16 marzo 2014

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ANNO X - N° 63 - DOMENICA 16 MARZO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel.: 0874.698012 Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

GIORNALE SATIRICO

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L’Oscar del giorno a Domenico Di Lisa

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Domenico Di Lisa. Il sindaco di Roccavivara ha scritto al presidente del Consiglio dei ministri, Renzi, sulla questione dei fondi per l'edilizia scolastica. Ha inteso sottolineare come sia impensabile non procedere alla revisione dei piani prima di affrontare gli investimenti. Si corre, infatti, il rischio di finanziare scuole che rischiano la chiusura mentre quelle aperte potrebbero non trovare i fondi necessari. E lo ha scritto puntando sulla sensibilità di un ex sindaco come Matteo Renzi.

Il Tapiro del giorno a Vittorino Facciolla

Viaggio al centro della Sanità di Tommaso Di Domenico

Il Tapiro del giorno lo diamo a Vittorino Facciolla. L'ineffabile assessore all'Agricoltura non sembra coglierne una di occasioni. La struttura è letteralmente impantanata e di risultati non se ne vedono. A soffrire è il mondo dell'agricoltura che già sta subendo le ripercussioni della lunghissima crisi economica. Oggi conosce anche l'inerzia amministrativa e programmatica dell'assessore. I risultati non sono positivi e rischiano di mettere a terra quel poco che ancora resta di un settore una volta prioritario.

Giovedì scorso sono stato ricoverato alla Fondazione Giovanni Paolo per un'improvvisa iper ammoniemia. In altre situazioni analoghe sono stato al Cardarelli nel reparto del dr. Giuseppe Sabusco. Un trattamento davvero eccellente in ogni senso, anche se vi era qualche carenza legata alla eccessiva burocratizzazione che rischia di trasformare il paziente in un freddo numero. L'intelligenza ed il buon senso del Primario Sabusco trovano sempre una soluzione ad ogni problema. Gliene va dato atto, cosa che faccio volentieri dalla Gazzetta del Molise.Tornando alla Fondazione Giovanni Paolo ho notato che quasi tutti gli operatori sanitari, quando varcano la porta d'ingresso, lasciano nelle loro case eventuali problemi e si immergono nel rapporto con la persona, sintesi di corpo e spirito, nel momento di massimo bisogno di solidarietà ed attenzione. La disponibilitàdegli operatori spesso va al di là delle semplici competenze e diventa quasi sempre la soddisfazione di offrire comprensione e vicinanza al paziente. Il primario prof. Camillo Cavicchioni è tutto tranne che un classico

barone universitario.Viaggia spesso per le corsie e dà una parola di speranza al malato. Perché mettere in difficoltà il Polo "Agostino Gemelli" in una Fondazione "Giovanni Paolo II" che non può più offrire le prestazioni di supporto? Lo psicologo, ad esempio, è di valido aiuto per il paziente terminale come il sacerdote lo è per lo spirito. Ma i costi sono insostenibili, quindi niente psicologo. L'idea di trasferire parte del Cardarelli alla Fondazione non sarebbe cattiva purché favorisca l'integrazione tra le due strutture, l'unificazione di reparti oggi presenti in entrambi i presidi, possibilità di accordo per una mobilità seria e vera tra il personale paramedico. Questo dovrebbe arricchire i rapporti e consentire lo scambio di professionalità, il tutto finalizzato al contenimento della spesa e al miglioramento del trattamento del Paziente, obiettivo di ogni Ospedale Pubblico e di ogni IRCCS, soprattutto se ispirato ai valori della Cultura Cattolica. Nonostante una classe politica cieca le due Aziende vanno avanti con grandi sacrifici. Sig. Presidente della Giunta, quando lascerà le minuzie ai subordinati e dice chiaramente che il servizio pubblico ed il servizio di interesse pubblico (Cattolica), sono l'epicentro della Regione?


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A detta di tutti: "I parchi del Molise: un'occasione di sviluppo", ma la Regione è presa dalla vergogna delle indennità dei consiglieri, dei portaborse e del quinto assessore

Il territorio regionale annovera tre riserve naturali (Collemeluccio, Montedimezzo e Pesche), due aree protette (l’oasi di Guardiaregia e l’oasi di Casacalenda) e uno spicchio di Parco nazionale (Abruzzo, Lazio e Molise). All’apparenza sembra virtuoso, attento al valore ambientale e naturale, e fortemente impegnato a preservarlo e a valorizzarlo. All’apparenza. Perché nei fatti è ben altra musica. A girare lo sguardo intorno vediamo decine e decine di pali eolici sui crinali più interessanti dal punto di vista paesaggistico, centinaia di ettari di terreno boschivo andati in fumo, cave estrattive e discariche a cielo aperto. Inoltre, furtive e capziose forme di inquinamento hanno avvelenato il terreno, le acque e l’aria, rese possibili da una scarsa e insufficiente opera di prevenzione e controllo. L’espansione delle costruzioni in assenza di piani territoriali e di piani regolatori, avviene sotto il segno della speculazione, il cui danno maggiore è reso dalla sottrazione di aree di pregio ambientale, da un inurbamento selvaggio e, quindi, dall’abbas-

samento del livello della qualità della vita. Dinanzi ad un quadro complessivo di questa fatta, le tre riserve naturali, le due aree protette, e lo spicchio di Parco nazionale rappresentano poca cosa rispetto ad una reale volontà e capacità di considerare il territorio una risorsa e un’occasione di crescita. Dicono niente. Cioè non riescono a incentivare e a rafforzare l’idea del Parco del Matese, che per decenni è stata e rimane l’idea guida del progetto di salvaguardia e sviluppo del territorio molisano in versione ambientalista, in versione turistica e in versione economica, di un’economia fondata su produzioni cosiddette di nicchia. Non riescono in quanto esse stesse non danno un’immagine dinamica alla gestione né coi numeri e le statistiche a dimostrare vantaggi economici. Probabilmente il difetto è nel manico, nella penuria di risorse, nella oggettiva difficoltà di contrastare il trend della speculazione e le sue molteplici forme e convenienze. Ma non per questo l’idea del Parco del Matese, che per ampiezza e per caratterizzazione assomma

molte altre peculiarità e specificità rispetto alle riserve naturali, alle oasi e alla porzione del Parco nazionale che ci appartiene, la si può impunemente mettere in archivio. Ovvero, rinunciare aprioristicamente a creare occasioni di crescita e di sviluppo che sono proprie dei Parchi naturali di grande dimensione, ben strutturati, e a ridosso di grandi aree urbane. Ciò che preoccupa è l’indifferenza generale se non addirittura con qualche risentimento di troppo da parte dei molisani che, vivendo a ridosso del Parco, ritengono che verrebbero lesi i propri interessi. Preoccupa ugualmente l’episodicità con cui emergono e affondano, ciclicamente, la proposta del Parco del Matese e l’appeal turistico - ambientale - naturalistico del Molise, senza pervenire ad una determinazione. Da circa un ventennio nelle aule consiliari delle maggiori istituzioni locali e territoriali l’argomento è oggetto di discussione, per poi scomparire nel nulla. Finora, con risultati pari alla loro modesta coscienza politica e personalità amministrativa, si sono cimentati sindacalisti, consiglieri regionali e qualche assessore di transito all’ambiente. Il cui lascito è una sequenza di proposte di legge e di frettolose retromarce. Qualche anno fa, sull’idea del Parco s’è spesa finanche l’Università del Molise protagonista, con il Consiglio regionale Unipol, di un convegno a Isernia dal titolo “I parchi del Molise: un’occasione di sviluppo“. La partecipazione scientifica al dibattito dava un contribuito sostanziale alo spessore del progetto, ma anche questa circostanza s’è dispersa nel nulla. Frattanto proliferano i pali eolici, i boschi bruciano, le cave s’ingrandiscono, così le discariche e le furtive e capziose forme di inquinamento che sono sfuggite e sfuggono al controllo. E il Molise allegramente va verso la deriva del degrado ambientale, tutto preso e compreso nella vergogna delle indennità dei consiglieri regionali, dei portaborse, del quinto assessore e del letame delle 12mila giovani manze. Dardo

L'intervento

Ma Frattura vuole fare cose di Sinistra? Le elezioni del 24 e 25 febbraio hanno segnato la fine del sistema di potere di Michele Iorio che per 12 anni ha condizionato la nostra regione fra sprechi, favori, disservizi e cattiva amministrazione. La Sinistra molisana ha contribuito con convinzione al cambiamento accettando la sfida di governo in nome di un programma e di un progetto alternativo al centrodestra. Quel progetto ha vinto, sull'onda di un entusiasmo travolgente che è nostro preciso compito non disperdere: si tratta di mutare radicalmente pelle ad un ente regionale per troppi anni svilito e svuotato di ogni dignità, dove il clientelismo ha preso il posto della politica, e l'etica ha la-

sciato il posto all'affarismo. Noi Comunisti Italiani, SEL e Socialisti la sinistra della coalizione – proponiamo di utilizzare questo momento di riorganizzazione per rilanciare con forza quel progetto riformista e innovatore e dare finalmente risposte concrete a un popolo stremato dopo i tanti anni di gestione Iorio. Chiediamo di impostare da subito il lavoro del nuovo governo regionale su temi chiari e concreti: occupazione, reddito minimo di cittadinanza, tutela della sanità pubblica, rilancio della rete dei trasporti, rivoluzione del sistema infrastrutturale molisano in un'ottica che incentivi la green economy e lo sviluppo

sostenibile.Siamo convinti che il Molise abbia bisogno di cambiare rotta dopo gli ultimi anni, invertendo la tendenza che ha portato a crisi occupazionali ed aziendali (Ittierre, Gam, Zuccherificio solo per citarne alcune). Dobbiamo attuare quella "cura" che i molisani ci chiedono, tutelando il complesso sistema di welfare regionale, attivando strumenti di sostegno a famiglie e imprese, creando veri e propri volani occupazionali liberando la forza delle idee dei singoli con incentivi ad hoc per le startup giovanili, investendo sulla sanità pubblica molisana, su una seria modernizzazione delle arterie stradali esi-

stenti ecc. Sono passati più di venti giorni dalla manifestazione di volontà del Presidente Frattura di azzerare la giunta regionale per fare quello che volgarmente è detto "tagliando". Vogliamo capire dal Presidente Frattura se la sinistra può essere in grado di dare piena e adeguata rappresentanza alle proprie proposte all'interno del governo di questa regione, oppure no. Vogliamo cambiare il corso della storia del Molise e dei molisani, e vogliamo farlo oggi tutti insieme in un centrosinistra dai confini chiari dove la sinistra sia presente, visibile e possa operare per non dover dire domani che è cambiato tutto affinché non cambiasse nulla. Nicola Macoretta – Comunisti ItalianiGigino D'Angelo – Sinistra Ecologia LibertàMarcello Miniscalco – Socialisti


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Tutto come da copione: la Procura chiede l’archiviazione del procedimento che coinvolge il capo della polizia

Favorì il presidente della Regione,

il questore la scampa CAMPOBASSO. Tutto come da copione: l’inchiesta sul questore di Campobasso va verso l’archiviazione chiesta dal pm Nicola D’Angelo. Insomma, vista dall’esterno, la Procura iscrive il capo della polizia nel registro degli indagati, la Procura chiede l’archiviazione. In realtà si ha la sensazione che tutto dipenda dal magistrato che dirige le indagini che, guarda caso, nell’inchiesta di Pozzo sono passate da un magistrato ad un altro come voluto dal procuratore capo D’Alterio. Giochi impostati nei palazzi del potere che per un po’ hanno finanche tremato. In questura sono già pronti a brindare: il questore, ovviamente, in primis. Il suo capo di gabinetto anche. Che poi altri non è se non la sorella del presidente che sarebbe stato favorito. Già perché secondo quella che era l’accusa iniziale impostata dalla Procura con il pm Fabio Papa, il questore avrebbe favorito il presidente Frattura e avrebbe commesso un abuso d’ufficio nell’ambito delle indagini relativi alla Biocom, la società di Frattura che nel 2008 ha percepito 265mila euro di fondi pubblici per costruire una centrale a biodisel a Termoli senza mai realizzare l’opera. Quando la Regione ha chiesto i soldi indietro perché non utilizzati, non sono stati restituiti. Anzi. La Biocom di Frattura ha portato la Regione davanti al Tar che con il giudice Zaccardi (lo stesso che ha annullato le regionali non vinte da Frattura e che ha fatto il capo di gabinetto di Bersani ieri, di Zanonato poi, tutti del Pd) che da torto alla Regione. Visto come enorme conflitto d’interessi, arrivano in Procura di Campobasso vari esposti. Si apre un’inchiesta che passa dalle mani del procuratore capo D’Alterio a quelle di Papa. E quest’ultimo si accorge

che nella polizia giudiziaria c’è un problema: la Squadra Mobile che aveva seguito le indagini (su richiesta del questore e non del pm, cosa mai accaduta), chiude la faccenda in quattro e quattr’otto con una bella richiesta di archiviazione per la Biocom di Frattura. “La vicenda Bio.Com è stata oggetto di ricorso amministrativo a non vi sono rilievi di natura penale” scrive la Squadra Mobile tanto cara al questore Pozzo e al capo di gabinetto Frattura (la sorella). Papa vuol vederci chiaro e chiede alla Digos di investigare.

Ma il questore Pozzo si intromette di nuovo: le indagini devono essere svolte dalla Squadra Mobile. Scoppia il caso che altrove avrebbe sollevato un polverone, in Molise ha suscitato il silenzio: perché Pozzo si comporta in questo modo anomalo? Indaghiamo. Ed ecco l’iscrizione nel registro di un procedimento penale per favoreggiamento al presidente della Regione (in quanto la Squadra Mobile ha condotto un’inchiesta superficiale richiedendo persino l’archiviazione della Biocom) e per abuso d’Ufficio (un questore non può decidere chi deve effettuare le indagini). Frattura dichiara di non avere rapporti di amicizia con Pozzo (sarà vero? Il governatore, la cui sorella è capo di Gabinetto del questore, non è mai stato a cena a Castel San Vincenzo, comune di residenza di Pozzo?) e in Procura scoppia un gran casino. Il procuratore capo Armando D’Alterio affianca a Papa il pm D’Angelo che, senza concordare con il collega, annulla gli interrogatori già fissati da Papa. Dopo varie pressioni, quest’ultimo molla l’inchiesta sul questore e D’Angelo resta solo a condurre le indagini. Una scelta inopportuna, visti i rapporti di amicizia, o comunque conviviali, che intercorrono tra il pm D’Angelo e i legali di Frattura che seguono, guarda un po’, il caso Biocom. E guarda un po’? D’Angelo chiede l’archiviazione dell’inchiesta sul questore. Tutto come da copione. Lo si era capito a gennaio. Un dubbio assale: se ci fossero prove di un rapporto di amicizia tra il governatore Frattura e il questore Pozzo, magari a cena insieme a Castel San Vincenzo, a casa dello stesso questore, che se ne farà la giustizia molisana? Antonio Careca

Intanto tra le spese pazze di Molise Acque spunta l’acquisto di un libro su indicazione di Pozzo “Castel San Vincenzo e le sue origini”. E’ questo il titolo di un libro che rientra nelle “spese pazze” di Molise Acque finite sotto inchiesta. Secondo quanto racconta il direttore di Telemolise, Manuela Petescia, l’acquisto di svariate copie di questo libro da parte dall’ente finito ultimamente agli onori della cronaca, sarebbe stato sollecitato dal capo della Polizia di Campobasso, il questore Giancarlo Pozzo. “Si tratta di un libro pregevole, sia chiaro, l'autrice è figlia di amici del Questore e Pozzo sollecitò i vertici dell'Ente anche a presentarlo in un convegno pubblico con tanto di cerimoniale (e rinfresco) e con la richiesta di ben DUE TRASMISSIONI DI TELEMOLISE DA DEDICARE ALL'EVENTO, gratis ovviamente, realizzate e regolarmente andate in onda (sono tuttora sul nostro sito "Viaggio in Molise"). Nessun reato, salvo considerare tale (cioè considerare reato) la spesa dei fondi destinati alla comunicazione per gli spot di Telemolise (e di tutte le altre emittenti o media locali), spesa magari sollecitata da Iorio. Pozzo può sollecitare e Iorio no? Gli spot sono reato e i libri no? Gli spot non servono a Molise Acque e i libri sì? Due pesi e cinquecento misure?” chiede il direttore dell’emittente televisiva sotto inchiesta, insieme alla Gazzetta del Molise, per il percepimento di quelli che Frattura definisce “contributi pubblici generosamente elargiti da Michele Iorio attraverso formule assai bizzarre”.


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16 marzo 2014

Scuola, guardiamo avanti

Lettera aperta

di Domenico Di Lisa*

Carissimo Matteo grazie per le parole che hai speso sul ruolo dei sindaci in questo momento drammatico della vita del Paese. Ti ringrazio da sindaco di un piccolo comune di 800 abitanti dell’entroterra molisano, che oltre alle problematiche da te accennate, comuni al sistema Italia, governa una comunità in via di estinzione, se non ci saranno in tempi rapidi cambiamenti epocali che chiamano tutti a fare la propria parte. Ti ringrazio anche come insegnante e come genitore, che ha speso una vita al servizio dei giovani, per la loro crescita civile e culturale, per prepararli ad affrontare al meglio la sfida del futuro, mai tanto incerto e denso di incognite. Infine, vorrei ringraziarti da uomo di sinistra, che ha lottato sempre per una società più equa, più giusta e più solidale, ma che proprio dalla sinistra ha subito le delusioni più cocenti. Non mi riconosco più in nessun partito e forte è la spinta al disimpegno, anche elettorale. Non ti nascondo però che la scommessa e la sfida che tu hai lanciato alla politica ed al Paese mi intrigano e hanno riacceso in me la fiammella della speranza: cambiare si può, cambiare si deve. Si deve proprio ai nostri giovani, ai nostri figli. Siamo tutti sulla stessa barca, legati ad un destino comune, e questa volta ci salviamo tutti o nessuno, e ciascuno di noi deve fare la propria parte, fino in fondo, per salvare l’Italia Sapere che per te “si esce dalla crisi con una scommessa sul valore della educazione”, ripetuta tre volte, è musica per le mie orecchie. Capisco anche quando affermi che “investire sull’educazione necessita di un progetto ad ampio raggio, che parta dal recupero della dignità sociale degli insegnanti, da definire nei prossimi mesi e che oggi la priorità è l’edilizia scolastica per rendere sicure le strutture e le aule in cui i nostri figli passano tante ore della nostra giornata”. Nel mio comune sono presenti la scuola dell’infanzia, elementare e media con pluriclassi come in gran parte dei paesi del Molise. Le pluriclassi che rappresentano il fallimento sul piano umano e didattico e secondo tutti i pedagogisti una discrimi-

nazione nel processo di apprendimento, più che una opportunità di crescita. Si dice spesso che i comuni senza le scuole sarebbero destinati ad un ulteriore depauperamento di forze e ad un progressivo esaurimento di energie, dimenticando che non è una struttura astratta in quanto tale che segna la differenza tra morte e sopravvivenza di una comunità. Il passaggio dall’una all’altra condizione è marcata piuttosto da altri fattori: la qualità del servizio e la realizzazione di strutture ed infrastrutture adeguate. A queste considerazioni si aggiunga la doverosa presa d’atto che nel medio-lungo periodo la dinamica demografica della popolazione in età scolastica dei comuni della nostra zona, anche a parametri invariati stabiliti a livello centrale, è destinata a determinare la graduale e progressiva chiusura di gran parte delle scuole presenti nel nostro territorio. Ebbene il mio Comune è dotato di un progetto esecutivo, cantierabile, per “l’adeguamento e messa in sicurezza dell’edificio sede della Scuola Elementare e Media”. Un progetto il cui importo è di 650.000 euro. Ciò premesso, essendo tu stato sindaco puoi ben comprendere quanto sia difficile per me oggi dirti che però più che chiedere risorse per finanziare il progetto del mio comune, sono a chiedere la realizzazione di un polo scolastico, il cui costo è valutabile in 3 milioni di euro, che consorzi più comuni della nostra zona, che superi anche le barriere politiche ed amministrative. Un polo scolastico strategicamente dislocato, facilmente ed agevolmente raggiungibile. Un polo che consenta anche di liberare risorse da reinvestire in servizi (mezzi di trasporto, doposcuola, mense, strutture sportive, strutture per attività culturali) di cui mai come oggi si sente il bisogno in un tessuto sociale e familiare fragile ed incerto. Ti dico queste cose perché non vorrei, e non vorrai certamente anche tu, che magari si proceda a finanziare interventi su edifici che nel giro di pochissimi anni sono destinati a chiudere. Qui in Molise abbiamo già avuta una esperienza fortemente negativa quando all’indomani del terremoto del 2002, si sono fatti interventi su edifici che ora sono chiusi ed altri stanno per chiudere per mancanza di alunni.

Lo faccio dopo aver, inutilmente, sollecitato, insieme a qualche collega sindaco, per quattro anni la Regione Molise a prendere l’iniziativa per superare l’attuale organizzazione della rete scolastica. Lo faccio perché ritengo nostro dovere, oltre che nostro diritto, evitare di aspettare inerti che i fatti ci condannino. Vorremmo provare ad essere protagonisti del nostro futuro, del futuro di comunità che non vogliono rassegnarsi ad una estinzione lenta ma inesorabile, partendo dal progetto di una diversa articolazione della scuola per poi affrontare il tema della riorganizzazione complessiva dei servizi, delle infrastrutture, dello sviluppo. Come vedi noi siamo pronti a fare la nostra parte, gli altri livelli istituzionali e la politica facciano la loro, fino in fondo. Anche a te un sincero augurio di buon lavoro. Ne avrai bisogno. *Sindaco di Roccavivara

La parola d'ordine per l'italia olivicola e' identita' Piccolo è bello perché capace di salvaguardare le tipicità Le grandi aziende olivicole, sempre più e in ogni parte del mondo, producono qualità ma poco o nulla diversità Il 2014 è l’anno delle Città dell’Olio, il suo ventesimo anniversario, che sarà onorato di manifestazioni e iniziative, riflessioni e proposte utili a dare ancora più slancio al ruolo che si è ritagliato nel mondo olivicolo e più forza ai principi che sono riportati nella Carta dei Fondamenti, tutti di grande attualità. Un anno partito alla grande con la Conferenza stampa del mese scorso a Roma, che l’associazione, con il suo presidente Enrico Lupi, ha tenuto, grazie al patrocinio della Commissione agricoltura e del suo presidente, Luca Sani, nella sala stampa della Camera dei Deputati, alla presenza di numerosi componenti con le onorevoli Susanna Cenni, Maria Antezza e Colomba Mongiello, protagoniste con temi di grande attualità e importanza.Un anno, il 2014, all’insegna della crescita, con nuove adesioni importanti, come le due ultime in ordine di tempo, le città di Lucca e di Castellana Grotte, che hanno fatto superare le 350 adesioni, e, soprattutto, di un programma fitto d’iniziative in Italia e nel mondo. Iniziative che mirano a cogliere obiettivi efficaci per i territori olivetati e l’immagine della qualità e della diversità da questi espressa. Si

vuole confermare il programma che ha avuto successo in questi venti anni ed ha dato un contributo notevole alla crescita della cultura dell’olio, con tante novità importanti all’interno di un mondo, quello olivicolo, ancora affidato all’esperienza di millenni. Si vuole dare più visibilità ai territori olivicoli e più sicurezza e garanzia di qualità ai consumatori con l’affermazione proprio dell’origine, che permette ai tanti oli italiani di diventare testimoni importanti di questi territori e di renderli punti di riferimento anche del consumatore più esigente e, comunque, curioso di conoscere il percorso dell’olio a partire dal suo olivo. In questo senso bisogna dire che si è dimostrata vincente l’idea di dare, venti anni fa, anche ai territori olivetati un riconoscimento d’identità. Avendo avuto la fortuna di esserci, ricordo che quando, in quel mattino rigido del 17 dicembre del 1994, a Larino, l’allora sindaco, Alberto Malorni, aprì l’assemblea del comitato promotore, neanche un sognatore incallito come me aveva immaginato la possibilità di cogliere i risultati che le Città dell’Olio sono state capaci di registrare in questi venti anni d’intensa attività. Un

insieme d’importanti successi che sono, dopo l’elenco delle tante iniziative in programma, una valida premessa degli obiettivi che s’intendono raggiungere con la difesa e tutela della nostra olivicoltura, oggi più che mai preziosa per i suoi valori ambientali, paesaggistici, produttivi, propri di territori vocati all’olivo. E, ancor di più, con la valorizzazione dei suoi straordinari oli, grazie al primato che l’Italia ha nel campo della biodiversità olivicola - si parla di oltre 500 varietà autoctone pari al doppio del patrimonio mondiale complessivo – e grazie anche ai mille e più mille differenti territori. La ricchezza e l’importanza della diversità, cioè del locale o glocale, è l’elemento decisivo, perché vincente, per affrontare il globale e la spietata concorrenza che caratterizza il mondo degli oli e dei grassi di origine vegetale. In particolare quello degli oli extravergine di oliva dove l’industria prova continuamente a sostituirsi all’olivicoltore, e allo stesso frantoiano, con l’offerta di un prodotto piatto che di extravergine (una brutta parola creata a arte proprio dall’industria) ha solo il nome. Il discorso è diverso per le grandi aziende olivicole che, sem-

pre più e in ogni parte del mondo, producono qualità ma poco o nulla diversità, cioè l’elemento aggiuntivo, la peculiarità della nostra olivicoltura, che può cogliere l’attenzione di un consumatore esigente, non solo di qualità ma anche di diversità, soprattutto se garantito dell’una e dell’altra. La cultura dell’olio è cambiata molto e ora è tempo di aprirsi ai nuovi cambiamenti. Un ciclo che si chiude e uno che deve partire presto, e le Città dell’Olio, pienamente consapevoli che spetta al mondo olivicolo italiano guidare, sono già pronte a dare il loro contributo, con il successo di altre iniziative importanti. La prima è quella portata avanti insieme con le altre Città dell’Olio del Mediterraneo federate, come il riconoscimento, da parte dell’Unesco, del Paesaggio Olivicolo quale bene immateriale dell’umanità. L’altra, quella di un coinvolgimento della ristorazione italiana, in Italia e nel mondo, per l’affermazione dell’olio di qualità e, con esso, le risorse e i valori inesauribili dei territori che le Città dell’Olio rappresentano. Un compito non facile, ma di certo fondamentale per dare ai territori olivicoli e ai bravissimi produttori e trasformatori, quei riconoscimenti che meritano, in termini di acquisizione di quel valore aggiunto, che oggi non c’è, e, ancor più, d’immagine. Ecco, venti anni di risultati belli, indicativi, che meritano di essere festeggiati e ricordati in questo 2014 per confermare il valore primario del territorio, che, come si sa, è espressione di cultura, storia, paesaggi, tradizioni millenarie, soprattutto in cucina, e il ruolo di chi questo bene rappresenta e tutela, il comune che - non importa se piccolo o grande - nel momento in cui si trasforma in protagonista dell’Associazione, diventa città, Città dell’Olio. Pasquale Di Lena


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Nel 2015 il gestore dell'infrastruttura, Rete Ferroviaria Italiana, ha previsto i lavori di distacco del binario di confluenza della linea Sulmona-Carpinone

Una nuova mobilitazione per riattivare la tratta ferroviaria più bella d’Italia Tornare agli anni in cui le corse dirette Pescara-Napoli erano competitive rispetto ai collegamenti su gomma sia in termini di percorrenze, di località servite e di risparmio per l'utenza sulle tariffe, fattore oggi, a giudizio unanime, quanto mai importante Incontro tra gli assessori Morra (Abruzzo) e Nagni (Molise) L’Associazione Le Rotaie Molise, il Comitato interregionale Salviamo la ferrovia Avezzano –Roccasecca, la Filt Cgil Abruzzo, la Filt Cgil Molise, la Fil Cgil Campania, il Forum Tpl Molise, la Federconsumatori Abruzzo, l’Associazione Utenti del trasporto pubblico e la FastFerrovie Abruzzo sono tornate prepotentemente a discutere sul ripristino della linea ferroviaria Sulmona-Carpinone sospesa all'esercizio ferroviario dal 10 dicembre 2011. Una decisione discesa unicamente da una valutazione economica, peraltro presa per buona a scatola chiusa, non analizzata né considerata meritevole di un approfondimento. Cosa invece necessaria prima che si vada oltre nella decisione di staccare il binario di confluenza della linea in territorio molisano, a Carpinone, cosa che isolerebbe definitivamente la Sulmona-Carpinone e ne impedirebbe la continuazione sulla Isernia-VairanoNapoli, facendo venire meno la sua stessa ragione d'essere. Contro questa ipotesi, peraltro già in programma, le sopradette associazioni e forze sociali si sono letteralmente mobilitate, fornendo elementi tecnici, elementi statistici e, sociali e culturali per confermare che si è di fronte ad una tratta ferroviaria tra le più belle e interessanti d’Italia, da salvare come tale, e come struttura a servizio di territori interni altrimenti ancora di più penalizzati e marginalizzati. Interessante è soprattutto la storia del come e del perché questa linea ferroviaria è andata scemando, perdendo utenza e interesse (economico soprattutto). Correggere quegli errori di gestione, cioè ridare velocizzazione alle corse, modernizzando gli impianti e rendendo la linea più efficiente e competitiva in termini di percorrenze dei treni, tornerebbero in auge gli anni in cui le corse dirette Pescara-Napoli erano competitive rispetto ai collegamenti su gomma sia in termini di percorrenze, di località servite (altrimenti isolate) sia in

termini di sicurezza stradale, specie nei mesi invernali, che in termini di risparmio per l'utenza sulle tariffe, fattore oggi, a giudizio unanime, quanto mai importante. La mobilitazione al momento riguarda la Regione Abruzzo che sulle questioni che nel corso degli anni sono sorte intorno alle linee ferroviarie interne tra cui spicca il destino della Sulmona – Carpinone non ha certo brillato per determinazione e convinzione. Da parte sua la Regione Molise, fanno rilevare le associazioni e i sindacati che si sono dati da fare, ha già dato la propria disponibilità di massima a compartecipare ai costi della riattivazione della tratta ferroviaria. Una spesa sostenibile e preziosa. Oltre ad un doveroso servizio di mobilità pubblica, infatti, il treno tornerebbe ad essere il volano dell'economia della conca peligna, dell'Alto Sangro e dell'Alto Molise, territori dalle grandi potenzialità turistiche, come dimostrato in un anno e mezzo i circa ottomila turisti a bordo degli oltre 30 treni noleggiati. Il turismo pertanto giocherebbe un ruolo di grande importanza, cosa che rende la Sulmona-Carpinone un unicum in Italia e in Europa. Ma il tempo stringe. Come accennavamo, nel 2015 il gestore dell'infrastruttura, Rete Ferroviaria Italiana, ha previsto i lavori di distacco del binario di confluenza della linea in territorio molisano, a Carpinone. All’ottusità politico-amministrativa-gestionale che presiede alla chiusura della Sulmona-Carpinone è assolutamente il caso di opporre le grandi potenzialità che offre questa linea ferroviaria. Parlano i dati, le esperienze e le richieste del territorio: bisogna salvare e rivitalizzare la ferrovia più bella d'Italia, ora o mai più. Ciò vale per l’Abruzzo e per il Molise. Difatti gli assessore Morra per l’Abruzzo e Nagni per il Molise ne hanno discusso aprendo possibili orizzonti con la società ferroviaria Sangritana che ha in animo di ampliare il core business aziendale. Ciò consentirebbe

di avviare un nuovo percorso che potrebbe essere utile a soluzioni alternative per migliorare il trasporto su ferro in Molise, risolvendo le attuali non poche criticità del servizio. Due debolezze, a volte, producono una forza. Dardo

"In Molise troppi obesi"

La Coldiretti invita i cittadini a preferire i prodotti della filiera corta CAMPOBASSO. L’obesità è una condizione medica che nei soggetti predisposti può manifestarsi già nei primi anni di vita. Ecco perché il controllo dell’alimentazione nei figli, soprattutto in quelli a rischio, è prassi fondamentali per indirizzarli già verso uno stile di vita sano e controllato. La Coldiretti Molise, a tal proposito, invita i genitori degli alunni che frequentano le mense scolastiche e gli amministratori delle stesse a fare più attenzione nelle scelte dei prodotti agricoli usati per i pasti, prediligendo, per prevenire l’obesità, gli alimenti a filiera corta, quindi prodotti che abbiano viaggiato poco e subìto pochi passaggi commerciali. “Nella scuola e nella ristorazione – viene puntualizzato in una nota – viene individuato come nevralgico il ruolo formativo ed informativo”.

I comitati civici hanno avviato la petizione a sostegno del sistema pubblico

Sanità pubblica, si firma

CAMPOBASSO. I comitati civici in difesa della sanità pubblica invitano tutti i cittadini di Campobasso e del Molise a firmare perchè anche questa regione abbia un piano sanitario degno di questo nome che torni a tutelare la salute di tutti, che interrompa il diabolico meccanismo che si verifica da molti anni :"più tasse=meno servizi" e che non venga, ancora una volta, respinto tra frizzi e lazzi dal Tavolo tecnico ministeriale in quanto inconsistente e inapplicabile. In tutta la regione si stanno racco-

gliendo firme per riportare la sanità del Molise all'efficienza, efficacia e, consentiteci, alla legalità. E' interesse di tutti avere certezze di essere accolti in un Pronto Soccorso in modo adeguato, di essere curati nel miglior modo possibile da personale preparato e motivato, di poter ottenere un intervento o una visita ambulatoriale o un esame strumentale in tempi brevi, di poter ottenere un'assistenza domiciliare efficiente che si sostituisca il più possibile al ricovero ospedaliero!!!


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Campobasso

16 marzo 2014

Quei pini cementati in via Garibaldi L'ultimo esempio del passaggio di Campobasso da Città giardino degli anni Cinquanta e Sessanta a Città cemento degli anni Novanta e Duemila CAMPOBASSO. Tanto cemento intorno ai pini in via Garibaldi che hanno avuto la sfortuna di finire nel bel mezzo della realizzazione della rotonda. Dopo tanti anni hanno conosciuto così la cementificazione. Eppure la legge numero 10 del 14 gennaio 2013 è una legge da leggere, da non sottovalutare, da non prendere sottogamba se vogliamo davvero che gli amministratori locali dopo essersi “venduti” alle concessioni edilizie, alle lottizzazioni, ai piani di recupero, agli accordi di programma per giustificare milioni di metri cubi di cemento assentiti, si dedichino (per legge, si badi!) a incrementare gli spazi verdi urbani. Di più, la legge dice e impone altro. Introduce, fissandola al 21 novembre di ogni anno, la «Giornata nazionale degli alberi» alla scopo di “perseguire, attraverso la valorizzazione dell'ambiente e del patrimonio arboreo e boschivo, l'attuazione del protocollo di Kyoto, ratificato ai sensi della legge 1º giugno 2002, n. 120, e le politiche di riduzione delle emissioni, la prevenzione del dissesto idrogeologico e la protezione del suolo, il miglioramento della qualità dell'aria, la valorizzazione

delle tradizioni legate all'albero nella cultura italiana e la vivibilità' degli insediamenti urbani”. C’è da rimanere allibiti, dicevamo, per la sorpresa di scoprire lo stato in difesa delle tradizioni legate all’albero nella cultura italiana, dopo aver piegato anche gli ultimi residui di

Da Campobasso 92 mila chiamate ai call center Enel Il risultato della graduatoria stilata dall’Autorità per l’energia elettrica ed il gas Campobasso. Sempre più clienti Enel si rivolgono ai call center per effettuare operazioni sulla propria fornitura: dall’attivazione di nuovi contratti alle volture e al cambio tariffa fino alla richiesta di informazioni su consumi e offerte. Da Campobasso e provincia, nel primo semestre del 2013, sono arrivate oltre 92 mila chiamate con richiesta di parlare con l’operatore, periodo in cui Enel si conferma, per la sesta volta consecutiva, leader assoluto per la qualità dei servizi telefonici offerti alla clientela, sia per il mercato libero con Enel Energia sia per il servizio di maggior tutela con Enel Servizio Elettrico. L’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha reso nota la classifica dei call center delle aziende di vendita con oltre 50.000 clienti. La graduatoria dei call center viene pubblicata dall’Autorità con riferimento a ogni semestre mettendo a confronto le principali 34 aziende di vendita di energia elettrica e gas: i punteggi vengono assegnati sulla base dei livelli di servizio quali la disponibilità delle linee telefoniche, i tempi di attesa, la chiarezza delle risposte, la cortesia degli operatori, la capacità di risolvere il problema nel minor tempo possibile. “Siamo l’azienda leader nella qualità del servizio e riceviamo dal 2010 questa importante conferma da parte dell’Autorità” commenta il direttore della Divisione Generazione, Energy Management e Mercato Italia, Gianfilippo Mancini. “Rispondiamo a 50 milioni di chiamate l’anno offrendo tutti i giorni, 24 ore al giorno 7 giorni su 7, una risposta concreta alle esigenze dei nostri clienti. Qualità del servizio, innovazione e passione sono i princìpi che guidano il nostro lavoro, i nostri 31 milioni di clienti oltre al call center hanno a disposizione una rete eccellente di negozi su tutto il territorio nazionale, il sito web e la nuova App Enel Energia” afferma Luca Solfaroli Camillocci, responsabile Customer Service della Divisione Generazione, Energy Management e Mercato Italia di Enel.

questa cultura al massacro della speculazione edilizia, alla libertà dei piromani e alla deforestazione selvaggia. Incredibile a dirsi, la legge di cui parliamo richiama e rilancia l’obbligo per le amministrazioni locali di mettere a dimora un albero per ogni bambino che nasce. Ri-

chiama infatti la legge 29 gennaio 1992, n. 113 e la rilancia con maggiore vigore e rigore (Due mesi prima della scadenza naturale del mandato, il sindaco rende noto il bilancio arboreo del comune, indicando il rapporto fra il numero degli alberi piantati in aree

urbane di proprietà pubblica rispettivamente al principio e al termine del mandato stesso, dando conto dello stato di consistenza e manutenzione delle aree verdi urbane di propria competenza). Non è una allucinazione; è proprio scritto cosi. Il passaggio di Campobasso da Città giardino degli anni Cinquanta e Sessanta a Città cemento degli anni Novanta e Duemila è stato traumatico, reso viepiù evidente dalla deplorevole sequenza di fatti e accidenti (diciamo, imperizie!) che hanno procurato la morte di pregiatissime essenze arboree nella Villa comunale dei Cannoni (cedri del Libano, palme, pini silvestri eccetera) mai rimpiazzate, e altri danni arborei, qua e là, sul territorio urbano, sotto gli occhi indifferenti dei cittadini e degli amministratori. La legge 10 del 14 gennaio 2013 tra le tante buone indicazioni ha aggiunto anche l’obbligo per gli amministratori di dare finalmente conto di ciò che non possono omettere di fare: piantumare alberi nell'ambito delle aree urbane di proprietà pubblica. Creare e sviluppare spazi verdi urbani. A Campobasso succede il contrario.

II^ Domenica di Quaresima 16 marzo 2014

Mentre la prima lettura ci propone la narrazione della vocazione di Abramo, la seconda si ferma su quella di Paolo e Timoteo e il Vangelo, a sua volta, ci parla della chiamata degli apostoli a partecipare alla Trasfigurazione di Gesù e ad ascoltarlo. Sono tre chiamate a una pienezza di fede, in tempi diversi, ma tutte tese a portare i protagonisti ad un rapporto di comunione con Dio. Abramo è stato definito "l'uomo della tenda". Dopo aver ascoltato la voce di Dio, per lui tutto è cambiato: è diventato un errante, quasi un "esiliato", avendo abbandonato il suo paese, la stabilità di una vita tranquilla. E senza conoscere la meta, si è mosso. Forse, senza nemmeno capire bene chi era Colui che gli aveva parlato. Così facendo è entrato nel mondo della precarietà vissunta in Dio, dalla quale è nato un popolo grande. La sua fede si è realizzata riconoscendo nel Signore il senso, il compimento, la verità della sua vita. Era Dio la sua meta. Questo lo ha portato a divenire "una benedizione". Vivendo da " benedetto", pur nelle tante fatiche interiori, negli er-

rori, nei dubbi che lo hanno accompagnato, è diventato strumento di bendizione. Questo, anche se in modi diversi, è stato il cammino di Paolo, di Timoteo, degli apostoli. Anche loro hanno vissuto la loro missione da chiamati, da benedetti, penetrati dalla grazia di Gesù Salvatore. Per questo sono stati strumenti di salvezza per tanti: in loro, molti hanno scorto l'opera di Dio e di conseguenza si sono aperti alla fede. Tutti loro si sono fermati ad ascoltare, si sono lasciati interpellare, scardinare nei loro piani, purificare nelle loro intenzioni. Sono così diventati benedizione," luogo" in cui tanti uomini e donne hanno incontrato Cristo, hanno trovato serenità, pace, forza, coraggio, risposte. Questa è anche la nostra chiamata, la nostra vocazione: vivere da trasfigurati per essere trasparenza di Dio, lasciare sempre più spazio a Lui, diminuire perchè Lui possa crescere. Come è ben noto a noi tutti la parola "Vangelo" significa "lieto annunzio", ma sappiamo dalla storia della salvezza quanto duro e lungo sia il cammino per raggiungere il suo

compimento. San Paolo, che invita Timoteo a soffrire insieme con lui per il Vangelo, testimonia che non siamo ancora giunti al traguardo definitivo. Si tratta, come insegna il racconto della vocazione di Abramo, di perseverare nello stradicamento dalla propria terra, e di continuare il viaggio verso il luogo che "Dio indicherà". L'esemplare risposta di Abramo è tutta nel "partì come gli aveva ordinato l'angelo del Signore". Dopo tanto peregrinare, il viaggio sembra ora concludersi con la trasfigurazione di Gesù sull'alto monte, dove egli aveva condotto i suoi discepoli, Pietro, Giacomo, e Giovanni. Così infatti essi avevano inteso, decisi a piantare ormai le tende, convinti di quanto fosse bello fermarsi lì. Ma Gesù fa comprendere loro che si tratta solo di una "visione" della meta finale, da raggiungere solo dopo che " il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti". "Alzatevi e non temete": è la parola d'ordine che tutti i discepoli di Gesù devono vivere e trasmettersi nella certezza che egli è "il Figlio prediletto di Dio ". Mons. Gabriele TETI


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Campobasso

16 marzo 2014

Riforma Province indispensabile per ridurre la spesa pubblica, il dossier dell’Upi dimostra che non è così La riforma delle Province viene indicata come indispensabile per ridurre la spesa pubblica del Paese. Ma è davvero così? L’Upi (Unione delle Province d’Italia) ha elaborato un nuovo dossier e, analizzando i dati aggiornati a marzo 2014 sulla spesa centrale e locale, sui costi della politica e del personale, emerge che la spesa delle Province è la più piccola di tutto il comparto nazionale e locale. Le Province rappresentano appena l’1,27% della spesa pubblica, i Comuni l’8% mentre le Regioni, compresa la spesa per la sanità, sono il 20% . Gli enti locali e le Regioni insieme sono in tutto il 30% della spesa pubblica. Il 60% della spesa pubblica è nelle amministrazioni centrali, compresi i costi per le prestazioni sociali. Secondo i dati della Conferenza Permanente per il coordinamento della finanza pubblica, le manovre economiche dal 2009 al 2012 (dal dl 112/08 al dl 133/13) hanno determinato un impatto pesante sulla spesa primaria di ciascun livello di governo. Tuttavia il taglio operato sul totale delle Autonomie locali è del tutto sperequato rispetto a quello operato sulle Amministrazioni Centrali. Su una spesa pubblica centrale che pesa il 60% del totale è stato operato un taglio di - 26 milioni di euro Sulla spesa delle Autonomie locali, che rappresenta il 30% del totale è stato ope-

rato un taglio di oltre - 27 milioni di euro. Sulle Province l’impatto delle manovre è stato maggiore che su ogni altro comparto: pur rappresentando solo l’1,27% della spesa pubblica, è stato imposto alle Province di contribuire al risanamento del Paese tagliando la spesa primaria del 27% . In rapporto, nel comparto Regioni, Province e Comuni, il taglio ha pesato per il 52% sulle Province, per il 21% su Regioni e Sanità e per il 27% sui Comuni. Dal 2010 al 2013 le Province sono riuscite ad operare in maniera virtuosa le riduzioni necessarie della spesa corrente, che è scesa di oltre 11, 8%. Non è accaduto lo stesso ai Comuni, che hanno aumentato la spesa corrente di oltre + 5%, né alle Regioni che la hanno aumentata di +1,14%. Inoltre continua a rilevarsi devastante l’impatto del Patto di stabilità sulle Province : nei 2 anni considerati la spesa in conto capitale, cioè la capacità di investire è scesa di oltre il 7%. Le Regioni hanno delegato e trasferito alcune funzioni essenziali alle Province (servizi per l’impiego, gestione Trasporto, formazione, agricoltura etc). Insieme alle funzioni le Regioni sono tenute a trasferire alle Province le risorse necessarie per espletarle. Negli anni i trasferimenti dalle Regioni sono diminuiti drasticamente e dal 2010 al 2013 si è arrivati a -16,6%. Nel totale del debito pubblico del Paese,

Aggredisce genitori convivente ex moglie. denunciato

I carabinieri hanno fermato un 37enne di Baranello per lesioni aggravate BARANELLO. I Carabinieri della Stazione di Baranello unitamente a quelli del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Bojano, nella serata di ieri 14 marzo hanno denunciato a p.l. A.B. 37enne del luogo, perché responsabile di lesioni personali aggravate. Il trentasettenne, per apparenti motivi passionali, dopo essersi introdotto all’interno dell’abitazione di due coniugi residenti nel piccolo centro alle porte del Capoluogo, ha colpito alla testa con una mazza di ferro il marito della coppia e poi aggredito, anche se in maniera meno violenta, sia la donna che la propria ex moglie. Subito dopo si dileguava a bordo della propria autovettura. A seguito di richiesta d’intervento al 112 da parte di una delle vittime, sul posto sono giunti immediatamente i Carabinieri della Stazione di Baranello, mentre il Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Bojano, grazie ad una rapida ed efficace attività tecnica condotta con la Centrale Operativa del Comando Provinciale di Campobasso, sono riusciti a localizzare l’aggressore sulla SS 87, ove veniva bloccato e condotto in Caserma. La richiesta di aiuto, ed il veloce intervento dei militari, hanno così scongiurato che l’evento potesse degenerare in un fatto di sangue molto più grave e consentito di giungere rapidamente all’identificazione dell’aggressore. Sia l’uomo colpito alla testa, che entrambe le donne, sono state fatte trasportare da personale del 118 presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile di Campobasso, ove venivano riscontrati affetti da lesioni giudicate guaribili rispettivamente in 15 e 10 giorni. Per l’accaduto i Carabinieri hanno denunciato a p.l. l’aggressore all’Autorità Giudiziaria.

pari ad oltre 2 mila miliardi di euro, il debito di Regioni, Province e Comuni è pari a 107 miliardi di euro. Il debito delle Province è lo 0,4%del debito totale del Paese Cosa fanno le Province? Nel 2013 le spese sostenute dalle Province sono state 10.277 milioni di euro. Le risorse impiegate dalle Province per erogare servizi essenziali ai cittadini ammontano a 10.199 milioni di euro. Solo 78 milioni sono le spese per gli organi istituzionali. Con l’abolizione delle Province queste spese non sono soppresse ma restano perché destinate a servizi essenziali. Le voci di spesa per i servizi sono: edilizia scolastica, funzionamento delle scuole e formazione professionale: 1 miliardo e 904 milioni; mobilità, trasporti: 1 miliardo 638 milioni; gestione del territorio, urbanistica e viabilità: 1 miliardo 793 milioni; tutela ambientale: 1 miliardo 342 milioni; sviluppo economico - Servizi per il mercato del lavoro: 943 milioni; promozione della cultura: 168 milioni; promozione del turismo e dello sport: 153 milioni; servizi sociali: 235 milioni e personale: 2 miliardi 018 milioni. Tra le ragioni di chi sostiene la necessità di abolire le Province, vi sarebbero gli eccessivi costi della politica sostenuti per gli organi istituzionali di questi enti. Ma è davvero così? I costi degli organi istituzionali delle Province sono di gran lunga i più bassi dell’intero comparto Regioni e Autonomie lo-

cali. Nel 2013: Regioni 829.070.369 euro , Comuni 536.457.708 euro ; Province 78.067.994 euro. Chi ipotizza l’abolizione delle Province come fonte di risparmio per la spesa pubblica, non solo non tiene conto dei 10 miliardi di spesa per servizi essenziali che non possono essere soppressi, ma non considera il forte incremento che deriverebbe dal passaggio del personale delle Province alle Regioni. Dal 2010 al 2013 il costo totale del personale delle Province è sceso di oltre l’11%. Quello delle Regioni di appena il 3% Nel 2012 la retribuzione media del personale delle Province è stata a circa 29 mila 833 euro l’anno a dipendente. La retri-

buzione media del personale delle Regioni è stata invece di oltre il 20% in più: 37 mila 558 euro l’anno a dipendente. Le conclusioni dell’Upi sono che qualunque riforma deve partire dalla conoscenza della realtà fondata su dati certi su tutta la pubblica amministrazione. Per rinnovare le istituzioni occorre una riforma organica del Titolo V che riguardi tutti: Stato, Regioni, Province e Comuni. Non si può prescindere da un ente intermedio di area vasta, che esiste in tutti i paesi europei. Il vero obiettivo del Paese deve essere: semplificare la Pa, riordinando le funzioni amministrative ed eliminando le sovrapposizioni tra enti.

L’esenzione perpetua dal ticket sanitario … da rinnovare! Alla faccia della semplificazione e della lotta alla burocrazia GAMBATESA - Il benpensante di turno potrebbe obiettare che io stia parlando nell’esclusivo mio interesse, ma io, proprio ieri mattina ho saputo di altre persone invalide in modo non recuperabile, che si sono viste obbligate a rinnovare l’esenzione dal ticket, esenzione data per la gravità e l’irrecuperabilità della situazione, richiesta di rinnovo, probabilmente imposta dalla speranza in un miracolo. Ma ieri per l’appunto, alla A. S. L. di Campobasso si sono voluti superare. I fatti Come da mio diritto, sto richiedendo alla A. S. L. alla quale devo assoggettarmi, una protesi che mi permette, fra l’altro, di poter utilizzare correttamente internet nonostante io sia ciecho dalla nascita. Una nuova sintesi vocale da utilizzare sul mio pc, cosa che mi fa superare il problema della mancata visione diretta dello schermo. Per inciso Quanto sto richiedendo, è materiale che ha un costo sufficientemente alto per farmi desistere dall’acquisto in proprio e visto che non sto rubando niente a nessuno, procedo imperterrito. Tornando a bomba, dovete sapere che per l’assegnazione di qualsiasi protesi, a chiunque ne faccia richiesta, la legge italiana prevede che il richiedente si faccia visitare presso la A. S. L. dal medico del ramo, dottore che, fatta la visita, prescrive la protesi

medesima. Insomma, io, cieco assoluto dalla nascita, con tanto di certificato d’invalidità civile emesso dalla medesima A. S. L., lunedì prossimo alle due e mezza pomeridiane, dovrò andare negli uffici dei quali sto trattando, per sottopormi ad una visita oculistica che attesti il fatto che non ci vedo e di conseguenza dichiari che mi può essere assegnata la protesi in questione. E non mi si parli di lotta ai falsi invalidi come giustificazione! So di gente che, scoperta e denunciata per essersi fatta passare per cieca, nonostante la flagranza del reato, ancora riceve quanto non dovuto in termini di assegno d’accompagnamento. Già questo basterebbe per sganasciarsi dalle risate, ma andiamo avanti. Ieri mattina, da diligente cittadino italiano, mi sono recato presso l’ospedale vecchio di Campobasso, (per altro, rimettendoci anche ore di ferie), per prenotare la visita in questione, dopo aver perso un pomeriggio intero nei giorni precedenti per farmi redigere dal medico di famiglia la relativa impegnativa. Preso l’apposito numeretto e fatta la giusta fila, allo sportello mi sono sentito respingere la richiesta perché “l’impegnativa è regolare ma la sua esenzione ha dei problemi”. Chiesto di cosa si trattasse, la solerte impiegata mi ha risposto che dallo scorso gennaio, a causa dell’informatizzazione di quegli uffici, era cambiata l’intera codifica delle esenzioni dal ticket. Alla mia obiezione che

avrebbe voluto far sì che i medici curanti avrebbero dovuto conoscere la questione per modificare il codice d’esenzione al momento della redazione dell’impegnativa, la mia interlocutrice ha risposto: “Sì, ma per fare quanto dice lei ci vogliono i soldi!”, lasciandomi esterrefatto. Dopo aver fatta un’altra fila e recuperato un nuovo tesserino, (che evidentemente costa molto meno della redazione di un’informativa da trasmettere via e-mail ai medici del circondario), tornato allo sportello prenotazioni, e persa un’altra mezz’oretta, (lo sportello che rinnova i tesserini per l’esenzione dal ticket, anziché alle otto apre alle otto e mezza), finalmente ho ricevuta la mia conferma per una visita che attesta ciò che sanno anche le pietre, cosa che evidentemente la nostra sanità molisana non paga a nessuno, neppure all’oculista che dovrà assoggettarsi a redigere la carnevalata, oggetto finale della storia. E non è neppure carnevale! Come finirà? Finirà che non appena i nostri impegnati consiglieri ed assessori regionali avranno finito di rimpastarsi, eliminato il “pasticcere”, chiederò un appuntamento all’assessore regionale alla sanità che spero vorrà ricevermi e recepire la mia idea in merito, per risolvere a costo zero un problema che, oltre a costare, crea disagio a cittadini che di disagi ne hanno fin troppi, non per colpa del loro Prossimo. Vittorio Venditti



ANNO X - N째 63 - DOMENICA 16 MARZO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA

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Isernia

16 marzo 2014

Area di crisi, si apre il confronto Sul tavolo del Ministero dello Sviluppo i provvedimenti per le filiere del tessile, avicolo e metalmeccanico Il sindaco di Isernia Brasiello sottolinea la bontà della scelta del disco orario

“Sosta a ora, è buon senso”

CAMPOBASSO. Il gruppo tecnico regionale incaricato di coordinare l’istruttoria per il riconoscimento dell’area di crisi nel Distretto Produttivo Bojano – Isernia – Venafro, guidato dal Direttore della Programmazione, ha incontrato i dirigenti del Ministero dello Sviluppo che seguono la procedura nazionale per attivare la strumentazione definendo un percorso amministrativo finalizzato ad agevolare gli investimenti nei territori molisani colpiti dalla crisi delle filiere del tessile, dell’avicolo e dell’indotto del metalmeccanico. Per portare a compimento l’intesa sulla stipula del Contratto di Sviluppo, per l’area di crisi Bojano – Isernia – Venafro, la Regione Molise appronterà un proprio atto deliberativo di concerto con le parti

sociali, le comunità locali e le organizzazioni imprenditoriali. Il percorso dovrà contemperare la presenza di strumenti normativi europei come il FEG (Fondo di Adeguamento alla Globalizzazione) applicabile solo alle imprese con oltre 500 addetti, di leggi nazionali specifiche per le aree di crisi già utilizzate a Piombino e in altri territori, di leggi regionali e di Accordi di Programma mirati che sappiano prefigurare un utilizzo delle risorse comunitarie e dei fondi nazionali di coesione. “Con l’articolazione di questa procedura -ha evidenziato l’assessore regionale Michele Petraroia- si rilanceranno le politiche industriali regionali agevolando i nuovi insediamenti produttivi e gli ampliamenti di attività esistenti, per

offrire l’opportunità della riassunzione ai lavoratori espulsi dalla SOLAGRITAL – GAM, ivi compresi gli avventizi, dall’ITTIERRE S.p.A. e da altre aziende in crisi del Nucleo Industriale di Pozzilli. Non sarà semplice costruire l’Accordo di Programma e non sarà facile giungere alla sottoscrizione del Contratto di Sviluppo con il Governo, ma se si intende sostenere con concretezza il territorio colpito dal crollo di imprese che occupavano centinaia di lavoratori, serve -ha concluso l’esponente del Pduna pianificazione di medio termine che renda attrattivo e competitivo il Sistema Molise”.

Sci alpino: riapre l’impianto di Montecapraro Mancini: "Felici per la riapertura, ma avremmo voluto che la stagione fosse stata più benevola sotto il profilo meteorologico" CAPRACOTTA. Una bella notizia, che in parte mitiga la delusione per non essere riusciti a riprendersi quelle finali di Coppa Europa di sci di fondo che sono sfuggite per cause indipendenti dall’organizzazione capracottese. Stiamo parlando della riapertura dell’impianto di sci alpino di Montecapraro, prevista per questo fine settimana. A comunicarlo all’amministrazione comunale il neoamministratore unico di Funivie Molise, l’avv. Franco Mancini. Soddisfazione per tanto atteso evento da parte dell’Amministrazione Comunale di di Capracotta, che, pur non nascondendo la delusione per il mancato svolgersi a

Prato Gentile delle finali della Continental Cup, cerca di guardare il bicchiere mezzo pieno. "È un segnale positivo che aiuta a mandar giù l’amarezza per non essere riusciti a riprendere quelle finali che sono sfuggite per causa di forza maggiore. Comunque, con la riapertura dell’impianto di Montecapraro e sperando nel perdurare delle giuste condizioni climatiche, l’auspicio è quello di poter regalare agli appassionati di sci alpino un periodo di rilassatezza e contestualmente offrire ai nostri operatori commerciali un’occasione per tirare un po’ il fiato sotto il profilo economico".

Scapoli, il servizio navetta Parte da oggi il collegamento tra il centro e le frazioni SCAPOLI. Oggi sara’ attivato in via sperimentale il servizio bus navetta gratuito “scapoli centro-frazioni”, con il nuovo automezzo di recente acquistato dal comune. Il servizio sara’ attivo nei giorni di domenica e giovedi’ di ogni settimana con partenza da piazza martiri di Scapoli. In questo modo tutti i cittadini saranno avvantaggiati nell’usufruire dei vari servizi presenti nel

comune (ambulatorio medico, ufficio postale, uffici comunali, santa messa, mercato domenicale, ecc…). L’automezzo Iveco Daily sara’ anche destinato ai viaggi di carattere sociale e culturale (cure termali, viaggi culturali, ecc…) organizzati dalla consulta comunale degli anziani o da altre associazioni locali senza scopo di lucro, per varie attivita’ socio-culturali.

ISERNIA. Il sindaco di Isernia, Luigi Brasiello, interviene sulla questione delle multe elevate nelle zone che richiedono la sosta con disco orario. Spe¬cialmente corso Garibaldi e via XXIV Maggio sono le strade che stanno presentando problemi in tal senso. «Leggo sui giornali – afferma Brasiello – alcune polemiche sulla sosta a tempo di via XXIV Maggio. In realtà si tratta d'una normale disposizione che intende consentire a più utenti il parcheggio, limitandolo a 30 minuti. Una decisione ben accolta da molti cittadini, anche perché dà modo di so¬stare, fare spesa nei negozi del quartiere e poi tranquillamente ripartire lasciando posto ad un'altra auto che, in tal modo, può anch'essa trovare uno spazio dove parcheggiare liberamente. Il problema è simile anche su corso Garibaldi – continua il sindaco –, ed ieri ho ricevuto una mail da parte di P.A., assicuratore, che mi ha scritto: "Da qualche giorno i vigili urbani elevano contravvenzioni per divieto di sosta in assenza di disco orario su corso Garibaldi. Miracolosamente si trova parcheggio a tutte le ore su una strada dove prima era impossibile parcheggiare anche per po¬chi minuti per un caffè, acquistare un giornale o recarsi in farmacia. Spero che questa iniziativa non venga subito abbandonata come successo negli ultimi anni e colgo l'occasione per ringraziare Lei e quanti hanno condiviso questa iniziativa che, solo facendo rispettare un semplice cartello stradale, permette di acquisire immediatamente l'immagine di una città "normale". Voglia girare la presente a tutti i soggetti coinvolti nella lodevole inizia¬tiva".». In tutte le città ci sono alcune aree dove la sosta dei veicoli è consentita gratuitamente ma per un tempo limitato negli stalli bianchi, con lo scopo di consentire il ricambio ed evitare che i posti disponibili siano occupati tutto il giorno dagli stessi veicoli, quindi per consentire a più persone di occupare temporaneamente l'area. Usufruire d'un parcheggio a tempo li¬mitato e poi consentire ad altri di fare altrettanto è un segno di moderno senso civico.


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Termoli

16 marzo 2014

Parco comunale, Finanza indaga sull’appalto della gestione dell’impianto TERMOLI – In città circola voce di una possibile inchiesta in atto da parte della Guardia di Finanza della locale Tenenza sull’aggiudicazione della gara d’appalto per la gestione del Parco comunale. L’inchiesta sarebbe iniziata dopo che gli allora Consiglieri comunali di opposizione avevano presentato un esposto sull’appalto ventennale. Sempre secondo indiscrezioni, gli uomini

della Guardia di Finanza avrebbero eseguito dei sopralluoghi nel Parco comunale e acquisito documenti sulla procedura dell’appalto.. Intanto é stata rinnovata la convenzione per il comodato d’uso gratuito della stazione navale di Manovra di Taranto dei locali di piazza Olimpia, dove gli uomini delle Fiamme gialle sono dislocate da quasi cinque anni.

Molti politici al convegno organizato dalla Rete Civica nazionale TERMOLI – Sono stati tanti i politici che hanno preso parte all’incontro dibattito organizzato dalla Rete Civica Nazionale sul tema dei “limiti della politica”. Ad organizzare l’incontro il portavoce regionale Michele Marone, l’avvocato termolese che potrebbe essere un possibile candidato alla carica di sindaco. Proprio Marone nel suo inter-

vento ha rimarecato come la rete “raccoglie tutti i movimenti in maniera bipartisan per risolvere il disagio sociale rispetto a una politica “che non dà più risposte in vari settori, come economia, lavoro, sanità, sicurezza delle scuole, ambiente e sviluppo territorio in relazione alla tutela”. Un incontro molto importante che ha visto intervenire molkti politici di diversi

Domani gran finale per “Termoli musica”

Incontro sul passaggio dalla scuola dell’infanzia alla primaria

TERMOLI – Domenica alle 18 nella Galleria civica di piazza Sant’Antonio gran finale per “Termoli Musica”, rassegna musicale organizzata dall’associazione servizi culturali "Ondeserene", con la soprano Mariella Gernone accompagnata al pianoforte da Flavio Peconio, che si esibiranno in partenopee: Dall’Ave Maria di Verdi alla Canzone di Doretta di Rossini, da "Torna a Surriento" di De Curtis a "O sole mio! di Di Capua. Giuseppe Nese, direttore artistico della rassegna, stila il bilancio della rassegna: ”La stagione che ha avuto il consueto successo di pubblico e critica, favorendo una qualità della vita superiore ai tanti appassionati di musica classica che seguono da dieci anni i nostri concerti”.

TERMOLI – Sabato 22 marzo, organizzato dal centro servizi per l’infanzia Gulliver che per il secondo anno sta portando avanti il progetto sulla dislessia e sui disturbi dell’apprendimento, si terrà “Incontriamoci a scuola: il passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria”. L’incontro inizierà e interverrà la dottoressa Lucia De Socio per l’accoglienza e le presentazioni. A seguire gli interventi della professoressa Stefania Mazotti (psicologa e logopedista coordinatrice della Fondazione italiana ’Verso il futuro’e docente del corso di laurea in Logopedia dell’università ’La Sapienza’ di Roma), che relazionerà su "Osservazione e valutazione delle

schieramenti politici e tra questi: l’ex governatore Michele Iorio, la segretaria regionale del Pd, Micaela Fanelli, il segretario regionale dei Comunisti Italiani, Nicola Macoretta, l’ex assessore comunale, Michele Cocomazzi, Giuseppe Caterina per l’Italia dei Valori, Costanzo Della Porta portavoce di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale e Gigino D’Angelo, neosegretario regio-

tappe di sviluppo e dei prerequisiti necessari per l’ingresso nella scuola primaria", la dottoressa Anna Paolella (referente regionale per la dislessia presso l’Ufficio scolastico regionale), che parlerà di "Aggiornamento delle

nale di Sinistra, Ecologia e Libertà. Con loro anche personaggi che potrebbero essere chiamati in causa per le imminenti elezioni amministrative a Termoli: Antonio D’Ambrosio, Paolo Marinucci, Antonio D’Aimmo, Francesco Roberti, Nino Barone, Giovanni Di Stasi, Oreste Campopiano, Pino Marino, Augusta Di Giorgi, Angelo Farina.

riforme scolastiche. Alle 11,30 la tavola rotonda e la restituzione dei test di valutazione ai genitori della scuola del’infanzia Gulliver, a cura delle logopediste Anna Paola Baistrocchi e Francesca Genova.

Due incidenti stradali lungo la costa LITORALE – Due incidenti stradali sono avvenuti lungo la costa per fortuna, al momento, senza gravissime conseguenze. Il primo incidente è avvenuto sulla statale 16 tra Montenero e Petacciato doce un ciclista di 15 annio S.R. di San Giacomo degli Schiavoni è stato urtato da una macchina ed è ruzzolato a terra. E’ stato soccorso dallo stesso automobilista che ha fatto intervenire i medici del 118 e volontari della Misericordia. Il giovane ha riportato contusioni ed escoriazioni che sono state medicate al Pronto soccorso dell’ospedale di Termoli. Nello stesso nosocomio è stato trasportato poche ore dopo un anziano investito su Viale Marconi a Campomarino da una Fiat Multipla. L’uomo anche in questo caso è stato soccorso dai medici del 118 e Misericordia e trasportato al San Timoteo dove è stato sottoposto agli accertamenti che hanno diagnosticato alcune fratture. Sul posto dell’incidente, per eseguire i rilievi, Carabinieri e Polizia municipale.

Associazioni si uniscono per sostenere la ricerca TERMOLI – Otto associazioni cittadine hanno preso parte ad una conviviale di beneficenza per sostenere la ricerca delle malattie rare e in modo specifico della sindrome di Ondine. Alla serata, organizzata dal’Istituto Federico di Svevia, hanno partecipato: l’Archeolclub, il Rotary, il Rotaract, i Lions Tifernus, i Lions Host, la Fidapa, l’Avis, e l’associazione San Vincenzo de Paoli. Prima della conviviale è stato presentato il libro di Virginia Macchiaroli e annunciato il convegno nazionale "La Sindrome di Ondine, una malattia rara", organizzato per le 9,30 del il prossimo 5 aprile nell’hotel Meridiano.


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Termoli BASSO MOLISE - 80 miliardi di beni confiscati alla mafia, utilizziamoli per il bene comune. È quanto chiede l'Italia dei Valori che nella giornata di oggi si mobilita per la raccolta delle firme in molte piazze italiane e anche in Molise affinché venga snellita la procedura per il riuso delle 1.700 aziende confiscate, per destinare i beni a fini sociali e per vendere quelli inutilizzati investendo il ricavato sulla riduzione del

16 marzo 2014

Raccolta firme per la vendita dei beni confiscati alla mafia debito pubblico, sul pagamento dei debiti dello Stato verso gli imprenditori, intervenendo sull'emergenza ambientale bonificando terreni avve-

lenati dalle ecomafie e mettendo in sicurezza i territori a rischio idrogeologico. "80 miliardi sono piú di una finanziaria - ha sottolineato Cri-

stiano Di Pietro - l'italia dei Valori vuole dire basta all'abitudine di mettere le mani nelle tasche degli italiani. É ora di iniziare a svuotare

quelle dei mafiosi". In Basso Molise i gazebo saranno aperti dalle 10 alle 13 a Larino in Largo Gabbia e a Termoli in Corso Nazionale.

Seguitissimo l’incontro pubblico dell’Italia dei Valori MONTENERO DI BISACCIA "In Molise l'Italia dei Valori c'è, lavora e vuol far sentire la sua voce". Ha esordito cosí il vice presidente del Consiglio regionale Cristiano Di Pietro nell'ambito dell'incontro pubblico svoltosi venerdì sera presso la sala consiliare del Municipio. "L'Italia dei Valori è quel partito compatto e leale verso il governatore Frattura - ha continuato L'Italia dei Valori rappresenta quel gruppo consiliare che ha presentato in assoluto piú proposte di legge: 9 in tutto di cui 3 sono giá state approvate e le

altre sono in commissione, e il Focus che abbiamo preparato e che diffonderemo ai cittadini ha proprio l'obiettivo di dare a tutti la possibilitá di verificare quanto fatto dai loro amministratori in maniera chiara e trasparente rispetto all'attivitá svolta in questi mesi di Governo Frattura. Un Governo che sosteniamo e all' interno del quale confermiamo l'assessore Pierpaolo Nagni. Un Governo che non ha la bacchetta magica ma che è riuscito a tagliare, in neppure un anno, il 34% dei costi della politica con un risparmio di

oltre 11 milioni di euro che potranno essere reinvestiti nel tessuto sociale, a favore delle aziende e quindi anche dei cittadini, perché - ha precisato senza lavoro, il Molise non riparte. Oggi più che mai sentiamo il bisogno di confrontarci con la base perché è intorno ad essa che dobbiamo lavorare e costruire. Vogliamo il meglio per questa regione e per questo- ha concluso Di Pietro - dialogheremo con tutti gli amministratori, aldilá delle appartenenza politiche, al solo fine del bene dei territori e dei cittadini".

Restituito ai familiari il corpo della camionista vittima di un incidente stradale

Operazione antidroga “Muraglione”, iniziato il processo

TERMOLI – E’ stato restituito ai familiari per le esequie il corpo senza vita di Donatella De Blasio, la 32enne di Fasano rimasta uccisa in un tamponamento tra due mezzi pesanti avvenuto intorno alle 4 del mattino di giovedì scorso lungo la corsia sud dell’autostrada Adriatica tra i caselli di Vasto sud e Montenero di Bisaccia. Dopo l’incidente la donna era stata sbalzata al di fuori della cabina di guida e una volta sull’asfalto travolta da un terzo TIR, condotto da un uomo di Chieti, che non si è fermato continuando la marcia per poi essere fermato ai confini con la Puglia. Per Donatella De Blasio la morte è stata istantanea e anulla sono valsi i soccorsi dei medici del 118 e volontari della Misericordia. La notizia della tragedia ha gettato nello sconforto la cittadina di Fasano dove Donatella De Blasio era conosciutissima come la camionista del sorriso e anche per la sua attività sportiva: militava nella formazione di calcio a 5 femminile Martina Five Virtus.

LARINO - E’ iniziato nel Tribunale frentano il processo a carico di 18 imputati, tra arrestati e denunciati nel 2009, in una operazione antidroga denominata “Muraglione” portata a termine da 80 carabinieri della Compagnia di Larino e della Stazione di San Martino in Pensilis per stroncare lo spaccio di droga nel basso molise. Spacciatori e consumatori erano stati bloccati nei

pressi del muraglione del paese, da qui il nome dell’operazione, una zona pedonale e vietata al transito dei mezzi. Gli arresti disposti dal pm Luca Venturi furono eseguiti tra San Martino in Pensilis, Termoli, Foggia, Ururi e Serracapriola. Tra le sei persone arrestate (altre sette avevano ottenuto l’obbligo di dimora) per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, c’è anche

un termolese oggi 32enne che è anche accusato di estorsione perché “con atteggiamento minaccioso, violento ed estorsivo” avrebbe preteso soldi dagli acquirenti che non avevano ancora saldato il conto interamente. L’udienza è stata aggiornata a maggio dopo che in aula è stato ascoltato il consulente tecnico che ha sbobinato alcune intercettazioni.

Proroga del servizio trasporto emodializzati e accompagnamento minori MONTENERO DI BISACCIA – L’amministrazione comunale nel 2010, viste le diverse richieste, attivò un servizio di trasporto riservato ai cittadini residenti che devono sottoporsi, a giorni alterni, al trattamento di emodialisi presso l’ospedale di Termoli, con

personale e mezzo di trasporto idoneo, forniti all’Associazione Arca ONLUS di Termoli. Con una delibera del 2013 l’aministrazione ha provveduto a disporre la prosecuzione dello stesso servizio di accompagnamento ed assistenza anche di un mi-

nore, affidato ai servizi sociali del Comune, per i corsi riabilitativi di nuoto che svolge nela piscina Tano Croce di San Salvo e, durante il periodo estivo, presso la piscina del lido Calypso di Petacciato Marina. Due servizi molto apprezzati dagli utenti i quali

hanno chiesto che gli stessi possano continuare. Anche per questo motivo la Giunta Municipale ha deliberato per la prosecuzione del servizio di trasporto degli emodializzati e del minore in affidamento per i corsi riabilitativi di nuoto, fino al 30 giugno 2014.



Sport

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16 marzo 2014

La squadra, subito dopo la gara odierna, inizierà a pensare alla sfida di mercoledì in casa del Catania San Pio X

Lupi, c’è l’Alife per avvicinare

il ritorno in serie D Al Campobasso mancano quattro vittorie per il primo posto matematico nel campionato di Eccellenza

Il Campobasso riceverà l’Alife questo pomeriggio con fischio di inizio alle ore 15 allo stadio di contrada Selva Piana. I lupi di mister Farina sono nel pieno di un tour de force che sta vedendo i rossoblù giocare ogni tre giorni. Mercoledì scorso a Villaputzu, in provincia di Cagliari, oggi contro i campani dell’Alife, mercoledì prossimo a Mascalucia, in provincia di Catania, per tornare sul rettangolo verde domenica prossima a Gambatesa e poi ancora tre giorni dopo, mercoledì 26, al ‘Nuovo Romagnoli’ contro il Catania San Pio X. È un periodo importante per il Campobasso, giunto alla fase clou del campionato senza gli esperti Monti e Guglielmi, che comunque sono stati sostituiti nel migliore dei modi da

coloro che stanno giocando al loro posto. Ai lupi di Farina, infatti, mancano quattro vittorie per il primo posto matematico in campionato e, inoltre, l’abbinamento con i siciliani nelle semifinali di Coppa Italia lascia ben sperare per l’accesso alla finalissima della manifestazione tricolore, in programma mercoledì 2 aprile al centro federale ‘Bruno Buozzi’ di Firenze. L’allenatore Francesco Farina, per la sfida contro l’Alife, dovrà rinunciare allo squalificato Minadeo e dovrebbe schierare Nunziata tra i pali, davanti al quale si posizioneranno i centrali Scampamorte e Scudieri, supportati da Volpecina e Palumbo, che arretrerà il suo ambito di manovra. In mediana spazio per Corradino, che vestirà la fascia di capitano, Fazio e Pignataro. In avanti Cianci, Lazzarini e Vitelli. Si gioca alle 15; dirigerà il confronto Daniele Iuliano della sezione di Termoli, che sarà coadiuvato dagli assistenti Luigi Bonavita e Michele Rinaldi, entrambi della sezione termolese. LA MANIFESTAZIONE ‘VOGLIAMO UN CIELO ROSSOBLÙ’ Domani, dalle ore 19, i vertici dell’attuale squadra di calcio del capoluogo molisano hanno organizzato, presso l’ex GIL, un evento di sensibilizzazione sul futuro della squadra, aperto al pubblico. La serata – come si legge dal comunicato ufficiale del club rossoblù – avrà inizio con l’inaugurazione di una mostra, allestita nei locali della stessa struttura, che ripercorrerà, attraverso materiale messo a disposizione da tifosi, fotografi e cittadini, la storia calcistica del Campobasso. La mostra resterà aperta fino a fine marzo e sarà possibile visitarla gratuitamente dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle

ECCELLENZA - ARBITRI 24^ GIORNATA N. Montaquila – S. Campano 1-2 (giocata ieri) Venafro – Roccaravindola 2-1 (giocata ieri) Virtus Pozzilli – Montenero 2-0 (giocata ieri) Campobasso – Alife: Daniele Iuliano di Termoli (Bonavita-Rinaldi) Cliternina – C. Vairano: Giorgio Sangregorio dell’Aquila (Centracchio-Di Tomaso) Fornelli – Pol. Gambatesa: Andrea Martino di Isernia (D’Onofrio-Biondo) Roseto – Santeliana: Antonio De Lucia di Isernia (Viola-D’Apollonio) Vastogirardi – Calcio Dauna: Agostino De Santis di Campobasso (Testa-Mariano) La classifica: Campobasso 67; Calcio Dauna 58; Sesto Campano 52; Fornelli 47; Venafro 44; Roseto 34; Pol. Gambatesa 32; Nuovo Montaquila 28; Vastogirardi 27; Roccaravindola e Cliternina 23; Santeliana 21; Alife 20; Vairano 19; Virtus Pozzilli 18; Montenero 15. ore 13,30 e il lunedì e il mercoledì anche dalle ore 15,30 alle ore 18,30. La serata proseguirà nell’auditorium e vedrà l’alternarsi di momenti di spettacolo e rievocativi, con la partecipazione di numerosi ospiti, protagonisti della storia passata e presente del Campobasso. L’obiettivo dell’evento, che verrà esplicitato e rappresentato nel corso della serata, è quello di lanciare una nuova sfida: una squadra che appartenga all’intera città, che risvegli l’interesse dei tifosi e che possa, con perseveranza, impegno e professionalità, ritornare a far parlare di sé nel mondo del calcio che conta.

L’Olympia Agnonese, reduce da un punto nelle ultime tre partite, può solo vincere contro il Giulianova

L’Isernia a caccia dell’impresa a Matelica, il Termoli punta al quinto successo consecutivo

SERIE D GIRONE F - 24^ GIORNATA

I giallorossi di Giacomarro saranno di scena, questo pomeriggio, a Celano, per blindare il secondo posto

L’Isernia, nella confusione più totale, si appresta a giocare la gara di Matelica, in casa della terza forza del campionato, che contro i pentri proverà a riguadagnare la seconda piazza, a scapito del Termoli, impegnato sul difficile campo di Celano. Il Matelica, inoltre, proverà a non perdere ulteriore terreno dall’Ancona, che sarà di scena nella quasi amichevole di Bojano, dove si prospetta una goleada in favore dei dorici. La conferenza stampa di venerdì pomeriggio ha contribuito, in casa Isernia, a finire per mettere tutti contro tutti. Sono usciti allo scoperto coloro che figuravano solo dal punto di vista federale, scaricando le colpe sull’ex direttore sportivo Dino Petrangelo, che da due settimane ha rassegnato le proprie dimissioni. Sono stati quindici giorni di chiacchiere e di pochi fatti a Isernia e la situazione è destinata a precipitare, perché potrebbe arrivare un altro punto di penalizzazione, qualora la scorsa settimana nessuno abbia pagato la vertenza dell’ex calciatore Calabrese. E di vertenze sul tavolo ce ne sono almeno altre tre, che prosciugheranno la fidejussione che l’Isernia ha depositato lo scorso mese di luglio all’atto dell’iscrizione al campionato. In pratica, la situazione è sempre la stessa: l’Isernia non ha più dirigenti disposti a perorare la causa biancoceleste e il prossimo mese e mezzo sarà quello che sancirà, quasi certamente, la retrocessione, primo passo verso la scomparsa del club dal panorama calcistico. All’orizzonte dell’Isernia ci sono soltanto nubi. Per la seconda settimana consecutiva, senza allenamenti, la squadra comunque sarà regolarmente in campo questo pomeriggio a Matelica, cercando di limitare i danni, come è successo nel derby contro l’Olympia Agnonese, contro la quale i pentri sono riusciti a strappare un pareggio. Il Termoli, conquistata la seconda posizione, cerca a Celano il quinto successo consecutivo. La squadra di mister Giacomarro è partita di mat-

tina, alla buonora, per la trasferta abruzzese, segno questo di una politica rivolta alla spending review anche in casa giallorossa, nonostante il team proverà a giocarsi le carte per vincere i playoff. La Lega Pro ha aperto ai ripescaggi e il Termoli si giocherà le proprie carte per acquisire almeno il diritto alla promozione d’ufficio. Poi quello che accadrà a giugno nessuno può ancora dirlo, nonostante il presidente Nicola Cesare abbia manifestato la volontà di lasciare dopo quasi tre anni di presidenza. Per blindare il secondo posto, il Termoli dovrà vincere oggi, visto che il Matelica è impegnato contro un’Isernia allo sbando, e aggiudicarsi lo scontro diretto di domenica prossima, in programma allo stadio ‘Cannarsa’. Al ‘Civitelle’ partirà l’operazione riscatto per l’Olympia Agnonese, che ha perso due settimane fa contro la Maceratese, ottenendo solo un punticino nel derby contro l’Isernia. I granata di mister Urbano, che si trovano nella zona pericolosa della classifica, devono soltanto vincere contro il Giulianova, peraltro tranquillo con la salvezza ormai acquisita. L’allenatore Corrado Urbano ritroverà Esposito e Di Lullo, due pedine fondamentali per il suo scacchiere, assenti a Isernia. La capolista Ancona farà una gita in Molise, a Bojano, dove la squadra locale dovrebbe regolarmente presentarsi. Per i biancorossi, vicini al ritorno in serie C, la gara in terra molisana sarà un test per far giocare chi ha avuto meno spazio e fare rifiatare coloro che sono stati maggiormente impiegati, soprattutto nell’ultimo periodo. Infatti, l’allenatore dell’Ancona, Cornacchini, schiererà almeno sei volti nuovi, almeno stando alle indicazioni arrivate dal test in famiglia giocato alle Cozze di Monte San Vito. Il mister proporrà un 4-2-3-1 con Cazzola nell’inedita posizione di terzino destro e Fabi Cannella dalla parte opposta. Centrocampo sperimentale con D’Alessandro e il ’95 Gelonese. In attacco, riecco Degano alle spalle di Pizzi con Morbidelli a sinistra (al

Amiternina – Maceratese: Michele Somma di Castellammare di Stabia (Capaldo-Cascone) Bojano – Ancona: Pierluigi Mazzei di Brindisi (Robusto-Rega) Celano – Termoli: Matteo Marchetti di Ostia Lido (Pagano-Manco) Civitanovese – Fermana: Luigi Carella di Bari (Falco-Antonacci) Jesina – Sulmona: Matteo Perissinotto di San Donà di Piave (Fedele-Della Croce) Matelica – Isernia: Alessandro Chindemi di Viterbo (Di Bello-Pappagallo) Olympia Agnonese – Giulianova: Salvatore Marco Dibenedetto di Barletta (Summa-Piccolo) Angolana – Fano: Maria Marotta di Sapri (De Prisco-Minichino) Vis Pesaro – Recanatese: Matteo D’Ambrogio di Frosinone (Iannaurato-Basile) La classifica: Ancona (-1) 58; Termoli 50; Matelica 48; Maceratese 46; Vis Pesaro 43; Giulianova 39; Civitanovese 38; Sulmona 36; Celano e Fermana 35; Fano e Jesina 33; Olympia Agnonese 30; Recanatese 29; Amiternina 27; Angolana 21; Isernia (-1) 19; Bojano (-2) 2. posto dello squalificato Bondi) e Sivilla dalla parte opposta. Tra i pali ci sarà regolarmente Lori, mentre in difesa, complici gli infortuni di Mallus e Di Dio, la coppia centrale sarà composta da Cacioli e Capparuccia. L’Ancona ha rinunciato al ritiro, partendo per Bojano direttamente all’alba di questa mattina.



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