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ANNO IX - N° 4 - MARTEDÌ 04 GIUGNO 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Tel. e Fax 0874.698012 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

GIORNALE SATIRICO

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L’Oscar del giorno a Francesco Totaro

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Francesco Totaro consigliere regionale del Pd che, nonostante faccia parte della maggioranza, si sta battendo per evitare che Paolo Frattura possa procedere alla nomina del quinto assessore. Sta battendo, infatti, i piedi perchè non venga revocata dal Consiglio la legge regionale approvata ad ottobre scorso che prevedeva la possibilità di nomina per non più di 4 assessori. Il centrosinistra sta, invece, cercando di cancellarla per potere portare a 5 i componenti della Giunta. Al momento il no di Totaro sta rallentando la procedura.

Il Tapiro del giorno a Vittorino Facciolla

Il Tapiro del giorno lo diamo all'assessore regionale all'Agricoltura, Vittorino Facciolla. La possibilità di realizzare una mega stalla in basso Molise per 12mila manze da svezzare per, poi, rinviarle nei rispettivi allevamenti di origine, rischia di mettere ulteriormente in ginocchio l'ambiente basso molisano. Tra l'altro, per evitare lo sversamento di sostanze azotate e nitrati sui terreni bisognerà pensare anche ad un impianto a biomasse. In zona o altrove. Non si tratta propriamente di un bell''indice di sviluppo.

REGIONE

La strana posizione di Niro sul pregresso A PAG. 2

SANITA’

Stato di agitazione dei medici contro i tagli A PAG. 5

REGIONE

Frattura e il mancato programma a Unioncamera A PAG. 5


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04 giugno 2013

Votata a maggioranza la commissione d’indagine sui dodici anni di governo di centrodestra

Da Vidkun Quisling a Vincenzo Niro: il collaborazionismo molisano Michele Petraroia (pd), Salvatore Ciocca (Partito dei comunisti italiani), e Nico Ioffredi (Sel), giustizieri da anni in attesa di poter finalmente indagare sulle presunte malefatte della maggioranza di centrodestra che ha governato gli ultimi dodici anni della vita politico-amministrativa del Molise, potranno liberare tutta la loro libidine repressa partecipando ai lavori della commissione consiliare a carattere temporaneo, con compiti di indagine conoscitiva, sullo svolgimento delle politiche finanziarie e di bilancio della Regione, sulla formazione e la gestione del debito e sull’efficienza della programmazione economica-finanziaria. Un tribunale inquisitorio bello e buono e una intera classe politica sott’accusa (quella del centrodestra). Da questa commissione alla quale, per la minoranza prenderanno parte i consiglieri Sabusco, Fusco Perrella, Monaco e Manzo (quest’ultimi due in evidente stato di soggezione nei confronti di Frattura e company), non potrà che venire a galla nient’altro che il sedimento di anni politici e amministrativi complicati, complessi, contraddittori, in cui le opposizioni del tempo, oggi maggioranza inquisitoria e giustizialista, non hanno mai avuto la capacità e l’onestà intellettuale di arginare, correggere, modificare l’andamento delle cose, chiuse in se stesse e accecate dall’odio verso gli avversari. Ironia della sorte, in quella classe politica messa sotto indagine dal giustizialismo caricaturale di Frattura e company, invischiato fino alla cima dei capelli, ha fatto parte l’attuale presidente del consiglio Vincenzo Niro, il quale, ricordiamolo a lettere cubitali, ha condiviso ogni cosa, ogni virgola della maggioranza di centrodestra prima di trasmigrare a sinistra col merito di aver contribuito fattivamente al cambio della guardia

alla presidenza della giunta regionale, merito ripagato con l’agognata investitura a capo del consiglio regionale. Niro ha votato a favore della commissione che prevedibilmente concluderà il suo rapporto affermando che gli anni del centrodestra rappresentano il male assoluto, la degenerazione, il prodromo e al causa dello stato fallimentare in cui è finita la ventesima regione italiana. Situazione paradossale per Niro e per il cronista chiamato a commentare. Il quale, per trovare un minimo appoggio logico al voto favorevole di Niro contro se stesso, non può evitare il rimando storico agli esiti nefasti del collaborazionismo e, quindi, alla figura simbolo di Vidkun Quisling. Nel momento in cui non gli sarà possibile negare o disconoscere le responsabilità del recente passato e la maggioranza retta da Iorio, di cui ha condiviso fasti e nefasti, verrà strumentalmente ritenuta responsabile degli esiti delle politiche finanziarie e di bilancio della Regione, responsabile della formazione e della gestione del debito e responsabile dell’inefficienza della programmazione economica-finanziaria, Niro passerà per essere il “quisling molisano”. Un modo, poco onorevole di essere ricordato, ma sempre meglio di niente. A meno che, tutt’ora grati per l’aiuto dato a vincere, per non renderlo ridicolo, per evitargli la gogna, i giustizialisti della maggioranza, in sintonia con i membri della minoranza (che hanno tutto l’interesse che accada), preferiranno concludere l’inquisizione in una delle formule qualunquistiche della politica in cui nessuno ha torto e nessuno ha ragione, ma tutti hanno qualcosa da condividere. Nella fattispecie, il destino della ventesima regione italiana in chiave minimalista e qualunquista. Per tirare a campare. Dardo

Sabusco nominato presidente CAMPOBASSO. La Commissione consiliare a carattere temporaneo con compiti di indagine conoscitiva sullo svolgimento delle politiche finanziarie e di bilancio della Regione, sulla formazione e la gestione del debito e sull’efficienza della programmazione economico-finanziaria, è composta da quattro consiglieri di minoranza e tre di maggioranza.

L’organismo, formato dai consiglieri: per la minoranza Sabusco, Fusco Perrella, Monaco e Manzo per la maggioranza Ciocca, Ioffredi e Petraroia, ha proceduto a nominare presidente il consigliere Sabusco, vicepresidente il consigliere Ciocca e segretario il consigliere Monaco.

"Dateci le carte"

I consiglieri Monaco e Manzo chiedono gli atti sui conti regionali CAMPOBASSO. A conclusione della prima riunione della neonata Commissione d’indagine sui conti pubblici della Regione Molise, il consigliere regionale di Costruire democrazia Filippo Monaco, insieme alla collega Manzo (Movimento 5 stelle), ha chiesto al Presidente Sabusco l’accesso ad alcuni atti fondamentali per lo svolgimento del compito cui sono stati chiamati: “L’istituzione della Commissione d’indagine per verificare i conti pubblici della Regione ha valore se i consiglieri che la compongono sono a perfetta conoscenza della materia che devono analizzare – hanno affermato i consiglieri -.E’ di assoluta importanza quindi che il Presidente Sabusco fornisca ai componenti della commissione innanzitutto la relazione fatta dagli Ispettori della Ragioneria dello Stato, le osservazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri oltre le controdeduzioni e le integrazioni dell’allora Assessore al Bilancio e Programmazione Gianfranco Vitagliano. Se non conosciamo le criticità emerse da tali documenti è difficile che il nostro compito di analisi, verifica e controllo possa compiersi. Abbiamo aderito alla proposta della maggioranza di istituzione di tale Commissione nella responsabilità del nostro mandato e convinti come siamo che la trasparenza sia la prima arma per ridare credibilità all’Istituto regionale, ma abbiamo bisogno degli strumenti necessari per operare.”


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3 04 giugno 2013

Lo sviluppo? Liquami e azoto prodotti da 12mila manze Il progetto presentato da Ruta, Leva, Scarabeo e Facciolla da allocare in basso Molise farebbe schizzare alle stelle l'inquinamento

CAMPOBASSO. E così il basso Molise potrebbe ospitare qualcosa come 12.000 manze in un allevamento che prevederebbe la disponibilità di 100 ettari di terreno secondo le previsioni ma che, in verità, potrebbero esserne di più considerata la mole di nitrati prodotti da tanti animali. Il progetto "Gran Manze", una sorta di «nursery» per giovani mucche, prelevate a pochi giorni dalla nascita nelle stalle di tutt'Italia e inviate a crescere in un ambiente protetto, senza inquinanti e a basso impatto di nitrati, per farne vacche da latte da riportare nei luoghi di provenienza a un mese dal parto, è quello presentato dai parlamentari Ruta e Leva con gli assessori Facciolla e Scarabeo e che vedrebbe la firma della Granarolo. Un centro in grado di ospitare fino a 12.000 animali. Come dire: da noi scaricare in quan-

tità industriale nitrati per, poi, destinare le manze cresciute agli allevamenti produttivi in altre parti d'Italia. Chissà se Ruta e Leva così come Facciolla e Scarabeo sanno che 200 manze producono qualcosa come 5.460 chilogrammi di Nitrati e che 12mila ne potrebbero produrre oltre 327mila. Come dire, che se l'azienda in basso Molise avrebbe disponibili 100 ettari di terreno per ogni ettaro sarebbero scaricati 3.276 chilogrammi di nitrati per ettaro. Se è vero che la media nazionale vuole che tale concentrazione in zona vulnerabile non superi i 170 chilogrammi per ettaro o in zona non vulnerabile i 340 chilogrammi, il dato sarebbe spaventosamente terribile. E con quali prospettive? Con qualche manciata di posti di lavoro la parte del basso Molise interessata da 12mila manza da svezzare finirebbe con il diventare

una vera e propria cloaca a cielo aperto. Salvo a non pensare a un impianto a Biomasse in via di realizzazione o da realizzare. Del resto è stato lo stesso senatore Roberto Ruta a dire in conferenza stampa: “Il primo effetto immediato sarà quello dell’approvvigionamento, ovvero, i produttori di fieno avranno subito un acquirente sul posto, e cosi vale per tutta la filiera, non solo, sarà possibile anche implementare la produzione di energia elettrica da biomasse con gli scarti”. Questo è il destino del basso Molise? Accogliere le manze per lo svezzamento in attesa che tornino nei loro allevamenti, vedersi sommergere dal liquame prodotto che non potendolo smaltire sui terreni finirebbe in un impianto a Biomasse. Non c'è che dire: una bella programmazione per il territorio molisano.

La situazione.

I territori interessati vanno analizzati per evitare pericoli CAMPOBASSO. Prima di qualsiasi eventuale progetto intensivo di manze Basso Molise al fine di effettuare una corretta utilizzazione agronomica dei reflui zootecnici è necessario suddividere il territorio aziendale in “aree omogenee” e per ognuna di queste valutare la capacità di ricevere i reflui zootecnici. Per “unità omogenea” di gestione si intende una porzione del territorio aziendale omogenea al suo interno per: - unità geomorfologica di appartenenza o la vulnerabilità idrogeologica; - tipo di suolo prevalenti; - tipo di ordinamento colturale. Le fasi operative necessarie per individuare le aree omogenee aziendali sono le seguenti: - consultazione dei documenti cartografici disponibili; - rilevamento di campagna, se non presente, con il riconoscimento delle tipologie di suolo presenti a livello aziendale; - suddivisione della superficie aziendale in aree omogenee. All’interno di ciascun’area omogenea vanno individuati gli appezzamenti aziendali e il tipo di coltivazioni presenti.

Firmato l'accordo tra i presidenti delle due istituzioni.

CAMPOBASSO. In Molise il primo nucleo del Consiglio nazionale delle Ricerche. Si parte da qui, nella ferma intenzione di costruire una realtà organica e articolata nell’immediato futuro. È, questa, l’intesa raggiunta a Campobasso tra il presidente del Cnr, Luigi Nicolais, e il governatore, Paolo di Laura Frattura. Il vertice del più importante ente di ricerca europeo, che il 25 giugno prossimo festeggerà i 90 anni di attività, è stato ospite nella sede della giunta regionale per discutere e progettare la presenza dell’istituto in Molise. Le attività del Cnr si raggruppano in sette dipartimenti: ambiente, agricoltura, scienze chimiche, scienze fisiche, scienze biomediche, ingegneria trasporti e energia, cultura. Sono 100 i presidi distribuiti in rete su tutto il territorio nazionale e il Molise è la sola regione italiana nella quale il Cnr non ha unità operative.

Cnr in Regione, si apre la sede “Noi crediamo che la ricerca sia la base e il punto di partenza di ogni attività imprenditoriale, va da sé che la prospettiva di stringere e costruire qui in Molise un

rapporto diretto con il Cnr ci appare necessaria per colmare un vuoto evidente, per stare al passo con le altre realtà, e ci carica di entusiasmo per la straordinaria

occasione di crescita sociale, economica e culturale che rappresenta. Il Molise salirà su questo treno”. Con tanta partecipazione il governatore Frattura ha raccolto la proposta del presidente Nicolais. “Immaginare un nucleo di ricercatori e scienziati – ha aggiunto Frattura –, operativi nella nostra regione nel rispetto delle vocazioni e dei talenti del territorio, è il passo da compiere se vogliamo parlare con concretezza di sviluppo, lavoro e ripresa. Ancora di più ci coinvolge il modus operandi del Cnr: partiamo dai contenuti e non dai contenitori. Partiamo dal patrimonio umano, i nostri scienziati e i nostri ricercatori, per pensare a future strutture. È un modo di lavorare, questo, che sentiamo assolutamente nostro, con il quale coinvolgeremo imprese e Università”.


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4 04 giugno 2013

La questione. Si continua a smaltire in discarica con gravi ripercussioni per l’ambiente e i costi

Rifiuti, Molise fanalino di coda CAMPOBASSO. Dalle analisi della banca dati Mud della Camera di Commercio di Campobasso si evince che nel 2008 in regione Molise sono stati prodotti circa 624 mila tonnellate di rifiuti di cui 487 mila riconducibili alla produzione di rifiuti legati alle attività produttive e 137 mila alla produzione di rifiuti urbani e speciali assimilabili agli urbani. Dalle informazioni divulgate dal Ministero dello Sviluppo Economico si evidenzia che in Molise lo smaltimento in discarica rappresenta la forma principale di gestione dei rifiuti. I dati relativi alla gestione dei rifiuti solidi urbani della regione Molise, in termini di raccolta differenziata, non particolarmente performanti nonostante la bassa produzione pro capite, collocano la regione (6,5% di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti prodotti) all’ultimo posto nella graduatoria delle regioni per percentuale di raccolta differen-

ziata. A livello nazionale e stata raggiunta quota 30,6%, tuttavia la situazione appare diversificata nelle regioni delle diverse aree geografiche: le regioni del Nord d’Italia sono tendenzialmente quelle più virtuose con percentuali di raccolta differenziata che vanno dal 38,6% della Valle d’Aosta al 56,8% del Trentino Alto Adige, al contrario, le regioni del Sud evidenziano ancora una scarsa attenzione alla gestione differenziata dei rifiuti. L’ultimo rapporto dell’Arpa Molise sulla gestione dei rifiuti urbani del 2008 cosi recita: “La Regione Molise, calcolando i dati a disposizione per il 2008, e drammaticamente lontana da quell’obiettivo e lo è ovunque, in ogni Comune ed in ogni territorio sovracomunale, senza alcuna eccezione virtuosa o realtà degna di distinguo. Si deve rilevare, infatti, che la discarica è ancora l’unico strumento di

gestione dei rifiuti esistente in Molise e che la produzione di Cdr, di Compost, i rispettivi “di qualità”, il recupero per la differenziazione e per il riciclaggio di metalli, di carta e di plastica non sono stati assolutamente implementati, a dispetto di quanto pianificato, e che quindi i numeri e le statistiche riscontrabili sono ben lontani dagli obiettivi programmatici stabiliti. Passi avanti sono stati fatti solo nella raccolta e nella gestione del percolato e nel convogliamento ed utilizzo del biogas. Virtuosismi che sono legati ad un inflessibilità delle autorità di controllo ambientali nei confronti della gestione del percolato e alla chiara convenienza economico impiantistica legata al recupero del biogas quale combustibile idoneo alla produzione di energia”. Da qui l'infrazione europea che deve, ora, trovare una soluzione.

Mentre in molti si affannano a proporre la revisione dei territori

Regionalismo dal vizio di origine di Giuseppe Di Iorio CAMPOBASSO. Oggi si fa un gran parlare di Regioni e di ora X o di Big Bang del sistema a partire proprio da quelle più piccole come il Molise. Al riguardo va detto, intanto, che il rilancio della istituzione regionale, come asse portante della riforma dello Stato, è credibile solo a partire da una critica rigorosa dell’esperienza regionalista che fin qui abbiamo conosciuto. E questo passo l'avrebbe dovuto fare già il Consiglio regionale più che restare invischiato nelle trame di Sherlock Holmes alla ricerca di responsabili di chissà quali delitti istituzionali. Il regionalismo in Italia è stato viziato fin dalle origini da un motivo essenziale: la Carta costituzionale, come è noto, ha disegnato un assetto del decentramento locale, fondato sulla triade regioni-province- comuni, la cui attuazione è stata profondamente e irrimediabilmente alterata dal grave ritardo nell’emanazione della legge istitutiva delle stesse regioni. Nel disegno costituzionale, al di là dei limiti che possono imputarsi al titolo V della Costituzione e allo stesso compromesso stipulato dai costituenti, l’istitu-

zione delle regioni costituiva un prius logico-istituzionale rispetto all’intero riassetto dei rapporti tra Stato e autonomie locali: basti ricordare che il titolo V della Costituzione dedica ben 16 articoli alle regioni e appena due norme a province e comuni. Le regioni, in altri termini, erano previste dalla Costituzione come uno snodo essenziale della articolazione del sistema istituzionale, a partire dal principio della loro “autonomia finanziaria” di cui all’ar-

ticolo 119 Cost. L’ispirazione regionalista della Costituzione è stata invece disattesa. Le regioni sono state istituite con 24 anni di ritardo e in termini tali da ridurne gravemente il ruolo. Così le regioni, già allo stato nascente, si sono trovate a cercare l’impossibile combinazione tra principio della responsabilità politica e irresponsabilità finanziaria. Tutto ciò ha viziato fin dalle origini l’esperienza regionalista. Nel periodo della espansione del debito pubblico le

regioni si sono trovate infatti a gestire un volume rilevante di risorse finanziarie, divenendo agenzie decentrate della spesa pubblica. Alcune regioni hanno gestito tale funzione garantendo livelli adeguati di responsabilità ed efficienza, nel quadro di organiche politiche di programmazione. Altre regioni hanno perseguito una politica di spesa più disinvolta, contando su puntuali rimborsi a piè di lista. Quando si è posto il problema del contenimento del debito pubblico, la situazione si è rovesciata: l’irresponsabilità finanziaria si è tramutata in impotenza politica. Il taglio delle risorse e la logica della finanza derivata e in grandissima parte vincolata dal centro quanto alla destinazione, hanno posto le regioni nella condizione di soggetti subalterni. Ecco perchè oggi è necessario garantire una pre-condizione: la costituzione di forti e autorevoli soggetti politico-istituzionali a livello regionale, capaci di essere protagonisti del processo della riforma anche perché legittimati da un nuovo sistema elettorale. Questo è il primo passo concreto verso una riforma fin qui diffusamente predicata ma per nulla praticata. E ciò per una ragione tanto semplice quanto inconfutabile: non si fanno riforme autonomiste e federaliste per volontà di un centro illuminato, ma perché esistono soggetti interessati a farle camminare nella realtà.


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04 giugno 2013

Obiettivo della Camera di Commercio di Campobasso nel 2008, di nuovo nelle mani di Paolo di Laura Frattura. Ce la farà?

Progetti strategici, in sinergia con le istituzioni regionali e nazionali Ridurre la frammentazione del modello insediativo e produttivo, favorendo l’aggregazione e l’intersettorialità fra le piccole e medie imprese. Un cumulo di chiacchiere Sentite cosa ha dichiarato nel 2008 l’allora presidente della Camera di Commercio, Paolo di Laura Frattura:“Quest’anno vedrà l'Ente sempre più protagonista dello sviluppo dell’economia locale tramite progetti strategici da realizzare in sinergia con le altre istituzioni locali, regionali, nazionali e con il mondo imprenditoriale nell’ottica di costruire una <filiera delle istituzioni> che eviti inutili duplicazioni e frammentazioni di servizi che disorientano gli utenti ed appesantiscono gli oneri burocratici. Tutto ciò richiede un’istituzione camerale al passo con i tempi, governata con logiche di tipo aziendalistico e punto di riferimento per il tessuto imprenditoriale, in grado di indirizzare gli imprenditori, i professionisti e tutti gli attori del mondo economico verso l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione su cui tutto il sistema camerale sta investendo, in quanto fattori imprescindibili per la competitività del si-

stema socio-economico”. Belle parole,come gli capita di pronunciare, ma alla resa dei conti mai un risultato che le conforti nella verità. Siamo andati alla ricerca del potenziamento dei servizi innovativi alle imprese, del miglioramento del sistema territoriale, dello sviluppo della ricerca, della formazione, delle competenze imprenditoriali, della semplificazione amministrativa in stretta relazione con le linee strategiche di “Industria 2015”, in cui il Governo nazionale individuava nelle reti di impresa, nella finanza innovativa e soprattutto nei Progetti di Innovazione Industriale i nuovi strumenti per garantire il riposizionamento strategico del “Sistema Italia” nell’ambito dell’economia mondiale, globalizzata, e fortemente competitiva. Di tutto questo ben di Dio non c’è traccia in giro nel Molise. Né, d’altronde, abbiamo potuto constatare la riduzione

della frammentazione del modello insediativo e produttivo (oggi fortemente in crisi!), con la consequenziale aggregazione e intersettorialità fra le piccole e medie imprese che, detto tra noi, si vanno riducendo a vista d’occhio. Meno che mai abbiamo trovato riscontro dello sviluppo dei sistemi, delle filiere, dei settori e dei comparti ad alta specializzazione come s’era ripromesso il presidente della Camera di Commercio nel 2008, prima che, con lo stesso piglio garibaldino, intraprendesse la carriera politica, senza porsi troppi scrupoli sulla compagnia di cui s’affianca. Come presidente della Camera di Commercio non gli è andata bene. Proverà a farcela dalla poltrona sicuramente più prestigiosa (e remunerativa) della presidenza regionale. Sperando, noi molisani, che non replichi l’insuccesso. Dardo

I sanitari sono sul piede di guerra per la riduzione dei servizi

Sanità, nessuno ferma i tagli

CAMPOBASSO. La volontà di radere al suolo buona parte del sistema sanitario regionale era già insita nella decisione del Consiglio dei Ministri di nominare lo scorso 17 giugno Filippo Basso, in qualità di Commissario ad acta della sanità per l’adozione e l’attuazione degli obiettivi prioritari del piano di rientro e dei successivi piani operativi. Qualcuno, addirittura, ritenne di brin-

dare dinanzi alla scelta del governo senza rendersi conto di quanto si stava mettendo in essere. Perchè va bene il ridisegno dell'ossatura, nei solchi pur rispondenti a restrizioni e a contenimenti della spesa, così come del resto accaduto in altre regioni, ma pur sempre coniugare l’austerity con la qualità dei servizi offerti all’utenza. Tale obiettivo, però, è stato mancato ed è

questa la ragione alla base di un malcontento generale che raccogliamo quotidianamente su tutto il territorio. Nessuno mette in discussione la necessità di rimodulare la sanità molisana secondo quanto disposto dalla Spending Review ma non è possibile accettare i tagli inferti ai servizi in risposta a mere logiche contabili: la salute dei cittadini non può essere condizionata da calcoli ragionieristici. La necessità di ridurre la spesa pubblica deve colpire gli sprechi ovunque siano individuati ma non assestare colpi senza nemmeno conoscere la realtà del sistema molisano. I soli tagli pensati dai commissari aumenteranno i costi da destinare alla mobilità passiva verso i centri ospedalieri extraregionali e ridurranno gli ospedali molisani a scatole di cemento sottoutilizzate e non in grado di dare risposte adeguate alle richieste sanitarie dell’utenza, costretta a fuggire verso ospedali più efficienti delle vicine regioni. La proposta Basso relativamente alla rete ospedaliera oltre ad essere fortemente restrittiva, seguendo logiche esclusivamente ragionieristiche, individua

I sindacati proclamano lo stato di agitazione

"Troppi tagli, a rischio i servizi" CAMPOBASSO. Sulla questione sanità, intanto, le organizzazioni sindacali Emac, Assomed,Asmd, Fials e Fmv hanno proclamato lo stato di agitazione contro i tagli che finiscono con il peggiorare la situazione sanitaria molisana. Sull'argomento, poi, terranno una conferenza stampa giovedì 6 giugno. Mettono in luce le difficoltà dei medici a garantire prestazioni di qualità e, soprattutto, tempestive dopo i tagli previsti con il Piano di rientro e, ora, con il documento del commissario Basso. Per questo, chiedono alle forze politiche di farsi interpreti dello stato di malessere.

un'unica direzione sanitaria, quale centro di gestione dell’intera offerta ospedaliera; un primo passo verso la riduzione dei presidi operativi oggi sul territorio regionale, fino ad arrivare all’istituzione di un unico ospedale, non tutelando così il diritto dei molisani all’accesso ad una sanità pubblica funzionale e vicina al cittadino.


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Campobasso

04 giugno 2013

Sarebbe opportuno riprendere il discorso sul Programma d'azione per lo sviluppo sostenibile dell'Appennino ("Appennino Parco d'Europa") e sul coordinamento nazionale dei tratturi e della civiltà della transumanza

La Provincia ha tutto per ricominciare La rete tratturale e la civiltà della transumanza molisane trasudano storia e ricche di reperti che potendo scampare al pericolo di ulteriori manomissioni e predazioni, qualora il nuovo governo regionale voglia distinguersi da chi lo ha preceduto, si pongono come una delle poche risorse naturali, ambientali e turistiche che possono identificare il Molise e farlo apprezzare. Oggetto di interesse culturale e, governato con raziocinio e saggezza, richiamo per un turismo non di massa ma di nicchia, nel senso stretto del termine: per cultori e amatori di un ambiente naturale per buona parte preservato; per cultori ed amatori di tradizioni folcloristiche ed enogastronomiche; per cultori ed amatori dell’artigianato artistico (legno, pietra, rame, ferro, acciaio traforato eccetera); per cultori ed amatori di storia sannita e romana. Peculiarità, queste, che nella rete tratturale si amplificano dando prestigio al turismo rurale, soprattutto se sarà possibile far riemergere il Programma d'azione "Appennino Parco d'Europa". Per il quale la Provincia di Campobasso, cogliendo al volo il decreto del ministero dell'Ambiente, d'intesa con il ministero per i Beni e le attività culturali, con il ministero delle Politiche agricole e forestali, con le regioni Abruzzo, Basilicata, Campania, Lazio, Molise e Puglia e con gli Enti Parco nazionali interessati, si era detta disponibile all’istituzione di un coordinamento nazionale dei tratturi e della civiltà della transumanza. Un atto di coraggio di Nicola D’Ascanio reso possibile dalla certezza di avere, il Molise, e la provincia di Campobasso in termini sostanziali, una buona parte dei tratturi dell’Appennino, arrivando finanche a proporsi capofila. Ed anche un atto di responsabilità di chi confida nelle prerogative di cui dispone e una dotazione di valori storico-culturali, risorse ambientali e reperti documentali identificabili. Più che valide motivazioni, crediamo, ancora oggi, perché gli amministratori di Palazzo Magno tornino alla carica e non ammainino bandiera. Dinanzi alla penuria di iniziative della Provincia di Campobasso sulla scena istituzionale molisana in questa sua ultima transizione amministrativa, è del tutto lecito sperare che si vada a ritroso a cercare ciò che, per un motivo e per l’altro, senza stare a sottilizzare, è andato perduto per strada.

E’ lecito sperare che si vada a ritroso a cercare ciò che, per un motivo e per l’altro, senza stare a sottilizzare, è andato perduto per strada

Da qui l’invito a riprendere il discorso sul Programma d'azione per lo sviluppo sostenibile dell'Appennino ("Appennino Parco d'Europa") e sul coordinamento nazionale dei tratturi e della civiltà della transumanza. Collegando ai tratturi gli itinerari turistico-culturali individuati dal Consiglio d'Europa in Italia tra cui, vogliamo ricordarli, fanno spicco "La rotta dei Fenici" e "La via Francigena”. Quest’ultima corrisponde ai percorsi che da varie parti d'Europa e d'Italia raggiungevano Roma, capitale della cristianità. Bene, il Molise e la parte territoriale della provincia di Campobasso hanno titolo, eccome!, per darle impulso nella parte in cui – ed è forse la più marcatamente significativa – passava per le nostre contrade. Anche questa iniziativa “ad adiuvandum” della ripresa e del rilancio del progetto “Appennino Parco d’Europa”. Dardo

Teatro a scuola per fine anno Miseria e Nobiltà al Marconi

Fine anno pieno di impegni per il tecnologico “Marconi” di Campobasso. MERCOLEDI’ 5 giugno p.v. dalle ore 11,00 presso l’Aula Magna dell’Istituto un nutrito gruppo di studenti iscritti all’indirizzo di Elettronica presenteranno una INVENZIONE che concerne gli automi industriali applicati nello specifico al campo musicale, nella stessa giornata inizio ore 20,30, altri studenti, contaminati con i docenti,

daranno vita allo spettacolo teatrale in due atti “ Miseria e Nobiltà” di Edoardo Scarpetta presso l’Auditorium della Scuola Igino Petrone di Campobasso. Spettacolo previsto inizialmente per il 4 giugno presso il Castello Monforte ma “traslocato” in altra sede per le avverse condizioni atmosferiche. Considerata la valenza delle iniziative si ringrazia anticipatamente per la diffusione delle notizie.

Corpus Domini.

Il vernacolo campobassano in musica ha fatto da corollario al concerto di Giò diTonno Anche se è stato il tempo non troppo clemente a fare da padrone al del Corpus Domini 2013 caratterizzato soprattutto dal “gran rifiuto” del Presidente della Regione a salire a palazzo di città per il saluto alle macchine dei Di Zinno, ma soprattutto alla città, ad infiammare la serata finale ci ha pensato Giò di Tonno che ha riempito piazza San Giorgio. Protagonista indiscusso dello scenario musicale italiano il cantautore pescarese vincitore del Festival di San Remo, che ha dato vita al gobbo di Notre-Dame sulle musiche di Cocciante oltre che di altre performance televisive è stato particolarmente apprezzato dal pubblico locale, il quale, prima e dopo il concerto, ha avuto una sorpresa. Un qualcosa di locale che, solo in occasione di Sant’Antonio Abate è possibile ascoltare perché testimonianza di una cultura tutta campobassana. La notizia che doveva essere una sorpresa è divenuta in poche ore di pubblico dominio, il gruppo musicale di Nicola Mastropaolo, ultimo dei vernacolieri musicali ha aperto e chiuso la serata con il repertorio di canzoni ma soprattutto con le “maitunate” che l’hanno reso particolarmente gradevole al pubblico perché a suon di musica bersaglia i politici che, non si sottraggono assolutamente alle frecciate del bravo e attento menestrello. Accompagnato dall’inseparabile Antonio Mandato l’Amstrong del cazù, e da talentuosi della fisarmonica e della chitarra l’erede della musica campobassana ha dato la giusta nota a chi ha affollato la piazza antistante il palazzo di città dove per l’occasione è stato allestito il palco per il concerto. Un percorso musicale che ha fatto da cassa armonica alle note che sono salite lungo le vie del borgo che siamo sicuri non ha disdegnato quello che è un pezzo di tradizione che ha preso, anche se per poco, il posto dei suoni moderni. Una tradizione che Nicola Mastropaolo ha fatto riscoprire grazie al vernacolo saggezza dei popoli e cultura a tutti gli effetti. Massimo Dalla Torre


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Campobasso

04 giugno 2013

Troppi impianti istallati sul maniero emblema della città

Castello Monforte, basta con le antenne CAMPOBASSO. Un Castello Monforte, ormai, destinato a base per le antenne di ogni specie. E' quello che salta evidente all'occhio di chi si porta nella parte alta della città alla ricerca di uno spazio che non sia quello frenetico della vita in basso. E cosa si trova? Antenne, fili, tiranti e la stazione metereologica dell'Aereonautica. E' possibile che un monumento nazionale, un maniero che identifica la stessa città capoluogo di Regione possa essere considerato la piattaforma di tutto questo? Noi crediamo proprio di no e, per questo, da tempo che andiamo sottolineando la necessità che quella foresta di antenne che caratterizza da tempo il castello venga immediatamente spazzata via. Tra l'altro, va detto, che anche il dipartimento dell'Aereonautica ha espresso il proprio parere favorevole allo spostamento della stazione in altra sede. Certo, evidentemente, avrà chiesto al Comune uno sforzo finanziario per accelerare il trasferimento. Ed è questa l'occasione per chiudere una partita che si trascina da anni e che permetterebbe il recupero della parte più alta della torretta di guardia. Lo stesso dicasi per gli altri ripetitori ed antenne che non si sa nemmeno se i proprietari degli impianti paghino un fitto, almeno, adeguato considerato che trattasi di un monumento nazionale. L'amministrazione comunale non può fare finta di ignorare il problema o di rinviarlo alle calende greche. Il castello Monforte deve tornare ad essere quello che era un tempo. Anzi, va valorizzato ulteriormente con piccoli interventi, come la realizzazione del ponte levatoio e la stradina che lo costeggia che hanno un costo irrisorio ma che ne andrebbero a valorizzare le sue caratteristiche. Al pari della possibilità di usufruire dei torrioni ai quattro lati. Ma se un Comune non riesce a risolvere una questione come questa è nelle condizioni di affrontare temi ben più scottanti e difficoltosi?

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Scannette all’erta

L'integrazione europea in 250 scatti Al circolo Sannitico, cittadinanza in Europa dall'antichità a oggi" e "l'Italia in Europa – l'Europa in Italia Fino al 6 giugno è ancora possibile visitare presso il Circolo Sannitico a Campobasso le mostre promosse dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento Politiche europee in tutta Italia. Il Molise, grazie al Centro di informazione Europe Direct della Provincia di Campobasso e all’USR Molise, ha avuto l’pportunità, primo caso in Italia, di ospitare entrambe le mostre. L'iniziativa s'inquadra nell'ambito delle attività dell'Anno europeo dei cittadini volto a promuovere la consapevolezza dei diritti derivanti dalla cittadinanza europea e la conoscenza della cittadinanza stessa. Tale conoscenza non può infatti prescindere dalla comprensione delle molteplici forme e significati assunti dalla cittadinanza in Europa, nelle diverse epoche storiche. La mostra "CITTADINANZA IN EUROPA DALL'ANTICHITÀ A OGGI" è volta a illustrare il concetto di "cittadinanza" nelle diverse valenze assunte nel corso delle differenti epoche, dal periodo grecoromano fino all'età moderna. La mostra è promossa da Parlamento europeo, Commissione europea, Dipartimento Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in collaborazione con il Mi-

nistero degli Affari Esteri, e a cura del Ministero per i Beni e le Attività culturali. La mostra ripercorre le varie tappe dello sviluppo storico della cittadinanza – muovendo dalla politeia greca e dalla civitas romana - fino alla elaborazione del concetto moderno di nazione e quindi alla creazione dell'Unione Europea con i relativi trattati. La mostra "L'ITALIA IN EUROPA – L'EUROPA IN ITALIA. STORIA DELL'INTEGRAZIONE EUROPEA IN 250 SCATTI" è promossa dal Dipartimento Politiche Europee ed è stata allestita in di-

verse località italiane nel corso degli ultimi anni. La mostra ritrae in 250 scatti i momenti più salienti dell'integrazione europea dalla Guerra Fredda ad oggi. La costruzione dell’Europa inizia subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, dagli accordi presi tra i sei Stati fondatori, tra i quali l'Italia, per garantire la pace in Europa, e prosegue fino agli avvenimenti più recenti. L'obiettivo della mostra è quello di far conoscere, attraverso l'aiuto di immagini storiche, non solo l'Europa ed il ruolo dell'Italia all’interno dell’UE, ma soprattutto il "valore aggiunto" dell'essere

Un piacevole sole ha riscaldato la giornata del Corpus Domini, asciugando strade e malumori, dopo la pioggia dei giorni che l’hanno preceduta. I Misteri hanno potuto volteggiare nel cielo azzurro, tenendo lontane le nuvole. Calda anche l’aria, persino di sera, quando in piazza Municipio Giò Di Tonno ha dato prova di sé e del suo alto livello musicale oltre che professionale.Un discreto pubblico, rimasto fedele sino alla mezzanotte, ha seguito con partecipazione il concerto che si è arricchito di un gradevole fuori programma: prima e dopo l’esibizione dell’artista abruzzese sono saliti sul palco cinque campobassani, guidati da Nicola Mastropaolo, indiscusso leader della maitunate campobassane. Va detto che sul principio era parsa più di una semplice forzatura la presenza dei cinque nostri concittadini, apparsi fuori luogo ai più. Ma poi la loro musica è arrivata dritta a destinazione, coinvolgendo i presenti prima con canzoni campobassane e poi con le fortunate maitunate. Che se ben studiate e con l’uso del giusto freno sono da considerare non robetta da osteria, ma tanta roba anche di piazza. Se i Misteri hanno rapito le attenzioni generali, come al solito è stato poco gradito il disordine creato dall’ondata di venditori abusivi che hanno occupato strade, marciapiedi e soprattutto passaggi. Determinando disagi tra la folla. Che è stata numerosa più di quanto fosse lecito attendersi, dato il brutto tempo del periodo. Certo, si poteva fare meglio e di più, ma in tempi di vacche magre può andar bene anche ciò che la città ha offerto alla gente. I forestieri sono rimasti entusiasti, rapiti dalla marcetta e da quei carri senza ruote che hanno animato l’intera mattinata. (Pipò)

cittadini europei. Le foto e le didascalie consentono di svolgere un percorso completo per comprendere gli aspetti storici, politici, economici ed istituzionali del processo di integrazione europea. Trento Crotone, Trapani, Pordenone, Urbino, Venezia, Cosenza, Napoli, Modena, Nuoro Palermo, Genova, Isernia, Firenze, Padova, Reggio Calabria, Pisa, Siena, Aosta, Catania, sono solo alcune delle città italiane che hanno già ospitato la mostra che è stata vista da migliaia di persone.



ANNO IX - N° 4 - MARTEDÌ 04 GIUGNO 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA

ISERNIA L’Oscar del giorno a Giovanni Monaco

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Giovanni Monaco presidente provinciale della Coldiretti di Isernia. Da tempo si sta battendo per i giovani in agricoltura e per la necessità di sostegni a quanti avviano un'azienda nel comparto. Non da sottovalutare, ancora, la sua opera a favore di quello che resta del Consorzio agrario del Molise che ha riportato in bonus e che si accinge, ora, a riaprire alcune agenzie nei centri maggiori a partire da Campobasso. Un plauso all'azione posta in essere non comune in questo momento di congiuntura economica.

Il Tapiro del giorno a Luigi Mazzuto

Il Tapiro del giorno lo diamo a Luigi Mazzuto. Il segretario provinciale del Pdl non ha ancora proceduto ad un'analisi politica su quanto accaduto a Isernia dopo il responso elettorale delle Comunali. Sarebbe stato, invece, il caso che il rappresentante del Pdl avesse proceduto ad una prima analisi del voto anche per capire cosa non ha funzionato nel partito di centrodestra e del troppo tempo trascorso prima che si arrivasse alla definizione della candidatura a sindaco di D'Apollonio. E' semplicistico sostenere solo come il risultato comunque sia da ascrivere al candidato.

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Isernia

04 giugno 2013

Il rebus. Il neo sindaco ha la necessità di fare la quadra con i partiti della coalizione per la Giunta

ISERNIA. Giunta a quattro, a sei, a sette o ad otto. Solo nove, il numero masssimo, al momento nessuno lo ha fatto. Se ne dicono tante sulla composizione della nuova giunta comunale dell’era Brasiello che davvero è difficile formulare qualunque previsione. Intanto, però, partendo dalle prese di posizione ufficiali, ce ne sono almeno un paio che meritano attenzione. La prima è quella di Fabio Serricchio, candidatosi come indipendente nella lista di Sel, che afferma senza mezzi termini che Brasiello deve proseguire quanto fatto da De Vivo che puntò sulle competenze e su un esecutivo snello formato solo da tecnici di provata esperienza. Per il numero quello ideale sarebbe quattro, ma l’obiettivo sembra difficile da raggiungere perchè quella di Brasiello, contrariamente a De Vivo, è stata una vittoria completa e politica, come sindaco e come schieramento. Quindi difficile pensare al coinvolgimento di tecnici. Il centrosinistra, a Isernia, vuole

Brasiello alle prese con i numeri Quanti gli assessori da nominare? amministrare il comune lanciando un preciso messaggio di continuità politica con l’esperienza Veneziale-Caterina, circa un decennio, dal ’93 al 2002. Quindi una giunta che rifletta lo schieramento di Centrosinistra al completo delle sue componenti moderate, quelle che, come ricorda Mimmo Izzi, dell’Udc, hanno consentito a Brasiello di evitare il ballottaggio per un pugno di voti. Quindi si va verso una giunta multicolore o arcobaleno che, sicuramente, rappresenterà tutte le componenti. E, a tal proposito, per i Democratici prende la pa-

rola Nicolino Colicchio del coordinamento provinciale del Pd che chiede al suo partito di fare solo il nome di donne per gli incarichi in giunta o alla presidenza del consiglio. Sarebbe, dice Colicchio, un notevole segnale di cambiamento. Difficile pensare però che Sposato e Amendola siano d’accordo. A Venafro, invece, non c’è materia del contendere: giunta a quattro, con almeno una donna. Vicesindaco Alfredo Ricci, questa per ora l’unica certezza. Per il resto si vedrà e anche per questo Sorbo ha deciso di prendersi tutto il tempo necessario anche per l’esordio in consiglio

L'appello al ministro della Pubblica Istruzione firmato da numerosi docenti.

“Ridare dignità alla scuola” ISERNIA. Oltre 240 docenti della Provincia di Isernia appartenenti al Circolo Didattico San Pietro Celestino di Isernia, Scuola Primaria San Giovanni Bosco di Isernia, Scuola Secondaria di Primo Grado Andrea d’Isernia, Scuola Secondaria di Primo Grado Roccamandolfi, Istituto Secondario di Secondo Grado Cuoco di Isernia, Liceo Classico Fascitelli di Isernia, Liceo Scientifico Majorana di Isernia, Liceo Artistico Manuppella di Isernia, hanno inviato al Ministro della Pubblica Istruzione la seguente lettera: “Egregio Ministro, i docenti che firmano questo documento, riunitisi a Isernia l’8 febbraio 2013 per confrontarsi sulle sofferenze della Scuola e della loro professione e in continuo contatto tra loro anche nei mesi successivi, Le chiedono di chiarire subito e in modo inequivocabile la Sua posizione, e quella del governo di cui Lei è membro, nei riguardi della Scuola Pubblica e nei confronti di quella Privata. Voglia, cioè, indicare, nel modo più nitido possibile, la via che vorrà percorrere per migliorare la qualità dell’insegnamento e per ridare dignità al ruolo dell’insegnante della Scuola Pubblica Italiana. Le chiedono, inoltre, tenuto conto del grave danno

prodotto dal suo predecessore, e dal Premier uscente, all’immagine dell’insegnante italiano (che, secondo i luoghi comuni più abusati, lavora 18 o 24 ore alla settimana, gode di periodi di vacanza di oltre due mesi ecc.), di mettere in atto una campagna di comunicazione istituzionale che illustri all’opinione pubblica il ruolo e le funzioni dell’insegnante che non solo sostiene le 18 o le 24 ore di insegnamento con almeno altrettante ore di preparazione delle lezioni e di aggiornamento ma che, per esempio, lavora in edifici non sicuri e assume responsabilità di controllo dei minori senza alcuna indennità aggiuntiva (si pensi ai viaggi di istruzione e alle uscite didattiche); promuove il proprio aggiornamento a sue spese senza alcuna possibilità di detrarre dalla denuncia dei redditi persino i libri che servono al miglioramento del suo livello professionale, incontra spessissimo dirigente scolastico, colleghi e genitori in ore e ore annuali di riunione (consigli, collegi, dipartimenti, incontri scuola-famiglia ecc.). Voglia collaborare con noi per migliorare la società. Ciò non può essere fatto senza investire sulle giovani generazioni e, dunque, sulla Scuola”.

Una situazione inaccettabile.

Ente Parco, ritardi incomprensibili Alberto D’Orazio* Ad un anno dalla scadenza dei mandati del Presidente e del Consiglio Direttivo, l'amministrazione dell'Ente Autonomo Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise è ancora affidata al Commissario Straordinario. Il ricorso alla gestione commissariale dovrebbe avere carattere di assoluta eccezionalità ed essere attivato in presenza di situazioni di particolare difficoltà operative dell'Ente. Non è questo il caso del più antico parco nazionale italiano che ha, da tempo, recuperato un corretto andamento amministrativo e gestionale, confermato da bilanci in regola, tempestivamente presentati ed approvati dal ministero vigilante. Il commissariamento ha quindi una natura meramente burocratica, frutto di una prassi divenuta inaccettabile: in barba al dettato della Legge 394/91, che prevede il rinnovo degli organi ENTRO la scadenza del loro mandato, il Ministero dell'Ambiente ha nominato un Commissario avviando, presumibilmente (ma al riguardo non vi è certezza, visto il tempo trascorso), le procedure per il rinnovo degli organi dell'Ente. Non è la prima volta che accade. Non è il Pnalm l'unico Parco italiano a cui viene riservato questo trattamento. E, fatto ancora più preoccupante, tutto questo accade nella totale indifferenza delle organizzazioni rappresentative dei parchi e delle associazioni ambientaliste, attente ormai soltanto a non disturbare il manovratore di turno. L'amministrazione dell'Ente, per quanto possano essere corretti i comportamenti del Commissario, rimane priva del contributo delle rappresentanze territoriali nonché delle competenze scientifiche e tecniche che, di solito, si esprimono in un Consiglio Direttivo. Non solo, ma la mancanza di una figura istituzionale come quella del Presidente, priva l'Ente di un punto di riferimento certo, legittimato e autorevole. Tutto ciò determina uno stato di incertezza e di precarietà che condiziona la stessa capacità dell'Ente di programmare e gestire in modo efficace le proprie attività. Questa situazione non è più accettabile. La Comunità del Parco, che ha da tempo provveduto ad effettuare le designazioni di sua competenza, rivolge un preoccupato appello al Ministro dell'Ambiente affinchè provveda con la massima urgenza ad avviare o a sollecitare la conclusione delle procedure previste per il rinnovo degli organi dell'Ente. L'Assemblea ha nel contempo auspicato una visita del Ministro dell'Ambiente al Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise per un confronto sulle problematiche più attuali che interessano l'area protetta più antica d'Italia. Il Presidente, formalizzerà l'invito al Ministro Orlando unitamente all'inoltro della mozione sul rinnovo degli organi. *Presidente della Comunità del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise


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Termoli

04 giugno 2013

“Ripubblicizzazione Acqua”, opposizione chiede consiglio comunale monotematico L’ad dello Zuccherificio Alfieri verrà ascoltato in commissione consiliare regionale LITORALE – L’Amministratore delegato dello Zuccherificio del Molise, Alberto Alfieri, sarà ascoltato in Commissione consiliare regionale. Dopo la sua richiesta è stato il presidente del Consiglio regionale Vincenzo Niro ha portare all’attenzione dei capigruppo a palazzo Moffa, i quali all’unanimità hanno accolto la richiesta. L’audizione è stata fissata per mercoledì 12 giugno alle ore 16, e Alfieri riferirà su quanto avvenuto nella gestione dell’azienda e quali saranno i passi futuri.

TERMOLI - Come concordato con le Associazioni e i cittadini che stanno lavorando sulla questione della ripubblicizzazione del Servizio Idrico Integrato, i consiglieri comunali di opposizione hanno preparato la richiesta di Consiglio comunale monotematico aperto sulla questione "Ripubblicizzazione Acqua", che è stata protollata e lasciata a disposizione di tutti i Consiglieri comunali che, se riterranno, potranno firmarla. All’ordine del giorno del Consi-

glio si dovrebbero trattare: “Cambio statuto – acqua bene comune”; “Mandato alla Giunta ripubblicizzazione servizio idrico”. L’opposizione chiede inoltre di aggiungere entro 15 giorni dall'approvazione del documento presentato, modificando lo Statuto Comunale attuale, un articolo nella sezione dei principi generali che riporti il seguente testo:”Il Comune di Termoli riconosce il diritto umano all'acqua, ossia l'accesso come

diritto inalienabile, quindi lo status dell'acqua come bene pubblico e di interesse generale”. Infine si chiede di mettere in campo “ogni azione utile affinché il Servizio Idrico Integrato della città sia gestito, dopo la scadenza del prossimo 30 giugno, da una Azienda Speciale di Diritto Pubblico la cui proprietà sia della stessa città e/o consortile con altri Enti Locali regionali o di proprietà della Regione Molise.

Aperte le iscrizioni alla manifestazione canora “Il Castello d’argento” TERMOLI – Anche quest’anno si è dato il via alla programmazione de “Il Castello d’argento”, manifestazione canora dedicata ai bambini e alla musica. Da 17 al 19 giugno presso l’Auditorium di Santa Maria degli Angeli si terranno le selezioni di una manifestazione aperta a tutti i bambini, di età compresa tra i 4 e i 12 anni. Le iscrizioni alle se-

lezioni si possono effetuare presso la Vida, dove Nicolino Cannarsa, ideatore e curatore dello spettacolo, ha iniziato le prove e si occupa di tutti coloro che vogliono partecipare. I bambini che si sottoporranno alla selezione dovranno presentare due o tre canzoni tratte da “Lo Zecchino d’Oro” o un brano delle sigle dei cartoni

336 pagine € 19,90

di Giuseppe Saluppo

Croce Rossa chiede una propria sede URURI – Il Presidente del Comitato Provinciale della Croce Rossa Italiana, Giuseppe Alabastro, si è incontrato il sindaco della cittadina del basso Molise, Luigi Plescia, chiedendo una idonea sede ad esclusivo uso della locale sezione della Croce Rosa, allo scopo di potenziare i servizi per la cittadinanza. Per il prossimo futuro la sede ururese della Croce Rossa ha in calendario nuovi progetti quali il potenziamento del settore emergenze e protezione civile, il servizio socio-sanitario, i trasporti con l’aumento del parco automezzi e nuovi corsi e corsi di alta specializzazione. Come ha sottolineato Alabastro, i volontari Cri di Ururi vanno lodati per il lavoro che hanno sempre svolto in ambito locale e nazionele assicurando la loro presenza nelle varie emergenze che hanno interessato il territorio nazionale.

animati. Al termine della selezione i 27 canterini scelti si esibiranno nelle tre serate e in ogniuna di queste saranno selezionati i 5, per un totale di 15, che gareggeranno nella finalissima del 21 luglio alle scalette del Foclkrore accompagnati da un piccolo coro di bambini diretto e curato da Nicolino Cannarsa.

Dove acquistare il libro CAMPOBASSO - Via Normanno, 14 - presso La Gazze a del Molise dal Lunedì al Venerdì, ore 10.00 / 13.00 e 16.00 / 20.00 Presso il Bar del Terminal Presso le Edicole di: Piazza della Repubblica - Via Scardocchia - Via Lombardia ISERNIA - Piazza della Repubblica - presso l’Edicola della Stazione TERMOLI - Via M. Pagano, 46 - Libreria Dolce Stil Novo


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Termoli

04 giugno 2013

Consiglio comunale: Nazario Malerba rassegna le dimissioni per impegni di lavoro TERMOLI – Il consigliere comunale Nazario Malerba ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di consigliere comunale e al suo posto subentrerà Enrico Miele. “Con la presente – scrive Malerba – comunico al sindaco di Termoli, Basso Antonio Di Brino ed al Presidente del Consiglio comunale Alberto Montano, nonché a tutti i componenti del Consiglio, le mie dimissioni dalla carica di Consigliere comunale. Le motivazioni che mi portano a questa decisione sono strettamente dettate da consistenti impegni lavorativi che mi vedono sempre più impegnato a svolgere il proprio lavoro lontano da Termoli e fuori regione. La situazione socio-economica che si è venuta a creare rende davvero difficoltoso per noi giovani tro-

vare una collocazione lavorativa all’interno della società locale e spesso si rende necessario trovare lavoro in realtà lontane dalla nostra regione. Ho cercato di conciliare con impegno e dedizione le mie attività lavorative con quelle amministrative, ma nonostante i miei sforzi, la lontananza mi impedisce di esercitare in maniera costante il ruolo di consigliere comunale. Credo che ogni Consigliere per svolgere al meglio il proprio compito debba necessariamente garantire un'assidua presenza sul territorio, ma proprio quest'ultima richiede una disponibilità ed una flessibilità in orari e spostamenti che in questo momento faccio davvero molta fatica a garantire ed è per questo che con grande rammarico e nel rispetto del ruolo istituzionale ri-

vestito, responsabilmente ritengo opportuno rassegnare le mie dimissioni. Sono davvero orgoglioso di aver ricoperto questo ruolo e ringrazio tutti i cittadini che hanno avuto fiducia in me, in rappresentanza dei quali ho cercato di dare a questa amministrazione sempre il massimo impegno che ho potuto e sono certo

Nuovamente visibili ai pellegrini le reliquie di San Pio SAN GIOVANNI ROTONDO - Sono stati migliaia i pellegrini che hanno preso parte alla messa solenne, celebrata dal cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle cause dei Santi, nella nuova chiesa di Renzo Piano per l'avvio dell'ostensione delle reliquie di San Pio che da domenica sono esposte per sempre. Dunque dopo tante telefonate, e-mail e lettere con le quali i fedeli chiedevano che le spoglie del Santo fossero visibili, In accordo con la Diocesi di Manfredonia Vieste San Giovanni Rotondo si è così deciso per una nuova esposizione questa volta permanente. Il corpo di san Pio resterà nello stesso luogo, cioè nell'intercapedine del plinto centrale della chiesa inferiore, custodito in un'urna di vetro. Dopo la celebrazione della santa messa che ha avviato l’ostensione perenne e poi l’omaggio dei frati, dei concelebranti, delle autorità, reso all’urna di San

Pio da Pietrelcina, è iniziata ufficialmente l'esposizione delle spoglie del Santo. “Auspichiamo che i pellegrini che vengono a San Giovanni Rotondo, sostando davanti alle spoglie mortali del Santo cappuccino - ha detto l’arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, mons. Michele Castoro, salutando il cardinale Angelo Amato - avvertano il richiamo e il monito ad una vita santa, vissuta nella fedeltà a Cristo e nell’amore alla chiesa”. Esaudite le richieste dei fedeli le spoglie del frate delle stimmate sono nuovamente visibili dopo i 17 mesi (24 aprile 2008-24 settembre 2009) in cui il corpo del frate di Pietrelcina fu esibito, ai pellegrini giunti a San Giovanni Rotondo, nella cripta del Santuario di Santa Maria delle Grazie. Cinque milioni e mezzo furono le persone che pregarono davanti alle reliquie, tra esse papa Benedetto XVI, in visita il 21 giugno 2009.

Federpesca: problemi del settore ittico e prospettive di rilancio ROMA - Il Presidente di Federpesca Antonio La Rocca ed il Vice Direttore Corrado Peroni, hanno partecipato all’audizione convocata dalla VIII Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati sulle criticità e le possibili via d’uscita dalla crisi che attraversa il settore ittico. “E’ stata un’ottima occasione per far sentire al Parlamento la voce di tante imprese di pesca che faticosamente portano avanti la propria attività in un quadro di diffusa crisi che si riflette

anche nei consumi di pesce – ha detto La Rocca -. Tra le numerose difficoltà abbiamo segnalato una politica comunitaria eccessivamente penalizzante, una programmazione finanziaria di sostegno al settore caratterizzata da meccanismi eccessivamente complessi mentre per quanto riguarda le questioni di pertinenza nazionale abbiamo sottolineato la necessità di una maggiore flessibilità delle attività di pesca ed una strategia mirata ad un accorciamento della

SAN GIACOMO DEGLI SCHIAVONI – L’amministrazione comunale ha dato il via alle iscrizioni per prendere parte al “Mercatino delle pulci e del Libro Usato” che si terrà in Piazza Roma in date ancora da definire e che saranno rese note in segioto. All’iniziativa possono partecipare solo privati cittadini o Associazioni senza scopo di lucro che non svolgano attività commerciale in modo professionale, ma che offrano al pubblico oggetti usati o di propria produzione, non aventi valore sto-

filiera per consentire recupero di competitività alla produzione prosegue il Presidente -. E’ anche tempo di accelerare per una semplificazione amministrativa che riduca gli oneri impropri e il sostegno all’innovazione tecnologica applicata alla pesca”. Infine I rappresentanti di Federpesca hanno ribadito l’esigenza dell’estensione al settore ittico della Cassa Integrazione Ordinaria analogamente agli altri comparti produttivi dell’Italuia.

che chi mi sostituirà farà lo stesso. Ritengo che l’attuale amministrazione comunale stia svolgendo al meglio le proprie attività, tuttavia i problemi da risolvere sono ancora molti ed è per questo che rivolgo al Sindaco, alla Giunta e a tutti i miei ex colleghi gli auguri di buon lavoro. Nel salutarvi – conclude Malerba

-ringrazio tutta la collettività termolese e tutta l’assise civica per l’esperienza di vita che grazie ad ognuno di voi sono riuscito a maturare”. Pronta la risposta del Sindaco che ringrazia di cuore l’ex Consigliere comunale “per tutta l’attività svolta in occasione del suo mandato. Continuerò a conservare di lui un’immagine di persona sempre attenta, scrupolosa e misurata. Sono dispiaciuto per questa sua decisione, ma d’altro canto sono consapevole che in un momento storico come quello attuale non possa essere tralasciata alcuna opportunità di crescita nel proprio ambito professionale; rivolgo quindi a Malerba un caloroso in bocca al lupo per tutte le sue attività, sperando di poter rinnovare in futuro la nostra proficua collaborazione”.

Alunni del basso Molise a lezione sulle dune CAMPOMARINO - Chiusura d’anno scolastico e un centinaio di studenti si sono ritrovati sabato scorso nei luoghi della biodiversità. Alcune classi della scuola media di Ururi, gli alunni dell’istituto comprensivo di Nuova Cliternia e quelli di San Giacomo degli Schiavoni hanno svolto una lezione didattica, sulle dune di Campomarino. Gli alunni accompagnati dai loro insegnanti e dai volontari di Ambiente Basso Molise, hanno concluso il percorso formativo/informativo del progetto Life Maestrale che, cerca di tutelare l’ambiente costiero e salvaguardare la biodiversità. Gran parte del litorale molisano ricade in aree particolari denominate S.I.C. (Sito Importanza Comunitaria) ovvero zone che ospitano habitat o specie animali e vegetali talmente importanti da richiedere da parte dell’Unione Europea forme particolari di tutela e misure specifiche per la loro conservazione. L’esplorazione lenta e consapevole degli habitat naturali, la conoscenza diretta della delicatezza degli equilibri ecologici, l’apprezzamento individuale della bellezza dei paesaggi fa si che i giovani allievi si rendano conto dell’importanza del territorio in cui vivono. I luoghi del Life Maestrale poi, si prestano in modo particolare, per la realizzazione dei laboratori didattici di educazione ambientale finalizzati a conoscere e valorizzare la biodiversità del territorio costiero. A tenere compagnia ai tanti studenti alcune coppie di Cavalieri d’Italia che in questo periodo sono alla ricerca di un luogo in cui nidificare. "Siamo soddisfatti – ha affermato Luigi Lucchese Presidente di Ambiente Basso Molise - dell'interesse mostrato dai dirigenti scolastici e dai docenti di numerose scuole in questo progetto che, non si limita alla tutela degli habitat ma, soprattutto, alla loro conservazione ed alla loro conoscenza che viene effettuata con escursioni e laboratori in loco”. Nel 2013 il Life Maestrale ha raggiunto 12 Istituti scolastici, 45 classi (con 2 incontri) per un totale di 1563 alunni.

Aperte iscrizioni per il mercatino delle pulci rico o artistico. Nel disciplinare è chiaramente indicato che i titolari dell’esposizione non devono essere in possesso di autorizzazioni per l’esercizio del commercio in sede fissa o su aree pubbliche; e non devono essere artigiani che vendono i propri articoli prodotti in forma imprenditoriale o professionale, ma vendono al pubblico in modo del tutto sporadico ed occasiomale. Nell’ambito del “Mercatino

delle Pulci e del Libro Usato” è vietato esporre, detenere e vendere oggetti e materiali che fanno esplicito riferimento all’ideologia fascista o nazista; di animali vivi, di piante, di oggetti di particolare valore antiquario, di metalli e pietre preziose, veicoli, prodotti alimentari; armi, materiali esplodenti e combustibili e comunque di oggetti ingombranti o ritenuti tali in base ad insindacabile giudizio degli

Agenti della Polizia Locale. Per partecipare alla manifestazione dovrà essere presentata al Comune preventiva comunicazione annuale su apposito modulo, rilasciato sal Comune, in qualità di espositore. La comunicazione deve essere presentata presso la sede dell’ufficio incaricato dal Comune alla gestione della manifestazione, Ufficio Anagrafe per Settore Attività Produttive.



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Sport

04 giugno 2013

Fissato per questo pomeriggio l’incontro tra Capone e Di Palma.

Campobasso cambia padrone

Il Trofeo di Corpus Domini va all’Udinese che ha piegato di misura la Lazio

Poco competitive le nostre squadre nei grandi appuntamenti Sono due le notizie entro cui guardare. La prima è quella che giunge dall’antistadio, a compendio del Torneo di calcio giovanile, organizzato dalle Acli. Che ha visto l’affermazione dei baby dell’Udinese, a danno dei pari età della Lazio. Gara si è stata decisa da un episodio favorevole ai friulani che hanno sfruttato gli sviluppi di un calcio d’angolo. La Lazio,come vuole la tradizione, ha fatto la sua parte, ma poi si è dovuta arrendere. Per il terzo posto si sono incontrate altre due squadre di rango: Pescara contro Bari. L’ha spuntata la formazione abruzzese che ha meritato preso la medaglia di bronzo L’altra notizia riguarda le 5 pere finite nella rete del portiere del Fornelli contro il Torrecuso, nella partita di ritorno degli spareggi che dall’Eccellenza portano in Serie D. La formazione della nostra regione in pratica non è mai entrata in partita, confermando ciò che da tempo anche gli osservatori più disattenti hanno indivi-

Antonio Stanziale e Gianni Rivera al campo delle Acli

Forse oggi si deciderà il futuro del Campobasso calcio. Capone e Di Palma si sono dati appuntamento, alle 5 della sera, presso lo studio del notaio Giordano, in piazza della Vittoria. Stando alle penultime notizie l’imprenditore di Montella dovrebbe cedere al vicentino con radici campobassane il 51 per cento della società. A parametro zero. Nel senso che l’acquirente non dovrebbe, all’atto della stipula del passaggio, versare neppure un euro. Neppure l’onorario del notaio, visto che il professionista si offre per il bene della nostra squadra. Dando una lezione a tanti colleghi del posto che non si sono certamente segnalati per atti di generosità nei confronti della società con la divisa rossoblù. Di Palma, tuttavia, dovrà farsi carico dei debiti, in ragione del 51% e pensare anche a cosa fare nell’immediato. E’ noto a tutti, infatti, che l’anno prossimo nella Lega Pro ci sarà una radicale riforma che, in pratica, riporterà il calcio a quello degli anni Ottanta, prima della divisione della Serie

Al subentrante andrebbe il 51%, il resto al venditore Scomparso il fantomatico Nick Giancola C, in C1 e C2. In quella occasione (presidente Falcione) i nostri colori non fecero fatica ad affermarsi nei primi posti utili per l’inserimento nel campionato maggiore. Appare, invece, molto più problematico l’anno prossimo, in cui verosimilmente le società sportive dovranno organizzarsi meglio. Proprio per non farsi sfuggire il ghiotto traguardo. Le regole sembrano già sancite: le prime 8 squadre dei due gironi di 2^ Divisione sono destinate ad agganciare la C unica; per esclusione le altre finiranno diretta-

mente in Serie D. Mentre, stando a quello che si sa, le squadre dell’attuale 1^ divisione giocheranno un campionato che le impegnerà solo per l’alta classifica. Per un anno stop alle retrocessioni, decisione che lascia esterrefatti. E che toglie interesse al girone. Ma che in qualche modo potrebbe aiutare i club a lanciare i giovani, abbassando in questa maniera i costi. Che restano comunque alti. Emerge che vedremo gli stadi sempre più vuoti, perché senza un obiettivo preciso la gente non ci sta a seguire tante partite “amichevoli”. E non è neppure da escludere di ritrovarsi, proprio in 1^ Divisione, con una situazione che noi campobassani abbiamo già vissuto nell’anno del ritorno tra i professionisti. In cui fu stabilito di far retrocedere una sola squadra del nostro girone che si individuò proprio nel Catanzaro che, in pratica, mise in campo una squadra senza testa e senza sostanza. Che chiuse là dove aveva iniziato il suo cammino: in solitaria posizione di coda. (Pipò)

Facce da stadio.

In Eccellenza il Fornelli ne prende 5 dal Torrecuso e finisce l’avventura duato: la differenza sostanziale tra il calcio molisano e quello praticato nelle altre regioni. In tanti anni di autonomia, se la memoria non ci tradisce, solo due volte le nostre squadre sono state capaci di prendere il treno. Mentre in tutte le altre occasioni si sono viste sbattere prepotentemente la porta in faccia. Tutto questo non deve suonare come bocciatura per la nostra realtà. Che è quella che è: nel sociale, nel settore imprenditoriale, belle professioni e in tutto il resto. Chi pensava che lo sport potesse fare eccezione, evidentemente, aveva sopravvalutato la realtà. La salute delle nostre società è cagionevole:il Bojano che ha vinto il girone è andato avanti a bocconi. Senza soldi e con autentici equilibrismi. Né, ci sembra che si sia fatto molto per darsi una migliore organizzazione nei settori giovanili. Come confermano i risultati che arrivano quando le nostre rappresentative giocano fuori e come h dimostrato anche il Torneo di Corpus Domini, in cui le Acli hanno beccato 8 dall’Udinese, senza neppure fare il solletico al portiere bianconero. (p.p.p.)

In alto tifosi rossoblù un po’ perplessi in una partita interna dei Lupi di Berardo.

Quando le riunioni dei tifosi gremivano le sale.

Piero Di Cristinzi spettatore a Selva Piana.



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