15 giugno 2013

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ANNO IX - N° 14 - SABATO 15 GIUGNO 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Tel. e Fax 0874.698012 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

GIORNALE SATIRICO

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L’Oscar del giorno a Carmelo Parpiglia

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Carmelo Parpiglia. E' stato proprio il delegato allo Sport per la Regione Molise a ricordare come la Giunta Iorio abbia provveduto, lo scorso mese di febbraio, a versare nelle casse della società del Campobasso calcio la cifra come impegnata per il campionato appena conclusosi. Questo, dinanzi alle ultime dichiarazioni di Di Palma che ha esternato in merito a presunti ritardi nell'accreditamento regionale. Al contrario, è stata proprio la Giunta Iorio a firmare l'atto di pagamento per 42mila euro.

Il Tapiro del giorno a Sandro Arco

Il Tapiro del giorno lo diamo a Sandro Arco direttore della Fondazione Molise Cultura. Ad oggi non si comprende il ruolo che sta avendo nel delicato momento che sta attraversando il settore della cultura. Sembra essersi chiuso nella torre d'avorio di via Milano dell'ex palazzo Gil senza dare un benchè minimo sussulto. E' pur vero che dalla Regione non c'è un accompagnamento reale anche perchè il capitolo di bilancio porta iscritto zero euro. Ma il silenzio che è caduto sull'organizzazione non lascia presagire nulla di buono.

Industria, occorre una piano definito Le chiacchiere non servono più ISERNIA. Dura la replica del patron di Ittierre, Antonio Bianchi dopo le dichiarazioni dell'assessore regionale alle Attività Produttive, Massimiliano Scarabeo. "Assessore Scarabeo, avrei voluto leggere con interesse quello che Lei ha dichiarato, venerdì, sui quotidiani. Debbo, però, dirLe che le sue, definiamole "dichiarazioni", che altro non sono che un attacco immotivato e proditorio, mi hanno, veramente, annoiato e, sicuramente cio' La farà felice,infastidito. Sì, utilizzo volutamente questi due termini perché Lei, per motivi incomprensibili ai più, ma che io comprendo molto bene, ha sempre cercato in ogni occasione di screditare Ittierre ed il sottoscritto. Quindi e' giunto il momento di fare un po' di chiarezza sulla serietà e trasparenza mia e di chi ha pubblicamente detto il falso. Continua a pagina 11


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2 15 giugno 2013

Le cose che avrebbero dovuto far grande il Molise e non sono state

Dica il sindaco perché è fallito l’Accordo di programma ‘Asse città’ e a chi va data la responsabilità che condanna la città al degrado Stranezze campobassane. Che nessuno denuncia, solleva, o cerca di approfondire. Eppure, non c’è giorno che il sindaco non ricordi, al colto e all’inclita, che le casse comunali sono vuote, per cui anche l’ordinaria amministrazione diventa un impegno astratto e le istanze sociali, economiche e culturali sono destinate ad essere cestinate. Stranezze campobassane. Nessuno che chieda conto al sindaco, però, degli atti amministrativi di rilevanza strategica che avrebbero dovuto aiutare il capoluogo ad uscire dallo stato di indeterminatezza strutturale in cui si trova, per avviarsi finalmente ad esercitare il ruolo di centro direzionale. Ci riferiamo all’Accordo di programma “Asse città” - sottoscritto dal sindaco con Michele Iorio nel 2010 (allora presidente della giunta regionale) e novellato successivamente con protocolli d’intesa. Con quell’Accordo l’amministrazione di Palazzo san Giorgio poteva disporre di un finanziamento di 25 milioni di euro. Dote finanziaria cospicua, ragguardevole, che la Regione Molise metteva a disposizione per fare di Campobasso una città funzionale e moderna, e dei campobassani una collettività meglio assistita sul piano sociale ed economico. L’Accordo avrebbe tolto dalla bocca di Di Bartolomeo lo stucchevole ritornello “non c’ho una lira” per imporgli, al contrario, una forte azione dinamica e costruttiva, e ai campobassani, assuefatti e rassegnati al “destino cinico e baro”, finalmente uno spiraglio di luce. Più che ai campobassani, la questione sarebbe dovuta interessare maggiormente agli ordini professionali, alle forze sociali, alle associazioni di categoria dediti alle lamentazioni, alle imprecazioni, alle rivendicazioni fine a se stesse. Stranezza nella stranezze: non risulta che costoro si siano degnati di chiedere al sindaco come mai quell’Accordo e quel finanziamento che avrebbero dato respiro all’azione amministrativa e sviluppo all’economia, non abbia avuto fortuna. Ossia, non abbia prodotto lavoro, investimenti e occupazione lasciando che la geremiade sulla crisi e del “non c’ho una lira” continuasse ad essere il sottofondo musicale di questa sorta di marcia funebre che sta accompagnando Campobasso sempre più in basso, verso la precarietà. A beneficio dei distratti e dalla memoria corta, quei 25 milioni di euro assegnati all’amministrazione comunale di Campobasso riguardavano l’ipotesi della sede regionale sul Romagnoli (“utilizzando anche sistemi finanziari e urbanistici innovativi”); la ricucitura dell’ingresso (lato Porta Napoli) della città; la riqualificazione di Piazza Savoia e delle intersezioni con Via Monsignor Bologna, Via Gazzani e Viale Manzoni; la galleria che avrebbe dovuto collegare il terminal delle autocorriere a Via Insorti d’Ungheria; un fabbricato direzionale sull’area dell’ex Mattatoio in Via Garibaldi; la riqualificazione ambientale del torrente Scarafone e tutta una serie di aggiustamenti urbanistici e territoriali nell’ambito di Selvapiana. In sostanza: il

L’Hotel Roxy, pagato oltre tre milioni di euro a una ben nota ditta locale, marcisce tra l’indifferenza generale

miglioramento della viabilità, la qualificazione urbana, e il risanamento ambientale. A tutto ciò, però, deve essere aggiunto l’acquisto dell’ex Hotel Roxy da parte della Regione Molise, pagato oltre tre milioni di euro a una ben nota ditta locale e lasciato marcire tra l’indifferenza generale, quasi che i tre milioni non siano soldi della collettività e l’affare fatto dal privato rientri di diritto nella politica degli sprechi. Accordo di programma sottoscritto; milioni stanziati; tempistica definita; progetti ed opere realizzate zero. Un motivo e un colpevole devono pur esserci. Campobasso boccheggia, disfatta, appassita, violata nelle sue storiche prerogative di centro direzionale, di città ordinata, composta, razionale, con una borghesia colta e appassionata, e la vocazione a rendersi accogliente. Purtroppo ha ceduto impietosamente il passo al disordine, alla scomposizione territoriale, alla irrazionalità, e la borghesia colta e appassionata è stata sommersa dal magma dei parvenu e del loro implicito impulso al qualunquismo economico. Città, brutta a vedersi, e male a viverci. Le opere contenute e previste dall’Accordo di programma avrebbero

Nel 2010 l’amministrazione comunale ha disposto di un finanziamento di 25 milioni di euro dovuto (e potuto) invertire la tendenza. Ma qualcosa e qualcuno (chi?) hanno impedito che avvenisse. La città e i cittadini hanno diritto a sapere. Per rompere il tabù delle mistificazioni e degli infingimenti.

Dardo

La Corte Costituzionale ha ribadito che troppi residui attivi non trovanogiustificazione attraverso la rispondenza con la realtà

Rendiconto regionale, dubbi sui conti CAMPOBASSO. Il rendiconto finanziario della Regione Molise non fornisce alcuna giustificazione in ordine alla permanenza in bilancio ed alla relativa contabilizzazione di un numero rilevante di residui attivi, pari ad un miliardo e duecento milioni di euro, di cui molti di antica genesi». E «la determinazione di questa somma è avvenuta in assenza dei requisiti minimi dell'accertamento contabile quali la ragione del credito, il titolo giuridico, il soggetto debitore, l'entità del credito e la sua scadenza». Lo afferma la sentenza 138 della Corte Costituzionale, depositata ieri, relatore il giudice Aldo Carosi, che ha dichiarato l'incostituzionalità dell'articolo numero 7 della legge sul rendiconto generale della Regione Molise per l'esercizio finanziario 2011. La legge regionale portata all'esame della Consulta è la 23/2012: la Presidenza del Consiglio ha sollevato dubbi di costituzionalità sugli articoli 2, 9 e 7. La Corte ha giudicato inammissibili le prime due questioni, mentre ha accolto la terza, perché contrasta, sotto il profilo dell'accertamento dei residui attivi, con l'articolo 117 della Costituzione. Il Presidente del Consiglio dei ministri, infatti, aveva lamentato la contabilizzazione nel bilancio consuntivo regionale di una rilevante massa di residui attivi senza il previo accertamento degli stessi, previsto per legge. «Il principio della previa dimostrazione analitica dei crediti e delle somme da riscuotere, iscrivibili nelle partite dei residui attivi e computabili ai fini dell'avanzo d'amministrazione - scrive la Corte - è, nel nostro ordinamento, principio risalente, in ragione della sua stretta inerenza ai concetti di certezza e attendibilità che devono caratterizzare le risultanze della gestione economica e finanziaria». In altre parole, la verifica sulle somme accertate e non riscosse è centrale per l'accertamento di bilancio. "Nella contabilità 2011, non giustificando oltre 1,2 miliardi di residui attivi, spiega la sentenza, vengono assunti quali attività del bilancio consuntivo una serie di valori non dimostrati, espressi attraverso un'aggregazione apodittica e sintetica, suscettibile di alterare le risultanze finali del conto, che a sua volta deve essere consolidato con quello delle altre pubbliche amministrazioni per le richiamate finalità di coordinamento della finanza pubblica".


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NO

3 15 giugno 2013

Regionali, non si torna al voto Il Tar ha respinto i ricorsi avverso le operazioni elettorali di febbraio Ora il Consiglio regionale deve tornare a lavorare di gran lena

CAMPOBASSO. Paolo Di Laura Frattura resta al vertice della Regione Molise. Lo ha stabilito il Tar di Campobasso comunicando la decisione dei giudici amministrativi sul ricorso elettorale del centrodestra che chiedeva l’annullamento delle elezioni dello scorso febbraio e il ritorno alle urne: l’istanza è stata respinta e dunque tutto resta così come è. I legali stanno valutando, ora, la possibilità di fare ricorso al Consiglio di Stato. Bisognerà, però, prima attendere il deposito delle motivazioni che hanno portato i giudici amministrativi a respingere i ricorsi presentati. "ora il governo regionale può proseguire nella sua azione - è stata la prima dichiarazione del presidente Frattura - e cercare di dare risposte ai problemi aperti in agenda". Sulla questione giuridica, naturalmente, bisognerà attendere le motivazioni che saranno contenute nella sentenza per potere capire il perchè i ricorsi sono stati rigettati.

Non si tornerà, dunque, alle urne, così come era già successo altre due volte, e ora non ci saranno più scuse da poter accampare su ritardi e cose da fare da parte della Giunta Frattura. Superato anche lo scoglio dei ricorsi, la maggioranza di centrosinistra dovrà lavorare di gran lena per potere dare soluzioni ai problemi in sospeso che stanno stritolando il tessuto produttivo regionale. Di tempo ne è rimasto effettivamente ben poco considerando le situazioni aperte e le crisi aziendali. Il Molise ha la necessità che vengano individuate risposte possibili ai mali che ogni giorno toccano le maglie del suo tessuto sociale ed economico. La tensione generata dalla discussione dei ricorsi aveva fatto slittare anche la seduta del Consiglio regionale che, fino a questo momento, non è ancora riuscito ad imprimere una svolta nella sua azione. Non essendoci, ora, più ostacoli da dovere sormontare, non resta che mettersi a lavorare di gran lena per dare risposte ai mille quesiti aperti e alle tante, troppe, crisi aziendali aperte.

La lettera

Ferrovie, nuove idee per vecchi problemi Spett.le redazione della Gazzetta del Molise, mi chiamo Giovanni Luca Baccaro e leggo con piacere il vostro giornale; con altrettanto piacere, ho notato l’impegno verso il sociale e la crescita della regione Molise, che ha questa vostra testata . A tale scopo vorrei offrire degli spunti per l’inchiesta, che penso sia alla base di una corretta informazione giornalistica, volta alla crescita e, perché no, anche alla critica; inoltre penso che per politica, non si intenda la formale creazione di liste di nomi atti a rappresentare una popolazione, ma la proposizione di linee propositive atte alla fruizione, da parte di una popolazione, di scelte opulate alla crescita. Non intendo in alcun modo fare parte di liste politiche o pseudo politiche, ma vorrei, come voi del resto, che questa regione abbi lo sviluppo e la crescita che merita, negatagli da anni di immobilismo soprattutto propositivo. Spesso ho visto l’interessamento che la redazione ha in merito alla questione trasporti; all’uopo avrei due proposte che potrebbero risultare interessanti e di poca spesa. 1) Passante ferroviario Lanciano – Castel di Sangro – Isernia – Napoli. Spesso questa testata si è mossa in favore della realizzazione di una tratta ferroviaria: la Bojano – Termoli; essa dovrebbe fungere come completamento di un passante ferroviario Adriatico - Tirreno, già parzialmente realizzato con la Bojano – Isernia - Napoli. Sarebbe un opera importante che porterebbe lavoro, come del resto la famigerata autostrada Termoli – San Vittore, ma di lunga realizzazione. Del resto fa parte di un progetto di realizzazione ferroviaria, anche l’altrettanto famigerata Roma – Molise – Puglie; essa vede come unico tassello mancante, la realizzazione della tratta Lucera – Campobasso. Con

la burocrazia vigente, i tempi di realizzazione italiani, tali opere potrebbero avere la loro piena funzionalità tra minimo 10 anni, senza tenere conto che, potrebbero finire nell’albo delle opere incompiute. Il Molise necessita di opere di pronta realizzazione ed il passante ferroviario Tirreno – Adriatico proposto con la Lanciano – Castel di Sangro – Isernia – Napoli è già esistente; esso si basa su 3 tratte presentei sul territorio che sono: Napoli – Carpinone, Carpinone – Sulmona e Castel di Sangro – Lanciano. Le prime due tratte sono di proprietà delle ferrovie dello stato, mentre la terza della società abruzzese “Sangritana”. Tale passante avrebbe bisogno solo di lavori di ammodernamento, tra l’altro la società “Sangritana” sta già procedendo ad importanti opere di risanamento sulla tratta di sua competenza; inoltre e elettrificato quasi per la sua interezza (al fine di avere un valore di inquinamento bassissimo), a tale scopo mancherebbe solo il tratto Castel di Sangro – Venafro. La tratta attraversa zone industriali molto importanti per il centro Italia quali:Val di Sangro, Castel di Sangro, Zona industriale Isernia – Venafro e diverse zone industriali della Campania; dal punto di vista commerciale sarebbe un opera a dire poco strategica, visto il traffico su ruota esistente tra i nuclei menzionati. Inoltre potrebbe essere da volano per lo sviluppo di aree interne molisane ormai abbandonate come Castel del Giudice, Sant’angelo del Pesco, Capracotta, San Pietro Avellana, Carovilli; potrebbe avere anche un fine turistico visto l’attraversamento di aree paesaggistiche di grande impatto. Si potrebbe creare un collegamento turistico Boiano – Sulmona dove si muoverebbero turisti tra i comprensori della neve di Campitello, Capra-

cotta e Roccaraso; le stazioni ormai inutilizzate potrebbero essere trasformate in ostelli o agriturismi e avere un turismo su rotaia integrato. Potrebbero essere incrementate l’industria del legno con il taglio e la realizzazione di opere, vista la presenza boschiva del tratto attraversato; sarebbe un grande stimolo per lo sviluppo e la rivitalizzazione dell’alto Molise; inoltre potrebbe assicurare un collegamento tra Pescara e Napoli, ora esistente solo su ruota. 2) Trasporto su ruota regionale. Un altro tassello importante per lo sviluppo del Molise è il trasporto umano su ruote. La regione si basa su 3 centri principali che sono: Termoli, Campobasso, Isernia; si potrebbe costruire un trasporto regionale basato su queste 3 realtà. La viabilità molisana si basa su una dorsale principale, che è la ss17 (dall’Abruzzo alla Puglia), con due fondovalli principali che sono la Trignina e la Bifernina; poi c’è la litoranea costituita dalla ss16 (dalla Puglia all’Abruzzo). Se si circola per il Molise, in alcune ore della giornata soprattutto intorno alle 14:00, ci sono strade percorse da un numero elevato di bus con pochi passeggeri a bordo. L’idea sarebbe quella di costituire una circolare molisana Termoli – Campobasso – Isernia – Termoli che avrebbe una percorrenza sia in un senso che inversa, e porre lungo le principali arterie, dei veri e propri terminal per il collegamento con le aree interne. Si potrebbero avere terminal a Boiano, Bagnoli del Trigno, Trivento, Montenero di Bisaccia, Larino, Lucito, ecc.; su questi terminal verrebbero organizzate delle circolari per i paesi interni con autobus più piccoli. La frequenza delle corse potrebbe essere anche oraria tra i 3 centri, per un trasporto di persone più adeguato, efficiente e soprattutto

In redazione ci è giunta una bella lettera di un lettore che volentieri pubblichiamo perchè ci offre l'opportunità di tornare a parlare di trasporti un settore che in Molise non ha mai conosciuto una vera e propria programmazione. La lettera del nostro lettore dovrebbe spronare la classe politica perchè la questione trovi i dovuti e giusti tavoli. meno oneroso per la regione. Inoltre, possono essere estrapolate da queste circolari, le corse con destinazione extraregionale aventi destinazioni: Benevento, Foggia, Caserta, Napoli, L’Aquila, Pescara, Roma; questi autobus avrebbero una capienza maggiore (intorno ai 100 posti). Queste corse favorirebbero l’integrazione nel progetto circolare delle aree che potrebbero restarne escluse quali: Campomarino, Gambatesa, Sepino, Venafro e Rionero. Si potrebbero avere corse del tipo: Pescara – Termoli – Campobasso – Isernia – Caserta - Napoli; Foggia – Campobasso – Isernia – Roma; Napoli – Caserta – Isernia – Termoli – Foggia. Ad ogni terminal, ci saranno le coincidenze per i paesi interni e per le altre principali destinazioni. In attesa della costruzione dei terminal si potrebbero attrezzare gli incroci sulle statali e fondovalli con pensiline temporanee e per fruire del servizio servirebbe solo un lavoro logistico.


4 15 giugno 2013

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Le aziende sono stritolate dal fermo lavori. Occorre una svolta

Infrastrutture, nuovi investimenti CAMPOBASSO. Cinquemila posti di lavoro persi, mentre i mancati incassi dalla pubblica amministrazione sfiorano i 30 milioni di euro. Ecco perchè bisogna far ripartire il settore attraverso lo sblocco dei cantieri e il pagamento dei crediti vantati dalle aziende con gli enti locali: otto milioni di euro solo per gli imprenditori iscritti all’Associazione costruttori edili del Molise. Si tenterà, a breve, di fare partire almeno le opere già cantierate. La Regione deve cominciare a pensare seriamente a investire in infrastrutture. A partire dall'autostrada del Molise. Del resto l’edilizia è il settore più indicato per la ripresa economica della nazione: è un settore anticiclico, ha un grande indotto, rappresenta una fetta importante del Pil, circa l’11% ed è il motore della green economy. Bisogna intervenire con urgenza sulle infrastrutture, anche per permettere di recuperare il gap del sud Italia rispetto al nord e della nostra nazione rispetto al resto dell’Europa. Ma la sola previsione della costruzione dell'autostrada non basta. Oggi l'Europa sta puntando sulla rete ferroviaria e il Molise risulta essere grande assente. Eppure è il tratto più corto di collegamento tra Adriatico e Tirreno. Perchè non sfruttare, allora, questo percorso e far vedere con un progetto reale e cre-

dibile che il territorio è appetibile? Anche alla luce della crisi economica che ha coinvolto lo scenario mondiale, si profila un futuro per il nostro Paese in cui tra le linee guida da seguire vi sarà verosimilmente la necessità di programmare investimenti in infrastrutture e tecnologie e richiamare la sensibilità soprattutto delle istituzioni per pianificare, definire normative, sistemi di incentivazione e regole sempre più rivolte a favorire l'intermodalità e la crescita del trasporto ferroviario. E' anche questa una sfida che la Regione deve portare nelle sedi competenti anche scommettendoci finanziariamente di proprio. Del resto, è ancora bassissima la spesa dei fondi europei che potrebbero trovare collocazione in tale genere di investimenti. Ecco perchè bisogna ripartire dagli investimenti in infrastrutture per sostenere la crescita economica. Occorre, dunque, riportare le infrastrutture al centro del programma per lo sviluppo della regione, tramite l’identificazione di 5 o 6 opere urgenti, che possano dare un impulso allo sviluppo ed allo stesso tempo influenzare positivamente l’immagine del nostro territorio. Altresì, è necessario chiarire e velocizzare il processo di autorizzazione per queste opere, definire un programma di finanziamento realistico, massimizzando il ricorso al settore privato, ove possibile.

L’intervento.

Questione Gam, ora interventi oculati

Cari amici della GAM, vi esprimo la mia personale solidarietà, per quel che possa valere e, come tutti, vi auguro una soluzione positiva, rapida e duratura della situazione lavorativa. Ciò espresso non mi esime dal fare una considerazione avvalorata anche dalle parole di Don Giovanni, parroco di Bojano. Ha affermato, parlando alle autorità politiche molisane, che è passato il tempo di erogare soldi a pioggia ma occorre impiegare le risorse con oculatezza, finalizzandole a garantire un lavoro stabile, facendo si che ogni uomo sia orgoglioso del proprio e del guadagno che ne ottiene. Considero che questo momento di grande difficoltà possa trasformarsi in una straordinaria opportunità che vi invito a valutare. Al vostro posto andrei all'attacco!!! Basterebbe un pizzico di coraggio e di intraprendenza, semmai si avesse voglia di rischiare nonché legalmente e legislativamente fosse un'idea realizzabile che, unita alla notevole attenzione mediatica utile a tenere sotto pressione gli interlocutori pubblici, potrebbe portare ad un esito positivo.Richiesta: “Esimio Governatore, abbiamo consorziato le 3 categorie della filiera ed abbiamo elaborato il

nostro solido e lungimirante piano industriale che portiamo alla Sua valutazione! Non desideriamo più un mero aiuto assistenziale, non attendiamo le vostre proposte, né aspettiamo arrembanti e scaltri imprenditori ma vogliamo diventare gli attori protagonisti del nostro futuro! Le chiediamo di finanziarci il progetto e di aiutarci nella ricerca del mercato! Restituiremo il prestito nel breve-medio termine! Assicurazioni, fidejussioni o altro, se necessari, si concorderanno al momento della stesura del contratto”. Personalmente ve lo darei a fondo perduto, una tantum!Tanti hanno intrapreso la strada del fai da te con successo e molti senza le spalle coperte! Nella vita bisogna anche esporsi e tentare! Non sempre si può chiedere quando le risorse sono di tutti e tutti ne devono trarre equamente beneficio!Cari amici, il Governo ha stretto la cinghia da tempo ed i trasferimenti di denaro alle regioni, da girare anche agli enti locali, sono molto scarsi e le entrate non coprono adeguatamente tutte le spese. Ricordo che si dovrebbe parlare anche di investimenti, base dello sviluppo e della ripresa economica, invece la

voce di bilancio più “corrente” è la spesa! Il lavoro è la radice della pianta famiglia e tutti dobbiamo concorrere alla sua crescita e solidità.In tanti chiedono un concreto aiuto economico all'Amministrazione regionale, oltre gli imprenditori ed i lavoratori ci sono i disabili, i disoccupati e gli inoccupati di ogni età, le famiglie in stato di disagio ed addirittura in povertà, gli anziani, i giovani, gli studenti meno abbienti, le associazioni sportive e culturali e tanti ma tanti altri e gli amministratori sono tenuti a soddisfare tutti nella maniera più giusta ed imparziale possibile. La solidarietà è alla base della reciprocità ed il nobile Molise ne dovrebbe fare tesoro!Non è più possibile, specie di questi tempi, che si penalizzi il Sociale (primo punto del nuovo governo nazionale). Chiedetelo ai comuni e nello specifico a quello di Isernia.Non è possibile che i servizi domiciliari alla persona abbiano risorse quasi nulle (diversamente abili, invalidi, anziani assistiti solo per un'ora alla settimana!). Un eccellente servizio regionale di teleassistenza è cessato e non è stato più rifinanziato. Contributi per l'abbattimento delle barriere architettoniche, quasi nulli.La legge regionale n. 5/2011, microcredito alle famiglie indigenti, MAI finanziata. Fondo per le famiglie con almeno 3 figli minori, quasi nullo.Fondo sociale per il superamento di situazioni contingenti, nullo.Fondo per il “Minimo vitale” che serve a ridurre lo stato di disagio economico del nucleo familiare, nullo (parzialmente sostituito con le borse lavoro).Fondo per il rimborso dei libri di testo, prima ridotto ora inesistente.Fondo per il diritto allo studio prima decurtato ora quasi totalmente finanziato (fortunatamente). Per non parlare della sanità e di tantissimo altro. Il MOLISE UNITO, laborioso e solidale, è l'obiettivo che la nostra classe politica dovrà perseguire per preservare la nostra autonomia. Dobbiamo difendere ad ogni costo la straordinaria eredità faticosamente conquistata dai nostri padri, per lasciarla più rigogliosa e fiorente che mai ai nostri figli. Antonio Bendato


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15 giugno 2013

Prorogati al 31 dicembre 2013 i commissari liquidatori la maggior parte dirigenti regionali, e tutti interessati ad arrotondare le entrate il più a lungo possibile

Le Comunità montane da enti inutili a dispensatrici di prebende Il commissariamento degli enti regionali e sub-regionali nasconde non pochi interessi politici e clientelari (gli Enti provinciali del Turismo di Campobasso e Termoli e l’Azienda di soggiorno di Termoli sono commissariati da circa 20 anni) Le Comunità Montane nel Molise sono state soppresse, ma non estinte (!). Così è scritto nel decreto del presidente della giunta regionale del 4 gennaio scorso. Nelle more della loro estinzione (sic!), la gestione continua ad essere assicurata da un Commissario liquidatore per ciascuna delle Comunità il quale dispone di mezzi, personale e risorse fino al 31 dicembre 2013. Questa è una storia che dura dalla primavera 2011. Si sopprimono gli enti e li si mette in liquidazione senza fissare un tempo certo entro cui concludere l’operazione. Sicché, viene fuori che l’ex Ersam (oggi “Arsiam”) è in liquidazione da circa 10 anni e le 10 Comunità montane, che il Molise ha colpevolmente tenuto in vita senza dare loro un compito e un fine precisi, ancorché gestite con scarsa redditività, lo sono da circa 3. Liquidare enti che non hanno situazioni patrimoniali rilevanti e, meno che mai, complesse, sarebbe dovuto essere un adempimento da risolvere in pochi mesi e non già, come si prefigura, un procedimento amministrativo indefinito. Le Comunità montane soppresse (ma non estinte!) sono la Volturno con sede a Venafro, la Centro Pentria con sede a Isernia, la Alto Molise con sede ad Agnone, la Sannio con sede a Frosolone, la Matese con sede a Boiano, la Molise Centrale con sede a Ferrazzano, la

Cigno Valle del Biferno con sede a Casacalenda, la Fortore Molisano con sede a Riccia, la Trigno medio Biferno con sede a Trivento e la Trigno Monte Mauro con sede a Palata. Per ciascuna di esse un commissario liquidatore ristorato con denaro pubblico. Ovvero: Antonio Di Ludovico, Umbertina Gualano, Errico Borrelli, Pasquale Serao, Antonio D’Alessandro, Domenico Marinelli, Giuseppe Campolieti, Giovanni Fratangelo, Eldo Fierro e Pasqualino D’Ascenzo. La maggior parte è composta da dirigenti regionali. In questi casi l’aggettivo “scandaloso” è il solo in grado di tradurre lo stato d’animo del cittadino comune che si guarda intorno, osserva, e prende nota dell’uso di denaro pubblico. Ma scandalo, anche nel significato biblico, ha perso significato e mordente. Ciò aiuta la politica e i politicanti a laicizzare le risorse erariali nelle formule possibili tra cui quella commissariale: formula particolarmente utilizzata (gli Enti provinciali del Turismo di Campobasso e Isernia e l’Azienda di soggiorno di Termoli sono commissariati da circa 20 anni! - ndr). Ma il paradosso è questo. Una regione montana qual è il Molise, avrebbe tutte le ragioni del mondo a tenere in vita certo non 10 Comunità montane, ma una parte di esse

sicuramente, per interpretare e assecondare i bisogni delle popolazioni della montagna. Altrove, dove il carattere della montuosità territoriale non è paragonabile al Molise, le Comunità montane sono in piena attività ed efficienza, dotate di deleghe e di competenze tecniche e amministrative e svolgono attività brillanti e produttive. La Campania è un esempio a un tiro di schioppo. Il Molise invece le Comunità mon-

tane ha deciso di sopprimerle e attende di estinguerle. Rinunciando di fatto ad ogni abbozzo di politica montana anche se ha previsto l’istituzione dell’Agenzia regionale per lo sviluppo dei territori montani. Naturalmente, ciò non prima che le Comunità montane, dopo essere state soppresse, vengano estinte . Per cui, tutto è rimandato alle … Calende greche. Dardo

L'intervento.

Quando il ragionamento gira a vuoto

Da qualche giorno siamo venuti a conoscenza del Progetto GranManza, che i politici Ruta-Leva-Di Laura Frattura-Facciolla-Scarabeo vorrebbero portare, a tutti i costi, in Molise. Dopo il no del Sindaco di Termoli, Basso Di Brino, a

localizzare una stalla di 12.000 bovini nella zona di Pantano Basso, stiamo adesso assistendo all’autocandidatura di numerosi amministratori che metterebbero a diposizione i terreni ricadenti nei confini comunali che hanno l’onore di governare: dopo San Martino in Pensilis, ecco spuntare anche il comune di San Giuliano di Puglia. La nostra domanda sorge spontanea: ma su quali basi questi politici e gli amministratori propongo una candidatura? Parlando di stalle e di bovini, un buon agricoltore, prima di aprirne una, procederebbe, tra tante, anche a questa semplice analisi: verificherebbe dapprima la potenzialità produttiva, in unità foraggere, dei terreni aziendali e poi, in base al tipo di animali che dovrebbero comporre la stalla, determinerebbe quanti ne può crescere con i prodotti aziendali ed, eventualmente, la quantità di prodotti da acquistare all’esterno dell’azienda per crescerne un numero maggiore. Purtroppo nessuno dei politici prima citati e degli amministratori che hanno proposto una candidatura è agricoltore e di questo siamo anche un po’ dispiaciuti, perché oltre a non aver fatto la semplice analisi, non hanno nemmeno tenuto in considerazione altri parametri che un amministratore deve valutare per opere di tale grandezza. Non si possono mettere sul piatto della bilancia solo l’investimento di 18 milioni di euro e i circa 60 posti di lavoro altrimenti, con tale pochezza di argomentazioni, bisognerebbe considerare l’apertura ad ogni tipologia di fabbrica, ma si deve anche discutere dell’impatto che ha sul territorio, con le dimensioni ancor più gigantesche

di fronte al piccolo Molise; al suo impatto paesaggistico-ambientale di fronte a un territorio e a una agricoltura consolidati nel tempo; all’impatto nei confronti di altre attività come quella turistica. Politici lungimiranti non avrebbero pensato ad insediamenti di carattere intensivo, che nulla hanno a che fare con la qualità dei prodotti e con quell’idea di sviluppo della filiera dell’agroalimentare di cui ha veramente bisogno il Molise. Ci viene, in questo momento, di fare un paragone con il settore dell’olivicoltura, dove alcuni poco lungimiranti produttori ed “esperti” del settore, spinti anche dalla politica, puntano a rincorrere la Spagna e la sua olivicoltura intensiva e non a scommettere, insieme alle istituzioni, sulla qualità dell’olivicoltura italiana, fatta di circa 500 cultivar autoctone e di quella molisana, che ne conta 18. Non siamo qui a criticare il progetto dal punto di vista tecnico, perché ancora non se ne conoscono i particolari, ma siamo qui a criticare e rigettare questa idea di sviluppo che si vuole dare al Molise, ma che al Molise non serve. Una idea di sviluppo che questo centro-sinistra molisano sembra perpetuare, con il ritorno all’autostrada e con progetti che vengono calati dall’alto e che nulla hanno a che fare con la nostra realtà. Siamo, invece, per un Molise e per politici “lungimiranti” che pensino ad uno sviluppo attraverso le sue peculiare risorse (natura, paesaggio, storia, arte, cultura, enogastronomia) racchiuse in quel magnifico scrigno che è il territorio; siamo per un coinvolgimento vero e attivo della popolazione e non solo come merce di scambio. Larino Viva


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Campobasso

15 giugno 2013

“Altro che città giardino” Il Movimento Cinque Stelle denuncia lo stato di degrado di molte aree cittadine CAMPOBASSO. Il MoVimento 5 stelle Molise denuncia il degrado delle principali strade e piazze del Capoluogo. "In una inconsueta passeggiata tra le fontane, le vasche e gli stagni del capoluogo, abbiamo scoperto, parafrasando Bob Dylan, la “Desolation road” campobassana: qualcosa che, a dire il vero, più che una piacevole escursione, somiglia più ad una vera e propria via crucis del decoro urbano ed un requiem per una città sempre più grigia e fumosa, dove di barlumi di verde, di angoli o scorci naturali, di cultura del “bello”, del curato, del pulito, non v’è ne è ormai più traccia. Abbiamo quindi percorso le principali strade cittadine partendo da Piazza S. Francesco, dove ai piedi della statua del Santo d’Assisi, nascosta tra la vegetazione incolta tra cui potrebbe perdersi un bambino, v’è una vasca ricavata tra le rocce dove ristagna una pozza d’acqua malsana; forse solo un miracolo dello stesso santo amico degli animali riesce a far sopravvive ancora qualche pesciolino, anche se, come ci raccontano le persone del posto, spesso in compagnia di alcuni grossi ratti, che hanno felicemente eletto domicilio nei paraggi dello stagno paludoso. Proseguendo per via Mazzini, siamo arrivati in villa Flora, dove, nonostante la vicinanza ai “salotti buoni” della città, il laghetto ai piedi della Venere, in arte Flora,

scenario, i giochi d’acqua e gli zampilli festosi sono ormai roba da cartoline d’epoca, la vasca è il solito acquitrino, ricettacolo di rifiuti di ogni sorta la cui manutenzione avviene ormai solo con cadenza annuale, in concomitanza dell’ allestimento del presepe natalizio. Ci spostiamo alle spalle del palazzo di città, cercando accortamente di non disturbare chi all’interno si prodiga quotidianamente perché tutto ciò possa continuare ad avere luogo, e ci troviamo in villa dei Cannoni, gioiello botanico della città. Al centro spicca l’ormai celebre e da poco restaurata “Quercia” del Marotta, alla cui base anche qui insiste una vasca, peraltro colmata d’acqua proprio di recente, ma già nelle medesime condizioni delle altre. Almeno sulla coerenza, non c’è nulla da dire, abbandono e degrado per tutti, senza discriminazioni! Sempre più desolati, decidiamo

versa nelle medesime condizioni di incuria; melma, rifiuti ed evidente stato di abbandono fanno da cornice alla fontana che un tempo era la ciliegina sulla torta di quella che veniva definita città “Giardino” proprio per la bellezza e la cura del verde cittadino. Ma era, evidentemente, un’altra città; oggi ci troviamo nella Campobasso del nuovo millennio, consegnataci da

CAMPOBASSO. La Cgil Molise, in una nota, torna sulla questione del consultorio a Campobasso. "Dal Piano Sanitario Basso : “Tra i servizi sanitari che si occupano della salute delle donne e dei bambini un posto di particolare importanza è ricoperto dai consultori; si tratta di strutture di prevenzione gratuita, ad accesso libero (cioè senza la prescrizione del medico curante), con un organico formato da un’equipe multidisciplinare e multiprofessionale composta da ginecologo, ostetrica, pediatra, assistente sanitaria, psicologo e assistente sociale.” Il consultorio di Campobasso da circa due mesi è privo del suo compianto direttore,prematuramente scomparso. Oltre ad essere il motore dell’intera struttura il dottor Boccia era anche l’unico medico non obiettore dell’intera equipe che opera presso il consultorio di CB,peraltro già sensibilmente ridotta a causa della spending review. Il turn over bloccato riduce il personale ed anche i

di rifugiarci e rinfrancarci al fresco della villa comunale De Capoa e, clamorosamente, troviamo i cancelli aperti, evento più che mai raro. Basta però poco per ricredersi; quel che resta della villa sembra sempre più una casa dei fantasmi dove il tempo sembra essersi fermato da qualche decennio, tra vasche prosciugate, statue e sculture cadenti e vegetazione incolta. Non c’è fortuna lungo la nostra “desolation road” dove regna indisturbato il degrado e l’abbandono. Fa tristezza immaginare cosa possa pensare un malcapitato turista nel percorrere i nostri stessi passi. Non vogliamo e non possiamo arrenderci all’immobilismo e all’incapacità amministrativa, alla squallida inettitudine che negli anni ha sfregiato la dignità di Campobasso, abbandonandola e svendendola a costruttori e speculatori d’ogni sorta, cancellando radicalmente ogni traccia della compianta “Città Giardino”.

decenni di amministrazioni devastanti sotto il profilo urbanistico e del decoro urbano, senza soldi per comperare un gelato, figurarsi tenere pulite le vasche e le aiuole…. Un po’ rassegnati ci spostiamo poco più in là, in Piazza Vittorio Emanuele o Municipio che dir si voglia, dove al centro domina la “peschera” come i più attempati continuano a chiamarla: stesso

Torniamo a parlare di donne, consultori e 194 La Cgil chiede la revisione dell'attuale struttura poliambulatoriale tempi di apertura ed il servizio offerto. Non sempre è possibile,infatti, presso il Consultorio ottenere la prescrizione della pillola del giorno dopo,contraccezione d’urgenza di cui fanno richiesta soprattutto le adolescenti. In particolare la mancanza di medici obiettori impedisce alle donne che si recano al Consultorio di Campobasso di ottenere la certificazione per la 194. Il calo delle richieste,divenuto fisiologico grazie alla diffusione della prevenzione primaria e secondaria è diventato adesso una quasi totale assenza di ri-

chieste. Accade perché le donne che si sono recate al Consultorio per la 194, negli ultimi tempi hanno ricevuto soltanto informazioni e sono state dirottate al Cardarelli,presso l’unica struttura operante sul territorio regionale per la IVG. Manca quindi l’integrazione con il Consultorio e non c’è una rete che integri in modo efficace la struttura ospedaliera e i consultori presenti in tutta la Regione,che pure lamentano carenza di organici. La struttura ,che ha sede presso l’Ospedale Cardarelli,pratica annualmente circa 500 inter-

venti;il 30% delle pazienti è costituito da extracomunitarie. Opera anche donne provenienti da regioni limitrofe. Anche qui l’organico è sottodimensionato,c’è carenza soprattutto di ostetriche; accade di frequente che il personale, assunto per il servizio in quanto non obiettore,nel giro di non molto tempo sia portato a rivedere la propria posizione di coscienza,venendo così destinato ad altre mansioni. Il tutto si inserisce in un quadro nazionale che rende sempre più difficile l’applicazione della 194, legge fortemente voluta dalle donne Italiane,che l’hanno sempre strenuamente difesa. "Si ricomincia a parlare di morti dovute ad aborto clandestino. Perché ciò non accada anche in Molise chiediamo al Governo Regionale di intervenire in tempi rapidi ed in modo efficace per rimuovere le difficoltà che impediscono la piena attuazione della 194,garantendo nelle strutture la presenza di personale sanitario non obiettore".


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Campobasso

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Fisiomedica, soluzioni mancate La Regione non riesce a definire il problema della riabilitazione CAMPOBASSO. Sono anni, ormai, che i dipendenti della Fisiomedica di Toro, struttura dedita alla riabilitazione, chiedono alla Regione che venga sistemata, una volta per sempre, la questione relativa all'Istituto. Ma come, si preferisce pagare il triplo delle prestazioni riabilitative fuori regione e a quelle molisane, tra queste la Fisiomedica, non sono vengono pagate meno di 100 euro la prestazione quanto i soldi neppure vengono stanziati. Così ancora ieri ennesima protesta davanti la sede regionale di via Genova. "I 55 dipendenti oltre a consulenti esterni avanzano 3 mesi di stipendio perché l'Asrem non paga. E' stato

saldato solo un bimestre del 2013. Basterebbe ricevere il trattamento delle altre strutture sia in velocità di pagamenti che in tariffe. E' necessario un dialogo ed un tavolo tra le parti". I dipendenti mostrano comunque apprezzamento per la Proprietà che resiste e cerca con ogni forza di salvaguardare i livelli occupazionali, ma attendono risposte dalla Regione. E' da anni che la dirigenza regionale, però, non riesce a sbrogliare una matassa che rischia di farsi ancor più complicata mettendo a rischio i posti di lavoro. Più volte sembrava che si potesse giungere alla definizione della

A fil di voce

Quando dilagano i venditori ambulanti Con l’arrivo della bella stagione si assiste in città al moltiplicarsi dei venditori ambulanti di prodotti ortofrutticoli. Si tratta, verosimilmente, di abusivi, provenienti dalla Campania e dalla Puglia. Per quel che s’è capito osservando i loro camion pieni di merce nelle prime ore del giorno e vuoti intorno all’ora di pranzo, quando la gente esce dal lavoro e torna a casa, gli affari dovrebbero essere anche interessanti. La merce, stando ai grossi cartelli che campeggiano sui loro mezzi, è venduta a prezzi concorrenziali. Migliori di quelli praticati dai negozi specializzati e dagli stessi supermercati. La ragione appare evidente: gli abusivi riescono a eludere le imposte; i commercianti che sono in regola con la legge, invece, hanno bisogno di praticare ricarichi più alti, per starci dentro. Chiaramente i cittadini, pur di far quadrare i magri bilanci, poco si soffermano sui danni che tali attività mobili arrecano ai commercianti onesti. E comprano, senza esitazione. Dal canto loro i vigili urbani, compatibilmente con tutti i servizi che hanno da svolgere cercano di frenare il fenomeno. Tentando di bloccare i venditori senza licenza e di controllare con pignoleria quelli che sono in regola. In modo da scoraggiarli a ritornare. Ma stando a ciò che ogni giorno si vede, specie da Via 24 Maggio in su, sino ai due ipermercati, i camion e i furgoncini sono sempre presenti. C’è di più: tante volte si spingono sino alle zone più centrali. In più d’una occasione venditori di carciofi si sono posizionati addirittura in una delle traverse del corso, senza venire disturbati. I venditori di fiori, poi, agiscono per tutto l’arco dell’anno, usando auto al posto dei furgoni. Da cui prendono pochi mazzi di fiori per volta, da vendere ai passanti. Generando un giustificato malumore tra i fiorai che pagano le tasse. (ge.ve.)

Intanto i dipendenti hanno effettuato una nuova protesta

“Piazza Prefettura, ci siamo anche noi” I titolari degli esercizi pubblici chiedono al Comune l'apertura di un confronto su alcune specifiche tematiche CAMPOBASSO. "Esprimiamo tutto il nostro rammarico per i fatti incresciosi avvenuti nelle ultime settimane, riguardante l’ordinanza di chiusura di piazza Prefettura al traffico". Lo sostiene, in una nota, la rappresentanza dei pubblici esercizi di Confcommercio. "In un incontro tenutosi lunedì 27 c.m. presso l’aula consiliare del comune di Campobasso alla presenza di alcuni commercianti, cittadini e dipendenti delle imprese commerciali, forse intenzionalmente non sono stati invitati 9 pub di via Ferrari, che esprimono la quasi totalità dei locali e delle attività operanti in quella strada. Non solo. Non sono state inviate neanche le rappresentanze sindacali del settore quelle cioè che rappresentano l’espressione delle attività e sono portavoce reali delle vere problematiche del settore. Lasciando da parte la giustificata nota polemica riguardante la gestione organizzativa dell’assemblea pubblica, ci chiediamo a tal punto chi ha interesse a rappresentare le reali istanze degli operatori del terziario (commercianti e operatori della somministrazioni, siamo un'unica realtà). Nel silenzio ci ritroviamo noi, insieme a tutti i nostri associati che condividono questo documento. Le nostre istanze ad ogni buon conto riguardano: - ZTL con sistema di telecamere a circuito chiuso - Controlli sulla sicurezza e sull’incolumità pubblica, tenendo conto delle variria problematiche, giustificate dei residenti - Contingentamento delle licenze consen-

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problematica attraverso il pieno riconoscimento di quanto fatto e non pagato in passato e, soprattutto, di garantire un percorso futuro capace di assicurare la giusta e dovuta tranquillità alla proprietà e, di conseguenza, la qualità dei servizi ai pazienti. E, poi, perchè costringere i molisani a dovere effettuare terapie riabilitative fuori regione dove i costi triplicano? Non sarebbe più logico garantire i dovuti servizi in Molise? A questi interrogativi, però, nessuno riesce ancora a dare una risposta. Stranezze molisane che lasciano aperti non pochi dubbi sull'operato e le strategie in campo.

tendo l’apertura differenziando le tipologie es Yogurterie, cornetterie, gelaterie, cantinette trattorie, ecc… ampliando cosi la possibilità di offerta anche alle famiglie. - Carico e scarico differenziato a seconda delle esigenze delle tipologie di locali stessi.. - Tariffe differenziate dei suolo pubblico in base agli orari, non possiamo pagare la stessa tassa di un locale aperto dalla mattina, visto che utilizziamo il suolo solo in parte e per poche ore, ampliando anche la possibilità di utilizzare il suolo pubblico anche per tutto l’anno. - Parcheggi intelligenti, ad esclusione dei commercianti e dei residenti aprendo al traffico i varchi il fine settimana dando la possibilità a chi volesse, di aprire le proprie attività ad orario continuato le tipologie di attività, chiudendo a turnazione i centri commerciali e quindi consentendo ai clienti di effettuare acquisti e usufruire dei servizi. - Soppressione per almeno 3 anni della tassa di suolo pubblico dietro onere da parte nostra di arredare in parte il centro storico e proporre iniziative culturali e musicali con deroga rumori fino alle 00.30 Ribadiamo poi per l’ennesima volta che i problemi relativi agli schiamazzi e all’ordine pubblico non sono creato da noi che anzi ne subiamo le conseguenze e gli strascichi e che i presupposti di una tale situazione sono da ricercarsi in una cattiva gestione dell’ammirazione comunale. Un'amministrazione che, anche dopo continue

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segnalazioni sulle metodologie da applicare, ha completamente disatteso la normativa, ed ha anzi trovato il modo per strumentalizzare il problema. Non capiamo infatti quale sia il problema ostativo affinché l’amministrazione comunale per cui non possa contingentare l’apertura dei pubblici esercizi nella zona centro storico, a questo punto ricorderemo quali sono i termini di legge da applicare, nella speranza che qualcuno la faccia propria: Non siamo responsabili poi della aperture indiscriminate in quella zona ma questa è una strategia, poco lungimirante, miope e insensata dell’amministrazione comunale incapace, evidentemente, di programmare e emanare regolamenti. Siamo consapevoli dei disagi che sono stati evidenziati in quella zona ed abbiamo chiesto di avere maggiori controlli di pubblica sicurezza, ma questo purtroppo non è avvenuto, lasciando gli stessi esercenti in balia di malviventi o persone socialmente disagiate. Arrivando sull’attuale argomento relativo all’apertura o chiusura di piazza Prefettura, noi abbiamo le idee ben chiare, chiusura ma con un progetto condiviso e ripetiamo condiviso da tutti, iniziando innanzitutto da come reinventare il commercio, in altra forma, visto che il mercato cambia e la concorrenza schiaccia. Tempo fa inviammo un idea di un centro commerciale naturale, finalizzato ad incentivare il commercio con sconti offerte eventi e con un sistema di fidelizzazione e non solo".

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ANNO IX - N° 14 - SABATO 15 GIUGNO 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA

ISERNIA L’Oscar del giorno al Corpo Forestale

L'Oscar del giorno lo assegniamo al Corpo Forestale. Ieri ancora gli agenti forestali hanno pizzicato l'ennesima persona che aveva provveduto a portare via 500 chilogrammi di legna in alto Molise. Non è il primo caso che si registra e da qui l'azione diuturna degli uomini della Forestale costretti anche a doversi impegnare su questo fronte per acciuffare quanti dediti al furto del legnatico. Azioni che si vanno susseguendo con sempre maggiore frequenza per cause diverse. Da qui la sottolineatura per l'impegno profuso.

Il Tapiro del giorno a Massimiliano Scarabeo

Il Tapiro del giorno lo diamo a Massimiliano Scarabeo assessore regionale alle Attività produttive. In questa difficile fase per l'economia regionale, dovrebbe iniziare a mettere immediatamente in agenda una proposta per una nuova fase programmatica di politica industriale. Così come della revisione della dislocazione dei Nuclei industriali. E' la crisi che morde sempre più a chiedere alla politica la prontezza degli interventi e la messa in campo di azioni forti. La sua lettera sulla questione Ittierre non sembra seguire questi obiettivi.

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Isernia

15 giugno 2013

“Scarabeo, sia sincero”

Massimiliano Scarabeo

Il patron dell'Ittierre, Antonio Bianchi risponde all'assessore ISERNIA. E' dura la lettera che il patron di Ittierre, Antonio Bianchi, ha scritto all'assessore regionale alle Attività produttive, Massimiliano Scarabeo. Del resto, in gioco c'è la produzione dell'azienda e la necessità di una politica industriale da parte della Regione. Ed è, anche, il momento che si ponga fine alle chiacchiere inutili. Questa la lettera di Bianchi. "Assessore Scarabeo, avrei voluto leggere con interesse quello che Lei ha dichiarato, venerdì, sui quotidiani. Debbo, però, dirLe che le sue, definiamole "dichiarazioni", che altro non sono che un attacco immotivato e proditorio, mi hanno, veramente, annoiato e, sicuramente cio' La farà felice,infastidito. Sì, utilizzo volutamente questi due termini perché Lei, per motivi incomprensibili ai più, ma che io comprendo molto bene, ha sempre cercato in ogni occasione di screditare Ittierre ed il sottoscritto. Quindi e' giunto il momento di fare un po' di chiarezza sulla serietà e trasparenza mia e di chi ha pubblicamente detto il falso. Le debbo ricordare la fugace Sua apparizione all'incontro fiume che si è tenuto in Regione il 22 maggio scorso. Le debbo ricordare il suo unico "impegno", in questa fugace apparizione, che e' stato quello di messaggiare mentre si stava discutendo della delicatezza della situazione dei dipendenti e dell'indotto? O devo ricordarle che Lei, sì, proprio Lei, ha esordito nell'unico intervento, di poche sillabe, dicendo di non ravvisare un interesse pubblico

nella situazione di Ittierre nonostante i 700 dipendenti e le oltre 2500 persone dell'indotto? E' incredibile che tutto questo pervenga da un esponente che tratta questioni pubbliche. Ecco perché mi sono annoiato ed infastidito: perché constato come "aggredire" Ittierre sia attività che Lei, da qualche tempo, preferisce e privilegia. La sfido, quindi, ad una gara di trasparenza. Io lavoro 14 ore al giorno, sabati e domeniche compresi. E ciò con dedizione e totale abnegazione. Lei può dire lo stesso? Io ho i bilanci di Ittierre e delle mie società, assolutamente, in ordine. Lei può dire altrettanto delle aziende a Lei vicine? Io dovevo, per contratto, assumere 571 persone. Nel breve queste 571 persone sono lievitate ad oltre 700 unità. Lei può dire la stessa cosa? La prego, non mi risponda che società a Lei vicine gli scorsi anni hanno assunto alcune decine di persone, perché sarei costretto ad opporLe cio' che e' divenuto di pubblico dominio, ossia che queste persone sono state assunte durante il periodo elettorale e l'interesse nei confronti di esse terminava - ma, certamente, sarà un caso - a scrutini completati. Devo rammentarLe, poi, quello che e' ancora di pubblico dominio, ossia il suo "rapporto" con i dipendenti delle società a Lei vicine, rapporto che sta suscitando tanto interesse nelle aule di giustizia ed ancor prima negli ospedali pub-

blici!! Non credo che in questo confronto Lei possa uscire vincente, neppure usufruendo del vantaggio di fare parte della "casta". È sicuramente, vincente nel rappresentare artificiose ed artificiali dinamiche. Io l'ho invitata in azienda e alla presenza del Dott. Enzo Di Gaetano Le ho spiegato con molta chiarezza e dovizia di dati, che Ittierre necessitava, da parte della Regione Molise, non di danaro, ma di una garanzia che sarebbe stata utilizzata per ottenere dalle banche, ripeto, non dalla Regione o da FinMolise, un finanziamento. Nel corso di questo incontro Le ho spiegato che questa garanzia sarebbe stata controgarantita da Ittierre con il proprio patrimonio netto che, Le ricordo, non sono semplici carte come Lei, populisticamente, in altra intervista, ha dichiarato, ma crediti reali e merce altrettanto reale e di indubbio valore. Queste spiegazioni, purtroppo, non hanno sortito alcun effetto o perche', come gia' da Lei detto, non riesce a ravvisare un interesse pubblico in una situazione ove l'interesse pubblico e ' sotto gli occhi di tutti, o forse perché Lei è abituato ad altri meccanismi che esulano dai meccanismi utilizzati da comuni imprenditori e della gente comune. Le ricordo, anche a futura memoria, una frase detta nell'incontro in Regione in cui un'alta carica della giunta ha, paradossalmente, dichiarato, ricevendo il suo espresso assenso, che avrebbe dovuto effettuare una valutazione comparativa della convenienza, sottolineo con-

venienza, tra il garantire Ittierre in maniera seria, trasparente e controgarantita o mettere tutti i dipendenti in cassa ed abbandonare al loro destino dipendenti ed indotto. E questo alla presenza di più testimoni che sono rimasti stupefatti da questo approccio politico ad uno dei problemi prioritari del Molise. Spero quindi in un ritorno alla ragione di tutti Voi è che questo ritorno alla ragione consenta di risolvere a stretto giro una problematica che interessa migliaia di persone. Le ricordo inoltre che sono in possesso di una documentazione, firmata dal Governatore e dal dott. Cancellario di Finmolise, che attesta l’impegno degli stessi a sostenere, sotto il profilo finanziario, il piano industriale di Ittierre Spa e ciò sarebbe dovuto avvenire già alla fine del mese di maggio con completamento dell’iter al 30 giugno. E per concludere, Lei sa bene che i bilanci e la documentazione richiesta sono stati consegnati a Finmolise con dovizia di dati. Quindi, si vergogni e si ravveda caro Assessore".

“L’azienda ha pagato i lavoratori”

E' Emilio Izzo a ricordare la colata di cemento che ha interessato il corso fluviale

La Dr Motor precisa la sua posizione dopo lo sciopero dei dipendenti

Fiume Sordo, la natura vince sull’uomo

ISERNIA. La DR Motor Company spa in merito alla manifestazione tenuta ieri mattina dalla Fiom, a cui hanno preso parte solo tre dipendenti in attività ed una decina di ex dipendenti ( tra quelli in mobilità e quelli licenziati ), precisa che i licenziamenti disposti in data 8 giugno di tre dipendenti iscritti al sindacato sono stati eseguiti, ai sensi dell’art. 2119 c.c., per giusta causa e non rappresentano assolutamente atti infondati e ricattatori come il sindacato vuole far credere. I tre dipendenti, e non tutti quelli iscritti alla Fiom che hanno manifestato nei giorni scorsi, hanno infatti assunto, anche attraverso precise dichiarazioni rilasciate agli organi d’informazione, un comportamento denigratorio nei confronti della Società sia il 5 giugno 2013, in occasione dell’incontro con il Prefetto di Isernia, sia il 7 giugno 2013, quando hanno organizzato e partecipato ad una manifestazione, tenutasi dinanzi l’abitazione del Presidente del Consiglio di Amministrazione della DR, Massimo Di Risio. In questa occasione, in particolare, hanno assunto comportamenti intimidatori, ed altamente offensivi della dignità dell’Azienda e della persona del Presidente. Hanno inoltre diffuso notizie false ed in antitesi con quanto dichiarato dalla Società e con il piano predisposto per la salvaguardia dell’azienda e dei posti di lavoro, con conseguente discredito della credibilità della Società stessa e del Presidente. In sintesi i tre dipendenti hanno as-

sunto condotte che hanno fatto venir meno il rapporto di fiducia necessario per la prosecuzione del rapporto di lavoro. Infatti il comportamento del lavoratore che, per la sua gravità, sia idoneo a compromettere la fiducia nei confronti del datore di lavoro e sia pregiudizievole per il perseguimento degli scopi aziendali configura una giusta causa di licenziamento. Trattandosi di licenziamento per giusta causa, in base alla normativa vigente, nessun preavviso è stato riconosciuto e pertanto il rapporto di lavoro è cessato al momento della ricezione della relativa comunicazione. In merito alla questione delle spettanze non retribuite, l’azienda precisa ancora una volta che da marzo 2012 sta regolarmente retribuendo i lavoratori in attività. Le spettanze a cui fa riferimento la Fiom risalgono agli ultimi mesi del 2011 e rientrano nella procedura di concordato in continuità avviata lo scorso 14 maggio e per la quale l’azienda non può far nulla se non procedere secondo tempi e modalità di legge. In ogni caso l’azienda precisa che le spettanze dei lavoratori saranno corrisposte integralmente ed in via prioritaria rispetto a tutti gli altri creditori. Il medesimo regime si applica alle spettanze degli ex dipendenti in mobilità prima del 14 maggio 2013. Per quanto concerne l’attivazione della cassa integrazione straordinaria l’azienda comunica di aver regolarmente adempiuto la procedura di attivazione.

ISERNIA. Spero ricorderete le più svariate lotte e denunce pubbliche sulla cementificazione selvaggia e in modo particolare le varie grida di allarme lanciate sulla situazione del fiume “Sordo” e del suo piccolo ma significativo affluente “Rava”. Spero ricorderete dell’immane colata di cemento riversata in quel luogo in virtù del fatto che le inondazioni mettevano a repentaglio le case e le attività commerciali. Spero ricorderete le varie occasioni dove ho ripetuto fino alla noia che le inondazioni sono un fatto normale oltre che naturale e che esistono leggi che vietano l’edificazione nelle vicinanze di un corso d’acqua e, maggiormente sulle sue rive e, ancor più, dentro il suo letto! Ricorderete delle tante volte che ho avuto modo di riferire dei possibili inquinamenti e delle certe distruzioni dell’habitat naturale, degli ecosistemi, della distruzione della flora e fauna più ambita. Ricorderete certamente anche di queste foto (che vi inviai a suo tempo e che invio nuovamente per vostra e nostra memoria) le quali ritraggono il dragaggio del torrente con mezzi meccanici (!!!), fino a spopolarlo di tutto ciò che di vivo lo animava, dalle piante ai pesci e alle rane. Ebbene, se ricordate tutto ciò, mi sarà più semplice trasmettervi e mostrarvi quanto segue.Vi giro le meravigliose immagini riprese questa mattina sul torrente “Rava” di Isernia nelle quali, come per incanto, e che incanto, a distanza di un anno o due, la natura si è gloriosamente ripresa tutto! La vegetazione ridondante, i muschi affioranti, l’acqua abbondante e, meraviglia delle meraviglie, i pesci e straordinariamente, girini e rane che sono ricomparsi!!! E se per le piante sarebbe normale (forse) per i pesci meno, ma per girini e rane è un miracolo! A tutti è nota la delicatezza di questi esseri e del labile equilibrio dell’habitat da essi richiesto. Scomparse praticamente da decenni persino in fiumi grandi e considerati puliti (!), come per incanto ritornano al torrente “Rava” per riappropriarsi del loro territorio, per ricordare agli uomini che il cemento va fatto altrove, lì dove la natura è stata meno generosa! E adesso, nel ricordare agli addetti ai lavori di non ripetere lo scempio del passato (per quanto il cemento lì rimane a futura vergogna), puliamo il fiume consapevolmente, con la mano dell’uomo il quale, quando si mette d’impegno, sa dosare la propria intelligenza e la propria forza, sa come sradicare il superfluo in modo non invasivo, senza far ricorso alla distruzione totale!!! E per chiudere, visto che non amo cantarmela da solo, vi invito, unitamente a chi vorrà, a venire sabato 15 giugno alle ore 10.30 presso il ponticello antistante l’attività commerciale Lidl, per godere insieme di questa meraviglia e per ripercorrere le tappe del come la natura va rispettata. Oltre alla stampa l’invito è particolarmente rivolto ai più giovani, i quali potrebbero avere sempre meno occasioni di assistere ad una rappresentazione quotidiana ideale come quella di qualche anno fa, in via di estinzione oggi!".


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Termoli

15 giugno 2013

Di Brino diffida il presidente della regione a revocare il piano sanitario regionale adottato dal commissario Basso TERMOLI – Il sindaco Basso Antonio Di Brino, con l’assistenza dello studio dell’Avvocato Vincenzo Iacovino del Foro di Campobasso, ha siglato l’atto di significazione e diffida nei confronti della Regione Molise invitando alla revoca, anche in autotutela, del Piano Sanitario Regionale adottato dal Commissario ad acta Filippo Basso. L’atto di significazione e diffida è stato prima di tutto indirizzato al presidente della Giunta regionale del Molise, in qualità di commissario ad acta per il Piano di Rientro, il quale è stato invitato ad adottare tutti gli opportuni e necessari provvedimenti volti alla revoca, anche in autotutela, del Piano Sanitario Regionale adottato dal Commissario ad acta Filippo Basso attualmente al vaglio del Tavolo Tecnico, oltre che ad adottare ogni opportuna iniziativa e provvedimento volto a garantire l’autonomia regionale ed il rispetto delle regole, comprese quelle di rango costituzionale. Nello stesso documento si invita e diffida il Consiglio regionale a dar seguito alla procedura già avviata mediante l’approvazione del Piano Sanitario Regionale e comunque a far valere ogni diritto innanzi alla Corte Costituzionale e ogni altro diritto dinanzi alle competenti autorità giudiziari. Anche l’assessore regionale alla Sanità e alle Politiche Sociali, il direttore generale della Direzione generale per la Salute e il Direttore Generale dell’Asrem, sono stati invitati a voler adottare ogni opportuno e consequenziale provve-

ritto e interesse legittimo innanzi alle competenti autorità giudiziarie amministrative, civili, penali e contabili. “Si tratta di un atto che segue tutte le altre iniziative volte a neutralizzare la proposta di Piano Sanitario Regionale dal Commissario ad acta Filippo Basso e dal Sub Commissario Rosati – commenta il sindaco Basso Antonio Di Brino – che penalizza l’offerta sanitaria dell’Ospedale S. Timoteo e dell’intero basso Molise, considerata anche la prevista chiusura dell’Ospedale di Larino. Non solo una contestazione sulla legittimità dell’atto, ma anche una rilevazione sostanziale, perché la proposta del dr. Basso si basa su una formulazione meramente ragionieristica, con tagli trasversali e strutturali senza tener conto delle effettive esigenze di cura ed assistenza dei cittadini del basso Molise; ed anche perché la proposta non è corredata da uno studio epidemiologico a sostegno delle scelte fatte. Infine, ma non per ultimo, riteniamo che col depotenziamento di Termoli e la prevista chiusura di Larino, aumenterà in misura esponenziale la mobilità passiva verso gli ospedali delle regioni limitrofe, determinando aggravamento dei costi per la Sanità molisana. Nessun risparmio quindi, ma solo aggravi di spesa per le già dissestate finanze regionali”. Su questo tema è convocata per martedì 18 giugno alle 10,30 in Municipio, un’apposita conferenza stampa alla quale prenderà parte, oltre al sindaco Di Brino, anche l’avvocato Vincenzo Iacovino.

dimento. E’ stata inoltre invitata e diffidata la Conferenza permanente per la Programmazione sanitaria e socio sanitaria della Regione Molise, a prendere atto delle motivazioni contenute nella diffida e a condividerne il contenuto e le osservazioni, facendosi parte attiva i tutte le sedi istituzionali per la risoluzione della problematica denunciata, riappropriandosi così del ruolo di programmazione violato, con espresso invito ad astenersi dal formulare eventuali osservazioni al Progetto di Piano Sanitario Regionale rassegnato dal dr. Filippo Basso e, comunque, dal dare seguito all’avviato procedimento. Il tutto con espressa riserva di far valere ogni di-

Borgo Antico: entra in vigore l’area pedonale urbana TERMOLI – La Polizia Municipale informa che da domani, sabato 15 giugno, entrerà in funzione l’Area Pedonale Urbana (A.P.U.) nell’area del Borgo Antico. Il divieto di transito e di sosta per tutti i veicoli, ad eccezione delle categorie esentate e/o autorizzate, resterà in vigore tutti i giorni, per l’intero arco delle 24 ore, fino al 15 settembre prossimo, così come stabilito dall’Ordinanza n. 25 del 30 gennaio 2013. Si informa inoltre che dalle ore 7 alle ore 18 e consentito il transito e la sosta, per il solo e carico e scarico, ai veicoli autorizzati. Sono esentate dal divieto di transito senza limitazioni temporali, le seguenti categorie di veicoli: veicoli delle Forze dell’Ordine e degli istituti di vigilanza; veicoli di pronto intervento e soccorso; veicoli in servizio di Protezione Civile; veicoli delle società di gestione o concessionari dei servizi pubblici; velocipedi; veicoli al servizio di persone con ridotta capacità di deambulazione, munite di apposito contrassegno. I veicoli al servizio di persone con ridotta capacità di deambulazione, munite di apposito contrassegno, sono esentati senza

limiti temporali, dal divieto di transito e possono sostare negli appositi spazi ovvero al di fuori degli stessi, purché non sia creato pericolo o intralcio alla circolazione. Sono altresì autorizzati al solo

transito i possessori di garage o area pertinenziale privata muniti di apposita autorizzazione rilasciata secondo le disposizioni del disciplinare approvato con D.G.C.n.30 del 22.01.2013.

Centro San Damiano: giornata conclusiva del progetto di educazione alimentare TERMOLI – Si è tenuta ieri la giornata conclusiva del progetto di educazione alimentare svoltosi presso il Centro San Damiano. L’evento ha consentito un’uscita mirata che i ragazzi, ospiti del Centro, hanno effettuato presso la Fattoria D’Uva di Larino, nell’ambito del percorso formativo denominato “Dalla spiga al pane”. Il progetto, realizzato in collaborazione con l’assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Termoli, ha visto coinvolgere gli ospiti del Centro in un laboratorio sperimentale di educazione alimentare, di conoscenza dei vari alimenti ed il loro corretto abbinamento. I ragazzi hanno potuto leggere, scegliere e ricercare le ricette di base, recarsi al supermercato e al mercato cittadino per l’acquisto di prodotti necessari alla preparazione dei pranzi mediante un utilizzo consapevole del denaro. Successivamente si è passati all’attività di cucina, di base con la preparazione di un pasto completo, dall’antipasto al dolce. La finalità di questo laboratorio è quella di rendere le persone diversamente abili un po’ più autonome ed attente a ciò che mangiano, includendole in un ambiente preposto alla cultura della buona e sana cucina. L’intera iniziativa è stata accolta con entusiasmo da tutti gli ospiti del Centro e le famiglie hanno apprezzato la finalità del laboratorio, riscontrandone l’utilità e complimentandosi con tutto il personale.

TERMOLI –Verrà inaugurata alle 19 di domani, 15 giugno, nella sala esposizioni dell’Officina Gallery in via Marconi, la mostra pottorica “Flowers” dell’artista Michele Gammieri. L’esposizione, curata da Alessandra Signorile, si può visitare tutti i giorni fino al 27 giugno. Nelle opere dell’artista si spazia dall‘astrattismo alla grafica attraverso l‘arte geometrica, con totale disinvoltura e leggerezza. I colori primari si combattono nei quadri di Michele Gammieri, per giungere ad un’ingenua naturalità ricca di toni

336 pagine € 19,90

di Giuseppe Saluppo

Firmato l’atto di messa in liquisazione della SEA TERMOLI – Dopo il voto espresso in Consiglio comunale, in merito allo scioglimento della S.E.A. S.p.A., il sindaco Basso Antonio Di Brino si è recato nella tarda mattinata di oggi dal notaio Colavita a Termoli per prendere parte all’incontro ufficiale del Consiglio di Amministrazione, conclusosi con la firma dello scioglimento e messa in liquidazione della società.“Con l’atto di oggi – ha commentato Di Brino a margine dell’incontro – è stata chiusa un’altra vicenda delicata che questa Amministrazione ha ereditato dal passato”.

Raccolta differenziata: al via il quarto ritiro della frazione organica TERMOLI – Prende il via oggi, e durerà per tutto il periodo estivo, il servizio di raccolta dell’umido per le utenze domestiche organizzato su quattro passaggi settimanali. L’iniziativa, come già specificato in precedenza, fa seguito alla rilevata sovrapproduzione della frazione organica dovuta al flusso turistico, oltre che alla rilevata necessità di evitare fenomeni di putrescibilità dell’umido, dovuti all’innalzamento della temperatura. Di seguito l’indicazione delle zone e dei giorni di ritiro. Zona Centro: lunedì, mercoledì, venerdì e domenica; Zona 1 Sud: lunedì, mercoledì, giovedì e sabato; Zona 2 Ovest: lunedì, martedì, giovedì e sabato; Zona 3 Nord: martedì, giovedì, venerdì e domenica.

Mostra pittorica di Michele Gammieri caldi e freddi nello stesso tempo; si tratta di un’esecuzione semplice ed elementare, con un ricco accostamento di colori che generalmente sono puri. Nelle opere dell’artista si vanno accentuando le forme della realtà, egli usa il proprio istinto, senza seguire quelli che sono i dettami tecnici

o filosofici delle espressioni artistiche ufficiali. Sembra lasciare intravedere nelle sue opere, un’importante connotazione emotiva personale: la gioia e il piacere dell’ arte per quello che da sé rappresenta, senza null’altro da conquistare.

Dove acquistare il libro CAMPOBASSO - Via Normanno, 14 - presso La Gazze a del Molise dal Lunedì al Venerdì, ore 10.00 / 13.00 e 16.00 / 20.00 Presso il Bar del Terminal Presso le Edicole di: Piazza della Repubblica - Via Scardocchia - Via Lombardia ISERNIA - Piazza della Repubblica - presso l’Edicola della Stazione TERMOLI - Via M. Pagano, 46 - Libreria Dolce Stil Novo


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Termoli

15 giugno 2013

In piazza Monumeto la ricorrenza della giornata mondiale dell’AVIS TERMOLI – Oggi è festa grande per gli avisini che celebrano la decima Giornata Mondiale del Donatore. Per tutto l’arco della giornata Piazza Vittorio Veneto (Piazza Monumento) sarà addobbata e ospiterà una serie di avvenimenti che coinvolgeranno la cittadinanza e le istituzioni. Un plauso al nuovo direttivo AVIS di Termoli che con entusiasmo, continuità e grandissimo impegno di tutta la squadra operativa, svolgono quotidianamente una attività neritoria a favore della comunità. Non di meno i numerosissimi volontari che aderiscono a tutte le iniziative ben pubblicizzate e ricche di depliant informativi sull’attività dell’Avis in Italia e nel Mondo. La sensibilizzazione arriva ai cittadini con delle iniziative che vedono protagonisti tutti i soggetti che svolgono attività istituzionali, industriali, sportive, artistiche, marittime,

associazioni. Un vero pieno coinvolgimento della città, solidale e partecipe con il nobile scopo della domazione. Organizzazione certosina quella affidata all’AVIS cittadina, da sempre in prima linea nel mondo della solidarietà, un plauso a tutti i Consiglieri e tanti altri volenterosi che collaborano con passione costruendo una solida base, una catena umana di donatori lunga chilometri unita per un solo scopo: “Il Dono della Vita”. Il mondo del volontariato è l’asse portante della nostra società, presente ovunque e nelle situazioni più precarie, pericolose e disagiate. Ancora un evento di grande portata oggi in piazza Monumento. Addobbata con palloncini, bandiere che creeranno un isola felice , dove ci sarà vita per i presenti e per chi in futuro ne avrà bisogno. Sarà ospite la casa automobilistica Lamborghini, che quest’anno

festeggia i suoi cinquant’anni, e per l’evento odierno ha inviato l’ultima supercar e il suo ingegnere Luciano De Oto. Una installazione artistica di tre metri per due dell’artista Fredy Luciani in favore dei Marò, tenuti prigionieri in India, affinché il ricordo resti vivo. Sulle note dell’Inni nazionale saranno ricordati i caduti in terra straniera. Alla cerimonia saranno presenti: la Capitaneria di Porto, ANMI Marinai d’Italia, le associazioni Arcieri del Mare, Runners Termoli, Associazione sportiva Ultravolo, Scout Termoli 3, Club 500 d’A…Mare, Palestra Tiger Gym, Misericordia – Fratres, Angeli Termoli, L’Arca e le Generali assicurazioni, La Frammarine degli armatori Francesco e Domenico Guidotti che ospiteranno a bordo delle loro imbarcazioni le personalità provenienti da fuori regione presenti all’evento.

AVIS Civitas Thermolarum: “Non lasceremo soli i nostri fucilieri” TERMOLI – Due uomini che hanno compiuto il loro lavoro ed il proprio dovere, incaricati ufficialmente di rappresentare la Nazione ed agire in suo nome a bordo di una nave, considerato suolo italiano battente Bandiera tricolore, molto probabilmente in acque internazionali con compiti di antipirateria. Due uomini con le stellette, al servizio dello Stato, che hanno obbedito con molta dignità agli ordini, lasciando la casa, la famiglia, i commilitoni e gli amici, ben sapendo di tornare dove, quanto meno, sarebbero stati utilizzati come un TERMOLI – L’installazione “Marò” è stata realizzata dall’artista Fredy Lusegno di vittoria di uno ciani per sensibilizzare chi di dovere e che i valorosi uomini delle nostre Stato contro un altro Stato. Forze Armate possano rientrare in Italia.“E’ il desiderio di tutti gli italiani e La diplomazia deve poter non perdiamo altro tempo – è il pensiero dell’artista -. Con determinazione portare in breve tempo in ela partecipazione di tutti riusciremo a riabbracciare i figli della nostra Patria”. Patria i due nostri connazionali. Perché sentano maggiormente la vicinanza di tutti gli italiani, il nastro giallo è un simbolo associato a coloro che attendono il ritorno di una persona cara o di truppe militari temporaneamente impossibilitate a tornare a casa. Come viva speranza, fiduciosi nelle nostre Istituzioni, vi attendiamo sul patrio suolo. AVIS

Perché l’installazione dedicata ai Marò

Alle Tremiti riapre la Delegazione di spiaggia

ISOLE TREMITI – In vista dell’estate e dell’affluenza di turisti la Guardia Costiera da lunedì sarà presente nell’Arcipelago delle Diomedee. Riapre infatti l’Ufficio della Delegazione di Spiaggia sull’Isola di San Domino. L'ufficio di spiaggia delle Diomedee effettuerà controlli sulle due principali isole dell'arcipelago e garantirà interventi in caso di emergenze oltre a sbrigare le pratiche di competenza degli isolani. L'ufficio marittimo ha sede in via Matteotti e risponde ai numeri telefonici: 334 / 6265844, tel. 0882.63751 e fax 0882.463970.

Gli alunni della scuola primaria di Rotello… Primi in sicurezza ROTELLO - Entusiasmo e tanta soddisfazione per i bambini di 3^ classe della scuola primaria di che, dopo aver vinto il concorso “I colori della vita”, hanno chiuso in bellezza l’anno scolastico classificandosi al 1° posto in una sezione del 41° Concorso nazionale “Scuola facendo… conoscere, volere, partecipare: 3 modi per essere cittadini in Italia, in Europa, nel mondo“ nell'ambito del Progetto Protocollo E.I.PMIUR per “Cittadinanza e Costituzione”. I bambini, coordinati dall’insegnante Giulia Fanfulli, hanno vinto il Premio nazionale E.I.P. Luigi Petacciato “Sicurezza a scuola” III edizione (art. 3 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo). La sezione di concorso è dedicata al piccolo Luigi Petacciato, uno dei ventisette bambini morti insieme alla maestra nel crollo della scuola F. Jovine a San Giuliano di Puglia nel 2002. I genitori del piccolo Luigi, Nunziatina Porrazzo e Modesto Petacciato, attraverso questa lodevole iniziativa continuano a promuovere la cultura della sicurezza e a tenere alta l’attenzione sul diritto di tutti ad avere scuole sicure, coinvolgendo e rendendo protagonisti i principali attori della nostra società, bambini e giovani. Il concorso è stato promosso dall’Associazione non governativa E.I.P.“Ecole Instrument de Paix” Italia (riconosciuta dall’UNESCO e accreditata dal Consiglio d`Europa) sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il Pa-

trocinio del Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca Direzione Generale per lo studente, la comunicazione, l’integrazione e la partecipazione. La classe 3^ della scuola primaria di Rotello ha partecipato al concorso con un quadro pittorico molto rappresentativo che vuole essere un’icona di come la scuola deve essere un luogo sicuro per i bambini. Il premio in denaro di 250,00 euro sarà ritirato in occasione della cerimonia di premiazione che si terrà a Roma, alla presenza delle Autorità patrocinanti il concorso, il 24 ottobre 2013 presso la Sala delle Conferenze della Biblioteca Nazionale Centrale. Il Dirigente scolastico dell’Istituto Omnicomprensivo di Santa Croce di Magliano. Il professor Giuseppe Colombo, si è complimentato vivamente con l’insegnante Giulia Fanfulli e i suoi alunni per gli ottimi risultati conseguiti, esprimendo grande soddisfazione per tutti i lavori svolti dalla classe nell’ambito del progetto scolastico da lui promosso dedicato alla sicurezza “Andare a scuola sicuri…e tornare da scuola sicuri”. Complimenti ai nostri piccoli artisti e alla loro maestra che insieme vivono con passione e grande entusiasmo la scuola ottenendo tante meritate soddisfazioni. Usando i colori della vivacità, spensieratezza e con tocco artistico, siete riusciti a trasmettere forti emozioni, alti valori e… avete ragione a dire che… “La sicurezza premia sempre”.


14 15 giugno 2013

Spettacolo

La musica ovunque Oggi live e dj set in ogni luogo. Un bene o un male? Non sempre il posto adempie alla sua mission di Charles N. Papa

Come si evolve la notte. Sino a qualche anno fa, i bar servivano caffè, i pub birra, nei ristoranti si cenava e alle 23.30 si andava a nanna, le piazze erano deputate alla feste ad esse riconosciute, tra bancarelle e palloncini, le birrerie aprivano alle 19.00 e alla mezzanotte chiudevano, si ballava in discoteca anche di pomeriggio. Tutto nella norma. Oggi la movida sembra invece, una pallina magica (la ricordate?) che non si ferma più e che si dibatte nella notte come un’anguilla di Natale. Il popolo della notte ormai, segue il flusso creato dal branco. Non ci sono individualità, la moda non è moda per il gusto della stessa, ma è un gregge che segue l’ariete. Oggi, tutti gli orari sono cambiati, le abitudini sono diverse, la tecnologia organizza gli incontri. Anni fa, l’appuntamento a Campobasso, ma come in tutti i luoghi, era al ‘centro’, oggi l’unico centro riconosciuto è quello commerciale. Una tristezza. Oggi l’eloquio costruttivo non esiste, ma esistono termini grotteschi quali ‘tvb’ che sarebbe ti voglio bene. Tutto si basa sulla velocità. L’acquisizione di amicizie oggi, non è basata su uno scambio di idee, magari dopo una pizza, ma sulla richiesta su Facebook, e dire si, diventa un numero in più al totale degli amici. Se allora, i teenager si organizzano solo se hanno il telefonino all’ultimo grido, possono mai recepire la differenza di stile di una band o di un dj? Possono carpire il buon gusto e la decenza artistica di ognuno mentre fanno foto e video e si dimenano sulle bpm del disco, a prescindere da quanto lo

stesso possa essere oggettivamente brutto? La domanda è semplice: ma perchè l’essere umano ha tanta voglia di comunicare, di farlo attraverso il cellulare e poi magari, appena mette giù, torna nella sua solitudine? La connessione con l’universo, attraverso la rete, mette tutti in contatto. Che bello. Si, ma dalla tua stanza, nella quale sei da solo. Senza scivolare in banalità, ci si chiede, perchè oggi è tutto così veloce...senza motivo? Se anni fa si andava nei club subito dopo cena e a mezzanotte si tornava a casa, oggi, e non si capisce secondo quale regola, prima si cena, poi si va nei pub, e verso l’una in discoteca. Tutto spostato verso l’alba. Prima, assistere ad un live, era complicato. I primi vagiti di questo nuovo percorso musicale nella notte campobassana, oltre a quelli degli “Amici della musica”, si svvertivano all’Amadeus, poi “Cantieri”, con la prima edizione in piazza Pepe, portò i vincitori in tour nei locali del capoluogo . L’evoluzione diventa però subito una involuzione. Si capisce che non ci sono luoghi adatti ai live. Bisogna ringraziare l’Impero che porta nel capoluogo gente come Jovanotti o Alexia, ma i gruppi locali? In un crescendo di smania da live, un pò tutti , nel corso degli anni si sono attrezzati per live e dj set. In questo modo, man mano, in contrapposizione al nulla degli anni ‘90, ci si può imbattere in un bar, in una piscina, in un tabacchino, con una band che suona o con un dj che mette dischi. La voglia di assistere ad un concerto in un luogo deputato ad esso è tanta, ma le strutture sono poche, vedi Blue Note, Le Cave, Holzhaus.

Appuntamenti

Paolo Santangelo, presidente Apem: “Noi abbiamo le idee ben chiare”

I pub di via Ferrari chiedono la chiusura al traffico di piazza Pepe e propongono alternative di sicurezza e tutela del luogo

CAMPOBASSO - Oggi alle 16.00 allo stadio Selva Piana “1° memorial Gino Scasserra”. Alle ore 16.00, il triangolare di calcio giovanile "CUS Molise - Fortuna Calcio Campobasso - A.C. Primavera Calcio Campobasso". Alle 17.30, il match amichevole tra "Campobasso Calcio anni 90" e "Rappresentativa Attori Molisani". Ingresso libero. CASALCIPRANO - Seconda giornata oggi del “Rugby international contest”. Dalle 9.30 incontri amatoriali (sino alle 20.00). Dalle 21.00 live di The baker, Verso sud, Sistema modale.Alle 24.00 set dj Smith. L’evento termina domani. CAMPOBASSO - Questa sera alle 19.00 inaugura la collettiva d’arte “Extra moenia”. Saranno 25 gli artisti che esporranno le proprie opere. La mostra termina il 30 giugno. RIPALIMOSANI - Il sabato al Blue Note su tre piste. Nell’area live concerto dei Mushma, nell’area disco la consolle è affidata a Flavio Emme e Raf, nell’area piscina, house con i dj Mark Di Meo e Mr. Jacko.

CAMPOBASSO - Arriva l’estate, torna l’annosa polemica sulla chiusura di piazza Pepe, sugli schiamazzi notturni di chi frequenta i pub di via Ferrari. Il gioco al rimbalzo, come ogni anno, vede contrapposti il sindaco, gli esercenti dei pub del centro e i cittadini. Quest’anno sono due i problemi che Paolo Santangelo, presidente Apem (associazione pubblici esercizi Molise) deve dirimere, appunto la chiusura della piazza e il blocco delle licenze. L’incontro con il sindaco, ha visto la partecipazione degli esercenti tutti, tranne dei nove pub di via Ferrari e cioè: Caffè teatro, Noir, New village kebab, Domino, Grant, Cosa nostra, Portrait, Moe’s, Old way, Sei torri. La contestazione più vivace è sempre quella che pone l’accento sugli schiamzzi notturni. Ma, come più volte scritto, ognuno è padrone del proprio atteggiamento, il cliente, una volta pagato alla cassa, fuori dal locale è soggettivamente responsabile di quel che fa. Quello che manca, e lo si vede ogni sera, è la mancanza di controllo che si perpetua per tutta l’estate, tranne per qualche blitz delle Forze dell’Ordine che diventa folklore estivo. Paolo Santangelo: “Sicurezza e ordine pubblico non possono essere di nostra competenza, ma degli organi di polizia amministrativa, non siamo responsabili di quello che succede in quella zona. Però siamo sempre stati disponibili, anche con circostanziate denunce, ad aiutare gli organi di controllo nelle loro attività. Non siamo responsabili della aperture indiscriminate in quella zona, ma questa è una strategia poco lungimirante, miope e insensata, dell’amministrazione comunale incapace, evidentemente, di programmare ed emanare regolamenti. Siamo consapevoli dei disagi provocati in quella zona, abbiamo chiesto di avere maggiori controlli di Pubblica Sicurezza, ma questo purtroppo non è avvenuto, lasciando gli esercenti in balia di malviventi o persone socialmente disagiate.Chiediamo inoltre τariffe differenziate dei suolo pubblico in base agli orari, non possiamo pagare la stessa tassa di un locale aperto dalla mattina, visto che utilizziamo il suolo solo in parte e per poche ore, ed ancora, πarcheggi intelligenti, ad esclusione dei commercianti e dei residenti e aprendo al traffico i varchi il fine settimana”.


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Sport

15 giugno 2013

Lasciano esterrefatti le esternazioni del presidente rossoblù che punta già Regione e Comune.

Di Palma già minaccia di non iscrivere la squadra Nel suo mirino la Regione che deve soldi alla società e il Comune a cui chiede la convenzione dell’area di Selva Piana Cominciamo bene. Siamo già agli ultimatum. Neppure il tempo di pagare un caffè che Giulio Di Palma alza la voce, annunciando di non iscrivere la squadra se la Regione non pagherà, entro il 25 di questo mese, la somma di 50 mila euro, promessa attraverso una vecchia delibera (gestione Iorio) al club da poco rilevato. Debutta male il nuovo padrone del lupo. Creando ulteriori perplessità sulla sua solvibilità. Messa più volte in discussione da una frangia del popolo di Facebook che gli ha fatto le pulci sin dal suo primo approccio in Molise. Un approccio calcistico, naturalmente, visto che Di Palma è nato tra noi, esattamente a Oratino, località in cui ci sono ancora amici e parenti. E tra questi figura il giovane segretario Gianluca De Santis che si è ritrovato, con un colpo di bacchetta magica da tifoso della Nord a uomo di fiducia nella stanza dei “segreti”. Nessuno mette in dubbio che gli enti debbano essere più sensibili ai problemi comuni e lo sport è tra questi, anche se non il più essenziale. Dati i tempi in cui la gente ha altri problemi oltre a quello di vedere un gol nella porta avversaria. I soldi che la Regione deve sborsare sono per il momento blindati, non sappiamo se per il 25 verranno o meno sbloccati. Anche perché in questi frangenti i nuovi inquilini di via 4 Novembre sono impegnati in vicende giuridiche. Con un clima così rovente figuriamoci se a qualcuno poteva passare per la mente di affrettare i tempi della pratica del club rossoblu. Ecco perché crediamo che l’esternazione telefonica fatta ai giornalisti sia stata una sbucciatura di Di Palma. Il quale dovrebbe cominciare col dare, visto che sino a ora ha solo chiesto. Tra le sue richieste c’è quella di avere in affidamento, per un certo numero di anni, dall’amministrazione comunale, l’area di Selva Piana. Frutto di un precedente accordo verbale con il sindaco, alla presenza di qualcuno degli assessori in carica. Di Palma anche qui fa sentire il suo ruggito: “Ho rilevato la squadra, quindi mi attendo il rispetto dei patti”. Si, ma al momento, non ha né iscritto la squadra al campionato né ha pagato i giocatori né ci sono parole intese a fornire la fideiussione bancaria alla Lega, come

ombrello finanziario per il prossimo campionato. Emerge quindi ciò che abbiamo scritto in altre occasione: Di Palma sino a oggi ha solo chiesto, senza dare. Sembra che anche la pratica notarile sia stata a costo zero, regalo del notaio Giordano, fresco, ma convincente amico rossoblu. Intanto, si fanno anche i primi nomi di giocatori che potrebbero vestire la maglia della nostra squadra. Tra gli altri spicca care conoscenza di Recchi, il quale segue le sue piste. Tralasciando quelle di Ciccone che pure aveva portato a casa giocatori interessanti. Alcuni dei quali farebbero bene anche per il prossimo campionato. (pi.pò)

Iscriva prima la squadra e metta a posto la documentazione e poi provi ad avere una contropartita

Il successore di Capone sino a oggi ha solo chiesto senza ancora dare

A Selva Piana il memorial Gino Scasserra.

Mario Ruzzi e Gino Scasserra in una foto del passato, prima di un’amichevole tra vecchie glorie rossoblù

Gino Scasserra premiato dal presidentissimo Tonino Molinari; Sulla destra, con cappello, si riconosce l’igegner Vittorio Colitto e al centro, col cappotto sulle spalle, l’ex presidente del Campobassio Adolfo Colagiovanni



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