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TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO

ANNO X - N° 120 - GIOVEDÌ 12 GIUGNO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel.: 0874.698012 Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

GIORNALE SATIRICO

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L’Oscar del giorno ai concorsisti di Molise Acque

L'Oscar del giorno lo assegniamo a chi protesta. Sono i giovani che avevano fatto richiesta di partecipare al concorso bandito da Molise Acque e inopinatamente cancellato. Oggi protestano perchè l'ente ha assunto a tempo determinato 21 tecnici attraverso un'agenzia interinale. Tra questi ci sarebbe anche una parente di un consigliere regionale. E' mai possibile che in un momento drammatico per l'occupazione si debba assistere ancora a situazioni paradossali come queste? Che sono costate 25 euro a chi aveva presentato domanda al concorso.

Il Tapiro del giorno a Vittorino Facciolla

Il Tapiro del giorno lo diamo a Vittorino Facciolla. Ha la delega alla Tutela dell'ambiente. Ma ancora andrebbero a sommarsi autorizzazioni per nuove pale eoliche e centrali a biomasse. E' stato nuovamente il Comitato contro l'eolico a denunciare i nuovi tentativi di rendere il territorio molisano adatto alle speculazioni che vanno a deturparlo. Le biomasse a Campochiaro e nuove pale a San Martino in Pensilis. Non è arrivato il momento che l'assessore alla Tutela dell'ambiente recepisca la necessità di una moratoria?


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Determinazione 78 del 10 giugno a firma del direttore del Servizio ragioneria

Piovono soldi alla Regione: 195.300 euro per i premi di fine mandato ai consiglieri Michele Iorio, Angiolina Fusco Perrella e Francesco Totaro, e 1.528.863 euro per gli assegni vitalizi diretti e di reversibilità I regionali molisani sono immobili sulle proprie convenienze, saturi di euro e di vantaggi, e indifferenti alla sollecitazione a cercare un equilibrio, un’equità, una forma di giustizia sociale ed economica Soldi quanti se ne vuole per gli amministratori regionali; mancano per gli investimenti, per pagare i debiti pregressi, per rimettere in produzione la Gam. Basta pescare nelle determinazioni dirigenziali, a caso, e si può essere certi di trovare l’atto giusto, che dispensa soldi a questo e a quello tra i consiglieri. Tra gli atti della dirigenza regionale abbiamo cliccato la determinazione 78 del 10 giugno incuriositi dall’oggetto: “Impegno di spesa per premi di fine mandato e assegni vitalizi diretti e di reversibilità”. Chiaro che si tratti del titolo del capitolo di bilancio. Nel dettaglio è venuto fuori che viste una serie di legge, tante, troppe, riferite all’oggetto, il direttore del servizio ragioneria generale ed entrate, Lolita Gallo, ha determinato di impegnare la somma di un milione e 724 mila euro sul capitolo 2000 del bilancio di previsione 2014 così distinta: 195.300 euro per il pagamento dei premi di fine mandato ai consiglieri Michele Iorio, Angiolina Fusco Perrella e Francesco Totaro, e 1.528.863 euro per il pagamento degli assegni vitalizi diretti e di reversibilità. Leggendo la determinazione ci siamo chiesti come sia stato possibile alla Gallo procedere come ha proceduto se nel corpo della determinazione è scritto e rilevato che l’articolo 2 della legge regionale n.10/1988, nel testo vigente, ha stabilito, al comma secondo, che agli assegni vitalizi diretti e di reversibilità, ai premi di reinserimento ed al relativo regime contributivo deve provvedere la giunta regionale, su proposta dell’Ufficio di presidenza del consiglio regionale? Deve provvedere la giunta, e invece ha provveduto la Gallo. Transeat. Ci sono ben altre anomalie da prendere in considerazione. In queste ultime settimane abbiamo scritto e ribadito “Piovono soldi alla Regione”:milioni per la produttività del personale; milioni per la retribuzione di risultato in favore della dirigenza, e ora un altro milione e passa per i premi di fine mandato e il pagamento degli assegni vitalizi diretti e di reversibilità dei consiglieri regionali. Mesi primaverili caldi, questi con cui si sono distribuiti premi, retribuzioni di risultato, abbuoni e vantaggi vari, che si contrappongono al

gelo dell’anima delle miglia di molisani senza lavoro, dei cassintegrati, degli emarginati ai quali non è dato di vedere l’uscita dal tunnel della disperazione. Non è demagogia spicciola; semplice constatazione, che deriva dagli atti amministrativi di un ente che dà l’impressione di essere nella palude, privo di capacità e di forza per uscirne, zavorrato dal troppo benessere di chi ha la ventura di amministrarlo. Un ente indifferente ad ogni forma di resipiscenza e di sollecitazione a cercare un equilibrio, un’equità, una forma di giustizia sociale ed economica. Ad esempio, delle circa 6 mila firme in calce alla proposta di legge d’iniziativa popolare formulata e presentata dai “Molisani indignati”, con la quale è stato chiesto la riduzione delle indennità regionali a 5.550 euro mensili nette, i signori consiglieri di Palazzo Moffa se ne stanno fregando altamente, nonostante la proposta abbia superato tutti i filtri statutari e della commissione di riferimento. Stiamo seguendo apposta l’iscrizione delle proposte di legge all’ordine del giorno del consiglio sperando di vederla inserita. Attesa vana. Ora e sempre. Si può esserne certi. La strafottenza della maggioranza di centrosinistra e la inedia dell’opposizione di centrodestra, stanno contrassegnando di giorno in giorno la vita amministrativa e il destino in miseria di una grande parte della società molisana. Nemmeno la preoccupante relazione dello stato dell’economia molisana redatta dalla Banco d’Italia (siamo l’ultima ruota del carro italiano) è valsa a muovere una reazione, un sussulto, un richiamo, un segnale di responsabilità. I regionali molisani sono immobili sulle proprie convenienze, saturi di euro e di vantaggi, e indifferenti ai problemi esistenziali della collettività. Per questo non hanno avvertito quanto fosse provocatoria e inopportuna la pioggia di euro nel corso di questa calda (per loro) primavera, costringendo i senza lavoro, i cassaintegrati, gli emarginati a leggere del pagamento dei premi di fine mandato e del pagamento degli assegni vitalizi, diretti e di reversibilità, dei consiglieri regionali. Dardo

Duemila persone illuse da un concorso fantasma. E nel frattempo Molise Acque

assume 21 fortunati tramite agenzia interinale di Davide Vitiello e Candida Stellato

L’azienda speciale Molise Acque, circa un anno e mezzo fa, ha indetto un concorso ad evidenza pubblica per reperire 12 istruttori direttivi di categoria C e D da assumere con contratti a tempo indeterminato. Da un anno e mezzo oltre 2 mila candidati sono in attesa di notizie circa la valutazione delle domande inoltrate all’ente. Nulla più si è saputo in proposito.

Secondo indiscrezioni il concorso sarebbe stato sospeso ma, nel frattempo, Molise Acque non si è degnata di provvedere alla restituzione delle somme che i singoli candidati hanno speso tra versamenti e raccomandate ( circa 25 euro a persona). Che fine hanno fatto le migliaia di euro incassate dal’ente ? Nel mentre tanti giovani molisani sono stati evidentemente illusi, apprendiamo a malincuore dalla stampa che l’azienda in questione, dal 1° Giugno scorso, ha assunto 21 tecnici

“fortunati” ricorrendo ad una agenzia interinale. Siamo in presenza di un fatto alquanto paradossale. Noi continueremo con insistenza a chiedere che fine abbia fatto il concorso, per il rispetto che l’ente pubblico in questione deve a tutti coloro i quali hanno inteso rispondere al bando. In assenza di riscontro da parte dei vertici di Molise Acque, saremo costretti a ricorrere a vie legali per tutelare la nostra dignità e fare luce sulla vicenda. *(due candidati al concorso fantasma di Molise Acque)


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Sanità pubblica, la sinistra Un tuffo nella storia.

“svende facile” Ci aveva provato con Ciarrapico ci riesce con Patriciello

di Giovanna Ruggiero Parlare di sanità non solo richiede una profonda conoscenza del settore inteso come servizi per il cittadino, ma anche di conoscenza del sistema inteso come meccanismo di funzionamento. La sanità molisana è al collasso. Non si può certo dire che questo dipenda dall’attuale presidente della Giunta regionale, così come ieri non dipendeva solo da chi deteneva quella carica. A fare un tuffo nel passato, tra dicerie, racconti ufficiosi e notizie ufficiali, ci

si rende conto che ogni qualvolta si è provato a mettere in campo un’iniziativa c’erano gli operatori del settore ad insorgere. Vuoi per la perdita di un reparto che avrebbe portato qualche medico ad avere meno potere, vuoi per il creare nuovi reparti con l’assegnazione di un primariato. Una sola cosa appare evidente: la sinistra ha sempre provato a svendere la sanità pubblica.All'epoca, gli bastava la visibilità sui giornali del Ciarra per cedergli la sanità. Un gioco in cui si perdevano tutte le candele e

pure i fiammiferi. Iorio, nonostante le riforme non fatte, ha salvato il Molise dagli interessi economici di un senatore del suo Pdl, Giuseppe Ciarrapico. La sinistra, gli esponenti di sinistra che sedevano nelle istituzioni, ci hanno inzuppato il pane in quella guerra. Fregandosene delle richieste senza limiti di quel senatore, dei “no” di Iorio, e mercificando con un baratto di bassa lega il silenzio sulla verità: parliamo di clientele e raddoppio di reparti, parliamo di soldi pubblici sperperati ma non evidenziamo le richieste che porterebbero nelle tasche dei privati fior di quattrini. A favore di Ciarrapico, all’epoca, c’era anche Aldo Patriciello che in Regione era in maggioranza con lo stesso Iorio. E’ di dominio pubblico che i contatti tra l’entourage dell’eurodeputato e l’organo di stampa di Ciarrapico (Nuovo Molise oggi) erano praticamente quotidiani. E su quell’organo di stampa trovavano spazio tutti gli esponenti della cosìdetta sinistra molisana all’opposizione. Oggi Ciarrapico è anziano, ha voltato lo sguardo dall’altra parte del Molise. Qui è rimasta la sinistra al governo, anche se la sinistra vera s’incazza nel sentirsi affiancati a questi pseudo compagni. E l’organizzazione sanitaria è rimasta sempre e solo una questione di quattrini. Così com’è rimasto Patriciello. Che governa

con questa pseudo sinistra, che ha punito il suo ex alleato Iorio per non avergli dato ciò che chiedeva, ma che oggi ottiene con Paolo di Laura Frattura e il Pd. I compagni di partito dell’attuale governatore insorgono. E un po’, politicamente, la cosa fa sorridere. Prendiamo come esempio Michele Petraroia. Nel 2009 si presentò in Consiglio regionale per dire no al reparto di Stroke Unit a Isernia. “Sarà affidato ad un parente del governatore” diceva. Bene. Ed oggi che Michele Petraroia siede alla destra del governatore e ricopre il ruolo di vice, oggi che quel reparto Frattura lo assegna al Neuromed di Patriciello, oggi che la sanità pubblica viene smantellata dal governo regionale della pseudo sinistra, oggi che un cittadino molisano non ha più la possibilità di curarsi, oggi cosa si fa? Coloro che hanno taciuto le verità ieri continueranno a mettersi in prima fila nelle manifestazioni dei comitati pro, continueranno a fare opposizione stando in maggioranza. Con la differenza che Frattura non è Iorio. Lo sta dimostrando ogni giorno che passa accontentando il potente di turno con la sua incapacità di dire “no” per il bene di una sanità pubblica che sia coadiuvata dalle eccellenze private. Ma nei limiti.

Tutti contro Frattura anche il suo partito (Pd) chiama in causa il segretario regionale Micaela Fanelli

Tutti contro Frattura anche il suo partito (Pd) chiama in causa

il segretario regionale Micaela Fanelli

CAMPOBASSO. Il piano operativo 2013 – 2015 firmato da Frattura fa insorgere mezzo Molise. Il riordino della sanità, così come ideato dal commissario e presidente di Regione, ha suscitato una serie di insurrezioni da qualunque parte politica. I primi a criticare l’operato del presidente sono stati i suoi stessi compagni di partito. Massimiliano Scarabeo, suo assessore regionale, lo ha detto chiaro e tondo: “Così com’è non ci siamo. Vogliamo una riorganizzazione che osservi i parametri nazionali nella distribuzione dei posti letto tra pubblico e privato. In tutta Italia il privato ha il 30%. Solo qui in Molise si arriva al 40% e, nella provincia di Isernia, si supera addirittura il 50%. Il centrosinistra lo ha detto chiaro in campagna elettorale: siamo a favore della sanità pubblica”. Dello stesso parere sembra essere anche il senatore che ha inventato Frattura presidente, ossia Roberto Ruta. Di poche parole il parlamentare del Pd che si limita ad evidenziare il suo disappunto. La riorganizzazione non è condivisa neppure dal centrodestra. Michele Iorio ha chiesto ed ottenuto, nella conferenza dei capigruppo, un consiglio regionale monotematico che andrà in

scena lunedì prossimo. Il segretario regionale del movimento vicino al centrodestra, Lorenzo Cancellario, ha praticamente blindato gli eletti al Comune di Campobasso. “Valutati i piani operativi predisposti dal commissario-governatore Frattura, nell’esprimere forti perplessità per il palese sbilanciamento della razionalizzazione sanitaria a favore delle strutture private, nel giudicare negativamente la riduzione dei posti letto ordinari presso gli ospedali pubblici di Larino, Agnone, Venafro e Termoli, nel condividere le azioni promosse dal comitato “Pro Cardarelli” e nel rendersi disponibile a sostenere lo stesso in ogni iniziativa che vorrà porre in essere, il movi-

mento Democrazia Popolare impegna i propri consiglieri comunali eletti a Palazzo San Giorgio a predisporre ogni iniziativa utile al fine di avviare una discussione sui recenti provvedimenti adottati dal presidente della Regione e per formulare un documento condiviso dall’intera assise comunale volto alla tutela della sanità pubblica e dei servizi essenziali al cittadino” si legge in una nota. Proprio all’interno del Pd vi è una spaccatura enorme che chiama in causa la segretaria regionale del partito, Micaela Fanelli, che dal giorno della sua elezione si è rintanata in un assenteismo politico sui temi che riguardano i cittadini e la regione tutta. Così il capogruppo del Pd, Francesco Totaro, ha chiesto un’assemblea del partito volta ad indicare delle linee di indirizzo al presidente della Giunta regionale, esponente anch’egli del Pd. A quale scopo visto che Frattura ha già reso esecutivo il piano operativo tant’è che ortopedia da Venafro è stata spostata a Isernia e a Campobasso è stato emanato il provvedimento di chiusura del reparto di chirurgia vascolare che non esisterà più in nessun ospedale pubblico regionale? Il punto però è che Frattura ha la necessità di

soddisfare la volontà del tavolo tecnico romano. Soprattutto dopo la tirata d’orecchie ricevuta dal premier Matteo Renzi, almeno questo si mormora, che avrebbe espresso il suo sdegno verso la Regione Molise che non è ancora riuscita a mettere la parola fine sul disavanzo sanitario. Sono delusi i comitati, i cittadini, ex candidati sul listini di Frattura. Sono enormemente arrabbiati tutti coloro che avevano creduto alle parole di Frattura, all’enunciazione dei suoi progetti. E per una volta vogliamo essere buoni. Probabilmente Frattura non sapeva a cosa andava incontro, ha pronunciato promesse con la volontà di mantenerle ma oggi si trova nell’impossibilità di dare seguito alle parole perché non sa come muoversi. Gli interessi in gioco sono tanti. Ma sembra che il commissario alla Sanità guardi dal solo verso dei conti economici. Che guarda caso mantengono inalterato, o addirittura aumentano, i benefici dalla sola parte delle strutture private. La domanda che tutti si pongono è una: quanto pesa sulle decisioni di Frattura l’interesse del suo “protettore” politico nonché socio in affari privati Aldo Patriciello? Red.pol


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Le derelitte linee molisane Il sistema ferroviario regionale presenta ritardi e mezzi vecchi CAMPOBASSO. Chi viaggia lo sa: i treni arrivano in ritardo, vengono anticipati o posticipati talvolta senza valutare le conseguenze sulla tratta, vengono soppressi, hanno tempi di percorrenza lunghissimi, versano in condizioni di degrado, sono sovraffollati. La nostra redazione è subissata giornalmente da email di protesta non da ultimo per quanto accaduto ancora ieri a Isernia con il treno rotto e le conseguenze del caso per i pendolari. Eppure il servizio costa qualcosa come 18 milioni di euro l'anno e sarebbe stata necessaria una politica gestionale più attenta al comparto locale, perché è inaccettabile trovarsi sempre dinanzi gli stessi problemi. Forse, bisognerebbe prendere ad esempio quanto fatto in Trentino per una tratta locale. Tale ferrovia è diventata in Italia un esempio da seguire, una dimostrazione vivente del fatto che, se si organizzano bene le cose e si investe mentalmente ed economicamente sul treno, i risultati non mancano e la gente considera tale mezzo utile ed indispen-

sabile, sia per i propri trasferimenti per lavoro e studio, sia per motivi di svago, turismo e divertimento. Un esempio di ciò che si potrebbe realizzare anche da noi, solo se ci fosse veramente la voglia di farlo. Alla Regione devono andare i compiti di programmazione, assegnazione del servizio e controllo, alle società la gestione. Le alternative ci sono la Regione svolga il suo compito di programmazione, affidamento e controllo; costituisca un’Autorità regionale indipendente con il compito di programmare e assegnare il servizio sugli indirizzi stabiliti dalla Regione e svolgere i controlli. Ma ciò che più serve di più è investire risorse per il trasporto regionale anche attraverso il proprio bilancio. Bisogna infine aprire una vertenza con il governo nazionale per equilibrare le risorse destinate al trasporto ferroviario regionale. Ad oggi infatti al Molise arrivano dallo Stato 9,30 euro a chilometro, mentre alla Puglia ne arrivano 16 e alla Campania 14,5. Una sfida che va lanciata anche seguendo le tracce dell'Unione europea in materia di ferrovie.

Il vino molisano è cresciuto L'intervento

qualitativamente di Pasquale Di Lena

Mi serve fare una premessa per spiegare il ritardo accumulato dal vino molisano, nel momento in cui non è stato neanche sfiorato da quel moto nato sulle spoglie del meta-

L'intervento

Basta con la speculazione eolica

Siamo stati informati che in queste ore presso l'Assessorato alle attività produttive il presidente Tamburro apporrà la propria firma per dare parere favorevole all'installazione della centrale Biomasse presso il Comune di Campochiaro, lo stesso presidente venerdì firmerà per l'istallazione di nuove pale nel Comune di S.Martino in Pensilis. Per chi come Noi ama la propria Regione e il territorio tutto, un'azione del genere non fa altro che alimentare i sospetti che il nostro territorio, che potrebbe divenire un'osasi felice attraverso una programmazione mirata delle proprie peculiarità, sia stata invece barattato da chi come unico volano intravede la devastazione del territorio in cambio di un "ristoro"politico monetario. Camitato No eolico selvaggio, Sì Molise

nolo del 1986 e, poi, per sottolineare il forte recupero che esso ha prodotto alla fine del secondo millennio e in questi primi anni del terzo. Il 1986, è per me, l’inizio di quel “Rinascimento della Vitivinicoltura italiana” che ha visto protagonisti:- l’Enoteca italiana di Siena con “Vino e Turismo” e “Vino Sport e Alimentazione”, la nascita de “le Città del Vino” e la grande avventura nel mondo che ha fatto bene al vino italiano; -Slow Food, che, sin dai primi passi, ha mostrato subito la sua grande vivacità e il saper andare controcorrente; l’uscita di una rivista come “il Gambero rosso” e di importanti pubblicazioni;- le iniziative del Mipaaf e di molte Regioni (Piemonte e Toscana soprattutto) in Italia e all’estero; il nuovo volto e un ruolo importante del “Vinitaly” di Verona; non ultimo il ruolo di associazioni come quella degli enologi o degli assaggiatori e sommelier, delle donne del vino e del Movimento per il turismo del vino. Un processo intenso che ha portato il vino e, con esso, il cibo italiano, a vivere, più nel mondo che in Italia, un successo che ha risposto alla domanda di qualità di un consumatore affascinato dal vino e, soprattutto, dalla ritualità e dalla cultura che il vino, diversamente da qualsiasi altra bevanda, riesce ad esprimere. E ci riesce perché è esso stesso cultura. Alla fine, anche il Molise, come l’insieme delle Regioni italiane, è stato influenzato da questo “Rinascimento del Vino”, coinvolgendo ben presto anche gli altri comparti produttivi dell’ agricoltura e dell’industria alimentare regionale. Un processo lento, ma non per questo meno importante, quello che ha portato il vino a vivere la qualità in una realtà piccola come il Molise, che, dagli anni ’60, aveva vissuto la quantità, il grado alcolico, soprattutto con le sue cinque cantine sociali, oggi ridotte a quattro. Un processo che ha visto per lungo tempo mostrare solo qualche eccezione e che, a cavallo degli anni ’80, ha trovato

una prima spinta nel riconoscimento della Doc Biferno e, poi, del Pentro o Pentro d’Isernia, per arrivare alla vigilia del terzo millennio, con il riconoscimento, nel 1996, della la terza Doc (Molise o del Molise) e l’entrata in campo della Tintilia.Un avvenimento importante questo riconoscimento se è vero, com’è vero, che In contemporanea si registra la nascita e crescita di una vitivinicoltura in mano a giovani, che sono diventati i grandi attori del rinnovamento e, con esso, dell’immagine della qualità dei vini molisani. La Doc “Molise”, con il rosso ricavato dalle uve del vitigno autoctono “Tintilia”, apre al nuovo, scegliendo senza più tentennamenti la qualità, l’elemento essenziale per conquistare il consumatore e, con esso, il mercato, con i giovani imprenditori subito protagonisti e pronti, con l’immagine e la comunicazione, ad affiancare le due aziende vitivinicole, già attive da tempo, più rappresentative della vitivinicoltura molisana. Sono già venticinque le aziende imbottigliatrici, che, grazie ai loro grandi vini, stanno onorando il Molise con la partecipazione agli eventi, la conquista di nuovi mercati e, soprattutto, di riconoscimenti prestigiosi, che danno immagine al vino e al suo territorio di origine, nel nostro caso il Molise. Uno sforzo dei singoli, però, e non della squadra, oltretutto in un quadro privo di programmazione, salvo l’appuntamento al Vinitaly di Verona, sotto la regia dell’Unione delle Camere di Commercio del Molise, che, in mancanza di una sua continuità di azione nel corso di un anno, non produce i risultati attesi dalle aziende, molte delle quali non più parti dello stand collettivo, ma con propri stand sparsi nei padiglioni della grande fiera del vino italiano. Un aspetto, questo, sufficiente a dimostrare la mancanza di una strategia di marketing e, anche, dell’unità di azione collettiva dei vitivinicoltori, con il Consorzio che li associa ma non li rappresenta, nel momento in cui non promuove alcuna iniziativa. Un vuoto istituzionale e un vuoto rappresentativo dei produttori che spiega bene il freno a un successo più ampio ed ancor più significativo per questi grandi vini, proprio ora che il mercato guarda sempre più al vino italiano e, soprattutto, a quello di qualità.


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Una volta concluso il Master Progettazione e promozione del paesaggio culturale

Non vorremmo che faccia la fine che hanno fatto i “Parchi letterari” che del paesaggio culturale, seppure per un brevissimo lasso di tempo, sono stati indicatori di qualità Ieri e l’altro ieri nel Molise, a cura dell’università, della Regione, e del ministero dei Beni culturali, in prima pagina sono stati trattati i problemi, le attività e le soluzioni posti e proposti dal Master di II livello in “Progettazione e promozione del paesaggio culturale”. Sono interventi Paul Arthur e Sauro Gelichi, docenti di Archeologia Medievale rispettivamente all’università del Salento e all’università di Venezia, quindi, ieri, il giurista e magistrato -Giudice della Corte Costituzionale dal 2002 al 2011 - Paolo Maddalena sul tema del seminario "Il territorio bene comune degli italiani", presso l’Aula Magna “Vincenzo Cuoco” del Dipartimento giuridico (I edificio polifunzionale in Viale Manzoni). Il Molise tra storia e paesaggio. Un punto di osservazione molto interessante per arrivare a conclusioni meno banali che fin qui sono state tratte sul valore storico e su quello paesaggistico partendo dal basso. Cioè da una prospettiva localistica, la cui proiezione è molto ristretta. Dai seminari che sono stati svolti e si svolgeranno si at-

tendono pertanto indicazioni, idee e prospettive di ampio respiro, cui dalle rispettive poltrone, fanno riferimento il rettore Palmieri, il presidente della giunta regionale Frattura e il soprintendente ai Beni archeologi e paesaggistici Birrozzi. Il territorio proprietà collettiva, proprietà privata e interesse pubblico sono stati i vertici dell’intervento di Maddalena al quale ha fatto seguito, su un ambito più circoscritto, Alessandro Cioffi dell’università del Molise trattando in particolare dell’interesse pubblico. Il territorio molisano nelle varie diversificazioni si presta a considerazioni culturali e scientifiche particolarmente interessanti. Le quali speriamo non si disperando una volta concluso il Master. Ma restino alla base di ciò che la Regione, in particolare, e il sistema economico, in generale, vorranno progettare e promuovere del paesaggio culturale molisano. Non vorremmo in sostanza che i costi del Master e gli obiettivi che persegue facciano la fine che hanno fatto i “Parchi letterari” che del paesaggio culturale, seppure per un brevissimo lasso di tempo, sono stati indicatori di qualità.

Mancanza d’identità politica di Massimo Dalla Torre In questi giorni, alquanto concitati e di attesa, chissà di che cosa, spesso e volentieri si è sentito dire che la classe politica molisana manca d’identità. Accuse gravi che pongono un ipoteca su quello che sono i destini della collettività. La quale, da sempre, lamenta la mancanza di un dibattito politico, e non solo, di un certo stampo e levatura non come

quello attuale che è paragonabile alle chiacchiere delle comari, che in dialetto locale sono chiamate “ciaule” ossia il verso che emette la taccola. Sicuramente, i molti, anzi i moltissimi difensori del “castello” e di conseguenza dei “castellani” che abbondano a dismisura, rigetteranno queste affermazioni sdegnosamente, perché giudicate senza senso e fuori luogo. Affermazioni che, non sono assolutamente peregrine, in quanto, da più parti è in crescita il dissenso verso certe operazioni di dubbissimo gusto, leggasi questione “Molise Acque” che vede “baruffe” persino all’interno delle stesse compagini politiche, sia di maggioranza che di opposizione; e’ pur vero che bisogna ancora capire quale è la maggioranza e quale è l’opposizione. Affermazioni dettate dal non agire e dal non prendere decisioni su ar-

gomenti che riguardano le sorti della comunità. La quale, da anni, assiste all’assalto incondizionato della “diligenza” senza poter agire perché le armi non ci sono e se ci sono, sono caricate a salve o addirittura spuntate, il che equivale al completo disarmo. Molti vorrebbero reagire a questo stato di case. Molti vorrebbero fare la classica “pulizia etnica”. Molti vorrebbero svegliarsi da questo brutto sogno, senza sapere che di sogno non si tratta ma di realtà pura e cruda. Per tornare al filo conduttore dello scritto la mancanza di certi ideali è senza ombra di dubbio il punto nodale della questione. Una questione che richiede continue riflessioni che, purtroppo per la mancanza dei requisiti essenziali, non potranno mai essere attuate e se malauguratamente dovessero attuarsi avrebbe

un unico fil-rouge salvaguardare le posizioni acquisite, anzi conquistate grazie alla legge Salica e non per meriti d’intelletto. Del resto l’affermazione del prete che guardava il muro e non il Golfo di Napoli, scena clou del film “io speriamo me la cavo” è emblematica cioè: che la vita è stretta e impervia, perché piena di liquami come la scaletta del pollaio. Affermazione che la dice lunga di come ci sono sempre di più persone che vogliono affrancarsi dal sistema il quale, è sempre più malato di solitudine ecco perché è la non identità politica pesa come un macigno in bilico, pronto a schiacciarci: anche perché come scrisse Eugenio Scalfari “sotto ogni processo d’ideazione c’è un’ideologia che non è altro il raccogliere alcuni principi, valori e idee”.


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Campobasso

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Polpetta indelebile, una mano di bianco cancella il murales ma non il sorriso di Pulp nel cuore dei campobassani La decisione di ripulire le gradinate dell’ex Romagnoli in vista della visita di papa Francesco potrebbe far sparire il murales dedicato a Polpetta scomparso all’improvviso il 15 aprile del 2012 lasciando un vuoto enorme nel cuore dei familiari, degli amici e di tutta la città. Realizzato nel giugno del 2012, precisamente nel giorno del suo 43esimo compleanno, il murales ritrae l’inconfondibile espressione, il sorriso affabile e accogliente di Pierluigi Ioffredi, per gli amici Polpetta. Da due anni il volto rassicurante di Polpetta sovrasta le gradinate dello stadio, ormai fa parte del capoluogo e, anche se il ricordo di Polpetta è indelebile e mai nessuno riuscirà a sbiadirlo, sarebbe davvero triste assistere alla cancellazione del murales con una mano di bianco. L’assenza di Piero è incolmabile, continua ad avvertirsi in maniera ancora molto forte ma il suo altruismo e la sua generosità stanno proseguendo con l’associazione benefica “Piero Polpetta” . Valori che rispecchiano pienamente il messaggio di papa Francesco. Teresa Manara

CAMPOBASSO. Ieri, doveva essere il giorno dello sciopero, stando all’annunzio dello scorso 30 maggio dato da tutte le sigle sindacali della RAI. La decisione del Garante e le riflessioni interne dell’Azienda hanno portato alla revoca dello sciopero. L ‘Associazione degli Ex consiglieri regionali del Molise, in segno di solidarietà con tutti gli operatori di RAI-MOLISE, ha riflettuto al suo interno sul problema, ha valutato le perniciose conseguenze di tagli sconsiderati e ha indirizzato al Governo, al Sottosegretario alle Comunicazioni – Ministero dello Sviluppo Economico- on. Antonello Giacomelli un appello che riportiamo integralmente: On. Sottosegretario, "Il Consiglio Direttivo di questa Associazione, nella seduta del 20 maggio 2014 ha preso in esame i

Cassa integrazione per la Falcione

La speranza è che la storica impresa possa riprendere a lavorare al più presto

Quarantacinque dipendenti dell’Impresa edile Costruzioni Falcione, in procedura di concordato in continuità sono stati collocati in cassa integrazione straordinaria per 12 mesi a decorrere dal 23 giugno 2014 con un Verbale Sindacale sottoscritto oggi presso l’Assessorato Regionale al Lavoro tra i rappresentanti dell’azienda e le organizzazioni sindacali FILLEA – CGIL, FILCA – CISL e FENEAL – UIL. L’auspicio dell’Assessore al Lavoro, Michele Petraroia, è che durante questo periodo in cui viene tutelato il reddito dei lavoratori interessati possano essere superate le difficoltà e si riesca a ripartire con i cantieri nell’interesse della comunità molisana, dell’impresa e dei lavoratori . L’edilizia è il settore economico e produttivo più colpito dalla crisi di questi anni e non sempre viene attenzionato adeguatamente nonostante i numeri impressionanti di posti di lavoro persi tra il 2008 ed il 2013. “Pur scontando il taglio dei finanziamenti pubblici ed il calo della domanda privata – prosegue l’Assessore Petraroia – è indispensabile attivare ogni strumento per salvaguardare una rete diffusa di piccole e medie imprese specializzate che rappresentano un bagaglio di competenze ed un patrimonio professionale da non disperdere”.

“La sede Rai non si tocca” Gli ex consiglieri regionali del Molise scrivono al Sottosegretario alle Comunicazioni problemi in oggetto e ha fatto proprio l’ordine del giorno sul futuro dell’informazione regionale RAI in relazione al D.L. 66/2014, elaborato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. Pertanto, ha deciso di indirizzarLe una nota per esprimere grande preoccupazione sulla proposta di una riorganizzazione delle sedi regionali del Servizio Pubblico Radiotelevisivo, tendente ad un loro ridimensionamento e, in particolare, alla ipotesi di accorpamento della sede RAI del Molise. L’informazione regionale RAI è uno dei pilastri del servizio pubblico. Le

sedi regionali danno voce a tutte le realtà territoriali, anche le più piccole, e garantiscono una programmazione più vicina alle popolazioni e alle realtà locali. I giornalisti della sede RAI del Molise svolgono con efficacia la loro attività, garantendo un costante flusso informativo ed il pluralismo dell’informazione. Il nostro territorio soffrirebbe disagi ed effetti ben più negativi di quelli sopportati nell’attuale critica situazione se non potesse disporre di una voce efficace e territorialmente attenta quale quella della RAI regionale. Essa peraltro è la garanzia basilare per assicurare

un livello adeguato del servizio pubblico grazie alla professionalità del personale che vi lavora. Le aree interne, peculiarità tutta molisana, sarebbero inesorabilmente lasciate nel silenzio più deprimente se venissero escluse dal circuito virtuoso della comunicazione, che porta alla ribalta anche la vita e la cultura delle zone più neglette e nascoste. Per queste ragioni e per tutte le altre che scaturiscono dalla imparzialità delle informazioni, quando sono al riparo dalle logiche della mera commercializzazione, l’Associazione degli ex Consiglieri Re-

gionali, che rappresenta la storia di cinquantanni dell’autonomia regionale del Molise, fa sentire libera e forte la sua voce e confida nella sensibilità ed attenzione dell’attuale Governo della Repubblica per sostenere le aree deboli del Paese".


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Campobasso

12 giugno 2014

Tornare alle buone e sane abitudini della vita all’aperto

Firmati i contratti di gestione del parco “Benito Faraone” (già Foce) e il parco di 24 maggio

Sull’abbrivo dei parchi comunali appena dati in gestione, può darsi che riemerga, soprattutto nelle giovani generazioni, il desidero del bello, della qualità estetica e ambientale di un sito che appartiene alla storia (colta) della città: la Villa comunale de Capoa

Pare essersi inaugurata finalmente la stagione dei parchi comunali. Dati in gestione. Finora due su tutti: il parco “Benito Faraone” (già parco Foce) e quello di Via 24 maggio. Due aree differenti, ma entrambe dotate di una buona risposta alle differenti esigenze degli utenti. Al “Benito Faraone” – indimenticato cantore della molisanità - prevalgono i valori ambientali e tradizionali; al parco di 24 maggio le offerte ludiche, soprattutto per i bambini. La diversificazione sostanzialmente colma la richiesta di coloro che vogliono rinnovare la tradizione della gita fuori le mura che alla Foce, soprattutto nel mese di agosto, negli anni trascorsi ha avuto il suo apice; per quanto riguarda la vita di quartiere, la popolazione infantile del Cep (e non solo) nel parco di Via 24 maggio trova quanto è necessario per passare alcune ore in libertà. Questo ritrovare motivazioni per la vita all’aperto, per le abitudini passate ma sempre valide e necessarie, probabilmente faranno da traino alla proposta culturale di riprendere in considerazione la bellezza e l’unicità del Villa de Capoa, nel cuore della città, che assomma i caratteri di un parco a quelli di una villa settecentesca. Un giardino all’italiana di rara fattura, non reperibile nell’intero Mezzogiorno d’Italia. Peccato che i tanti sostenitori del verde attrezzato, tutto da in-

ventare, al Romagnoli, non sappiano, o volutamente non vogliono sapere, della Villa de Capoa e non si dannino l’anima per la mancata finora sua valorizzazione e frequentazione. Sull’abbrivo dei parchi comunali appena dati in gestione, può darsi che riemerga, soprattutto nelle giovani generazioni, il desidero del bello, della qualità estetica e ambientale di un sito che appartiene alla storia (colta) della città. Tornando alla assegnazione in gestione del Parco

“Benito Faraone”, il Comune incasserà un canone mensile di 555 euro. E il gestore la disponibilità del punto di ristoro (una struttura piccola, ma accogliente per bar-ristorante) e l’obbligo di curare le aree attrezzate per la sosta che sono nelle adia-

I tumori della tiroide, workshop in fondazione Giovanni Paolo II

Questa mattina dalle 10 nell’Aula “Crucitti” della Fondazione di Ricerca e Cura “Giovanni Paolo II” di Campobasso, si terrà un workshop sul tema: “I tumori della tiroide – Gestione clinicochirurgica e nuove prospettive terapeutiche”. I lavori inizieranno con i saluti del Direttore Generale, Dr. Gianfranco Rastelli, del Direttore Scientifico, Prof. Giovanni Scambia, e del Direttore del Dipartimento di Oncologia, Prof. Camillo Cavicchioni. Al congresso, coordiPrinci, Pietro Dr. dal nato parteciperanno quali relatori illustri docenti di endocrinologia ed endocrinochirurgia riconosciuti a livello mondiale come esperti dell’argomento ovvero il

Prof. Alfredo Pontecorvi, Direttore dell’Endocrinologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore-Policlinico A. Gemelli di Roma, il Prof. Rocco Bellantone, Direttore della Chirurgia Endocrina dell’UniSacro del Cattolica versità Cuore-Policlinico A. Gemelli di Roma, il Prof Furio Pacini Direttore della Struttura Complessa di Endocrinologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Siena e la Prof.ssa Rossella Elisei, Responsabile delle attività cliniche di“Oncologia Endocrina” del Dipartimento di Endocrinologia dell’ Azienda Ospedaliero-Universitaria di Pisa. Tali relatori, considerati fra i maggiori

esperti a livello nazionale ed internazionale, illustreranno le più moderne strategie di diagnosi e cura di questa patologia. Il carcinoma differenziato della tiroide rappresenta la neoplasia più frequente tra quelle che colpiscono le ghiandole endocrine. Interessa in maggioranza pazienti di sesso femminile ed è caratterizzata da un’incidenza in significativo aumento. La diffusione dell’ecografia del collo, pur avendo consentito la diagnosi di lesioni nodulari della tiroide in un maggior numero di casi, non ha permesso in egual misura un miglioramento della diagnosi precoce di malattia neoplastica proprio per la frequenza delle patologie nodulari benigne e della

cenze del bosco (barbecue, staccionate, sentieri, panchine), nonché l’allestimento di una o più giornate da dedicare alla

promozione del luogo in virtù dell’essere stato una parte significativa delle abitudini e delle tradizioni campobassane. Un contratto, come si può notare, studiato con cura dal servizio patrimonio di Palazzo san Giorgio, con la dichiarata volontà di reinserire il parco “Faraone” (già Foce) nel filone avvizzito della storia locale. Per il parco di Via 24 maggio, il Comune incasserà un canone annuo di 6.550 euro e il gestore la disponibilità di un punto di ristoro (prevalentemente bar), nonché la dotazione dei giochi e dei divertimenti per i quali sono stati approntate apposite regole di utilizzazione e di sicurezza. Inoltre una menzione speciale va al comitato “pro parco di Via Ungaretti” che di un’area comunale in abbandono ne ha fatto un modello di verde attrezzato in cui hanno trovato sistemazione una piantumazione di alberi da frutta (per scopi didattici), giochi classici, e uno spazio per la vita e la cura dei cani (il baubau park). Uno spaccato di civiltà e d’impegno sociali premiati dal Comune con la concessione gratuita dell’area (circa 16mila metri quadri). Dardo

difficoltà di diagnosi differenziale. Il ricorso all’agobiopsia tiroidea (agoaspirato), d’altra parte non sempre consente di chiarire il dubbio diagnostico. Pertanto di estrema attualità rimangono i criteri radiologici e clinici di sospetto e le indicazioni all’agobiopsia con ago sottile (quale nodulo pungere, quando, dopo quanto tempo ripetere l’esame). In tale ambito nuove metodiche come il “thin-prep” o l’utilizzo delle metodiche di biologia molecolare sono state proposte anche se va chiarita la loro effettiva utilità. In sintesi molte sono le problematiche relative alla diagnosi che meritano un’attenta riflessione. In ambito terapeutico

la chirurgia endocrina ha risentito dell’influenza di nuove tecnologie mini-invasive che devono comunque essere impiegate con attenta ponderazione dei criteri di selezione. Infine va riconsiderato l’impiego di una terapia adiuvante come il radioiodio anche allo scopo di ridurre al minimo gli effetti collaterali e di effettuarla solo in caso di effettiva necessità. Nell’ambito del congresso vi sarà inoltre una video-session con ampio spazio alle tecnichemini-invasive e robotiche utilizzate in chirurgia endocrina. In contemporanea con lo svolgimento dell’evento sarà allestita la mostra “Franz Borghese”



TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO

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Isernia

12 giugno 2014

Tedeschi: “Visita giapponesi, Centracchio strumentalizza” Il sindaco di Fornelli replica: “Al posto delle polemiche, si pensi allo sviluppo del paese” Il sindaco di Fornelli, Giovanni Tedeschi, afferma che: “Il Presidente della Cooperativa 7 Torri ha sfruttato nel peggiore dei modi la visita a Fornelli di una troupe televisiva giapponese per effettuare un servizio sulla nostra olivicoltura. Perchè i fatti sono andati in maniera diversa da come lui li ha raccontati. In data 31/05/2014 trasmettevo al predetto presidente una missiva in cui, dopo le doverose scuse, spiegavo le ragioni della mia assenza alla conferenza svoltasi nella sede della Cooperativa. Consapevole dell'importanza dell'avvenimento ai fini di una ipotetica commercializzazione del tipico prodotto fornellese in terra nipponica, tuttavia informavo il presidente della Cooperativa 7 Torri, signor Ugo Centracchio, di condividere l'iniziativa ma che restavo in attesa di delucidazioni sulla stessa in quanto le istituzioni, prima di dare il sostegno devono verificare l'attendibilità della richiesta oltre che conoscere gli interlocutori ad evitare che tutto si traduca in una scampagnata fra quattro amici. A supporto della bontà di quanto da me asserito, la stessa delegazione chiedeva di incontrarmi. Tale incontro si è regolarmente svolto ed io ho ribadito l'interessamento del Comune ad una ipotesi di sviluppo del prodotto fornellese, ma in quanto amministratore avevo bisogno di ulteriori approfondimenti

Evade tre milioni di imposte, denunciata dalla Finanza

anche per avere le opportune garanzie per l'Ente che ovviamente è stato sollecitato a fare la sua parte. Il Presidente della Cooperativa al posto di rilasciare dichiarazioni inesatte avrebbe dovuto fornire, come da me chiesto, spiegazioni particolareggiate sull'iniziativa. Ha invece rilasciato ad un quotidiano locale una dichiarazione in cui afferma che <l'unico neo> nella visita dei giapponesi è stata

l'assenza del sindaco e dell'amministrazione. Cosa dire al presidente di una cooperativa che approfitta di una preziosa occasione per polemizzare con il sindaco e con l'Amministrazione comunale? A lui niente. Ma, visto come si sono svolte le cose, se il Centracchio avesse taciuto, avrebbe fatto la cosa migliore. Per sé e per l'immagine di Fornelli innanzitutto”.

Gestiva una azienda a conduzione familiare in un piccolo comune pentro, la donna che ha sottratto all’imposizione diretta oltre 3 milioni di euro. Quando i finanzieri del nucleo di polizia tributaria hanno bussato alle porte delle varie attività svolte, si sono trovati di fronte ad una situazione contabile talmente frammentata che è stato necessario ricostruirla in tre mesi di meticolose indagini e controlli incrociati. L’imprenditrice, coadiuvata dai suoi più stretti familiari, ha svolto la propria attività nei settori dell’autrasporto, dalla vendita all’ingrosso di granaglie, della gestione di un minimarket e di un bar. Tra le varie irregolarità riscontrate, oltre alla mancata presentazione delle dichiarazioni obbligatorie ed al pagamento delle relative imposte, è spiccata la mancata dichiarazione di importazione di numerosi ovini e caprini macellati, di provenienza estera, commercializzati

come nostrani, in frode agli ignari consumatori finali. Allo scopo di rallentare l’attività ispettiva, l’ azienda aveva trasferito la sua sede a Napoli, nominando un nuovo amministratore partenopeo. Ma il fatto non ha impedito alle Fiamme gialle di concludere il controllo provvedendo a contestare alla responsabile le plurime condotte illecite. Al termine della verifica sono stati constatati oltre tre milioni di euro nascosti al fisco e 250 mila euro di imposta sul valore aggiunto non versata all’erario, nonchè numerose violazioni anche costituenti reato. per queste ultime, l’imprenditrice isernina e l’attuale rappresentante legale dell’azienda sono stati denunciati alla procura della repubblica di Isernia per i reati di omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali e di dichiarazione infedele, per i quali rischiano una condanna fino a tre anni.

A Venafro la prima edizione in ricordo del giovane ciclista Mario VENAFRO. Primo Memorial “Mario Argenziano”, l’elite del ciclismo in terra molisana. Domenica 15 giugno, “Faga Gioielli Racing Team” regalerà alla città di Venafro ed a tutti gli amanti del ciclismo, il suo speciale ricordo dell’amico Mario Argenziano, prematuramente venuto a mancare ai suoi cari ed all’intera collettività venafrana. Per l’occasione massiccio è stato l’impegno della società sportiva affinché tale manifestazione sia il suggello di un anno di successi, culminato con la vittoria del Campionato Italiano da parte del suo atleta di punta, Rino Zampilli, che per questa occasione smetterà la divisa ufficiale della Faga Gioielli Racing Team, per indossare il tricolore.

Il Memorial Argenziano La promozione massiccia della manifestazione e le prime ma numerose adesioni pervenute, lasciano presumere che a contendere la vittoria finale al campione italiano Zampilli saranno in parecchi, provenienti da ogni parte d’Italia, rendendo così l’esito di tale manifestazione per nulla scontato e quindi degno di grande attenzione degli addetti ai lavori ma non solo. Il ritrovo pre gara è in programma per le ore 7 e 30, su Corso Campano. Alle ore 9 la partenza. Di 70 chilometri la lunghezza del percorso.


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Isernia

12 giugno 2014

Ospedali a rischio, Sorbo in soccorso di Patriciello

Guerra degli ospedali, il sindaco di Venafro, Sorbo, si interroga sull'utilità di Cattolica, Igea e Villa Ester, dimenticando, guarda un po', di parlare del Neuromed di Patriciello. La struttura privata in concorrenza diretta con l'ospedale di Venafro. Imbarazzante, forse era meglio che Sorbo fosse rimasto zitto. Ma vediamo cosa ha scritto il sindaco di Venafro che evita di parlare, chissà perchè, proprio dell'ospedale di Patriciello: “È ormai chiaro che esiste l'esigenza di ridiscutere il piano di riorganizzazione della sanità molisana. Esigenza che non è solo dei comitati che difendono i piccoli e grandi ospedali ma è manifestata da tanti sindaci e amministratori locali, da varie forze politiche, da una grande fetta della società molisana. So che siamo arrivati al redde rationem, che dopo anni, forse decenni di gestione allegra della sanità bisogna pagare il conto, ma non può funzionare un sistema che taglia di netto le strutture pubbliche e lascia intatte o addirittura implementa strutture private. Quando il cerchio si stringe, penso che sia prioritario, soprattutto per un governo di cen-

trosinistra, salvaguardare la sanità pubblica. Facendo salve le strutture d'eccellenza, davvero non riesco a capire perché i sacrifici non siano stati chiesti prima alle strutture private. Resta un mistero, ad esempio, del perché in questa situazione di distruzione totale degli ospedali pubblici restino in piedi strutture private con posti letto accreditati e a carico del sistema sanitario regionale che offrono prestazioni che dovrebbero garantire gli ospedali pubblici, come ad esempio villa Ester di Bojano (74 posti letto di cui oltre 50 di medicina generale e chirurgia generale) o l'Igea di Isernia (una quarantina di posti letto di riabilitazione). Sono strutture private che dovrebbero funzionare come tali: chi non vuole rivolgersi al pubblico può andare in queste strutture pagando direttamente. Così come non è chiaro cosa deve fare la cattolica con i suoi circa 130 posti letto. Si diceva fino a qualche mese fa che la sua permanenza avrebbe avuto senso solo se fosse diventata pubblica. Ora che è appurato che ciò non accadrà quale deve essere il suo ruolo nel sistema sanitario regio-

nale? Io penso che il presidente Frattura, la sua giunta e la sua maggioranza debbano ridiscutere tutto partendo dalle risposte da dare a queste domande. Non si possono liquidare, come fa qualche pseudo giornalista finto tonti (che finora si è barcamenato come il famoso Arlecchino servo di due padroni) al soldo di un gruppo che ha interessi nella sanità privata, le manifestazioni di questi giorni come strumentali, demagogiche e poco partecipate. Sono il sintomo di una febbre che potrebbe diventare una

Dura la protesta dei componenti il Comitato Santissimo Rosario di Venafro

“Delusi da Frattura”

Dalle parole ai fatti. Dopo aver annunciato la presentazione di un esposto per chiedere chiarimenti sull'agibilità e la vulnerabilità sismica dell'ospedale, i rappresentanti del comitato pro Santissimo Rosario di Venafro, Gianni Vaccone e Franco Macerola, ieri mattina si sono recati al tribunale di Isernia dove hanno incontrato il procuratore capo Paolo Albano. Sui contenuti del colloquio con il magistrato hanno preferito non sbilanciarsi, ma una cosa è certa: questo è stato solo il primo passo di una battaglia che dalle piazze è destinata a spostarsi nei palazzi della giustizia. Da un punto di vista legale si sta lavorando anche su un altro fronte. Per stoppare il piano di riordino

della sanità, i politici in dissenso con il presidente delle regione Frattura stanno puntando le loro carte sui ricorsi al Tar e alla Corte costituzionale. I rappresentanti del

Santissimo Rosario si dicono amareggiati, si sentono presi in giro da Frattura. Aveva dato loro ampie rassicurazioni, salvo poi fare retromarcia.

malattia ben più grave se non curata in tempo. Chi vuole bene al Molise, al centrosinistra e al presidente frattura anziché spingerlo ad

incamminarsi ancora di più in un vicolo cieco, dovrebbe consigliargli di fermarsi e di aprire il dialogo con in territorio. Il presidente ha già dimostrato in passato e su altre questioni di saperlo fare. Auspico che accada anche questa volta. Intanto aspetto anche di conoscere le posizioni dei sindacati che, tranne l'usb, su questi temi non si sono pronunciati. Ricordo che qualche mese fa, in una trasmissione tv sulla sanità, una bella sindacalista di Campobasso si risentì perché avevo detto che i sindacati erano stati zitti e inerti. Disse che il suo sindacato aveva proposto non so quale soluzione per gli ospedali minori e in particolare per il SS. Rosario. Da quella sera non l'ho più vista...."

Il diritto annuale camerale

Entro lunedì il pagamento che le imprese dovranno effettuare

ISERNIA. La Camera di Commercio ricorda che entro lunedì 16 giugno 2014 dovrà essere effettuato il pagamento del diritto annuale per l’anno 2014. Le imprese già iscritte o annotate nel Registro delle Imprese e i soggetti iscritti nel REA (Repertorio Economico Amministrativo) al 1° gennaio 2014 devono versare il diritto annuale 2014 alla Camera di Commercio di competenza (dove risulta iscritta la Sede e/o le unità locali) entro il termine previsto per il pagamento del primo acconto delle imposte sui redditi, ovvero entro il 16 giugno 2014. Il pagamento deve essere eseguito, in unica soluzione, tramite il modello F24 telematico. Entro il 30° giorno successivo al termine ordinario, e cioè entro il 16 luglio 2014, è comunque possibile effettuare il versamento maggiorando l’importo dello 0,40% (con arrotondamento al centesimo di euro) a titolo di interesse corrispettivo. Per le imprese che hanno sedi secondarie o unità locali in più province, prima di calcolare l’importo da pagare, verificare se la Camera di Commercio interessata ha provveduto ad un’eventuale maggiorazione degli importi del diritto annuale. Le imprese e i soggetti che hanno trasferito la sede legale da una provincia a un’altra

dopo il 1° gennaio 2014, versano il diritto 2014 per la sede alla Camera di provenienza. Le lettere informative sul diritto annuale verranno inviate, da parte delle Camere di Commercio, tramite posta elettronica certificata (PEC). Le imprese che dovessero riceverla in formato cartaceo, a causa di una PEC non più valida, dovranno provvedere al più presto a ripristinarne la validità e/o a comunicare una nuova casella PEC al Registro delle Imprese. Il mancato recapito dell’informativa non esonera le imprese dal pagamento del diritto annuale. Attenzione alle richieste ingannevoli e ai falsi bollettini. Tutte le informazioni relative agli importi, agli scaglioni di fatturato, ai righi IRAP da utilizzare per il calcolo del fatturato, nonché il file di Excel che permette di calcolare l’importo da versare, sono disponibili sul sito camerale www.camcomisernia.net – sezione diritto annuale. Per ulteriori informazioni ed assistenza, è possibile rivolgersi all’Ufficio Tributi della Camera di Commercio di Isernia, Tel. 0865/455216 o tramite email all’indirizzo mariateresa.fuoco@is.camcom.it.



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Termoli

12 giugno 2014

Amministrative, le riflessioni degli ex candidati sindaco

TERMOLI – A bocce ferme e in attesa della convocazione del primo Consiglio comunale e l’insediamento del Sindaco e della nuova Giunta, questo pomeriggio alle 17, presso la Sala consiliare del Municipio, avverrà la proclamazione degli eletti da parte del Presidente dell'Ufficio Elettorale Centrale. Intanto gli altri candidati sconfitti alla carica di sindaco nella tornata elettorale dicono la loro. Remo Di Giandomenico ha un giudizio secco e porge gli auguri al Sindaco e nuova amministrazione “anche se questa città la vedo comunque messa male. Mi auguro che la nuova amministrazione possa riuscire a fare qualcosa ma ho seri dubbi e sarei felicissimo di sbagliarmi”. E sull’auspicato rinnovamento l’onorevole ritiene che: “meglio un rinnovamento parziale che la continuità, di sicuro ci sono persone nuove ma anche situazioni più negative che positive e questo deve fare riflettere. Il vero rinnovamento eravamo noi evidentemente questo

messaggio non è passato e non capisco il perché, anche perché il nostro 18% è stato un dato compatto e non suddiviso tra varie appartenenze politiche, noi siamo un perno unico”. Anche Paolo Marinucci ha mandato i suoi auguri al neo primo cittadino e riflette sulla bassissima per-

centuale di votanti. “Cosa inusuale l’affluenza bassissima alle urne che non ha premiato la voglia di andare a votare. Ai miei sostenitori – dice ancora Marinucci - avevo detto di andare a votare ma evidentemente non si riconoscevano nei candidati e non sono andati. Saremo in mi-

noranza, non ci saranno accordi e valuteremo di volta in volta tutti i provvedimenti operati dell’amministrazione e svolgeremo un’opera di controllo. La vedo dura – conclude Marinucci -, e questo è proprio il motivo per il quale abbiamo deciso di prendere un’altra strada”. Infine Nicola Di Michele, per il quale la vittoria di Sbrocca rappresenta un “ritorno al passato. Secondo me ci sarà molto da lavorare, perché c’è gente in maggioranza che non la pensa allo stesso modo, questa diversità politica darà molti problemi. Mi dispiace per i cittadini termolesi perché non se lo meritano, ci saranno grossi problemi. Esprimo i miei complimenti al nuovo sindaco – conclude il penta stellato - auspicando il miglior lavoro. La nostra opposizione sarà dura, non farà sconti di alcun tipo e dove ci saranno buone iniziative non disdegneremo di appoggiarle, noi faremo le nostre proposte e vedremo”.

IdV : “con Angelo Sbrocca, ha inizio una nuova storia per la città’”

TERMOLI - A pochi giorni dalla vittoria al ballottaggio del candidato sindaco del centrosinistra per il rinnovo del Comune di Termoli Angelo Sbrocca, si è riunito quest’oggi il coordinamento regionale dell'Italia dei Valori per un' analisi del voto. “Già all’indomani del risultato delle primarie – ha ricordato Cristiano Di Pietro durante il direttivo regionale del partito - l’Italia dei Valori aveva dichiarato

la sua volontà di tener fede agli impegni presi e di appoggiare l’avv. Sbrocca nell’ambito delle elezioni amministrative. Lo abbiamo sostenuto con convinzione, attraverso l’impegno dei nostri candidati e di quanti, ancora una volta, hanno dimostrato di credere nell’IdV. Ad Angelo Sbrocca, sindaco di Termoli, formuliamo i nostri migliori auguri, certi delle sue capacità e della sua

rettitudine. Inizia ora una nuova storia per la città di Termoli. Siamo orgogliosi di aver dato il nostro contributo e felici di poter partecipare attivamente all’apertura di questa fase di rinnovamento - ha concluso Di Pietro - con l’entrata in Consiglio del nostro candidato Antonio Giuditta al quale rivolgiamo sincere congratulazioni e un affettuoso in bocca al lupo”.

“La mia, opposizione leale” Alberto Montano resta fuori dal Consiglio ma sostiene di voler continuare la sua azione politica

TERMOLI – Anche un altro ex sindaco di Termoli, Alberto Montano, che pur essendo in lista nella scorsa tornata elettorale per le amministrative non è risultato eletto come Consigliere, interviene sul nuovo corso amministrativo della città e porge gli auguri di buon lavoro al primo cittadino e a tutta l’amministrazione comunale. “Dopo un confronto elettorale intenso e serrato, voglio porgere i miei auguri a tutti i Consiglieri Comunali eletti a Termoli, in particolare a quelli alla prima esperienza, perché comprendano appieno l’importanza del ruolo che andranno a ricoprire e la responsabilità che deriva loro dal mandato popolare ricevuto, soprattutto in un momento così complesso e difficile come questo. E i miei auguri porgo al nuovo Sindaco Sbrocca affinché possa dare alla città di Termoli, nell’esclusivo interesse del popolo termolese, una buona amministrazione, capace di offrire soluzioni ai gravi problemi sul tappeto e di costruire prospettive positive di sviluppo e occupazione. Da parte mia, anche se non in Consiglio Comunale ma nell’arena politica, posso assicurare che seguirò con partecipazione la vita amministrativa con un’opposizione chiara, forte, netta e convinta, dato che l’ idea di governo e il progetto di città a cui ho sempre pensato è profondamente diverso da quelli proposti dalla sinistra. E’ una questione di coerenza e principi morali essere sempre dalla stessa parte, non avvilire mai il senso di appartenenza ad un’area politica di cui si condividono valori, ideali e modelli sociali, non cedere mai all’opportunismo di un effimero salto sul carro dei vincitori di oggi che saranno gli sconfitti di domani. In questo netto confronto democratico continuerò a dare il mio contributo per preparare la futura risposta vincente del centrodestra a Termoli e nella regione Molise”. Forza Italia - Molise Alberto Montano

Vendita Zuccherificio, a vuoto la quarta asta Festa di fine anno nella scuola TERMOLI – Nessuna offerta è stata depositata anche per il quarto bando per acquistare lo Zuccherificio Spa in regime di concordato preventivo. Infatti, nell’ora di scadenza indicata nella procedura ad evidenza pubblica comunitaria, nessuno ha formalizzato istanza di acquisto. Ora, per pubblicare il quinto bando, si dovranno riunire nuovamente il comitato dei creditori con il giudice delegato e il commissario per abbassare di un altro 15-20% il costo della struttura saccarifera messa all’asta. Dunque si abbasserà ancora di più la valutazione di acquisto che è passata dai 27,5 milioni di euro del primo bando ai venti dell’ultimo.

media “Oddo Bernacchia”

TERMOLI - Anche questo anno è arrivato il “Quarto Evento” della scuola media “Oddo Bernacchia”. La festa di fine anno organizzata dall’Associazione “La Giusta Scuola” insieme al’istituto si è ripetuta per il quarto anno consecutivo e questa volta l’evento ha coronato il triennio scolastico degli alunni classe 2000 che frequentano i 3 plessi della scuola: Centrale, Schweitzer e Difesa Grande. Il “Quarto Evento” si è svolto ieri dalle 19 alle 24; c’è stata una gara di canto e poi sono stati eletti Miss e Mister Oddo 2014, scelti grazie alla loro abilità nel ballo giudicata dai ragazzi dello staff. La festa è un evento riservato ai soli alunni, docenti e rappresentanti delle classi terze dei tre plessi.

Offerte festa san basso, il monito del parroco TERMOLI – Anche se mancano circa due mesi alla festa patronale di San Basso, tra qualche giorno inizierà la raccolta delle offerte a domicilio. Un rituale che si ripete negli anni anche con qualche cono d’ombra. Proprio per evitare possibili richieste da parte di persone

non autorizzate, il parroco della Cattedrale, don Gabriele Mascilongo, lancia un avvertimento. “Poiché lo scorso anno presso diverse abitazioni della nostra città alcuni ragazzi e giovani, non autorizzati, hanno chiesto offerte per la Festa del Santo Patrono rilasciando come ri-

cevuta un semplice bigliettino solo numerato e senza intestazione, si raccomanda a tutti di essere più attenti e avveduti. Gli incaricati del Comitato Festa, sono muniti di documento di autorizzazione e incarico a firma e timbro del Parroco della Cattedrale, e rilasciano una rice-

vuta intestata: Basilica Cattedrale - Parrocchia Santa Maria della Purificazione Termoli - Comitato Festa San Basso e autenticata con il timbro della Cattedrale. I cittadini che venissero contattati da persone non autorizzate sono pregate di segnalarle”.



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Termoli

12 giugno 2014

Sanità in basso Molise, sindaci chiedono incontro con il governatore Frattura LARINO – “Difendere il diritto alla salute e garantire i livelli minimi di assistenza ai cittadini”. Questo uno degli impegni che chiedono gli undici sindaci del Basso Molise e dai rappresentanti del Comitato San Timoteo di Termoli, Nicola Felice, e del Comitato Vietri, Pardo Spina, che hanno manifestato davanti all’ospedale Vietri preso di mira dai tagli e del riordino sanitario e i primi cittadini hanno chiesto un incontro urgente al governatore, Paolo Frattura. “Vo-

gliamo essere ricevuti – la richiesta avanzata dal sindaco di Larino, a nome dei colleghi, - dal Consiglio regionale e dal commissario ad acta e presidente Frattura per discutere tutti insieme della situazione e trovare delle soluzioni per portare avanti l’eccellenza rappresentata dall’ospedale Vietri di Larino. Siamo consapevoli del periodo di ristrettezze economiche ma siamo anche consapevoli delle necessità del diritto alla salute. Abbiamo avanzato una nostra propo-

sta e sollecitato un incontro in quarta Commissione per discutere di quale idea di sanità ha Frattura e quale è quella per il Basso Molise. A breve è come se non avessimo più due nosocomi, abbiamo iniziato un percorso lungo e questo territorio ha pari diritti di altre parti della regione e non possiamo accettare forme di sopruso”. I manifestanti, visto già che hanno vinto un ricorso al Tar Molise e al Consiglio di Stato, non hanno escluso altre iniziative di protesta.

Divieto utilizzo acqua Si insediano nuovo sindaco e giunta proveniente dagli mpianti di irrigazione del Consorzio di Bonifica PALATA – Per oggi alle ore 19, in sessione straordinaria in prima convocazione, e per martedì 17 giugno alla stessa ora in seconda convocazione, è convocato il Consiglio comunale. All’ordine del giorno l’insediamento del Consiglio comunale con l’esame delle condizioni di candidabilità ed eleggibilità degli eletti. Giuramento del Sindaco, presa d’atto della com-

posizione della Giunta municipale, costituzione dei gruppi consiliari e designazione dei rispettivi capigruppo. Inoltre il nuovo Consiglio comunale detterà gli indirizzi per la nomina, designazione e revoca dei rappresentanti comunali presso Enti, aziende ed istituzioni, la nomina della commissione per la formazione degli elenchi dei giudici popolari.

Oggi riunione del nuovo consiglio comunale CAMPOMARINO – Il riconfermato sindaco alle amministrative del 25 maggio, Francesco Camilleri, ha convocato alle 17 di oggi in prima convocazione il Consiglio comunale. Otto i punti iscritti all’ordine del giorno da discutere: Esame della condizione degli eletti alla carica di Sindaco e di Consiglieri comunali e convalida degli

stessi, giuramento del Sindaco, comunicazione della nomina dei conpèonenti la Giunta e del vice sindaco, presentazione delle linee programmatiche, elezione del presidente del Consiglio comunale e dei componenti la Commissione elettorale comunale, rideterminazione degli oneri connessi con le attività degli amministratori.

LARINO – Nello scorso fine settimana gli studenti che hanno preso parte al corso “Gusto di biodiversità” hanno potuto apprezzare oltre ai sapori e saperi del Molise l’appassionante mondo della costa molisana.Accompagnati da Luigi Lucchese e Sara Fusco hanno visitato i luoghi del Life Maestrale dove la biodiversità è di casa. Un gusto nuovo e impareggiabile per i corsisti che hanno potuto apprendere l’importanza del lentisco, la bellezza del giglio delle spiagge,

MONTENERO DI BISACCIA – Il sindaco Nicola Travaglini ha emanato un'ordinanza con la quale vieta a tutti i proprietari dei terreni dell'agro del comune di Montenero di Bisaccia l'utilizzo di acqua proveniente dagli impianti di irrigazione del Consorzio di Bonifica, per innaffiare le proprie colture di ortaggi e frutta destinate all'immediato consumo umano, al fine di ridurre il rischio igienico sanitario.

La decisione è stata presa a seguito della nota anticipata via fax dal Consorzio di Bonifica Trigno e Biferno di Termoli con la quale è stato reso noto che il Consorzio di Bonifica Sud-Vasto ha comunicato, a sua volta, che i risultati analitici sulle acque del fiume Trigno eseguiti nell'ambito del "Piano di Monitoraggio dello stato delle acque superficiali" nelle due stazioni di campionamento poste rispettivamente nel

Pd, Di Lisio: "Restiamo uniti per il bene del paese” MONTECILFONE - Il segretario del locale circolo Pd Antonio Di Lisio, consigliere di minoranza per la lista Movimento civico "Il Girasole", lancia un appello alla cittadinanza affinché regni il rispetto reciproco nella comunità. “Non avevo mai vissuto così da vicino una competizione elettorale, che per la mia persona rimane una sfida democratica tra due liste della stessa comunità. Dopo il primo consiglio – dice Di Lisio - partito senza aperture pensavamo ad una fattiva e costruttiva collaborazione, dopo la serata di festa

finita nel ridicolo da parte di tutti, si richiama la cittadinanza e in primis gli amministratori tutti di questo comune a essere uniti per unire il paese e per il bene della comunità. Noi non dimentichiamo che come altri siamo espressione di una forza ottenuta attraverso metà degli elettori che ci hanno considerati capaci di rappresentarli. La nostra sfida – conclude l’amministratore - è il laboratorio di idee e di proposte su scala territoriale, sulle questioni sociali in particolare che siano più positive possibili”.

comune di Tufillo e in quelle di San Salvo, evidenziano la presenza di inquinamento da salmonelle. È opportuno ricordare che le acque del fiume Trigno vengono utilizzate nell'ambito dell'irrigazione da parte dei terreni siti in agro di Montenero di Bisaccia e di Mafalda, al fine di innaffiare ortaggi e frutta che, in questo momento, se mangiati a crudo, possono essere ritenuti pericolosi per la salute.

Pesca,Alleanza cooperative incontra sottosegretario Castiglione

ROMA - “Un confronto costruttivo a trecentosessanta gradi sulla pesca italiana, per definire nell’agenda di governo le strategie di rilancio della filiera”. Questo il commento dell’Alleanza delle Cooperative italiane della pesca al termine dell’incontro avuto con il Sottosegretario Mipaaf Giuseppe Castiglione. “Siamo molto soddisfatti – sottolinea l’Alleanza- perché abbiamo trovato un interlocutore attento e sensibile alle difficoltà del comparto.Auspichiamo che grazie a momenti come questo, si possa instaurare un filo diretto per ragionare assieme sulle scelte che influenzano nel quotidiano l’attività degli operatori”. Molti i temi affrontati, dal collegato agricolo, e alle iniziative legate alla crescita blu, con un occhio di riguardo alla politica comunitaria in vista dell’avvio il prossimo 1° luglio del semestre di presidenza italiana. “Per poter portare in Europa la voce dei pescatori italiani, abbiamo bisogno di una rappresentanza forte. La speranza è quella di aver imboccata la strada giusta”.

La scuola del gusto nei luoghi del Life Maestrale

la sontuosità del verbasco, la magnificenza delle dune molisane. Accolti al loro arrivo da una coppia di Fratini, i corsisti hanno “gustato l’immenso profumo di biodiversità”. Il progetto “Scuola del Gusto”, organizzato dall’Istituto Tecnico San Pardo di Larino e da Sebastiano Di Maria, rappresenta

un vero e proprio percorso formativo, basato su lezioni frontali programmate in base alle esigenze dei partecipanti. Un progetto molto ampio e ben espletato che ha lo scopo di conoscere e promuovere i sapori e le tradizioni della nostra regione. Un corso che oltre a coinvolgere attivamente e a

mostrare il grande potenziale della nostra regione, permette di condividere piacevolmente del tempo con altri appassionati, apprendendo nozioni fondamentali e che non ha potuto prescindere dalla conoscenza della natura e della sua biodiversità.



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