12 giugno 2013

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ANNO IX - N° 11 - MERCOLEDÌ 12 GIUGNO 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Tel. e Fax 0874.698012 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

GIORNALE SATIRICO

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L’Oscar del giorno ad Angelo Percopo

L'Oscar del giorno lo assegniamo ad Angelo Percopo già direttore generale dell'Asrem del Molise. Sotto la sua gestione c'è stato un sostanziale cambio di passo rispetto al passato e il bilancio ne ha risentito, naturalmente in senso positivo. Poi le continue aggressioni verbali e non hanno portato alla sua destituzione. Eppure, fintanto che è rimasto in sella grosse disfunzioni non ne sono state registrate. Almeno non si erano mai visti pazienti adagiati per ore sulle barelle in attesa di un posto letto che si liberava.

Il Tapiro del giorno a Carmine Ruta

Il Tapiro del giorno lo diamo a Carmine Ruta commissario dell'Asrem. La rigida politica adottata sta portando già a non poche disfunzioni nel comparto sanitario regionale. Anche quanto sta avendosi al Pronto soccorso del Cardarelli di Campobasso, dove i pazienti devono attendere sulle barelle prima di potere trovare un posto letto in un reparto, è segno che i metodi ragionieristici non paghino a fronte delle urgenze e dei bisogni della gente. Non è possibile continuare a registrare casi come quelli visti al Cardarelli in questi giorni.

REGIONE

La metropolitana leggera, il progetto dimenticato A PAG. 2

SANITA’

Pazienti sulle barelle al Pronto soccorso A PAG. 2

CAMPOBASSO

Concorso vigili,il ricorso fa slittare la graduatoria? A PAG. 7


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Le cose che avrebbero dovuto far grande il Molise e non sono state

Presidente Frattura, la Metropolitana leggera serve ancora? Occorre chiarezza sulle faccende che pesano sull’erario regionale di cui una parte di responsabilità appartiene di fatto al nuovo vertice di Via Genova Tra i progetti che miravano a rendere il Molise un territorio strutturato con servizi efficienti e innovativi, va incluso la Metropolitana leggera. E’ il caso di riparlarne nel momento in cui il Molise è stato, per volontà dell’elettorato, affidato a Paolo di Laura Frattura che della Metropolitana leggera, come di altri progetti innovativi, che però - ahi lui! - non hanno avuto fortuna, è stato una parte professionale importante, prima di darsi alla politica attiva. E’ il caso di riparlarne, dunque, per conoscere il suo punto di vista odierno rispetto a quello passato, e se tuttora è dell’avviso che la Metropolitana leggera sia una infrastruttura di rilievo, destinata allo sviluppo delle aree interne, una formula d’integrazione del traffico ferroviario con quello su gomma, ovvero una infrastruttura destinata a mutare gli attuali inefficienti sistemi locali di mobilità. D’altronde, a sostegno della Metropolitana leggera, ovvero della partecipazione di Frattura nel sostenerla, c’è una cospicua dose di diretta e convinta asserzione di validità tecnica, funzionale e strutturale. Al progetto preliminare della Metropolitana leggera, per la cui redazione sono stati spesi all’incirca 800mila euro, consegnato tempo addietro ai responsabili regionali, sarebbe dovuto seguire il progetto definitivo dell’opera. Sarebbe dovuto. Perché mai non abbia avuto seguito, nessuno è stato in grado di dirlo. Il neo presidente, in ossequio alla dichiarata trasparenza delle idee e delle azioni che professa, siamo certi vorrà dare una spiegazione ai molisani dicendo loro dove e perché il progetto s’è incagliato, e se ci sono ancora margini di utilità per disincagliarlo. Non è certo marginale ricordare che la

consegna del progetto preliminare alla Regione Molise ha generato la notifica degli espropri e la pubblicazione degli atti ai fini delle eventuali osservazioni. Quindi parliamo di uno stato avanzato delle procedure a un passo dal progetto definitivo comprendente la relazione descrittiva; i resoconti geologici, geotecnici, idrogeologici, idraulici e sismici; le relazioni tecniche specialistiche; la progettazione del programma d’esercizio e delle frequenze del servizio; i rilievi plano-altimetrici; lo studio d’inserimento urbanistico; gli elaborati grafici, architettonici, strutturali e impiantistici; lo studio d’impatto ambientale; i piani di sicurezza eccetera eccetera. Per un investimento all’circa di 16 milioni di euro. Tutto ciò, ribadiamo, per mettere in relazione la stazione di Matrice con quella di Boiano; nonché le stazioni intermedie (da Matrice verso Boiano) di: Campobasso, Baranello, Vinchiaturo, Guardiaregia e Campochiaro, ammodernate e ristrutturate. Previste inoltre fermate a Ripalimosani e, nell’area urbana di Campobasso, al quartiere Cep, in Via Piave, in Via Montegrappa; a Busso, in corrispondenza dello svincolo per il Centro Ospedaliero “Cardarelli”. Fin troppo evidenti i riflessi positivi sulla celerità degli spostamenti per essere sottolineati; la decongestione del traffico su gomma, i vantaggi pratici e ambientali soprattutto per la città capoluogo (si pensi ai bisogni della popolazione studentesca e universitaria,

del personale e dell’utenza sanitari, del personale e dell’utenza dei centri industriali e commerciali; si pensi alla rivitalizzazione di stazioni ferroviarie attualmente in disarmo e a quelle di nuova realizzazione, e alle possibilità di lavoro: biglietterie, punto di ristoro e via dicendo). Matrice - Boiano: 42 chilometri da coprire con corse ravvicinate e veloci. E’ un progetto ancora valido? E se non lo è, perché? A chi sono andati gli 800mila spesi finora? Cominci Frattura, alfiere della trasparenza, a dipanare le faccende che pesano sull’erario regionale di cui una parte di responsabilità sembra appartenergli di fatto (e di diritto). Dardo

Pronto soccorso al Cardarelli allo stremo. Poche unità mentre i letti nei reparti sono tutti occupati. Una situazione esplosiva

E in ospedale malati sulle barelle CAMPOBASSO. Mentre c'è chi parla del progetto Gran Manze, per portare in basso Molise 12mila manze da allattare distruggendo le nostre piccole aziende e lasciando sul posto ogni anno 22mila tonnellate l'anno di deiezioni solide, 160mila metri cubi di quelle liquide e un bell'impianto a biomasse, al Cardarelli di Campobasso letti non disponibili e i pazienti finiscono sulle barelle prima di essere destinati nei vari reparti. In questi giorni al Pronto Soccorso di Campobasso si sta verificando quello che mai avremmo voluto vedere e che per la verità non è mai accaduto in passato. Molti pazienti in attesa di essere destinati ai vari reparti sono “appoggiati” su barelle perché i posti letto sono al completo. Solo oggi ne ho contato una trentina. Nulla può essere imputato agli operatori medici e infermieri che danno l'anima per far sì che i disagi siano ridotti al minimo. Ad essi va la nostra stima e riconoscimento per quanto fanno considerando anche che gli organici infermieristici del Pronto Soccorso sono carenti di alcune unità. Non abbiamo dubbi in merito alle motivazioni che portano a queste vergogne. Questo non è che il primo segnale di quanto ci aspetta nel prossimo futuro. Con il taglio dei posti letto, la riduzione degli organici, il mancato potenziamento dei servizi territoriali, il Pronto Soccorso campobassano si vedrà sempre più in difficoltà. Così, da una parte il letamaio e dall'altra sulle barelle. Questo non è il Molise che si immaginava e che immaginavamo.


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Basso Molise? Liquami e azoto da 12mila manze Il senatore Ruta è tornato a sottolineare la bontà del progetto per 12mila manze da svezzare che farebbe schizzare l'inquinamento alle stelle La Coldiretti chiede alla politica un dibattito aperto sul progetto

"Ma almeno si apra il confronto"

CAMPOBASSO. E così il senatore Roberto Ruta è tornato a sottolineare la bontà del progetto per il basso Molise chiamato ad ospitare qualcosa come 12.000 manze in un allevamento che prevederebbe la disponibilità di 100 ettari di terreno secondo le previsioni ma che, in verità, potrebbero esserne di più considerata la mole di nitrati prodotti da tanti animali. Il progetto "Gran Manze", una sorta di «nursery» per giovani mucche, prelevate a pochi giorni dalla nascita nelle stalle di tutt'Italia e inviate a crescere in un ambiente protetto, senza inquinanti e a basso impatto di nitrati, per farne vacche da latte da riportare nei luoghi di provenienza a un mese dal parto, è quello presentato dai parlamentari Ruta e Leva con gli assessori Facciolla e Scarabeo e che vedrebbe la firma della Granarolo. Un centro in grado di ospitare fino a 12.000 animali. Come dire: da noi scaricare in quantità industriale nitrati per, poi, destinare le manze cresciute agli allevamenti produttivi in altre parti d'Italia. Chissà se Ruta e Leva così come Facciolla e Scarabeo sanno che 200 manze producono qualcosa come 5.460 chilogrammi di Nitrati e che 12mila ne potrebbero produrre oltre 327mila. Come dire, che se l'azienda in basso Molise avrebbe disponibili 100 ettari di terreno per

ogni ettaro sarebbero scaricati 3.276 chilogrammi di nitrati per ettaro. Se è vero che la media nazionale vuole che tale concentrazione in zona vulnerabile non superi i 170 chilogrammi per ettaro o in zona non vulnerabile i 340 chilogrammi, il dato sarebbe spaventosamente terribile. E con quali prospettive? Con qualche manciata di posti di lavoro la parte del basso Molise interessata da 12mila manza da svezzare finirebbe con il diventare una vera e propria cloaca a cielo aperto. Salvo a non pensare a un impianto a Biomasse in via di realizzazione o da realizzare. Del resto è stato lo stesso senatore Roberto Ruta a dire in conferenza stampa: “Il primo effetto immediato sarà quello dell’approvvigionamento, ovvero, i produttori di fieno avranno subito un acquirente sul posto, e cosi vale per tutta la filiera, non solo, sarà possibile anche implementare la produzione di energia elettrica da biomasse con gli scarti”. Questo è il destino del basso Molise? Accogliere le manze per lo svezzamento in attesa che tornino nei loro allevamenti, vedersi sommergere dal liquame prodotto che non potendolo smaltire sui terreni finirebbe in un impianto a Biomasse. Non c'è che dire: una bella programmazione per il territorio molisano.

CAMPOBASSO. Sul progetto “Gran Manze”, ipotizzato con Granarolo, la Coldiretti Molise invia la seguente lettera aperta al Senatore Roberto Ruta: “Pregiatissimo Senatore Roberto Ruta, la Coldiretti Molise le manifesta apprezzamento per l’attenzione e l’impegno che, insieme ad autorevoli rappresentanti politico-istituzionali regionali e nazionali, sta rivolgendo alle problematiche di alcune strutture agroalimentari molisane, così come queste meritano. Ribadiamo, anche in questa occasione, la disponibilità, che ha da sempre caratterizzato l’azione sindacale di Coldiretti, a interloquire e collaborare, a tutti i livelli politico-istituzionali, per la individuazione ed attuazione di soluzioni utili agli interessi del mondo rurale, dei cittadini e del territorio, mettendo a disposizione il proprio bagaglio di esperienze, di professionalità, di competenze e la propria “cultura di impresa”, cosciente delle responsabilità che le derivano dall’essere l’Organizzazione Professionale che in Molise, come in Italia, associa oltre il 70% delle imprese agricole. E’ con pieno spirito collaborativo e propositivo che ci troviamo a dover constatare che, nell’encomiabile sforzo di trovare soluzioni idonee alle complesse situazioni della filiera avicola bojanese, dello zuccherificio, e delle altre problematiche di forte cogenza, non vengano coinvolte adeguatamente le imprese agricole, non dialogando in modo sistematico, nei tavoli specifici, con chi istituzionalmente e qualificatamente in termini di rappresentanza e di spessore organizzativo le rappresenta. Purtroppo, negli ultimi anni ci siamo trovati, più volte, a dover evidenziare come politiche agroindustriali, realizzate da management più propensi ad architetture finanziare, rispetto ad una “cultura di impresa”, attenta alle aspettative dei consumatori ed alle dinamiche di mercato, che vede nella qualità del prodotto finale e nella sua stretta identificazione con il territorio e con l’impresa agricola i veri punti di forza, finiscono per creare grossi scompensi all’interno delle delicate filiere agroalimentari. E’ anche in virtù di tali esperienze passate che ci rivolgiamo a lei con stupore, conoscendo la sua grande propensione al dialogo con le forze sociali, dopo aver appreso solo a mezzo stampa di un progetto “Gran Manze”, concertato con Granarolo, che ipotizza la realizzazione, in Molise, di un centro di allevamento capace di ospitare 12.000 vitelle da portare all’età adulta ed inserire negli allevamenti italiani per aumentare la produzione di latte nelle stalle ed ampliare la commercializzazione di latte dell’ industria bolognese. Naturalmente, come Coldiretti Molise, non abbiamo alcuna preclusione preconcetta nei confronti di idee e progetti industriali, che anzi siamo disposti sempre ad esaminare e valutare con estrema attenzione ed interesse, per cui, se lei avrà la sensibilità di volerci fornire maggiori dettagli sulla proposta in cantiere, avremo cura ed impegno nel metterle a disposizione il punto di vista delle imprese agricole. Riteniamo opportuno sottolineare che insediamenti agroindustriali di grandi dimensioni vanno progettati e realizzati anche in considerazione dell’impatto che essi hanno nei confronti delle miriadi di aziende agricole ed agroalimentari che già operano, e della loro sostenibilità ambientale. In proposito, a solo valore di esempio, nell’idea proposta andrebbe valutata e risolta la problematica di come immettere in produzione di latte le manze senza creare pericolosi sconvolgimenti di mercato per le attuali aziende zootecniche già produttrici di latte, a cui l’attuale “regime di quote latte”, all’interno dei limiti fissati, garantisce anche stabilità di sistema. Così come occorre opportunamente affrontare e programmare l’adeguato smaltimento dei reflui zootecnici, senza che creino scompensi ambientali. Naturalmente su questi e tanti altri delicati aspetti dell’idea progettuale da lei proposta, Coldiretti ha competenze ed esperienze tecniche specifiche, che volentieri è disponibile a mettere a disposizione e che, conoscendo la sensibilità e la propensione al dialogo sociale ed istituzionale, suo e degli altri rappresentanti delle Istituzioni Regionali e Nazionali, auspichiamo che verranno adeguatamente considerate".


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12 giugno 2013

Ferrovie, manca la prospettiva Anche nell'ultimo incontro con Trenitalia, nessun progetto per il futuro di Giuseppe Di Iorio CAMPOBASSO. Il disegno strategico di un rilancio della mobilità integrata che poggi sulle ferrovie è l’orizzonte più moderno e impegnativo sul quale occorre agire. Siamo ad un versante cruciale della storia sociale ed economica del Paese; è l’ultima occasione per procedere, a tappe forzate, sulla via della modernizzazione dei sistemi a rete, quello dei trasporti in primis perché è il più fragile. Il Molise non può e non deve essere assente da questa partita. Gli indicatori nazionali e, soprattutto, quelli europei confermano le scelte verso il trasporto ferroviario. Mentre da noi si parla solo di tagli, a partire dalla Carpinone-Sulmona ma lo sguardo è già proteso su quella tra Campobasso e Termoli, bisogna avere il coraggio di dimostrare che l'attraversamento del Molise è fondamentale per lo sviluppo delle direttrici di marcia per le merci. Che è fondamentale perchè il territorio è stabilmente inserito nel progetto Adriamed e, dunque, il porto di Termoli è proprio in faccia all'altra sponda dell'Adriatico. E' fondamentale perchè il tratto più corto e veloce dal Tirreno all'Adriatico. L’alta velocità è un successo italiano raggiunto dopo decenni di ritardi, non un fiore all’occhiello bensì la spina dorsale moderna del sistema ferroviario sulla quale, tra l’altro si misurerà la concorrenza. Oggi la frontiera è quella dell’affermazione di un ruolo nuovo e decisivo delle ferrovie locali come cerniera della mobilità su terra, in particolare organizzando la logistica. E il Molise ha tutte le carte in regola per esserci. Occorre puntare sul trasporto delle merci per ferrovia; si interpretano e si valorizzano così l’indicazione e i piani di sviluppo dell’Unione Europea, sempre più orientati verso il rafforzamento delle reti ferroviarie in forza di un’ecosostenibilità dei traffici e di un livello dei servizi collettivi più utile ai territori, soprattutto nelle aree ad elevata concentrazione e antropizzazione. E' questa la sfida che non si può perdere per l'ennesima volta pena la scomparsa della rete ferroviaria molisana. E' una sfida che può essere giocata, carte alla mano, con argomenti e fatti concreti che vengono dalla storia e guardano al domani. E' una delle pochissime speranze alle quali ci si può ancora aggrappare per non perdere, e non solo per dire, il treno del futuro.

La Uiltucs denuncia il provvedimento con il quale si mettono alla porta una decina di metronotte. "Famiglie sul lastrico"

"La Giunta regionale se ne infischia"

CAMPOBASSO. La UILTUCS Molise, nella persona del Segretario Generale Pasquale Guarracino, a distanza di qualche giorno dalla segnalazione e pur avendo molto apprezzato il tempestivo intervento del Presidente del Consiglio Regionale, Vincenzo Niro – che ha provveduto a convocare per il prossimo 18 giugno la Conferenza dei capigruppo per incontrare gli interessati – si aspettava un atteggiamento ben diverso da parte della Giunta Regionale, che ha approvato all'unanimità La delibera n. 224 del 25 maggio 2013, con la quale il Governo regionale, del tutto inaspettata-

mente, unilateralmente e senza consultare la parti sociali, sopprime il servizio di vigilanza armata presso molti uffici regionali e ne riduce le ore presso le sedi di Isernia. A fronte dell'allarme lanciato dalla UILTuCS Molise, infatti, ci si aspettava che, o gli Affari Generali della Regione (la cui delega è affidata al Presidente Frattura), o uno qualunque dei membri della Giunta Regionale che ha emanato il provvedimento in questione, decidessero di incontrare il sindacato ed i lavoratori loro malgrado coinvolti, per operare una valutazione oggettiva su una scelta – quella della giunta appunto –

assolutamente unilaterale e non condivisa. Nulla di tutto ciò è successo e la Giunta Regionale si è trincerata dietro un silenzio assordante, evitando ogni spiegazione circa il futuro di tutti quei lavoratori del settore della vigilanza armata a rischio occupazionale e delle loro famiglie. Ad ogni modo, il prossimo 18 giugno, sin dalle ore 09.00, la UILTuCS Molise ed i lavoratori della vigilanza armata saranno in presidio dinanzi al Consiglio Regionale, ad urlare a gran voce la loro opposizione per la violazione del diritto al lavoro messa in essere proprio da chi il lavoro deve tutelarlo.


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5 12 giugno 2013

Si continua a preferire il terreno dello scontro dialettico e delle accuse al passato invece di pensare a costruire un nuovo percorso

Sanità, manca il coraggio di agire CAMPOBASSO. Quali le prospettive del Sistema sanitario regionale? Come andare a costruire un percorso nuovo alla luce della confusione dei tagli del governo e del Piano di rientro? Chi si occupa di cambiamento dal punto di vista teorico, così come il manager chiamato concretamente a gestire il cambiamento, sa quanto possa essere importante trovarsi di fronte ad un momento di crisi significativa. Perché dalla consapevolezza dell’esistenza di una crisi, dei rischi connessi, delle possibili conseguenze e dell’urgenza di dover affrontare alcuni nodi decisionali ed operativi, emerge la predisposizione a cambiare. Tecnicamente si identifica questo aspetto con il fatto che sistemi, organizzazioni ed individui tendono ad essere problematistic searcher, cioè si attivano per cambiare quando percepiscono un fenomeno come un problema degno di essere affrontato e di portata tale da richiedere un mutamento di prassi, consuetudini, regole vigenti. Bisogna partire dalla presa visione del problema nella sua intierezza per poter ripartire a costruire un'ossatura nuova del sistema. Indubbiamente i Piani di rientro potevano rappresentare un’occasione per rendere più incisiva la percezione collettiva dell’importanza di cambiare, nella politica, nella dirigenza, nei professionisti, nella cittadinanza, a tutti i livelli e latitudini del sistema sanitario regionale.

Un’occasione per ridefinire una visione di sistema, un’ambizione collettiva attorno a cui aggregare motivazione, senso di appartenenza, identità con il sistema. Per fare ciò occorreva usare il Piano di rientro non solo come documento tecnico per identificare colpevoli, capri espiatori e spazi di razionalizzazione (e razionamento), ma soprattutto come strumento di valorizzazione delle potenzialità, di prefigurazione di scenari a cui tendere. Da noi, invece, la politica ha preferito il terreno dello scontro, delle ripicche, delle accuse e delle denunce. Dimenticando il suo ruolo di proposta e di programma. Girando il ragionamento all’inverso: occorreva cambiare non per risolvere tanti problemi, pur veri, ma soprattutto per ambire a costruire un servizio regionale sanitario moderno, efficiente, innovativo. Può sembrare una questione di lana caprina, ma non lo è se consideriamo quanto sia importante nella motivazione delle persone la comprensione e la condivisione della ragione per cui vale la pena lavorare, impegnarsi al di là dei propri interessi individuali e di gruppo. Era poi anche l’occasione per delineare alcune grandi strategie direzionali di medio-lungo periodo quali scheletro della visione futura del Servizio regionale. Il canovaccio di fondo, invece, è rimasto quello dell’approccio razionaleburocratico al cambiamento, fatto da un pensiero normativo scollegato dalla di-

retta valutazione della azionabilità dei cambiamenti prefigurati, almeno stante le non mutate condizioni di scarsa coesione politica e capacità gestionale del sistema. Il Piano di rientro, così, ha finito con il prefigurare spesso interventi occasionali, talvolta virtuali perché costruiti su informazioni formali e non sostanziali (si pensi alla questione dei posti letto), anacronistico in alcuni aspetti (ad esempio la dotazione dei PL fissa o per spe-

cialità quale senso ha nell’epoca degli ospedali pensati per intensità di cura ed assistenza?). Si poteva fare meglio? Viene facile dire di sì. E allora oggi la politica abbia un sussulto, parta dalla costruzione di un Piano di rientro con più 'personalità' rispetto allo stesso schema richiesto dalla burocrazia delle relazioni interistituzionali. Si arrivi ad un suo più estensivo nel sistema per attivare a tutti i livelli la consapevolezza della necessità a cambiare.

Mentre crescono le preoccupazioni per le aziende molisane, si continua ad autorizzare le prestazioni in territori contermini

Riabilitazione, fuori regione costi maggiori

CAMPOBASSO. Per le stesse cure di riabilitazione il servizio sanitario paga 208 euro in Abruzzo, 109 euro in Molise - E, ovviamente, si continua ad andare in Abruzzo.. E allora curarsi in una regione anziché in un’altra fa la differenza. Specie se si tratta ad esempio di ricoveri. In data 11 aprile 2013 la Casa di Cura Abano Terme-Polispecialistica e Termale Spa emette una fattura alla Asrem-distretto di

Larino. Si tratta di una fattura per prestazioni erogate a cittadini molisani in una delle strutture di cui dispone la Casa di Cura di Abano terme, segnatamente la casa di cura Villa dei Pini in Provincia di Chieti. L’importo è di complessivi 3329,28 euro. Quello che interessa non è tanto l’importo complessivo ma il costo della singola prestazione, che è di euro 208,08. Si tratta di 16 prestazioni riabilitative. Si tratta quindi di prestazioni sanitarie disponibili anche in Molise, dove il servizio sanitario locale ha convenzionato diversi operatori per lo svolgimento di queste terapie, oltre a poterlo erogare nelle proprie strutture. Il punto centrale è il prezzo di listino di queste terapie. Da una nostra ricognizione la stessa prestazione erogata in Abruzzo a pazienti molisani viene erogata da strutture molisane al costo unitario di 100 euro. Ossia meno della metà. Non solo. La Regione Molise dovrà riconoscere alla Regione Abruzzo subito il 100% dell’importo fatturato, mentre nel Molise, viste le vicissitudini di deficit in cui la Regione è impelagata, agli operatori viene riconosciuto subito solo l’80% della somma. Perché allora si decide di indirizzare queste prestazioni in altre regioni, con costi maggiori? Perché non si chiede, almeno, alle strutture convenzionate extra regionali di concedere lo stesso prezzo di quelle regionali, visto che a pagare è la Regione Molise? La decisione di autorizzare cure extra regionali, in base ad un provvedimento del Direttore generale Asrem del 2010, è stato demandato al Direttore del distretto sanitario di competenza, in questo caso quello di Larino. E da un riepilogo del dirigente del distretto di Termoli relativo ai primi tre mesi del 2013 il centro di alta intensità assistenziale Villa dei Pini ha erogato a pazienti molisani, della sola zona del basso Molise cure per prestazioni di riabilitazione per complessivi 29.800 euro. Che se si fossero svolte in Molise sarebbero costate ai contribuenti regionali solo 15.600 euro.


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Campobasso

12 giugno 2013

Un Consuntivo consociativo Al Comune il bilancio votato dalla sola maggioranza mentre l'opposizione arriva in ritardo a cose già fatte. Uno strano scherzo del destino CAMPOBASSO. Conto consuntivo al Comune di Campobasso. Fino all'ultimo istante si è stati sulla graticola per conoscere l'esito del voto e se la maggioranza che sorregge il sindaco Di Bartolomeo l'avesse votato evitando il commissariamento dell'ente. Guarda caso, il Consuntivo è passato in dieci minuti. Solo dieci minuti per la ritardata presenza in aula dell'opposizione. Un caso? e' difficile dirlo. Quanto accaduto, però, sta a significare il decadimento politico del consiglio comunale di Campobasso. Con una maggioranza che non è più tale da tempo e che non riesce ad offrire più una linea di indirizzo e di programma. Un'opposizione che, purtroppo, risente del passato e di amministratori che hanno militato nelle fila di Massa e Di Fabio nelle precedenti esperienze amministrative. Come dire, quel bilancio è frutto anche delle scelte fatte in passato. E, dunque, era meglio non insistere più di tanto. E così è stato. La confusione dei ruoli, però, non giova al cittadino che non riesce più a districarsi da una matassa che va ingarbugliandosi sempre più. Al Comune di Campobasso, poi, non si sa più dove finiscono i problemi creati dalle precedenti Giunte e dove iniziano quelli determinati dalla nuova amministrazione. E quanto accaduto nel corso dell'ultimo Consiglio comunale ne

Domenica al via la quarta edizione del motoraduno a Campobasso.

Sulla moto per conoscere i Sanniti

è solo la testimonianza. Il Consuntivo in termini economici è anche il consuntivo politico degli ultimi 15 anni di amministrazioni che si sono susseguite senza soluzione di continuità.

CAMPOBASSO. Presso l’Assessorato alle Politiche Sociali, il Vicepresidente della Giunta Regionale, Michele Petraroia, ha incontrato le Associazioni animaliste presenti sul territorio regionale. Hanno partecipato alla riunione, oltre all'Assessore, Gabriella Guacci, Direttore d’Area Terza, Mauro Di Muzio, Dirigente del Servizio Prevenzione, Veterinaria e Sicurezza Alimentare della Regione Molise, Claudio di Ludovico, Dirigente responsabile Dipartimento Veterinario per l'ASREM, il Vicesindaco del Comune di Campobasso, Cimino Giuseppe, il Coordinatore dell’Ambito Territoriale di Zona di Campobasso Dott. Vincenzo De Marco, l'E.N.P.A., la "Casa di Snoopy", il Dott. Nicola Rossi, dell’ASREM di Campobasso, l’A.I.D.A&A., l’Associazione Cinofila Molisana, l’E.M.P.A., in rappresentanza delle Associazioni animaliste e il CONGEAV, Corpo Nazionale Guardie Ecologiche Ambientali Volontarie. Il Vicepresidente Petra-

Al momento è stato scongiurato il commissario e tutti potranno continuare nei loro ruoli almeno per le prossime settimane in attesa del bilancio di previsione.

CAMPOBASSO. Si è giunti alla IV edizione del Motoraduno “Sulle Tracce dei Sanniti”, organizzato dal Motoclub Nazionale Ting’avert e dal Moto Club molisano Jamm’bell. Ogni anno le aspettative riposte in questa manifestazione da parte di centinaia di biker provenienti da ogni parte d’Italia, sono sempre maggiori. Questa edizione, per la prima volta arriverà, domenica 16 giugno alle 12:00, in pieno centro a Campobasso in Corso Vittorio Emanuele II. Una tre giorni all’insegna del divertimento, della buona tavola e di giri tra gli incantevoli paesaggi del nostro Molise. Alle passate edizioni hanno partecipato oltre 200 equipaggi provenienti da ogni parte d’Italia che sono rimasti entusiasti del nostro Molise. Gli organizzatori legano molto la passione per le due ruote alla promozione del territorio. Certo, vuole essere anche un momento di sensibilizzazione per le varie amministrazioni pubbliche a voler sistemare le nostre strade interne, potrebbero essere il volano per un tipo di turismo, quello delle due ruote, che porterebbe ossigeno all’economia del settore della ristorazione, ricettivo e dell’agro alimentare di nicchia presenti in Regione.

Randagismo, si apre uno spiraglio In Regione tavolo di confronto sulle problematiche animaliste roia, dopo aver espresso il proprio apprezzamento per l’attività svolta dalla struttura regionale con particolare riferimento all’attenta istruttoria del Piano Triennale per la Prevenzione al randagismo, ha aperto la riunione testimoniando alle Associazioni la vicinanza dell’amministrazione regionale per una maggiore sensibilizzazione nei confronti dell’abbandono degli animali e del randagismo nonché l’impegno a far sì che vengano riattivati ed implementati tutti gli strumenti, di cui la Regione dispone, atti a tutelare la sicurezza dei cittadini e il benessere animale. In particolare, dall’incontro è emersa la necessità di individuare un modus operandi che garantisca una

maggiore cooperazione tra le strutture che, a vario titolo, si occupano di prevenire e contrastare l'abbandono degli animali, ma anche una fattiva collaborazione con l’Assessorato alle Politiche per la Salute, l’ASREM, i comuni ed i Distretti Sanitari, per programmare interventi di sanità pubblica veterinaria finalizzati alla prevenzione delle malattie che si trasmettono dal cane all'uomo e piani di sterilizzazione diffusa. Le Associazioni animaliste hanno posto all’attenzione dei presenti come troppo spesso esse, nel fronteggiare le emergenze, siano costrette a sostituirsi alle istituzioni e che dunque sia prioritario ripristinare i giusti equilibri.


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Campobasso

12 giugno 2013

Il Tar Molise chiamato a pronunziarsi sull’ultimo concorso per vigili urbani tenuto a Campobasso

Timore e preoccupazione per i cinque vincitori e per i membri della commissione giudicatrice I giudici amministrativi hanno chiesto l’acquisizione di tutti gli atti preordinati, consequenziali o connessi al concorso. La seduta di merito è stata fissata l’undici luglio prossimo Colpo di scena all’interno del Corpo dei vigili urbani di Campobasso qualora il Tar, nella seduta di merito fissata per l’11 luglio prossimo, dovesse dar ragione ad Angelo Primiani che ha presentato ricorso contro il Comune di Campobasso, nella persona del sindaco Di Bartolomeo, e nei confronti di Michela Ziccardi, Simone Cretella, Carmen Galuppo, Antonella Palladino e Angelo Santoro, vincitori dell’ultimo concorso pubblico per titoli ed esami, per la copertura di 5 posti di vigile urbano. Il ricorrente ha chiesto l’annullamento della determinazione numero 2468 del 20 dicembre 2011, con cui è stata approvata la graduatoria di merito del concorso; l’annullamento della nota del 14 febbraio 2012 con la quale il Comune ha confermato l'attribuzione dei punteggi per i titoli dichiarati; l’annullamento del verbale della commissione giudicatrice del concorso del 16 dicembre 2011 contenente i criteri di predeterminazione dei titoli ai sensi dell'articolo 7- lettera C - del bando di concorso, e della conseguente attribuzione degli stessi ai candidati idonei, nonché l’annullamento di tutti gli atti preordinati, consequenziali o connessi. Frattanto il Tar Molise ha ordinato all’Amministrazione di Palazzo san Giorgio di presentare entro 15 giorno ( in triplice copia ) la documentazione sopra elencata. Il Tribunale amministrativo, prima di entrare nel merito, vuole avere sottomano tutto ciò che ha riguardato la preparazione, la gestione e la conclusione del concorso e il lavoro della commissione giudicatrice che, mai come in questa occasione, aveva davanti a sé il peso di una “missione” particolarmente delicata che, dicono, sia stata svolta con puntigliosa applicazione, giusto per evitare che si aprissero spazi a possibili ricorsi e contestazioni. Evidentemente, l’applicazione dei commissari non è stata sufficiente a tenere lontano il “casus belli” per cui, come diciamo, uno dei concorrenti cui non è toccato di vincere, ha ritenuto di ricorrere al giudizio del Tar e il Tribunale, a sua volta, ha ritenuto di procedere acquisendo l’intera documentazione relativa alle varie fasi del concorso. Diciamolo, storia poco piacevole sulla quale, però, c’è

da riflettere. Cinque posti di vigili urbani messi a concorso dalla pubblica amministrazione dopo anni di totale blackout hanno mosso l’interesse e la speranza di migliaia di giovani. Interesse e speranza prolungate nel tempo, cosa che non ha aiutato a creare un clima favorevole intorno al concorso. Dal momento del bando (2006) alla fase d’esame (2011) molte speranze si sono spente da sole, il che ha provocato una prima scrematura naturale del numero dei concorrenti (1.600). Altra scrematura s’è avuta con la fase di ammissione, ed altra ancora a conclusione delle prove scritte, per cui in dirittura d’arrivo s’è presentato un centinaio di concorrenti. Tutti comprensibilmente tesi e impegnati a superare l’ostacolo e a darsi un avvenire in una situazione di crisi e di enormi difficoltà nel trovare un lavoro. Tensioni, lo ricordiamo, si sono avute anche durante lo svolgimento delle prove scritte. Dimostrazione di un clima in cui i sospetti, le preoccupazioni, il nervosismo hanno spesso rotto gli argini della serenità. Un sospetto ha raggiunto il Tar, ed è in attesa di giudizio. Il sindaco, i cinque vincitori e i membri della commissione si dicono tranquilli. Il ricorrente spera nel Tar e in qualcosa che lo rassereni. Non esclusa la possibilità che la graduatoria (ancora aperta) del concorso venga fatta scorrere, e lui venga assunto. Dardo

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Il futuro economico nei numeri Campobasso. Innovazione, cultura, capitale umano, turismo, agricoltura, artigianato sono solo alcune delle tematiche che quest’anno saranno approfondite durante la “Giornata dell’Economia 2013”. L’incontro, organizzato dalla Camera di Commercio di Campobasso e promosso da Unioncamere si terrà venerdì 14 giugno alle ore 11.00 , nella Sala Falcione dell’Ente camerale. “La Giornata dell’Economia” è un evento nazionale finalizzato a presentare le evoluzioni e l’andamento dello scenario economico locale, attraverso l’analisi delle principali variabili di tipo congiunturale e strutturale e che pone al centro dell’attenzione il ruolo dei giovani nelle imprese e nell’economia. “Come è noto, la Camera di Commercio di Campobasso, con il tradizionale appuntamento,- afferma Amodio De Angelis Presidente dell’Ente camerale- offre un’occasione di confronto per il sistema territoriale, per gli esponenti delle Istituzioni e per i rappresentanti delle categorie economiche, su temi di grande attualità e di stringente interesse, quali l’economia locale, lo sviluppo del territorio, le sfide della crescita. Un appuntamento, quindi, ricco di argomenti e di spunti interessanti per parlare di economia e di giovani dove emergeranno elementi preziosi per definire gli interventi da attivare per contribuire al rilancio del nostro sistema territoriale.” All’evento, a cui prenderà parte anche il Presidente della Giunta regionale del Molise, arch. Paolo di Laura Frattura, sono invitati a partecipare esponenti delle Istituzioni, rappresentanti del sistema economico e tutti i soggetti che ritengano di offrire un contributo costruttivo alla discussione.

Città vuota

Colpa del cambiamento dei tempi, del commercio che soffre, dei soldi che finiscono troppo presto e non bastano mai: Campobasso ha cambiato totalmente faccia. Sembra diventata all’improvviso un paeseoto di pensionati, freddo e senza sorriso. Se all’improvviso dovesse tornare un suo figlio da lontano neppure la riconoscerebbe, la nostra città. Che per decenni ci siamo beati di chiamarla “città giardino”, mentre oggi è una città dominata dal cattivo gusto, dalle carte che svolazzano, dalle buste di plastica che volano come aquiloni, dai marciapiedi sdentati e dalle strade piene di fossi. A dare una scossa improvvisa alla strana quiete ci hanno pensato ieri mattina centinaia di ragazzi che hanno festeggiato a modo loro l’ultimo giorno di

ORARI

Venerdì l'11^ Edizione della Giornata dell’Economia alla Camera di Commercio di Campobasso

CAMPOBASSO-NAPOLI

scuola. Come si usa fare ormai da qualche anno i giovanotti e le signorinelle non si sono risparmiati in scherzetti e gavettoni. C’era un discreto caldo e i bagni sono stati persino graditi. Forse un po’ meno i lanci di manciate di farina che si sono impastate all’acqua, per sporcare capelli e vestiti. Quando la scuola finisce e iniziano le vacanze è sempre festa, ma sotto sotto molti giovani oggi saranno forse un po’ tristi. Perché la scuola è un luogo dove la vita è gaia, malgrado gli spigoli vivi delle interrogazioni, dei compiti in classe, del rischio di un impreparato. Questa mattina, comunque sia, Campobasso si ripresenterà moscia e afflitta. I ragazzi dormiranno fino a tardi e inizieranno a modificare il ritmo della loro vita. Preferendo allungare la notte.

CAMPOBASSO-TERMOLI-PESCARA



ANNO IX - N° 11 - MERCOLEDÌ 12 GIUGNO 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA

ISERNIA L’Oscar del giorno a Florindo Di Lucente

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Florindo Di Lucente, assessore alla Provincia di Isernia. Ha avuto il merito, in una lunga lettera, di sottolineare come la politica sia altro rispetto alla corsa per la solita poltrona da assessore. Proprio nel mentre si parla di revisione della Giunta, si è aperto il solito balletto. Occorre che la politica torni a svolgere il proprio ruolo di programmazione e progettazione e la smetta con l'autoreferenzialità e con il pensiero fisso rivolto solo ed esclusivamente ai posti di potere. Così non si va da nessuna parte.

Il Tapiro del giorno a Marco Amendola

Il Tapiro del giorno lo diamo a Marco Amendola segretario provinciale del Pd nonchè consigliere comunale di Isernia. Proprio mentre Brasiello tenta di formare la sua Giunta, è proprio il Partito democratico a chiedere tre posti nell'esecutivo. Praticamente come già fatto in Giunta regionale e per correggere il tiro occorrerà pensare al quinto assessore. Una gran confusione e una brama di potere che non conosce ostacoli sta caratterizzando questa fase di governo del Pd proprio mentre gli elettori erano in attesa di ben altro.

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Isernia

12 giugno 2013

“Basta con la logica della poltrona” L'assessore Florindo Di Lucente interviene sulla questione della Giunta provinciale ISERNIA. In merito alla questione del rimpasto in Giunta alla Provincia di Isernia, registriamo l'intervento dell'assessore Florindo Di Lucente. "Leggo sui giornali che il problema della Provincia sarebbe quello di ridefinire gli equilibri politici e soddisfare le richieste di alcuni consiglieri di essere nominati in giunta, per cui da tempo vengo indicato come la persona da rimuovere dalla carica di assessore. Ebbene, ho deciso di dire la mia, per una serie di ragioni che ritengo tutte assolutamente spendibili, comprese quelle politiche, visto che politiche sarebbero le ragioni addotte alla mia paventata rimozione. Intanto affermo una linea di principio, cioè che la revoca di uno o più assessori sia un fatto estremamente grave, in quanto ad essere nominati in giunta sono stati i consiglieri più votati delle rispettive liste. La loro revoca, quindi, sarebbe giustificabile solo dal mancato rendimento nell’esercizio delle proprie deleghe o dall’assunzione di posizioni politiche in contrasto con l’Amministrazione. Se quindi da una parte capisco che il Presidente è sottoposto a notevoli pressioni da parte di alcuni consiglieri e gruppi politici, credo anche che il Presidente stesso dovrebbe ponderare altri aspetti e far prevalere il suo ruolo di garante del mandato di rappresentanza affidato dagli elettori a quanti, come me, hanno contribuito significativamente alla sua stessa elezione. La questione andrebbe inoltre affrontata secondo una prospettiva politica più ampia di quella dell’Amministrazione Provinciale, perché va necessariamente inquadrata nell’ambito dei contenuti, delle strategie e dei metodi che il centrodestra intende adottare per risolvere la crisi di consenso che ha investito la coalizione alle elezioni regionali e comunali di Isernia. Credo infatti che la coalizione possa riacquistare credibilità unicamente ripartendo dalla riaffermazione di un’etica politica, dalla pratica di una buona amministrazione, dalla coerenza, dall’affidabilità e dall’autorevolezza della propria classe dirigente. Da quest’ultima mi aspetterei una maggiore considerazione, anche in virtù del mio impegno come candidato nel centrodestra alle scorse regionali, in una campagna elettorale lealmente condotta a fianco del

Florindo Di Lucente

Presidente Iorio, al quale ho portato un contributo di oltre 1200 voti. Ma le ragioni che rivendico non sono solo politiche, perché quelle che tengo di più ad affermare sono legate al lavoro assiduo, onesto e trasparente con cui ho sempre onorato gli impegni assunti con gli elettori, anche in questa Amministrazione Provinciale, per la quale ho messo a disposizione la mia esperienza amministrativa, maturata in 14 anni di attività, e ho profuso tutto il mio impegno e la mia dedizione nella gestione delle deleghe che mi sono state affidate, operando con passione e senso di responsabilità, al di là di logiche di campanile o di collegio elettorale. Sono tante le azioni positive e i risultati conseguiti che orgogliosamente rivendico come frutto del mio impegno: la risoluzione del problema dei cantonieri stagionali, la messa a sistema delle attività turistiche, l’enorme ricaduta economica generata sugli operatori dagli incentivi al turismo per gruppi, il coordinamento degli enti e delle associazioni che organizzano manifestazioni culturali, l’adozione di un metodo di misurazione degli effetti generati dagli investimenti pubblici, l’individuazione di criteri, approvati e adottati dalla Regione, per la ripartizione dei fondi destinati alle manifestazioni culturali e turistiche, il reperimento di risorse esterne per attuare

Per Sant’Antonio il cavallo devoto La manifestazione giunta alla VII edizione domani a Isernia ISERNIA. Anche quest’anno l’associazione Tikanè Assiem, dopo lo strepitoso successo dello scorso anno, ripropone il Concorso Cavallo Devoto, giunto alla settima edizione. L’evento, in programma giovedì 13 giugno, in concomitanza con la festa di Sant’Antonio da Padova, va a riscoprire una tradizione isernina che affonda le proprie radici nel miracolo della mula, il miracolo che lega il Santo alla civiltà contadina. La tradizione - che voleva, a seguito della processione, cavalli addobbati con fiocchi, fiori, pizzi, merletti e una foto di Sant’Antonio sul dorso - è stata riscoperta sette anni fa dapprima dall’etnia Rom e poi dall’associazione multietnica Tikanè Assiem. Quest’ultima, nata nell’aprile 2007 e, qualche mese fa, protagonista di una puntata di Crash, il settimanale di RaiStoria dedicato ai temi dell’immigrazione, dell’integrazione e delle problematiche e opportunità della società multirazziale, si è posta come obiettivo proprio quello di ridare vigore alle tradizioni folcloristiche della città di Isernia e della locale etnia Rom al fine di instaurare un dialogo nuovo. Come per la passata edizione, al corteo - che prenderà il via alle 18.00 da piazza Volta, all’inizio di Corso Marcelli – parteci-

peranno, oltre ai cavalli bardati degli organizzatori, anche quelli delle diverse associazioni equestri della provincia pentra che hanno inteso condividere l’evento. Vale la pena ricordare che nell’edizione 2012 ad aggiudicarsi il primo premio del concorso intitolato a Eduard Visco fu il cavallo dell’Associazione della Madonna di Loreto di Capracotta. “Il Concorso – spiegano Giovanni Viespoli e Costantino Sarachella, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’Associazione - oltre a premiare i migliori 5 cavalli bardati, premierà i 3 migliori vestiti tradizionali dei portatori e le 5 migliori “chiesiole”, i tradizionali altarini devozionali allestiti dagli isernini negli angoli del centro storico”. Anche per l’edizione numero sette, l’iniziativa ha ottenuto il sostegno dell’assessorato al Turismo della Provincia di Isernia. “Le ragioni che muovono questo Assessorato a fornire il proprio sostegno all’iniziativa, seppur con un budget ridotto all’osso, sono sempre le stesse – ha sottolineato l’assessore provinciale al Turismo, Florindo Di Lucente -, essa punta alla riscoperta e alla valorizzazione delle tradizioni culturali-religiose della città di Isernia e dell’intera pro-

vincia e, al tempo stesso, rappresenta una di quelle manifestazioni spendibili turisticamente sia sul piano della domanda di turismo culturale che di quella del turismo religioso. Inoltre, il successo dello scorso anno, con l’allargamento dell’evento anche ad altre associazioni equestri, è stato un modo per testare, qualora ce ne fosse ancora bisogno, l’efficacia del Coordinamento degli enti che organizzano manifestazioni turisticamente rilevanti. Mi spiace soltanto – ha chiosato Di Lucente – che le risorse a disposizione si sono fatte sempre più esigue e non ci consentono di promuovere a dovere questo tipo di manifestazioni che meriterebbero ancor più sostegno per fungere da vero motore della nostra economia locale. Come Amministrazione, data la scarsità delle risorse a disposizione, abbiamo il dovere di ponderare con estrema attenzione, ancor più di quanto fatto finora, gli eventi beneficiari delle stesse, ma sono certo che seguendo i criteri di valutazioni adottati lo scorso anno nella ripartizione dei contributi turistico-culturali, criteri che hanno come punto cardine quello di premiare le manifestazioni di reale interesse turistico, non potremo sbagliarci”.

progetti come la Vetrina dei prodotti tipici nel centro storico di Isernia, il Museo del Costume, il progetto “Iserniainsieme”. È questo il contributo che ho dato all’Amministrazione Provinciale e siccome sono convinto che la buona politica che oggi i cittadini invocano non sia altro che questo modello virtuoso di gestione della cosa pubblica, una politica del fare che produca dei risultati concreti, sono queste le cose per le quali vorrei essere giudicato. Molti di questi progetti hanno bisogno di altro lavoro per essere portati a compimento e per non inficiare il lungo, paziente e tenace lavoro svolto, vanificando gli sforzi fin qui sostenuti; è un lavoro non facile per le accresciute difficoltà di un Ente che versa in condizioni gravi, oberato com’è di problemi: la continua minaccia di chiusura, i severi tagli alle risorse che mettono a rischio i servizi e gli stessi stipendi del personale, il blocco degli impegni di spesa che paralizza l’azione amministrativa, l’assoluta urgenza di procedere all’approvazione del bilancio di previsione per avere contezza di una situazione che rischia di determinare il collasso dell’Ente e dei territori amministrati. Mai come in questo momento è quindi necessario un richiamo al senso di responsabilità degli amministratori, assessori o consiglieri che siano, per affrontare i problemi con determinazione e coesione. Se invece a prevalere sarà un’altra logica, quella delle poltrone, dichiaro la mia totale estraneità rispetto a una politica fatta di mere spartizioni e rivendico con orgoglio una dignità politica diversa. Al Presidente Mazzuto dico allora: se proprio lo devi fare, fallo presto e toglimi da questa incertezza che m’impedisce di tornare a lavorare con serenità e che mortifica oltremodo la mia dignità di uomo e di politico. Se invece di equivoco si tratta, allora è opportuno chiarirlo subito e tornare a lavorare con rinnovato entusiasmo per il bene della nostra provincia. La mia non vuole essere, quindi, la difesa di una posizione personale, ma di quell’etica della politica di cui, a parole, siamo tutti strenui difensori e paladini. Poi, come sempre, saranno gli elettori a decretare il giudizio finale su ciò che avremo saputo costruire o distruggere".

L'accordo con il marchio potrebbe rappresentare una svolta.

L’Ittierre guarda a Thierry Mugler ISERNIA. Per ora si tratta solo di indiscrezioni. Rumors secondo i quali l’Ittierre di Antonio Bianchi sarebbe vicina a un’altra partnership di livello. Stavolta l’azienda tessile molisana avrebbe messo gli occhi sulla Francia tramite Thierry Mugler, casa di moda che nel corso degli anni si è specializzata anche nella produzione di profumi. La notizia è rimbalzata sul web nel corso della tarda mattinata di ieri. Il sito Fashonunited spiega: “Secondo voci di mercato Ittierre starebbe per portare a casa un’altra licenza: la francese Thierry Mugler, etichetta francese che fa capo a Clarins fragrance group. La griffe, inoltre aprirà un negozio a Milano. L’opening è in agenda per il 25 giugno, in via Manzoni, 30. Il 22 giugno, invece, è in programma l’apertura del primo store di Pierre Balmain (licenza di Ittierre) in via Borgospesso”. Secondo fashonunited, dunque, Antonio Bianchi flirta con Thierry Mugler. Se alla fine il matrimonio si farà la griffe francese potrebbe finire nel portafoglio molisano insieme a John Galliano, Jean Paul Gaultier Homme, Guy Laroche, Tommy Hilfiger Collection e Karl Lagerfeld Paris. Una lista a cui aggiungere ora l’accordo con uno stilista di livello. Thierry Mugler nasce a Strasburgo nel 1948. Nel ’70 si trasferisce a Parigi lavorando come vetrinista, e disegnando abiti nel tempo libero. Riesce a realizzare la sua prima linea di abbigliamento Café de Paris nel 1973 e crea il proprio brand nel 1975.


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Termoli

12 giugno 2013

Di Brino: le parole dell’on. Danilo Leva sono quelle di chi non conosce la storia del molise TERMOLI – “La reazione dell’On. Danilo Leva – dichiara il sindaco Basso Antonio Di Brino – seguita alla posizione assunta dall’Amministrazione comunale di Termoli sull’ipotesi di vedere realizzata sul proprio territorio una nursery per migliaia di bovini, appare davvero scomposta e poco edificante per un rappresentante di questa Repubblica. Prima di ogni cosa vorrei rammentare a Leva, il quale si fregia nel simbolo del partito che rappresenta della parola “Democra-

tico”, che i tentativi di rilancio economico di una regione vanno concertati, in un’ottica appunto democratica, con gli amministratori locali e non calando dall’alto progetti di cui nessuno conosce nulla. Se poi essere irresponsabile significa difendere il territorio che sono stato chiamato a rappresentare, o significa avversare la realizzazione di un letamaio in una zona a vocazione turistica e a ridosso delle spiagge, allora, forse, posso andar fiero di esserlo; credo, invece, che l’On. Leva, pur

accusando in maniera gratuita gli altri, abbia un’opinione poco chiara, per usare un eufemismo, del concetto di responsabilità. Se Leva, inoltre, afferma che il calo delle presenze turistiche sono da imputare al sottoscritto e non a problematiche che affondano le radici nella notte dei tempi, o alla crisi economica che stiamo vivendo, immagino che egli non conosca la storia della propria regione. Così come non la conosce nel momento in cui afferma che il sottoscritto non si sia opposto né

Brevi di cronaca.

Crisi della ditta Ecopower, lavoratori da mesi senza retribuzione TERMOLI – Continua il momento di crisi economica e lavorativa anche a Termoli e in basso Molise. L’ultima segnalazione arriva dalla città rivierasca e ad interessarsene è il vice presidente del Consiglio regionale ed esponente di Costruire Democrazia, Filippo Monaco, il quale ha presentato una interrogazione. “La crisi della ditta Ecopower S.r.l., produttrice di pannelli fotovoltaici – scrive il Consigliere Monaco -, dura da oltre un anno e a pagarne le conseguenze sono soprattutto i lavoratori in cassa integrazione a zero ore e senza paga da gennaio. Le cause che hanno generato una crisi così grave posso no essere molte-

plici – continua Monaco -, non escludo che ci siano stati problemi commerciali legati al costo di vendita di un prodotto di qualità. E’ certo, però, che il mercato delle energie da fonti rinnovabili è in espansione e gode di diverse forme di incentivi, pertanto non dovrebbe essere esclusa a priori la possibilità di risollevare le sorti dell’azienda”. Al momento resta il fatto che i lavoratori oltre a non percepire le retribuzioni non riescono a trovare un altro lavoro. Anche per questi motivi il consigliere Monaco ritiene “doveroso trovare una soluzione che possa ridare un futuro all’azienda o, almeno, ai suoi dipendenti”.

Donazione sangue cordonale: consegna attestati TERMOLI - Cerimonia di consegna degli attestati ai neonati di Termoli che hanno donato il sangue cordonale e la cui donazione è andata a buon fine. La manifestazione si terrà nella mattinata di oggi, alle ore 11, presso il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale San Timoteo. Il progetto, nato tra la Regione Molise (Direzione Generale per la Salute) e l’Università Cattolica del Sacro Cuore (Policlinico Agostino Gemelli di Roma), prevede il prelievo del sangue cordonale e la successiva tipiz-

zazione e conservazione delle cellule staminali contenute nel sangue presso la “Banca del Cordone Ombelicale – Cord Blood Bank UNICATT” del Servizio di Emotrasfusione del Policlinico Gemelli di Roma. La procedura, totalmente indolore per la madre e innocua per il neonato, permette l’utilizzo delle cellule totipotenti per effettuare trapianti in pazienti affetti da molte malattie ematologiche. Le coppie donatrici potranno usufruire della unità di sangue cordonale donata e non ancora

Conferenza stampa: riqualificazione urbana di Termoli TERMOLI – Il sindaco Basso Antonio Di Brino ha indetto una conferenza stampa che si terrà giovedì 13 giugno, alle ore 10,30 presso il Municipio. Nel corso dell’incontro sarà illustrato il progetto di riqualificazione urbana di Termoli e il cronoprogramma dei lavori. All’appuntamento parteciperà anche il rappresentante della ditta affidataria dell’opera.

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di Giuseppe Saluppo

alla Turbogas né ad altre aziende a rischio di incidente rilevante. Chiederei invece a Leva dove egli fosse nel momento il cui il governo regionale a guida Di Stasi iniziò la procedura riguardante proprio l’installazione della Turbogas a Termoli. Giudichi se vuole, il giovane Leva, queste dimenticanze sul proprio passato e su quello della parte politica che rappresenta. Evidentemente tutte queste lacune denotano una cosa: o Leva non ha passato o, più semplicemente, ne ha vergogna”.

utilizzata, nel caso in cui dovesse averne bisogno il proprio bambino o altri familiari compatibili.

TERMOLI – I carabinieri della locale Stazione, in esecuzione dell’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Campobasso, hanno arrestato per tentata estorsione e sequestro di persona G.A., 19enne del luogo. La misura scaturisce dalle risultanze delle indagini avviate a seguito della denuncia sporta dalla nonna 80enne dell’arrestato, che hanno consentito di appurare che il giovane, dopo essere stato ospitato dalla anziana dal mese di agosto 2012, aveva cercato di estorcere alla stessa, con minacce, la somma di 400 euro ma, al rifiuto della donna, la rinchiudeva in una stanza liberandola solo dopo 5 ore e reiterando le minacce. TERMOLI – I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia, nel corso di predisposti servizi di controllo del territorio, hanno arrestato in flagranza per tentato furto aggravato N.L., 47enne da Castelmauro (CB). L’uomo dopo aver tentato di asportare un autocarro Fiat Iveco 35 parcheggiato in Del Calcio, di proprietà di un 44enne termolese, si dava a precipitosa fuga dopo che era scattato l’allarme sonoro antifurto del mezzo che allertava il proprietario il quale immediatamente chiedeva l’intervento del 112. Sul posto giungeva una Gazzella che iniziava subito le ricerche dell’individuo che veniva rintracciato nascosto dietro una siepe in via America. America.

Il critico d’arte Francesco Gallo curerà la cinquantottesima edizione del premio Termoli TERMOLI – L’assessore alla Cultura del Comune di Termoli, avv. Michele Cocomazzi, si è recato a Roma per incontrare il prof. Francesco Gallo, critico d’Arte di fama internazionale e docente di Storia dell’Arte presso l’Accademia delle Belle Arti della Capitale, con cui ha raggiunto l’intesa per il conferimento dell’incarico di Curatore della LVIII Edizione del Premio Termoli di Arte Contemporanea, che si terrà in città dal prossimo 20 Luglio sino al 15 settembre, presso la Galleria Civica di Piazza Sant’Antonio.“Sono particolarmente lusingato ed onorato – ha commentato a caldo l’assessore Cocomazzi – per l’esito del raggiunto accordo e per aver trovato la compiaciuta disponibilità del prof. Francesco Gallo alla direzione ed organizzazione della prossima edizione del Premio Termoli. Si tratta di una presenza che porta indiscutibilmente lustro al mondo della cultura termolese; confermo la mia ferma determinazione nel rilanciare, nel panorama artistico e culturale italiano, questo premio d’arte che ha visto nel tempo transitare

in città i nomi più illustri della la storia dell’arte contemporanea internazionale. D’altro canto si tratta di un gradito ritorno, dal momento che il professor Gallo ha già curato alcune delle passate edizioni del premio negli anni ottanta. Inoltre l’edizione di quest’anno assumerà un significato molto particolare, perché coinciderà con i novant’anni del Maestro Achille Pace, ideatore del premio, a cui dedicheremo una particolare sezione espositiva. Mi ha colpito molto l'entusiasmo con cui Gallo ha accolto l’invito, manifestando a chiare lettere non solo riconoscenza per la designazione, ma anche il desiderio di tornare a Termoli, città che apprezza molto e di cui conserva indelebili ricordi personali. Discuteremo i dettagli nei prossimi giorni – conclude Cocomazzi – quando il Professore verrà a Termoli per formalizzare l’impegno e pianificare la progettualità artistica di questa edizione. Sarà mia cura illustrare il tutto in un’apposita conferenza stampa di presentazione dell’evento".

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Termoli

12 giugno 2013

Il sottosegretario De Camillis in visita istituzionale all’amministrazione comunale guidata da Nicola Travaglini MONTENERO DI BISACCIA – Il Sindaco Nicola Travaglini e una delegazione composta dal vicesindaco Giuseppe Di Pinto, dagli assessori Marchesani e Murazzo e dai consiglieri D’Ascenzo e D’Amario, hanno ricevuto in Municipio il sottosegretario al Ministero per i Rapporti con il Parlamento Sabrina De Camillis, recatasi a Montenero per una visita istituzionale all’Amministrazione comunale. De Camillis ha spiegato i motivi dell’incontro, basati soprattutto su un rinnovato metodo di lavoro che il membro del Governo intende portare avanti, imperniato principalmente sul contatto diretto con le amministrazioni locali. “Il nostro territorio – ha detto inoltre il sottosegretario De Camillis – deve mettere a frutto la rete delle amministrazioni locali, attraverso una progettualità che va oltre il proprio comune. Voi sindaci siete in prima linea nel governo del territorio, quindi potete illu-

strarci al meglio le esigenze che vi sono rappresentate dalla popolazione locale. Le risorse disponibili vanno investite nel migliore dei modi, cercando di migliorare la qualità complessiva del territorio”. La prospettiva è stata immediatamente raccolta e condivisa dal sindaco Travaglini, il quale ha commentato: “L’incontro con il

sottosegretario è stato cordiale e costruttivo ed è servito ad illustrare la situazione generale del paese e i progetti sui quali l’Amministrazione comunale punta per dare a Montenero infrastrutture moderne e rispondenti a standard qualitativi elevati”. Tra i vari argomenti affrontati, è stata focalizzata l’attenzione sul nuovo

Furto aggravato, denunciati termolese PALATA – Un 45enne di Termoli, B.P. con precedenti penali è stato denunciato a piede libero dai carabinieri con l’accusa di furto aggravato. L’indagine da parte dei militari dell’Arma della Stazione di Palata è iniziata dopo che un 60enne residente a Termoli ha denunciato che ignoti avevano

asportato, nell’arco temporale tra il 7 ed il 10 giugno scorsi, presso la propria abitazione rurale in contrada Coppere, una falciatrice da fieno, del valore stimato in 5.000 euro, che lo stesso custodiva nel cortile della propria abitazione. Le immediate indagini avviate dai militari hanno permesso di indivi-

duare e di deferire in stato di libertà B.P. visti gli oggettivi elementi di responsabilità in merito al furto. La refurtiva è stata rinvenuta su di un furgone Fiat Daily di proprietà del denunciato, che lo stesso teneva nascosto nel proprio casolare, ubicato sempre in contrada Coppere.

Cristiano Di Pietro replica e querela Rizzo del Corriere della Sera MONTENERO DI BISACCIA - Ci risiamo! La macchina del fango si è nuovamente messa in moto contro l’Italia dei Valori. Siamo stupiti però della leggerezza con cui un giornalista del calibro di Sergio Rizzo possa pubblicare articoli che diffondono notizie sommarie e prive di fondatezza dalle quali si evince chiaramente che la finalità ultima è quella di screditare il partito e la mia persona. Tali imprecisioni mi costringono a tornare nuovamente sull’argomento sperando di fare chiarezza una volta per tutte. Posto che io non ho mai ricoperto il ruolo di capogruppo IdV in Regione e, pertanto, non ero io il responsabile giuridico dei conti del gruppo, mi corre l’obbligo di fare una prima precisazione in merito ai contributi destinati al partito durante la scorsa legislatura: nulla di irregolare, infatti. Mai un soldo dei fondi del gruppo è stato destinato al par-

tito nazionale. Il contributo contestato dalla Corte dei Conti, riguarda infatti il partito regionale ma si tratta di un rimborso per le spese che la struttura sostiene per l’ attività politica sul territorio. Cosa che, non essendo ancora entrato in vigore il decreto 174 e le sue norme attuative, all’epoca dei fatti contestati, era consentita dalla legge. Quanto al resto, so di avere agito sempre nel rispetto delle regole, giustificando puntualmente ogni spesa sostenuta. Vorrei poi far presente a Rizzo che io mi sono autosospeso dal partito per motivi politici e, contestualmente alla mia decisione, si è costituito il gruppo misto di cui oggi faccio parte. Preciso altresì che tale passaggio non ha comportato alcun aumento sulla mia busta paga. Mi piacerebbe saper da dove il giornalista del Corriere abbia attinto questa falsa notizia. L’impressione è che sia talmente tanto il desiderio di mettere alla gogna l’Italia dei Valori che ci si dimentica di quello che dovrebbe essere il primo dovere di un giornalista: la verifica delle notizie. È evidente che, specie quando si tratta di noi, si preferisce diffamare piuttosto che informare. Per questo ho già dato mandato al mio avvocato affinchè chi mi ha ingiustamente screditato ne risponda nelle sedi competenti. Lo stesso si dica per chi ha provveduto a diffondere la notizia”. Cristiano Di Pietro

polo scolastico, sulla rotonda da realizzare sulla S.S. 16 all’altezza del Torrente Mergolo, sulla messa in sicurezza della costa e degli arenili e sullo sviluppo complessivo della Marina di Montenero di Bisaccia, conosciuta come Costa Verde. “Ringrazio l’On. De Camillis – ha continuato Travaglini – per aver voluto incontrare la nostra Amministrazione comunale e per aver voluto conoscere da vicino le problematiche e le potenzialità di questo territorio. Questa visita conferma la grande sensibilità del sottosegretario De Camillis e la serietà con cui ha intrapreso questa nuovo incarico nel Governo Letta. Spero che la sinergia tra Governo, Regione e amministrazioni locali possa dare i frutti necessari a rivitalizzare l’economia di un territorio fin troppo provato dalla crisi economica, al fine di poter dare nuova speranza ai cittadini di quest’area e dell’intero Molise”.

Nuovi assetti organizzativi Federpesca

LITORALE – La segreteria nazionale e gli Organi della Federazione Nazionale delle Imprese di Pesca hanno proceduto alle nuove cariche. Luigi Giannini (già Direttore) eletto Vice Presidente della Federazione con delega all’Internazionalizzazione, Filiera Ittica e Innovazione; Federico Bigoni, eletto Vice Presidente della Federazione con delega all’Organizzazione; Corrado Peroni (già Vice Direttore), eletto Direttore della Federazione. Restano immutati i relativi recapiti di telefonia fissa, mobile e mail, così come la strutturazione unitaria di rappresentanza a tutela dell’infrastruttura ittica italiana.

La polizia municipale trova due cuccioli di cane MONTENERO DI BISACCIA – La Polizia Municipale, nel corso di una normale ricognizione effettuata sul territorio comunale ha rinvenuto nei pressi di un cassonetto dei rifiuti due cuccioli di cane abbanati. Gli agenti hanno provveduto ad avvertire il sindaco Nicola Travaglini, il quale ha avviato i contatti con l’Ente Nazionale Protezione Animali (Enpa) di Campobasso, con il quale il Comune di Montenero ha attivato una convenzione. “Crediamo nella tutela degli animali – ha affermato il Sindaco Travaglini – nella consapevolezza che una società evoluta si misura anche e soprattutto dal modo in cui considera i propri amici a quattro zampe. Nel nostro caso abbiamo fatto il possibile per avviare in tempi rapidi tutte le procedure necessarie per l’affidamento, al fine di dare ai due cuccioli l’assistenza necessaria e, auspicabilmente, una nuova casa”.


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Spettacolo

12 giugno 2013

Inlibreria

Andrea Cacciavillani presenta a Nola “Minore di diesis”

I Comandamenti imperano su Rai3 di Charles N. Papa

NOLA - La nuova silloge di Andrea Cacciavillani “Minore di diesis”, verrà presentato oggi alle 19.00 presso il salone dei Medaglioni, Palazzo Vescovile, Via S. Felice, 29 a Nola. L’autore agnonese torna in libereria con questa nuova raccolta di poesie che trova estimatori in chi lo segue, anche attraverso i suoi testi con la band dei Tabula Osca.

Appuntamenti PIETRACATELLA - Domani alle 21.30 concerto di Cantine Riunite. VINCHIATURO - Domani presso Le Cupolette IV° raduno nazuionale motociclistico “Sulle tracce dei Sanniti”. CAMPOBASSO - Venerdì al Don Chisciotte dalle 20.30 “Lomg apertif under the stars”, play Ciakko. RIPALIMOSANI - Al Blue Note sabato live dei Mushma, nell’area disco la musica di Raf e Flavio Emme. Inaugurazione dell’area piscina, play Mark Di Meo, Antonio Sacco e Mr. Jacko. MACCHIA D’ISERNIA - Sabato dalle 23.55 presso il club Aria, la one night Open air. In consolle Diego Capece, Andrea Lorena, Andrea Falco e Antonio Appulo.

Live della Riserva Moac FERRAZZANO - La Riserva Moac ha pubblicato il secondo inedito (dopo MayDay MiDai) “Jackpot”, prima della pubblicazione del nuovo album, il terzo, prevista per l’autunno prossimo. Lo special guest del singolo è Erriquez Greppi, leader della Bandabardò. Il gruppo molisano si esibirà giovedì domani in piazza Spensieri a Ferrazzano. Sarà il primo live della stagione.

Domenico Iannacone, giornalista e autore tv molisano (Torella del Sannio, ‘62), sta riscuotendo notevoli consensi con la sua nuova trasmissione “I dieci comandamenti”, in seconda serata su Rai3 il lunedì. Trattare temi spesso scomodi, di cronaca, di attualità, senza trascendere e diventare censore armato del tubo catodico, risulta semplice per Iannacone, non per altri. La televisione del dolore, quella che si sofferma, indugia, esplora impietosamente i drammi di chi li patisce, quella che offre alla platea televisiva, distratta tra uno spot di carta igienica e un omicidio, impera. Iannacone invece, senza irrompere nel dramma, ma restando accanto al protagonista, lasciando il commento e le conclusioni allo spettatore, espone la notizia con delicatezza, senza commentare, evitando banali conclusioni per carpire l’attenzione della platea televisiva. Tutta l’esperienza del giornalista molisano acquisita in trasmissioni quali “Ballarò” e “Presa diretta” vengono fuori da questa creatura tutta sua, e assurgono a nuove forme giornalistiche, meno rutilanti, e certamente più di spessore. Insomma, cambia il punto di vista del giornalista, che diventa in questo caso, solo il tramite della notizia e, finalmente, una trasmissione senza il personaggio che dirige gli ospiti e che, sempre più, diventa attore principale a scapito del buongusto. La critica nazionale, incorona “I dieci comandamenti” come “Un programma che merita e che esalta l'importanza del punto di vista e dell'assunzione di responsabilità di fronte al dilagare dei talk (Aldo Grasso,Corriere Tv)”.

Il giornalista molisano Domenico Iannacone, trova consensi unanimi di critica e pubblico in seconda serata, ogni lunedì sulla tv pubblica

Cinema. Set in regione

Le riprese di Zalone presto in Molise CASACALENDA - Sono stati più di mille, gli aspiranti attori che si sono presentati presso la sede di Molise Cinema al casting per “Sole a catinelle”, il nuovo film di Checco Zalone. Il regista di “Che bella giornata”, sarà in Molise per le prime riprese del nuovo lungometraggio e i paesi in cui il cast farà tappa saranno Petrella, Provvidenti, Casacalenda, Altilia e Limosano. Ancora nulla di ufficiale, ma i primi ciak sarebbero previsti per il 19 giugno a Petrella Tifernina. Nei giorni scorsi sono ultimati i casting per la ricerca di over ‘60 under ‘90 da inserire in “Sole a catinelle”. Il film è prodotto dalla Tao Due e la regia è di Gennaro Nunziante. Info Molise Cinema 3337826441.


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Sport

12 giugno 2013

Di Palma va ripetendo una frase di Gino Bartali nel valutare l’esistente a Selva Piana.

“Qui è tutto da rifare” E’ difficile andar dietro alle dichiarazioni di Di Palma che avrebbe bisogno perlomeno di una bacchetta magica per realizzare i suoi infiniti sogni. Dopo aver fatto il verso a Gino Bartali diventato famoso non solo per le gloriose vittorie ciclistiche, ma anche per la sua proverbiale schiettezza, il vicentino nato a Oratino continua a ripetere: “E’ tutto da rifare”. Proprio come soleva ricordare il ciclista degli anni eroici. Prego, si accomodi: faccia pure signor Di Palma. Ma non si perda in chiacchiere. Ne abbiamo sentite tante di parole negli ultimi anni noi molisani che siamo rimasti qui, senza andar a cercar fortuna altrove. Dalle chiacchiere, vuoi o non vuoi, Di Palma dovrebbe passare ai fatti. Visto che ci sono scadenze perentorie, dalle quali non si potrà prescindere. Ciò che non ci convince è il motivo che ha spinto tanto il presidente che il suo direttore sportivo Recchi a non prendere neppure in esame di riconfermare l’allenatore Vullo. Che a furor di popolo andava lasciato al suo posto, magari anche con un piccolo adeguamento dell’ingaggio. Quando Recchi, in sala stampa, fece chiaramente capire di non volersi affidare all’allenatore della salvezza pensammo che in tasca ne avesse già uno di allenatore. Un amico fidato, su cui poter contare in tutte le stagioni. Per quel che si è capito, invece, sembra che Recchi il mister lo stia ancora cercando. Sicuramente tra un mazzetto di amici con i quali ha un rapporto di fiducia. Ma stando ai “pare” non c’è quello su cui mettere la mano sul fuoco.

Ma ben presto dovrà passare dalle parole ai fatti In questi ultimi giorni si sono fatti altri nomi di possibili mister per il prossimo campionato, senza però decidere. L’aspetto tecnico tuttavia segue quello amministrativo. Ci sono cose sicuramente più importanti del mister in questo momento. Di Palma deve mettere a posto i conti e iscrivere la squadra al campionato, proseguendo col perfezionare la pratica con la pesante fideiussione. Solo dopo si potrà pensare ai contenuti tecnici che avranno la loro importanza, se si vuole veramente entrare nella prima metà della classifica, da cui si accede alla C unica. Bisogna ricordare che il prossimo sarà il campionato dei cambiamenti. La Lega Pro torna agli anni Settanta, senza la C2. La C1 era composta da tre gironi da 20 squadre. Il Campobasso vi mise piede per la prima volta nel 1975, debuttando il 14 settembre, a Benevento, con una sconfitta (2-0, per due rigori di Iannucci), ma disputò un signor campionato, ottenendo il quinto posto. La formazione rossoblù mancò di continuità, ma aveva uomini e mezzi tecnici per battere chiunque. Eccetto il Bari che vinse il girone con una certa facilità. (pi.pò)

Gino Bartali

L’intervista. Raffaele Di Risio nello Scorrano day Raffale Di Risio è stato uno degli amici più affidabili di Michele Scorrano. Il centrocampista e il terzino, per certi versi, erano fatti della stessa pasta. Entrambi sono arrivati dalla provincia: Michele da Ururi, Raffaele da Baranello. Tutti e due sono diventati in fretta adulti, avendo stretto forte i pugni per affermarsi nel mondo dorato del pallone che molto promette, ma poco mantiene. Avevano fame di successo e di un conto in banca i due ragazzi molisani che erano identici anche nel ruolo: iniziarono da centravanti, scelta quasi obbligata per gratificare il più forte del paese. E Michele e Raffaele sono stati i migliori di Ururi e Baranello. Dopo di loro, neanche a dirlo, nessuno è riuscito neppure a sfiorare i loro allori. Raffaele è un uomo tosto, come

Alla richiesta di 2.500 tifosi e di tutti i presidenti del settore giovanile regionale il sindaco non ha neppure risposto

“Mai il memorial a Campobasso con questi amministratori” lo è stato Michele. Dire che si veste di sani principi è poco: è quasi un ostinato. Se si mette una cosa in testa non gliela toglie nessuno. Per questo ha voluto tenersi lontano dal capoluogo per onorare la memoria dell’amico scomparso. Raffaele è fatto così, e ora cercheremo di farci spiegare perché. -Scusa Di Risio perché si ad Agnone e Ururi e no a Campobasso? “Non vorrei cominciare con le polemiche. Voglio dire semplicemente che in quei due centri si sono create le premesse, mentre nel capoluogo no”. -Questa sembra una risposta imbalsamata che non fa onore né alla schiettezza di Di Risio, né alla memoria del “capitano”. “Ebbene, sarò più chiaro: nella nostra città non hanno rispettato la memoria di Michele”. -Spiegati meglio. “Quattro anni fa, dopo l’improvvisa scomparsa del mio compagno di squadra ci fu un coro a favore dell’iniziativa di intitolargli lo stadio. Poi, un po’ alla volta, non si è dato seguito a quella proposta”. Quindi? “Per risvegliare gli animi mi sono perorato di raccogliere 2.500 firme tra i tifosi rossoblù e di tutti i presidenti regionali delle società del settore giovanile

che muovono qualcosa come circa 10.000 ragazzi. Ho preso il tutto e l’ho inviato al sindaco e all’assessore allo sport”. -E che è successo? “Niente: non si sono degnati neppure di rispondermi. Ignorando la richiesta di migliaia di persone. Che non volevano di certo cambiare le regole, ma solo trovare un percorso legale per l’intitolazione dell’impianto. A

Lanciano hanno intestato lo stadio a Guido Biondi in pochi mesi, tanto per fare un paragone”. -Ma dal Palazzo si sono giustificati esibendo una vecchia delibera della giunta Litterio, degli anni Ottanta, che sanciva di chiamare il nuovo manufatto Giovanni Romagnoli. “Le cose non stanno proprio così. Quel documento era una semplice lettera che Litterio scrisse ai famigliari di Romagnoli, non certo una delibera che è ben altra cosa. E poi le delibere si possono cambiare con altre delibere che annullano le esistenti”. -Ci sono altre forze sociali che la pensano in altra maniera, anche qualche autorevole collega non è d’accordo. “Rispetto le loro posizioni. Ma resto dell’opinione che la memoria del nostro capitano andava onorata in un’altra maniera”. -Il memorial di Ururi è stato un vero successo. “Abbiamo dato vita allo Scorrano day. Una giornata in cui si è giocato ad oltranza, cominciando con i giovanissimi, per chiudere con la partita che ha visto in campo una selezione del Campobasso del 1983, contro una squadra col meglio della vecchia gioventù molisana”. -Chi altro ha concorso in chiave organizzativa? “La Figc regionale, con a capo il

presidente Piero Di Cristinzi che è stata l’anima anche dell’altra iniziativa. Ha svolto la sua brava parte anche Telemolise che ha preso a cuore la commemorazione”. -Il sindaco Di Bartolomeo sull’abbrivio del rumore fatto dall’evento di Ururi ha promesso di commemorare Scorrano nel capoluogo. “Nessuno potrà vietarglielo. A patto che cambino diverse condizioni”. -Credi che tutte queste polemiche Michele le avrebbe gradite? “Conoscendolo penso proprio di no”. (pipò)

Il capitano se potesse direbbe di lasciar perdere: a lui certe cose non sarebbero piaciute



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