13 giugno 2014

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TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO

ANNO X - N° 121 - VENERDÌ 13 GIUGNO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel.: 0874.698012 Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

GIORNALE SATIRICO

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L’Oscar del giorno a Paolo Frattura

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Paolo Frattura. Ci ha fatto piacere che il presidente della Regione si sia affrettato a dire che lui nell'elezione di Paolo Spina alla Camera di Commercio non c'entra nulla. Anche perchè si era detto la stessa cosa per la sua elezione allo stesso ente sotto la spinta di Michele Iorio. Fa piacere, quindi, registrare il suo intervento. Anche se proprio il suo scritto è apparso a molti una sorta di "excusatio non petita, accusatio manifesta", scusa non richiesta, accusa manifesta. Questa volta, però, vogliamo fidarci.

Il Tapiro del giorno a Pierluigi Lepore

Il Tapiro del giorno lo diamo a Pierluigi Lepore. L'uomo politico è stato condannato a un anno di reclusione per il reato di truffa. La vicenda riguarda gli anni durante i quali Lepore era presidente dell'Arsiam, l'Agenzia regionale per l'agricoltura. Secondo la procura tra il 2006 e il 2008 avrebbe percepito ingiustamente, grazie ad attestazioni false, rimborsi per circa 5mila euro relativi a missioni sul territorio regionale e in altre regioni italiane (risultavano rimborsi erogati per lo stesso giorno sia per l'auto di servizio che per l'auto privata del presidente).

Richiesta di rinvio a giudizio per l’ex capitano dei carabinieri Fabio Muscatelli e due sottufficiali PAGINA 13


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13 giugno 2014

I vantaggi per i progettisti, per le imprese, per i cittadini e per la stessa Regione saranno considerevoli

La muova legge antisismica

nelle mani della giunta regionale

La necessità di semplificare la procedura di deposito dei progetti e di delegare ai Comuni in forma singola o associata le funzioni in materia sismica Dall’assessorato ai Lavori pubblici, segnatamente dal direttore dell’area quarta Rodolfo Cocozza, c’è stato l’invio alla giunta regionale della proposta di legge “Norme per la riduzione del rischio sismico e riordino delle funzioni in materia sismica”. Rispettati dunque i tempi e i modi precedentemente annunciati, a dimostrazione che la volontà di realizzare un deciso ammodernamento anche nel novero delle disposizioni legislative è nel Dna dell’assessorato e della Direzione. Un binomio che funziona. Bisogna prenderne atto. In un contesto ambientale recalcitrante di fronte alle innovazioni e ai cambiamenti. La proposta di cui stiamo scrivendo è un primo assaggio della necessità che la Regione Molise diventi più snella, più agile, più incisiva. Con il personale opportunamente motivato e con il supporto di una legislazione adeguata. La proposta di cui parliamo tende a questo. Spetta alla giunta esaminarla, approvarla, e trasmetterla al Consiglio regionale. Un diagramma procedurale che non sempre risponde all’esigenza della celerità. In questo caso sarebbe deleterio. Perché, una volta approvata la legge, i vantaggi per i progettisti, per le imprese, per i cittadini e per la stessa Regione saranno considerevoli. Attualmente la situazione è complessa e farraginosa, con gli uffici regionali protagonisti, e non sempre contraddistinti da tempestività. Per un’autorizzazione passano settimane, se non mesi. Da qui, da questa presa d’atto da parte del direttore Cocozza avallata sul piano politico dall’assessore Nagni e fatta propria, per quanto è dato sapere, dal presidente della giunta Frattura, è scaturita la necessità di semplificare la procedura di deposito dei progetti; di semplificare la verifica documentale; di definire percorsi uniformi per l’esame documentale e l’autorizza-

zione sismica; di delegare ai Comuni in forma singola o associata le funzioni in materia sismica; di definire la documentazione da produrre, inclusa l’asseverazione dei professionisti incaricati; di rendere conseguenti il rilascio delle autorizzazioni a costruire (permesso di costruzione, Scia, Dia eccetera) e all’autorizzazione sismica; di individuare gli interventi privi di rilevanza per la pubblica incolumità ai fini sismici e le opere che, se rientranti in determinati parametri (altezza media, superficie, dimensioni, peso eccetera) possono essere esonerato dal procedimento di autorizzazione sismica o di deposito del progetto strutturale, a fronte di una dichiarazione accompagnata da elaborati grafici e/o numerici a seconda della tipologia da realizzare; di fornire infine indicazioni di ordine tecnico-amministrativo in tema di: varianti strutturali, sopraelevazioni, interventi sulle costruzioni esistenti (miglioramento e/o adeguamento sismico). Chi più ha, più metta. Con la certezza di aver delegato, di aver coinvolto, di aver semplificato e, soprattutto di aver dato alla Regione le funzioni che le appartengono: d’indirizzo e di coordinamento. Diciamolo, con la proposta di legge la vigilanza sulle attività di trasformazione del territorio saranno i Comuni a svolgere e ad essere responsabili . La struttura tecnica regionale fin qui protagonista, accentratrice, verrà notevolmente sollevata di pesi e d’incombenze e riportata ad un’ordinaria attività di supporto tecnico alle amministrazioni locali che, in tutti casi, saranno titolari esclusive degli accertamenti e delle sanzioni degli abusi. Una prima legge a sostegno del rinnovamento cui dovrebbero seguire la legge urbanistica e quella sui lavori pubblici. Dardo

Sanità, la battaglia di retroguardia di Frattura di Francesco Martino

Dal 2007 il Molise è entrato nel cosiddetto Piano di Rientro dal disavanzo sanitario. Dopo 6 anni il dato economico certificato dalla Ragioneria Generale dello Stato indica che, rispetto ad un incremento di spesa di oltre il 7% tra il 2002 e il 2006, c’è stato prima un vistoso rallentamento dell’incremento della spesa (+2,9%) tra il 2006 e il 2010 e poi finalmente l’inversione di tendenza con un 1,6% di spesa tra il 2010 e il 2012. Partendo da questi dati e facendo prevalere il ragionamento puramente economicistico che ha guidato la politica sanitaria di questi anni potremmo dire che ci avviamo verso un modello di sanità sostenibile che costituisce l’obiettivo finale da raggiungere. Potremmo dire che lo sforzo fatto da tutti gli attori del pianeta sanità in questi anni, a partire dal precedente Governo Regionale, vari Direttori Generali, strutture commissariali, ecc., abbia portato frutto. E questo frutto ha permesso lo sblocco finanziario di risorse per molto tempo bloccate e di cui l’attuale Governo Regionale, senza neanche capire bene di cosa si parlava, si è apprestato ad attribuirsi i meriti.

Ora rimane da capire se l’azione a cui è stato sottoposto il Servizio Sanitario Regionale nel suo complesso in questi anni non porti in realtà alle stesse conseguenze che toccarono a quell’asino che morì proprio nel momento in cui il padrone si congratulava con sé stesso per avergli insegnato a non mangiare più. Il risultato di questa cura è sotto gli occhi di tutti. Delle due grandi aree su cui si sviluppa l’assistenza sanitaria, quella Ospedaliera e quella della Medicina del Territorio, l’una è praticamente al collasso sostanziale, l’altra non è mai partita efficacemente e diffusamente sul territorio, ma vive di pochissime esperienze positive a macchia di leopardo sul territorio regionale, inserite in un contesto fortemente asfittico, non in grado di dare risposte adeguate alla popolazione e insufficiente a ridurre il ricorso all’Ospedale come unico luogo di cura e assistenza. Perché accade questo? Perché come con l’asino della storia si è preteso e si pretende tuttora di mantenere in piedi sempre la stessa rete di strutture ospedaliere pubbliche togliendo però loro progressivamente ogni risorsa necessaria ad un corretto funzionamento in termini di personale, tecnologie, forniture, investimenti, grazie ai tagli lineari esercitati.

Questa miopia programmatoria ha ridotto tutte le strutture pubbliche regionali a scheletri senza carne che sopravvivono solo grazie al sacrificio di tutti gli operatori sanitari che fanno molto più di quanto possibile ma che lavorano in un contesto che non è più in grado ormai di garantire una sanità almeno dignitosa. D’altra parte lo sbilanciamento assistenziale verso le strutture di ricovero private del Sistema Regionale, che vede quasi il 45% delle risorse assorbite da tale settore, rappresenta un unicum in tutto il territorio nazionale anche rispetto a realtà come la Lombardia in cui il privato è consistente ma si ferma a quote di molto molto inferiori. E in questo sistema ridotto al lumicino dove trovare le risorse per far partire davvero l’assistenza territoriale con le sue Case della Salute, i Presidi Territoriali di Assistenza, le Residenze Sanitarie, l’assistenza a domicilio e così via ? E’ necessario dunque che prima che l’asino esali il suo ultimo respiro il padrone rinsavisca e si abbia la capacità di fare ciò che non riesce a fare e cioè una seria e corretta programmazione per le strutture ospedaliere pubbliche con una riduzione effettiva del loro numero e una concentrazione delle risorse di personale,

tecnologie e forniture nei presidi esistenti; una riduzione dello sbilanciamento pubblico-privato presente anche nell’ultimo piano regionale; un potenziamento effettivo della medicina del territorio in particolare nelle aree dove gli ospedali devono essere convertiti in strutture distrettuali a garanzia di una adeguata assistenza della popolazione afferente. Questo per una politica sanitaria vera nell’interesse del popolo molisano che non faccia morire l’asino mentre ci si perde in battaglie di retroguardia ormai superate dalle cose e dalla realtà.


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13 giugno 2014

il clientelismo è di casa

L’agenzia speciale continua ad assumere personale vicino ai propri amministratori. Per pura casualità si tratta di dipendenti che ricoprono l’area geografica degli assessori regionali

CAMPOBASSO. Molise Acque è un carrozzone gestito dal centrodestra che serve ai politici regionali per assumere amici. Il centrosinistra ha denunciato a gran voce queste coincidenze di misure clientelari. Oggi Molise Acque cambia gestione ma il modus operandi sembra essere sempre lo

stesso. Sono circa 40 i lavoratori interinali che hanno preso servizio nell’azienda speciale regionale. Lavoreranno, sembra, fino al 31 dicembre ma si alterneranno nei mesi. Ossia, divisi della metà, ci sarà chi lavorerà a giugno chi a luglio. Poi i primi torneranno per agosto, la seconda metà

per settembre. Tutti presi dall’agenzia di lavoro Lavorint che si è aggiudicata a febbraio scorso una gara d’appalto. Tra i 40 selezionati, oltre al cugino del consigliere regionale del Pd Domenico Di Nunzio, ci sono gli altri. Non legati da parentela ai politici regionali. Ma una coincidenza, fortuita?, c’è. Una quindicina di assunti sono del venafrano (come quella di due fratelli), qualcuno è di Baranello, qualcun altro è di Termoli o Petacciato. E che c’entrano i politici regionali? Nella giunta regionale, ma sarà certamente un caso fortuito, ci sono esponenti politici che provengono proprio da quelle zone. C’è ad esempio Facciolla per il litorale. Oppure il presidente del Consiglio regionale Niro che è di Baranello. Oppure Scarabeo che è di Venafro. Poi c’è anche qualcuno di Toro, il paese dove il consigliere di amministrazione Angelo Simonelli, sostenuto da Micone e De Matteis per la sua “nomina”, guarda caso ricopre il ruolo di primo cittadino. E tra il presidente dell’azienda e i due consiglieri del Cda, questo è l’unico caso di coincidenza tra località dell’amministratore e residenza dell’assunto. In ogni caso si tratta di coincidenza, in fondo il Molise è piccolo. Ma il dubbio sorge: e se gli assunti avessero sostenuto questi politici nella loro elezione?

Prescritto il reato di abuso d’ufficio il coordinatore provinciale di Forza Italia si becca un anno di reclusione

Rimborsi Arsiam,

Lepore condannato per truffa

CAMPOBASSO. L’avvocato difensore, Federico Liberatore, non ha dubbi: “Questa sentenza sarà ribaltata al secondo grado di giudizio”. Ma i giudici del Tribunale di Campobasso non hanno avuto dubbi: Pierluigi Lepore, attualmente coor-

dinatore di Forza Italia Molise, è colpevole di truffa. La vicenda riguarda gli anni tra il 2006 e il 2008 quando Lepore era presidente Arsiam, e avrebbe percepito ingiustamente rimborsi per circa 5mila euro relativi a mis-

sioni sul territorio regionale ed extra regionale. Cade invece, per prescrizione, l’altro capo di imputazione: l’abuso di ufficio per il contratto al direttore generale dell’Arsiam che secondo la Procura, sempre tra il 2006 e il 2008, era stato “gonfiato”.


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12 giugno 2014 CAMPOBASSO. Cinquemila posti di lavoro persi, mentre i mancati incassi dalla pubblica amministrazione sfiorano i 30 milioni di euro. Questi i dati in negativo del comparto edile molisano. Bisogna far ripartire il settore attraverso lo sblocco dei cantieri e il pagamento dei crediti vantati dalle aziende con gli enti locali: otto milioni di euro solo per gli imprenditori iscritti all’Associazione costruttori edili del Molise. Si tenterà, a breve, di fare partire almeno le opere già cantierate. La Regione deve cominciare a pensare seriamente a investire in infrastrutture. A partire dall'autostrada del Molise. Del resto l’edilizia è il settore più indicato per la ripresa economica della nazione: è un settore anticiclico, ha un grande indotto, rappresenta una fetta importante del Pil, circa l’11% ed è il motore della green economy. Bisogna intervenire con urgenza sulle infrastrutture, anche per permettere di recuperare il gap del sud Italia rispetto al nord e della nostra nazione rispetto al resto dell’Europa. Ma la sola previsione della costruzione dell'autostrada non basta. Oggi l'Europa sta puntando sulla rete ferroviaria e il Molise risulta essere grande assente. Eppure è il tratto più corto di collegamento tra Adriatico e Tirreno. Perchè non sfruttare, allora, questo percorso e far vedere con un progetto reale e credibile che il territorio è appetibile? Anche alla luce della crisi economica che ha coinvolto lo scenario mondiale, si profila un futuro per il nostro Paese in cui tra le linee guida da seguire vi sarà verosimilmente la necessità di programmare investimenti in infrastrutture e tecnologie e richiamare la sensibilità soprattutto delle istituzioni per pianificare, definire normative, sistemi di incentivazione e regole sempre più rivolte a favorire l'intermodalità e la crescita del trasporto ferroviario. E' anche questa una sfida che la Regione deve portare nelle sedi competenti anche scommettendoci finanziariamente di proprio. Del resto, è ancora bassissima la spesa dei fondi europei che potrebbero trovare collocazione in tale genere di investimenti. Ecco perchè bisogna ripartire dagli investimenti in infrastrutture per sostenere la crescita economica. Occorre, dunque, riportare le infrastrutture al centro del programma per lo sviluppo della regione, tramite l’identificazione di 5 o 6 opere urgenti, che possano dare un impulso allo sviluppo ed allo stesso tempo influenzare positivamente l’immagine del nostro territorio. Altresì, è necessario chiarire e velocizzare il processo di autorizzazione per queste opere, definire un programma di finanziamento realistico, massimizzando il ricorso al settore privato, ove possibile.

Edilizia, la crisi morde sempre più I ritardati pagamenti alle imprese e l'assenza di nuovi progetto mettono a rischio un settore da sempre trainante dell'economia molisana

L'intervento

La scuola è “ s…finita” di Elvio Petrecca

Un altro anno scolastico si è quasi concluso, l’ennesimo passato da molti dei nostri alunni molisani, in scuole fatiscenti insicure, prive di agibilità statica, idoneità igienico sanitaria, prevenzione incendi, ammucchiati in classi stracolme (classi pollaio) , costretti a subire una didattica da terzo mondo con piani di studio irreali, che non trovano, anche nella scuola dell’obbligo, nessun riscontro nel conseguimento di nuove competenze e nella conoscenza dei saperi utili, concreti, pratici, spendibili. A proposito delle classi pollaio, ricordatevi che una sentenza del TAR Molise, la nn. 144 e 145 del 10 aprile 2012, annulla un accorpamento di classi riducendone il numero di alunni, perché non si rispettavano gli indici di funzionalità didattica (D.M.

18.12.1975) e prevenzione incendi (art. 5 del D.M. 26.8.1992). Poco è cambiato in meglio nelle poche scuole molisane, tagli, fusioni e aggregazioni hanno accentuato le già diffuse situazioni di disagio di chi vive nel mondo della scuola e ci crede. Un altro anno è terminato e i nostri allievi continuano ad avere carenze comportamentali, linguistiche, logico matematiche ed a sottopormi, ogni qual volta escono per i viaggi d’istruzione, ad assillanti e ricorrenti domande: dove siamo? ; Quando arriviamo? E’ possibile accettare una realtà scolastica così sconcertante, un insegnamento portatore di incompetenze così gravi? Non è possibile accettare una scuola che insegna geografia spalle ad una lavagna interattiva multimediale spenta, che non educa i propri allievi all’uso consapevole

delle nuove tecnologie, ad imparare, divertendosi con “Vasco de Gama”, Google Maps, teorizzando solo insignificanti mondi lontani su vecchie cartine sbiadite. C’è più di qualcosa che non va in questa scuola. Non è la scuola che meritiamo, non è questa la scuola e l’insegnamento che meritano i nostri allievi, tutti gli allievi molisani, nessuno escluso. La scuola non può continuare ad affidarsi all'iniziativa dei singoli, al loro credo, alla loro caparbietà. La scuola molisana deve trovare e offrire, metodologie didattiche, tempi e spazi per creare relazioni significative, aperte al vivere, studiare, ricercare, creare, con i propri allievi, tutti gli allievi, nessuno escluso. Tra non molto decine di studenti saranno bocciati, ed abbandoneranno gli studi, im-

molati al fallimento istituzionale che non sa orientare, che non ha “voglia, tempo e risorse” per mettere in atto una serie d’ interventi politici “significativi“, che permetterebbero a tutti, nessuno escluso, di acquisire competenze e superare l’anno. Vittime di uno stato vocato alla fatalità tellurica, i nostri pochi studenti molisani, continueranno a subire, un’istituzione che non ha voglia tempo e risorse per personalizzare l’apprendimento, per motivare alla conoscenza, per trovare, metodi e strategie per piani didattici costruiti sugli interessi, sulle motivazioni, degli allievi. Una scuola stravolta da docenti con il “male d’insegnare” dalle inefficaci consuetudini metodologiche, fatte prevalentemente di famigerate e inefficaci “lezioni frontali”. Tra non molto decine di studenti saranno bocciati da un’istituzione territoriale che non ha voglia, tempo, risorse e “coraggio” per necessarie e possibili metamorfosi, che le permetterebbero di “non abbandonare nessuno” e continuare ad essere la sede esclusiva e privilegiata “dell’apprendimento”.


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13 giugno 2014

Una circolare ministeriale ha fatto finalmente chiarezza sull’applicabilità della legge 1717/49

Gli edifici pubblici di nuova costruzione hanno l’obbligo di dotarsi di un’opera d’arte

Abbiamo redatto questo articolo avendo dinanzi l’idea della nuova sede regionale e la ferma convinzione che, seppur volendo glissare la legge (e non sarebbe la prima volta), alla Regione Molise sarà fatto obbligo dare alla collettività molisana una struttura architettonica e funzionalmente apprezzabile, arricchita da una significativa opera d’arte

Ieri e l’altro ieri nel Molise, a cura dell’università, della Regione, e del ministero dei Beni culturali, in prima pagina sono stati trattati i problemi, le attività e le soluzioni posti e proposti dal Master di II livello in “Progettazione e promozione del paesaggio culturale”. Sono interventi Paul Arthur e Sauro Gelichi, docenti di Archeologia Medievale rispettivamente all’università del Salento e all’università di Venezia, quindi, ieri, il giurista e magistrato -Giudice della Corte Costituzionale dal 2002 al 2011 - Paolo Maddalena sul tema del seminario "Il territorio bene comune degli italiani", presso l’Aula Magna “Vincenzo Cuoco” del Dipartimento giuridico (I edificio polifunzionale in Viale Manzoni). Il Molise tra storia e paesaggio. Un punto di osservazione molto interessante per arrivare a conclusioni meno banali che fin qui sono state tratte sul valore storico e su quello paesaggistico partendo dal basso. Cioè da una prospettiva localistica, la cui proiezione è molto ristretta. Dai seminari che sono stati svolti e si svolgeranno si attendono pertanto indicazioni, idee e prospettive

di ampio respiro, cui dalle rispettive poltrone, fanno riferimento il rettore Palmieri, il presidente della giunta regionale Frattura e il soprintendente ai Beni archeologi e paesaggistici Birrozzi. Il territorio proprietà collettiva, proprietà privata e interesse pubblico sono stati i vertici dell’intervento di Maddalena al quale ha fatto seguito, su un ambito più circoscritto, Alessandro Cioffi dell’università del Molise trattando in particolare dell’interesse pubblico. Il territorio molisano nelle varie diversificazioni si presta a considerazioni culturali e scientifiche particolarmente interessanti. Le quali speriamo non si disperando una volta concluso il Master. Ma restino alla base di ciò che la Regione, in particolare, e il sistema economico, in generale, vorranno progettare e promuovere del paesaggio culturale molisano. Non vorremmo in sostanza che i costi del Master e gli obiettivi che persegue facciano la fine che hanno fatto i “Parchi letterari” che del paesaggio culturale, seppure per un brevissimo lasso di tempo, sono stati indicatori di qualità.

Commercio, colpevoli ritardi CAMPOBASSO. Sulla legge regionale approvata dal Consiglio regionale era stata la Confcommercio a denunciare le nuove aperture di strutture di grande distribuzione che venivano liberalizzate nella loro quasi totalità. “E questo quando nel Molise la Grande distribuzione ha già una presenza importante, per molti versi già ampiamente eccedente la domanda potenziale che il nostro territorio esprime – sosteneva Spina - E’chiaro che in base alle scelte della Regione il piccolo commerciante farà sempre più fatica a sopravvivere anche perché anche eventuali iniziative di supporto, come i centri commerciali naturali, vengono subordinati a complicazioni burocratiche e amministrative da renderli pressoché irrealizzabili”. I dati economici che sono stati pubblicati in questi giorni, dovrebbero portare la Regione Molise a pensare ad un cambio di strategia in

materia di competitività che, fino ad oggi, è stata influenzata da fenomeni di concentrazione geografica delle innovazioni. In genere, si è teso a specializzarsi nel proprio ambito di sviluppo tecnologico specifico e ad attrarre attività nazionali ed estere con la stessa specializzazione produttiva. E' chiaro, che dinanzi ad una crisi tanto forte che ha messo in ginocchio le strutture produttive di sempre, il rischio è di trovarsi di fronte ad un crollo del sistema industriale tradizionale. Non sarebbe male, a questo punto, pensare se legiferare in materia di innovazione o se mantenersi nell’ambito di quanto stabilito a livello statale. Di fatto a partire dal 1999, sono state promulgate oltre un centinaio di leggi regionali che hanno influenza sulla ricerca e l’innovazione in varie forme e con diversi strumenti. Il

Consiglio regionale del Molise, però, non ha trovato il tempo per fare altrettanto. Ovvero di dotarsi di un apposito piano strategico o di dotarsi di uno strumento legislativo specifico, per il coordinamento organico di tutte le misure e gli interventi in materia di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico. Eppure, questo, sarebbe il momento più opportuno in un quadro di politiche macroeconomiche dirette a stimolare la domanda aggregata in funzione anticiclica, per far sì che le nuove tecnologie portino a una maggiore occupazione con la necessità, però, di destinare le risorse in modo prioritario verso attività innovative finalizzate alla creazione di nuovi prodotti, accrescendo il sostegno pubblico e privato sia alla ricerca e sviluppo, sia alla progettazione e produzione sperimentale. Senza dimenticare, ancora, che la nostra è anche una

realtà di piccoli artigiani e di commercianti. Per mantenere vivo questo tessuto produttivo e distributivo, vero antidoto contro l'omologazione e la globalizzazione al ribasso, è importante garantire servizi, assistenza, snellezza e disponibilità a venire incontro alle giuste esigenze dei due settori: per rilanciare il commercio prima di tutto serve meno burocrazia in fase di autorizzazione e più controlli in quella successiva, con una miglior organizzazione delle attività e degli esercizi sul territorio, la garanzia dell’equilibrio tra grande e piccola distribuzione attraverso piani del commercio non calati dall'alto ma concertati con le categorie e con le parti sociali e assicurare la permanenza e lo sviluppo degli esercizi di vicinato nelle periferie e nei paesi. Una sfida, quella dell'innovazione, che non può essere più rinviata.


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Campobasso

13 giugno 2014

Borse lavoro per tossicodipendenti, solo 12 domande: riaperti i termini per la presentazione delle istanze Una chance per 35 tossicodipendenti di Campobasso ma arrivano solo dodici domande. . Immediata la riapertura dei termini dell’avviso pubblico per il raggiungimento di 35 borse lavoro previste dal progetto nato dall’intesa tra Comune e Sert. Ci sarà bisogno di più tempo per realizzare il “Progetto di inclusione sociale di persone tossicodipendenti ad elevata emarginazione” che punta a promuovere e sostenere processi di reinserimento nella società consentendo loro una vita più stabile. Tali processi di inclusione si strutturano mediante percorsi formativi e lavorativi di borse lavoro e mirano a favorire l’apprendimento di specifiche mansioni lavorative a persone considerate a rischio di esclusione sociale. La metodologia prevede la promozione di percorsi di inclusione socio-formativo-lavorativa con fasi di formazione ed acquisizione di capacità professionali da parte del soggetto spendibili successivamente sul mercato del lavoro. Il progetto si basa su una forte collaborazione del servizio sociale professionale dell’ente con il Sert di Campobasso che si occuperà, tra l’altro, dell’individuazione dei beneficiari e del monitoraggio dei singoli progetti. Lo scorso marzo, però, il servizio dipendenze patologiche di Campobasso ha comunicato che dopo la pubblicazione dell’avviso pubblico sono state acquisite 12 istanze, un numero decisamente inferiore a quello massimo previsto dal pro-

Di Massimo Dalla Torre Con questo detto prettamente popolare, anche perché il linguaggio del popolo è quello che rende meglio l’idea, consentiteci di tornare sull’argomento formazione della Giunta di Palazzo San Giorgio. Una questione che doveva essere una pura formalità, tanto per parafrasare un film di Roman Polansky, ma che in verità presenta molti punti interrogativi, cui il neo sindaco, persona capace, moderata e profondo conoscitore dei meccanismi che regolano la politica ancora non sa dare una soluzione costruttiva e non demolitiva. Vedete un altro detto popolare dice che “la folla non è buona nemmeno per la guerra” e la guerra tra le varie coalizioni, anche se sono ancora sorrisi e pacche sulle spalle per la vittoria riportata, è scoppiata e come succede nelle migliori famiglie i panni sporchi si sta cercando di lavarli nelle lavatrici

Il progetto di inclusione è nato dall’intesa tra Comune e Sert e prevede 35 percorsi formativi

getto pari a 35 borse lavoro della durata di otto mesi. Da qui la decisione di prevedere termini più ampi per la presentazione delle istanze prorogabili automaticamente fino al raggiungimento di 35 borse lavoro. Il progetto ha come finalità quella dell’identificazione, della sperimentazione e della valuta-

zione di un modello di intervento sociale che abbia come obiettivo fondamentale il progressivo reinserimento nel tessuto sociale e produttivo di persone tossicodipendenti. Obiettivo specifico è sviluppare percorsi di integrazione e di reinserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati attraverso i quali po-

tenziare il progetto terapeutico individuale intrapreso. Il percorso formativo-lavorativo non costituisce ad alcun titolo rapporto di lavoro con il gestore del progetto, ed è seguito da un tutor aziendale in qualità di responsabile e da un tutor didattico organizzativo. Il progetto delle borse lavoro si

inserisce nel contesto delle azioni progettuali che l’ente vuole portare avanti nell’area tematica dell’inclusione sociale di persone ad elevato rischio di esclusione, con lo scopo di favorire nella fase successiva l’inserimento nel mondo del lavoro di persone i considerate a rischio di esclusione sociale “nuovi poveri”; realizzare percorsi individualizzati di orientamento e di accompagnamento alla formazione ed al lavoro, finalizzati al raggiungimento di specifiche competenze spendibili nel campo lavorativo; sviluppare percorsi di integrazione e di reinserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati attraverso i quali potenziare il progetto terapeutico individuale intrapreso. Il costo complessivo del progetto è di 200mila euro e la Regione ha già provveduto a liquidarne 144mila come prima rata per l’avvio del progetto che prevede anche il coinvolgimento del personale comunale. Per venti percorsi formativo lavorativi di borse lavoro ci si avvarrà della collaborazione della Sea che, come società in house dell’ente, farà da sede operativa e collaborerà per la realizzazione del progetto attraverso l’individuazione di tutor operativi e organizzativi. Altre 15 percorsi si svolgeranno all’interno dell’ente nei servizi comunali verde pubblico, segnaletica stradale, lavori pubblici, servizi alla persona, canile comunale dove il personale individuerà di volta in volta a seconda dei casi il servizio più idoneo.

“Mo, mo z’mett sa canal – mo, mo z’seg sù taulon’”

interne senza dover ricorrere a quelle esterne. A quelli che dovessero obiettare; ma questi non la smettono di usare paragoni che poco "c’azzeccano", come direbbe il buon Di Pietro, con quello che sta accadendo nei palazzi della politica cittadina, rispondiamo che usiamo un linguaggio a volte colorito, perché solo in questo modo l’uomo della strada che ha dato fiducia a chi ora siede negli scranni più alti del palazzo di città può avere contezza di quanto accade. Accadimenti che vedono da più giorni riunioni fiume, nottate insonni, promesse ma anche da quello che giunge dai corridoi possibilità di ripicche se non si da il

giusto riconoscimento a chi ha contribuito alla vittoria. Insomma, una baraonda che fa apparire il pregresso un “gioco di ragazzi”. Con questo non vogliamo inneggiare a quello che è stato, ma i grattacapo certo non mancano, specialmente se si deve rispettare un patto con chi ha fatto il salto del fosso e ha gettato alle ortiche gli ideali, tant’è che ora è nuovamente in maggioranza anche se con una maglia di colore diverso, ecco perché consentiteci di dire che ora più che mai il protagonismo non serve specialmente se si deve ricomporre un puzzle dove i pezzi sono andati perduti e che difficilmente si

potrà ritrovarli. Vedete, in queste ore di fibrillazione, certamente non vorremo trovarci al posto di chi dovrà scegliere e dire agli esclusi, “non preoccuparti perché a breve sarai impegnato; mi devi dare una mano assolutamente; nessuno rimarrà senza fare nulla; scherzi il tuo ruolo è fondamentale per la città; ti devi occupare di una cosa di vitale importanza; fino ad ora siamo stati impossibilitati a operare ora a lavoro tutti nessuno escluso”. Parole che, nonostante i buoni proponimenti saranno vanificate dalla certezza che solo pochi affiancheranno il sindaco per i prossimi cinque anni, almeno che non

ci sia un cambio in corsa avviata; magra soddisfazione per gli altri questo lo aggiungiamo noi. Parole che non vorremo che il rinnovamento annunciato mascheri una forma di fare politica obsoleta. La quale, ha cambiato solo i protagonisti ma non il modo di attuarla, il che significa poco rispetto per il cittadino che in questo inizio estate guarda con ansia, si fa per dire, al balcone centrale del municipio con la speranza di sentire: “Nunzio vobis gaudio magnum: abenus giuntae”, anche se la frase di rito a breve echeggerà nell’area del vecchio Romagnoli quando il successore di Pietro arriverà in città, ma questa è un'altra storia…


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Campobasso

13 giugno 2014

McDonald’s a Campobasso, inizia il reclutamento dei candidati Martedì dalle 10 alle 18 il management di McDonald’s sarà all’ex Romagnoli con il McItalia Job Tour. L’appuntamento con la stampa è alle 10 per incontrare i ragazzi che si sono candidati e che sosterranno i colloqui. Inoltre saranno date tutte le informazioni sul McItalia Job Tour e sul lavoro in McDonald’s. Per i 30 posti di lavoro che McDonald’s offre a Campobasso sono stati ricevuti oltre 2.900 curricula e martedì saranno a colloquio circa 200 candidati. Un’operazione marketing di tutto rispetto che però, al di là degli scopi pubblicitari, crea qualche perplessità. E’ giusto avviare con largo anticipo la campagna di lan-

cio del ristorante ma appare un po’ forzata la decisione di presentare alla stampa i candidati che aspirano a lavorare al McDonald’s. Fa un po’ effetto selezioni “Grande Fratello” dove è la voglia di apparire a spingere i candidati a partecipare ai colloqui per poi andare in tv. In questo caso, invece, si tratta “semplicemente” di giovani che, come tantissimi altri, ogni giorno inviano il curriculum per trovare un’occupazione più o meno stabile quindi non si capisce perché debbano incontrare i rappresentanti degli organi di informazione neanche fossero delle soubrette. A questo punto si aspetta di conoscere i trenta “nominati”. Teresa Manara

Scompenso cardiaco, domani Guardie Ambientali, il corso in fondazione Giovanni troppi interrogativi Paolo II tra diagnosi e trattamento Lettera aperta

Lo scompenso cardiaco rappresenta un problema clinico sempre più rilevante in termini di mortalità e morbilità (frequenza con cui una data malattia si manifesta nella popolazione) ed è la più comune causa di ospedalizzazione per i pazienti con oltre 65 anni. Ogni anno, negli Usa e in Europa, si verificano 3,5 milioni di episodi di scompenso cardiaco acuto (AHF), e il 20 e il 30% circa dei pazienti muore entro un anno. Anche il futuro non è roseo: nei prossimi vent’anni si prevede un aumento del 25% dei casi e si stima che, dopo i 40 anni, un italiano su cinque svilupperà la patologia. Il progressivo invecchiamento della popolazione, la riduzione della mortalità per eventi cardiovascolari acuti e l’efficacia del trattamento delle malattie croniche rappresen-

tano i determinanti di questo incremento. La complessità di tale sindrome clinica richiede un approccio multidisciplinare con l’interazione di diverse figure professionali ed una stretta integrazione tra i Centri specialistici e il territorio per l’identificazione del luogo di cura più appropriato per ogni singolo paziente. L’argomento verrà affrontato nel corso “Advanced therapy in heart failure il cardiologo e il cardio chirurgo: approccio integrato” organizzato dall’Uoc di Cardiochirurgia, diretta dal Dott. Carlo Maria De Filippo, domani dalle 8,30 nell’Aula “Crucitti” della Fondazione di Ricerca e Cura Giovanni Paolo II. Dopo i Saluti del Direttore Generale, Dott. Gianfranco Rastelli, del Direttore Scientifico, Prof. Giovanni Scambia, del Direttore del Diparti-

mento di Malattie Cardiovascolari, prof. Camillo Cavicchioni, introdurrà il Direttore del Corso, Dott. Carlo Maria De Filippo. Questo corso, patrocinato dall’Ordine dei Medici della Provincia di Campobasso, si propone da un lato di aggiornare e sensibilizzare i partecipanti alle tematiche relative alla diagnosi ed al trattamento dello Scompenso Cardiaco e dall’altro presentare e divulgare le linee essenziali del percorso terapeutico integrato che vede una strettissima collaborazione tra il Cardiologo e il Cardiochirurgo. Verranno, inoltre, illustrate le innovative metodiche terapeutiche applicate alla Fondazione “Giovanni Paolo” dall’equipe multidisciplinare del Dipartimento di Malattie Cardiovascolari. Parteciperanno alcuni dei maggiori esperti del settore a livello internazionale

Buongiorno....Il 12 luglio del 2013, circa un anno fa, si aprono le iscrizioni per un corso da farsi alla Provincia di Campobasso per GAV - Guardie Ambientali Volontarie, ci sono le date di scadenza e, ragazzi e non, decidono di partecipare a questa selezione, si avvia così la procedura On-Line si compilano i moduli, si inviano e intanto, ci si inizia a informare come dove e quando questi corsi inizieranno. Da qui ad un anno, dopo selezioni, liste, aventi il diritto e non, ieri presso l'aula della provincia di Campobasso sita in via Milano si tiene una conferenza, si presentano i docenti, persone che a mio avviso ne capiscono meno di me di ambiente, animali, leggi ecc... ma, la cosa che più mi ha fatto tirare indietro da questa prospettiva di voler fare questo corso, sono gli orari. Il corso in oggetto dovrebbe iniziare il 16 Giugno (ieri era 11) e terminare a metà luglio per un totale di 120 ore tra teoria e pratica, Full Immersion, iniziare alle otto di mattina terminare alle venti di sera con uno stacco di un'ora dalle tredici alle quattordici, ritornare a casa distrutti dopo una così lunga giornata (periodo in cui si pensa un po' al riposo e alle ferie) quando, invece ci era stato detto che il corso in questione sarebbe iniziato dopo le vacanze estive (ci sono anche genitori che hanno figli a cui badare) si sarebbe tenuto di Sabato con sei ore di studio tra teoria e pratica. Ora io mi chiedo come mai hanno fatto questo ripensamento mettendo un corso di così forte impatto sociale e ambientale, un corso di formazione che ha l'obiettivo di fornire alle "Aspiranti Guardie Ambientali Volontarie" gli elementi essenziali di conoscenza del ruolo, del servizio e di conoscenza tecnico-normativa finalizzate all'impiego concreto, gestendo le principali criticità per ogni materia di intervento; diffondendo così la conoscenza ed il rispetto dei valori ambientali, collaborando con le istituzioni pubbliche alla tutela del patrimonio ambientale, naturale e culturale, partecipando la propria opera sotto il coordinamento delle Autorità competenti anche in situazioni di emergenze ambientali che di Protezione Civile, corso che tanti avrebbero potuto fare se le cose e gli orari restavano tali, che in tanti giovani alla ricerca di fare, inventare, aggiornare, lavorare anche gratis avrebbero fatto volentieri....Ma, c'è sempre un ma dietro ogni situazione, non è che c'è qualcosa di non lecito dietro tutto questo???? Non è che ci sono i soliti furbetti che hanno programmato tutto questo perché sanno che in pochi parteciperanno a queste condizioni e, che in pochi e tra questi i prescelti, ben presto saranno assunti previo concorso alle Guardie Ambientali????? Bhè diciamocelo francamente tutto questo mi PUZZA DI BRUCIATO......... Con ossequi alla Provincia, all'assessore Tramontano e chi per lui della bella BUFALA Rifilata anche questa volta ai cittadini che scrupolosamente vanno alle URNE per votarli Con orgoglio di non essere tra questi vi saluto Rosa Rossi



TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO

ANNO X - N° 121 - VENERDÌ 13 GIUGNO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel.: 0874.698012 Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

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13 giugno 2014

La Finanza nella sede del gruppo Scarabeo

Isernia

Probabili controlli di routine anche se tanti gli uomini impiegati

“Acqua, bollette troppo salate”

Un apposito comitato di cittadini chiede al Comune la revisione dei prezzi

VENAFRO. Visita della Guardia di Finanza presso la sede centrale delle attività del Gruppo Scarabeo a Venafro. Si ignora il motivo dell'arrivo delle Fiamme Gialle, che sono giunte con grande dipiegamento di uomini e mezzi. Probabilmente controlli di routine o altro? Lo sapremo nei prossimi giorni, ma l'impressione è che non si tratti solo di attività di controllo, anche se ce lo auguriamo. (Nella foto in alto una delle auto della Finanza dinanzi alla sede della Elcom, nella zona commerciale di Venafro)

Oggi sarà presentato a Isernia il testo di Carmine Aceto

TrailTour, il nuovo romanzo ISERNIA. Oggi, alle ore 17.00, “Le cose sbagliate TrailTour. Un romanzo portato in giro”, il tour di presentazioni ufficiali che sta conducendo in giro lo scrittore campobassano Carmine Aceto per presentare il suo romanzo “Le cose sbagliate”, sarà di scena presso la Biblioteca comunale di Isernia “Michele Romano”. Quella di Isernia sarà la sesta tappa, in poco meno di un mese, per questo intenso giro di presen-

tazioni nel quale l’autore, accompagnato nell’appuntamento isernino dalla dottoressa Alessandra Brunetti, parla di libri in modo informale, diretto, presentando ovviamente “Le cose sbagliate”, ma anche discutendo del piacere della lettura e dell’importanza dei luoghi che, come le biblioteche pubbliche appunto, la incentivano e curano. Dopo Isernia, in questo mese di giugno, per “Le cose sbagliate TrailTour.

Un romanzo portato in giro”, è prevista un’altra data, quella di Larino, presso il circolo culturale AFRA, giovedì 26, alle ore 18.30, in compagnia del musicologo Matteo Patavino. Il romanzo "Le cose sbagliate" è disponibile come ebook su tutti i maggiori store online e in cartaceo è in vendita a Campobasso presso la Libreria Manzoni, in viale Manzoni, e a Termoli presso la Libreria Fahrenheit, in via Cina.

AGNONE. Dal Comune altomolisano si leva forte e irata la voce di protesta dei cittadini, in procinto di fondare un comitato onde costringere il Comune a più miti consigli in materia di pagamento delle bollette relative ai consumi idrici. Stando a quanto segnalatoci da alcuni residenti, infatti, a livello locale sarebbe stato imposto l’obbligo del pagamento frazionato, in due soluzioni, senza offrire al contribuente la possibilità di sistemare il conto in una sola rata. “In tal modo -questa la sacrosanta contestazione dei cittadini-, oltre a privare l’utente della possibilità di scelta, lo si costringe ad un aggravio economico, in quanto c’è il raddoppio dell’obolo fisso dovuto ad ogni versamento. Per tale ragione chiediamo che venga

ripristinata anche la possibilità del pagamento in soluzione unica, oppure, in alternativa, che venga rimossa la tassa fissa dei bollettini. Se ciò non dovesse accadere in tempi brevi, ci vedremo costretti ad inoltrare uno specifico esposto alla Procura della Repubblica”. A margine di questa vicenda c’è da segnalare, inoltre, che risulterebbe ormai scaduta la convenzione a suo tempo stipulata dal Comune di Agnone con l’istituto bancario dove è possibile effettuare i pagamenti relativi ai consumi idrici. Dal momento che l’istituto in questione non sarebbe interessato al rinnovo, sorge l’urgenza di individuare, in tempi ormai brevissimi, un nuovo istituto disponibile ad accordarsi col Comune.


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Isernia

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Isernia blindata per il Papa Dalle ore 13 del 5 giugno tutto il centro sarà interdetto alla circolazione ISERNIA. Tutto confermato, Isernia città blindata per la visita di Papa Francesco. Una visita che comporterà un impegno ai massimi livelli, per le Forze dell'ordine, con due scopi: garantire la sicurezza del pontefice e permettere a quanta più gente di vederlo da vicino. Il papa arriverà da Castelpetroso con un'auto normale, poi, alla questura, salirà sulla papamobile e da lì percorrerà tutto viale dei Pentri, fino al carcere, dove sarà accolto dalle autorità. Dopo la visita ai detenuti, sempre in papamobile, percorerrà via Latina, poi il corso, alla stazione girerà intorno alla piazza, poi scenderà lungo il corso fino a piazza Tedeschi, dove ci sarà un'altra area d'incontro, poi di seguito percorrerà corso Marcelli con due possibili soste in piazza celestino V e in piazza X settembre. Infine l'arrivo in cattedrale con l'incontro con i disabili e in-

fine la cerimonia di apertura dell'anno celestiniano. In conclusione, sempre in papamobile, percorso al contrario, fino alla questura, dove tornerà sull'auto normale per arrivare ai vigili del fuoco e da lì andare via con l'elicottero. Nei sei punti di raccolta si potrà entrare solo con i pass previsti. Dopo le 13, sarà inibita la circolazione in tutti i settori chiusi. L'intero percorso verrà transennato e, ad esclusione dei punti di raccolta, sarà possibile vedere il papa liberamente mentre passa con la papamobile. Le Forze dell'ordine saranno coadiuvate da centinaia di volontari, muniti di una pettorina bianca, che saranno individuati e scelti dai parroci della città. Un impegno titanico per le Forze dell'ordine che allestiranno anche una sala operativa che via radio gestirà tutta la visita, minuto per minuto.

Imprenditrice nei guai Camillo Cibotti vescovo di Isernia per evasione fiscale Il nuovo prelato arriverà La donna avrebbe sottratto al fisco qualcosa come 3 milioni e 250mila euro di Iva

ISERNIA. Una imprenditrice isernina che gestiva un’azienda a conduzione familiare in un piccolo Comune della provincia di Isernia , secondo la Guardia di Finanza ed avrebbe sottratto all’imposizione diretta oltre tre milioni di euro e 250mila euro di Iva. Le attività gestite dalla donna erano varie: autotrasporto, vendita all’ingrosso di granaglie, gestione di un minimarket e di un bar. Tra le varie irregolarità riscontrate dalle Fiamme Gialle , oltre alla mancata presentazione delle dichiarazioni obbligatorie ed al pagamento delle relative imposte, anche la mancata dichiarazione di importazione di numerosi ovini e caprini macellati, di provenienza estera, commercializzati come nostrani. Le indagini sono durate tre mesi, i militari della Guardia di Finanza hanno rilevato anche che l’azienda aveva trasferito la sede a Napoli,

nominando un nuovo amministratore. Sia l’imprenditrice che l’attuale rappresentante legale

dell’azienda sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Isernia.

in città il 28 giugno al posto di Salvatore Visco

ISERNIA. "Sii padre e servitore della fede". Sono queste le parole che monsignor Bruno Forte lascia come messaggio a monsignor Camillo Cibotti, nuovo vescovo di Isernia-Venafro durante la sua ordinazione nella basilica-santuario della Madonna dei Miracoli a Casalbordino. Una cerimonia intensa, con tantissima gente proveniente da Abruzzo e Molise, che ha voluto essere presente nel giorno in cui il sacerdote, nato proprio a Casalbordino nel 1954 e dove ha trascorso gli anni della sua crescita fino al suo ingresso in seminario, è diventato vescovo, per imposizione delle mani di monsignor Bruno Forte, di monsignor Giancarlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso e di

monsignor Salvatore Visco, suo predecessore nella diocesi di Isernia-Venafro. Presenti in gran numero anche i sacerdoti delle diocesi interessate, oltre ad autorità civili e militari delle due regioni che segnano la missione sacerdotale di monsignor Cibotti. Tra loro il sindaco e il presidente della provincia di Isernia In una basilica mariana, nel giorno della festa della Madonna dei Miracoli, anche un pensiero a "Maria, Infatti nello stemma di monsignor Cibotti, riprodotto anche sulla sua mitra, figura proprio la M azzurra. Cibotti arriverà a isernia nel pomeriggio di sabato 28, giorno in cui il testimone della diocesi gli sarà trasmesso da Salvatore Visco.



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Termoli

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Richiesta di rinvio a giudizio per l’ex capitano dei carabinieri Fabio Muscatelli e due sottufficiali Tra i presunti reati contestati all’ufficiale: sequestro di persona, violenza o minaccia a pubblico ufficiale, violenza provata, rifiuto di atti d’ufficio LARINO – Nel dicembre del 2007 venne tratto in arresto dai carabinieri della Compagnia di Termoli, a quel tempo comandata dal Capitano Fabio Muscatelli ora in servizio a Roma con il grado di Maggiore, Giovanni De Rosa dirigente dell’U.N.E.P. del Tribunale di Larino, sezione distaccata di Termoli, perché non volle ricevere per la successiva notifica ai destinatari. 316 ingiunzioni di pagamento di tributi presentate da Cravero Carmela per conto dell’amministrazione comunale di Termoli: De Rosa poi venne assolto con formula piena dal giudice monocratico del Tribunale di Termoli, la dottoressa Mastronardi “perché il fatto non sussiste”, accogliendo la tesi dei difensori del funzionario, D’Errico e Sassi, i quali dimostrarono l’infondatezza dell’accusa perché De Rosa “non aveva l’obbligo giuridico di prendere in consegna le ingiunzioni di pagamento”. Di conseguenza De Rosa denunciò il comportamento del Capitano Muscatelli ed è notizia recente che il Pubblico Ministero del Tribunale frentano ha chiesto il rinvio a giudizio per il Capitano Fabio Muscatelli, per i graduati Massimo Pacucci e Pietro Iorio. Il Gup Maria Paola Vezzi ha fissato l’udienza preliminare in Camera di Consiglio per il prossimo 19 giugno presso il Tribunale di Larino. Ma Veniamo alle accuse formulate nei confronti dei tre indagati. A) Fabio Muscatelli “del delitto p.e p. dagli artt. 81 cpv. 110, 51, 336 comma 2 e 61 n. 9 c.p. perché nella qualità di Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Termoli ed in tale veste di dirigente dell’operazione di polizia giudiziaria – in concorso con altri militari dell’Arma dei Carabinieri che eseguivano i suoi ordini, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso usava minaccia e violenza verso i pubblici ufficiali De Rosa Giovanni ( Dirigente dell’U.N.E.P. del Tribunale di Larino, sezione distaccata di Termoli), D’Amico Annalisa (Funzionario dello stesso U.N.E.P.) e Grittano Luca (Ufficiale giudiziario in servizio sempre presso l’U.N.E.P. di Termoli) per costringerli a compiere un atto del loro ufficio, ossia a ricevere, per la successiva notifica ai destinatari, 316 ingiunzioni di pagamento di tributi presentati da Cravero Carmela per conto dell’amministrazione comunale di Termoli; violenza e minaccia consistite: dapprima nell’assumere nei confronti del De Rosa un atteggiamento intimidatorio, nell’impedirgli di allontanarsi dal palazzo di giustizia dal quale il De Rosa stava uscendo, parandosi davanti e spintonandolo verso l’interno dell’ufficio, nel prospettargli l’adozione nei suoi confronti di provvedimenti restrittivi

della libertà personale ove non avesse ricevuto gli atti da notificare (dicendogli una frase più o meno del seguente teniore: “Tu non vai da nessuna parte, devi prenderti gli atti altrimenti ti porto dentro”) e quindi, a seguito del rifiuto del De Rosa di sottostare a tale imposizione, nel disporre l’accompagnamento, contro la sua volontà ed in assenza dei presupposti di legge, presso la Caserma dei Carabinieri di Termoli e li – tramite il Maresciallo C. Tucci Michele (in servizio presso la Stazione dei Carabinieri di Termoli) e l’App. Sc. Santoro Domenicoi (in servizio presso il N.O.R.M. della Compagnia Carabinieri di Termoli) che eseguivano i suoi ordini – trattenendolo indebitamente per tempo lungo, superiore a quello necessario per la compilazione degli atti di polizia giudiziaria e sottoponendolo, senza necessità e al di fuori dei presupposti di legge ( dato che il De Rosa era munito ed aveva esibito idoneo e regolare documento di identità) ad accertamenti dattiloscopici, fotografici ed antropometrici (senza peraltro redigere il prescritto verbale da trasmettere poi alla Procura della Repubblica); successivamente adottando analogo atteggiamento intimidatorio verso la D’Amico ed il Grittano, rappresentanto loro (falsamente) l’avvenuta adozione di provvedimenti restrittivi della libertà a carico del De Rosa ed infine, a seguito del rifiuto, anche da parte loro, di aderire alla sua richiesta (ossia di ricevere gli atti presentati dal Comune di Termoli) disponendo anche nei loro confronti l’accompagnamento in caserma e li sottoponendoli, senza necessità e al di fuori dei presupposti di legge (dato che anch’essi erano muniti ed avevano esibito idonei e regolari documenti di identità) ad accertamenti dattiloscopici, fotografici ed antropometrici (senza redigere anche per loro il prescritto verbale da trasmettere poi alla Procura della mRepubblica. Con l’aggravante di aver commesso di fatto con abuso dei poteri e con violazione dei doveri inerenti alla sua pubblica funzione. In Termoli il 19 dicembre 2007. B) del delitto p. e p. dagli art. 81 cpv. 110, 51, 605 comma 2 n.2, 610 e 61 nn. 9 e 10 c.p. perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, nella qualità indicata nel capèo che precede ed abusando dei poteri inerenti alle sue funzioni, in concorso con altri militari dell’Arma dei Carabinieri che eseguivano i suoi ordini, privava De Rosa Giovanni, D’Amico Annalisa e Grittano Luca della libertà personale e li costringeva, con violenza e minaccia, a tollerare le condotte din seguito indicate; in

particolare, dopo averli intimiditi, anche prospettando l’adozione di provvedimenti restrittivi della libertà, a seguito ed a causa del loro rifiuto di ricevere, per la successiva notifica ai destinatari, le 316 ingiunzioni di pagamento presentate all’U.N.E. P. per conto del Comune di Termoli, ne disponeva l’accompagnamento in caserma /dapprima del De Rosa e successivamente della D’Amico e del Grittano) e li – avvalendosi del Mar. C. Tucci Michele ( in servizio presso la Stazione dei Carabinieri di Termoli) e dell’App. Sc. Santoro Domenico (in servizio presso il N.O.R.R. della Compagnia Carabinieri di Termoli) - che eseguivano i suoi ordini – tratteneva il De Rosa per diverse ore e per un tempoi superiore al necessario e sottoponeva tutti e tre, senza necessità e al di fuori dei presupposti di legge (dato che essi erano muniti ed avevano esibito idoneo e regolare documento di identità), ad accertamenti dattiloscopici, fotografici ed antropometrici. Con l’aggravante di aver commesso tali condotte contro tre pubblici ufficiali nell’atto ed a causa dell’adempimento della loro funzione; e con l’ulteriore aggravante, per il delitto di cui all’art. 610 c.p., di aver commesso di fatto con abuso dei poteri e con violazione dei doveri inerenti

della sua pubblica funzione. In Termoli il 19 dicembre 2007. C) Del delitto p. e p. degli articoli 81 cvp., 110, 51, 328 e 61 n.2 c.p. perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, nella qualità di Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Termoli ed in tale veste dirigente dell’operazione di polizia giudiziaria ed autore di ordini rivolti ai militari dell’Arma dei Carabinieri di grado inferiore, indebitamente rifiutava un atto del suo ufficio che doveva essere compiuto senza ritardo per ragioni di giustizia; in particolare ometteva di redigere (o di far redigere dall’App. Santoro Domenico che aveva materialmente eseguito i rilievi), il verbale dei rilievi dattiloscopici, fotografici ed antropometric eseguiti nei confronti di De Rosa Giovanni, D’Amico Annalisa e Grittano Luca e poi di trasmetterlo, unitamente alla informativa di reato Prot., n. 11/1 del 19.12.2007 (depositata il 20.12.2007), alla Procura della Repubblica di Larino. Con l’aggravante di aver commesso il fatto per occultare i delitti di cui ai capi che precedono ed assicurarsene l’impunità. In Teremoli il 19 dicembre 2007 (data dell’omesso verbale) ed in Larino il 20 dicembre 2007 (data dell’omesso deposito). D) Del delitto p.e p. dagli artt. 81 cpv. 110, 51, 323, e 61 n. 10

c,p. perché con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, nella qualità di pubblico ufficiale indicata nei capi precedenti e nello svolgimento delle sue funzioni, in concorso con altri militari dell’Arma dei Carabinieri che eseguivano i suoi ordini, mediante il compimento, in violazione di norme di legge, degli atti indicati nei capi di imputazione che precedono, intenzionalemente arrecava un danno ingiusto a De Rosa Giovanni, D’Amico Annalisa e Grittano Luca. Con l’aggravante di aver commesso il fatto contro pubblici ufficiali nell’atto ed a causa dell’adempimento delle loro funzioni. In Termoli il 19 dicembre 2007 E) Del delitto p. e p. dagli artt, 81 cpv. 110, 51, 340 commi 1 e2 e 61 n. 9 c.p. perché, nella qualità indicata nei capi precedenti, in concorso con altri militari dell’Arma dei Carabinieri che eseguivano i suoi ordini, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, tenendo le condotte indicate nei capi che precedono – ed in particolare: presentandosi ripetutamente e con uno spiegamento di forze sproporzionato rispetto alle sigenze del caso pressi l’U,N,E,P, di Termoli e cercando di imporre ai pubblici ufficiali di detto ufficio (in particolare dapprima al dirigente De Rosa, poi al funzionario D’Amico ed infine all’ufficiale giudiziario Grittano) il compimento di atti del loro ufficio (in particolare di accettare per la successiva notifica ai destinatari le 316 ingiunzioni di pagamento presentate per conto della amministrazione comunale di Termoli, quindi, di fronte al loro rifiuto a sottostare a tale imposizione, dapprima conducendo senza giustificato motivo in caserma il dirigente di detto ufficio, e li trattenendolo per diverse ore distogliendolo dai suoi compiti, poi facendo richiamare e pretendendo il rientro in ufficio del funzionario D’Amico e dell’ufficiale giudiziario Grittano (così costringendoli ad interrompere i servizi esterni che essi stavano svolgendo nell’espletamento delle loro funzioni) ed infine disponendo l’accompagnamento in caserma, anche anche in questo caso senza alcun giustificato motivo di questi ultimi due – turbava la regolarità di detto ufficio pubblico e del servizio svolto dal personale ad esso addetto, che veniva distolto dai propri compiti istituzionali. Con l’aggravante di aver commesso il fatto con abuso dei poteri inerenti alla sua funzione di ufficiale di polizia giudiziaria e con l’ulteriore aggravante del ruolo di capo, promotore ed organizzatore della condotta delittuosa. In Termoli 19 dicembre 2007”. (Continua)



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Termoli

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Riduzione unità lavorative all’Irce Cavi, intervento del sindaco di Guglionesi BASSO MOLISE – In merito alle voci di stampa, ma soprattutto all’ansia palpabile dai volti di tanti operai nostri concittadini, chiedo con forza la costituzione urgente di un tavolo di trattativa, nel rispetto delle normative vigenti, della reale situazione aziendale e, soprattutto, della situazione pesante morale ed economica in cui verseranno le famiglie interessate

dai provvedimenti paventati. Nel tavolo ritengo non vada sottovalutata la ricaduta che tali provvedimenti avranno su tutta la struttura sociale dell’intero territorio già fortemente stressata da altre situazioni, la più grave delle quali è la crisi del settore edile. Perché tale lettera-invito non suoni come solo un atto dovuto, il Comune da me rappresentato

provvederà nelle sue possibilità a formulare al tavolo soluzioni che possano indurre il Consiglio di amministrazione dell’Irce Cavi a riconsiderare i provvedimenti annunciati, sperando che altri Enti partecipanti al tavolo vogliano seguire questa indicazione con proposte concrete. Il Sindaco Bartolomeo Antonacci

Mipaaf: proroga recupero Il ministero del lavoro definisce lo sgravio fermo pesca di aprile contributivo per le retribuzioni di secondo livello LITORALE - Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, con una propria circolare, comunica che – in riferimento alla deroga al divieto dell’attività di pesca concessa per il 25 aprile 2014, viste le difficoltà riscontrate dalle imprese nel corso degli ultimi

mesi, è esteso il periodo di recupero della giornata di fermo non effettuata entro la data di inizio del prossimo fermo pesca, sulla base dei rispettivi areali di riferimento contenuti nell’apposito adottando decreto ministeriale in via di definizione.

Successo per la raccolta differenziata porta a porta

MONTECILFONE – A meno di due mesi dall’entrata in funzione del servizio gestito dalla società Tekneko, la raccolta differenziata porta a porta dei rifiuti ha raggiunto la percentuale del 70 per cento. Un vero successo come sostengono dall’amministrazione comunale. “I dati rilevano un importante incremento della percentuale. Infatti dal mese di aprile i quantitativi di rifiuti differenziati raccolti sono aumentati costantemente fino al ragguardevole risultato del 70 per cento nel mese di maggio. Un traguardo davvero importante raggiunto dalla cittadinanza in termini di quantità e qualità del materiale raccolto. Le cifre di aprile erano già una conferma – afferma il sindaco Franco Pallotta -, ma abbiamo voluto attendere i numeri di maggio per verificare l’assestamento del dato tendenziale che certifica come la cittadinanza abbia prontamente metabolizzato il nuovo sistema, garantendo in brevissimo tempo risultati straordinari”. Infine il primo cittadino l’ancia l’appello ai residenti di “continuare con lo stesso stimolo ed attenzione dei primi mesi; anzi, al fine di evitare il proliferarsi di discariche abusive e necessario che tutti vigiliamo il nostro territorio, per cui tutti i cittadini, sono pregati di segnalare alle forze dell’ordine e in particolar modo alla Polizia municipale e al Corpo forestale del territorio, comportamenti ignobili da parte di soggetti che non amano rispettare l’ambiente e il decoro urbano del territorio di Montecilfone”.

LITORALE - Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto per la determinazione, per l’anno 2014, della misura massima percentuale della retribuzione di secondo livello, prevista dai contratti collettivi aziendali, territoriali. Le risorse per il finanziamento degli sgravi contributivi per incentivare la contrattazione di secondo livello ammontano complessivamente a 607 milioni di euro e sono ripartite nella misura del 62,5% per la contrattazione

aziendale e del 37,5% per la contrattazione territoriale. Con riferimento alle somme corrisposte nell’anno 2013, ai datori di lavoro è concesso, sulla retribuzione imponibile, con effetto dal 1° gennaio 2014, uno sgravio contributivo sulla quota costituita dalle erogazioni previste dai contratti collettivi aziendali e territoriali, ovvero di secondo livello, nella misura del 2,25% della retribuzione contrattuale percepita. Ai fini della fruizione dello sgravio contributivo, i contratti collettivi aziendali o territoriali, ovvero di secondo livello, devono: essere sottoscritti dai datori di

lavoro e depositati, qualora il deposito non sia già avvenuto, a cura dei medesimi datori di lavoro o dalle associazioni a cui aderiscono, presso la Direzione territoriale del lavoro entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto (29 giugno 2014); prevedere erogazioni correlate ad incrementi di produttività, qualità, redditività, innovazione ed efficienza organizzativa, oltre che collegate ai risultati riferiti all’andamento economico o agli utili della impresa o a ogni altro elemento rilevante ai fini del miglioramento della competitività aziendale.

Affidato alla Pro Loco il servizio Info – point estivo

PETACCIATO – Siamo prossimi alla stagione estiva e con l’arrivo di turisti anche il centro costiero si doterà, per il quarto anno consecutivo, di un punto di informazione turistica presso la ex colonia marina per meglio soddisfare le richieste degli ospiti. Pertanto la Giunta municipale ha deliberato di affidare per il periodo estivo alla Pro Loco di Petacciato il servizio di Info-point presso la Marina di Petacciato. Il servizio sarà disciplinato da una apposita convenzione. Inoltre, l’a Giunta comunale, ha accolto la richiesta della Pro Loco che potrà vendere le schede per i parcheggi a pagamento nella zona di Petacciato Marina. Il servizio di informazione turistica verrà svolto nel periodo dal 15 giugno al 31 agosto 2014 e la Pro Loco garantirà, con proprio personale, l’apertura del punto di informazione turistica sette giorni su sette, dalle ore 7,15 alle ore 19,15

per l’intero periodo di riferimento. Il servizio di Informazione Turistica verrà svolto in un chiosco il legno ubicato in Petacciato Marina, che verrà messo a disposizione dal Comune di Petacciato che fornirà anche l’energia elettrica. Il punto informativo offrirà: informazioni dettagliate sulle manifestazioni e sugli eventi che si svolgeranno a Petacciato, sulla costa e nell’entroterra molisano; risposte alle richieste su strutture ricettive presenti sul territorio; informazioni su locali, bar, discoteche, strutture sportive e ricreative; sui servizi di collegamento; consigli e delucidazioni su come muoversi e spostarsi sul territorio; rivendita biglietti per le Isole Tremiti, concerti e manifestazioni; prenotazione di escursioni nell’entroterra; informazioni sulla Bandiera Blu conseguita dal Comune di Petacciato per l’estate 2014.

Igiene e sanità, emessa ordinanza per la pulizia di suoli privati

URURI – Il sindaco, Luigi Plescia, ga riscontrato che diverse aree urbane private versano in stato di abbandono e sono infestate da erbacce e vari rifiuti. Una situazione che oltre a conferire all’abitato un aspetto poco decoroso, con il sopraggiungere della stagione estiva po-

trebbe divenire fonte di innesco per incendi e favorire annidamenti di topi, serpenti e mosche con conseguente pericolo per l’incolumità pubblica e per ragioni di salute e igiene. Pertanto il primo cittadino ha emanato una propria ordinanza con la quale intima a tutti i proprietari

delle aree non edificate e giardini che sorgono all’interno del centro abitato a provvedere, entro il prossimo 30 giugno, a rimuovere le erbacce, arbusti e da qualsiasi materiale di deposito. Allo stesso tempo Plescia avvisa che i contravventori saranno sanzionati con una

multa che varia dai 25 ai 500 euro. Infine dispone che in caso di inottemperanza all’ordinanza, l’amministrazione comunale procederà d’ufficio, addebitando ai proprietari le relative spese sostenute dall’Ente per l’esecuzione dei lavori.



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