eppure Campobasso sino a non tanto tempo fa è stata una città positiva, piena di amici. I quali hanno fatto sempre a gara per primeggiare, nel pagarti una calda e aromatica tazzina di caffè. Ora no, sono tutti arrabbiati
come cani bastonati. Forse per questo abbaiano. Sempre più forte. Senza però mordere un solo polpaccio. Perché, quando ci vuole ci vuole, certi polpacci andrebbero bene addentati, sino a far male. In modo da far capire cosa sia veramente il male. Penso ai tanti, ai troppi giovani che ogni sera si addormentano sapendo che l’indomani mattina si sveglieranno per affrontare l’ennesima giornata vuota. Una giornata senza un lavoro, con prospettive sempre più deboli. Senza soldi in tasca. Come cantavano i Nomadi nella loro più conosciuta canzone, “Vagabondo”.
mandato, il sindaco rende noto il bilancio arboreo del comune, indicando il rapporto fra il numero degli alberi piantati in aree urbane di proprietà pubblica rispettivamente al principio e al termine del mandato stesso, dando conto dello stato di consistenza e manutenzione delle aree verdi urbane di propria competenza). Non è una allucinazione; è proprio scritto cosi. Il passaggio di Campobasso da Città giardino degli anni Cinquanta e Sessanta a Città cemento degli anni Novanta e Duemila è stato traumatico, reso viepiù evidente dalla deplorevole sequenza di fatti e accidenti (diciamo, imperizie!) che hanno procurato la morte di pregiatissime essenze arboree nella Villa comunale dei Cannoni (cedri del Libano, palme, pini silvestri eccetera) mai rimpiazzate, e altri danni arborei, qua e là, sul territorio urbano, sotto gli occhi indifferenti dei cittadini e degli amministratori. La legge 10 del 14 gennaio 2013 tra le tante buone indicazioni ha aggiunto anche l’obbligo per gli amministratori di dare finalmente conto di ciò che non possono omettere di fare: piantumare alberi nell'ambito delle aree urbane di proprietà pubblica. Creare e sviluppare spazi verdi urbani. Staremo a vedere. Sperando che nell’organico comunale finalmente venga prevista la figura del botanico e/o dell’agronomo. Gente, insomma, in grado professionalmente di assecondare il fine e il contento della legge. E di evitare la distruzione delle migliori e pregiate essenze arboree.
Auguri per i due anni di vita di Misteri della Frutta
Il lavoro questo sconosciuto. Con la “paghetta” al posto dello stipendio, la sigaretta fumata al risparmio, l’aperitivo solo nei giorni festivi e la morosa portata a spasso a piedi: la benzina costa e i soldi finiscono presto. Campobasso, per fortuna, la crisi non l’ha conosciuta sino in fondo. Da città impiegatizia la maggior parte delle famiglie porta a casa almeno uno stipendio fisso. Numerose sono quelle con la paga doppia. Un salutare ombrello per le generazioni senza né arte né parte. Ma quando l’ombrello si sarà rotto dove ci si andrà a riparare?
Compie due anni l'esercizio commerciale Misteri della Frutta in corso Umberto a Campobasso. Un'attività partita proprio in occasione della sfilata dei Misteri ed oggi può dirsi una partita vinta visti gli apprezzamenti avuti nel corso di questi anni da quanti hanno potuto apprezzarne la qualità e la freschezza dei prodotti offerti. Un augurio particolare al titolare Gennaro che ha saputo garantire alla sua clientela la qualità dei suoi prodotti ortofrutticoli.
Dolce Stil Novo e gelato al cioccolato Pernigotti Una gustosa novità a Campobasso al Bar pasticceria Dolce Stil Novo in via Principe di Piemonte con le creme gelato Pernigotti particolarmente quella al cioccolato. Pernigotti utilizza, per la produzione di diversi tipi di creme per gelateria solo ingredienti naturali e delle migliori qualità, per garantire ai propri clienti standard qualitativi sempre elevatissimi. Il gelato di puro cioccolato fondente, ad esempio, permette al gelatiere di realizzare gelati che rispecchiano fedelmente le caratteristiche originarie di questo cioccolato, che
non deve contenere latte e grassi diversi dal burro di cacao. La crema nocciola e' 100% nocciola Piemonte IGP da filiera controllata e certificata secondo norma 22005 dal prestigioso ente internazionale DNV mentre per la crema pistacchio vengono utilizzati solo 100% pistacchi verdi di Bronte DOP, sempre da filiera controllata e certificata secondo norma 22005 tramite DNV. L'appuntamento è, dunque, al Bar pasticceria Dolce Stil Novo in via Principe di Piemonte. Gli onori di casa da Ilaria e Giuseppe.
ANNO IX - N° 3 - SABATO 1 GIUGNO 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Tel. e Fax 0874.698012 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita
GIORNALE SATIRICO
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L’Oscar del giorno a Stefania Di Clemente
L'Oscar del giorno lo diamo a Stefania Di Clemente eletta consigliere al Comune di Venafro. Ha ottenuto 285 voti di preferenza ed è stata tra le più votate della lista che ha portato alla vittoria Antonio Sorbo. Una bella sfida per una donna che è riuscita a conquistare le simpatie degli elettori con la sua tenacia e la voglia di cambiamento impressa nella sua campagna elettorale. Una città che ha davvero bisogno di idee di rinnovamento e di chi ha voglia di lavorare per il bene della sua comunità come ha dimostrato Stefania.
Il Tapiro del giorno a Mario Pietracupa
Il Tapiro del giorno lo diamo a Mario Pietracupa. E' lo sconfitto della campagna elettorale per le comunali di Venafro dopo avere sposato la linea politica di Frattura con Rialzati Molise abbandonando il centrodestra del quale, pure, era espressione mantenendo fino all'ultimo la carica di presidente del Consiglio regionale. Questa volta, però, a imporgli lo stop sono stati gli elettori di Venafro che gli hanno preferito il nostro collega Antonio Sorbo da sempre all'opposizione al Comune venafrano e alla stessa Provincia.
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Isernia
1 giugno 2013
La sconfitta di Venafro e l'esclusione dall'assessorato regionale fanno discutere e alimentano dubbi politici.
Patriciello, quali le scelte? ISERNIA. La sconfitta di Venafro di Mario Pietracupa riapre la questione della posizione politica dell'europarlamentare, Aldo Patriciello. Alle Regionali è stato il supporto della lista Rialzati Molise che si è schierata accanto a Paolo Frattura portando all'elezione Vincenzo Cotugno. Quest'ultimo è rimasto, poi, fuori dalla Giunta che lo stesso presidente Frattura ha messo su e oggi bisogna rincorrere i tempi per cercare di riportarlo sulla barca regionale. Nel contempo, però, Mario Pietracupa veniva battuto a Venafro da Antonio Sorbo. Cos' i due cognati di Aldo Patriciello si
E' chiaro che tutto potrebbe determinare nuovi scossoni e determinare più forti spinte tanto da portare a mutamenti di scenari politici. Ad ogni buon modo i risultati maturati nelle recenti elezioni amministrative hanno messo in luce il lato più debole del gruppo Patriciello che appariva inossidabile e pronto a qualsiasi lotta. Così, ora, bisognerà mutare strategia e guardare ad altra strada. Solo allora sarà possibile comprendere se per l'europarlamentare si è trattato di una sconfitta o tutto possa rientrare in una furbata politica.
sono venuti a trovare fuori da ogni dove. Cosa farà, ora, l'europarlamentare Patriciello? Continuerà a seguire la strada del centrosinistra oppure farà rientro nel centrodestra? Ed è la domanda che si pone l'elettorato: Patriciello è uno sconfitto o un furbo? Vale a dire: ha perso le elezioni e, dunque, è stata battuta la sua strada 'fratturiana' oppure ha politicamente sacrificato i due cognati? Un interrogativo di non facile soluzione che cade nel momento in cui più forte s'infiamma la questione sanitaria con il piano dei commissari e con i posti letto da assegnare.
“In Giunta non i soliti nomi”
L'onorevole Leva chiede al ministro quali le iniziative poste in essere.
L'appello a neo sindaco Brasiello dal coordinatore Pd, Colicchio
"Ittierre, e il Contratto di sviluppo?"
ISERNIA. A poche ore dalla proclamazione di Luigi Brasiello, dopo una vittoria a cardiopalma, interviene il Coordinatore della Segreteria Provinciale del Pd, Nicolino Colicchio. "Il momento storico in cui è arrivata questa vittoria sicuramente non è uno dei migliori, ma grazie allo spirito di abnegazione del neo Sindaco coadiuvato anche dalla Regione e dal Governo centrale, i buoni propositi di una Isernia migliore, più vivibile, più accogliente, più importante ci sono tutti. Naturalmente da uomo di partito non posso sottacere sull’analisi politica. La composizione di una lista del PD a maggioranza femminile, è stato un forte segnale di rinnovamento e di apertura importantissimo premiato dagli elettori tanto da diventare per la prima volta ad Isernia il Primo partito (naturalmente escludendo la lista civica del sindaco) Un elemento questo da cui partire, per continuare ad essere il punto di riferimento di un elettorato che guarda al PD
con attenzione e ci premia soprattutto se riusciamo, come ora, a dare segnali concreti di rinnovamento e di apertura alla società civile, al mondo del lavoro al mondo femminile e ai giovani. Per queste motivazione chiedo fermamente con forza e vigore ai mie dirigenti di partito di continuare sulla strada fin qui intrapresa, di continuare a dare segnali di cambiamento , di novità e rinnovamento , indicando al Sindaco di Isernia, come componenti delle giunta in quota Pd solo nomi di donne. Sono convinto che perseverando nel dare segnali concreti di rinnovamento e di cambiamento riusciremo a consolidare il nostro consenso, riusciremo a riaccendere nell’elettore disinnamorato della politica la voglia di partecipare, di tornare alle urne , riusciremo a realizzare i famosi cambiamenti che hanno sempre caratterizzato la nostra azione politica e che ci contraddistinguono dalle altre forze politiche. Non possiamo non tenere conto di ciò che sta accadendo al nostro interno e
prendere spunto dalle positive sollecitazioni che vengono dalla società civile, una larghissima partecipazione del mondo femminile alla vita attiva del nostro partito, una componente renziana che stimola il confronto e ci aiuta a conquistare spazi e ragionamenti di grande innovazione, una nuova e preparata classe dirigente giovane e fresca che ha nel suo DNA una spinta propulsiva di rinnovamento e cambiamento che sarà il vero e unico grande tesoro del nostro partito. Oggi il Pd ad Isernia ha dimostrato di essere quel grande partito che non si chiude a riccio che si rinnova si apre al futuro e al mondo femminile coinvolge il mondo giovanile e per questo diventa vincente, non perdiamo questa occasione continuiamo nel rinnovamento non commettiamo l’errore di indicare come rappresentanti dell’esecutivo Brasiello i soliti nomi, un atto di coraggio per partire da Isernia e dimostrare che il PD è e sarà sempre una grande forza di cambiamento e di rinnovamento".
ISERNIA. A pochi giorni dall’attivazione delle procedure per la cassa integrazione ordinaria nei confronti di 300 dipendenti della Ittierre spa di Pettoranello del Molise, l’onorevole molisano Danilo Leva, d’intesa con gli assessorati regionali alle Attività Produttive e alle Politiche del Lavoro, chiede lumi al Governo nazionale circa l’approvazione del Contratto di Sviluppo presentato dall’azienda e avanza l’ipotesi dell’attivazione di un tavolo interministeriale finalizzato al rilancio del settore tessile. Con un’interrogazione ai Ministri del Lavoro e dello Sviluppo Economico, il deputato del Pd ripercorre le ultime tappe della vicenda. Sottolinea che la Ittierre spa, con i suoi 700 dipendenti, ricopre un ruolo fondamentale nel tessuto economico e sociale del territorio molisano e ricorda che, il 18 gennaio 2012, è stato presentato presso il Ministero per lo Sviluppo Economico un Contratto di Sviluppo che prevedeva investimenti pari a circa 48 milioni di euro, di cui 32 assicurati dalla parte privata e 8,3 garantiti dalla parte pubblica. Considerato che le organizzazioni sindacali del settore Tessile e la stessa azienda hanno ufficialmente richiesto un tavolo di confronto regionale per discutere delle gravi difficoltà che si trova ad affrontare l’Ittierre, l’onorevole Leva chiede di sapere: “Le ragioni che ritardano l’approvazione del Contratto di Sviluppo, se si stanno studiando o si intendano attivare ulteriori interventi al fine di tutelare la filiera tessile molisana e se non si ritenga utile attivare un tavolo interministeriale al fine di discutere e programmare azioni di rilancio della filiera tessile molisana”.
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Termoli
1 giugno 2013
TERMOLI. A chi volesse leggere un visionario libro di fantascienza, l’Associazione “Comitato Civico Frentano” consiglia il Piano Sanitario dei commissari Basso e Rosato. D’altro canto non poteva essere diversa l’opera di due presunti tecnici che a guardarli sembrano prodotti in serie: viene il dubbio che non siano umani. A scorrere una dopo l’altra le pagine di una farraginosa descrizione di quella che dovrebbe essere l’organizzazione del nostro sistema sanitario regionale, la mente corre subito all’ipotesi che in Molise siano atterrati i Marziani il cui linguaggio spazia dalle “piattaforme informatiche e tecnologiche, alla telemedicina, agli elicotteri per poi addentrarsi in primary health care, livello di policy e livello tattico ed operativo, azione di advocacy, sistema Hub & Spoke e per rendere l’atmosfera sempre più enigmatica si passa alle sigle più criptiche quali UTAP, PTA, PPI, LUL, PRGLA … e perché mai non aggiungere anche CIP e CIOP? Se si resta sconvolti dall’approc-
Il Comitato civico frentano rilancia il dibattito sulla programmazione sanitaria
Vietri, troppe fantasie cio, lo shock è totale quando si parla degli investimenti necessari per realizzare “Fantasylandia”: €. 236.100.000,00 (che, come da prassi italiana, sono destinati a raddoppiare). L’Associazione “Comitato Civico Frentano” con linguaggio terreno più modestamente chiede: di attivare il posto di terapia intensiva previsto dal Decreto Commissariale 8/2012, reso definitivo con sentenza del TAR Molise; di dotare l’Ospedale
“G. Vietri” di un nuovo apparecchio per effettuare le radiografie Ortopanoramiche (quello attualmente in dotazione è irrimediabilmente rotto); di assegnare al suddetto nosocomio un altro medico radiologo poiché da oltre un anno sono solo due i medici che assicurano il servizio e, facendo i salti mortali, nell’anno 2012 hanno eseguito ben 21.000 esami diagnostici: un bel contributo nel “governo delle liste di attesa”, no?
Lungomare Nord, la riqualificazione TERMOLI. La Giunta comunale ha deliberato martedì 28 maggio l’avvio della procedura per l’affidamento ad un tecnico esterno della progettazione definitiva ed esecutiva dedicata alla riqualificazione del Lungomare Nord. Il progetto preliminare dell’opera, approvato con deliberazione di Giunta Comunale n. 517 del 06 dicembre 2012, è stato predisposto dal Settore Lavori Pubblici con lo scopo di consentire l’inoltro della scheda inerente la proposta di riprogrammazione del Pisu di Termoli, finalizzato alla stipula dell’Accordo di Programma per l’ottenimento del finanziamento di tre milioni di euro; oltre a questo finanziamento il Comune impegnerà per quest’opera una ulteriore somma, con fondi propri di bilancio, superiore a 333 mila euro. Il Presidente della Giunta regionale, con
decreto n. 47 del 22 febbraio 2013, ha approvato l’Accordo di Programma “Pisu Termoli 01 – Termoli porta del Molise”, individuando il Comune di Termoli quale beneficiario di un finanziamento di € 3.000.000 per l’esecuzione dell’intervento in questione; con una successiva nota la Regione Molise ha inoltre richiesto, per la formalizzazione del finanziamento, la trasmissione entro il giorno 08 Novembre 2013, del progetto definitivo ed esecutivo dell’intervento in questione. “Gli interventi di riqualificazione
I lavori rappresentano la prosecuzione del programma già avviato
336 pagine € 19,90
di Giuseppe Saluppo
del secondo tratto del Lungomare Nord – ha dichiarato il sindaco Di Brino – riguarderanno principalmente le aree ubicate a ridosso dell’arenile, sul tratto di strada che va dal distributore di benzina I.P. (Fiardi) alla Torre Saracena. Queste opere rappresentano la naturale prosecuzione di quelle che costituiscono il pacchetto più consistente della riqualificazione urbana del centro di Termoli, che interesserà Piazza Vittorio Veneto, Corso Nazionale, la scala a chiocciola del porto, ed anche il primo tratto del Lungomare Nord che va dal lido Cala Sveva all’ex Garim. Il mio auspicio – conclude Di Brino – è quello di poter riconsegnare, prima della fine del mandato, una città all’altezza delle aspettative dei termolesi”. “L’opera di programmazione avviata all’inizio del nostro mandato – commenta l’assessore ai Lavori pubblici Vincenzo Sabella – continua a dare i propri frutti. Siamo certi che i lavori di riqualificazione del Lungomare Nord e della zona del centro urbano contribuiranno a dare una nuova immagine a questa città, con l’auspicio che residenti e turisti potranno trovare Termoli sempre più gradevole ed accogliente.
Confesercenti: rinnovati gli organi statutari TERMOLI - Si è svolta nella città Adriatica l'assemblea elettiva della Confesercenti, assemblea che ha portato alla completa strutturazione dell'organizzazione su base regionale. Alla presenza del dirigente nazionale Dottor Gaetano Pergamo l'assemblea ha affrontato il tema “Fare impresa: quale futuro?”. Sono intervenuti anche il direttore regionale dell'organizzazione, Graziano D'Agostino e il presidente regionale, Salvatore Migliaccio. Al termine del dibattito, molto partecipato dagli associati, si è provveduto al rinnovo degli organi statutari. Presidente regionale è stato riconfermato Salvatore Migliaccio mentre vice presidenti sono stati nominati Matteo De Santis (vicario), Giuseppe Montesanto e Pasquale Oriente. Presidente onorario è risultato Antonio D'Ambrosio ed è stata rinnovata anche la Giunta regionale dell'associazione. L'assemblea ha approvato un documento programmatico che sarà sottoposto all'attenzione del governo regionale relativo ai gravi problemi che la piccola e media impresa molisana incontra. “Sono molto soddisfatto – afferma il direttore regionale Graziano D'Agostino - di questa giornata perché rafforza la nostra organizzazione e ha visto la partecipazione attiva dei tanti soci presenti. Mi rammarico soltanto per la mancata partecipazione al dibattito delle istituzioni regionali, un dibattito intenso, partecipato e vissuto di operatorie economici ogni giorno più in difficoltà. Sarà questo nuova e qualificata squadra dirigente che porterà alla loro attenzione i tanti problemi presenti cui le istituzioni dovranno necessariamente dare risposte concrete ed in tempi rapidi”.
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Termoli
1 giugno 2013
L'amministrazione ha fatto ricorso all'aumento dell'anticipazione concessa. TERMOLI. Potrebbe essere una coincidenza o forse no, cambiato il dirigente alle Finanze l'amministrazione comunale di Termoli amplia la linea di credito chiesta come anticipazione di cassa alla tesoreria (intesa come banca che gestisce tutti i rapporti dell'ente), ma in verità l'operazione si rende necessaria per ovviare alla proroga sul pagamento dell'Imu. In giunta, pochi giorni fa, infatti, è stata approvata una delibera che per la terza volta in questo 2013 aumenta la capacità di prelievo in attesa dell'approvazione del bilancio. Con delibera del 4 dicembre scorso si dispose il ricorso, per l'anno 2013, all'anticipazione di Tesoreria nel limite dei 3/12
Senza Imu il Comune in banca delle entrate correnti relative al penultimo esercizio finanziario precedente (2011) e pari ad euro 8.274.374,73. Con successiva delibera n. 224 del 7 maggio scorso la Giunta Comunale autorizzava, ai sensi dell'art. 1, comma 9, del decreto legge 08 aprile 2013, n. 35 ed in deroga a quanto previsto dall'art.222 del D.Lgs. n. 267/2000, l'aumento del ricorso all'anticipazione di tesoreria per l'eser-
cizio finanziario 2013 per un importo massimo di euro 13.790.624,55, fino a tutto il 30 settembre 2013. Tuttavia, a causa della sospensione della prima rata dell'Imu, si è ritenuto necessario avvalersi della facoltà di aumentare il ricorso all'anticipazione di tesoreria disposta con decreto legge n. 54/2013, portandola a complessivi € 15.780.268,93.
L’iniziativa.
In dirittura d’arrivo “Il valore del Latte”, concorso a misura di studente promosso da Del Giudice TERMOLI – Domani, 31 maggio a partire dalle 10,30, si svolgerà presso il Cinema “Sant’Antonio” la premiazione della ventiduesima edizione del Concorso Interregionale “Il Valore del Latte”. La manifestazione promossa dall’azienda Del Giudice nelle regioni di Abruzzo, Molise e Puglia, ha lo scopo di sensibilizzare il pubblico giovane sul corretto utilizzo di latte e latticini, divulgandone le preziose caratteristiche nutrizionali con un approccio creativo e coinvolgente. Il tema di questa edizione (l’anno scorso era ‘Latte a colazione’) è stato ‘Il Latte che vorrei’, argomento che apriva ampi orizzonti all’immaginazione dei ragazzi. Ottimi i riscontri sia sul piano qualitativo che quantitativo, in tutte le categorie si sono riscontrate eccellenti interpretazioni del tema, leggermente sottotono la sezione ‘video’ che ha ricevuto solo un premio speciale Giuria. La mancata assegnazione di altri premi
più che una bocciatura è un invito a spingersi oltre con l’inventiva, a sfruttare al meglio le opportunità di un medium al centro di continue innovazioni tecnologiche. Anche in questa occasione le scuole hanno risposto con entusiasmo, l’iniziativa ha riscosso unanimi consensi tra i professori e appassionato gli studenti che hanno inviato numerosissimi elaborati tra temi e disegni, dvd e cd-rom, pezzi musicali e immagini. Il Valore del Latte rappresenta un’originale iniziativa che si colloca nell’ambito del “Progetto Educativo Del Giudice”, un programma formativo a sostegno dell’insostituibile ruolo della Scuola che ha riconfermato la sensibilità dell’azienda alle tematiche dello sviluppo sociale e culturale degli uomini di domani. Tra le varie attività del “Progetto Educativo Del Giudice” una segnalazione particolare merita la serie di visite guidate presso l’azienda, concepite proprio per
avvicinare gli studenti alla variegata realtà economica e produttiva del mondo del latte ‘passeggiando’ in uno stabilimento dal cuore verde, il 100% dell’energia necessaria a realizzare i prodotti Del Giudice, infatti, è ottenuta da fonti rinnovabili certificate, anche con l’apporto di un potente impianto fotovoltaico: una sensibilità alla salvaguardia dell’am-
La manifestazione ciclistica domattina a Termoli.
Una pedalata per l'Avis TERMOLI. Domani, con inizio alle ore 9,00 per le vie della città di Termoli, si terrà la tanto attesa 27° Pedalata Avisina, con raduno e partenza in Piazza Donatori di Sangue (vicino al vecchio ospedale “San Timoteo”) e arrivo al Parco Comunale di Termoli. Alla partenza, ad ogni partecipante sarà data in omaggio una maglietta ed un cappellino. All’arrivo al Parco Comunale, i partecipanti potranno dissetarsi e rifocillarsi con bibite e prodotti caseari, offerti dalla ditta Del Giudice e Conad City Scutti. Questa manifestazione è aperta a tutti coloro che possiedono una bicicletta, senza limiti di età. Dopo il ristoro si organizzeranno tiro alla fune, corsa nei sacchi, rottura delle pignate ed altri giochi. "Il Direttivo dell’Avis di Termoli - scrive il presidente Ianieri - dà appuntamento a tutti coloro che abbiano la voglia di divertirsi e di far parte della nostra grande famiglia. Venite, vi aspettiamo tutti".
biente confermata dalla recente assegnazione del prestigioso premio Stelle del Biologico (promosso dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali) all’innovativo packaging di Bio Fresco, il primo latte fresco italiano in bottiglia 100% naturale. Nel corso dell’ultimo anno scolastico migliaia di ragazzi delle più importanti Scuole
di Abruzzo, Molise e Puglia, hanno conosciuto a fondo lo stabilimento Del Giudice, discutendo con gli esperti sulle ragguardevoli proprietà nutrizionali del loro simpatico ‘amico bianco’. Il Valore del Latte va ad affiancarsi alle numerose attività che stanno connotando il 2013 di Del Giudice, a cominciare dal ritorno della ultraventennale grande raccolta punti per proseguire con le vivaci iniziative ai punti di vendita e sul web, alle Feste del Latte che animano le piazze di numerose città. Tornando al concorso, anche in questa edizione i lavori pervenuti sono risultati di ottimo livello, segno che la formula a oltre vent’anni dall’esordio risulta ancora attuale e coinvolgente. La Giuria ha decretato gli studenti vincitori con relativi Istituti di appartenenza, questi ultimi premiati con strumenti utili all’attività didattica, di seguito l’elenco dei premiati nelle varie sezioni.
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Sport
1 giugno 2013
La svolta. Si ritroveranno martedì dal notaio Elio Giordano il faccendiere Di Palma e Capone
Tutto fatto? Forse Ci sono ancora importanti nodi da sciogliere come la mancanza di un programma per salire in C unica
Ferruccio Capone
E’ lì nell’appartamento di Elio Giordano, al secondo piano dello stabile a forma di bastimento, che si sono dati appuntamento. Lui, l’altro e il notaio. Per carità a nessuno venga in mente di mischiare l’ordine dei personaggi e trasformare il titolo secondo una vecchia quanto famosa sceneggiata napoletana, Lui, l’altro e ‘o malamente. Ognuno di voi indichi, a suo insindacabile giudizio, chi è “o malamente”. Martedì potrà verificare la soluzione.
Senza andare all’ultima pagina di certi giornali di enigmistica che siamo soliti maneggiare sotto l’ombrellone. Le basi sono state gettate. Senza verificare se è stato usato il giusto dosaggio di calcestruzzo e se i ferri sono del giusto spessore per non vedere sfarinare la nuova costruzione. Uscendo di metafora: bisogna capire se quando si arriverà al dunque verranno fuori i soldi. O, almeno, quelle garanzie necessarie. In giro c’è un moderato ottimismo che, noi, per esperienza non condividiamo sino in fondo. Di Palma che per conto di sconosciuti (a noi) imprenditori sta trattando da mesi l’acquisto del Campobasso calcio. Senza però spendere una sola parola sui programmi della società. La prima cosa che viene da chiedergli è: ma che campionato di Lega Pro spera di affrontare il Campobasso? La domanda è
semplice quanto pertinente. Per le ragioni che stiamo qui a spiegare. IPOTESI n. 1. Di Palma prende il Campobasso, ma non organizza una squadra capace di puntare ad arrivare nei primi otto posti, utili per accedere nella C unica (da formare con 16 partecipanti, metà provenienti dall’altro girone). Automaticamente scenderebbe in Serie D. Portandosi dietro i debiti che gli verranno girati da Capone (circa un milione per la metà, ovvero il 51 %), più quelli che andrà a maturare strada facendo. IPOTESI n. 2. Di Palma invece del Campobasso rileva l’altra squadra cittadina (1919). Paga circa 50 mila euro per farla sua. E ne spende al massimo altri 400mila per vincere il campionato regionale. Sborsando circa 450 mila euro, meno della metà di quanto gli costerebbe rilevare mezzo Campobasso di Capone.
Intervista a Salvatore Vullo.
“Se mi chiamano torno di corsa” Il mister punta molto sull’organico che gli ha assicurato la salvezza che vorrebbe migliorare con qualche rinforzo
Salvatore Vullo
Scusi, mister Vullo, ha trovato una squadra? “Ancora no”. Che fa, aspetta il Campobasso? “L’ipotesi mi lusingherebbe molto”. Ma dopo la splendida salvezza possibile che nessuno si sia fatto avanti? “Ci sono state solo alcune telefonate. Niente di più.” Come mai? “Di questi tempi le società pensano a sanare i debiti del campionato appena finito. Figuriamoci se pensano a programmare il prossimo”. Sta seguendo le vicende rossoblù? “E come non potrei. Ho il Campobasso nel cuore: malgrado i noti problemi ho passato una mezza stagione di alto profilo professionale”. Pur senza soldi e pubblico. “Purtroppo questo è il quadro che si è venuto a creare nel nostro calcio. Dove è giunto il tempo di cambiare le basi e puntare soprattutto sui giovani. Purchè bravi”. Secondo lei l’organico che è stato alle sue dipendenze è in grado di puntare a uno dei primi otto posti nel nuovo campionato? “E’ chiaro che no. Vincere è sempre difficile. Ma facendo qualche operazione intelligente si potrebbe ottenere anche un risultato di prestigio”. Maiella è da prima fascia? “Certo. Lui ha il gol nelle vene. Ha sempre segnato, è un ragazzo serio. E, per quel che ne so, tornerebbe volentieri in rossoblù”. Crede nel cambio di gestione? “Sull’argomento non mi pronuncio. Mi sta bene qualsiasi soluzione. Purchè favorevole alla piazza campobassana che rivendica il ritorno ai giorni sereni”. (pipò)
Per ottenere lo stesso risultato tecnico (Serie D). E con un peso finanziario molto più leggero. Tale da poter puntare alle prime piazze di quella categoria negli anni futuri. Queste cose sono venute facilmente a galla nel valutare la situazione attuale. Possibile che il faccendiere non le abbia prese in considerazione? Da qui nasce il dubbio del cronista che ne ha viste tante. Ricordando che anche nello studio di un notaio sono saltati accordi che sembravano belli e conclusi. Se per caso, a nostra insaputa, Di Palma avesse progettato di puntare col Campobasso di Capone alla C unica allora il discorso sarebbe completamente diverso. E, secondo logica, non potrebbe prescindere dalla guida tecnica di Salvatore Vullo che merita a furor di popolo la riconferma. Con questi nuovi scenari muterebbero umori e prospet-
Giulio Di Palma
tive. Tanto da non ritenere fantasioso immaginare un ritorno della tifoseria rossoblù sui gradoni (scrostati) di Selva Piana che una volta per tutte possiamo anche chiamare Romagnoli. Anche se dopo oltre 25 anni dalla costruzione del “catino” non si è trovato il modo di fare una piccola cerimonia di intitolazione, con annessa targa da inchiodare contro il muro di cinta dell’impianto. (Pipò)
La fotonotizia.
Quando a Selva Piana c’era un bel pubblico
Sfogliando un vecchio archivio fotografico ci sono capitate tra le mani tanti piacevoli ricordi. Ci ha creato un tuffo al cuore rivedere lo stadio ricco di folla, con i tifosi stretti l’uno accanto all’altro, nella zona dei popolari. Sono anni che ormai queste immagini non sono più familiari a Selva Piana, vista la crisi di pubblico e le polemiche striscianti. Se per caso la situazione societaria dovesse cambiare e con essa ricomporre una squadra tecnicamente migliore di quelle che abbiamo visto all’opera negli ultimi anni non è fuori luogo pensare di poter ritrovare gli spalti riempiti. E gioiosi, come erano gioiosi i tifosi che sono stati “taggati” dal fotografo nello scatto che abbiamo pubblicato. E dove molti hanno l’opportunità di riconoscersi. Tanto sono chiari e visibili i loro volti.
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Spettacolo
1 giugno 2013
Spazi alternativi oggi
L’auditorium di Isernia e la ex Gil, due belle novità
La cultura si ferma con un lucchetto di Charles N. Papa
Il censimento dei teatri chiusi di qualche anno fa, ha fotografato, impietosamente, l’abbandono e la chiusura di molti teatri e cinema italiani. In Molise, ne erano quattro, ma, nel tempo, il Fulvio di Guglionesi ha riaperto e oggi, con l’auditorium di Isernia e gli spazi della ex Gil, si aprono nuovi scenari per chi realizza e produce arte. La nota dolente resta quella del Savoia, e l’Ariston, la platea più grande del Molise, con circa 1.200 posti a sedere. Nessuno sino ad oggi, si è interessato al recupero di questa storica sala.
Armando Pizzuti CARPINONE “Da quanto ho potuto capire si tratta di spazi negati alla fruizione e, di fatto, riapribili. Questi spazi sono sicuramente una risorsa importante soprattutto se si considera la crescita, anche se contenuta, del pubblico teatrale e la ben nota quantità di artisti e gruppi di artisti che potrebbero avere maggiori possibilità e libertà nel trovare luoghi deputati ai loro lavori. I teatri chiusi rappresentano bene la condizione della cultura nel nostro paese: l'Italia possiede notevoli risorse non sfruttate o sfruttate male anche a causa di sistemi ignoranti, vecchi, indifferenti a questo settore. Il teatro è uno degli ambiti culturali più penalizzati”.
CAMPOBASSO - Sono tanti gli attori di teatro e tv che, dal Molise, vanno a comporre il mosaico del mondo dello spettacolo. L’indagine sul censimento dei teatri chiusi in Italia, ha fatto scattare in molti operatori del settore, rabbia e considerazioni anche abbastanza forti. Marco Caldoro, attore campobassano, ora in tv in una puntata di “Don Matteo” con Terence Hill e al cinema con il film di Federico Moccia “Scusa ma ti voglio sposare”, si esprime senza mezzi termini. Qual’è il tuo pensiero riguardo a tanti teatri chiusi in Italia? “Il problema delle sale chiuse, di sale che vengono convertite in supermercati oppure in centri commerciali, gli agorà del nostro tempo, dove al limite si confrontano i prezzi invece delle idee, è vecchio come la storia che il teatro è in crisi. È pur vero che chi opera in questo mondo sa benissimo che un teatro senza i finanziamenti pubblici non può farcela a sopravvivere, e sua emittenza ci insegna quotidianamente che si fanno più soldi a vendere la maionese che una merce per “pochi” come la cultura”. Quanto incide sul territorio la cultura del teatro? “Non spetta a me ricordare (soprattutto in questo momento) quanto sia importante per uno stato democartico, la cultura, quanto arricchisca i propri cittadini e se stesso; senza la cultura ci si imbarbarisce, si comincia (o ricomincia) ad odiare un proprio fratello (in senso cristiano) solo perché magari ha la pelle di un altro colore. Senza il teatro viene a mancare il contatto con se stessi, una conoscenza più profonda dei nostri difetti ,delle nostre paure, che tanto detestiamo negli altri. La vera grande colpa del teatro è quella di essere un investimento senza rendita diretta, come lo spaccio per intenderci, la colpa
Nonostante la chiusura di molti teatri in Italia, in Molise nascono altre realtà e giovani attori si attivano nei nuovi spazi utili
di aprire le menti delle persone”. Cosa provi a vedere un taetro chiuso? “Vedere un teatro chiuso, mi stringe il cuore, perché rappresenta un’altra occasione persa di riscattare una società in rotta; ovviamente un teatro chiuso rappresenta anche un’occasione di lavoro in meno, non solo per un attore, ma per quella miriade di persone che gravitano intorno ad un teatro. Si pensi agli elettricisti del teatro, ai fonici, agli scenografi,ai costumi-
“La cultura ha bisogno di chi osa” Simone Vaio CAMPOBASSO - “Seppure giovane, sapere di un teatro chiuso, mi fa stringere il cuore. Lavorando prevalentemente in teatro in questi ultimi anni, mi addolora davvero sapere i risultati di questa indagine. Ecco perchè sono convinto che chiunque faccia questo mestiere, debba recitare il più possibile, ovunque. Credo che soltanto con dedizione e rispetto per uno dei mestieri più antichi del mondo, si possa salvare quest’arte e tutti coloro che credono nella recitazione. Io per primo mi impegno a continuare il più a lungo possibile”.
Parla il ‘partigiano’ Maurizio Santilli VENAFRO - “Purtroppo è un problema italiano, siamo un paese che non produce cultura, che non investe nel cinema. Da noi si taglia il Fus ma la colpa va distribuita a tutti, anche agli attori. Io ho girato dieci anni i teatri romani, molti attori non osano, il botteghino è sovrano sulla scelta degli spettacoli. La cultura invece ha bisogno di chi osa, altrimenti è tagliata dall’appiattimento. La scena culturale italiana è un pò lo specchio del paese, come la scuola, con tutti suoi problemi, anche il teatro per sopravvivere ha bisogno di soldi. Insomma la cultura oggi si paga. Ma credo che sia anche un problema di comunicazione. Oggi la rete ha inibito la comunicazione vera, quella verbale che mette tutti in relazione”.
Vertical session dj, rinviata causa pioggia a sabato 8 giugno CAMPOBASSO - Rinviata causa maltempo, la “Vertical session dj” in programma questa sera alle 21.30 in piazza Prefettura. L’evento, nel cartellone dei Misteri 2013, prevede un set di dj, in questo caso sei, che si esibiscono dai balconi del teatro Savoia (lato cattedrale), suonando mezz’ora a testa. L’iniziativa, pensata dall’Ares e da Music Store, è la prima di questo genere in regione. Realizzata in altre parti d’Italia, questo tipo di session riscuote molti consensi per la sua informalità. La musica ‘cade’ dai balconi e raggiunge chiunque in quel momento sia in piazza e per strada.
sti,ai macchinisti, che lavorano in un teatro, per non parlare delle piccole imprese produttive che mandano i propri spettacoli in giro per il mondo, ecco, tutte professionalità sprecate, magari impiegate dietro una cassa di supermercato oppure in catena di montaggio in fabbrica. Ma com’è il mestiere dell’attore? “Purtroppo il clientelismo, il nepotismo che impera in tutti i settori professionali di questa povera italietta, nello spettacolo trova una manifestazione esponenziale”.