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PRIMO PIANO Il denaro della Unicredit, appartenente anche a centri commerciali, doveva essere versato alla Banca d’Italia Il secondo passaggio veniva puntualmente saltato

Dopo due mesi di indagini, denunciati dalla Squadra Mobile per associazione a delinquere e peculato il titolare, l’amministratore e tre dipendenti addetti al trasporto

Ammanco alla Molise Security Spariti 5,5 milioni di euro CAMPOBASSO - Associazione per delinquere finalizzata al peculato. Con questa accusa la Squadra mobile di Campobasso ha denunciato, ieri mattina, i cinque responsabili di "Molise Security". Si tratta del titolare, dell’amministratore e di tre dipendenti addetti al trasporto Un’accusa pesante che va ad intaccare nuovamente i corpi di vigilanza privata dopo lo scandalo delle monetine avvenuto anni fa all’istituto “Lo Zaffiro”. Ma questa volta le ipotesi di reato sembrano essere meno gravi perché non è stata disposta nessuna ordinanza di custodia cautelare. La molla che ha fatto scattare l’inchiesta è venuta fuori nel marzo scorso. Dalle indagini della Procura di Campobasso, coordinate dal sostituto Nicola d'Angelo, é emersa la sottrazione di una somma che si aggira intorno ai 5,5 milioni di euro. La vittima degli illeciti è la banca Unicredit. L'istituto di vigilanza curava, per conto di questi ultimi, il ritiro degli incassi di diversi clienti. Tra questi anche alcuni centri commerciali del capoluogo. Il denaro doveva essere trasportato nel caveau dell'istituto di vigilanza. E questo avveniva regolarmente. L’illecito arrivava in seconda battuta

quando i liquidi dovevano essere versati alla Banca d'Italia. Il passaggio sarebbe regolarmente saltato, creando l’ammanco. Ad accertarlo ci hanno pensato, nello scorso mese di marzo, i funzionari di Unicredit. Dopo essersi accorti del grave buco hanno denunciato l'accaduto. Le indagini sono durate circa due mesi. Il culmine nella mattinata di ieri quando gli uomini coordinati dal vicequestore Domenico Farinacci e dal commissario

Coralli scomparsi entro la fine del secolo MILANO - Entro la fine del secolo le barriere coralline potrebbero sparire da quell'angolo del pianeta Terra dove sono presenti in maggiore densità, il cosiddetto «Triangolo dei coralli» che si estende tra le coste e i mari di sei Paesi indonesiani: Filippine, Malesia, Papua Nuova Guinea, Isole Salomone e Timor Est. Tutta colpa del riscaldamento globale.

Mario Oriente hanno organizzato i blitz. Il primo nei locali di "Molise security". Le altre dieci perquisizioni sono avvenute nelle abitazioni di una decina di dipendenti. Tutte avrebbero avuto riflesso positivo ma nessuna giustificherebbe l’arresto di qualsivoglia indagato. L’unico grave effetto immediato sortito dall’operazione è stato il sequestro dei locali dell'istituto di vigilanza. Viviana Pizzi

L’Istituto di vigilanza non si ferma CAMPOBASSO – La Molise security continua a lavorare nonostante i sigilli. Sono garantite le normali attività di trasporto denaro e le consegne chieste da altri clienti. Interrotto invece il rapporto tra l’istituto di vigilanza e l’Unicredit. Lo ha dichiarato il legale Mariano Prencipe difensore del principale indagato nella vicenda. La perquisizione della Squadra mobile all’interno dell’edificio è durata quasi tutta la giornata di ieri. L’unico obiettivo era comprendere come è potuto avvenire l’ammanco da 5,5 milioni di euro. Per questa ragione tutti e cinque gli indagati, compreso il titolare dell’istituto di vigilanza, sono stati interrogati dalla polizia. Sul contenuto dei confronti resta il segreto istruttorio. Questo per non compromettere le indagini in corso che appaiono molto delicate e complesse. Sul posto si è recato anche l’avvocato della Molise security. Ha subito messo in chiaro

Più mediti e più aumenta la materia grigia MILANO - Ginnastica, attrezzistica, personal trainer: tutti sanno come aumentare le dimensioni e la forza dei propri muscoli e rendere le ossa più forti. Ma è possibile anche accrescere il volume del cervello? E come? Meditando, suggerisce un gruppo di ricercatori dell’University of California a Los Angeles (Ucla).

che non esistevano i presupposti per procedere all’arresto di nessuno degli indagati perché le ipotesi di reato restano tutte da accertare. Poi ha aggiunto di voler approfondire al meglio la vicenda. “Al momento – ha dichiarato il legale – mi trovo in mano soltanto la delega della polizia per l’apposizione dei sigilli all’istituto di vigilanza. C’è il sequestro probatorio di alcune carte processuali. Ora sotto la lente di ingrandimento della polizia di stato soprattutto i dati contabili presenti sui computer”. Per questo particolare tipo di operazione è prevista anche la collaborazione dei colleghi della polizia postale. La difesa, prima di decidere la linea da adottare, vuole capire bene quali sono stati i movimenti che hanno portato al considerevole ammanco. Si vuole stabilire se si possono configurare altri tipi di responsabilità tutti ancora da accertare. C.T.

3 ANNO II - N° 108 GIOVEDÌ 14 MAGGIO 2009


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