ANNO X - N° 8 - SABATO 11 GENNAIO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita
GIORNALE SATIRICO
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L’Oscar del giorno a Salavatore Ciocca
L’Oscar del giorno lo merita il consigliere comunista Salvatore Ciocca. Da delegato senza potere della Protezione Civile, concentrato a smantellare l’Agenzia che in caso di emergenza non sarà in grado di tutelare i cittadini, ha un solo obiettivo: licenziare gli oltre 200 ragazzi per indire nuovi concorsi. Perché l’oscar? Per la sua ignoranza. Infatti ignore che fino al 2016 le pubbliche amministrazioni sono bloccate. Come farà il difensore dei licenziamenti con le procedure?
Il Tapiro del giorno a Paolo Di Laura Frattura
Il tapiro del giorno non può non andare al presidente Frattura. Al momento della sua elezione il neo governatore ha brindato alla morte della Gazzetta. Oggi gli uffici in cui la sorella del governatore svolge il ruolo di capo di Gabinetto, ossia la Questura, chiede alla Regione se La Gazzetta del Molise e Telemolise hanno contratti con l’ente Regione in tutte le sue vesti come se, in caso affermativo, si commettesse reato. E noi giriamo la domanda: nel caso risultasse che le due testate siano le uniche a non prendere soldi pubblici, la Questura indagherà sul perché del diverso trattamento frutto di decisione politica?
Gioco a carte scoperte di Tommaso Di Domenico
Sembra che il Presidente Frattura abbia dato disposizioni per acquisire dalle Aziende regionali ogni notizia utile finalizzata a sapere se esse hanno in essere contratti pubblicitari con La Gazzetta del Molise ed altri protagonisti dell'informazione molisana che, se hanno gli attributi, sicu-
ramente agiranno di conseguenza. Il tutto motivato da una ipotetica richiesta della Questura di Campobasso. Prima stranezza: la squadra mobile, anziché acquisire direttamente, per le funzioni di competenza, eventuali contratti in essere, ha richiesto alla Presidenza della Giunta Regionale di acquisire informazioni ed a trasmetterle alla locale Questura. Noi vorremmo sapere se vi sia eventuale
delega del Magistrato oppure sia iniziativa della squadra mobile. E poi perché solo alcuni mezzi d'informazione e non tutti? Riteniamo ragionevole immaginare che nessun magistrato possa aver delegato o autorizzato, con sub-delega alla Questura di Campobasso di assumere informazioni o di acquisire documenti, rivolgendosi, con missiva, alla Presidenza della Giunta Regionale, Organo Politico, anziché agire direttamente come organo di Polizia Giudiziaria. CONTINUA A PAGINA 3
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11 gennaio 2014
Il centrodestra e Nunzia Lattanzio passano all'attacco di Frattura
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Sul futuro della sanità vanni impediti i protagonisti e responsabili del gigantismo ospedaliero, delle centinaia di Unità Operative, delle esternalizzazioni ad libitum, delle ristrutturazioni infinte, delle long list, del black hole, delle consulenze, del fenomeno assenteistico, incentivatori e rottamatori di primari e dirigenti a costi esorbitanti
"Sanità, ora basta" Il consigliere Romagnuolo chiede alla Giunta massima chiarezza
Giusto così, come dicono i Cristiano sociali: “Sulla sanità, in troppi hanno la memoria corta”. Vale a dire, hanno dimenticato di essere stati protagonisti e responsabili del gigantismo ospedaliero, delle centinaia di Unità Operative, delle esternalizzazioni ad libitum, delle ristrutturazioni infinte, delle long list, del black hole, delle consulenze, del fenomeno assenteistico, incentivatori e rottamatori di primari e dirigenti a costi esorbitanti. Giusto, soprattutto, che sulla programmazione si pronuncino “le istituzioni, i sindacati, le associazioni e le comunità locali, attraverso un confronto aperto che non può che progettare un sistema sanitario pubblico teso a valorizzare la medicina territoriale superando l’ospedalizzazione”. Oddio, anche questa della medicina territoriale sta diventando una sorta di Totem, per cui c’è il rischio che si passi da una rigidità all’altra, i cui effetti sono noti ai pazienti: assistenza precaria, insufficiente, malferma; liste d’attesa chilometriche, competitività a ribasso tra sistema pubblico e privato. Accade (deprecabilmente) che i responsabili dello sfascio della sanità molisana si ergano a censori, a nuovi propositori, suggeritori, analisti ed esegeti. I nuovi amministratori regionali che se la sono trovata di fronte (la sanità) si vanno rilevando peggiori di chi li ha preceduti. Paralizzati dalla preoccupazione di perdere consensi, di avere contro il magmatico mondo sanitario qualora lo si andrebbe ad intaccare nelle sue prerogative economiche e carrieristiche, di non perdere il supporto dei Tycoon della sanità privata che di fatto sono gli ispiratori e i condizionatori della ineludibile riorganizzazione dei presidi sul territorio. Prendiamo il sindaco di Campobasso, che sulla sanità locale ha per destinazione una notevole incidenza, e ci rendiamo contro di quanta strada c’è ancora da fare per arrivare a stabilire le responsabilità e come esplicarle. Spetterebbe a lui farsi paladino della valorizzazione del “Cardarelli” e di ogni qualsi-
voglia ipotesi di metterlo in relazione alla Cattolica, o che gli venga sottratta la neurochirurgia per passarla in provincia d’Isernia, al privato; spetterebbe alla rete istituzionale territoriale farsi interprete e difensore della riorganizzazione dei presidi sanitari su basi di equità, di ragionevolezza, di effettiva corrispondenza delle risorse umane e finanziarie alla esigenze reali della collettività per assicurarle il diritto alla salute, nonché di opporsi ad ogni forma esasperata di campanilismo o, peggio ancora, di strumentalismo politico di questo o di quel piccolo o grande ras locale. Spetterebbe al programmatore e al legislatore regionale il diritto-dovere di garantire l’imparziale applicazione dei parametri nazionali nella assegnazione dei posti letto, e non già lasciata nelle mani autarchiche di coloro che hanno molto da farsi perdonare vuoi per incapacità, per ossequio ai poteri forti, per eccesso di magnanimità nell’uso delle risorse finanziare. Esiziale al buon esito di ogni forma di razionalizzazione della sanità sono gli accreditamenti dei presidi privati. Ce ne sono di eccellenti e andrebbero salvaguardati e, se possibile potenziati, ma ce ne sono altri che non aggiungono niente, anzi tolgono qualcosa, alla rete sanitaria pubblica, che andrebbero cancellati, per non avallare oltre il punto di vista dei Cristiano sociali sull’eccesso di operatori privati nel sistema per acuti e nella rete territoriale e diagnostica, ai quali imputare la prevalenza assoluta del profitto sul valore sociale della medicina. E’ auspicabile una sanità che faccia da banco di prova di tutte le componenti sociali, economiche e culturali ancora in grado di esercitare la loro missione svincolate dal gioco delle partecipazioni e degli interessi di parte. Dovesse accadere, avremmo un risultato ragionevole. Per tutti. Massime, per il cittadino utente. Dardo
CAMPOBASSO. "È arrivato il momento di dire basta e di parlare con chiarezza rispetto al passato e al futuro. Si è accondisceso e si sta accondiscendo troppo alla sanità privata della regione tagliando sempre posti letto al settore pubblico e questo non deve più succedere". Lo sostiene il consigliere regionale di Progetto Molise, Nicola Eugenio Romagnuolo, che commenta così l'ultimo provvedimento di "riorganizzazione aziendale: macro-area ospedaliera e macro-area territoriale". Secondo Romagnuolo: "C’è una sproporzione di posti letto tra il pubblico e il privato. Invece bisogna dare priorità agli ospedali pubblici assegnando posti al privato solo per quanto riguarda le eccellenze". Inoltre, evidenzia il consigliere "Non si può chiudere l’emodinamica a Termoli, non si devono chiudere totalmente gli ospedali di Larino e Venafro andando poi ad aggravare una situazione già precaria degli ospedali di Termoli, Isernia e Campobasso dove basta guardare l’esperienza dei reparti del Pronto Soccorso ormai al collasso e che rischiano di scoppiare nonostante la professionalità e la disponibilità assoluta dei medici e degli infermieri". In particolare, l’ospedale di Larino "che dispone di una struttura antisismica e di spazi e attrezzature così importanti non può essere ridimensionato a una sorta di casa della salute della quale non si comprendono nemmeno le funzioni ma vanno individuate soluzioni opportune". In altre parole il consigliere si riferisce a "Una catena ideale del soccorso, delle cure e della degenza ospedaliera non può essere interrotta in nessun modo dal nuovo piano sanitario che dovrà necessariamente mettere al primo posto il diritto alla salute e alla qualità della vita del singolo cittadino". Secondo l'esponente dell'opposizione in Consiglio regionale bisogna evitare che una persona, giunta al Pronto Soccorso sia in sostanza "sballottata" da un ospedale all'altro perché manca questo o quel reparto, questo o quel macchinario, questa o quella professionalità. Romagnuolo riprende infine anche "l'apertura" alle proposte e alle considerazioni in merito al nuovo piano, assicurata dal Presidente della Giunta regionale, Paolo Di Laura Frattura. "Bisogna assicurare alle strutture territoriali, come Larino e Venafro gli indispensabili servizi e garantire le specializzazioni - conclude Romagnuolo - vanno altresì evitati i doppioni e organizzati i reparti secondo logiche funzionali che considerano i numeri e l'utenza del territorio".
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11 gennaio 2013
Gli uffici della presidenza della Giunta indagano su mandato della Questura di Campobasso. Nel mirino finiscono solo due testate giornalistiche: La Gazzetta del Molise e Telemolise
Sotto inchiesta perché
non prendiamo soldi
dalla Regione CAMPOBASSO. In data 3 gennaio 2014 la Presidenza della Giunta regionale retta da Paolo di Laura Frattura, tramite i suoi uffici, ha inviato una richiesta piuttosto anomala agli enti dipendenti della Regione Molise (Arsiam, Esu, Arpc, Iresmo, Iacp di Campobasso e Isernia, Ept di Campobasso e Isernia, Asst di Termoli, Arpa Molise, Molise Acque, Asrem, Fondazione Molise Cultura) e per conoscenza al direttore generale della Giunta regionale Pasquale Mauro Di Mirco, e al direttore generale della Salute Antonio Lastoria. In pratica la mail della Presidenza della Regione ha come oggetto: “Richiesta informazione da parte della Questura di Campobasso – Squadra Mobile”. Si legge sul documento partito da via Genova: “In data 3 gennaio
2014 è pervenuta presso la Presidenza della Regione Molise la richiesta da parte della Questura di Campobasso – Squadra Mobile – a firma del Commissario capo Raffaele Iasi sull’eventuale esistenza di contratti in essere tra il vostro ente/agenzia/Azienda stipulati e le seguenti testate giornalistiche: Gazzetta del Molise Free Press, Telemolise e Telemolise2. Pertanto si chiede di rispondere in tempi brevissimi (entro e non oltre il 10 gennaio 2014) – quindi entro ieri – sull’esistenza o meno di contratti stipulati con le suddette testate al seguente indirizzo” citando non l’indirizzo degli organi inquirenti ma quello facente capo agli uffici del presidente della Giunta regionale. “Qualora la risposta fosse positiva si chiede di allegare il contratto stipulato e la documentazione relativa”. Qualche sospetto in proposito viene fuori. Le due testate in questione, infatti, sono al momento le uniche a sollevare una voce critica verso il governo regionale retto da Frattura. In particolare, per quanto riguarda le colonne di questa testata i cui giornalisti vigilano, rispettando il proprio ruolo, sull’operato del governo regionale, gli argomenti trattati sono stati svariati. Il legame che c’è tra il nuovo direttore generale Di Mirco (nominato dalla Giunta) e l’avvocato Di Pardo (legale del governatore), la nomina inconferibile al direttore della Salute Antonio Lastoria (tanto che l’articolo pare sia stato oggetto di studio da parte del tavolo Massicci a Roma che ha richiamato al rispetto delle leggi il commissario ad acta Frattura), il legame che intercorre tra il presidente della Giunta Paolo di Laura Frattura e il capo di gabinetto (del questore di Campobasso) che è la sorella del presidente regionale. Oppure la centrale a biomasse da costruire nel Matese dai soci del governatore stesso. E non ultima la notizia di indagini in corso sulla società del governatore
Gioco a carte scoperte SEGUE DA PAGINA
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E se il nostro dubbio fosse certezza, perché sta accadendo? Forse per il nostro ruolo di intransigente opposizione ad ogni tipo di sopruso, minaccia o leggerezza nell'utilizzo di soldi pubblici? Per evitare ogni ulteriore dispendio di uomini, risorse e mezzi la Gazzetta del Molise dichiara pubblicamente di non avere in essere alcun contratto pubblicitario con i soggetti pubblici citati nella corrispondenza e leggibili sulla copia che La Gazzetta pubblica in data odierna. Ricordiamoci della nostra
Magna Carta. Art. 21: "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure". In futuro si potrebbe procedere a verificare se esistono contratti con Enti Pubblici da parte di Repubblica o della Stampa o de Il Giornale etc.? Che cosa accadrebbe sul piano nazionale e come reagirebbero la FIEG, l'Ordine dei Giornalisti, i Sindacati di categoria? L'Ufficio del Pubblico Ministero può verificare se questa no-
pubblicata on line proprio il 3 gennaio 2014, giorno in cui è partita la mail da via Genova, e in uscita sul cartaceo il 4 gennaio 2014. E questi solo per citarne alcuni. In ogni caso tutti gli enti in questione ieri sono stati costretti a comunicare la verità: purtroppo per noi giornalisti non ci sono contratti che, qualora fossero esistiti, avrebbero consentito di pagare i rimborsi spesa a quanti prestano servizio presso la Gazzetta del Molise. Se la presidenza della Giunta regionale, però, dovesse avere contezza di contratti esistenti a nostra insaputa, sarebbe corretto che gli stessi uffici o la Questura di Campobasso lo comunicassero anche all’azienda in questione per poter dar luogo alla riscossione. Infine ci sono domande che sorgono spontanee: se gli inquirenti chiedono informazioni (il che non costituisce né reato né problema) sulla Gazzetta del Molise, come mai la stessa azienda non è informata? Come mai le testate giornalistiche coinvolte sono solo La Gazzetta e Telemolise? Come mai non ci sono controlli anche per tutte quelle testate che usufruiscono di fondi pubblici e che, dopo il cambio di maggioranza in Regione, hanno modificato in tutto o in parte la propria linea editoriale? Una cosa è certa: la Gazzetta del Molise è, ad oggi, l’unica testata che racconta ai cittadini molisani tutto ciò che succede in Molise. Anche affrontando argomenti scomodi che, se taciuti, porterebbe i potenti ad una maggiore benevolenza nei nostri confronti. Ma il lavoro dei giornalisti, piaccia o no, è quello di occuparsi dei fatti altrui dicendo la verità ai lettori che poi trarranno le proprie considerazioni. Una verità che non è mai stata oggetto di rettifica o querela da parte dei potenti stessi. Noi facciamo da sentinella legale. Loro, gli eletti, perché non pensano al Molise? Giovanna Ruggiero
tizia é meritevole di attenzione? Sarebbe il caso, e noi lo chiediamo, che gli organi di Polizia si occupassero anche della eventuale soppressione del Pronto Soccorso dell'Ospedale pubblico di Venafro e vigilassero sulla struttura che l'avrà in dote. Oppure delle 33 assunzioni alla Società Campitello Matese e dei loro eventuali legami di parentela con amministratori regionali. Oppure ancora dei vecchi pulmini che circolano a Campitello, acquisiti dalla Società insieme al cognome ancora leggibile sulle fiancate. Ecco, signor Questore, noi vogliamo giocare pulito. Abbiamo scoperto le nostre carte e gli altri giocatori che fanno? Le tengono nascoste? Peccato per loro. I bari, dai tempi della conquista del West, pescati in flagranza, venivano impiccati. Noi ci accontenteremo di una Colonna Infame.
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Dallo stato di detenzione usciranno in tremila e un serial killer intanto gira libero per le strade dopo un permesso-premio
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Se le carceri diventano improbabili edifici scolastici il problema del sovraffollamento non sarà mai risolto
Le carceri italiane sono al collasso, al punto che il Governo ha deciso di liberare oltre tremila detenuti; e un serial killer in permesso premio ha deciso di prendersela da solo la libertà creando forte imbarazzo al ministro Cancellieri e agli ordinamenti carcerari. Sono accidenti che però non inficiano la necessità di sfollare le carceri che, sovraffollate, assegnando all’Italia un titolo di scarsa civiltà giuridica e sociale. La storia comunque è vecchia di decenni. E sempre contrassegnata dall’urgenza di trovare una soluzione al problema, tant’è che finanche il Molise è stato destinatario di due strutture carcerarie, costate un bel pacco di miliardi (al tempo della lira). Parliamo delle Case mandamentali di Riccia e Castropignano che a vederle danno la misura dell’investimento e dell’attenzione del Governo nel volerle dislocare sul territorio nazionale, in funzione di alleggerimento delle carceri da sempre, come andiamo dicendo e dimostrando, afflitte dal sovraffollamento. “Casa mandamentale”: locuzione di scarsa familiarità nel lessico popolare, che lascia pensare a chissà cosa, mentre altro non è che una struttura penitenziaria destinata ad accogliere condannati per reati minori. Gli stessi reati per i quali il Governo ha deciso di liberare tremila detenuti. Stando così le cose, mai come in questa congiuntura sarebbero state utili ad alleggerire il peso demografico dei penitenziari italiani. Le Case mandamentali sono state considerate necessarie negli anni dei primi governi nazionali di centrosinistra, con Nicolazzi ministro dei lavori pubblici (finito nell’inchiesta, ironia della sorte, ma non tanto, delle cosiddette carceri d’oro) a disposizione delle preture, a quel tempo fiorenti e numerose. A ricordarle, nel Molise preture erano a Capracotta, a Riccia, a Triveneto, a Bo-
iano (per dirne alcune). La Casa mandamentale di Riccia e quella di Castropignano sono state costruite con ampiezza di mezzi e con criteri modernissimi per l’epoca (valevoli ancora oggi), tali (all’epoca) da solleticare l’idea di un albergo a quattro stelle! Palazzine separate per l’alloggio del personale e, nella struttura propriamente penitenziaria, ampi corridoi, celle spaziose e ariose, con bagno annesso e finanche il televisore. Insomma, una costruzione che del concetto storico-tradizionale del carcere manteneva a malapena qualche cancellata, e il muro di cinta. Ancora oggi sarebbero una dimostrazione di efficienza a sostegno del fine ultimo della pena, ovvero il recupero sociale del condannato, nel momento in cui la popolazione carceraria vive drammaticamente una condizione di degrado in strutture vecchie e fatiscenti. Quelle due Case mandamentali, sebbene ultimate e arredate di servizi igienici e televisori, non sono mai state utilizzate per il fine per cui erano state finanziate, appaltate e realizzate. Lo sono state fino al 2002, anno in cui il 31 ottobre, il Molise è stato scosso dal terremoto i cui danni hanno interessato in maniera consistente gli edifici scolastici. Dinanzi alla necessità di dare una soluzione alla popolazione scolastica e rimanendo assurdamente e colpevolmente inutilizzare le due strutture mandamentali perfettamente agibili e antisismiche, è parso opportuno recuperarle e destinarle a fini scolastici. Difatti, non c’è voluto molto per indurre il ministero di Grazia e giustizia a disfarsi di un patrimonio mai utilizzato per gli scopi per cui era stato realizzato (mai alcuna cella ha ospitato, a Riccia come a Castropignano, un detenuto, e le numerose preture del tempo sono via via scomparse) e a concederlo al ministero della Pub-
blica istruzione. La destinazione a fini scolastici è stata possibile nel momento in cui, con gli edifici scolastici disastrati dal sisma del 31 ottobre 2002, le imponenti strutture mandamentali sono rimaste intatte, disponibili peraltro ad essere immediatamente utilizzate. Difatti, non c’è voluto molto per indurre il ministero di Grazia e giustizia a disfarsi di un patrimonio mai utilizzato per gli scopi per cui era stato realizzato (mai cella ha ospitato, a Riccia come a Castropignano, un detenuto, e le numerose preture del tempo sono via via scomparse). Sicché i poderosi muri di cinta, i cancelli e i marchingegni di sicurezza delle “Case mandamentali” si sono aperti a “ospiti” di tutt’altra natura e con ben altre finalità di vita. Di ciò non sappiano se sia il caso però di compiacersi se, sul piatto della bilancia poniamo lo stato di difficoltà e di invivibilità dei detenuti. Una storia molisana, questa, del tutto coerente con lo stato confusionale in cui versa il Paese. La situazione, a riflettere, si pone illogica e poco confacente. Forse meriterebbe una rivisitazione e una rilettura. Dardo
Protezione civile, i concorsi non si possono fare Fino al 2016 le pubbliche amministrazioni sono bloccate. Ciocca come farà con le procedure? CAMPOBASSO. La questione dei licenziamenti degli oltre 200 lavoratori in forza alla Protezione Civile sta prendendo il giusto spazio nell'informazione locale, oltre che nella sua dimensione concreta che è quella occupazionale. Una vera e propria emorragia in termini di lavoro che andrebbe a generare certamente delle conseguenze socio economiche di non poco conto, considerato lo scenario preoccupante offerto da Gam, Ittierre, e Co.Tornando indietro di qualche anno, rientrando nella Protezione Civile, torna alla mente il concorsone bandito dall'Agenzia Regionale, con cui si intese stilare graduatorie di professionisti per coprire determinate mansioni tecniche all'interno della struttura centrale e dei comuni. Procedure concorsuali, lunghe alcuni mesi, che videro rispondere all'appello oltre 5000 persone
e che si conclusero, appunto, con delle graduatorie finali da cui si attinsero le figure professionali previste dalle 5 categorie annoverate nel bando. Oltre 200 con contratto a tempo determinato. Diverse furono le contestazioni a quel concorso sia da parte di esclusi che di qualche esponente dell'allora opposizione di centro sinistra. Particolare attenzione a tale attività, la riservò l'allora consigliere Salvatore Ciocca, oggi proprio delegato a quell'ambito, che attraverso esposti, denunce ed atti vari si prodigò in una forte ed a tratti violenta attività di denuncia. Partirono a stretto giro delle indagini della Procura che portarono all'acquisizione da parte della squadra mobile di atti inerenti le procedure, successivamente vagliati dalla magistratura. I giudici amministrativi però, entrati nel merito dei ricorsi non invalidarono le procedure, re-
spingendo i vari ricorsi presentati e legittimando di fatto il concorsone. Oggi che scadono quei contratti però, si è presentato un problema economico, oltre che politico. Proprio Ciocca, infatti, supportato dal quarto Direttore Generale dell'Agenzia succeduto in un solo anno, fa sapere che non vi è capienza economica per tutti e 210 i lavoratori, ma soltanto per circa il 30% di loro, senza superare le 60 unità.Il problema però potrebbe nascere quando si preannuncia un nuovo concorso per coprire quei posti.Il decreto 101 del 2013, a tal proposito, sembra essere chiaro in materia. Fino al 31 dicembre 2016, infatti, si legge nella norma, le amministrazioni non possono avviare nuove procedure se prima: non hanno immesso in servizio tutti i vincitori di concorsi pubblici collocati nelle graduatorie vigenti, non hanno verificato
nelle graduatorie la presenza di idonei dal 2007, relativamente alle professionalità necessarie.Inoltre le Amministrazioni dovranno necessariamente avvalersi di proroghe dei contratti esistenti per garantire il funzionamento degli uffici, qualora la pianta organica stabile non ne garantisca l'efficienza. Fino al 2016, dunque, nessuna nuova selezione. Lo dice la legge. Ciò che si potrebbe fare è quindi attingere dalle liste di esperti esistenti le professionalità necessarie, ripartendo sempre dall'ordine di collocazione nelle medesime. Cioè dal primo a seguire.Ergo, i 60 ipotetici futuri lavoratori, saranno i primi 60 da “pescare” all'interno delle 5 aree che il concorsone del 2012 ha stilato, con buona pace di sperava di avere a disposizione un nuovo canale di ingresso all'ARPC.
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Per aiutare il settore delle costruzioni ad uscire dalle spire della crisi. Il presidente della Cassa edile, Carlo Scasserra ha scritto all’Ance
“Sospendere il pagamento dei contributi e delle quote associative, seppure per un tempo limitato e circoscritto, equivarrebbe ad un alleggerimento dei costi, rilevante soprattutto per le piccole aziende, nonché un segnale di maturità dato a tutta la comunità regionale” Conoscere i problemi per affrontarli nella loro essenza e complessità. La Cassa edile presieduta da Carlo Scasserra ne ha fatto un precetto e una motivazione a più raggi d’azione , allo scopo di superare il periodo delle lamentazioni, delle proteste fine a se stesse, delle reazioni emotive, e passare in concreto a fare qualcosa in favore del settore delle costruzioni perché torni ad essere il centro motore dell’economia regionale. Intanto cominciando a ridurre drasticamente i costi, anche quelli relativi ai servizi più importanti, quindi darsi alla ricerca delle sinergie possibili e delle collaborazioni “costruttive”. Di questo ne ha fatto oggetto di una lunga e articolata comunicazione al Settore Costruttori edili aderenti all’Ance il cui succo si può riassumere in un concetto stringato quanto incisivo: “I momenti di difficoltà possono costituire un’opportunità e un banco di prova delle rispettive capacità”. Sull’assunto, dicevamo, un preambolo (Lo strumento ottimale per conseguire tali obiettivi è certamente quello associativo; soltanto nell’ambito di una organizzazione imprenditoriale possono maturare le condizioni e i presupposti per rinnovarsi, migliorarsi confrontarsi in modo vincente con un mercato sempre più complesso, cogliendovi le migliori opportunità), quindi una proposta da discutere e sviluppare, relativa alla necessità che nell’ambito del sistema associativo si abbia la possibilità di migliorare la propria capacità di essere presenti sul mercato e competere attraverso la chiara conoscenza delle problematiche esistenti, potendo contare su una strategia fondata su prospettive di collaborazione e integrazione col territorio e sull’utilizzo di ogni possibile sostegno. In questo contesto operativo, il presidente Scasserra non ha avuto difficoltà pertanto a proporre dall’interno del sistema associativo una prima soluzione che contribuisca a rendere meno faticosa e onerosa questa transizione storica contrassegnata non più da una cristi strutturale ma globale. Ovvero, che le imprese aderenti alla sezione Costruttori del’Ance che pagano una quota
fissa di 650 euro all’Assindustria, uguale per tutte le aziende del settore, indipendentemente della loro dimensione , nonché un contributo percentuale pari allo 0,75 per cento dei salari corrisposti ai dipendenti (operai e impiegati), e un contributo percentuale all’Ance Nazionale pari allo 0,45 per cento, sempre dei salari corrisposti ai dipendenti, e un contributo perequativo all’Ance nazionale di complessa quantificazione, ma rilevante, vengano esentate dal farlo, anche in considerazione del fatto che alla Cassa edile le imprese sono tenute a versare la quota di adesione pari allo 0,80 per cento dei salari denunciati. Un accrocco di versamenti e contributi quantificato nell’esercizio 2012/2013 di 260mila euro di cui il 26,50 per cento in favore dell’Ance nazionale e il 73,50 per cento in favore dell’Ance regionale. Sospendere quest’onere che si aggiunge a tutti gli altri che fanno da cappio alla ripresa e agli investimenti. La proposta del presidente Scasserra è aperta, ossia integrabile, migliorabile, ampliabile (se necessario), ma
chiaramente diretta a creare subito una presa di coscienza in cui siano le imprese ad essere il volano di un’azione diretta e concreta di miglioramento del clima generale poco incline a scrollarsi di dosso il pessimismo. Sospendere il pagamento dei contributi e delle quote associative, seppure per un tempo limitato e circoscritto, equivarrebbe ad un alleggerimento dei costi rilevante soprattutto per le aziende di piccole dimensioni, nonché un segnale di maturità dato a tutta la comunità regionale. Nell’iniziativa è racchiusa ed espressa la mentalità imprenditoriale di Scasserra, il coraggio di essere operatore economico e amministratore che non rifugge dai problemi, sempre pronto a misurasi con la realtà e ad affrontarla con gli strumenti della conoscenza e della ferrea determinazione a risolverli. Il settore delle costruzioni è stato sempre trainante per l’economia molisana. Deve tornare ad esserlo, cominciando dal proprio interno a dare segnali di energia e volontà. Dardo
"L'edilizia è allo stremo"
La denuncia è stata presentata dal presidente Ance, Umberto Uliano
CAMPOBASSO. "Siamo al collasso. Alcuni dati testimoniano inequivocabilmente lo stato di grave difficoltà del comparto regionale delle costruzioni: il numero degli operai è calato di oltre il 40%, passando dagli 8.600 degli anni 2007-2008 a poco più di 5.000; quasi dimezzato il monte salari, passato nello stesso periodo da 62 a 32 milioni di euro; sceso del 40% anche il numero delle ore lavorate, da 6 a 3,5 milioni. Sono inoltre crollati i bandi di gara e sono ferme sia l'edilizia residenziale
che la commerciale". Così Umberto Uliano, neo Presidente dell'ANCE Molise (l'Associazione che raggruppa gli imprenditori edili della regione che fanno capo a Confindustria) nel tratteggiare la situazione del comparto. "Una realtà fatta di imprese edili che falliscono e di imprese che chiudono a ritmo continuo poiché non intravedono segnali concreti di ripresa. Si può tentare di uscirne solo se le istituzioni, in primis la Regione, collocheranno l'edilizia finalmente al centro
dell'agenda di governo, in un confronto produttivo e risolutivo con le imprese, nella consapevolezza che il comparto delle costruzioni è tradizionalmente il volano dell'economia regionale e che il suo valore economico interessa molte attività collaterali se si considera che per ogni segmento sono interessati anche i reparti relativi alla produzione, commercializzazione, imballaggio e trasporto". E' evidente che l'Ance chiede alle istituzioni politiche e amministrative
un maggiore interessamento rispetto ai problemi della categoria. "É indispensabile che i finanziamenti si trasformino nel più breve tempo possibile in cantieri, e dunque in lavoro. E occorre ancora ricordare che i crediti maturati vanno tramutati immediatamente in pagamenti, perchè non è possibile aspettare anche oltre due anni per ricevere le proprie legittime spettanze. In altri termini, non si può fallire per crediti! Quando si capirà che la crisi dell'edilizia vale molte Gam, Ittierre e Zuccherifici ci si renderà conto che occorre agire con la massima celerità per evitare che, con l'edilizia, collassi l'intera economia regionale".
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Campobasso
11 gennaio 2014
Ici zone Lucarino, oltre settecento istanze di ricorso Sono oltre settecento le istanze di ricorso messe a punto dai residenti delle contrade che hanno ricevuto le notifiche di pagamento dell’Ici riferita al 2007 e 2008. A quanto pare non sono solo teorici e discorsivi gli incontri che in questi giorni si stanno tenendo tra i cittadini, l’associazione Adoc Molise e diversi avvocati come Fabio Del Vecchio, Nicola Criscuoli, Angelo Cima e Francesco Colucci che si sono messi a disposizione dei residenti delle contrade tartassati dall’amministrazione. I cittadini , che fino a poco prima di Natale hanno cercato di ascoltare la versione fornita dall’amministrazione partecipando anche al Consiglio monotematico sull’argomento subito dopo, sono passati all’azione ben sapendo di dover agire entro i termini previsti dalla legge. Le riunioni, infatti, si svolgono quotidianamente e si stanno traducendo in atti concreti per opporsi agli avvisi di pagamento inoltrati dal Comune di Campobasso la cui efficacia non è stata affatto sospesa. Il sindaco continua a sostenere che la responsabilità non sia dell’amministrazione in carica ma di quelle precedenti e non perde occasione
Il Comune dà la colpa alle amministrazioni precedenti e i cittadini intraprendono le vie legali
“I problemi non interessano alla politica” Per il segretario del Pd, Pietro Maio, la classe dirigente è sempre più assente
per lanciare critiche pesanti rivolte agli esponenti dell’opposizione che, a suo dire, starebbero diffondendo notizie false sull’argomento. Per ora i termini di pagamento sono quelli stabiliti dalla legge e cioè sessanta giorni, l’unico modo per allungarli è ricorrere all’accertamento con adesione nel tentativo di risolvere in via bonaria le potenziali controversie ma, la
maggior parte dei cittadini non ne vuole sapere e, potendo contare sul contributo professionale offerto dagli avvocati, stanno procedendo con le istanze di ricorso facendo analizzare i casi singolarmente per valutare l’opportunità di chiedere l’annullamento, la cancellazione o la rivisitazione delle somme. Teresa Manara
Arrestati tre giovani per furto La Polizia li ha fermati per l'asportazione di materiale edile in un capannone CAMPOBASSO. La Polizia di Stato, nella serata di ieri ha tratto in arresto tre giovani responsabili di furto aggravato ai danni di un noto imprenditore del Capoluogo. In data 15 dicembre, ignoti si erano introdotti in un capannone adibito alla essiccazione di prosciutti, ubicato in agro di Vinchiaturo, asportando attrezzature industriali, tra cui motori di frigoriferi, 150 scaffali in acciaio inox, quadri elettrici, cavi ed altro, il tutto per un valore di circa 400.000,00 euro. Nei giorni a seguire i furti si sono ripetuti aggravando così il danno subito, e nella serata di ieri, ritenendo probabile una ennesimo “ritorno” dei ladri, in comune accordo con il proprietario, personale della Squadra Mobile della Questura effettuava un mirato e discreto servizio di osservazione nei pressi del capannone. Intorno alle ore 21,30, giungeva sul posto un camioncino con i fari spenti e con a bordo tre individui che effettuavano velocemente un carico di bilancelle (scaffali in acciaio inox per l’essiccazione dei prosciutti) e si allontanavano in direzione di Cercemaggiore, per poi dirigersi verso Mirabello. A seguirli erano non solo i poliziotti della Squadra Mobile, ma
anche il proprietario del capannone, insieme ad un nutrito gruppo di suoi familiari. Nel centro abitato di Mirabello i tre ladri venivano bloccati dal personale della Mobile e dai Carabinieri di quella stazione, ed identificati per M. R. di anni 25 e P. L. di anni 21, entrambi incensurati, dimoranti a Gildone. Alla guida del veicolo era R. M. di anni 31, residente ad Jelsi, noto alle forze di Polizia per essere stato svariate volte denunciato per furti commessi in questo territorio. Il camion veniva sequestrato come anche la refurtiva che veniva subito riconsegnata al legittimo proprietario. Subito dopo, su direttive del P.M. dr. Francesco Santosuosso, il personale della Squadra Mobile effettuava una perquisizione presso l’’abitazione di P. L. in Gildone, ove veniva rinvenuta e sequestrata altra attrezzatura rubata presso lo stesso capannone, il tutto per un valore di circa € 31.000, riconsegnata contestualmente al proprietario G.M.. I tre, arrestati, venivano associati presso la locale Casa di Reclusione, in attesa di giudizio di convalida.
CAMPOBASSO. "L’impegno profuso dai promotori della Marcia Nazionale della Pace a Campobasso non ha toccato più di tanto la classe dirigente molisana, apparsa distratta, distaccata e presa da posizionamenti tattici e discussioni interne incomprensibili e lontane dai problemi dei cittadini”. E’ il segretario della federazione di Campobasso del Partito Democratico, Pietro Maio, a riflettere sul futuro prossimo del Molise, prendendo spunto dalla manifestazione di rilievo nazionale che si è svolta a Campobasso l’ultimo giorno del 2013. “Fraternità, dialogo e pace – scrive Maio in una nota – sono valori che non trovano una traduzione agevole in una regione in cui con un avvocato a famiglia bisogna incentivare le liti, le discordie e le incomprensioni fomentandole ad arte per accentuare scontri, contrasti e spaccature. Ai molisani non interessano le motivazioni di questa o quella istituzione, parte politica o amministrazione pubblica. Ai cittadini preme avere risposte sulle loro difficoltà più gravi, sugli sfratti che sono aumentati, sulla povertà che va contrastata, sul lavoro, sulle cure sanitarie, sui trasporti, sull’assistenza ai più deboli e sullo sviluppo. La classe dirigente è chiamata a risolvere i problemi, ad affrontarli con impegno, a fare squadra come territorio per sollecitare il Governo a fare la propria parte e a promuovere soluzioni unitarie da ricercare col dialogo trasparente, col confronto e con la condivisione. Il Partito Democratico – conclude il segretario Pd e consigliere comunale a Campobasso – è obbligato a svolgere con determinazione i propri compiti a ogni livello mettendosi al servizio dei cittadini, delle imprese, dei giovani e dei malati”.
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Campobasso
11 gennaio 2014
Le furbizie del politichese Cefaratti Dice sì a Di Bartolomeo ma sotto sotto lavora per la sua candidatura a sindaco CAMPOBASSO. Anche l'assessore comunale di Campobasso ai Trasporti e mobilità, Nicola Cefaratti, dice sì, in piena conferenza stampa alla ricandidatura a Sindaco di Gino Di Bartolomeo. Del resto, sono oltre quattro anni e mezzo che siede in Giunta comunale e continua a restarci. Solo che, ha tentato una strada politichese sottolineando come la candidatura di Big Gino debba trovare avallo dai partiti del
L'intervento La mancata soluzione della vicenda Teatro Savoia, sembra materializzarsi allo scadere del 31 gennaio 2014, la morte avverrà per eutanasia, ovvero verrà staccata la spina e basta; eppure le cure ci sono, semmai mancano i medici che quelle cure dovrebbero diagnosticare ed applicare. Ci era stato promesso, all’indomani della nostra conferenza stampa del 14 dicembre scorso, che la Provincia e la Regione si sarebbero recate alla Corte dei Conti per verificare la fattibilità del passaggio di proprietà del Teatro tra i due Enti, al momento, dopo un mese, non sappiamo neppure se effettivamente il quesito sia stato almeno presentato alla Corte dei Conti, quindi se aspettiamo la soluzione da questa strada, ci sembra ben lontana dal manifestarsi; Le ultime notizie, (che noi apprendiamo dalla stampa), sono: l’interessamento da parte del Comune alla vicenda, e la possibilità di continuare con un contratto a progetto o a “gettone”; per quanto riguarda l’interessamento del Comune, l’iniziativa è lodevole, se non fosse per il semplice fatto che forse si manifesta un pelino tardiva, (è da un anno che paventiamo la chiusura del Teatro), ed allorquando intempestiva: a meno di venti giorni dalla chiusura della Fondazione(e quindi del Teatro) e a tre mesi dalle elezioni comunali (c’è aria di propaganda?); Per quando riguarda la possibilità di continuare con un contratto a progetto o a “gettone”, ci chiediamo: sovvenzionati da chi? Se la provincia il suo ultimo sforzo l’ha fatto con il prolungamento di un mese delle attività, e visto che il comune deve ancora manifestare la sua proposta? E poi ancora: il progetto reale qual è? Quali sono le prospettive? Quali sono le linee programmatiche nel campo culturale? Il Teatro non può essere visto come una sala di un ristorante, che si prende in affitto per una sera e poi chi si è visto si è visto; un Teatro deve svolgere una funzione diversa: deve
centrodestra. Quindi pronto a smarcarsi alla prima occasione. Non un bell'atteggiamento politico il suo, c'è da dire, perchè il buon senso politico lo avrebbe dovuto portare a rassegnare la delega che il Sindaco gli ha conferito quattro anni e mezzo fa. E' pur vero che passerà alla storia della città di Campobasso come l'assessore delle rotonde ma continuare a girare intorno alla questione candidatura appare, per davvero, troppo.
Come si fa, infatti, a restare quattro anni mezzo in Giunta, lavorare accanto al Sindaco, dire sì alla sua ricandidatura in piena conferenza stampa e, poi, pronto a balzare fuori per correre in eventuali primarie del centrodestra? La politica, è vero, non conosce più orizzonti ma questo atteggiamento dell'assessore Nicola Cefaratti non sembra proprio il più idoneo a conciliare la stessa con la gente. Tutt'altro.
Teatro Savoia, la mancata soluzione proporre iniziative culturali, non subirle; deve incentivare la crescita dei talenti locali, non ostacolarla, deve fare il Teatro insomma, non altro. E la Regione in tutto questo? È sparita? E’ stata accantonata o si è accantonata da sola? Non possiamo pensare che la nostra massima istituzione locale sia in grado di rivendicare solo il possesso del bene e non pensi alla possibilità di farlo fruire a tutti i cittadini regionali. Tramite la nostra rappresentanza sindacale, volevamo ri-proporre a tutti gli Enti la nostra soluzione, non l’unica sia ben inteso, ma almeno la più logica e la più legale possibile: Fondere le due Fondazioni(Cultura e Teatro Savoia) e cominciare con un comodato d’uso del Teatro con l’impegno di trovare nei prossimi sei mesi una soluzione alla questione della proprietà, contro questa soluzione non si può mettere nessuno, ne la politica, ne la Corte dei Conti, ne chicchessia, ma forse, proprio perché la più semplice, tale strada non verrà mai percorsa? Staremo a vedere. Abbiamo sentito anche voci di una gestione privata del Teatro Savoia, è inutile che diciamo che sarebbe la rovina, un privato non garantirebbe nemmeno per sogno uno standard di sicurezza adeguato ed andrebbe a lesinare anche sulla cura e la manutenzione della struttura, senza poi considerare i costi per l’affitto del Teatro che sarebbero almeno il doppio o forse più; Forse, non si è considerato un ulteriore aspetto, che con lo scioglimento della Fondazione Teatro Savoia, i beni presenti all’interno del Teatro saranno a disposizione del liquidatore nominato dal tribunale e devono essere devoluti ad associazioni senza scopo di lucro, quindi, se entro in possesso di una macchina ed il motore, il volante ed i sedili non
sono miei, risulta difficile guidarla. Quindi, se questo è il progetto per il futuro noi non ci stiamo, non vogliamo vedere morire sotto i nostri occhi una “creatura” che da vent’anni vediamo crescere e che amiamo almeno alla pari dei nostri figli, come si può solo pensare di chiedere ad un lavoratore che loro stessi hanno definito “specializzato”, di andare a lavorare solo quando serve, semmai serve; quindi fatte queste doverose premesse, ribadiamo che noi non siamo affatto disponibili ne ad essere strumentalizzati da nessuno, ne a scendere a compromessi con chi questo Teatro vuole portarlo alla rovina, non accetteremo mai una gestione diversa da quella pubblica e non accetteremo mai un contratto diverso da quello che abbiamo al momento, tranne se migliorativo; a livello nazionale si va incontro alla soppressione di tali contratti (Co.Co.Co.Co.Co.Pro.-ecc…) e qui invece si propongono come soluzione? Torniamo indietro di vent’anni, questo non è giusto ne nei nostri confronti, ne nei confronti delle nostre famiglie, (se mai questo importasse a qualcuno). Abbiamo svolto per anni mansioni che vanno al di là del nostro compito, lo abbiamo fatto volentieri, in vista di una crescita esponenziale sia delle attività teatrali che della qualità stessa delle proposte culturali, ci occupiamo di tutto, dalla sicurezza in primis( vedi evacuazione dell’ultimo terremoto); alla manutenzione dello stabile ( ci si è mai chiesto perché a Teatro non è mai arrivata una ditta edile?); dalla vigilanza antincendio alla manutenzione degli impianti e delle attrezzature, oltre a svolgere la nostra reale mansione, quella di tecnico teatrale, mansione svolta, lasciatemelo dire, in maniera professionalmente ed umana-
mente ineccepibile(chiedete a tutti quelli che sono passati di qui), e il ringraziamento qual è? il nostro licenziamento. Ci teniamo inoltre a ribadire un’ultima cosa, in questi mesi di tensione, abbiamo cercato di mantenere la calma e la serenità all’interno del Teatro (anche quando magari la calma era meglio non mantenerla), come un genitore che non vuol far ricadere sui figli i problemi della famiglia, seppur tentati, abbiamo sempre difeso le attività culturali ed i loro organizzatori, sebbene era un nostro sacrosanto diritto scioperare, non lo abbiamo mai fatto per non danneggiare quella che ve-
ramente sentiamo essere la nostra famiglia: gli operatori culturali, gli artisti, ma soprattutto il pubblico, e diciamo grazie a tutti coloro che in questi mesi ci hanno manifestato solidarietà e vicinanza (e vi assicuriamo che sono stati tanti), lottiamo anche per loro, perché non si distrugga ciò che con anni di sacrificio è stato costruito, e la risposta di pubblico dei mesi di Novembre e Dicembre ne è la testimonianza, la gente molisana ha fame di cultura, ebbene la politica a questo punto ha un compito: sfamarla. Evitiamo che la chiusura diventi una vergogna politica, salviamo dalla catastrofe annunciata un simbolo della Regione intera, un vanto nazionale; per noi sarebbe una perdita di un posto di lavoro, ma per tutti sarebbe una sconfitta sociale che non è possibile sostenere. I dipendenti
ANNO X - N째 8 - SABATO 11 GENNAIO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA
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Isernia
11 gennaio 2014
Ittierre, in 589 in cassa integrazione Prima manifestazione di piazza dei dipendenti contro il rischio di perdere il lavoro
ISERNIA. Mentre i dipendenti dell'Ittierre hanno inscenato una prima manifestazione di piazza contro il rischio di perdere il posto di lavoro. Intanto l'assessore regionale ha chiesto la convocazione di un confronto ministeriale richiesto dalle Organizzazioni Sindacali. "Premesso che la società ITTIERRE SpA ha
anticipato ai sindacati, ma non ha ancora formalizzato la richiesta alla competente struttura dell’Assessorato Regionale al Lavoro, l’attivazione della procedura exart. 2 DPR 218/2000 per collocare n. 589 unità lavorative in CIGS per il periodo 13.01.2014 – 12.01.2015, si chiede alla Direzione Generale VIII del Ministero del
Materiali ferrosi tra i rifiuti Si continua a scavare nel venafrano dopo le segnalazioni di presunti rifiuti tossici VENAFRO. Proseguono le operazioni di scavo per rimuovere eventuali rifiuti tossici interrati dalla Camorra negli anni ’90. La Procura di Isernia ha dato priorità ad un’area compresa tra i territori di Venafro e Pozzilli, precisamente in località Strada Cupa, dove i controlli effettuati in passato, anche per mezzo di droni a rilevamento termico che hanno sorvolato la zona, hanno evidenziato anomalie. L’area è vasta, circondata da terreni a coltura e uliveti secolari. Azione congiunta dei Vigili del Fuoco (presenti anche con la sezione Nbcr), del Corpo Forestale dello Stato, dell’Arpam, del gruppo Mobile di Benevento che ha fornito i mezzi pesanti utili nelle operazioni di scavo e degli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. I primi scavi avrebbero individuato, anche grazie all’ausilio di strumenti ad alta tecnologia, la presenza di materiale ferroso su un solo lato del terreno. Il campo esaminato, infatti, sembrerebbe essere diviso a metà fon un lato ritenuto essere normale ed un’altro invece risultato sospetto.
Lavoro di accogliere l’istanza sindacale tesa a far programmare una riunione tecnico – istruttoria sulla procedura della cassa straordinaria.Fermo restando che non appena l’azienda ITTIERRE SpA invierà ufficialmente la richiesta in oggetto alla Regione Molise, nei tempi previsti dalle vigenti normative sarà formalmente
Guardie ecozoofile, il corso Le esercitazioni si terranno oggi nella sala della Provincia di Isernia ISERNIA. Oggi, alle ore 9.00 presso la sala gialla della Provincia di Isernia si terrà la presentazione del “I° Corso per Guardie Ecozoofile A.N.P.A.N.A.”. Il Corso riconosciuto a livello nazionale, ha ottenuto il patrocinio della Provincia e del Comune di Isernia. L'ANPANA ONLUS è stata fondata a Roma il 3 Aprile 1975, ed è iscritta su tutto il territorio Nazionale agli Albi Regionali per il Volontariato, per la Protezione Animali, Ambiente e per la Protezione Civile; è inoltre riconosciuta con Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri come Associazione di Protezione Civile, è riconosciuta tra
Due gli arresti a Isernia ISERNIA. I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Isernia hanno arrestato per i reati di associazione per delinquere, truffa e ricettazione, una 49enne di Napoli. La donna secondo quanto emerso dalle indagini dei militari, aveva perpetrato una serie di truffe
nella provincia Pentra. I militari hanno scoperto che, con la complicità di altre persone, sulle quali sono in corso ulteriori indagini, utilizzava assegni bancari di provenienza furtiva per l’acquisto di mobili e altra merce, per un importo di svariate migliaia di euro. Le truffe venivano commesse at-
convocata la riunione tra le parti per l’espletamento dell’esame congiunto, stante le problematiche tecniche già anticipate a codesto Ministero del Lavoro, al Prefetto di Isernia e alle Organizzazioni Sindacali con le note allegate del 04.01.2014 e del 08.01.2014.
traverso l’utilizzo di documenti di identità falsificati mentre gli assegni venivano contraffatti nella parte riservata al beneficiario. Un 32enne di Isernia è finito invece in manette con l’accusa di atti persecutori. L’uomo, che era destinatario di un provvedimento che gli imponeva di non avvici-
le Associazioni di Protezione Ambientale con Decreto Ministeriale 11 Maggio 2004, inoltre è riconosciuta dal Ministero della Salute con Decreto n° 4/2007 EN.AS del 3 luglio 2007 come Associazione di protezione animali con strutture idonee al sequestro o confisca ed è anche ente formatore con Sistema di Gestione Qualità Certificato UNI EN ISO 9001:2008 per la formazione professionale. Obbiettivo dell'Associazione è proteggere gli animali, la natura e l'ambiente in generale, effettuando idonea vigilanza sull'osservanza delle leggi e dei regolamenti generali e locali avvalendosi di proprie guardie
Una donna in manette per truffa e un 32enne per persecuzione narsi ad una giovane donna del luogo, è passato alle vie di fatto aggredendo la vittima e procurandole un trauma contusivo al volto.
adeguatamente formate e preparate che agiscono di concerto ed a sostegno delle Istituzioni e Corpi di Vigilanza dello Stato. In tale ottica l'ANPANA Sez. Prov. Territoriale di Isernia ha organizzato il Corso di preparazione al conseguimento della qualifica di Guardia Ecozoofila. Il Corso che avrà durata di 72 ore, a cui seguirà un tirocinio sul campo della durata di 4 mesi, ha come obiettivo formare da un punto di vista tecnico e giuridico-normativo le future guardie e sarà tenuto da docenti di primo livello: Per l'ANPANA il Colonnello Antonio di Loreto Comandante Regionale Abruzzo e Molise, per la Questura di Isernia il Comm. Capo della Polizia di Stato Dott. Alessandro Gallo, per l'A.S.re.M. i Dott. Claudio Garzia, Antonio Liberatore ed il responsabile regionale per la lotta al randagismo Dott. Claudio di Ludovico, per il Corpo Forestale il Comm. Capo Dott. Gianluca Grossi ed il Comm. Capo D.ssa Sandra Martinelli, per la parte relativa al primo soccorso interverrà la CRI con proprio personale, ed infine la Protezione Civile Regionale.
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Termoli
11 gennaio 2014
Randon: botta e risposta tra Monaco e Di Brino TERMOLI – Il sindaco Basso Antonio Di Brino intende replicare alle ultime dichiarazioni del consigliere regionale Filippo Monaco, sul tema del gas radon nelle scuole. “Ritengo imprescindibile – dichiara Di Brino – e solo per questa volta, controbattere alla replica del consigliere regionale Filippo Monaco sul tema del gas radon nelle scuole, precisando preliminarmente che il soldatino giapponese Yokoi Shoichi non è noto a livello internazionale per la sua tenacia, bensì per la sua dab-
benaggine, atteso che per 28 anni non si era accorto di un fatto non secondario e cioè che la seconda guerra mondiale era finita. Ciò premesso, devo tuttavia esprimere un plauso alla prima iniziativa che il signor Filippo Monaco, consigliere regionale da circa tre anni, ha posto in essere nell’interesse della collettività molisana. Difatti, ritengo assolutamente positivo l’eventuale avvio del controllo puntuale, serio ed efficace della presenza di gas radon in tutte le
scuole molisane. E assieme a me, sono convinto che saranno soddisfatti tutti i sindaci, i dirigenti scolastici e i genitori di tutti i bambini che frequentano le nostre scuole. Mi permetto sommessamente di suggerire al consigliere Monaco, considerato che la normativa europea prevede il controllo della presenza di gas radon sui posti di lavoro, di estendere tale studio a tutti gli uffici e i locali della Regione Molise, compresi gli ospedali; tutto ciò, ovviamente, nell’interesse di tutti i pazienti, i dipendenti pubblici, i cittadini, ecc. Certo, a questo punto, che la Giunta regionale darà luogo senza indugio a quanto richiesto dal consigliere Monaco, umilmente integrato dal sottoscritto, attendo già nei prossimi mesi i risultati di questa iniziativa. Sarà mia cura chiedere conto periodicamente delle procedure e dei tempi di realizzazione di quanto richiesto da Monaco”.
Notizie in breve TERMOLI – Il Consiglio comunale è stato convocato per venerdì 17 gennaio alle ore 18,30 in prima convocazione e sabato 18 gennaio alle ore 19,30 in seconda convocazione, in seduta straordinaria con adunanza aperta. All’ordine del giorno la proposta di riorganizzazione della rete ospedaliera e territoriale Asrem. TERMOLI – L’Amministrazione comunale informa che il sito Internet del Comune di Termoli è stato ripristinato dopo l’attacco hacker che ne ha ostacolato la messa online. I servizi e le informazioni comunali in rete sono quindi nuovamente usufruibili all’indirizzo www.comune.termoli.cb.it.
Zuccherificio, azienda annuncia l’incontro con bieticoltori TERMOLI – E’ di due giorni fa il telegramma dei sindacati di categoria sul mancato pagamento del dovuto ai bieticoltori per la campagna 2013 e la richiesta di un incontro urgente da tenersi con i rappresentanti di Zuccherificio e Regione e la risposta è giunta. La dirigenza dello stabilimento saccarifero ha comunicato ai rappresentanti dei bieticoltori che una riunione si terrà tra il 20 e il 24 gennaio e si discuterà sulle soluzioni per far fronte al saldo di circa cinque milioni di euro e della gestione della prossima campagna.
Dirigenti comunali passano da otto a sei
TERMOLI – Come il Sindaco aveva annunciato, per un risparmio delle casse comunali, i dirigenti a Palazzo di città passano da 8 a 6. In cima alla graduatoria del bando si trovano Silvestro Belpulsi all’Urbanistica e Lavori Pubblici, Finanze e Bilancio. Dunque i dirigenti in pianta organica al momento, oltre ai due già citati, troviamo i due di ruolo Alfredo Dalla Torre e Libero Volpe, e altri due di nomina sindacale e che resteranno in carica fino al termine del mandato del Sindaco, Daniele Di Vito e Andrea Russi. Restano fuori Norma Peruzzini e Brigida Barone che assumono la carica di funzionari con ruoli di responsabilità.
TERMOLI – La presenza di gas radon in alcuni ambienti scolastici alimenta sempre più la diatriba dialettica e, in questo caso, è il consigliere regionale Filippo Monaco a rispondere al sintaco Antonio Basso Di Brino. Monaco ricorda al primo cittadino termolese che la prevenzione sulla salute umana spetta all’Amministrazione comunale e “non alle famiglie o ai cittadini che si affidano alle istituzioni. Si parla della salute di bambini che dovrebbero sentirsi sicuri e protetti in uno dei luoghi di aggregazione per eccellenza. Si parla di tutelare la loro salute con una accortezza superiore e maggiore. E per farlo occorre attenzione e tempistica giusta. La richiesta che ho rivolto all’Arpam si riferisce proprio a constatare la data dell’avvio delle indagini: i risultati forniti fino ad oggi sono pubblici e quelli che riguardano la presenza del gas radon all’interno delle classi lo sarà a breve. Il problema che io pongo è un altro, caro Sindaco: se fosse vero che della presenza del gas
radon si fosse già a conoscenza prima della decisione di chiudere la scuola lo scorso settembre, di chi è la colpa di aver lasciato entrare nell’istituto i bambini? Delle famiglie che erano all’oscuro o dell’amministrazione che sapeva ma ha fatto finta di non sapere fino a che qualcuno gli ha posto la questione? E’ questo quello che chiedo, e lo faccio senza aver paura di alcuno!”.
Lettera aperta al Direttore Generale dott. Angelo Percopo TERMOLI - Colgo intanto l'occasione per salutarla almeno epistolarmente, dato che a mia memoria, non abbiamo mai avuto modo di poterci incontrare di persona. Mi chiamo Liberato Di Felice, sono il Presidente dell'Associazione "Cuore Molisano" che rappresenta i Cardiopatici del basso Molise e nel suo piccolo tenta in ogni modo di difendere il Diritto alla Salute dei cittadini del basso Molise che, credo, debbano avere gli stessi doveri ma anche pari diritti e tempestività nel soccorso e nei principi che, oggi, grazie alla tecnologia e alla celerità nel soccorso possono salvarsi o almeno ridurre i danni in caso di infarto. Sono io che ho convocato la Conferenza stampa, martedì 7 gennaio scorso nella quale ho affermato tutto quello che gli organi di stampa intervenuti, hanno riportato e senza aggiunere o togliere cose di alcun genere (Carta Canta) rispetto alle mie dichiarazioni. Ma veniamo al dunque. E' vero o non è vero che Lei ha redatto il provvedimento N.1455 del 23/12/2013 rimasto affisso all'Albo Pretorio dell' ASREM dal 27-12-2013 al 06-012014 N. REGI. 5622/2013, avente come oggetto: Riorganizzazione aziendale: macroarea ospedaliera e macroarea territoriale; Non ha scritto Lei, tra le righe della premessa: “La complessa rete dei soggetti privati accreditati della Regione Molise vede le strutture classificate in base all'ambito prevalente di afferenza dell' assistenza ospedaliera e assistenza specialista”; Nel
riassetto della Rete Ospedaliera Pubblica non scrive Lei : “L'offerta dei posti letto dovrà prioritariamente essere distribuita in maniera il più possibile omogena sull' intero territorio regionale, ovvero a livello dei 4 ambiti territoriali di Campobasso-IserniaTermoli-Agnone ( e prosegue affermando) che, un vincolo, a questa riorganizzazione è costituito dall' attuale dotazione e distribuzione dei posti letto accreditati presso gli istituti privati regionali (tab.1) organizzazione che potrà eventualmente essere modificata così come, in avanti proposto; Non sono state redatte da Lei nelle Tabella n. 2 , 3a e 3b stante, secondo Lei, il fabbisogno dei posti letto ordinari conformi allo standard ministeriale del 3 x 1000 abitante per ambito distrettuale ?; Non è Lei, Direttore Generale, che a pag. 7 Specialità ospedaliere - comma 1 assegna alla Fondazione Giovanni Paolo II UU.OO.CC., limitando lo scorporo alle sole unità per le quali le omologhe articolazioni presso il PO Cardarelli di Campobasso; Non è Lei Dott. Percopo, a pag. 8 a prevedere ben 12 e 9 ( che sarebbe il suo totale) di UOC, tra le quali l'Emodinamica e la Cardiologia? E allora, Direttore Generale, perchè Lei va il giro affermando che l'Emodinamica del San Timoteo non sarà chiusa, anzi, implementa e con tutti si confronta non con chi sotto quei ferri, sul quel letto freddo, con il terrore di andare incontro a qualcosa di cui sconosciuto e le parlo dell' Emodinamica. Ha provato o ha
pensato anche lontanamente a cosa è il dolore fisico che accompagna l'infarto, ha la minima idea di quello che vivono le famiglie degli sciagurati che ne sono colpite? E lei, caro Direttore Generale, ha mai pensato, assieme a tutti gli altri saccenti che operano, speculano e percepiscono uno stipendio solo in funzione della materia prima e non carne da macello: “il malato”. Perchè, senza malati, voi tutti che orbitate nell' ambito della sanità e siete pagati per curare i malati, non avreste ragione di trovare un lavoro che da sempre Vi garantisce uno stipendio, lauto di più o di meno, ma comunque ve lo garantiamo.......noi ........................gli ammalati. Abbia il coraggio, si confronti pubblicamente con il Direttivo di " Cuore Molisano" e metta nero su bianco quello che va affermando riguardo al futuro dell' Emodinamica di Termoli e confrontiamoci anche entrando nello specifico degli accreditamenti, dei posti letto, degli inteventi che si eseguono in Strutture prive di Rianimazione. In ultimo le chiedo: perché al "Vietri" di Larino è stata chiusa la Chirurgia che aveva quale Direttore un Chirurgo di provata eccellenza? Perchè in Vietri non aveva la Rianimazione. E le hanno questa Specialità le Strutture privare che operano nel raggio massimo di 24 Km da Campobasso. Noi aspettiamo con ansia un confronto leale, calmo ma diretto. Liberato Di Felice
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11 gennaio 2014
Coppia di coniugi denunciata per furto aggravato MONTENERO DI BISACCIA Nei giorni scorsi il titolare di un negozio di abbigliamento ubicato presso il centro commerciale “Costa Verde” di Montenero di Bisaccia, aveva denunciato il furto di alcuni capi di vestiario. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della locale Stazione, i quali hanno eseguito un attento esame delle immagini ricavate dall’impianto di video sorveglianza. Proprio grazie a queste ultime, i militari sono riusciti a giungere all’identificazione di P.C. 42enne e L.G.P 31enne entrambi da Vasto, poi risultati essere coniugi, quali autori del furto. Al termine degli accertamenti di rito gli interessati quindi, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Larino, in stato di libertà, per furto aggravato.
Romeno irregolare, chiesta l’espulsione CAMPOMARINO - I Carabinieri della locale Stazione, durante un servizio di prevenzione e repressione di reati in genere, hanno individuato e controllato il cittadino romeno M.F. 28enne domiciliato a Campomarino. Lo stesso a seguito del controllo è risultato essere stato raggiunto da un provvedimento di allontanamento dal
Class action acqua, il tribunale di Roma ha accolto tutte le istanze
Rifiuti, Antonio Di Pietro: regione utilizzata per anni come discarica per quelli tossici MONTENERO DI BISACCIA - La realtà emersa dalle rivelazioni del pentito Carmine Schiavone è inquietante: anche il sottosuolo del Molise, da anni, è stato sfruttato come discarica per sotterrare rifiuti nocivi. Si tratta di sostanze tossiche per la salute dei cittadini e per l’ambiente. Su questa vicenda occorre tenere alta l’attenzione e fare al più presto piena luce perché ad essere in gioco è la sicurezza degli abitanti molisani.Anche per questo, voglio ringraziare il Corpo forestale e i Vigili del fuoco per il loro incessante lavoro di ricerca, volto ad individuare le zone contaminate. Noi dell’Italia dei Valori abbiamo seguito questa vicenda sin dal primo momento. Infatti, ho già inoltrato all’ufficio di sorveglianza del tribunale di Napoli e al ministero della Giustizia, che gestisce le pratiche di detenzione in località protetta dei pentiti, la richiesta di ascoltare il pentito Carmine Schiavone per sapere l’esatta col-
Unioni civili, Sel: Termoli faccia come Larino
BASSO MOLISE - Larino è il primo Comune del Molise ad avere istituito il registro che regolamenta le unioni civili.“Il registro delle unioni civili introdotto a Larino – sostengono da Sel - è un segno di civiltà che ci avvicina ai paesi più moderni e dà finalmente pari diritti a tutte le coppie che scelgono di unire le proprie vite. Sel chiede all'amministrazione comunale di Termoli di replicare in tempi brevi la delibera approvata a Larino e permettere anche ai cittadini della nostra città di godere degli stessi diritti perchè dare la possibilità a chi si ama di unirsi di fronte alla legge non è una questione di sinistra o di destra, ma di umanità e democrazia”.
territorio nazionale emesso dal Prefetto di Chieti per “motivi imperativi di sicurezza pubblica”, con divieto di reingresso in Italia fino al 2016. Al termine degli accertamenti di rito l’uomo è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Larino, in stato di libertà, con l’avvio delle procedure per l’espulsione.
locazione delle sostanze tossiche. Siamo davanti ad uno scenario che potrebbe avere dei risvolti ancor più gravi di quelli annunciati e non c’è un minuto da perdere. Noi dell’Italia dei Valori ci impegneremo per fare in modo che, quanto prima, emerga la verità. I cittadini hanno il pieno diritto di conoscerla. Antonio Di Pietro presidente onorario IdV
BASSO MOLISE - In merito alla class action per l’acqua ai trialometani promossa dall’Italia dei Valori, all’indomani della presentazione di tutti i moduli di sottoscrizione presso il tribunale di Roma, il segretario regionale IdV Molise, Cristiano Di Pietro, annuncia con soddisfazione che tutte le istanze presentate sono state accolte e che l’udienza di trattazione, che porterà alla quantificazione del danno subito (già stata fissata per il 25 marzo p.v.) è stata anticipata al 17
marzo 2014. “Aver portato avanti questa battaglia in difesa dei diritti dei cittadini e della salute pubblica – ha dichiarato Di Pietro - ci inorgoglisce. È stato un percorso lungo e non facile ma abbiamo raggiunto l’obiettivo. Accogliamo con gioia la notizia dell’anticipazione della data d’udienza. Anche se si tratta soltanto di pochi giorni, infatti, la decisione del Tribunale di Roma, abbrevia il tempo che ci separa conclusione di questa brutta vicenda”.
Festività natalizie, tempo di bilanci e riflessioni CAMPOMARINO – Archiviate le festività natalizie è tempo di bilancio e riflessioni. Lo fa il Consigliere comunale di opposizione Vincenzo Cordisco, il quale fa notare l’assenza dell’Amministrazione Cammilleri. “Se non fosse stato per l’iniziativa di alcuni privati ed Associazioni, non ci saremmo resi conto che anche a Campomarino c’era l’atmosfera natalizia. Eppure, in tutte le delibere di giunta comunale, quando si tratta di elargire contributi o di aumentare la spesa corrente in modo sconsiderato e senza criterio, si sperticano parole tipo “siamo vicini alla gente”,
“vogliamo essere vicino a chi ha bisogno” e tanto altro. La legislatura Cammilleri è servita a poco e a pochi. Da parte degli attuali amministratori, c’è stato un continuo calo di impegno, di progettualità, di idee e di confronto… in poche parole una delusione per chi li ha votati e una conferma per chi non lo ha fatto. Non si può, a mio avviso, relegare le attività di promozione con un cartellone delle manifestazioni prettamente estivo. Le risorse assegnate, che certo non sono esigue, anzi, devono essere a copertura dell’intero anno perché i cittadini campomarinesi hanno
diritto di essere coccolati e ascoltati in estate quanto in inverno”. Infine Cordisco rivolge il pensiero e il suo ringraziamento alle associazioni, ai parroci e a tutti coloro che hanno contribuito ad organizzare gli eventi. “Auguriamoci – conclude Cordisco - per il 2014 un anno migliore, anche sotto l’aspetto della rappresentatività politica, che non sia la solita abituata ad usare i cittadini, ma che abbia quel rispetto che i cittadini meritano e magari i primi frutti si potranno apprezzare già da questa estate, all’indomani del cambio di amministrazione”.
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11 gennaio 2013
Pagina redazionale singolarmente autogestita Si consiglia la lettura ad un pubblico adulto
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