ANNO IX - N° 34 - MERCOLEDÌ 10 LUGLIO 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel. e Fax 0874.698012 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita
GIORNALE SATIRICO
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L’Oscar del giorno ai Costruttori del Molise
L'Oscar del giorno lo assegniamo ai Costruttori del Molise. "O ci pagate gli stati di avanzamento ad oggi maturati per i lavori della ricostruzione nel giro di 7 giorni, o procederemo al licenziamento delle maestranze". E' quanto scrive l'Acem, l'associazione dei costruttori del Molise al presidente Frattura. All’esito anche di incontri istituzionali avuti in settimana che non lasciano spiragli sulla liquidazione delle spettanze maturate gli imprenditori, non avendo più certezza alcuna, hanno preannunciato la mobilitazione.
Il Tapiro del giorno a Paolo Frattura
Il Tapiro del giorno lo diamo a Paolo Frattura. Il Presidente della regione Frattura dopo il consulente legale, l'avvocato Carmela Lalli, ha individuato il consigliere economico del Presidente. Si tratta del commercialista termolese, esperto di finanza aziendale, consorzi fidi e associazioni Paolo Verì. Non è dato conoscere però se l'incarico avrà decorrenza immediata o se, per ragioni di opportunità, si attenderà l'udienza del 30 settembre per lo Zuccherificio davanti al Gip di Campobasso. Tra i 16 imputati infatti figura, con l'accusa di aggiotaggio anche Paolo Verì all'epoca dei fatti membro del collegio sindacale dello Zuccherificio del Molise.
REGIONE
Le deleghe ai consiglieri alimentano polemiche A PAG. 3
POLITICA
Il via al camper di Forza Italia atteso anche in Molise A PAG. 4
Il Giudizio universale di Tommaso Di Domenico Certe volte la vita ci riserva prove difficili e sembra inutile, priva di senso e non ci rendiamo conto di quanto sia bella e preziosa. Ci sono momenti nella vita che ti sembra tutto così noioso, non riesci a diverti, non pensi alle “cose” belle che potresti fare.Quelle piccole cose che ti rendono felice… Bisogna sopravvivere? Perché pensare solo per un momento di scappare da tutto e da tutti? Sono domande a cui ancora non so darmi delle risposte. Non sono un giovane sbarbatello ma ho ancora vita davanti per potermi dare delle risposte, anche se mi chiedo: perché non averle adesso? La vita è un mistero che va scoperta un po’ alla volta, altrimenti che gusto ci sarebbe a scoprirla tutta in un colpo? Ogni cosa ha la sua età, non bisogna bruciare le tappe… Ci sono momenti che non vivono solo i “grandi”ma anche noi “piccoli”. Momenti in cui non
SINDACALE
pensi a niente di bello, momenti di rabbia, momenti di tristezza.. La famosa crisi esistenziale?! Non saprei. Ma una cosa é certa: non ti senti felice in quei momenti! A volte la vita ti sembra così orribile che pensi solo di chiuderti a riccio e non ci rendiamo conto delle cose belle che si hanno... A volte la vita ti sembra così stupida che pensi di aver speso una vita per viverla. A volte la vita ti sembra così bella e ti accorgi che è tutto un bel sogno, un bel sogno che non si materializzerà, mai!! Ma nonostante tutto perché rovinarsi la vita per dei piccoli attimi di sconforto? Perché in fondo sono solo degli attimi che sembrano un’eternità, ma poi tutto deve finire.Come dice Madre Teresa di Calcutta: “La vita è la vita,difendila”. Sinceramente penso che la vita è come una corsa a ostacoli, rischi di cadere ma è proprio in quei momenti che vengono fuori forza d’animo e volontà d’acciaio di una persona..Si dice che non è forte chi non cade, ma chi pur
Sulla scuola la Flc Cgil bacchetta la Regione A PAG. 5
cadendo ha la forza di rialzarsi, l’importante è superarli quegli ostacoli. Ci si può anche arrivare con qualche ferita ma non c’è problema. Prima o poi si rimarginerà! Con tutto questo voglio dire che l’importante non è come ci si arriva ma l’importante è arrivarci. D’improvviso le cattiverie, i dispetti, i colpi bassi, le vendette contro giovani impreparati ad esse, il desiderio spasmodico di onnipotenza, la presunzione infinita di infallibilità, la ricerca continua dei modi per fregare l’altro per dimostrare di avere un neurone in più, ti sembreranno talmente stupidi ed inutili che ti inducono solo a sorridere di queste piccinerie. Ciò, a maggior ragione, riguarda anche la più nobile delle arti, la Politica ed il Governo della Res Publica. Guai a chi trasforma l’arte in mestiere e la res publica in “quel che è mio è mio, quel che è tuo è pure mio”. Può anche non esserci un “giudice a Berlino”, ma quello Supremo sicuramente. Lui li obbligherà, come ai lori figli e nipoti, a passare per l’Ufficio Matricola e consegnare tutti i loro averi. Dove sono destinati non sarebbero utilizzabili. Perciò aspettiamo con fiducia, il più tardi possibile, il giudizio universale.
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10 luglio 2013
Le cose che avrebbero dovuto far grande il Molise e non sono state
Un edificio polifunzionale bioclimatico a rione S. Vito, svanito nel nulla Sarebbe stato riferimento per tutte le scelte abitative future in una città che per condizioni climatiche e ambientali sollecita l'adozione di soluzioni tecniche che portino soprattutto a un contenimento dei consumi energetici
Il compianto architetto Domenico Martino, nella sua meritevole opera tecnica, professionale e umana svolta a capo della sezione urbanistica di Palazzo san Giorgio, aveva in animo di regalare alla città e all’amministrazione una serie di progetti, in aggiunta alla sistemazione di Piazza Municipio, alla palestra adiacente alla scuola elementare D’Ovidio e alle due ali nuove del Municipio, che sono tra le poche dimostrazioni di intelligenza e capacità professionali annoverabili in città ad opera della struttura comunale. Sarebbe voluta essere una maniera elegante e concreta, la sua, di contribuire ad elevare il lato estetico e funzionale della città. Ultimo “cadeau” in programma, prima che la morte lo cogliesse nel pieno della maturità di uomo e di professionista: la riqualificazione delle opere di urbanizzazione a ridosso del piano di zona di S. Vito: una delle aree più grigie e urbanisticamente insignificanti della città che Martino, con un’analisi d’assieme, si proponeva di trarla dall’anonimato e di renderla strategica ai fini complessivi dello sviluppo del territorio cittadino. Il progetto era inserito nell’Accordo di Programma quadro sottoscritto dal Comune con la Regione. Accordo che non ha avuto seguito e compimento per via di una classe politica non a caso spazzata via (Iorio e Di Fabio). La somma prevista sfiorava i 6 milioni di euro di cui oltre 5 a carico della Regione, il rimanente a carico del Comune. Si trattava di realizzare la sistemazione esterna dell’area di Selvapiana dove, si sa, è affondata la cittadella dell’Economia; la copertura del capannone per le esposizioni fieristiche; il centro direzionale sull’area dell’ex mattatoio comunale di via Garibaldi cui ha fatto cenno il presidente Frattura nel suo programma
elettorale (bontà sua!); l’edificio residenziale sperimentale bioclimatico, oggetto di questa corrispondenza, e le opere di urbanizzazione all’interno del quartiere S. Vito. L’architetto Martino avrebbe particolarmente dato corpo agli ultimi due punti elencati. Ossia la riqualificazione ambientale e infrastrutturale della superficie coincidente con Via S. Antonio abate, con Piazza Venezia e con Via Pisa mediante il rifacimento delle pavimentazioni antistanti le abitazioni dei Rom e la creazione ex novo di un percorso pedonale che, innestandosi all’altezza di Piazza Venezia, più precisamente in corrispondenza dell’area su cui sarebbe dovuto sorgere l’edificio polifunzionale bioclimatico, avrebbe affiancato l’asse viario fino alla rotatoria e all’area della scuola elementare Notte. Parte di questi interventi è stata realizzata (la sistemazione antistante le abitazione dei Rom) ed è un esempio leggibile di cosa sia e possa essere una riqualificazione urbana. Opere a corredo dell’edificio sperimentale bioclimatico sul quale l’architetto Martino aveva riversato la competenza di progettista e la sensibilità dello studioso, con l’impiego di particolari tecnologie atte a contenere i consumi energetici e ad assicurare una migliore qualità della vita entro le mura domestiche per coloro che sarebbero stati i fortunati inquilini degli 11 appartamenti dell’edificio. Un lavoro complesso e delicato. Punto di riferimento per tutte le scelte abitative future in una città che per condizioni climatiche e ambientali pretende l’adozione di soluzioni tecniche in grado di realizzare un contenimento dei consumi energetici che incidono pesantemente sul bilancio familiare. Come tante cose che sono state a portata di mano per i campobassani nella fase in cui l’amministrazione comunale
e la presidenza della Regione Molise, con l’Accordo di programma, avevano finalmente trovato un fattivo punto d’incontro, anche questo prototipo abitativo messo a punto da Martino è finito nel bi-
done della spazzatura. A storico disdoro di chi ha fatto in modo, per conclamata dabbenaggine e incapacità amministrativa e programmatica, che ciò accadesse. Dardo
Fuori dall'assegnazione dei fondi restano 1.426 famiglie
Buoni casa, solo promesse? CAMPOBASSO. Nasce un apposito Comitato per sollecitare la Regione Molise sui buoni casa. Il bando con cui la Regione Molise attivò la selezione per il contributo cosiddetto “buono casa” risale al lontano 16/10/2009 ed era riservato ai soggetti privati che avevano stipulato atto pubblico di acquisto nel periodo agosto 2004/dicembre 2009. Dopo circa due anni, esattamente il 1 agosto2011, veniva pubblicata la graduatoria e successivamente attivate le procedure per l’erogazione del contributo alle prime 150 famiglie tenuto conto dell’esiguo stanziamento di poco meno di tre milioni di euro. La graduatoria degli ammessi al contributo , vedeva n. 1.576 richiedenti dei quali, ad oggi restano ben 1.426 famiglie in attesa che la Regione finanzi con ulteriori risorse l’intervento a sostegno dell’acquisto e ristrutturazione della prima casa. "Si registra purtroppo il diverso comportamento adottato rispetto invece all’analogo bando per il “buono casa” del 2004 che di fatto sembra sia stato completamente esaurito concedendo il contributo a tutte le famiglie in graduatoria; l’ultimo finanziamento nel 2012 tra l’altro in vigenza della nuova graduatoria". A sostenerlo è il Comitato nato di recente che si prefigge di attivare tutte le iniziative necessarie per lo sblocco e lo scorrimento della graduatoria relativa ai buoni casa di cui al bando 2009 della Regione Molise ed alla relativa graduatoria. Chiunque voglia aderire può inviare una mail alla casella comitato.primacasa@email.it comunicando dati anagrafici, indirizzo di residenza e recapiti. "Una discriminazione evidente, a parere del costituendo comitato, che doveva essere evitata o comunque contemperata, attingendo alle graduatorie in modo simultaneo e procedendo al loro scorrimento parallelamente in base al punteggio acquisito dalle famiglie. A distanza di quattro anni, non possiamo che lanciare un appello alle 1.500 famiglie in attesa e contare sulla sensibilità dell’assessore regionale a che in tempi brevi possa procedere ad un dignitoso finanziamento della graduatoria 2009 per consentirne lo scorrimento e dare una boccata d’ossigeno alle famiglie in grosse difficoltà".
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3 10 luglio 2013
Frattura non molla: a lui il Molise energetico e Totaro lo bidona Il presidente vuol mantenere la delega che più lo appassiona Intanto Scarabeo vince su Cotugno e tiene l’accesso al credito CAMPOB ASSO. Una coalizione compatta. E’ questa la descrizione che il presidente Frattura fa del centrosinistra all’indomani dell’ufficializzazione delle deleghe ai consiglieri finti assessori. A molti, ma non a tutti. A dare forfet al governatore sono Cristiano Di Pietro e Francesco Totaro. Se il primo pare stia studiando per fare l’assessore sul secondo si concentra l’attenzione. Francesco Totaro non accetta le deleghe del super presidente perché insieme ad Enti Locali e Riforme istituzionali, di cui già si occupa in qualità di presidente della prima commissione, vuole anche l’Energia. Che gran furbacchione il giovanotto di San Martino. Vorrebbe togliere al presidente Frattura la delega che più lo appassiona visti i suoi interessi imprenditoriali nelle biomasse, biodisel ecc… Il tira e molla però non ha portato a nulla di fatto.
Frattura non ha concesso l’Energia, Totaro non ha accettato le altre due deleghe. Insomma, una coalizione compatta dice Frattura. Qui di compatto appare solo la parvenza di conflitti. E se Totaro non ce l’ha fatta stavolta, un altro del Pd l’ha spuntata sul gruppo Patriciello. E’ sempre lui, il braccio di Ruta: Massimiliano Scarabeo ha mantenuto la delega dell’Accesso al credito che tanto desiderava l’ingegnere Cotugno. Insomma, per l’ennesima volta l’ha spuntata la teoria rutiana. Evidentemente per Vincenzo Cotugno vale il principio del chi si accontenta gode. gr
L’INDISCREZIONE
Di Pietro studia da assessore, Nagni verso Palazzo San Giorgio? CAMPOBASSO. Si dice che Di Pietro, il Cristiano del Molise, dopo essersi sacrificato a inizio legislatura per evitare problemucci di rilancio dell’Idv in chiave nazionale (essere figlio di Tonino ha i suoi lati positivi ma a volte comporta anche sacrifici di non poco conto), stia studiando per diventare il nuovo assessore della Regione Molise. Insomma, per lui le deleghe concesse da Frattura non valgono un gran che. E come dargli torto? Non avrebbe nessun potere: di firma, di parola, di rappresentanza ufficiale. L’obiettivo da raggiungere, per uno che l’operatività ce l’ha nel sangue, è dunque fare l’assessore. Ma se il posto dell’Idv è occupato da Nagni, come sistemare la faccenda? Ecco trovata la soluzione. L’anno prossimo si andrà al voto per il Comune di Campobasso con relative
primarie nel centrosinistra. E dal momento che il Partito Democratico detiene già la presidenza della Regione con Frattura e ha anche deciso il sindaco di Isernia, ora il capoluogo molisano dovrebbe essere guidato da un nome che sia esponente di un altro partito di coalizione. Perché non l’Idv? Ecco quindi che per Pierpaolo Nagni, segretario regionale dipietrista, si potrebbero spalancare le porte delle primarie in vista di quella che si ritiene sia una vittoria certa del centrosinistra anche al Comune di Campobasso. E così Di Pietro jr, in attesa che si trovi la quadra per questo grande progetto politico, studia per fare l’assessore. In fondo il figlio del Tonino nazionale, a differenza di Nagni, il ruolo l’ha conquistato sul campo delle regionali. Irene Corsini
Indennità: quel 25% di rimborsi per stare a guardare la tv sul divano CAMPOBASSO. Premesso che non si può cavalcare l’idea populista di fare politica a costo zero, c’è da ammettere che al giorno d’oggi dei paletti dovrebbero essere fissati. Una riduzione per stringere la cinghia è un primo passo, anche se i consiglieri del Molise non ne hanno alcuna voglia visto che non hanno recepito per tempo il decreto 174. Ma il labirinto delle leggi è davvero senza uscita, e più si sfogliano le pagine più c’è da imparare. Così, gira e rivolta, spunta una legge in Regione Molise di cui mai nessuno parla. E’ la numero 16 del 28 maggio 1997. Pensata, approvata, pubblicata e applicata nel periodo di vacche grasse. L’argomento trattato è l’indennità dei consiglieri regionali, la diaria, i rimborsi per spese di trasporto e, udite udite, il trattamento di missione. Ed è qui, in questo trattamento di cui si occupa l’articolo 6, che al comma 2 spunta un rimborso che non è neppure soggetto alla pre-
sentazione di ricevute per le spese. “Al consigliere regionale – si legge testualmente – per le missioni nel territorio regionale per le quali è autorizzato di diritto in funzione dell’espletamento del mandato, viene corrisposto un rimborso spese onnicomprensivo pari al 25% dell’indennità di funzione percepita dal Consigliere”. Tutti percepiscono questo rimborso spese non rendicontabile: dal presidente della Giunta agli assessori (se interni). Ciò vuol dire che al momento, l’unico a non poter usufruire di questo 25% dell’indennità di consiglieri, è l’unico esterno Piarpaolo Nagni. Insomma, se fai il consigliere a Palazzo Moffa puoi chiedere un rimborso del 25%, senza rendicontare nulla, per girare il Molise in lungo e in largo ma anche per stare a casa davanti al televisore sdraiato su un divano. Tanto chi potrà mai controllare? giorug
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4 10 luglio 2013
"Le linee ferroviarie non vanno tagliate" Il Forum del trasporto pubblico contesta le scelte adottate da Trenitalia
Molise terra affatturata o affatturatrice? di Massimo Dalla Torre Consentiteci di tornare su di un argomento che caratterizza le cronache della stampa locale e interessa la situazione politica Molisana che, vista nell’ottica scaramantica, fa pensare seriamente che la “iella” si è accanita contro di noi. Una regione che Luigi Pirandello vestirebbe, se fosse possibile, con i panni di Rosario Chiarchiaro, protagonista della novella “La patente” in cui, il personaggio listato di nero, si presenta alle autorità cittadine del paese dove vive e dove è allontanato da tutti, a causa della nomea di “iettatore”, per ottenere la patente di “menagramo”. Una professione che, al Molise non si addice giacché, a differenza del singolare personaggio Pirandelliano, non è portatrice di “malocchio” bensì è colpita dal “malocchio”. Una regione che, vista la situazione in cui versa ultimamente, leggasi diatribe nello schieramento politico che ci governa fa pensare seriamente che è stata segnata da qualche “fattura”, non quella contabile tanto per intenderci, ma uno di quei “singolari artefizi” confezionati da un mago visto che questa categoria opera e prospera a tutto tondo nella nostra Nazione. Una “fattura a morte”, insomma, fatta per far soccombere i punti nevralgici del sistema che, da qualche anno, è letteralmente retrocesso in tutte le classifiche economiche. Un declassamento che, ancora una volta costringerà i molisani a rimboccarsi le maniche per cercare di riparare i danni causati da chi “ha gufato”, come si dice comunemente, senza ricorrere a orpelli linguistici, affinché il Molise cadesse in disgrazia. Per quelli particolarmente sensibili agli argomenti legati al mondo dei “corni”, degli “scongiuri”, delle “filastrocche” contro gli influssi negativi e avvezzi a “toccarsi” dove non “batte mai il sole”, con questa nostra “ironia”, giac-
ché qualcuno ci ha accusato di ironizzare fin troppo vorremo rispondere che è meglio ricorrere all’ ironia per dare una spiegazione a quanto sta accadendo piuttosto che pensare che qualcuno, volontariamente ed artatamente, sta demolendo l’identità molisana. Un’identità, e questo non smetteremo mai di scriverlo, giacché rimane questo per esternare il disagio, fatta di sacrificio, di silenzio e di rinunce, cose cui altre realtà non saprebbero accettare. Ecco il perché ricorriamo a usare questo strumento non sempre da tutti condiviso e soprattutto compreso, cosa che aggrava ancora di più la questione. Uno strumento che è spiegabilissimo tanto quanto quello usato da molti cittadini che, pur di allontanare la “mala sorte”, si reca alle ricevitorie del lotto per giocare i numeri con la speranza di poter dare una svolta alla loro vita. Puntate che, se le avversità planetarie continueranno ad assisterci, si fa per dire, faranno salire il “castelletto” ossia il monte premi proprio com’è accaduto qualche anno fa per il mitico “53” definito dagli studiosi della materia un “fenomeno anomalo” che, oltre a far “svenare” gli italiani, ha indotto al suicidio alcuni giocatori che, accortisi di aver perduto tutto, hanno fatto ricorso alla “estrema ratio”, vale a dire alla morte. Atteggiamenti che ci auguriamo non si manifestino da noi anche perché giocarsi tutto per una sequenza di numeri sarebbe da irrazionali. Un’irrazionalità che, gli esperti della cabala indicherebbero con il 22 o il 23 ossia “il pazzo” e “lo scemo”. Aggettivi che non si caratterizzano con i molisani. I quali, per non smentire la tradizione di buoni meridionali con una mano impugneranno gli attrezzi necessari alla ricostruzione con l’altra stringeranno il “corno” con la speranza che gli influssi negativi si ripercuotano su chi li ha “affatturati”.
CAMPOBASSO. "Trenitalia intende dismettere definitivamente la tratta ferroviaria Campobasso – Termoli". Il Forum del Trasporto Pubblico Locale dice no al taglio così come previsto. "L’intenzione di Trenitalia sarebbe l’epilogo di una strategia di lunga lena condotta con le ricorrenti chiusure estive della Campobasso – Termoli, succedutesi di anno in anno, qualche volta per lavori effettivamente eseguiti con interruzioni “generose” rispetto alle esigenze, altre volte giustificandole con lavori già programmati negli anni precedenti, annunciati ad un opinione pubblica e ad amministrazioni purtroppo “distratte”. I chilometri “recuperati” chiudendo la Campobasso -Termoli quest’estate corrispondono quasi esattamente , guarda caso, a quelli impegnati nel cosiddetto potenziamento del servizio Campobasso – Caserta – Benevento di cui nessuno sentiva l’esigenza" . Per il Forum del trasporto il “nuovo servizio” è funzionale all’invio delle carrozze a Benevento per la manutenzione , esigenza che potrebbe essere soddisfatta riaprendo l’officina a Campobasso, con notevole risparmio e migliore funzionamento generale del servizio come andiamo rivendicando da tempo. "Il disegno di chiusura della Campobasso – Termoli che Trenitalia propone da tempo bisogna impedirlo per sempre ; c’è una regione che non deve dimenticare che il Molise è terra ad alto rischio sismico e che il collegamento stradale più moderno utilizza un opera ardita come il viadotto del Liscione e quindi ha necessità di collegamenti alternativi con la statale e la ferrovia che si sviluppano su crinali più sicuri. Sia la Regione a dettare le condizioni e chiedere a Trenitalia segnali concreti di interesse da impresa sociale quale deve essere per la gestione del sistema ferroviario molisano, altrimenti si prepari perché alla prossima scadenza del contratto di servizio sia pronta ad emanare un bando aperto ed individuare comunque altri soggetti interessati ad una gestione di altro stampo delle Ferrovie molisane".
L’esercito di Silvio scende in camper: parte l’offensiva
Inizia l’opera di sostegno al Cavaliere da parte della vecchia guardia. In camper, un po’ alla Renzi, per toccare tutte le piazze d’Italia. I condottieri del movimento partiranno in camper mentre le legioni degli iscritti marceranno direttamente sul luogo degli appuntamenti fissati e comunicati alle Autorità di Polizia. Il movimento ha rotto così gli indugi e dopo la prima fase preparatoria, nella quale ha arruolato più di sessantamila iscritti, ha stabilito le tappe della prima Campagna d'Italia che è partita da Padova con la cerimonia inaugurale e approderà sempre a Padova il 22 luglio dopo un itinerario lungo la penisola. Alessio Zanon, uno degli organizzatori, spiega che si tratterà di “di manifestazioni di piazza pacifiche e senza scopi di gratuita violenza. Le finalità avranno principalmente il compito di sensibilizzare ed informare sia i sostenitori che le persone incuriosite dal nuovo movimento”.
TAaglio lto
5 10 luglio 2013
All'anno zero le Sezion i primavera e ferma l'Istruzione tec nica
Scuola, la Cgil bacchetta la Regione CAMPOBASSO. Nelle scorse settimane la FLC CGIL Molise ha invitato la giunta regionale ad attivarsi per affrontare unitariamente il tema delle linee guida sulle quali deve organizzarsi l’offerta formativa territoriale. Ci sono alcune questioni che vanno affrontate rapidamente: l’ITS (Istruzione tecnica superiore), gli IFTS (Istruzione Formazione Tecnico Superiore), le Sezioni primavera. "Per il Molise, sull’Istruzione tecnica superiore, è stato approvato un solo percorso formativo relativo alle nuove tecnologie per il Made in Italy. Cosa stanno facendo i soci fondatori per far decollare l’ITS in Molise? - è la domanda che pone il segretario della Cgil, Sergio Sorella - I percorsi IFTS, invece, avranno un avvio per l'anno formativo 2013/14. A conclusione dell'anno formativo 2013/14 è previsto un monitoraggio e una valutazione degli IFTS attivati ai fini della loro definitiva messa a regime. Va ricordato che Il Decreto interministeriale del 7 febbraio 2013 ha emanato le linee guida sull'istruzione tecnica e professionale con adempimenti a partire dal prossimo anno scolastico. Cosa sta facendo la regione Mo-
lise?" Gli interrogativi della Flc Cgil sono tesi acchè la Regione possa mettere in essere i necessari provvedimenti per rilanciare la qualità nelle scuole. L'art. 52 delle Linee guida prevede l'emanazione di provvedimenti riguardanti: l'offerta coordinata tra i percorsi degli istituti tecnici, degli istituti professionali e di quelli di istruzione e formazione professionale; la costituzione dei poli tecnico-professionali; la promozione di percorsi in apprendistato. La giunta, per poter programmare efficacemente l’offerta formativa territoriale, deve affrontare questi argomenti in maniera unitaria. "Sulle sezioni primavera siamo ancora alla politica degli annunci. Da due mesi la FLC CGIL Molise chiede la sottoscrizione di un’intesa che consenta di stabilire regole condivise tra i diversi soggetti. Ancora tutto tace. Resta sul tappeto l’esigenza di garantire un servizio adeguato, in un contesto frammentato com’è quello molisano, stabilendo risorse e diritti per gli utenti e per i lavoratori. Intanto la giunta regionale ha erogato € 270.000,00 alle 36 scuole dell’infanzia non statali ed alle 2 scuole primarie paritarie private. Aspettiamo, anche per le scuole pubbliche regionali che si trovano in condizioni di estremo disagio, interventi integrativi. Inoltre non trova alcuna ragione l’erogare di un contributo di € 13.750,00 al sindacato FISM (federazione italiana scuola materne). Si tratta di risorse pubbliche - chiude Sorella che vanno ad un’organizzazione sindacale che, peraltro, non è l’unica ad organizzare i lavoratori delle scuole private".
La puntura
Ma Ruta lo sa cosa significa una Riforma? CAMPOBASSO. Ci siamo impressionati dinanzi a quello che il senatore Roberto Ruta ha presentato come una riforma della scuola. Ci saremmo attesi un progetto organico, una riqualificazione complessiva del sistema mentre, invece, ci siamo trovati di fronte ad un disegno di legge di un solo articolo. La proposta di legge presentata, infatti, recante il numero 192 mira solo a modificare il comma 622 della legge 27 dicembre n.296. Si legge: "Art. 1. All’articolo 1, comma 622 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, sono apportate le seguenti modifiche: a) al primo periodo, le parole: «almeno dieci anni» sono sostituite dalle seguenti: «almeno dodici anni»; b) all’ultimo periodo, le parole: «dall’anno scolastico 2007/2008» sono sostituite dalle seguenti: «dall’anno scolastico 2013/ 2014." E qui termina la riforma del senatore molisano che prende solo un passaggio dalla proposta di legge di iniziativa popolare, la numero 1600, sostenuta - nero su bianco - da oltre centomila firme e presentata al Parlamento da un comitato civico emiliano, "Per una buona scuola", nell'agosto del 2006. Da allora, però, giace, dimenticata, in un cassetto della VII Commissione. Ora, però, le poche righe per l'innalzamento dell'età scolare sono state scritte nel disegno di legge dal senatore molisano e presentate in una conferenza stampa alla presenza di un corifeo sindacale. Poche righe che sono state presentate come una Riforma. E' la classica montagna che rischia di partorire un topolino.
Commercio, una legge da rifare Le associazioni di categoria chiedono alla Regione di modificare il testo CAMPOBASSO. La Confcommercio Molise, nell’ambito del dibattito sulle modifiche da apportare alla legge sul commercio, ha elaborato una serie di proposte che, a parere dell’associazione, potrebbero portare ad un sistema virtuoso in materia di controlli, incentivi e accrescimento della qualità dei prodotti e servizi offerti dagli imprenditori molisani. Tali proposte, tra l’altro, sono state fatte presenti durante l’ultima riunione della seconda commissione consiliare. Un primo punto sul quale è stata posta l’attenzione, ha riguardato le attività già esistenti, che a parere del sindacato vanno aiutate a consolidare la propria posizione sul mercato per oltrepassare la crisi. “Intendiamo dire che, mentre ci si preoccupa - e giustamente - di prevedere incentivi economici per chi mette in piedi un’ attività ex novo, spesso gli esercizi già operativi soffrono per la mancanza delle stesse possibilità”, ha chiarito il presidente Paolo Spina, aggiungendo: “In questo senso, prevedere un sistema premiale - ovviamente destinato a chi ha dimostrato di saper fare commercio e di non avere cercato, pur patendo le conseguenze della recessione, comode scorciatoie - crediamo sarebbe un dovere delle istituzioni, per dimostrare che gli sforzi dei nostri imprenditori vengono tenuti nella giusta considerazione”. Altro aspetto che, a parere della Confcommercio, riveste importanza, riguarda i controlli sugli agriturismi, che al momento vengono effettuati in maniera troppo blanda per
consentire di mettere in luce eventuali violazioni alla normativa in materia. La Confcommercio ha poi rilanciato alcuni temi quali la possibilità di puntare sul turismo sportivo, sull’internazionalizzazione dei prodotti agroalimentari, sulla riqualificazione urbana. Infine, altro problema che è particolarmente sentito nel mondo del commercio e sul quale Confcommercio non poteva non dire la sua, è quello relativo agli orari degli esercizi di commercio al dettaglio. “ Dopo un’osservazione attenta della realtà e l’ascolto dei rappresentanti del mondo produttivo, abbiamo proposto in totale 35 giornate di chiusura di cui 28 su base regionale e 7 definite dai singoli comuni. Infatti riteniamo che in fase di prima individuazione del numero di giornate festive, bisogna necessariamente, viste le ridotte dimensioni regionali e la profonda interdipendenza tra i territori, pensare ad una ampia base di domeniche e festività di apertura uguali su tutto il territorio regionale, che noi suggeriamo in 28, ma che non è un limite ovviamente da considerare rigido. Altre 7 potrebbero essere decise a discrezione dai singoli comuni. In ogni caso va evitata una parcellizzazione e una frammentazione delle aperture festive e domenicali, che potrebbero portare a fenomeni, del tutto insani economicamente, di concorrenza sleale tra singoli comuni, di cannibalizzazione commerciale e di spostamento innaturale dei flussi di consumi”, ha concluso Spina.
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Campobasso
10 luglio 2013
Amministrazione a caccia di promotori per realizzare e completare vecchie e nuove opere
Forno crematorio e piscina Colle dell’Orso, il Comune si affida al progetto di finanza
Campobasso avrà il suo forno crematorio. E’ tanto che si discute dell’opportunità di dare ai campobassani la possibilità di cremare i propri cari e adesso l’amministrazione ha deciso di inserire nel programma delle opere pubbliche, per il triennio 2012/2014, la realizzazione del forno crematorio nella zona cimiteriale di San Giovanni dei Gelsi. Per far questo l’amministrazione si affida alla finanza di progetto (project financing) ed è quindi a caccia di promotori che potranno presentare le loro proposte entro il 26 settembre. I privati dovranno allegare lo studio di inquadramento territoriale e ambientale, il progetto preliminare, il costo e una bozza di convenzione. La presentazione della proposta, tuttavia, non vincola in alcun modo l’amministrazione che quindi, resterà libera di decidere di realizzare l’opera in maniera diversa, senza cioè ricorrere al project finan-
cing .Qualora la proposta presentata sia ritenuta di pubblico interesse, l’amministrazione comunale provvederà ad indire una gara al fine di aggiudicare mediante procedura aperta la relativa concessione (cosiddetta procedura bifase) . Anche per il completamento e la gestione della piscina comunale di Colle dell’Orso il Comune ha scelto la modalità del progetto di finanza. L’impianto è dotato di una vasca che consente lo svolgimento delle attività regolate dalla Fin in quanto conforme conforme per dimensioni alle misure previste dalla stessa Federazione, per le gare di nuoto nazionali e regionali, di pallanuoto e di nuoto sincronizzato; di una vasca adatta ai bambini dai 3 ai 4 anni che affrontano il primo contatto con questa disciplina; di uno spazio per la ginnastica e di gradinate per circa 150 spettatori.
L’opera progettata ha una superficie coperta di circa 1.425 metriquadri per un volume complessivo dell’edificio di 8600 metricubi ed include la sala vasche, una zona servizi ed una tribuna per circa 150 spettatori. Per la realizzazione delle opere è prevista una spesa complessiva non inferiore a un milione di euro e , anche in questo caso le proposte dovranno essere presentate entro il 26 settembre. Le proposte non sono vincolanti e l’amministrazione, quindi, resterà libera di decidere di realizzare l’opera in maniera diversa, senza cioè ricorrere al project financing, di non riconoscere il “pubblico interesse” nei confronti di tutte le proposte pervenute, di non dar corso alla successiva fase di aggiudicazione della concessione, ovvero di non realizzare l’opera, e ciò senza che i privati promotori possano pretendere nulla .
L'Inps on line
I sindacati: risultato eccezionale di una profonda coesione
I servizi destinati alle imprese a partire dal 22 luglio
Villa Maria, cassintegrazione per i lavoratori
A partire dal prossimo 22 luglio, le aziende potranno verificare direttamente online la regolarità contributiva Inps utilizzando una nuova procedura informatica che è stata presentata nel corso di una videoconferenza che ha messo in collegamento tutte le sedi territoriali Inps. Si tratta di un servizio importate per tutte quelle imprese che non saranno più costrette a recarsi presso gli uffici dell’Istituto per avere chiara la propria posizione in termini di versamento dei contributi, ma che potranno ottenere tutti i dati del caso direttamente tramite un click.
CAMPOBASSO – Le segreterie regionali della Funzione Pubblica della CGIL, CISL, UIL e UGL esprimono grande soddisfazione per l’eccezionale risultato ottenuto in fase di concertazione per la proroga della cassa integrazione di altri quattro mesi per i lavoratori di Villa Maria di Campobasso. Tale prestigioso risultato, fanno sapere dalle segreterie, è il giusto risultato della profonda coesione che si è venuta a creare tra tutte le organizzazioni sindacali che hanno lavorato insieme e una al fianco
dell’altra per raggiungere un comune obiettivo, vale a dire la tutela dei lavoratori della struttura sanitaria del capoluogo di regione. Una efficace prova di unione e di concordia assoluta che ha permesso in tempi non molto ampi di ottenere un ulteriore periodo di “ossigeno” per i dipendenti. Altresì va sottolineata e rimarcata l'azione della Regione per aver immediatamente recepito l’importanza e l’urgenza delle richieste sindacali, alle quali hanno dato subito una pronta risposta.
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Campobasso
10 luglio 2013
Il consiglio comunale chiamato a prendere il toro per le corna, ovvero a decidere sul da farsi
Esattorie Spa e Comune alla resa dei conti In ballo sono decine di milioni di euro che aspettano di essere definiti in dettaglio una volta stabiliti gli errori, le omissioni, le responsabilità. Se oggettivamente inesigibili, l’intero sistema finanziario salterebbe come un tappo di bottiglia Consiglio comunale monotematico oggi, mercoledì, in prima convocazione, o venerdì in seconda. Convocato per arrivare possibilmente ad un conclusione sulla vertenza delicata, complessa e dall’esito quanto mai incerto che solo i dati numerici, i documenti contabili, gli attestati dirigenziali, e quant’altro l’analisi comparativa del dare e l’avere tra il Comune ed Esattorie Spa potrà dirimere. Seduta da affrontare e gestire con senso di responsabilità ma corrono voci e sono in atto anticipazioni polemiche tra consiglieri di maggioranza e minoranza che, fiutato il pericolo di rimanere impigliati nelle maglie della discussione, cercano di sfilarsi o, peggio ancora, di dirsi estranei ai problemi e alle questioni in atto e a quelle (giudiziarie e contabili) che potrebbero seguire. In questa loro rincorsa all’estraneità finiranno per essere sbugiardati dalla loro personale partecipazione alle votazioni dei bilanci (pre-
ventivi e consuntivi), dalle partecipazioni alle commissioni consiliari e ai vari conciliaboli in cui la questione delle entrate comunali è stata oggetto di discussione. Clima poco raccomandabile, che fotografa bene, però quanto sia stato largo e profondo il buco delle irresponsabilità intorno alla gestione delle entrate comunali e dei servizi di riferimento (interni ed esterni). Clima da resa dei conti. Prima o poi ci si doveva arrivare. Purtroppo avviene con grave ritardo e con un intermezzo di anni di disinteresse amministrativo (le prime avvisaglie sulle discordanze sul dare e l’avere tra il comune e l’esattore esterno sono del 2009/2010). Siamo stati testimoni della tenacia con cui la dottoressa Paola Falcione ha cercato di creare l’attenzione necessaria sulla questione, e delle infastidite reazioni da parte di chi veniva sollecitato a muoversi per arginare la possibile deriva verso un
contenzioso complicato e difficile da dipanare. In ballo sono decine di milioni di euro che aspettano di essere definiti nel dettaglio una volta stabiliti gli errori, le omissioni, le responsabilità. Errori, omissioni e responsabilità che andavano affrontanti tempestivamente al loro primo apparire. Invece solo il 7 giugno scorso la giunta comunale s’è decisa finalmente ad un’azione giudiziaria volta al recupero da Esattorie Spa di un credito di 8.974.395,11 di euro, come risulta dalle liste di carico della Tarsu e dei canoni acqua dal 2009 al 2010, dando incarico all’avvocato Massimo Basilavecchia, coadiuvato dal collega Antonio Calise dell’avvocatura comunale. La discussione in consiglio (se ci sarà) avrà pertanto due distinti versanti. Quello strettamente tecnico, con le liste di carico, appunto, le riscossioni fatte e quella da fare
sostenute dall’amministrazione di Palazzo san Giorgio; e, viceversa, le opposizioni e le richieste di Esattorie Spa dei rimborsi che gli sarebbero dovuti. Battaglia sui numeri, e coi numeri, e sulle procedure poste in atto con il supporto delle relazioni finanziarie a corredo dei bilanci di previsione e dei bilanci consuntivi approvati, nonché degli interventi resi dai banchi della maggioranza e dell’opposizione. E sul versante politico in cui, come paventiamo, non saranno pochi coloro che cercheranno di fare gli gnorri, quelli che cascano dalle nuvole e che puntano il dito su questo e su quello per “Avere delucidazioni”, per “Sapere come sia successo e perché”, ed altre facezie del genere. Il rischio per l’Amministrazione è grande qualora non sarà in grado di prevalere sulle posizioni di Esattorie Spa in quanto si paventerebbe un buco finanziario di diversi milioni di euro e, addirittura, l’ipotesi di procedimenti fallimentari. Se i crediti oggi in discussione saranno ritenuti oggettivamente inesigibili, l’intero sistema finanziario che ha fatto leva su quelle risorse, salterebbe come un tappo di bottiglia. Risorse peraltro di cui s’è fatto uso sul presupposto (sbagliato) che si sarebbero incassate. A nulla sono valsi in proposito - ripetiamo - i vaticini cassandrici della struttura Bilancio e Finanza di Palazzo san Giorgio. E, com’è nella regola del tempo, alla fine i nodi vengono al pettine. Resta in pregiudicata, invece, la spada di Damocle relativa alla richiesta di concordato fallimentare da parte di Esattorie Spa che, qualora venisse accettato, potrebbe avere ugualmente un impatto devastante sulle finanze pubbliche. Dardo
Esattorie-Comune, il confronto si trasforma in politico Costruire Democrazia e Citt@DiNoi: “Bisogna accertare crediti e debiti tra i due enti” Esattorie spa e Comune di Campobasso, un rapporto poco limpido che dovrà essere chiarito, questa mattina, nel corso del Consiglio monotematico richiesto dagli esponenti di Costruire Democrazia e Citt@DiNoi trovando la piena condivisione di molti colleghi di maggioranza. Ieri, nella sala Mancini di Palazzo San Giorgio, i consiglieri di opposizione hanno anticipato il nodo centrale della questione che dovrà assolutamente essere sciolto per non correre il rischio di far pagare ai cittadini le conseguenze di una gestione poco chiara e superficiale. “Il punto è che, ad oggi, c’è una cifra consistente pari a nove milioni e mezzo di euro che viene rivendicata da entrambi gli enti e cioè – ha spiegato il capogruppo di Costruire Democrazia Michele Durante - il Comune la rivendica come credito nei confronti dell’ente esattore dei tributi e Esattorie spa fa lo stesso e pretende la medesima somma dall’ente comunale; una situazione davvero poco chiara, un rapporto, si potrebbe dire, malato su cui si deve far luce per evidenziare eventuali carenze, omissioni e pratiche contrarie alla buona amministrazione e, laddove il Comune – ha aggiunto Durante - dovesse soccombere nel contenzioso che è attualmente in corso tra i due enti, l’amministrazione dovrà prepararsi a subire il colpo evitando di gravare sui cittadini con ulteriori imposizioni fiscali”. “Il fatto è che negli ultimi dieci anni non c’è mai stata trasparenza tra le somme in entrata e in uscita
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– ha precisato Michele Coralbo – ingenti somme di denaro sono state trasferite senza lasciare traccia come le distinte di pagamento, in pratica non c’è alcun documento contabile che accerti in modo limpido la situazione debiti-crediti tra Comune ed Esattorie: la cosa più grave è che quando nel 2005 venne stipulata la convezione tra gli enti non è stata inserita la polizza fideiussoria, una clausola fondamentale per garantire il Comune”. Il gruppo Costruire Democrazia ha, da subito, notato le carenze della convenzione siglata dai due enti;“un’operazione garibaldina - l’ha definita Adriana Izzi di Citt@DiNoi - che ha portato all’attuale situazione, talmente ambigua che neanche il primo cittadino Gino Di Bartolomeo riesce ad acquisire dagli uffici preposti le carte necessarie per comprendere il reale rapporto che intercorre tra gli enti”. Premesso che non c’è alcun tentativo di strumentalizzazione dell’argomento, visto che la richiesta di convocazione del Consiglio monotematico è arrivata sia dall’opposizione che dalla maggioranza, Durante, Coralbo, Cuomo e Izzi non sono disposti ad accettare le solite divagazioni che caratterizzano le sedute consiliari ma vogliono che in aula emerga l’effettiva situazione finanziaria dell’ente. “Se il Comune - ha concluso Izzi - non riuscisse a veder riconosciuti i propri crediti, si creerebbe un nuovo debito fuori bilancio di nove milioni e mezzo di euro che andrebbe a ingessare ulteriormente il documento contabile”. Teresa Manara
CAMPOBASSO-NAPOLI
CAMPOBASSO-TERMOLI-PESCARA
ANNO IX - N° 34 - MERCOLEDÌ 10 LUGLIO 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA
ISERNIA L’Oscar del giorno a Lucio Pastore
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Lucio Pastore. Non è la prima volta che il dirigente medico dell'ospedale Veneziale di Isernia pone in risalto le difficoltà della struttura ospedaliera del capoluogo Pentro. A partire dal Pronto soccorso e ora per finire alla Tac rotta. Da troppo tempo, infatti, le denunce pubbliche non riescono a trovare soluzioni concrete da parte politica. Tanto che i problemi crescono di numero e finiscono con il determinare non poche disfunzioni. Speriamo, questa volta, che le denunce trovino risposte.
Il Tapiro del giorno a Domenico Izzi
Il Tapiro del giorno lo diamo a Domenico Izzi responsabile dell'Udc. Ha fatto di tutto per potere affiancare la corsa del neo sindaco Brasiello ed oggi il suo partito è fuori dalla Giunta. Un bel colpo politico, non c'è che dire, per Izzi che, pure, era stato sempre vicino al centrodestra quando imperante era Iorio. Poi, d'improvviso, l'avvicinamento al centrosinistra e la battaglia ingaggiata a livello comunale per sostenere la candidatura di Brasiello. Grazie ai voti dell'Udc la battaglia politica è stata vinta ed oggi Mimmo Izzi ne raccoglie il risultato.
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10 10 luglio 2013
Isernia
La Procura ha accelerato l'indagine sulle consulenze esterne
Ittierre, commissari sotto accusa
ISERNIA. Inchiesta Ittierre. Improvvisa accelerazione per l'indagine della procura di Isernia scaturita dall'esposto presentato da undici ex dipendenti dell'azienda contro i tre commissari straordinari: Chimenti, Ciccoli e Spada. Gli esodati Ittierre
chiedevano al procuratore Albano di fare luce, tra l'altro, sulle “Assegnazioni di consulenze esterne, di valore milionario, a soggetti appartenenti ai medesimi studi professionali dei commissari straordinari”. La Guardia di Finanza, che ha ricevuto
un'ampia delega dalla procura, sta procedendo così a numerosi sequestri e acquisizione di documenti molto importanti. Copie di fatture e contratti di consulenza pagati dalla gestione commissariale che si concluse con la cessione ad Antonio
Bianchi e con il taglio di più di duecento dipendenti, che non transitarono nella nuova gestione dell'imprenditore comasco. Duecento persone con il dente avvelenato nei confronti di Chimenti, Spada e Ciccoli, indicati a furor di popolo come i responsabili della mattanza del personale non trasferito alla nuova proprietà. Da lì la probabile ragione dell'esposto presentato in procura con dovizia di particolari sulle spese e sulle consulenze decise dai tre commissari della ex Ittierre. Della vicenda se ne occupò anche Il Fatto, con un'inchiesta di Gianni Barbacetto, che accusava i tre commissari di condotta sospetta, relativamente all'assegnazione di consulenze legali ed economiche per circa 11,5 milioni di euro. L'aspetto più interessante – secondo Barbacetto – era costituito dal fatto che una parte considerevole di quegli 11,5 milioni (circa 3,6 milioni) avevano trovato come beneficiari gli studi professionali di cui fanno parte due dei tre commissari: Chimenti e Spada. E proprio quei documenti e quelle fatture sarebbero state sequestrate dalla Guardia di Finanza di Isernia che indaga con grande intensità sulla vicenda, coordinata dal sostituto Scioli che, su input di Albano, ha dato una grossa accelerazione all'inchiesta. Lo stesso procuratore capo segue costantemente lo sviluppo dell'indagine e a breve non sono esclusi clamorosi colpi di scena.
Nuovi disagi all'ospedale di Isernia. "Una situazione paradossale"
"Senza Tac difficile operare" ISERNIA. Nuovi disagi da affrontare per il pronto soccorso dell’ospedale di Isernia. Il responsabile del reparto, dottor Lucio Pastore, ha rilasciato all’Ansa alcune dichiarazioni in merito al mancato funzionamento, da cinque giorni a questa parte, della Tac che comporta l’impossibilità di effettuare indagini diagnostiche. Non e’ possibile – ha detto Lucio Pastore all’agenzia di stampa – che in un reparto di emergenza non funzioni la Tac e non venga riparata nonostante il problema sia stato segnalato tempestivamente all’Asrem. Ci troviamo in una situazione paradossale, arrivano pazienti da Venafro e dobbiamo riaccompagnarli a Venafro con l’ambulanza per effettuare le Tac, rimetterli sull’ambulanza e riportarli a Isernia. Una questione, quella della strumentazione diagnostica non funzionante, che si somma ad altri problemi della struttura e più volte denunciati. "Continuiamo ad avere sempre le stesse sofferenze – ha spiegato il dottor Pastore – Abbiamo carenza di medici e infermieri. Degli infermieri di cui disponiamo, due godono della legge 104 per cui hanno un turno dimezzato. Dopodiché abbiamo carenza di portantini e un carico burocratico che tende ad aumentare perché l’informatizzazione è pessima (siamo costretti a ridigitare i dati più volte). Poi abbiamo il carico amministrativo dei ricoveri, per cui dobbiamo sottrarre all’assistenza personale già carente per fare attività burocratica".
L'intervento
Cancellare le Province, un errore di Filippo Poleggi* Legautonomie interviene a difesa di particolari situazioni e per offrire ai cittadini elementi d’informazione che possono essere utili all’opinione pubblica. Tutti ormai sanno che abolendo le Province il risparmio per il bilancio dello stato è ben poca cosa mentre in molti casi si smantella un struttura di governo che ha storia, tradizione amministrativa di qualità. Crediamo che tutti possano capire che per un buon governo occorre tra Regioni e Comuni un ente di “area vasta” , come si suol dire, che possa leggere, interpretare e tradurre in buone pratiche i bisogni, le vocazioni, le aspettative di territori nel nostro Paese così riccamente diversificati da non poter essere equamente rappresentato da un solo livello di governo locale . Che le Province abbiano saputo svolgere questo ruolo è da verificare caso per caso ma non si risolve con i tagli generalizzati. Che si chiami Provincia , oppure in qualsiasi altro modo (Unione dei Comuni. Comunità Montane ecc.)
nessuno disconosce la necessità di un ente di “ area vasta” , necessità del resto riconosciuta dai padri costituenti. La sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il ricorso alla decretazione d’urgenza per la riforma delle Province, testimonia la debolezza dei procedimenti attuati dai governi, anche peggio è il decreto del Governo in carica. Questi procedimenti creano incertezza nei rapporti tra le istituzioni, smarrimento e paralisi negli enti interessati, smarrimento nei cittadini.Non si può smontare lo Stato a pezzi senza prevedere un nuovo assetto complessivo ordina mentale in un nuovo quadro, proseguendo in un disordinato fai da te dove ognuno lascia il suo segno e la confusione.Il quadro che ne vien fuori è ambiguo e confuso: ci sono Province già commissariate , quelle che continuano ad operare, altre che in attesa di conoscere il loro destino sono paralizzate, si sperimentano nu0ove strade e aggregazioni ma sempre con il fai da te, scoordinate l’una dall’altra. Il Governo chiarisca prima a chi saranno
assegnate le funzioni, in primo per quanto riguarda il personale, a quale ente verranno assegnate le competenze ora in capo alle Province.“Noi di Legautonomie, conclude Filippo Poleggi ( del Coordinamento Nazionale Federale) riteniamo che si debba mettere mano finalmente all’applicazione della “Carta delle autonomie” che assegni alle Province ed alle Città metropolitane un equilibrato ruolo di governo di area vasta, procedendo ad un serio sfoltimento degli enti funzionali intermedi ( consorzi, agenzie varie e così via), avviando una consistente politica di risparmio pubblico e di ottimizzazione dei livelli di governo locale.Senza avviare un vero processo di riforma si contribuisce a creare una preoccupante confusione, il sistema istituzionale che ha retto l’Italia fronteggiando con difficoltà la crisi economica e sociale potrebbe cadere a pezzi.Se un vestito non va bene lo si cambia con un altro adatto, in mancanza si resta nudi.” *Coordinamento Nazionale Operativo Legautonomie
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Termoli
10 luglio 2013
Cadavere trovato al Saccione trasferito a Foggia nell’Istituto Diramate le foto di medicina legale degli abiti che indossava
TERMOLI – Omicidio. Al proposito non ci sarebbero più dubbi sui motivi del decesso dell’uomo trovato cadavere alla foce del fiume Saccione, tra Campomarino e il confine con la Puglia, e la Procura della Repubblica di Larino nel fascicolo aperto ha proprio annotato omicidio contro ignoti. Lo avevamo scritto ieri che le cause del decesso conducevano ad un omicidio perché il cadavere è stato trovato legato e un suicida
non riesce a legarsi in quel modo: una tecnica di nodi usati dai pescatori e matinai. Unica incertezza è se luomo sia stato legato dopo essere stato ucciso e poi gettato in mare. E per accertarlo quasi in modo definitivo per questa mattina il Procuratore capo di Larino, Ludovico Vaccaro, ha disposto il trasferimento della salma nell’Istituto di medicina legale di Foggia, un centro dove ci sono attrezzature e macchinari ospedalieri, che mancano al San Timoteo di Termoli con i quali si possono eseguire esami particolari. Intanto resta senza nome quel corpo che secondo i primi esami autoptici sarebbe rimasto in mare da due giorni a quasi due settimane. Il volto è irriconoscibile mentre è accertato che è di sesso maschile. Nel frattempo i carabinieri delm Comando regionale hanno allertato tutti i comandi dell’Italia delle forze di Polizia alla ricerca di possibili denuncie di persone smarrite ma fino a ieri sera nessuna notizia in base alle caratteristiche fisiche del cadavere ritrovato. A questo punto si largo anche l’ipotesi che l’uomo possa non essere di nazionalità italiana. Il giallo continua anche se le forze dell’ordine cercheranno di risolverlo.
LUTTO TERMOLI – E venuto a mancare all’affetto dei suoi cari Antonio Perfetto, amato padre del dottor Domenico, i cui funerali si sono svolti ieri pomeriggio nella chiesa di S.Antonio. Alla moglie Lilia e ai parenti tutti giungano le più sentite condoglianza da parte dell’Editore, Direttore e redazione tutta.
il cadavere TERMOLI – Per essere utile ai fini investigativi e risalire all’identificazione del cadavere, la Procura della Repubblica di Larino, che coordina le indagini eseguite dal Comando Compagnia carabinieri di Termoli, ha autorizzato la pubblicazione delle foto degli abiti che l’uomo indossava al momento del ritrovamento. Una maglietta a maniche corte di colore bordeaux con strisce orizzontali di colore beige; Un pantaloncino tipo boxer da mare di colore blu provvisto di tasche anteriori e laccio in vita; Un paio di calze corte di colore grigio a righe bianche e blu con logo rosso; Un paio di scarpe da tennis marca Puma di colore grigio con fascia gialla sui lati. Altri elementi forniti sono: Il busto del cadavere era altresì cinto da una corda in materiale sintetico del diametro di circa 2/3 millimetri (la corda era legata ad avvolgere le cosce, il torace nella zona sotto ascellare e il collo annodata anteriormente all’altezza dello sterno) alle cui estremità, sempre sul lato anteriore vi erano dei dischi in ghisa da 5 kg del tipo di quelli utilizzati per i bilancieri da palestra.
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Termoli
10 luglio 2013
Servizio di navette per il mare: attivato ieri il trasporto dei bagnanti
Servizio di navette per il mare: attivato ieri il trasporto dei bagnanti TERMOLI – E’ iniziato il servizio di navette che accompagneranno turisti e residenti, per tutta l’estate, dall’ampio parcheggio situato sul piazzale del cimitero ai lungomare nord e sud. Il lungomare nord sarà servito dalla “Linea Blu” attraverso il trenino che solitamente veniva impiegato per il circuito turistico, con corse che partiranno dal piazzale
del cimitero ogni mezz’ora, dalle ore 9,30 alle ore 17,30; la navetta transiterà dalla rotatoria dell’hotel Modenese, percorrendo successivamente il lungomare Cristoforo Colombo, Piazza Garibaldi, Viale Trieste e Via Maratona, per poi tornare al capolinea del Piazzale del Cimitero. Il lungomare sud sarà servito dalla “Linea Rossa” attraverso un bus navetta che, partendo sempre dal piazzale del cimitero ogni mezz’ora, dalle 9,30 alle 18, transiterà su via Maratona, Piazza Garibaldi, C.so Fratelli Brigida (BLS), Rio Vivo (presso i palazzi a palafitta), dove ci sarà l’inversione di marcia; il percorso proseguirà verso il lido Rosa, il lido Corallo, il lido Giorgione, la Capitaneria di Porto, Via Roma, Via Cristoforo Colombo (rotonda hotel Mistral) e Via Maratona, per ritornare infine al piazzale del cimitero. “Il servizio di navette che partono dal parcheggio del cimitero per arrivare fino al mare – spiega il vicesindaco, con delega alla Viabilità e ai Trasporti, Vincenzo Ferrazzano – consente di poter raggiungere molteplici obiettivi. Prima di tutto sarà possibile decongestionare il traffico dei due lungomari da un circolo continuo di auto
Incontro sulla storia del turismo balneare CAMPOMARINO – Storia del turismo balneare è stato il tema trattato in un incontro tenutosi ieri sera a Palazzo Norante. Avvenimento organizzato dall’Assessorato alla Cultura di Campomarino, in collaborazione con l’Istituzione Cultura. Relatore dell’interessante argomento Rossano Pazzagli, docente di storia moderna all’Università del Molise e presidente del Corso di Laurea in Scienze Turistiche, il quale ha illustrato la storia del turismo balneare in Italia: dalla diffidenza verso il mare e la spiaggia,
alle pratiche salutistiche e alla moda della tintarella, fino allo sviluppo del turismo come settore economico. “Il turismo balneare – spiega il docente – nacque in Inghilterra nella seconda metà del ‘700, mentre in Italia questo passaggio avvenne gradualmente a partire dall’800, per assumere una dimensione di massa nella seconda metà del ‘900”. “Con questa iniziativa – spiega l’assessore alla Cultura, Giuseppina Occhionero – abbiamo voluto sottolineare l’importanza del settore nell’economia del nostro Co-
mune e al tempo stesso conoscere meglio i risvolti culturali, sociali e ambientali del turismo balneare”.
Allieve arrivano da Mosca per un corso di vetrinista PETACCIATO – Il maestro Giuseppe Marco Pasquarella, titolare della PGM studio di vetrinistica ed Eventi, nel 2008 fu ospitato in Siberia nella città di Ufa e poi Mosca per insegnare le Tecniche più avanzate della Vetrinistica Italiana tramite la scuola di Mosca " The School of Modern Wrapping
" della direttrice Svetlana Lapina che coinvolse 18 siberiane a partecipare a quel corso . Dopo ben 5 anni la direttrice scende in Italia con un gruppo di ragazze per fare scuola a Petacciato. L'arrivo è previsto per il 10 luglio e le lezioni inizieranno il giorno successivo e saranno full immersion per
la durata di 5 giornate, per poi concludersi con l'esame teorico pratico in vetrina è con la consegna degli attestati . Oltre alle lezioni teorico – pratiche le studentesse avranno la possibilità di conoscere le bellezze del territorio molisano e apprezzare la gastronomia locale.
Calcio, la squadra Fiat vince il trofeo Clara Agnelli TERMOLI – Per il secondo anno consecutivo la squadra di calcio aziendale della Fiat Powertrain di Termoli ha vinto il “Trofeo Clara Agnelli”. Dopo aver vinto il girone di qualificazione battendo la Sevel Atessa ai rigori per 4 a 3, e superato per 5 a 1 l’Iveco Brescia, in finale hanno superato il Giambattista Vico di Pomigliano d’Arc0 per 1 a 0 con rete di Marino De Filippis. Questi i calciatori che l’allenatore Salvatore ha portato con se:
Davide Bello, Raffaello Rossi, Tebogo Bogatsu, Mauro Ponsanesi, Marino De Filippis, Giampaolo Di Blasio, Luigi Ferrazzano, Francesco Antonacci, Antonio Passero, Antonio Mastrobuono, Simone Ciarla, Luigi D’Alessandro, Angelo Esposito, Giuseppe Vasile, Antonio Copalucci, Fabrizio D’Aulisa. In panchina con il mister Cardamone, i dirigenti Mario Mucci, Giuseppe D‘Amico e Umberto Di Censo.
che ricercano il parcheggio; poi si consente ai bagnanti di evitare di posteggiare le auto in aree non deputate alla sosta, rischiando la sanzione da parte della Polizia Municipale; ed ancora, con il servizio di accompagnamento dedicato a turisti e residenti diamo un contributo reale anche alla categoria dei balneatori, i quali potranno godere di un servizio di accompagnamento per i villeggianti fino all’area di ingresso dei vari lidi. Invitiamo pertanto tutti coloro che scendono sui lungomari con la propria auto a prendere in considerazione questa possibilità, avendo presente che la necessità di agevolare al massimo il transito veicolare, in sicurezza, sulle strade di accesso al mare, passa soprattutto attraverso la sensibilità di tutti i cittadini”.
Cittadella della Solidarietà, il 'supermarket' di Rivoluzione democratica si forma con le idee TERMOLI - L’idea di riconversione del Carrefour lanciata da Rivoluzione democratica si arricchisce di nuove proposte ed è stata apprezzata da diversi esponenti del mondo civile. Per questo motivo, il movimento regionale si propone di avviare alcuni dibattiti tesi all’individuazione delle forze da mettere in campo con il tentativo di offrire esempi di intraprendenza giovanile e desiderio di costruirsi da sé. È l’esempio che è stato consegnato dai membri dell’aps, affiliata al Circolo Arci, “La staffetta” che ieri sera, presso il parchetto di via Germania, hanno offerto la propria esperienza. Rappresentata dal presidente, l’agronomo Matteo Iannone, e dal direttivo che si compone anche di Francesco Bozza e Sebastiano Battista, la realtà operante in Toscana nata dall'intraprendenza dei tre giovani, due dei quali sono originari dell’Alta Puglia, li ha visti puntare alla concretizzazione delle proprie conoscenze attraverso una formazione costante che li ha portati all’avvio di un'attività produttiva di birra che li ha introdotti nel sistema dei Gas (gruppo acquisto solidale, rivolto ai piccoli produttori che hanno in serbo un lato etico sostenibile pronunciato nel prodotto) e da qualche settimana li vede proporre i propri prodotti all’interno di un circuito di distribuzione di Pisa. “L’idea di mettere insieme le nostre forze e adoperare positivamente il territorio – sostiene Antonio De Lellis – è quanto di meglio si può offrire a tanti giovani che cercano di costruirsi il domani con le proprie mani e contano solo su se stessi. Pisa, tra l’altro, con l’avvio dell’iniziativa della “Cittadella della solidarietà” ha raccontato a tutti com’è possibile costruire qualcosa di utile per le famiglie grazie a tante piccole iniziative. Fare dell’ex Carrefour cittadino una sorta di supermercato che mette insieme i prodotti dei nostri coltivatori diretti e quelli che potrebbero essere donati dalle realtà alimentari presenti sul territorio potrà trasformarsi in un qualcosa di straordinario per il territorio stesso”. In modo simile si potrebbe avviare anche un’attività della funzione di emporio d’abbigliamento sempre con le stesse modalità. “Unire quanto c’è sul territorio è la sola possibilità di uscita che abbiamo da una crisi che sta radicandosi sempre più e colpisce sempre più famiglie”, conclude De Lellis.
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