ANNO X - N° 9 - DOMENICA 12 GENNAIO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita
GIORNALE SATIRICO
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L’Oscar del giorno al Geometra
L'Oscar del giorno lo assegniamo al Geometra. La categoria più potente del Molise: il padre del presidente della Giunta, il padre del Direttore d'area regionale, geometri italiani. Poi vi sono geometri Romani, geometri marxisti (Ciocca) che influenzano ciascuno a modo proprio la vita sociale e politica del Molise, consigliano all'ombra e traggono i frutti di notte. Con cantine di norma superiori al 15% di volumetria di quella dei comuni mortali, necessarie alla rimessa di beni di consumo commestibili che si accompagnano alla richiesta di visure catastali e frazionamenti di case e terreni o di compravendita di abitazioni.
Il Tapiro del giorno a Vittorino Facciolla
Il Tapiro del giorno lo diamo a Vittorino Facciolla. Avrebbe dovuto rappresentare il cambiamento più forte dell'attuale esecutivo Frattura. Al contrario, sembra proprio la parte più stantìa e forte solo di proclami e annunci ma, fino a questo momento, senza alcun risultato pratico. Presenzialista fino allo sfinimento non è riuscito a dare un solo indirizzo al settore agricolo che, pure, sta conoscendo una delle situazioni più drammatiche. Prosegue, però, nel suo incedere senza correttivi di sorta e i risultati restano sempre gli stessi con grave nocumento per le aziende agricole.
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La giunta regionale ha dato il via libera alla costituzione della società in house “Molise Entrate SpA”
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Pagare e riscuotere tributi in salsa molisana Nelle linee d’indirizzo è prevista la possibilità di rilevare mediante contratto d’affitto, il ramo d’azienda relativo all’attività di accertamento e riscossione della Società Esattorie SpA, allo scopo di avvalersi delle personalità e dei mezzi strumentali collaudati
L’11 dicembre 2013, occupandoci della possibilità che la Regione Molise si disponesse a creare una società in house per la riscossione dei tributi, in funzione anche di esattoria per i comuni che ne sarebbero soci, abbiamo sottolineato l’attesa di una delibera della giunta che dettasse le linee d’indirizzo per andare avanti nel progetto. Che, ripetiamo, è stato valutato, analizzato e comparato per dargli forma e sostanza giuridica. Al tutto però mancava l’espressione di volontà della Regione a mettersi a capo e, soprattutto, mancavano le linee guida. Il nodo è stato sciolto. La giunta regionale ha dato le linee d’indirizzo e confermato la volontà di essere capofila della “Molise Entrate Spa” impiantata rigidamente su tre pilastri: economicità, efficienza ed efficacia. Da cui non sarà possibile derogare perché sia data, con l’istituzione di un’anagrafe tributaria regionale, una risposta concreta ai problemi c he verranno fuori con la prossima uscita di scena delle esattorie, e per realizzare una saggia razionalizzazione delle risorse finanziarie locali. L’Ok regionale viene a conclusione di un cospicuo numero di riunioni preparatorie presso la FinMolise di alto livello tecnico-scientifico nel corso delle quali sono state raccolte esperienze e competenze specifiche nel campo finanziario e tributario, tali da garantire la fattibilità del progetto al quale, infatti, è stato apposto anche il sigillo dell’asseverazione dei dati da parte di una società specializzata. Mancava la verifica politica dell’operazione ed anche questa, con l’atto giuntale cui facciamo cenno, è stata ottenuta. Il legislatore regionale ritiene pertanto utile ed efficace realizzare un’anagrafe tributaria regionale e uno strumento esattoriale di rilevante importanza strategica per se stesso e per gli enti locali che se ne potranno avvalere. La delibera regionale 706 del 28 dicembre 2013 ha messo in chiaro gli aspetti organizzativi, amministrativi
e gestionali della società perché possa essere funzionale al territorio, ai cittadini, e alle istituzioni locali, avendo cura di garantire un rapporto costi-benefici in linea con gli interessi pubblici in discussione. Nelle linee d’indirizzo è prevista la possibilità di rilevare mediante contratto d’affitto, il ramo d’azienda relativo all’attività di accertamento e riscossione della Società Esattorie SpA, allo scopo di avvalersi delle personalità e dei mezzi strumentali di cui dispone. Una soluzione che porterebbe esperienze e capacità alla “Molise Entrate SpA” e a buon fine anche il connesso aspetto occupazionale. Tornando alla proposta di una società regionale in house, l’esecutivo di Palazzo Vitale ha posto alcune inderogabili condizioni: che l’atto costitutivo e lo statuto prevedano in particolare che alla Regione e/o alla società in house venga riservata la maggioranza assoluta del capitale sociale; che l’oggetto sociale, ovvero la necessità di un’anagrafe tributaria territoriale quale valido strumento di analisi e monitoraggio del gettito fiscale, fruibile da altri enti locali, al cui interno siano riportati non solo dati di natura tributaria ma anche le informazioni utili a favorire la piena attuazione della legge 42/2009, con particolare riguardo al Federalismo fiscale e alla lotta all’evasione, nonché l’obiettivo di un maggiore livello di equità fiscale attraverso l’impulso dell’attività di accertamento e riscossione, sia esclusivo e conforme alle linee d’indirizzo. Il dado è stato tratto. Tutti, nessuno escluso, dai sindaci dei capoluoghi a quelli di minore entità, hanno di fronte un quadro chiaro, da cui possono desumere gli oneri da sostenere e i vantaggi da ottenere, con in più il marchio della molisanità che, dicono gli esperti, potrebbe diventare addirittura un modello esportabile. Una piccola significativa nota a margine del cronista: la chiarezza sembra essere il miglior collante di questa iniziativa. E non è un dato ricorrente. Dardo
Protezione civile in Prefettura
Domani tavolo tecnico per i precari del settore contro il taglio di 210 unità CAMPOBASSO. Il Prefetto di Campobasso Di Menna ha convocato per domani il tavolo tecnico per i precari della Protezione Civile, che minacciano battaglie legali contro le irregolarità contro la gestione e assunzione del nuovo personale. " le battaglie politiche - afferma il coordinamento dei precari - tra vecchi e nuovi governanti le stiamo pagando noi lavoratori, ma non ci arrendiamo. Mentre mandano a casa noi, vengono stipulati o prolungato contratti con persone che non hanno partecipato al bando pubblico. Alla fine dell'anno c'erano situazioni in cui si stava discutendo del nostro problema, invece il 2 gennaio in Agenzia ci hanno detto che dovevamo andare via. Probabilmente sarà la stessa sorte per chi ha il contratto che scade il 15 e il 31 gennaio. Lasciare 210 persone senza lavoro vuol dire bloccare la macchina della ricostruzione". Il coordinamento promette battaglia, attendendo l'incontro in Prefettura, ma chiede un incontro con il governatore Frattura per avere delle spiegazioni. Se non si avrà nessun risultato ognuno impugnerà legalmente il licenziamento.
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Un elettore scrive a Facciolla: mi pento di averti votato. Nella missiva elargisce un consiglio anche a Frattura: limitatevi alla ordinaria amministrazione, farete meno danni
“La peggiore politica degli ultimi 50 anni ” CAMPOBASSO. Non c’è la firma, ma un elettore molisano ha provveduto ad inviare una missiva al presidente della Giunta regionale, all’assessore Facciolla e, per conoscenza, agli organi di informazione e ai consiglieri regionali. La missiva, indirizzata all’assessore di San Martino in Pensilis, ricorda la questione della legge sui portaborse, il caso di Vincenzo ed evidenzia delusione sull’operato del nuovo governo regionale. “E’ con grandissimo dispiacere ed un pizzico di rammarico che manifesto il mio disappunto sul suo operato ad un anno purtroppo dal suo insediamento – si legge sulla lettera in cui il cittadino si rivolge a Facciolla - Ho assistito, e speriamo che finisca qui, alla politica regionale più devastante degli ultimi 50 anni. In meno di 12 mesi, come Molise, siamo finiti sulla cronaca nazionale e mi vergogno per lei nel sapere che circa sette milioni di italiani hanno ascoltato per ben due volte Le Iene, due volte Report fino al programma di domenica pomeriggio L’Arena dove, il suo complice Frattura difendeva, il suo operato. Le voglio ricordare che manca soltanto la sua partecipazione al programma “Chi l’ha visto” per cercare Vincenzo il portaborse. Se nell’occassione lei assessore avesse ammesso di aver sbagliato si sarebbe reso più credibile soprattutto dal momento che si professa uomo di legge. Ammettere l’errore è segno non di debolezza ma di nobiltà. In questa lettera di rammarico un grazie va
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soltanto alla collettività molisana che, con tanta assertività ed una grande professionalità quasi sconosciuta agli altri, ha provveduto a dare alla nostra Regione una immagine degna. Io penso che queste vergogne possano essere ben evitate o quanto meno limitate soltanto con il buon senso. Lo scopo di questa lettera è richiamare i suo comportamenti al rispetto delle regole dettate dalla politica seria. Mi chiedo: quanta attenzione lei presta alla collettività dal momento che in Consiglio regionale il più delle volte è al telefono o su internet senza
Politica o magistratura, chi fa le indagini in Molise? La Questura indaga tramite gli uffici della Regione via mail CAMPOBASSO. Sono aperti due procedimenti penali che, diciamolo subito, lasciano forti dubbi a prescindere da quella che sarà la conclusione delle indagini. Si tratta delle indagini sulla società del presidente della Giunta regionale e quella su due organi di informazione. In quest’ultimo caso parliamo del procedimento numero 1414/12 a carico di persone note. Non si conosce l’ipotesi di reato ma, visti i documenti in possesso, di certo tra gli indagati ci sono due organi di informazione: Gazzetta del Molise free press e Telemolise. Fin qui nulla da eccepire: un pm ritiene di svolgere indagini preliminari per valutare se sia stato commesso un reato. Il pubblico ministero affida le indagini alla polizia giudiziaria, nel caso in questione alla Questura di Campobasso e più in particolare alla Squadra Mobile. La polizia giudiziaria ha il compito dunque di acquisire elementi. Anche a favore dell’indagato. Nel caso della società del presidente della Giunta regionale (la Biocom), si tratta del procedimento numero 2375/13 a carico di ignoti. Il modus operandi è lo stesso: il pm apre il fascicolo ed affida le indagini alla Questura di Campobasso. In entrambi i casi, però, c’è un collegamento tra l’organo di polizia, la Questura di Campobasso, ed un organo politico: la Regione Molise. Nel primo organo, la Questura, una figura di rilievo è quella di Giuliana di Laura Frat-
tura (capo di Gabinetto del Questore o comunque facente funzioni), nel caso dell’organo politico, ossia la Regione, una figura di rilievo è quella di Paolo di Laura Frattura (presidente della Giunta). Fratello e sorella. La Questura, in entrambi i procedimenti penali, si rivolge alla Regione Molise per la richiesta di documentazione. Nel caso del procedimento Biocom, la Questura chiede direttamente alla Direzione II della Regione Molise di consegnare la documentazione concernente finanziamenti pubblici erogati alla società facente capo al governatore. Nel caso delle indagini su Telemolise e la Gazzetta del Molise, la stessa Questura chiede al capo di gabinetto della presidenza della Giunta regionale di comunicare se attualmente esistono contratti stipulati tra tutti gli enti regionali e le due testate giornalistiche. Dagli uffici della Giunta regionale parte una nota che informa tutti gli enti con una mail. In questo modo la maggior parte dei dipendenti dei vari enti, almeno un centinaio di soggetti, sono a conoscenza di un procedimento penale. L’aspetto tecnico verrà senza dubbio appurato dai rispettivi organi competenti. Ma c’è un aspetto che lascia piuttosto perplessi: i rapporti tra Questura di Campobasso e Regione Molise accomunati da un cognome: di Laura Frattura.
ascoltare gli interventi dei suoi colleghi? Le ricordo che il politico è un dipendente dei cittadini e, se intende rinnovare il contratto a termine, si deve impegnare con professionalità e onestà. Lei e Frattura, in meno di un anno, avete scritto la distruzione totale del Molise- da qui il consiglio Limitatevi alla ordinaria amministrazione così farete meno danni. Non credo si debba aggiungere altro se non ringraziarla per l’attenzione evidenziando che mi pento di essere stato un suo elettore portandole 19 voti che, tolti la prossima volta, diventeranno 38”.
Che si tratti di indagini su una società riconducibile allo stesso presidente della Regione o che si tratti di indagini relative a due organi di informazione uno dei quali, la Gazzetta del Molise in primis, pubblica inchieste anche sullo stesso presidente della Regione o suoi soci, questi ultimi sono sempre a conoscenza di quanto accade ai loro “avversari” politici, anche se solo di carta stampata. Perché una cosa è certa: fare le pulci al governo regionale e ai loro esponenti non è reato. Ma visti i rapporti che intercorrono tra due esponenti di spicco di Questura e Regione, sorella e fratello, la domanda sorge spontanea: in Molise le indagini sono svolte dalla politica o dalla polizia giudiziaria? E se il modus operandi dell’indagine è applicato in maniera tale che la maggior parte dei soggetti vengano a conoscenza dell’inchiesta che dovrebbe restare riservata tra chi chiede i documenti e chi li fornisce, perché si utilizzano mail? Per divulgare la notizia in maniera tale che anche i diretti interessati ne venissero a conoscenza? L’obiettivo è stato centrato tanto che, per correttezza verso i cittadini, trattandosi di organo di informazione, la Gazzetta ha reso nota la vicenda a tutti i cittadini come lo ha fatto per la Biocom di Frattura e per altri fatti. Ma qual è il traguardo da raggiungere? Solo gli addetti ai lavori possono rispondere alla domanda. Dalle colonne dei questo quotidiano c’è solo una richiesta che si urla per tutelare i molisani: la magistratura deve salvaguardare la supremazia del diritto e delle connesse libertà dell'uomo. Un principio che vale non solo per le testate giornalistiche ma per qualunque individuo. E’ impensabile che un cittadino possa correre il rischio di essere indagato per le proprie opinioni. Giovanna Ruggiero
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12 gennaio 2013
Turismo: vale o non vale? Il settore non riesce a trovare una sua connotazione e sempre pochi i fondi
Volendo, la nuova giunta regionale e il nuovo assessore regionale al turismo, hanno materiale su cui lavorare e su cui sviluppare una strategia che, una volta per tutte, metta il turismo al centro della crescita economica del Molise in sinergia con le risorse ambientali, paesaggistiche, culturali, tradizionali ed eno-gastromiche: validi ingredienti per una ragionevole e ragionata politica turistica. Ciò di cui la nuova giunta e il nuovo assessore al turismo possono disporre, sono i dati statistici, le analisi comparative, i rilievi, gli elementi e le notizie raccolti dall’Ente provinciale per il turismo di Campobasso su impulso del commissario straordinario, Nicola Magri. Essi dicono che il Molise deve ripartire dal basso, lentamente, con pazienza, con giudizio, e con applicazione, massimizzando le strutture ricettive esistenti (alberghiere ed extralberghiere, gli impianti ludici e sportivi), creandone altre più moderne, e valorizzando le risorse naturali che tutt’ora permettono di sostenere l’assunto "Molise, scrigno di bellezze inedite". A questo progetto non devono mancare i soggetti istituzionali e territoriali, le componenti associative di categoria (operative e gestionali) con un solo obiettivo, però:
puntare sulla originalità e sulla qualità dell'offerta turistica per competere in un mercato selettivo in cui sopravvivono ed hanno prospettive di crescita unicamente le realtà di assoluta peculiarità, con strutture e servizi di prim’ordine. Il Molise non è lontano da una rappresentazione di tal fatta. L’Ept è riuscito ad allestire una mappa degli impianti turistici ( alberghieri ed extra - alberghieri), delle associazioni e delle organizzazioni locali che si occupano di turismo, degli impianti e dei servizi balneari, delle valenze storiche, archeologiche, paesaggistiche, naturali, ambientali e culturali che intessono il territorio da Nord a Sud, da Ovest ad Est: mare e spiagge; lago e collina; oasi naturali e riserve di caccia; archeologia e castelli; fitness e salute; storia e culto e così via. Una realtà descritta in dettaglio, valutata nelle potenzialità, soppesata nella sostanzialità, analizzata nella qualità, affermata nella originalità. Volendo, la nuova giunta regionale e il nuovo assessore regionale al turismo hanno , quindi, materiale su cui lavorare e sviluppare una strategia turistica liberata finalmente dal pressappochismo, dal dilettantismo, e dalla
limitatezza culturale di quanti hanno trattato finora la materia, fallendo. Solo avendo coscienza e conoscenza delle strutture di cui il turismo molisano dispone e di come le utilizza, di ciò che ancora manca, del grado di professionalità espresso dai gestori, dell’analisi economica delle gestioni resa in termini statistici, sarà possibile impiantare una strategia turistica che abbia un senso pratico e una finalità certa. Diciamo questo per ribadire che non saranno, come non lo sono stati per il passato, i workshop a determinare ciò che davvero occorre al turismo per uscire dallo stato confusionale e di precarietà in cui attualmente si trova. I workshop sono stati e sarebbero di nuovo la dimostrazione di quanto sia stato inutile e sarebbe inutile perdersi nel mare delle chiacchiere degli imbonitori. Partire dalle certezze, anche se poche. Partire,quindi, dalla dotazione dell’Ept di Campobasso con la giusta volontà di affrontare e risolvere i problemi. Ultima notazione: fintanto la qualità, cui bisognerà tendere con tutte le forze, non sarà compagna del bello, il turismo molisano continuerà ad essere il cane che si morde la coda.
Lettera aperta
Caro Percopo, il piano sanitario così non va Colgo intanto l'occasione per salutarla almeno epistolarmente, dato che a mia memoria, non abbiamo mai avuto modo di poterci incontrare di persona.Mi chiamo Liberato Di Felice, sono il Presidente dell'Associazione "Cuore Molisano" che rappresenta i Cardiopatici del basso molise e nel suo piccolo tenta in ogni modo di difendere il Diritto alla Salute dei cittadini del basso molise che, credo, debbano avere gli stessi doveri ma anche pari diritti e tempestività nel soccorso e nei principi che, oggi, grazie alla tecnologia e alla celerità nel soccorso possono salvarsi o almeno ridurre i danni in caso di Infarto.Sono io che ho convocato la Conferenza stampa, Martedì 7 Gennaio 2014 nella quale ho affermato tutto quello che gli organi di stampa intervenuti, hanno riportato e senza aggiunere o togliere cose di alcun genere (Carta Canta) rispetto alle mie dichiarazioni. Ma veniamo al dunque :- E' vero o non è vero che Lei ha redatto il Provvedimento N.1455 del 23/12/2013 rimasto affisso all' Albo Pretorio
dell' ASREM dal 27-12-2013 al 06-01-2014 N. REGI. 5622/2013 avente come Oggetto : RIORGANIZZAZIONE AZIENDALE: MACROAREA OSPEDALIERA E MACROAREA TERRITORIALE.- Non ha scritto Lei, tra le righe della premessa : << La complessa rete dei soggetti privati accreditati della Regione Molise vede le strutture classificate in base all' ambito prevalente di afferenzadell' assistenza ospedaliera e assistenza specialista>>.Nel Riassetto della Rete Ospedaliera Pubblica non scrive Lei :<< L' offerta dei posti letto dovrà prioritariamente essere distribuita in maniera il più possibile omogena sull' intero territorio regionale,ovvero a livello dei 4 ambiti territoriali di Campobasso-IserniaTermoli-Agnone ( e prosegue affermando) che, un Vincolo, a questa riorganizzazione è costituito dall' attuale dotazione e distribuzionedei posti letto accreditati presso gli istituti privati regionali ( tab.1) organizzazione che potrà eventualmente essere modificata così come, in avanti proposto.- Non sono
state redatte da Lei nelle Tabella n. 2 , 3a e 3b stante, secondo Lei, il fabbisogno dei posti letto ordinari conformi allo standard ministeriale del 3 x 1000 abitante per ambito distrettuale ?- Non è Lei, Direttore Generale, che a pag. 7 Specialità ospedaliere - comma 1 assegna alla Fondazione Giovanni Paolo II 7 UU.OO.CC., limitando lo scorporo alle sole unità per le quali le omologhe articolazionipresso il PO Cardarelli di Campobasso;- Non è Lei Dott. Percopo, a pag. 8 a prevedere ben 12 e 9 ( che sarebbe il suo totale) di UOC, tra le quali l' Emodinamica e la Cardiologia?E allora, Direttore Generale, perchè Lei va il giro affermando che l' Emodinamica del San Timoteo non sarà chiusa, anzi, implementa e con tutti si confronta non con chi sotto quei ferri, sul quel letto freddo,con il terrore di andare incontro a qualcosa di cui sconosciuto e le parlo dell' Emodinamica: Ha provato o ha pensato anche lontanamente a cosa è il dolore fisico che accompagna l' infarto, ha la minima idea di quello che vivono le famiglie
degli sciagurati che ne sono colpite?E LEI, CARO DIRETTORE GENERALE, HA MAI PENSATO, ASSIEME A TUTTI GLI ALTRI SACCENTI CHE OPERANO, SPECULANO E PERCEPISCONO UNO STIPENDIO SOLO IN FUNZIONE DELLA MATERIA PRIMA E NON CARNE DA MACELLO :<< IL MALATO>>. PERCHE, SENZA MALATI, VOI TUTTI CHE ORBITATE NELL' AMBITO DELLA SANITA' E SIETE PAGATI PER CURARE I MALATI, NON AVRESTE RAGIONE DI TROVARE UN LAVORO CHE DA SEMPRE VI GARANTISCE UNO STIPENDIO, LAUTO DI PIU' O DI MENO, MA COMUNQUE VE LO GARANTIAMO.......NOI .GLI AMMALATI.Abbia il coraggio, si confronti pubblicamente con il Direttivo di " CUORE MOLISANO " e metta nero su bianco quello che va affermando riguardo al futuro dell' Emodinamica di Termoli e confrontiamoci anche entrando nello specifico degli accreditamenti, dei posti letto, degli inteventi che si eseguono in Strutture prive di Rianimazione. In ultimo le chiedo :<< perché al "Vietri" di Larino è stata chiusa la Chirurgia che aveva quale Direttore un Chirurgo di provata eccellenza? Perchè in Vietri non aveva la Rianimazione. E le hanno questa Specialità le Strutture privare che operano nel raggio massimo di 24 Km da Campobasso.Noi aspettiamo con ansia un confronto leale, calmo ma diretto. Associazione Cuore Molisano
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12 gennaio 2013
Dall’Arsiam all’Arsarp verso il cambiamento in una realtà in cui l’agricoltura e il settore agroalimentare e la pesca patiscono l’assenza di risorse, di programmi, di incentivi, di sollecitazioni, di progetti
Un’Agenzia per Facciolla Come sarà possibile conciliare la pretenziosa affermazione del presidente Frattura (“La riforma azzera la politica anche nelle governance”) con il dettato secondo cui la nuova Agenzia dovrà eseguire gli indirizzi dell’assessorato all’agricoltura? Sarà (finalmente) rivoluzione, se sarà. Le intenzioni sono state rese esplicite ed è già un buon segno. Poi da vedersi in concreto attraverso la proposta di legge che vuole razionalizzare gli enti strumentali della Regione, migliorarli nell’agibilità, ridurli nel costo. La nuova filosofia amministrativa sembra apprezzabile; ma per esserlo davvero è necessario sia sostanzialmente realizzabile, freddamente razionale, facilmente applicabile, con i segni del rinnovamento (gestionale) e dell’innovazione metodologica. Intenzioni, dicevamo, che la giunta regionale vuole tradurre in legge a cominciare dalla trasformazione dell’Arsiam (Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura) in Arsarp (Agenzia regionale per lo sviluppo dell’agroalimentare, la ruralità e la pesca, composta da quattro dipartimenti: innovazione e ricerca; assistenza tecnica; monitoraggio delle misure; marketing e certificazione di qualità), braccio operativo dell’Assessorato all’agricoltura con l’incarico di “dare risposte mirate, veloci e puntuali a chi cerca assistenza nel settore agroalimentare e della pesca”, nonché “elemento di raccordo con tutte le strutture che in ambito regionale svolgono servizi analoghi: dall’università degli studi del Molise - Facoltà di agraria-, al sistema camerale e ai consorzi. Progetto ambizioso, soprattutto nella parte in cui deve raccordare. Vedremo quindi cosa accadrà con l’Arsarp in una realtà in cui l’agricoltura e il settore agroalimentare e la pesca patiscono l’assenza di risorse, di programmi, di incentivi, di sollecitazioni, di progetti. Vedremo anche come sarà possibile conciliare la pre-
tenziosa affermazione del presidente Frattura (“La riforma azzera la politica anche nelle governance”) con il dettato secondo cui la nuova Agenzia dovrà eseguire gli indirizzi dell’assessorato all’agricoltura. Una pesante contraddizione in termini. Infatti, non c’è espressione più radicale della politica che sia pari a
quella di un assessore regionale (nel nostro caso Facciolla) padre - padrone di un Agenzia tra l’altro privata del consiglio di amministrazione, di un amministratore unico, ma con un direttore generale nominato dalla politica e dalla politica dipendente. Sono questi inciampi dialettici a fare della giunta regionale un organo che vorrebbe innovare, rivoluzionare, staccarsi dai metodi del passato, per poi finirvi dentro con mani e piedi, spacciando l’innovazione con la perpetuazione (aggravata) della prevalenza della politica su ogni forma di autonomia. Quell’imperativo secondo cui l’Arsarp dovrà eseguire gli indirizzi dell’assessorato all’agricoltura è un boomerang sulla credibilità della presidenza regionale quando s’avventura sull’ipotesi che sia essa l’espressione tangibile del rinnovamento. Niente di più falso, stando alle dichiarazioni e alle determinazioni fin qui inanellate. Vedremo quindi cosa cambierà e in quale direzione andrà l’Arsarp non appena verrà fuori la proposta di legge nella sua articolazione. Intanto, nella fase di transizione dall’Arsiam all’Arsarp viene fuori con il profilo dell’efficienza, della competenza, della concretezza operativa con cui s’è sempre distinta, la figura del direttore generale dell’Arsiam, Antonio Iacobucci in funzione di commissario, al quale toccherà anche mettere in liquidazione l’Agenzia e terminare la liquidazione dell’Ersam (una storia iniziata nel 2004). Un quadro in composizione, con l’ipoteca di una invadenza politica mascherata da un palese infingimento. Dire di cambiare tutto per non cambiare niente. Dardo
Urgente è un piano per la cantierizzazione dei lavori per rendere più veloci e puliti i collegamenti con Roma e Napoli
Ferrovie, si passi all'elettrificazione di Giuseppe Saluppo
CAMPOBASSO. A Roma potremmo non arrivare proprio più con gli attuali locomotori a diesel delle ferrovie. Troppo inquinanti e con problemi di tenuta meccanica. Allora si passi alla previsione progettuale dell'elettrificazione della rete tra Campobasso e Roccaravindola. Se si vuole affrontare con serietà il problema del trasporto ferroviario in Molise é assolutamente inopportuno lanciare, invece, cortine fumogene, come il raddoppio della Termoli-Lesina proposta dall'assessore Nagni, per nascondere la situazione precaria delle nostre reti ferroviarie e l'assoluta inerzia del Governo centrale, competente in materia. Il Molise non ha bisogno di quel raddoppio ferroviario, ma piuttosto di una velocizzazione della sua rete ferroviaria, così come ha bisogno di elettrificare la linea per Roma e Napoli. Inoltre, realizzando la Metropolitana Leggera da Campolieto a Campobasso e da Bojano al capoluogo regionale si creerebbe un efficiente servizio di col-
legamento. Efficienti dotazioni di infrastrutture di comunicazioni e di trasporto costituiscono il punto di partenza per creare le condizioni essenziali di sviluppo per il Molise. Ma a ciò non sembra siano interessati né il Governo del Paese, né quello regionale, per come è dimostrato dalle decisioni assunte sull'utilizzo dei Fonsi Fas, che, anziché essere impiegati per colmare le carenze che si registrano nel nostro sistema infrastrutturale, economico e dei servizi, saranno destinati a ripianare parte del deficit sanitario. Così come c'è la necessità di un programma di ammodernamento e di investimento per contribuire a creare moderne linee ferroviarie per il 21° secolo, migliorare i viaggi, tagliare le emissioni di anidride carbonica e di rilanciare l'economia. E parliamo della necessità della elettrificazione della rete ferroviaria Campobasso-Roccaravindola che consentirebbe di arrivare a Roma Termini in due ore e 20 minuti. Un investimento previsto di 150 milioni di euro anche perchè c'è la necessità di alzare alcune gallerie.
Rispetto al motore diesel, i treni elettrici sono: più veloci;silenziosi; ecologici in quanto producono meno emissioni di CO2 e l'inquinamento atmosferico; maggiore affidabilità; più leggeri producono minor usura delle rotaie; più efficaci quindi minori costi per il trasporto di merci; disponibili più posti
passeggeri,meno costosi da acquistare, gestire e mantenere. Tipicamente un treno collegato alla rete elettrica emette tra il 20% e 35% in meno di carbonio rispetto al treno diesel. E' questa la scommessa che deve accompagnare una competente programmazione regionale e nazionale.
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Campobasso
12 gennaio 2014
Parco del Matese, occasione perduta Resta ancora in sospeso la proposta di avviare l'area naturalistica Il Molise annovera tre riserve naturali statali (Collemeluccio – Montedimezzo e Pesche), due riserve naturali regionali (Oasi wwf di Guardiaregia e il Torrente Callora), l’area protetta di Bosco Casale (Oasi Lipu di Casacalenda) e uno spicchio del Parco nazionale d'Abruzzo che all’apparenza fanno credere di essere di fronte a una regione virtuosa, che tiene a salvaguardare le peculiarità del proprio territorio nonché impegnata a preservarlo e a valorizzarlo. All'apparenza. Perché poi nei fatti la musica è ben altra. Prolificano i pali eolici sui crinali più interessanti dal punto di vista paesaggistico; gli incendi ogni estate distruggono centinaia di ettari di bosco; non mancano le cave estrattive e le discariche a cielo aperto, e forme inquietanti di inquinamento dell’aria, dei terreni e dell’acqua sono soggette a controlli approssimativi che le rendono persistenti e pericolose. A questo si aggiunga l’invasione del cemento anche nelle aree di pregio ambientale (lottizzazioni in zona agricola). Sicché, le tre riserve naturali statali, le due riserve naturali regionali, l’area protetta di Bosco Casale e lo spicchio di Parco nazionale d’Abruzzo incidono ben poco sulla volontà e capacità di chi ha governato e governa il Molise a considerare il territorio una risorsa e un'occasione di crescita. Raccontiamo infatti di realtà statiche, per giunta marginali ad ogni forma di sfruttamento scientifico e turistico. Dicono niente. Non muovono attenzione, interesse, passione, né catalizzano i cultori e i cantori della na-
tura evidentemente in tutt’altre faccende affaccendati. Alcuni dei quali dallo stato delle cose traggono finanche vantaggi economici. Diversamente, darebbero linfa all'idea del Parco del Matese e alla individuazione di altre aree protette concepite in chiave turistica e ambientalistica. Ovvero, volte a creare occasioni di crescita e di sviluppo mediante l’organizzazione di sistemi amministrativi e gestionali del territorio. Se la memoria non ci trae in inganno, l'idea del Parco del Matese e di altre aree protette da individuare per arricchire l'appeal turistico-ambientalenaturalistico del Molise galleggia da
circa un ventennio nelle aule consiliari delle maggiori istituzioni locali e territoriali. Argomento intorno al quale precedentemente si erano cimentati, con risultati pari alla loro modesta coscienza politica e personalità amministrativa, diversi consiglieri regionali e qualche assessore di transito all'ambiente. Ancora prima c’erano stati aborti in serie di proposte di legge e frettolose retromarce. Finanche l'università del Molise, qualche anno fa, sull'idea del Parco s'è resa protagonista, in connessione col Consiglio regionale Unipol, di un convegno a Isernia dal titolo "I parchi del Molise: un'occasione
Nuovo corso di clown terapia, cresce il numero dei nasi rossi
Bocciodromo di via Insorti d’Ungheria, confermata la gestione della Fib Il Comune di Campobasso conferma la Fib come gestore del Bocciodromo, l’impianto sportivo in via Insorti d’Ungheria costruito alla fine degli anni ’80. Con deliberazione di Consiglio Comunale nel 1986 è stata concessa la gestione diretta del bocciodromo comunale all’Unione Bocciofila Italiana (Ubi.) l’ente di rappresentanza federale delle associazioni bocciofile molisane. La convenzione è stata sottoscritta nel 1987 e successivamente, all’Unione Bocciofila Italiana è succeduta, come organo federativo nazionale delle associazioni bocciofile presenti sul territorio italiano, la Federazione Italiana Bocce (Fib) che ha gestito l’impianto sportivo. L’amministrazione comunale , nella necessità di limitare le spese di bilancio, si è indirizzata verso una gestione esternalizzata dell’impiantistica sportiva, che vedesse accollate ai soggetti gestori quantomeno le spese vive della gestione (consumi elettrici, di gas metano e così via). Bisogna però considerare che il gioco delle bocce costituisce un’attività fondamentalmente ludica e ricreativa, con un elevato valore sociale e priva di riflessi di ordine economico, se non per quel che concerne le spese derivanti dalla gestione degli impianti sportivi, in quanto dalle correlative entrate tariffarie non possono che derivare poste di bilancio sostanzialmente irrilevanti e tali da non poter costituire un reale cespite nel quadro della gestione economico-finanziaria di un impianto per la pratica delle bocce. Inoltre è da tenere presente che la Federazione Italiana Bocce è ente rappresentativo di tutte quelle società sportive che per statuto praticano il gioco delle bocce e che per tale specificità le si deve riconoscere un’assoluta priorità fra le varie opzioni di offerta in merito alla gestione del Bocciodromo Comunale, anche e soprattutto rispetto ad un qualsiasi altro ente o soggetto, pur a carattere sportivo o ricreativo, che non rappresenti così esplici-
di sviluppo" tradottasi, poi, in un’occasione fallita. Il che la dice tutta come sia difficile cavare il ragno dal buco. Pertanto, in assoluta carenza di proposte e iniziative, accontentiamoci di tenerci le tre riserve naturali statali, le due riserve naturali regionali, l’area protetta di Bosco Casale e lo spicchio di Parco nazionale. Frattanto però, proliferano i pali eolici, i boschi bruciano, le cave s'ingrandiscono, così le discariche e le capziose forme di inquinamento dell’aria, dell’acqua e del terreno. E’ il Molise allegramente scivola verso il progressivo degrado ambientale. Dardo
tamente e direttamente il mondo delle bocce e la pratica delle attività bocciofile. In questa ottica la Giunta ha deciso di modificare la disciplina degli oneri delle parti addebitando tutte le spese di gestione al gestore concessionario gestore e prevedendo a titolo di rimborso delle spese sostenute dall’ amministrazione fino ad oggi, il pagamento di una somma, forfettariamente definita, pari a diecimila euro.
Cresce il numero di volontari che desiderano diventare nasi rossi ed è per questo che è stato organizzato un nuovo corso di Clownterapy. Le lezioni si stanno svolgendo nei locali del centro di volontariato “Terzo... Spazio” di Campobasso e a coordinare il nuovo gruppo è il responsabile regionale Fulvio Fusco in sintonia con docenti e clown formatori dell’associazione “La tua voce” affiliata a Patch Adams, ideatore della terapia del sorriso per gli ammalati. Per insegnare trucchi e giochi dei nasi rossi al folto gruppo di corsisti, è arrivata a Campobasso Flora Sasso, in arte “TrillyFlò”. L’obiettivo del corso è creare un gruppo sempre più numeroso di nasi rossi operativo in ospedali, asili d’argento, case di riposo, asili nido e strutture convenzionate per costituire una sezione molisana dell’associazione “La tua voce onlus”.Dopo la teoria nel weekend a cavallo tra gennaio e febbraio si terrà lo stage in reparto, nelle case di riposo e strutture convenzionate.
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Campobasso
12 gennaio 2014
Campobasso è nella condizione peggiore di sempre: priva di piano regolatore, priva di obiettivi di sviluppo, priva di progettualità, priva di professionalità, priva di una nuova frontiera da raggiungere.
Incontro Comune-Regione, il 15 gennaio, per ridiscutere il master plan Negli ultimi 4 anni, a Campobasso, non c’è stato un dibattito, una riflessione, un incontro, uno scontro che avesse al centro il destino della città in rapporto alla sua supposta funzione direzionale In consiglio comunale, il 15 gennaio, si tornerà a discutere della sistemazione urbanistica (master plan) dell’area murattiana, in particolare della destinazione dell’ex campo sportivo “Romagnoli”, dell’ex albergo Roxy, e degli spazi adiacenti. L’iniziativa è della presidenza della giunta regionale. L’amministrazione comunale, infatti, ha preferito non porre la questione, confermando un colpevole disinteresse alle esigenze logistiche della Regione Molise che, come sappiamo, si riversano pesantemente sulla funzionalità dell’ambito urbano e sulla mobilità delle merci e delle persone sul territorio. D’altronde, negli ultimi 4 anni, a Campobasso, non c’è stato un dibattito, una riflessione, un incontro, uno scontro che avesse al centro il destino della città in rapporto alla sua supposta funzione direzionale. Il sindaco Di Bartolomeo s’è dato un dieci e lode per come ha amministrato. L’eccessiva generosità verso se stesso gli ha fatto dimenticare l’incidenza e il ruolo che avrebbe una sede regionale collocata sull’area pubblica del “Romagnoli” in funzione della rinascita socio-economica e culturale del centro cittadino; di affrontare la riclassificazione delle aree decadute dal vincolo
Il consigliere comunale IdVv di Campodipietra, Giovanni Barra, torna a parlare della questione eternit riferita alla struttura, un tempo appartenente a Fasolino Carni, sita in contrada Selva che presenta a tutt’oggi una copertura di oltre 2 mila metri quadri in eternit. Tale sito, dopo il fallimento della ditta citata,dal 2002 risulta essere in vendita all'asta per oltre 500 mila euro, con l'aggiunta delle spese di smaltimento dell'eternit per chi acquista, una vendita ad oggi non ancora avvenuta. Ad ogni modo, il problema, è già molto noto all'amministrazione comunale di Campodipietra e non solo. Già in data 3 ottobre 2012, infatti, il consigliere Giovanni Barra lo segnalava all’Arpa. Fu proprio l'allora amministrazione del sindaco Pietrantuono, a stabilire, con incarico ad un ingegnere, la somma occorrente per lo smaltimento dell'eternit delle coperture del sito in argomento. Con il doveroso intervento dell’Arpa bisognava evidenziare il problema almeno per poter tranquillizzare i residenti di Campodipietra ma anche quelli dell’are del Fortore. Va detto che il cemento-amianto, quando si trova all'interno degli edifici, anche dopo lungo tempo,
urbanistico; di frenare l’invasione del cemento; di razionalizzare la gestione dei progetti complessi e delle lottizzazioni in chiave anche economica (gli oneri di urbanizzazione). Un dieci e lode, quindi, da rivedere alla luce del degrado ambientale del territorio urbano ed extraurbano. D’altronde, l’opera d’interdizione portata avanti nei confronti dell’assessore all’urbanistica, Gesualdo, non è altro che il segnale visivo di una politica comunale pilotata dall’esterno, sottomessa ai consiglieri, agli assessori e ai presidenti della giunta e del
consiglio regionali, nonché agli interessi di alcuni imprenditori agganciati alle dinamiche politiche come cozze sugli scogli. Campobasso è nella condizione peggiore di sempre: priva di piano regolatore, priva di obiettivi di sviluppo, priva di progettualità, priva di professionalità se non quelle che si cibano alla greppia pubblica, priva di una nuova frontiera da raggiungere. Vive alla giornata. Sicché l’incontro comunale del 15 gennaio diventa, pur immaginando trattarsi di un’esigenza regionale da mettere a frutto, un motivo per tentare di alzare la
testa, per credere che alfine un barlume d’interesse per la città capoluogo deve pur esserci nel riesaminare il master plan, nell’ipotizzare l’ubicazione della nuova sede regionale, nel ripensare a cosa farne dell’ex albergo Roxy pagato oltre tre milioni di lire ad un imprenditore tra quelli di vicinanza del nuovo governo regionale. L’incontro presuppone l’implicita prevalenza della Regione sull’amministrazione civica, cui prima o poi (più prima che poi) verrà chiesto di essere magnanima, sollecita, e disponibile a prevedere la realizzazione di un collega-
mento stradale tra il centro cittadino (diciamo, l’incrocio di Via Monsignor Bologna con Via Trivisonno e Viale Manzoni) e l’area universitaria, dove insistono le due torri edilizie che si vuole facciano capo, o abbiano fatto capo, al presidente della giunta regionale. Saremmo di fronte al classico “do ut des”, ma non per questo dovrebbe essere precluso agli amministratori di Palazzo san Giorgio di farsi protagonisti di un dibattito a largo raggio sulle direttrici di crescita e di sviluppo del territorio, di aprire la mente non più e non solo al loro personale tornaconto, ma al destino della città in proiezione decennale, di immaginare la Campobasso prossima ventura di nuovo alle prese con la propria identità storica e per questo ordinata, scorrevole, abbellita, godibile. Cosa intenda cambiare del master plan il presidente Frattura per renderlo adeguato ai propositi e ai progetti regionali, e magari anche quelli municipali, non è stato possibile sapere. Interrogato il responsabile del procedimento, s’è detto all’oscuro di tutto. Una iniziativa autarchica che si spera si tramuti in un viatico di buonsenso e di concretezza. Dardo
Eternit a Campodipietra, Barra di nuovo alla carica non va incontro ad alterazioni significative tali da determinare un rilascio di fibre, se non viene manomesso. Invece, lo stesso materiale esposto ad agenti atmosferici subisce un progressivo degrado per azione delle piogge acide, degli sbalzi termici, dell'erosione eolica e di microrganismi vegetali. Di conseguenza, dopo anni dall'installazione si possono determinare alterazioni corrosive superficiali con affioramento delle fibre e fenomeni di liberazione. Per questo, veniva richiesto, in relazione ai principali indicatori utili, di valutare lo stato di degrado delle coperture in cemento-amianto, in relazione al potenziale rilascio di fibre:la friabilità del materiale;lo stato della superficie ed in particolare l'evidenza di affioramenti di fibre;la presenza di sfaldamenti, crepe o rotture;la presenza di materiale friabile o polverulento in corrispondenza di scoli d'acqua, grondaie, ecc.;la presenza di materiale polverulento conglobato in piccole stalattiti in corrispondenza
dei punti di gocciolamento. Il 4 gennaio 2013, l’Arpa, dopo gli accertamenti, comunicava al sindaco, alla Regione alla Provincia al Prefetto e ad altri, che “…tutto il complesso creato negli anni 70,ormai è in uno stato avanzato di disfacimento e che da anni non è soggetto ad alcuna manutenzione e controllo riguardante specialmente i pannelli di copertura del capannone in materiale di cemento amianto vi è la possibilità di dispersione nell’atmosfera delle fibre di amianto….Si ravvisa quindi, l’esistenza del rischio per la salute pubblica per cui risulta urgente un immediato intervento di bonifica….”. Dopo un anno nessun intervento è stato effettuato e tantomeno programmato, infatti anche nel bilancio 2013 la Giunta di Campodipietra non sembrano previsti chiari interventi specifici. Per queste inadempienze , nonostante l’allerta dell’Arpa, e da parte degli organi competenti, Giovanni Barra scriverà al Presidente della Repubblica perché il diritto alla Salute è un diritto Costituzionale.
ANNO X - N째 9 - DOMENICA 12 GENNAIO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA
ISERNIA
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Isernia
12 gennaio 2014
Ittierre, situazione sempre tesa Il presidente Frattura gela tutti con le sue dichiarazioni : "La Regione non fa impresa" ISERNIA. La situazione dell'Itierre è sempre più complicata, almeno per i dipendenti. Nel pomeriggio di ieri, dopo la protesta dei lavoratori, è stato convocato un Tavolo presso la Prefettura di Isernia a cui erano presenti il Governatore Frattura, l'Assessore Scarabeo, l'Assessore Petraroia oltre al Prefetto Piritore e al Sindaco di Isernia Brasiello, che ha fatto da tramite con la Regione. In sintesi si è ribadito che l'Ittierre è una società privata per cui non può vedere ingerenze diirette dalla Regione, non può essere il pubblico a trovare soluzioni per il privato. Ancora la Regione non acquisirà il 51% di Ittierre in quanto Antonio Bianchi non ha onorato la prima rata da 4 milioni di euro nei confronti dei commissari go-
vernativi.Il Governatore Frattura ha detto ai dipendenti presenti che la Regione li accompagnerà agli ammortizza-
tori sociali, in modo da permettere all'azienda di potersi riorganizzare. L'Assessore Petraroia inoltre ha sollecitato
L’intervento
Rifiuti tossici, i delicati rapporti con la politica di Vincenzo Musacchio* Stando ai vari atti giudiziari che sto rileggendo in questi giorni sembra emergere chiaramente che l'organizzazione del traffico dei rifiuti, per conto della camorra, anche in Molise, era affidata a Cipriano Chianese, un colletto bianco, un avvocato (chiamato “il signore delle ecomafie”). I rapporti che questo individuo ha intrattenuto per organizzare lo sversamento illegale in Campania, in Lazio, e nel nostro Molise delineano con chiarezza il business miliardario dell'ecomafia ed il chiaro coinvolgimento anche della nostra regione.Nelle oltre novanta pagine di atti, ci sono i nomi dei vari personaggi appartenenti ai clan della camorra e ci sono i nomi delle imprese “criminali” che parteciparono a questo sistematico e mortale inquinamento di ettari ed ettari di terreni - anche qui da noi in Molise - e che hanno sulla coscienza un bel numero di morti per tumore.C'è la politica come referente per risolvere i vari ostacoli, ci sono le intercettazioni, e soprattutto ci sono i rapporti con la pubblica amministrazione, ci sono i nomi dei funzionari che facevano finta di controllare le discariche; ci sono i nomi di politici noti, di funzionari della Provincia e della Regione; ci sono i nomi delle aziende che organizzavano il trasporto e lo sversamento dei rifiuti, quelli dei gruppi criminali coinvolti, degli avvocati e persino dei magistrati. Io ritengo, ma spero di sbagliarmi, che il Molise abbia subito uno tra i più efferati crimini ambientali commesso in Italia negli ultimi cinquan'anni. L'avvocato Chianese nei suoi interrogatori di polizia afferma che que-
sto sistema aveva bisogno assoluto della compiacenza di ispettori delle Asl e di funzionari della pubblica amministrazione addetti ai vari controlli. Compiacenza che lui dice di aver conquistato attraverso i classici favori clientelari. Aiutando familiari e congiunti dei vari protagonisti in cambio della loro complicità e del loro silenzio. In questo modo, si rilasciavano e rinnovavano autorizzazioni non dovute; i controlli sulle discariche avvenivano solo sulla carta. Si controllavano solo le bolle di accompagnamento che, di solito, erano false o manomesse. Anche se la maggior parte dei reati saranno ormai prescritti sarebbe bello per noi molisani sapere con chiarezza nomi e cognomi di chi è stato artefice e carnefice della distruzione di questa bellissima regione. Perchè se ci sono rifiuti tossici in questo territorio (e ci sono e lo dicono gli atti giudiziari) qualcuno li ha portati e quindi ha avuto dei complici in loco. Alcuni di questi nomi sono emersi nelle indagini da parte soprattutto della Procura di Larino ma sono ancora molti i colpevoli di complicità e di correità. Molti che dovrebbero solo tacere e che invece oggi parlano e appaiono persino strenui difensori dell'ambiente. I molisani non devono dimenticare e noi di Co.Re.A ci impegneremo con tutte le nostre forze affinchè ciò non accada.
* Presidente Commissione Regionale Anticorruzione del Molise
una convocazione confronto ministeriale richiesta dalle organizzazioni sindacali. " la Regione si è impegnata con piani di rilancio - afferma il Governatore Frattura - facendo delle proposte insieme ai rappresentanti sindacali dei lavoratori su iniziative che vedono coinvolte la Regione. La Regione però non fa impresa, questa idea che sia l'ente regionale ha fare impresa non è attuale. Non facciamo confusione sul fatto che la Regione faccia impresa, è stato dimostrato infatti che in questi casi la Regione ha accumulato fallimenti". Al momento quindi è stata ristabilita una calma, che potrebbe scoppiare comunque da un momento all'altro
Il Tratturo per beneficenza Dopo la manifestazione del 28 dicembre si replica a fine febbraio ISERNIA. L’Associazione onlus Una Voce al Bisogno desidera ringraziare tutti coloro che sono stati presenti e che, con il proprio disinteressato impegno, hanno contribuito al successo della manifestazione che si è tenuta nell’auditorium “Unità d’Italia” lo scorso 28 dicembre.La nostra riconoscenza va innanzitutto al pubblico, che con grande partecipazione e spirito di solidarietà ha assistito allo spettacolo e che, con l’acquisto del biglietto, ha consentito una raccolta di fondi finalizzata ad un programma di riabilitazione cognitiva per i malati affetti da demenza di tipo Alzheimer. Siamo, altresì, grati ai sei musicisti del «Tratturo» che, accogliendo senza riserve la nostra proposta, hanno dimostrato alto senso sociale oltre che indubbie capacità artistiche. Un grazie sincero va pure ai loro tecnici audio e delle luci, e a tutti coloro che durante la serata hanno lavorato per una perfetta riuscita dello spettacolo.Una menzione speciale meritano Emilia Vitullo, per l’emozionante racconto che ha fatto da prologo al concerto, e l’editore Luigi Palladino per il progetto editoriale che ha voluto proporci. Un ringraziamento particolare lo rivolgiamo anche a Pino e Marco Manocchio per il video che ha aperto la serata e per i servizi fotografici del concerto, nonché agli altri fotografi e cameraman che con la loro opera hanno documentato ogni istante
dell’evento. Siamo inoltre grati alle istituzioni e alle organizzazioni che, in diversa misura, sono state coinvolte nell’iniziativa, come il Comune di Isernia che ha autorizzato l’uso dell’auditorium e i Vigili del Fuoco che hanno attivato le necessarie misure di sicurezza, assecondando fin dove possibile le nostre esigenze logistiche; senza dimenticare la Prefettura, la Questura e le altre forze dell’ordine. Pari gratitudine va agli organi d’informazione e ai giornalisti che con ampi articoli di stampa e online e con mirati servizi televisivi hanno contribuito a sensibilizzare tutti sull’autentico significato della manifestazione, che intendeva andare oltre la semplice serata concertistica. Siamo infine riconoscenti nei confronti di alcuni profili Facebook che hanno pubblicizzato le nostre iniziative, in particolare gli amici di “Come eravamo una volta”, e di tantissime altre persone che è impossibile menzionare in questa circostanza ma che hanno comunque dato un determinante contributo di collaborazione. Con l’occasione, come già annunciato nei giorni scorsi, confermiamo che il 28 febbraio «Il Tratturo» replicherà il concerto. Anche stavolta l’incasso sarà devoluto in beneficenza. Il prezzo d’ingresso resta di euro 10 e la prevendita verrà effettuata presso Il Discobolo, in piazza stazione, e presso Punto Musica, in via Kennedy.
Mercati rionali, nuovi orari di apertura ISERNIA. «L’amministrazione comunale – ha dichiarato l'Assessore al Suap Di Baggio – ha ritenuto utile riconsiderare l’assetto e lo sviluppo dei due mercati settimanali. Pertanto, s’è stabilito di ricompattare le aree commerciali staccate, eliminando alcune ampie interruzioni fra i banchi di vendita. Inoltre, preve¬dendo l’occu-
pazione di zone territoriali con minore dislivello, s’è voluta agevolare la frequentazione degli acquirenti». Si avranno, dunque, dei mercati uniformi e senza vuoti di percorso. In particolare, piazza Celestino V tornerà ad essere spazio commer¬ciale, anche se in modo da non pregiudicarne la fruizione a turisti e cittadini.
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Termoli
12 gennaio 2014
Concorso comandante Polizia municipale, l’opposizione: “Il vincitore va assunto” TERMOLI – “Denunciamo l’assoluta incapacità di gestire una vicenda che invece aveva dei connotati di chiarezza e trasparenza che sono quelli definiti e sanciti dal Tar Molise e cioè che doveva essere rispettato l’esito di una graduatoria, invece l’amministrazione comunale ha voluto percorrere la strada tortuosa del contenzioso pur di non dare esecuzione a quel dispositivo di sentenza”. Con questa affermazione è iniziata la conferenza stampa dei Consiglieri comunali di opposizione sulla vicenda ancora irrisolta del concorso a Comandante della Polizia Municipale, vinto all’epoca della Giunta Greco da Antonio Valente. Faniele Paradisi,
L’intervento
La risposta del sindaco Di Brino TERMOLI – Dopo le dichiarazioni sul concorso a comandante della Polizia municipale, da parte dei Consiglieri di opposizione, riportiamo la replica del sindaco Basso Antonio Di Brino. “Riconosco ancora una volta alla minoranza il diritto di non aver capito. E mi sembra strano, viste le innumerevoli commissioni consiliari nel corso delle quali e stato trattato il tema del comandante della Polizia Municipale. Ancora oggi queste persone si chiedono quali siano state le motivazioni che hanno guidato l’Amministrazione comunale verso un comportamento che, posso assicurare, è stato assolutamente corretto e legittimo. I fatti attengono alla legittimità delle procedure concorsuali, da una parte, e al contenimento della spesa dall’altra. Per quanto attiene il primo punto, sono stati rilevati due vizi di legittimità sulle procedure concorsuali: il primo è relativo alla mancata attuazione della procedura di mobilità che, negli enti pubblici, deve precedere la fase concorsuale; il secondo punto è legato alla mancanza del possesso del requisito di espe-
rienza per cinque anni nella posizione immediatamente inferiore, non posseduta dal candidato in questione. Rispetto agli altri rilievi il Tar non si è pronunciato, ma ha rilevato il ritardo nell’annullamento da parte dell’Amministrazione della procedura concorsuale. Questa è la ragione per cui è stato scelto di proseguire in Consiglio di Stato. Va precisato inoltre che lo stesso Tar ha rinviato la competenza all’ufficio del lavoro per l’accertamento del diritto all’assunzione in servizio del Valente. Quindi la prima motivazione è che un’Amministrazione attenta non può e non deve avallare errori, omissioni o inadempienze procedurali di Amministrazioni precedenti dove, tra l’altro, erano presenti gli stessi attori della sceneggiata che si è consumata. Per il secondo aspetto, cioè quello del contenimento della spesa, ancora una volta mi vedo costretto a richiamare l’attenzione dei consiglieri di minoranza sul fatto che questa Amministrazione, rispetto alla precedente, ha ridotto il numero dei dirigenti da 14 a 6, con un risparmio di circa 120.000
euro l’anno per ciascun dirigente, accorpando numerosi, complessi ed impegnativi settori, ponendoli a capo di un singolo responsabile. Pertanto, pur comprendendo la non condivisione di una politica di austerità e di risparmio da parte di chi in precedenza ha sperperato denaro pubblico per incarichi e consulenze, come ad esempio nel settore legale, informo che questa Amministrazione continuerà con le motivazioni addotte a perseguire gli obiettivi prefissati, ritenendo non necessario supportare un costo di 120.000 euro l’anno per un settore che potrebbe farne a meno. Per quanto riguarda infine gli eventuali costi del contenzioso, risulta semplice notare come la mancata assunzione del dirigente in questione abbia comportato già in questi quattro anni un risparmio di circa 480.000 euro, pari allo 0,5 per mille dell’aliquota Imu sulla prima casa; soldi che sono assolutamente sufficienti per poter sopportare i costi legali e, comunque, costituenti un amplissimo margine di risparmio non solo per le casse comunali, ma soprattutto per la collettività e per le famiglie termolesi”.
a nome anche dei colleghi, sulla vicenda chiede che l’attuale amministrazione comunale dia “esecuzione a quella graduatoria che il Tar ha ritenuto valida e ha ritenuto valide anche le modalità di predisposizione del bando che secondo loro rispettava i requisiti di legge e, quindi, chiediamo che a quella graduatoria e a quel dispositivo venga data esecuzione con l’assunzione della persona che legittimamente ha vinto un concorso pubblico per titoli ed esami ad assumere la carica di comandante del corpo dei Vigili Urbani del Comune di Termoli”. Paradisi ha anche ricordato che il vincitore del concorso avrebbe approcciato una “trattativa” con
l’amministrazione comunale che è “rimasta sorda”. E allora Paradisi chiede: “Se tale figura professionale costa troppo perché si bandisce un concorso per quattro dirigenti?”. Infine il Consigliere di opposizione ha ricordato che resta aperto il ricorso al Consiglio di Stato che: “Probabilmente nel breve darà i suoi esiti e quindi sicuramente avrà il suo peso sulla vicenda. Voglio però ricordare che ad oggi la sentenza del Tar Molise non essendo stata oggetto di sospensiva è di fatto esecutiva e dovrebbe fare stato tra le parti invece il Comune fino ad ora si è rifiutato di mettere in esecuzione un dispostivo della magistratura amministrativa”.
Inaugurata la XI edizione della “Fiera delle novità e delle occasioni” TERMOLI – E’ stata inaugurata in piazza del Papa la “Fiera delle novità e delle occasioni”, giunta alla XI edizione. La Fiera organizzata dalla Coop. UNI.COM.M con il patrocinio del Comune di Termoli apre ufficialmente l’anno delle grandi Fiere in Molise, resterà aperta fino a lunedì 20 gennaio. Gli stand quest’anno ospireranno oltre che le già presenti categorie merceologiche dell’enogastronomia, vestiario, elettronica, nuove tecnologie, svago e del divertimento, anche l’angolo dedicato ai matrimoni. “La manifestazione – ha detto il presidente di Unicomm Massimiliano Nargiso - si presenta al pubblico con un nuovo look, rinnovata totalmente sia negli arredi che nelle tensostrutture cosi da poter garantire attraverso la nuova logistica un flusso omogeneo e confortevole per i visitatori attraverso il percorso unidirezionale, come tutte le fiere fa da volano per le piccole e medie aziende oltre ad essere il termometro reale della crisi economica che attanaglia le piccole e medie aziende, dove il rapporto diretto con il consumatore da modo di costatare con mano ciò che il mercato richiede in termini di qualità e prezzo e da modo di accertare la disponibilità economica del consumatore finale oltre a fare il punto della situazione economica attraverso il confronto con tutti gli operatori provenienti dalle varie realtà italiane” All’inaugurazione di ieri mattina sono stati presenti varie autorità comunali, della provincia di Campobasso e della Regione molise. La fiera resterà aperta con ungresso libero tutti i giorni feriali dalle ore 16 alle 21 mentre il sabato e la domenica gli stand si possono visitare dalle 9,30 alle 13 e nel pomeriggio dalle ore16 alle 21.
Scrutatori, depositato l’albo Influnza, Coldiretti suggerisce come delle persone idonee combatterla con alimenti alimentari CAMPOMARINO - L’amministrazione comunale rende noto che dal 10 gennaio e per 15 giorni consecutivi, è depositato nella Segreteria comunale l’albo unico delle persone idonee all’ufficio di scrutatore di seggio elettorale aggiornato con il verbale redatto dalla Commissione elettorale comunale. Ogni cittadino ha la facoltà di prenderne visione e, avverso la decisione della Commissione elettorale comunale, piò proporre ricorso alla Commissione elettorale circondariale entro 10 giorni dalla scadenza della pubblicazione dell’atto
TERMOLI – Sono molte le persone allettate dall’influenza che viene “combattura” con medicinali. La Coldiretti avanza dei suggerimenti per combatterla assumendo giuste scelte alimentari. “Iniziando dal mattino con latte, miele o marmellata, per poi portare a tavola soprattutto zuppe, verdure, legumi e frutta, con l’apporto di vitamine che aiutano a rafforzare le difese immunitarie dal rischio dell’insorgenza dell’influenza. Oltre a frutta e verdura ricca di antiossidanti nella dieta per sconfiggere l’influenza non devono mancare latte, uova e alimenti ricchi di elementi probiotici quali yo-
gurt e formaggi e, per alcuni esperti, anche il miele e l’aglio, che contiene una sostanza, l’allicina, particolarmente attiva nella prevenzione. Fondamentale è assumere verdure di stagione, soprattutto quelle ricche di vitamina A (spinaci, cicoria, zucca, ravanelli, zucchine, carote, broccoletti, ottimi anche cipolle e aglio possibilmente crudi per la valenza antibatterica) perché danno il giusto quantitativo di sali minerali e vitamine antiossidanti, che sono di grande aiuto per combattere le conseguenze dello stress del cambio di stagione sull’organismo.
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Termoli
12 gennaio 2014
Filiera ittica in crisi LITORALE - Il settore ittico non è figlio di un Dio minore. Continua ad essere figlio di un Dio sbagliato.Benchè fortemente sollecitata al momento del suo insediamento, il ministro De Girolamo non ha inteso delegare ad un sottosegretario i compiti di governo della filiera ittica. Speravamo che questo atto significasse una assunzione di responsabilità diretta per affrontare i numerosi problemi aperti, ma a distanza di mesi siamo costretti a prendere atto di un bilancio negativo. Verrebbe da chiosare se, come ha dichiarato la De Girolamo, "fare agricoltura è figo", evidentemente fare impresa nella pesca è da sfigati. L'assenza di una direzione politica forte ha non solo reso molto faticoso il confronto sulle partite cruciali della riforma della Politica comune della pesca e del nuovo strumento finanziario del FEAMP (Fondo Europeo Affari Marittimi e Pesca), ma ha pesato gravemente sul piano nazionale, causando una situazione di stallo
che certo non giova a mitigare gli effetti della crisi straordinaria in cui si dibatte il settore. Ne è segno l'incertezza ed il ritardo nell'avvio del nuovo Programma triennale, e lo scarso impegno nel mettere mano alla urgente ristrutturazione amministrativa della Direzione Pesca, oggi inadeguata allo svolgimento dei nuovi e gravosi compiti cui è chiamata dalla attuazione della riforma europea. Eppure è indispensabile un'Amministrazione efficiente a fianco delle imprese. Sia per limitare il peso del carico burocratico-amministrativo delle vecchie e nuove normative comunitarie. Sia per rafforzare l'interlocuzione con Bruxelles sulle partite aperte che, non ultimo, per garantire, in un quadro di risorse nazionali in forte contrazione, il pieno e coerente utilizzo delle risorse finanziarie messe a disposizione da Bruxelles. Deludente purtroppo anche il bilancio della Legge di stabilità. Non si va al di là degli interventi emergenziali (proroga al 2020
della scadenza delle concessioni demaniali per uso pesca e acquacoltura, riserva entro un limite di 30 milioni di euro per la CIG in deroga). Mancano misure di respiro come il rifinanziamento del Programma triennale, che viene addirittura decurtato di ulteriori 1,2 milioni di euro nel triennio, e delle Convenzioni, o l'istituzione di un fondo per i servizi ambientali presso il ministero dell'Ambiente, che avrebbe agevolato lo sviluppo della multifunzionalità di impresa. Sconfortante anche il fatto che siano rimaste lettera morta, ma solo per mancanza di provvedimenti attuativi, tutta una serie di misure di semplificazione pure già approvate e ottenute con grande fatica nella passata legislatura. Ci auguriamo che lo sforzo di interlocuzione che il movimento cooperativo ha portato avanti e rilanciato attraverso il nuovo strumento del coordinamento Pesca dell'Alleanza delle Cooperative Italiane possa trovare nel prossimo futuro riscontri più
Ambiente, strascico a pesca di rifiuti marini in Adriatico LITORALE - Lega Pesca esprime soddisfazione per il nuovo riconoscimento del contributo dei pescatori alla lotta contro l'inquinamento marino, giunto con l'approvazione di vasto progetto europeo finalizzato alla riduzione dell'inquinamento da rifiuti marini in Adriatico. Si tratta del progetto DeFishGear (Derelict Fishing Gear) finanziato per un valore di 5 milioni di euro sul programma di cooperazione transfrontaliera IPA Adriatico. Ne è capofila il National Institute of Chemistry NIC della Slovenia, per un totale di 16 beneficiari e 4 associati, provenienti da tutti i paesi della macroregione adriatica. Le imprese di pesca dello strascico saranno in particolare coinvolte nel programma di azioni pilota per la raccolta di reti dismesse e rifiuti in mare che, sotto il coordinamento di Consorzio Mediterraneo, struttura tecnico-scientifica dell'Associazione, interesseranno nei prossimi due anni, per il nostro Paese. "Le azioni pilota per il recupero dei rifiuti in mare, realizzate di concerto con le Amministrazioni locali e con il coinvolgimento delle comunità territoriali e dell'industria di riciclo del nylon" - rileva Paolo Pelusi, presidente di Mediterraneo -, contribuiranno alla realizzazione della più ampia e aggiornata valutazione dell'inquinamento da rifiuti marini in Adriatico". Focus specifico sarà dedicato all'inquinamento da microplastiche, per il cui campionamento e analisi saranno per la prima volta
adottati nuovi protocolli tecnici comuni ai Paesi rivieraschi. Lo sforzo conoscitivo si tradurrà nello sviluppo di una banca dati regionale in linea con i requisiti della MSFD (Direttiva sulla strategia marina). Alle Amministrazioni competenti saranno fornite linee guida da inserire nella pianificazione territoriale legata alla ICZM (Gestione integrata della fascia costiera). Il progetto non solo legittima la piena titolarità e l'interesse dei pescatori ad operare come "guardiani del mare", ma dimostra anche le grandi potenzialità insite nella diversificazione dell'attività di impresa verso i servizi ambientali. Valorizzare la pesca come presidio ambientale di interesse pubblico collettivo è un obiettivo strategico su cui, a livello nazionale, il coordinamento pesca dell'Alleanza delle cooperative (AGCi Agrital, Lega Pesca/Legacoop e Federcoopesca/Confcooperative) sollecita da tempo l'avvio di un confronto con il ministero dell'Ambiente. "La richiesta di attivare risorse finanziarie del ministero dell'Ambiente per la valorizzazione ed il sostegno dei servizi ambientali della pesca - spiega Ettore Ianì, presidente Lega Pesca e copresidente del coordinamento -, è stata respinta nella Legge di Stabilità, ma non demorderemo su questo obiettivo, che auspichiamo potrà essere condiviso e opportunamente sostenuto anche dal nostro Ministro delle Politiche agricole, Nunzia De Girolamo".
Presentata la commedia "U Spusalezie” LARINO - "U Spusalezie" è il titolo della commedia in due atti di Adele Terzano che è stata presentata nella biblioteca "Preziosi" del Palazzo Ducale della cittadina frentana. Alla presentazione ufficiale sono intervenuti il professor Pardo Spina e le professoresse Antonietta Barbieri e Fernanda Pugliese.
puntuali e concreti. Siamo ben consapevoli che la straordinarietà della crisi che la filiera ittica attraversa parte da lontano e non è certo imputabile alla responsabilità diretta del Ministro, ma la categoria ha bisogno di una iniezione di speranza e fiducia, che purtroppo in parte ha anche perso, come dimostra il fatto che, anche prima di settori, il disagio ed il malcontento sulle banchine hanno trovato sfogo nella protesta di movimenti populisti simili ai forconi. Solo il senso di responsabilità del sistema della rappresentanza ha consentito di contenere e governare il crescente
disagio e malcontento, non senza ricevere colpi e ferite di cui ancora porta il segno. Un senso di responsabilità finora non premiato, ma che rimane un punto fermo su cui auspichiamo di potere costruire con il Ministro De Girolamo nei prossimi mesi quel più fattivo dialogo e confronto che i bisogni di rilancio e sviluppo del settore impongono. Ettore Ianì Presidente Lega Pesca Co-Presidente Coordinamento Pesca Alleanza Cooperative Italiane
Ferrovia, ordinanza del sindaco per eliminare caduta alberi sui binari CAMPOMARINO – La società Rete Ferroviaria Italiana – Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane – ha inviato una nota come oggetto “Eliminazione fattori di rischio caduta alberi in aree limitrofe alla sede ferroviaria linea Bologna-Bari, tratto Montenero-Petacciato-Foggia”, con la quale rende noto al Comune sugli eventi naturali che hanno interessato la linea ferroviaria con interruzione del transito di convogli per la caduta di rami o alberi provenienti da terreni privati limitrofi al tracciato ferroviario. Pertanto la Rete Ferroviaria Italiana ha chiesto di disporre apposita ordinanza urgente con l’obbligo a carico dei privati confinanti con la sede ferroviaria del taglio di rami ed alberi che possano, in caso di caduta, interferire con l’infrastruttura, creando possibile pericolo per la pubblica incolumità ed interruzione di pubblico esercizio ferroviario. Il sindaco di Campomarino, Francesco Camilleri, ha firmato una propria ordinanza con la quale intima a tutti i proprietari dei terreni limitrofi alla sede ferroviaria nel territorio del Comune di Campomarino, ciascuno per la particella catastale di propria competenza; di verificare ed eliminare i fattori di pericolo per caduta alberi e pericolo di incendio e loro propagazione; di osservare scrupolosamente le distanze di sicurezza previste a norma di legge, in particolare alle distanze minime degli alberi e delle aree boschive dalla più vicina rotaia della sede ferroviaria; di ottemperare agli adempimenti entro 60 giorni dalla data di pubblicazione dell’ordinanza all’Albo Pretorio online del Comune, al fine di scongiurare situazioni di pericolo per la circolazione dei treni.
Inaugurata la mostra di documenti sul seminario LARINO - A ricordo del 450° anniversario della fondazione del Seminario (filosofico-teologico) vescovile di Larino, sorto per primo nel mondo cattolico a norma del Concilio di Trento, ieri pomeriggio è stata inaugurata una mostra documentaria, allestita nell'episcopio larinese, che comprende una serie di interessanti pezzi. L'esposizione, organizzata da Giuseppe Mammarella responsabile dell'Archivio Storico Diocesano di TermoliLarino, rimarrà a disposizione dei visitatori per tutto il 2014.
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12 gennaio 2013
Pagina redazionale singolarmente autogestita Si consiglia la lettura ad un pubblico adulto
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