13 maggio 2014

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TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO

ANNO X - N° 95 - MARTEDÌ 13 MAGGIO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel.: 0874.698012 Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

GIORNALE SATIRICO

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L’Oscar del giorno a Roberto Ruta

L’oscar del giorno va a Roberto Ruta. Il senatore del Pd va premiato per la sua capacità di fare come i cinesi: mettersi in riva al fiume ad aspettare che passino i cadaveri. Politici s’intende. Così, dopo essere stato in riva al fosso aspettando di tornare a Roma, e ce l’ha fatta, ora conduce una guerra sotterranea all’interno del suo stesso partito. Sta in silenzio a guardare il disastro che combina il suo prescelto Frattura e, tanto più don Paolino produce danni, tanto più torna in auge il senatore che fino a ieri era dato per spacciato. Bravo Ruta, la calma è la virtù dei forti.

Il Tapiro del giorno a Augusto Massa

Lettera aperta al Presidente della Regione Molise

Il tapiro lo assegniamo a Augusto Massa. Ex tutto (consigliere comunale, senatore, presidente della Provincia e sindaco di Campobasso) l’uomo di sinistra, oggi che non è più nulla, ha finalmente ritrovato la parola. Per parlare di cosa? Delle case popolari. E cosa dice? Beh, la Regione svende il patrimonio dello Iacp, svende le case regalandole ai più ricchi, sfratta i poveri, e Massa se la prende con la stampa che ha evidenziato lo scempio di cui si vanta il suo collega, sempre di sinistra, Salvatore Ciocca. Ci spiace sparare sulla croce rossa, ma se questa è la sinistra, meglio farne a meno.

Gentilissimo Presidente, sono rimasto veramente sconvolto dalla disperata testimonianza del sig. Alfredo Faiella, una delle tantissime vittime di questa crisi economica ed industriale senza precedenti che sta uccidendo il Molise. Ho aspettato e pensato prima di scriverLe, ma alla fine è stata proprio la Sua lettera del 1 maggio in risposta a Faiella e a tutti i lavoratori molisani a convincermi a farlo. Le dico subito, tanto per essere chiari, che non sono un suo elettore, né appartengo alla categoria dei “pentiti” del voto, né dei saltimbanchi di cui il nostro Molise è pieno. Nella missiva Lei parla di “sofferenza vera, profonda” “la stessa che lo accomuna (il Faiella) insieme a migliaia di altri molisani”; e ancora di “correttezza, trasparenza, assunzione di responsabilità” quali “capisaldi della nostra azione politica. Ci appartengono ancora prima come uomini. Non facciamo chiacchiere, non giochiamo d’imbroglio”, impegnati a “favorire un processo di rinascita occupazionale della nostra regione”. Mi spiace, caro Presidente, ma tutte queste sue belle parole lasciano il tempo che trovano: Lei da quando è al governo della Regione non ha affrontato “di petto” nessuna questione, a co-

Il Molise riceve da Frattura solo chiacchiere

minciare da quella più importante, la più delicata e drammatica: il lavoro. In data 28/06/2013 Le ho scritto una lettera (racc.A.R.) a cui né Lei né gli altri destinatari (ad eccezione dell’ass.re Petraroia, seppur dopo molto tempo) avete dato alcuna risposta (se non quella di far tornare indietro la ricevuta di ritorno…). Lei, egr. Presidente, non ha risposto né al cittadino né al lavoratore, né ha risposto al padre di famiglia: ha cestinato la mia missiva, punto e basta, ignorando una situazione di cui Lei è istituzionalmente responsabile. Mi creda, speravo fosse una persona più sensibile e attenta, ma evidentemente devo ricredermi. Sono un lavoratore a tempo indeterminato dello Zuccherificio del Molise S.p.A., che con il nuovo socio privato (G & B Investments S.p.A.) è stato demansionato e messo in ferie forzate (l’unico, di tutta l’azienda). Non avendo mai ricevuto alcun richiamo ed avendo svolto in modo irreprensibile il mio lavoro, devo dedurre che la mia unica colpa è stata forse quella di non aver mai accettato di omaggiare servilmente i padroni di turno, anteponendo (al contrario di altri) la propria dignità ai facili percorsi di carriera. CONTINUA A PAGINA 3


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