ANNO IX - N° 79 - MARTEDÌ 10 SETTEMBRE 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel. e Fax 0874.698012 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita
GIORNALE SATIRICO
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L’Oscar del giorno al Bar Caffè Antico
L'Oscar del giorno lo assegniamo al Bar Caffè Antico. L'esercizio pubblico sito in via Garibaldi a Campobasso, da qualche tempo, ogni sabato ha organizzato un corso per uncinetto. Il corso è aperto a tutte quelle donne che hanno voglia di apprendere uno dei mestieri più tradizionali del Molise e che, purtroppo, rischia di cadere nell'oblio per l'assenza di una continuità nell'apprendimento. Così fa piacere segnalare e premiare il bar Caffè Antico in via Garibaldi a Campobasso per l'intelligente proposta lanciata e messa in pratica.
Il Tapiro del giorno a Massimiliano Scarabeo
Il Tapiro del giorno lo diamo a Massimiliano Scarabeo. L'assessore regionale aveva avuto un impeto nel difendere l'ospedale Ss.Rosario ma, poi, dinanzi alla risposta del presidente Frattura si è inopinatamente fermato. Ora la cronaca riporta del decesso di una donna operata all'ospedale venafrano e deceduta per l'assenza della Rianimazione. Dall'assessore nemmeno una parola nel momento di massima tensione emotiva ed altra che si respira nella cittadina di Venafro. Non sarebbe il caso di far sentire nuovamente la sua voce?
SANITÀ
CAMPOBASSO
Sulla morte della donna a Venafro è polemica
Riaprono le scuole tra proteste e ilarità
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REGIONE
Insegnanti di sostegno “Rischiamo il dimezzamento” A PAG. 5
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Non solo la vergogna dell’uso dei soldi dell’articolo 7 della legge regionale del 3 giugno 2004 è al centro del dibattito politico
La consigliera regionale Nunzia Lattanzio ha alzato la voce contro la marginalità dell’assemblea nella esplicazione del mandato popolare e l’asservimento politico e personale dei consiglieri con il gioco delle deleghe La povertà politica della maggioranza che governa il Molise ha diverse origini. Indubbiamente l’incoerenza di chi ha cambiato sponda. E nella maggioranza il numero dei trasformisti è prevalente sulla sparuta pattuglia che un qualche prodromo ideologico (se non ideale) lo mantiene. Proviamo un nome? Petraroia. Il tempo – si valuta correntemente – pare sia galantuomo. Per cui è sperabile che durante il percorso governativo si realizzino una o più resipiscenze. Segnali si avvertono qua e là nelle dinamiche (asfittiche) di Palazzo Moffa. Prendiamo la consigliera Nunzia Lattanzio e i ripetuti interventi in chiave analitica che la distaccano dal resto della compagnia. Si deve a lei la interpretazione più aderente alla realtà delle cose circa la marginalità dell’assemblea nella esplicazione del mandato popolare, la impossibilità di un dibattito appena libero dai vincoli politici e personali che si sono creati. Il quadro di una maggioranza connessa unicamente a motivi strategici le crea imbarazzo e ne limita la capacità di agire e di inte-
ragire. Anche nel tentativo di ridurre la rabbia collettiva di un popolo, il molisano, su cui a partire da gennaio 2014 si abbatterà la mannaia delle tasse, delle imposte e dei bolli. La Lattanzio, infatti, s’è resa conto che il tentativo di rimettere in discussione l’articolo 7 della legge regionale del 3 giugno 2002 ha in sé il seme della demagogia e dell’inganno, ritenendo che se fosse interpretato e utilizzato secondo la volontà del legislatore del tempo, ci sarebbero margini di utilità per un buon numero di persone e non dei consiglieri. Quei soldi, infatti, i consiglieri dovrebbero destinarli alla stipula di contratti privatistici a termine per collaborazioni, per fornitura di servizi specifici e per l’assistenza ai consiglieri’, e non portaseli a casa.Versione che la Lattanzio sostiene a differenza dei proponenti l’abolizione o la modificazione dell’articolo 7. Alla Lattanzio, che ha preferito passare da destra a sinistra e che, a quanto pare, soffra il trauma e l’insoddisfazione preme, invece, denunciare la deprivazione di autonomia e di funzione del
consiglio regionale. Ossia le prerogative cardine dell’assemblea. Ciò perché - fa rilevare - il gioco delle parti, l’introduzione dell’asservimento politico e personale dei consiglieri alla strategia del presidente e della giunta, ha determinato il principio e l’assegnazione delle deleghe. Una sorta di premio di popolarità e, contestualmente, un vincolo di gratitudine verso il delegante. Deleghe che sul piano giuridico e amministrativo sono meno di niente. Finora ne hanno beneficiato in 6 (Parpiglia, Ciocca, Di Pietro, Cotugno, Di Nunzio e Ioffredi) altri tre consiglieri (Facciolla, Scarabeo e Petraroia) sono assessori. Sicché gli altri che rimangono, tra cui la Lattanzio, non hanno altro da fare che attenersi al gioco di chi lo comanda, e pedalare. Fino a quando? La risposta all’interrogativo è nel tempo di maturazione del grado di autonomia e di libertà di pensiero fin qui oggettivamente conculcati. La possibile evoluzione dallo stato di soggezione a quello di autonomia parte però da questa considerazione della Lattanzio: “Ri-
chiamando un principio costituzionale, ritengo che in questo particolare periodo storico, in cui si accentuano le caratteristiche personalizzanti della rappresentanza politica, sia quanto mai importante un’azione di riequilibrio tra le due figure istituzionali, Presidente e Consiglio regionale, poiché entrambe traggono legittimazione democratica dalla stessa fonte: il voto popolare”. Con la differenza che il primo comanda e il secondo deve sottostare. Fino a quando? Dardo
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Il presidente della Giunta regionale lascia il ruolo di amministratore unico
Alle Torri di Frattura spunta
un altro “prestanome” La new entry è un giovane assunto nella segreteria politica del governatore e parente del cognato consigliere di Sel Ioffredi CAMPOBASSO. Amministratore della società Le Torri, Frattura lascia, per ora. Sono ormai note le dinamiche imprenditoriali del presidente della Giunta regionale. Affari nell’energia, nel cemento… Insomma, Paolo di Laura Frattura, oggi presidente ieri imprenditore, dopo la vittoria elettorale sistema gli ultimi dettagli societari. Per farlo però occorre trovare persone fidate, magari all’interno della famiglia allargata Frattura – Ioffredi. Così il tandem dei cognati che siedono in Consiglio regionale vigila affari e politica. Paolo Frattura, proprietario al 51% della società immobiliare Le Torri (che ha come attività prevalente la “promozione e sviluppo di attività immobiliari quali costruzioni, compravendita, permute e locazioni di immobili di proprietà della società o da questa detenuti a qualunque titolo” e a al 31 dicembre 2012 ha un solo dipendente), lascia la carica di amministratore unico che deteneva dal 3 giugno 2006 (anno di nascita della società). Al suo posto subentra Pietro Ferrazzano. La nomina del cambio della guardia avviene il 18 aprile 2013 con atto che viene iscritto, come risulta da visura camerale, il successivo 17 maggio. Il nuovo
amministratore unico, come detto, dev’essere persona di fiducia magari scelto in ambito familiare. Quale nome migliore di un giovane che lavora nella segreteria politica del presidente della Giunta regionale? Per giunta legato da rapporti familiari al cognato, Domenico Ioffredi, consigliere regionale in quota Sinistra Ecologia e Libertà. Si tratta di un prestanome? La risposta è nella mente del solo Frattura viste le numerose coincidenze. Le quote della centrale a biomasse di Campochiaro regalato al marito del suo capo Ufficio di Gabinetto, la centrale a biogas di Termoli (la Biocom) che viene messa in liquidazione dopo aver ottenuto i finanziamenti pubblici di circa 300mila euro (che la Regione aveva richiesto indietro per mancata realizzazione dell'opera) con il liquidatore che si ritrova candidato nella lista Idv alle regionali 2013 ed oggi nominato revisore dei conti al Consorzio di Bonifica integrale larinese. Ed oggi il nuovo amministratore unico della società Le Torri che, come il capo ufficio di Gabinetto, lavora gomito a gomito con il presidente tutti i giorni a via Genova. Antonio Carrera
La differenza di una effe Anche il centrosinistra molisano inorridisce di fronte alla situazione di mister B. Il Cavaliere, alle prese con la soluzione del problema di espulsione dal senato, ha alle spalle anche l’annosa questione del conflitto d’interessi. Tutti i militanti di sinistra sono incazzati neri per il governo Pd Pdl. L’insurrezione popolare che ogni giorno circola sul social network manda un po’ fuori pista. Sarà forse che in Molise, tra governi di larghe intese e conflitti d’interesse, il Partito Democratico pullula di esperienza? Lì, nel Pd molisano, alberga il mister B del Molise. Sarà un caso che le sue iniziali PDL si dissociano dal partito del Cavaliere solo per l’aggiunta di quella effe che non fa la differenza? Si dice che Frattura infatti attenda settembre con aria ansiosa: il ritorno di Forza Italia farà smettere i giornalisti di giocare con gli acronimi. Faceva quasi tenerezza il don Paolino quando, in piena campagna elettorale, alla domanda: dove sono finiti i 300mila euro dell’articolo 15 che hai intascato con la società Biocom? rispondeva: se sarò eletto presidente farò subito una legge sul conflitto d’interessi. Intanto sarebbe già sufficiente sapere che fine ha fatto il ricorso al Consiglio di Stato. Se è andato a finire in qualche modo. Tornando ai conflitti d’interesse di Pdlf, ovviamente solo ipotetici, e sorvolando sui soldi pubblici intascati ( per una società di biodisel mai attivata nei
fatti) e mai restituiti, sull’altra società regalata ad un ingegnere la cui moglie è all’Ufficio di Gabinetto e che doveva costruire una biomasse a Campochiaro bloccata dal Tar, lasciamo stare le Torri gemelle che lo vede a braccetto con il suo mancato assessore Vincenzo Cotugno, ci chiediamo: dov’è la priorità di una legge sul conflitto d’interessi promessa in campagna elettorale? Forse ci vuol tempo per la stesura perché ad ogni articolo scritto seduto a capotavola a destra corrisponderà un’obiezione dello stesso Frattura saltellato sulla sedia del capotavola a sinistra. Figurarsi, il tema sembra appassionare tutti i partiti solo se riguarda Berlusconi. L’argomento in Molise non interessa neppure il Movimento 5 stelle che si esprime solo sul taglio delle indennità. Non parliamo poi del centrodestra che non conosce il termine opposizione. Benché meno quel che rimane in Regione di Costruire Democrazia che eleggendo Filippo Monaco ha creato l'alter ego in casa propria con mansione di autodistruzione di quanto di buono è stato costruito dal sannita Romano dando spazio a quel Monaco ancora innamorato del suo ex Pd con u o sguardo di nostalgia rivolto alla sua avventura in Sel. Forse sono tutti a via Genova o in villa a Termoli a scrivere la nuova legge contro il conflitto d'interessi. Titolo? Esclusi i presenti. Direbbe Travaglio Irene Corsini
Scompare Alberto Bevilacqua Utilizzando lo pseudonimo di Irene Corsini non poteva passare inosservata la morte di Alberto Bevilacqua. L’ideatore de La Califfa si è spento ieri a Roma. L’Italia perde uno dei più grandi autori contemporanei. Il suo primo successo editoriale fu il romanzoLa califfa(1964). Il romanzo seguente, Questa specie d’amore, vinse il Premio Campiello (1966). Di entrambi i romanzi Bevilacqua stesso ha curato la trasposizione cinematografica, vincendo con Questa specie d’amore il David di Donatello per il miglior film. Il 10 marzo 1995 viene chiamato a comparire in sede processuale nell’ambito del processo contro Pietro Pacciani per i delitti del Mostro di Firenze, in quanto persona offesa dal reato di calunnia. Nel 2010 la collana “I Meridiani” gli dedica un volume.
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4 10 settembre 2013
Da anni si parla del progetto di riforma ma tutto è rimasto al palo
Industria, settore incompreso
CAMPOBASSO. Uno dei primi passaggi che avrebbe dovuto interessare il governo regionale, doveva essere quello di pensare ad una nuova strategia industriale in grado di far ripartire l'economia. Si è detto che per tanti anni che “piccolo è bello”. Lo si è detto con ragione perché le piccole imprese hanno costruito un fermento di nuove iniziative, hanno diffuso la cultura industriale e hanno creato un’ imprenditorialità che ha reso possibile moltiplicare reddito e occupazione. Tuttavia, da oltre dieci anni, questa meravigliosa macchina sta perdendo
colpi. Di fronte alla nuova concorrenza e alla globalizzazione, le sue virtù, fondate su una formidabile capacità di assorbire le innovazioni attraverso la reciproca imitazione tra le imprese, non reggono più. Piccolo è ancora bello ma, invece di produrre occupazione aggiuntiva, la diminuisce di anno in anno. Non è un fenomeno solo dell’Italia ma di tutti i paesi europei. Piccolo è quindi bello solo per le aziende che crescono e per le nuove imprese che, fondandosi sulla ricerca e l’innovazione, hanno concrete probabilità di imporsi nella concorrenza. Ecco perchè oggi al nuovo Consiglio
regionale tocca ripensare al modello di sviluppo e ridisegnare le azioni e gli interventi da mettere in campo. Dovrà essere quindi cura del governo regionale promuovere i cambiamenti necessari per mettere l’innovazione e la crescita al centro di una nuova strategia industriale. Dopo decenni di una forse necessaria politica di moltiplicazione delle imprese bisogna quindi preparare gli strumenti in grado di farle crescere fino ad essere abbastanza forti per giocare un ruolo di protagoniste nel Paese. Semplici principi di una nuova politica industriale che deve trovare
una nuova programmazione per far ripartire l'economia molisana. Un passaggio fondamentale per le sorti stesse della Regione come entità istituzionale autonoma. Non sarebbe male, quindi, ripensare ad un nuovo Piano strategico così come fu fatto, per la prima ed ultima volta nella storia politica regionale, dall'allora presidente Florindo D'Aimmo. Proprio da questo documento sono discese tutte le azioni di sviluppo che hanno garantito la crescita del Molise. E' il tempo, a distanza di 30 anni, di ricollegarsi a quella programmazione per riprendere il filo del discorso.
Dall'occupazione umana del Pleistocene medio di Guado San Nicola (Monteroduni) allo sfruttamento dei cervi e del rinoceronte nel sito del Pleistocene Medio di Isernia La Pineta
Il Molise protagonista sul palcoscenico del XX Congresso degli Antropologi italiani dal 11 al 13 settembre a Ferrara Nel corso dei lavori congressuali verrà consegnato il Premio alla memoria di Corinne Crovetto, Martino Ferrari, Mario Marcucci e Fabio Vianello, i giovani ricercatori accumunati dal desiderio di contribuire all’approfondimento della nostra storia antica, morti nell’incidente aereo di Isernia il 5 ottobre 1993 La storia del Molise affonda nel tempo, dall’occupazione umana del Pleistocene medio di Guado San Nicola (Monteroduni) che sarà una delle 4 comunicazioni storico-scientifiche che saranno prodotte al XX Congresso degli Antropologi italiani, in Via Borsari a Ferrara. Le altre comunicazioni riguarderanno in successione: Lo sfruttamento dei cervi e del rinoceronte nel sito del Pleistocene Medio di Isernia “La Pineta”; L’insediamento musteriano recente di Grotta Reali a Rocchetta a Volturno e le Pitture rupestri pre-protostoriche nel riparo Morricone del Pesco di Civitanova del Sannio. Dall’11 al 13 settembre 2013 quindi il Molise va ad occupare un palcoscenico di grande prestigio e ciò grazie anche al contributo del Rotary Club di Isernia. Diamo un saggio delle dimensioni e dell’importanza dell’appuntamento fer-
rarese ricordando che il Congresso è suddiviso in sezioni: Antropologia molecolare, Biodemografia, Antropologia del vivente, Biologia scheletrica, Paleoantropologia, Ecologia preistorica, Collezioni antropologiche; che le comunicazioni sfiorano il centinaio (88 per la precisione),e saranno accompagnate da non meno di 90 poster illustrativi,tra cui i poster che riguardano gli scavi di Isernia La Pineta, Guado S. Nicola e Grotta Reali. Gli studiosi iscritti sono oltre 200. Previste inoltre quattro prolusioni di insigni studiosi stranieri: Henry de Lumley (Francia), Johannes Krause (Germania), Toomas Kivisild (Regno Unito) e Roberto Lleras Perez (Colombia). Una tavola rotonda approfondirà il tema sullo Stato dell’Antropologia in Italia e un workshop riguarderà l’Antropologia forense per l’identificazione di autori e vittime di reati attraverso le im-
magini digitali e la ricostruzione morfometrica virtuale. In questo scenario il Molise si propone in tutto il suo interesse scientifico e guadagna punti notevoli sulla scala della notorietà. All’interno del Congresso un particolare significato riveste il Premio alla memoria di Corinne Crovetto, Martino Ferrari, Mario Marcucci e Fabio Vianello, i giovani ricercatori che si erano ritrovati a Isernia, provenienti da differenti istituzioni quali le Università di Ferrara e di Firenze e l’Institut de Paléonthologie Humanine di Parigi, accumunati dal desiderio di contribuire all’approfondimento della nostra storia antica, quella di centinaia di migliaia d’anni, come la Pineta di Isernia che risale a poco più di 600 mila anni fa. I tre, come si ricorderà, perirono nell’incidente aereo di Isernia il 5 ottobre 1993. Sono passati vent’anni dalla terribile disgrazia che scosse il mondo scientifico nazionale e interna-
zionale, vent’anni nei quali il ricordo di quel tragico evento non è mai venuto meno per il vuoto incolmabile che essi hanno lasciato, fatto di sentimenti, amicizie, capacità organizzative, ricerca e studio. Oltre che studiosi di ottimo livello, infatti avevano anche la capacità di organizzare e gestire i gruppi di lavoro che si alternavano sull’area degli scavi, consentendo così un elevato grado dell’efficacia dell’esplorazione e della documentazione dei risultati raggiunti. Gli stessi che, ribadiamo, dall’11 al 13 settembre saranno in evidenza al XX Congresso degli Antropologi italiani, a Ferrara. Per i quali non sarebbe male che gli amministratori regionali si dessero una diversa e migliore attenzione e la capacità di tradurli anche in rilevanti motivazioni culturali per muovere l’interesse, non solo degli studiosi, verso la nostra terra. Dardo
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Sanità nel caos: la gente muore e il governo è immobile CAMPOBASSO. Massimo Romano continua a dire una grande verità: sulla Sanità, Frattura si affida a commenti accettabili se fatti da un privato cittadino non da un presidente di Regione. Frattura, allo stesso tempo, dice un’altra grande verità: l’ospedale sotto casa non è garanzia di nulla. Il caos della Sanità è sotto gli occhi di tutti come la mancanza di programmazione di questo governo regionale. Un vuoto che deriva, diciamolo, anche dall’assenza di conoscenza del settore sanitario detenuto nelle mani di Frattura che è presidente, assessore alla Sanità e commissario ad acta. Il caso della 75enne di Venafro deceduta durante il tragitto per raggiungere la rianimazione all’ospedale di Isernia non può essere affrontato da un presidente con la “pi” maiuscola inviando una lettera aperta per discutere di sanità. Volgarmente si è sempre detto: fate presto perché la Sanità non è un gioco, prima o poi ci scappa il morto. E’ vero quanto afferma anche Frattura: l’ospedale sotto casa non è garanzia di nulla. Il problema che al momento non sono garanzia neppure gli ospedali lontani da casa. Non è garanzia arrivarci in tempo per salvare vite umane. Fino ad oggi la coalizione di centrosinistra ha sempre affrontato il problema nella maniera più superficiale possibile: addossando le colpe a Michele Iorio. Cioè all’unico soggetto politico presente in Regione che la Sanità molisana l’ha difesa con le unghia e con i denti anche contro i suoi amici di coalizione. Più il deficit aumentava, più il centrosinistra ne traeva vantaggio in termini politici, più si dimenticava di guardare il settore in tutte le sue sfaccettature inglobando anche chi, da privato, pur stando in coalizione con Iorio, ne ostacolava una riforma seria sparando, anch’essi a zero, su chi ne tentava un rior-
dino conoscendone i punti di eccellenza e le criticità conoscendo il territorio molisano. In quel centrosinistra Frattura non esisteva ancora, c’erano coloro che oggi siedono alla sua destra e alla sua sinistra. Ma si è ambientato bene correndo a Venafro a firmare un contratto con i cittadini per salvare l’ospedale. Nei tempi andati, di fronte alla richiesta di aiuto lanciata più volte da Michele Iorio alle forze politiche in nome di un’unità che a Roma, anche contro il suo governo, avrebbe fatto sentire la voce del Molise in tema di Sanità, il centrosinistra con il Pd a capo ha sempre risposto picche. Come a dire: il problema è tuo e lo risolvi da solo se ne sei capace. Oggi per risolvere la questione di ospedali efficienti, puliti, preservando il pubblico e
Valanga di critiche sul presidente della Giunta e il suo centrosinistra: mancano idee, programmazione e atti concreti
coordinando il lavoro con i privati eccellenti presenti sul territorio, c’è chi invoca la riapertura del “reparto di rianimazione con soli due posti” a Venafro. Come se il numero dei posti fosse garanzia di risparmio e non richiedesse lo stesso numero di anestesisti, infermieri e quant’altro. Scarabeo da assessore continua ad alzare la voce in maniera “demagogica e populista” quasi non si renda contro di ciò che sta succedendo. Ossia che a Venafro, se non ci saranno quattro reparti, non potrà più esistere neppure il pronto soccorso. Non lo dice Frattura, non lo dice Iorio, non lo dice Romano. Lo dice la legge. Con la Sanità non si scherza. Se per alcuni sono numeri da far quadrare, per altri guadagni da intascare, per i politici (se così
possono chiamarsi i nostri governanti) sono servizi da garantire. Usufruibili per loro come per lo sconosciuto cittadino. La morte della donna di Venafro dovrebbe servire a scuotere le coscienze. Ma resta l’assenza di programmazione. Se Frattura non può preservare l’ospedale sotto casa deve legiferare per mettere in condizioni di efficienza gli ospedali che restano. Se non sa farlo deve abbandonare il ruolo. Perché una cosa è certa: un semplice cordoglio “è la risposta più insulsa e offensiva che la politica possa offrire”. Romano ne era cosciente anche quando si è candidato alla presidenza, proprio come Iorio. Frattura, forse, deve ancora impararlo. Ma mentre la politica è immobile o litiga su posti e ruoli, la gente muore. Giovanna Ruggiero
LETTERA APERTA
Sostegno, i docenti chiedono certezze Il D.M. 706/13 del 09/08/2013 ha autorizzato le Università ad attivare nell’a.a. 2013/2014 percorsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per l’attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità nella scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo e secondo grado. Per la scuola dell’infanzia e primaria, esso è rivolto agli insegnanti con diploma di scuola magistrale, abilitati all'insegnamento tramite concorso (ultimo concorso anno abilitante 1999) e iscritti nella graduatoria per l’insegnamento nelle classi comuni. L’Università del Molise, ha definito per i percorsi di formazione n. 65 posti per la scuola primaria e n. 35 posti per la scuola dell’infanzia. Ciò significa che gli insegnanti con diploma, una volta conseguito il titolo di specializzazione, potranno iscriversi nella graduatoria permanente scavalcando con i loro alti punteggi gli insegnanti di sostegno che da anni sono inse-
riti in questa graduatoria dopo aver conseguito la laurea in S.F.P. (obbligatoria dal 1998 per svolgere tale professione). Perché l’Università del Molise ha deciso di istituire un così elevato numero di posti per i corsi di formazione tenendo conto che regioni ben più grandi della nostra ne hanno istituiti molto di meno? (per il Piemonte 10 posti per la scuola dell’ infanzia e 20 posti nella primaria). Perché l’Università del Molise non ha pensato di tutelare i laureati in S.F.P. che ha formato in questi anni, i neo laureati, i laureandi e gli iscritti al corso di S.F.P. che in tal modo vedranno svanire sempre più la possibilità di inserirsi nel mondo del lavoro? Perché nel Molise le immissioni in ruolo sono quasi nulle ed ora si sente il bisogno di formare ulteriori insegnanti nel campo del sostegno mediante percorsi abbreviati, togliendo la possibilità di incarico a chi già da anni presta servizio con impegno e decoro nella scuola dopo
una formazione universitaria? Perché la classe politica molisana non appoggia e promuove solo iniziative ministeriali che creano nuovi posti di lavoro e migliorano la qualità dell’istruzione? Perché la classe politica molisana non vigila sulle diverse istituzioni regionali affinché ci sia una valorizzazione delle professionalità e un sistema di reclutamento equo rifiutando quelle politiche che tendono a mettere i lavoratori gli uni contro gli altri in una “squallida guerra tra poveri”? Ci auguriamo che le organizzazioni sindacali e le Istituzioni Regionali prendano coscienza del problema intervenendo al fine di tutelare i i diritti acquisiti dai docenti di sostegno precari che hanno intrapreso un progetto di vita e che ora si vedono sfumare la possibilità di continuare a lavorare nel mondo della scuola. Gli insegnanti di sostegno laureati in Scienze della formazione primaria
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Edifici scolastici, Costruire Democrazia fa il punto: “Il sindaco ha fallito, neanche uno è perfettamente in regola” L’inizio delle attività didattiche spinge gli esponenti di Costruire Democrazia a fare il punto della situazione anche perché per l’amministrazione guidata da Gino Di Bartolomeo si tratta dell’ultimo anno in carica. L’ultima possibilità per dimostrare di aver messo a norma gli edifici. “Fallimento completo, nessun istituto scolastico del capoluogo è perfettamente in regola”. Michele Coralbo non ci gira troppo attorno e va dritto al sodo. “Non c’è stato alcun miglioramento, solo chiusure e spostamenti , di fatto regna il caos”. E il capogruppo Michele Durante rincara la dose. “Di Bartolomeo non può più permettersi di parlare del futuro, a giugno si vota quindi, basta con annunci e proclami, ci dica cosa ha fatto in quattro anni e mezzo,
ci dica cosa è cambiato rispetto a dodici mesi fa quando decise di rinviare l’inizio delle attività didattiche, quali scuole sono state messe in sicurezza e quali edifici verranno costruiti ex
novo”. Nel corso della conferenza stampa, organizzata ieri in sala Mancini, non è mancata la sferzata sul trasloco dei bambini della scuola dell’infanzia Carlo Collodi da via Leopardi a
Gino l’impulsivo, provvedimenti a effetto boomerang Gino nel mirino di tutti. Povero Di Bartolomeo. Ce l’hanno tutti con lui. Eppure il sindaco ci prova, s’impegna a trovare soluzioni ma gli tornano indietro come un boomerang. L’ultima performance del primo cittadino è l’ordinanza antirumore. Basta! Dopo mezzanotte, tutti zitti. Ovviamente ci si riferisce al volume della musica dei locali del centro storico. Ebbene, il provvedimento adottato dal sindaco è stato praticamente “buttato via” dal Tar. Non gliene va bene una. Proprio ora che era riuscito a placare le ire dei residenti del centro storico ,che continuavano a stressarlo, ecco che arriva il tribunale a sospendere tutto. Che dire? Gino, si sa, è impulsivo. Lui individua il problema. Dapprima prende tempo, tanto tempo, anche anni, poi, all’improvviso lo risolve dalla sera alla mattina. Bastano cinque minuti e ti spara l’ordinanza. Mica si scherza con Di Bartolomeo. Lui è così, tosto e sanguigno. Quando si deve fare una cosa, lui la fa e ordina. Come dimenticare quando, un anno fa, proprio di questi tempi, il sindaco decise di rinviare l’inizio dell’anno scolastico. Di Bartolomeo prolungò le vacanze estive degli studenti perché non voleva correre il rischio di finire in galera. I plessi an-
cora non avevano le carte in regola, mancava il certificato di prevenzione incendi e, siccome il sindaco di una città è responsabile di qualsiasi problema legato alla sicurezza scolastica, Di Bartolomeo decise di rinviare il suono della campanella. E vai! Tutti a scuola tranne gli studenti di Campobasso. Che decisione, che uomo di polso. Ma, anche in quel caso, fioccarono le critiche perché le famiglie non sapevano dove lasciare i figli, soprattutto i più piccoli. Eppure il sindaco agiva per il bene di tutti ma il provvedimento venne considerato troppo avventato. Quest’anno le cose non vanno tanto meglio. Tra trasferimenti e cambi, questa mattina ci sarebbe
voluta una piantina o uno schemetto per far capire ai genitori in quale edificio accompagnare i figli. E piazza Pepe? Che spettacolo! Un potpourri di decisioni. Di Bartolomeo prima l’ha chiusa al traffico, poi l’ha riaperta con tanto di parcheggi, poi all’improvviso l’ha richiusa. Non trova pace. Il mandato finirà e piazza Pepe sarà sempre o troppo aperta o troppo chiusa. Per i soliti maligni è sempre tutta colpa del sindaco. Ma non è così. Il fatto è che Di Bartolomeo non riesce a soddisfare le richieste di tutti. I campobassani non si accontentano mai. Che diamine. Si mettano d’accordo invece di stressare il primo cittadino. Centro storico? I residenti vogliono dormire, i ragazzi vogliono divertirsi, i proprietari dei locali vogliono guadagnare. Scuole: le famiglie vogliono sicurezza, gli studenti non vogliono cambiare edificio, chi sogna il polo scolastico e chi rimpiange la scuola di quartiere. Piazza Pepe: i commercianti la vogliono aperta, gli ambientalisti vogliono l’isola pedonale, per gli automobilisti indisciplinati aperta o chiusa, la questione non cambia tanto la macchina ce la lasciano a prescindere. Con cittadini così, un sindaco rischia di impazzire. Teresa Manara
via Scardocchia. “E’ impensabile che un’amministrazione – ha precisato Durante – non sia in grado di quantificare la popolazione studentesca e debba chiudere un protocollo d’intesa con
la Provincia per utilizzare il piano terra dell’ex Romita a pochi giorni dal suono della campanella perché in via Leopardi e in via Alfieri non ci sono classi disponibili; a proposito di liceo Scientifico - ha aggiunto Durante – il presidente della Provincia Rosario De Matteis mentre sigla intese con Di Bartolomeo sulla cessione della struttura che un tempo ospitava il Romita, conosce benissimo la situazione dell’attuale liceo Scientifico e sa che la Provincia non potrà mai acquistare l’edificio di via Facchinetti “. La situazione è molto complicata e “l’amministrazione - ha aggiunto Teresa Cuomo - invece di risolvere i problemi , improvvisa soluzioni creando confusione e disagi per le famiglie”. Teresa Manara
La Confesercenti presenta due importanti programmi.
I corsi di Alta formazione
CAMPOBASSO. Al via, anche in Molise, il “Catalogo Interregionale di Alta Formazione 2013”. Il progetto finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha l’obiettivo di diffondere e supportare la formazione superiore attraverso corsi di specializzazione, master post-universitari, stage e tirocini presso aziende partner. Due sono i corsi dell’Asec Formazione ammessi al Catalogo Interregionale di Alta Formazione 2013: • “Esperto in Progettazione Comunitaria e Internazionalizzazione d’Impresa”. Il partecipante svilupperà competenze idonee per affiancare le PMI operanti sul territorio mediante l’utilizzo di strumenti comunitari, nazionali e regionali. Egli sarà inoltre in grado di fornire assistenza tecnica alle PMI in materia di servizi per l’internazionalizzazione. • “Esperto in Grafica Pubblicitaria e Comunicazione Digitale”. Il corso prevede la formazione di una figura professionale in grado di affiancare le aziende nella definizione delle giuste strategie e tecniche di marketing e nella definizione dei piani di comunicazione aziendale. Destinatari dell’iniziativa sono tutti i laureati residenti in Molise, che siano inoccupati, disoccupati, in mobilità (anche in deroga) o in CIGS per cessazione attività. Per loro si presenta quindi l’opportunità di accedere gratuitamente a percorsi formativi finalizzati all’inserimento, al reinserimento lavorativo e alla permanenza nel mercato del lavoro. Per entrambi i corsi di formazione infatti, la Regione Molise assegna dei voucher, ovvero degli assegni formativi, connessi alle spese di iscrizione e alla frequenza del beneficiario ai corsi. Coloro che intendono presentare domanda per l’assegnazione dei voucher dovranno registrarsi entro le 13:00 del 20/09/2013 sul portale del Catalogo Interregionale di Alta Formazione all’indirizzo internet www.altaformazioneinrete.it Per maggiori informazioni e assistenza nella compilazione delle domande: ASEC Formazione, via Trombetta 5/r, Campobasso. Tel. 0874 412209 – asecformazione@libero.it
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Campobasso
10 settembre 2013
Contro la casta politica e i provvedimenti impopolari a danno della collettività molisana.
Finalmente l’indignazione popolare (escluso i forconi)! 11 settembre, di buon mattino (ore 9), nella villa antistante il comune, i possessori delle tessere azzurra e bianca per la circolazione gratuita sugli autobus di città si sono dati appuntamento in Piazza Municipio per allestire una dimostrazione nei confronti dell’amministrazione di Palazzo san Giorgio e della Regione Molise che, in combutta, hanno sospeso il provvedimento, condannandoli alla immobilità (gratuita). Tessere azzurra e bianca, ovvero invalidi civili e altre categorie sociali da sempre assistite con provvedimenti destinati quantomeno a favorirle nei rapporti sociali. Dare loro la possibilità di muoversi da un capo all’altro della città ha rappresentato per anni un modo di socializzare, di muoversi, di intrattenere. Non ci sono soldi. Ma solo per la povera gente. Amministratori regionali e comunali, al contrario, attingono a piene mani alle casse pubbliche per sostenersi con munificenza. Ma il tempo degli arroganti sta per scadere e qualcosa davvero è in movimento se finanche i pensionati (spesso traballanti in salute) decidono di riunirsi, di trovare le energie necessarie per protestare contro la politica dei politicanti. Lievita la coscienza civile ed è un segnale confortante. Ma l’attesa più carica di tensioni e di passione civile è per la manifestazione che verrà tenuta tra qualche settimana nei presi del consiglio regionale, indetta dai Cittadini indignati del Molise contro i consiglieri regionali che, in un momento di grave criticità eco-
Il caro carburanti impatta sul reddito dei consumatori per il 12,7% su base annuale. Per Adoc questo costituisce un grave handicap per le famiglie italiane, tra le più tartassate in Europa su questo fronte. “Il costo dei carburanti “sottrae” il 12,7% del reddito annuale di ogni cittadino italiano – dichiara il presidente dell'Adoc Molise, Nicola Criscuoli, condividendo lo studio dell'Adoc nazionale – una spesa enorme da sostenere per le famiglie ma
Manifestazioni di protesta dei cittadini molisani indignati si annunciano a breve chiamando la gente a reagire. Domani in piazza Municipio è la volta degli invalidi privati delle tessere per gli autobus nomica, hanno avuto l’impudenza di aumentarsi l’indennità di carica, portandola a 11.400 euro (contro i 1.150 euro del reddito medio per abitante del Molise), con relativo adeguamento al costo della vita, scaricando sul popolo molisano una valanga di tasse portate al massimo della percentuale possibile (irpef, irap, gas, benzina, energia, tares, bollo auto eccetera). I molisani che ancora vagano ad occhi bendati, spesso guidati per mano proprio da chi ha deciso di massacrarli, al sorgere del nuovo anno si accorgeranno di quanto sarà il peso che graverà sulle loro già misere ri-
sorse economiche e finanziarie. Solo allora, probabilmente, avvertiranno il bisogno fisico e morale di ribellarsi nei confronti di una classe politica palesemente prevaricatrice e indecentemente ingorda. Contro questa classe di ingordi e prevaricatori si muoveranno pertanto i Cittadini indignati del Molise che l’indignazione l’hanno già colma e intendono scaricarla nei pressi del luogo (il consiglio regionale) in cui la casta cova le proprie ambizioni, soddisfacendole con decine di migliaia di euro al mese, e i propri rancori nei confronti del popolo, tosandolo. La manifestazione vuole essere
Adoc Molise, caro carburanti assorbe il 12,7% del reddito annuo spesso inevitabile a causa della pessima mobilità del Paese, soprattutto nelle grandi città. L’Italia è il terzo Paese europeo dove la benzina costa di più, solo Norvegia e Olanda hanno prezzi alla pompa più alti. Ma godono di redditi medi maggiori, con la conseguenza che l’impatto dei riforni-
ORARI AUTOBUS
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menti è molto minore. Ad esempio per un cittadino tedesco la spesa per i carburanti assorbe solo il 6,5% del reddito annuale, in Francia l’impatto è al 7,7%, in Spagna dell’8%. Il caro benzina è intollerabile e insopportabile, in Italia si spende in media il 12,3% in più che nel resto d’Europa, ad-
CAMPOBASSO-NAPOLI
espressione del dissenso democratico, nell’alveo dei diritti costituzionali del cittadino, e soprattutto si spera possa essere largamente partecipata per far capire, fisicamente, quanto esasperato sia il clima sociale e il grado d’indignazione dei cittadini. Prologo, spesso, a forme di proteste con qualche seme di violenza. Se i molisani saranno capaci di affrancarsi, almeno per un giorno, dall’atavico servaggio, la casta finalmente capirà che i tempi sono cambiati, o dovranno necessariamente cambiare. Diversamente, tacciamo. Tutti. Dardo
dirittura il 25% in più che nella vicina Svizzera. Negli ultimi cinque anni il prezzo della verde è cresciuto mediamente del 10% l’anno, causando seri e irreparabili danni economici sia ai consumatori che alle imprese. Una situazione insostenibile che ci spinge a lanciare questa provocazione: benzina ad 1 euro al litro per un anno. Forse in questo modo si ridarebbe fiato alle famiglie e si darebbe il via al rilancio dei consumi”.
CAMPOBASSO-TERMOLI-PESCARA
ANNO IX - N° 79 - MARTEDÌ 10 SETTEMBRE 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA
ISERNIA
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Isernia
10 settembre 2013
Poste, troppe disfunzioni ISERNIA. Le RSU di Poste Italiane della Provincia di Isernia, unitariamente alle OO.SS. sono convocate per oggi, martedì 10 settembre 2013 alle ore 16,00 presso la Filiale di Via XXIV Maggio. La richiesta D’incontro è stata inviata dalle stesse RSU, al fine di sottoporre tutte le problematiche che insistono sulla Filiale di Isernia. Infatti, la CISL Poste già nel mese di maggio inviava una missiva a Poste con la quale comunicava che la situazione del personale per la gestione degli uffici si è aggravata per cui diviene difficile, se non impossibile, gestire l’operatività degli stessi. E’ La naturale conseguenza – dichiara l’RSU della CISL Di Mattia Armando - della razionalizzazione di molti uffici a giorni alterni, che comporta l’alternanza di personale sempre diverso e che rende difficile l’attuazione di regole e comportamenti che sono all’origine della funzionalità organica e funzionale degli uffici. Basti pensare al passaggio delle chiavi che non sempre avviene a fine turno, ma che a volte si faccia nella mattinata, prima
I sindacati incontrano il vertice aziendale
dell’apertura dello sportello al pubblico, riducendo, tra l’altro, la prestazione dei servizi al pubblico. Le disposizioni interne impongono al dipendente, oltre alla materiale verifica di tutto ciò che costituisce “attività di cassa”, anche la compilazione della modu-
listica attinente, la sicurezza dell’impianto. A volte, data l’urgenza con cui provvedere alle sostituzioni, nella determina del sostituto, si dispone il ritiro delle chiavi dell’agenzia presso gli uffici polo o addirittura presso la filiale di ri-
ferimento del personale comandato in missione. Può succedere che il lavoratore si trovi da solo ad aprire l’Agenzia. Si può ben comprendere a quali responsabilità si sottopone il lavoratore accettando ed eseguendo una prestazione richiesta
L'intervento.
L’Assistenza Distrettuale Territoriale in provincia d’ Isernia funziona! Le note vicende estive riguardanti la sanità molisana che prepotentemente hanno occupato la ribalta della cronaca e gli spazi maggiori dei quotidiani e dei mass media, estendendosi sino a questo sonnacchioso inizio di settembre, mettono ancora di più in apprensione gli operatori sanitari e il popolo molisano che continuano ad essere disorientati rispetto alla gestione di un settore di primaria rilevanza che ha bisogno di certezze e di una trasparente programmazione in un periodo certamente difficile per l’economia della nostra nazione. Proprio come un contrappunto, però, a questa incerta situazione, mi pare degno di nota e positivo rimarcare una piacevole realtà del settore sanitario regionale, di cui si parla poco, è vero – forse perché ci stiamo sempre più abituando a non segnalare le cose migliori, ma solamente quelle negative. Con il Provvedimento n. 1605 del 21 dicembre 2011 l’ASREM ha dato inizio all’attivazione sperimentale degli Ambulatori per Codici Bianchi, nell’ambito del Progetto A.DI.TE. (Assistenza Distrettuale Territoriale) – Linea Progettuale Cure Primarie Assistenza h24, presso gli Ospedali di Isernia e di Venafro, estesi poi anche ai nosocomi di Campobasso e di Termoli. Attivi dal mese di aprile 2012 tutti i giorni feriali dal lunedì al venerdì nell’orario dalle 08.00 alle 20.00, gli Ambulatori C. B. prevedono la presenza di un medico e di un infermiere che espletano turni di n. 6 ore (08.00/14.00 – 14.00/20.00), garantendo l’assistenza sanitaria h12, una risposta tempestiva ed adeguata al cittadino, in corretta integrazione con l’attività del medico di Assistenza Primaria e con il Servizio di Continuità Assistenziale, determinando la riduzione degli accessi impropri nelle strutture d’emergenza, fungendo da “filtro”, con conseguente miglioramento delle condizioni di lavoro del personale operante presso il Pronto Soccorso. I pazienti giungono all’Ambulatorio C. B. inviati dal Pronto Soccorso dopo la fase di triage, oppure vi accedono direttamente. Il riscontro evidente è testimoniato dal gradimento della gente, per cui si può obiettivamente pensare che il passaparola tra le persone che usufruiscono del servizio conta certamente di più di una comunicazione mirata. Nella realtà molisana, gli ambulatori di Isernia e Venafro sono divenuti un punto di riferimento per la popolazione di Isernia e provincia, per gli immigrati extracomunitari, stranieri temporaneamente presenti (alloggiati nei centri di raccolta e sprovvisti di documenti adeguati), e per i turisti che transitano nella nostra regione. Il progetto ADITE è nato dall’iniziativa dei medici di CA del distretto di Isernia di concerto con il Direttore del Distretto Sanitario di Isernia e con la Responsabile del Servizio di Continuità Assistenziale - che avevano individuato i fondi ministeriali per approntare un progetto che rispondesse alle linee guida approvate dalla Conferenza Stato Regioni (Progetti di sperimentazione inerenti le “Modalità organizzative per garantire l’assistenza sanitaria in h 24: riduzione degli accessi impropri nelle strutture di emergenza e miglioramento della rete assistenziale territoriale”.
In realtà, inizialmente prevedeva l’attivazione di ambulatori sul territorio della provincia, più precisamente nelle sedi di Continuità Assistenziale, con un’attività sanitaria certamente più consona alle direttive ministeriali. Un progetto, comunque, accolto positivamente da Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali) e dal Ministero della Salute, che lo ha finanziato, senza incidere quindi sul bilancio economico delle Regione Molise. Dall’analisi dei dati che mi sono stati forniti dalla sede di Isernia e che riguardano esclusivamente il periodo 1 gennaio 2013-31 maggio 2013, presso gli ambulatori ADITE di Isernia e Venafro, sono stati registrati 2814 accessi: 1739 ad Isernia di cui 870 maschi e 869 femmine. 1694 sono di nazionalità italiana, 4 utenti di nazionalità europea, 19 di nazionalità non europea (regolari), n. 22 utenti Stranieri temporaneamente Presenti. Dei 1739 casi trattati (esclusi interventi di ed. sanitaria), 1721 risolti in ambulatorio, n° 10 sono stati gli interventi di educazione sanitaria, 18 i casi inviati in Pronto Soccorso. A Venafro sono stati 1075 i fruitori del servizio di cui 469 maschi e 516 femmine. 961 utenti di nazionalità italiana, 4 di nazionalità europea, 21 di nazionalità non europea (regolari), 0 utenti STP. Dei 1075 casi trattati 996 sono casi risolti in ambulatorio, 9 i casi inviati in Pronto Soccorso, 20 gli interventi di educazione sanitaria. Dal report delle attività svolte si evince che, tra i 2814 accessi agli ambulatori di Isernia e Venafro, i casi patologici riscontrati, distinti per apparati, sono: ORL 381 + 146, OSTEO-ARTICOLARE (non derivanti da eventi stradali) 277 + 193, DERMATOLOGICO 232 + 175, PNEUMOLOGICO 205 + 39, CARDIO-CIRCOLATORIO 150 + 81, GASTROENTEROLOGICO 143 + 87,VARIE (es. controllo clinico, ecc.) 126 + 138, UROLOGICO-GINECOLOGICO 105 + 37, NEURO-PSICHIATRICO 85 + 57, OCULISTICO 35 + 33. L’Agenas che ha il compito di Monitoraggio dei progetti regionali presentati ed approvati dal Ministero della Salute, tra cui anche il Progetto ADITE, ha rilevato ultimamente che l’apertura di Ambulatori nelle regioni in convenzione ha determinato per il 2012 una riduzione degli accessi ai Pronto soccorso degli ospedali italiani: rispetto al 2011 si è passati da 14.479.595 a 13.433.427. Questi 18 mesi di sperimentazione degli Ambulatori per i Codici Bianchi confermano le premesse iniziali e sottolineano l’opportunità di prosecuzione e consolidamento del progetto in questione, come richiesto dai medici della Continuità Assistenziale, i quali ritengono che adeguati sviluppi sarebbero efficaci per poter raggiungere, seguendo le linee programmatiche ministeriali, una maggiore integrazione con la rete assistenziale territoriale e con i servizi ospedalieri. Emilio Lanese (redazione GOSALUTE e GOMOLISE)
in una situazione che non è ispirata al contraddittorio, condizione indispensabile per sanare eventuali anomalie o manchevolezze. Viene spontaneo – Continua il Segretario della CISL Poste Antonio D’Alessandro - chiedersi quali responsabilità hanno i direttori degli uffici polo ai quali pure è demandata la gestione di alcuni uffici, e tra essi anche quelli razionalizzati, e impossibilitati ad assolvere ai propri doveri. Spiace dover costatare che spesso gli stessi uffici polo, deficitarii di personale, siano costretti a “giostrare” il personale missionario (il chi va e il chi viene) con notevole aggravio di costi. I mancati adempimenti di cui si è fatto cenno suggeriscono in maniera evidente quali responsabilità possono far carico ai lavoratori che, per non creare disagi alla regolare esecuzione del servizio, ricevono e accettano l’ufficio “a scatola chiusa”. E appare evidente che in una situazione di deficienza di personale ognuno per la propria parte cerchi una “DERESPONSABILIZZAZIONE” da trasferire completamente sul lavoratore.
Raccolta abusiva, sequestrati tartufi bianchi CANTALUPO DEL SANNIO. Dopo una costante perlustrazione del territorio, un’attenta attività di osservazione e, in ultimo, mirati servizi di appostamento, gli uomini del Comando stazione Forestale di Roccamandolfi hanno potuto contestare ad un 32enne, S.I., residente in provincia di Campobasso, la violazione delle norme contenute nella Legge Regionale 24/2005 che regolano la raccolta e la commercializzazione dei tartufi. Erano circa le ore 21 di sabato scorso quando, in località Brecciara, nel Comune di Cantalupo del Sannio, i Forestali hanno sorpreso, in epoca di divieto assoluto, l’uomo a raccogliere i pregiati funghi. L’uomo era accompagnato da un cane addestrato e munito di attrezzi e strumenti utili a rendere più agevole l’attività di ricerca. Lo stesso, infatti, oltre ad avere con sé i vanghelli per scavare nella terra, aveva dotato se stesso ed il cane di luci a led, posizionate sul suo berretto e sul collare dell’animale. All’atto della contestazione, che ha comportato a carico del tartufaio l’applicazione di una sanzione pecuniaria di diverse migliaia di euro, i pezzi di tartufo bianco (Tuber magnatum) già raccolti erano una dozzina. Questi, insieme a tutti gli strumenti, compresi berretto e collare del cane, sono stati posti sotto sequestro amministrativo e consegnati alla Provincia, quale Autorità competente a riceverli per la custodia. Altri controlli, i quali hanno comportato ugualmente l’applicazioni delle gravi sanzioni, sono in corso anche in altre zone del territorio provinciale ove è nota la presenza del prezioso tubero, e ciò al fine di prevenire non soltanto l’inosservanza delle disposizioni regionali specifiche della materia ma soprattutto per evitare lo sviluppo e/o l’accrescimento di un mercato illecito di un prodotto intorno al quale ruota un indubbio enorme giro d’affari.
Termoli
12 10 settembre 2013
Balneatori chiedono il riconoscimento dello stato di crisi TERMOLI - Ieri mattina nella sede termolese della Confesercenti si sono riunmiti i balneatori della costa molisana per fare il punto della stagione turistica che volge al termine. Una stagione ritenuta disastrosa a causa delle avversità meteo e la minore presenza di turisti che porta alla richiesta dello stato di crisi economica. Dopo i cali di giugno e luglio si sperava nel mese di agosto ma il miglioramnento di presenze non si è verificato. “Il recupero sperato - come ha piegato Pietro D’Andrea, rappresentante della Siba Confesercenti - non è avvenuto e per questa ragione che abbiamo deciso di ufficializzare lo stato di crisi, chiedendo un incontro con i Comuni, la regione e anche con l’agenzia delle entrate. La nostra prospettiva - ha proseguito D’Andrea - era quella di recuperare ad agosto, ma così non è stato. Le famiglie si organizzano, causa crisi, sempre più oc-
casionalmente e il week end si concentra ormai alla domenica. Così si fatica a coprire anche i costi giornalieri. Si è dovuto rinunciare ad assumere stagionalmente e abbiamo anche dovuto ridurre l’in-
dotto. E molte imprese sono prossime al fallimento”. Pertanto si è deciso di chiedere ai comuni di Termoli, Montenero di Bisaccia, Petacciato e Campomarino il blocco, anche temporaneo, del canone
Tarsu e il prolungamento delle rateizzazioni. Una richiesta anche per il presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura, affinché sia bloccato l’iter sulle concessioni demaniali che “se approvata porterebbe a un aumento delle stesse fino al 70 per cento”. Infine è chiamato in ballo anche il Governo nazionale e agli enti preposti all’imposizione delle tasse e delle imposte, ai quali è chiesto “la defiscalizzazione degli oneri sociali per il settore balneare, la sospensione temporanea del versamento dei canoni del 2013 ai fini di Irpef, Iva e Irap per il 2013, che sia disposta l’applicazione degli studi di settore o venga disposto un adeguamento dei parametri alle particolari caratteristiche connesse alle attività turistico-balneari, l’istituzione di un credito d’imposta finalizzato agli investimenti per l’ammodernamento delle strutture degli stabilimenti balneari”.
“App” programma innovativo creato da Francesca Grieco
Pubblicato bando per adesione al “Paniere dei prodotti del Parco”
TERMOLI – Le vacanze scolastiche volgono al termine e gli studenti contano i giorni che mancano al rientro nei rispettivi Istituti, alcuni sono alle prese con gli esami di riparazione. Ma anche in questi ultimi giorni di ferie alcuni studenti termolesi navigando su Internet si sono imbattuti in un articolo riferito al Padova Meeteen 2013, appuntamento annuale che l’ufficio Servizi sociali della città di Padova mette a disposizione degli istituti superiori della città. Fin qui nulla di strano se non la notizia riferita agli “app” e smartphone e a quello che ha creato la bravissima Francesca Grieco (per parenti ed amici semplicemente “Chicca”), studentessa dell’Istituto Valle, la quale ha fatto vincere un importante premio al suo istituto.Agli studenti padovani era stato chiesto di disegnare un “app” per una città più ecosostenibile e solidale.“Chicca” non ci ha pensato su due volte ed ha realizzato “Ability camp”, programma che recensisce e valuta le strutture alberghiere al servizio della cittadinanza ed ospiti ma con un occhio particolare alle persone disabili.Tutti aspetti che hanno carpito l’attenzione di alcuni studenti termolesi che presto entreranno in contatto con Francesca Grieco “Chicca” non solo per uno scambio di idee ma con la speranza di un possibile prossimo incontro a Termoli o a Padova. Tra le altre cose Francesca è una brava fotografa oltre che una studentessa esemplare, e l’invito a Termoli potrebbe essere l’occasione per immortalare le bellezze storiche e marinare della città adriatica molisana.
LITORALE – Dalla teoria alla pratica per sostenere concretamente l’economia del territorio ed i suoi operatori, nonché tutelare e conservare tipicità e tradizioni che rischiano di essere cancellate dalla globalizzazione e dalla frenesia del profitto. Dopo la fase di start up, caratterizzatasi per il corso di assaggiatori d’olio e l’apprezzato spettacolo “Kitchen Stories”, il Parco Nazionale del Gargano, su indicazione del Presidente, Stefano Pecorella, vara ufficialmente il “Sistema di rintracciabilità di filiera controllata conforme alla norma internazionale UNI EN ISO 22005:8, relativo al Paniere dei Prodotti tipici del Parco Nazionale del Gargano”. “L’Ente Parco Nazionale del Gargano – spiega il Presidente Pecorella all’interno del Piano di Gestione per l’anno 2012 ha previsto come obiettivo la realizzazione di un Sistema di Rintracciabilità di Filiera Controllata. Il programma è finalizzato alla valorizzazione dell’origine della materia prima e del processo produttivo, nonché alla valorizzazione delle produzioni tipiche dell’area protetta. L’area protetta del Gargano con le sue risorse ambientali, culturali, paesaggistiche, costituisce una concreta occasione di crescita economica e di sviluppo la cui competitività è fortemente influenzata dalla capacità di trasformare e valorizzare il ricco patrimonio di attrattive (sia naturali che culturali) in grado di generare reddito e sviluppo. Le caratteristiche qualitative di alcuni dei prodotti del paniere del Parco sono strettamente le-
Oggi la VI Festa dell’Accoglienza LARINO – Si terrà oggi alle 10, in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico, la "VI Festa dell’Accoglienza", iniziativa organizzata dall’Istituto Comprensivo "Magliano" diretto dalla professoressa Angela Maria Tosto. Circa 700 gli alunni dell’Istituto, dall’infanzia alla secondaria di primo grado, che prenderanno parte
alla manifestazione che si aprirà con gli onori alla Bandiera seguiti dall’esibizione del Coro delle Voci Bianche “Maria Libera Di Lena” con l’esecuzione dell’Inno di Mameli. Sarà il dirigente scolastico Angela Maria Tosto a portare i saluti alle varie autoprità civili e religiose e poi gli interventi dei sindaci di Larino
e Montorio nei Frentani, Vincenzo Notarangelo e Pellegrino Nino Ponte. Durante la cerimonia saranno assegnati anche gli encomi agli alunni delle classi quinte della primaria e delle classi terze della secondaria di primo grado che hanno ottenuto risultati eccellenti durante il precedente anno scolastico.
gate al territorio e alle sue risorse, naturali, storiche, genetiche e umane, sapientemente combinate nel corso del tempo dalla comunità locale”. Le produzioni che possono accedere al paniere del Parco sono ascrivibili alle seguenti filiere: olio, pane, ortofrutticola, carne, dolciaria, lattiero-casearia. All’interno di queste potranno essere prese in considerazione solo prodotti che si caratterizzano per tipicità, qualità delle materie prime, memoria storica, metodo di lavorazione. Al fine di ottenere un prodotto competitivo da un punto di vista qualitativo e della sostenibilità ambientale, possono aderire alla Filiera del Parco del Gargano le imprese in possesso di certificazioni di qualità già riconosciute a livello comunitario o nazionale: Agricoltura Biologica, Agricoltura Integrata (SQNPI ), DOP, IGP, ecc.) oppure che hanno intrapreso l’iter di adesione al sistema certificativo degli stessi sistemi di qualità. Nei prossimi giorni verrà pubblicato l’avviso pubblico e il bando per l’adesione al progetto pilota della Filiera dell’Olio, con i criteri di selezione delle imprese.
Chiusa la mostra di documenti storici del XVI secolo GUGLIONESI – Ha ottenuto un grande successo di visitatori la mostra di documenti storici relativi al XVI secolo di Guglionesi. Mostra organizzata dal professor Domenico Aceto, Tonino Aceto e Tonino Sarchione e con il patrocinio del Comune, e che ha chiuso i battenti dopo un mese. Aperta al pubblico nel salone della ex Casa del Fanciullo i visitatori hanno potuto ammirare rari documenti e riproduzioni pittoriche di opere d'arte che molti non conoscevano. Tra le attrazioni, un grande plastico che riproduce in scala la configurazione della città come si presentava circa 500 anni fa.
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Termoli
10 settembre 2013
Deceduto il piccolo Walter, il bimbo investito da un’auto: aperte due inchieste Bomba carta sventra vetrina di edicola in corso Nazionale
SAN GIOVANNI ROTONDO – Non ce l’ha fatta. Walter Ngom, il banbino di 3 anni in coma dallo scorso 3 agosto dopo essere stato investito da un’autovettura mentre era in bicicletta, è deceduto domenica mattina nell’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo dove si trovava ricoverato. Dopo essere stato investito il piccolo era stato trasportato nell’ospedale San Timoteo di Termoli ma viste le sue gravi condizioni era stato disposto il trasferimento negli Ospedali
Riuniti di Foggia dove è rimasto per circa un mese. Poi la decisione di un nuovo trasferimrento e il 5 settembre era stato trasportato a San Giovanni Rotondo dove, purtroppo, è deceduto. Una notizia che ha gettato nello sconforto i genitori originari del Senegal e tutta la comunità petacciatese. Nei giorni successivi all’incidente il papà di Walter, Sydi Ngom che a Petacciato lavora come bracciante, fece presente le difficoltà finanziarie per poter raggiungere giornalmente il figliolo fino a Foggia. Iniziò è iniziata la soli-
darietà che ha permesso alla famiglia Ngom di affrontare le spese. Purtroppo il piccolo Walter non ce l’ha fatta. Ancora da fissare la data dei funerali in quanto sono due le inchieste aperte. Una è della Procura della Repubblica di Foggia, che ha acquisito gli esami, i referti medici e le cartelle cliniche; la seconda è della Procura della Repubblica di Larino che vuole vederci chiaro sull’ìinvestimento avvenuto a Petacciato. Non è escluso che la Procura di Foggia disponga l’autopsia sul corpicino di Walter.
Black hole, inizia a Bari il processo per i 75 indagati BARI – Dopo 4 anni dalla conclusione delle indagini il prossimo 19 novembre inizierà nel Tribunale di Bari l’udienza preliminare del processo sull’inchiesta giudiziaria Black Hole che vede indagate 75 persone tra politici, professionisti, e uomini delle forze dell’ordine e per loro, a vario titolo, le ipotesi di reato sono di: associazione a delinquere finalizzata alla truffa, alla corruzione, concussione, malversazione, truffa. L’inchiesta prese il via nel 2006 da parte dei carabinieri della Compagnia di Termoli coordinati dall’allora Procuratore capo di Larino, Nicola Magrone, e inizialmente le persone coinvolte erano 110 poi scese alle attuali 75. Il processo non vide mai pienamente la luce nel Tribunale di Larino per incompatibilità visto che uno degli indagati svolse il ruolo di giudice onorario nel Tribunale frentano prima di essere coinvolto nell’inchieta. Motivo tecnico che nel settembre del 2009 convinse il gip Aldo Aceto a trasferire i faldoni nel Tribunale pugliese. Alcuni dei capi d’imputazione sono ormai prescritti ma comunque non sarà un prrocesso breve visto il numero degli indagati e difensori.
TERMOLI – Un boato, la vetrina sventrata e poi tre persone che fuggono. Questo quanto accaduto intorno alle 4 del mattino di ieri in Corso nazionale dove una bomba carta fatta esplodere al momento da mani ignote, ha sventrato la vetrina dell’edicola Eureca. Unico testimone oculare, anche se in modo parziale, un residente che dopo il botto si è affacciato sul balcone in tempo per vedere tre persone, due uomini e una donna, allontanarsi a piedi e poi di aver sentito un’autovettura che si
Terreno incolto pieno di sterpagle, il sindaco ordina la pulizia dell’area CAMPOMARINO - L’ASREM di Termoli con propria nota ha reso noto all’amministrazione comunale di un esposto scritto presentato dall’amministratore del condominio Lotto “A” di Via Sardegna n. 16/A con cui si evidenziava lo stato di degrado di un’area adiacente lo stesso condominio medesimo. L’Azienda Sanitaria ha pertanto invitato il Servizio Ambiente del Comune di procedere alle opportune indagini per verificare le effettive condizioni dell’area ed i potenziali pericoli per l’igiene pubblica. Eseguiti gli accertamenti è emerso che l’area delimitata da una recinzione costituita da muro e pali in calcestruzzo prefabbricati, comprende impianti sportivi realizzati da oltre vent’anni (piscina, campi da tennis e servizi complementari) attualmente dismessi ed in completo stato di abbandono. Tutta la superficie è invasa da vegetazione spontanea, facile dimora di animali ed insetti oltre che essere potenziale fonte di incendi. Per tali motivi il sindaco, Francesco Camilleri, ha firmato una propria ordinanza che intima ai propretari dell’area di eseguire, a propria cura e spese, i necessari interventi di: rimozione di ogni elemento o condizione che possa rappresentare pericolo per la pubblica incolumità e l’igiene pubblica, provvedendo all’estirpazione di sterpaglie e cespugli e al taglio della vegetazione e di quant’altro possa essere veicolo di incendio eventualmente presenti nell’area.
Presentazione dell’isola ecologica a scomparsa Termoli, 09 settembre 2013 – Il sindaco Basso Antonio Di Brino e la Giunta comunale invitano i giornalisti alla conferenza stampa di presentazione della nuova isola ecologica a scomparsa realizzata in via Duca degli Abruzzi, nei pressi della stazione ferroviaria. L’incontro con gli operatori dell’in-
allontanava velocemente. Che nelle intenzioni del terzetto ci fosse il furto è acclarato visto che da un primo e sommario inventario dal local mancano solo 80 euro che si trovavano in un cassetto sotto il registratore di cassa. Sul piosto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Termoli che hanno avviato le indagini mentre i colleghi della scientifica hanno rilevato alcune impronte digitali e orme di scarpe. Elementi questi ritenuti molto utili per poter risalire agli autori del gesto.
formazione, che si terrà oggi, martedì 10 settembre in Via Duca degli Abruzzi alla ore 10,30, darà modo agli amministratori comunali di presentare, attraverso una dimostrazione pratica, il funzionamento dell’isola ecologica presso la quale potrà essere conferito materiale plastico, carta e vetro.
Festa di compleanno dei cinquantenni CASTELMAURO – Festa di compleanno oggi per i cinquantenni del paese provernienti da varie regioni dell’Italia e anche dall’estero. I festeggiamenti inizieranno in mattinata al Santuario della Madonna della Salute con la Santa Messa e poi tutti in un noto ristorante del paese per il pranzo. Non mancheranno musica e balli e i racconti dell’infanzia
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Sport
10 settembre 2013
Campobasso con le gambe legnose ma arriva la vittoria al debutto con il Roseto.
Nel segno di capitan Minadeo Decisivo l’aiuto del pubblico che ha tifato all’antistadio come nei giorni belli di Mauro Palladino Prima di tutto bisogna parlare del pubblico. Formato sostanzialmente da giovani, la linfa del domani. Poi ci sarà spazio anche per dire della vittoria, una vittoria numericamente risicata, ma mai messa in discussione. Malgrado la rabbiosa reazione della matricola pugliese. Il pubblico di questi tempi è la componente più importante nella piazza campobassana che cerca il rilancio, attraverso la spinta dei propri tifosi che si sono scocciati di dover essere presi in giro da Capone che ha compiuto l’ultimo atto assieme a Di Palma, per mettere in scena la più perfida delle commedie dell’arte. Le cronache parlano di 500 tifosi presenti all’antistadio di Selva Piana, dove in genere giocano le Acli. Forse saranno stati anche meno di 500 i sostenitori del Campobasso, ma poco conta. Quelli che c’erano non si sono affatto risparmiati, incendiando l’aria coi loro cuori pieni d’ardore. Sulla carta non doveva esserci partita. Ma il pronostico si è avverato solo nel primo tempo: nella ripresa i rossoblù, dopo aver mancato facili conclusioni, si sono fatti infilare, rimettendo così improvvisamente in discussione il risultato. Farina a fine partita ha giustificato la flessione della propria squadra con la fatica e con i carichi di lavoro: la dura e affrettata preparazione ha spezzato le gambe ai più, così la bella squadra vista per un tempo s’è afflosciata sotto il sole brillante del tramonto, in una delle giornate più calde di fine estate. Monti,Vitelli e soprattutto Lazzarini hanno avuto il fiato grosso. Presto, però le loro condizioni fisiche e di forma saranno migliori e allora non sarà difficile prevedere prestazioni più incisive di tutta la squadra. Che ha avuto in Fazio il giocatore con i compiti di impostare l’azione, anche se l’anima della squadra è stato il ritrovato Corradino che dopo un lungo girovagare è tornato a casa. Dove era stato messo fuori senza una ragione, tanti anni fa. Quando con una decisione immotivata fu liberato da dirigenti non solo poco grati, quanto maldestri. Chi è già in palla è Minadeo, capitano per tutte le stagioni. E’ stato lui ad aprire le marcature, di testa, specialità della casa. Non si contano i gol segnati dal capitano che abbiamo visto realizzare, alla sua maniera, già ai tempi di Berardo. Il più acclamato con il Giugliano, nella sfida di vertice di quel palpitante campionato vinto dai campani, per un punto. L’anno scorso la rete più pesante ed emozionante del ripese è stata firmata contro la Salernitana. Che ha fruttato una vittoriosa gloriosa che difficilmente dimenticheremo.
ECCELLENZA 1^ Giornata
Antonio Minadeo
Alife-G.Dauna Montenero-Roccaravindola CB 1919- Roseto Cliternina-Fornelli Montaquila- Venafro Gambatesa-Santeliana Sesto Campano-Vairano Pozzilli-Vastogirardi
2-1 1-0 2-1 0-2 0-4 5-2 2-1 1-3
Il PUNTO SULL’ECCELLENZA
Fornelli subito grande, Gambatesa e Venafro a valanga E’ caduta senza paracadute la Gioventù Dauna, data per favorita, assieme a Campobasso e Fornelli. A impallinarla è stata l’Alife, una squadra che sulla carta riscuoteva alla vigilia poche referenze. Non ha sbagliato partenza, invece, il Fornelli che conferma i favori del pronostico che divide con il più quotato Campobasso che a fatica ha avuto ragione del volenteroso Roseto, una matricola. Nella prima giornata del campionato di Eccellenza molisana non si sono registrati pareggi: otto partite con altrettante vittorie. Tre delle
quali ottenute dalle squadre che hanno viaggiato (Fornelli, Venafro, Vastogirardi). E’ stato il Gambatesa a scatenare i suoi attaccanti che hanno segnato cinque reti, anche con l’aiuto di un’autorete. Va anche detto che la Santeliana che era passata subito in vantaggio ha mancato un rigore con Cordone che è stato sul punto di diventare allenatore del Campobasso, ma che poi si è ritrovato, in pochi giorni, a dover ricostruire la squadra della Santeliana. Che domenica prossima ospita proprio il prestigioso rivale, in una sfida in cui saranno certa-
mente gli ospiti ad avere il sostegno della maggior parte del pubblico, visto il seguito che i rossoblù hanno avuto all’antistadio delle Acli, dove si sono riviste le bandiere e i cori di una volta. Il Montaquila dopo aver resistito per un’ora si è sfaldato contro il Venafro che ha colto la vittoria esterna più rotonda (0-4). Bene anche il Vastogirardi vittorioso a Pozzilli per 1-3. Il derby di confine se lo è aggiudicato il Sesto Campano che ha avuto ragione del Vairano per 2-1. (M.P.)
Panoramica sul campionato di Serie D abitato dalle quattro “sorelle”. ISERNIA Ultimo posto. Da sola. L’Isernia è lì, in fondo. Dopo due partite ci sono altrettante sconfitte. Più grave quella di domenica a Giulianova: nonostante la superiorità numerica i pentri non solo non sono riusciti a pareggiare il vantaggio degli abruzzesi, ma si sono beccati il gol di Esposito che ha arrotondato il risultato. GraVittorio Esposito giustiziere dell’Isernia
Bene Bojano e Agnone, delusione Termoli, pericolo Isernia zie a un guizzo dei suoi. Va detto che il molisano con il codino aveva in pratica propiziato anche il primo gol, con un assist che conferma le infinite occasioni perdutedal ragazzo di San Martino. L’allenatore dell’Isernia Renna cerca di non deprimersi e non deprimere l’ambiente, seminando un minimo di buon umore. Domenica prossima potrebbe accadere di vincere in trasferta (Fermo). Ma anche di perdere ancora. In quel caso a poco servirebbe l’ottimismo del mister. A cui resterebbero poche possibilità di non subire l’onta di un possibile esonero. TERMOLI Come sono lontani i giorni della sbornia generale. Le vittorie arrivavano a ripetizione e il popolo giallorosso iniziava
a ragionare alla grande. Con Trillini, in 180’, ci sono state solo delusioni: pareggio casalingo e sconfitta ad Ancona. Che si prevedere, perché i critici avevano indicato i dorici come i più forti del girone. Il Termoli, invece, ha ancora molte cose da sistemare. Anche se la distanza dal vertice non è abissale è il caso di ricordare che quattro punti di ritardo accusati in due partite sono comunque tanti. Domenica prossima, poi ci sarà al Cannarsa il Giulianova che ha alle spalle un luminoso passato e vanta riconosciute tradizioni con il settore giovanile. Il quale conta e come per attingere dal serbatoio dei fuori quota che sono la gioia e i dolori di questi campionati. BOJANO
I matesini che si voleva sbandati sino a qualche settimana fa, hanno giocato una gara accorta con la quadrata Civitanovese. Poco c’è mancato che sul finire addirittura vincessero. Ferrante dopo una prepotente azione personale si è visto deviare in angolo una staffilata che stava per finire nell’angolo basso della porta marchigiana. Tutto questo è avvenuto quando l’arbitro stava controllando il cronometro, per decretare la fine. C’è da ricordare che domenica prossima il calendario assegna il primo derby stagionale. Il Bojano dovrà dirci quali sono le sue reali possibilità proprio nella tana del Civitelle. AGNONE Con un bel gol di Pifano, un terzino, l’Agnone conferma di
essere quella che tutti sappiamo: una bella squadra. Che è in grado di vincere e di perdere con tutti. In verità la formazione di Urbano sa anche pareggiare (con merito) a Sulmona. Dove, con pazienza, ha saputo risalire la china, dopo il vantaggio abruzzese, giunto dopo poche battute di gioco. Nessuno se la prenda se scriviamo che anche quest’anno l’Agnone mostra di essere un po’ davanti a tutte le squadre regionali in fatto di organizzazione. Con una somma contenuta, in collina sono in grado di ripetere i campionati passati. Sotto gli occhi del pubblico più numeroso e civile della regione. Che gode di questa situazione sportiva paragonabile a poche altre. Umberto Fratangelo