TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO
ANNO X - N° 122 - SABATO 14 GIUGNO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel.: 0874.698012 Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita
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L’Oscar del giorno ai comitati per la Sanità
L'Oscar del giorno lo assegniamo ai Comitati per la Sanità. Nonostante le decisioni assunte a muso duro dal commissario alla Sanità, Frattura, vanno avanti a difesa delle strutture esistenti e di una settore pubblico che non va smontato. La caparbietà nel portare avanti, comunque, le proprie battaglie sta facendo breccia tra i cittadini e le proposte poste all'attenzione della politica stanno svegliando anche i dormienti consiglieri regionali. Per questo, l'Oscar è pienamente meritato perchè la politica si fa sul territorio.
Il Tapiro del giorno a Michele Petraroia
Il Tapiro del giorno lo diamo a Michele Petraroia. E' sempre stato in prima fila, nell'era Iorio, nella difesa della sanità pubblica. Ora, invece, imperante Frattura e lui assessore, non dice più nulla. Anzi, ha fatto passare senza osservazioni il Piano attuativo del suo presidente e sta vedendo cadere l'intera impalcatura della sanità pubblica ma non parla. Eppure ha scritto a più non posso su qualsiasi argomento. Di sanità, però, non ha proferito parola. Strano tanto silenzio in un momento di straordinaria difficoltà per il comparto.
Sanità, Iorio all’attacco: Il Pd non ha le capacità per risolvere i problemi PAGINA 3
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Servizi regionali nascono (Controllo di gestione e flussi informativi) e servizi regionali si fondano (Servizio Bilancio e Servizio Ragioneria generale) e servizi si ricollocano (Servizio Ispettivo)
Le strutture regionali
e le utilità di chi governa Altro che razionalizzare, dare efficienza e produrre economicità all’interno dell’apparato burocratico regionale! Il 30 maggio scorso la giunta regionale presieduta da Paolo di laura Frattura ha deliberato di istituire il “Servizio Controllo di gestione e flussi informativi” all’interno della Direzione generale per la salute e, contemporaneamente, all’interno della direzione dell’Area prima diretta brillantemente da Angelo Fratangelo, ha deliberato l’accorpamento del Servizio Bilancio e del Servizio Ragioneria generale in un’unica struttura, dal titolo “Servizio Risorse Finanziarie, Bilancio e Ragioneria generale”. Questi aggiustamenti seguono di pochi mesi la deliberazione della giunta regionale con la quale, il 25 gennaio 2014, ha approvato una proposta di organizzazione dell’ente con l’obiettivo di razionalizzare, dare efficienza e produrre economicità all’interno dell’apparato burocratico regionale. Deve essere stato un provvedimento poco organico, poco accorto, poco rispondente all’obiettivo dichiarato se, come diciamo, a distanza di meno di 5 mesi l’esecutivo di Palazzo Vitale ha ritenuto nuovamente d’intervenire. Dobbiamo pensare che siamo di fronte ad una Regione in progress, ma non in modo organico e sistematico, come sarebbe, se fosse una Regione governata da gente competente, ma in modo episodico, a singhiozzo, per assecondare
di volta in volta un’esigenza, una idea, un’improvvisazione o una improvvisatore, per ridefinire eventualmente poteri gestionali ritenuti impertinenti. Potrebbe essere il caso della direzione generale in materia di sanità e dell’incarico di direttore generale (il contestatissimo in sede di nomina La Storia), interessati a una “serie di interventi tesi allo sviluppo di azioni di efficientamento (è scritto proprio così! - ndr) del sistema sanitario, con la finalità di contenere i costi attraverso meccanismi di razionaliz-
zazione nell’uso delle risorse”. Ciò vuol dire che finora i costi non sono stati contenuti né c’è stata la razionalizzazione delle risorse. In questo quadro poco confortante gli amministratori regionali “ nel corso di confronti informali (!) con il Direttore generale per la salute”, hanno avvertito la necessità e l’urgenza di provvedere alla istituzione del Servizio Controllo di gestione e flussi informativi che, “attraverso l’adozione di un sistema informativo integrato, amministrativo e sanitario, dovrà assicurare un migliore governo dei dati, una corretta valorizzazione della produzione ed imputazione dei relativi costi, nonché una maggiore tempestività nelle informazioni e nell’attuazione delle conseguenti azioni”, precisando inoltre che “ nel Servizio Controllo di gestione e flussi informativi confluiscono alcune competenze del Servizio Ispettivo e, segnatamente, quelle inerenti alla gestione del Sistema informativo sanitario e la validazione dei flussi informativi, con conseguente necessità di rimodulare e riapprovare le declaratorie di funzioni del predetto Servizio Ispettivo, nel quale viene peraltro allocata la gestione dell’Osservatorio Epidemiologico regionale proveniente dal Servizio Assistenza territoriale”. Una aggiustatina mica male! Un rimpasto, una mescolatura, una nuova for-
mulazione di servizi e funzioni, e responsabilità, sapientemente nascosti dalla terminologia tecnico-burocratica di cui è infarcita qualsiasi pagina della vita regionale. Provare per credere! Ovvero provi il cittadino molisano ad accedere e a leggere gli atti amministrativi della giunta sull’apposito sito. Ne uscirà col mal di testa. E deluso per non averci capito niente, frastornato da citazioni di leggi, riferimenti normativi, commi e capoversi che s’intrecciano, si confondono e confondono. Venendo meno all’obbligo della trasparenza. Il 30 maggio la giunta regionale del Molise ha introdotto un bel mucchio di fattori che vanno a coinvolgere uomini e cose di servizi che s’accorpano (il Servizio Bilancio e il Servizio Ragioneria generale ed entrate), di servizi che nascono (il Servizio Controllo di gestione e flussi informativi) e di servizi che si ricollocano (il Servizio Ispettivo). Nell’ottica, questa sì, chiara e manifesta, di un progressivo assoggettamento delle strutture alle utilità politiche di chi governa. Altro che razionalizzare, dare efficienza e produrre economicità all’interno dell’apparato burocratico regionale! Dardo
Edilizia, la crisi non
muove le opere ferme Nonostante le aziende siano allo stremo, troppi lavori non ripartono CAMPOBASSO. Che fine ha fatto il lotto 0 della Isernia-Castel di Sangro? E' solo uno degli interrogativi che cadono nel pieno della crisi economica e finanziaria del settore delle costruzioni. Ma altre opere pubbliche restano ferme. Nella sola Campobasso si contano la Tangenziale nord e lo svincolo del Terminal mentre sembra proprio che, questa volta, potrà essere ultimata la fondovalle del Rivolo anche se insiste una frana, forse, sottovalutata e la necessità di realizzare gli svincoli di entrata e uscita a Selva Piana. E ancora, i tratti della Statale 87, della variante di Bonefro, della Castellelce, del collegamento dei centri interni del Fortore con la superstrada per Foggia. Senza parlare, ancora, dell'interporto di Termoli caduto nel dimenticatoio. Solo rimettendo in moto que-
sti cantieri sarebbe possibile dare nuova linfa all'agonizzante settore edile e, in particolare, di quello delle opere infrastrutturali. Senza considerare, ancora, la necessità di rivedere gli impegni per il settore delle ferrovie. Manca una linea diretta in Molise da Termoli a Venafro proprio mentre altri territori pensano al raddoppio delle proprie linee. Una ferrovia strategica passante per il Biferno capace di restituire vitalità a un territorio rimasto al palo in termini di collegamenti veloci. Proprio le difficoltà del momento dovrebbero portare tutte le forze politiche ad impegnarsi in tal senso, a pensare a un Molise diverso e possibile, naturalmente, con l'oculatezza della spesa ma facendo fruttare al meglio le risorse disponibili. Del resto, continuiamo a parlare di opere progettate e
poste in cantiere da tempo tanto che la maggior parte di queste hanno necessità di ulteriori fondi per essere adeguate alle nuove normative in materia di sicurezza. Di nuove, purtroppo, nemmeno l'ombra. Nessun ente più ha pensato a progettare, a pensare ad un sistema di rete capace di migliorare le comunicazioni interne ed esterne. Partendo, anche, dal sistema ferroviario caduto nel completo dimenticatoio proprio nel momento in cui l'Unione europea guarda con favorevole attenzione allo sviluppo di nuove linee. Proprio la drammaticità del momento dovrebbe spingere, invece, a riflettere e pensare su cosa e come farla, su quali investimenti porre in essere e dove reperire i necessari fondi. Solo così sarà possibile disegnare una prospettiva di sviluppo.
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Parla della Fai e i dubbi aumentano: denuncerà anche il senatore Di Giacomo per la sua interrogazione?
Spina inaugura la presidenza tra le polemiche
Il nuovo vertice della Camera di Commercio parla del mezzo milione sparito dall’azienda speciale da lui presieduta e annuncia querele per chi ha trattato la faccenda
CAMPOBASSO. L’elezione alla presidenza della Camera di Commercio di Campobasso di Paolo Spina non è stata accolta proprio tra gli applausi. Colpa della faccenda Fai (Formazione e assistenza alle imprese), l’azienda camerale da lui presieduta e dove sono spariti mezzo milione di euro. Il nuovo presidente della Camera di Commercia parte, se si può osare un commento, con il piede sbagliato. Convoca una conferenza stampa per dire che la sua antagonista Rosella Ferro, tradita da una telefonata che ha cambiato le sorti del voto, dovrebbe essere il suo vice. Paolo Spina non ha digerito neppure che gli esponenti di Assindustria abbiano appoggiato un candidato della loro associazione. “Dovevano stare dalla mia parte” afferma il neo eletto presidente. E poi si parla di Fai. E nell’ascoltare il racconto di Spina, i dubbi su che fine hanno 500mila euro aumenta invece di essere chiarito.“Divenni presidente del Fai nel 2009. In quel periodo l’azienda dovette affrontare grosse difficoltà, perché a fronte delle spese fisse quantificabili in 410mila euro l’anno vennero a mancare importanti entrate come quelle relative a progetti europei e a quelle dovute ad un contenzioso legato alle carenze della sede. Alla fine dell’anno ci ritrovammo con un bilancio in perdita di circa 320mila euro e dovemmo affrontare la questione. Una volta constatato che il volume d’affari era sensibilmente ridotto e che tenendo in vita la struttura i conti sarebbero andati sempre più in
perdita decidemmo per la liquidazione, che ovviamente aveva i suoi costi. Uno su tutti quello dell’unico dirigente, che costava all’azienda 130mila euro l’anno”. Prendiamo per buono quello che dice Spina, ma se nel 2009 c’erano tutti quei problemi, come mai non traspare nulla dal bilancio dell’ente? Il tarlo di Spina non sono a quanto pare le imprese molisane, ma la querela da fare “a chi lo ha diffamato” , ossia a chi ha riportato in maniera oggettiva i fatti accaduti parlando con documenti alla mano. Diffamerà anche il Ministero dell’Economia quando gli chiederà conto dando seguito all’interrogazione parlamentare di Ulisse Di Giacomo? O denuncerà per diffamazione anche il senatore molisano? Intanto però Spina, che parla con accanto la dottoressa Lorella Palladino, ossia la liquidatrice dell’azienda Fai che ha scoperto che i numeri firmati da Spina nel bilancio non coincidevano con i dati veri delle perdite, non risponde alle 10 domande che gli sono state poste. Le reinseriamo sul giornale, con la speranza di ricevere spiegazioni in maniera dettagliata: a) è vero o non è vero che fino al penultimo bilancio della Fai il gravissimo stato di crisi non si era mai manifestato in maniera così drammatica? b) è vero o non è vero che l’ultimo bilancio della Fai, firmato da Paolo Spina dopo nemmeno un mese è stato de facto dichiarato non veritiero dalla liquidatrice, visto che le perdite sono state corrette da 50.000 euro
a 139.000 e il buco di bilancio (pardon deficit patrimoniale) è salito da 369.000 euro di Spina a ben 485.000 euro? c) perchè la Fai non ha fatto ricorso, visto il dissesto patrimoniale, alle procedure concorsuali previste dalla legge (concordato preventivo, dichiarazione di fallimento et similia)?d) a che titolo la Camera di commercio ha tirato fuori soldi dalle sue casse, centinaia di migliaia di euro delle imprese molisane, per sanare il buco della Fai?e) è vero o non è vero che a tutt’oggi la Camera di commercio continua a versare somme, come non meglio precisati anticipi, per sanare il buco della Fai?f) è vero o non è vero che il sistema camerale ha continuato, al suo interno, a svolgere attività di formazione e di ricerca finanziate da Regione, Stato o Unione Europea (quelle svolte dalla Fai per intenderci) con altre sue articolazioni?g) perché la Fai non rende pubblici i nomi dei soggetti che hanno avuto incarichi alla Fai o quantomeno i nomi di quelli con gli incarichi più cospicui ottenuti negli ultimi cinque anni di sua esistenza?h) è vero o non è vero che un revisore dei conti della Camera di commercio rilevò palesi incongruenze in una prima bozza di bilancio 2010 presentata alla sua attenzione? E se è vero di cosa si trattava?i) è stata fatta una dettagliata relazione di quanto accaduto alla Corte dei Conti, deputata al controllo sull’azienda speciale Fai?l) è ragionevole (anche se ovviamente legittimo) che, fin quando non si chiarisce definitivamente la vicenda fai, l’ultimo presidente della Fai, Paolo Spina divenga il nuovo presidente della Camera di commercio di Campobasso, realizzando così un’inestricabile, palese e nuovo conflitto di interesse?In attesa di dettagliate risposte (siamo anche un sito di informazione economica, non temiamo la complessità del linguaggio tecnico) auguriamo in grande in bocca al lupo al nuovo consiglio camerale di Campobasso, che si insedia proprio oggi. Una cosa dovrebbero augurarsi i molisani: che la denuncia per diffamazione arrivi sul serio in maniera che la magistratura, dormiente in Molise, dovrà aprire un fascicolo e chiarire tutti gli aspetti oscuri della vicenda Fai dove spiccano anche i nomi di Paolo di Laura Frattura e Gilda Antonelli (compagna di Frattura). Almeno per individuare la verità dei fatti.
Intanto il Tar sospende il decreto del governatore: gli ospedali non si toccano CAMPOBASSO. Torna a parlare l’ex presidente della Regione Michele Iorio. Dopo aver portato in Consiglio regionale la discussione sulla filiera avicola molisana (solo grazie alla richiesta dell’assise monotematica, dopo un anno e mezzo di silenzio, si è riusciti a sapere cosa contenesse il piano di rilancio industriale ideato dal centrosinistra ma non condiviso dai sindacati e dai lavoratori), ora l’attenzione si sposta sulla sanità. E quel che Iorio oggi dice ai suoi corregionali dall’opposizione, ieri lo diceva a Roma da presidente di Regione. Dalla capitale nessuno può dire come organizzare la sanità molisana senza conoscere le necessità del territorio. Che sia necessaria la riforma del sistema, che sia necessario ridurre i costi è indiscutibile. Che non si possono mantenere i livelli ospedalieri presenti è una necessità inderogabile. Ma il piano operativo ideato dalla struttura commissariale (Frattura e Rosati) distrugge il Molise e non garantisce i livelli essenziali di assistenza. Senza contare lo sbilanciamento dei servizi a favore delle strutture private che devono essere sì tutelate, ma senza sostituirsi alla sanità pubblica. Elementi che Frattura non ha preso per nulla in considerazione, tagliando 101 posti letto negli ospedali pubblici, eliminando reparti senza offrire alternative di cura ai cittadini per quella patologia, chiudendo ospedali pubblici senza prevedere il potenziamento di un altro ospedale pubblico. La critica all’operato del governo è anche politica. Iorio attacca il Partito Democratico incapace di formulare un’idea di sistema sanitario molisano. Un’incapacità derivante da un atteggiamento tipico del Pd in questi anni: “Fino ad oggi lo stesso PD si è fatto difensore, se non promotore con alcuni suoi esponenti, di singole iniziative da parte dei territori, sposando in pieno le posizioni dei vari comitati. Si è promesso tutto a tutti; ora però si è giunti ad un punto di decisione e le determinazioni del
Sanità, parla Iorio: si sta mandando
nel caos il sistema ospedaliero Commissario Frattura e del Sub Commissario Rosati vanno in ben altra direzione rispetto a quanto promesso nelle varie campagne elettorali”. Il riferimento è chiaro. A Petraroia prima, presente in prima fila a tutte le manifestazioni di protesta, cavalcando un’onda di malcontento quando a dover fare le riforme era lo stesso Iorio ma mai pronto, come esponente piddino, ad offrire soluzioni alternative a quelle indicate dal centrodestra. L’altro riferimento è a Frattura stesso, pronto ad apporre firme di sostegno ai comitati a difesa della sanità pubblica salvo poi rinchiudersi a via Genova e firmare l’opposto. “E’ sotto gli occhi di tutti che il Piano proposto da Frattura è carente sotto vari aspetti, peraltro fondamentali, in quanto non garantisce in molte aree del Molise i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Si impongono alcune necessarie correzioni, ad esempio per qual che riguarda il rapporto pubblico-privato. Occorre, infatti, ridefinire ruolo e funzioni dei due centri di eccellenza, Neuromed e Cattolica, con proposte definite e condivise che salvaguardino le eccellenze di ciascuna struttura, senza immaginare di poter far assorbire a quest’ultime le funzioni tipiche dell’ospedalità pubblica. Troppo ampio, confuso e immutato rimane il tema delle prestazioni ambulatoriali private, eccessivamente sostitutive dei quelle che il pubblico ha il compito specifico di fornire.
Non si può assistere ad un indebolimento così forte del settore pubblico, soprattutto per quanto riguarda la rete di emergenza. Un ramo fondamentale del Sistema Sanitario pubblico che impatta in maniera determinante su un’orografia particolare come quella del Molise, cui si aggiunge anche una popolazione anziana molto ampia”. All’incapacità perenne del Pd di riformare la sanità molisana si aggiunge l’affondo al segretario regionale del partito, Micaela Fanelli. Oggi la politica di sinistra si accorge che c’è bisogno di unità su territorio molisano per essere forti a Roma, ripetendo come un registratore e parole e le richieste che ieri proprio Iorio faceva al centrosinistra evidenziando che era l’unico modo per spuntarla sui tecnici romani che pretendevano la chiusura di tutti gli ospedali e la permanenza di un solo nosocomio in Molise. “Finalmente, dico alla Fanelli, si è capito che rispetto al Tavolo Tecnico occorre fare intese forti di tutte le forze politiche in campo perché non quale luogo non si va a difendere l’interesse di una parte, ma il bene collettivo della regione che si sostanzia nell’assicurare ad ogni cittadino il diritto alla salute”. Lunedì andrà in scena il consiglio monotematico sulla sanità, mercoledì ci sarà il tavolo tecnico a Roma che ha già intimato a Frattura: o fai quello che ti diciamo o ti rimuoviamo da commissario. E Frattura sta eseguendo mandando a morte i cittadini molisani. Perché sta già rendendo esecutive le sue decisione: i
reparti stanno chiudendo per provvedimenti immediatamente esecutivi firmati dal governatore del Pd, ma non sono previsti posti alternativi dove curarsi in Molise.“Occorrerebbe che gli stessi, prima di portare il documento all’esame del Tavolo Tecnico interministeriale, ponessero in essere una sorta di “ravvedimento operoso”, correggendo il Piano di Riordino nelle parti più controverse e inaccettabili dai singoli territori – afferma ancora Michele Iorio - Non si può assistere ad un indebolimento così forte del settore pubblico, soprattutto per quanto riguarda la rete di emergenza. Un ramo fondamentale del Sistema Sanitario pubblico che impatta in maniera determinante su un’orografia particolare come quella del Molise, cui si aggiunge anche una popolazione anziana molto ampia. Il cronoprogramma dell’attuazione del Piano non tiene poi conto dei tempi necessari per la realizzazione di strutture sostitutive per i ricoveri ospedalieri (RSA e altri sistemi) imponendo da subito, e senza alternative concrete e operative, il taglio dei posti letto, gettando così il sistema ospedaliero da subito nel caos”. Intanto il Tar ha sospeso l’efficacia del piano operativo adottato da Frattura lo scorso 4 giugno e impugnato dal Comitato pro SS ROsario di Venafro. L’udienza ci sarà il 3 luglio. Ma al momento la struttura commissariale non può dare attuazione alla trasfromazione che manderebbe al collasso la sanità.
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Quei treni vecchi e malandati 14 giugno 2014
Troppe le disfunzioni che continuano a registrarsi in Molise di Giuseppe Di Iorio
CAMPOBASSO. Parlare di ferrovie in Molise è sempre un azzardo. Eppure bisogna dare una svolta ad un problema che da anni presenta dimensioni insostenibili e aspetti di gravità inaccettabile con l'insopportabile carenza di servizi sulle linee, le soppressioni dei convogli, i treni sporchi, rotti, vecchi. Se gli studenti e i pendolari, che quotidianamente devono subire i disservizi sui convogli regionali, potessero venire in Regione a ricordare le condizioni vergognose nelle quali sono costretti a viaggiare, non lascerebbero respiro a nessuno. Qualche anno fa, era stata proprio la Regione ad aggiungersi alle altre che avevano messo mano alle proprie casse per contribuire a far circolare sulle anguste linee ferroviarie regionali l’ultimo gioiello di treno, appunto il tanto propagandato “Minuetto” di Trenitalia, firmato dal noto designer Giugiaro. Sarebbero stati risolti, così, i problemi che da sempre affliggono il principale mezzo di trasporto pubblico? Manco a dirlo. Ci sarebbe voluto ben altro che un Minuetto, per evitare di sentire la solita musica, gracchiante e stantia, proveniente da grammofoni col disco incantato. Eppure ci erano state promesse sinfonie armoniose, o marce vigorose, se questo fosse stato necessario, per giungere, finalmente, ad eliminare quella piaga di arretratezza terzomondista che tuttora contraddistingue lo stato dei trasporti pubblici in Molise. Oggi, invece, a parte gli ulteriori tagli che sono stati fatti sulle linee molisane, ci si accorge che quel treno presenta non pochi problemi e ha evidenziato gravi guasti che ne hanno pesantemente condizionato l’operatività e richiesto l’investimento di ingenti risorse per interventi di riparazione e manutenzione straordinari. Guasti sempre più frequenti che hanno causato disagi ai pendolari e trasbordi inopportuni su pullman. A chi non è capitato di dover fare i conti con i ritardi e i disguidi registrati nel corso delle ultime settimane.Tanto che, in più di qualche occasione, in linea sono state rimesse le vecchie automotrici 668 e 665 con tutto quanto ne è conseguito. Il paradosso sta nel fatto che, mentre le linee ferroviarie nell’800 hanno dato un contributo fondamentale all’Unità d’Italia, arrivando a collegare anche le aree più sperdute del Paese, ai nostri giorni l’utilizzazione di tali reti, così vistosamente e colpevolmente arretrata in alcune aree come il Molise sta dividendo l’Italia in due. Allora pur non interpretando il ruolo dei soliti, puntigliosi dissacratori
e neanche i caustici distruttori di illusioni ferroviarie, la storiella del “Minuetto” capace di restituire ai molisani la fiducia nel trasporto ferroviario, non convince proprio. Dato che l’attenzione delle Istituzioni sul fronte “infrastrutture” negli anni è stata piuttosto tiepida e poco convincente, salvo rare eccezioni, c'è ora a necessità che qualcuno si faccia carico di tale problema, che riguarda tutti e non solo i pendolari, affrontandolo ed aprendo un confronto con le autorità responsabili. Sarebbe una significativa, piccola rivoluzione culturale, pacifica e democratica, un generoso “prendersi cura” dei problemi di questa terra. Almeno per non dover ripetere ancora una volta la storia del “Minuetto” stonato. I treni, non importa quanto siano gradevoli, ciò che importa è poterci salire sopra e poter scendere alla stazione giusta e non restare fermi, come troppo spesso accade, nelle 'rocchie'.
"Ferrovie, quali risultati per i molisani? Sull'inadeguatezza dei provvedimenti esprime dubbi Luigi Zappone presidente di Confimpresa
CAMPOBASSO. Dopo la notizia dell’accordo tra Regione Lazio e Regione Molise di una sperimentazione di maggiori linee, con l’aggiunta di 4 coicidenze, della tratta Roma – Campobasso con fermata a Cassino, iniziano i primi interrogativi. Luigi Zappone, presidente di Confimpresa Molise, si pone alcuni interrogativi, e li pone in primis al Presidente Frattura. Presidente Zappone lei è un pendolare, che usa mezzi di trasporto pubblico, compresi i treni per Roma. Cosa non la convince di questo accordo? ”Fermo restando la bontà dei provvedimenti ,
mi chiedo, visto che di questo accordo non conosciamo ancora nulla, tranne la notizia data dai mass media, quali vantaggi ci saranno per i pendolari molisani”. Ci spieghi meglio. ”Come diceva io usufruisco spesso dei mezzi pubblici, è innegabile che abbaimo bisogno di maggiori corse e di maggiore qualità. Ora le faccio un esempio. Per quanto riguarda i pendolari di Cassino usufruiscono delle agevolazioni emanate dalla regione Lazio, ossia con un biglietto del treno , andata e ritorno per Roma, che costa intorno ai 12 euro, hanno la possibilità, per l’intera giornata, di usufruire del metrobus gratuitamente, perchè rientra nel pagamento del biglietto del
L'intervento
Qualità dell'aria, ci rivolgeremo al ministro dell'ambiente di Vincenzo Musacchio*
Nel 2011 il ministro dell’Ambiente dell’epoca scriveva al governatore Iorio una missiva dura: “Il Molise, malgrado i solleciti, non ha mai realizzato la zonizzazione della qualità dell’aria, e per colpa vostra l’Italia rischia una multa dall’Europa”. Il documento, era riservatissimo, ma è diventato pubblico pubblico grazie a Massimo Romano all’epoca consigliere regionale. A quanto pare, dal 2002 ad oggi, l’aria che respiriamo non è stata analizzata nei termini che prescrive l’Unione europea mai da nessuno. A mio modestissimo avviso questo dato è raccapricciante se si pensa solo a
cosa è accaduto dal 2002 ad oggi nel nostro territorio: dall’insediamento della Turbogas a Termoli, alle centrali a biomasse, agli inceneritori, alle fabbriche chimiche già esistenti. Mi viene logico chiedermi su che basi sono stati costruiti questi insediamenti industriali? Con quali criteri di rispetto ambientale? Come sono stati autorizzati se non si sapeva nulla in riferimento alla qualità dell’aria nei territori dove sono state costruite? Con simili mancanze dell’istituzione pubblica l’abuso ha potuto dilagare. E anche se non fosse così, resta logico pensarlo e poterlo sostenere senza prova contraria che confuti la nostra tesi. Pochi giorni fa abbiamo chiesto all’Arpam
delucidazioni in merito e siamo in attesa di risposta. Collegandoci al sito dell’Agenzia non troviamo nulla in merito. Il gruppo regionale del M5S ci conferma mediante una interrogazione alla Regione Molise che ad oggi ancora non c’è il monitoraggio e la mappatura dei siti inquinati, non conosciamo la giustificazione dell’ubicazione delle centraline fisse di rilevamento, e non sappiamo i livelli di PM 2,5 e di altri metalli pesanti presenti nell’aria che respiriamo. Quei pochi dati che ci sono non sono pubblicati in tempo reale ma prima rilevati e poi pubblicati quindi senza alcuna forma di controllo da parte dei cittadini. Per quanto ci riguarda – come Comitato di
treno. Per i molisani questo naturalmente non è valido, nè in Lazio nè in Molise. Ora quello che mi chiedo è quali saranno i vantaggi per noi pendolari molisani? Solo qualche due corse in più, ma con passeggeri anche di Cassino? “. L’accordo non lo conosciamo ancora nei dettagli. “Infatti, ribadisco, non polemizzo sulla bontà delle iniziative regionali, però credo che bisognerebbe dare dettagli maggiori, oltre agli orari dei treni ai pendolari. Mi rivolgo al Presidente Frattura, in cosa migliora la situazione dei pendolari molisani? E’ possibile che anche la Regione Molise possa pensare a dei vantaggi, o stipulare con la Regione Lazio una sorta di convenzione? Abbiamo applaudito alla notizia, ma in definitiva ci manca sapere cosa effettivamente ci dovremmoa spettare”.
difesa della salute pubblica – chiederemo alla Regione di ottemperare agli obblighi di legge, evitando sanzioni che si ripercuoteranno poi sui cittadini, sospendendo qualsiasi progetto per centrali a biomasse o inceneritori o altri insediamenti a rischio inquinamento. Ci rivolgeremo nei modi e nei termini di legge anche all’attuale Ministro dell’Ambiente affinché agisca (come normativamente previsto) obbligando la regione ad attivarsi al più presto per il controllo dell’aria, attraverso questo Piano, obbligatorio secondo la normativa europea, che ricordiamo serve per individuare obiettivi di qualità dell’aria; evitare o comunque ridurre gli effetti nocivi sulla salute degli abitanti; individuare i punti in cui i livelli di inquinamento sono davvero critici; considerare i punti in cui la qualità dell’aria è migliore. Anche se possiamo sembrare insistenti e a volte fastidiosi il nostro agire non vuol essere polemico ma solo ed esclusivamente finalizzato al bene della cittadinanza. Speriamo che al più presto qualcosa si possa muovere. *Presidente Co.Re.A. Molise)
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Chi amministra abbia l’umiltà di guardare indietro per rendersi conto da dove viene, per cercare di andare avanti in maniera meno povera di ideali e di idealità
Nuove coordinate (cultura e testimonianze storiche) per liberare il Molise dal becerume passato e presente
L’accezione “Molise, terra di grande storia” prende quota, si con ferma nei convegni di livello, nelle valutazioni scientifiche di pregio, nella coscienza collettiva. Terra di grande storia che merita attenzione e cura ma, soprattutto, meriterebbe una classe politica all’altezza della sua storia e non già quella che si ritrova, sempre più culturalmente accattona e moralmente compromessa. Cui facciamo appello perché si avvalga delle straordinarie emergenze storiche documentali e documentabili per una definitiva identificazione socio-culturale, sulla quale poi poggiare ciò che rimane della dignità regionale. Abbia cioè l’umiltà di guardare indietro per rendersi conto da dove viene, per cercare di andare avanti in maniera meno povera di ideali e di idealità, meno piegata alla utilità immediata dell’esercizio di potere e di ciò che ne può trarre. Abbia l’umiltà di riconoscersi baciata dalla fortuna e per questo maggiormente debitrice al valore culturale del ruolo da svolgere. Che non la può certo esimere dal prendere coscienza della propria limitatezza e, quindi, della gravità del compito cui è stata chiamata ad
assolvere. Abbia per questo l’umiltà di assegnare il primato non più e non solo al proprio “particulare” (indennità, rimborsi, benefit e vitalizi) e ai potentati (economici, professionali e industriali) che rappresenta, bensì a ciò che può essere pensato e predisposto per lo sviluppo sostenibile del territorio. Se avrà tempo, a mò di suggerimento, dia uno sguardo alla prolusione del professore Paolo Mauriello svolta nel corso della cerimonia d’inaugurazione di un recente Anno Accademico dell’università del Molise per attingere idee e suggerimenti onde confermarsi nella convinzione di porre finalmente il “patrimonio culturale” come attrattore forte dell’economia e discriminante della presente condizione che alimenta e promuove egoismi e miserie morali di ogni genere, di cui la politica è il ricettacolo privilegiato. Un’idea potrebbe essere quella di promuovere una larga profonda conoscenza dei siti storici e archeologici per avere una veduta d’assieme : una carta, ovvero, delle emergenze culturali molisane. Una carta che comprenda tutte le informazioni esistenti di tipo archeologico, storico,
architettonico, naturalistico che le metta in relazione tra loro e che possa essere la base per qualsiasi attività di studio e di valorizzazione del territorio. Un’idea semplice e per questo efficace, praticabile anche da una classe dirigente scarsamente provvista di specificità scientifiche e culturali. Ma convinta, finalmente!, che il passato storico, le testimonianze archeologiche, architettoniche, naturalistiche debbano essere le coordinate di una nuova stagione amministrativa per eliminare il becerume (passato e presente). La ricchezza culturale del Molise va pertanto ricercata e diffusa. Basti pensare che abbiamo testimonianze ed emergenze storiche documentabili che datano circa un milione di anni fa (l’homo aeserniensis) fino all’epoca moderna, senza interruzione. Una striscia infinita di motivazioni per conoscere e vivere il Molise. Dardo
"Quale la fine di noi LETTERA APERTA AI CONSIGLIERI DELLA REGIONE MOLISE
lavoratori del Korai?" Gentilissimi Consiglieri Regionali, nell'ambito della scorsa legislatura regionale ed in quella attuale, Voi tutti, con gli incarichi di ieri e con quelli di oggi, avete discusso, almeno una volta della Società KORAI s.r.l., tant'è che l'azienda è stata trasformata in house alla Regione Molise, con il benestare delle Istituzioni regionali da Voi rappresentate. Gentilissimi Consiglieri, la situazione dei lavoratori della Korai
s.r.l. è giunta ad un punto di paradossale drammaticità: i dipendenti della società, da 5 anni, non percepiscono le retribuzioni, pur recandosi ogni giorni a lavorare e gli animi, oltre che le condizioni personali e familiari, sono ormai esasperati. Non è possibile andare avanti circondati dall'indifferenza, soprattutto se l'indifferenza riguarda le cariche istituzionali: i lavoratori della Korai s.r.l. E la UILTuCS Molise non si spiegano il
perchè non si affronti la vicenda una volta e per tutte, il perchè non si trovi una soluzione, il perchè tutti Voi non interveniate per garantire, per una società in house alla Regione Molise, il ripristino dell'attività, la regolarizzazione dei pagamenti ai dipendenti, insomma, il ritrovamento di una agognata normalità. L'invito della UILTuCS Molise e dei lavoratori della società Korai a tutti Voi Consiglieri è quello di dedicare una se-
duta del Consiglio Regionale – alla quale sia l'Organizzazione Sindacale sia i lavoratori saranno presenti molto volentieri – nella quale discutere e risolvere questa situazione di vergognosa empasse che di certo non rappresenta la parte migliore della Regione Molise. Restano, speranzosi, in attesa di riscontro. il Segretario Generale Uiltucs I Lavoratori della Korai s.r.l. Pasquale Guarracino
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Campobasso
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Gli edifici pubblici di nuova costruzione hanno l’obbligo di dotarsi di un’opera d’arte Una circolare ministeriale ha fatto finalmente chiarezza sull’applicabilità della legge 1717/49
Abbiamo redatto questo articolo avendo dinanzi l’idea della nuova sede regionale e la ferma convinzione che, seppur volendo glissare la legge (e non sarebbe la prima volta), alla Regione Molise sarà fatto obbligo dare alla collettività molisana una struttura architettonica e funzionalmente apprezzabile, arricchita da una significativa opera d’arte
La legge è del 1949 e porta il numero 717. Finora è stata la legge italiana meno applicata e rispettata. Da ora in poi le cose dovrebbero cambiare. La circolare del 28 maggio 2014, numero 3728 «Norme per l'arte negli edifici pubblici» - pubblicata sulla gazzetta ufficiale dell’11 giugno, ha rimesso in sesto le ragioni per cui legge a distanza di anni mantiene integri i motivi della sua attualità e l’opportunità che venga applicata e rispettata quale efficace strumento di promozione della cultura e dell'arte. La legge del 1949 è nota per aver introdotto l'obbligo di destinare parte dell’investimento finanziario all'abbellimento degli edifici pubblici di nuova costruzione, mediante opere d'arte. In particolare, l’obbligo di destinare una quota percentuale (2%) della spesa del relativo progetto. Il legislatore dell’epoca aveva capito l’importanza di introdurre i valori artistici nella ripresa dell’economia e dello sviluppo quale elemento di qualificazione di un Paese, l’Italia, notoriamente culla della cultura occidentale, uscito malconcio dalla seconda guerra mondiale. Un atto di coraggio, di lungimiranza, che però nel corso degli anni è andato perdendo la ragion d’essere, depauperato da una società civile propensa soprattutto a badare al lato pratico della vita, da una pubblica amministrazione, come raccontano le cronache, vocata alla corruzione e alla concussione, e da progettisti distratti, quasi per loro l’arte un appendice e non un elemento determinante per se stessi e per l’avvenire. Anche le modificazioni e le integrazioni portate alla legge originaria hanno fatto in modo che l’obbligo di desti-
nare all’abbellimento mediante opere d’arte di nuovi edifici pubblici diventasse un optional. Atteggiamento pauperistico che la crisi e le sue implicazioni di ordine sociale, economico e culturale ha ulteriormente alimentato. L’impoverimento progettuale dell’edilizia pubblica è sotto gli occhi di tutti. La legge 717 del 49 in parte, dove è stata applicata cor-
Dopo Fiorella Mannoia e Roberto Vecchioni si chiude sul nome degli Stadio per il gran concerto di Corpus Domini che si terrà domenica 22 giugno. Gli Stadio sono Gaetano Curreri, Andrea Fornili, Roberto Drovandi e Giovanni Pezzoli.Le canzoni degli Stadio sono, finalmente, dopo “anni di indagini”, un "caso risolto" nella musica italiana: il loro è "pop-rock d'autore",
sono l'unica band italiana che riesce a coniugare il "pop-rock" con la grande musica d'autore, e sono un unico, stimato "laboratorio" di canzoni di successo per sé e per altri. Da oggi è disponibile L’Ala Tornante la nuova canzone scritta da Curreri e Saverio Grandi su testo inedito di Roberto Roversi che sarà la sigla della trasmissione Caterpillar speciale Mondiali cal-
rettamente, ha funzionato, dando all’edilizia pubblica una dignità e un decoro oltre che un motivo di interesse culturale. La circolare ultima del 28 maggio ha riaperto il discorso, ha indicato le responsabilità e fatto chiarezza su un punto estremamente delicato: la non collaudabilita' dell'opera nel caso in cui non sia stata realizzata l'opera d'arte. Un punto fermo, de-
Concertone di Corpus Domini, Stadio in piazza
cio in onda su Radio 2 rai. La band, prossima ai 40 anni d'attività - è stata fondata nel 1977 come gruppo d'accompagnamento di Lucio Dalla, da marzo è in tour per presentare il suo ultimo Cd: ''Immagini del vostro amore''. Dopo le due date di giugno che si sono già tenute il 2 e l’11, il sito della band è stato aggiornato ed ora compare la tappa campobassana: 22 giugno piazza Prefettura.
terminante per la stazione appaltante, per la direzione dei lavori, per il progettista e per l’impresa. Nonché una forte motivazione al mondo dell’arte perché pretenda che le leggi che possono dare un contributo alla crescita culturale siano finalmente applicate. Per completezza d’informazione, al fine di garantire l'effettiva ed efficace applicazione delle disposi-
zioni della legge 717 del ’49, ricordiamo ch’è fatto obbligo che in sede di verifica, validazione, ed espressione del parere tecnico e di approvazione di un progetto e del relativo quadro economico, sia espressamente accertato se lo stesso rientri o meno nell'ambito di applicazione della legge n. 717/49 ed, in caso affermativo, se siano state poste correttamente in essere le necessarie previsioni economiche e tecniche. La stessa verifica dovrà' essere effettuata in sede di espressione di parere tecnico e di approvazione delle relative eventuali varianti in corso d'opera. Inoltre, il responsabile del Procedimento, nell'ambito del compito ad esso assegnato di curare il necessario raccordo tra la progettazione e la realizzazione dell'edificio pubblico, garantisca in particolare l'aspetto relativo all'inserimento dell'opera d'arte, promuovendo, in tempi adeguati, il relativo bando. Infine, in sede di approvazione del certificato di collaudo, sia verificato che il collaudatore si sia espresso positivamente in merito agli adempimenti derivanti dalla legge n. 717/49. Un passo verso la meta di un Paese meno rozzo e più civile. Abbiamo redatto questo articolo avendo dinanzi l’idea della nuova sede regionale. Con la ferma convinzione che, seppur volendo glissare la legge (e non sarebbe la prima volta), alla Regione Molise sarà fatto obbligo attenersi e sottostare alle disposizioni di cui abbiamo parlato, regalando alla collettività molisana una struttura architettonica e funzionalmente apprezzabile, arricchita da una significativa opera d’arte. Dardo
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Campobasso
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Consiglio comunale, verso la proclamazione degli eletti Dovrebbero essere proclamati martedì , dopo 23 giorni dal voto del 25 maggio, gli eletti del nuovo Consiglio comunale. In base ai verbali esaminati dalla Commissione elettorale comunale potrebbero esserci dei cambiamenti nell’assegnazione dei seggi e quindi nella composizione del Consiglio rispetto a quanto preannunciato all’indomani del voto. Le novità sono due e riguardano sia la maggioranza che l’opposizione. Per la lista Segnale Civico collegata a Antonio Battista dovrebbe entrare Gianluca Maroncelli con 186 invece di Mario Annuario che pare abbia perso una preferenza scalando al secondo posto. L’altro cambiamento riguarda invece la lista Campobasso Nuova che potrebbe perdere il seggio in favore di Forza Italia. Se così fosse la coalizione del polo civico collegata a Michele Scasserra verrebbe pri-
vata in Consiglio di un rappresentante della lista Campobasso Nuova Enrico Perretta mentre Forza Italia affiancherebbe Livia Mucci a Alessandro Pascale. Il
resto del Consiglio dovrebbe restare invariato con nove seggi al Partito Democratico (Bibiana Chierchia, Pietro Maio, Alessandra Salvatore , Stefano Ramundo ,
Giose Trivisonno, Francesco Sanginario , Ferdinando Massarella, Lello Bucci e Antonio Molinari), tre seggi all’Idv (Salvatore Colagiovanni , Francesco De Bernardo e
Antonio Columbro) due seggi all’Udc(Michele Ambrosio e Massimo Sabusco) , due seggi ai Popolari per l’Italia (Sabino Iafigliola e Pasqualino Colarusso), un seggio per i Comunisti Italiani (Maurizio D’Anchise), un seggio per Segnale Civico (Gianluca Maroncelli), uno per Lab (Michele Durante)e uno per il Centro Democratico (Elio Madonna). Confermata l’esclusione di Socialisti , Sel, Realtà Italia e il Capoluogo . Tre seggi al Movimento Cinque Stelle (Simone Cretella, Luca Praitano e Paola Felice). Scendono a quattro i seggi per il Polo civico: due per Democrazia Popolare (Francesco Pilone e Marialuara Cancellario), uno per Polo Civico (Michele Coralbo) e uno per Città Amica (Alberto Tramontano) mentre salgono a due i seggi di Forza Italia (Alessandro Pascale e Livia Mucci). TeMa
Oggi e domani volontari dell’Avis Concorso fotografico Infiorata, premiazione in piazza a Campobasso “Io non rischio”: campagna nazionale per le buone pratiche di protezione civile
Per il quarto anno consecutivo il volontariato di Protezione Civile, le istituzioni e il mondo della ricerca scientifica si impegnano insieme nella campagna informativa nazionale per le buone pratiche di protezione civile. Il weekend del 14 e 15 giugno saranno quasi 3.500 i volontari, appartenenti a 21 organizzazioni nazionali, nonché a gruppi comunali e associazioni locali di protezione civile, che allestiranno punti informativi “Io non rischio” in 230 piazze distribuite su quasi tutto il territorio nazionale per sensibilizzare i propri concittadini sul rischio sismico e, in alcuni comuni costieri, anche sul rischio maremoto. Oggi e domani , in contemporanea con altre piazze in tutta Italia, i volontari dell’Associazione Volontari Italiani del Sangue partecipano alla campagna con un punto informativo “Io non rischio” allestito a Campobasso in piazza Municipio per incontrare la cittadinanza, distribuire materiale informativo sul terremoto e rispondere alle domande sulle possibili misure per ridurre il rischio. Protagonisti della campagna, come è caratteristico delle iniziative “Io non rischio”, sono i volontari e le volontarie, che avranno il
compito di diffondere nei territori dove operano ordinariamente la cultura della prevenzione del rischio, aspetto prioritario nell’ambito dell’azione di protezione civile sul territorio. “Io non rischio” è una campagna promossa e realizzata dal Dipartimento della Protezione Civile, AnpasAssociazione Nazionale Pubbliche Assistenze, Ingv-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e Reluis-Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica, in accordo con le Regioni e i Comuni interessati. L’inserimento del rischio maremoto nasce dopo la positiva esperienza maturata in occasione dell’esercitazione europea dell’ottobre 2013 TWIST (Tidal Wave In Southern Tyrrhenian Sea), coinvolgendo anche l’Ispra-Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale e Ogs-Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale. Sul sito ufficiale della campagna, www.iononrischio.it è possibile consultare i materiali informativi su cosa sapere e cosa fare prima, durante e dopo un terremoto o un maremoto.
degli scatti migliori
L’associazione Culturale Camera Chiara rende noto che oggi alle 17 si terranno le premiazioni del 4° concorso fotografico ‘Infiorata’ e l’inaugurazione della relativa mostra. La manifestazione si terrà presso l’atrio della provincia di Campobasso in via Roma 47, alla presenza del neo sindaco del capoluogo Antonio Battista, del presidente della Provincia Rosario De Matteis e dell’assessore provinciale Alberto Tramontano. Sono stati 35 gli autori che hanno immortalato i momenti più suggestivi della rappresentazione che si è tenuta nel centro storico di Campobasso e per le vie del centro. I risultati del concorso saranno resi noti oggi pomeriggio in concomitanza con l’inaugurazione della mostra che resterà aperta sino a sabato prossimo.
TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO
ANNO X - N° 122 - SABATO 14 GIUGNO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel.: 0874.698012 Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita
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Isernia
14 giugno 2014
Esattorie, arriva il concordato preventivo Brutta tegola in testa per i Comuni tra i quali c'è quello di Campobasso
In coma una bimba di 8 anni
Con la bici finisce contro un muro Il dramma a Cerro al Volturno
ISERNIA. Vertenza Esattorie Spa, il giudice Emiliano Vassallo ha omologato la richiesta di concordato preventivo presentata dalla società della famiglia Marcucci. Una decisione presa dal giudice fallimentare, nonostante il sorprendente voto contrario della Regione Molise e dei comuni maggiori, come Campobasso e Viterbo. Questi ultimi, evidentemente, puntavano al fallimento della società. Il perchè è intuibile, in quanto, col fallimento si sarebbero chiuse le partite di giro che vedono sia la Regione Molise, che i comuni di Campobasso e Viterbo debitori di Esattorie Spa. Facendo fallire la società, questi enti non avrebbero dovuto tirare fuori un centesimo. Invece gli è andata male, in
quanto l'assemblea dei creditori si è espressa a favore del concordato a larga maggioranza e nulla hanno potuto i voti contrari di Regione Molise e comune di Campobasso. E ci sono importanti novità anche per il concordato Ittierre. Infatti, ieri sera, si è chiusa la procedura della votazione dell'assemblea dei creditori e, a sorpresa, è arrivata la notizia del voto negativo dato dalla gestione commissariale. Chimenti, Spada e Ciccoli hanno aspettato l'ultima ora, dell'ultimo giorno, per far arrivare il loro no al tribunale di Isernia. In sostanza, un voto in favore del fallimento e della fine dell'Ittierre. Ora, dopo le votazioni, giudici al lavoro per i conteggi. Il concordato passa se i sì al salvataggio raggiungeranno il 51%.
CERRO AL VOLTURNO. Dramma a Cerro al Volturno. Lanciatasi con la sua bici lungo una ripida discesa, una bimba non è riuscita a fermarsi in tempo. Tra la disperazione di quanti hanno assistito alla scena, la piccola ha violentemente colpito un muro, rimanendo esanime a terra. Scattato l’allarme, dopo i primi soccorsi prestati in loco dagli operatori del 118 di Cerro al Volturno, la bambina (di soli 8 anni) è stata condotta d’urgenza al “Ferdinando Veneziale” di Isernia, grazie al pronto intervento dell’ambulanza “Croce Az-
zurra”. Considerata la gravità delle sua condizioni (preoccupa particolarmente l’entità del trauma cranico riportato nell’impatto), i medici del nosocomio isernino ne hanno disposto il trasferimento all’ospedale di San Giovanni Rotondo, dove tuttora risulta ricoverata nel reparto di rianimazione. Il drammatico episodio si è verificato nel pomeriggio di ieri, nella frazione San Giovanni di Cerro al Volturno. In paese e nell’intera valle del Volturno tutti si sono stretti attorno ai familiari della bambina e pregano per la sua pronta guarigione.
Il Consiglio comunale di Agnone ha conferito il merito al prestigioso antropologo
Cittadinanza onoraria a Douglass AGNONE. Presso la Sala Consiliare di Palazzo San Francesco, il consiglio comunale ha conferito la cittadinanza onoraria a William Douglass, antropologo di prestigio internazionale, nonchè docente della University Of Nevada e fondatore del “Centro per gli studi Baschi” di quell’ateneo. Considerato uno dei più autorevoli esperti in studi sul popolo basco, Douglass parla quattro lingue oltre l’inglese: spagnolo, italiano, francese e
latino. Autore di decine di libri, saggi, innumerevoli articoli e conferenze in tutto il mondo, egli si è occupato a lungo anche dell’emigrazione italiana in America. Tra il 1972 e il 1974 soggiornò in Agnone per studiare a fondo l’inizio dell’emigrazione molisana approfondendone ogni aspetto, storico, economico, sociale ed antropologico. Lo studio, che rimane una pietra miliare nello studio della emigrazione italiana a livello internazionale, venne
pubblicato in inglese negli Stati Uniti nel 1984 e, tradotto solo nel 1990, in Italia, con il titolo: “L’emigrazione in un paese dell’Italia meridionale. Agnone tra storia e antropologia” (Giardini ed.). Il sindaco, Michele Carosella ha espresso profonda riconoscenza rispetto a Douglass, stimato per aver valorizzato efficacemente, con la sua opera ricca di acute analisi antropologiche e storiche,il patrimonio culturale della comunità.
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Isernia
14 giugno 2014
Extracomunitari, si placa la protesta
A Monteroduni sedata la protesta per lo scarso cibo e il ritardo per la diaria ISERNIA. Per calmare gli animi a Monteroduni è dovuta arrivare anche la polizia. La maggior parte dei migranti ospitati all'hotel Holiday ha protestato bloccando la strada, perché – dicono – il cibo è scarso, mentre i soldi – una diaria giornaliera di 2 euro e 50 - arrivano in ritardo. I migranti mostrano anche alcune foto scattate con il telefonino. Ecco cosa ci hanno fatto mangiare a colazione, dicono. Ma il gestore della struttura alberghiera, Sante Gentile, respinge ogni accusa. Dicono solo falsità. E sono sempre i soliti a protestare. A Monteroduni è arrivato anche Celeste Caranci, responsabile dell'Arci di Isernia, l'associazione che si sta impegnando nell'accoglienza dei migranti. In prefettura intanto c'è stata una “trattativa” tra i
funzionari della Questura di Isernia e la delegazione dei profughi del Mali. Nulla trapela circa il tipo di “accordo” raggiunto e pochissimo è dato sapere anche sulle ragioni che hanno indotto gli immigrati ad inscenare una protesta, che solo grazie all’intervento in forze di Poliziotti e Carabinieri non è degenerata. Per adesso la “bomba” sembra essere stata disinnescata, ma non è da escludere che dei provvedimenti possano essere adottati nei confronti di quegli extracomunitari più “esagitati” (pare che il gruppo dei malesi sia particolarmente “agguerrito”) che hanno dato luogo ai blocchi stradali sulla Statale 85, causando seri problemi alla viabilità e determinando situazioni di rischio per gli automobilisti in transito.
Fanno il bagno e vengono derubati
Lo spiacevole episodio è accaduto a due venafrani in gita al mare in abruzzo
VENAFRO. Mentre fanno il bagno al mare qualcuno ne approfitta per derubarli e “prosciugargli” il conto in banca utilizzando la carta di credito trovata nel borsello. Lo spiacevole episodio di cronaca ha riguardato una coppia di venafrani al mare in Abruzzo, esat-
tamente a San Salvo. Mentre i due facevano il bagno, qualcuno ha portato via da sotto l’ombrellone il borsello della coppia, dileguandosi in tutta fretta. Una volta usciti dall’acqua, i due venafrani hanno dovuto loro malgrado constatare la sgradita visita “balneare” dei soliti ignoti. Pur-
troppo il furto ha avuto un seguito. Infatti i ladri provvedevano subito a prelevare dal conto dei venafrani migliaia di euro. Alla malcapitata coppia molisana non è rimasto altro da fare che constatare l’ulteriore ammanco, purtroppo senza potervi porre rimedio.
“Conseguenza inevitabile delle politiche migratorie decise dal governo”
Casa Pound interviene su quanto accaduto a Monteroduni
“La rivolta degli immigrati avvenuta ieri a Monteroduni dimostra in maniera chiara ed inequivocabile quanto da noi segnalato, con comunicati ed affissione di striscioni, fin dall’inizio delle operazioni di stanziamento degli immigrati in Molise: il Molise non può essere terra di immigrazione, perché non dispone delle risorse necessarie per far fronte al fenomeno”. Così Agostino Di Giacomo, responsabile isernino dell’associazione di promozione sociale CasaPound Italia, in una nota. “A fare le spese dell'inaccettabile reazione dei profughi, - prosegue Di Giacomo - non giustificando i problemi da loro addotti la creazione di disordini, sono stati gli abitanti del luogo, che pure hanno mostrato pazienza e spirito di solidarietà a fronte di una situazione non semplice imposta loro dall'alto, e che hanno dovuto subire i disagi derivanti dal blocco della Statale 85 da parte degli immigrati. Comunque, casi simili a quello di Monteroduni avvenuti in altre località d'Italia, come la rivolta degli immigrati di pochi giorni fa a Portopalo, in provincia di Siracusa, dimostrano come quello di ieri non rappresenti un episodio anomalo ed isolato, ma una conseguenza inevitabile ed ampiamente prevedibile di politiche migratorie assurde decise dal governo, con l'abolizione del reato di clandestinità e l’avvio di operazione ‘Mare Nostrum’, che incentivano le partenze con il risultato di riempire le nostre terre di profughi, in numeri che vanno oltre ogni capacità di accoglienza. A questo si aggiunge poi la pessima scelta delle località di stanziamento dei profughi, come nel caso della valle del Volturno, priva delle condizioni materiali per l’accoglienza”. “Quanto alle autorità locali - conclude il responsabile isernino CPI - è tempo che assumano un atteggiamento deciso sul tema, facendo arrivare un chiaro messaggio a Roma: ‘Mare Nostrum’ va fermato per le disastrose conseguenze che provoca, ed il Molise non può essere individuato quale terra di immigrazione, perché troppo piccolo, povero e spopolato per gestire il fenomeno”.
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Termoli
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Arresto De Rosa, oltre all’ex capitano dei carabinieri Muscatelli richiesta di rinvio a giudizio anche per i graduati Pacucci e Iorio LARINO - Ieri abbiamo illustrato i capi d’accusa formulati dal Pubblico Ministero del Tribunale di Larino nei confronti dell’ex capitano dei carabinieri della Compagnia di Termoli Fabio Muscatelli, ora in servizio a Roma con il grado di Maggiore, per aver tratto in arresto Giovanni De Rosa dirigente dell’U.N.E.P. del Tribunale di Larino, sezione distaccata di Termoli, perché non volle ricevere per la successiva notifica ai destinatari. 316 ingiunzioni di pagamento di tributi presentate da Cravero Carmela per conto dell’amministrazione comunale di Termoli: De Rosa poi venne assolto con formula piena dal giudice monocratico del Tribunale di Termoli, la dottoressa Mastronardi “perché il fatto non sussiste”. Ma per la stessa vicenda, a vario titolo, sono indagati anche due sottufficiali della stessa Compagnia Carabinieri, il maresciallo Massimo Pacucci e il comandante della Stazione Pietro Iorio. Vediamo quali le accuse formulate nei loro confronti e per le quali è stato chiesto anche il loro rinvio a giudizio. F) Muscatelli Fabio e Pacucci Massimo del delitto p. e p. dagli artt. 110, 51, 476 commin 1 e 2, e 490 c.p. perché in concorso tra loro, nelle qualità di pubblici ufficiali e nell’esercizio delle loro funzioni di polizia giudiziaria – il primo quale Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Termoli ed in tale veste dirigente dell’operazione di polizia giudiziaria, il secondo quale Maresciallo in servizio presso la medesima compagnia ed esecutore di un ordine manifestamente criminoso rivoltogli dal Comandante Muscatelli - dopo aver compilato il verbale di sequestro delle copie dei registri in uso presso l’U.N.E.P. del Tribunale di Larino, sezione distaccata di Termoli, ed averlo fatto sottoscrivere a Gataleta Rocco, assistente giudiziario in servizio presso detto ufficio, consegnandogliene copia, lo eliminavano redigendo al suo posto altro verbale di sequestro ( dei registri dell’U.N.E.P. in originale); in tal modo distruggendo un atto pubblico formato nell’esercizio delle loro funzioni, facente fede fino a querela di falso. G) Muscatelli Fabio del delitto p. e p. dagli artt. 81 cpv, 110, 51, 336 comma 2 e 61 n.9 c.p. perché – nella qualità di Comandante della Compagnia dei carabinieri di Termoli ed in tale veste dirigente dell’operazione di polizia giudiziaria – in
concorso con altri militari dell’Arma dei Carabinieri che eseguivano i suoi ordini, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, usava minaccia e violenza verso il pubblico ufficiale De Rosa Giovanni, dirigente dell’U.N.E.P per costringerlo a compiere un atto del suo ufficio, ossoa a ricevere, per la successiva notifica ai destinatari, 316 ingiunzioni di pagamento di tributi presentate allo sportello da Cravero Carmela per conto dell’amministrazione comunale di Termoli; violenza e minaccia consiste: nell’assumere un comportamento intimidatorio verso il De Rosa e nel minacciare l’adozione nei suoi confronti di provvedimenti restrittivi della libertà ove non avesse fatto quanto da lui richiesto (in particolare dicendogli ripetutamente frasi più o meno del seguente tenore: “lei deve prendersi questi atti, altrimenti me lo porto) e poi nel trarlo effettivamente in arresto abusando dei poteri inerenti alle sue funzioni (cfr capo di imputazione che segue, sub i). Con l’aggravante di aver commesso il fatto con violazione dei doveri e con abuso dei poteri inerenti alla sua pubblica funzione. H) del delitto p. e p. dagli artt. 110, 51,m 476 e 479 c.p. perché quale Comandante della Compagnia Carabinieri di Termoli e quindi nella qualità di pubblico ufficiale, in concorso con l’App. Priore Matteo in servizio presso il N.O.R.M. della medesima Compagnia, che seguiva i suoi ordini, formando nell’esercizio delle sue funzioni un atto di
polizia giudiziaria ed in particolare redigendo il verbale di sequestro di un foglio formato A4 contenente un avviso scritto affisso sul vetro dello sportello dell’U,N.E.P. di Termoli (verbale che veniva materialmente compilato dal Muscatelli e poi sottoscritto anche dal Priore) ometteva – in violazione del combinato disposto dagli artt. 136, 357 e 373 c.p.p. e nonostante l’espressa richiesta in tal senso avanzata dal dirigente del detto ufficio De Rosa Giovanni – di riportare in detto verbale le circostanze favorevoli all’indagato De Rosa e le dichiarazioni rese da quest’ultimo, in tal modo formando un atto pubblico, facente fede fino a querela di falso, ideologicamente falso per omessa indicazione di elementi rilevanti ai fini del contenuto e degli effetti dell’atto stesso e della sua valutazione da parte delle autorità giudiziarie cui era destinato. In particolare ometteva di far risultare le circostanze – di cui il De Rosa aveva espressamente richiesto di dare atto a verbale – da un lato, che l’avviso che veniva sequestrato era stato affisso sul vetro scorrevole dello sportello in modo che esso era rimasto coperto da altri avvisi a seguito della apertura al pubblico dello sportello stesso, dall’atro che, comunque, lo sportello dell’U.N.E.P. era stato normalmente aperto ed aveva regolarmente funzionato durante tutta la mattina del 20.12.2007 accettando e consegnando regolarmente agli utenti tutti gli atti richiesti (ad eccezione di
quelli presentati dal Comune di Termoli, su cui l’ufficio aveva espressamente dichiarato l’impedimento alla ricezione) e che quindi di era stato un regolare svolgimento del pubblico servizio da parte di tale ufficio nella detta giornata (circostanza su cui il De Rosa aveva espressamente, ma invano, sollecitato accertamenti ed approfondimenti); ed ometteva, altresì’, di inserire a verbale le dichiarazioni rese da De Rosa su queste stesse circostanze (tanto che il De Rosa, conseguentemente, rifiutava di firmare il verbale). I) Muscatelli Fabio e Iorio Michele del delitto p. e p. dagli artt. 110, 606 e 61 n.10 c.p. perché, in concorso tra loro, nella qualità rispettivamente di Comandante della Compagnia e di Comandante della Stazione dei Carabinieri di Termoli, procedevano all’arresto di De Rosa Giovanni (Dirigente dell’U.N.E.P. del Tribunale di Larino, sezione distaccata di Termoli) per il delitto di cui all’aett. 331 comma 2 c.p. abusando dei poteri inerenti alle loro funzioni; ciò in quanto procedevano all’arresto nonostante fosse ormai cessata la flagranza del reato ipotizzato (circostanza, questa, espressamente rappresentata sia dal De Rosa che dal suo difensore) ed omettevano volutamente di prendere in considerazione e far risultare dal verbale di arresto (o quantomeno da altri atti di polizia giudiziaria redatti nella medesima occasione) la circostanza – che era stata espressamente rappresentata dall’indagato De Rosa e sulla quale omettevano volutamente qualsiasi accertamento, sebbene a ciò espressamente sollecitati da De Rosa – che, nonostante la presenza di un cartello rappresentante l’impossibilità dell’ufficio alla ricezione delle richieste per l’indisponibilità dei registri (cartello peraltro non visibile dal pubblico a seguito dell’apertura dei vetri dello sportello su cui era stato affisso). Lo sportello dell’ufficio U,N,E,P. quel giorno era stato regolarmente aperto e funzionante, che era stato assicurato un regolare servizio di sportello e che tutti gli atti richiesti dagli utenti – ad eccezione di quelli presentati per conto del Comune di Termoli, in relazione ai quali il De Rosa aveva emesso apposito provvedimento – erano stati regolarmente ricevuti e consegnati dal personale dell’U.N.E.P. Con l’aggravante di aver commesso il fatto contro un pubblico ufficiale nel-
l’atto ed a causa dell’adempimento delle sue funzioni. J) Del delitto p. e p. dagli artt. 110, 476 e 479 c.p. perché, in concorso tra loro, nella qualità di pubblici ufficiali indicate nel capo che precede, formando nell’esercizio delle loro funzioni un atto di polizia giudiziaria ed in particolare redigendo il verbale di arresto di De Rosa Giovanni, omettevano – in violazione del combinato disposto dagli artt. 136, 357,m 373 e 386 c.p.p. e nonostante l’espressa richiesta in tal senso avanzata dal predetto De Rosa – di riportare in detto verbale le circostanze favorevoli all’arrestato (nonché di raccogliere, anche in separato verbale, le dichiarazioni rese da quest’ultimo sulle stesse circostanze), in tal modo formando un atto pubblico, facente fede fino a querela di falso, ideologicamente falso per omessa indicazione di elementi ai fini del contenuto e degli effetti dell’atto stesso e della sua valutazione da parte delle autorità giudiziarie cui era destinato. In particolare omettevano di far risultare le circostanze rappresentate dall’indagato sia riguardo alla cessa flagranza, sia riguardo alla ritenuta insussistenza dell’obbligo per l’U.N.E.P. di provvedere alla notifica di atti di amministrazioni comunali di natura tributaria, sia, infine, riguardo alla avvenuta normale apertura e regolare accettazione e consegna di atti da parte del personale dell’ufficio U.N.E.P. (ad eccezione di quelli presentato dal Comune di Termoli) e quindi al regolare svolgimento del pubblico servizio da parte di tale ufficio nella detta giornata, circostanza, quest’ultima, sulla quale il De Rosa aveva espressamente sollecitato accertamenti ed approfondimenti. K) del delitto p. e p. dagli artt. 110, 476 e 479 c.p. perché, in concorso tra loro, nella qualità di pubblici ufficiali indicate nel capo I che precede, redigendo nell’esercizio delle loro funzioni di polizia giudiziaria il verbale di arresto di De Rosa Giovanni, attestavano falsamente in tale atto di aver dato avviso dell’avvenuto arresto “immediatamente al difensore di fiducia Avv. Marco D’Errico del Foro di Larino presente al momento dell’arresto”, mentre l’arresto non era avvenuto in presenza del difensore e questi non era stato informato da loro dell’avvenuto arresto nemmeno successivamente. (Continua)
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Termoli
14 giugno 2014
Amministrative, l’onorevole Venittelli carica gli eletti TERMOLI – Il neo sindaco Angelo Sbrocca e i Consiglieri comunali sono stati ufficialmente proclamati eletti e si registra l’intervento dell’onorevole termolese del Pd Laura Venittelli che sprona la nuova amministrazione a lavorare per l’interesse della collettività. “Il Sindaco Angelo Sbrocca è chiamato a dare nuovo vigore al territorio e a garantire la massima trasparenza nel pieno interesse della collettività un in bocca al lupo speciale per questa missione, che
potrà perseguire contando senza riserve alcune sul gruppo di consiglieri eletti nella lista del Partito democratico e abbiamo fiducia che saprà compiere in accordo con tutte le forze alleate di coalizioni le scelte migliori per la composizione del futuro assetto del governo locale”. Un occhio particolare la parlamentare lo rivolge agli eletti del suo partito Manuela Vigilante, Antonio Sciandra, Oscar Scurti, Sebastiano Di Campli e Salvatore Di Francia. “Il messaggio
di sprone e di felicitazioni istituzionali si estende a tutti i neo consiglieri, con una particolare raccomandazione, di tenere sempre bene in evidenza le istanze della gente e della cittadinanza nell’esercizio quotidiano di questo delicato mandato. Infine un ringraziamento al viceprefetto Scioli e alla dottoressa D’Alessandro per aver garantito la continuità di funzionamento delle attività in municipio in questa vacatio durata tre mesi e mezzo”.
Decima edizione Riuscita la protesta dei barcaioli alle Diomedee della “Festa della Repubblica e della Costituzione” TERMOLI – Oggi alle 18,30 presso il piazzale API-IP, sul lungomare Nord, si terrà la decima edizione della “Festa della Repubblica e della Costituzione”, promossa anche quest’anno dall’associazione Italia Civile. Il tema in discussione sarà “La Costituzione: attuazione e riforme”. Nel solco della continuità con le precedenti edizioni, i cittadini in quanto popolo sovrano, dibattono alla pari su proposte e critiche inerenti il
tema stabilito. Un percorso dialettico che intende rinnovare la consapevolezza ed il senso civico di ognuno rispetto ai temi costituzionali. Nel segno di questo impegno gli organizzatori colgono l’occasione per invitare tutti a partecipare all’evento che a margine dell’ampio dibattito prevederà un gradevole momento ricreativo e degustativo con visione su grande schermo della partita della Nazionale Italiana di calcio.
TERMOLI - Martedì, 17 giugno 2014 alle ore 9,30, a Termoli presso la Pizzeria "La Quercia", l' Associazione "Cuore Molisano" terrà una Conferenza stampa e successivo dibattito sul tema: l' approvazione del Piano di Rientro 2013-2015, la riduzione di posti letto, di prestazioni e tagli che interessano gli Ospedali di Larino e Termoli, le conseguenze e i disagi per gli utenti e residenti e relative conseguenze. Il direttivo dell’Associazione invita a prendere parte all’incon-
tro Deputati e Senatori, il nuovo Sindaco di Termoli avv. Sbrocca, tutti gli Amministratori del Comune di Termoli, il nuovo Sindaco di Campomarino Dott. Cammilleri, i Sindaci dei Comuni del basso Molise che, usufruiscono delle prestazioni fornite attualmente e nei decenni passati dagli Ospedali di Larino e Termoli, il Presidente della Giunta regionale Arch. Paolo Frattura, i componenti dell' intera Giunta regionale e tutti i componenti del Consiglio regionale.
Piano di rientro, penalizzato il basso Molise
ISOLE TREMITI – Alle Diomedee si è tenuta una manifestazione dei barcaioli contro la mancanza di ormeggi sicuri. Prima della manifestazione un rappresentante degli organizzatori è stato convocato per una riunione voluta dal Prefetto di Foggia a cui erano presenti, oltre al Prefetto, il Comandante della Capitaneria di Porto di Termoli ed il Sindaco delle Isole Tremiti. Nell’occasione il Prefetto ha manifestato ai presenti la sua ferma contrarietà allo svolgimento della manifestazione in quanto, a suo dire, il Parco del Gargano ha in fase avanzata di progettazione un “campo boe” che ha lo scopo di sopperire alla mancanza di ormeggi e quindi la soluzione c’è. “Ebbene, c’è ma non si vede!- ha sostenuto un organizzatore della manifestazione -. E’ da quando sono stati sequestrati gli ormeggi che aspettiamo. Nell’Ottobre 2013 vi è stata una riunione sollecitata dalla Capitaneria di Porto di Termoli tra gli Enti interessati. Da allora sono trascorsi nove mesi e ancora non viene pubblicato il bando di gara e si è in attesa dei vari pareri e autorizzazioni. Siamo a conoscenza di tale progetto – continua il rappresentante - ma sosteniamo con forza che così come è stato concepito, senza preventivamente consultare la popolazione e ascoltare le effettive esigenze non solo dei residenti, ma anche degli operatori turistici, non è e non può essere risolutivo del problema, giacchè non garantisce nemmeno i posti necessari per tutte le imbarca-
zioni e le società di noleggio gommoni che da sole vantano una flotta di oltre 100 mezzi. La verità è che a causa di tale situazione il diporto che solitamente faceva tappa alle Tremiti si è spostato, altrove, oltre i confini Italiani”. La manifestazione si è tenuta regolarmente e, considerate anche le condizioni meteo marine non favorevoli, hanno partecipato comunque più di 20 imbarcazioni. Tutti gli operatori del mare, finalmente uniti, si sono astenuti dal lavoro e hanno dato solidarietà ai manifestanti. Hanno aderito le due cooperative trasporto passeggeri, tutte le società di Diving, i proprietari delle società di noleggio gommoni e piccole imbarcazioni ed una rappresentanza di pescatori locali, ed è stato consentito l’ormeggio in sicurezza dei traghetti di collegamento con la terraferma, nel rispetto delle prescrizioni imposte dalla Capitaneria di Porto di Termoli. “Le nostre motivazioni – afferma un rappresentante dei manifestanti - sono state esposte su striscioni che hanno informato i pochi turisti oggi intervenuti. Perché il problema è appunto quello….. zero ormeggi=zero turismo= zero lavoro. Siamo fiduciosi che la nostra protesta sia servita a sollecitare gli Organi Istituzionali che hanno il potere e il dovere di risolvere questa situazione che ogni giorno, mette in pericolo la vita di tutti gli operatori turistici. Perché la domanda è e rimarrà sempre la stessa; sove ormeggeranno la barca i tremitesi questa stasera?”.
Avis organizza Flash Mob
TERMOLI – Oggi con inizio alle ore 12 in piazza Garibaldi antistante la stazione ferroviaria, la locale sezione Avis, Avis Giovani, Scuola di ballo Peter Pan, organizzano Flash Mob in diretta nazionale con le più importanti stazioni ferroviare italiane. Nel pomeriggio, a partire dalle 16 in piazza Vittorio Veneto, si terrà la seconda Festa del Cuore organizzata dai Clown dell’Associazione “Sorridere sempre onlus”. Al via anche l’undicesima Festa del Donatore per la campagna Internazionale
promossa dalla FIODS “Sangue sicuro per salvare le Madri” in collaborazione con l’Avis Nazionale, l’Avis Giovani Termoli unitamente ad innumerevoli Associazioni Sportive e di Volontariato che operano sul territorio. A dare un grande contributo alla promozione e diffusione di questa originale operazione sono tre supporter d’eccezione: Telecom Italia, Radio 105 e Corriere Sociale (media partner). Infine alle 23 la proiezione della partita dei campionati mondiali di calcio Inghilterra – Italia.
Omaggio al bicentenario dell’Arma dei carabinieri PETACCIATO - Bella iniziativa del maestro d’arte in Vetrinistica Giuseppe Marco Pasquarella che ha reso omaggio al bicentenario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri. Con l’autorizzazione del Comando carabinieri di Campobasso e di Petacciato, ha allestito nel suo negozio di abbigliamento un omaggio alla Benemerita, fondata nel 1814 e che negli anni si è sempre distinta per le innumerevoli azioni a favore della nazione e dei cittadini. Ma il
carabiniere, oltre che ad essere un rappresentante delle forze dell’ordine, è da sempre una guida per le comunità specialmente nei piccoli centri dove la presenza delle Stazioni è il punto di riferimento per i residenti. In definitiva il carabiniere come Guida, amico e, avvolte, “confessore”. Anche per questi motivi Giuseppe Marco Pasquarella, dall’alto della sua professione e creatività, ha omaggiato l’Arma con la sua creazione.
L’ex preside Mucciaccio omaggia i suoi studenti
TERMOLI - L’ex preside ha voluto incontrare per un saluto gli studenti delle classi quinte del liceo classico Perrotta e del liceo Artistico Jacovitti, e li ha omaggiati con la riedizione di un libro che contiene tutti gli aneddoti e le testimonianze che lo ricordano come preside, professore, collega, amico, oratore, storico, uomo. “Un ricordo che ho inteso lasciarvi e condividere con voi – ha detto Mucciaccio -, come vostro ex preside, perché possiate ricordarvi di me, ma anche come augurio per la maturità”. Un incontro che ha ricordato gli anni passati di Mucciaccio e di questi studenti che hanno molto gradito l’incontro e l’omaggio non disdegnando di chiedere la dedica sul volume.