12 settembre 2014

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TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO

ANNO X - N° 184 - VENERDÌ 12 SETTEMBRE 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero Tel.: 0874.1919119 Fax: 0874.49441 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

GIORNALE SATIRICO

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L’Oscar del giorno a Livia Bonetti L'Oscar del giorno lo assegniamo a Livia Bonetti. Ha firmato l'articolo uscito ieri sulla nostra testata in merito all'incarico dato dalla Regione a Lucia Murgolo, di Foggia, per 80mila euro nel Nucleo di valutazione. La coraggiosa collega ha portato all'attenzione dei lettori la storia. E i lettori ne hanno tratto le dovute risultanze tanto da fare uscire dal silenzio, nei nostri confronti, il governatore Frattura.

Il Tapiro del giorno all’ufficio stampa di Frattura Il Tapiro del giorno lo diamo all'ufficio stampa di Frattura. Dopo mesi è arrivato il primo comunicato istituzionale alla nostra redazione. Diciamo, era ora anche perchè si tratta di un'attività istituzionale. Al pari sollecitiamo lo stesso ufficio a inserire la nostra testata nella rassegna stampa quotidiana dove, altrettanto da mesi, non figura. Più volte abbiamo sollecitato lo stesso ufficio a muoversi in tal senso. Era ora.

La Regione assume l'ex segretaria di un giudice al Tar Molise con 80mila euro all'anno

Nunzia Lattanzio: la delibera è inopportuna e vergognosa di Giovanna Ruggiero “Una notizia come quella contenuta nella delibera di Giunta regionale numero 273 del 30 giugno 2014, in qualunque altra parte del mondo che non sia il Molise, avrebbe provocato un dibattito politico di portata immane. Avrebbe comportato l’assalto dei giornalisti di qualunque testata (quantomeno locale) a Palazzo Moffa per chiedere spiegazioni al presidente della Giunta regionale, e agenzie di stampa quali ad esempio l’Ansa avrebbero (a denti stretti) scritto due righe. In Molise non funziona così. Frattura assume l’ex segretaria di un giudice del Tar Molise. Il Tar Molise è l’organo che nel 2011 ha annullato le regionali dando grande gioia a Frattura. La neo assunta porta con sé una condanna del tribunale di Foggia per appropriazione indebita per fatti attinenti al Comune dove il magistrato del Tar ricopriva la carica di sindaco e lei di segretaria particolare, ed in più è stata raggiunta da un avviso di garanzia a gennaio 2014 riguardante

il fallimento di una società municipalizzata sempre di Foggia. Noi siamo garantisti perciò nessuno è colpevole fino a sentenza definitiva, mica come la ratio del decreto Severino che espelle dalle istituzioni gli eletti condannati in primo grado o come il centrosinistra che chiede le dimissioni di un presidente o assessore (se di colore opposto) perché indagati o condannati in primo grado? In ogni caso, con questo curriculum l’avvocatessa viene assunta da Frattura, Petraroia, Scarabeo e Facciolla (assente Nagni) pagandola 80mila euro all’anno, soldi dei molisani. La politica tace, gli organi di stampa fingono di non leggere e di non essere a conoscenza, le televisioni sono occupate con il primo giorno di scuola (viva Dio), lo sciopero degli autobus, le feste paesane. In fondo cosa importa ai molisani sapere, conoscere cosa approva il governo regionale, a chi vengono dati i loro soldi mentre i loro figli emigrano per trovare un buco di lavoro ad un prezzo di gran lunga inferiore rispetto alle 80mila euro?”. CONTINUA A PAGINA 2


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12 settembre 2014

Molise: regione al bocchettone della bombola d’ossigeno che si prende il lusso di traccheggiare sulle spese d’investimento

Viaggiamo con mesi e anni di ritardo sulla storia La gestione dei fondi europei 2007/2013 e la programmazione dei fondi 2014/2020 dimostrano la scarsa capacità a spendere e a investire

Noi molisani viaggiamo con molti mesi, se non anni, di ritardo rispetto alla storia. Il 2013 è passato; siamo alle soglie del 2015; ma solo da qualche settimana la giunta regionale ha trasmesso al consiglio le proposte per l’utilizzo dei fondi strutturali europei 2014-2020 ( plurifondo Fse-Fesr e Por Psr ). Stando alla procedura, spetta alle commissioni consiliari al Bilancio, alla Programmazione, al Lavoro e alle Attività Produttive organizzare il confronto con le parti sociali e le associazioni di categoria. Dopo di che, sarà il consiglio regionale a deliberare in via definitiva la prossima programmazione settennale. E dovrebbe essere futuro. Ma (purtroppo) c’è un passato da completare, da chiudere. Viaggiamo con mesi ed anni di ritardo, lo abbiamo appena detto. L’esecutivo di Palazzo Vitale pare abbia sollecitato le strutture regionali a raccoglier finanche le briciole degli stanziamenti relativi alla precedente programmazione 2007/2013. Vuole rendersi conto quanto è stato speso e quanto c’è ancora da spendere dei vari Fondi europei ( Fesr, Fas, Fse e via dicendo), nonché quale la percentuale di spesa del progetto Garanzia giovani (una fregatura per i giovani e un sollazzo per i gestori della Formazione professionale - ndr), i Piani integrativi, il Welfare to Work, eccetera, per meglio portarli a termine e, se necessario, per la parte che rimane, rimodularli. Ricognizione e riprogrammazione che testimoniano l’assurdità di una regione al bocchettone della bombola d’ossigeno che si prende il lusso di traccheg-

giare sulle spese d’investimento. La ricognizione e la rimodulazione delle risorse relative ai finanziamenti europei e nazionali 2007/2013 (circa 34 milioni di euro) porterà via del tempo, probabilmente rimetterà in moto gli inverati meccanismi d’interdizione tra gli assessorati, rinfocolerà le polemiche tra i partiti e gli accaparramenti dei fondi tra i big, col rischio, frattanto, di distorcere e di frammezzare le attività per la programmazione al 2020. Crediamo starà qui il punto di divaricazione tra il passato e il futuro del Molise e, soprattutto, della classe politica: la nuova dalla vecchia nel guadagnare tempo e non nel perderlo. Cosa possibile se di pari passo, senza ulteriori indugi, verrà dato un colpo di maglio alla ragnatela burocratica che avvolge gli enti e le istituzioni locali. Rompere gli schemi abituali dei perditempo, dei traccheggiatori di professione, degli azzeccagarbugli che infestano gli apparati pubblici e li rendono una perdurante vacca da mungere. Per far ciò sarà necessario rivoluzionare la Pubblica amministrazione (Pa), inchiodarla alle proprie responsabilità e se sbaglia, che paghi. Rompere, ossia, il patto surrettizio del clientelismo e del favoritismo che lega la Pa al potere politico. Riformare innanzitutto la Regione: le strutture interne, gli uffici, il metodo di lavoro, incentivando il senso di appartenenza, la coscienza di essere al servizio della collettività e non un potere. Ridurre all’essenziale i passaggi delle scartoffie, le verifiche, i controlli, i timbri, i visti, i pareri. Snellire, velocizzare. Finora l’amministrazione regionale ha solo esternato la volontà di riformare. Quando ha tentato di modificare l’esistente, mettendo mano ai servizi e agli uffici regionali, ha dimostrato di non avere la determinazione necessaria né le professionalità giuste per realizzarlo (del tutto inconsistente l’opera del direttore generale Di Mirco). In ballo sono cento e passa milioni di euro del plurifondo 2014/2020 e come renderli efficaci alla ripresa economica e all’incremento dell’occupazione. La lezione che viene dal come, e con che tempi, sono statati spesi i fondi del settennato 2007/2013 dovrebbe indurre i regionali al governo a cambiare registro. Soprattutto ad essere più responsabili, più concreti, più lucidi e più coerenti con se stessi e con ciò che rappresentano: la classe dirigente del Molise del Terzo millennio. Nella peggiore condizione di crisi. Dardo

L'intervento.

Ma nessuno controlla la Regione? di Giovanni Venuto Ogni bilancio di qualsiasi attività, economica, politica, tecnica etc. va sempre verificato e controllato ogni mese, come un buon e saggio padre o madre di famiglia. Comunque alla fine del 12esimo mese vanno presentati i risultati veri (cioè i fatti e non le chiacchiere o peggio le falsità).

Ai Molisani in passato è piaciuto aspettare tanto e sempre, beh! ora non c'è più tempo, perché se continuano a soffrire Tutti quelli che hanno perso il posto di Lavoro e tutti i loro familiari, mentre chi dirige la Regione incassa fior di quattrini pubblici, e siede all'ultimo posto di tutte le regioni italiane, forse invece che sposare il ballo del bla,bla,bla, dovrebbe imme-

diatamente fare i fatti (quelli veri per il popolo), altrimenti la pazienza storica dei Molisani potrebbe finire non si sa come e quando?.......e certamente non tra 3 anni.P.S. 24 Aziende sono pronte ad entrare nel più importante Mercato mondiale, ma ancora si blatera che si è occupati in impegni improrogabili, ed i vice ed i delegati che esistono a fare???

Nunzia Lattanzio: la delibera è inopportuna e vergognosa SEGUE DALLA PRIMA PAGINA Sulla scelta della giunta targata Pd, di assumere la donna al nucleo di valutazione, che coadiuva l’assessorato alla Programmazione retto da Frattura governatore, si esprime il consigliere regionale (eletta nel centrosinistra Udeur e critica con la maggioranza). Nunzia Lattanzio commenta su facebook l’articolo virgolettato sopra, cercando di rispondere ai cittadini imbufaliti. Non evidenzia il problema che il giudice lavora nello stesso tribunale che dovrebbe valutare gli atti del nucleo di valutazione in caso questi vengano impugnati. La dottoressa Lattanzio, dopo aver appreso la notizia dagli organi di stampa nel giorno del Consiglio regionale, non ha proferito parola in aula. Si è adeguata al resto dei 19 colleghi. Poi, sul social network, afferma:“ Ho predisposto, insieme ad altri Colleghi, la richiesta di notizie e di accesso, ai sensi dell'art. 103 del R.I. del Consiglio regionale, ho anche invitato il Presidente, in autotutela, a revocare l'incarico assegnato alla Dott.ssa in questione. Prima le carte, a seguire il resto. Sono abituata a procedere in questo modo – ed ancora - Nessuna forma di prudenza, semplice ricerca della verità inconfutabile. La delibera è inopportuna e vergognosa, m'interessa approfondire e conoscere i criteri di valutazione oggettivi che hanno indotto l'Esecutivo regionale a preferire la professionista pugliese ai candidati molisani”.Andrebbe tutto bene se non fosse per qualche piccolo dettaglio. I consiglieri regionali dovrebbero conoscere le delibere meglio dei giornalisti o di qualsiasi altro cittadini. La giunta regionale ha approvato la delibera lo scorso 30 giugno. Quindi, a conti fatti, sono passati più di due mesi e non pare che qualcuno abbia avuto il tempo di chiedere in aula o di scrivere mozioni o interrogazioni su come mai una professionista pugliese era migliore di una molisana. Eppure sulla delibera, pur non comparendo accanto al nome di Lucia Murgolo la dicitura “ex segretaria del giudice del Tar Molise” appare in ogni caso la provenienza della professionista. Archiviato questo, che sembra quasi un tentativo di sviare l’attenzione dal fulcro del problema (che non è la provenienza della professionista), c’è un aspetto che non è chiaro. Il consigliere Lattanzio annuncia di aver fatto richiesta di accesso agli atti e di aver invitato il governatore Frattura a revocare in autotutela l’incarico. Sulle colonne della Gazzetta la notizia è stata data perché trapelata come indiscrezione. Quando lo ha fatto? Dove lo ha fatto? Mentre sorseggiavano un caffè al bar? Sarà che sono all’antica, sarà che a differenza dei 20 rappresentanti eletti non guadagno 8mila euro al mese, sarà che sono cresciuta accanto a personaggi politici che hanno tentato di spiegarmi cosa vuol dire fare politica, sarà… ma ho come la sensazione che i nostri eletti vogliano lavarsi i panni sporchi in famiglia. Perché, in qualsiasi società che si definisce democratica, le parole scritte dal consigliere Lattanzio su facebook si sarebbero dovute pronunciare in aula, lasciando così una traccia indelebile della propria posizione (sulle scelte della giunta) in atti ufficiali quale è il resoconto del Consiglio regionale. Si chiama dibattito politico. Serve ad affrontare argomenti contenuti in atti pubblici come la delibera 273 che la stessa definisce “inopportuna e vergognosa”, serve ad adoperarsi per fare chiarezza su un atto del potere esecutivo (la giunta) che il potere legislativo (di cui la Lattanzio fa parte) deve controllare. E la legge stabilisce anche con quali strumenti questo controllo avviene. Ma a quanto pare gli eletti molisani ritengono che sia di maggiore utilità sociale affrontare il dibattito pubblico sull’orso marsicano o sul canlendario venatorio e di relegare a scambi di opinione privati l’assunzione al nucleo di valutazione (per 80mila euro che sono soldi dei cittadini) una professionista impelagata in vicende giudiziarie e per di più fortemente legata ad un magistrato del tribunale amministrativo. Parlare fuori dall’aula è facile. La stoffa di un politico la si riconosce, in primis, dal suo atteggiamento in aula, dagli atti presentati e dai discorsi pronunciati nelle sedi istituzionali. Perché la definizione di “vergognosa e inopportuna” è rimasta privata e personale. A lei che fa politica l’onere e l’onore di valutare in privato gli atti della maggioranza e il silenzio pubblico dei componenti della istituzione Regione, di cui anche lei è parte integrante, e che viene così descritta dai cittadini del popolo sovrano:“ Leggete questo articolo, alla faccia degli intrallazzi del politico IORIO. Questa è associazione a delinquere.A proposito farebbe bene a leggerlo chi ha votato questi mascalzoni” oppure: “Dovevano portare onestà?” ed ancora: “In Sicilia ha un nome....in Calabria un altro...... In Campania un altro e in Puglia un altro. E in Molise come la chiamiamo questa specie di "mafia" ???”. Ma tant'è. Ci accontentiamo di questo segnale di coraggio da parte dell'esponente consiliare della Regione Molise che apre uno spiraglio su eventuali atti in Consiglio.


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3 12 settembre 2014

Il governatore replica cercando di recuperare credito tra i cittadini ma la toppa è peggiore del buco

La Regione assume l’ex segretaria di un giudice Tar? Frattura rettifica ma non smentisce CAMPOBASSO. A scuotere il governatore che decide di replicare ad un articolo della Gazzetta del Molise (l’unica volta in cui si è esposto è stato quando la Gazzetta ha pubblicato la notizia che il governatore era indagato) sarà stato il popolo molisano. Paolo di Laura Frattura, forse, è stato avvertito dal suo staff delle reazioni popolari. L’argomento è il contenuto della delibera numero 273 approvata dalla Giunta regionale (con Petraroia, Scarabeo e Facciolla – Nagni era assente) lo scorso 30 giugno 2014. In pratica l’esecutivo Pd, ha assunto alla Regione Molise, in particolare al nucleo di valutazione, per la cifra di 80mila euro annui, l’avvocatessa di Foggia Lucia Murgolo già segretaria particolare dell’ex sindaco di Foggia, il piddino Orazio Ciliberti. Lo stesso dottor Ciliberti che è giudice del Tar Molise. Lo stesso Tar Molise che ha annullato le elezioni regionali del 2011 accogliendo il ricorso dei cittadini elettori tra cui il capo di gabinetto del governatore (prima firmataria) nonché già socia degli affari energetici di Frattura, e di un altro giovane assunto oggi presso la segretaria particolare del governatore che è anche parente del cognato di Frattura (il consigliere regionale Nico Ioffredi marito del capo di gabinetto del questore di Campobasso – ossia marito della sorella di Frattura), giovane che è stato nominato anche amministratore della società Le Torri srl, ossia la società immobiliare del governatore. L’assunzione della segretaria del giudice del Tar Molise è avvenuta dopo un’attenta valutazione per l’idoneità da parte di una commissione presieduta dal dottor Scoca e composta da Angelo Fratangelo (amico di Ruta che si è spostato dalla Provincia di Campobasso alla Regione Molise qualche mese fa), Claudia Angiolini, Carmela Pasqualone in qualità di segretario. Lo stesso Scoca e Ciliberti sono professionisti che hanno collaborato insieme, come (tanto

per fare un esempio) nel 2012 quando a Lucera andò in scena “ IL DIRITTO AMMINISTRATIVO NELLA PROSPETTIVA DI UN RIPENSAMENTO EPISTEMOLOGICO DEI SAPERI GIURIDICI” a cui parteciparono lo stesso Scoca, lo stesso Ciliberti, e la stessa Lucia Murgolo. Come se non bastasse, viene fuori che la neo assunta, Lucia Murgolo, pagata 80mila euro all’anno dai molisani, è impelagata in vicende giudiziarie proprio in qualità di ex segretaria particolare del primo cittadino foggiano (fatti avvenuti nel 2009) e come membro del cda di una società municipalizzata durante la gestione di Ciliberti (con avviso di garanzia del 30 gennaio 2014). La politica di fronte a tale notizia è rimasta in silenzio, gli altri organi di stampa non hanno preso spunto per un ulteriore approfondimento di notizie pubbliche, ma il popolo molisano è letteralmente insorto. Il tono dei commenti è questo: “Leggete questo articolo, alla faccia degli intrallazzi del politico IORIO. Questa è associazione a delinquere. A proposito farebbe bene a leggerlo chi ha votato questi mascalzoni” oppure: “Dovevano portare onestà?” ed ancora: “In Sicilia ha un nome....in Calabria un altro...... In Campania un altro e in Puglia un altro. E in Molise come la chiamiamo questa specie di “mafia” ???”. Questi commenti, forse, avranno colpito anche il governatore già in caduta libera con i consensi. Così Frattura chiede la rettifica a queste notizie ma non smentisce una virgola di quanto riportato. Salvo evidenziare che la stessa Gazzetta del Molise aveva inserito il giudice Ciliberti nella commissione che ha annullato le regionali del 2011 ed corretto poi che non era un componente perché estromesso la sera prima della pronuncia del Tar. Frattura afferma anche che la Gazzetta abbia insultato i cronisti molisani, evidenziando che nessun organo di stampa si è interessato all’argomento. Infatti così è. Non c’è traccia nei tg o su altri giornali se non per annunciare l’interrogazione parlamentare del senatore Ulisse Di Giacomo neppure riportata da tutti gli organi di stampa, almeno fino a ieri. Così è il caso di evidenziare al governatore alcuni aspetti della sua gradita rettifica che però non smentisce i fatti: se Frattura ritiene che siano stati pubblicati articoli diffamatori ha gli strumenti di legge per

potersi tutelare a partire dalla smentita dei fatti (mai utilizzata) fino alla denuncia. Altrimenti corre il rischio lui di essere denunciato per calunnia. Inoltre, sempre Frattura, non spiega perché sia stata scelta Lucia Murgolo ed omette di precisare che la commissione presieduta da Scoca ha solo stilato l’idoneità dei candidati ma non ha redatto una graduatoria di merito come normalmente avviene con i contratti co.co.co. E visto che stiamo parlando di 80mila euro all’anno, può il governatore dire ai molisani in base a quali titula e curricula la Giunta regionale ha scelto la segretaria del giudice? Altrimenti ci si chiede: come mai il governatore chiede una rettifica non rettificando l’aspetto tecnico ma precisando che Ciliberti non era parte della commissione che ha accolto il ricorso per l’annullamento delle elezioni? Perché Frattura parla al posto del diretto interessato, ossia il giudice Ciliberti? Infine chiudiamo con la perla: dire che il Nucleo di valutazione non produce atti che possono essere impugnati dinanzi al Tar Molise è una presa in giro. Perché tutti gli atti economici passano per il Nucleo di valutazione. Basta andare a leggere i compiti di questo organo. Il nucleo li vaglia ma poi gli atti regionali possono essere impugnati. Quindi o Frattura cerca di aggirare l’ostacolo, oppure sta ammettendo che il Nucleo di valutazione non serve a niente se non a far prendere uno stipendio a chi è assunto. Ma questo non lo crediamo. Per quanto riguarda infine la revoca della delibera in autotutela trapelata ieri a Palazzo Moffa, il buon Frattura dovrebbe fare mente locale e ricordare a quali consiglieri regionali lo ha dichiarato per uscire dal pantano. Alla Gazzetta siamo convinti che non potrà procedere con la revoca della delibera perché altrimenti finirebbe in una tenaglia da cui resterebbe schiacciato. Una convinzione che oggi Frattura conferma. Così come conferma i rapporti tra l’ex segretaria assunta in regione che noi molisani paghiamo con 80mila euro all’anno e il giudice. Ma lui, Frattura, dice di essere con “la coscienza a posto”. Per buona pace di tutti. LB

Notizie false, Frattura: il dovere del chiarimento nei confronti dei molisani

Magistratura, politica e assunzioni in Regione Campobasso, 11 settembre 2014 – “Subito una premessa: questa replica non è destinata solo a chi da tempo sfodera su fogli di stampo “satirico” notizie calunniose e diffamatorie, senza peraltro – e questo probabilmente è stato un grosso errore da parte nostra – ricevere puntuale smentita, querela o quanto previsto dalla legge. Questa replica la intendiamo principalmente come esercizio di trasparenza e correttezza, dovere etico e politico, nei confronti dei cittadini molisani, gli unici cui si debbano chiarimenti anche di fronte a informazioni faziose, false, infondate. Resta fermo l’assunto, al di là delle diverse scuole di pensiero, che le informazioni false, non rispondendo esse alla verità, dovrebbero essere ignorate: lo abbiamo fatto tutti i giorni dal primo giorno di mandato alla Presidenza della Regione, in realtà anche prima, in campagna elettorale, durante la quale il fango gettato sulla mia persona non è stato di poco conto senza però risultare mai convincente, vista la scelta degli elettori. Oggi cambiamo registro. Oggi uno strappo alla regola in merito all’articolo pubblicato dalla Gazzetta del Molise, il “giornale satirico” di

cui sopra, sul numero di ieri, mercoledì 10 settembre 2014, intitolato “Frattura premia con 80 mila euro l’ex segretaria del giudice che annullò le elezioni”. Com’è facilmente verificabile dai documenti ufficiali, la sentenza 224/2012, il collegio giudicante del Tribunale amministrativo regionale del Molise che ha decretato l’annullamento delle elezioni regionali del 2011 era composto dal presidente Goffredo Zaccardi, dal giudice consigliere Luca Monteferrante e da Massimiliano Balloriani consigliere ed estensore. Non da altri magistrati di cui nessuno ha conoscenza diretta e personale. Non a caso oggi lo stesso giornale con una sicumera che sfiora l’arroganza, come se i lettori dovessero bersi tutto ciò che si scrive, modifica il tiro e dice che “dopo un’approfondita ricerca” il dottor Orazio Ciliberti non era membro del collegio. Le ricerche, da quello che posso immaginare sul prezioso compito che svolge la stampa, si fanno prima di pubblicare gli articoli, non dopo. Per carità, gli errori scappano anche ai più rigorosi e il giorno dopo si chiede scusa: ai lettori, mica ad altri. Ma di scuse sul foglio satirico non se ne vedono, ovviamente. Si leggono paradossalmente inauditi insulti a tutti i cronisti molisani,

quelli che dicono altro magari rifacendosi a cronache reali, per non aver ripreso e sviluppato il millantato scoop su commistioni improbabili tra potere esecutivo e giudiziario. Un attacco che lede la professionalità, la serietà, l’impegno, la correttezza che non è compiacenza, di tutti i giornalisti che con il coraggio della firma ci raccontano quello che accade attorno a noi e non ci pare che incensino i potenti di turno, visti i titoli che contro la politica regionale abbondano ogni giorno sulla maggior parte delle testate locali. Quanto all’affidamento dell’incarico nel Nucleo di valutazione, affidamento seguito da una regolare e qualificata commissione, alla candidata munita dei titoli e requisiti previsti dalla legge, siamo, come per ogni altra nostra scelta, non solo politica, ma anche personale, con la coscienza a posto. Solo per inciso, così da spazzare via tutte le maldestre congetture avanzate su intrecci di ruoli e interessi, il Nucleo di valutazione non produce atti che possono essere impugnati davanti al Tar. La trasparenza amministrativa accompagna ogni nostro atto. Comprese le indiscrezioni rivelate dalla “satira” su eventuali revoche in autotutela”. Lo dichiara il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, in merito agli articoli pubblicati sulla Gazzetta del Molise nei numeri di ieri, mercoledì 10 settembre, e oggi, giovedì 11 settembre, intitolati rispettivamente “Frattura premia con 80 mila euro l’ex segretaria del giudice che annullò le elezioni”, “Assunzioni in Regione: Frattura e compagni sono una scheggia fuori controllo”. La presente nota stampa da intendersi anche come istanza di rettifica ex legge 47/1948. L’addetto stampa


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4 12 settembre 2014

La Confcooperative si tira fuori per la negligenza politica della Regione

"Gam, un già visto" "Maio non ha capito" L'opposizione regionale di centrodestra replica al segretario del Pd

CAMPOBASSO. Si è svolta preso la sede di Confcooperative Molise una conferenza stampa legata alla questione Gam ed alla situazione di immobilismo che ormai regna sovrana da diverse settimane sul tema. Presenti all’incontro, insieme ai membri dell’Ente, anche rappresentanti dei lavoratori. Il Presidente Domenico Calleo, invece ha sottolineato che “Sussistono alcune preoccupazioni su come la situazione si sia evoluta. Innanzitutto la questione legata al mercato, in quanto non abbiamo a chi vendere il prodotto se non si riavvia la filiera, infatti, quel poco che resta di mercato ancora disposto ad acquistare si dissolverà definitivamente e quanti ancora sono in attesa di produrre per la Gam abbandoneranno il progetto. Sia chiara, poi, una cosa. È poco credibile che aziende nazionali siano disposte a venire in Molise per rilanciare un’azienda che poi diverrebbe loro competitor diretta. La ripresa deve essere a carico nostro e dobbiamo essere bravi noi a raccordarci con i nostri allevatori, unici che possono garantire l’avvio di un nuovo corso, assieme anche ad altre categorie, non meno importanti. Altro problema, è rappresentato dagli

strumenti finanziari. Inizialmente si ragionava su 32 milioni di euro complessivi, di cui 16 provenienti dal PSR e altrettanti da operazioni private, attraverso istituti di credito e su cui le cooperative garantivano il loro impegno. Considerato che il PSR è legato ad organi politici ed amministrativi, anche piuttosto farraginosi, dovremmo contare solo sulle nostre forze private e senza di esse il riavvio è quasi impossibile. Infine, ha detto Calleo, Confcooperative aveva auspicato che nel mese di settembre si poteva riassistere ad un inizio della ripresa, ma così non è stato per le cause note. E proprio per tali motivi, non legati alla nostra Organizzazione, non vogliamo divenire capro espiatorio di errori commessi altri soggetti. E sempre nell’ottica di una grande responsabilità, se entro il mese di settembre non si riapriranno i confronti e partiranno le attività di socializzazione che abbiamo proposto, probabilmente noi ci faremo da parte, abbandonato la partita. Non resteremo all’infinito ad attendere un imprenditore che non arriverà mai. Speriamo che le polemiche e le contrapposizioni lascino spazio ai progetti ed alle azioni concrete.” Dopo Calleo, ha preso la parola l’Assessore comunale di Boiano con delega alle politiche

sociali Carlo Perrella: “Boiano vive un dramma sociale, ormai. Non bisognava chiudere e ridurre a zero quello che poteva essere l’ultimo barlume di speranza. La perdita generata da una scarsa produzione, forse, sarebbe stata di minore impatto rispetto alla chiusura totale a cui abbiamo assistito. Sul piano economico e sociale, infatti, l’area di Boiano è in grave difficoltà. Le 75 famiglie che vivevano in condizione di disagio sono diventate 800, con la conseguente richiesta di assistenza economica ed abitativa. Registriamo circa 10 sfratti esecutivi al mese ed il Comune dispone solo di 3 alloggi di edilizia residenziale popolare. Negli ultimi periodi, a caduta, 17 attività commerciali hanno chiuso ed a riguardo incontreremo gli imprenditori della zona in un Assemblea pubblica proprio per fare il punto. Ben venga l’area di crisi, ma legata ad un progetto. Sembra di assistere ad un dejavu, ha anche detto l’Amministratore, quando nel 1994 l’allora Presidente della Giunta Marcello Veneziale con il sostegno del Segretariato della CGIL Michele Petraroia, dopo un lungo periodo di difficoltà, affidarono le cure della fallita Sam a Dante di Dario.”

CAMPOBASSO. "Ancora una volta, nostro malgrado, ci vediamo costretti a rispondere per mezzo stampa alle dichiarazioni del segretario del Pd Medio Molise, Pietro Maio, che evidentemente ha letto con scarsa attenzione il documento che abbiamo sottoscritto e presentato in Consiglio Regionale con l’intento di trovare una soluzione comune per il risolvere il problema della Gam di Bojano”. A parlare gli esponenti di minoranza del consiglio regionale, Angiolina Fusco Perrella, Michele Iorio, Nicola Cavaliere, Giuseppe Sabusco Salvatore Micone insieme a Nunzia Lattanzio, che nelle scorse ore hanno presentato una mozione urgente. “Sarà nostra cura inviare all’Assessore del Comune di Campobasso copia della mozione firmata dai sottoscritti consiglieri Fusco, Iorio, Cavaliere, Micone, Sabusco e Lattanzio con la quale abbiamo inteso impegnare il Presidente Frattura e il Vicepresidente Petraroia ad accelerare i tempi per la realizzazione del progetto previsto dal Piano Industriale, ritenuto dagli stessi come l’unica strada percorribile e risolutiva, e a riferire in aula sugli eventuali impedimenti sopraggiunti che hanno impedito la realizzazione del progetto, sul quale erano state date ampie garanzie, e se sono state trovate in alternativa altre soluzioni. Nessuna proposta “tecnicamente improcedibile”, come sentenziato da Maio, ma solamente un richiamo di responsabilità al Governo regionale che pubblicamente aveva affermato che “l’obiettivo è quello di ripartire velocemente con la filiera avicola, di realizzare un impianto economicamente vantaggioso, di creare continuità ai livelli occupazionali”, ipotizzando già da settembre l’avvio delle procedure contenute nel Piano Industriale presentato all’Aula consiliare. Altresì vogliamo ricordare al segretario Maio che il 03 dicembre 2013 questa minoranza ha inviato all’allora Ministro del Mipaaf, On. Nunzia De Girolamo, e al Sottosegretario di Stato del Mise, Sen. Simona Vicari, una missiva con la quale si richiedeva un incontro urgente per discutere del riconoscimento dello stato di crisi per le aree industriali di Bojano e Pozzilli, a dimostrazione del nostro impegno costante presso i tavoli ministeriali volto a trovare le soluzioni migliori per tutelare e salvaguardare il tessuto sociale e industriale molisano”.

Per la Coldiretti in Molise il maltempo ha influito per la riduzione del 15 percento

Vendemmia, cala la produzione CAMPOBASSO. Dopo la sbiadita estate inizia anche in Molise la vendemmia, con previsioni, a livello nazionale, che prevedono una riduzione di produzione di oltre il 15 per cento rispetto allo scorso anno, che, se confermato, apposterebbe la vendemmia 2014 come la più scarsa dal 1950, anche se molto dipenderà dalle condizioni climatiche delle prossime settimane. In Molise, dove gli ettari di vigneti in produzione sono circa 5.000, di cui 1000 per la produzione dei vini di qualità DOP e IGP, si potrebbe avere una contrazione di circa il 10% della produzione di uve. E’ quanto stima la Coldiretti Molise, nell’evi-

denziare che a condizionare i risultati sono stati gli effetti dell’anomalo andamento climatico, particolarmente piovoso, che ha colpito gran parte dei vigneti molisani ed italiani. Per quanto riguarda la qualità, essa avrà una forbice più ampia tra i singoli vigneti, in quanto condizionata fortemente dalla esposizione pedoclimatica dei singoli appezzamenti, dalla resistenza dei vari cultivar, e dalla particolare cura ed esperienza del vignaiolo, che proprio nei momenti di maggiore difficoltà fa maggiormente la differenza, con interventi più onerosi ma più efficaci se fatti in modo tempestivo ed accurato, come, ad esempio, l’attenzione alla sfoltitura delle fo-

glie, atta a garantire agli acini di raccogliere totalmente i più ridotti raggi di sole di questa annata, o il saper cogliere il giusto momento della raccolta, all’apice dell’adeguato contenuto di zuccheri e di carica batterica degli acini. Sembra ormai attendibile che l’Italia, con una produzione ridotta a 41 milioni di ettolitri, perderà quest’anno il primato mondiale nella quantità di vino, a vantaggio della Francia dove, comunica Coldiretti Molise, le stime per il 2014 danno una produzione di 47 milioni di ettolitri, secondo l’Istituto del Ministero dell’agricoltura d’oltralpe. Come evidenzia Coldiretti Molise è sempre

più importante la difesa dalle contraffazioni del vino. Dall’inizio della crisi sono più che raddoppiate le frodi nel settore del vino e degli alcolici con un incremento record del 102 per cento del valore delle bottiglie sequestrate perché adulterate, contraffate o falsificate, con un danno incalcolabile per il vino, il prodotto agroalimentare Made in italy più esportato. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base della preziosa attività svolta dai carabinieri dei Nas dal 2007 al 2013, anche in riferimento all’ultima positiva operazione della Guardia di Finanza, che ha sequestrato oltre 160.000 litri di vino, pari a oltre 220mila bottiglie, tra Brunello di Montalcino e Rosso di Montalcino, che risulterebbero ottenute in realtà da vino di modesta qualità.


TAaglio lto

5 12 settembre 2014

La Regione Molise ce l’ha fatta giusto in tempo a deliberare i requisiti, i parametri e i criteri di accesso e di permanenza per l’edilizia residenziale

Tensione abitativa: stanziati 100 milioni da ripartire tra le Regioni Interventi finalizzati a perseguire la riduzione del disagio abitativo di individui e nuclei familiari svantaggiati. La prima commissione regionale intanto ha approvato la proposta di legge sull’istituzione dell’Ente Regionale per l’Edilizia Sociale, ErES Un giorno prima della scadenza (26 agosto 2014), la Regione Molise ce l’ha fatta a deliberare misure urgenti per fronteggiare l’emergenza abitativa, sulla scorta dell’articolo 10 della legge 80 del 23 maggio 2014. Interventi finalizzati a perseguire la riduzione del disagio abitativo di individui e nuclei familiari svantaggiati attraverso l’aumento dell’offerta di alloggi speciali in locazione, senza consumo di nuovo suolo rispetto agli strumenti urbanistici vigenti, favorendo il risparmio energetico e la promozione da parte dei comuni, di politiche urbane mirate ad un processo integrato di rigenerazione della aree urbanizzate e dei tessuti edilizi esistenti attraverso lo sviluppo dell’edilizia sociale. Linguaggio tecnico-burocratico del legislatore italiano al quale la Regione, i Comuni e gli Istituti autonomi delle case popolari (Iacp) devono porre molta attenzione, con l’obiettivo di creare anche quote di alloggi da destinare alla locazione temporanea dei residenti di immobili di edilizia re-

sidenziale pubblica in corso di ristrutturazione o a soggetti sottoposti a procedure di sfratto. Per fronteggiare questo bendiddio, dal Governo sono stati stanziati 100 milioni da ripartire tra le Regioni che hanno definiti i criteri di cui sopra. Tensione abitativa, alloggi, sfratti: triste combinazione per moltissime famiglie in difficoltà cui, attraverso il solito groviglio di leggi, norme e decreti, si cerca di dare una risposta. La Regione, in base alla legge 80, per definire i requisiti, i parametri e i criteri di accesso e di permanenza per l’edilizia residenziale (sovvenzionata, agevolata e convenzionata), per stabilire i criteri e i parametri per regolamentare i canoni minimi e massimi di locazione, per stabilire i prezzi di cessione degli alloggi, degli alloggi in locazione e degli alloggi in locazione con patto di futura vendita o con patto di riscatto, ha dovuto richiamare una caterva di leggi regionali, deliberazioni di giunta e di consiglio, e regolamenti di attuazione.

Assurdo. Certi problemi sociali vanno risolti all’impronta, con soluzioni immediatamente praticabili, e non con un cumulo di provvedimenti burocratici. Ma tant’è. Per partecipare alla ripartizione dei 100 milioni di cui sopra, il legislatore ha preteso che si definissero inderogabilmente una serie di criteri, di requisiti e di parametri che la Regione Molise, come abbiamo detto, ha provveduto a indicare appena un giorno prima della scadenza di legge, avendo cura di dare mandato al Servizio Edilizia residenziale di trasmettere l’atto deliberativo al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Direzione generale per le politiche abitative). Ora le rimane di prendere contatti con i comuni dichiarati ad alta tensione abitativa (sono 12 nel Molise) per mettere a punto le iniziative che tendono ad alleggerire la tensione con interventi applicabili al patrimonio edilizio esistente, alla demolizione e alla ricostruzione, al recupero di im-

mobili fatiscenti o da dismettere esistenti nei centri storici e nelle periferie, nonché all’edilizia abitativa con gestione collettiva dei servizi di pertinenza e di edilizia abitativa finalizzata a utenti di età maggiore di 65 anni. La legge 80 del 23 maggio 2014 non è di facile lettura né di facile applicazione avendo per oggetto oltre alle misure urgenti per l’emergenza abitativa, il mercato delle costruzioni e l’Expo 2015. Pertanto, bisogna essere bravi a cogliere per tempo, e bene, i meccanismi per entrare nel

L’intevento.

Renzi, se ci sei batti un colpo La paventata soppressione della Corte di Appello di Campobasso e degli altri uffici pubblici direttamente o indirettamente alla stessa collegati scatenerebbe un effetto a catena disastroso per la nostra economia regionale, perché porterebbe alla chiusura di uffici anche non giudiziari ed al trasferimento di migliaia e migliaia di nuclei familiari, con gli immaginabili deleteri effetti sulle imprese, sui lavoratori, sul commercio, l’agricoltura, l’artigianato e le libere professioni, in una parola sulla nostra intera economia locale, già duramente colpita dalla gravissima crisi economica in atto da anni. I nostri paesi si spopolerebbero, chiuderebbero altre imprese ed altri esercizi commerciali e tanti altri lavoratori rimar-

rebbero disoccupati. Oltre a ciò, verrebbe gravemente pregiudicato il diritto alla difesa, specie per i cittadini più poveri, non in grado di sostenere le maggiori spese derivanti dal trasferimento in Uffici lontani e quindi la Giustizia diverrebbe un privilegio per pochi, per i più ricchi, che avranno così maggiori probabilità di vincere le cause. Come faranno poi i minori e le loro famiglie a recarsi più volte al mese o alla settimana presso i servizi sociali del Tribunale o Procura dei minorenni, magari di mattina presto? Dovranno ogni volta recarsi la sera prima ad Ancona o a L’Aquila? E quante spese in più dovrà sostenere lo Stato per spostare i detenuti dalle carceri locali

alle sedi lontane per presenziare alle udienze? Ed ancora, verrebbero soppressi importanti presìdi di legalità, quali le Questure ed i Comandi provinciali e regionali delle Forze dell’ordine, con altissimo pericolo di infiltrazioni malavitose nella nostra finora tranquilla realtà. Né il discorso delle macroregioni può giustificare tutto questo, perché, se anche si andrà verso le macroregioni, questo non potrà significare arricchire i capoluoghi di regione e creare il deserto intorno, impoverire ancor più la periferia, rendere i ricchi ancor più ricchi ed i poveri ancor più poveri. Anche nell’ottica delle macroregioni, perciò, i servizi essenziali dovranno continuare ad essere

novero delle Regioni che potranno essere finanziate con i 100 milioni stanziati dal Governo. Frattanto, a dare un aiuto alle famiglie in difficoltà provvede la Caritas. Prima di andare in stampa apprendiamo che la commissione regionale presieduta da Francesco Totaro ha approvato la proposta di legge relativa all’istituzione dell’Ente Regionale per l’Edilizia Sociale, ErES, che si professa riforma sostanziale e migliorativa degli Iacp. Dardo

diffusi sul territorio. La verità è che la politica dei tagli e chiusure dei piccoli uffici giudiziari, iniziata dal governo Monti e proseguita da quello attuale, non fa né risparmiare i costi, né aumentare l’efficienza ed anzi produce aumento di costi e gravi inefficienze e disservizi per i cittadini. Qualche giorno fa, vi è stata una autorevole richiesta della locale Associazione Nazionale Magistrati e del suo presidente Enzo Di Giacomo, che è anche presidente di un tribunale civile, oltre che del locale Ordine Distrettuale Forense di incontrare Renzi per sottoporgli una proposta alternativa, che potrebbe evitare la chiusura dei piccoli uffici facendo pubblicare le sentenze definitive civili in un anno, con conseguenti enormi vantaggi in termini di efficienza e di risparmio di spesa. perché Renzi, che a parole dice di voler abbreviare i tempi della giustizia, non risponde? Renzi, se ci sei, batti un colpo!! La Segreteria Regionale del Molise Sinistra e Libertà


6 12 settembre 2014

Campobasso

Lavoratori Seac, il legale rappresentante dell’azienda Costantino Potena fa chiarezza

All’indomani delle dichiarazioni rilasciate dai dipendenti Seac in piazza Municipio mentre era in corso lo sciopero proclamato dalle organizzazioni sindacali Cgil, Faisa e Uil, il legale rappresentante della Seac Costantino Potena chiarisce la reale situazione del personale dell’azienda. “Non è assolutamente vero che non abbiamo voluto incontrare i rappresentati sindacali del personale, negli ultimi quattro mesi abbiamo incontrato almeno 4 volte la RSU, 1 volta i dirigenti regionali di categoria, siamo stati convocati in Prefettura e per ultimo abbiamo incontrato tutto il personale presso il dopo lavoro ferroviario. In ogni occasione abbiamo ribadito la ns. proposta che non è stata mai ac-

cettata. L'ultimo incontro con la RSU si è avuto lo scorso 4 settembre. Alleghiamo per semplicità il verbale stilato. Non è vero che il personale lavorava 32 ore ed ora lavora 39. E' vero invece che a fronte delle 39 ore contrattuali si lavorava per 36 ora e si era retribuiti per 39.Tutti sappiamo che in città c'è stato qualche anno fa uno sconvolgimento dei sensi di marcia che senza ombra di dubbio ha portato benefici alla circolazione in città ed in modo particolare agli autobus del servizio urbano. Abbiamo per anni monitorato, con il sistema GPS montato sui ns. autobus, i percorsi ed abbiamo rilevato con stupore ed anche soddisfazioni che il ns. servizio non accusava nessun tipo di ri-

40% delle famiglie ha un enorme difficoltà a sostenere le spese per libri e materiale didattico per i propri figli, la spesa arriva fino ai 400 euro annui per ragazzo. “Quattro famiglie su dieci non riescono a sostenere le spese per la scuola dei figli – dichiarano dall'Adoc – oggi, in media, media una famiglia spende 250 euro l’anno per l’acquisto dei libri per ogni figlio più l’eventuale corredo e altri materiali, superando anche il tetto dei 400 euro annui. A nostro avviso occorre intervenire subito per ridurre i costi sostenuti dalle famiglie, prevedendo importanti detrazioni fiscali significative sull’acquisto di libri scolastici e materiale didattico, alla pari di quanto previsto per i costi sostenuti per le iscrizioni ai corsi, e almeno fino alla fine della scuola dell’obbligo. Va realizzato un sistema di aiuti e detrazioni che si avvicini al modello scandinavo, dove le spese per i materiali didattici sono completamente a carico dello Stato. Investire sulla scuola, sulla formazione, sulla cultura, è fondamentale e irrinunciabile. Ma se non vengono forniti alle famiglie, ai cittadini gli strumenti più idonei per lo sviluppo si rischia di rimanere indietro, senza possibilità di ripresa”. La riforma sulla scuola presentata dal Governo Renzi pecca, secondo l’Adoc, sulla mancata previsione di interventi economici a sostegno delle famiglie. Era opportuno prevedere detrazioni fiscali per permettere ai genitori di sostenere con minore fatica le spese per l’istruzione dei figli.

tardo se non per qualche rarissimo caso di guasto. Lo stesso sistema di controllo, abbastanza costoso, fu dato in dotazione anche al Comune dal quale non abbiamo mai avuto notizia dell'uso che ne hanno fatto. L'affluenza allo sciopero sarà stata del 30% circa e riteniamo che il disagio arrecato alla città e stato veramente minimo. Ultima e importantissima proposta e che gli esuberi che scaturiscono non saranno licenziati. Ditemi se è poca cosa.” Infine corre l’obbligo di precisare che nell’articolo pubblicato ieri sbadatamente non è stato inserito il cognome del legale rappresentante dell’azienda Seac. Al dottor Costantino Potena le scuse di Teresa Manara.

Scuola,Adoc Molise:“Il 40% delle famiglie non può sostenere spesa libri per figli, fino a 400 euro l’anno per ragazzo. Necessario prevedere detrazioni fiscali su spese scolastiche”


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Campobasso

12 settembre 2014

Se il consiglio comunale oggi dovesse dire No alla lottizzazione Parco dei Pini, i lottizzanti hanno pronta la carta di riserva: la legge regionale 30 del 2009, nota come il “Porcellum” del Molise Ammesso (e concesso) che oggi il consiglio comunale dica No all’ampliamento della lottizzazione Parco dei Pini, avrà fatto comunque un buco nell’acqua. La legge regionale 30 dell’11 dicembre 2009, nota come il “Porcellum” del Molise, controvertendo alla base il concetto per cui è stato varato il Piano Casa (consentire di chiudere una veranda, di aggiungere una camera all’appartamento, insomma piccoli interventi per migliorare le condizioni di vita delle famiglie), in pratica favorisce unicamente gli speculatori. Ad esempio: un grande capannone di migliaia di metri cubi può essere trasformato in una lottizzazione. Un’aberrazione che solo politici spregiudicati e sottomessi ai padroni del mattone potevamo immaginare. Come del resto le diverse proroghe della legge 30 e le modifiche che le sono state apportate di volta in volta, rispondono solamente agli interessi dei costruttori e delle rendite fondiarie. Si possono contare sulle dita di una sola mano gli interventi relativi alla chiusura di una veranda o all’aggiunta di una camera all’appartamento. Basta andare a rilevare i dati statistici, comune per comune. Il Piano Casa nel Molise, tranne se l’amministrazione comunale non vada a rileggere il proprio deliberato in materia del febbraio 2010, è ad uso e consumo dei tecnici, che difatti lo vanno glorificando, e, come detto e ridetto, degli speculatori, di coloro che in un sol colpo, come i lottiz-

zanti del Parco dei Pini, possono realizzare il 20 per cento del già costruito di cui sono in possesso. Pertanto, ammesso (e concesso) che il consiglio comunale oggi dica No ai lottizzanti, costoro, che ne sanno una più del diavolo, hanno pronta la soluzione di riserva: il “Porcellum” molisano. Pronti, tra l’altro, a fare marameo a chiunque fin qui, compreso questa testata giornalistica, s’è posto in difesa della legalità; in difesa del paesaggio campobassano messo a repentaglio dall’ipotizzata realizzazione di tre strutture commerciali lungo la parte alta di Via 4 novembre; in difesa del suolo che si vuole progressivamente e inesorabilmente distruggere. Il gioco delle parti tra amministrazione comunale e lottizzanti è diventata una falsa partita a scacchi. Mosse e contromosse sono state studiate apposta per essere il viatico verso l’obiettivo che interessa ai costruttori, i quali sanno bene che tre strutture commerciali su Via 4 Novembre possono fare da filtro, in entrata e in uscita da Campobasso, al sistema commerciale di Colle delle Api, come è capitato al McDonald’s. Oltretutto si dice, e si sa, che i costruttori dispongano anche delle relative autorizzazioni amministrative. Ma quando tutto sembra che vada per il verso giusto, non è detto che non possa nascere un intoppo, una difficoltà, un accidenti che rimetta in discussione la partita. Anche il “Porcellum” cui, qua-

lora, ammesso (e non concesso), oggi il consiglio dica No all’ampliamento della lottizzazione, farebbero ricorso i lottizzanti, potrebbe poi rivelarsi una ragnatela inestricabile, una pania vischiosa, difficile e faticosa da superare. Ci sono decine e decine di proprietari nella lottizzazione che dovrebbero assentire i nuovi volumi edilizi e commerciali, ed è probabile che non tutti siano d’accordo, quantunque

Forza Italia sceglie Lepore, caccia Martelli e viaggia verso l’estinzione Il partito segue la linea Patriciello: il rinnovamento si realizza con vecchie cariatidi escludendo i giovani se vicini a Iorio CAMPOBASSO. Gli iscritti del PdL lo avevano eletto nel coordinamento provinciale con 104 preferenze nella fase congressuale. Sciolto il Pdl e ricostituita Forza Italia, però, evidentemente quei voti non hanno il sapore di una scelta popolare. Ecco allora che il partito di Berlusconi decide di rinnovarsi e, in provincia di Campobasso, lo fa sbattendo fuori la porta chi ha scelto di rimanere in Fi piuttosto che andare con Alfano. Così Manuele Martelli, giovane volto che milita nelle fila berlusconiane da 14 anni (ossia da quando era bambino), viene “silurato senza troppe spiegazioni”. Lui qualche motivazione la conosce fin troppo bene: “Onestamente, da quando Paolo Frattura è presidente di questa regione, Forza Italia in Molise ha smesso di fare opposizione. Non c'è una nota stampa, un sussulto, un ruttino, non c'è una dichiarazione - che sia una - di organi ufficiali del mio partito tesa a criticare l'operato fallimentare dell'attuale governo regionale o tesa a proporre un'iniziativa, anche la più stupida. Il nulla, nel senso letterario del

termine. Ho ragione, allora, a dire che più di qualcosa inizia a puzzare? Sperano, con la mia cacciata, di trasformare Forza Italia nel Partito Democratico: nessuno vede, nessuno sente, nessuno parla. Nessuno deve disturbarli” scrive su facebook. Il che vuol dire che Martelli sta pagando per criticare l’operato del governo regionale e l’assenza di critiche del suo partito. Che però governa, in parte, con il Pd Molise. Come? Attraverso la figura di Aldo Patriciello alleato e socio in affari del governatore Pd (ed ex Fi) Paolo di Laura Frattura. Il pressing di Patriciello a livello romano, spalleggiato da Gino Di Bartolomeo, ha comportato questo: la cacciata di un volto giovane sì, ma vicino a Iorio, e la rimmissione ai vertici di Pierluigi Lepore, con condanne penali (di primo grado) alle spalle per truffa nel suo ruolo di vertice Arsiam. In realtà quanto succede in Molise non è altro che lo specchio della confusione che regna sovrana a Roma e del tentativo di Patriciello di monopolizzare il Pd (tramite Frattura e Fanelli) e Fi tramite vecchie cariatidi o propri uomini di fiducia.

esistano metodi e mezzi assai convincenti per addolcire i riottosi. E a dire che la legge regionale 30 dell’11 dicembre 2009, prima che venisse manipolata, integrata, aggiustata e prorogata su suggerimento e pressione di parte, si poneva correttamente in questi termini: “Al fine di migliorare la condizione abitativa, la sicurezza sismica dei fabbricati e la prestazione energetica e comunque per

le finalità di cui all'articolo 1 (La Regione promuove misure straordinarie per il sostegno del settore edilizio, attraverso interventi finalizzati al miglioramento della qualità abitativa, per preservare, mantenere, ricostruire e rivitalizzare il patrimonio edilizio esistente, promuovere l'edilizia economica per le giovani coppie e le categorie svantaggiate e meno abbienti e l'edilizia scolastica nonché per migliorare le caratteristiche architettoniche, energetiche, tecnologiche e di sicurezza dei fabbricati), in deroga alle previsioni dei regolamenti comunali e degli strumenti urbanistici e territoriali comunali, provinciali e regionali, è consentito l'ampliamento degli edifici esistenti e di quelli in costruzione che abbiano completato le strutture portanti come certificato dal direttore dei lavori, nei limiti del 20 per cento del volume, se destinati ad uso residenziale, e del 20 per cento della superficie coperta, se adibiti ad uso diverso. Le volumetrie e le superfici di riferimento sono calcolate, rispettivamente, sulle distinte tipologie edificate o con struttura completata esistenti al 29 giugno 2009.” Non era scritto da nessuna parte che il 20 per cento del volume in più potesse essere realizzato a parte, su terreno libero. Se le cose sono cambiate, bisognerebbe andare ad analizzare le motivazioni che hanno fatto in modo che le cose cambiassero. Dardo

Giovani, Giovanotti, Giovinastri: gran finale al Blue Note con “Il ritorno della balena” Questa sera al Blue Note “Il ritorno della balena” evento clou della manifestazione Giovani, Giovanotti, Giovinastri. Una performance che ripercorre metaforicamente un viaggio nella potenza dell’immaginazione “Martedì 5 dicembre 1972 giornata calda e poco nuvolosa oggi a Campobasso hanno portato una balena morta e chi la vuole vedere deve pagare 300 lire”. Apparizione misteriosa, terribile e meravigliosa, tratta dalle profondità dell’Oceano da un arpione, eviscerata, riempita di formalina, deposta su un semirimorchio e in viaggio per l’Europa continentale, oltre la Cortina di Ferro, in Grecia e in Israele e infine in Italia. Per svanire infine in un buco nero, forse comprata da un circo spagnolo e arenata per sempre in Catalogna… Il passaggio della balena Goliath

a Campobasso, in piazza Savoia, davanti all’ingresso della Villa Comunale, di fronte al Jolly Hotel, riaffiora dai ricordi infantili di una generazione come un sogno perduto e ritrovato, l’archetipo di un immaginario fantastico che, per una fugace stagione, si è sperato che potesse andare al potere. Al potere sono poi andati ben altri immaginari ma la Balena potrebbe finalmente riemergere dagli abissi della memoria e tornare. Una storia vera che sembra inventata, raccontata attraverso voci, luci, suoni, immagini. Con Katiuscia Magliarisi e Domenico Oriente i testi e la regia di Leopoldo Santovincenzo, le musiche dei Noflaizon, l’appuntamento è al Blue Note alle 23. Ad aprire la serata alle 22 il live set Licorice, subito dopo live set Egon Frinz e Bk Bostik.





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Isernia

12 settembre 2014

L'amministratore delegato a Isernia per il progetto "100 percento made in Italy"

Moda, parte la Missardi Lupi alle porte di Pozzilli Alcuni allevatori hanno segnalato diversi agnelli e pollame sbranati

ISERNIA. Massimo Calugi, Amministratore della Missardi Spa in Molise pronto a partire nell’ambito del progetto “100% made in italy”. Prosegue dunque a pieno ritmo l’attività del gruppo di lavoro impegnato, attraverso il protocollo d’intesa illustrato nell’incontro del 29 agosto (100% Made in Italy – un nuovo ciclo di sviluppo per il sistema moda Molise-Sannio), a favorire la creazione e lo sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali nel settore moda capaci di rilanciare un settore che, in Molise, ha assicurato negli anni crescita economica e occupazione. La disponibilità offerte dalla società Missardi spa, attraverso il suo amministratore e fondatore Massimo Calugi, rappresenta, in questo contesto, una importante opportunità di crescita per il settore moda molisano in quanto prefigura una “presenza strutturata e operativa” dell’azienda nella nostra regione incentrata sulla valorizzazione del talento delle maestranze “molisane” e della manifattura italiana (vedi progetto 100% made in italy), sempre più richiesta nei mercati internazionali.

ISERNIA. Il Presidente Pasqualino Piersimoni informa che la Camera di Commercio di Isernia, nell’ambito delle azioni per la promozione del settore turistico e in collaborazione con l’ IS.NA.R.T propone, anche per l’annualità 2014, l’iniziativa Marchio di Qualità “Ospitalità Italiana” destinata alle strutture ricettive della provincia di Isernia. Il progetto rivolto ad hotel e ristoranti, intende certificare le imprese premiando le strutture che hanno scelto la qualità come obiettivo da perseguire

Nei giorni scorsi è stato completato il lavoro, coordinato dal prof. Fratocchi (Università degli Studi di L’Aquila), di mappatura delle competenze espresse dalle aziende promotrici della rete “100% Made in Italy”. Nei prossimi giorni il Centro per l’Impiego della Provincia di Isernia avvierà una mappatura delle professionalità dei lavoratori del settore, formate attraverso la straordinaria esperienza imprenditoriale della ITTIERRE spa, per valorizzarle in seno alle nuove opportunità di sviluppo che, in questi giorni, si vanno delineando nel sistema moda locale. La prevista presenza a Isernia dell’amministratore e fondatore della soc. Missardi spa rappresenta, in questo contesto, un importante segnale di attenzione che rispecchia l’interesse dell’azienda già espresso nell’incontro del 29 agosto. Nell’augurare un caloroso benvenuto a Massimo Calugi, il gruppo di “Collaborative Planning”, coordinato dal prof. Fratocchi e dal dott. Santolini, ha organizzato una serie di incontri tesi a supportare il processo di valutazione aziendale relativo all’au-

POZZILLI. “Negli ultimi tempi il mio recinto è stato più volte attaccato dai lupi. Il mio piccolo gregge ne è uscito praticamente decimato. Un paio di pecore e diversi agnelli sono finiti sbranati. All’appello mancano anche alcune oche del campidoglio ed altro pollame”. Questo lo sfogo di un anziano di Pozzilli, pastore per passione, proprietario di una stalla recintata in località Olivetone, praticamente alle porte del paese. Che si tratti di lupi è confermato da diversi testimoni. “Me lo sono trovato di fronte all’improv-

spicato “insediamento” produttivo. Siamo sicuri che ciò rappresenterà un importante riferimento nel percorso di rilancio del settore moda in Molise.

viso, all’alba -riferisce un allevatore 45enne-. Era un grosso maschio tutt’altro che intimidito dalla mia presenza. Quando ho tentato di spaventarlo brandendo un bastone, mi ha ringhiato contro. Poi si è allontanato, ma senza fretta, come per farmi capire che non aveva paura di me”. Considerando anche i recenti episodi di località Pedicone, dove in una serie di attacchi notturni un altro allevatore ha perso numerosi capi tra pecore e agnelli, davvero è il caso di dire che Pozzilli stia diventando “terra di lupi”!

Marijuana, scoperta piccola piantagione Sono stati i poliziotti di Isernia a scoprire l'area in agro di Pesche ISERNIA. La piccola piantagione era stata “avviata” in agro di Pesche, a breve distanza dal territorio di Isernia. A scoprirla sono stati i poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Isernia, coordinati dalla Dirigente Maria Pia Sabelli, nell’ambito di specifiche attività di controllo del territorio mirate al contrasto dei reati in materia di sostanze stupefacenti. Tre le piantine di marijuana rinvenute e sottoposte a sequestro, una delle quali alta un metro e dieci centimetri (le altre due settanta centimetri). Sono in corso le dovute indagini al fine di individuare gli autori del reato.

Marchio di qualità e ospitalità italiana Bando di selezione per l’assegnazione alle migliori strutture ricettive della provincia ed valorizzare, attenendosi ai requisiti di specifici disciplinari e sottoponendosi a valutazioni condotte da personale esterno alle strutture stesse. Il Presidente sottolinea, inoltre, che il marchio Ospitalità Italiana fornisce quindi ai clienti una valutazione obiettiva del livello di servizio offerto e rappresenta una garanzia sia per le

strutture ricettive che per i turisti: visibilità, chiarezza di immagine, garanzia di qualità, facilità di scelta, condivisione del sistema di valori tra chi offre e chi compra. Le attività del progetto coinvolgeranno 5 aziende del settore ricettivo (ristoranti ed hotel) per il processo di certificazione e 10 aziende già certificate per il rin-

novo del marchio. Il bando di selezione, le domande di adesione (ed i relativi disciplinari) per le aziende sono consultabili e scaricabili sul sito della Camera di Commercio di Isernia www.camcomisernia.net e dovranno essere inoltrate, entro il giorno 10 ottobre 2014, alla Camera di Commercio di Isernia esclusiva-

mente tramite posta elettronica pec all’indirizzo cciaa@is.legalmail.camcom.it Il Presidente Piersimoni ritiene estremamente importante la realizzazione di misure ed iniziative specifiche a supporto delle imprese del settore turistico in considerazione del ruolo trainante che esse rivestono nel tessuto economico provinciale.


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Termoli

12 settembre 2014

Un altro pezzo di storia che va via La chiusura del 'Marconi' segna un altro punto negativo per il centro TERMOLI. Una nuova fetta di storia va via nel centro cittadino termolese. Nei giorni scorsi, infatti, ha chiuso il bar Marconi, ponendo fine a uno dei tanti baluardi della movida cittadina. Una serrata che in pochi si sarebbero immaginati soprattutto perché la simpatia e la disponibilità di Paride, lo storico titolare, non davano a pensare a un qualcosa di tal tipo che si stesse maturando. Memoria quasi storica della movida termolese è Antonellina che appreso la notizia ha commentato: “Il Marconi, il NottiSelvagge e il Micro bar sono stati i primi locali che hanno segnato, per certi versi, il cambio delle abitudini dei termolesi perché offrivano quel qualcosa che fino a quel momento non esisteva. Dall’apertura h24 alla musica e alle serate d’intrattenimento per poi chiudere con i cocktail e l’eleganza del bar in piazzetta. Insomma, con il Marconi va via un pezzo di storia della movida Termolese”. “Per me – aggiunge Antonellina – è un altro pezzo di storia che va via. Oggi, purtroppo, è diventato difficilissimo per i piccoli imprenditori portare avanti le attività tra tasse e quant’altro che ha finito anche con lo strozzare la nostra inventiva”. Stesse “ferite” per Fabrizio Della Corte che afferma: “Apprendo questa notizia da voi e faccio fatica a

Palloncini? Persone che si salutano calorosamente? Canzoni? Bambini sorridenti? Sono tutti particolari tipici di una festa, eppure stiamo parlando del primo giorno di scuola! Si è proprio così alla Scuola Primaria “N.M. Campolieti”, l’inizio dell’anno scolastico è un momento di festa, in cui bambini, maestre, genitori e personale scolastico sono davvero felici di rivedersi o incominciare. All’ingresso della scuola genitori e bambini hanno trovato la Coordinatrice Didattica Antonella Dirella e il Direttore Generale Carmine De Gregorio a dare loro il benvenuto. In seguito scolari, maestre e genitori si sono radunati in palestra per

crederci: il Marconi è un’istituzione, un pezzo di storia di Termoli; ricordo d’estate quando questo bar riusciva ad essere il punto di ritrovo della “bella gente” della nostra città, simbolo della piazzetta con i suoi eleganti tavolini che si affollava di tutti quei giovani che in inverno erano costretti fuori sede sia per lavoro che per studio. Ovviamente il mio pensiero va a Paride che con la sua gentilezza e professionalità si è sempre distinto: questa è l’ennesima attività che

chiude a Termoli, l’ennesimo bar, ci perde Termoli, ci perdiamo tutti noi”. È giovane, invece, Giuseppe. Ha appena 19 anni e ci confida subito che “non è che sia andato spesso lì” eppure si dice certo che, forte di quanto si dice in giro,“anche quello è un pezzo di storia della nostra città e la sua chiusura è una vera perdita, soprattutto perché è poco quello che si offre ai giovani. Preciso però che io, forse perché appartengo

a una nuova generazione, frequento altri locali e sono portato a immaginare che la chiusura del Marconi più che di una fine potrebbe segnare il momento dell’attuazione di un nuovo cambiamento della città. Oggi noi giovani chiediamo altro”. Più equa Valentina che a fronte di bar che chiudono e una città che si svuota, si esprime evidenziando che:“troppi locali chiudono, non ne possiamo ovviamente sapere il motivo anche perché ce ne sono di tanti. Eppure, passeggiare oggi per il corso è quasi desolante: che ne sarà di noi giovani? Dove potremmo andare? Le mie sono semplici domande che nascono dalle voci che ci sono in giro e raccontano di ulteriori chiusure nei prossimi mesi. Dove andremo noi giovani per una serata di divertimento o di una bevuta con amici se davvero ci tolgono tutto?”. Chiude Arber che non ha dubbi:“a continuare di questo passo, il turismo non arriverà mai, i turisti scapperanno e con loro addio anche all’idea di una città che pensa ai giovani. Sono stato fuori per lavoro da alcuni mesi e, detto francamente, durante alcune settimane estive sono rientrato e visto meno persone, meno giovani in giro. Ora, non so se la colpa è della crisi, delle tasse o di chissà cosa, sta di fatto che se non si da una scossa, prima o poi andrà via anche la gente dalla città di Termoli”.

E’ iniziato l’anno alla scuola primaria paritaria “n.m. campolieti”: palloncini, abbracci…, ma non solo” la preghiera e la benedizione impartita dal parroco Don Claudio. Poi, c’è stato il tradizionale momento dell’”Investitura”: i ragazzi di quinta hanno consegnato ai più piccoli della prima classe la divisa della scuola, il caratteristico foulard arancione con il logo della Scuola. Successivamente la scolaresca si è riversata in Corso Nazionale, per andare a Piazza San Antonio dove ogni bambino ha potuto liberare in cielo un palloncino

Chiuso il Circolo del Corso A Campomarino chiuso l'iter amministrativo da parte della Polizia CAMPOMARINO. Si è concluso ieri l’iter amministrativo riguardante una denuncia fatta nel mese di agosto al titolare di un circolo privato di Campomarino, il ‘Circolo del corso’. All’epoca, nel corso di specifici controlli di natura amministrativa programmati per verificare che le attività degli esercizi pubblici ubicati in Termoli e Campomarino fosse conforme alle leggi vigenti, personale della divisione polizia amministrativa e del commissariato di Termoli aveva contestato al titolare di un circolo privato di Campomarino Lido l’esercizio abusivo di pubblico esercizio. Nella fattispecie, era stato accertato che la somministrazione di alimenti e di bevande non veniva riservata, come previsto, ai soli soci ma, in aperta violazione di legge, era stata estesa a qualsiasi avventore per cui, di fatto, dietro la facciata di una innocua associazione si svolgeva un’attività di carattere imprenditoriale. A seguito di tale contestazione, il sindaco di Campomarino emetteva una ordinanza di cessazione dell’attività di pubblico esercizio svolta abusivamente e di sospensione di due mesi della licenza di somministrazione di alimenti e bevande a favore dei soci.

con su scritto il proprio nome, come a significare l’inizio di un viaggio, per diventare grandi, verso una bellezza tutta da scoprire e conoscere. Insomma una parata di colori e risate ha accompagnato i più piccoli all’inizio della loro nuova avventura educativa e i più grandi a riprendere il lavoro che era stato lasciato a Giugno; un lavoro che, oltre a curiosità, interesse e bellezza, comporterà anche piccoli e

grandi sacrifici. A tale proposito riportiamo un dialogo di oggi fra una maestra e un bambino dopo la festa iniziale. Alunno: <<Maestra ho finito!>> Insegnante: <<Ma non vedi che hai scritto in maniera disordinata? Dobbiamo cancellare per imparare a scrivere meglio! >> Alunno: <<Si, ma io sono stanco.>> Insegnante: <<A te piacciono le cose brutte o belle?>>

Alunno: -SilenzioInsegnante: <<Secondo me ti piacciono le cose belle, perché hai degli occhi bellissimi. I tuoi occhi possono guardare solo cose belle e come hai scritto è disordinato, quindi miglioriamo!>> Così si riparte, seguendo qualcuno che ci fa amare e desiderare le cose belle, che ci ricorda che la vita è una festa perché non siamo mai lasciati soli. Questo è il bello della scuola Primaria Paritaria Campolieti: vedere grandi e piccoli che si sentono accolti e accompagnati alle cose belle della vita. Quando la scuola diventa questo punto di incontro non resta che tornarci!

Gli auguri al vescovo De Luca TERMOLI. Un augurio speciale, ieri 11 settembre, è stato riservato al vescovo diocesano, monsignor Gianfranco De Luca per i suoi 65 anni. Qualche giorno fa ebbe a condividere, attraverso il proprio profilo facebook, il personalissimo augurio per il quarantesimo di sacerdozio cui si associano nove anni di vescovado ed oggi è nuovamente il tempo per fargli gli auguri che da Termolionline.it, elargiamo con affetto e stima “confidando in nuovo vigore e benedizione per la sua azione pastorale in terra diocesana di Termoli-Larino” … Ricordiamo che monsignor Gianfranco De Luca è nato ad Atri (Teramo), I’11 settembre

1949. Ha compiuto gli studi medi nel Seminario vescovile di Penne, quelli ginnasiali nel Seminario diocesano di Teramo e quelli liceali e teologtici nel Pontificio Seminario Regionale S. Pio X, a Chieti. Ha conseguito la Licenza in Teologia presso la Pontificia Università Lateranense; è stato ordinato sacerdote il 24 agosto 1974, nella Concattedrale di Atri. Ha ricoperto i seguenti uffici e ministeri: Parroco di Tossicia (Teramo) dal 1974 al 1981; Cappellano delia Casa circondariale di Teramo dal 1981 al 1983; dal 1982 al l 985 ha svolto il servizio pastorale nelle Parrocchie di S. Giorgio di Crognoleto e Macchia Vomano di Crognoteto.

Dal 1985 è Parroco di S. Nicolò a Tordino. Già Responsabile del Centro diocesano per I’Evangelizzazione e la Catechesi e responsabile della Pastorale Giovanile, monsignor De Luca è stato membro del Consiglio Presbiterale diocesano e Consultore diocesano; Vicario foraneo e Canonico della Concattedrate di Atri. Ha insegnaro Teologia Fondamentale nell’istituto di Scienze Religiose di Teramo. E’ stato eletto Vescovo di Termoli-Larino il 21 Aprile 2006: ha ricevuto l’Ordinazione episcopale il 23 Giugno 2006. Attualmente è vescovo delegato Regione Ecclesiastica per l’Ecumenismo, il Clero e la Vita Consacrata.


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Termoli

12 settembre 2014

“Trasporti, siamo preoccupati” I sindacato sul piede di guerra per i tagli della Regione alle corse autobus cittadine TERMOLI. Grande la preoccupazione da parte delle organizzazioni sindacali per la procedura di mobilità alla Gtm. Ma quali sono i numeri della vertenza, li abbiamo attinti proprio dalle parti sociali. “La Gtm fino al 19 maggio 2013 aveva una percorrenza complessiva pari a km 804 mila, percependo un contributo mensile pubblico pari a euro 293.738,23. Dopo quella data si è passati a una percorrenza complessiva di km 643.200 con un contributo di 236.644 euro subendo in taglio chilometrico annui pari a km 160.800 con una diminuzione di trasferimenti pubblici pari a euro 34.409,14 mensile; adesso la regione Molise con la delibera numero 387/2014 ha ridotto ulteriormente il contributo al comune di Termoli per lo svolgimento del servizio Tpu del 45%. Qualcuno mi dica come non dobbiamo essere preoccupati”.

Sul lungomare scale non autorizzate Dopo il sopralluogo dei Vigili, potrebbe partire la demolizione del manufatto TERMOLI. Avrebbero avuto luogo durante l’estate lavori ediliimpiantistici allo stabile “ex Caravelle” sito al lungomare Nord e così, dopo la segnalazione pervenuta lo scorso 11 giugno e a seguito di un sopralluogo svolto il 3 luglio dal personale dell’Ufficio Tecnico Comunale, unitamente ad alcuni uomini della Polizia Municipale, presso la suddetta co-

Scuola di via Volturno, è polemica Non si placa la battaglia dell'associazione 'La Giusta Scuola' sui lavori TERMOLI. Non si placa la battaglia dell’associazione ‘La Giusta scuola’ per i lavori in corso alla scuola d’infanzia (ma c’è chi dice anche il Nido) di via Volturno. “Se la situazione alla scuola dell’infanzia di via Volturno non cambia si protrae coi lavori in corso e i bimbi in mezzo alla polvere io riporterò mia figlia a casa. E’ un’indecenza far andare i piccoli in mezzo a un cantiere”. Non usa mezzi termini una delle mamme che ieri ha accompagnato per la prima volta sua figlia di 3 anni all’asilo. “Siamo in diverse a voler protestare recandoci dal sindaco”. Insomma, il primo giorno nella struttura di contrada Porticone è stato tutt’altro che memorabile. Quanto denunciato alla vigilia dalle pasionarie de ‘La Giusta scuola’ Susy Mariani e Deborah Tridente è stato in effetto un segno premonitore di quanto potesse accadere e non a caso, dopo la denuncia pubblica sullo stato ancora di avanzamento dei lavori di manutenzione ieri mattina alle 11.30 si sono presentato ufficiali d’igiene dell’Asrem che hanno ispezionato i locali adibiti ad aule. “Noi chiediamo solo che non si lavori con i bambini presenti nell’asilo – ha ribadito la Mariani – li eseguissero nel pomeriggio e piuttosto si organizzassero alla svelta, perché non è possibile arrecare simili disagi alle famiglie e agli operatori a scuola iniziata”. Una situazione indecorosa che ha catturato l’attenzione anche della promotrice dell’associazione ‘Termoli… per i bambini’ Simona Barone, che utilizzando l’ormai frequentatissimo profilo Facebook ha denunciato con foto significative lo stato di degrado delle strutture di via Volturno.

struzione, si è evidenziata l’irregolarità delle stesse scalinate che non sarebbero mai state autorizzate e così, dovranno essere demolite entro novanta giorni. In poche settimane, quindi, si fa luce su una faccenda ben definita che è andata risolvendosi in tempi stretti grazie all’azione tempestiva degli uomini impegnati alla tutela e al rispetto delle regole.

Arrestato un latitante Servizi straordinari di controllo del territorio e di ordine e sicurezza pubblica TERMOLI. Continua incessante l’attività straordinaria di controllo del territorio svolta dalla Polizia di Stato nel capoluogo e nei comuni dell’hinterland. Nel corso dei servizi, effettuati con l’impiego sul territorio di numerose pattuglie della Questura, personale della Squadra Mobile ha proceduto all’arresto di un latitante, G.G. di anni 48, attivamente ricercato dovendo espiare una pena residua di un anno, dieci mesi e undici giorni di reclusione. L’uomo, condannato per violenza sessuale aggravata con perdita perpetua della potestà genitoriale e interdizione per cinque anni dai pubblici uffici, si era rifugiato in Inghilterra, ma il suo

ritorno in città non era sfuggito agli investigatori che, postisi immediatamente sulle sue tracce con mirati servizi di indagine e di appostamento, nella serata di ieri riuscivano a localizzarlo e a trarlo in arresto. Nella stessa giornata di ieri, si concludeva l’iter amministrativo riguardante una denuncia fatta nel mese di agosto al titolare di un circolo privato sito in Campomarino. All’epoca, nel corso di specifici controlli di natura amministrativa programmati per verificare che le attività degli esercizi pubblici ubicati in Termoli e Campomarino fosse conforme alle leggi vigenti, personale della Divisione Polizia Amministrativa e del Commissariato di Termoli aveva contestato

al titolare di un circolo privato di Campomarino Lido l’esercizio abusivo di pubblico esercizio. Nella fattispecie, era stato accertato che la somministrazione di alimenti e di bevande non veniva riservata, come previsto, ai soli soci ma, in aperta violazione di legge, era stata estesa a qualsiasi avventore per cui, di fatto, dietro la facciata di una innocua associazione si svolgeva un’attività di carattere imprenditoriale. A seguito di tale contestazione, il Sindaco di Campomarino emetteva una ordinanza di cessazione dell’attività di pubblico esercizio svolta abusivamente e di sospensione di due mesi della licenza di somministrazione di alimenti e bevande a favore dei soci.

Pesca, sbloccati i pagamenti TERMOLI. Nella giornata di ieri è stato finalmente firmato anche dal Ministero dell'Economia e delle Finanze il decreto interministeriale che recepisce i contenuti dell'accordo Cigs (cassa d integrazione in deroga) siglato lo scorso 3 luglio al Ministero del Lavoro e che di fatto sblocca i pagamenti arretrati relativi al 2013. Secondo i termini dell'accordo, i 30 milioni stanziati con la Legge di Stabilità 2014 (Legge 27 dicembre 2013, n.

Firmato il decreto ministeriale sulla Cassa in deroga 147, art. 1, comma 184) serviranno prioritariamente a coprire il fabbisogno delle istanze relative allo scorso anno, e non ancora liquidate, rimandando poi al 2015 il pagamento di quelle riferite all'annualità in corso (segnatamente fermo biologico 2014, ma non solo quello). Il termine per presentare le istanze riferite al 2014 è fissato al 26 gennaio 2015

ed entro marzo 2015 l’INPS dovrà provvedere al monitoraggio ed alla quantificazione delle previsione di spesa necessaria per effettuare i pagamenti di competenza 2014. Quanto al pagamento degli arretrati 2013 (tema che ha contributo ad alimentare numerose tensioni e polemiche nelle varie marinerie), la "palla" passa ora all’INPS che dovrà

concretamente provvedere al pagamento diretto degli assegni di integrazione del reddito in favore dei pescatori aventi diritto. Domenico Guidotti di Federcoopesca Molise dichiara“ Ora attendiamo nelle prossime ore istruzioni operative da parte della Direzione Centrale dell’INPS di Campobasso che deve procedere alle tanto attese liquidazioni, i marittimi sono in attesa di questi pagamenti da un anno.



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Opinioni

12 settembre 2014

Disoccupati e inoccupati molisani, un sito Facebook La crisi è un moltiplicatore alla disoccupazione giovanile, in 6 anni infatti è raddoppiata. Nel 2007 il tasso era al 20,3%, livello minimo raggiunto dal 1990, nel 2013 è arrivato al 40%. Altro dato allarmante è che onn è mai stata così alta la disoccupazione giovanile. A giugno ha toccato il 43,7%, secondo i dati provvisori dell’Istat, il livello più alto raggiunto dall’inizio delle serie storiche nel 1977. I ragazzi tra i 15 e i 24 anni sembrano rimanere sempre più indietro in un mercato del lavoro che, secondo l’istituto di statistica, ”ha registrato i primi segnali di miglioramento”. E in Molise? La condizione dei giovani nella nostra Regione è diventata drammatica, dopo 6 anni dall’inizio della più grave crisi economica dal dopoguerra, un giovane su due non lavora. Secondo i dati dell’Ufficio Studi “M.Ciancaglini” della CISL Abruzzo Molise il tasso di disoccupazione dei giovani tra i 14-29 anni, è arrivato al 43,8%, più del doppio rispetto al 2008, quando era pari al 21,6%. In Molise più di 13 mila giovani non studiano, non lavorano e non sono nemmeno impegnati in un percorso di formazione professionale. “Siamo una comunità di giovani disoccupati e precari che vedono la Regione Molise collassare sotto la ruspa devastatrice di una logica clientelare”, questo lo slogan con cui

si presenta la Comunità su Facebook abbiamo incontrato uno dei due ideatori del gruppo Roberto Colella per farci spiegare le motivazioni di questa “protesta”. Roberto la nascita di questa “Comunità” è una provocazione? C’è un obiettivo di fondo? L’obiettivo è quello di unire le forze e vedere quanti ne siamo per poter scendere in piazza e presentare le istanze del mondo giovanile ovviamente fornendo anche dei modelli prospettivi futuri e propostitivi visto che non basta contestare. Al di là dei meriti o demeriti di una classe politica ogni giovane molisano deve fare qualcosa per la sua terra ma è pur

vero che non possiamo rimanere muti o inermi di fronte al collasso di questa regione dove la disoccupazione giovanile è alle stelle e dove prevale la logica clientelare su quella meritocratica.L’intento della comunità ovviamente non è quello di sbeffeggiare chi si trova senza lavoro o in una condizione precaria piuttosto quello di creare una rete affinché si possa uscire allo scoperto per restituire dignità e futuro ai giovani di questa Regione. La comunità è aperta anche a coloro che sono occupati perché questa deve essere una battaglia di tutti. In questa piccola Regione ognuno ha diritto di lavorare.

Quanti iscritti fino ad oggi? E da questa comunità virtuale cosa credete che possa venir fuori? Abbiamo raccolto in due giorni quasi 350 adesioni e speriamo di crescere sempre più. A breve organizzeremo un incontro con vari giovani e il mondo associazionistico. Gli ideatori di questa Comunità:Roberto Colella (SEL) e Davide Vitiello (PD), due giovani militanti in politica, volete mandare un messaggio anche al Governo regionale? Un messaggio alla politica regionale che dope l’impasse iniziale si sperava potesse affrontare le diverse problematiche che da tempo

condizionano questa Regione tanto da arrivare a rivalutarne l’autonomia regionale. Credo che bisogna tornare a fare politica dal basso, parlando con i cittadini e soprattutto tornando al vero modello partitico quello fondato sull’ideale e non sull’interesse economico. Ormai le diverse elezioni non ultime le comunali a Campobasso hanno dimostrato che i partiti servono come strumento al politico solo per fini personali elettivi e non per il bene comune. C’ sicuramente una forte crisi politica e il razionalismo economico tende a dividere e non a unificare, tende a premiare soltanto alcuni provilegiati nell’interesse privatistico vedi Sanità o altro. La crisi del lavoro è estesa a tutto il paese, in Molise quali prospettive future intravedete, o ancora avete delle proposte? Abbiamo diverse proposte che tireremo fuori nelle giuste occasioni e sedi opportune. Di sicuro per il Molise prevediamo diverse cooperative di giovani, un vero sviluppo del settore turistico e culturale e una equa distribuzione dei finanziamente che non avvantaggino i soliti raccomandati. Ti assicuro abbiamo tante proposte e alcune le abbiamo già fatte presenti all’assessore di turno che ovviamente ancora non ci dà risposta. Non si combatte la crisi con gli stessi strumenti che l’hanno causata!

La domanda che molti di noi molisani si sono spesso sentiti rivolgere è “da dove vieni?”

Domenica il Trail del Matese a Campochiaro

Per molti il Molise è la regione che non esiste, una neverland italiana che molti non riescono nemmeno a localizzare geograficamente. Tra la Puglia e l’Abruzzo, di fronte alle Tremiti, a due ore da Roma. Negli anni abbiamo inventato e creato mille risposte alternative che potessero togliere dall’imbarazzo chiunque prova a localizzare la nostra regione. I teatri sanniti e romani, le cattedrali, i boschi, le montagne, i “tratturi” e le tradizioni molisane sono sconosciuti a quasi tutti, salvo poi, quando qualcuno arriva sul territorio, scoprire la nostra capacità di accoglienza, la bellezza, la ricchezza, il piacere di ricevere. Per far scoprire la nostra terra parte oggi - venerdì 12 settembre un blogtour organizzato – e completamente autofinanziato da due ragazzi molisani - che per tre giorni porterà nella nostra regione alcuni dei più importanti blogger italiani. Termoli, Pietrabbondante, Santa Maria di Canneto, Agnone, Castel San Vincenzo e Altilia sono alcune delle tappe del tour che si avvale anche della preziosa collaborazione di strutture di accoglienza molisane che, volontariamente ed entusiasticamente hanno risposto alla nostra richiesta facendo così esplodere in Molise una contagiosa voglia di fare. “MOLISE. La Regione che non esiste blogtour” è un progetto creato e finanziato da Bertrando Di Renzo, Superficie8 e Nicola di Lalla, amministratore del sito www.moli.se.

Il 14 settembre 2014, a Campochiaro, si disputerà la prima edizione del Trail del Matese, gara inserita nel circuito nazionale Parks Trail 2014; a pochi giorni dalla data fatidica, davvero tante sono le adesioni e le prescrizioni pervenute, soprattutto da fuori regione, per partecipare a questo evento capace di catalizzare attenzioni e curiosità anche al di fuori del momento prettamente agonistico. Infatti, sarà una giornata buona per correre, con società e atleti provenienti da Abruzzo, Campania, Lazio, Puglia, Lombardia, Molise, ecc., ma anche per scoprire le meraviglie del territorio molisano e, in particolar modo, dell’Oasi WWF di Guardiaregia e Campochiaro, dove la gara avrà luogo. Per l’occasione, oltre alla gara, vi sarà la possibilità per i familiari degli atleti, per gli amici o anche per i semplici ap-

Molise dove?

passionati, di fare un bel trekking nella zona della riserva naturale, o anche una passeggiata alla scoperta della storia del piccolo borgo di Campochiaro, in compagnia di una guida, per giungere poi alle rovine del Tempio di Ercole Quirino. Insomma, quella che l’ASD MoviMenti sta organizzando fin nei minimi dettagli in queste battute finali, si prospetta come una giornata di autentico SPIRITO TRAIL con l’immancabile, abbondante e amichevole ristoro finale. Anche le previsioni meteo, al momento sostanzialmente positive, sembrano fare il tifo per la riuscita di questo primo trail tutto molisano Il Trail del Matese avrà come testimonial d’eccezione e “apripista” per il giorno della gara Andrea Lalli, atleta azzurro specialista del mezzofondo e del fondo, laureatosi nel 2012 cam-

pione europeo di corsa campestre, originario proprio di Campochiaro. Lo sponsor tecnico del Trail del Matese è INOV-8 (www.inov-8.com), mentre i principali sponsor per l’organizzazione dell’evento sono: Pasta La Molisana, Centro Tartufi Molise, Biscottificio Cianciullo, Acqua Molisia, Carni del Matese e Spighe Molisane. La gara ha il patrocinio e il sostegno del comune di Campochiaro e dell’Assessorato allo Sport della Regione Molise. Il Trail del Matese aspetta appassionati, sportivi e amanti della natura, il 14 settembre a Campochiaro. Per ulteriori informazioni e per le iscrizioni per la gara del Trail del Matese, si può consultare il sito web dell’associazione all’indirizzo: www.movimentioutdoor.it o i profili ufficiali della società sui social network Facebook, Google+ e Twitter.



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