PRIMO PIANO Privilegi incredibili per i dipendenti di Palazzo Madama: a 50 anni già a riposo
Pensioni: i comuni mortali piangono, al Senato ridono Mentre i giovani di oggi guardano con pessimismo al futuro e alle proprie pensioni che saranno nettamente inferiori rispetto a quelle dei propri genitori, i dipendenti del Senato possono contare su una serie di privilegi incredibili. I comuni mortali andranno in pensione sempre più tardi e percepiranno assegni sempre minori. A palazzo Madama gli uscieri potranno lasciare il lavoro a cinquant'anni percependo una pensione annuale che supera i 130.000 euro. Numeri dilatati notevolmente solo
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2 ANNO II - N° 102 GIOVEDÌ 7 MAGGIO 2009
L’usciere percepisce 130mila euro di vitalizio negli ultimi due anni. È il caso della pensione che spetta ai commessi del Senato. Ottomila euro lordi al mese per quindici mensilità. Impossibile? Assolutamente no, è quanto è recentemente accaduto ad un neopensionato cinquantaduenne che da poco ha lasciato il suo incarico. Non solo, leggendo il bilancio di previsione 2009, approvato dal Consiglio di previdenza di palazzo Madama lo scorso 21 aprile, si scopre che negli ultimi due anni i costi per pagare le pensioni hanno subito un incredibile boom. Nessun errore, i numeri parlano chiaro. Nel biennio tra il 2007 ed il 2009 tali costi sono passati da 77,9 milioni a quasi 90 milioni di euro, una crescita del 14,3%. Non considerando le pensioni di reversibilità, quelle cioè corrisposte ai superstiti, l'incremento è stato ancora maggiore: +15,6%, ovvero 10 milioni e 800 mila euro in più. Quest'anno, se le previsioni verranno rispettate, la spesa per le pensioni “dirette” sfiorerà gli 80 milioni, 79 milioni e 950 mila euro per l'esattezza. Una cifra da dividere tra i 598 dipendenti pensionati a cui spetterà la clamorosa
Il divorzio Berlusconi non influisce sugli elettori ROMA - Divide gli italiani. Ma non sposta gli equilibri. Casomani li cristallizza. Li radicalizza. Almeno per ora. Il divorzio, mediatico, tra Veronica Lario e Silvio Berlusconi non provoca mutamenti significativi negli elettori. Che tendono a considerarla una vicenda dalle scarse influenze sulle loro scelte politiche. Il sondaggio Ipr Marketing realizzato per Repubblica.it è chiaro.
cifra di 133.695 euro a testa. Quindici volte e mezzo l'importo di una pensione media dell'Inps. Somme difficilmente pensabili per i comuni mortali ma non per i dipendenti del Senato, i cui stipendi seguono la dinamica di quelli pagati ai senatori. Un caso unico che non si rispecchia in quelli di Camera e Quirinale che hanno intrapreso misure per l'adeguamento all'inflazione programmata del prossimo triennio. In Senato, infatti, l'aumento della spese per le pensioni ha risucchiato la maggior parte dei tagli previsti per il bilancio di palazzo Madama. Per parlare di cifre concrete, la
Ai commessi 8mila euro lordi per 15 mesilita
maggiore spesa previdenziale rappresenta più del doppio del risparmio sui contributi ai gruppi parlamentari ottenuta con la riduzione del numero dei partiti presenti in Senato. Anche a Montecitorio non se la passano male. Tra il 2007 ed il 2009 l'aumento della spesa previdenziale è stato del 14,2% e, solo quest'anno, le pensioni dirette e di reversibilità peseranno sul bilancio della Camera per 191 milioni, 24 milioni in più rispetto a due anni fa. Due pesi e due misure, quindi, tra dipendenti di Camera e Senato e comuni mortali. In Senato, per esempio, chi è stato assunto prima del 1998 può ancora oggi andare in pensione a cinquant'anni (non i sessantuno previsti per gli altri) con una minima penalizzazione del 4,5% se ha raggiunto quota 109 tra la somma dell'età anagrafica,
degli anni di contributi e dell'anzianità al servizio dello Stato. Chi invece preferisce aspettare i cinquantatré anni, con la stessa quota 109, godrà di una pensione pari all'80% dell'ultimo stipendio senza alcuna penalizzazione. Altri dettagli vanno sottolineati. I dipendenti del Senato assunti prima del 1998 sono la stragrande maggioranza, 609 su 1.004, e la loro pensione si calcola sulla base di un sistema retributivo puro, cioè in percentuale dello stipendio e non in rapporto ai contributi effettivamente versati come avviene con il sistema contributivo. Del sistema retributivo si gioveranno anche i 395 dipendenti assunti dopo il 1998, anche se per loro, il consiglio di previdenza ha fissato un limite minimo all'età pensionabile di cinquantasette anni. Per godersi una pensione dorata, quindi, dovranno aspettare ben sette anni di più dei loro colleghi più anziani. L'equità, però, è arrivata anche al Senato tanto che tutti i dipendenti assunti dopo il 2007 saranno costretti ad accontentarsi del sistema contributivo. Ah, giusto, e quanti sono questi “sfortunati”? Zero per ora. W.E.
Negli ultimi due anni boom dei costi
Raid aereo su Kabul, colpiti anche i civili KABUL - Il bilancio non è ancora chiaro. Quello che è certo è che nei raid aerei statunitensi nella provincia di Farah, nell'ovest dell'Afghanistan, hanno perso la vita numerosi civili. Una cifra esatta non c'è ancora ma, sia la Croce Rossa, sia la polizia locale, parlano di un centinaio di morti "tra cui molti civili".