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ANNO X - N° 12 - GIOVEDÌ 16 GENNAIO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

GIORNALE SATIRICO

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L’Oscar del giorno a Sergio Rizzo

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Sergio Rizzo. L' esposizione del noto giornalista sul Corriere della Sera di ieri nell'articolo "Favori al presidente del Molise, indagato il Questore di Campobasso", ha fatto seguito a quanto da noi precedentemente pubblicato in merito al caso Biocom. Il pezzo giornalistico di Rizzo ha avuto vasta eco a livello nazionale e non sono esclusi risvolti considerato il 'peso' della notizia e dello stesso giornale. Non a caso è partita anche l'interrogazione parlamentare al ministro Alfano.

Il Tapiro del giorno a Michele Petraroia

Il Tapiro del giorno lo diamo a Michele Petraroia. Singolare l'operato su Facebook dell'assessore regionale al Lavoro. Gli articoli da noi pubblicati che lo vedono protagonista li pubblica sul suo sito. Quelli, invece, che lo pizzicano non li considera nemmeno. Eppure, proprio questi ultimi avrebbero necessità di trovare una risposta. Il confronto politico è positivo soprattutto quando si basa su di una dialettica, anche a distanza, per cercare di risolvere i problemi. Interessa all'assessore? Sicuramente no considerata la sua distanza dalle nostre pizzicate.


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Questore 16 gennaio 2014

Pozzo avrebbe assecondato Frattura nelle indagini sui fondi pubblici percepiti dalla società del presidente

sotto inchiesta:

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ha favorito il governatore del Molise Foto Luigi Calabrese

L’intreccio ai massimi livelli: la sorella del governatore è capo di gabinetto alla Questura di Campobasso CAMPOBASSO. Indagini su chi indaga. Succede in Molise e la storia finisce sulla prima pagina del Corriere della sera. I protagonisti? Il Questore di Campobasso Gian Carlo Pozzo e il presidente della Regione Molise Paolo di Laura Frattura (Pd). Entrambi vertici di due istituzioni accomunate da un nome: Giuliana di Laura Frattura. Sorella del governatore e capo di gabinetto del questore. Titolare dell’inchiesta è il procuratore Fabio Papa secondo il quale il questore Pozzo sarebbe sospettato di abuso d’ufficio e favoreggiamento personale nell’ambito di un’altra inchiesta: quella sui fondi pubblici assegnati ad una società del governatore. Tutto ha inizio nel giugno 2013, quando, sul tavolo del pm finisce un esposto che mira a fare chiarezza sui fondi pubblici ricevuti da una società (Bio.com) del presidente Frattura: 265 mila euro ricevuti in base all’articolo 15 nel 2008 dalla Regione Molise guidata da Michele Iorio. Passano due anni e la Regione chiede la restituzione del finanziamento (un anticipo rispetto alla somma totale) per la mancata realizzazione dell’opera, ossia una centrale a biogas da insediare a Termoli. La Bio.com, che intanto aveva incassato l’anticipo del progetto, con il suo amministratore Paolo di Laura Frattura, impugna la revoca dei fondi al Tar Molise. Tre mesi prima delle elezioni regionali il Tar Molise, presieduto da Goffredo Zaccardi (oggi capo di gabinetto del ministro del Pd Zanonato) sospende la revoca “facendo propria la motivazione di Frattura secondo cui la restituzione immediata dei contributi avrebbe fatto fallire la società” racconta Sergio Rizzo. Nonostante il buon esito del Tar, Frattura mette in liquidazione la società e poco più tardi il Tar, sempre con Zanonato pre-

sidente, blocca il provvedimento di revoca della Regione. Ad ottobre 2011 ci sono le elezioni, Frattura perde, ricorre di nuovo al Tar Molise e sempre Zaccardi annulla l’esito del voto. L’avvocato che si occupa sia della questione Bio.com sia del ricorso elettorale è sempre uno: Salvatore Di Pardo. Il Molise torna al voto e a febbraio 2013 e Frattura diventa governatore. Una settimana dopo la vittoria, agli inizi di marzo, si libera del suo pacchetto azionario della Bio.com e cede quell’80% al liquidatore della società: Vittorio Del Cioppo candidato nella lista Idv (collegata a Frattura) e nominato ad agosto scorso revisore dei conti del Consorzio di bonifica integrale larinese. Perché Frattura cede a Del Cioppo l’80% delle quote? Perché il 26 marzo la Regione presieduta da Frattura impugna la sentenza del Tar che annullava la revoca del finanziamento. Evita così il micidiale conflitto di interessi. Per conto della Regione la questione è seguita dall’Avvocatura dello Stato che però, casualmente, non presenta la rituale richiesta di sospensiva. La causa al Consiglio di Stato si congela e gli ultimi adempimenti processuali al ricorso “risalgono al 19 dicembre 2013”. Cosa c’entra il questore di Campobasso? La vicenda Bio.com finisce sul tavolo del procuratore Fabio Papa. L’inchiesta era già in corso e le indagini erano svolte dalla Squadra Mobile di Campobasso (ufficio della Polizia di Stato incardinato nella Questura dove la sorella del governatore ricopre il ruolo di capo di Gabinetto) che concludeva il rapporto delle indagini con: “La vicenda Bio.com è stata oggetto di ricorso amministrativo e non vi sono rilievi di natura penale”.

La difesa dell’indagato: sono perplesso e sereno Si è scatenato un vero e proprio terremoto in Molise con la pubblicazione dell’articolo sul Corriere della Sera. “Favori al presidente del Molise, indagato il questore di Campobasso” scrive Sergio Rizzo che precisa: “Soldi pubblici assegnati e revocati, parentele e fascicoli imboscati”. Ed ancora: “Un finanziamento a una società di Paolo Frattura (Pd) doveva essere restituito. Ma nel fare le verifiche la polizia “disobbedisce” agli ordini del pm”. Il questore di Campobasso, Gian Carlo Pozzo, replica alle accuse: “Sono perplesso. Leggo delle accuse che mi contestano da Corriere della Sera, perché a me finora nessuno ha notificato nessun atto e credo che siano accuse che cadranno facilmente - si legge nella replica rilasciato all'agenzia Ansa - Penso che non ci metteranno molto a capire

come stanno le cose. Le accuse sono infondate - continua il questore di Campobasso che si dichiara - sereno. L'autorità giudiziaria procedente ha fatto delle ipotesi e queste ipotesi sono facilmente accertabili. Pertanto spero che al più presto si accertino e quindi la cosa abbia il suo giusto e naturale epilogo. Abbiamo lavorato correttamente e chiunque può venire a vedere. Dicono che sono accusato di aver favorito il presidente Paolo di Laura Frattura e di aver conseguentemente abusato del ppotere del mio ufficio. Poiché questo non è stato, ritengo e credo che non dovrebbe essere una cosa laboriosa arrivare alla verità. Poi - chiude il questore Pozzo - cercherò di aiutare l'autorità giudiziaria procedente in tutto questo, per quello che mi sarà consentito fare".

Foto Luigi Calabrese Quando l’esposto arriva sul tavolo di Papa, quest’ultimo decide di affidare la prosecuzione delle indagini alla Digos vista anche presunte situazioni di incompatibilità della Questura di Campobasso rispetto al presidente della Regione Molise in virtù della presenza della sorella di quest’ultimo. Il questore Pozzo però, di propria iniziativa, decide di assegnare di nuovo le indagini alla Squadra Mobile. Non senza reazione, ovviamente, da parte del procuratore Papa che si vede scavalcare da chi non ha poteri per farlo in base alla legge. La domanda è: perché il questore Pozzo, che lavora quotidianamente gomito a gomito con la sorella del presidente Frattura la cui società è sotto inchiesta, decide di togliere le indagini alla Digos e assegnarle alla Squadra Mobile? Irene Corsini


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Si muove Forza Italia, 16 gennaio 2013

arriva l’interrogazione in Senato

Carlo Sarro chiede al ministro dell’Interno Alfano di promuovere un’ispezione alla questura di Campobasso per rimuovere la segnalata condizione di incompatibilità ambientale CAMPOBASSO. Il commissario di Forza Italia Molise, Carlo Sarro, senatore della Repubblica ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno Alfano a seguito dell’articolo del Corriere della Sera a firma di Sergio Rizzo (“Favori al presidente del Molise” Indagato il questore di Campobasso). Obiettivo: sapere quali iniziative il ministro intende assumere per promuovere un’apposita ispezione presso la Questura di Campobasso e per rimuovere la segnalata condizione di incompatibilità ambientale. “Premesso che – si legge nel testo dell’interrogazione dall’articolo intitolato “Favori al Presidente del Molise, indagato il Questore di Campobasso”, pubblicato dal quotidiano Corriere della Sera nell’edizione del 15 gennaio 2014, si apprende che il Questore di Campobasso, dottor Giancarlo Pozzo, risulterebbe

iscritto nel registro degli indagati per i reati di abuso d’ufficio e favoreggiamento personale. Tale iniziativa, assunta dal Sostituto Procuratore, dottor Fabio Papa, è connessa ad una vicenda che coinvolge l’attuale Presidente della Regione Molise, dottor Paolo Di Laura Frattura, e segnatamente i suoi interessi nella società Bio.com destinataria di pubbliche provvidenze. Secondo la ricostruzione riportata dal citato organo di informazione, il Questore di Campobasso avrebbe assegnato la trattazione del caso ad un ufficio diverso da quello individuato dal magistrato procedente, operando in tal modo, un indebito intervento su una delega dell’autorità giudiziaria. L’accaduto, già di per sè inquietante, si connota di preoccupanti tratti di opacità quando viene ricordato che la dottoressa Giuliana Frattura, sorella dell’attuale Presidente della Regione

Molise, Paolo Frattura, opera presso la Questura di Campobasso in posizione di assoluto rilievo, espletando le funzioni di Capo di Gabinetto e di Vice Questore Vicario. Indipendentemente da eventuali profili penali, pure adombrati con l’esercizio dell’azione penale, la vicenda denota un anomalo intreccio tra funzioni investigative ed attività politica configurando per i funzionari coinvolti una sicura condizione di incompatibilità ambientale resa ancora più evidente dal clamore mediatico registratosi sul caso. Si chiede di conoscere quali iniziative il Ministro intenda assumere per promuovere una apposita ispezione presso la Questura di Campobasso e per rimuovere la segnalata condizione di incompatibilità ambientale”.

La giustizia non deve solo essere

ma anche apparire imparziale L’iscrizione nel registro degli indagati non è mai sinonimo di colpevolezza. Anche se la pseudo cultura della sinistra nei confronti degli avversari politici si comporta generalmente come se lo fosse. Ma l’essere garantisti, non a intermittenza, è un dovere morale in uno Stato di diritto in cui i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dovrebbero essere rigorosamente separati. E non a caso. Tuttavia, mai come oggi in Molise, appare evidente che ci sia una necessità impellente: chi fa le indagini ha il dovere di essere imparziale apparendo tale anche all'esterno. Da qui l’opportunità di comportamenti che non mettano in pericolo la credibilità della giustizia. Come può un organo inquirente condurre indagini su qualcuno con cui i vertici apicali dello stesso organo abbiano rapporti di parentela? A causa di ciò lo stesso popolo sovrano potrebbe nutrire seri dubbi su alcune indagini in corso. Vale per la Bio.com di Frattura, vale per Michele Iorio (principale avversario di Frattura), vale per La Gazzetta del Molise (principale organo di informazione che critica il governo Frattura), vale per Telemolise (unica tv privata locale che evidenzia le pecche dell’amministrazione targata Frattura). Perché se è vero, come sostiene il Corriere della Sera, che il questore di Campobasso, che ha a capo del Gabinetto la sorella di Frattura, potrebbe aver favorito il presidente della Regione nell’inchiesta sulla società Bio.com (sempre di Frattura), non è altrettanto ipotizzabile che per gli stessi motivi si possano penalizzare gli indagati “nemici” di Frattura? Non a caso l’ex presidente Iorio aveva denunciato l’assenza di tranquillità nel veder riaperta un’indagine a suo carico, in piena campagna elettorale, su un argomento già archiviato. Indagine condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Campobasso. La stessa Squadra Mobile a cui il questore Pozzo, sempre secondo quanto si apprende dal Corriere della Sera, avrebbe affidato le indagini sulla Bio.com togliendole alla Digos e contravvenendo alle disposizioni di un procuratore. La stessa Squadra Mobile che, indagando sui due organi di informazione, delega gli

uffici del Gabinetto di Frattura per reperire i documenti necessari alle indagini. Secondo la denuncia sporta da Iorio sembrerebbe che il governatore Frattura in un modo o nell’altro sia sempre al corrente di quanto accade negli uffici degli organi inquirenti. Nel bene e nel male. Perché il questore avrebbe preteso, senza averne i poteri, che sia proprio la Squadra Mobile a svolgere le indagini? E come se non bastasse a sollevare forti dubbi ci sono anche i fedelissimi di Frattura. Ne è un esempio Salvatore Ciocca, consigliere regionale dei Comunisti italiani, renziano di Frattura, e delegato alla Protezione Civile. Come fa Ciocca a sapere che a febbraio ci sarà la proroga delle indagini sul concorso dell’Agenzia di Protezione Civile? Dalle colonne della Gazzetta del Molise abbiamo sollevato dubbi in proposito ormai da tempi immemorabili con il silenzio di quasi tutte le forze politiche che invece dovrebbero interessarsi al problema di una commistione di poteri. Il tutto mentre in Molise questo stesso governo regionale si sta impegnando per mandare a casa oltre 8mila lavoratori, per revocare gare d’appalto vinte regolarmente e che aspettavano solo di essere assegnate (come accade per i trasporti di Atm), mentre il governatore nomina capo di Gabinetto della Giunta suoi soci in affari energetici, mentre gli stessi soci ripresentano domande per costruire centrali energetiche la cui autorizzazione dev'essere concessa dalla Regione Molise guidata da Frattura, mentre l’avvocato del presidente Frattura scrive ufficiosamente gli atti pubblici per guarire la Sanità al collasso e poi impugna gli stessi atti davanti al Tar Molise per conto delle strutture private, mentre ci si aumenta le indennità per gli eletti, mentre si fa di tutto per discutere in Consiglio del quinto assessore e fino all’anno scorso si costringeva il governo Iorio a legiferare per stabilirne il massimo di quattro. Si pensa ad altro e si affossa una Regione, la giustizia perde la sua autorevolezza nel nome di un Molise di tutti che è, sempre più, un Molise per pochi. Giovanna Ruggiero

I nostri dubbi in tempi non sospetti

Gioco a carte scoperte di Tommaso Di Domenico

Sembra che il Presidente Frattura abbia dato disposizioni per acquisire dalle Aziende regionali ARPAM (Protezione ambientale) e MOLISE ACQUE ogni notizia utile finalizzata a sapere se esse hanno in essere contratti pubblicitari con La Gazzetta del Molise ed altri protagonisti dell'informazione molisana che, se hanno gli attributi, sicuramente agiranno di conseguenza. Il tutto motivato da una ipotetica richiesta della squadra mobile di Campobasso. Prima stranezza: la squadra mobile, anziché acquisire direttamente, per le funzioni di competenza, eventuali contratti in essere, abbia delegato Il Presidente all'eventuale indagine ed all'inoltro dei risultati alla locale Questura. Noi vorremmo sapere se vi sia eventuale delega del Magistrato oppure sia iniziativa della squadra mobile. Riteniamo ragionevole che nessun magistrato possa aver delegato l'acquisizione di tali notizie alla sezione della Squadra Mobile della Questura di Campobasso, che può anche essere, ma non appare neutrale, per vicende già all'esame del Ministero dell'Interno. E se il nostro dubbio fosse certezza, perché sta accadendo? Forse per il nostro ruolo di intransigente opposizione ad ogni tipo di sopruso, minaccia o leggerezza nell'utilizzo di soldi pubblici? Per evitare ogni ulteriore dispendio di uomini, risorse e mezzi La gazzetta del Molise dichiara pubblicamente di non avere in essere alcun contratto pubblicitario con Enti Pubblici molisani o Aziende, Consociate e/o Partecipate della Regione. Sarebbe il caso, e noi lo chiediamo, che ci si occupasse della soppressione del Pronto Soccorso dell'Ospedale pubblico di Venafro e si vigilasse sulla struttura che l'avrà in dote. Oppure delle 33 assunzioni alla Società Campitello Matese e dei loro eventuali legami di parentela con amministratori regionali. Oppure ancora dei vecchi pulmini che circolano a Campitello, acquisiti dalla Società insieme al cognome ancora leggibile sulle fiancate. Ecco, sig. Questore, noi vogliamo giocare pulito.Abbiamo scoperto le nostre carte e gli altri giocatori che fanno? Le tengono nascoste? Peccato per loro. I bari, dai tempi della conquista del West, pescati in flagranza, venivano impiccati. Non ci accontenteremo di una Colonna Infame.


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Primarie nel centrodestra

Il clima pre-elettorale si carica di motivazioni, polemiche e personalizzazioni

(annuncio venerdì) e Di Bartolomeo con tanto di lista civica

Sono 40 e passa anni che il sindaco apre e chiude capitoli politici e partitici avendo dalla sua parte il consenso popolare e la brillante capacità di promuoversi e propagandarsi Gino Di Bartolomeo c’è nell’agone politico, con tutto il suo peso. E ci sarà allorché si annunceranno liste civiche, coalizioni, e quant’altro il falansterio elettorale sarà capace di proporre all’elettorato campobassano illudendolo del cambiamento, della innovazione, della saggezza amministrativa che non c’è stata, ma ci sarà. Gino Di Bartolomeo c’è. Al momento con il simbolo di ciò che potrebbe essere la sua lista qualora il centrodestra non dovesse ricandidarlo. Come appare che sarà, avendo deciso (il centrodestra) di indire le primarie affidando al consigliere comunale Maurizio Tiberio il coordinamento del comitato ristretto che dovrà stenderne il regolamento e assicurarne lo svolgimento. L’annuncio ufficiale è previsto per venerdì 17 gennaio. Implicitamente il comitato affidato a Tiberio è comprensivo anche dell’onere di mantenere vivi e costanti i rapporti tra Forza Italia, l’Udc, Ncd, Fratelli d’Italia, Progetto Molise, la Nuova destra di Giovancarmine Mancini, che hanno condiviso l’in-

dizione delle primarie (aperte) per la scelta del candidato alla poltrona simbolo di Palazzo san Giorgio. Nè mancherà il corollario di sigle, come non è mai mancato nel rush finale delle trattative di coalizione. Gino c’è con la sua lista pronta, il simbolo disegnato (le 6 Torri di Campobasso su fondo giallo e arancione e la scritta Gino Di Bartolomeo sindaco) e i righi su cui scrivere nome e cognome di coloro che hanno già accettato di candidarsi con lui, comunque di seguirne le sorti. Con lui gli assessori Mucci, De Benedittis, Toma e Cimino. Pagherebbero pedaggio gli assessori Cefaratti e Gesualdo, invece, che hanno scelto di rendersi autonomi da ogni forma di diktat. Anzi con Cefaratti pronto a cimentarsi alle primarie. Di Gesualdo sono meno note le possibili soluzioni, ma certamente già predisposte e attentamente curate. Fuori entrambi dalla giunta? Iscritti magari nel martirologio politico molisano. E forse avvantaggiati al cospetto di un’opinione pubblica satura di atti e gesti dittatoriali. Di

Sanità, solo sterili polemiche La Regione non riesce a mettere in campo una nuova programmazione CAMPOBASSO. Nonostante la girandola di piani assurdi nessuno dà indicazioni su quali ospedali mantenere aperti, quali prestazioni garantire in quanto tali decisioni sono in mano alla politica che non è esente dalle influenze che l’elettorato esercita su di essa e, peggio, per l'assenza di idee. D’altra parte i cittadini non si rendono conto di cosa significhi “qualità” in sanità e spesso si lasciano trascinare dalla ricerca di qualsiasi cosa somigli ad un ospedale purché sotto casa. Nessuno si rende conto di cosa significhi garantire le urgenze chirurgiche senza un servizio di guardia anestesiologica, garantire la parto analgesia senza un anestesista dedicato e preparato, tenere aperto un centro di rianimazione con pochi letti purché sia. Quel che è più grave è che nessuno spiega ai cittadini che pericoli corrono in casi di questo genere salvo poi puntare il dito in caso di incidente gridando alla “malasanità”. La cosa più triste di tutto il processo è che ciascuno scalino della scala decisionale passa le decisioni scomode allo scalino più basso; e così il Governo non è riuscito a dare un quadro d'insieme, la Regione ha ridotto i fondi all'Asrem senza decidere quali prestazioni garantire e quali Strutture chiudere, il tutto passa poi ai medici Direttori di Strutture Complesse

che premono sui medici per ottenere le stesse prestazioni nonostante una diminuzione di risorse in termini di personale ed il tutto con la solita parolina magica di risorse. Chiaramente non si può andare avanti così a lungo. Occorre che qualcuno decida cosa fare del nostro Servizio sanitario regionale. Il diritto alla sanità si misura con la sua efficienza. Perciò cure ed analisi mediche vanno fatte in tempo. Valorizzare le professionalità, escludere le ingerenze della politica, eliminare gli sprechi, (come certe commissioni, aziende regionali e super – consulenze) organizzare la prevenzione delle malattie: sono tutte azioni fondamentali che distinguono una politica responsabile. Nella cura sanitaria si mette alla prova l'ideale di tutela della dignità umana: l'obiettivo deve essere il suo rispetto in tutte le fasi della vita e della malattia. Così come va migliorato e valorizzato il rapporto virtuoso tra la sanità pubblica e quella privata, al fine di abbattere le interminabili liste d’attesa. Attraverso una politica d’estremo rigore e di trasparenza contro le speculazioni sulla salute. Nulla di tutto questo, però, leggiamo negli atti prodotti in questi mesi dalla Giunta Frattura. Solo dispetti e tagli indiscriminati.

Bartolomeo sono 40 e passa anni che apre e chiude capitoli politici e partitici avendo dalla sua parte il consenso popolare e la brillante capacità di promuoversi e propagandarsi. L’ha detto a chiare note che vuole finire la propria esistenza da protagonista e non da pensionato. Per questo se non sarà il candidato del centrodestra sarà il candidato di se stesso e della gente. Il botto comunque s’annuncia rumoroso, indipendentemente dall’esito. E in molti vorrebbero venisse evitato. Sono coloro che, usando l’arma della ratio, intendono indurlo a partecipare alle primarie, comunque ad assicuragli di essere in lista e pronosticato alla presidenza del consiglio comunale. Carica accettata e svolta dopo il braccio di ferro con Augusto Massa alla Provincia che, tra l’altro, gli ha portato bene. Non è da escludere pertanto che sull’abbrivo dei detti popolari, per Di Bartolomeo si potrà dire: “Tanto tuonò che piovve”. Dardo

Scuola, i corsi per i concorsi

CAMPOBASSO. In seguito alle continue sollecitazioni da parte della FLC Cgil Molise, presso l’USR Molise, si è svolto un incontro sulle problematiche relative alla Contrattazione Integrativa regionale sui permessi per i diritti allo studio (cd. 150 ore). "In tale sede, preliminarmente - sostiene Sergio Sorella - i dirigenti dell’USR ci hanno informato sullo stato dell’attuazione dei percorsi abilitanti speciali da parte dell’Università. L’Unimol, secondo quanto abbiamo appreso, ha comunicato al MIUR la propria disponibilità a far partire corsi per tutte le classi di concorso, per un totale di 520 iscritti. In Molise, a tal riguardo, risulterebbero ammessi ai percorsi circa 400 precari (200 relativamente alla scuola dell’infanzia e primaria, 200 per la secondaria di I° e II° grado)". Nella prima fase però, come nel resto d’Italia, partiranno solo i corsi relativi al I° e II° grado, che dovrebbero svolgersi tutti in loco, con convenzioni con il Conservatorio (per le classi di concorso di strumento musicale) e con gli Istituti tecnici e Professionali (per le classi di concorso di laboratorio). Sul sito dell’Università, intanto, è apparso un primo avviso con il quale si pubblicizza l’imminente attivazione dei percorsi che, come ci è stato confermato nel corso dell’incontro, dovrebbe avvenire entro il mese di marzo ‘14. Nel corso dell’incontro, la FLC CGIL Molise ha chiesto una modifica alla Contrattazione integrativa regionale per consentire la frequenza alle lezioni e prepararsi per gli esami a tutti coloro che si iscriveranno a tali percorsi. La nostra proposta è stata accolta; si è inoltre concordato di utilizzare, in caso di esaurimento del monte ore disponibile, anche eventuali residui sulle ore dei permessi 150 ore rimaste inutilizzati nell’a.s. 2012/2013. A tal fine, è in atto una ricognizione da parte dell’Ufficio nei confronti delle Istituzioni scolastiche regionali, onde quantificarne il numero.


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Frattura alla carica sul quinto assessore Presentata in Prima commissione la proposta di modifica dello Statuto Opposizione assente, Lattanzio e Totaro si astengono, a favore Di Pietro CAMPOBASSO. Si parla e si scrivono fiumi di inchiostro su una Regione disastrata che vede chiudere le proprie aziende, fallire le sue imprese, non correggere le storture della sanità ma che, nel frattempo, pensa ad aumentare di un altro assessore la Giunta. In Prima Commissione regionale, ieri, è passata la proposta di una modifica statutaria, presentata dal presidente Frattura, per contemplare il passaggio della Giunta da quattro a cinque assessori. La richiesta è passata con l'assenza dei consiglieri di opposizione, l'astensione dei consiglieri Lattanzio e Totaro e il voto favorevole di Cristiano Di Pietro. Ora sarà al vaglio del Consiglio regionale. Sta di fatto, però, che questa volta si gioca sul pesante. Lo Statuto non ancora nemmeno licenziato, nonostante sia stato approvato da un anno, conoscerà una correzione che, guarda caso, riguarda il numero dei componenti la Giunta regionale. Possibile che in un momento delicato come questo si possa immaginare di aumentare il numero degli assessori? La drammatica situazione molisana imporrebbe, invece, ben altri comportamenti e, soprattutto, una morigeratezza negli atteggiamenti politici. Al contrario è stato proprio il presidente Frattura a presentare una modifica allo Statuto perchè gli assessori siano cinque e non già quattro. Proposta che non sembra trovare terreno fertile nella stessa sua maggioranza visto e considerato il voto di

astensione palesato in Prima commissione da Lattanzio e Totaro. Ad ogni buon conto, però, non era proprio il caso di procedere in tal senso. Possibile, che di fronte ai nodi da affrontare, alle problematiche da risolvere, al grido di aiuto che viene dalla gente che sta spaccando la moneta per pagare le voragini procurate si procede a chiedere un ok per aumentare le poltrone e poter sfamare gli appetiti di chi vuole vestire i panni dell'assessore? Possibile che si trovi il tempo per mettere in essere solo di queste porcate?

Il lavoro, questo sconosciuto di Vincenzo Musacchio* Che il lavoro rappresenti in assoluto l’emergenza di questo nostro malandato Molise è ormai una nenia ricorrente. Problemi gravissimi e profondi sono vissuti dalla Gam, dalla Ittierre, dallo Zuccherificio del Molise, dai Cantieri Navali di Termoli e da tantissime altre realtà che stanno chiudendo i battenti o che li hanno già chiusi. In questo quadro drammatico, i lavoratori e le lavoratrici sono sempre più soli, e ormai collocati tra gli “invisibili” a livello sociale. Perché oggi se chiude una fabbrica ormai non si mobilita più nessuna reazione collettiva, come avveniva una volta,

forse tanto tempo fa. C’è un unanime consenso sul fatto che molte fabbriche ed aziende molisane dovrebbero, e a mio avviso potrebbero, essere ancora uno dei principali motori della ripresa (penso solo come piccolo esempio alla Gam e allo Zuccherificio). Soprattutto per una regione come la nostra dove agricoltura, allevamento e manifattura, assieme creatività e conoscenza definiscono il tratto identitario riconosciuto in tutto il mondo e potrebbero essere una leva importante per determinare una ripartenza economica del nostro territorio. Eppure tutto questo sembra contare poco o nulla. Perlomeno non abbastanza.

È vero che per la prima volta da diversi anni molte risorse sono venute meno o sono state tagliate. Invertire la tendenza non sarà facile ma occorre provarci e farlo con tutte le nostre forze. La nostra piccola regione non riuscirà mai a fare “impresa” intesa come motore dello sviluppo senza un vero riconoscimento sociale di coloro che sono i veri artefici di questo sviluppo: gli operai. Tutti casi in cui la dignità di queste persone e il valore sociale del lavoro non sono riconosciuti, a mio avviso, si realizzano dei veri e propri sfregi a quell’ormai dimenticato art. 1 della nostra Carta Costituzionale. Deve partire dal valore degli operai l’idea di dare vita ad un vero tavolo delle

idee dando voce e visibilità alle tante storie di chi lavora in questi settori, apparentemente in crisi, per permettere, all’opinione pubblica tutta, di capire cosa significhi perdere un posto di lavoro e per provare ad impegnarsi tutti insieme per cercare di stare vicini a chi lo ha perso fornendo idee e progetti seri allo scopo di evitare che questo accada. Forse sono solo parole le mie (ma posso assicurare che sono profondamente sentite) ma io sono intensamente convinto che gli operai non vogliono sussidi o essere mantenuti dallo Stato o dalla Regione ma vogliono soltanto poter lavorare. Questa volta ha ragione Frattura quando dice che la Regione non può fare impresa! La Regione, ha un solo compito fondamentale in questo momento: coinvolgere tutti per provare a individuare soluzioni idonee per evitare il baratro. *Presidente Corea

Nonostante le aziende sono allo stremo, troppi lavori non ripartono

Edilizia, la crisi non muove le opere ferme

CAMPOBASSO. Che fine ha fatto il lotto 0 della Isernia-Castel di Sangro? E' solo uno degli interrogativi che cadono nel pieno della crisi economica e finanziaria del settore delle costruzioni. Ma altre opere pubbliche restano ferme. Nella sola Campobasso si contano la Tangenziale nord e lo svincolo del Terminal mentre sembra proprio che, questa volta, potrà essere ultimata la fondovalle del Rivolo anche se insiste una frana, forse, sottovalutata e la necessità di realizzare gli svincoli di entrata e uscita a Selva Piana. E ancora, i tratti della Statale 87, della variante di Bonefro, della Castel-

lelce, del collegamento dei centri interni del Fortore con la superstrada per Foggia. Senza parlare, ancora, dell'interporto di Termoli caduto nel dimenticatoio. Solo rimettendo in moto questi cantieri sarebbe possibile dare nuova linfa all'agonizzante settore edile e, in particolare, di quello delle opere infrastrutturali. Senza considerare, ancora, la necessità di rivedere gli impegni per il settore delle ferrovie. Manca una linea diretta in Molise da Termoli a Venafro proprio mentre altri territori pensano al raddoppio delle proprie linee. Una ferrovia strategica passante per il Biferno capace di resti-

tuire vitalità a un territorio rimasto al palo in termini di collegamenti veloci. Proprio le difficoltà del momento dovrebbero portare tutte le forze politiche ad impegnarsi in tal senso, a pensare a un Molise diverso e possibile, naturalmente, con l'oculatezza della spesa ma facendo fruttare al meglio le risorse disponibili. Del resto, continuiamo a parlare di opere progettate e poste in cantiere da tempo tanto che la maggior parte di queste hanno necessità di ulteriori fondi per essere adeguate alle nuove normative in materia di sicurezza. Di nuove, purtroppo, nemmeno l'ombra.

Nessun ente più ha pensato a progettare, a pensare ad un sistema di rete capace di migliorare le comunicazioni interne ed esterne. Partendo, anche, dal sistema ferroviario caduto nel completo dimenticatoio proprio nel momento in cui l'Unione europea guarda con favorevole attenzione allo sviluppo di nuove linee. Proprio la drammaticità del momento dovrebbe spingere, invece, a riflettere e pensare su cosa e come farla, su quali investimenti porre in essere e dove reperire i necessari fondi. Solo così sarà possibile disegnare una prospettiva di sviluppo.


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Campobasso

16 gennaio 2014

La gestione del punto di ristoro incluso nel Parco Foce non ha trovato amatori.

Il gioco (sporco) al ribasso delle aste e dei bandi municipali Stessa sorte stanno subendo il bando della farmacia di Via Calabria che dai 2milioni e passa iniziali, il valore a base d’asta s’è dimezzato, la vendita di un suolo edificabile in Via Garibaldi (l’ex mattatoio municipale) e l’auditorium realizzato dalla DB Costruzioni all’interno del complesso edilizio di Corso Bucci, “La città nella città” Il bando pubblico indetto dal Comune per la concessione in gestione del punto di ristoro incluso nel Parco Foce (un fabbricato di bella fattura architettonica di circa 90 metri quadri), è andato deserto. Non ha trovato accoglienza. Troppo alta la stima del canone: 800 euro mensili. Per cui sarà necessaria una nuova valutazione che attiri l’interesse (che peraltro non è mancato) degli operatori privati, e accontenti anche il poco commendevole indirizzo politico dato agli uffici che curano la stima dei beni patrimoniali, perché siano magnanimi. Accade, infatti, che alcuni amministratori comunali non si facciano scrupolo di invitare i soggetti interessati ai bandi e alle aste pubbliche indetti dal Comune a non rispondere alla prima chiamata, ma di attendere quelle successive a costi più contenuti e convenienti per loro. Difatti, il bando di cui parliamo è andato deserto e andrà deserto fintanto il canone mensile non sarà di pura convenienza per loro. Stessa sorte sta subendo il bando della farmacia di Via Calabria che dai 2milioni e passa iniziali, il valore

a base d’asta s’è dimezzato. Ciononostante non viene considerato un affare; si aspetta che diventi un affarone, semmai pilotato dall’interno di Palazzo san Giorgio. Per non dire dell’asta che riguarda la vendita di un suolo edificabile in Via Garibaldi (l’ex mattatoio municipale) e l’auditorium realizzato dalla DB Costruzioni all’interno del complesso edilizio di Corso Bucci, “La città nella città”. Anche per questo lotto, unanimemente considerato interessante e fatto oggetto di svariati sopralluoghi da parte di ditte molisane ed extraregionali, il prezzo a base d’asta è sceso e scenderà fintanto non verrà considerato vantaggioso in assoluto. Come per il punto di ristoro incluso nel Parco Foce, c’è il sospetto che i bandi e le aste andate deserte abbiano alle spalle una regia politica. Ossia il vantaggio politico che ne può trarre l’amministratore in veste di suggeritore-mallevadore. Come si dice in gergo “ una mano lava l’altra ed entrambe lavano il viso”. Il brutto di questa faccenda è che il fenomeno delle aste deserte non s’era mai manifestato prima. Ha cominciato a fare capolino, e via via a prendere piede, negli ultimissimi anni. Gli anni in cui dal Pa-

Estorsione, arrestate 2 Rom

I carabinieri di Campobasso hanno fermato le donne per frode a danni di commercianti CAMPOBASSO. I Carabinieri della Compagnia di Campobasso hanno tratto in arresto C.R. 51enne e D.R.M. 58enne, entrambi di etnia rom e residenti nel capoluogo, in esecuzione di un provvedimento emesso dal Tribunale di Campobasso che ha disposto gli arresti domiciliari per la donna e la custodia cautelare in carcere per l'uomo, in quanto responsabili, in concorso, di estorsione e tentata estorsione. Le indagini dei Carabinieri diretti dalla Procura della Repubblica di Campobasso hanno avuto inizio nel settembre dello scorso anno allorquando il titolare di una rivendita di prodotti caseari ha riferito che C.R. si era recato presso il suo esercizio commerciale brandendo parti di una mozzarella e riferendo che i suoi familiari, dopo aver mangiato la restante parte del latticino acquistato un giorno prima, si erano sentiti male. Minacciando la richiesta di intervento dei NAS e manifestando preoccupazione per la condizione di salute per i congiunti ricoverati in ospedale comprese quelle dell'acquirente della mozzarella. La seconda persona restata in macchina, ha invitato il commerciante a dargli il denaro per concludere bonariamente la vicenda. Il negoziante non si è fatto intimorire ed ha richiesto l'intervento dei Carabinieri i quali, al corrente già di una analoga estorsione posta in essere dall'Uomo ai danno di un altro esercente , reo di aver venduto una barretta di cioccolato che aveva provocato un malore ad un bambino, hanno espletato una serie di accertamenti, da questa vittima l'estorsore ha ottenuto la somma di 100 euro. La certosina ricostruzione degli avvenimenti fatta dai Carabinieri ha consentito l'emissione del provvedimento di custodia cautelare a carico dei due indagati, zia e nipote, eseguito all'alba. L'appello delle Forze dell'Ordine è quello di denunciare, di mettere a conoscenza di fatti i Carabinieri in modo da poter consentire un'apertura delle indagini ed arrivare a soluzioni come questa.

Il Parco Foce

lazzo municipale è salito il grido di dolore del sindaco “Non abbiamo soldi nemmeno per un gelato”. E soldi invece sono impacchettati nelle cessioni patrimoniali che però, come andiamo dicendo, si vuole (e lo vogliono i possibili acquirenti e gli amministratori suggeritorimallevadori) siano un tornaconto per entrambe le parti in causa. Ciò che scriviamo è un lato poco chiaro (e poco nobile) di amministrare e gestire il bene comune, che sta producendo effetti negativi all’azione di reperimento di risorse

finanziarie, nonché alla possibilità di rigenerare un luogo storico del fuoriporta campobassano (la Foce) o l’utilizzazione di una struttura (l’auditorium) per attività culturali all’interno del centro cittadino, oppure ancora il risanamento dell’area degradata corrispondente all’ex mattatoio comunale di Via Garibaldi. Al momento lo stato delle cose è ciò che scriviamo; destinato a cambiare solo allorché il patrimonio pubblico si trasformerà in affare per il privato. Dardo

Aneurisma dell’aorta, il convegno Appuntamento nella giornata di sabato alla Fondazione Giovanni Paolo II CAMPOBASSO. Sabato 18 gennaio 2014 dalle ore 8.30 si svolgerà presso la Fondazione di Ricerca e Cura "Giovanni Paolo II" il meeting scientifico "ANEURISMA AORTA ADDOMINALE: QUAL’ È IL TRATTAMENTO DI PRIMA SCELTA ?”. L'aorta è il principale vaso sanguigno del corpo. Essa decorre dal cuore attraverso il torace fino a raggiungere l'addome, dove si divide per fornire sangue agli arti inferiori. Un aneurisma aortico addominale è una dilatazione (rigonfiamento) di una porzione del tratto addominale dell'aorta. Le cause che possono determinarlo sono essenzialmente legate all’aterosclerosi, patologia che comporta un’alterazione strutturale della parete arteriosa stessa, che perde la sua elasticità e quindi la capacità di mantenersi indeformabile sotto gli stimoli della pressione. A ogni spinta pressoria, dunque, l’aorta si dilata, innescando un processo irreversibile: l’evoluzione naturale di un aneurisma è quella di andare incontro a una dilatazione progressiva, fino ad arrivare alla rottura. Quest’ultima rappresenta un’evenienza drammatica perché scatena un’emorragia interna molto grave; le probabilità di salvare il paziente sono molto basse, spesso si va incontro alla morte. Pertanto è necessario intervenire quando l’aneurisma è ancora asintomatico: è importante sottoporsi a controlli e visite specialistiche che possono diagnosticare, anche occasionalmente, l’aneurisma. I fattori di rischio sono la familiarità, l’esistenza nella propria storia familiare di persone colpite da questa pa-

tologia, e la presenza di elementi che possano indurre una malattia aterosclerotica. A rischio sono anche i fumatori, gli ipertesi, coloro che hanno subito un infarto del miocardio o problemi di ordine vascolare in altri distretti (come stenosi delle carotidi o disturbi agli arti inferiori), e pazienti affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva. Nel caso di riscontro di un aneurisma è necessario impostare il trattamento adeguato: un intervento chirurgico tradizionale o un trattamento endovascolare, metodica recente e meno invasiva. La scelta tra le due procedure deve essere attentamente valutata dallo specialista. Le due metodiche infatti non sono sovrapponibili e non sono utilizzabili alternativamente per tutti i pazienti. L’argomento verrà approfondito nel corso dell’convegno, Presieduto dal Prof. Massimo Massetti e dal Prof. Emilio Musacchio, ed organizzato dall’U.O.C di Chirurgia Cardiaca e dei Grossi Vasi della Fondazione “Giovanni Paolo II”, diretta dal dott. Carlo Maria De Filippo, e dall’U.O.S di Chirurgia Vascolare, diretta dal dott. Pietro Modugno. Dopo l’indirizzo di saluto del Direttore Generale della Fondazione, dott. Gianfranco Rastelli, del Direttore del Dipartimento di Oncologia e del Dipartimento di Malattie Cardiovascolari, Prof. Camillo Cavicchioni, e del Presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia di Campobasso, Dott. Gennaro Barone, terrà la Lettura Magistrale il Prof. Raphael DE GEEST uno dei maggiori esperi a livello mondiale della patologie aneurismatiche dell’aorta addominale e toracica.


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Campobasso

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Master Plan, Frattura e Cotugno in Consiglio comunale per illustrare l’idea dell’amministrazione regionale A Selvapiana la Protezione civile, nell’area dell’ex Romagnoli la nuova sede della Regione: taglio del nastro entro fine mandato Sarà l’ex Romagnoli e l’area attualmente occupata dal Roxy ad ospitare la sede della Regione mentre si pensa a Selvapiana per la nuova sede della Protezione Civile. E’ questa l’idea illustrata, ieri mattina nell’aula consiliare di Palazzo San Giorgio, dal Governatore Paolo di Laura Frattura invitato, ancora una volta, dagli amministratori del capoluogo proprio per chiarire la questione Master Plan e spiegare le intenzioni del Governo regionale. Nelle linee programmatiche, infatti, si faceva riferimento a Selvapiana, con precisione alll’area dell’ex centrale del latte e del frigo macello, come luogo individuato per realizzare la nuova sede regionale ma, le cose sono un po’ cambiate e l’amministrazione regionale, dopo un’attenta valutazione, ha deciso di non allontanare gli spazi direzionali dal centro della città anche in vista della consistente riduzione della pianta organica che entro il 2016 scenderà di duecento unità. Considerando, dunque, le aree e gli edifici di proprietà della Regione e la necessità di ridurre la spesa per le locazioni, attualmente pari a due milioni di euro, il Governo regionale

ha optato per l’area dell’ex Romagnoli e dell’ex Roxy come area ideale per la realizzazione dei nuovi edifici regionali mettendo da parte anche il concorso internazionale per la progettazione fonte di ulteriori spese che in questo momento è meglio evitare. “L’intervento – ha spiegato Frattura – sarà il meno impattante possibile e, per realizzare i quindicimila metri quadrati previsti, si pensa ad un concorso di idee aperto

che preveda l’inserimento del Comune di Campobasso nella Commissione valutatrice; ci si sta concentrando - ha proseguito il Governatore - sulla reale esigenza di spazi direzionali e, tenendo conto che la Regione è proprietaria del Palazzo di via Genova, della sede della Fondazione Cultura in via Milano , della sede di via XXIV Maggio e San’Antonio Abate e considerando anche l’ente è già in lizza per acquisire a costo zero, se-

Campobasso si appresta a ricevere un primo vero atto amministrativo regionale in grado di darle una mano a sollevarsi dal degrado urbanistico in cui finita.

La nuova sede unica regionale al Romagnoli premia la città Ci sono voluti circa 30 anni, una sequenza impressionante di ipotesi alternative (San Giovannello, Selvapiana e imprecisata altra periferia), di prese di posizioni (le più incredibili e disparate per evanescenza culturale), per arrivare al punto da dove si era partiti con il sostegno professionale di Paolo Portoghesi e di una elevata esegesi storica sul “genius loci” Niente di definitivo, molto di indicativo a conclusione del consiglio monotematico ieri a Palazzo san Giorgio sulla collocazione della sede regionale. Indicativo della riemersione in chiave di opportunità (economica, finanziaria, urbanistica e funzionale) della scelta dell’ex campo sportivo “Romagnoli” quale sito idoneo ad accogliere la struttura degli uffici della giunta e del consiglio regionali e a ridurre di circa l’80 per cento della spesa per le locazioni. Il presidente Paolo di Laura Frattura, accompagnato dal consigliere Cotugno tra i pochi di Palazzo Moffa coscienti e preparati sull’argomento, ha illustrato l’idea e abbozzato il progetto con il conforto di una convinzione maturata crediamo a fatica, ma sostenuta dalla certezza di valorizzare al massimo l’investimento pubblico e, soprattutto, un’area pubblica che gli amministratori regionali degli anni Ottanta (presidente della giunta Fernando di Laura Frattura) decisero di acquistare dal Comune per 6 miliardi di lire perché fosse destinata alla costruzione della sede unica regionale. Ci sono

voluti pertanto circa 30 anni, una sequenza impressionante di ipotesi alternative (San Giovannello, Selvapiana e imprecisata altra periferia), di prese di posizioni (le più incredibili e disparate per evanescenza culturale), di cointeressenze professionali e imprenditoriali, anche queste le più disparate e controverse, per arrivare al punto da dove si era partiti con il sostegno professionale di Paolo Portoghesi, di una elevata esegesi storica sul “genius loci” e della funzionalità urbanistica della collocazione, al di là della qualità architettonica a tutela della dignità sociale e politica della committenza. Quell’idea e quell’ipotesi, a distanza di circa 30 anni, devono fare i conti e misurasi con le risorse finanziarie disponibili, i meccanismi amministrativi e tecnici in vigore, la sensibilità sociale rispetto al problema “sede” e al risparmio che viene a determinare riducendo l’onere dei fitti passivi (oltre tre milioni di euro l’anno). Non ci è dato sapere se il concorso internazionale indetto per la scelta dello Studio di progettazione rimarrà in vigore, per cui

aspettiamoci volumi edilizi ragionevoli e contenuti sull’area del “Romagnoli”, spazi attrezzati, parcheggi, e il recupero e la ristrutturazione dell’ex albergo “Roxy”, nonché un’auspicabile tessitura dei siti adiacenti e circostanti fino a comprendere - ne siamo certi – l’area universitaria e le infrastrutture viarie necessarie a liberare le due grandi costruzioni civili, note come le “Due Torri”, dalla costrizione edilizia in cui sono finite. Campobasso si appresta a ricevere un primo vero atto amministrativo regionale in grado di darle una mano a sollevarsi dal degrado urbanistico in cui finita; a ridare tono, fiato e funzioni al centro murattiano; a riconsiderare in termini concreti la sua destinazione ordinamentale di capoluogo del Molise. Con quanto merito per la presidenza regionale e con quanta riconoscenza, lo diranno gli anni a venire. Trovano finalmente premio, invece, coloro che, pochi e isolati, hanno sempre difeso la validità dell’area dell’ex campo sportivo Romagnoli ad accogliere la nuova sede unica regionale. Dardo

condo la disposizione dell’Agenzia del demanio, alcuni beni immobili dello Stato come la caserma Pepe e gli edifici che attualmente ospitano l’assessorato all’Urbanistica in viale Elena, l’idea è quella di realizzare nell’area dell’ex Roagnoli le sedi degli assessorati che hanno maggior contatto con il pubblico in modo da poter creare anche un collegamento tra le diverse strutture regionali”. L’idea prevede di destinare a tre piani di parcheggio, sfruttando il dislivello, l’area che da via Trivisonno scende verso via Monsignor Bologna ed inoltre il Governatore ha tenuto anche a precisare che nell’ambito della costruzione dell’edifici non saranno incluse attività commerciali mentre, sotto l’aspetto finanziario, molto probabilmente ci si affiderà ad un leasing in costruendo per avere certezze su tempi e costi. Ospite del Consiglio comunale anche il consi-

gliere regionale delegato alla Programmazione Vincenzo Cotugno che, nel ribadire l’importanza del ruolo decisionale dell’assise civica, ha preannunciato che l’intenzione del Governatore sarebbe quella di tagliare il nastro della nuova sede regionale alla fine del mandato. “Un’idea ambiziosa ma fattibile - ha detto Cotugno - un obiettivo oggettivo – ha aggiunto Frattura – dettato dalla necessità di ridurre le spese”. Insomma il quadro è apparso abbastanza chiaro m, ovviamente, per ora, si tratta solo di un’idea da concretizzare attraverso atti che dovranno essere sottoposti comunque al vaglio del Consiglio comunale. L’intervento in aula del Governatore è stato richiesto dal sindaco Gino Di Bartolomeo e dagli amministratori del capoluogo perché il Master Plan, circa due anni fa, ha avuto una brusca interruzione. Nel marzo del 2012, infatti, il Consiglio comunale, dopo una lunghissima e accesa seduta, ha approvato un documento per dare al sindaco Di Bartolomeo la possibilità di firmare l’accordo di programma “definitivo” con il Governatore, ora ex, Michele Iorio. La sottoscrizione non è mai avvenuta, “dopo la notifica non ne abbiamo saputo più nulla” ha ripetuto, anche ieri mattina, Di Bartolomeo e quindi, di fatto, l’accordo per la realizzazione dell’opera che avrebbe modificato l’area dell’ex Romagnoli è decaduto. Da qui la necessità di invitare Frattura per conoscere le intenzioni del Governo regionale. Teresa Manara

Scuole, edilizia ancora a rischio Legambiente pone Campobasso al 58esimo posto su 86 capoluoghi considerati CAMPOBASSO. Non migliora la situazione dell’edilizia scolastica italiana, che continua ad essere in uno stato di permanente emergenza sul fronte degli interventi e della messa in sicurezza. Oltre il 60% degli edifici scolastici sono stati costruiti prima del 1974, data dell’entrata in vigore della normativa antisismica. I dati sono stati raccolti da Legambiente. Il 37,6% delle scuole necessita di interventi di manutenzione urgente, il 40% sono prive del certificato di agibilità, il 38,4% si trova in aree a rischio sismico e il 60% non ha il certificato di prevenzione incendi. È quanto emerge da Ecosistema scuola 2013, il rapporto annuale di

Legambiente sulla qualità delle strutture e dei servizi della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado di 94 capoluoghi di provincia. Una fotografia dai toni chiaroscuri che mostra quanto sia urgente intervenire in questo settore. E Campobasso? E' al 58esimo posto su 86 città capoluogo considerate con un punteggio pari al 41,3% Sono ancora poche, infatti, le esperienze modello e gli esempi di un’edilizia sicura e sostenibile, di cui Trento è il portabandiera, seguito da Prato e Piacenza; troppe, invece, le inadeguatezze da fronteggiare che accomunano il Nord e il Sud del Paese. E Campobasso, purtroppo, non se la passa ancora bene.



ISERNIA

ANNO X - N° 12 - GIOVEDÌ 16 GENNAIO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA

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Isernia

16 gennaio 2014

Ittierre, contestato Bianchi Fa rumore la decisione della messa in liquidazione dell'azienda ISERNIA. Il consiglio di amministrazione della Ittierre, riunitosi a Pettoranello, ha approvato le linee guida della proposta concordataria che sarà presentata entro il 24 gennaio al tribunale di Isernia. La proposta prevede la messa in liquidazione della Ittierre S.p.A., la costituzione di una new-co e la cessione del ramo d'azienda produttivo alla nuova società attraverso un percorso che prevede tre fasi: un accordo di produzione e distribuzione in esclusiva; l'affitto di ramo d’azienda ed infine la sua cessione. "La composizione del-

l’azionariato della new-co sarà tale da garantire i requisiti di competenza, esperienza e solidità finanziaria necessari al successo dell’operazione hanno comunicato i vertici aziendali a margine del consiglio d'amministrazione -. Il percorso appena descritto è indubbiamente il migliore possibile per il raggiungimento degli obiettivi di tutela dei creditori sociali e della continuità occupazionale nonché per scongiurare la distruzione di valore che inevitabilmente deriverebbe da una liquidazione fallimentare".

Ferrovie, risolto Carpinone-Sulmona, Lattanzio portavoce consigliere regionale è stata posta il caso Venafro Ila capo del coordinamento per la linea ferroviaria Trenitalia accoglie le ragioni della Regione per alcune fermate e corse ISERNIA. Trenitalia ha accettato le richieste della Regione di arretrare la partenza della corsa sostitutiva “CB106 Isernia-Campobasso” a Vairano (alle ore 6.50 circa) con fermate a Venafro, Roccaravindola, Isernia e Campobasso. Lo ha reso noto l’assessore regionale ai Trasporti Pierpaolo Nagni. ‘‘Ciò per consentire poi le stesse fermate anche al ritorno, la Regione ha chiesto di includere nella tratta del treno R8105 con partenza alle 15:34 da Campobasso e diretto a Vairano, anche una fermata a Roccaravindola’’. La richiesta era stata fatta per andare incontro alle richieste dei cittadini che avevano segnalato disagi sul servizio sostitutivo di Trenitalia della linea SestoVenafro-Isernia.

ISERNIA. Si è svolto lo scorso 10 gennaio nella sala Giunta della Provincia di Isernia un tavolo tecnico sulla linea ferroviaria Carpinone-Sulmona. L’incontro è stato organizzato dall’Amministrazione Provinciale, dal coordinamento dei Borghi d'Eccellenza e della cabina di regia denominata ‘Salviamo la Carpinone-Sulmona’ capeggiata dal sindaco di Rivisondoli, Roberto Ciampaglia, con l'ausilio delle associazioni Transita e Le Rotaie. L’iniziativa ha visto la partecipazione dei presidenti delle Province di Isernia Luigi Mazzuto e di Campobasso Rosario De Matteis, della consigliera regionale Nunzia Lattanzio, dell’assessore comunale di Isernia Cosmo Galasso, dei sindaci o delegati dei comuni di Carpinone, San Pietro Avel-

“Attenti ai bollettini falsi” La Camera di commercio ha avvisato del problema tutte le imprese ISERNIA. La Camera di Commercio di Isernia avvisa tutte le imprese, sia individuali che costituite in forma societaria, che in questi giorni vengono recapitate lettere contenenti bollettini postali per il pagamento della quota di iscrizione a “cameracommerciale.it” per l’iscrizione al portale multiservizi.

Si fa presente che i suddetti bollettini di conto corrente postale nulla hanno a che vedere con il pagamento del diritto annuale dovuto per l’iscrizione al Registro Imprese tenuto dalla Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura, il cui obbligo viene assolto alle scadenze di legge mediante modello F24.

lana, Sulmona, Rivisondoli, Isernia, oltre ai rappresentanti delle associazioni e degli operatori economici. Al tavolo tecnico hanno partecipato due esponenti del Ministero alle Infrastrutture ed esperti di linee

ferroviarie Alessandro Di Macco e Pierpaolo Siazzu che, a seguito di precise indicazioni ministeriali, hanno prospettato la creazione di un consorzio tra Comuni, Province ed eventualmente anche le stesse Regioni, per la gestione della tratta con relativo progetto per un esercizio economico sociale e turistico. La proposta progettuale ha riscontrato interesse e curiosità tanto da considerare un ulteriore incontro per definire nei particolari le iniziative da intraprendere. La consigliera regionale Nunzia Lattanzio si farà portavoce delle iniziative e determinerà il calendario degli incontri successivi. Soddisfazione per la massiccia partecipazione all’incontro è stata espressa da parte dei due Presidenti delle Province molisane e dal Coordinamento dei Borghi d'eccellenza.


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Termoli

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Prorogato al 24 gennaio il versamento della rata a saldo dell’Imu 2013 TERMOLI – Il consigliere comunale Vincenzo Aufiero ricorda alla cittadinanza che il termine per il versamento della rata a saldo dell’Imu sull’abitazione principale (escluso A1, A8 e A9) e pertinenze dei soggetti residenti, per l’anno 2013, è stato differito al 24 gennaio 2014, così come stabilito dall’art. 1 comma 680 della Legge di Sta-

bilità, a modifica della precedente scadenza indicata al 16 gennaio. Alla stessa data del 24 gennaio è stato fissato il termine per il versamento della maggiorazione standard della Tares. “Ritengo utile comunicare la proroga di questa scadenza – dichiara Aufiero – date le diverse segnalazioni ricevute dai cittadini, sulla base delle

quali ho potuto rilevare che molti residenti avevano ancora in mente il vecchio termine per il versamento del saldo Imu 2013. Tale differimento, seppure di soli otto giorni, concede ulteriore respiro a tutti coloro che in questo momento storico si trovano a dover fare i conti con le classiche scadenze per i pagamenti delle bollette di casa”.

Rio Vivo-Marinelle, Monaco: Scongiurare azioni incoscienti di nuove costruzioni edilizie TERMOLI - Secondo alcune indiscrezioni riportate negli ultimi giorni dalla stampa locale, sembrerebbe che il Comune di Termoli abbia intenzione di dare il via ad un progetto edilizio nella zona di Rio Vivo – Marinelle. Ed il vicepresidente del consiglio regionale Filippo Monaco interviene e chiede spiegazioni. “Non so se la notizia sia vera o falsa. Ma preme sottolineare la mia assoluta e totale contrarietà anche solo alla ipotesi di costruzione edilizia in un territorio così tanto delicato e sottoposto ai continui attacchi della natura. Più volte abbiamo assistito al dramma dell’acqua che invade le case dei residenti, nonostante le continue e costanti rassicurazioni da parte dell’amministrazione comunale ogni qual volta

veniva lanciato l’allarme allagamenti. Il Consorzio di Bonifica Trigno e Biferno, inoltre, più e più volte ha sollecitato il Comune a prendere provvedimenti, ha lanciato richieste d’aiuto al suo operato oltre che ad informare le autorità competenti in tema di manutenzione dei canali e del rischio dovuto alla campagna di autorizzazioni a costruire rilasciate nella zona di Rio Vivo-Marinelle. E l’amministrazione comunale, di fronte a tante sollecitazioni, oltre a far fronte continuamente agli allagamenti che si verificano nella zona Marinelle, cosa vorrebbe fare? Autorizzare altre costruzioni? Proprio per scongiurare la più lontana ipotesi di realizzazione di istituti abitativi in quella zona di Termoli più volte massacrata dalla furia della natura ma anche dalla disattenzione umana, ho sollecitato il Presidente della Terza Commissione a discutere, nei tempi più brevi possibili, la legge cd. Piano Casa al fine di effettuare delle modifiche alla predetta legge con particolare riferimento alla fissazione di limiti di edificazione ed ampliamento in tutte quelle zone soggette ovvero a rischio di dissesto idrogeologico”.

Chiamata d’imbarco per un marittimo TERMOLI – La Capitaneria di porto ha diramato una chiamata per un marittimo con la qualifica di mozzo – marinaio da imbarcare a bordo del Motopeschereccio “Fante di Picche” iscritto nei registri navi minori e galleggianti della Capitaneria di porto di Termoli. Il marittimo interessato dovrà presentarsi presso gli uffici della Capitaneria entro le ore 10 del 17 gennaio munito di: Libretto di navigazione di prima categoria o foglio di ricognizione di terza

categoria; Tesserino di iscrizione nel registro pescatori; Certificato medico di visita preventiva d’imbarco e per i soli Marittimi muniti di libretto di navigazione (prima categoria della gente di Mare), visita biennale in corso di validità.

Si ferma per tre mesi la pesca del pesce spada TERMOLI – E’ stato rinnovato il Decreto che disciplina la pesca del pesce spada I periodi in cui è fatto divieto di pescare (sia come cattura a bersaglio che accessori), detenere a bordo, trasbordare e sbarcare pesce spada sono dal 1 al 31 marzo 2014 e dal 1 ottobre al 30 novembre 2014, per complessivi tre mesi. L'alleanza delle Cooperative italiane della pesca ricorda come questo fermo sia interamente a carico

delle imprese e dei lavoratori del comparto, che continuano a subire norme restrittive e limitazioni alle attività di cattura senza alcun sostegno o ammortizzatore di carattere economico. “A quanto pare - sottolineano da Lega Pesca, Federpesca e Federcoopesca -, i pescatori sono da soli a pagare il prezzo dell'adeguamento ai criteri di sostenibilità”.

Caruso si congratula per la della giornata dello sport TERMOLI - Il consigliere comunale di Termoli e rappresentante dell'AIC (Associazione Italiana Calciatori) del Molise, Francesco Caruso, si congratula per l'ottima riuscita della I Giornata dello Sport. Un plauso va alla Regione Molise e al consigliere delegato allo Sport Carmelo Parpiglia, per questa lodevole ed interessante iniziativa, un'occasione im-

portante di promozione dello Sport e dei suoi valori soprattutto tra i ragazzi. Sarà necessario che le istituzioni continuino a lavorare in questa direzione, affinché lo sport possa assumere un ruolo sempre più centrale nella vita dei cittadini e costituisca davvero un mezzo di formazione, di crescita culturale e sociale per i più giovani

Scala a chiocciola: l’amministrazione chiarisca le criticità dell’intervento architettonico TERMOLI - Non si arrestano le polemiche riferite alla nuova scala a chiocciola realizzata dall’amministrazione comunale tra il porto ed il paese vecchio. A sollevare la questione alcuni cittadini termolesi, ed in particolare mamme e residenti del centro storico che hanno evidenziato la probabile pericolosità dell’opera. A suffragare le richieste di chiarimenti dei residenti, i Consiglieri di Minoranza (primo firmatario Paolo Marinucci) hanno interrogato il sindaco sulla questione. “Sentite le voci dei cittadini termolesi e avendo visto la nuova scala a chiocciola, abbiamo inoltrato una interrogazione al sindaco Di Brino

per avere risposte esaurienti rispetto alla pericolosità dell’opera recentemente inaugurata. Il primo cittadino, in alcune dichiarazioni rese alla stampa, rende noto che il progetto di ristrutturazione effettuato era l’unico, tra altri pervenuti, che la Soprintendenza dei Beni Architettonici del Molise ha ritenuto valido. Vorremmo quindi sapere, date le criticità che la nuova struttura evidenzia (accesso non consentito ai diversamente abili, pedata e rampa di dimensioni inferiori rispetto a quelli stabiliti dalla legge, assenza di segnalazioni per non vedenti, assenza di cordolo, parapetto attraversabile, mancanza di protezione

verso il vuoto, ecc…) quali sono gli altri progetti che la Soprintendenza avrebbe scartato e per quali criticità; se effettivamente la scala e gli accessori possono essere ritenuti sicuri per chiunque la utilizzi, quindi bambini, adulti ed anziani; se i lavori di ristrutturazione sono proseguiti anche dopo l’inaugurazione dell’opera, creando quindi pericolo per la cittadinanza; ed infine, in caso in cui non fossero state rispettate tutte le norme relative alla ristrutturazione dell’opera pubblica, cosa intenderà fare il Sindaco?. I termolesi hanno bisogno di certezze e rassicurazioni, non di un elenco di dati e norme


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Termoli

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L’odissea infinita del centro di raccolta rifiuti CAMPOMARINO - Qualche giorno fa presso il Municipio, quale Consigliere comunale e capogruppo del Partito Democratico e sollecitato anche da alcuni cittadini, ho depositato richiesta di documentazione ed informazioni relative alla nuova allocazione del centro raccolta rifiuti. Andando a scartabellare tra le numerose delibere di Giunta comunale e le determine emesse dai vari responsabili di servizio ho ricostruito un po’ tutta la fase procedurale. La cosa che più mi ha colpito sono stati gli importi totali spesi per la sua realizzazione (oltre 60.000 euro) e le tante delibere emesse per trovare il sito e per la organizzazione dello stesso, senza tralasciare i vari richiami che gli organi di controllo hanno evidenziato nelle varie fasi di progetto e realizzazione, che hanno fatto lievitare i costi. Tutto questo, chiaramente, conferma quanto più volte da me evidenziato, cioè la scarsa visione delle problematiche di questa amministrazione che, con grande pressapochismo, si lascia andare in progetti e spese che potrebbero essere messe in atto con modi e costi inferiori, va-

lutando a priori tutte quelle soluzioni e proposte che dovrebbero fare dell’opera da realizzare un vanto per l’amministrazione e non una situazione precaria e transitoria che crea disagio ai cittadini e non soddisfa il bisogno della popolazione. Insomma metterci una “toppa” oggi per rimetterci le mani domani a spese dei cittadini! Mi riferisco chiaramente al primo posizionamento effettuato lateralmente al palazzo comunale, con una situazione palese di disagio visivo, anche perché vicino ad un centro commerciale. Ora è stato posizionato nei pressi di una civile abitazione, ed è anche peggio. Si poteva individuare un sito diverso, senza arrecare disagio per chi, con sacrificio, si è costruito una casa ed ora ha come vicino ….un centro di raccolta per rifiuti, con evidente traffico dei mezzi dell’azienda impegnati a svuotare i vari cassoni e via vai di cittadini che, automuniti, utilizzano l’eco-punto. Sintetizzando un po’ la vicenda, possiamo partire dal contratto del settembre 2010 che l’Unione dei Comuni del “Basso Biferno” ha stipulato con la ditta TEKNEKO

s.r.l., con attivazione del servizio per la durata di cinque anni, prevedendo che, in ogni comune interessato, si disponga di un centro di raccolta dei rifiuti urbani in modo differenziato. Con atto di Giunta Comunale n. 169 del 19 ottobre 2010 individuavano un’area compresa tra il cimitero e lo stadio comunale come primissima soluzione e, contemporaneamente, decidevano di localizzare il centro nell’area destinata a parcheggio comunale ubicata nella parte retrostante del Palazzo degli Uffizi. Con deliberazione di Giunta Comunale n. 170 del 26 ottobre 2010 approvavano il progetto, predisposto il 21 ottobre 2010 dal Servi-

zio Ambiente, ecologia e manutenzione, nell’area di parcheggio retrostante il palazzo comunale, ed il relativo quadro economico per euro 21.980,00, dando atto che le opere previste si configuravano di facile rimozione, essendo il sito prescelto temporaneo. Per circa poco più di due anni è stato là. Il 3 maggio 2012, la Giunta individua una diversa collocazione, avendo il comune acquisito una nuova area. Nuova delibera, con approvazione del progetto definitivo-esecutivo, per la realizzazione di tale centro localizzato sulla S.P. 161, per un importo di spesa pari ad euro 27.298,88. Successivamente, a seguito di incontri

avuti con gli organi di controllo per il rilascio delle autorizzazioni necessarie, l’Ufficio Tecnico ha modificato il progetto già approvato, ridefinendolo e facendo lievitare l’importo ad euro 35.258,72. Con atto giuntale n. 180 del 24 ottobre 2013 hanno deliberato una ulteriore integrazione di spesa per euro 3.600,00, a seguito di relazione predisposta dal direttore dei lavori. Così siamo giunti alla fine di questa scomposta vicenda, anche se non credo che sarà così, sia per la cattiva materiale allocazione del centro raccolta che per alcuni punti oscuri circa la cessione “gratuita” del terreno da parte di un cittadino che “generosamente” ha messo a disposizione l’area stessa. Chi amministra dovrebbe essere più attento alle sfaccettature e alle conseguenze che ogni scelta comporta, senza contare che un po’ di sano confronto non poteva che essere salutare, senza chiudersi nell’arrogante sordità verso le rimostranze di chi è costretto a subire quelle scelte prive di buon senso ed estremamente costose! Vincenzo Cordisco consigliere comunale

Dissesto idrogeologico: travaglini Manifestazione in onore di Sant’Antonio Abate ringrazia la regione per i fondi MONTENERO DI BISACCIA – Il sindaco Nicola Travaglini informa che è stato firmato a Campobasso l’atto di intesa con la Regione Molise attraverso il quale è stata garantita l’attribuzione di fondi specifici al Comune di Montenero di Bisaccia in merito agli interventi da realizzare per il dissesto idrogeologico.

“La firma di questo accordo – commenta il sindaco Nicola Travaglini – avvenuta a Palazzo Vitale alla presenza del Commissario straordinario Aldo Cosentino, consente al nostro Comune di ottenere risorse utili per far fronte ai noti problemi di frane e smottamenti che si ripetono ciclicamente in occasione di condizioni meteorologiche avverse. Si tratta di un risultato importante – continua Travaglini – che fa seguito all’intenso lavoro condotto nell’arco del tempo dalla struttura comunale e soprattutto dal consigliere Angelo Magagnato, il quale ha sempre seguito i problemi attinenti a questo specifico settore. Ringrazio la Regione Molise, il presidente Paolo di Laura Frattura e l’assessore competente per aver dato seguito alle richieste che abbiamo inoltrato, fornendo concretamente la possibilità a questo Comune di programmare e realizzare opere utili alla collettività”.

Al via al Fulvio la stagione teatrale GUGLIONESI – Dal 24 gennaio al 3 aprile il Teatro Fulvio ospiterà 6 spettacoli organizzati dell’associazione Frentania Teatri con la direzione artistica di Giandomenico Sale. “Ho cercato di fare il possibile con il budget che avevo - ha detto Sale -, niente grossi nomi ma artisti comunque professionisti, con spettacoli che variano dalla commedia ai grandi classici, dalla musica jazz alla macchietta napoletana, cercando così di accontentare i gusti di un pubblico eterogeneo”. Si inizia il 24 gennaio alle 21 con di “Frusta là”, per la regia di Stefano Sabelli; si prosegue giovedì 6 febbraio con “Grazie Gaber”; sabato 22 febbraio “E allora? Guarda, stupisci!!” di Gianni Aversano. Due gli spettacoli a marzo: venerdì 7 con “Equità a ognuno il suo debito” di Palma Spina e sabato 22 “Louis Mr. Jazz” di Roberto Di Carlo. Il 3 aprile ultimo spettacolo “Oreste” di Vittorio Alfieri, per la regia di Ilario Grieco. “Quest’anno –

dice il direttore artistico - ho voluto provare a dare un segnale sulla possibilità e potenzialità che ha il Molise sulla creazione di una possibile rete di teatri regionali. Questo permetterebbe un abbattimento dei costi perché le compagnie esterne possono avere la possibilità di girare su più piazze e i professionisti nostrani hanno la possibilità di produrre con la sicurezza di far girare, in un primo momento, il loro lavoro nei teatri molisani. Io ho iniziato ospitando, ad esempio, la Compagnia Stabile del Molise, una produzione del teatro del Loto. Se si instaura un rapporto di collaborazione tra le varie realtà – conclude Sale -, non dobbiamo dipendere da nessuno.Anche perché ci sono tante realtà attive in Molise oltre a quelle presentate da me quest’anno e che meritano di essere valorizzate. Si tratta di attori e musicisti professionisti e affermati”.

PALATA - Anche quest’anno a Palata, nonostante il periodo poco propizio per le feste data la ristrettezza economica, il Comitato per il Recupero delle Tradizioni Popolari , con la collaborazione del Circolo AUSER “Non solo anziani” e con il patrocinio del Comune organizza la manifestazione che si terrà oggi in onore di Sant’Antonio Abate. Manifestazione itinerante, che interesserà le vie principali del paese, inneggiante canti popolari con le tentazioni del Diavolo verso il Santo e che culminerà con l’accensione del fuoco di Sant’Antonio in piazza San Rocco. La rappresentazione avrà inizio dalle ore 16,30 con partenza dalla zona Bivio e proseguire per le vie cittadine con l’accensione di grandi falò nel vari quartieri attorno al quale i cantori intoneranno la canzone inneggiante il Sant’Antonio Abate. Verso le ore 18,30 in Piazza San Rocco ci sarà l’accensione del fuoco di Sant’Antonio Abate, con animazione di esibizioni folcloristiche; durante la serata si potranno degustare prodotti tipici locali e dell’ottima bevanda calda, offerti ai visitatori e preparati in diretta con tantissimo amore da parte degli organizzatori. La tradizione del Sant’Antonio Abate a Palata ha origini antiche, infatti, si racconta che un anziano del posto con la fisarmonica ed esuberante padre di famiglia, seduti attorno al caminetto con un buon bicchiere di vino in mano, iniziano a suonare ed a cantare un motivetto dei tempi andati, erano i primi di gennaio e le salsicce erano già pronte per essere assaggiate, così iniziano il loro primo giro tra parenti ed amici con la fisarmonica e la canzone di Sant’Antonio. L’iniziativa piacque molto ed il gruppo si fece più numeroso, con la memoria dei più anziani e con lo spirito di iniziativa di tanti tra giovani e meno giovani, si è arrivati a costituire un gruppo con l’intendo di festeggiare il Sant’Antonio Abate con tutta la popolazione la quale predispone i fuochi a Lui de Negli ultimi anni si è voluto, attraverso lo studio della vita e delle opere del Santo, dare alla festa connotati più rispondenti alla storia ed alla tradizione. E’ ferma intenzione del Gruppo per il Recupero delle Tradizioni Popolari Palatesi perpetuare questa ricorrenza che da più di un secolo seppur in ambiti ristretti non è mai stata dimenticata.

Porte aperte al liceo scientifico SANTA CROCE DI MAGLIANO - Sabato 18 e domenica 19 gennaio dalle ore 16 alle ore 18 porte aperte al Liceo Scientifico "Raffaele Capriglione" di Santa Croce di Magliano. Studenti, docenti e il dirigente scolastico presenteranno il Piano dell’Offerta Formativa e saranno a disposizione dei visitatori per illustrare l’ampia offerta formativa, mostrare gli ambienti, le strutture e i laboratori. Occasione per genitori e futuri studenti per conoscere a fondo la struttura e i corsi di formazione.


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Spettacolo

16 gennaio 2014

Un momento storico della Seconda Guerra mondiale:

la nave Campobasso Il 2014 è l’anno del centenario della Prima Guerra Mondiale, segnato da commemorazioni e momenti di riflessione in tutta Europa. Non si tratta soltanto di rievocare un momento storico decisivo per il mondo, ma anche di tentare di capire quali conseguenze ed eredità della Grande Guerra siano ancora rintracciabili nel mondo contemporaneo. Della Seconda Guerra Mondiale certamente conosciamo le origini, superficialmente l’evoluzione, e in modo non chiaro l’epilogo, ma una cosa è conoscere la storia, altro è mettere il dito nella piaga di chi l’ha fatta, parlando degli episodi che hanno avuto come protagonista il semplice uomo nella sua fisicità, nel suo dolore, nel suo eroismo e in tutta la sua umana fragilità. E’ attraverso quegli episodi che il bravissimo Gennaro Ciccaglione ha elaborato questo bellissimo testo “Nave Campobasso – Marinai molisani in guerra” in onore dei marinai molisani Tullio Tedeschi e Mario Milano, Medaglia d’Oro al Valor Militare, e dei caduti delle navi Campobasso, Perseo, Fulmine, Berenice. Nel primo capitolo ci viene narrata la storia della M.O.V.M. Capo Motorista Navale di Prima Classe Tullio Tedeschi del quale i concittadini pentri della sua Isernia hanno scritto ai piedi del monumento a lui dedicato: “quando lo squalo volò più alto del gabbiano”. Particolarmente interessante la descrizione del suo reparto, la X Flottiglia “Mass”, il cui nome nel fervore della romanità, era stato ispirato alla legione invincibile prediletta da Cesare, la X Legio Gemina. E’ la descrizione dell’impresa più importante, l’affondamento delle navi da battaglia britanniche Valiant e Queen Elisabeth, del 13 dicembre 1941. Il capitolo secondo ci parla della M.O.V.M. alla memoria Capitano di

Corvetta Mario Milano nato a Termoli il 17 luglio del 1907, con la sua nave e le battaglie. Il capitolo terzo ci narra della storia delle navi “Campobasso” e “Perseo”, con la parte prima che vuole rendere un umile quanto doveroso omaggio ai quasi 30.000 morti della città di Napoli indiscriminatamente bombardata oltre 180 volte tra il 1940 – 43. Mi ha particolarmente colpito la foto della chiesa di Santa Chiara con il coro delle monache dopo i bombardamenti (pag. 71), perché è la basilica ove riposano le spoglie mortali del nostro eroico Vice Brigadiere dei Carabinieri, Salvo D’Acquisto. Il capitolo quarto parla della regia corvetta “Berenice” con una precisa ed esaustiva narrazione dei noti fatti dell’8 settembre del 1943, data che è simbolo evocativo del più profondo stato di incertezza e confusione in cui si sia mai potuto trovare un intero sistema

336 pagine € 19,90

di Giuseppe Saluppo

militare in tempo di guerra, ancor più se combattuta su più fronti: è per questo che essa rimane una delle date più discusse, e non solo da parte di storici e politici. Nel capitolo quinto si parla delle battaglie del disonore con una specificazione degli atti di codardia di alcune unità consegnatesi al nemico, o con episodi di eroismo con l’autoaffondamento per non cadere nelle mani del nemico e il lavoro svolto dalle navi ospedale. E’ bello infine sottolineare come ogni capitolo è corredato da una galleria di immagini esplicative che ci testimoniano direttamente la vita quotidiana dei nostri marinai molisani, che con la loro opera si sono fatti stimare ed apprezzare dai commilitoni di tutto il mondo. Il bravissimo Ciccaglione risponde così alla sentita necessità di acquisire la storia dei nostri corregionali

direttamente dalle foto, dagli scritti,dalle lettere a noi pervenuti tramite i loro familiari. Il bellissimo testo, edito dall’Istituto Bibliografico Napoleone, 2013 si trova presso tutte li librerie di Campobasso. Mons. Gabriele Teti Primo Cappellano Militare Capo

Dove acquistare il libro

CAMPOBASSO - Via Normanno, 14 - presso La Gazze a del Molise dal Lunedì al Venerdì, ore 10.00 / 13.00 e 16.00 / 20.00 Presso il Bar del Terminal Presso le Edicole di: Piazza della Repubblica - Via Scardocchia - Via Lombardia ISERNIA - Piazza della Repubblica - presso l’Edicola della Stazione TERMOLI - Via M. Pagano, 46 - Libreria Dolce Stil Novo


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16 gennaio 2013

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