13 luglio 2014

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TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO

ANNO X - N° 146 - DOMENICA 13 LUGLIO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

GIORNALE SATIRICO

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L’Oscar del giorno a Pierpaolo Nagni

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Pierpaolo Nagni. L'assessore ai Trasporti oltre ad operare bene, rispetto ai suoi colleghi di Giunta, sta cercando di far risparmiare la struttura anche dal punto di vista economico scegliendo attentamente i locali più idonei, adeguati alle attività istituzionali e, soprattutto, che costano meno all'erario regionale. Di questi tempi non è poco visto e considerato che molti, invece, continuano a privilegiare sedi e strutture di ben altra caratura o le scelgono seguendo questi principi.

Il Tapiro del giorno a Vittorio Del Cioppo

Il Tapiro del giorno lo diamo a Vittorio Del Cioppo. A proposito di centrali, il commercialista campobassano, nel 2011, dopo la messa in liquidazione della società Biocom dell’attuale governatore, vide proprio lo stesso nominato liquidatore. Nel marzo 2013, mentre l’attività di liquidazione proseguiva, Frattura cedeva a Del Cioppo le relative quote che non avevano più valore. Dopo avere ricoperto la carica di amministratore della Sea ha tentato, pure, nell'ultima tornata elettorale regionale la scalata a palazzo Moffa senza, però, riuscirvi.


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13 luglio 2014

L’acqua non è una risorsa anche economica?

Frattanto quella molisana se ne va in Campania e in Puglia a condizioni favorevoli

Acqua: risorsa naturale e … business. Difficile garantirla quale bene sociale primario, e voce attiva del bilancio regionale. Se fosse governata e gestita con acume, intelligenza e competenza, potrebbe soddisfare entrambe le voci. All’acqua presiedono la Regione, per il tramite l’Azienda Speciale “Molise Acque” (ex Erim) e, formalmente, l’Assemblea dei Sindaci tramite l’Ambito Territoriale Ottimale (Ato). Realtà che avrebbero dovuto interagire, quantunque partendo da presupposti differenti e distanti, in quanto l’Azienda provvede alla grande captazione e adduzione dell’acqua; l’Ato alla gestione del Servizio idrico integrato (reti comunali, fognature e depurazione), ma di fatto, per i contorcimenti del legislatore italiano, inoperativo. Fortunatamente, alla stagione delle concessioni delle reti idriche comunali ai privati, è seguito silenzio. Chi capta e adduce l’acqua

è un soggetto interamente pubblico e chi, invece, avrebbe dovuto distribuirla attraverso le reti idriche comunali, gestire le fognature e il processo di depurazione, un soggetto privato. Due logiche (la pubblica e la privata) che avrebbero dovuto integrarsi sul binomio: acqua “bene sociale” e “gestione economica”. Il nodo da sciogliere era questo. Se ne era reso conto il governo regionale creando le condizioni tecniche, amministrative e gestionali per affrontare la complessità del tema e dei problemi che esso comporta, riformando l’Erim, perché fosse il custode del patrimonio idrico molisano, e costituendo l’Ambito Territoriale Ottimale, perché rappresentasse sul territorio l’esigenza della collettività, e ne curasse la gestione e la distribuzione e i processi di smaltimento e di depurazione. Sembrava che la logica fosse di casa nel Molise. Sembrava. Perché, poi,

nei fatti, la situazione è rimasta qual era, anzi è peggiorata. Anche sotto il profilo dell’interesse istituzionale e collettivo. Non si parla più di acqua se non per mettere in discussione l’amministrazione e la gestione dell’Azienda speciale. Un tiro al piccione che sul piano dello sviluppo della tematica sull’uso e l’ottimizzazione delle risorse idriche regionali non fa muovere un passo. Tutto è paralizzato. La giunta regionale di Paolo di Laura Frattura non ha idee né volontà di tradurre il patrimonio idrico molisano in senso dinamico. Ovvero, di assumere la salvaguardia degli interessi del Molise nella contrattazione su scala interregionale dell’eccedenza idrica rispetto ai bisogni regionali (soprattutto con la Puglia e la Campania). Quindi, di affrontare con il corredo di un piano d’intervento la irrigazione delle piane, e di assicurare le quantità necessarie anche al sistema industriale.

Lettera aperta

Ma come si fa a garantire i servizi pubblici? di Rosario De Matteis* Pregiatissimo signor ministro, in riscontro alla Sua del 26 giugno c.a. nella quale invita ciascun presidente della Provincia ad adoperarsi nel porre in essere tutte le condizioni al fine di garantire il mantenimento dei servizi tuttora erogati, credo sia opportuno soffermarsi per fare una riflessione. Pur nel comprendere lo spirito della legge 56/2014 (comma 149) e pur nel ribadire la non condivisione del nuovo assetto del Province, è nostro compito e lo sarà sempre, quello di essere al servizio del cittadino e rispondere sino all’ultimo giorno di mandato facendoci carico delle nostre responsabilità sancite da un’elezione diretta e democratica che avete voluto abolire. Ma come fare ad

esercitare ruoli e funzioni, nel pieno rispetto ed attuazione del principio di sussidiarietà, applicando il patto di stabilità? Come proseguire l’attuazione della legge 56 senza avere chiari i tempi di attuazione, di trasferimento fondi a fronte delle medesime funzioni da espletare? Come proseguire un’Amministrazione provinciale con bilanci fortemente ridimensionati grazie alla scure messa in atto dagli ultimi governi? Come continuare ad assicurare l’edilizia scolastica in droga al Patto di Stabilità se il decreto legge 66/2014 (convertito) esclude le Province dalle opere di intervento, possibili solo ai Comuni? Purtroppo, gentile ministro, le rappresento l’esigenza del decreto di riordino, atteso dal mese di aprile, sulle funzioni da svolgere in un equilibrio tra Regioni e Comuni. Con esso anche un Dpcm che disci-

plinasse altresì i criteri per le risorse finanziarie e umane in base alla nuova ripartizione delle funzioni delle Province. In base a quanto esposto, voglia rappresentare la massima apertura e collaborazione da parte dei Presidenti delle Province, unitamente alle richieste di chiarezza e disponibilità stante tale periodo, foriero di pesanti incertezze circa le risorse finanziarie che non ci consentono già da settembre molto probabilmente ad assicurare i servizi essenziali per scuole, viabilità e mantenimento del personale dell’ente stesso. Pertanto con la presente Le chiedo, la massima sensibilità ed attenzione nell’adozione di ogni iniziativa utile per la continuità dei servizi e la piena operatività delle strutture. * Presidente Provincia di Campobasso

Tutto fermo al 2006. Anche la tenuta delle reti di adduzione, il loro potenziamento. Incombe il sospetto sugli uomini, montano le polemiche, e l’Azienda speciale “Molise Acque” continua ad essere un motore imballato. Frattanto l’acqua molisana se ne va in Campania e in Puglia a condizioni favorevoli per chi la riceve; le dighe artificiali sono fuori dal contesto programmatico regionale, quella di Arcichiaro mette a compassione anche gli animi più cupi e duri a vederla nello stato in cui è; il sistema della depurazione non migliora, nonostante l’assessore Nagni abbia preannunciato interventi correttivi. L’insipienza amministrativa accoppiata all’arroganza politica di amministratori per buona parte neofiti, sta congelando enormi potenzialità naturali e notevoli risorse, compresa quella idrica. Dardo


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“Quella centrale va fermata”

Ancora sotto accusa l'impianto a biomassa a Campochiaro per la recente autorizzazione alla società Civitas di Luca Di Domenico CAMPOBASSO. Con Determinazione dirigenziale n. 24 del 23 giugno 2014 del Servizio programmazione politiche energetiche è stata autorizzata la Società CIVITAS S.r.l. a realizzare un impianto di produzione di energia elettrica da biomassa vegetale legnosa della potenza di 0,999 MWe nel comune di Campochiaro; la società è stata autorizzata all’utilizzo delle seguenti biomasse: derivanti da attività agricole-industriali-forestali e da coltivazioni energetiche. Un progetto che ha fatto scalpore nel mondo politico e che segna i conflitti d’interesse del presidente Frattura. Anche se, proprio il presidente della Regione, ha aggirato l’ostacolo regalando prima le sue quote al marito (Luca Di Domenico) del suo capo di Gabinetto (Mariolga Mogavero), e poi affiancando altri soci (la società C&T) che si ritrovano anche nella Biocom, l’altra società energetica di Frattura finita sotto inchiesta (e con essa anche il governatore) per aver percepito 265mila euro di fondi pubblici senza mai realizzare il progetto. Ricordiamo la storia. Il Tar Molise, con sentenza n. 395/2013 del 04.06.2013, ha provveduto ad annullare per vizi procedimentali l’autorizzazione unica rilasciata con la determinazione dirigenziale n. 45 del 7 maggio 2012 (la società CIVITAS S.r.l. con nota prot. n. 24494 del 27.06.2013 ha rinnovato presso gli uffici regionali competenti la procedura per il rilascio dell’autorizzazione unica per la realizzazione e

l’esercizio di un impianto di produzione di energia elettrica alimentato da fonte rinnovabile (biomasse vegetali) della potenza di 0,999 MWe, nella zona del Consorzio per lo svi-

luppo industriale Campobasso – Bojano); il comune di Campochiaro, nella seduta della conferenza dei servizi del 20.12.2013, aveva depositato delle osservazioni concer-

nenti l’omessa zonizzazione del territorio e la classificazione della qualità dell’aria, per le quali la regione Molise risultava diffidata dal Ministro dell’Ambiente; lo stesso co-

mune aveva richiesto la sospensione del procedimento, sollevando la questione secondo cui il parere espresso, secondo quanto riferito dal dirigente del Servizio Valutazione, Prevenzione e Tutela dell’Ambiente, “è stato formulato solo sulla base di conoscenze generali dell’opera e non sulla scorta di uno studio d’incidenza che contenesse informazione sufficienti in merito alle questioni sull’avifauna”. Sull'argomento è stata anche presentata una mozione in Consiglio regionale da parte dei consiglieri di opposizione. “Un impianto di produzione energetica di questo tipo potrebbe avere un impatto molto negativo sul territorio nel quale andrà ad operare, quello del Parco del Matese. Per questo – sostengono i consiglieri regionali di centrodestra – chiediamo al presidente Frattura di procedere attraverso le strutture competenti alla sospensione dell’autorizzazione unica per la realizzazione di un impianto per la produzione di energia elettrica da biomasse vegetali a Campochiaro”. Ma il presidente della Regione e il suo capo di Gabinetto erano a conoscenza della ripresentazione del progetto visto che la società che ne ha riavanzato la richiesta è composta dai vecchi soci del presidente della Regione e dal marito (Luca Di Domenico) del capo di Gabinetto della presidenza della Regione (Mariolga Mogavero)? Dal Consiglio regionale la risposta dopo la discussione della mozione. Ignazio Annunziata

Unimol per l’eccellenza universitaria Presentato il programma che prevede un finanziamento da 10 milioni

CAMPOBASSO. Presentazione della bozza dell’accordo di programma “per l’eccellenza del sistema universitario molisano” nato dalla collaborazione tra il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, la Regione Molise, l’Università degli Studi del Molise e diversi Istituti nazionali di ricerca e sperimentazione. L’accordo ha come finalità principale quella di avviare azioni congiunte volte allo sviluppo culturale, sociale ed economico, in particolare del territorio molisano, che favoriscano il trasferimento delle conoscenze, il potenziamento della didattica, della ricerca e dell’innovazione tecnologica, l’internazionalizzazione e la valorizzazione dei risultati della ricerca, con il coinvolgimento del mondo della scuola e del turismo. E' stato lo stesso Rettore ad illustrare al Ministro Giannini, che ha manifestato apprezzamento per l’iniziativa sottopostagli garantendo il suo personale interessamento, le specificità dell’Ateneo molisano, la sua vocazione regionale ed il rilievo centrale che lo stesso ha per il tessuto territoriale, sociale ed econo-

mico. E’ un accordo che pone le basi di un partenariato stabile e prevede un finanziamento di 10 milioni di euro per sei anni, puntando su innovazione, idee, creatività e ricerca. E favorendo la nascita di laboratori sperimentali come il Centro Studi Appenninico, che opererà sulla base di modelli integrativi e di promozione della ricerca a livello internazionale, per dotare di attrattiva la sperimentazione e l’alta formazione dell’Ateneo e attivare progetti internazionali di ricerca e innovazione sulla base dei programmi comunitari e globali inerenti le aree interne. Territorio, ambiente e agricoltura sono i comparti su cui si lavorerà attraverso l’innovazione e la sperimentazione. Il progetto è in fase di elaborazione, c’è l’impegno dei Ministri coinvolti, ma non ancora lo stanziamento dei fondi. La Regione ha approvato l’indirizzo e impegnato un milione di euro all’anno. Gli altri fondi dovranno arrivare dal Ministero per le Politiche Agricole e da quello dell’Istruzione e dell’Università. Tutto facendo leva sull’eccellenza del sistema universitario molisano e sulle risorse straordinarie del paesaggio regionale.


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13 luglio 2014

A vuoto i ripetuti richiami alla direzione nazionale del comparto

Ferrovie, disfunzioni continue CAMPOBASSO. Nel lento fluire della vita molisana non è più pensabile registrare solo tagli e chiusure di strutture e apparati pubblici sul territorio. Sintomatica di questa realtà è quella che vivono ogni giorno quanti viaggiano sui treni molisani costretti, spesso, a doversi sedere a terra per viaggiare perchè l'unica carrozza di vecchie e logore Aln 668 è stracolma. O i mezzi non si mettono in moto o, peggio, restano fermi per strada. Per non parlare del binario alla stazione Termini che risulta essere il 20 b. E' lecito, allora, porsi la domanda se questa regione continua ad esistere oppure no? Se per qualcuno è stata già cancellata e quello che resta non è, ormai, che un ologramma di ciò che è stato nel passato? Un sussulto d'orgoglio la classe politica nella sua interezza lo deve avere. Non può assistere in silenzio dinanzi a quello che quotidianamente accade. Nel mentre in Italia le Frecce Rosse vanno sempre più forti, noi siamo ancora a imprecare su ri-

L'intervento Volendo dare una definizione al paesaggio dico che esso è il ritratto del territorio che ci circonda o, anche, di un particolare di questo bene prezioso, unico. Un volto, un corpo che nasconde l’anima e il cuore, la vita che scorre nelle sue vene e nelle sue arterie, la forza o, meglio, le energie che riesce a esprimere in termini di valori e di risorse. Un volto che merita di essere guardato e ammirato con le sue ombre e le sue luci; un corpo che ha bisogno di essere accarezzato, curato, perché possa esprimere al massimo il suo patrimonio di valori e di risorse, cioè di energie primarie di cui noi esseri viventi abbiamo bisogno. Il paesaggio quale espressione di bellezza, sia nella sua parte naturale che in quella costruita dall’uomo, nel caso del paesaggio agrario. Il paesaggio non solo definisce il territorio, ma lo condiziona, tant’è che ogni sua modifica si riflette anche sulle altre risorse e valori che il territorio stesso possiede ed esprime. Se viene spianata una collina, com’è già successo e continua a succedere in Italia e nel mondo (la Cina ha già cominciato con le montagne, programmando di spianarne ben settecento nel prossimo futuro!) il paesaggio cambia fortemente con la scomparsa di un bosco o di un campo di grano, di un prato o di un vigneto, di un frutteto o di un oliveto. Il territorio, così, resta intaccato irrimediabilmente e ciò succede anche quando si costruisce una casa o una strada, una fabbrica o un capannone, o quando, s’innalzano i pali con pale eoliche e si stendono sul terreno pannelli solari, che pur producono energia pulita.

tardi e viaggi in piedi. La politica regionale non può ignorare quanto accade e non basta solo un ordine del giorno approvato dall'aula o una protesta verbale a salvare la faccia politica per dire "ma io mi son mosso". Occorrono prese di posizione che scaturiscono da una

base di programma e progetto, che partano dalla consapevolezza che il Molise esiste ancora, che non è stato affossato ma che per mantenere l'autonomia deve dimostrare di potere ancora garantire un futuro. Per farlo, però, deve mettere al bando le chiacchiere e ciascuna

forza politica essere portatrice di un'idea sulla quale confrontarsi. Progetti e programmi capaci di sviluppare proposte e, soprattutto, azioni. Il chiacchiericcio, i ricorsi, le denunce contribuiscono solo ad abbassare la guardia e rendere

Rinnovabili e territorio

In una società, quella che viviamo, dove il sistema è guidato dal profitto per il profitto con il tipo di sviluppo finalizzato a consumare e - visto che si è andato oltre - a distruggere e sprecare, anche un bene come l’energia pulita può trasformarsi in male, nel momento in cui diventa occasione di speculazione e corruzione, grandi affari per pochi, e, ciò che è ancora peggio, a scapito dei valori e delle risorse più importanti del territorio, in primo luogo la terra coltivata, fertile, quella che rinnova la sua capacità di donare cibo. Cibo, quale frutto sia della terra sia dell’uomo coltivatore, di cui ha bisogno un mondo popolato da oltre sette miliardi di uomini, con le previsioni che parlano di nove miliardi alla vigilia del 2050, cioè fra trent’anni poco più. Nove miliardi di bocche da sfamare, sapendo che già oggi, più di un miliardo di persone soffrono e muoiono di fame. E’ il cibo, quindi, l’energia da privilegiare e ciò è possibile solo se

c’è rispetto per il territorio e per una delle sue risorse fondamentali, l’agricoltura, che, non a caso, i promotori e i curatori del sistema economico, ormai fallito, hanno messo in crisi già nel 2004, quale ostacolo di cui liberarsi per appropriarsi più facilmente del territorio. Anche se personalmente sono un fermo sostenitore delle energie pulite, rinnovabili, dico che esse, dovendo dare una priorità al cibo, possono essere prodotte solo là dove non si fa agricoltura, attività che ha appunto nel territorio l’origine della qualità e della tipicità dei suoi prodotti. La stessa priorità, di fronte alle rinnovabili, spetta al paesaggio, nel momento in cui esprime uno straordinario valore, la bellezza, che vale avere a disposizione e spendere per un territorio vocato al turismo, soprattutto là dove quest’attività è ancora da programmare. Dichiarare il 15 giugno “Giornata mondiale del vento” e renderla oc-

casione di promozione dei pali eolici per una loro diffusione, senza, però, parlare di priorità e di regole da far rispettare, vuol dire non avere consapevolezza dei danni enormi provocati dal cattivo uso del vento e del sole. Danni enormi come la perdita di territorio, abbandono dell’agricoltura, aumento delle tasse per i cittadini, crescita della disoccupazione e dell’emigrazione dei giovani, incentivi alla speculazione e alla corruzione dilagante, nuovo assistenzialismo nelle campagne che si aggiunge ai vecchi deleteri assistenzialismi. In pratica, dando continuità all’eolico selvaggio ovunque o spazio alle grandi opere che non servono a nessuno; nuove autostrade a scapito di strade di collegamento degli 8057 comuni italiani; altri palazzi e altre case quando sono migliaia quelle sfitte, e altre iniziative che perpetuano solo il furto del territorio, un bene comune e non privato, oggi più prezioso che mai, non resta che assistere a un’acce-

ancora più fragile un tessuto sociale e produttivo già di per sè debole. I casi delle Poste o delle Ferrovie sono solo degli esempi ma significativi della considerazione che si ha di questa terra. Alla politica tocca il compito di restituirle certezze.

lerazione del processo d’impoverimento delle realtà interessate e del Paese tutto. Una scelta non rinviabile sarebbe quella di bloccare subito questo processo e dare spazio a una programmazione in grado di evidenziare le strategie. In pratica le scelte da fare insieme con tutti i titolari del “bene comune” territorio; i cittadini, e non con le lobby, anche per rilanciare la democrazia messa in crisi dalla mancanza, appunto, di partecipazione, che, nell’era della conoscenza che noi tutti viviamo, rappresenta un grosso limite. Solo se si opera nel rispetto del territorio, l’eolico e le altre energie rinnovabili definiscono il loro ruolo strategico per l’avvio di uno sviluppo davvero sostenibile, che è tale solo se riporta al centro l’agricoltura e, con essa, gli altri valori e risorse del territorio. In questo modo si riesce a dare spazio alle vocazioni proprie di questo nostro Paese, quali la cultura, la storia, le tradizioni, la bellezza espressa dai paesaggi, la bontà dell’ambiente e, anche, di una cucina che trova questo carattere – mi ripeto - proprio nel territorio, quale origine della qualità. Partire, quindi, dal territorio (sia terra sia mare), dal vento e dal sole per rendere queste straordinarie risorse (oltretutto le sole che abbiamo) strategiche di uno sviluppo che rende il Paese indipendente dalle risorse energetiche, dal bisogno di cibo, ma capace di mettere insieme un’offerta di beni perfettamente confezionata con lo stile di vita che il mondo c’invidia. Certo, non saranno contenti i padroni delle multinazionali, gli affaristi, i delinquenti, i corrotti e i corruttori, ma saranno felici le nuove generazioni nel momento in cui sentono salvaguardata la loro identità e si caricano di speranze.


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13 luglio 2014

Trasporti, qualcosa si muove Per il Forum positivo l'incontro avuto con il vice ministro Nencini

CAMPOBASSO. E’ stato proficuo l’incontro tenuto a Castel San Vincenzo con il Governo regionale, società della produzione, soggetti sociali. Non si è trattato delle solite promesse ma di un punto sullo stato dell’arte delle opere infrastrutturali e innanzitutto di una intesa forte e sostanziale sul metodo per affrontare i problemi e risolverli. Il vice Ministro ha affermato che il finanziamento della TermoliLesina è salvato dal Governo e quello per la tratta ferroviaria Termoli-Larino per merito dell’assessore del governo regionale. Nencini ha rassicurato che il finanziamento del

secondo lotto dell’autostrada, Isernia-Bojano c’è; non è mancata nel dibattito la richiesta dell’arch. Franco Valente di convertire il finanziamento in quattro interventi di potenziamento ed adeguamento delle quattro fondovalli. Il vice Ministro ha poi indicato un metodo di governo del settore che sarà la linea guida del Governo nazionale. Occorre mettere insieme le risorse del finanziamento europeo 2014-2020 e quelli del bilancio nazionale per convergere su alcune opere strategiche e completarle, non disperdere in mille interventi non significativi. Il Governo

nazionale si orienterà così nella foresta delle opere incompiute, così ha convenuto il Presidente Frattura. Nencini ha poi indicato alcune opere che rispondono a questo criterio e su cui il Ministro è disponibile a sottoscrivere intese. Nencini tra quelle che rispondono a questi criteri ha indicato l’elettrificazione delle ferrovie, il porto interporto di Termoli. "Richiamiamo i contenuti dell’incontro sostiene il Forum del Trasporto pubblico per esprimere la nostra soddisfazione perché da anni siamo impegnati a tutelare i cittadini-utenti dai disservizi, ad indicare le

soluzioni nel contingente ma anche a formulare richieste, nei nostri numerosi documenti, che fanno parte di una visione strategica e programmatica che ci vede assolutamente in sintonia. Facciamo un solo esempio, l’elettrificazione ferroviaria non solo garantirà più conforto ma con la ristrutturazione della tratta Larino-Termoli e progressivamente di tutta la rete con la realizzazione del porto-interpoto di Termoli è il presupposto per utilizzare la rete ferroviaria molisana per inserirci nel corridoio est-ovest e nella rete di scambi con collegamento veloce Tirreno-Adriatico".

Fondovalle Tappino, spostare un tratto di strada La decisione per il vasto e continuo movimento franoso di Pietracatella

CAMPOBASSO. Alle sollecitazioni degli Ecodem Molise, in merito alla situazione della viabilità regionale per i lavori sul viadotto Callora e la frana continua sulla statale per Foggia nei pressi di Pietracetalla, ha risposto il direttore del ministero delle infrastrutture. Il Direttore Generale del Dipartimento per le Infrastrutture del Ministero dei Lavori Pubblici, Arch. Ornella Segnalini, si sofferma sulle due situazioni di maggiore criticità dei collegamenti stradali del Molise con particolare riferimento ai lavori di manutenzione del Viadotto Callora a Bojano e al movimento franoso sulla SS645 in direzione

Foggia in agro di Pietracatella. Riscontrando una nota Eco.Dem del 18 giugno scorso, il Direttore Generale del Ministero delle Infrastrutture menziona un accordo condiviso sulla criticità di Bojano che alla nostra Associazione non risulta e su cui bisognerebbe fare chiarezza obbligando l’ANAS a finanziare la realizzazione di una bretella di collegamento agile e immediata per non penalizzare gli automobilisti in transito per i prossimi anni. Sulla proposta avanzata dagli Eco.Dem riferita alla delocalizzazione a valle del tracciato della SS645 dalla

diramazione per Riccia e per circa 2,5 Km lungo il fiume Tappino, si registra un’apertura interessante della Direzione Generale circa la possibilità di riprendere un confronto già avviato in passato su un intervento definitivo e strutturato come quello realizzato per la frana di C.da Covatta a Ripalimosani sulla Bifernina. Inutile dilapidare soldi, cemento e materiali di riporto su un movimento franoso attivo da anni e per il quale necessitano misure di messa in sicurezza radicali più che azioni di tamponamento provvisorio del tutto aleatorie ed inadeguate.




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Campobasso

13 luglio 2014

Viadotto Callora, i lavori mandano in tilt la circolazione Ulteriori disagi sulla deviazione del traffico veicolare che attraversa Bojano a causa dei lavori sul viadotto Callora. Alle 12 di venerdì ,le sbarre del passaggio a livello di via Croce sono rimaste abbassate per oltre 30 minuti, bloccando il traffico con la formazione di code chilometriche e causando grossi disagi agli automobilisti. Questo episodio sottolinea il fatto che i passaggi a livello, soprattutto in seguito alla deviazione del traffico, rappresentano un ostacolo alla viabilità causando pericoli, disagi e ritardi ai viaggiatori. Pertanto si reputa necessario predisporre un adeguato servizio di autobus sostitutivi del treno per tutta la durata dei lavori sul viadotto Callora e, soprattutto, la realizzazione di un'opera infrastrutturale per la definitiva risoluzione del problema dei passaggi a livello.

Donare il sangue è importante, d’estate ancora di più

Nell’augurare a tutti i donatori buone vacanze, l’Avis coglie l’occasione per diffondere un messaggio fondamentale. Donare sangue è importante durante tutti i mesi dell’anno , per questo l'Avis Comunale di Campobasso non va in vacanza, ma continuerà ad essere attiva in tutti i presidi locali. La donazione in estate è importante perché è soprattutto in questa stagione che il bisogno di sangue si avverte di più: aumentano i turisti nei luoghi di villeggiatura e sulla costa, e si moltiplicano le occasioni di aggregazione; fattori che possono portare a un maggiore fabbisogno di sangue. Prima di partire, quindi, chiediamo a tutti i nostri donatori di compiere un gesto di generosità.

“Le cose sbagliate” a favore del prestito bibliotecario gratuito

In un momento così funesto e privo di grandi orizzonti per tutte le strutture culturali esistenti sul nostro territorio regionale e nazionale, esprimersi in modo chiaro e forte, senza mezzi termini o fraintendimenti, sull’importanza di una cultura realmente libera, aperta e accessibile a tutti, vuol dire compiere dei gesti, portare in primo piano i fatti. “Le cose sbagliate”, il nuovo romanzo di Carmine Aceto, edito da Homeless Book, sta riscuotendo interessi ed apprezzamenti in questi due mesi o poco più di vita, proprio perché sia come libro, ma prim’ancora come progetto editoriale indipendente e aperto al confronto con i lettori e con tutti i fruitori dei servizi culturali pubblici, è riuscito a proporre non solo una storia, dei personaggi, un mondo letterario, ma ha dato spazio ad un’idea, l’idea di un libro libero, non vincolato a dinamiche editoriali trite e ritrite, a promozioni di facciata. Un libro così, che spesso lo stesso autore e la sua casa editrice amano definire “culturalmente outdoor”, deve mettersi a disposizione di tutti,

ecco perché, oggi più che mai, è giusto far sapere a chi volesse leggerlo che non è necessario comprarlo, è disponibile presso le biblioteche, perché “Le cose sbagliate” è un libro a favore delle gratuità del prestito bibliotecario ed è contrario a qualunque norma o direttiva che vorrebbero renderlo a pagamento rendendo così meno aperto l’accesso alla cultura. Quindi, se volete leggere “Le cose sbagliate”, potete prenderlo in prestito in biblioteca, a Campobasso presso la BiblioMediaTeca comunale e Biblioteca Provinciale “Pasquale Albino”. Se poi vi fa piacere tenerlo con voi, il libro a Campobasso è acquista-

bile presso: Libreria Universitaria Manzoni in viale Alessandro Manzoni e a Termoli è acquistabile presso la Libreria Fahrenheit in via Cina, 34. Leggere non è una cosa sbagliata, qualunque sia il modo.


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Campobasso

13 luglio 2014

Tagli Province, la scure del Governo manda in blocco l’amministrazione Il presidente di Palazzo Magno De Matteis lancia di nuovo l’allarme e scrive al ministro Lanzetta

Tagli Province, il presidente dell’ente di via Roma Rosario De Matteis scrive al ministro degli Affari regionali Maria Carmela Lanzetta. “Pregiatissimo signor ministro, in riscontro alla Sua del 26 giugno nella quale invita ciascun presidente della Provincia ad adoperarsi nel porre in essere tutte le condizioni al fine di garantire il mantenimento dei servizi tuttora erogati, credo sia opportuno soffermarsi per fare una riflessione. Pur nel comprendere lo spirito della legge 56/2014 (comma 149) e pur nel ribadire la non condivisione del nuovo assetto del Province, è nostro compito e lo sarà sempre, quello di essere al servizio del cittadino e rispondere sino all’ultimo giorno di mandato facendoci carico delle nostre responsabilità sancite da un’elezione diretta e democratica che avete voluto abolire. Ma

come fare ad esercitare ruoli e funzioni, nel pieno rispetto ed attuazione del principio di sussidiarietà, applicando il patto di stabilità? Come proseguire l’attuazione della legge 56 senza avere chiari i tempi di attuazione, di trasferimento fondi

a fronte delle medesime funzioni da espletare? Come proseguire un’Amministrazione provinciale con bilanci fortemente ridimensionati grazie alla scure messa in atto dagli ultimi governi? Come continuare ad assicurare l’edilizia scola-

stica in droga al Patto di Stabilità se il decreto legge 66/2014 (convertito) esclude le Province dalle opere di intervento, possibili solo ai Comuni? Purtroppo, gentile ministro, le rappresento l’esigenza del decreto di riordino, atteso dal mese

di aprile, sulle funzioni da svolgere in un equilibrio tra Regioni e Comuni. Con esso anche un Dpcm che disciplinasse altresì i criteri per le risorse finanziarie e umane in base alla nuova ripartizione delle funzioni delle Province. In base a quanto esposto, voglia rappresentare la massima apertura e collaborazione da parte dei Presidenti delle Province, unitamente alle richieste di chiarezza e disponibilità stante tale periodo, foriero di pesanti incertezze circa le risorse finanziarie che non ci consentono già da settembre molto probabilmente ad assicurare i servizi essenziali per scuole, viabilità e mantenimento del personale dell’ente stesso. Pertanto con la presente Le chiedo, la massima sensibilità ed attenzione nell’adozione di ogni iniziativa utile per la continuità dei servizi e la piena operatività delle strutture”.

In Molise, buona parte della classe politica e dell’opinione pubblica, sembrano quasi rassegnati al fatto che circa un giovane su due non riesca a trovare lavoro in regione e sia costretto ad emigrare in cerca di opportunità, in altre zone d’Italia o addirittura all’estero. Lab, che tra i suoi simpatizzanti conta numerosi giovani, non può tollerare che le energie più fresche e preparate delle nostra regione vadano ad esprimere altrove il loro potenziale lavorativo, creativo e imprenditoriale. Già nel nostro programma elettorale, per le elezioni comunali di Campobasso scorse, erano contenute possibili misure per arginare la continua perdita di posti di lavoro e crearne di nuovi. In breve possiamo ricordare alcune: la creazione di un ufficio comunale che possa fungere da guida per la corretta fruizione dei finanziamenti europei, molti dei quali, inutilizzati tornano indietro; gli sgravi fiscali per gli esercizi commerciali di nuova apertura del centro storico; gli investimenti far rivivere le aree mercatali

cittadine a vantaggio di un’agricoltura sostenibile e a chilometro zero; la creazione di un osservatorio economico permanente al fine di fornire un indirizzo concreto alla nuova imprenditoria; l’implementazione dei servizi alla prima infanzia per fare in modo che i giovani genitori possano conciliare esigenze familiari e lavorative. Queste proposte, come promesso in campagna elettorale, verranno poste all’attenzione del Consiglio Comunale e invitiamo anche gli amministratori degli altri comuni a farsi promotori di interventi che vadano nella direzione dell’occupazione giovanile. Anche la formazione universitaria è un tassello fondamentale nell’ambito delle politiche giovanili. L’Università degli Studi del Molise, risulta sempre meno attrattiva per i giovani molisani e quelli delle regioni

limitrofe. Le recenti proteste di molti studenti, a fronte dell’ennesimo aumento delle tasse cui non corrisponde un aumento dei servizi o della qualità dell’offerta formativa ,impongono di prestare attenzione al tema e di sollecitare l’amministrazione regionale a ricercare una soluzione condivisa e realizzabile possibilmente prima dell’inizio del nuovo Anno Accademico. Troviamo intollerabile che il diritto allo studio venga calpestato al punto che nemmeno tutti gli aventi diritto riescano a usufruire dei fondi e delle agevolazioni che gli spetterebbero, semplicemente perché le risorse non sono sufficienti. Andrebbe rivista, quindi, la normativa regionale in materia, al fine di garantire soprattutto agli studenti meritevoli e con mezzi economici limitati, di studiare senza

preoccupazioni di natura finanziaria. Anche i percorsi di inserimento professionale andrebbero incentivati, rendendo solido il collegamento tra formazione universitaria e mondo del lavoro. Auspichiamo che Regione e Università intensifichino il confronto su questi temi, possibilmente avvalendosi delle esperienze positive presenti in altre realtà. Infine, riteniamo fondamentale che vengano destinati spazi e risorse sempre più ampi alle attività sportive, culturali e ricreative, destinando locali pubblici ad attività sociali e aggregative rivolte ai giovani. Promuoveremo anche la destinazione di nuovi siti per realizzare murales e graffiti, non solo come espressione di creatività artistica ma anche come strumento per abbellire e rilanciare aree degradate o poco curate della

nostra città. In ultimo Lab, in totale accordo con il movimento trasversale che vorrebbe una città con e meno cemento più luoghi di socializzazione, si impegna ad agevolare la fruizione degli spazi verdi della città, promuovendo l’apertura domenicale e festiva di Villa de Capoa, incentivando lodevoli iniziative spontanee come quella che ha portato alla creazione del Parco Ungaretti, e guardando all’area dell’ex Romagnoli come un luogo di socialità, di sport e di svago. Nel programma elettorale ci abbiamo immaginato un parco con aree attrezzate per attività sportiva, giochi per i bambini e uno spazio per gli animali, ma forse anche lasciarlo ad uso sportivo non è sbagliato, data la carenza di impiantistica adatta. Siamo certi però di non volerci né un parcheggio né altro cemento.

Lab: “Cambiamo marcia, ripartiamo dai giovani”


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Termoli

13 luglio 2014

Pesca, Ue chiude dopo venti anni infrazioni spadare LITORALE - La pesca italiana in una sola giornata si vede promossa sul fronte delle spadare e bacchettata su quello dei Piani di gestione con il rischio di finire davanti alla Corte di giustizia europea. Dopo oltre 20 anni la Commissione europea ha deciso di chiudere formalmente l'infrazione contro il nostro Paese sulle reti da pesca derivanti, le cosiddette 'spadare', vietate nell'Ue. Ha riconosciuto, infatti, che negli ultimi tre anni l'Italia ha fatto sforzi importanti per migliorare il quadro legislativo nazionale, rafforzando il controllo nella lotta contro questo fenomeno. Bruxelles si dice ''convinta che l'Italia manterrà gli sforzi in questo settore, in particolare sul fronte dei controlli, come stabilito dal Piano d'azione sui controlli attuato con la Commissione europea lo scorso anno''. Nella stessa giornata, però, sempre

la Commissione europea ha chiesto formalmente all'Italia e alla Spagna di conformarsi alle norme Ue adottando i piani nazionali di gestione per la pesca con reti da traino, sciabiche da natante, sciabiche da spiaggia, reti da circuizione e draghe all'interno delle loro acque territoriali. Si tratta di strumenti importantissimi per uno sfruttamento sostenibile delle risorse ittiche. Bruxelles ha chiesto all'Italia un parere motivato, seconda tappa della procedura d'infrazione e ''in mancanza di una risposta soddisfacente entro 2 mesi potrà ricorrere alla Corte di giustizia Ue''. I piani di gestione di Italia e Spagna avrebbero dovuto essere adottati entro il 31 dicembre 2007, ricorda la Commissione, mentre i due Paesi non dispongono ancora di piani validi per le attività di pesca condotte con draghe''

Sanità pubblica, l’intervento di Rifondazione Comunista

TERMOLI - Nonostante la visita papale in Molise, il miracolo per la sanità pubblica regionale non si compie (in special modo per quella bassomolisana). Purtroppo la nostra sanità ancora soffre, arranca e cerca invano di far fronte alle disperate richieste dei suoi poveri utenti. Avranno certamente un gran bel da fare i vari comitati sorti come funghi, casualmente, all'indomani del cambio di colore politico in Regione. Intendiamoci, i nuovi "padroni del vapore" sono allo stesso livello dei precedenti e in assoluta continuità, dunque nessuna fiducia possono ispirare almeno che non si abbiano gli occhi "foderati di prosciutto", ma ciò non toglie che la situazione non sia ormai più la stessa da diversi anni a questa parte. Insomma, nulla di nuovo sotto il sole. Visto che il servizio sanitario nazionale dovrebbe garantire la salute di tutti cittadini, in primis dei più deboli, riteniamo sia opportuno segnalare, come Partito della Rifondazione Comunista di Termoli, oltre al taglio dei posti letto pubblici (senza per nulla intaccare l'ospedalità privata), l'ennesimo episodio di disservizio legato all'ambito sanitario. A fronte di una preparazione sicuramente di buon livello va posta in evidenza la drammatica carenza di posti disponibili nel reparto termolese di emodialisi. Una terapia necessaria per salvaguardare la vita dei pazienti affetti da gravi nefropatie, che le scellerate politiche di spending review hanno portato ad essere assimilabile ad un servizio accessorio, dove trovare un posto equivale quasi ad una lotteria. I posti più vicini per gli emodializzati ad oggi risultano Ortona (3/4 d'ora in autostrada e con reparto d'eccellenza) e Campobasso (almeno un'ora per finire all'interno dell'Ospedale Cardarelli con la non proprio eccelsa viabilità molisana). Una sorta di

penoso ed estenuante "pendolarismo sanitario" a giorni alterni attende così gli sfortunati cittadini termolesi emodializzati, che devono ricevere le necessarie terapie per permanere in vita, con tutti i rischi che queste comportano. Evidentemente Termoli (che ormai oltrepassa i 35.000 abitanti) non merita una sanità da paese civilizzato e gli attacchi perpetrati anche all'Ospedale San Timoteo hanno il manifesto scopo di distruggere progressivamente e definitivamente la Sanità pubblica in Molise. I cittadini riflettano, dunque, su questi gravi disservizi in un settore così importante della spesa pubblica e smettano di dare il loro sostegno politico ai fautori politici di queste assurde politiche liberiste che spingono in direzione di un modello della sanità di tipo "americano". Ne va del futuro e del benessere di tutti, ne va anzitutto delle nostre aspettative di vita che, nonostante i progressi anche in campo medico e scientifico, rischiano di crollare drasticamente riportandoci a valori da terzo mondo. Il sindaco Angelo Sbrocca, essendone formalmente il primo responsabile, come intende dunque tutelare il diritto costituzionale alla salute dei suoi concittadini e quale azioni concrete intende attivare? Analogo quesito rivolgiamo al Presidente della Giunta Regionale, peraltro, entrambi i referenti accomunati dallo stesso colore politico. Restiamo in attesa di risposte concrete e non finisce certamente qui. Ci attiveremo da subito per sostenere qualsiasi iniziativa pubblica e di lotta in grado di sensibilizzare su un tema così delicato come la salute dei cittadini, su cui non c'è chiacchiera o scusa che tenga. Per il circolo PRC “Ottobre” di Termoli Il segretario Mimmo Farina

Il commento di Alleanza delle cooperative italiane LITORALE - “Finalmente dopo venti anni si è messa la parola fine alla procedura di infrazione contro il nostro Paese sulle reti da pesca derivanti, le cosiddette spadare. Questa è la riprova dell’ottimo lavoro fatto per la dismissione di questo attrezzo da pesca”. Commenta così l’Alleanza delle Cooperative pesca la notizia della chiusura da parte dell’Unione europea del dossier spadare. “Da questa consapevolezza – sottolinea l’Alleanza - dobbiamo ripartire per rivedere la proposta della Commissione europea per il bando delle piccole derivanti, pensato proprio per contrastare la pesca illegale con le spadare. Un bando che porterebbe alla scomparsa di mestieri di pesca artigianali e

altamente selettivi, per cercare di contrastare un attrezzo bandito da tempo e che ora la stessa Ue riconosce non essere più un problema”. A preoccupare sono invece i ritardi accumulati sui piani di gestione, contestati dall’Europa. “Siamo pronti, con il supporto del nostro consorzio di ricerca Unimar – dichiarano dall’Alleanza -, a sostenere l'Amministrazione italiana in una fase così delicata, soprattutto se consideriamo l'ottimo lavoro svolto in seno al Consiglio consultivo per il Mediteranno (MedAc) sui rigetti e l'invito fornitoci dalla Dg mare proprio a lavorare con Bruxelles e gli Stati membri sui prossimi strumenti di gestione introdotti dalla riforma della Pcp”.

Zuccherificio, nominato il nuovo amministratore unico

TERMOLI - Francesco Fusco, termolese, già funzionario dello stabilimento Fiat del Nucleo Industriale è il nuovo amministratore unico dello Zuccherificio del Molise. di Pantano Basso. La carica è stata assegnata durante l’assemblea dei soci della Srl che si è tenuta a Campobasso. Fusco è ben conosciuto nell’opificio termolese avendo già operato a stretto contatto con il procuratore speciale, Nicola Baranello, e subentra al manager dimissionario Alberto Alfieri ed ora spetta a lui il compito di gestire lo stabilimento in questa delicata fase di rilancio.

Parcheggi riservati al borgo Parcheggio multipiano alla mercé di senza tetto e tossicodipendenti occupati da abusivi

TERMOLI – E dai parcheggi che non si possono usare nella struttura di via Campania si passa a quelli riservati ai residenti del Borgo occupati abusivamente. La denuncia è proprio dei residenti del Borgo Antico che hanno una zona ai ptedi della scala a chiocciola loro riservata proprio per parcheggiare le proprie autovetture. In questo periodo, con la maggiore affluenza di turisti, moltissimi stalli riservati e distinti con le strisce di colore giallo, sono occupati abusivamente e i residenti si lamentano perché si sentono penalizzati. Chiedono maggiori controlli e, principalmente, che la zona riservata sia adeguatamente segnalata.

TERMOLI – Non c’è proprio soluzione ad un’opera iniziata male e che sta terminando nel peggiore dei modi se non si interviene. Il parcheggio è quello di via Campania entrato in funzione ma con scarso successo e poi chiuso ed ora sito preferito di tossicodipendenti e senza tetto. Al suo interno, e specialmente al piano superiore, si trova di tutto compresa la spazzatura. Per porre

rimedio si sta interessando l’Aipa, società concessionaria della riscossione della tassa oraria nei parcheggi a pagamento della città, che ha presentato in Comune un progetto per ristrutturare e recintare l’edificio. Ora, la nuova amministrazione comunale, dovrebbe velocizzare le procedure anche in vista dell’autunno quando Corso Nazionale verrà chiuso al transito per permettere

i lavori di riqualificazione urbanistica. Ecco dunque che venendo meno anche i parcheggi del Corso, quelli della struttura di via Campania diventano essenziali. E a tal proposito l’amministrazione comunale sta studiando la possibilità di istituire una navetta che colleghi proprio il parcheggio di via Campania con Corso Nazionale, Corso Umberto I° e via Roma.


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Termoli

13 luglio 2014

Rinvenuto 1 kg. di marijuana, carabinieri arrestano due giovani

PETACCIATO - I carabinieri della Stazione di Petacciato hanno arresta due giovani termolesi con l’accusa di essere i possessori di uno zaino contenente circa 1 kg. di sostanza stupefacente del tipo marijuana. I due giovani, A.R. di 29 anni già noto alle forze dell’ordine, e una ragazza, S.M. di 21 anni entrambi residenti a Termoli, erano a bordo di un motociclo mentre percorrevano la SS. 16 in direzione Termoli, quando, a poca distanza dall’incrocio semaforico di Petacciato, durante un sorpasso, impattavano con un altro autoveicolo terminando al suolo. Immediato l’intervento dei Carabinieri di Petacciato che si trovavano sulla statale a

brevissima distanza. Non è passato però inosservata ai militari l’identità di uno dei due giovani che nel frattempo erano a terra feriti e, pertanto, i militari dell’Arma insospettitisi dopo aver prestato i primi soccorsi e allertato il 118, controllavano tutta l’area interessata dal sinistro e, a breve distanza, rinvenivano lo zaino contenente oltre un kg. di sostanza stupefacente. Sono scattati gli accertamenti e le prime indagini che hanno consentito di attribuire il possesso della borsa e quindi dello stupefacente contenuto in un involucro di cellophane che da successive analisi è risultato essere marijuana. Entrambi i giovani sono stati condotti in ospedale e il primo di-

La differenziata non decolla, Cordisco ammonisce l’amministrazione comunale

CAMPOMARINO – Se in alcuni Comuni possono vantarsi per le modalità dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani, così pare non debba essere per Campomarino. Di questo parere è il consigliere di opposizione Vincenzo Cordisco che punta il dito verso l’amministrazione comunale sul sistema di raccolta rifiuti e i vari disagi. “Altra estate, altro giro altra corsa con la stessa Amministrazione! Tutto uguale. Invece avremmo potuto, in questi anni, mettere in atto un progetto serio con il dovuto controllo, sanzioni adeguate per i trasgressori, che a causa del caos regnante al lido, vengono anche dai comuni limitrofi e poi loro si prendono i premi e gli encomi “perché sono bravi ricicloni”! Si doveva partire da ogni singola palazzina ed unità immobiliare per istruire e chiedere la collaborazione dei residenti (che non mi risulta si siano mai rifiutati di fare la differenziata, anzi. All’estero – continua Cordisco - la differenziata viene fatta e rispettata anche

dai turisti, ai quali viene imposto di adeguarsi all’utilizzo dei mastelli che si trovano negli appartamenti presi in affitto anche solo per una settimana. Perché da noi non dovrebbe essere possibile educare il turista al rispetto delle nostre regole? Perché dobbiamo pagare di più per la indifferenziata portata in discarica per responsabilità marcata da parte di chi non sa organizzare? Si potrebbe, proprio per incentivare i cittadini-turisti a fare correttamente la differenziata, prevedere delle agevolazioni o degli incentivi, ma forse è chiedere troppo. Spremere le meningi e non utilizzare questo settore per piazzare propri uomini all’Unione (già un anno e mezzo!) senza avere risultati tangibili. Possiamo solo auguraci – conclude il Consigliere di opposizione -, per il bene della nostra cittadina, che finalmente ci si metta in testa che non si può proseguire in questi termini. Campomarino merita di più e solo con il confronto, anche con l’opposizione

perché no, e la collaborazione si può tentare di uscire dal guado in cui si è immersi”.

chiarato in arresto veniva ricoverato ed è attualmente piantonato sotto stretta sorveglianza mentre la ragazza, che è stata medicata e dimessa, e stata poi associata alla casa circondariale di Chieti: per entrambi è stato contestato il reato di “Produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope”. Il servizio rientra in una più ampia attività di servizi su tutta la fascia costiera che il comando Compagnia di Termoli sta attuando, con le proprie Stazioni e con il Nucleo Operativo e Radiomobile nel periodo estivo per fornire 24 ore su 24 maggiore assistenza ai cittadini ed ai numerosi turisti, e per fornire un capillare controllo del territorio.

A San Martino in Pensilis il premio comuni ricicloni

BASSO MOLISE – Ancora una buona notizia per il comune basso molisano che nel 2014 si riconferma campione nella raccolta differenziata. Lo comunica Legambiente, che è ideatrice dell’iniziativa “Comuni ricicloni” con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente. Legambiente. Oltre a San Martino il riconoscimento è stato assegnato anche a Cercepiccola, San Giuliano del Sannio, Sepino e Cercemaggiore: a questi due ultimi due anche il riconoscimento ’Rifiuti free’, cioè con produzione di rifiuto secco indifferenziato inferiore a 75 chili per abitante.

Quote latte, alleanza coop: “Italia chiuda questa triste vicenda"

BASSO MOLISE - "Condividiamo l'atteggiamento del Ministro Martina che ha prontamente auspicato un cambio di passo nella gestione del recupero delle multe sulle quote latte: è ora che si metta fine, una volta per sempre, a questa triste vicenda, nel rispetto dei produttori che hanno sempre rispettato le regole". Lo ha dichiarato, a nome dell'Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, il presidente del Settore lattiero-Caseario di Fedagri-Confcooperative Baldrighi, commentando la decisione della

Commissione Ue che ha intimato all’Italia a regolarizzare la pendenza di circa 1,4 miliardi di euro, risultato dello splafonamento delle quote latte da parte dei produttori negli anni dal 1995 al 2009. "Il sistema trentennale delle quote latte - commenta Baldrighi - che è stato istituito per consentire ai produttori di latte un prezzo di remunerazione adeguato, gestendo l'offerta, ha creato in Italia non pochi danni per l'intera struttura produttiva. A pagarne le conseguenze sono stati sia i produttori che nel tempo hanno

investito ingenti somme di denaro nell'acquisto di quote al fine di non incorrere in sanzione amministrative, sia i produttori che comunque hanno provveduto a regolarizzare le proprie posizioni moratorie ricorrendo alla rateizzazione delle "multe" disciplinata dalla legge n. 119 del 2013". Secondo Baldrighi è anche "doveroso ricordare come il contenzioso mai recuperato dal nostro Paese, pari a 1,39 miliardi di euro, è da attribuire ad una minoranza di produttori ben riconoscibile.

Al via la manifestazione “San Giacomo sotto le stelle”

SAN GIACOMO DEGLI SCHIAVONI – L'Associazione Runners di Termoli, che ogni anno organizza a S.Giacomo l’omonima gara podistica, ha aperto le iscrizioni per

tutti gli amanti di questa disciplina sportiva. La manifestazione si svolgerà domenica 27 luglio con inizio alle ore 18 con le gare dei Pulcini, Esordienti, Ragazzi, Cadetti per poi

concludersi con la gara competitiva vera e propria. Un plauso alla presidente dei Runners Angela Costantiello che ogni anno riesce a por-

tare nel centro del litorale centinaia di appassionati che corrono per il piacere di stare tutti insieme e di passare un pomeriggio di gioia.



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