13 settembre 2013

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ANNO IX - N° 82 - VENERDÌ 13 SETTEMBRE 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel. e Fax 0874.698012 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

GIORNALE SATIRICO

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L’Oscar del giorno a Cosmo Tberino

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Cosmo Teberino. Compirà a giorni gli 87 anni ed è l'occasione per fargli gli auguri. Del resto, molto si deve a lui se i Misteri di Campobasso hanno potuto sfidare il tempo. E’ senza dubbio considerato la memoria storica dei Misteri visto che il suo rapporto con la Processione del Corpus Domini dura da almeno cinquant’anni. Tra il 1933 e il 1949 ha partecipato, in qualità di figurante mentre dal 1968 si occupa dell’organizzazione della Processione dei Misteri, mansione svolta prima per incarico del Comune di Campobasso e, dal 1997, in qualità di Presidente Onorario dell’Associazione Misteri e Tradizioni.

Il Tapiro del giorno ai consiglieri di minoranza

Tra biogas, fertilizzanti Il Tapiro del giorno lo diamo all'opposizione di centrodestra. I consiglieri di minoranza in Consiglio regionale, sembrano vivere in un momento politico di sospensione. Non sanno più cosa fare anche perchè alcuni di loro hanno rivestito nell'ultimo governo la carica di assessore. Gli altri, poi, sono quasi proni rispetto alla nuova maggioranza. Nemmeno sulla mozione da loro stessi presentata sono stati in grado di garantire un voto compatto. E se manca, pure, una vera opposizione in Consiglio, la situazione è per davvero tragica.

e residence lungo la costa CAMPOBASSO. Di tanto in tanto ad affiancare la politica emerge qualche imprenditore pronto a sostenerne le battaglie elettorali. Non è stato da meno il presidente della Regione, Paolo Frattura. A condividerne il suo progetto politico, Gianluigi Torzi, amministratore della società Sacom spa oggi quotata in Borsa dopo che era rimasto coinvolto nei problemi della Tag Comunicazioni. Ma che ha una presenza, anche, in strutture ricettive sul litorale termolese in forma di residence. Torzi è amministratore di Enerbio la società che ha realizzato la centrale biogas a Larino, un impianto da 999 kW. E, guarda caso, i progetti di impianti di biogas e biomasse sono argomenti che sono nuovamente in discussione in questi giorni. Al pari del discorso della Banda larga che dovrebbe vedere in essere qualcosa come una quarantina di milioni di euro.


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2 13 settembre 2013

La marmellata politica di Palazzo Moffa e le buffe rappresentazioni della minoranza

Consiglio regionale: favori e compiacenze a Frattura

Confermata l’idea di fondere il Cardarelli con la Cattolica, ma mancano i presupposti tecnici e amministrativi I consiglieri regionali Cotugno e Scarabeo in difesa dell’Ospedale di Venafro; Sabusco in difesa del Cardarelli di Campobasso. A presto un consigliere in difesa degli ospedali di Termoli e Larino. Isernia provvede per proprio conto a difendere ciò che già ha. La sanità sta diventando la Cartina del Tornasole di una situazione largamente fuori controllo da parte del commissario (presidente della giunta regionale) Paolo di Laura Frattura che però della sanità ha fatto il suo cavallo di battaglia in campagna elettorale, la-

sciando intendere che sarebbe stato lui il demiurgo, il semidio, l’aggiusta tutto. Mai presunzione più sballata di questa. Le doglianze e le insoddisfazione di un operato commissariale inincidente rispetto alle responsabilità del ruolo e delle funzioni, lo configurano come san Sebastiano. Ma lungi, per notoria presunzione, dal sentirsi trafitto e penitente. Non gli manca l’ardire (e l’ardore) di mistificare cause e ragioni di una persistente debacle, per cui gli si dovrebbe ancora dare credito e accordargli di nuovo fiducia.

Credito e fiducia che fin qui glieli ha negato Scarabeo, mentre velatamente glieli ha concesse Cotugno, e apertamente, quanto inopinatamente, glieli ha confermate Sabusco dopo che il presidente- commissario ha replicato alle sue osservazioni sul Cardarelli da dove, a detta di Sabusco, “ogni giorno partono da Campobasso ambulanze per raggiungere ospedali di altre regioni, perché non si è proceduto a coprire gli organici”. Il tono contrito e remissivo di Sabusco “Vorrei che il presidente facesse il quadro della situazione e guardasse con benevolenza (Sic!!! – ndr) il pronto soccorso, l’ortopedia e la cardiologia ha intenerito il cuore del presidente che infatti non è venuto meno all’invito. Lingua in bocca con il presunto oppositore, prontamente rassicurato: “Condivido l’intervento di Sabusco . Condivido le carenze dovute alla mancanza di 36 primari. Senza 36 primari non si può offrire molta qualità. Scontiamo una carenza di personale che, per oltre il 20 per

cento è inabile. Il turnover non è praticabile. Su Campobasso si gioca il futuro della sanità molisana”. Apoditticità a piene mani, in un clima di surreale amicizia, con un sovrappiù: “La nostra idea al momento è una integrazione forte tra il Cardarelli e la Fondazione Giovanni Paolo II a guida Cardarelli (Sic! – ndr). Una struttura unica con una unica regia. Dopo l’incontro che avremo nei prossimi giorni con la Università Cattolica per discutere della questione del nostro debito, vedremo se ci sono le condizioni per procedere alla integrazione. Per quel che concerne la copertura dei primari spero di avere qualche deroga nel prossimo tavolo tecnico”. In genere, chi di speranza vive disperato muore. Che sarà il caso (politico) di Frattura? Chiusura del duetto: abbracci e baci. Dal clima così composto ne hanno tratto beneficio gli imputati nel processo Termoli - jet che probabilmente non si vedranno gravati della costituzione di parte civile della Regione. Alla richiesta di costituirsi, infatti, avanzata dal consigliere Federico, anche a nome della Manzo, di più i cinquestelle non fanno e non sanno, il presidente Frattura ha replicato che non poteva essere presa in considerazione in quanto la faccenda andava approfondita “anche se la linea della Giunta è chiara e l’abbiamo adottata nei primi atti”. L’effetto pacificatore di quelle parole è stato incredibile. Il consigliere Federico, ammansito quasi avesse ascoltato san Francesco, ha ritirato la iscrizione all’ordine del giorno. Con parziale sollievo di Cavaliere e la Fusco che avevano temuto il peggio per i vecchi sodali amministratori coinvolti in giudizio. Di problemi veri, di soluzioni annunciate, di progetti e programmi, in consiglio regionale nemmeno l’ombra. In compenso si vogliono bene! Dardo

Le segreterie della funzione pubblica di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Fials, a capo chino e col cappello in mano, chiedono di essere ricevuti da Frattura e Petraroia

Mai visto prima nella storia

sindacale molisana CAMPOBASSO. Non si era mai visto prima d’ora le segreterie regionali di Cgil pubblica, di Cisl Funzione pubblica, di Uil Fpl, di Ugl e Fials piatire di essere ricevuti dai vertici regionali, in questo caso dal presidente Frattura e dal vice presidente Petraroia, “al fine di organizzare quanto prima un incontro urgente in merito alla delicata questione relativa ai 45 dipendenti della Fondazione Giovanni Paolo II in dirittura di licenziamento”. Né si sono vergognate di far sapere al colto e all’inclita che la sollecitazione si è resa necessaria in quanto la richiesta di un incontro urgente inviata il 3

settembre non ha sortito alcun effetto. Per cui, col cappello in mano e la testa china, auspicano che questo loro ultimo sollecito al presidente e al vice presidente possa avere un esito positivo. Noi facciamo cronaca, ma ci chiediamo cosa pensino e cosa mai possano sperare i 45 dipendenti della Fondazione Giovanni Paolo II nelle mani di sindacalisti di questa fatta? Dal che deduciamo anche da dove prenda origine e si perpetui l’atteggiamento di ripulsa e di arroganza dei vertici regionali nei confronti dei bisogni della collettività. E come sia possibile che impunemente si facciano

beffe dei precetti elementari della democrazia. Per la cronaca, il 3 settembre scorso, le organizzazioni sindacali dei 45 lavoratori licenziati dalla Fondazione Giovanni Paolo II, chiesero di potere avere un incontro con il presidente della Giunta regionale e commissario della sanità, Paolo Frattura per aprire un confronto sulla problematica. Ma nessuna risposta hanno ottenuto tanto che ieri mattina le organizzazioni sindacali hanno consegnato un ulteriore sollecito alle segreterie del presidente Frattura e dell’assessore Petraroia al fine di organizzare quanto prima un incontro urgente in merito alla delicata questione relativa ai 45 dipendenti della Fondazione Giovanni Paolo II in dirittura di licenziamento. "Il sollecito si è reso necessario a causa del fatto che le stesse Organizzazioni Sindacali non hanno ricevuto alcuna risposta dai vertici regionali alla missiva protocollata lo scorso 3 settembre avente oggetto “richiesta incontro urgente”. L’auspicio e che questo ulteriore sollecito al presidente Frattura e all’assessore Petraroia possa avere un esito positivo".


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13 settembre 2013

Amministratori improvvisati

per salvare la sanità Defibrillatori nei piccoli Comuni, Parpiglia e il presidente propongono la legge ma il cardiologo Di Giacomo fa notare: vanno comprati ma dislocati nei grandi centri urbani

CAMPOBASSO. Capita spesso, soprattutto in Molise, che il calzolaio insegni musica, il medico faccia l’architetto, l’ingegnere vuol fare il giornalista e il calciatore professionista vuol risanare la sanità. Il che, se supportato da debita preparazione tecnica, garantirebbe impegno e dedizione. Soprattutto, proposte serie e realizzabili. Succede così che, dopo aver visto sulle reti nazionali servizi giornalistici relativi alla morte di due campioni

dello sport come Vigor Bovolenta deceduto sul campo di pallavolo e Piermario Morosini scomparso durante la partita di calcio Pescara – Livorno, Carmelo Parpiglia, consigliere regionale dell’Idv democraticamente eletto a Palazzo Moffa, aveva pensato già nel corso della passata legislatura di presentare una proposta di legge per l’acquisto di defibrillatori. L’idea, che torna dirompente, è sostenuta in primis dal governatore e poi, a ruota, da tutti i componenti di maggioranza e opposizione. “Ci proponiamo di rendere cardio protetti tutti i Comuni della Regione – annuncia l’ex calciatore prestato alla politica – soprattutto quei paesi difficile da raggiungere perché distanti dalle

emergenze territoriali”. Insomma, Parpiglia dice: realizziamo così, dopo pochissimi mesi dalla vittoria, uno dei programmi del centrosinistra. Chissà cosa avranno pensato i medici dopo aver ascoltato le parole del dipietrista. A dare lezioni e a fare precisazioni tecniche, ci pensa proprio un medico. Non ortopedico, o di medicina generale. Ma il cardiologo Ulisse Di Giacomo dà lezioni tecniche agli amministratori improvvisati che vorrebbero salvare la sanità. “I defibrillatori esterni semi-automatici (si chiamano così, caro Parpiglia) sono dispositivi salvavita utilizzabili per prevenire la morte improvvisa da aritmie cardiache maligne. L'incidenza della Morte Improvvisa aritmica è di 1 caso su 1000 abitanti per anno. In Molise, quindi, sono prevedibili 300 casi all'anno. Questo significa che i dispositivi salvavita dovrebbero essere dislocati nei grandi

centri urbani ( Campobasso, Termoli, Isernia ) e in nessuno dei Comuni al di sotto dei 1000 abitanti, come invece pensa Parpiglia. Oppure in occasione di grandi eventi, ai quali si pensa possano partecipare moltissime persone. I defibrillatori richiedono, oltre al costo d'acquisto, manutenzione e preparazione di personale. Per tutti questi motivi vanno si comprati, ma affidati al 118 e alle Forze dell'Ordine ( Polizia, Carabinieri, Finanza, ecc. ), con relativo addestramento”. I buoni propositi affogano così nell’ignoranza. E visto che l’elezione degli amministratori è sancita dal popolo sovrano, che ne dite di colmare l’incompetenza e l’approssimazione chiedendo qualche consiglio agli esperti prima di presentare proposte di legge populiste ma irrealizzabili? La campagna elettorale è finita. Non sarebbe il caso di iniziare il nuovo lavoro di consigliere in maniera seria? Irene Corsini


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4 13 settembre 2013

Azienda delle pulizie ed ente istituzionale accomunati da parentele tra dipendenti e amministratori

Stracci e ramazze, la grande

famiglia di Castelbottaccio Castelbottaccio. Se ci sono intrecci tra amministratori e parenti in Italia o in Molise come possono non esserci in un piccolo Comune di 335 anime? Lì, a Castelbottaccio, un paesino in provincia di Campobasso, c’è un’amministrazione comunale che governa e un’azienda che svolge servizi di pulizie per conto del Comune. Cosa c’è di strano? Ovunque si affida il servizio di pulizie ad aziende esterne attraverso gare d’appalto. A quanto pare, però, i parenti di alcuni amministratori castelbottacesi adorano circondarsi di secchi, stracci e ramazze per le grandi pulizie. Perché quasi tutti i dipendenti dell’azienda sono parenti di alcuni consiglieri comunali. Una vera grande famiglia si ritrova

dunque nelle sale del palazzo comunale. Mentre il dipendente della ditta toglie le ragnatele dalle pareti e l’altra è impegnata con le spugne e l’anticalcare, si corre il rischio di veder entrare l’amministratore con la signora che emana un grido: amore fermati, il pavimento è bagnato. Ma ci potrebbe essere anche un l lato buono della medaglia, ad esempio scoprire che alcuni consiglieri hanno la premura di portare la colazione ai dipendenti dell’azienda che stanno sgobbando per far risplendere gli uffici dei loro cari. E chissà, forse qualcuno potrebbe anche imitare il sindaco di Cavacurta (in provincia di Cremona) che ha inventato le pulizie “fai da te”

in Comune ritrovandosi così, ad esempio, un assessore con grembiule e cappellino impegnato a spolverare i mobili. Lì a Cavacurta l’impegno del primo cittadino e della sua quadra di governo era dovuto ai tempi di crisi e di tagli. A Castelbottaccio potrebbe essere causato dall’affetto nei confronti dei familiari. Si dice che qualche mesa fa il Comune abbia rinnovato la convenzione con l’ente senza procedere a nuova gara . E mica si può correre il rischio di rinunciare allo splendore assicurato da una vera e grande famiglia? red.pol.

Per la scuola non propaganda, ma provvedimenti sostenuti da adeguate risorse di Silvio Arcolesse* L’enfasi, con cui il governo e il ministro hanno presentato le misure sulla scuola, nasconde un’operazione tutta propagandistica e vuota di sostanza. Ciò a causa dell’esiguità delle risorse impegnate-400 milioni in tre anni-a fronte dei tagli operati nell’ultimo quadriennio, che ammontano, a partire dalla famigerata legge 133 del 2008, ad oltre 10 miliardi. In questo avvio di anno scolastico, pertanto, tutti i problemi strutturali della scuola restano intatti e spesso aggravati dalla confusione e dalla contraddittorietà degli atti dell’amministrazione. L’unica nota positiva è costituita dall’impegno a stabilizzare, finalmente, i 27000 insegnati di sostegno. A

di Massimo Dalla Torre Incisive, determinate e dirette le dichiarazioni dei Presidenti delle Regioni Umbria, Campania e Molise che hanno partecipato alla riunione della Conferenza Stato Regioni. Assise nel quale si è discusso, questo era l’ordine del giorno diramato dalla segreteria dell’organismo presieduto da Vasco Errani: Ripresa del Confronto con il Governo sulla Programmazione 2014/2020; Programmazione 2007-2013: esame nuove iniziative proposte dal Governo e Programmazione 2014-2020: esame ipotesi di allocazione delle risorse per obiettivo tematico e risultati proposta dal Governo. Al termine della riunione cui ha fatto seguito un incontro con il ministro Triglia, il Governatore della Regione Molise Frattura ha dichiarato, come anche i suoi colleghi, all’ANSA e

fronte di questo, però, il problema del precariato nel suo complesso resta grave, poiché il piano di assunzioni , così sbandierato, varrà solo per il turn over dei prossimi tre anni, con una disponibilità di posti, quindi, resa particolarmente esigua delle norme Fornero sui pensionamenti. Decine di migliaia di precari storici, molti dei quali da molti anni garantiscono il funzionamento della scuola, resteranno pertanto tali e a lungo. Così come del tutto inadeguati sono i fondi previsti per l’edilizia scolastica (problema che in Molise assume un carattere particolarmente grave, data l’obsolescenza del patrimonio esistente e il mancato adeguamento ai parametri antisismici, in un territorio,

purtroppo, a rischio)e quelli per dare sostegno economico agli studenti meno abbienti ( ribattezzato dal governo “welfare scolastico”). Tutto questo mentre il ministro si trastulla con progetti avveniristici di lezioni fatte in streaming ed altre amenità. In Molise l’avvio dell’anno scolastico si sta dimostrando particolarmente problematico, a causa di inammissibili ritardi nelle procedure amministrative, che si aggiungono alla condizione di generale di degrado in cui versa la scuola italiana. A lezioni iniziate, nelle scuole medie e superiori ancora non vengono effettuate le nomine annuali, con grave danno per i ragazzi e con disagio per i docenti di ruolo, costretti a tappare buchi attraverso il ricorso forzoso allo straordinario. E’ particolarmente grave, poi, che, in tutti i gradi della scuola, compresa quella dell’infanzia e la primaria, non si sia ancora proceduto alla nomina degli insegnati di sostegno, negando un diritto a persone portatrici di disabilità e causando ansia e preoccupazione alle famiglie. Il Partito della Rifondazione Comunista, mentre ribadisce la necessità di sconfiggere le politiche dell’austerità e le forze politiche e i governi che le hanno imposte e che le impongono, al fine di un reale cambiamento della politica scolastica, sollecita vivamente le direzioni dell’ufficio scolastico regionale e degli uffici scolastici provinciali e la giunta regionale del Molise a dare rapida soluzione ai problemi che si stanno evidenziando in questo inizio di anno scolastico. *Segreteria regionale PRC Molise

Frattura, Marini e Caldoro intervengono incisivamente sulla Programmazione 2007 – 2013 ai redattori del sito delle regioni che: “le Regioni che hanno abbondantemente impegnato le somme dei Fondi Ue programmate per il 2007-2013 non capiscono perché si debba tornare ad una riprogrammazione delle stesse delegando il governo. Sarà bene attraverso accordi bilaterali, capire se ci sono spazi per iniziative particolari finalizzate soprattutto al lavoro. La posizione dei presidenti delle Regioni e' critica soprattutto nei confronti dell'Agenzia per la Coesione Territoriale vediamo una forma di ac-

centramento, così come non siamo d'accordo sui Pon, i Programmi operativi nazionali: il governo cerca di avocare a sè la gestione dei Pon senza aver concordato con le Regioni gli obiettivi. Per quanto riguarda la spesa della vecchia programmazione dei Fondi ue 2007-2013, non ci ritroviamo: i dati che ci trasferisce il ministro Trigilia non coincidono con i numeri in possesso alle Regioni per cui ad oggi sarebbe azzardato parlare di dati di spesa, visto che non c'e' questa coincidenza.

La delegazione - farà chiarezza sulla vecchia e sulla nuova programmazione". Parole che danno un indicazione precisa di come Regioni come il Molise da sempre sono attente alla spesa dei Fondi Europei che spesso privilegiano altre realtà a discapito di chi, come la nostra centellina e analizza minuziosamente gli stanziamenti che arrivano da Bruxelles con un unico obiettivo non mandare in affanno il sistema su cui pesa l’ombra di chi rivendica, senza alcuna ragione e titolo, la primogenitura.


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13 settembre 2013

Ieri manifestazione di protesta a via Genova

Il Governo ha deciso: bye bye Gam, la Regione scarica le società partecipate Eppure nel 211 Michele Petraroia voleva conservare il sostegno per i livelli occupazionali offerti

CAMPOBASSO. “Lasciate ogni speranza o voi che entrate” leggeva Dante sulla porta dell’Inferno. E le speranze ormai stanno sparendo anche in chi ha creduto che, con un cambio di nomi in Regione, la situazione lavorativa sarebbe mutata. In effetti è così. Prima, con il centrodestra di Iorio, nonostante le critiche e i problemi, i dipendenti della filiera avicola avevano un posto di lavoro. Oggi, con il centrosinistra di Frattura, tutto è finito. Ruta lo aveva anticipato molti mesi fa in una trasmissione televisiva. “Bye bye Gam” erano state le parole del senatore del Pd che parlava da presidente di Regione. Passano i mesi, troppi per l’immobilismo che ha ormai ha segnato il punto di non ritorno per l’azienda di Bojano, e nonostante il silenzio dei politici dal cuor di leone, le procedure vanno tutte in direzione della chiusura. Tre giorni fa il commissario liquidatore della Solagrital, Tacchilei, ha notificato ai sindacati l’avvio della procedura di consultazione per la messa in mobilità e le conseguenti procedure di licenziamento collettivo del personale rimasto in servizio. Il giorno successivo l’assessore Scarabeo comunica che l’uscita della Regione dalle società partecipate. Chissà se avrà idea che questa decisione spetta al Consiglio regionale che proprio il 26 giugno 2011 aveva approvato il mantenimento delle partecipazioni societarie nelle società che esercitano attività strumentali utili al perseguimento di finalità di carattere generale rispondenti ai bisogni della collettività regionale. E tra queste figurano Gam e Solagrital. Che qualcuno si stia accorgendo della fine che si farà, nonostante le promesse di Frattura e compagni appena sette mesi fa, è chiaro dalla manifestazione di protesta che ieri si è svolta davanti alla Giunta regionale. C’è l’interesse della società siciliana ad acquistare? Ma nessuno dei politici discute con i diretti interessati gli sviluppi della questione. E pensare che proprio in occasione dell’approvazione della delibera 173 del 26 giugno 2011, quando l’attuale

vice presidente della Giunta regionale, Michele Petraroia, era consigliere di opposizione, “dopo aver premesso considerazioni sulla criticità generale della situazione economica e sulle compromissioni che ne derivano a livello regionale – si legge sulla delibera – segnatamente a danno dei lavoratori e del reddito delle famiglie, pur non astenendosi da critiche in ordine ad alcune scelte di metodo effettuate dall’Esecutivo nella gestione delle partecipazioni regionali, esprime l’invito a confronti costruttivi preordinati ad un intervento regionale che, nell’alveo della legalità, miri soprattutto ad

assicurare la conservazione del sostegno che le società partecipate forniscono ai livelli di occupazione e di reddito, evitando decisioni non meditate e negoziate”. E visto che l’attuale vice presidente della Giunta oggi sembra andare in tutt’altra direzione, ci chiediamo: cosa è cambiato in due anni? Oggi le società partecipate non sono più “attività strumentali utili al perseguimento di finalità di carattere generale rispondenti ai bisogni della collettività regionale”? giorug

L'intervento

San Giuliano di Puglia per l’infanzia di Nunzia Lattanzio* Sarebbe bello veder correre tra le vie di San Giuliano un numero elevato di bambini rifugiati, sentire il respiro libero dei loro cuori, catturare il sorriso aperto del mondo autentico che abitualmente caratterizza e sovente sostiene la crescita delle giovani vite. Raccolta la disponibilità dell’Amministrazione e della popolazione tutta del centro del cratere, San Giuliano di Puglia potrebbe aprirsi alla solidarietà scegliendo la strada dolce dell’Infanzia, quella strada che nel 2002 fu tragicamente travolta dall’evento sismico. Molti i benefici che ne potrebbero derivare: il rilancio del polo scolastico, il ricongiungimento delle famiglie locali, lo sviluppo progettuale pedagogico con crescita dei posti occupazionali nel settore educativosportivo-culturale solidale-sociale ed il contenimento delle conseguenze negative derivanti da una forte

concentrazione di popolazione multigenerazionale tra l’altro in linea con le soluzione elaborate dall’Ente di via Genova- ciò nel rispetto della memoria e per la pace delle vite scomparse. “Sono in gioco la sopravvivenza ed il benessere di generazioni di innocenti” ha dichiarato di recente l’Alto commissario UNHCR. Secondo gli ultimi dati delle due Agenzie specializzate delle Nazioni Unite, i minori non accompagnati e separati dalle loro famiglie sono circa la metà dei profughi provenienti dalla guerra in Siria. Ho suggerito al Vice Presidente della Giunta del Molise Michele Petraroia la soluzione suindicata, che da tempo valuto attentamente e che ritengo essere l’unica totalmente rispettosa, nella sua ampia delicatezza, delle sofferenze provate ed ancora vive dalle famiglie della comunità di San Giuliano. *Consigliere regionale


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Campobasso

13 settembre 2013

Il Consiglio approva la delibera con cui si chiede al Governatore Frattura di trasformare l’ente.

Teatro Savoia, la Provincia scioglie la Fondazione Fondazione teatro Savoia, la Provincia non ce la fa più a gestirla e la scioglie. Finora l’ente di via Roma ha preso tempo ma ora non può più aspettare anche perché, in base alle norme vigenti, gli enti pubblici possono mantenere partecipazioni solo in istituzioni che svolgono attività necessarie al perseguimento delle proprie finalità istituzionali e la cultura non è più di competenza delle Province. In pratica, per colpa della razionalizzazione imposta dal Governo, la Provincia è costretta a disfarsi della Fondazione teatro Savoia perché non può più sostenerla finanziariamente. La vicenda è nota, è quasi un anno che si discute della chiusura del teatro e anche le delibere provinciali che si sono susseguite nel corso dei mesi hanno puntato, tutte, sullo scioglimento della Fondazione. Ma c’è una novità. I deliberato che, ieri mattina, è stato sottoposto all’attenzione dell’assise provinciale presenta un elemento in più perché, accanto allo scioglimento, prevede anche la trasformazione della Fondazione. Precisamente estinzione e trasformazione ad opera del presidente della Giunta regionale. Nel documento, infatti, si specifica che “nel maggio del 2007 la Fondazione teatro Savoia ha ottenuto il riconoscimento da parte del presidente della Giunta regionale quale autorità

governativa regionale e che, ai sensi del codice civile, l’autorità governativa regionale può disporre l’estinzione della Fondazione ovvero la sua trasformazione”. Detto, fatto. Il Consiglio provinciale con 12 si e 5 voti contrari ha approvato lo scioglimento della Fondazione chiedendo al Governatore, quindi a Frattura, di dichiararne l’estinzione e la sua trasformazione. In cosa? Anche questo si sa da tempo. Lo scorso 26 agosto è stata la nota del consigliere regionale delegato alla Cultura Nico Ioffredi a chiarire che “La Fondazione teatro Savoia confluirà nella Fondazione Molise Cultura. I lavoratori – si legge - fatti salvi i tempi tecnici dettati dalle procedure amministrative, saranno tutelati senza soluzione di continuità”. Quindi, era stato già tutto predisposto, ciò che mancava era l’atto formale e cioè l’approvazione da parte del Consiglio provinciale della delibera che determinasse lo scioglimento della Fondazione e chiedesse al Governatore di estinguerla e trasformarla. In realtà, volendo essere ancora più precisi, il destino della Fondazione era stato già tracciato alla fine dell’anno scorso quando, cioè, sembrava che le Provincie dovessero chiudere nel giro di pochi giorni. La necessità dell’ente di via Roma contenere le spese e l’impossibilità, chiaramente

espressa dal Cda della Fondazione, di proseguire l’attività hanno fatto il resto determinando lo scioglimento ed escludendo qualsiasi altra possibilità. Eppure, le alternative c’erano. Le due Fondazioni, teatro Savoia e Molise Cultura, avrebbero potuto lavorare parallelamente oppure il Comune di Campobasso avrebbe potuto rivendicare la gestione delle politiche culturali accaparrandosi, in qualità di capoluogo, anche il teatro che si trova in pieno centro cittadino. Quest’ultima ipotesi è stata subito scartata anche perché tutti

conoscono la versione “drammatica” del sindaco Gino Di Bartolomeo sulla situazione finanziaria del Comune. Il Consiglio provinciale, dunque, non poteva far altro che deliberare lo scioglimento della Fondazione nonostante la contrarietà degli esponenti di opposizione. Il colpo più duro è arrivato dal consigliere provinciale di Costruire Democrazia Michele Durante che nel corso del suo intervento ha evidenziato soprattutto la carenza nell’istruttoria dell’atto deliberativo. “Al di là degli esiti nefasti – ha affermato Durante - la Fondazione,

dalla sua costituzione ad oggi, ha gestito una somma di denaro pubblico consistente, quindi sarebbe stato opportuno allegare alla proposta di deliberazione i documenti contabili della Fondazione per dare ai consiglieri la possibilità di esprimere un voto consapevole visto che si tratta di una decisione che andrà ad incidere sulla vita sociale e culturale dei cittadini; i Bilanci della Fondazione sono dei documenti fantasma che non compaiono mai neanche in fase di elaborazione del Bilancio della Provincia”. Teresa Manara

L'intervento.

L'intervento.

La storia di Dio Campobasso: caos farmacie comunali, basta con le cure palliative. Urge una terapia d'urto e la bambina di Fernando Mastrogiorgio* La questione “farmacie comunali” è ormai di evidenza pubblica. Si trascina da anni ed è facilmente comprensibile attraverso la chiarezza dei numeri: il personale di ruolo, per coprire il normale turno lavorativo, dovrebbe lavorare 5 giorni su 6, per più di nove ore al giorno. Il sabato, poi, per poter fronteggiare la questione dei turni, al lavoro per altre sei ore per un totale di 51 ore lavorative settimanali con 5 rientri pomeridiani. Il disagio professionale che diventa, gioco forza, disagio per l’utente avrebbe potuto essere “guarito” con l’indizione del famigerato concorso mai svolto che avrebbe riportato in bonus gli organici delle farmacie comunali, restituendo futuro alle risorse professionali e consentendo pratiche selettive pubbliche e trasparenti. Il “quadro clinico” della vicenda ha del patologico: negli ultimi cinque anni – che coincidono con la durata dell’amministrazione Di Bartolomeo – nelle tre farmacie comunali cittadine sono andati in pensione ben cinque unità lavorative mai rimpiazzate. Attualmente – in servizio – sono rimasti in quattro, con evidenti turni massacranti. Servirebbero – sempre guardando ai numeri – almeno altre quattro unità da impie-

gare a tempo pieno con contratti di 36 ore settimanali per poter rientrare dal caos e ritornare ad operare professionalmente in una situazione di normalità. La situazione contrattuale è – ove possibile – ben peggiore: si lavora con 3 o 4 trimestrali part-time che sono utilizzati sulle tre farmacie comunali al fine di supportare i farmacisti che per coprire i turni sono costretti a straordinari e rientri pomeridiani. Nel 2012 si è fatto ricorso persino ad una specifica convenzione con l’Asrem per consentire un supporto professionale con personale a tempo determinato. Procedure tampone, messe in campo sempre con logiche d’emergenza e che alimentano quel sottobosco dei “favori” da chiedere ai quali segue sempre poi un conto da pagare. Il “collasso” del sistema è ormai un dato acclarato: l’organizzazione attuale non consente al personale di fruire di ferie, riposi compensativi e turni in rispetto del Contratto collettivo di Lavoro. Questo stato di cose incide naturalmente anche sulla turnazione degli straordinari e il pagamento delle spettanze dovute. Le farmacie svolgono 4 turni annuali straordinari obbligatori e la carenza di personale – oltre a riverberarsi sull’utenza costretta sia a girovagare da una farmacia all’altra sia a code

interminabili - rende particolarmente disagevole e gravoso il lavoro di copertura del servizio h24, come deve naturalmente essere. La questione della vendita della farmacia di via Calabria, poi, è la classica ciliegina sulla torta: la prima asta è andata deserta, il che di fatto significa deprezzamento di un bene e mancati servizi dovuti ad una collettività. Dall’iniziale valore, pari a 2 milioni 255 mila euro circa, ora si è scesi vertiginosamente al milione e 700mila euro circa. Che strategie segue l’amministrazione comunale quando prende decisioni così errate che prestano il fianco anche ai sospetti su eventuali speculazioni? I nostri amministratori non considerano mai il risvolto pratico delle loro illogiche decisioni? L’effetto domino è chiaro: queste decisioni coinvolgono pesantemente sia le risorse umane, le professionalità che operano in questa condizione di disagio da anni, sia la cittadinanza che sopporta code e disservizi. Si riflettono sulla qualità della vita e sulle opportunità professionali sempre negate. Le blande cure palliative messe in campo fino ad oggi, con una superficialità disarmante, si rivelano un fallimento. Per la terapia d’urto forse è già tardi. *Segreteria Regionale FP CGIL del Molise

Nell’infinità dell’universo c’è un luogo chiamato “del Tempo Eterno, ” dove la luce Divina regna suprema al disopra di ogni cosa. Dio, rivolgendosi a uno dei suoi Angeli Santi disse: - Vai! E portala qui da Me. - L’Angelo chinò la testa, in segno di obbedienza, spiegò le sue immense ali e scese sulla terra in un grande bagliore di luce. Vide la bambina e disse: - Devi venire con me, Lui ti vuole! – Così la bambina prese la mano dell’Angelo ed insieme volarono in alto verso il cielo. L’Angelo la fece volare su un campo pieno di fiori, dai colori mai visti. I fiori vedendo passare la bambina, si contorsero liberandosi dagli steli e formando una corona che cinse la testa della bambina, così l’Angelo volò ancora più in alto e sempre più in alto fino al trono Divino, dove Dio era seduto. Dio guardò la bambina e sorrise, dicendole: – Sei arrivata! Sai mi sentivo solo senza di te, sei felice di restare qui?La bambina rispose -Sì, ma la mamma e il mio papà?Dio allora la prese fra le braccia posandola sulle Sue ginocchia e così parlò: – Ti amano con tutto il cuore, un giorno ci saranno anche loro qui con te. - Da lontano si udirono le voci di altri bambini, ridevano e chiamavano per nome la bambina: - Vieni a giocare con noi? Li hai visti gli uccelli di cristallo?- Dio diede un bacio sulla fronte alla bambina e disse: - Ora va, vai a giocare con loro nei campi dorati. Poi volse lo sguardo Onnipotente verso i suoi Arcangeli e ORDINO’! : - … Si illumini una nuova STELLA nel Mio firmamento.L.S. Dedicato a Martina e ai suoi genitori.


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Campobasso

13 settembre 2013

Come rimettere in gioco le aree urbane precedentemente vincolate: d’ora in avanti il problema sarà sempre più pressante.

Nuovi barbari alle porte! Nuove riclassificazioni urbanistiche e lottizzazioni: regali di un’amministrazione senza nerbo, senza idee, senza soldi, senza speranza Vincoli urbanistici scadono e riclassificazioni incombono. Le regole sono regole e il Comune di Campobasso ancora una volta deve sottostare alle proprie insufficienze nella gestione del territorio, costretto, come diciamo, a rimettere in gioco aree urbane precedentemente vincolate (per la maggior parte) a verde pubblico. Scelta presuntuosa, sapendo di non avere fondi per attrezzare quelle aree in favore della collettività, quindi una scelta pretestuosa che, a vincolo scaduto (5 anni), rimette in moto le betoniere e le colate di cemento. A subire quest’onere è il nuovo assessore all’urbanistica Nicola Gesualdo che al momento dell’insediamento ha promesso meno cemento e più servizi. Ma non aveva fatto i conti con la realtà. Ovvero, con un Prg vecchio e bistrattato, con una diversa reattività del cittadino, con un nucleo imprenditoriale avido e

aggressivo, con un sistema amministrativo in cui sguazzano studi legali, commerciali e finanziari. La figura dell’assessore all’urbanistica prende le sembianze del Re Travicello. Non dovrebbe essere il caso di Gesualdo, essendo un tecnico navigato, esperto e riflessivo. Ma intanto il 18 prossimo deve misurarsi con il consiglio chiamato,

CAMPOBASSO. "Strappiamo la pagina e iniziano a scrivere una nuova storia per Campobasso", è questo il leit-motiv che il candidato a sindaco per la rete di liste Civiche, Giuseppe Saluppo, ha lanciato in questi giorni in attesa della presentazione ufficiale della sua squadra ai primi di ottobre. Sconfiggere l'immobilismo che regna da sovrano da anni e un progetto politico ben definito per la città di Campobasso a partire dal rilancio dell'economia il cemento che lega la rete di liste, rigorosamente civiche, che lo sostengono. Al di fuori degli schematismi partitici che hanno paralizzato qualsiasi programmazione. Nel centrodestra, invece, si sta cercando di tornare a lavorare tra le macerie dopo quanto

appunto, dall’ordine del giorno, a deliberare l’adozione di una variante parziale al vigente Piano regolatore generale per riclassificare urbanisticamente le aree ricadenti nella zona a verde pubblico in contrada S. Vito, quindi la variante per la riclassificazione urbanistica di un’area in Via Vico compresa tra i fabbricati della DB Costruzioni e l’anello di con-

giunzione alla tangenziale, quindi ancora la riclassificazione urbanistica delle aree ricadenti nell’ampliamento del Piano di zona di S. Giovanni dei Gelsi. Vincoli scaduti e nuove destinazioni nella piena disponibilità dei proprietari delle aree. In contrada S.Vito si potranno realizzare attività ricettive e strutture ludiche e sportive. L’area di Via Vico a sua volta potrà accogliere un parcheggio (pubblico?) a servizio degli ultimi insediamenti abitativi. Infine le aree ricadenti nell’ampliamento del Piano di zona di S. Giovanni dei Gelsi vedranno la costruzione di nuove unità abitative con l’indice di cubatura del Piano di zona. Per quanto ne sappiamo siamo solo all’inizio di una serie di riclassificazioni. Che, senza far rumore, andranno a modificare il territorio non più secondo una visione di Piano regolatore generale,

bensì secondo gli interessi privati di volta in volta rimessi in gioco. Pertanto la stagione degli accordi di Piano, degli accordi di Programma, degli accordi toutcourt si avvia a rianimarsi. Sullo sfondo, come i lettori della Gazzetta hanno avuto modo di leggere, si preannuncia la grande colata di cemento in Via 4 Novembre che toglierà alla vista il più emblematico dei panorami della città. L’unico in cui è dato di vedere con un colpo d’occhio il castello, le chiese romaniche di san Giorgio e san Bartolomeo, e la parte alta del centro storico. Regali di un’amministrazione senza nerbo, senza idee, senza soldi, senza speranza. Affrettarsi quindi con gli strumenti di ripresa prima che ciò venga reso impossibile, per conservare memoria del panorama simbolo della città. I nuovi barbari sono alle porte! Dardo

La corsa per palazzo San Giorgio Una rete di liste civiche per Saluppo. Il Pd con Battista, il Pdl con Di Bartolomeo mentre i Cinque Stelle puntano su Cretella registrato nelle ultime regionali. Ma anche alla luce del venir meno della struttura del Pdl che ha conosciuto una pericolosa caduta. Ripuntare sul sindaco uscente Di Bartolomeo? E' questo l'interrogativo che inquieta gli esponenti politici del centrodestra. Sul fronte opposto, invece, saranno le primarie a determinare il candidato a sindaco anche se il Pd sembra propenso a sostenere le ragioni dell'attuale capogruppo a palazzo San Giorgio ed ex asses-

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sore al Bilancio, Antonio Battista. Ma anche Augusto Massa vorrebbe essere nuovamente della partita al pari dell'altro ex, Peppe Di Fabio. Non vorrebbe stare a guardare, invece il presidente della giunta Frattura, che punterebbe su Carmela Lalli o sullo stesso Di Fabio. Potrebbe essere a questo punto Pierpaolo Nagni la compensazione delle parti? Per i grillini, poi, spunta l'ipotesi di Simone Cretella responsabile di Fare Verde.

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Giuseppe Saluppo

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Spettacolo

13 settembre 2013

“Kemafà?”, evocazione in musica Il ritorno della folk band dei Noflaizon con il disco in memoria di ‘Polpetta’, nove tracce per proseguire e conservare la tradizione di Charles N. Papa CAMPOBASSO - Come conservare la tradizione, un patrimonio culturale appannato dalla velocità dei tempi moderni. Farlo in musica, usando il linguaggio dei detti popolari, di cantilene dimenticate, di proverbi e modi di dire, è lo spunto artistico dei Noflaizon, band molisama che si definisce electro folk, proprio perchè contamina il vecchio con il nuovo. “A tiemp’ a tiemp’” è il loro primo disco, da un mese circa è uscito sul mercato “Kemafà?”, loro secondo album, dedicato a Polpetta, personaggio della movida campobassana, conosciuto da tutti e gestore di locali ‘trasversali’ quali Drum o Pulp. Il sound del disco dei Noflaizon, resta quello dei loro live, la band, nove elementi, ben si amalgama sulle sonorità dei singoli brani, scritti questa volta, quasi tutti da Alessia D’Alessandro. Senza scendere a compromessi che la’piazza’ chiede, la band si ricava uno spazio tra quelli che hanno un’anima musicale unica, che non strizzano l’occhio a pizzica e taranta, due modelli musicali che ormai, inflazionati, vengono riletti di chiunque, anche da chi non ne ha la minima aderenza. Un disco che conferisce ai Noflaizon la giusta aura di ‘electrofolkband’. Ne parliamo con il tastierista/clarinettista Pietro Mignogna Un disco dedicato ad un personaggio molisano che ha ‘costruito’ la notte. Come mai? “Più che una dedica o un ricordo "Kemafà?" è un disco che deve a Piero "Pulp" Ioffredi l'onore di averci affidato una canzone che lui cantava assieme ai suoi amici nel suo gruppo. E' un riscoprire qualcosa che i ragazzi di Campobasso volevano esprimere negli anni '80 ma che rimane attualissimo poichè la vita cittadina dei giovani si snoda sempre con uno stesso canovaccio di trent'anni fa.” Sempre legati alla tradizione, soprattutto molisana, questo disco segue da un punto di vista musicale “A tiemp’ a tiemp’? “C'è molta differenza fra il primo disco e quest'ultimo lavoro. Si è cercato di lavorare molto sull'aspetto delle

336 pagine € 19,90

di Giuseppe Saluppo

sonorità dando più "spinta", inoltre descrive più da vicino il nostro stato d'animo, dei giorni che viviamo e delle domande che ogni giorno ci poniamo ma non per questo è stato tralasciato l'aspetto della riscoperta delle tradizioni musicali molisane.” Nel disco precedente tutte le composizioni erano le tue, in questo secondo, hai scritto un solo brano lasciando la parte creativa alla vocalist, come mai? “E' una giusta "rotazione" di ruoli. E' un argomento che rientra nelle "piacevoli scoperte". Fanno scuola le grandi band dove non sempre lo stesso musicista firmava le canzoni.” La formazione è cambiata nel corso degli anni, è un adeguamento tecnico o artistico? “Direi artistico. Nel senso che ogni persona che compone il gruppo ha una storia, un gusto e una sensibilità musicale che abbiamo dovuto incastrare come in un grande puzzle. I cambiamenti poi, hanno anche ripercussioni tecniche soprattutto se interessano la formazione.” La contrazione del mercato, crea vuoti nella programmazione di un tour, voi che effetto avete riscontrato in questo senso? “Non è un problema di mercato. Penso sia un problema politico. La politica non si è accorta che la cultura, in Italia, non riesce a sostenersi da sola e a questo disastro non riesce a reagire. Questo perchè per anni e fino a qualche tempo fa hanno elargito soldi ad organizzatori e direttori artistici senza preoccuparsi di quale fine potevano fare. Si è badato più all'uovo di oggi che alla gallina di domani, al guadagno istantaneo anzichè all'investimento futuro. Ed ecco i risultati. L'anno scorso e prima dell'inizio di questa estate si era intravisto un miglioramento ma in realtà è stato solo un abbaglio. “ La pizzica, la taranta, il folk, la tradizione in musica che si propone nel tempo. Voi siete riusciti a portare la vostra proposta, aderente al Molise in particolare, anche fuori regione. Come reagisce il pubblico? “La nostra musica viene recepita bene, soprattutto fuori dai confini regionali dove rappresentiamo una novità. Non è semplice visto il boom di pizzica e taranta

che ormai rappresenta una spada di Damocle per un gruppo che suona folk. L'equivoco è sempre dietro l'angolo e quindi è bene precisare che i Noflaizon fanno parte di quei gruppi che non fanno nè pizzica nè taranta. “ Molti di voi, hanno, parallelamente, altri impegni artistici, quali il teatro, i dj set. Quanto queste altre esperienze, influiscono poi nei vostri live? “Personalmente credo che un musicista debba "vivere" quante più esperienze artistiche possibili: dal teatro, alla danza, passando per la pittura o la lettura. Tutto ciò che lo arricchisce a livello artistico è positivo. Laddove esistono più impegni bisogna ragionare per priorità: è l'unico modo per fare più cose.” Avete mai pensato di aprirvi a sonorita’ da club? Pensando magari al remix di un vostro brano? “Non tutti i brani sono adatti per remix altrimenti si potrebbe portare nei club qualunque cosa. Bisognerebbe trovare il brano giusto e soprattutto il dj. Pardon ora, se non sbaglio, si chiama producer. “ “Kemafa’” è un modo di dire, ma in realta’ i Noflaizon ora, che intendono fare? “Ogni "settembre" è un mese contrassegnato da riunioni. Sicuramente dovremo studiare a tavolino il da farsi durante l'inverno: precendenza va al disco e alla sua massima diffusione.” Questa la tracklist: Kemafà?, Con ardor, Balle da cuscienza, Grascia maje, Funtanella (riadattamento da brano tradizionale), Sanghe amare, Canto allo scugnizzo, Romi so, Bellarosa. Un disco registrato in Molise, questo per confermare che si può fare un lavoro che porta lontano, restando in fuggirne. La nostra terra non viene così abbandonata, pur realizzando un prodotto che sarà poi esportato, che andrà in giro per il mondo. Dunque un plauso ai Noflaizon che hanno usato maestranze locali, i Range studios di Ziccardi, e che hanno così contribuito alla costruzione di una nuova terra, che non si svuota, che ‘coccola’ i propri artisti e che tende a farli restare, in nome del ‘fare’ senza abbandonare.

Dove acquistare il libro CAMPOBASSO - Via Normanno, 14 - presso La Gazze a del Molise dal Lunedì al Venerdì, ore 10.00 / 13.00 e 16.00 / 20.00 Presso il Bar del Terminal Presso le Edicole di: Piazza della Repubblica - Via Scardocchia - Via Lombardia ISERNIA - Piazza della Repubblica - presso l’Edicola della Stazione TERMOLI - Via M. Pagano, 46 - Libreria Dolce Stil Novo


ANNO IX - N° 82 - VENERDÌ 13 SETTEMBRE 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA

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Isernia

13 settembre 2013

“Sarò il presidente di tutti” Pasqualino Piersimoni guiderà la Camera di commercio di Isernia ISERNIA. Pasqualino Piersimoni, rappresentante dei consulenti alle aziende e sostenuto dagli industriali è dunque il nuovo presidente della Camera di commercio di Isernia. Oltre a lui, a contendersi la presidenza c'era Angelo Angiolilli, rappresentante dei commercianti. Con l'elezione del presidente, evitato anche il commissariamento dell'ente camerale, timore che serpeggiava nei giorni scorsi.. Nessuna sorpresa rispetto alle previsioni della vigilia che davano lo favorito sull’avversario Angelo Angiolilli della Confcommercio che si è fermato a sette preferenze. Tredici i voti incassati dal successore di Luigi Brasiello. Nelle urne una scheda bianca, mentre un voto è andato a Di Cristinzi (Figc).

Quella di mercoledì è stata la seconda votazione, dopo la fumata nera del 2 settembre scorso. Trattative serrate quelle degli ultimi giorni per assicurare un nuovo vertice alla Cciaa. Piersimoni resterà in carica fino al 2015, anno di scadenza del mandato di Brasiello che a maggio si è dimesso dopo essere stato eletto sindaco della città. «Sarò il presidente di tutti – ha detto Piersimoni -. Non c’è nessuna frattura all’interno della Camera di commercio. C’è stato solo un semplice scambio dialettico sui programmi» Così come annunciato, il nuovo vertice dell’ente camerale ha confermato di voler rinunciare all’indennità per istituire borse di studio per gli studenti più meritevoli.

Non toccate quegli alberi!

La lettera.

Fasonista: questo sconosciuto Fasonista è un’azienda che crea capi di abbigliamento per conto terzi (brand famosi o grande distribuzione) Fasonista è una piccola media impresa che impiega dalle 10 alle 20 persone e che produce tutto ciò che riempie le vetrine delle boutique di moda o le passerelle delle sfilate, permettendo a stilisti di fama mondiale o emergenti, di raggiungere obiettivi e traguardi prestigiosi, mettendo a loro servizio competenza, esperienza e professionalità scaturite da ore e ore di lavoro ed impegno. Nel Molise esistono, o meglio RESISTONO, circa una settantina di fasonisti che impiegano una media di 15 lavoratori per un totale di più di 1000 addetti. Un numero certamente non indifferente visto la scarsità di offerta di lavoro presente sul territorio. Un fasonista è il sottoscritto, che oltre 20 anni fa, al chiedere lavoro ha preferito offrirlo, creando dal nulla una bella realtà artigianale il cui punto di forza è sempre stata l’accuratezza e la precisione, garanzie di una qualità eccellente, messa al servizio della ITTIERRE (che all’epoca rappresentava un importante riferimento per la moda italiana ed era il fiore all’occhiello della regione Molise) senza mai deluderne le aspettative e realizzando capi di alta moda per prestigiosi marchi quali D&G,VERSACE, FERRE’, EXTE, CAVALLI, COSTUME NATIONAL, etc… Un’azienda, la ITTIERRE portata al fallimento per cause ancora da accertare, imputabili troppo facilmente alla crisi economica. Fasonista è colui che ha letteralmente PAGATO questo fallimento, vedendosi CONGELARE i crediti vantati nei confronti dell’azienda, ma non i propri costi aziendali e che, pertanto, si è visto costretto ad indebitarsi ulteriormente per non soccombere: oggi paga un “mutuo”, che per quanto possa apparire paradossale, è stato generato dai suoi stessi crediti. E’ colui che si è visto recapitare una azione revocatoria, che per quanto prevista dalla legge, è stata intrapresa senza analizzare le singole posizioni delle imprese creditrici, caricando le medesime dell’onere di dimostrare la propria regolarità, con ulteriore aggravio di spese legali e perdita di tempo prezioso. E nonostante tutto NON si è arreso, perché crede nella propria azienda, perché non vuole buttare anni di sacrificio e duro lavoro, perché vuole continuare ad offrire occupazione e quindi futuro a se stesso e a maestranze considerate “persone” e non numeri, e allora si rimbocca le maniche e tira avanti senza aiuti concreti, senza appoggi, senza garanzie se non le proprie, ma solo con il proprio coraggio , la propria determinazione, il proprio sacrificio. Fasonista è

336 pagine € 19,90

di Giuseppe Saluppo

colui che SCEGLIE DI CREDERCI. Perché produce abbigliamento “MADE IN ITALY”. Quel “MADE IN ITALY” tanto declamato da tutti come unica soluzione per rilanciare l’economia nazionale e tanto richiesto dai mercati in pieno sviluppo perché rappresenta l’eccellenza italiana nel mondo. E allora fasonista è colui che, nel turbolento momento economico finanziario che stiamo attraversando e che ha riscontri negativi nella nostra Regione, coinvolgendo anche l’attuale gestione ITTIERRE, continua a lavorare nonostante il prolungarsi delle scadenze dei pagamenti, consegna le commesse per consentire l’evasione degli ordini delle varie Mason, consegna il campionario per le vendite e per non bloccare il ciclo produttivo già in ritardo sulla tabella di marcia a causa di ritardi nell’approvvigionamento delle materie prime. Collabora con le aziende, con gli addetti ai lavori, i sindacati, le maestranze, con la stessa politica e quanti sono coinvolti in questa drammatica situazione nel tentativo di trovare un accordo che porti ad una risoluzione ottimale per tutti. Avere e gestire oggi una piccola media impresa è tutt’altro che facile. Riuscire a farlo in maniera onesta e dignitosa costa molta fatica e sacrificio. Ci vuole dedizione e passione e tanto spirito di collaborazione. Innovazione e sviluppo, ricerca continua di idee e, nel caso specifico della moda, abilità e precisione. MA SI PUO’ FARE. Ciò che non deve assolutamente mancare è la riconoscenza. Indispensabile quella economica perché il peso fiscale di una piccola e media impresa è imponente ed impossibile senza risorse. Non meno importante è la riconoscenza del proprio ruolo. Perché di paladini che si fanno portatori delle cause delle piccole e medie imprese sono pieni quotidiani e talk show, ma alla fine dei conti, di concreto, non c’è mai nulla che valga la pena di menzionare. I FASONISTI sono stati delusi, congelati, indebitati, accusati, abbandonati, evitati e persino derisi! Un fasonista è perfettamente consapevole dell’importanza del proprio ruolo all’interno della realtà produttiva.Altri dovrebbero cominciare a rendersene conto, perché come citava Winston Churchill: “Molte persone, vedono l’impresa privata, come una tigre feroce, da uccidere subito. Altre invece, come una mucca da mungere. Pochissime la vedono come è in realtà: un robusto cavallo che, in silenzio traina un pesante carro” FIRMATO Un fasonista molisano

Le foto che vi allego sembrano non lasciare dubbi sull’intenzione del comune di Monteroduni di macchiarsi di un delitto ambientale di storiche proporzioni. Infatti, i due splendidi esemplari di pini mediterranei hanno di fatto raccontato fino ad oggi la storia di quei posti tanto da essere riconosciuti come la porta di quel comune. In più, i due magnifici alberi hanno da sempre abbellito l’ingresso di quello che una volta (fino alle scellerate scelte di smantellamento) era stato l’esemplare podere dei Principi Pignatelli, gli stessi che hanno dato il nome al castello arroccato sul paese e che oggi, con destino ondivago, sembra non rappresentare più quel polo culturale e storico come sicuramente meritava, ma questa è un’altra storia. Forse. E sì, perché se si giunge ad una decisione così assurda, quella del taglio dei pini secolari, allora vuol dire che chi aveva scritto le pagine importanti di quei luoghi non aveva fatto i conti con quelli che li avrebbero succeduti. La perdita delle radici porta dritti dritti all’eliminazione della storia prima e dell’ambiente appena dopo. A dire il vero, quella del taglio non è la sola certezza, infatti, i due alberi godono di ottima salute (a dispetto di qualcuno), anche questa certezza confermata dall’evidenza e da fonti ufficiose della forestale. Altra certezza è rappresentata dal fatto che, dalle 9 alle 12, il sottoscritto ha presidiato il luogo del delitto senza che nessuno si sia fatto vivo, solo qualche residente che mi ha riferito di un passaggio veloce del sindaco in prima mattinata e null’altro. Circolano poi voci secondo le quali l’ordinanza affissa (quasi nottetempo) rechi l’errore di aver utilizzato il termine “taglio” al posto di “potatura”, errore che, però, gli amministratori avrebbero avuto tutto il tempo di correggere (la cosa non avvenuta, almeno in costanza della mia presenza sul luogo). Di ufficiale non esiste nulla se non l’ordinanza che, guarda caso, non è stata eseguita fino ad ora! E meno male! In conclusione, chiedo s’in d’ora al sindaco del Comune di Monteroduni di rivedere le sue scelte, se di scelte si parla, oppure di correggere l’ordinanza se di errore si tratta. Spero vivamente che sia la seconda la versione veritiera. A nessuno è permesso di cancellare con un solo colpo storia e ambiente!

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Termoli

13 settembre 2013

Scuola di Difesa Grande: effettuato il sopralluogo per la verifica di problemi di umidità TERMOLI – Il sindaco Basso Antonio Di Brino informa che è stato effettuato un sopralluogo presso l’edificio scolastico del quartiere “Difesa Grande”, all’interno del quale è stata segnalata la presenza di muffa in un’aula. “A seguito del sopralluogo che ho effettuato – commenta Di Brino – ho potuto rilevare che il problema segnalato deriva da umidità proveniente dal sottosuolo. Ho dato quindi disposizioni affinché l'intervento degli operai iniziasse immediatamente. La scoperta dell’umidità proveniente dal sottosuolo, però, mi fa riflettere sulle dichiarazioni del consigliere di minoranza Antonio Giuditta e sui 400.000 euro spesi dall’ex Giunta Greco per la ristrutturazione della scuole di Difesa Grande: chiediamo a questo punto a Giuditta come mai, dopo il corposo intervento su questa scuola portato a termine dalla sua Giunta nel 2009, si sono verificati i problemi evidenziati e come mai il consigliere Giuditta non ha controllato a tempo debito le problematiche presenti proprio in quella scuola? Ed ancora, chiediamo come mai la nostra Amministrazione ha dovuto spendere ulteriori e cospicue somme per sanare la situazione che ha visto la scuola di Difesa Grande priva del certificato di prevenzione incendi? Oltre a ciò, come già detto, non posso esimermi dal rispondere al consigliere Giuditta in riferimento alla parola “vergogna”. Ci viene da chiedere al consigliere di minoranza, il quale guarda evidentemente al

cartellone dell’Estate Termolese come ad un inutile spreco, che tipo di utilizzo abbia fatto la precedente Amministrazione, di cui lui stesso era un autorevole esponente in Consiglio comunale, dei circa 5.000.000 di euro che la ditta Sorgenia ha versato nelle casse comunali nel 2009 come eco-ristoro. Bisognerebbe capire anche il motivo per cui la sua Amministrazione abbia inteso abbattere, nell’ambito del

famoso accordo transattivo, circa 3.400.000 euro che Sorgenia avrebbe dovuto versare al Comune di Termoli per l’Ici; ricordo anche che questo accordo non fu condiviso dalla società che in quel momento seguiva l’accertamento e la riscossione coattiva dei tributi; non va tralasciato neanche il fatto che la nostra Amministrazione, di quei 3.400.000 euro, ha dovuto pagare anche 340.000 euro di aggio che proprio la società di riscossione ha preteso per l’accertamento, trattenendola dai versamenti fatti dai contribuenti. Quindi oltre al danno la beffa: la nostra Amministrazione non solo non ha trovato traccia di quel denaro, ma ha dovuto anche pagare un aggio alla società che si occupava della riscossione dei tributi. Chissà se su questo argomento Giuditta potrà dare delucidazioni ai termolesi e se riuscirà, contemporaneamente, a non arrossire di vergogna. Ho voluto citare questo episodio per evidenziare un fatto eclatante: con quei 5.000.000 di euro si sarebbero potute mettere in sicurezza tutte le scuole di Termoli, non abbandonando i bambini in quelle condizioni, senza impianti di riscaldamento adeguati e non lasciando la nostra Amministrazione nella situazione di dover correre dietro ai problemi economico-finanziari che le precedenti amministrazioni ci hanno lasciato in eredità. Tutto ciò per dovere di chiarezza e trasparenza nei confronti dell’opinione pubblica”.

In arrivo contributi a sostegno dei commercianti dei prodotti ittici

Associazioni soddisfatte per prezzo bietola 2014 TERMOLI – Si traggono le somme allo Zuccherificio del Molise per la campagna saccarifera da poco conclusasi e in due mesi sono stati prodotti 420mila quintali di zucchero. Un risultato buono per le organizzazioni di categoria vista anche la crisi che ha attraversato l’opificio. E anche i bieticoltori si dicono soddisfatti dopo l’ultimo incontro nello stabilimento termolese dove è stato fissato a 52,50 euro a tonnellata il prezzo della barbabietola da zucchero per la campagna 2014. Intanto c’è attesa per il prossimo 1° ottobre, giorno in cui i rappresentanti sindacali aziendali di Cgil, Uil, Cisl e Rsu, sono stati convocati dall’amministratore delegato Alberto Alfieri. L’incontro stabilito dal manager ha lo scopo di fare il punto sulla programmazione semine e manutenzioni ordinarie e straordinarie degli impianti, nonchè sulla contrattazione di secondo livello. Una notizia molto attesa sia dai sindacalkisti che dai lavoratori prt il proseguo dell’attività futura dell’azianda saccarifera molisana.

TERMOLI - Grazie all’intervento della Confesercenti Regionale Molise, rappresentata nell’incontro con il vice presidente della Giunta Ragionale, dal direttore Graziano D’Agostino, dal presidente onorario Antonio D’Ambrosio e dal vice presidente Giuseppe Montesanto, i commercianti al minuto dei prodotti ittici del litorale molisano possono tirare un sospiro di sollievo. La legge Regionale n. 19 del 10 Agosto 2006, la quale prevede gli aiuti in favore dei commercianti del settore ittico, nel periodo imposto dallo Stato per il fermo pesca dei mesi di Agosto e Settembre, era ormai ferma. Nell’incontro i vertici dell’Associazione, accompagnati da

una delegazione di commercianti di Termoli, hanno affrontato con il vice presidente Petraroia il problema. Il presiente D’Ambrosio, artefice della Legge Regionale, si è ritenuto insieme al Direttore D’Agostino e al Vice Presidente Montesanto, estremamente soddisfatto per la disponibilità ed apertura data dall’Assessore Petraroia. “Il problema del fermo biologico è e rimane una questione annosa – dice D’Ambrosio -, non è concepibile che nel periodo di maggior flusso turistico gli operatori del settore non possono approvvigionarsi nel mercato ittico locale che offre prodotti di qualità, occorre rendere in forma permanente gli

incentivi alla categoria. Il direttore regionale, Graziano D’Agostino ha detto che: “Abbiamo fatto delle osservazioni tecniche alla bozza del Bando, con l ‘intento di rendere meno farraginosi gli adempimenti burocratici e renderlo, il più possibile, accessibile a tutti, senza discriminazioni alcuna. E’ certo che i danni provocati dal fermo pesca si ripercuotono sul tutta la filiera produttiva: armatori, commercianti, ristoratori. Appena il bando sarà pubblicato, ci auguriamo il più presto possibile, la nostra organizzazione metterà a disposizione, nei propri uffici, tutta l’assistenza agli operatori del settore”.

“Città slow”: delegazione comunale presente a roma TERMOLI – Una delegazione comunale composta dal sindaco Basso Antonio Di Brino, dall’assessore Michele Cocomazzi, dal consulente per il Turismo Angelo Presenza e dal dirigente Carmela Cravero, si è recata ieri mattina a Roma per prendere parte, in qualità di uditori, all’assemblea nazionale di “Città slow”, il movimento che ha l’obiettivo di allargare la filosofia di Slow Food alle comunità locali e al governo delle città, applicando i concetti dell’eco-gastronomia alla pratica del vivere

quotidiano. “Termoli sta preparando tutti gli atti necessari per aderire a questa associazione – ha detto Di Brino – quindi abbiamo ritenuto opportuno rispondere a questo invito, grazie al quale abbiamo potuto incontrare il presidente e il direttore di Città slow e i membri degli altri comuni italiani aderenti. Si tratta di un’iniziativa importante – conclude Di Brino – che ci fornisce la possibilità di entrare nei circuiti turistici nazionali ed internazionali e di migliorare e qualificare la nostra offerta”.

TERMOLI - Sabato 14 settembre, alle ore 18,30, presso l’Officina Solare Gallery in via Marconi 2, si inaugura la mostra di pittura di Danielle Villicana D’Annibale dal titolo Mimì, Cocò & Co. L’esposizione, a cura di Matilde Puleo, Angelo Andriuolo e Francesco Giulio Farachi, ospiterà una selezione di circa trenta opere dal 2003 al 2013, di cui venti inediti. La personale presenta il percorso astratto dell’artista californiana nell’ultimo decennio di attività, una sorta di “ready-made Dada Pop”, e proseguirà, a ingresso gratuito, fino a giovedì 26 settembre 2013. Nel corso del vernissage Danielle sarà pre-

Mimì, Cocò & Co, Danielle Villicana D’Annibale espone dal 14 al 26 settembre sentata da Angelo Andriuolo e Francesco Giulio Farachi, esperti di arte contemporanea. Il catalogo include testi critici dello stesso Farachi e della critica e storica dell’arte Matilde Puleo. Danielle Villicana D’Annibale è una personalità vivace e poliedrica. Musicista, teatrante, studiosa d’arte, pittrice, scultrice, ceramista, scenografa, curatrice e gallerista, ella ha preparato la mostra ospitata nella gal-

leria termolese ispirandosi ai pensieri di Marcel Duchamp e Francis Bacon. Una personale che da evento espositivo si trasforma in gioco teatrale, grazie a dipinti informali in cui la materia densa e lacerata dialoga con la tridimensionalità dei pacchetti di sigarette e di zucchero, o con i blisters di medicinali, andando a creare un linguaggio complesso e distintivo.


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Termoli

13 settembre 2013

Legambiente dice no alle trivellazioni in mare Realizzazione condotta idrica sottomarina alle Diomedee

LITORALE – Legambiente dice basta alle trivellazioni in mare e no al progetto Ombrina mare, una piattaforma che dovrebbe sorgere lungo la costa dell’Abruzzo, a soli tre miglia dalla Costa dei Trabocchi. “Il ministro chiude la stalla quando i buoi sono ormai scappati – afferma il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza -. I vincoli del decreto trivelle di Zanonato non intaccano i 24.000 kmq di aree marine già ipotecate al petrolio. La sbandierata riduzione della superficie trivellabile

di Zanonato riguarda solo il futuro, dato che ha confermato tutti i procedimenti esistenti anche quelli entro le 12 miglia. Se veramente iil governo vuole salvaguardare il mare italiano dal petrolio fermino subito Ombrina. È il momento di fare scelte coraggiose – conclude Vittorio Cogliati Dezza - e di definire una vera strategia di sviluppo delle energie rinnovabili. Il futuro energetico del Paese deve guardare alle fonti pulite e all’efficienza energetica, da promuovere, sviluppare e incentivare in tutto il territorio”.

Il consigliere regionale Lattanzio dice si al centro di accoglienza rifugiati SAN GIULIANO DI PUGLIA – Un centro di accoglienza per rifugiati nel villaggio provvisorio del paese bassomolisano al centro del cratere sismico è una scelta positiva per il consigliere regionale Nunzia Lattanzio, di cui si è discusso ieri mattina durante una riunione tenutasi nella sala consiliare del Municipio. “Sarebbe

bello veder correre tra le vie di San Giuliano – ha detto la Lattanzio - un numero elevato di bambini rifugiati, sentire il respiro libero dei loro cuori, catturare il sorriso aperto del mondo autentico che abitualmente caratterizza e sovente sostiene la crescita delle giovani vite. Raccolta la disponibilità dell’Amministrazione

Attivazione servizio mensa scolastica SAN GIULIANO DI PUGLIA – La Giunta municipale ha deliberato l’attivazione del servizio di preparazione e distribuzione dei pasti per la scuola dell’Infanzia, primaria e econdaria di Primo Grado per l'anno scolastico 2013/2014, con la direttiva di affidare il servizio alla ditta Società Cooperativa Tu.Rist. Molise, con sede a Campobasso; la fornitura di altri beni alimentari a ditte di San Giuliano di Puglia. La preparazione dei pasti verrà effettuata nei locali della mensa scolastica presente all’interno della nuova scuola “F.Jovine”.

e della popolazione tutta del centro del cratere, San Giuliano di Puglia potrebbe aprirsi alla solidarietà scegliendo la strada dolce dell’Infanzia, quella strada che nel 2002 fu tragicamente travolta dall’evento sismico. Molti i benefici che ne potrebbero derivare: il rilancio del polo scolastico, il ricongiungimento delle famiglie locali, lo sviluppo progettuale pedagogico con crescita dei posti occupazionali nel settore educativo – sportivo - culturale solidale - sociale ed il contenimento delle conseguenze negative derivanti da una forte concentrazione di popolazione multigenerazionale, tra l’altro in linea con le soluzione elaborate dall’Ente di via Genova, ciò nel rispetto della memoria e per la pace delle vite scomparse“.

Rampa di accesso in chiesa per diversamente abili SAN GIACOMO DEGLI SCHIAVONI – I diversamente abili del centro costiero, grazie alla realizzazione di una rampa di accesso, non avranno più problemi per entrare all’interno della chiesa del Santissimo Rosario. L'amministrazione comunale ringrazia il Ministero delle Infrastrutture delle Opere Pubbliche di Campobasso, in particolare il Dirigente Dott. Pellegrino e l'Ingegnere Dott.Iannacone, per aver contribuito a snellire e velocizzare la realizzazione della rampa.

ISOLE TREMITI – Sono iniziati alle Diomedee i lavori di posa in opera della condotta sottomarina tra le isole di San Nicola e San Domino dell’arcipelago delle Isole Tremiti per conto della Società Acquedotto Pugliese S.p.A., programmati fino al 28 febbraio 2014, con personale subacqueo e natanti appoggio in superficie. Allo scopo della sicurezza della navigazione e della salvaguardia della vita umana in mare, la Capitameria di porto di Termoli ha diramato una propria ordinanza con la quale dispone che fino al termine dei lavori lo specchio acqueo interessato dagli interventi è interdetto alla navigazione, al transito e alla sosta di tutte le unità navali nonché allo svolgimento di ogni altra attività connessa con il mare sia di superficie che subacquea per un raggio di 100 (cento) metri dalle unità navali in appoggio. I comandanti/conducenti di unità

navali in genere, in transito in prossimità dei citati specchi acquei dovranno, secondo perizia marinaresca, transitare al di fuori delia suddetta distanza di sicurezza ed alla velocità minima necessaria all’effettuazione delle manovre di governo in modo da evitare di creare movimenti ondosi che possano disturbare lo svolgimento in sicurezza dei suddetti lavori. Le unità navali adibite al trasporto passeggeri e merci dirette presso le banchine di San Nicola e San Domino nel periodo in cui le aree sono interessate dai lavori dovranno procedere con la massima cautela e perizia marinaresca allo scopo di evitare ogni possibile forma di pericolo. In ogni caso le manovre di avvicinamento, alle stesse zone interessate dai lavori, dovranno essere concordate con il responsabile dei lavori presente sul posto mediante comunicazione via vhf o telefoniche.

Presentazione delle poesie di Pastorini MONTENERO DI BISACCIA – “In uno Sguardo” è il volume che raccoglie le poesie di Marcello Pastorini che verrà presentato ufficialmente alle ore 18 del 15 settembre nella sala consiliare del Municipio di Montenero di Bisaccia. Alla presentazione, oltre che ad amministratori comunali, sarà presente lo stesso autore ospite della locale pro loco e dell’associazione Diversessere


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Sport

13 settembre 2013

E ora comincia a traballare anche la panchina del mister giallorosso del Termoli.

A rischio esonero anche Trillini I 5 gol presi in coppa a Pomigliano si aggiungono alla deludente partenza in campionato

Sauro Trillini

Sauro Trillini gode di buona stampa. Ovunque se ne parla bene. A prescindere. Così ci sono cascati anche quelli di Termoli che lo hanno scritturato. Dopo aver mandato via l’allenatore del secondo posto. Dicasi secondo posto. Roba da gioielleria per una matricola. Qui non stiamo a fare il processo al mister della squadra adriatica. Ma a far parlare i numeri. In campionato, in due partite i giallorossi, hanno ottenuto appena un punto, frutto del pari casalingo con la Maceratese. La sconfitta con l’Ancona poteva anche starci. Ma se vuoi avere i gradi di primo della classe non devi perdere mai. Specie con una diretta concorrente. C’è poi la sciagurata partita di coppa, in cui i termolesi hanno portato a casa cinque pere (a due) venendo eliminati. Come regolamento impone. Non mancano le attenuanti, certo che non mancano. Ma Trillini, il celebrato Trillini, che sta facendo? Siamo sicuri che sia proprio il mister giusto? Bocciarlo dopo poche battute non è da persone intelligenti. Ma se per caso la sua squadra dovesse rinviare ancora la vittoria, crediamo che la sua panchina sia veramente da mettere in discussione. Quando Cesare non rinnovò il contratto a Giacomarro

siamo rimasti di stucco. Il mister del magnifico campionato scorso non è stato accompagnato dai favori della critica. Che lo ha più volte gambizzato. E quando la sua riconferma è stata in discussione non è intervenuta, come avrebbe dovuto, a suo favore. Ben altro comportamento i cronisti hanno avuto con Trillini che ha raccolto la ricca eredità lasciatagli dal suo predecessore e ha voluto anche alcuni costosi rinforzi. Guardando il curriculum di Trillini va detto che gli scivoloni sono stati maggiori delle soddisfazioni. Esoneri, panchine prese in corsa e promesse non mantenute hanno caratterizzato il suo tracciato professionale. Vorremmo tanto sbagliare e ricrederci al più presto. Perché il Termoli ci sta a cuore, come ci stanno a cuore tutte le squadre molisane che giocano fuori dai nostri confini. Né abbiamo nulla di personale nei confronti del mister di Ancona. Che abbiamo messo sulla graticola solo in relazione ai risultati. Del resto l’unico modo certo per giudicare il lavoro di un allenatore sono i risultati. Le parole, le promesse, le scuse e la critica amica possono solo in parte coprire un fallimento. Niente altro. (M. P.)

Rinviato ad altra data l’utilizzo dell’impianto principale di Selva Piana.

Il 19 verrà presentata Per il Romagnoli bisognerà ancora aspettare la Tappino-Altilia N. 30 Sono le condizioni del prato a sconsigliarne l’impiego La gara podistica si correrà domenica 29 settembre, con arrivo tra gli scavi di Altilia

Era il 1983. Facile fare di conto: sono passati quindi 30 anni quando nacquero Atletica Molise Amatori e Tappino-Altilia.Tanto tempo è passato. Non certo invano. Perché l’uno e l’altra ne hanno fatta di strada. Siamo a quota 30, di Tappino-Altilia, naturalmente e di candeline per la società che ha fatto passi giganteschi da quando è finita nelle mani della nuova dirigenza. Facile spiegare di cosa si tratti. Di corsa, muscoli e sudore. Si parte dal capoluogo, contrada Tappino, e si arriva a Sepino, nella zona archeologica di Altilia. Non ci è dato di sapere, mentre scriviamo, a chi si deve la trovata. Ma è certo che si sia trattato di una felice idea. Il percorso è bellissimo e l’arrivo non teme confronti. Sulle enormi basole secolari, i partecipanti, dopo aver mulinato per 21 chilometri, si presenteranno all’arrivo nel monumentale sito archeologico, orgoglio della nostra regione. Anni fa, con l’avvento del governatore Iorio, furono usate le stesse quinte naturali per dar vita a uno spettacolo musicale di respiro nazionale trasmesso, a notte inoltrata, sugli schermi di Rai uno. Siccome la Rai per quelle riprese presentò un conto decisamente salato, ecco che andarono in scena solo due edizioni. Mentre quest’anno, con la Tappino-Altilia, corsa fatta di sacrifici e di fatica e non di soldi pubblici sperperati qua e là, saremo a quota 30. Dieci in meno della Su e giù che è un’altra storia. Alla corsa della Virtus la partecipazione è moltiplicata, grazie alla presenza di donne e bambini che non hanno pretese di fare agonismo. Ma solo sport pulito. Ad Altilia arrivano, invece, solo quelli che hanno muscoli di ferro e polmoni pieni di ossigeno. La 30^ Edizione della Tappino-Altilia verrà presentata nel pomeriggio del 19 settembre, nella sala consiliare del Comune di Campobasso.Accanto alla società del presidente Franco Pietrunti si sono posti i maggiori enti pubblici molisani, mentre la direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici del Molise ha inserito la gara che si correrà domenica 29 settembre, tra le Giornate Europee del Patrimonio (Lo Sport nell’Italia antica).

e manca sempre la stipula della convenzione di Mauro Palladino Mentre stavano per chiudersi le trattative per il trasferimento del Campobasso da Lozzi a Edoardo Falcione, un bravo imprenditore locale, Luigi Iacampo, già presidente della Polesiana che per un periodo è stata la prima squadra della città, decise di dare una mano alla causa rossoblù. E lo fece con la semplicità della gente comune. Senza fare calcoli si caricò sulle spalle l’incombenza di rimettere in sesto il prato dello stadio di Selva Piana. Che dall’ultima partita di campionato scorso era stato abbandonato. Anche questo giornale riportò la notizia. In Comune nessuno arrossì : un privato si era sostituito gratuitamente all’amministrazione, nuovamente inadempiente. Anche per gli impegni più elementari. Ci fu il primo sfalcio d’erba, quindi la pratica quotidiana dell’irrigazione, con due adacquate, una al mattino e l’altra nel tardo pomeriggio. Attraverso la tv abbiamo potuto notare che le cose erano migliorate presto. Sino a che un giorno è capitato anche questo. Luigi Iacampo è stato fermato dal sindaco il quale ha tirato fuori la storia delle responsabilità. La versione del primo cittadino non fa una grinza, perché nel caso

di qualsiasi incidente durante i lavori, il comune avrebbe avuto le sue responsabilità. Così Iacampo ha fatto caricare su un furgone macchine e attrezzi e ha lasciato perdere. Da quel momento il sole è diventato più caldo e l’erba, senza acqua e priva di concimi, si è seccata sino al profondo delle radici. Per rendersi conto delle conseguenze servirebbero le immagini, non il racconto di un semplice cronista. Con gravissimo ritardo i lavori sono ricominciati, in concomitanza con la ripresa del campionato e con la richiesta da parte del Campobasso 1919 di utilizzare l’impianto principale. Nel tentativo di darsi un tono anche attraverso questo aspetto. In modo da far capire a tutti che è

giunto il momento di voltare pagina. C’è un male congenito dello stadio di Selva Piana: il sottopasso si riempie d’acqua ogni volta che piove. In tanti anni nessuno è stato capace di rimediare all’inconveniente. Bisogna munirsi di una pompa aspirante ogni volta che si presenta il problema. Ora, però, nonostante il tempo sia diventato bizzoso, l’acqua non c’è più. Mentre resta precario il manto erboso. O meglio quello che resta dell’erba che è stata sempre capricciosa. A differenza del vecchio Romagnoli che ha avuto un fondo che ha fatto invidia ai migliori impianti, a Selva Piana già dall’inaugurazione con la Juventus il prato si presentò fradicio e scivoloso. Retaggio della falda che attraversa il lato più lungo del campo. Una cosa appare certa: contro il Venafro, domenica l’altra, il Campobasso dovrà giocare ancora sul campo delle Acli. Per il Romagnoli se ne parlerà, forse, alla terza casalinga. Intanto, domenica a Sant’Elia il problema neppure si porrà: il campo da gioco è in terra battuta, discretamente disseminato di buche, col caldo e il vento la polvere la fa da padrona.


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13 settembre 2013 Pagina redazionale singolarmente autogestita Si consiglia la lettura ad un pubblico adulto

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