13 marzo 2014

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ANNO X - N° 60 - GIOVEDÌ 13 MARZO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel.: 0874.698012 Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

GIORNALE SATIRICO

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L’Oscar del giorno a Giuseppe Formato

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Giuseppe Formato. Il nostro collega giornalista sportivo ha vissuto un entusiasmante due giorni a Coverciano sul tema: "Il calcio e chi lo racconta". Un confronto aperto su come è cambiato negli ultimi anni il calcio, sull’evoluzione dei diritti televisivi, sull’introduzione dei campi in erba sintetica e su un argomento di estrema attualità come la “tessera del tifoso”. Un momento per ascoltare da vicino grandi allenatori e presidenti di club di Serie A. Siamo sicuri che il nostro Giuseppe, di questa esperienza, saprà farne tesoro.

Il Tapiro del giorno a Fusco Perrella

Il Tapiro del giorno lo diamo a Angela Fusco Perrella. La più volte assessore non si è ancora accorta di essere all'opposizione e continua a restare seduta tra i banchi consiliari come se fosse parte della maggioranza. In uno dei rarissimi momenti in cui ha cercato di fare opposizione, come per sollecitare i provvedimenti per le politiche giovanili, si è vista replicare dall'assessore che su alcuni di questi ci sono indagini in corso e, per questo, non è possibile procedere. Un brutto tonfo per l'ex assessore.


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13 marzo 2014

Cosa sta cambiando e come con l’arrivo in Regione di quattro novi direttori d’area

Nella finanziaria 2014 tre proposte

di modifiche di leggi regionali in evidente affanno d’attualità

Gli obiettivi: rendere più efficienti ed efficaci le procedure relative alla programmazione e all’attuazione dei lavori e delle opere pubbliche; aggiornare la materia urbanistica ed edilizia e snellire le procedure per l’autorizzazione sismica e la prevenzione del rischio sismico

Tre punti deboli da rafforzare. Sono le leggi regionali sui lavori pubblici, sull’attività urbanistica ed edilizia, e in materia antisismica. Bisognose di una riverniciatura, di una rilettura in chiave di attualità. Ne ha avvertito il bisogno il direttore dell’area quattro Rodolfo Cocozza non appena ha terminato la ricognizione dello stato di fatto e delle cose. Per cui ribadiamo un concetto che tarda ad essere raccolto per ciò che vale: ovvero, l’utilità dei nuovi direttori d’area, la loro energia, la volontà di cambiare soprattutto le situazioni incartapecorite in un Ente in cui ha regnato e regna sovrano l’immobilismo. Tra i quattro nominati (Pillarella, De Lisio, Fratangelo e Cocozza) quello più reattivo alla necessità di dare uno scossone pare essere Cocozza, forse perché favorito dalle materie di cui occuparsi, che sono definite e circoscritte, forse perché più degli altri colleghi ha

trovato situazioni stagnanti da rimuovere. Le tre leggi cui accenniamo, ad esempio. Per le quali ha proposto che nella finanziaria 2014 in allestimento trovino posto e rilevanza le proposte di aggiornamento. Al fine di rendere più efficienti ed efficaci le procedure relative alla programmazione e all’attuazione dei lavori e delle opere pubbliche d’interesse regionale, si rende necessaria, infatti, una modifica alla legge regionale del 14 luglio 1979, numero 19, che disciplina le norme per l’esecuzione dei lavori delle opere pubbliche. Una legge indubbiamente datata, che va aggiornata, resa attuale, soprattutto in relazione a quanto previsto del decreto legislativo 228 del 29 dicembre 2011. Stessa necessità di adeguamento e aggiornamento in materia di attività urbanistica ed edilizia. Anche qui nella finanziaria in allestimento è stato chiesto che venga inserito un articolo che in-

duca la giunta regionale a modificare la legge regionale numero 17 del 14 maggio 1985. Dopo 20 anni, è del tutto logico e necessario muoversi in direzione di una integrazione nella parte in cui la legge sembra mostrare il lato debole, quello più delicato e il meno praticato: il controllo sulle attività urbanistiche ed edilizie, il recupero e la sanatoria delle opere abusive, le sanzioni, nonché l’urgenza di attualizzare i piani territoriali, il piano paesistico e il piano ambientale (legge regionale 24 dell’1989) e di dare impulso allo sviluppo del settore edilizio con l’implementazione delle tecniche di bioedilizia, l’utilizzo delle fonti di energia alternative e rinnovabili e un forte sostegno all’edilizia sociale in favore delle categorie svantaggiate. Materia ampia, articolata, quella urbanistica, densa di aspetti pratici ma anche e soprattutto di valenza sociale e culturale che si vuole vengano a galla, diventino il punto qualificante dell’intera politica regionale. Il 9 settembre 2011, la Regione Molise ha approvato la legge numero 25 che riguarda le procedure da adottare per l’autorizzazione sismica degli interventi edilizi e la relativa vigilanza, nonché per la prevenzione del rischio sismico mediante la pianificazione urbanistica. Nel titolo è racchiusa l’importanza e l’attualità di questa legge, ma sta di fatto che non è stata ancora applicata in quanto manca del regolamento. Il direttore Cocozza che del servizio sismico è anche il diretto responsabile, ritiene che debba e possa essere migliorata, resa più snella, meno burocratica. Da qui l’inserimento nella finanziaria della proposta di modifica. Leggi vecchie di oltre 20 anni mai rivisitate, nonostante i cambiamenti della società civile; leggi recenti ma mai applicate. Era necessario che qualcuno vi mettesse mano. Difatti … Dardo

Fiat Punto e Panda, la Regione vende Affari in vista per gli amatori di vetture Fiat Punto e Fiat Panda. La Regione Molise le mette in vendita, all’asta, ma non ha deciso quando. La deliberazione della giunta infatti indica l’anno (il 2014), ma non il giorno e il mese in cui si terrà l’incanto. Non proprio una procedura corretta. Ma tant’è. Comunque affari in vista, come dicevamo. Per le Punto il prezzo a basa d’asta è di 500 euro; per la Panda del 2002, con 48.550 chilometri, è di 1000 euro, e per la Panda del 1991 (senza indicazione dei chilometri) appena di 300 euro. Le Punto

hanno tutte lo stesso anno di immatricolazione (1998) e come le due Panda vanno a benzina. A saper scegliere, si può oggettivamente parlare d’affare. Forse riservato ai soliti noti, a coloro che avranno la pazienza di stare con gli occhi aperti per vedere il giorno e il mese (l’anno è questo corrente) in cui verrà affisso il bando e si apriranno le buste. Siamo dell’avviso che la deliberazione di giunta con la quale è stata decisa l’alienazione delle macchine, avrebbe dovuto indicare anche il giorno e il mese,

oltre tutte le altre previsioni del bando che sono correttamente e dettagliatamente specificate. Noi, per la cronaca, diamo una mano. Chi ha interesse quantomeno a visionare le vetture deve mettersi in contatto con il dipendente dell’autoparco regionale Raffaele Cocca al 331/5792028. Un’occhiatina quindi la si può dare. Le Punto hanno un chilometraggio molto differenziato: dai 250mila chilometri ai 92mila, ma tutte con lo stesso costo a base d’asta: 500 euro. Anche questa una singola-

rità. Diciamo che per le casse regionali l’operazione ha scarso interesse. Si prevedono poche miglia di euro. Il lato più interessante è privarsi delle spese di manutenzione, dell’assicurazione e del bollo. Difatti, in caso di mancata aggiudicazione o di offerte, le macchine saranno date gratuitamente a Enti o Associazioni che le avranno richieste. In assenza anche di questa eventualità, finiranno per essere rottamate. Prima di una Punto o di una Panda intanto ad essere rottamato è toccato a Scarabeo, a costo zero.


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13 marzo 2014

Il mondo regionale bloccato dagli avvisi di garanzia per la gestione dei soldi pubblici

Fondi ai gruppi consiliari,

la politica trema CAMPOBASSO. Da destra a sinistra la politica trema. L’indagine sui gruppi consiliari alla Regione Molise sta producendo i primi risultati con avvisi di garanzia che, secondo indiscrezioni, riguarderebbero circa una quarantina di personaggi politici che hanno svolto il ruolo di capogruppo a Palazzo Moffa. Gli anni in questione? Dal 2007 a seguire. E per la prima volta tra i provvedimenti giudiziari pare non ci sia Michele Iorio. Regali per il gentil sesso, caffè, viaggi con collaboratrici, ristoranti, benzina, pneumatici per auto private, lavatrici, tv, decoder. Sarebbero solo alcune delle spese “pazze” che alcuni consiglieri regionali avrebbero effettuato con i soldi pubblici e che la magistratura ha passato al setaccio tanto da inviare già avvisi di garanzia. Come quello che, secondo indiscrezioni, avrebbe colpito qualche esponente politico in odore, oggi, di assessorato. Tanto che, secondo indiscrezioni, lo stesso governatore Frattura, che pure pareva indirizzato a valutare la proposta, si dice sia tornato sui suoi passi. Sembra un incentivo a proseguire sia stato dato dal così detto

di Italo Di Sabato Da ormai un quarto di secolo ogni tentativo di manipolazione della legge elettorale rappresenta una vera e propria promessa dello sciamano. Quella di un’era di pace, armonia e forza interiore una volta conclusosi il rito, reso estatico dai titoli dei giornali, del passaggio da un sistema elettorale all’altro. In verità il rito di passaggio si è già compiuto due volte, nel 1993 e nel 2005, ci sono stati due referendum in cui il capro espiatorio della legge elettorale in vigore non è stato ammazzato mentre, nel corso di 25 anni, si sono susseguiti decine, se non centinaia, di sciamani. Ognuno con le loro formule di rito, ce n’era uno (Guzzetta) che era riuscito a proporre un qualcosa peggiorativo persino della legge Acerbo (quella che portò al potere Mussolini). Nessun paese occidentale ha perso un quarto di secolo in queste stupidaggini, che si sono imposte in ogni lessico politico: Francia e Germania, quest’ultima in forma residuale, hanno riformato pochissime volte la loro legge. Ma perché si impone in Italia, alla fine degli anni ’80, il dibattito ufficiale sulla riforma elettorale? Per un motivo molto sistemico e molto legato alla fine della rappresentanza tramite i partiti di massa dell’epoca del fordismo: si trattava di verticalizzare i poteri nella società, e nelle istituzioni, espellendo il potere di interdizione di settori di società (lavoratori, pubblico impiego) ormai inservibili nella prospettiva allora

gruppo degli Indignati del Molise che negli ultimi tempi ha suonato la sveglia alla magistratura. I provvedimenti giudiziari spaziano da un gruppo all’altro, da destra a sinistra, senza distinzione di colore politico, e rischiano di mettere in discussione un’intera classe politica. Una classe che, con alcuni suoi componenti, sembra aver scambiato i fondi messi a disposizione dalla legge per aiutare a gestire il bene pubblico con una sorta di magna magna per affari privati. Insomma, sembra che di casi assimilabili a quelli di Fiorito l’Italia ne abbia parecchi ed il Molise, stando alle indiscrezioni, non fa eccezione. Le indiscrezioni, se venissero confermate ufficialmente, aprirebbero una questione morale in un mondo in cui la crisi economica (sentita dai cittadini) accompagna di pari passo una crisi appunto morale (che dilaga negli ambienti di potere). La conseguenza? Questo surplus di amoralità causerebbe una indignazione popolare, che divamperebbe anche in questo Molise in genere silente, a cui la politica non sarebbe in grado di porre un freno.

Gli sciamani della legge elettorale definita postfordista. La legge elettorale doveva quindi semplificare la rappresentanza, lasciando potere sufficiente ad una nuova classe dirigente per ristrutturare, da destra, istituzioni ed economia del paese. La legge elettorale sarebbe stato lo strumento più semplice, viste le difficoltà procedurali per “riformare” la Costituzione, per compiere significativi passi in questo processo di semplificazione e di verticalizzazione della rappresentanza. C’era però un problema, non certo legato alla resistenza di una società polimorfa e complessa quanto sostanzialmente fuori dalla politica: quello della classe dirigente che ha dato vita a questo processo. Animandolo con le sue filiazioni nel corso del quarto di secolo successivo. Resta così un conflitto infinito alimentato dal desiderio di aver indovinato la formula aurea, che garantisce la cordata di chi la propone, del trasferimento di potere verso l’alto che liquidi ogni reale problema di rappresentanza. L’ironia della storia si manifesta qui: il potere diffuso della società, che si voleva liquidare con le “riforme”, in un quarto di secolo non ha quasi mai realmente reagito con efficacia (se non per qualcuno che si è innamorato della propria propaganda). La paralisi, venticinquennale, della crisi del sistema politico è quindi dovuta ad una guerra civile permanente tra cordate di ceto politico. Cordate che, oltretutto, fanno valere il proprio

potere di interdizione ad ogni tentativo di ristrutturazione. Le mitiche riforme, come all’inizio degli anni ’80 l’ormai celeberrima separazione del tesoro da Bankitalia serviva per introdurre il sistema economico-finanziario alla futura moneta unica, sarebbero dovute servire per avvicinare le modalità di decisione del potere italiano all’ormai imminente trattato di Maastricht. Oggi, con una governance UeBce che predetermina, da tempo, molti passaggi sostanziali, ed anche formali, del governo, parlare di riforme elettorali è un esercizio ancora buono per riempire pagine di giornali in declino di lettori, ma sempre meno utile per riprodurre reale potere politico. Specie in un governo, quello Renzi, spaccato tra due opzioni reali: quella del Presidente del Consiglio, promossa da chi pensa che l’Europa debba tornare a far crescere il mercato interno come il Financial Times, e quella del Ministro dell’Economia, un superfalco dell’austerità, diretto responsabile del default argentino del 2001, che guarda al rigorismo neomercantilista berlinese come ad una stella polare. Renzi, che sta cercando di mediare tra queste due diverse opzioni, si dimostra uno e centomila anche nel momento in cui deve azzeccare l’ennesima formula del rito della legge elettorale. Il fenomenale statista di Rignano, infatti, di fronte al più colossale pasticcio politico-costitu-

zionale dai tempi di Cavour ad oggi, con la nuova prospettiva di una legge elettorale differente per ognuna delle camere (grazie ad una modalità legislativa che ricorda il future di borsa piuttosto che il dettato della Corte Costituzionale) è infatti riuscito a congegnare una delle sue storiche dichiarazioni. “Spero”, ha detto Renzi, che “l’accordo raggiunto sulla legge elettorale alla Camera sia utile al proseguio della legislatura”. Tattica delle dichiarazioni a parte, “spero” è un verbo, un auspicio in prima persona che rivela il fiato corto di un uomo, di una politica, del futuro di una classe dirigente. Basterebbe guardare alla Germania, che ha vissuto benissimo politicamente parlando, i suoi tre mesi di trattative per la formazione di un governo, dopo le elezioni, per capire che la questione della legge elettorale è un falso problema politico. Dopo una quasi guerra dei 30 anni non sarebbe male. Matteo Renzi, politicamente parlando, è uno di quegli sciamani che, sapendo di non poter guarire nessuno, eccede in pratiche ipnotiche. Diciamo che è quel tipo di sciamano che, dopo “il viaggio”, non rientra mai nel mondo reale con la soluzione del problema. Dopo averla promessa a tutti, s’intende. L’unica curiosità, più antropologica che politica, è che Renzi ha trovato una platea di gruppi sociali che ritrovano coesione spontanea

proprio grazie a queste pratiche ipnotiche. Che dire infatti degli insegnanti che vanno in estasi quando Renzi parla di scuola, senza sapere che sono pronte riforme thatcheriane che li ridurranno in condizioni peggiori rispetto alla Gelmini? O del pubblico impiego che applaude “al Renzi” quando è atteso da riforme che sembrano dettate dai Chicago Boys a Pinochet dopo il golpe? O dai pensionati, spesso disconnessi cognitivamente dalla società reale, che lo applaudono non sapendo che, proprio loro, dovranno finanziare qualche ristrutturazione suggerita dalle Cayman? Che dire, c’è solo da sperare che questo governo si blocchi, come accaduto per Letta. Il riformismo del Pci, quello funereo dell’unità nazionale, una base materiale ce l’aveva: equo canone, servizi, istruzione. In cambio di un mondo del lavoro domato. Le “riforme” del Pd non hanno alcuna base materiale, salvo per i vertici della società, o comunque minore rispetto a quella generata dal laissez-faire berlusconiano, in compenso necessitano di pratiche sciamaniche. E la questione andrebbe presa più sul serio da chi pensa che la politica sia uno scontro, o una sommatoria, tra interessi razionali, espressi da individualità riflessive in vista di un’equilibrio complessivo. Il politico è un animale che promuove emancipazione nel momento in cui è consapevole della propria animalità.Altrimenti la società resta in mano agli sciamani.


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13 marzo 2014

Il consigliere Lattanzio chiede l’attivazione del percorso riservato alle vittime di violenza

"Codice Rosa in pronto soccorso" CAMPOBASSO. Nel potenziamento dell’attuale sistema di Pronto Soccorso territoriale anche la necessaria previsione dell’attivazione del Progetto “Codice Rosa”. E’ questo l’obiettivo del consigliere regionale del Gruppo Misto, Nunzia Lattanzio che, attraverso una mozione sottoscritta e condivisa anche dai consiglieri Fusco, Manzo, Scarabeo, Sabusco, Iorio, Cavaliere, Federico, Parpiglia, Micone, Ciocca, Petraroia, Ioffredi, Di Pietro, Totaro e Cotugno, ha sottoposto l’argomento all’attenzione del Consiglio regionale, ottenendone con votazione l’iscrizione all’Ordine del giorno, per impegnare l’Esecutivo regionale ad attivare il Progetto ‘Codice Rosa’ ed a predisporre apposito protocollo d’intesa utile ad individuare una Task Force interistituzionale. Il Progetto rientra nelle misure in materia di prevenzione e contrasto alla violenza di genere e prevede l’attivazione di uno strumento, il Codice Rosa, richiamato all’art. 2, comma 1, lett. c) della Legge regionale 10 ottobre 2013, n. 15, identifica un privilegiato percorso di accesso al Pronto Soccorso dedicato in totale riservatezza alle vittime di violenza di genere. “Nella consapevolezza piena -spiega la Lattanzio- della situazione di emergenza sanitaria registrata nella nostra regione, e del necessario potenziamento del servizio fornito dai presidi di Pronto Soccorso territoriali, l’inserimento del Progetto di cui in Allegato alla Legge regionale 15/2013, già validamente sperimentato ed in attivo nelle regioni Toscana, Veneto Puglia e Sicilia, risulta essere necessario ed urgente. L’attivazione del ‘Codice Rosa’ consente la individuazione di uno spazio interamente dedicato e riservato alle donne e ai minori di età vittime di violenza, ed il contestuale intervento di una già strutturata Task Force interistituzionale composta da personale socio-sanitario, magistrati e forze dell'ordine in grado di garantire alle vittime cure immediate, sostegno psicologico, assistenza giudiziaria e monitoraggio delle

situazioni a rischio in caso di mancata denuncia”. Il Molise, purtroppo, non si sottrae al fenomeno della violenza su donne e minori ed è per questo che il consigliere Lattanzio ha evidenziato l’urgenza di rendere operativo il Progetto per l’immediata attivazione della Task Force interistituzionale prevista dal protocollo d'intesa richiamato nel dispositivo dell’atto di mozione. “La struttura – conclude il consigliere - indirizzerà le azioni e gli interventi di competenza di ciascuno dei soggetti firmatari secondo le modalità individuate dalla stessa Task Force interistituzionale e inoltre, tale procedura potrà determinare una più accurata e capillare cognizione delle situazioni a rischio nell’ambito del nostro territorio”.

"Salvi gli uffici dei giudici di pace" Il rischio era la soppressione. Soddisfazione dell'onorevole Leva CAMPOBASSO. Danilo Leva, dal suo sito internet, porta a conoscenza di un decreto del Ministro Orlando, che scongiura la soppressione di alcuni uffici del Giudice di Pace in Molise. Così Leva: “È stato firmato nella giornata odierna dal Ministro della Giustizia Andrea Orlando il decreto ministeriale che dispone, ai sensi dell’ar-

di Massimo Dalla Torre Basterebbe soltanto il titolo e chiudere senza alcun commento questo intervento in merito a quello che sta accadendo nel mondo politico molisano: invece No. Consentiteci, tanto per non perdere l’abitudine, una chiosa forse inutile, visto gli accadimenti che lasciano sconcertati, ma consentitecela. Abbiamo titolato l’ articolo utilizzando la parola “coerenza” che, da sempre, è in netta antitesi con un’altra parola “politica”. La quale nel Molise trova l’eccezione, in quanto, è legata a doppio filo con tutto quello che è figlio degenere della politica stessa. Un legame indissolubile. Un legame che neanche Hudinì il grande illusionista, se fosse ancora in vita, utilizzerebbe per stupire il pubblico. Un legame che si rafforza sempre di più e premia soltanto chi ha capito che se vuole far parte del circolo “Piquick” deve tradire la fiducia dell’elettore e di conseguenza gettare alle ortiche gli ideali giurando fedeltà assoluta a chi è ai vertici del palazzo;

ticolo 3 del D.lgs. 7 settembre 2012, n. 156, il mantenimento degli uffici del giudice di pace a Trivento, Agnone, Carovilli, Castel San Vincenzo, Forli del Sannio e Termoli. Ringraziamo il Ministro Orlando per aver ascoltato e raccolto le istanze provenienti dai territori e dai Sindaci dei comuni molisani.”

W la coerenza!

meno male che c’è ancora qualcuno che crede fermamente a quello che fa; ci riferiamo “ai dissidenti” che sono pronti a rinunciare alla poltrona per il bene della collettività; almeno speriamo. Dicevamo, coerenza e politica che dopo un travaglio piuttosto lungo partorirà, almeno che al momento in cui andiamo in stampa ha partorito, il cosiddetto “topolino” anche se quest’ultimo è più pericoloso di “creature” molto più grandi. Una creatura che sembra innocua ma che invece, visto i connotati su cui impera l’accentramento nelle mani di pochi delle decisioni, cosa che rasenta il delirio d’onnipotenza, porterà ancora di più nocumento al Molise sempre più allo sbando, sempre più disorientato; evidentemente questo è quello che meritiamo, visto il disinteresse di chi dovrebbe contrastare cose simili. Per tornare al filo conduttore di quest’intervento.

La coerenza che molti sbandierano quale baluardo a difesa della democrazia è un qualcosa di dissonante con quelli che sono i principi insiti nella parola stessa. Una parola da troppi utilizzata. Una parola dietro cui non ci si può nascondere con affermazioni semplicistiche quali: “ sono tranquillo con me stesso; se ho preso alcune decisioni l’ho fatto per il rilancio dei ruoli istituzionali anche perché è una prerogativa che mi deriva dal mandato affidatomi dagli elettori ecc…” Cose che in una libera democrazia come quella in cui viviamo non si possono accettare; ecco perché farebbe bene chi le ha dette prima di esternarne di nuove a ponderare quello che dice ma soprattutto quello che fa, perchè se il risultato è questo, vuol significare che siamo arrivati proprio alla frutta, per giunta senza il cosiddetto “ammazza caffè”, e il conto da pagare è “salatissimo”. Per dare forza a quanto fin qui scritto, vorremo ri-

portare il pensiero di alcuni scrittori, saggisti e pensatori sulla coerenza: L’ultima cosa che mi preoccupa è di essere coerente con me stesso. (André Breton); La coerenza è contraria alla natura, contraria alla vita. Le sole persone perfettamente coerenti sono i morti. (Aldous Huxley); Un atto coerente isolato è la più grande incoerenza. (Don Lorenzo Milani); Una stupida coerenza è l’ossessione di piccole menti, adorata da piccoli uomini, politici e filosofi e teologi. Con la coerenza una grande anima non ha, semplicemente, nulla a che fare. Tanto varrebbe che si occupasse della sua ombra sul muro. Dite quello che pensate ora con parole dure, e dite domani quello che il domani penserà con parole altrettanto dure, per quanto ciò possa essere in contraddizione con qualunque cosa abbiate detto oggi. (Ralph Waldo Emerson). A voi giudicare se abbiamo ragione, anche se un detto popolare dice: “Che la ragione è dei fessi”; scusate se è poco!


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13 marzo 2014

La Regione non riesce a mettere in campo una programmazione accettabile

Sanità, solo sterili polemiche CAMPOBASSO. Nessuno dà indicazioni su quali ospedali mantenere aperti, quali prestazioni garantire in quanto tali decisioni sono in mano alla politica che non è esente dalle influenze che l’elettorato esercita su di essa. D’altra parte i cittadini non si rendono conto di cosa significhi “qualità” in sanità e spesso si lasciano trascinare dalla ricerca di qualsiasi cosa somigli ad un ospedale purché sotto casa. Nessuno si rende conto di cosa significhi garantire le urgenze chirurgiche senza un servizio di guardia anestesiologica, garantire la parto analgesia senza un anestesista dedicato e preparato, tenere aperto un centro di rianimazione con pochi letti purché sia. Quel che è più grave è che nessuno spiega ai cittadini che pericoli corrono in casi di questo genere salvo poi puntare il dito in caso di incidente gridando alla “malasanità”. La cosa più triste di tutto il processo è che ciascuno scalino della scala decisionale passa le decisioni scomode allo scalino più basso; e così il Governo non è riuscito a chiudere i piccoli ospedali stabilendo dei tagli lineari, la Regione non ha deciso quali prestazioni garantire e quali Strutture chiudere, il tutto passa poi ai medici Direttori di Strutture Complesse che premono sui medici per ottenere le stesse prestazioni nonostante una diminuzione di risorse in termini di personale ed il tutto con la solita parolina magica di risorse. Chiaramente non si può andare avanti così a lungo. Occorre che qualcuno decida cosa fare del nostro Servizio sanitario regionale. Il diritto alla sanità si misura con la sua efficienza. Perciò cure ed analisi mediche vanno fatte in tempo. Valorizzare le professionalità, escludere le ingerenze della politica, eliminare gli sprechi, (come certe commissioni, aziende regionali e super – consulenze) organizzare la prevenzione delle malattie: sono tutte azioni fondamentali che distinguono una politica responsabile. Nella cura sanitaria si mette alla prova l'ideale di tutela della dignità umana: l'obiettivo deve essere il suo rispetto in tutte le fasi della vita e della malattia. Così come va migliorato e valorizzato il rapporto virtuoso tra la sanità pubblica e quella privata, al fine d’abbattere le interminabili liste d’attesa. Affiancandogli, però, una politica d’estremo rigore e di trasparenza contro le speculazioni sulla salute.

"Pianeta Service, ci siamo anche noi" I 13 lavoratori del gruppo di Esattorie Molise fuori dal tavolo tecnico

CAMPOBASSO. Sono rimasti esclusi dal tavolo tecnico per Esattorie Molise i 13 dipendenti di Pianeta Service. "Ribadiamo - scrivono in una nota - che oltre ai 68 lavoratori di Esattorie SpA che sono in CIG ci siamo anche noi di Pianeta Service srl sempre stessa proprietà (Marcucci). Noi siamo messi notificatori e siamo il cuore di Esattorie comunque diciamo che ci hanno tenuto allo scuro al tavolo tecnico". Per questo hanno deciso di manifestare sotto la sede della Giunta regionale per richiamare l'attenzione sulla loro situazione occupazionale.

Renzi, lo sciamano delle legge elettorale Il compagno Italo Di Sabato ha molto da dire, anzi da ridire, sulla proposta Renzi-Berlusconi per una nuova legge elettorale. Del suo intervento abbiamo emendato la parte storico-ideologica che ad ogni legge e ad ogni tentativo di riforma ha fatto da base e da spalla. Piace invece la parte che attualizza il discorso e lo rende percepibile alla immensa platea che per un verso (politico) e per l’altro (economico), per una convenienza o per l’altra, pare esser stata presa dall’incantesimo di questo novello raccontatore di sogni, di riforme, di speranze che si va rivelando Matteo Renzi. Di Sabato lo guarda da vicino, e commenta: “ Oggi, con una governance Unione europea-Banca centrale europea (Ue-Bce) che predetermina, da tempo, molti passaggi sostanziali, ed anche formali, del governo, parlare di riforme elettorali è un esercizio ancora buono per riempire pagine di giornali in declino di lettori, ma sempre meno utile per riprodurre reale potere politico. Specie in un governo, quello Renzi, spaccato tra due opzioni reali: quella del Presidente del Consiglio, promossa da chi pensa che l’Eu-

ropa debba tornare a far crescere il mercato interno come il Financial Times, e quella del Ministro dell’Economia, un superfalco dell’austerità, diretto responsabile del default argentino del 2001, che guarda al rigorismo neomercantilista berlinese come ad una stella polare. Renzi, che sta cercando di mediare tra queste due diverse opzioni, si dimostra “uno e centomila” anche nel momento in cui deve azzeccare l’ennesima formula del rito della legge elettorale. Il fenomenale statista di Rignano, infatti, di fronte al più colossale pasticcio politico-costituzionale dai tempi di Cavour ad oggi, con la nuova prospettiva di una legge elettorale differente per ognuna delle Camere (grazie ad una modalità legislativa che ricorda il future di borsa piuttosto che il dettato della Corte Costituzionale) è infatti riuscito a congegnare una delle sue storiche dichiarazioni. “Spero”, ha detto Renzi, che l’accordo raggiunto sulla legge elettorale alla Camera sia utile al proseguo della legislatura”. Tattica delle dichiarazioni a parte, “spero” è un verbo, un auspicio che rivela il fiato corto di un uomo, di una

politica, del futuro di una classe dirigente. Basterebbe guardare alla Germania, che ha vissuto benissimo politicamente parlando, i suoi tre mesi di trattative per la formazione di un governo, dopo le elezioni, per capire che la questione della legge elettorale è un falso problema politico. Dopo una quasi guerra dei 30 anni non sarebbe male. Matteo Renzi, politicamente parlando, è uno di quegli sciamani che, sapendo di non poter guarire nessuno, eccede in pratiche ipnotiche. Diciamo che è quel tipo di sciamano che, dopo “il viaggio”, non rientra mai nel mondo reale con la soluzione del problema. Dopo averla promessa a tutti, s’intende. L’unica curiosità, più antropologica che politica, è che Renzi ha trovato una platea di gruppi sociali che ritrovano coesione spontanea proprio grazie a queste pratiche ipnotiche. Che dire infatti degli insegnanti che vanno in estasi quando Renzi parla di scuola, senza sapere che sono pronte riforme thatcheriane che li ridurranno in condizioni peggiori rispetto alla Gelmini? O del pubblico impiego che applaude

“al Renzi” quando è atteso da riforme che sembrano dettate dai Chicago Boys a Pinochet dopo il golpe? “ “O dai pensionati, spesso disconnessi cognitivamente dalla società reale, che lo applaudono non sapendo che, proprio loro, dovranno finanziare qualche ristrutturazione suggerita dalle Cayman?” “Che dire, c’è solo da sperare che questo governo si blocchi, come accaduto per Letta. Il riformismo del Pci, quello funereo dell’unità nazionale, una base materiale ce l’aveva: equo canone, servizi, istruzione. In cambio di un mondo del lavoro domato. Le “riforme” del Pd non hanno alcuna base materiale, salvo per i vertici della società, o comunque minore rispetto a quella generata dal laissez-faire berlusconiano, in compenso necessitano di pratiche sciamaniche. E la questione andrebbe presa più sul serio da chi pensa che la politica sia uno scontro, o una sommatoria, tra interessi razionali, espressi da individualità riflessive in vista di un equilibrio complessivo. Il politico è un animale che promuove emancipazione nel momento in cui è consapevole della propria animalità. Altrimenti la società resta in mano agli sciamani.” Italo Di Sabato


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Campobasso

13 marzo 2014

I cinque anni di Di Bartolomeo passati tra lamenti, imprecazioni, speranze svanite, e propositi volatilizzati

Per la prima volta il Piano triennale delle opere pubbliche ha la copertura finanziaria “Ora che posso dimostrare quanto valgo, vorrebbero impedirmi di farlo” Risorse per investire, programmare e gestire il territorio con gli strumenti adatti: Campobasso potrà tornare a “rimirar le stelle” All’arrivo di Gino Di Bartolomeo a palazzo san Giorgio nel 2009, la prima cosa di cui s’accorse furono le casse comunali vuote. Gli amministratori del centrosinistra avevano prosciugato le risorse finanziarie lasciando il nuovo inquilino praticamente in braghe di tela. Da qui la frase ormai storica del sindaco “Non ho soldi nemmeno per un gelato”. Alla penuria di euro s’è aggiunto il vincolo del Patto di stabilità: la città praticamente congelata, e l’ordinaria amministrazione in evidente affanno. Cinque anni passati tra lamenti, imprecazioni, speranze svanite, e propositi volatilizzati. Ma al sindaco non è venuta meno la voglia di rifarsi, di dimostrare che avendo la possibilità d’investire, di programmare e di gestire il territorio con gli strumenti adatti e le risorse necessarie, Campobasso potrà tornare a “rimirar le stelle”. Per questo vuole che gli venga confermata la candidatura e postula fiducia sull’esito. Lo stare cinque anni a stecchetto, gli ha insegnato la virtù della parsimonia. Se chi ha governato prima lui lo ha lasciato a secco, chi eventualmente verrebbe dopo lui troverebbe, per dire, un bel gruzzolo, quasi 40 milioni di euro, da spendere in tre anni nel settore delle opere pubbliche che, per ogni amministrazione, sono il fiore all’occhiello. Siamo convinti che proprio questo gruzzolo da poter spendere sia il propellente che muove la voglia di Gino

Expo 2015 e Ue, i consiglieri provinciali Colalillo, Manocchio

a ricandidarsi e di dare di sé e della sua storia politica e amministrativa un’immagine meno compromessa di quella con cui esce da cinque di vacche magre. Fuori da metafora, il piano triennale delle opere pubbliche 2014-2016 presenta disponibilità finanziarie certe, checché dicano e pensino gli oppositori. Per la prima volta non sarebbe il libro dei sogni o lo specchietto per le allodole, come di solito si sono rivelati i piani triennali delle opere pubbliche. Da spendere nel 2014 ci sono risorse comunali per 3.550.000 euro; risorse provenienti dalla riprogrammazione dei fondi Fas (12 milioni); fondi regionali (oltre 8 milioni); un project financing per un milione di euro (il completamento e la gestione della piscina di Colle dell’Orso). Tutto comprovato e comprovabile. Parola del nuovo dirigente dei Lavori pubblici, l’architetto Peppe Giarrusso. Anche per lui, la possibilità di poter progettare e appaltare è un incentivo professionale notevole; una motivazione a credere di tornare utile alla città e alle tante piccole e grandi cose da fare. Gran parte dei soldi sono per le scuole: nuove da progettare (una scuola elementare a Mascione, la costruzione di una nuova scuola in Via 4 novembre) e da sistemare con interventi di adeguamento e riqualificazione (le scuole medie D’Ovidio, Petrone, Montini e la scuola elementare di Via Leopardi). Ma una parte significativa delle risorse (2.400.000 euro) è destinata al completamento del Terminale delle autocorriere: finalmente, verrebbe da dire, un intervento risolutivo per rendere la struttura pienamente agibile! Accadrebbe a 14 anni di distanza dall’autorizzazione provvisoria all’apertura del sindaco Massa, ancora in vigore, con la prospettiva di un altro milione per la manutenzione straordinaria. Per la viabilità di San Giovanni in Golfo, il Piano prevede un investimento di 3.400.000 euro, e mezzo milione per la manutenzione delle strade altre comunali.

Siamo stati alle voci più consistenti, ma il Piano ne contiene molte altre sull’uso del fotovoltaico, sulla raccolta differenziata, sul depuratore di contrada S.Pietro, sulla manutenzione della rete fognante. Insomma dal niente degli ultimi 5 anni, a tanto per il futuro. Che Di Bartolomeo ambirebbe a realizzare, e chiunque altro dovesse prevalere alle urne elettorali del 25 maggio, gli dovrebbe rendere grazie. Dardo

Riccioni e Colagiovanni: Il Molise non può mancare Expo 2015, la Regione vuole partecipare all’evento che si terrà a Milano e i consiglieri provinciali Mario Colalillo, Bruno Manocchio, Egidio Riccioni e Salvatore Colagiovanni chiedono al presidente Rosario De Matteis e all’esecutivo di Palazzo Magno di promuovere un confronto istituzionale tra la Regione e i diversi enti interessanti a non perdere un occasione così importante. L’obiettivo è costituire un organismo pubblico privato che possa promuovere e gestire la partecipazione del Molise all’Expo e, in vista del semestre di Presidenza italiano al Consiglio della Ue, favorire una maggiore interazione tra dirigenti molisani a Bruxelles e il Parlamento e la Commissione Europea per trasmettere opportunità e strumenti agli enti locali e alle imprese molisane. I consiglieri ritengono che sia fondamentale mettere in rete le azioni da implementare per i due eventi che, seppur di diversa natura, possono avere un’unica conduzione e raccordo che potrebbe esse svolta dalla Provincia in grado di collegare Regione, enti locali, associazioni e imprese.

Frate Alessandro in concerto Questa sera alle ore 20 in Cattedrale a Campobasso Campobasso. Sarà frate Alessandro, la voce di Assisi, a concludere il 3°Convegno Nazionale Itinerante “ Ci rimettiamo in gioco” promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana – Ufficio Nazionale per la Pastorale del Turismo Sport e Tempo libero guidata da don Mario Lusek in collaborazione con l’Arcidiocesi di Campobasso –Bojano, Regione Molise e Provincia di Campobasso. Le due giornate di confronto sullo sport e turismo per una sinergia di forze operanti nel mondo dello sport e turismo in ambiti istituzio-

nali ed ecclesiali (oratori, campus ecc) con l’obiettivo comune che mira a valorizzare il territorio, si concluderanno con un concerto in Cattedrale. Questa sera alle ore 20,00 presso la Cattedrale della Ss. trinità di Campobasso frate Alessandro terrà il concerto “Solidarizziamo…” con la partecipazione della corale Trinitas della Cattedrale diretta dal M°a. Colasurdo, in occasione del primo anniversario dell’elezione di papa Francesco. Frate Alessandro, Giacomo Brustenghi, nato a Perugia il

21 aprile 1978, all'età di 21 anni decide di donare la vita al Signore e al servizio del Suo Regno seguendolo sui passi di Francesco d'Assisi nell'Ordine dei Frati Minori.La passione per la musica e per il canto, insieme ai doni che in questo ambito il Signore gli ha fatto e all'impegno e allo studio presso il Conservatorio, hanno permesso ad Alessandro di impreziosire le liturgie celebrate nei conventi in cui ha fin'ora vissuto e di divulgare il messaggio evangelico di gioia e speranza attraverso l’arte ed il canto.


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Campobasso

13 marzo 2014

Asilo comunale chiuso, il Sacro Cuore recupera i giochi inutilizzati Banda Larga, c'è da lavorare I risultati sono incoraggianti ma bisogna continuare ad investire

La scuola dell’infanzia “Sacro Cuore” avrà più giochi per i piccoli ospiti. A breve, in fatti, la struttura di piazza San Francesco utilizzerà i giochi dismessi che si trovavano nell’asilo di via Monte San Gabriele chiuso da tempo e accorpato all’altro asilo comunale di via Verga. L’idea di non sprecare i giochi che il nido comunale aveva in dotazione, è stata di Michele Nicola Petrecca, presidente della scuola d’infanzia paritaria Sacro Cuore. Petrecca ha chiesto al Comune di poter utilizzare i giochi che si

trovano all’esterno del nido di via Monte San Gabriele rimasti inutilizzati dopo la chiusura della struttura. Dopo aver effettuato anche un sopralluogo l’amministrazione ha dato l’ok e ha assegnato in comodato d’uso a titolo gratuito i giochi di proprietà del Comune che si trovano all’esterno dell’ex nido comunale di via Monte San Gabriele, fermo restando l’obbligo da parte della scuola di non destinare i beni assegnati ad altri usi che non siano quelli relativi alle finalità scolastiche,

di conservare e di custodire i giochi con la massima cura e diligenza e di restituirli all’ente nello stato in cui vengono consegnati, salvo il normale deterioramento per effetto dell’uso. Inoltre il Comune ha ritenuto di procedere all’assegnazione dei giochi senza stabilire un limite temporale, quindi, la scuola Sacro Cuore dovrà restituire immediatamente i beni consegnati qualora per urgenti ed impreviste necessità il Comune dovesse richiederlo. Teresa Manara

Lega Consumatori contro le banche In una conferenza stampa denunciati i rischi per la clientela Si è tenuta ieri mattina la conferenza stampa dell’associazione Lega Consumatori Molise, presso la sede dell’associazione. Nell’occasione si è discusso dei problemi che spesso i cittadini incontrano quando stipulano un contratto di finanziamento di mutuo. Infatti può avvenire che gli istituti di credito mettendo a carico dei debitori delle spese che fanno lievitare notevolmente il tasso d’interesse, fino a superare la soglia limite del tasso usurario. A questo proposito ogni tre mesi le autorità competenti fissano per ogni tipolo-

gia di finanziamento il relativo tasso che non può essere superarto. I cittadini devono essere molto attenti, all’atto della stipula del contratto, a verificare le voci che vengono ivi contemplate. Infatti nel caso degli interessi moratori, come osservato dalla suprema corte nella sentenza n. 350/13, gli stessi vanno computati con il tan ed il taeg per verificare se è stato superato il tasso limite. A ciò aggiungasi che a volte alcuni istituti di credito o società finanziarie fanno figurare delle voci che aumentano anch’esse

l’indebitamento del consumatore facendo lievitare il tasso di interesse e che vengono denominate con espressioni varie, del tipo “commissioni accessorie, carta servizi ed altre”. In tali casi occorre dunque verificare se dette voci sono tali da far superare la soglia limite. La Lega Consumatori per tale motivo offre ai cittadini un servizio di consulenza per cui chiunque lo voglia potrà far verificare il proprio contratto presso lo sportello sito in Campobasso alla via de Attellis n. 11 recapito telefonico 0874/317266.

Campobasso. L’accesso diffuso e veloce alle risorse informative della rete è ormai elemento indispensabile per la crescita economica e per poter competere sui mercati, soprattutto per le imprese micro e piccole dimensioni che costituiscono la struttura portante dell’economia dei territori italiani e ancora di più dei territori molisani. E’stato presentato ieri, presso la Camera di Commercio di Campobasso, il Rapporto sulla banda larga in Molise, “un prezioso studio puntuale sulla situazione infrastrutturale a banda larga e ultra larga di tutti i comuni molisani, dei distretti industriali e nelle principali aree di specializzazione produttiva – precisa il Presidente Vicario dell’Unioncamere Molise Amodio de Angelis - che il sistema camerale vuole consegnare alle istituzioni di governo territoriale e in particolare alla Regione”. “Il rapporto, curato da Uniontrasporti e Unioncamere Molise nell’ambito del progetto Innovazione e Servizi a Banda Larga in Molise – continua ancora de Angelis vuole essere un’attenta analisi del contesto infrastrutturale nelle specifiche aree territoriali di interesse di Unioncamere Molise, al fine di contestualizzare la tematica delle infrastrutture di telecomunicazione e delle politiche per il loro sviluppo, per poter poi delineare le possibili azioni e strategie di interveto dell’Unione regionale e/o delle singole Camere di Commercio molisane”. Il territorio della regione Molise presenta una copertura a banda larga (ameno 2 Mbps) pari all’85% delle unità locali, inferiore a quella nazionale (96%). Rimangono quindi completamente escluse dalla banda larga il 15% delle unità locali delle imprese. Approfondendo rispetto alle diverse tecnologie, la copertura ADSL è pari al 71% delle unità locali, mentre la copertura solo mobile/wireless è stimata pari al 14%. La copertura a velocità più elevate (20 Mbps, ADSL2+) è pari, invece, solamente al 41% delle unità locali, contro una media nazionale del 71%, rimanendo così escluso dalle più elevate prestazioni ben il 59% delle unità locali delle imprese della regione. Le prestazioni effettive, riferite sia al fisso che al wireless, mostrano peraltro una situazione ancora peggiore: solo il 38% delle unità locali ha a disposizione 7 Mbps effettivi, e solo l’11% i 20 Mbps effettivi. Per quanto riguarda le aree di specializzazione produttive del Molise, i distretti del Tessile e abbigliamento di Montenero di Bisaccia e di Trivento, presentano una situazione deficitaria in termini di disponibilità di servizi ADSL e ADSL2+, questi ultimi praticamente assenti per le imprese del distretto di Montenero di Bisaccia. Totalmente privo di copertura ADSL/ADSL2+ il distretto del Tessile di Pettoranello del Molise. Anche le aree industriali analizzate nella regione presentano forti criticità, risultando non coperte o, seppur avendo nominalmente a disposizione servizi ADSL, con prestazioni effettive in genere inferiori a 3 Mbps per le imprese dell’area.



ISERNIA

ANNO X - N° 60 - GIOVEDÌ 13 MARZO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA

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Isernia

13 marzo 2014

"Quell'autovelox va tolto" Il sindacato Fiadel torna a scrivere al Prefetto dopo la decisione del Giudice di Pace

Amianto, sequestrati 10 capannoni

Operazione della Guardia di Finanza nell'area venafrana ISERNIA. Il responsabile dell’Associazione Sindacale F.I.A.D.E.L. per il Molise, torna sulla questione dell’autovelox di Macchia d’Isernia. “Questa Associazione Sindacale F.I.A.D.E.L. unitamente al Comitato PRO TRIGNINA, al Partito Comunista dei Lavoratori del Molise ed all’Associazione contro le mafie “Caponnetto” si è più volte rivolta alla Prefettura di Isernia per rappresentare che l’Autovelox a postazione fissa installato dal Comune di Macchia d’Isernia lungo la SS. 85 venafrana era illegittimo e quindi, di conseguenza, erano illegittimi anche i verbali elevati dalla Polizia Municipale di Macchia d’Isernia perché scaturiti da un rilevamento effettuato con apparecchiatura illegittima; diffidava il Comune di Macchia d’Isernia a cessare le verbalizzazioni ed a restituire i soldi ai cittadini malcapitati che ignari delle irregolarità avevano oblato; Sennonché, la Polizia Municipale di Macchia d’Isernia, avallata dalla Prefettura di Isernia, ha continuato a verbalizzare tranquillamente e se qualcuno provava a fare ricorso ecco che interveniva il Viceprefetto Incollingo, coadiuvato dal suo staff prefettizio, che convalidava i verbali, rigettava i ricorsi e raddoppiava le sanzioni a carico dei ricorrenti. Ebbene, il Giudice di Pace di Isernia con la recentissima sentenza n. 80/14 del 25.02.2014 ha accolto l’opposizione del ricorrente, ha annullato il verbale ed ha condannato “il Comune di Macchia d’Isernia al pagamento in favore del ricorrente della somma di Euro 670,00 oltre i.v.a. e cassa per anticipate spese di c.t.u.” avendo riconosciuto definitivamente che l’autovelox in questione è irregolare e la segnaletica stradale anch’essa irregolare. Tra l’altro, sono in corso indagini da parte dell’Autorità Giudiziaria per accertare gli autori che hanno manomesso la segnaletica stradale con il malizioso scopo di dimostrare che l’Autovelox era legittimo. Tanto premesso si DIFFIDA il Prefetto di Isernia a: Prendere atto della Sentenza del Giudice di Pace di Isernia n. 80/14 del 25.02.2014 ed a revocare immediatamente e senza indugio alcuno tutte le Ordinanze Ingiunzioni emesse dal Viceprefetto Incollingo perché a nostro avviso sono tutte illegittime;

VENAFRO. Dopo l’analoga operazione che, alla fine dello scorso ottobre, ha portato al sequestro di manufatti industriali abbandonati alla periferia di Isernia, le fiamme gialle di Venafro hanno posto i sigilli ad un altro complesso aziendale costituito da dieci capannoni, già adibiti ad allevamento di bestiame, per una superficie complessiva di circa 3 mila metri quadrati, siti nel comune di sesto campano, in località ponte nuovo. Gli immobili, in avanzato degrado per il disfacimento delle coperture, costituite da pannelli in eternit, erano potenzialmente pericolosi per la salute a causa del rilascio delle fibre di amianto. Anche in questo caso, è stato accertato il concreto pericolo di inquina-

mento dell’aria, del suolo e delle falde acquifere circostanti causato dalla dispersione del minerale tristemente noto per la sua nocività. E' da sottolineare la circostanza che i capannoni sequestrati si trovano a ridosso del fiume Volturno. Nell’ambito dello stesso complesso industriale è stata, inoltre, scoperta e sequestrata un’area di circa 100 mq adibita a discarica incontrollata di rifiuti ove sono stati rinvenuti materiali edili di risulta, scarti ferrosi ed altre lastre di amianto semidistrutte. L’operazione di polizia ambientale, che si inquadra in un più ampio contesto di costante controllo del territorio, si e’ conclusa con la denuncia a piede libero di un responsabile alla procura della repubblica di Isernia.

ordinare la rimozione dell’Autovelox. Si DIFFIDA il Sindaco di Macchia d’Isernia a: attenersi alla citata Sentenza del Giudice di Pace di Isernia n. 80/14 del 25.02.2014; prendere atto delle risultanze scritte dalle quali risulta che l’Autovelox in questione è irregolare; rimuovere l’Autovelox; restituire i soldi ai cittadini che confidando sulla bontà degli atti emessi dal Comune di Macchia d’Isernia, dopo avere ricevuto i verbali elevati dalla Polizia Municipale di quel Comune, hanno oblato.

Il consigliere comunale di Venafro Cantone sferra un attacco politico nei confronti dell'assessore Ricci

"Scuola, sulla sicurezza

poca chiarezza" VENAFRO. Un attacco dai toni perentori quello che l’ex assessore Alfonso Cantone (oggi consigliere di minoranza) sferra ai danni dell’attuale assessore Alfredo Ricci. Pomo della discordia è il delicato tema della sicurezza delle scuole cittadine, riguardo al quale il delegato all’edilizia scolastica aveva riferito in aula (lo scorso 27 dicembre, ndr) che gli edifici in questione possedevano “i requisiti previsti per avere il certificato di agibilità”. La dura “requisitoria” del capogruppo di “Venafro che vorrei” tende a “smontare” le affermazioni del suo antagonista politico: “Sul tema della sicurezza delle scuole non si può scherzare o essere superficiali. Per questo sarebbe inaccettabile e oltremodo grave se si accertasse che il vicesindaco abbia mentito in Consiglio. Tra le maggiori criticità -attacca Cantone facendo riferimento di volta in volta a diversi istituti della cittàoccorre segnalare anche un mancato aggiornamento del Cpi, poiché quello esistente non tiene conto dei due atri al piano terra di ciascun padiglione. Poi, mancano registri dei controlli, verifiche degli impianti antincendio e verifiche periodiche degli impianti di protezione dalle scariche atmosferiche, corredate dalle relative valutazioni del rischio specifico. Manca, inoltre, il certificato di collaudo statico di un’intero edificio. La situazione è grave al punto da mettere a repentaglio la sicurezza dei bambini.

La mia -precisa l’ex assessore- non è una polemica politica, bensì un invito a provvedere in merito e con documentazione alla mano per il bene di tutti. Nel caso in cui l’amministrazione e nello specifico i delegati Ricci e Cifelli non dovessero porre rimedio, come ad esempio facemmo noi quando io ero assessore chiudendo la scuola Pilla proprio in seguito ai rilievi mossi dall’allora opposizione, mi vedrei costretto ad adire tutte le sedi per tutelare il benessere e la sicurezza dei bambini. Non voglio pensare -sottolinea Cantoneche Ricci abbia pubblicamente e deliberatamente nascosto la verità al Consiglio, quindi mi auguro di essere smentito. Ne sarò felice. Ma al momento i documenti dicono che non è tutto a posto e in regola. D’altronde lo stesso dirigente scolastico del Don Giulio Testa, su istanza di un genitore e rivolgendosi al Comune, aveva fatto presente che mancavano diverse certificazioni. Giusto pensare alla scuola di domani, ma sarebbe doveroso soprattutto dire la verità alla città su un tema così delicato che riguarda la vita ed il futuro di questa terra. Al sindaco -conclude il capogruppo di “Venafro che vorrei”- voglio dire che se fosse vero ciò che preferisco pensare non sia vero, lui e le altre autorità in materia sarebbero direttamente responsabili di quello che malauguratamente potrebbe accadere nelle scuole”.


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Termoli

13 marzo 2014

Partecipazione democratica, sarà assemblea ad indicare candidato sindaco TERMOLI – Passano i giorni e ci si avvicina sempre più alla data della presentazione del nominativo del candidato sindaco per le prossime elezioni amministrative di maggio. Partecipazione Democratica, visti i nomi che circolano da parte degli altri partiti e movimenti è molto chiara e lo fa anche attraverso un comunicato.

Meningite, gravi le condizioni fisiche di un uomo di Palata TERMOLI - Un 48enne di Palata è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Cardarelli di Campobasso perché colpito da meningite. L’uomo con febbre alta e un forte male alla testa è stato portato al San Timoteo dove i medici del Pronto soccorso lo hanno sottoposto alle analisi per poi diagnosticargli la patologia. Immediato il trasferimento all’ospedale Cardarelli del capoluuogo di regione dove si trova ricoverato nel reparto di malattie infettive. E’ in stato di coma e la situazione clinica è ritenuta gravissima visto che il paziente, fino a ieri sera, non rispondeva alle sollecitazioni farmacologiche.

“Un’assemblea di tutti gli iscritti ufficializzerà la posizione di Partecipazione Democratica in relazione alle elezioni amministrative 2014. Così come la scelta di convergere su un candidato presentato da altre forze politiche o di scegliere un candidato sindaco avverrà solo dopo che il gruppo di Partecipazione Democratica si sarà riunito e avrà discusso e

ponderato democraticamente la propria posizione -si legge nella nota del movimento civico - Appare chiaro dunque – termina la nota -, che eventuali nomi o posizionamenti in sostegno o contro eventuali candidati sindaco non sono espressione di tutto il gruppo degli iscritti a Partecipazione Democratica ma semplici orientamenti o deduzioni personali”.

Pronto soccorso strapieno di utenti,Totaro: "Codici bianchi inutili"

Non chiude la sede del Giudice di pace

Termoli – La sese del Giudice di pace della città adriatica non verrà soppressa. chiude. Il Ministro della Giustizia Andrea Orlando ha firmato il decreto che dispone il mantenimento della struttura termolese. E’ stato possibile grazie all’istanza presentata dall’amministrazione comunale di Termoli che sosterrà le spese per mantenere l’ufficio, reperendo il personale di cancelleria. Dunque i termolesi ma anche i residenti di Campomarino, San Giacomo degli Schiavoni e Portocannone, potranno ancora usufruire della struttura. Non sarà così, invece, per gli uffici di Palata e Guglionesi che chiuderanno i battenti a partire dal prossimo 29 aprile. I residenti dei due centri bassomolisani da quella data faranno riferimento alla struttura di Larino.

TERMOLI – Il pronto soccorso dell’ospedale San Timoteo è continuamente strapieno di utenti e il dottor Giancarlo Totaro interviene sulla situazione ritenendo che i codici bianci sia un servizio inutile. “Troppi ma veramente troppi accessi impropri – dice Totaro , urgenze che non sono urgenze, patologie che non sono né gravi né urgenti. Se il medico non asseconda immediatamente qualunque soggettivo disagio del malato immediatamente scatta la minaccia di denuncia e spesso non ci si ferma

alle minacce legali ma si passa alle vie di fatto. Si stanno rivelando del tutto inutili i cosiddetti "codici bianchi", quel servizio che dovrebbe raccogliere i malati con patologie acute e non differibili curabili dopo una semplice visita medica. Purtroppo il servizio dei codici bianchi non riesce a decollare perché i cittadini malati che accedono al pronto soccorso non rinunciano alla cattiva abitudine di accedere senza alcun costo o prenotazione alla diagnostica di labo-

ratorio e strumentale (radiografie,ecografie,etc.) nonché di usufruire della valutazione di uno specialista che altrimenti richiederebbe lunghissimi tempi di attesa. Utenti scorretti e codici bianchi inutili. Al Pronto soccorso – conclude il dottor Totaro - è tutto gratis e veloce, perché devo recarmi altrove? Un comportamento scorretto di molti cittadini che deve essere contrastato perché non ci sono codici bianchi che possano servire allo scopo se tutti fanno i furbi”.

Fidapa presenta nuovo numero della rivista meteora TERMOLI - La Sezione Fidapa della città adriatica venerdì alle ore 16, al Cinema “Oddo”, presenterà il nuovo numero della rivista Meteora, periodico di cultura e informazione della sezione, pubblicato dal 1988 e distribuito gratuitamente. Meteora, ideato e diretto dalla fondatrice

Wilma Costantini Digati, il resoconto delle attività svolte. Oltre alla presentazione di Meteora, la Fidapa ha organizzato un convegno dal titolo “Una donna, un libro”. L’inizio dei lavori è per le 16 con l’intervento della presidente della sezione Fidapa di Termoli,Anna Musacchio. Seguirà

il saluto di Angela Pisicchio, vicepresidente Fidapa del distretto Sud-Est, e la presentazione di Meteora da parte del direttore Wilma Costantini Digati. Antonella Presutti, docente di letteratura italiana, relazionerà a proposito delle presenze femminili nella letteratura del Novecento.


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Termoli

13 marzo 2014

Delegazione Fratelli d’Italia - AN al congresso nazionale GUGLIONESI – Anche una rappresentanza di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale del centro bassomolisano sono stati a Fiuggi al I° congresso nazionale. “E’ necessario tornare a presidiare le strade in un momento di crisi – hanno detto i rappresentanti del partito tornati da Fiuggi -. Crediamo che occorra ribadire con forza l’importanza

Abbattono alberi e rubano la legna GUGLIONESI – Decine di alberi sono stati abbattuti da ignoti in un bosco privato, fatti a pezzi e rubati. Il furto è avvenuto in un bosco privato in contrada Vallone nei pressi del torrente Sinarca al confine con il territorio di Petacciato. A scoprire quanto accaduto i proprietari del terreno che hanno avvisato immediatamente gli uomini della Guardia Forestale. Dal successivo sopralluogo per la quantificazione del danno è emerso che sono state abbatture bel 20 quecie adulte e molti alberi di piccolo fusto. La Guardia Forestale ha avviato subito le indagini per risalire agli esecutori materiali dello scempio.

Il Vescovo invita a visitare la mostra di documenti sul seminario LARINO - Lo scorso 26 gennaio si è celebrato presso la Basilica Concattedrale, a Larino, il 450° Anniversario della fondazione del Seminario, primo della Chiesa. Per l’occasione, si era inaugurata una Mostra di documenti sul Seminario, presso l’Episcopio, in Piazza Duomo e tanti sono stati fino ad oggi i visitatori. Nell’intento di valorizzare ulteriormente questo patrimonio artistico-culturale e offrire un servizio alle nuove generazioni, il Vescovo Monsignor Gianfranco De Luca, invita anche gli studenti di tutte le scuole della Diocesi a visitare, oltre la Mostra, anche l’Archivio storico e il Museo. “Gentilissimi Dirigenti scolastici e Insegnanti scive il Vescovo -, la Diocesi di Termoli-Larino intende, per quanto ne è capace, valorizzare il suo patrimonio artistico-culturale che è di tutto il nostro popolo. Questo servizio desidero farlo soprattutto in favore delle nuove generazioni e per questo vi proponiamo di visitare la mostra realizzata per il 450° anniversario della fondazione del Seminario di Larino, primo della Chiesa. E’ possibile visitare insieme alla mostra, anche l’archivio storico e il museo della Diocesi di Termoli – Larino. L’approccio con le fonti documentarie – conclude monsignor De Luca - può essere una esperienza educativa che concorre alla formazione globale della persona e del metodo di studio in particolare”. Per le prenotazioni rivolgersi a Giuseppe Mammarella Direttore dell’Archivio Storico Diocesano (0874/822112).

della nostra identità di popolo e di nazione: occorre farlo adesso, prima che sia troppo tardi. Qui e ora, perché stiamo subendo i colpi della speculazione finanziaria che sta divorando la nostra sovranità popolare; perché stiamo accusando l’assenza di un governo eletto dal popolo, e abbiamo perso la nostra sovranità popolare”.

Al via concorso letterario in croato molisano ACQUAVIVA COLLECROCE – L’amministrazione comunale, capofila dei tre comuni croati, promuove un concorso letterario di racconti e romanzi inediti. Le opere devono esprimere la cultura e l’identità del territorio dei tre Comuni croati, Acquaviva Collecroce, Montemitro e San Felice del Molise, attraverso la lingua storica dei croati molisani, il na-našu. Le storie possono riguardare vita vissuta o di fantasia e devono fare riferimento al territorio, alla lingua, alla storia e alle tradizioni locali e devono avere un titolo che va riportato anche nella scheda di iscrizione. E’ necessario produrre oltre all’originale in croato molisano (na-našu) anche la traduzione in italiano a fronte e le pagine dovranno essere numerate progressivamente. Il concorso si divide in due sezioni: racconti e romazi che dovranno essere inediti. Le opere dovranno essere consegnate sia in formato cartaceo che in formato digitale, utilizzando Microsoft Word/Open office. La partecipazione al concorso è gratuita e aperta a tutti; e ogni

persona può partecipare presentando una sola opera per ogni sezione e deve essere perfezionata con la consegna a mano presso il Comune di Acquaviva Collecroce, o a mezzo posta, corredato dalla scheda di partecipazione, compilata in ogni sua parte, entro il 30 giugno 2014.

La scheda di partecipazione può essere ritirata presso il Comune di Acquaviva Collecroce o scaricata dal sito ufficiale dello stesso Comune. Tutte le opere pervenute in tempo utile saranno esaminate da una apposita commissione.

Festività San Giuseppe, organizzato Ecomuseo itinerari percorso sacro culturale frentani, al via BASSO MOLISE – Nella ricorrenza della festa di San Giuseppe nei giorni 16, 18 e 19 marzo l’Ecomuseo Itinerari Frentani organizza un percorso tra canti devozionali, sapori e ospitalità della nostra gente. Il percorso toccherà i centri di Guardialfiera, Casacalenda, Larino, Montorio nei Frentani e Santa Croce di Magliano. Guide saranno persone del posto che conoscono i riti tradizionali nei minimi dettagli, i rappresentanti dell’Ecomuseo Itinerari Frentani e i Cantori della Memoria e dell’Associazione Musicando che eseguiranno alcuni dei canti devozionali riferiti a San Giuseppe. Saranno lette poesie di autori molisani quali Giovanni Cerri di Casacalenda e Raffaele Capriglione di Santa Croce di Magliano e saranno raccontati aneddoti. Tra le letture anche gli scritti di Francesco Iovine

che nel suo “Viaggio nel Molise” scrive “Per San Giuseppe, con le prime viole, il paese (Guardialfiera) inaugura la serie delle agapi fraterne. C’è in questa usanza qualche cosa di arcaico o addirittura primordiale, ma di un significato umano così profondo che mi pare degno di essere notato”. A Larino, venerdì in Biblioteca a cura del Lions, alle ore 18 e il 16 marzo alle ore 20 a Montemitro, presso il caffè letterario e a cura di Diversessere, verrà presentato il libro e proiettato il filmato: “Un anno di devozione” di Marcello Pastorini, che permetterà un viaggio nelle tradizioni del Molise Frentano. Per eventuali informazioni e iscrizioni: itinerarifrentani@hotmail.it e 3406550584, Marcello Pastorini (Ecomuseo Itinerari Frentani).

il tesseramento LARINO – Ha preso il via il tesseramento 2014 all’Ecomuseo Itinerari Frentani. Tutte le attività culturali che si sono svolte e che si terranno è possibile solo grazie al contributo sottoscritto volontariamente con la tessera. L’elenco degli avvenimenti per il 2014 è stato reso noto e chiunque può consultarlo sul sito web dell’Ecomuseo http://www.itinerarifrentani.altervista.org / oppure l’omonima pagina facebook. Per info e sottoscrizioni della tessera scrivere all’indirizzo email itinerarifrentani@hotmail.it, oppure sulla pagina facebook.


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Spettacolo

13 marzo 2014

Cartellone musicale Una serie di eventi all’auditorium di Isernia, attesi D’Alessio e Paoli di Charles N. Papa ISERNIA - Una serie di eventi live all’auditorium di Isernia, caratterizzano quest’ultima parte d’inverno. Se nel capoluogo gli eventi musicali vertono più sulla club culture, come i grandi dj internazionali quali Richard Dorfmeister, Rodney Hunter, Terry Carpenter, Luca Agnelli, ad Isernia la programmazione vira verso nomi per concerto live. L’auditorium “Unità d’Italia” di Isernia, ha in cartellone nomi di rilievo della scena musicale italiana ed internazionale. Questo weekend, il palco sarà tutto per Gigi D’Alessio. Sarà lui infatti ad esibirsi sabato e domenica prossimi. Il suo “Ora tour 2014” ha raddoppiato la data prevista ad Isernia, dopo la numerosa richiesta di biglietti. D’Alessio dopo Isernia, proseguirà per Roma, Napoli, Acireale, bari, Firenze, Rimini,Torino, Milano, Padova. Il suo tour è sold-out ovunque, a dimostrazione di quanto sia amato dal pubblico italiano, da nord a sud. Ingresso, posto unico numerato, euro 40,00. Il 22 marzo tocca ad un caposaldo del

cantautorato italiano, Gino Paoli. Il 79enne autore di pezzi quali “Quattro amici”, “Senza fine”, “La gatta”, “Il cielo in una stanza”, sarà sul palco dell’auditorium di Isernia, accompagnato al pianoforte da un altro musicista di spessore, Danilo Rea. Paoli, con 34 album alle spalle, ne avrà di cose da raccontare. Ad aprire la serata, un quartetto tutto molisano composto da Simone Sala, che presenterà il nuovo disco “Notes” e da Gillan Capra, Nicola Corso, Daniele Cordisco e Ilaria Bucci. La chicca internazionale però, se confermata, è quella del 10 maggio e del live dei Dire Straits legends. Non si tratta della band inglese fondata da Mark Knopfler nel 1977, di essa, ne restano tracce nel batterista Pick Withers (negli anni ‘60 con Mal) e nel turnista Jack Sonni. Una superband, un supertributo ai Dire Straits, insomma, uno cover di lusso. Sul palco saliranno oltre ai due, Mel Collins, Phil Palmer, Danni Cummings e Marco Caviglia. Una spolverata nostalgica, ma solo per chi si accontenta.

Collettiva

Appuntamenti

CAMPOMARINO Inaugurata l’8 marzo, terminerà il 22 la collettiva d’arte contemporanea ”InArte”, presso palazzo Norante. Espongono Carafa, De Curtis, De Marco, Norante, Vaccarella. Sabato prossimo alle 21.00 si terrà il live di “La cantina sociale”.

CAMPOBASSO - Oggi al Plaza Cafè “From disco to disco”. Aperitivo e musica dalle 20.00. Play Massimo Petrarca. BOJANO - Al circolo La Nebbia domani aperitivo messicano dalle 19.30. Play Alessia Buontempo. CAMPOBASSO - Venerdì al Don Giovanni (via Gazzani) aperitivo brasiliano e musica. Soul Vibes live con Domingos Mondego & Jackie Brown. CAMPOBASSO - Il nuovo appuntamento del Mama’s, oltre al mercoledì, è quello del venerdì con “Aperitivo suonato”. Play dj Helveg. CAMPOBASSO - Il Gran Caffè Lupacchioli domani presenta live il duo Cristina&Michele. CAMPOBASSO - La birreria Konig Ludwig, venerdì 14 presenta il live di Le tracce rare, tribute band di Rino Gaetano. CAMPOBASSO - Un classico del venerdì è la serata dance del Move. Play Alex C., Andrea Barletta, Angelo Frezza. Il super ospite del 22 marzo è il df Luca Agnelli. TERMOLI - Venerdì alle 21.30 presso il cinema Sant’Antonio verrà presentato il cortometraggio “Martyrion, Sancta Lucia”, di Giandomenico Sale. CAMPOBASSO - La rock band Cafè Wha! sarà live domani sera alla birreria Stammtisch. CAMPOBASSO - La serata del venerdì al Kamaloca si intitola “Kiss the bliss”. Questa settimana in consolle Andrea Palazzo e ‘Ndo. Super ospite del 21, Carola Pisaturo. BOJANO - L’associazione musicale “Il pentagramma” organizza due incontri di avvicinamento alla musica, direttamente con i musicisti. Domenica il primo incontro è con il chitarrista della Riserva Moac, Mario Evangelista. Il meetin g si terrà presso il pub Cat Woman sulla ss17. ISERNIA - Sabato 15 marzo all’Antica fabbrica di ghiaccio, live di Soul Vibes.

I live al l teatro del Loto FERRAZZANO - Un crooner di quelli che sussurrano, che non usano mezzi termini, che si affidano a sound ricercati, che negli anni ‘80 veniva definito Vesuwave, che viene descritto nel film di Pisciscelli come “Blues metropolitano”. Una mescolanza, sapiente, di stili e temi non banali nè commerciali. Il canto/lamento, giaculatorio, di Canio Loguercio, avrà il palco del Loto a disposizione venerdì 14 marzo, con lui, Alessandro D’Alessandro all’organetto.

336 pagine € 19,90

di Giuseppe Saluppo

Dove acquistare il libro

CAMPOBASSO - Via Normanno, 14 - presso La Gazze a del Molise dal Lunedì al Venerdì, ore 10.00 / 13.00 e 16.00 / 20.00 Presso il Bar del Terminal Presso le Edicole di: Piazza della Repubblica - Via Scardocchia - Via Lombardia ISERNIA - Piazza della Repubblica - presso l’Edicola della Stazione TERMOLI - Via M. Pagano, 46 - Libreria Dolce Stil Novo


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Sport

13 marzo 2014

La corazzata allenata da Farina non si ferma più: i molisani mercoledì giocheranno contro il Catania San Pio X

Minadeo spinge il Campobasso

alle semifinali di Coppa Italia Il capitano dei lupi decide la gara di Villaputzu: i rossoblù conquistano anche la Sardegna PORTOCORALLO – CAMPOBASSO 0-1 Campobasso: Cattenari, Scudieri, Volpecina, Pignataro, Scampamorte, Minadeo, Cianci, Fazio, Lazzarini (92’ Mauriello), Palumbo (87’ Di Lallo), Vitelli (60’ Corradino). A disp. Nunziata, Aniello, Di Domenico, Santoro. All. Francesco Farina (squal.). Portocorallo: Manis, Corongiu, Massessi, Di Prisco, Vignati, Del Nero, Sigismondo, Avanzini (60’ Giunta), Arcamone (21’ Gigli), Atzori, Taraschi (70’ Nuvoli). A disp. Sanna, Floris, Volpe, Agus. All. Virgilio Perra. Il Campobasso festeggia con i propri tifosi a Villaputzu

Rete: 89’ Minadeo Ammoniti: Sigismondo, Taraschi (P); Pignataro e Fazio (C).

Il capitano Antonio Minadeo spinge il Campobasso alle semifinali di Coppa Italia. La zampata vincente del calciatore di Ripalimosani, in piena zona Cesarini, ha permesso ai lupi di vincere la 35^ partita stagionale in 37 disputate. La corazzata di Farina, questa volta, è andata a imporsi anche in Sardegna, smentendo tutti coloro che credevano che il Campobasso 2013/2014 fosse competitivo solo tra i confini regionali. Occorre sottolineare, soprattutto, che complici gli infortuni degli esperti Monti e Guglielmi, il trainer rossoblù sta facendo giocare, ormai da più di un mese, sempre i soliti 15 elementi, compresi i due portieri, Nunziata in campionato e Cattenari in coppa. Quest’ultimo, in particolare, si sta mettendo in evidenza, dimostrando che il ruolo di ‘dodicesimo’ è stato dettato solo da motivi legati al regolamento dello schieramento degli under, una di quelle regole calcistiche che hanno allontanato il pubblico anche in serie C e D. I lupi, in Sardegna, erano accompagnati da circa cinquanta supporter, che hanno viaggiato sin dalla notte prima dell’incontro per arrivare puntuali all’appuntamento di Villaputzu. Il Campobasso, nella doppia sfida di semifinale, dovrà vedersela contro il Catania San Pio X. I siciliani, infatti, dopo l’1-0 dell’andata, hanno pareggiato a reti inviolate, ieri pomeriggio, a Casarano. La cronaca – Il Portocorallo è subito pericoloso: dopo due giri di lancette Taraschi lancia Arcamone, che scatta sul filo del fuorigioco e si presenta a tu per tu con l’estremo difensore Cattenari, il quale si salva con il pallone che impatta violentemente contro il palo. I locali partono subito forte e si vedono ancora al 9’: la punizione di Prisco è per Avanzini, il

cui mancino termina di poco a lato della porta del Campobasso. Al quarto d’ora ottima ripartenza dei locali con Atzori, che dal centro del campo apre per Taraschi. Il traversone è per Arcamone, che fa sponda al centro dell’area di rigore, dove Scampamorte è provvidenziale. Sul pallone, poi, si avventa Sigismondo che chiede il calcio di rigore, o quanto meno la punizione dal limite, ma viene ammonito per simulazione. I sardi cercano insistentemente il gol che riaprirebbe il discorso qualificazione e al minuto 22 Atzori allarga per Taraschi sulla corsia mancina. Quest’ultimo serve Avanzini, il quale prova a pescare Sigismondo, che da buona posizione non riesce a deviare verso la porta. Il Campobasso controlla bene e si vede per la prima volta al 24’: Fazio, però, difetta nella mira. Il Portocorallo si rivede dalle parti di Cattenari al minuto numero 38: Corongiu si invola sulla destra, palla a Sigismondo che impegna Catenari con un tiro cross velenosissimo. L‘estremo difensore smanaccia in corner. Taraschi batte dalla bandierina, Avanzini di testa spedisce la palla di poco fuori. I lupi, dopo un primo tempo accorto, si vedono al 42’. Palumbo è bravo a rubare palla a Di Prisco. Il numero dieci rossoblù si incunea centralmente in area di rigore, prova la conclusione che è parata da Manis. La ripresa si apre sempre con il Portocorallo a fare la partita e il Campobasso a controllare bene. Dopo sette minuti Gigli va alla conclusione dalla distanza, ma il pallone sorvola la traversa. I molisani si vedono al 68’ con un calcio piazzato di Minadeo da posizione defilata. Dopo un rimpallo in area di rigore, la sfera torna al capitano dei lupi che ci prova di

Espulsi: al 77’ Nuvoli per fallo di reazione (P); all’83’ Atzori per doppia ammonizione (P). Arbitro: Luca Testi di Livorno. prima intenzione, mandando a lato. Il Portocorallo resta in inferiorità numerica al minuto 77, quando Nuvoli colpisce al volto Palumbo e il direttore di gara, Testi di Livorno, lo espelle dopo appena sette minuti dal suo ingresso in campo. I sardi restano, addirittura, in nove uomini all’83’: Atzori, pescato in offside, non è tenero con l’assistente, che richiama l’attenzione dell’arbitro toscano e arriva anche il secondo cartellino rosso per il Portocorallo. All’809’ il Campobasso trova il gol-partita. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Volpecina si incunea in area di rigore e calcia in mezzo al nugolo di calciatori. Minadeo è il più lesto di tutto nel deviare la palla in fondo al sacco. La qualificazione alle semifinali è in cassaforte, così i lupi nel recupero si rilassano e Pignataro perde palla in favore di Gigli, che solo davanti a Cattenari sbaglia la facile occasione da rete. I lupi trionfano anche in Sardegna e ora ad attendere il Campobasso, mercoledì 19 e 26 marzo, ci sarà il Catania San Pio X, squadra che si trova al quinto posto nel girone B del massimo torneo siciliano con uno score di 44 punti, frutto di 12 vittorie, 8 pareggi e 6 sconfitte. I siciliano giocano a Mascalucia, comune di 30mila abitanti a soli dieci chilometri da Catania.

Nella finalissima battuto il campobassano Colavecchia per 12-11

Bocce, Iapaolo si aggiudica la gara davanti al suo pubblico L’atleta vince la manifestazione di Frosolone: al via 96 concorrenti da cinque regioni Giuliano Iapaolo si è aggiudicato la gara di bocce individuale, a carattere regionale, organizzata domenica scorsa dalla Bocciofila La Frosolonese, club presieduto da Pasquale Mangione. Il vincitore, portacolori della stessa società organizzatrice, ha battuto la concorrenza di 96 atleti, provenienti dalle due province molisane, ma anche dalle limitrofe Campania, Puglia, Abruzzo e Lazio. In un’accesa finalissima, durata più di un’ora, Giuliano Iapaolo ha superato Franco Colavecchia del Bocciodromo Comunale di Campobasso con il risultato di 12-11. Una partita, giocata punto a punto, e durante la quale i presenti, per la maggior parte concittadini di Iapaolo, non hanno potuto che fare il tifo, seppur molto sportivamente, per il vincitore. Iapaolo aveva superato in semifinale Giacomo Gervasio, portacolori della Nuova Aurora di Foggia, e che si è classificato sul gradino più basso del podio. Al quarto posto è, invece, giunto Antonio Iacobucci della società La Torre Vinchiaturo. Gli arbitri delle fasi finali della manifestazione sono stati Marianna Di Mucci e Gianpiero Tamburri; mentre, il direttore di gara è stato l’arbitro nazionale, Lucio Fiorella.

“Nonostante la crisi – ha dichiarato il presidente della Bocciofila Frosolonese, Pasquale Mangione – siamo ancora in grado di organizzare tre manifestazioni all’anno. E dopo le due già andate in archivio, quella di ottobre e quella appena vinta dal nostro atleta Iapaolo, ci prepariamo alla gara più impegnativa, dal punto di vista economico ed organizzativo. Come ormai accade da oltre un decennio, infatti, il 25 aprile andrà in scena il Trofeo ‘Città di Frosolone’, memorial Lelio Pallante, che anche quest’anno avrà carattere nazionale e aperto alla categoria A1, l’élite nazionale delle bocce. Nonostante manchi ancora un mese e mezzo all’appuntamento, abbiamo già ricevuto una sessantina di iscrizioni e, sicuramente, supereremo i centoventi atleti in gara, che arriveranno a Frosolone da tutta Italia. Per questa gara sono particolarmente contento della sua riuscita e per i fatto che abbia vinto un atleta della nostra società, Giuliano Iapaolo. Le bocce, a Frosolone, reggono ancora il confronto con gli altri sport e anche a livello societario ci siamo qualificati per le fasi interregionali del campionati italiani di società”.

I primi quattro classificati



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