ANNO X - N° 62 - SABATO 15 MARZO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel.: 0874.698012 Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita
GIORNALE SATIRICO
30.000 copie in omaggio
www.lagazzettadelmolise.it | redazione@lagazzettadelmolise.it
L’Oscar del giorno a Lucio Di Gaetano
L'oscar di oggi va a Lucio Di Gaetano, l’ economista molisano, operante a Milano, che è riuscito a salvare dal fallimento l'Ittierre conducendo in porto un complicato e difficilissimo concordato. Un'azienda data per morta e sepolta che nel giro di pochi giorni è riuscita a individuare ben quattro potenziali acquirenti. Alla fine l'asta se l'è aggiudicata la holding di Antonio Rosati, il vicepresidente del Genoa calcio. Ma l'operazione salvataggio Ittierre porta la firma di Lucio Di Gaetano che ora ha in mente di ripetersi per la Gam di Bojano. Chissà se gliela lasceranno fare.
Il Tapiro del giorno a Vincenzo Niro
Pozzo tra un Papa e un Angelo: il miracolo dell’archiviazione di Giovanna Ruggiero
Il Tapiro del giorno lo diamo a Vincenzo Niro. Il presidente del Consiglio regionale si è visto bacchettare dalla Corte dei conti sui soldi che i consiglieri regionali non avrebbero dovuto percepire nei mesi passati. Eppure proprio quella legge porta la sua firma. Oggi che la Corte dei conti ha ritenuto di dovere intervenire per bacchettare l'azione posta in essere dal Consiglio regionale, dovrebbe essere il primo a riversare nelle casse regionali gli emolumenti presi e non rientranti nelle disposizioni nazionali in merito.
Nel leggere la storia delle indagini sul questore Pozzo, storia raccontata dalla cronaca di queste colonne, si notano due aspetti: uno comico (perché a volte nella vita c’è bisogno di sorridere), l’altro realistico (perché la vita è in ogni caso realtà). Le indagini su Pozzo, quelle che vanno verso l’archiviazione (o per lo meno la richiesta c’è) sono passate da un Papa ad un Angelo. In fondo si sa, per far miracoli bisogna avere quella caratteristica in più che permette, nella religione cattolica cristiana, di far miracoli. E l’inchiesta sul questore infatti è passata dalle mani di un Papa, Fabio, a quelle di D’Angelo (Nicola). L’aspetto comico però viene subito accantonato da quello realistico: nel leggere le pagine della Gazzetta del Molise, quel giornalaccio che non si fa i cavoli suoi e non si limita a pubblicare le note stampa, già a gennaio prospettava la richiesta di archiviazione. Non è necessario rileggere gli articoli, basta guardare i titoli in prima pagina. “Questore indagato” apparso il 15 gennaio (riportando la notizia apparsa sul Corriere della Sera), “Bomba sull’inchiesta del questore: pressioni sul pm che segue il caso, Papa lascia” apparso il 18 gennaio 2014, ed infine “Papa affiancato da D’Angelo: per aiutare o affossare le indagini sul questore?” apparso il 23 gennaio con una foto che ha
fatto il giro del Molise: il pm D’Angelo ritratto in un momento conviviale con i legali della Biocom di Frattura, la stessa azienda sotto inchiesta che comprende in sé anche l’indagine (per favoreggiamento al governatore Frattura) del questore Pozzo. E che aveva combinato Pozzo per finire sotto inchiesta? Aveva dirottato le indagini in cui è coinvolto il governatore dalla Digos (a cui l’aveva affidata il pm titolare dell’inchiesta) alla Squadra Mobile con l’aggravante di una situazione diciamo paradossale: la sorella del governatore Frattura è capo di Gabinetto di Pozzo e vice questore vicario alla Polizia di Campobasso. Insomma, fermo restando che è indispensabile in uno stato di diritto avere fiducia nella giustizia, va evidenziato un aspetto: per chi ha seguito la storia da vicino, la richiesta di archiviazione (come pubblicato dall’Ansa Molise) che sta sulla scrivania del gip ed è firmata dal magistrato che siede con gli avvocati di Frattura, non stupisce. Ciò che stupisce è la situazione paradossale che rimane. E non perché non si ha fiducia nella magistratura, ma semplicemente perché la situazione di “incompatibilità ambientale” presente in Molise non permette di archiviare un’altra cosa: il dubbio. Come quello sull'ultimo episodio relativo alla storia del questore: il direttore di Telemolise ha sbadierato nuove possibili "prove" di favoreggiamento la scorsa settimana: saranno prese in considerazione?
2
TAaglio lto
15 marzo 2014
Crisi economica profonda, politica asfittica, istituzioni allo sbando, e nessuno parla
Tacciono tutti: sindacati, università, consorzi industriali, comitati, ordini professionali, associazioni di categoria, finanche Confcooperative Molise Eppure, non mancano motivi per chiedere la convocazione di un Consiglio regionale da dedicare al progetto di sviluppo del Molise, dopo averlo opportunamente preparato nei contenuti e nelle modalità di partecipazione
Un silenzio assordante (non troviamo di meglio che un ossimoro) distingue il distacco che s’è creato tra la Regione e la società civile. Tacciono tutti: sindacati, università, consorzi industriali, comitati, ordini professionali, associazioni di categoria, finanche Confcooperative Molise che per anni è stata la voce del dissenso (se c’era da dissentire dalla politica programmatica della Regione) e della volitività (se c’era da spingere e da sollecitare), in forza della sua larga rappresentatività numerica e qualitativa di molti settori della produzione e dei
servizi. Spesso è stata la scintilla della polemica costruttiva e della provocazione. Ricordiamo, ad esempio, la richiesta della convocazione di un Consiglio regionale da dedicare al progetto di sviluppo del Molise, dopo averlo opportunamente preparato nei contenuti e nelle modalità di partecipazione. Fu catalogata giustamente una proposta saggia e necessaria, che non faceva sconti ad opportunismi e tatticismi, a sostegno dell’urgenza di affrontare la realtà del momento e gli strumenti programmatici ed operativi da utilizzare e, soprat-
tutto, la tempestività nell’utilizzarli. Stesse condizioni sussistono oggi, con la differenza che tutti tacciono, compreso Confcooperative Molise che avrebbe, ora come allora, motivi da vendere per chiedere la convocazione di un Consiglio regionale da dedicare al progetto di sviluppo del Molise, dopo averlo opportunamente preparato nei contenuti e sulle modalità di partecipazione, s’intende. Ricordiamo inoltre la pervicacia nel pretendere il rispetto delle leggi regionali (e non solo in materia di cooperazione), dei programmi infrastrutturali e che la Pubblica amministrazione fosse efficiente, che l’accesso al credito fosse garantito e protetto, che le parti sociali fossero coinvolte e responsabilizzate, che l’imprenditoria e la cooperazione facessero il proprio mestiere e la propria attività svincolate dal cappio dell’assistenzialismo. Perché dunque non più oggi? La paralisi istituzionale si va pertanto consumando tra l’indifferenza generale, quasi fosse uno spettacolo chiuso in se stesso, nell’ambito sempre più angusto della logica politica di Palazzo Moffa: una zona franca, dove i consiglieri regionali, indisturbati, badano ai propri destini e non a quelli della collettività. Col complice silenzio di tutti (non proprio tutti, dando atto ai cittadini indignati del Molise di essere l’unica spina nel fianco della giunta regionale). E da parte di tutti, l’incapacità di affrontare le cause vere della crisi e il tentativo di risolverla. Dardo
Diamo risposte e non incertezza: Michele Petraroia pronto a tornare in panchina di Massimo Dalla Torre Molti anzi moltissimi l’hanno paragonata a una soap-opera mentre di melensita’ non c’e’ assolutamente traccia, anche se gli intrighi non mancano tant’e’ che sconcerta chi cerca di capire cosa sta accadendo da qualche settimana nelle stanze dei bottoni. Situazione che rasenta l’assurdo e il pazzesco, questo e’, il commento di alcuni lettori, che ci hanno invitato a scrivere sulla questione rimpasto di giunta, cosa che sotto certi aspetti, come si dice a Roma” c’e’ po’ frega’ de meno” invece no, “ce frega eccome”. A darci lo spunto le esternazioni del vicepresidente della regione Michele Petraroia che, nonostante da un mese ha rimesso le deleghe affidategli dal presidente Frattura, ha sollecitato nuovamente
il governatore a ricomporre l’esecutivo in tempi stretti. Lo fa con determinazione ma anche con amarezza dichiarando che “possono disporre di me come meglio credono per la quota rosa, per un altro uomo, per qualcuno su Isernia, i particolarismi appartengono alla destra; quindi posso stare anche in panchina purché riusciamo a dire qualcosa di sensato a chi non ha un lavoro e non a rispondere con un’alzata di spalle”. Parole che suonano come un vero e proprio rimbrotto all’indirizzo del numero uno di via Genova che, stando ai fatti si è letteralmente incartato sulla verifica politica, annunciata da qualche settimana tant’e’che l’azzeramento-lampo, non c’e’ stato. Vicepresidente che ribadisce come le primarie hanno mutato gli equilibri in regione e che “se ci sono tanti frati a pensare a loro stessi al convento non ci pensa nessuno”,
e dove “ci sono tanti galli non fa mai giorno”, aggiungiamo noi. Parole che evidenziano come la sua educazione politica appresa nel partito di Toiatti, Iotti, Berlinguer e altri esponenti di spicco della vecchia guardia del PCI non gli consente di temporeggiare quando la gente non ha nemmeno di che mangiare; ecco perché ha voluto sgombrare il campo da ogni dubbio sulla sua persona. “Se c’è qualcuno nella coalizione, convinto che io penso più a me stesso e non alla squadra è fuori strada. Sono logiche che non mi appartengono, io posso tornare tranquillamente a svolgere il ruolo di Consigliere regionale purché riusciamo a dire qualcosa di sensato a questa situazione e non rimandare il tutto a sine die”. Parole decise che però non devono essere assolutamente scambiate per un ammaina ban-
diera, bensì di sprono a chi spera che la soluzione arrivi dall’alto se non addirittura da fuori confine, in questo modo le responsabilità e i timori di agguati all’interno dell’arengo del Parlamento regionale ricadranno su altri che, non vivendo in Molise possono tranquillamente decidere al posto di chi oggi assume sempre più le sembianze di Carlo Alberto il re tentenna. Paragone che calza a pennello con la non decisione che mostra una realtà incontrovertibile: a togliere le cosiddette castagne dal fuoco non c’è Cavour e soprattutto chi crede di giocare con i destini dei molisani, perché, nonostante si crede arrivato, non ha alcuna capacità risolutiva. Una capacità che invece necessita coraggio di scelte, cosa che Petraroia oggi ha, vista anche la situazione che si è venuta a creare, dove gli elettori non sono più disposti a essere i servi della gleba dei signori di palazzo che, nonostante le mannaie da parte della Corte dei Conti, danno ancora di più forza ad un proverbio locale che traduciamo anche se la traduzione sminuisce l’affermazione: il sazio non crede a chi è digiuno.
3
TAaglio lto
15 marzo 2014
Il governatore aveva annunciato un rimpasto di Giunta rapido ma dopo due settimane c’è ancora attesa
Frattura bis: la telenovela
di una gravidanza senza fine CAMPOBASSO. Quella del Frattura-bis, più che un parto annunciato e previsto, sembra essere diventata la telenovela di una gravidanza senza fine e senza speranza. Il presidente sta lì, con il suo pancione pieno, ma non riesce a tirar fuori i nuovi magnifici quattro, destinati a comporre il nuovo esecutivo. Bisognerà chiamare un ostetrico abbastanza in gamba, altrimenti si prevede un aborto, ovvero nessun Frattura-bis. I rapporti nella maggioranza sono quelli che sono: a livello zero. C'è la nuova Sel di Gigino D'Angelo che oramai ha già rotto con Frattura e suo cognato. Sel non vuole l'autostrada, Frattura sì. Sel vuole la difesa della sanità pubblica, Frattura vuole il potenziamento del sistema Patriciello (pronto soccorso e ricoveri ed esami no limit a Pozzilli, più quaranta posti letto a Salcito, con l'autorizzazione che sarebbe stata firmata, sussurrrano le voci, da un dirigente regionale che, guarda caso, è la sorella di Enzo Bizzarro cordinatore isernino di Rialzati Molise). Sel chiede una voce in rappresentanza della sinistra (evidentemente a Ioffredi non lo calcolano proprio) Frattura guarda a destra: a Micone, Cavaliere, Sabusco e Fusco Perrella. C'è poi il nuovo Pd delle tre effe: Fanelli, Frattura,
CAMPOBASSO. L’inaugurazione dell’anno giudiziario è stata l’occasione per festeggiare i 20 anni della Corte dei Conti in Molise. Il tutto con una relazione che, solo nel 2013, ha visto condanne per 5milioni 219mila 430 euro. Somme, dice la Corte dei Conti, “ingiustamente sottratti alla comunità molisana, che potranno essere utilizzate per soddisfare esigenze dei cittadini del Molise”. Il presidente della Sezione Giurisdizionale Michael Sciascia parla di veridicità del bilancio regionale per nulla positivo. “Troppo spesso, il legislatore della Regione Molise non pondera adeguatamente il vincolo finanziario, limitandosi ad una dichiarazione di assenza di oneri, con il rinvio ai mezzi finanziari a disposizione (clausola di neutralità), ovvero senza quantificare quelli pur dichiarati; nonché rinviando direttamente o implicitamente alla Giunta e agli apparati amministrativi la determinazione degli oneri e della loro eventuale copertura(deliberazione n.151/2013/RQ del 22 ottobre 2013 della Sezione regionale di controllo per il Molise). La Corte Costituzionale solo lo scorso anno è intervenuta tre volte sul sistema finanziario della regione Molise con le sentenze n. 138 del 5 giugno 2013, n.181 del 3 luglio 2013 e n.266 del 6 novembre 2013, accertando un
Facciolla, che sembra tutt'altra cosa rispetto al Pd di Ruta&Leva. I primi vengono dalla destra e vanno a destra. I secondi si sono fatti fregare, ma sono sempre sul piede di guerra. E qui viene il bello, perchè la ditta delle tre effe vorrebbe far fuori in un colpo entrambi gli assessori: Scarabeo e Petraroia. Il primo perchè difensore accanito della sanità pubblica, il secondo perchè continua a voler fare il sindacalista. Né il primo, né il secondo si sono resi conto di far parte del consiglio d'amministrazione di una ditta
privata, quella delle tre effe, che ha ben altri programmi in testa: autostrada all'Italia dei valori immobiliari e stradali, sanità a Patriciello, energie e banda larga (internet) agli amici degli amici dell'estate, le torri agli arabi. Questo è il programma del Frattura bis che, però, non riesce a nascere. L'idea sarebbe quella di mettere un rappresentante di Rialzati Patriciello al posto di Scarabeo, ma – e qui viene il bello – si parla di un avviso di garanzia già arrivato a destinazione. Un avviso che scombina i giochi. L'altro posto, quello di Scarabeo, dovrebbe andare ad una donna del Pd di Isernia ma – e anche qui viene il bello – nessuna rappresentante democratica sarebbe disponibile a fare uno sgarbo a Ruta&Leva. A questo punto perchè non guardare a destra? E nelle ultime ore si fa il nome di una isernina con un bel curriculum di appartenenza storica alla destra.Con queste premesse, secondo voi, cari lettori, Frattura riuscirà a partorire? Secondo noi è molto difficile, anzi si potrebbe anche pronosticare un congelamento dell'attuale giunta sine die. Il parto? Ci penseremo domani. N.Z.
La Corte dei Conti festeggia i suoi primi 20 anni in Molise
Condannati a restituire 5milioni di euro ai cittadini
fittizio avanzodi amministrazione di euro 1.286.613.416,17 , che ha consentito spese ulteriori con altro rovinoso indebitamento”. Anche sulla sanità il verdetto è nero: “L’obiettivo dell’equilibrio economico è ancora molto lontano, mentre la Regione Molise “presenta uno squilibrio di cassa e di competenza fino al 31/12/2012 complessivamente valutato, da ultimo nella riunione del 31 gennaio 2014, in 334,134 mln di euro”. Il Ministero dell’economia e delle finanze attiverà la procedura di nomina da parte del Governo di uno o più commissari ad acta. ’eventuale commissariamento da parte del Governo nazionale escluderebbe ancor più l’ente regionale da ogni intervento su questioni fondamentali per la vita della comunità molisana”. E ai politici presenti, soprattutto regionali, chissà se sarà passato il messaggio sui costi della politica. “L’auspicio è che si dia intanto il buon esempio con una significativa riduzione dei cc.dd. costi della politica, spostando i mezzi finanziari
così recuperati per spese di investimento ed il rilancio dell’occupazione, specie giovanile. Il Consiglio regionale deve saper procedere con decisione ad un saggio taglio abenefitattribuiti ai singoli consiglieri (per tutte valgano le emblematiche vicende -ancora da chiarire nei loro esatti contorni giuridicidell’indennità per i collaboratori, di cui all’art.7 della legge regionale n.7 del 3 giugno 2002 modificata dalla legge n.20 del 12 novembre 2013, che ha creato un particolare interesse mediatico, nonché degli incarichi plurimi di “portavoce consiliare” con correlato mancato versamento dei doppi contributi all’INPGI), di ingiustificate ed ingiustificabili prebende, collegate alle funzioni amministrative regionali, e di spese per nulla produttive né utili (come spesso avviene con aziende regionali e le società partecipate, nonché con consulenze ed assunzioni di comodo), avvertite dalla cittadinanza come forme di parassitismo a suo danno, nonché ad una oculata gestione dei fondi rimessi ai
gruppi consiliari regionali l’esercizio delle loro funzioni istituzionali”. Fondi che sono finiti proprio nel mirino della Corte dei Conti che ha decretato: i consiglieri regionali hanno preso più del dovuto, ora devono restituire i soldi ai molisani. E poi ancora: Appropriazioni di finanziamenti e contributi: “Permane il fenomeno di appropriazione di finanziamenti e contributi, compresi quelli provenienti dall’Unione Europea, destinati ad iniziative imprenditoriali e sociali alla formazione professionale,che invece continuano purtroppo a risultare spesso assorbiti da iniziative fittizieed ottenuti attraverso falsificazioni documentali in un sistema di scarsi controlli(sentenze n.62/2013, n. 157/2013 e 159/2013)e di corruttela, come nel campo dei finanziamenti all’agricoltura (sentenza n.123/2013). Numerose sono state al riguardo le pronunce della Sezione, che hanno accertato un desolante e scoraggiante si-
stema in cui inefficienza e connivenzasi mescolano in maniera inestricabile, giungendo ad azioni revocatorie e a sequestri conservativi a tutela delle ragioni erariali”. Consulenze ed incarichi: Sono stati rilevati numerosi affidamenti di consulenzetra l’altro in violazione degli obblighi di pubblicitàprevisti dalla legge per motivi di trasparenza (sentenza n.48/2013), nonché senza dimostrazione della mancanza di risorse interneo senza esperimento di gare pubbliche, senza stipulazione di contrattie senza relazioni finali(come accertato dalla Sezione di controllo nel 2013) ovvero a conferimenti di incarichi legali “impropri” ad avvocatida parte di un Consorzio pubblico (sentenza n.22/2013). Utilizzazione illecita di fondi pubblici: Parimenti disdicevole risulta l’utilizzazione di denaro pubblico di una importante azienda speciale regionale, il pagamento a spese dell’ente di un pranzo, presentato come una “conviviale aziendale”, riservata a tutto il personale interno (sentenza n.74/2013)”. Insomma, un bilancio per i 50 anni della Regione Molise per nulla positivo che richiederebbe una razionalizzazione della spesa iniziando dai politici, che ad oggi il buon esempio lo chiedono ma non lo danno.
4
TAaglio lto
15 marzo 2014
Pierpaolo Nagni, senza perdere di vista la Termoli – san Vittore vuole il miglioramento della viabilità interna: migliaia di chilometri di strade statali, provinciali, comunali, interpoderali da ammodernare
In fase di progetto un programma di riqualificazione mirato allo sviluppo e alla crescita delle tante aree interne del territorio
Per una volta un politico molisano non si lascia prendere dalla megalomania delle grandi opere Continua l’altalena del si e del no intorno all’autostrada del Molise (alias Termoli - San Vittore). E continuano le precisazioni, le comunicazioni, le discussioni, senza avere mai la certezza del sì e quella del no. Sempre in bilico, fino a diventare, noi molisani, un popolo di equilibristi. Col rischio (concreto) che prima poi il piede vada in fallo e il tonfo potrebbe essere letale. La classe politica che si ritrova (per grazia ricevuta) a governale a Palazzo Vitale e a deliberare a Palazzo Moffa, non ha gli attributi morali, l’autorità politica, la credibilità amministrativa per andare a Roma, al Cipe, al Ministero dei Lavori pubblici. Il finanziamento di questa arteria che si va consumando da oltre vent’anni in un tira e molla vergognoso, emerge e poi scompare, in un tragicomico gioco di prestigio. Né, ci scusino Leva, Ruta, Venitelli e Di Giacomo, la nostra deputazione parlamentare ha la capacità di accedere col piglio di una pattuglia coesa e convinta nelle stanze dei ministri di riferimento, per chiedere che il Molise del terzo millennio ha, di diritto, titolo a rivendicare una viabilità degna di tal nome e, quindi, anche di uno spezzone di autostrada che metta in relazione il territorio da Est a Ovest. Mentre anni e discussioni continuano a passare a vuoto, l’assessore regionale ai Lavori Pubblici, Pierpaolo Nagni, che, forse, stufo di questo tira e molla, o perché teme che nel tragicomico gioco di prestigio dell’emersione e della sommersione del finanziamento dell’autostrada del Molise le risorse prima o poi possono scomparire, ha preferito prendere a cuore i problemi della viabilità interna: migliaia di chilometri di strade statali, provinciali, comunali, interpoderali: un reticolo anche di straordinario interesse geomorfologico, panoramico, e paesaggistico, che taluni, privi di memoria storica e di sensibilità ecologica, vorrebbero pesantemente manomettere per ottenere che si corresse di più.
In parte ciò è largamente accaduto e sta accadendo sulla Statale 87, e su altre strade la cui compatibilità col territorio e con le esigenze della mobilità si vorrebbe fossero ammodernate con interventi stravolgenti e costosissimi (sbancamenti e pilastri). Il reticolo delle strade interne è un patrimonio rilevante sotto molti aspetti al quale è certamente opportuno dare uno sguardo con attenzione, farne un punto programmatico sostanziale, ma avendo cura di non fargli perdere le caratteristiche originarie tenute in grande considerazione dai progettisti e dai costruttori del tempo. Bene, contro questa tendenza di nessuna utilità pratica, ma di grave manomissione del territorio, di recente, s’è detto contrario l’assessore regionale alle infrastrutture Pierpaolo Nagni, che della viabilità a scorrimento veloce per i collegamenti interregionali è un fermo sostenitore, tant’è che si va battendo per non perdere la Termoli - San Vittore, e per migliorare sul piano della sicurezza le Fondo valli (Trigno, Biferno,Tappino, Fortore, Tammaro). Diverso il suo punto di vista e il suo atteggiamento amministrativo e programmatico sulla viabilità interna, per la quale ha in progetto un programma di riqualificazione per renderla più efficiente, come lui dice, “allo sviluppo e alla crescita delle tante aree interne che caratterizzano il nostro territorio”. Tradotto in termini correnti, equivale a dire: “Sfruttare i tracciati esistenti migliorandoli, allargandoli, ma restando sempre in sintonia con l’ambiente e il paesaggio e tenendo ben presente i due obiettivi primari che sono la sicurezza e la fruibilità”. Raramente un uomo politico molisano, abituato a promuovere mega-progetti, mega-opere, mega-appalti, s’è spinto fino a questo punto nel perorare invece la causa del recupero di ciò che abbiamo, con l’intenzione di migliorarlo per farne contestualmente uno strumento di sviluppo socio-economico. Riqualificazione
delle infrastrutture viarie interne e non già il loro stravolgimento (come nel caso della statale 87!): soluzione ideale per migliorare i collegamenti e salvaguardare l’ambiente. Salvaguardare il Molise. Senza peraltro trascurare di fare chiarezza sulla Termoli – San Vittore.
"Scuola, una politica da rivedere" Congresso della Flc Cgil. Nuovo segretario, Giuseppe La Fratta
CAMPOBASSO. Si è tenuto ad Oratino il III Congresso regionale della FLC CGIL Molise. Una platea di 150 persone tra delegati ed invitati ha discusso dei temi riguardanti i settori della conoscenza declinati sul versante regionale. E’ stata l’occasione per riflettere su quello che abbiamo fatto e sulle modalità organizzative che hanno contraddistinto l’azione sindacale in un periodo nel quale ci sono stati drammatici tagli agli organici della scuola (ricordiamo che negli ultimi anni si sono persi ben 1600 posti di lavoro!) riduzione delle risorse del MOF e del FFO per l’università, aumento del numero di alunni per classe, sottrazione del tempo dedicato all’istruzione.
“Nella nostra azione sindacale abbiamo cercato di coniugare la tutela individuale con la tutela collettiva, avendo come riferimento i valori della confederalità, tipici della CGIL, assumendo come linea guida determinante la necessità di migliorare il sistema d’istruzione e di formazione regionale facendo sempre proposte di merito, denunciando le criticità del sistema e rilanciando l’iniziativa affinché ci fosse un’inversione di tendenza rispetto al declino evidente“. Alla relazione del segretario uscente Sergio Sorella, dopo i saluti del Rettore e del vice Direttore dell’USR Molise, è seguito un nutrito ed articolato dibattito che ha posto l’accento sulla crisi dei settori della conoscenza,
sulle azioni portate avanti dalla FLC CGIL Molise e sulla necessità di rilanciare l’iniziativa perchè l’istruzione, la formazione e la ricerca, diventino elementi indispensabili per la crescita della nostra realtà regionale. Hanno portato il loro contributo il segretario generale della CGIL Molise Sandro Del Fattore che ha ribadito l’impegno al rilancio dell’azione confederale sui temi del lavoro e dei diritti. Infine, ha concluso i lavori la segretaria nazionale Annamaria Santoro che ha ricordato le diverse emergenze riguardanti i nostri settori e la necessità di incalzare il governo perché ripristini risorse ed organici per garantire un’istruzione pubblica di qualità.
Inoltre, si è proceduto all’elezione degli organismi dirigenti che sono stati rinnovati, con l’ingresso di giovani, di precari e di numerose RSU. Infine il direttivo regionale ha eletto, all’unanimità, Giuseppe La Fratta a segretario regionale della FLC CGIL Molise. Si tratta di un giovane docente che in questi anni si è distinto per l’impegno e la professionalità dimostrati a vario titolo; in particolare nell’organizzazione del coordinamento dei precari, nella gestione sia delle vertenze riguardanti la loro stabilizzazione sia, più in generale del contenzioso nei nostri settori, nell’essere un solido punto di riferimento per coloro che rivendicavano diritti nei settori della conoscenza e nella capacità di coniugare i valori fondanti della FLC CGIL con l’azione quotidiana.
5
TAaglio lto
15 marzo 2014
A margine delle polemiche seguite alla introduzione del protocollo unico informatico
“Le voci di dentro” della Regione Molise rompono il tabù del solidarismo: “Anche i lavativi prendono la produttività” Il programma informatico è costato un milione e duecentomila euro. Commissionato a chi, e come, con quale procedura, sono altri aspetti da mettere a fuoco “Le voci di dentro”, non della commedia di Eduardo De Filippo, ma le più modeste e flebili della Regione Molise, nella interpretazione analitica del Comitato Unico di Garanzia: il Cug. A sentirle, si capisce perché l’ente sia un enorme pachiderma impantanato, difficile da sollevare e da far camminare. Un ente che non coniuga da anni i verbi organizzare, innovare, e modernizzare, per cui, una volta alle prese con la sperimentazione (il protocollo unico informatico), ha perso letteralmente la tramontana. Sentiamole “le voci di dentro”: “Ora accade che alcuni dipendenti sempre pronti al lavoro hanno accettato il cambiamento e stanno tentando di comprenderne le difficoltà nel tentativo di risolverle. Ma a costoro non sta bene che altri, seppure individuati e individuabili, si defilino chiedendo aiuto a politici e direttori”. Prima bordata all’establishment, colpevole di aver tollerato per anni la fase di addormentamento delle menti e delle coscienze, appagato del ritorno che gli è venuto, gli viene, e gli verrà, dal consenso elettorale e dalla premialità economica. Seconda bordata: “ Questo non giova certo a chi lavora e vuole lavorare; questo non giova a chi vede un appiattimento anche a livello di produttività economica: anche i lavativi prendono la produttività. Gente con le spalle co-
perte, che non si sa come passa le giornate di sei o nove ore. Forse per i corridoi a ciondolare, fintanto non arriva l’orario d’uscita”. Immagine plastica di una realtà cui tutti: dirigenti, politici, amministratori, hanno fatto l’occhio; condizione quotidiana assunta a paradigma di legittimità e di normalità. Vedere per credere. Tornando al protocollo unico informatico e alle paturnie che ha generato, per chi è nel ventre regionale, “Questa novità sarebbe semplice da risolvere”. Vediamo come, e perché, si dovrebbe intervenire. “Per prima cosa disponendo, senza scampo, che i dipendenti che hanno espletato funzioni al protocollo vadano in Via Genova (sede del protocollo unico informatico – ndr), ancorché per essere di categoria adeguata. Quindi, affiancando a questi dipendenti i tecnici della Pubblica amministrazione digitale, avendo cura di assegnare loro la posta in arrivo e in partenza della direzione che ben conoscono. Si eviterebbero assegnazioni sbagliate; si eviterebbero rifiuti di corrispondenza. Quanto tempo perso … e il cittadino paga”. Paga un conto salatissimo, se si pensa che il programma del protocollo unico informatico gli è costato un milione e duecentomila euro. Commissionato a chi, e come, con quale procedura,
sono aspetti da mettere a fuoco per capire anche le cause delle discrasie della sua messa in atto. Sempre dalle “voci di dentro” apprendiamo che “ Quei pochi lavoratori incastrati nel protocollo di Via Genova sono perennemente a telefono per rispondere alle mille domande dei colleghi e degli utenti destinate a restare, purtroppo, senza risposta”. Un programma da un milione e passa euro quindi avviato in totale anarchia, che neppure il corso di aggiornamento sfornato ad horas pare abbia rimesso in carreggiata. Inevitabilmente amara, pertanto, la conclusione: “Insomma, c’è chi passa ore per i corridoi e al bar a prendere diversi caffè e chi, invece, non riesce nemmeno a mangiare una brioche dalle 8 sulla scrivania … e sono già le 12,30!”. Le “voci di dentro”, nella interpretazione analitica del Comitato Unico di Garanzia, sono state fatte arrivare alle orecchie del direttore generale perché ponga rimedio al malessere del personale messo di fronte ad una innovazione privo di una preventiva ed adeguata preparazione (“Solitamente una pillola si dà a piccole dosi, per comprendere anche possibili reazioni. Qui s’è trattato di uno choc anafilattico!”). Accadrà? Ne dubitano soprattutto coloro che due recenti determinazioni del direttore generale Di Mirco relative all’assegnazione del personale al protocollo unico informatico, le hanno viste cadere nel vuoto. Per la prima volta, però, le voci di dentro della Regione Molise non sono più univoche, ma polifoniche. Che il cambiamento parta davvero dal basso? Dardo
Nessuna programmazione dal nuovo Esecutivo. Motivi elettorali?
Università abbandonata dalla Regione
CAMPOBASSO. Le piccole università, tra le quali quella del Molise, stanno soffrendo e non poco in questi anni a causa di una serie di leggi a livello nazionale che ne riduce drasticamente la possibilità di crescere sul piano qualitativo. A subire meno danni dai provvedimenti sono, come al solito, i grandi
atenei con esuberanza di docenti ed elevato turnover: più semplice per loro fare fronte ai propri programmi didattici e superare questo triennio di sofferenza, mentre nelle piccole università i pochi docenti presenti non saranno in grado, per via dell’inesistente turnover, di assicurare una didattica a norma oltre avere ben scarse
prospettive di crescita programmata. Viene da chiedersi se la politica sia consapevole di ciò o se invece ci si trovi di fronte ad una cinica e dannosa scelta messa in atto per ridurre con modalità capestro il pur rilevante numero di università che, non può non constatarsi, costituiscono un sistema apparentemente a crescita indefinita
per numero di sedi, di docenti ed aspiranti tali. Piuttosto problemi di significatività scientifica e didattica sarebbero forse da individuare nelle innumerevoli, costose colonie dei megatenei (spesso funzionali, queste, solo alla proliferazione di corsi e docenti fine a se stessa); non può, invece, non darsi supporto a realtà efficienti dal punto di vista scientifico-didattico e, perché no, con appropriata dislocazione geografica, capaci di attrarre, anche se giovani, risorse e soddisfare la utenza. Ed allora c'è la necessità che l'intera classe politica molisana sappia fare quadrato intorno all'Unimol per salvaguardare una struttura universitaria che, pure, nelle sue difficoltà e nelle sue contraddizioni ha dato molto al territorio molisano e, soprattutto, alla città di Campobasso. Ora va scongiurato il pericolo insito nelle leggi approvate che rischiano di portare ad una desertificazione culturale nel momento in cui verrebbero a mancare le piccole università come quella del Molise. Un conto è riordinare le gemmazioni territoriali, un altro è il pensare solo a tagliare. La classe politica molisana deve ritrovarsi intorno ad un programma capace di rilanciare il sistema universitario in termini di qualità e di presenza come la vollero quanti si batterono negli anni per la sua nascita.
6
Campobasso
15 marzo 2014
Il consigliere regionale ha preso parte all’incontro sul tema “Rifiuti e sostenibilità ambientale”
Ciocca “professore” in monnezza e tutela ambientale al Liceo scientifico “Romita” L’incontro è servito a informare i giovani studenti di quali e quante situazioni di disagio ambientale è punteggiato il territorio regionale, di quali e quante sono le deficienze organizzative e di gestione, di quali e quante le colpe degli amministratori
I ragazzi del Liceo Romita di Campobasso sono statati informati della presenza sul territorio, a Castelmauro, di fusti radioattivi nel cuore del centro storico, e di presunti sversamenti al Cosib di Termoli, oggetto di una inchiesta giudiziaria. Lo hanno appreso dal presidente della terza commissione consiliare di Palazzo Moffa, Salvatore, Ciocca che ha preso parte all’incontro impostato sul tema “Rifiuti e sostenibilità ambientale”. Argomento che se ben proposto, illustrato e commentato, ha in sé forti motivazioni per interessare i giovani sulle implicazione che i rifiuti mal raccolti, e mal smaltiti procurano all’ambiente, quindi alla vita delle persone. Argomento che in bocca a uomini adusi a manipolarli ideologicamente, ha preso una ampiezza inimmaginabile all’inizio. Bravo quindi Ciocca ad approfittare dell’uditorio e di piegarlo alle sue argomentazioni, alle sue valutazioni, alle sue conclusioni. Che sono state tante e tutte con una dose di col-
pevolezza delle classi politiche e amministrative precedenti alla sua. Per Ciocca che assomma valori ideologici del comunismo, quasi un dovere. Pari a quello di esaltare se stesso, la terza commissione, il governo regionale e le scelte fatte in materia ambientale per ostacolare le infiltrazioni malavitose che, come raccontano le cronache, nel Molise hanno trovato terreni disponibili per sotterrare rifiuti tossici e pericolosi:“Progettualità e disponibilità finanziarie forniranno finalmente concretezza al ciclo virtuoso dei rifiuti in un percorso che coinvolgerà tutti i comuni della nostra Regione”. Ciocca s’è dilungato sui singoli casi ed ha richiamato all’attenzione degli studenti del Romita le situazioni ambientali che sono state poste sotto osservazione fino a toccare l’ex area dei pozzi petroliferi di contrada Capoiaccio a Cercemaggiore,“dove la Montedison aveva avviato attività estrattive fin dagli anni Settanta”. Ha raccontato dei sopralluoghi “tesi al-
l’accertamento della qualità dei terreni e delle falde acquifere. Un percorso ricognitivo che nessuno aveva inteso avviare fino ad ora: eppure, proprio in quell’area a ridosso del comune di Cercemaggiore, i pozzi petroliferi della Montedison, ormai dismessi, hanno ospitato e smaltito acque reflue. Autorizzate e non autorizzate”. Un’indagine che proprio in questi giorni – ha detto Ciocca – è riuscita a venire a capo dei documenti dell’epoca, dei pareri emessi, delle autorizzazioni concesse e dei “risultati delle analisi effettuate sui terreni (sia quelli che ospitavano i pozzi sia quelli vicini agli impianti) sulle falde acquifere e sulla qualità dell’aria”. Sarebbe stato interessante che Ciocca avesse dato qualche anticipazione, ma non l’ha data, forse perché non convenienti al clima e alle aspettative creati; forse perché in attesa di conoscere i risultati delle analisi effettuate lo scorso mese di gennaio, assieme all’Arpam, per certificare la qualità
dell’aria, dell’acqua e del terreno al momento. Comunque, l’incontro ha avuto il merito di informare di quali e quante situazioni di disagio ambientale è punteggiato il territorio regionale, di quali e quante sono le deficienze organizzative e di gestione, di quali e quante le colpe degli amministratori nell’aver speso inutilmente risorse finanziarie per redigere un piano regionale per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti (commissionato negli anni ‘80 alla Fiat Engineering), però mai posto in essere. Peccato che Ciocca non ne abbia fatto cenno né abbia inteso riprenderlo, limitandosi a dire che il governo regionale in essere ha progettualità e risorse da mettere in campo. Speriamo sia vero e, soprattutto che sia capace davvero di progettare un piano per i rifiuti e per la salvaguardia ambientale, e di realizzarlo. Finora dal governo regionale un anno di chiacchiere e una crisi. Dardo
Assicurazioni sono state fornite per i lavori di somma urgenza
L’Istituto Comprensivo di Sant’Elia a Pianisi accoglie le scuole europee
CAMPOBASSO. “In merito alla questione della fondovalle Fresillia, la Regione è pronta ad intervenire immediatamente”. La rassicurazione arriva dall’assessore ai LL.PP. Pierpaolo Nagni. “È già in lavorazione la delibera, da sottoporre all’attenzione della prossima riunione di Giunta – ha dichiarato - per l’assegnazione alla Provincia di Isernia di 80.000 euro destinati ad interventi sul tratto di strada interessato dai movimenti franosi. Eseguiti i sopralluoghi da parte del servizio geologico e di difesa suolo e appurata la necessità di intervento, la Regione, in tempi rapidissimi, sta compiendo uno sforzo per poter assicurare la percorrenza della struttura viaria, che risulta essere di intenso utilizzo nonostante sia , e va ricordato, una strada totalmente indefinita. Questo vale per l’immediato – ha precisato l’assessore Nagni - per il futuro, nella riprogrammazione degli FSC sono stati previsti 1, 5 milioni di euro per lavori sulla Fondovalle Fresilia finalizzati alla sistemazione del vecchio tratto. Intervento propedeutico alla realizzazione del tratto finale - ha concluso Nagni - rispetto al quale, con le stesse comunità, abbiamo deciso di riverificare con puntualità quale sia il miglior percorso per giungere nella località di Sprondasino”.
Grande fermento pressol’Istituto Comprensivo di Sant’Elia a Pianisi in vista dei preparativi per l’accoglienza dei partner europei nell’ambito del progetto Multilaterale Comenius dal titolo WET- Water Europe'sTreasure. Dal 18 al 23 marzo 2014, la scuola accoglierà una delegazione di 12 docenti e 16 alunni provenienti da quattro scuole di quattro differenti stati europei: la Germania con la Mittelschule di Lindau, la Lituania con la scuola Alitaus r. Simnogimnazija di Simnas, la Croazia con la scuola Osnovnaskola Bartola Kasica di Vincovci e Cipro con una scuola GymnasioStavrou di Nicosia. Il progetto ha avuto una durata biennale e si concluderà nel mese di maggio 2014. Gli alunni delle attuali classi
Fresilia, intervenga la Regione
terze di Sant’Elia e Pietracatella, accompagnate dalla referente del progetto, prof.ssa Maria Racchi, e dai docenti Sciannamè Leonardo, Vendola Carmela e Cipolla Antonietta, hanno effettuato, già dal precedente anno scolastico tre mobilità e nel mese di maggio il progetto si concluderà con l’ultima mobilità in Germania, scuola capofila del progetto. Gli alunni hanno avuto una straordinaria occasione per integrarsi nell’Europa attraverso la scoperta delle reciproche culture e tradizioni rafforzando la dimensione europea nell’ambito dell’istruzione scolastica. Il cammino intrapreso è stato lungo e molto impegnativo, anche dal punto di vista organizzativo, ma gratificato da esperienze uniche che i ragazzi difficilmente po-
tranno dimenticare. Grazie alla tenacia e alla volontà del Dirigente Scolastico, prof.ssa Giovanna Fantetti, la scuola si è aperta all’Europa attraverso lo scambio di buone pratiche, l’utilizzo della lingua inglese come lingua veicolare, il rafforzamento della dimensione europea e la diffusione dei valori e dei diritti comunitari, la cui conoscenza è indispensabile per la crescita culturale delle nuove generazioni, desiderose di affacciarsi in Europa. Gli alunni europei saranno accolti presso le famiglie degli alunni dell’Istituto e saranno impegnati, insieme agli insegnanti, in una settimana ricca di iniziative didattiche, sociali e culturali finalizzate alla conoscenza e alla valorizzazione delle realtà territoriale.
7
Campobasso
15 marzo 2014
Perimetrazione Lucarino, rideterminati i valori dei terreni per il calcolo dell’Ici Dal valore attribuito ai terreni ricadenti nella perimetrazione Lucarino sono derivate le notifiche di pagamento dell’Ici che hanno scatenato un vero putiferio tra i residenti delle contrade spingendoli ad opporsi coinvolgendo studi tecnici e legali. In pratica, basandosi sui valori stabiliti dalla commissione tecnica costituita dai rappresentanti degli ordini professionali, l’Ufficio Tributi del Comune di Campobasso ha dato corso alle notifiche degli avvisi di accertamento per il recupero dell’Ici riferito al 2007 e al 2008 ma ha ricevuto una serie di reclami e di richieste di chiarimenti di natura urbanistica ed anche legati all’effettivo valore di mercato dei terreni. Alcuni cittadini hanno chiesto aiuto alle associazioni di consumatori come Adoc Molise per presentare ricorso ed ottenere l’annullamento o la riduzione dei pagamenti.
Morte sul cantiere, assolto Albanese
Il campobassano difeso dall'avvocato Pietrunti è stato scagionato da qualsiasi accusa
CAMPOBASSO. "Assoluzione perchè il fatto non sussiste" per l'imprenditore campobassano, Gennaro Albanese titolare di Albanese Perforazioni. Era stato chiamato in causa, a novembre 2010, per la morte di un operaio in un cantiere ad Ancona. A seguito di quanto accaduto proprio Gennaro Albanese venne rinviato a giudizio. Brillantemente difeso dall'avvocato Mario Pietrunti, i giudici del Tribunale di Ancona lo hanno assolto perchè il fatto non sussiste. Al pari la stessa impresa che aveva messo in essere tutte le precauzioni che la legge prevede. Per Albanese la fine di un incubo perchè era stato chiamato in causa, così come accertato dall'inchiesta e validato dai giudici, senza alcun motivo tanto da essere stato prosciolto con la formula assolutoria "del fatto non sussiste".
Lettera aperta.
Altri, invece, hanno seguito il consiglio dell’assessore al Bilancio Donato Toma ed hanno presentato richiesta di accertamento con adesione per ottenere il riesame dell’atto. Per far questo e ri-
spondere correttamente alle richieste degli utenti, l’ufficio Tributi e quello Urbanistico si sono attivati e hanno iniziato a collaborare mentre l’amministrazione ha riconvocato la Commissione tecnica
per avere delucidazioni sulla determinazione dei valori attribuiti alle aree. All’incontro hanno partecipato anche gli assessori al Bilancio e all’Urbanistica e alla fine, dopo una serie di valutazioni, la commissione ha rideterminato i valori di mercato dei terreni che, integrati con una serie di precisazioni del dirigente all’Urbanistica, consentiranno al Settore Tributi di effettuare il ricalcolo dei tributi. La Commissione ha concluso che i valori di mercato delle aree sono da intendersi come valori massimi e tali solo in presenza di piani attuativi e che, in mancanza, il valore di mercato ad essi attribuibile, a prescindere dalla finalità impositive, della collocazione delle aree e dal correlato indice territoriale di edificabilità residua, è accumulabile per tutti a quello minimo di otto euro per metro quadrato.
Chi m vatteia m’è cumpare Da “portaborse” di Chieffo a “portavoce” di Di Nunzio: Ruccolo, un uomo un perché di Irene Corsini Adulatore, banderuola, doppiogiochista, voltagabbana, trasformista, mangia pane a tradimento… Sono molti gli aggettivi che in genere si utilizzano quando un soggetto legato politica passa da una zona all’altra. C’è chi lo fa per motivi elettorali, ed oggi in Molise se ne vedono davvero tanti a tutti i livelli, chi invece lo fa per sopravvivere. In quest’ultimo caso, sempre in Molise, esiste un detto: chi m vatteia m’è cumpare. Tradotto: chi mi battezza mi è compare. Un modo di dire che sta ad indicare che, se qualcuno mi aiuta, gli sarò riconoscente. Ma spesso la riconoscenza è il senso di schifo che il beneficiato prova per il proprio benefattore. Sarà questo il caso di Francesco Ruccolo? Un nome che a molti lettori sicuramente non dirà nulla. Chi è? Qualcuno si chiederà. Ve lo diciamo noi. Non perché questo giovane ragazzo abbia commesso qualche illecito tanto da passare alle pagine della storia, ma semplicemente perché rappresenta l’emblema di ciò che ruota intorno alla politica. L’emblema di chi è riconoscente all’occorrenza. L’emblema di chi conosce il significato del do ut
des. L’emblema dello “schifo” che i cittadini provano ascoltando la parola politica. Per trovare Francesco Ruccolo, un giovane non si sa se brillante e intelligente (non lo conosciamo), bisogna andare alla Provincia di Campobasso. Lavora lì, a via Roma. Lo si nota perché ogni qualvolta si passa con l’auto da quelle parti, questo giovanotto passeggia davanti e indietro al portone di Palazzo Magno agganciato al cellulare. Manco fosse Roberto Ruta che in genere parla a telefono con tutto il Molise. Negli anni addietro sempre lo stesso volto è stato visto al seguito di un tal Antonio Chieffo in stile portaborse. Tanto che in molti vociferano che il buon Rosario De Matteis sia stato “indotto” a sceglierlo come suo collaboratore grazie alle referenze fornite dall’amico Antonio. Ma alla Provincia, ormai, sta per scadere il tempo, non si sa ancora bene che fine farà l’istituzione provinciale, quindi molti collaboratori si stanno muovendo guardandosi intorno per cercare nuove spiagge. E Ruccolo pare abbia trovato la sua con un tal Di Nunzio. Si si, proprio quel consigliere regionale del Pd di cui non si conosce il suono della voce ma
è consigliere delegato al turismo. Si dice che in molte circostanze questo giovincello si presenta agli incontri persino in sostituzione del consigliere piddino. Quasi fosse il suo portavoce. O meglio, il portacroce. Perché il buon Ruccolo si candiderà alle amministrative di Campobasso dopo avervi partecipato anche in passato, quando seguiva come portaborse quel Tal Chieffo, con Progetto Molise, alias centrodestra. Con chi si candiderà questa volta? Ma con il Partito Democratico ovviamente e pure in quota Di Nunzio. La notizia arriva direttamente dal Pd dove la base del circolo di Campobasso insorge, il segretario del circolo di Campobasso tace. In fondo, che vuoi fa’? Le liste dovranno pur avere uomini che gareggiano per non vincere. Insomma, ste liste si dovranno pur chiudere con qualche nome. E la coerenza politica, gli anni di militanza, la fede nel partito, che fine fanno? Sti cavoli, si penserà. Se Patriciello governo con Frattura, un Ruccolo in più Ruccolo in meno si potrà anche accettare. Resta solo un nodo che certamente verrà sciolto con il tempo: dove andrà a lavorare Ruccolo dopo le comunali?
Nuovamente il caso della scuola Jovine
di Nicola Simonetti* Ci risiamo. Era l’Ottobre 2010, quando interpellato dalla Dirigente Rosa Pasquale, intervenivo quale rappresentante, coinvolgendo tutti i Genitori dalle classi dell’Infanzia fino alle classi della Secondaria, con una raccolta fondi per dotare l’Istituto Comprensivo Statale “F. Jovine” di Campobasso di un Impianto HI-FI, così da permettere a tutti gli alunni ed ai Docenti nuove forme didattiche e formative, che permettessero ai ragazzi lo sviluppo delle proprie capacità. Ci riuscimmo, non con qualche difficoltà , ma anche grazie all’aiuto di un amico broker assicurativo della L&T e di un paio di consiglieri regionali. I ragazzi, anche, recentemente nell’occasione dell’Open day, hanno dimostrato che vedemmo lungo, infatti molti di loro si sono distinti nell’utilizzo dello strumento musicale, nel canto e nella recitazione. Allora ero rappresentante dei genitori in seno al Consiglio d’Istituto, oggi anche da Presidente dello stesso, ho risposto alla richiesta “di aiuto” della Dirigente Rossella prof.ssa Gianfagna, la stessa, da quando è arrivata in questo Istituto ha inserito una nuova marcia, un nuovo modo di interpretare la scuola “anche di quartiere”. Quindi ho proposto ai sigg. Genitori, tramite i loro Rappresentanti di Classe, una nuova raccolta, una nuova autotassazione. Il progetto è di minor costo, ma più intraprendente. Allora raccogliemmo circa 1.600,00 Euro riuscendo nell’acquisto di un impianto Hi-Fi completo di mixer ed amplificatori, ancora funzionanti. Invece
ora basterebbero circa 1.400,00 Euro parte dei quali è già stato raccolto con il contributo fattivo e volontario del corpo docente. La riuscita di questo progetto, potrebbe essere la porta di accesso verso una scuola pubblica informatizzata, dove i nostri figli potranno apprendere molto di più, più velocemente rispetto ai tempi passati, ed essere al passo con scuole e con i coetanei di altre città, dove questi strumenti, presenti da anni, vengono utilizzati ormai sistematicamente, anche a supporto della didattica corrente. (vds. Scuole di Trento: http://eschool.corriere.it/2013/10/29/parnasus-a-scuolaarrivano-i-tablet-ma-niente-libri-di-testo/ ). Parliamo di dotare l’Istituto di Mimio Vote, volgarmente definiti “risponditori elettronici”. Ma sono molto di più, permettono un lavoro di equipe, un lavoro sistemico e programmato, avendo nell’immediatezza il polso della preparazione e dell’attenzione didattica dei ragazzi. Insomma un supporto che sprona gli studenti anche ad una competizione sana e culturale Nello scorso dicembre venne a Campobasso anche il Professore Salvatore Giuliano, Dirigente della Majorano di Brindisi e fautore della scuola informatizzata http://istitutocomprensivojovinecb.it/file/giornalino.pdf , che raccolse l’invito della stessa prof.ssa Gianfagna, che in un incontro con i ragazzi della F. Jovine e nel pomeriggio tenne, presso la Sala Convegni dell’Università del Molise, il corso di formazione il “BOOK IN PROGRESS”- editoria digitale. Perché chiedere alla stampa un aiuto nel darne risalto. Perché i momenti sono difficili,
perché le famiglie sono costrette spesso a sostituirsi alle istituzioni ed ai servizi che questi dovrebbero elargire. Acquistiamo dalla carta igiene ai fogli per la fotocopiatrice, diamo contributi per avere corsi specifici ed integrativi ai corsi istituzionali. Vorrei che la Scuola Pubblica avesse le capacità ed un bilancio forte, con il quale poter programmare e proporre, con il supporto dei Docenti, dei ragazzi e delle famiglie, opportunità formative integrative GRATUITE. Ma purtroppo oggi non è così. E’ tempo di impadronirsi delle istituzioni con atti semplici, impegnativi moralmente ed economicamente, ma che dimostrano allo Stato, alle Istituzioni, ai politici che siamo molto più propositivi di loro, molto più attenti alla formazione culturale dei nostri figli, offrendogli quei supporti che non potrebbero, forse, permettersi in famiglia. Con questa iniziativa si vuole comunicare alla società che i genitori dell’Istituto Comprensivo F. Jovine, pur vivendo situazioni familiari diverse, si sono adoperati per dare alla città ed al Quartiere San Giovanni, una scuola attiva ed al passo con i tempi, attenta alle richieste dei giovani. Questi primi giorni di raccolta, facoltativa e volontaria (10,00 euro a nucleo familiare), hanno dato buone speranze, però sì sottolinea che, se questo impegno verrà condiviso da tutti i genitori, o dalla loro gran parte, prescindendo dalla effettiva continuità scolastica dei propri figli, avremo l’opportunità di realizzare concretamente questo ed altri ambiziosi progetti. *Rappresentante dei genitori nel Consiglio
ANNO X - N째 62 - SABATO 15 MARZO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA
ISERNIA
30.000 copie in omaggio www.lagazzettadelmolise.it | redazione@lagazzettadelmolise.it
11
Isernia
15 marzo 2014
L'Ittierre se la compra Rosati La migliore offerta è stata quella del vicepresidente del Genoa Calcio È Antonio Rosati, con la sua Hdc, il vincitore della gara scatenatasi per l'acquisto della nuova Ittierre, ovvero della new company che nascerà dalla vecchia azienda tessile di Antonio Bianchi. Rosati, vicepresidente del Geno Calcio, ha presentato un'offerta monstre a cui il consiglio di amministrazione dell'Ittierre non ha potuto dire no. Rosati mette subito sul piatto sette milioni e si impegna per altri quattordici. Un totale di ventuno milioni che ha soverchiato le offerte di Ikf, Colella e Compagnia Mercantile, che non andavano oltre i tre milioni e mezzo. Ora l'ultima parola tocca al giudice, ma si può prevedere con largo margine di ragionevolezza che la nuova Ittierre finirà nelle mani di Rosati che è a capo di una holding, la Hdc con svariati interessi industriali e finanziari. il “Conte” Rosati, con la sua HDC, appunto Holding del Conte, è realmente calato nell’economia reale italiana. Sembrerà banale, ma dopo aver letto di arabi, kazaki, nobili e cani ereditieri, sicuramente parliamo di un imprenditore che presenta un biglietto da visita composto da credibilità, sudore ed economia reale. La Hdc è un gruppo molto dinamico, che nel 2011 ha sviluppato circa
75 milioni di fatturato operando in vari settori industriali. Il Gruppo principalmente opera, tramite il “sub gruppo OMG”, nel settore della produzione e vendita di macchine industriali, di movimentazione terra principalmente, sia in Italia sia all’estero. La HDC ha anche una importante partecipazione nel Consorzio Geco, milanese, colosso della logistica integrata in outsourcing (servizi di movimentazione merce). La Holding di Rosati è attiva anche nel settore nautico, in particolare della produzione e commercializzazioni di imbarcazioni da diporto, settore in violenta crisi soprattutto in Italia, soprattutto per gli
effetti della “criminalizzazione mediatica” per i proprietari di beni di lusso. Rosati è infine entrato nell’industria del pallone comprando in serie C il Varese e costituendo anche una società specializzata nella comunicazione e nell’editoria. E come tutti i gruppi industriali che si rispettino, il Gruppo possiede un portafoglio immobiliare. Il pallino di Rosati è il calcio. E dopo il Varese ha puntato diritto sul Genoa Calcio, politica e industria metalmeccanica non sono sport per signorine. Antonio Rosati, 44 anni, lo sa per esperienza diretta e da prima di diventare il nuovo vicepresidente esecutivo della squadra più antica d'Italia, il Genoa cricket and football club di Illirico Preziosi. Con il "Prez", proprietario del Grifone genoano. Rosati ha molto in comune. Lavoratori, ambiziosi e campani, entrambi hanno tatto strada al Nord. Preziosi a Cogitate Milanese con i giocattoli. Rosati fra Cinisello Balsamo, Peschiera Borromeo e Voghera con attività che vanno dai carrelli elevatori alla nautica di lusso (yacht Queens), dal lavoro interinale all'alta modacon il marchio Lorenzo Riva, dalla logistica per la grande distribuzione al business delle pulizie.
L'intervento
A Venafro tutto fermo di Anna Ferreri e Adriano Iannacone A pochi mesi dall'insediamento, l'amministrazione comunale di Antonio Sorbo si è già dimostrata inconcludente e dannosa. Agli slogan di una campagna elettorale durata anni il nuovo sindaco non è riuscito a far corrispondere risultati concreti. È evidente che Sorbo stia pagando lo scotto della differenza tra le facili urla demagogiche dai banchi dell'opposizione e le concrete difficoltà di una reale gestione della cosa pubblica. Ci si aspettava uno slancio volto al miglioramento della Città. Nelle prime settimane gli entusiasmi di una parte della popolazione erano al massimo anche grazie allo sbandieramento del concetto di una amministrazione giovane, competente e in assoluta discontinuità con il passato tanto additato. In questi mesi, scollata la più bella maschera dal vero volto, le aspettative non sono state affatto soddisfatte e la delusione tra i cittadini si estende quotidianamente fino a rasentare la rassegnazione, soprattutto tra gli elettori che proprio in Sorbo e compagni avevano creduto a spada tratta e a prescindere. L'ormai ex salvatore della patria, forse perché troppo distratto dai molteplici impegni e dalle diverse cariche istituzionali che ricopre, sembra più addentro ai social network che alle problematiche della società reale; egli ha dimostrato di essere più predisposto alla lite con chicchessia piuttosto che all'ascolto. Ciò nonostante, Sorbo e i suoi subalterni a chiacchiere non sono secondi a nessuno ed è proprio sulle chiacchiere e sulla inerzia che stanno basando l'attività amministrativa e l'immagine della stessa. Maestri eccelsi, lor signori, anche nell'attribuirsi meriti di altri: di associazioni e operatori per le manifestazioni estive e natalizie; della Soprintendenza per le iniziative al castello e al museo; dei precedenti amministratori per i numerosi fondi ottenuti. La verità è che, tra le tantissime cose, ad oggi non è stato neanche pensato un appalto pubblico per il servizio di mensa scolastica, nonostante la gaffe che nei mesi precedenti ha tristemente portato Venafro alla ribalta nazionale; i lavori alla Palazzina Liberty sono in ritardo di almeno sette mesi, nonostante i fondi siano già da tempo nella disponibilità dell'Ente grazie alla precedente amministrazione; le tasse sono aumentate ed è forte l'azione di riscossione nei confronti dei cittadini costretti ad affidarsi a professionisti per far valere le proprie ragioni in tribunale; a Ceppagna i lavori all'impianto fognario sono fermi al palo perché ancora non si appaltano, nonostante la vecchia amministrazione abbia già
ottenuto i fondi necessari, così come alcune strade sono ancora al buio anche se il nuovo impianto di illuminazione è esistente già da un paio di anni; la frana sulla strada che porta alla frazione de Le Noci è come se non ci fosse visto che non se ne è mai sentito parlare sebbene un vecchio prestito della Cassa Deposito e Prestiti (a tal proposito sarebbe utile sapere che fine abbiano fatto i soldi); la piazza diVallecupa è ancora priva di illuminazione, contrariamente alle numerose promesse sbandierate; non vi è alcun controllo sulla gestione dei rifiuti e sulla pulizia cittadina così come nessuna seria iniziativa è stata intrapresa relativamente all'inquinamento e alla tutela dell'Ambiente; dei pochi affidamenti sottoscritti, poi, hanno usufruito solamente soggetti non appartenenti alla nostra area comportando, dunque, impulsi economici in altre zone con i soldi dei venafrani; del progetto della nuova area da adibire a mercato settimanale, nonostante le molteplici richieste dei commercianti, non si è mai sentito dire nulla quando, invece, ci sono già due progetti agli atti dell'ufficio tecnico che devono solamente trovare la copertura finanziaria. Del sociale, dello sport, del turismo, di occupazione, di servizi e arredo urbano non si ha alcuna traccia. Tutto questo, come recita sempre Antonio Sorbo su Facebook, è solo colpa delle amministrazioni precedenti?!! Da mesi, inoltre, due assessori non partecipano più alle attività di giunta a causa di giochi politici posti in essere alle spalle e ai danni del popolo pagante. Alla luce dei fatti, si è certi che sia giusto e rispettoso conservare i membri dell'attuale giunta? Perché sono stati nominati cinque assessori se la stessa giunta ormai opera tranquillamente con soli tre elementi? A parti invertite cosa avrebbe fatto il paladino della giustezza? Se il sindaco ha difficoltà a lavorare per il bene di tutti i venafrani a causa dell'incapacità e dei litigi tra i membri del proprio esecutivo, ribadiamo, per l'ennesima volta, la nostra disponibilità a collaborare con contributi efficaci perché non è più il tempo di chiacchiere. Poiché la maggioranza di Sorbo scricchiola ed evidenzia grave incapacità, ci sentiamo responsabilmente in dovere di supportare il primo cittadino, pur nel rispetto dei ruoli, purché egli si apra ad un dialogo serio e costruttivo. Sono passati mesi, ormai, e anche il sindaco deve rendersi conto della realtà e, per quanto malvolentieri, dedurne le logiche conseguenze perché ha la responsabilità di guidare la Città per altri quattro anni. La squadra vincente non si cambia ma quella fallimentare si. *Consiglieri comunali
L’intervento
Fonderghisa, e i padri di famiglia? C'è chi urla,chi si dispera,chi manifesta,chi fa il pazzo,chi purtroppo si toglie la vita e chi,nonostante la crisi e l'impossibilità di riuscire ad arrivare,non a fine mese,ma,a fine giornata,non rinuncia alla propria dignità e fa di tutto per andare avanti. 10 anni fa purtroppo,una grande fabbrica,la Fonderghisa,un colosso attorno al quale,si può dire che ruotavano tutte le aziende site,nell'allora ricco nucleo industriale di Pozzilli ,cominciava a perdere equilibrio affondando piano piano nell'immenso mare chiamato crisi. È stato allora,che in seguito alla chiusura della fonderia,tutte le aziende intorno hanno cominciato a collassare l'una dopo l'altra. Oggi, percorrere quella strada,soprattutto nelle ore di punta fa impressione. Le lunghe file di macchine, gli operai che attendevano alla fermata dell'autobus, le sirene delle fabbriche che annunciavano il cambio turno,i fumi,la vita...tutto un triste ricordo!Ed è così che è incominciata la terribile storia di ex operai,giovani e meno giovani alle prese con licenziamenti, cassa integrazione, mobilità e mobilità in deroga. Molti,purtroppo tanti, non ce l'hanno fatta,e spinti dalla disperazione si son tolti la vita.. Altri,chi x un motivo,chi per un altro hanno deciso di sfruttare la mobilità..altri,sono stati costretti ad emigrare..altri hanno dovuto fare i conti con la depressione..altri si sono indebitati solo x un pezzo di pane..altri ancora,seppur non dormendo la notte a causa dei pensieri, hanno cercato di tirare avanti alla meglio pur di riuscire a pagare bollette,medicine,benzina,pane ed acqua. Quasi un anno è mezzo fa,terminava anche la mobilità speciale, e uomini, con sufficienti anni di contributi,ma "giovani"per la pensione e vecchi per un posto di lavoro si sono ritrovati -scusate il termine- con il culo a terra!Hanno dovuto fare i conti con un Italia sempre più cara dal punto di vista dei servizi,ma povera di lavoro e stipendi;a dover mandare avanti la famiglia e i propri figli che purtroppo non hanno futuro in questa Italia corrotta;a far fronte alle malattie che purtroppo sono sempre lì in agguato. Come fare per sopravvivere?Quale sorte per questi uomini padri di famiglia? Si fa presto a dire:" andate a lavorare ancora un paio di anni e finalmente arriverà l'età giusta per la pensione.." quando il lavoro purtroppo non c'è!!!Anzi..qualcuno diceva: "Aspettate, perchè il governo sta pensando anche a voi e presto vi aiuterà con qualche agevolazione,abbiate fiducia,continuate a mangiare utilizzando i vostri risparmi"..E quando i risparmi sono finiti,come si va avanti?Chiedendo forse l'elemosina?Rubando?Oppure mangiando la terra?Poi,quando il governo decide di voltare le spalle a questi uomini,come si fà?Arriva qualcuno che con molta crudeltà ha il coraggio di dire:"eri convinto che lo stato ti aiutava, e adesso che ti ha voltato le spalle, ti muovi ad andare a lavorare,o vuoi continuare a piangerti addosso sperando in un miracolo?"Ben venga il lavoro,ma dov'è?Chi si prende la briga di assumere un uomo di quasi 60 anni?Quest'Italia quanti morti vorrà ancora sulla conoscenza? È ora di dire basta,di aiutare i poveri lavoratori onesti e mettere fine a questi vergognosi giochi politici! Un ex lavoratore
12
Termoli
15 marzo 2014
L’UDC protagonista alle prossime elezioni comunali TERMOLI - In relazione alle notizie apparse su alcune testate giornalistiche locali l’UDC intende rivendicare la propria autonomia decisionale in merito alle strategie che, verranno adottate in previsione della prossima tornata amministrativa sull’intero territorio molisano, ivi incluso il comune di Termoli. A questo riguardo, ben consapevoli della consistenza elettorale che il Partito è in condizione di esprimere proprio su Termoli, forte di un 14,75% relativo alla precedente tornata, e consci sia
dei ruoli di prestigio istituzionale occupati nella precedente amministrazione, di cui i nostri esponenti di spicco tra cui Vincenzo Aufiero, Vincenzo Ferrazzano, Dino Molinari e Michele Cocomazzi si sono resi egregi protagonisti, invitiamo chiunque ne avesse carenza di titolarità, a esimersi da giudizi, congetture, ipotesi ed affermazioni pubbliche di qualsivoglia natura che per nulla coincidano con la linea ufficiale che il partito intenderà perseguire. Pertanto quanto apparso sui giornali
Udeur: Bruno L’intervento Fraraccio nominato coordinatore cittadino
precedentemente a questo comunicato è da intendersi smentito tenuto conto del fatto che alcuna decisione è presa in considerazione della attuale fase di riflessione che la direzione regionale e locale sta assumendo in queste ore. Sicuramente, ci si riserva di proporre indicazioni forti poggiate sulla caratura di uomini e risorse di alto spessore che, certamente, renderanno, nei prossimi giorni, l’UDC protagonista con ruoli e numeri capaci di condizionare la vittoria finale della coalizione di appartenenza.
“L’Udc non è strumento di nessuno”
TERMOLI - L’ Onorevole Mastella, ha nominato Bruno Fraraccio coordinatore cittadino dell’ Udeur a Termoli, affermando che la nomina di Fraraccio costituisce un momento di rilancio del partito nella cittadina termolese. Con la nomina l’Udeur si concretizza quale forza politica attiva e operante nel panorama politico cittadino, e si appresta ad affrontare con forza e determinazione l'importante campagna elettorale per le elezioni comunali. Il neo coordinatore ha assicurato che eserciterà il suo mandato in collaborazione con tutto il gruppo dirigente locale. A partire dalle prossime consultazioni comunali, saranno messe in campo una serie di iniziative finalizzate alla crescita del partito.
Gli insegnamenti evangelici sempre attuali e, nel caso specifico, la parabola di colui che riusciva a vedere la pagliuzza negli occhi degli altri, ma non vedeva la trave nei propri, è come non mai calzante nelle vicende politiche di questi ultimi giorni. Sul tavolo delle riflessioni c’è l’Udc, i fatti di Termoli e da ultimo le dimissioni da segretario provinciale dell’Udc Costanzo Pinti. Negli ultimi tempi ho preferito tacere e non alimentare le polemiche e replicare anche ad attacchi di carattere personale di amici ed ex amici di partito, non perché non avessi argomentazioni o perche mi sentissi all’angolo, ma ho taciuto esclusivamente per l'interesse del partito e per rispetto dei tanti e veri amici che ci sono nell’Udc. Ma le dimissioni del segretario provinciale di Campobasso e le argomentazioni dallo stesso addotte meritano qualche doverosa puntualizzazione. L'amico sic! Pinti è stato eletto segretario provinciale due anni fa. Nel corso di tale periodo ha convocato il comitato tre volte di cui una da me richiesta per le regionali 2013 ed in un'altra occasione, qualche mese fa, per instaurare un processo politico in contumacia al segretario regionale Udc al quale non ha avuto nemmeno il buon senso di avvisarlo o quantomeno sentirlo. In due anni non vi è stata nes-
suna iniziativa politica, mai nessun incontro, comunicato, nemmeno durante le ultime amministrative che hanno visto al voto due importanti realtà del basso Molise. Voglio ricordare che l'organizzazione territoriale del partito con tutte le attività connesse sono di competenza esclusiva dei comitati provinciali e che il segretario regionale ha la prerogativa di indicare, in stretta collaborazione con la segreteria nazionale, la linea del partito. Ma queste cose elementari del vivere in un partito credo che siano sempre sfuggite all'amico Pinti. In questi due anni il segretario Pinti non ha mai partecipato alle riunioni convocate a Roma. La stella del comitato provinciale di Campobasso ha brillato solo per le sue assenze per questioni di linea politica dell’Udc, mentre ha trovato tempo e capacità per andare a Roma in pellegrinaggio presso la segreteria nazionale per chiedere la testa di Teresio Di Pietro tacciato di immobilismo. La misura è colma, caro Costanzo! Voglio ricordare a te e far presente a me stesso che in politica tutti sono utili ma nessuno è indispensabile. Il grande statista Giulio Andreotti diceva che pensare male è peccato ma a volte ci si prende. Allora penso che alcuni episodi di abbandono, compreso il tuo, non hanno alcun fondamento politico, ma sono solo frutto di calcoli di riposizionamento, specie in quei comuni
in cui si andrà a breve a votare. L’Udc non è allo sbando! L’Udc non ha padroni! L’Udc anche a Termoli comunque sarà presente con orgoglio con il suo simbolo. Pensavo che nei delicati l'orgoglio di appartenenza fosse più forte e che tutti insieme ci stringessimo per preparare le liste e i programmi e lasciassimo da parte i risentimenti e le polemiche e che mai si abbandona la nave tra i marosi, ma ora mi rendo conto che Schettino ha fatto tanti proseliti specialmente in politica. Ma l’Udc non è la Concordia. Le male lingue e le comari della politica dicono che il dott. Pinti sia sul punto di accasarsi con una nuova aggregazione politica. Io mi rifiuto di crederlo, ma se così fosse mille auguri. Credo che ci mancherà il suo alto contributo organizzativo ma ancor di più i notevoli apporti di consensi riportati in tutte le numerose competizioni elettorali che lo vedevano candidato, come quelle racimolate nelle ultime elezioni regionali un bottino di ben 167 voti di cui 132 ottenuti a Termoli. Nel chiudere questa mia breve riflessione ritengo che gli uomini passano ma le idee restano a prescindere e che l’Udc e il simbolo dello scudo crociato continuerà a vivere in tutto il Molise con o senza Pinti, con o senza Teresio Di Pietro. Teresio Di Pietro Segretario regionale Udc Molise
Eolico a San Martino: chi ci guadagna? Il movimento San Martino Libera ripercorre la storia dell’energia del vento e pone domande "Recentemente, sono capitati tra le nostre mani documenti che ci hanno offerto degli ottimi spunti di riflessione, o meglio, conferme ad una serie di ragionamenti che, ripercorrendo la genesi del parco eolico realizzato nel territorio del nostro comune dalla Società New Green Molise Srl, mettono in luce il fatto che spesso grandi interessi economici sono veicolati da idee e considerazioni pseudo-ecologiste e pseudo-ambientaliste che facilmente fanno breccia nell’immaginario di ognuno".A parlare è il gruppo di opposizione all'amministrazione Facciolla. Il movimento San Martino Libera torna sull'argomento eolico a San Martino, guarda le cifre e, parlando in soldoni, pone delle domande che potrebbero essere sintentizzate in tre parole: chi ci guadagna? "La nostra vicenda è esemplare - scrivono gli esponenti del movimento - Durante il Consiglio Comunale del 16/10/2006, si discusse della ratifica della convenzione nella sua prima stesura. Il Consiglio Comunale, rassicurato dai pareri favorevoli espressi dai relatori tecnici, nonché membri di giunta, assessori D'Alesio, Facciolla, votò quasi all’unanimità la ratifica, con la sola eccezione di un consigliere astenuto. Non era la prima volta che il Consiglio Comunale si occupava della materia. Infatti, era già accaduto il 23/07/2005. In quella occasione, in Consiglio Comunale si discusse dell’energia eolica e dell’eventualità di ospitare un insediamento sul terri-
torio comunale. Gli interventi degli assessori D’Alesio, Facciolla e Caravatta, furono imperniati sui seguenti punti: a) la produzione di energia da fonte eolica è una delle meno inquinanti; b) l’impatto ambientale è poca cosa rispetto a quello della Turbogas e delle aziende chimiche; c) è importante scegliere tra le aziende interessate quella di provata serietà che utilizzino tecnologie avanzate. Quindi il Consiglio ritenne opportuno esprimere, unanimemente, “orientamento favorevole per l’energia eolica” . Quindi, torniamo all'ottobre del 2006 (amministrazione Totaro). In Consiglio venne presentato uno schema di convenzione tra la società ed il Comune. L’accordo, tra l'altro, prevedeva inizialmente che la New Green Srl, a fronte della concessione per l'istallazione di 31 torri eoliche per un totale di 62 MW, versasse nelle casse del comune la somma di 250.000 euro, annui, poi divenuti 450.000 euro con la modifica del 16 giugno2007. L’aumento della compensazione, nella modifica successiva, fu motivato da una maggiore potenza dell’impianto che sarebbe passata da 62 a 72,5 MW. Cosa che del resto non ci risulta essere avvenuta. Sorvoliamo sulla procedura e sulla superficialità dei decisori per carità cristiana e veniamo al punto. Una volta raggiunto l'accordo con il comune, New Green completò l'iter burocratico per il rilascio dell'autorizzazione unica, che ottenne definitivamente nel 2008, nel frattempo il nostro co-
mune aveva cambiato gestione (almeno si fa per dire), dal maggio 2007 infatti era subentrata la prima amministrazione Facciolla.Ad ogni modo, rivisto l'accordo, New Green aveva finalmente tutte le autorizzazioni necessarie per la costruzione e la gestione del parco. Accade così che nell'ottobre 2008 essa, la New Green Energy Srl, cede il 50% delle sue quote ad Alerion Energie Rinnovabili srl, una grossa società che si occupa esclusivamente di investimenti nel settore delle rinnovabili, per la bellezza (udite bene) di 14,2 MILIONI DI EURO!!! Ricapitolando, la New Green Molise srl, società costituita con 10.000 euro di capitale o giù di lì, che attraverso mera attività diplomatica, ad investimento zero, riesce ad ottenere l'autorizzazione per la costruzione di un parco eolico da 72 MW. Una volta terminato l'iter burocratico, vende la metà delle sue quote a 14,2 milioni di euro, senza cederne nemmeno il controllo.Vende il 50% delle quote di una società che detiene solo un’autorizzazione alla costruzione del parco! Ergo la sola autorizzazione valeva almeno il doppio, ovvero 28,4 milioni di euro!!! Conclusione: “Un tale aveva una gallina che faceva le uova d'oro, e credendo che dentro di essa ci fosse una massa d'oro, avendola uccisa, la trovò simile alle altre galline. E lui, avendo sperato di trovarvi una ricchezza ammassata, fu privato anche di quella piccola ricchezza.”
13
Termoli
PORTOCANNONE – La commission e regionale anticorruzione ha organizzato un convegno sul tema salute pubblica, agricoltura e tutela del territorio che si terrà questo pomeriggio alle 16, nel pa-
15 marzo 2014
Convegno su salute pubblica e tutela territorio lazzo Skanderbeg. Interverranno Vincenzo Musacchio, presidente della Corea, il giornalista Michele Mignogna,
Vincenzo Pietrantonio, presidente del Comitato di difesa della salute pubblica, Luigia Scarlato e Michele Di Paolo,
componenti del direttivo della Corea. Durante i lavori sarà anche valutata la possibilità di pre-
sentare un ricorso al Tar contro l’installazione dei nuovi impianti eolici a Campomarino e Montecilfone.
Proroga concessioni demaniali acquacoltura, alle Regioni basterà un timbro LITORALE - Alle Regioni basterà un timbro per prorogare le concessioni demaniali. Lo rende noto il coordinamento pesca dell’Alleanza delle Cooperative italiane nell’auspicare che “le Regioni, enti preposti al rinnovo delle concessioni per l'acquacoltura, recepiscano al più presto l'atteso chiarimento giunto dalla direzione generale del Demanio Marittimo”. Il Demanio ha, infatti, indicato che per la proroga
delle concessioni demaniali ad uso pesca e acquacoltura scadute lo scorso anno, e prorogate fino al 2020 dalle legge di Stabilità, basterà un semplice timbro e non occorrerà, invece, ripresentare le domande di concessione. “Siamo soddisfatti per questo chiarimento che dimostra la giustezza della nostra interpretazione e dà un esempio di quella semplificazione amministrativa tanto desiderata dalla filiera".
I 90 anni della radio e i 60 anni della TV nella Mostra del Vittoriano GUARDIALFIERA - Pubblicazioni, manifestazioni, convegni, col l’ègida del Capo dello Stato e l’intervento di alte personalità, si organizzano e si moltiplicano in tutt’Italia, per ricordare i 90 anni della Radio ed i 60 della Televisione. Particolare fascino esercita tra popolo, studiosi e sociologi, la mostra allestita a Roma nel Museo del Vittoriano, aperta fino al 30 marzo.Si rivive e si rivede, con sobbalzi emotivi, un microcosmo di realtà. Politica, costume, personaggi, informazione, scienza, sport, spettacolo, musica:
chiavi di lettura della nostra vita. Avvincente è il riascolto di radiocronache, di canzoni, di sketch. Vedere di nuovo attori, annunciatrici, presentatori, magicamente legati a vicende passioni, smanie “nostre personali”, di quegli anni. Carrellate tematiche curate da Andrea Camilleri, Piero Angela, Bruno Vespa, Sergio Zavoli, Piero Badaloni, Bruno Pizzul, Barbara Scaramucci, Claudio Ferretti, Umberto Broccoli.Nostalgica retrospettiva di documenti, figure, di programmi che riportano alla nostra labile memoria, i tanti me-
riti della Rai, di questa grande struttura cui tutti noi dobbiamo molto ed a cui tutti siamo affezionati. Dalla radio a galena, alla “radio balilla”; dalle teche-rai, alla tecnologia cablata e satellitare ed all’ultradigititale terrestre. E’ possibile, insomma, constatare quella radio, quella TV, specchio delle debolezze e delle virtù italiche di quasi cent’anni. Quella TV che ha favorito la diffusione minuta del patrimonio culturale accumulato nei secoli, che ha sprovincializzato la psicologia popolare e che ci ha offerto indimenticabili car-
telloni di intrattenimento ed anche modi nuovi più raffinati di correlazioni e di crescita. Il Centro Studi di Guardialfiera (disab a t o. v i n c e n z o @ g m a i l . c o m ) , riconosce storicamente e artisticamente consistente la Mostra della Rai al Vittoriano e organizza per domenica 23 marzo una evocativa e stimolante gita di primavera a Roma, guidata dalla dott.ssa M.Rosa Gatti responsabile di “Vita Romana”, autorevole associazione turistica-culturale della Capitale. vds
Notizie in breve GUGLIONESI – La Giunta municipale ha preso atto dell’ammissione del progetto presentato dall’Associazione di Promozione Sociale “Mondo Nuovo” per conto del Comune di Guglionesi al finanziamento a valere sul Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo (FNPSA) per gli anni 2014. Pertanto ha deliberato di affidare la gestione di tutte le fasi progettuali all’Associazione di Promozione Sociale Mondo Nuovo. PORTOCANNONE "Dalla finestra", è il titolo dello spettacolo teatrale che l’atto il regista Ugo Ciarfeo mette in scena questa sera alle ore 21 nell’auditorium dell’istituto comprensivo. Interpreti in questo primo atto dell’autore parigino, Georges Feydeau, Maurizio Cicchetti e Anna Maria Graziani.
Reduci della seconda guerra mondiale in visita ai luoghi della battaglia TERMOLI – Ieri 25 militari inglesi hanno visitato i luoghi dove dal 3 al 7 ottobre 1943 si è svolta la Battaglia di Termoli. La visita di ieri era stata precedeuta da quella effettuata il 6 febbraio scorso dal maggiore medico Ed Clitheroe del Royal Army Medical Corps di Liverpool e un suo subalterno Bob Dixon per fare una ricognizione dei luoghi dove 70 anni fa si svolse una cruenta battaglia tra soldati tedeschi e i soldati inglesi e che costò la vita a circa 1000 militari (metà inglesi e metà tedeschi). Le truppe dell’VIII armata inglese e del Commonwealth comandate dal
generale Montgomery, sbarcarono alle 2,45 del 3 ottobre 1943 in una “notte nera come la pece”sulla spiaggia di Termoli e colsero di sorpresa i tedeschi che occupavano la città da diverse settimane. Il maggiore Ed Clitheroe e gli altri militari hanno ripercorso gli stessi itinerari, luoghi e vie di Termoli, dove si svolsero le diverse fasi della battaglia: il tratto di spiaggia nord tra l’attuale Lido Anna e la Stella Marina dove avvenne lo sbarco, l’Hotel Corona sede del Quartier Generale tedesco, Piazza Monumento che divenne insieme a Piazza S.Antonio cimitero dei tanti morti, un rifugio
usato durante i bombardamenti sito lungo il Corso Nazionale, la villa del podestà Cieri usata per ospitare il gen. Montgomery, il Castello deposito delle munizioni tedesche, la Cattedrale con il cecchino tedesco appostato sul campanile, l’Istituto Gesù e Maria dove alloggiarono parte delle truppe sbarcate e tante altre postazioni coinvolte nelle numerose sparatorie e cannoneggiamenti avvenuti in quei fatidici 4 giorni. La “Battaglia di Termoli” è stata descritta su diversi libri inglesi che raccontano gli episodi bellici più importanti della seconda guerra mondiale. Su
questa battaglia il prof. Antonio Smargiassi ha pubblicato, cinque anni fa, un interessantissimo libro molto apprezzato dagli appassionati di storia locale e non solo. Il 3 ottobre 2013, in occasione dei 70 anni dall’avvenimento, l’Associazione Archeoclub di Termoli organizzò un’affollata conferenza per ricordare questa battaglia. Ad accompagnare gli ospiti, anche ieri, Oscar De Lena presidente della locale Associazione dell’Archeoclub che sulla Battaglia di Termoli ha realizzato un filmato proiettato il 3 ottobre scorso quando fu ricordato l’avvenimento.
14
Spettacolo
15 marzo 2014
Arezzo wave Molise Stasera le selezioni regionali al Pachamama di Montagano Tradizioni
TERMOLI - Il gruppo folklorico Marinaro “A Shcaffette”, riprende un’antica tradizione, quella dei riti popolari, di culto verso il “Venerdì Santo” e quello dell’”Altare a San Giuseppe”. Per ripetere l’evocazione, l’Altare si può visitare in via D’Andrea, 19 dalle ore 17.00 del 18 marzo e sino alle 13.00 del giorni seguente.
Appuntamenti di Charles N. Papa MONTAGANO - Oltre ai vari talent in tv, una miriade di opportunità live per band emergenti, proliferano in Molise. Sono molti i club, pub, birrerie, che danno questa opportunità. Ogni band o solista, ha il suo momento di visibilità e popolarità, sta poi alla bravura e ad un pizzico di fortuna, avere il successo meritato. Forse ambire ai talent in tv, non è sempre appropriato, vista la morte catodica di molti partecipanti. Il successo, quello vero, è appannaggio di pochi, molti si suicidano esibendosi più per la voglia di apparire che per esprimere un compiuto senso d’arte. Nasce così, il cimitero degli aspiranti cantanti che non hanno raggiunto nessun livello e si sono già bruciati. La vera trincea, quella che si oppone al tritacarne televisivo, resta sempre il live e i vari concorsi regio-
nali. Tra quelli che in Italia sfornano talenti, vi è Arezzo Wave Love Festival. La kermesse aretina, è una meta ambita da molti gruppi rock. Sona tanti gli artisti che si esibiscono su uno dei palchi del Love Festival come Jovanotti, Bersani, Consoli, Tiromancino, ma solo per citarne alcuni. In Molise, le selezioni regionali del concorso, sono curate dall’associazione musicale “Il pentagramma” di Bojano, il nucleo della Riserva Moac. Per anni si sono tenute nel capoluogo, per questa edizione, la giuria si è riunita al Club Studio Pachamama di Montagano. Il verdetto degli incontri precedenti da parte della giuria, ha portato ai quattro finalisti che si esibiranno questa sera: Sonic Flowers, Joyleons, Radioscilla, Lachemio. Ognuno avrà a disposizione 20 minuti. Sarà la giuria composta da Teresa Mariano e dai giornalisti Valentina Farinaccio e Maurizio Cavaliere a consegnare il biglietto per il Love Festival al termine della serata.
Teatro
CAMPOBASSO - Stasera l’aperitivo al Plaza Cafè dalle 19.30. Play Mario Tallari. ISERNIA - Alle 22.30 all’Antica Fabbrica di Ghiaccio Soul Vibes live. Il terzetto è fomato dal bassista Luca Di Muzio, dal percussionista Domingos Mondego e dal dj Jackie Brown. JELSI - Al bar Roxy “Aspettando la primavera”, con dj Twins e dj Tony. CAMPOBASSO - Oggi al Caffè Marconi “Dj battle”, in consolle, a colpi di sound, Helveg vs Hinobe. BOJANO - Sulla ss17 al pub Cat Woman, il sabato è “Saturday night party”. Selezioni latino americane con Tony B. CAMPOBASSO - L’Alexander club propone animazione con infermiere e dottori in sala. Due piste, sala fumatori, parcheggio custodito. Nel Liulay privè, special guest dj Cirillo from Cocoricò. CAMPOBASSO - La serata house del Move club oggi ospita dj Koba e dj Diego Colangelo. ISERNIA - Il Roof Club stasera realizza “Press paly” con i dj Diego Capece e Pietro Mucciarone. Ingresso euro 10,00.
CAMPOBASSO - La seconda edizione della rassegna teatrale “Off”, prevede in cartellone domani “Mollisani” di Walter Santoro. Con lui sul palco il gruppo musicale “Voria”: Giuliano Gabriele, Lucia Cremonesi, Stefano Barbaresco, Tiziano Palladino, Mariassunta Cerio. Lo spettacolo ha in Santoro, il protagonista, colui che racconta e che canta la storia dei molisani un pò molli. La sua garbata ironia è il percorso che segue tutto il teatro/canzone di “Mollisani”. “Off” prevede altri due spettacoli, il 30 marzo “La cipria nel cielo” di e con Francesco Vitale e il 6 aprile “Dolmen” di Nicola Macolino. Info 10,00. euro Ingresso 3384118604.
336 pagine € 19,90
di Giuseppe Saluppo
Dove acquistare il libro
CAMPOBASSO - Via Normanno, 14 - presso La Gazze a del Molise dal Lunedì al Venerdì, ore 10.00 / 13.00 e 16.00 / 20.00 Presso il Bar del Terminal Presso le Edicole di: Piazza della Repubblica - Via Scardocchia - Via Lombardia ISERNIA - Piazza della Repubblica - presso l’Edicola della Stazione TERMOLI - Via M. Pagano, 46 - Libreria Dolce Stil Novo
Sport
15
15 marzo 2014
Lunedì l’incontro del club col Comune per la gestione dello stadio e per lo sblocco degli 800mila euro destinati alla struttura
Campobasso, l’andata delle semifinali si gioca a Catania I lupi, mercoledì prossimo, saranno di scena a Mascalucia per mettere le mani sulla finalissima. Domani c’è l’Alife
Il Campobasso, mercoledì alle ore 15, sarà di scena a Mascalucia, in Sicilia, per affrontare il Catania San Pio X, nell’andata delle semifinali della Coppa Italia. È quanto decretato dal sorteggio effettuato ieri mattina, presso la sede della Lega Nazionale Dilettanti a Roma. Mercoledì 19, dunque, i rossoblù di Farina giocheranno in Sicilia, sette giorni dopo, il 26, il Campobasso ospiterà il team catanese, quinto in classifica nel girone A dell’Eccellenza siciliana. Non ci sono soste per i molisani, che nell’eventualità dovessero raggiungere la finalissima, questa si giocherà mercoledì 2 aprile. In questo rush finale del torneo c’è da pensare anche al campionato: domani al ‘Nuovo Romagnoli’ giungeranno i campani dell’Alife, squadra che naviga nei bassifondi della classifica. Per la matematica promozione in serie D, che potrebbe arrivare anche per mezzo della Coppa Italia, ai lupi mancano quattro vittorie, la prima delle quali potrebbe arrivare anche domani. Anzi, vedendo lo score stagionale del Campobasso si può affermare che, sicuramente, la gara contro l’Alife avvicinerà i lupi al ritorno in serie D dopo quattro
stagioni, tre delle quali vissute in Lega Pro e una, quella attuale, in Eccellenza. La squadra, agli ordini di mister Francesco Farina, all’indomani della giornata di riposo concessa al gruppo dopo le fatiche di Coppa Italia, con il lungo viaggio in Sardegna, è tornata ad allenarsi. Per smaltire le tossine della partita a Villaputzu, il club del presidente Giulio Perrucci non ha nemmeno richiesto l’anticipo della gara di campionato a oggi. Si giocherà regolarmente domani e all’appello, per la prima volta in questa stagione, mancherà il capitano Antonio Minadeo, che deve scontare un turno di squalifica. Assenti, ovviamente, anche i convalescenti Guglielmi e Monti, oltre a Cammino. Farina non potrà nemmeno affidarsi più di tanto al turnover, perché la rosa a disposizione dispone di appena diciotto elementi, compresi i due portieri che si alternano in campionato e coppa e gli under, molti dei quali utilizzati fino a questo momento con il contagocce. A questo punto della stagione, dunque, sarebbe troppo rischioso metterli in campo tutti insieme. La gara contro l’Alife sarà diretta da Daniele Iuliano della sezione di Termoli, che sarà coadiuvato dagli assistenti Luigi Bonavita e Michele Rinaldi, entrambi della sezione termolese. Questione stadio – Ieri mattina il dirigente rossoblù, Gaetano Mascione, ha incontrato l’assessore allo sport del Comune di Campobasso, Aldo De Benedittis, per verificare gli ultimi dettagli della convenzione con la quale si affiderà la gestione dello stadio di contrada Selva Piana all’Us Campobasso 1919. Le parti si ritroveranno lunedì, quando saranno limati i dettagli della convenzione, che sarà sottoposta all’approvazione della Giunta comunale. Un’operazione veloce, che ci
ECCELLENZA - ARBITRI 24^ GIORNATA Nuovo Montaquila – Sesto Campano Alessio Di Nanno di Campobasso (Galeazzo-Agostinelli) oggi Venafro – Roccaravindola Maurizio Barbiero di Campobasso (Bibbò-Pasquale) oggi Virtus Pozzilli – Montenero Francesco Lupoli di Frattamaggiore (Izzo-Petrillo) oggi Campobasso – Alife Daniele Iuliano di Termoli (Bonavita-Rinaldi) Cliternina – C. Vairano Giorgio Sangregorio dell’Aquila (Centracchio-Di Tomaso) Fornelli – Pol. Gambatesa Andrea Martino di Isernia (D’Onofrio-Biondo) Roseto – Santeliana Antonio De Lucia di Isernia (Viola-D’Apollonio) Vastogirardi – Calcio Dauna Agostino De Santis di Campobasso (Testa-Mariano) La classifica: Campobasso 67; Calcio Dauna 58; Sesto Campano 49; Fornelli 47; Venafro 41; Roseto 34; Pol. Gambatesa 32; Nuovo Montaquila 28; Vastogirardi 27; Roccaravindola e Cliternina 23; Santeliana 21; Alife 20; Vairano 19; Virtus Pozzilli e Montenero 15. sarà prima della fine del mandato, ormai agli sgoccioli. L’assessore De Benedittis vorrebbe sbloccare anche gli 800mila euro, che il comune aveva ottenuto dalla Regione Molise due anni e mezzo fa per i lavori allo stadio. E, in tal senso, l’amministratore comunale è in contatto con l’assessore allo sport di Palazzo Vitale, Carmelo Parpiglia, tra le altre cose ex calciatore del Campobasso. L’obiettivo del club rossoblù è quello di ottenere la gestione e lo sblocco del finanziamento, per rimettere a nuovo lo stadio prima dell’inizio della prossima stagione sportiva.
Il Termoli, domani, cercherà il pokerissimo a Celano. L’Agnonese attende il Giulianova
Isernia in campo a Matelica, seppur nel caos più totale Il presidente dimissionario Ciampittiello assicurerà la trasferta. A Bojano attesa la goleada per l’Ancona L’Isernia è sempre più nel caos societario: la trasferta di Matelica, terza forza del torneo, è stata assicurata dal presidente di fatto, Mario Ciampittiello, che comunque aveva già in precedenza seguito le orme dell’ex direttore sportivo Dino Petrangelo, dimettendosi due settimane fa. Fatto sta che Ciampittiello garantirà le spese per non disertare la gara in terra marchigiana, quando è ancora accesa la fiammella della speranza per poter disputare i playout, per provare a salvare il titolo sportivo e, successivamente, in estate anche la società, che ad oggi non ha più dirigenti. La trasferta di Matelica non è delle più agevoli e l’Isernia proverà a uscire dal campo con almeno un punto, sperando che l’Angolana perde contro il Fano. Ovviamente la situazione è drammatica perché, oltre a raggiungere il terz’ultimo posto, l’Isernia deve anche ridurre il gap dalla sest’ultima posizione, per poter ambire alla disputa della gara di spareggio il prossimo mese di maggio. Una conferenza stampa di coloro che figurano dirigenti ha chiarito un po’ la situazione di confusione con un dato generale: chi, attualmente, detiene la proprietà del club non è disposto a pagare i debiti per salvare l’Isernia Fc. Situazione diversa a Termoli. La squadra di mister Giacomarro ha raggiunto la seconda piazza e, domani, i giallorossi saranno di scena a Celano, per continuare la corsa che vede il team di patron Nicola Cesare vincere da quattro turni consecutivamente. Tra otto giorni, inoltre, ci sarà lo scontro diretto contro il Matelica, squadra contro la quale il Termoli punterà a mettere in cassaforte la se-
conda piazza, che le consentirà di giocare la prima fase dei playoff al ‘Cannarsa’ con due vantaggi: il fattore campo e ulteriori spese ridotte al minimo. Il Termoli, da quando la Lega Pro ha aperto a possibili ripescaggi per la serie C unica, ha iniziato a pensare seriamente agli spareggi di fine stagione. Prima si pensa a vincere, in estate si rifletterà sul futuro, visto che il presidente Nicola Cesare già da tempo ha annunciato il suo disimpegno a conclusione della stagione. Se il Termoli guadagnerà sul campo le credenziali per il ripescaggio in serie C, sicuramente a più di un imprenditore potrebbe far gola la società giallorossa.E, comunque, anche se la capolista Ancona è lontana otto punti, fin quando la matematica non consegnerà il campionato ai dorici, il Termoli ha il dovere di provare una difficilissima rincorsa. Al ‘Civitelle’ partirà l’operazione riscatto per l’Olympia Agnonese, che ha perso due settimane fa contro la Maceratese, ottenendo solo un punticino nel derby contro l’Isernia. I granata di mister Urbano, che si trovano nella zona pericolosa della classifica, devono soltanto vincere contro il Giulianova, peraltro tranquillo con la salvezza ormai acquisita. Si prevede una goleada per il Bojano, sempre se si presenterà, che al ‘Colalillo’ riceverà la capolista Ancona. Per i biancorossi, vicini al ritorno in serie C, la gara in terra molisana sarà un test per far giocare chi ha avuto meno spazio e fare rifiatare coloro che sono stati maggiormente impiegati, soprattutto nell’ultimo periodo.
SERIE D GIRONE F - 24^ GIORNATA Amiternina – Maceratese Michele Somma di Castellammare di Stabia (Capaldo-Cascone) Bojano – Ancona Pierluigi Mazzei di Brindisi (Robusto-Rega) Celano – Termoli Matteo Marchetti di Ostia Lido (Pagano-Manco) Civitanovese – Fermana Luigi Carella di Bari (Falco-Antonacci) Jesina – Sulmona Matteo Perissinotto di San Donà di Piave (Fedele-Della Croce) Matelica – Isernia: Alessandro Chindemi di Viterbo (Di Bello-Pappagallo) Olympia Agnonese – Giulianova Salvatore Marco Dibenedetto di Barletta (Summa-Piccolo) Angolana – Fano Maria Marotta di Sapri (De Prisco-Minichino) Vis Pesaro – Recanatese Matteo D’Ambrogio di Frosinone (Iannaurato-Basile) La classifica: Ancona (-1) 58; Termoli 50; Matelica 48; Maceratese 46; Vis Pesaro 43; Giulianova 39; Civitanovese 38; Sulmona 36; Celano e Fermana 35; Fano e Jesina 33; Olympia Agnonese 30; Recanatese 29; Amiternina 27; Angolana 21; Isernia (-1) 19; Bojano (-2) 2.