10 ottobre 2013

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ANNO IX - N° 105 - GIOVEDÌ 10 OTTOBRE 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

GIORNALE SATIRICO

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di Antonino Celli Egregio Direttore, sento il dovere di intervenire nel dibattito che sta attraversando la nostra regione circa la presentazione della proposta di legge popolare per il dimezzamento dei compensi percepiti dai consiglieri regionali. Faccio parte di quel gruppo di volenterosi che ha messo in scena, nel Molise , una modestissima“ rivoluzione d’ottobre”, assolutamente pacifica e rispettosa delle istituzioni. A dire il vero ,dopo le elezioni di febbraio, mi sarei aspettato da parte degli eletti del centrosinistra ,da me votati, l’inizio di una “Primavera molisana” che avviasse un profondo cambiamento e ridesse speranza e fiducia a tanti giovani della nostra regione; così non è stato ed ora ci si chiede chi c’è dietro questo movimento nato qualche settimana fa, quindi chi c’è dietro di me? Il solo pensiero m’offende! Io, Antonino Celli, sono nato nel 1946 a Pietrabbondante, paese delizioso come tutti i paesi del Molise,e dal 1959 mi sono trasferito a Campobasso. Qui ho trascorso gli anni della mia adolescenza, ospite, si fa per dire, della “casa degli orfani di

L’ango lo della tartaru ga Chi sa quante volte, in questi giorni, il povero (si fa per dire!) Berlusconiavrà pensato, riferito a un politico molisano che si professava suo amico, “ilcane che ho nutrito è quello che mi morde”. Ora, che la gratitudine,soprattutto in politica, sia rara almeno quanto l’oro è cosa certa, ma che siarrivi a dichiarare pubblicamente che l’uomo del quale si decantavano moralitàe virtù sia diventato improvvisamente “indegno di ricoprire la carica chedetiene per mancanza di moralità” è per lo meno di cattivo gusto. Una massimadi Goethe recita: “L'ingratitudine è sempre una forma di debolezza. Non ho maivisto che uomini eccellenti fossero ingrati”.

Ecco chi c’è dietro i cittadini indignati del Molise: una lezione di stile per il presidente Frattura guerra”, oggi conservatorio musicale, ho frequentato, prima l’istituto professionale IPSIA e poi l’istituto tecnico industriale Iti il cui preside era l’ingegnere Angelo Mangiocavallo, persona dotata di una cultura scientifica e umanistica straordinaria, di una signorilità che per tutti noi era un modello! Gli educatori del collegio erano i Marianisti, Leo Leone in primis. Con tutti i limiti che un’ istituzione del genere poteva avere devo, tuttavia, rico-

noscere che ci è stata data quell’apertura mentale che la scuola degli anni ’60,non era in grado di fornire.Terminati gli studi superiori mi sono iscritto alla facoltà di Fisica dell’Università “La Sapienza” di Roma. Non avevo soldi a sufficienza, anzi, non ne avevo affatto, ma con il lavoro e con l’aiuto dei miei cugini, emigrati in Francia, ho conseguito la laurea nel 1973. Durante il periodo universitario ho avuto come maestri persone del calibro

L’oscar del giorno lo me- L’Oscar del giorno ritano tutte quelle persone che stentano ad arrivare a al popolo molisano metà mese e che vivono con poche centinaia di euro. L’oscar lo meritano, e non solo oggi, tutti gli anziani che vivono con una pensione da fame e le famiglie che devono continuare a campare i figli ormai quarantenni che non riescono a trovare un lavoro decente il cui stipendio non va oltre i rimborsi spesa. Rimborsi che non ammontano ai 4.500 euro mensili dei consiglieri regionali. L’oscar va a tutti coloro che dal 1 gennaio vedranno lievitare le tasse grazie alla decisione del governo regionale.

di Edoardo Amaldi, Giorgio Salvini ,divenuto poi ministro dell’istruzione con il governo Ciampi, ho seguito le lezioni di fisica teorica del quasi nobel Nicola Cabibbo, ho preparato la tesi di laurea con Carlo Bernardini dell’Infn ,che mi accoglieva nel suo studio con una gentilezza e disponibilità tali da renderlo un esempio da seguire. SEGUE A PAGINA 2

Il tapiro lo diamo al cen- Il Tapiro del giorno trosinistra molisano che è riuscito a farsi superare al centrosinistra dallo stesso schieramento della Regione Puglia. Nel tacco d’Italia infatti gli eletti hanno deciso all’unanimità di sciogliere i gruppi consiliari composti da meno di 3 persone. Il tutto per risparmiare sui costi della politica. In Molise invece per il finanziamento ai gruppi hanno deciso di invertire l’operazione aritmetica passando dalla divisione alla moltiplicazione aumentando così la cifra di cui disporre. A questo si aggiunge che i gruppi composti da una sola persona, alla Regione Molise, sono 11 su 15.


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2 10 ottobre 2013

Del Piano idrico regionale manca l’applicazione coerente, ossia la messa in atto delle scelte programmatiche; la realizzazione delle opere di adduzione e di distribuzione per i vari settori per i quali la risorsa idrica regionale è stata destinata: uso potabile, uso industriale e uso agricolo

L’acqua è un bene naturale non materia del contendere delle forze politiche Curiosità ed attese sul nuovo consigliere d’amministrazione di “Molise Acque” Gianpiero Cesario, del quale è mallevadore entusiasta il consigliere regionale Salvatore Ciocca, gratificato di una presentazione alla stampa da parte del Partito dei Comunisti Italiani

Tesero bene le orecchie gli amministratori molisani presenti a Roma nella Sala Capitolare presso il Senato della Repubblica, per ascoltare la relazione al Parlamento sullo stato dei servizi idrici da parte del presidente del Comitato per la Vigilanza sull’Uso delle Risorse Idriche, Ettore d’Elia. Ma di quella attenzione non hanno saputo farne buon uso se, ora come allora, il Molise mantiene un rapporto contraddittorio sull’acqua.

Non ne difetta, anzi, ne dispone in misura maggiore di molte altre regioni italiane, ma la usa male, se non malissimo. In questo contrasto tra realtà e coscienza del problema, non riesce a definire una politica idrica che lo porti fuori dagli equivoci e, soprattutto, dagli sprechi, preferendo perdersi in dispute e diatribe che gli vietano di avere rapporti istituzionali corretti con la Puglia e la Campania alle quali ha ceduto

parte delle sue risorse in assenza di contropartite rilevabili e rilevanti ai fini dell’utilità per i molisani. Tutto sarebbe da ricontrattare, naturalmente, sulla base di un Piano idrico che dimostri e comprovi, senza possibilità di essere smentito, ciò che occorre oggi al Molise e ai molisani, ciò che potrebbe occorrergli in futuro, e ciò che, essendo in eccedenza, potrebbe continuare ad essere ceduto. Avendo cura di rivisitare i contratti in atto, che sono sbilanciati in favore della Puglia e della Campania. Ma per fare questo non si può prescindere da un governo regionale autorevole e competente. Lo abbiamo? Del Piano idrico manca un’applicazione coerente, ossia la messa in atto delle scelte programmatiche; la realizzazione delle opere di adduzione e di distribuzione per i vari settori per i quali la risorsa idrica regionale è stata destinata: uso potabile, uso industriale e uso agricolo. Pertanto continuiamo a perdere acqua dalle condutture e a non irrigare con le dovute necessità i terreni produttivi. Gli invasi (Liscione, Guardiaregia, Occhito) sono testimoni immoti di una grandezza progettuale a petto di una pochezza fattuale. Nonché risorse ingabbiate in una asfittica e demagogica politica regionale sull’uso e sulla destinazione delle risorse naturali. Un

CONTINUA DALLA PRIMA PAGINA Spesso incontravo da lui uno studente vietnamita che riceveva dal professore solidarietà concreta per proseguire gli studi in Italia. Con una laurea in tasca avrei potuto chiedere una sistemazione, tramite un politico ed invece no! Ho scelto di fare il professore ,prima di Fisica al Boccardi di Termoli e poi di Matematica applicata al Pilla di Campobasso, dove sono stato per 33 anni. Con preside e colleghi di notevole valore abbiamo portato il Pilla ad essere una delle scuole più grandi d’Italia: circa 1800 alunni, con due sedi distaccate, una a Boiano, e l’altra a Casacalenda, tra docenti e personale ata oltre 200 dipendenti ed un solo dirigente, l’ingegnere Scioli, che si recava nelle sedi distaccate con la sua macchina ! Mio padre l’ ho avuto per pochi giorni, la malattia contratta durante la guerra lo ha spento nel gennaio del ’47. Diceva a mia madre “dobbiamo fare

pochi figli e farli studiare”; lei che non aveva frequentato nessun tipo di scuola, non dimenticò, si rimboccò le maniche e mi crebbe con sacrifici che solo le mamme sanno fare; con il suo esempio è stata la mia prima maestra di vita. Negli anni ’70 ho avuto la fortuna di conoscere mia moglie e quindi mio suocero il partigiano Silvio della 4°brigata Garibaldi, catturato e deportato al lager kz di Mauthausen. Quando raccontava la sua storia, iniziata non ancora ventenne, mi si accapponava la pelle. Ed allora alla domanda :chi c’è dietro di loro? La risposta à molto semplice, c’è la nostra storia ,il sapere e i valori che ci hanno trasmesso le tante persone incontrate. I sacrifici che abbiamo affrontato per prendere il cosiddetto “ascensore sociale” che oggi per un figlio di contadini o di operai sembra impossibile. Dietro c’è la nostra cultura, il nostro lavoro, il nostro vissuto fatto anche di impegno civile e politico. Personal-

mente ho sempre militato nella sinistra e nel sindacato. Sono stato iscritto alla Cgil scuola dal 1974,ho militato nel Psi di Lombardi e di Pertini ma non di Craxi Poi nel Pci di Berlinguer, nel Pds , nei Ds ed infine socio fondatore del Pd dal 14 ott. 2007, di Walter Veltroni, che nell’attestato di fondazione scrive: “Siamo giunti fin qui, finalmente i democratici hanno un partito. Una casa comune grande e nuova. Adesso una Italia nuova.” Ma per una Italia nuova c’è bisogno anche di un Molise nuovo! Io mi auguro che il presidente Frattura e la sua giunta, ai quali va tutta la mia stima perché li ho votati, si pongano a capo di quella che all’inizio ho definito rivoluzione d’ottobre così, alla domanda : chi c’è dietro? Risponderemo a voce alta C’è tutto il popolo molisano, con i giovani in prima fila! Perché tutti insieme si vuole costruire una società più equa, più giusta e più fraterna. Carpe diem ,Presidente Carpe diem, compagno

Piano preso nella tenaglia delle insufficienze gestionali e delle polemiche che da anni si trascinano sull’Azienda speciale “Molise Acque”, oggi più di ieri, e di sempre, oggetto di speculazione politica e non, come sarebbe utile e corretto, di una critica costruttiva e correttiva delle sbavature amministrative che ci sono. Staremo a vedere cosa sarà capace di fare in proposito il nuovo consigliere d’amministrazione di “Molise Acque” di estrazione di sinistra Gianpiero Cesario, del quale è mallevadore entusiasta il consigliere regionale Salvatore Ciocca, gratificato di una presentazione alla stampa da parte del Partito dei Comunisti Italiani. Se al dato politico che investe l’Azienda in questo frangente storico qualcuno non credeva, bene, riteniamo sia stato ampiamente servito. Non sono queste dimostrazioni muscolari a contribuire a creare un clima e una condizione diverse sull’efficienza e l’efficacia dell’Azienda speciale “Molise Acque”, quanto, invece, una politica regionale e una giunta regionale che mettano al centro della programmazione l’elemento acqua, le sue qualità, la sua quantità e la sua destinazione pubblica, pretendendo che l’Azienda speciale “Molie Acque” sia coerente e funzionale. Dardo

Petraroia Carpe diem,compagno Ciocca ….. e, vi prego con il cuore in mano, non uccidete sul nascere questa grande voglia di cambiamento. Antonino Celli


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3 10 ottobre 2013

Oggi l'amministratore unico dell'impresa é Pietro Ferrazzano assunto presso la segreteria politica del presidente e parente al Domenico Ioffredi consigliere di Sinistra e Libertà

Le Torri di Frattura e la società fantasma, l’affare da 36 milioni di euro Nel 2006 l’imprenditore ora governatore supera il bando alla Regione per la ricerca di immobili da destinare alla sede dell'istituzione con un'azienda legalmente inesistente CAMPOBASSO. E’ mai capitato a qualche società di partecipare ad un bando pubblico senza esistere legalmente? All’azienda immobiliare di Paolo di Laura Frattura pare proprio di sì. Lui, il presidente della Regione Molise in quota Pd che ha convinto i molisani di essere l’uomo giusto per cambiare il sistema. Quale sistema? Quello di cui lui stesso, da sempre, ha fatto parte e che oggi propone di modificare. In effetti, dal punto di vista imprenditoriale, Frattura pare sapere bene come muoversi ed arrivare primo. La storia a cvui ci si riferisce è quella delle famose Torri Gemelle di Campobasso e che vale la modica cifra di 36milioni di euro, ossia circa 72miliardi di vecchie lire. Tutta la ricostruzione parte dalla Proter srl, quella stessa che nel 2012 spunta nella centrale a biomasse di Campochiaro da fare in società con l'attuale capo ufficio di Gabinetto del presidente Frattura, la signora Mariolga Mogavero. La stessa Proter, di Paolo di Laura Frattura, sbuca anche nella progettazione architettonica delle ormai famose torri di Campobasso la

cui costruzione è condotta dalla ditta Nidaco, di proprietà di Cotugno Nicandro (figlio di Cotugno Vincenzo, attuale consigliere regionale) e Giuseppina Patriciello, moglie di Vincenzo Cotugno e sorella dell'europarlamentare del Pdl Aldo Patriciello. Il committente dei lavori è l’impresa immobiliare “Le Torri srl” le cui quote di maggioranza (51%) sono di proprietà dello stesso presidente della Regione che però, lo scorso maggio, ha nominato come amministratore unico Pietro Ferrazzano, dipendente della segreteria politica dello stesso presidente della Regione e cugino di Nico Ioffredi. Quest’ultimo é, a sua volta, consigliere regionale di Sel e cognato del governatore Frattura, la cui moglie Giuliana, sorella del goveratore, è capo ufficio di Gabinetto del questore di Campobasso. La storia delle torri nasce nel 2006. Il 23 febbraio di quell'anno la Regione diffonde un avviso pubblico: “La Regione Molise, per la sede delle attività istituzionali del Consiglio regionale, intende esaminare offerte di immobili da assumere in locazione e/o vendita. Al fine di poter disporre di una

congrua gamma di opzioni, invita coloro che siano disponibili a cedere in fitto e/o in vendita i fabbricati siti in Campobasso e rispondenti alla caratteristiche di cui al decreto legislativo 626/94 e s.m.i. e voler far pervenire la propria disponibilità entro il 13 marzo 2006”. Segue, sullo stesso bando, la descrizione dettagliata dei requisiti di cui gli stabili devono essere in possesso: i metri quadri necessari, la conformità a norma per uffici aperti al pubblico, la localizzazione urbanistica, i tempi di consegna dell’immobile, l’offerta del canone di locazione e quella di vendita. Il 13 marzo 2006, ultimo giorno utile, arriva alla Regione Molise l’offerta di una società: Le Torri srl di cui Paolo di Laura Frattura ( che detiene la maggioranza azionaria con il 51%) era e sarà amministratore fino a maggio 2013. La proposta di Frattura evidentemente è sembrata allettante. Cosa offre? Un immobile da fittare alla Regione Molise a 1milione e 210mila euro l’anno oppure da vendere al prezzo di 15milioni di euro. Oppure, due immobili, quindi entrambe le torri, da fittare a 2milioni e 616mila euro

all’anno o da vendere al costo di 36 milioni di euro, iva compresa. Quello che insospettisce, e non poco, è una certa tempistica: la società "Le Torri" risponde al bando pubblico il 13 marzo 2006, giorno di scadenza. Il 28 marzo dello stesso anno la Commissione dell’assessorato alla Programmazione, retto dall’assessore Vitagliano, assegna la vittoria alla società le Torri srl. Ma questa società, costituita il 6 marzo 2006, é legalmente esistente solo 10 giorni dopo la scadenza del bando. Viene infatti omologata, cioè iscritta alla Camera di Commercio di Campobasso, il 23 marzo 2006. Quindi, al momento della scadenza dell’avviso pubblico della Regione Molise, la società di Frattura era inesistente. Così come inesistenti erano gli immobili oggetto dell’affitto e/o della vendita richiesta dal bando. Ma di questa inesistenza ne parleremo nella seconda puntata. Intanto si ritorna alla domanda iniziale: é mai capitato a qualche società di partecipare ad un bando pubblico senza esistere legalmente? Antonio Careca

Aumento Irpef, ecco quanto pagheranno di tasse i molisani Lievitano le indennità e anche le imposte: a seconda della fascia di reddito l’incremento varia da 120 euro a 1.120 CAMPOBASSO. “ Il tema è serio e con la serietà che dobbiamo a tutti i molisani abbiamo risposto. Abbiamo reso pubblici i nostri compensi, abbiamo spiegato come sono stati calibrati, abbiamo ricordato che sono in linea con quelli delle altre regioni italiane e soprattutto rispondono ai dettami del decreto Monti sulla spending review”. Sono queste le parole del presidente della Regione Paolo Frattura a proposito dell’aumento delle indennità degli eletti nel massimo organo istituzionale del Molise. Tra bugie, come l’aver reso pubblici i compensi, e verità quali “il tema è serio”, dopo aver fatto i conti ai politici regionali che, tagliando tagliando, hanno visto lievitare le loro buste paga di circa 1.500 euro, è arrivato il momento di fare i conti ai cittadini molisani. Perché la classe politica guidata dal centrosinistra (Pd, Sel, Idv, Il Molise di tutti, Unione per il Molise, Rialzati Molise, Comunisti italiani, Udeur) ha deciso di aumentare anche a loro qualcosa: le tasse. Dal 1 gennaio 2014 scatteranno gli incrementi per Irpef, Irap e bollo auto escludendo al momento l'accise sulla benzina. L’Irpef, in particolare, è l’imposta sul reddito delle persone fisiche che varia a seconda del reddito prodotto. L’aliquota regionale all’Irpef è una quota tributaria aggiuntiva e si versa nella regione in cui il contribuente ha il domicilio fiscale. Il Molise è la regione ad avere l’addizionale più alta d’Italia. Questo vuol dire che, in base al reddito, chi vive in Molise paga la tassa più alta. Ma a quanto ammonterà l’Irpef nel 2014? Dipende. Fino a 15mila euro l’incremento è di 120 euro .

Chi ha un reddito di 15mila euro, ad esempio, invece di pagare 304 euro di tasse, nel 2014 pagherà 424 euro. Salendo con la fascia di reddito la situazione non migliora, ovviamente. L’aliquota si alza di un punto percentuale. Il che, tradotto in soldi, vuol dire che un reddito compreso tra i 15.001 e i 28mila euro pagherà un aumento di 250 euro. E così via via. In una casa dove entrano 30mila euro all'anno si verserà un imposta pari a 969 euro rispetto ai 609 versati quest'anno. Le famiglie più benestanti, dove dal lavoro entrano 60mila euro, l’aumento dell’addizionale Irpef comporta un pagamento di tasse che sale da 1.218 euro del 2013 a 1.998 euro del 2014 (780 euro in più). Poi ci sono i ricchi, ossia coloro che hanno un reddito annuo superiore a 75mila euro. Per loro si applica la tariffa massima del 3,43% e quindi verseranno 1.120 euro in più rispetto all’anno precedente. Anche i politici pagheranno un reddito più alto visti gli aumenti delle indennità? Per la risposta basti pensare ad un dato incontrovertibile: l’aumento delle indennità deriva dall’applicazione della tariffa massima dei rimborsi: 4.500 euro. Una cifra mensile su cui i cari consiglieri non pagheranno le tasse perché la voce è “esentasse”. Quindi, un eletto a Palazzo Moffa, intascherà 54mila euro all’anno su cui, presi di per sé, si dovrebbero pagare 1.744 euro di Irpef. Se questi soldi andassero sommati al resto del reddito sicuramente la tassa, anche per gli eletti in Regione, sarebbe più alta. Invece i rappresentanti del Molise su questa cifra non verseranno un euro per-

ché, essendo appunto rimborsi, non sono soggetti a tassazione. “Il tema è serio”, dice bene il governatore. E spiegata così, riuscirà il numero uno della Regione a capire che se c’è qualcuno che aizza il popolo non sono né giornalisti né politici rimasti fuori dal consiglio? A ricoprire il ruolo di perfetti “aizzatori di piazza” ci sono già il presidente della Giunta regionale, i suoi assessori e i consiglieri del centrosinistra che, unitamente a quelli delle silenti opposizioni, siedono tra i banchi di Palazzo Moffa. Giovanna Ruggiero


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4 10 ottobre 2013

Ogni anno lavori di ristrutturazione per la Cb-Termoli. Ma i problemi sono gli stessi

Ferrovie, quei soldi spesi male CAMPOBASSO. Un tratto ferroviario che qualora fosse stato realmente ammodernato oggi sarebbe quello meglio in funzione in Molise. Ci riferiamo alla linea CampobassoTermoli che ogni anno vede investimenti sulla stessa ma presentando sempre gli stessi problemi. Ora i lavori interessano la tratta fino a maggio 2014 per qualcosa come 4 milioni e mezzo di euro. Nel 2009, vi furono lavori per una cifra di poco superiore e il riammodernamento delle traverse per 30 chilometri. Altri lavori nel 2010, 2011 e 2012 fino a giungere ad oggi. Ma i problemi sono rimasti gli stessi. Tempi di percorrenza non più in linea con le esigenze degli utenti nonostante i cospicui finanziamenti impegnati. Intanto i pendolari che quotidianamente fanno uso del treno per raggiungere i centri toccati dovranno continuare a usufruire di uno scomodo autobus per una strada che, di sicuro, non è propriamente 'digeribile' quale è la Statale 87. E' mai possibile che a nessuno interessi realmente intervenire su questa linea? E' facile riempirsi la bocca sostenendo che la linea ferroviaria Campobasso-Termoli è alternativa valida alle altre strade viarie e non che collegano il capoluogo regionale con il mare Adriatico. Ma a nessuno è venuto mai in mente di procedere attraverso un reale piano di rafforzamento della linea cercando di evitare quelle sacche che sono la causa dei tempi di percorrenza morti e che fi-

niscono con l'allungare il tempo di copertura del servizio. Eppure, sono trent'anni e più che la Campobasso-Termoli conosce ogni anno nuovi investimenti. Non sarebbe stato il caso di armonizzarli attraverso un pro-

La lettera

gramma e un piano invece di consentire solo all'impresa che vi lavora di potere vedersi assicurato il lavoro puntualmente ogni anno? Una saggia politica avrebbe dovuto mirare a questo e, forse, per percorrere oggi

Chiusura prolungata Campobasso-Termoli davvero necessaria?

A pochi giorni dalla prevista riapertura della tratta ferroviaria Campobasso-Termoli è stata diffusa la notizia che tale linea continuerà ad essere chiusa fino maggio 2014 arrivando in questo modo a quasi 12 mesi di interruzione continuativa. La chiusura prolungata della tratta comporterà ulteriori disagi ai cittadini e utenti tutti (pendolari, lavoratori,studenti) che si vedranno costretti ad utilizzare i servizi sostitutivi nonostante avessero già acquistato titoli di viaggio per il trasporto su ferro. La chiusura interesserà i mesi invernali nei quali il trasporto su ferro risulta essere più sicuro ed efficace. Fermo restando che la messa in sicurezza e il potenziamento della tratta sono obiettivi sicuramente condivisibili, ciò che non condividiamo è la modalità di attuazione. Crediamo infatti che i lavori, così come appresi dai mezzi di informazione, possano essere posti in essere senza interrompere completamente il servizio ferroviario. Infatti ci domandiamo “perché tali lavori non possono essere eseguiti in esercizio come avviene per interventi simili su altre tratte?” Oppure, visto che i lavori di interessano solo un tratto specifico della linea (Larino-Termoli) “perché non continuare a garantire il servizio fino alla stazione limite di inizio del cantiere?” Riteniamo dunque che le due esigenze, manutenzione/ammo-

dernamento tratta e trasporto su ferro, si possano realizzare contemporaneamente. Inoltre siamo fortemente allarmati riguardo le ripercussioni occupazionali che la chiusura prolungata ha creato. (Personale in esubero e spostamento di lavoratori a sedi lavorative diverse da quelle assegnate). Viste le considerazioni di cui sopra non vorremmo che tali scelte facciano parte di una strategia che sia preludio non tanto di un miglioramento e potenziamento del collegamento ferroviario con l’Adriatico quanto di una chiusura definitiva della linea. Crediamo che le Istituzioni debbano rispondere in maniera adeguata alla domanda di mobilità interna della Regione e che i cittadini, utenti tutti e lavoratori abbiamo il diritto di conoscere le motivazioni delle scelte fatte. Le Rsu Aziendali

“Verba volant, scripta manent” il lato deleterio della politica di Massimo Dalla Torre Abbiamo letto con attenzione la lettera pubblicata sulla prima pagina del giornale a firma del consigliere dell’UDEUR Nunzia Lattanzio. Lettera che ci lascia perplessi, sconcertati e disorientati, non per i contenuti che, non possiamo giudicare approfonditamente, ma per la “forza” con la quale è stata scritta. Un qualcosa che da lettori e non da addetti ai lavori ci induce a dare un piccolo consiglio, con la speranza di non urtare la suscettibilità di nessuno: prima di esternare qualcosa sarebbe il caso che si chiariscano le posizioni e non ci si affidi alla stampa per renderle pubbliche. Non è assolutamente rimbrotto ma un semplice suggerimento giacché in questi ultimi periodi si sono accesi troppi contrasti all’interno delle varie compagini politiche. Diatribe che non depongono assolutamente a favore di nessuno, specialmente, quando

la Campobasso-Termoli lo si poteva fare impiegando minore tempo. Al contrario, altri lavori e chiusura della linea fino a maggio prossimo. Bell'affare per i pendolari sbattuti sulla Statale 87.

queste si prestano a facili interpretazioni o critiche da parte di chi legge che, non conoscendo i meccanismi che regolano la vita dei partiti, da ragione al detto popolare: quando gli asini litigano, i barili si rompono; lungi da noi dileggiare nessuno perché qui si parla di questioni tecniche interne ai partiti e non certamente dei singoli protagonisti che sono persone attente alle sorti del Molise ma soprattutto dei Molisani. Pungulature, come quelle contenute nella lettera, che fa si che l’opinione pubblica non solo non si appassioni più di tanto alle vicende, ma si allontani dalla politica sempre più in preda alle “discrasie” che non permettono una comprensione di quelli che sono i meccanismi regolano la vita della politica stessa. Politica che invece dovrebbe porsi sopra le parole scritte che, spesso sono dettate dall’impeto del momento. Politica che riporta pesantemente di attualità su come anche se appartenenti allo stesso partito, a volte

può capitare di non essere sulla stessa lunghezza d’onda. Politica che, proprio perché tale innesca “micce corte” che potrebbero causare danni irreparabili all’azione di governo, qualunque esso sia. Insomma, una sorta di scatole cinesi che, una volta aperta la prima, costringe ad aprirle tutte magari con conseguenze sconcertati non solo per i protagonisti, ma per chi ha fatto la scelta di essere rappresentato da questo o da quel candidato. Cose che fanno si che l’instabilità si palesi nella sua forma più deleteria, senza sapere che ora più che mai serve unità e non litigi altrimenti quel poco che rimane di sano rischia di svanire definitivamente. Cose che invece, sarebbe bene che lascino spazio ad un dibattito serio, ragionato, risolutore e non separatore. Lasciate da parte i distingui o le prese di posizione, servono solo nel caso in cui un azione non è in sintonia con gli obiettivi che ci si congiuntamente prefissati. Date forza a quello che è il mandato che vi è stato consegnato altrimenti la locuzione latina “verba volant, scripta manent” che trae origine da un discorso di Caio Tito al senato romano, che insinua la prudenza nello scrivere, potrebbe essere una prova incontrovertibile che crea fratture dannose per la collettività che attende risposte e non battibecchi affidati alle rotative di un giornale.


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5 10 ottobre 2013

"La Regione firmi l'accordo" La salvaguardia dei posti di lavoro è strettamente correlata alla stipula di quanto già delineato

Fondazione Giovanni Paolo II, è sciopero Il 18 ottobre tutto fermo contro i 45 licenziamenti. Regione silente

CAMPOBASSO. Erano stati i vertici della Fondazione Giovanni Paolo II a sollecitare la Regione Molise, nella persona del Commissario ad Acta Frattura, perchè intervenisse a sottoscrivere gli accordi precedentemente presi. In maniera specifica per potere dare corso ai contratti di solidarietà ed evitare, così, il licenziamento di 45 infermieri. "Abbiamo preso atto della mancata tutela da parte della Regione Molise - aveva detto il direttore Rastelli - di un'ipotesi di accordo che prevedeva come componente essenziale la ratifica davanti la Regione, ma questo fino ad oggi non ha avuto luogo. Tenuto conto che i tempi tecnici di una procedura , basati sulla Legge 223 del 91, hanno ormai scadenza il CdA pima di prendere una decisione ha invitato tutti quanti a riflettere. C'è una criticità ed una perdita di bilancio da punto di vista delle spese, la Regione aveva assunto degli impegni, abbiamo portato avanti una situazione di conciliazione che si è risolta con un'ipotesi di accordo che prevedeva proprio la tutela alla presenza della regione. Non possiamo fare altro che stimolare il governo regionale", questa la motivazione del di-

rettore Rastrelli. "La Regione ci dica se ci vuole ancora qui. Se non ha più interesse ad averci allora ne prenderemo atto. Ma è una decisione non legata a noi, noi vogliamo restare e continuare a fare quello che abbiamo fatto in questi anni". Nei mesi scorsi era stato lo stesso Rastelli a sottolineare che la possibile salvaguardia dei posti di lavoro passasse proprio per l'accordo con la Regione. "Al momento non posso dare una risposta, la competenza è del CdA, l'ipotesi di accordo prevedeva che sia il personale infermieristico che medico, anche attraverso il referendum, decurtandosi l'8% dallo stipendio, facessero una sorta di prestito a favore delle 45 unità, il cosiddetto contributo di solidarietà, che poi dovevea essere restituito nel giro di un anno. L'accordo doveva partire il 1 giugno scorso, ma la condizione era che la Regione Molise doveva tutelare lo stesso accordo firmato in sua presenza. C'è attesa anche per la proposta di Piano sanitario sulla quale si fondano le speranze future. "Il futuro di questa azienda è nel Piano Sanitario e di una integrazione fra le strutture sanitarie presenti a Campobasso".

CAMPOBASSO. Centro Fondazione Giovanni Paolo II è sciopero il il 18 ottobre contro i 45 licenziamenti previsto a fine mese. La Regione ancora non dice cosa e come intende muoversi per risolvere la questione che vede la ex Cattolica che rivendica oltre 100 milioni di euro per le prestazioni passate e la certezza del mantenimento dei posti letto. Dure le reazioni delle organizzazioni sindacali. "A seguito del raggiungimento dell’accordo del 29/04/2013 tra le OO.SS. e la Fondazione e dell’ulteriore accordo complementare al precedente, sottoscritto il 07/05/2013, entrambi propedeutici al ritiro, da parte della Fondazione, della procedura di licenziamento collettivo validato dal quesito referendario del 18/05/2013 e 20/05/2013, considerato che la Fondazione non ha inteso sottoscrivere quanto determinato dallo stesso referendum, recapitando 45 lettere di preavviso di licenziamento ad altrettanti dipendenti appartenenti alla categoria degli infermieri; considerato inoltre che il piano sanitario regionale non prevede, al momento, una riorganizzazione tale da consentire alla Fondazione il congelamento ed il successivo annullamento dei licenziamenti; visto altresì che i termini per evitare detti licenziamenti in modo definitivo scadono il 31/10/2013, i sindacati hanno ritenuto organizzare un’assemblea il giorno 03/10/2013, dalla quale è scaturita all’unanimità la decisione di proclamare ventiquattro ore di sciopero di tutto il personale dipendente per il giorno 18/10/2013 dalle ore 00.00 alle ore 24.00, ai sensi della L. 146/90, della L.80/2000 e successive modificazioni ed integrazioni; saranno garantiti i contingenti minimi essenziali".

Oggi al I Edificio Polifunzionale in Viale Manzoni a Campobasso sul tema: Il Debito Sovrano

L’università del Molise al centro dell’attenzione di economisti, giuristi, esperti e studiosi di politica economica Mancava da tempo uno scenario di grosso prestigio su cui l’università del Molise fosse al centro dell’attenzione e,per quanto possibile, protagonista. Accade oggi al I Edificio Polifunzionale in Viale Manzoni a Campobasso con il convegno sul Debito Sovrano e le questioni ancora irrisolte che ne conseguono nel diritto internazionale e nel diritto comparato, patrocinato dall’Ordine degli Avvocati di Campobasso. Molteplici le implicazioni non solo sul sistema economico di un Paese, ma anche sui rapporti fra gli Stati e le varie istituzioni internazionali, che risultano sempre più problematici a causa del ripetersi di crisi che interessano i mercati non soltanto dei Paesi con le economie più deboli, ma ormai anche le economie da sempre considerate le più solide. Conseguenze, queste, in qualche misura attribuibili al fenomeno della globalizzazione e dell’internazio-

nalizzazione dei mercati. L’ampiezza e la portata del tema saranno affrontate e sostenute da economisti, giuristi, esperti e studiosi di politica economica. Il Dipartimento Giuridico dell’università del Molise infatti vedrà convergere, illustri accademici provenienti da diverse realtà universitarie italiane per discutere e approfondire e dipanare problematiche di particolare rilevanza, interesse e di forte attualità. I lavori saranno introdotti da una presentazione del Rettore Giovanni Cannata e dall’inquadramento giuridico-economico dei Direttori dei rispettivi Dipartimenti dell’Ateneo molisano, Gianmaria Palmieri e Paolo de Vita. Gli aspetti di impronta internazionalistica saranno affrontati nella prima sessione di lavoro, moderata da Angela Del Vecchio, docente di Diritto dell’Unione europea presso l’Università romana LUISS Guido

Carli. In questa sessione interverranno Alberto Franco Pozzolo, docente di Economia e politica monetaria e finanziaria, Maria Rosaria Mauro, docente di Diritto internazionale, e Lorenzo Federico Pace, docente di Diritto europeo del mercato interno e della concorrenza, dell’Università degli Studi del Molise, i quali si occuperanno rispettivamente di regolamentazione dei sistemi bancari e finanziari, debito estero ed insolvenza degli Stati e crisi finanziaria in Europa. Seguiranno poi gli interventi di Alessandro Somma, docente di Diritto comparato presso l’Università degli Studi di Ferrara, di Pietro Pustorino, docente di diritto internazionale dell'economia presso l’Università di Siena e di Concetta Brescia Morra, docente di Diritto dell’economia presso l'Università degli studi del Sannio, i quali tratteranno le tematiche della

ristrutturazione del debito sovrano e le ricadute del fenomeno sulle popolazioni, dell’immunità dello Stato dalla giurisdizione e del ruolo delle istituzioni europee nella crisi del debito sovrano. La sessione pomeridiana, presieduta dal Francesco Paolo Traisci, docente di Diritto privato comparato presso l’Università degli studi del Molise, si occuperà dei profili economici e giuridici del rating del debito sovrano, presentati rispettivamente da Giacomo De Laurentis, docente di Banking and finance presso l’Università Bocconi di Milano e da Federico Pernazza, docente di Diritto privato comparato presso l’Università degli Studi del Molise. Sarà anche l’occasione per un dibattito sulle nuove clausole inserite nei regolamenti dei titoli di debito pubblico e delle class actions, temi trattati rispettivamente da Andreina Scognamiglio, docente di Diritto amministrativo presso l’Università degli Studi del Molise e da Gianluca Scarchillo, docente di Diritto privato comparato presso l’Università Sapienza di Roma. Interverranno, infine, su profili più tecnici alcuni giovani ricercatori: Domenico Pauciulo, Giulia Rinaldi e Livia Ventura. La conclusione dei lavori verrà affidata a Diego Corapi, Professore Emerito dell'Università Sapienza di Roma ed illustre cultore del Diritto commerciale e comparato.


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Campobasso

10 ottobre 2013

Dimensionamento scolastico, il Comune propone l’autonomia del convitto Pagano La Provincia ha chiesto al Comune di Campobasso l’invio del piano di dimensionamento scolastico del capoluogo in vista della convocazione della Conferenza provinciale che dovrà elaborare il piano da trasmettere in Giunta regionale entro il 20 ottobre. L’amministrazione comunale ha elaborato la proposta tenendo conto sia di quanto previsto dalla normativa vigente, sia di una serie di valutazioni poste in essere dopo una attenta analisi del territorio comunale e della popolazione scolastica presente nel territorio. La prima valutazione è stata quella di considerare lo spopolamento di alcuni istituti scolastici a favore di altri. L’altra valutazione è stata quella di dare agli istituti una riorga-

nizzazione e razionalizzazione degli edifici scolastici. E’ stata valutata e proposta l’autonomia del Convitto nazionale “Pagano” per la specificità e particolarità che il convitto detiene da oltre un secolo. Non è stata trascurata, peraltro, la disponibilità ed utilizzabilità degli edifici scolastici di competenza, oggetto di monitoraggio e verifica dello stato di sicurezza. L’amministrazione comunale, in particolare, intende tutelare il lavoro che nel corso degli anni hanno svolto i vari dirigenti scolastici sul territorio e, quindi, non vanificare gli sforzi fatti dagli stessi per migliorare le scuole della nostra città, nel rispetto delle istanze dei cittadini, soprattutto nei quartieri che presentano difficoltà socio-ambientali.

“L’Estate degli inganni”

La Santa Messa per mons. Bologna

Oggi presentazione del libro di Adelchi Battista

CAMPOBASSO. 70esimo anniversario di morte del vescovo martire per la Pace. Monsignor Secondo Bologna nasce a Cuneo il 9 agosto 1898 in una famiglia modesta, mugnaio il Padre Giuseppe, casalinga la madre Margherita. Il suo servizio come Vescovo di Campobasso durò tre anni, dal 1940 al 1943. Il corpo di mons. Bologna restò nel cimitero di Campobasso fino al 10 ottobre 1964, quando fu collocata nella cappella del Sacro Cuore nella Cattedrale della Ss. Trinità di Campobasso insieme alla figura di Mons. Alberto Romita. Negli anni sessanta gli è stata dedicata una importante arteria della città , Via monsignor Secondo Bologna. Passando per via monsignor Bologna a Campobasso non si può fare a meno di chiedersi il perché di una strada intitolata ad un vescovo, a quel vescovo. Siamo nel 10 ottobre del 1943, anno di ricordare per la piccola cittadina di Campobasso che “assaggia” il morso freddo delle bombe canadesi. Una di queste colpisce il seminario vescovile ed uccide il vescovo di Campobasso Bojano, primo martire di una guerra che - come tutte le guerre - colpisce spesso i deboli, gli indifesi, i testimoni della pace. A settant’anni dalla sua morte mons. Bologna resta un simbolo di pace. Il suo martirio innocente, seguendo i racconti dell’epoca, impressiona i tedeschi , tanto da fermarne la rappresaglia e anche i canadesi, che

Oggi il 70esimo anniversario della morte del Vescovo a ottobre 1943

CAMPOBASSO. Sono tutti molisani gli ospiti che Adelchi Battista ha scelto per la presentazione del suo ultimo romanzo, ‘L’Estate degli Inganni’, uscito in anteprima su IlSole24ore, e poi in volume, edito da Guanda, lo scorso 5 settembre. A parlare del libro, oggi pomeriggio alle 18 all’Auditorium della Fondazione Molise Cultura, in via Milano a Campobasso, saranno la giornalista del TG1 Felicita Pistilli e il professore e scrittore Pier Paolo Giannubilo. Le letture saranno curate dai tre giovani attori più in vista del capoluogo: Marco Caldoro, Giorgio Careccia e Diego Florio. Dopo il grande successo di ‘Io sono la Guerra’, uscito lo scorso anno, e vincitore del premio Hemingway per la narrativa, Battista chiude il capitolo dedicato al 1943 con questa ultima fatica, che rappresenta il seguito ideale del precedente romanzo: si parla infatti del periodo immediatamente successivo alla caduta del fascismo, ovvero i 45 giorni del governo Badoglio e la rocambolesca uscita dell’Italia dal conflitto con gli Alleati. “La forza di Adelchi Battista” ha scritto Vittorio Macioce su Il Giornale, “non è solo nella capacità di rovistare negli archivi. Certo, è da lì che prendono vigore le sue storie, ma poi c'è il racconto del grande romanziere. Tutto ciò che scrive è documentato.” Mauro Novelli, su bookdetector.com, ha scritto: “Battista seleziona i materiali, sceglie i punti di vista, introduce testimonianze discusse, usa il montaggio alternato per restituire la drammatica concitazione del momento. Riesce così a risolvere con abilità una sfida difficile. Il lettore già conosce l’esito della vicenda, ma è fortemente attratto dall’opportunità di scoprire come ci si arrivò, per mezzo di figure pressoché sconosciute, che rivestirono un ruolo decisivo.”

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avanzavano come al solito a suon di bombe, decidono di irrompere nella cittadina, passando per Gildone, senza l’uso delle armi. Sembra dunque che il sangue innocente versato dal vescovo abbia evitato altro inu-

tile spargimento di sangue. Nel recente testo pubblicato proprio per ricordarne la straordinarietà, colpiscono le parole pronunciate dal presule , quasi nel presagio del suo martirio, al termine della messa del mattino in Cattedrale “ Signore, se per la salvezza di Campobasso occorre una vittima, prendi me ma salva il mio popolo”! Parole sconvolgenti, che richiamano il senso del martirio, della testimonianza cristiana. E a sera la preghiera sacerdotale del vescovo viene accolta dal Padre. Mentre il vescovo con alcune suore si trova nel silenzio della cappella a pregare un a sola bomba tronca la vita di mons. Bologna e di suor Lucia Brunelli, delle piccole discepole di Gesù. E’ una pagina di storia locale ma anche un esempio di pace e di testimonianza. E questo anno la diocesi di Campobasso Bojano è stata scelta per essere ospite della marcia della pace! Un evento non casuale che permetterà la riscoperta di questo uomo che nella sua ordinarietà ha fatto capire il senso del cristianesimo e la missione del cristiano. Il 21 settembre del 1943 il Vescovo aveva esortato i suoi parroci “ ognuno resti al suo posto, in mezzo ai propri fedeli, accanto alla propria chiesa”, sintetizzando in questo modo l’atteggiamento caritatevole del sacerdote che, in pace come in guerra, non si allontana mai dalle sue pecore.

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Campobasso

10 ottobre 2013

Nonostante il fallimento dell’Accordo di Programma Quadro “Asse città” e del master-plan.

Dicono che Peppe Di Fabio abbia voglia di tornare a Palazzo san Giorgio. Ci vuole coraggio solo a pensarlo A proposito di sindaci, Di Bartolomeo dovrebbe muovere le acque stagnanti della Regione, ma il primo cittadino pare abbia a cuore più che la città i suoi buoni rapporti personali con il presidente della giunta regionale in carica Atti amministrativi, mica chiacchiere. Eppure si sono volatilizzati, dispersi nella inconcludenza politica e programmatica della Regione Molise (versione Iorio) e il Comune di Campobasso (versione Di Fabio). E ancora una volta con l’opinione pubblica locale a bocca aperta. Un’astenia che ha consentito, consente e consentirà ai pubblici amministratori di fregarsene di tutto e di tutti. Proprio come hanno fatto Iorio e Di Fabio con l’Accordo di Programma Quadro detto “Asse Città”, per il quale, è noto, era stata definita una dotazione finanziaria di 25 milioni di euro. Soldi della Regione per Campobasso, destinati al miglioramento della viabilità, al risanamento ambientale, alla qualificazione urbana. Soldi scomparsi dalla scena, infognati da qualche parte, manipolati nei capitoli di bilancio in entrata e in uscita. Sta di fatto che quei 50 miliardi di vecchie lire sanciti e sottoscritti con l’Accordo di Programma Quadro detto “Asse Città, non hanno trovato collocazione nell’ambito del territorio cittadino né, però, hanno

provocato un interrogativo, una domanda, una spiegazione, una giustificazione, tranne questa testata giornalistica. Seppure nella versione del cane che abbaia alla luna. Il sistema politico - amministrativo è talmente corazzato e immune, che si può permettere di volatilizzare 25 milioni di euro ed altro, in assenza di qualsiasi motivazione. Ci sarà un giorno un giudice, non a Berlino, ma a Campobasso? Un atto amministrativo è stato anche l’approvazione e la sottoscrizione del master-plan, ovvero il Piano plano-volumetrico che comprendeva importanti strutture edilizie (la sede regionale sull’ex Romagnoli) e funzioni di viabilità e parcheggio utili al territorio cittadino, che Iorio e Di Fabio avevano reciprocamente concordato. Insieme infatti avevano giudicato opportuno che nel master-plan fosse previsto innanzitutto il risanamento e la riqualificazione delle porte d’ingresso alla città. In particolare, su suggerimento del sindaco Di Fabio, l’ingresso che più degli altri (ma anche gli altri), me-

Di Fabio

ritava di essere rivisitato urbanisticamente e funzionalmente era “Porta Napoli”, il cui recupero e la cui sistemazione costituiva una assoluta priorità. Aggiornando la declinazione del verbo costituire, costituisce una priorità. Senza peraltro sottovalutare lo stato di degrado che riguarda gli altri ingressi lato Termoli, lato Foggia e lato Trivento, per i quali, evidentemente, sarebbero stati adottati interventi successivi. Porta Napoli era stata indicata come priorità perché raccoglie il maggior carico di traffico

interregionale e lo immette sulla parte più delicata del tessuto urbano: Via Trivisonno, Via Monsignor Bologna, Viale Manzoni, Via Gazzani, Viale Elena, cioè nell’area murattiana che di Campobasso è la traduzione urbanisticamente e architettonicamente pregevole. Che sarebbe stata resa ancora più pregevole con gli interventi previsti dall’Accordo di Programma Quadro (tra l’altro la sede regionale sull’ex campo sportivo Romagnoli) che, a parere di Di Fabio, avrebbero preteso una stretta connes-

sione con l’ingresso di Porta Napoli reso funzionale ed esteticamente apprezzabile. Un’esigenza che il primo cittadino, per la evidente complessità e delicatezza del progetto, giudicava opportuna venisse affrontata con un bando pubblico d’idee, che il presidente Iorio aveva peraltro condiviso. Questa è storia di ieri l’altro scomparsa dalla memoria delle istituzioni e della collettività campobassana. Chissà se il nuovo reggitore delle sorti del Molise, che a Campobasso ha dedicato finora solo l’appellativo di “bella dimentica”, vorrà ricordarsene e fare qualcosa perché torni ad essere bella e non dimenticata. Toccherebbe al sindaco Di Bartolomeo muovere le acque stagnanti, ma il primo cittadino pare abbia a cuore più che la città i suoi buoni rapporti personali con il presidente della giunta regionale in carica. A proposito di sindaci. Dicono che Di Fabio abbia voglia di tornare a Palazzo san Giorgio. Probabilmente gli rimorde la coscienza. Ma ci vuole coraggio solo a pensarlo. Dardo

Dalla parte dei migranti, domani presidio davanti alla Prefettura Il direttivo della Flc Cgil esprime amarezza e sdegno per l'ennesima perdita di vite umane nel mare di Lampedusa, quelle del 3 ottobre e quelle di prima ancora, legate dalla stessa drammatica ricerca di una vita da vivere fuggendo da miseria, guerre e violazione dei diritti umani. Ma nell'esprimere lo sdegno, denuncia il tragico ripetersi di eventi presto dimenticati, persi in un quotidiano dove le priorità non riguardano più i diritti delle persone, la solidarietà umana e generazionale, la ricerca di un bene comune, negati dalla globalizzazione dei mercati e dalla mercificazione delle persone. La crescita delle disuguaglianze è la

conseguenza di un modello di sviluppo che concentra nelle mani di pochi la ricchezza, allarga la povertà e genera guerre in tutte le parti del mondo. Per questo l’Europa deve aprire un corridoio umanitario per concedere il permesso di soggiorno agli immigrati che fuggono da guerre, miseria, carestia. Lo sdegno senza l'azione è figlio dell'ipocrisia, rende placide le coscienze, ma non cambia la realtà. E' necessario che l'Italia e l'Europa riprendano un cammino legislativo di solidarietà internazionale, che guardi agli scenari di guerra, di fame, di carestia come luoghi dove indirizzare vere azioni umanitarie, perché il riconoscimento delle narrazioni culturali, sociali

ed economiche avvenga senza esiti egemonici e sia portatore di uguaglianza e di diritti. Il direttivo della Flc Cgil, nel rispetto e nella piena attuazione dei valori della Costituzione, rinnova il suo impegno a perseguire politiche dell'Istruzione che abbiano l'inclusione come obiettivo, perché i figli dell'inclusione siano a loro volta portatori dei valori che da essa discendono e che insegnano a respingere le politiche separatiste e razziste e a praticare l'accoglienza come agire comune. Si sollecita il Governo ad approntare un piano di intervento che faccia fronte alle tante emergenze che l'isola affronta nel disinteresse generale e si chiede con fermezza al governo Letta di cancellare la

legge Bossi Fini e il reato di clandestinità, di chiudere i Cie e quindi di riformare la legislazione sull'immigrazione, mettendo in campo politiche di accoglienza, a partire da quella sullo ius soli. La Flc Cgil aderisce ed invita a partecipare alla giornata di mobilitazione nazionale di domani e promossa da Cgil, Cisl e Uil per chiedere una diversa politica in materia di immigrazione e asilo e che per il Molise prevede un presidio davanti la Prefettura di Campobasso. Inoltre la Flc Cgil accoglie l’invito della Flc Cgil della Sicilia a promuovere una iniziativa di solidarietà a Lampedusa le cui modalità saranno concordate con la struttura siciliana.


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Spettacolo

10 ottobre 2013

Diritto alla cultura Il Forum regionale voluto da Ioffredi, prevede cinque giornate di incontri per creare una legge di Charles N. Papa CAMPOBASSO - Certo che accadono cose strane in Molise. Mentre tutto scorre nel letto dello sfacelo, con il Savoia che annaspa, il Loto moribondo, l’Università gambizzata, le biblioteche senza ossigeno, l’Orchestra Stabile ammutolita, c’è chi si inventa un forum sulla cultura. Detta così, sembra un’ancora di salvataggio dall’agonia della morte culturale, ma un forum ad essa dedicata, sembra davvero una bella cosa. L’idea dell’assessore regionale alla cultura Domenico Ioffredi ha “Lo scopo principale di giungere alla redazione di un testo di legge che garantisca a tutti i cittadini molisani il pieno diritto alla cultura”, questo cita il comunicato stampa. Paroloni. Tutti dunque hanno egual diritto alla cultura. Tutti hanno argomenti per declinare questo invito dell’assessore Ioffredi, visto che invece, in controtendenza e nello stesso momento in cui si organizza il fo-

rum, sono assenti progetti atti al recupero delle strutture già citate quali Savoia (al momento pare vi sia una via d’uscita sino a fine dicembre) e Loto, non esistono cartelloni teatrali o di cabaret di certo spessore. Iniziative sparse vengono da privati che, a spese proprie, realizzano micro cartelloni pur di dare un minimo di parvenza ‘da palco’ a luoghi quasi mai nati per lo scopo. Va da se che assistere ad una serata di cabaret in un luogo che non sia un teatro diventa l’unica alternativa al nulla, e di conseguenza quasi naturalmente, non più l’eccezione ma la regola. Siamo dunque davvero curiosi di capire questo “Forum Regionale Cultura” a cosa vuole giungere. Belle le intenzioni, ma crediamo sia più la volontà di giustificare un ruolo che realizzare e dare credibilità culturale al Molise. Si spera di essere clamorosamente sconfessati e che il forum, dopo i cinque giorni di incontri programmati, faccia davvero quello che promette, che dia il diritto a tutti (...).

“L’estate degli inganni”

La Strada, il ritorno del venerdì

CAMPOBASSO - Questo pomeriggio alle 18.00 presso l’auditorium della Fondazione Molise Cultura in via Milano (ex Gil), Adelchi Battista presenta il suo secondo romanzo “L’estate degli inganni” (Guanda editore), il seguito di “Io sono la guerra”. Entrambi i libri seguono i fatti dell’estate del 1943. Modera Pierpaolo Giannubilo, reading a cura di Diego Florio, Marco Caldoro e Giorgio Careccia.

ISERNIA - A cavallo del 2009, il discobar La Strada ha vissuto uno splendore dance che non ha ritrovato negli anni. Quest’anno con uno staff completamente rinnovato, torna l’appuntamento con il fine settimana. La stagione si realizza in collaborazione con il Bellavita e l’ Urlo. In consolle Alex Spagnoli. L’inaugurazione domani sera.

La storia dei Monforte e la loro permanenza in Molise CAMPOBASSO - Oggi alle 18.30 presso la sala AxA Palladino company, si terrà la presentazione del libro di Alessandro Maria Kalefati “Dissertazione istorico-critica della famiglia Monforte dei cinti di campobasso”. L’opera risale al ‘700, e grazie a Giorgio Palmieri, curatore della collana “Lo scrigno”, è stato possibile ristamparlo. Uno squarcio tutto molisano nella storia dei Monforte e di quel che resta del loro castello.

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Appuntamenti CAMPOBASSO - Stasera presso il De Anima (via Barbato), il GioveDEEP, l’aperitivo alla Città del gusto. Dalle 20.30 buffet dello chef e musica a cura di Jackie Brown. Di KJBevents. Info 3209269928. CAMPOBASSO - Domani la serata del venerdì presso il Move club. In consolle Alex C., Andrea Barletta, Emanuele Di Re, Nian Project. CAMPOBASSO - Al Caffè Marconi domani in consolle dj Helveg, sabato live acustico di Nancy Cardo. CAMPOBASSO - Sabato prossimo, dopo l’inaugurazione della stagione invernale, la discoteca Alexander inaugura anche il Liulay privè. Info 3296509450. BOJANO - “Noche latina” è la serata di sabato presso il pub Cat Woman sulla ss17. Info 3313096823.

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Isernia

10 ottobre 2013

Province, l’Europa tira le orecchie al Governo Mazzuto e Cicchino: si spende più per sopprimerle che per tornare a votare Isernia. Per sopprimere le Province si spendono più soldi che per tornare a rieleggere i componenti delle province stesse. Senza contare che il Governo non ha rispettato i principi democratici in quanto, essendo i consiglieri provinciali eletti direttamente dal popolo nella riforma che si vuole attuare a livello nazionale viene violata la Carta europea delle autonomie locali. Ad affermarlo sono il presidente della Provincia di Isernia, Luigi Mazzuto, e il presidente del Consiglio provinciale di via Berta Lauro Cicchitto che hanno illustrato alcuni dati emersi dall’ultimo incontro tra i presidenti

delle Province italiane e quelle europee. “Con la riforma è messo in discussione il principio dell’elezione diretta degli organi provinciali sostituita con l’elezione indiretta”. A questo si aggiunge che la riforma va ad incidere sui servizi erogati dall’ente provinciale. Ma di cose anomale sembra ce ne siano svariate. Come ad esempio che Province e Comuni non possono presentare ricorso alla Corte Costituzionale . Ma l’aspetto più interessante riguarda i numeri. “Se si tornasse al voto lo Stato spenderebbe 38milioni di euro per mantenere tutto così com’è”. Se invece si dovesse attuare al riforma che

Albino Iacovone sottolinea l'esito della sentenza sulla Comunità montana.

Loris Matticoli campione italiano di Monta da Lavoro

“A vincere è la trasparenza”

ISERNIA – Primo risultato storico per il cavallo pentro nel comparto nazionale della Monta da Lavoro. Il 17enne Loris Matticoli, alfiere de “Il Ginepro” di Isernia, si è aggiudicato il titolo di campione italiano di Monta da Lavoro nelle gare che si sono disputate nella cittadina di Montefalco in provincia di Perugia. Un risultato eccezionale, in sella ad Artemide di Montenero, femmina di 7 anni, e a Violino, sopranominato Biscotto, maschio di 4 anni, se si considera il fatto che il Molise per la prima volta ha preso parte ad una simile e prestigiosa kermesse, portando in auge una razza di cavallo completamente autoctona che viene allevata a Montenero Valcocchiara. A dire il vero il sentore di una simile e prestigiosa affermazione era già nell’aria da circa una decina di giorni quando, in quel di Città di Castello, lo stesso Loris Matticoli aveva conquistato il gradino più basso del podio finale alla Coppa delle Regioni sempre di Monta da Lavoro. A Montefalco, poi, l’exploit di Loris Matticoli e dei due cavalli pentri. “Da anni stiamo lavorando con questa razza di cavalli per portare avanti la nostra tradizione equestre – ha rimarcato Alfredo Matticoli padre di Loris e membro de “Il Ginepro” di Isernia -. Aver ottenuto un riconoscimento così elevato contro avversari qualificati come i Butteri Maremmani, i Sardi e i cavalli arabi al nostro debutto assoluto agli Italiani di Monta da Lavoro è per noi motivo di vanto ed orgoglio visto anche che, in contemporanea, siamo riusciti a porre dare il meritato risalto sia al cavallo pentro sia all’attività agonistica che si pratica in regione e a Isernia in particolare. Il lavoro ripaga sempre certo, però un esordio così in un campionato italiano non era certo preventivabile”.

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prevede di riassegnare ad altri enti i servizi svolti dalle Province, la spesa sarebbe di due milardi di euro. Mazzuto e Cicchino parlano di “gioco a nascondino” nell’evidenziare che questi numeri vengono debitamente taciuti e chiedono ai parlamentari molisani di intervenire a difesa delle Province. Insomma, secondo i due massimi esponenti dell’ente di via Berta, mentre l’Europa promuove e valorizza il ruolo delle Province (nonostante il maggiore costo nel resto d’Europa rispetto all’Italia), nel bel paese si pensa ad una revisione dell’apparato statale andando a tagliare là dove si spende meno.

AGNONE – Per oltre due anni (periodo 2005-2007) ha percepito un’indennità di funzione che non gli spettava. Si tratta dell’ex presidente del Consiglio della Comunità Montana ‘Alto Molise, Donato Giuliani. L'indennizzo economico a favore di Giuliani fu deliberarlo illegittimamente dalla Giunta composta dall’ex presidente Errico Borrelli, dagli ex assessori Francesco Del Basso, Vincenzo Di Ninno, Luciano Di Stefano, Pasquale Mariani, Alberto Ricci, Antonio Conti. La Corte dei Conti li ha condannati per danno erariale all'Ente al pari dell’ex segretario-direttore Lino Mastronardi. Adesso dovranno risarcire la Comunità Montana con 4mila euro (500 euro ciascuno, ndr), oltre la rivalutazione monetaria fino alla sentenza di primo grado (2009, ndr), gli interessi legali a decorrere dalla pubblicazione nonché le spese di giustizia. L'azione illegittima portata avanti dall'allora Giunta Borrelli è stata definita

dalla Corte dei Conti "atteggiamento di inescusabile negligenza e incuria nella gestione della cosa pubblica". Canta vittoria l’ex consigliere di minoranza Albino Iacovone, autore dell’esposto. A nulla è valsa la difesa dei legali Vincenzo Colalillo e Stefano Scarano. “La normativa – scrive la Corte dei Conti – era piuttosto chiara e facilmente interpretabile nel senso della non spettanza dell’indennità di funzione al presidente comunitario. Non vi è dubbio, infatti, che in mancanza di una specifica previsione legislativa, come quella ad esempio riguardante i presidenti dei consigli comunali e provinciali (espressamente contemplati, ai fini della spettanza dell’indennità di funzione, dall’articolo 82, comma 1, d.legl. 18 agosto 2000, n. 267) non si sarebbe dovuta attribuire l’indennità in questione al presidente del consiglio comunitario, che sotto questo aspetto andava assimilato agli altri consiglieri. Gli

appellanti – conclude la Corte dei Conti - sono pertanto responsabili di aver adottato un provvedimento di spesa del tutto sfornito del supporto normativo, e in ciò va ravvisata la colpa grave”. “Con questa sentenza definitiva ed esecutiva della Corte dei Conti – sottolinea Iacovone – ha vinto la trasparenza, il rispetto delle regole e il principio costituzionale (ex art. 97 Cost.) di imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione. Ha perso – dichiara ancora Iacovone – l’illegalità dilagante. La sentenza dimostra, se ce ne fosse bisogno, la cattiva gestione della res pubblica condotta da Borrelli e company, la quale ha prodotto molteplici danni alla Comunità montana ‘Alto Molise’. Si è trattato di un’altra clamorosa smentita – conclude – nei confronti di chi considerava la mia azione amministrativa di rispetto delle regole e della legalità soltanto un modo ostruzionistico di fare opposizione”.

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Termoli

10 ottobre 2013

Attivazione registro tumori: Di Brino scrive a Regione ed Asrem TERMOLI – Il sindaco Basso Antonio Di Brino ha inviato ieri mattina una lettera al presidente della Giunta regionale Paolo Di Laura Frattura e al Direttore Generale dell’Asrem Angelo Percopo, attraverso la quale si richiedono informazioni circa l’attivazione del Registro Tumori. L’iniziativa, sollecitata dai consiglieri comunali Enrico Miele e Giuseppe Ragni, oltre che dalla VI Commissione consiliare “Ambiente, ecologia e programmazione sanitaria”, prende spunto anche dagli articoli giornalistici pubblicati nei giorni scorsi sugli organi di stampa re-

27.07.2012, tutti i consiglieri del Comune di Termoli avevano impegnato il sottoscritto, in qualità di Sindaco, a porre in essere tutti gli atti, le richieste e le iniziative idonee a velocizzare al massimo la concreta attuazione del Registro dei Tumori. Spero quindi di poter ricevere una risposta in tempi rapidi, volta anche a tranquillizzare l’opinione pubblica dinanzi a nuovi e drammatici casi di persone decedute a causa di patologie tumorali, che interessano Termoli e il territorio del Basso Molise e che destano allarme e preoccupazione sociale”.

gionali, in base ai quali sembrerebbe finalmente concluso l’iter procedurale per la completa attivazione del Registro Tumori. “Ho chiesto di avere notizie certe riguardo gli ultimi provvedimenti adottati su questo tema dalla Giunta regionale e dall’Asrem – ha dichiarato Di Brino – ricordando anche che in una precedente mozione prot. 37147 del 30.12.2010, approvata all’unanimità con delibera di C.C. n. 24 del 21.03.2011, nonché con la mozione prot. 22407 del 24.07.12 approvata sempre all’unanimità con delibera di C.C. n. 70 del

Tratta ferroviaria Termoli – Campobasso, l’assessore Nagni ha chiesto il ripristino” TERMOLI - In merito alla chiusura della tratta ferroviaria Termoli - Campobasso, l’assessore regionale ai Trasporti Pierpaolo Nagni rende noto che sulla questione ha prontamente avviato un dibattito sia con RFI che con Trenitalia, inviando, al contempo, una lettera ai direttori di Rete Ferroviaria Italiana di Napoli e Bari, oltre che al dirigente compartimentale Abruzzo e Molise di Trenitalia. “Alla luce di quanto stabilito nell’ambito della riunione dei giorni scorsi, tenutasi d’intesa con il Presidente della Giunta regionale Frattura ed Rfi e alla luce delle esigenze della Regione Molise, abbiamo chiesto l’immediato ripristino della tratta interessata. Il tratto Campobasso - Larino è già stato interessato, infatti, da al-

cune soppressioni del trasporto su gomma che hanno inevitabilmente causato disagi agli utenti, per lo più studenti e lavoratori, che non riescono a raggiungere le loro sedi di destinazione. Ho telefonicamente ricevuto rassicurazioni dai rappresentanti RFI e Trenitalia – ha dichiarato l’assessore Nagni - ma, in attesa di comunicazioni ufficiali, resta costante il dialogo e il confronto con i sindacati del settore, allarmati non solo per l’aspetto strettamente legato all’interruzione del servizio, ma anche per quello che riguarda il personale in esubero e il trasferimento di lavoratori in sedi diverse da quelle assegnate. Preoccupazioni che condividiamo – ha precisato Nagni - e sulle quali intendiamo fare chiarezza. Seppure le condizioni di vetustà

della tratta ferroviaria Termoli Campobasso è sotto gli occhi di tutti, va detto che resta l’unica vera alternativa, soprattutto durante il periodo invernale, alla fondovalle del Biferno e al trasporto su gomma. Ecco perché insistiamo sulla necessità di investire e scommettere non solo su questa specifica tratta ma sul trasporto ferroviario in genere. Vanno bene le grandi direttrici nazionali - ha concluso l’assessore - ma è necessario porre attenzione anche ai collegamenti delle aree interne. Sono ancora troppe, infatti, le differenze tra le tratte nazionali e quelle regionali e, soprattutto, tra le tratte dedicate al nord e quelle del sud dalle quali spesso traspare degrado e trascuratezza”.

Politiche Sociali: fornitura gratuita o semigratuita dei libri di testo per l’anno scolastico TERMOLI – Il settore Politiche Sociali del Comune comunica che è stato pubblicato l’avviso con il regolamento per l’accesso al beneficio della fornitura gratuita o semigratuita dei libri di testo per l’anno scolastico 2013/2014. Secondo il regolamento, possono accedere al beneficio dell’assegnazione il genitore o chi rappresenta il minore appartenente a famiglie il cui indicatore economico equivalente (ISEE) non sia superiore ad € 10.632,94, sulla base delle dichiarazioni dei redditi denunciati nel 2012 per l’anno 2011. Le istanze prodotte dai residenti del Comune di Termoli, titolari di potestà genitoriale, o maggiorenni, devono essere compilate sugli appositi modelli di richiesta “A” e “B” da ritirare presso le segreterie delle scuole di appartenenza, o presso il Settore Politiche Sociali del Comune di Termoli – Ufficio Istruzione – Piazza Martiri delle Foibe (tel. 0875.7127, interno 503/509) o, ancora, scaricandoli dal sito internet istituzionale del Comune di Termoli; successivamente i moduli devono essere consegnati direttamente al Comune di Termoli entro e non oltre il 30 novembre 2013. Il Comune valuta l’ammissibilità delle domande con verifica, per i casi di frequenza extraregionale, della non sovrapposizione del beneficio.

La diocesi incontra il Papa Attivato il Prestito della Speranza. Nuove possibilità di accesso al credito per imprese e famiglie TERMOLI - Il prossimo 20 novembre i fedeli della Diocesi di Termoli - Larino si recheranno in pellegrinaggio a Roma. L'incontro con Papa Francesco, stando alle parole del Vescovo diocesano, monsignor Gianfranco De Luca, conclude così l'anno della Fede. Si prospetta, quindi, un mercoledì particolare in sala Nervi. Le iscrizioni vanno raccolte nelle singole parrocchie, che si incontreranno per vivere i momenti comuni. Il programma prevede: alle ore 10,30 l’udienza Pontificia (se si terrà in piazza o al chiuso si saprà negli ultimi giorni) e alle 15 celebrazione Eucaristica all’altare della Cattedrale, presieduta dal Vescovo e concelebrata dai sacerdoti diocesani presenti.

Inaugurazione mostra pittorica TERMOLI – Verrà inaugurata sabato alle 18,30 “Il colore dei Pensieri”, la mostra personale dell’artista Sara Iafigliola. L’esposizione si terrà presso l’Officina Solare Gallery di via Marconi e si potrà visitare tutti i giorni fino al 24 ottobre dalle 18,30 alle 20,30. La personale è curata dal critico d’arte Tommaso Evangelista.

BASSO MOLISE - Microcredito sociale e microcredito d’impresa: sono questi i due canali che la diocesi di Termoli – Larino ha attivato attraverso il Prestito della Speranza e che vanno ad affiancarsi al progetto di microcredito “Senapa” che ormai da dieci anni è presente nel nostro territorio. Il Prestito della Speranza è un’iniziativa della Conferenza Episcopale Italiana realizzata in collaborazione con l’Associazione Bancaria Italiana per l’erogazione di finanziamenti a tasso agevolato, concessi dalle banche aderenti e garantiti da un Fondo straordinario specificatamente costi-

tuito. Nella nostra diocesi sostiene l’iniziativa la banca Unicredit. Destinatari dell’iniziativa sono le famiglie e le imprese in temporanea difficoltà economica e che hanno una garanzia di restituzione del prestito ricevuto. L’importo massimo erogabile per il prestito sociale è di 6.000,00 € da restituire in cinque anni ad un tasso di interesse del 4%, mentre per il prestito alle imprese l’importo massimo è di 25.000,00 € da restituire sempre in cinque anni ad un tasso di interesse che non potrà essere superiore al tasso effettivo globale medio della categoria corri-

spondente decurtato del 30% (circa 8%). La restituzione della prima rata del prestito avviene dopo 12 mesi dalla erogazione. Come per il progetto “Senapa” anche per il Prestito della Speranza ci sono due fasi di valutazione: la prima a cura dell’Ufficio diocesano preposto e la seconda a cura della banca. I tempi di erogazione previsti sono tra i 30 e i 45 giorni circa. Gli interessati possono rivolgersi al Centro di Ascolto della Caritas diocesana (Via del Porto, Termoli) aperto nei seguenti giorni e orari: Lunedì: 16 – 18; Mercoledì 9,30 – 11,30; Venerdì: 9,30 – 11,30.


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Termoli

10 ottobre 2013

Inaugurata la centenaria Fiera di Ottobre LARINO – E’ stata inaugurata ieri mattina la 271esima Fiera di Ottobre, alla presenza di varie autorità . civili, militari e religiose. Edizione questa che dopo alcuni anni è organizzata interamente dall’amministrazione comunale e non da coperative come in passato. E’ stato don Antonio Mastrantuono a benedire il taglio del nastro e a pronunciare alcune parole molto significative: “Abbiamo visto come a fronte di un livello superiore politico, sostanzialmente bloccato, c’è l’altra parte della politica, quella locale, che riesce ancora a fare delle cose”. Subito dopo l’inaugurazione le varie autorità e ospiti hanno visistato gli stand fierristici. Tra

Convocazione consiglio comunale SAN GIACOMO DEGLI SCHIAVONI – Oggi alle 19, in sessione straordinaria, si riunisce il Consiglio comunale. All’ordine del giorno 6 punti da discutere per l’approvazione: Salvaguardia degli equilibri di bilancio 2013; Nomina della commissione comunale per la formazione e l’aggiornamento degli elenchi dei giudici popolari; L’approvazione del regolamento per la disciplina dei rimborsi delle spese di viaggio e soggiorno agli amministratori e dipendenti comunali; Approvazione del regolamento di gestione degli impianti sportivi comunali; Approvazione schema di convenzione.per il programma costruttivo di edilizia sociale e ricettivo-complementare.

LARINO - "Epigenetica e Cancro, dai meccanismi molecolari a nuove strategie terapeutiche". Questo il titolo di un incontro informativo e formativo che si terrà venerdì 11 ottobre alle 18, nella sala conferenze dell’ospedale Vietri. L’appuntamento, organizzato dall’associazione no profit "Brizio", vedrà come relatori il dottor Mirco Fanelli e il professor Vieri Fusi. L’introduzione ai lavori è affidata al direttore del reparto di Chirurgia del Vietri Giovanni Fabrizio.

siliare San Martino Libera, Giovanni Di Matteo e Domenico D’Adderio, hanno presentato una interrogazione al Sindaco facente funzioni. Chiedono che porti a conoscenza del Consiglio comunale ogni eventuale richiesta o contatto avuto da parte dell’Amministrazione con privati, politici ed istituzioni riguardante il progetto.

Oggi la presentazione del corso di Linux

Giornata inaugurale campagna olearia 2013

MONTECILFONE – Oggi alle 18, nella sala Consiliare del Comune, ci sarà la presentazione del corso di Linux, il sistema operativo libero e gratuito senza licenze, organizzato il collaborazione con "Il bene comune", l’amministrazione comunale e la chiesa di San Giorgio Martire. Gli incontri, rivolti a ragazzi ed adulti, si terranno nei giorni 14, 16, 18, 21, 23, 25 ottobre in due sessioni: dalle 14 alle 15.30 oppure dalle ore 15.30 alle 17 asilo di Montecilfone in corso Skanderberg.

LARINO – La cooperativa olearia larinese venerdì alle ore 11, in contrada Acquara, inaugurerà la campagna olearia 2013. Il programma della giornata prevede la raccolta delle olive e molitura, degustazione ed assaggio olio Novello. A seguire buffet con i prodotti della filiera olio e alcuni piatti tipici della “colazione dei raccoglitori di olive”.All’iniziativa saranno presenti: il Colonnello Amedeo De Franceschi del Corpo Forestale dello Stato, il Comandante regionale della Forestale, Dr.ssa Rosa Patrone, Capitano Antonio Forniciti, Comandante NAS Molise,Vittorino Facciolla, Assessore all’Agricoltura Regione Molise.

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di Giuseppe Saluppo

Sicilie, che intendeva celebrare con un grande evento il patrono San Pardo. Proprio per questo infatti, la fiera fu denominata per tantissimi anni come “Fiera di San Pardo”. Inizialmente si svolgeva nel mese di maggio, a ridosso del giorno dedicato al santo, per essere poi spostata al mese di ottobre in seguito ad un decreto del Re. Da allora sino ad oggi, la Fiera d’Ottobre rappresenta per Larino e per il Molise intero un momento di incontro importantissimo, che intende ricordare l’importanza commerciale rivestita secoli fa del tratturo che attraversava l’agro di Larino, fondamentale anche per i collegamenti con il vicino Abruzzo.

Incontro su “Epigenetica e cancro”

“Progetto Grandi Manze”, interrogazione al sindaco SAN MARTINO IN PENSILIS – In riferimento al cosiddetto Progetto Grandi Manze ed a quanto riferito da esponenti politici ed organi di informazione locali, considerata la portata dell’insediamento paventato e l’eventuale sconvolgimento che ne deriverebbe per il territorio e per i cittadini, i consiglieri del gruppo Con-

le manifestazioni egate all’evento ieri pomeriggio si è tenuto il convegno “Cultura – sviluppo - territorio”. Oggi invece sono due gli appuntamenti: alle ore 9 “L’importanza della raccolta differenziata, costi e benefici, esperienza a confronto”; alle 17 “Tintilia tra ricerca, sviluppo e territorio”. La Fiera larinese è una tradizione secolare ed un appuntamento atteso da tutti i molisani, desiderosi di trascorrere qualche giornata di ottobre tra stand di ogni genere, dedicati alla casa, all’abbigliamento, alla tecnologia, ai prodotti tipici e tanto altro. La manifestazione fieristica é una delle più antiche del Molise, istituita nel 1742 da Carlo III Re delle due

Accesso al microcredito: sabato l’incontro in Comune GUGLIONESI – Sabato anche nel centro bassomolisano, così come in diversi comuni molisani, saranno attivi dei “punti informativi” per favorire l’accesso al microcredito. Il microcredito, secondo quanto previsto dall’art.111 del Testo Unico Bancario, è un finanziamento di importo non superiore ai 25 mila euro erogato in assenza di garanzie reali e finalizzato allo sviluppo di iniziative imprenditoriali o all’inserimento nel mercato del lavoro. Il microcredito quindi, nel rispetto delle sue tradizionali finalità, tende a favorire l’accesso al credito proprio a coloro che non hanno sufficienti garanzie o sono considerati “non bancabili”. Nei giorni scorsi sono state introdotte, in Molise, alcune importanti opportunità sul microcredito rivolte a: giovani o a coloro che si trovano in cassa integrazione, mobilità, disoccupazione che intendono avviare una nuova iniziativa imprenditoriale; le piccole/microimprese che intendono consolidare o sviluppare la loro attività. Pertanto sabato dalle ore 9 alle 12 presso il Municipio, gli interessati potranno ricevere le necessarie informazioni per accedere alle diverse opportunità di microcredito.

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Sport

10 ottobre 2013

La storia rossoblù è piena di ex dirigenti che hanno avuto poca confidenza col pallone

Quei presidenti che sono nati dal nulla Molinari e Nucciarone si son visti poco al Romagnoli, Berardo faceva la riserva in C1 Dicono i libri di calcio che Tonino Molinari non abbia mai giocato a pallone. Ma poi compare una foto, al vecchio Romagnoli, che lo ritrae con una maglietta rossoblù con il numero 7 sulla schiena. Un fatto è certo: Molinari e il calcio si erano appena sfiorati. L’amore travolgente sarebbe arrivato solo con la presidenza che gli cambiò letteralmente il modo di vivere. Solo i più giovani non sanno che Molinari, da vecchio capo cantiere, per decenni è stato abituato a svegliarsi presto, alle 5 del mattino, mangiare a mezzogiorno, come i muratori e andare a dormire alle 9, con le galline. La vita era quella nel corso della settimana lavorativa, imprenditore o lavoratore manuale era lo stesso: dormivano entrambi nelle baracche di cantiere sistemate lontane dal centro abitato, in modo da essere sempre vigili sulla strada da costruire, il ponte da realizzare, la roccia da far saltare con la dinamite. Poi arrivò il pallone e così mutarono gli orari, dalla sveglia alla “ritirata”. Il nutrito stuolo di cortigiani obbligò Molinari ad andare a dormire tardi la sera, trattenendolo nei ristoranti e nelle osterie a parlare di acquisti e di cessioni. NUCCIARONE Aveva i piedi “dolci” Franco Nucciarone, primo cittadino di Campobasso e presidente della squadra calcistica del posto. Chi l’ha conosciuto ha spiegato che da ragazzo il talento di famiglia è stato il fratello che scelse di indossare la maglia N. 7 della squadra della sua città. Nucciarone è stato un valente avvocato, con lo studio che affacciava sul corso della città. Anche lui non è che fosse un patito del calcio, ma a forza di starci dentro se ne innamorò profondamente. Venendone ricambiato con la promozione in Serie C1.

Ferruccio Capone si è raccontato come un talento mancato, suo figlio Gaudiano un flop in campo e fuori

L’unico dirigente veramente competente è stato Adelmo Berardo che ha giocato in C1 con i Lupi e da titolare in serie D con il Lucera BERARDO Se c’è stato un presidente che ha mangiato più pallone che pane quello è stato Adelmo Berardo che fece il portiere. Guadagnando solo qualche gettone di presenza in Serie C1. Mentre gli andarono meglio le cose in D, con il Lucera. Con la maglia rossoblù gli toccò fare tanta panchina e lui la fece. Per prendersi la brava rivincita una volta in cui scese in campo non da giocatore, ma da presidente. Fu lui a riprendere le redini dopo il crollo di Di Stefano, acquistando il titolo di Eccellenza da una società che decise di mollare. Vittoria del campionato regionale al primo tentativo e poi tre fiammanti stagioni in D prima di staccare il biglietto per la C2. Nella nuova serie Berardo sfiorò l’approdo in C1: gli mancarono i soldi per completare il suo piccolo capolavoro. E la fortuna: l’anno dopo riprovò a vincere, ma nonostante acquisti roboanti le cose andarono malissimo. E fu la fine. Non solo sua, ma della squadra del capoluogo che fu costretta, per la terza volta, a uscire di scena. CAPONE Dell’ingegnere di Montella sono state scritte tante cose. Forse addirittura troppe. In estate cronisti di nuova e vecchia generazione hanno dovuto tirar fuori tutti gli aggettivi disponibili per spiegare ai lettori cosa era successo. Per questo non stiamo qui a scavare nuovamente nel ventre molle di una delle pagine più scure della storia calcistica cam-

pobassana. Dicono quelli che hanno frequentato la sede e lo spogliatoio di Selva Piana che Capone fosse convinto di capire di calcio come pochi altri (al mondo). Per questo sceglieva giocatori, allenatori, direttori sportivi e qualsiasi altro tipo di collaboratore. Finendo col sbagliarli tutti. A incominciare dalle formazioni che dettava, spesso

davanti a occhi profani, agli allenatori che aveva a stipendio. A sentire i suoi racconti sarebbe stato un promettente centrocampista, bruciato dagli impegni di cantiere e dalla severità paterna che non gli permise distrazioni. Cosa che lui non ha fatto con il figlio Gaudiano che ha giocato (poco e male) e da dirigente è stato un fallimento.

La Tappino-Altilia stasera in tv La sintesi della mezza maratona alle 22 sulla piattaforma Sky Il canale è di quelli alti. Nel senso che bisogna conoscerlo, per andare a cercarlo. E, soprattutto, deve proporre un qualcosa che incuriosisca l’ascoltatore. Come è il caso della 30^ Edizione de la Tappino-Altilia la mezza maratona che è stata disputata domenica 29 settembre nella nostra terra. Ebbene, Viva L’Italia Channel, canale 879 della piattaforma Sky è di quelli, per questo siamo qui a ricordare che questa sera, ore 22, trasmetterà un sunto della corsa podistica organizzata dall’Ama del presidente

Pietrunti. La sintesi della gara dura circa mezzora e l’occasione appare propizia non solo per gli appassionati di atletica per sintonizzarsi sulla rete che abbiamo appena ricordato. In modo da poter unire la parte ludica a quella paesaggistica e turistica. L’arrivo posto tra le rovine di Altilia merita di essere rivisto, così come la premiazione che è avvenuta nell’anfiteatro, mentre un caldo sole baciava atleti, autorità e semplici cittadini che in numero rilevante hanno voluto seguire l’evento.


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10 ottobre 2013 Pagina redazionale singolarmente autogestita Si consiglia la lettura ad un pubblico adulto

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