16 ottobre 2013

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ANNO IX - N° 110 - MERCOLEDÌ 16 OTTOBRE 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

GIORNALE SATIRICO

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L’Oscar del giorno alle imprese edili

L'Oscar del giorno lo assegniamo alle imprese edili. Il settore è in forte crisi ma i titolari delle imprese stanno avendo la pazienza di Giobbe nell'attendere i pagamenti da parte della Regione per i lavori fatti per il post sisma. E si tratta, ancora, di una piccolissima parte della somma più cospicua da dovere incassare. Così come chiedono che vena riaperta la borsa per una nuova fase progettuale in grado di rimettere in movimento le ruspe. Problemi che attendono soluzioni immediate anche se, fino a questo momento, non si intravedono soluzioni.

Il Tapiro del giorno a Nico Romagnuolo

Il Tapiro del giorno lo diamo a Nico Romagnuolo. Ancora ieri a Roma, nel ricorso presentato da Michele Iorio, avverso la sua esclusione dal Consiglio regionale, ha ribadito con forza le motivazioni che lo hanno spinto a chiedere il mantenimento in essere di quanto previsto dalla legge Severino. Romagnuolo, ricordiamo, primo dei non eletti dei partiti del centrodestra che, pure, aveva sostenuto in campagna elettorale come candidato alla presidenza della Regione, ora è il suo principale accusatore per farlo restare fuori dal Consiglio regionale.

REGIONE

La Cittadella di Selvapiana abbandonata a se stessa A PAG. 2

REGIONE

Caso Udeur, la Lattanzio chiama in causa Frattura A PAG. 2

SANITÀ

Molise al terzo posto nazionale come spesa pubblica A PAG. 6

ORATINO

Elezioni comunali, è giallo sui 215 elettori fantasma A PAG. 6


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16 ottobre 2013

Ciò che oggi fa particolarmente male è ricordare come ci siano state situazioni e condizioni che avrebbero potuto essere messe in atto per il bene della collettività

La fantomatica Cittadella dell’economia di Selvapiana ridotta a un cimitero Il chiodo della ripresa economica e dello sviluppo va battuto con il martello della volontà e dell’entusiasmo della imprenditoria (soprattutto giovanile), delle politiche europee e della programmazione regionale Per iniziativa dei presidenti dei Comitati interregionale e regionale dei giovani imprenditori di Confindustria Gabriella Megale e Michele Scasserra, col patrocinio della Regione Molise e di Unioncamere Molise, partner la Banca popolare delle province molisane, qualche anno fa a Campobasso s’è parlato approfonditamente su come valorizzare le ricchezze culturali del Sud, che il governo Letta, oggi, con il decreto del fare, ha ripreso con vigore e con una opportuna dotazione finanziaria. Quindi massima attualità allora; massima attualità ora. Con la differenza che allora si sono mosse giovani personalità imprenditoriali quali Scasserra (all’epoca presidente dei giovani imprenditori molisani) e Megale; oggi non sappiamo indicare un nome, che uno, essendo l’imprenditoria giovanile verosimilmente affogata nell’inedia e nelle spire della crisi economica. L’iniziativa, per l’ampiezza dei temi trattati, le partecipazioni, le analisi, i contributi tecnici e scientifici, le energie coinvolte e le prospettive disegnate, dischiuse uno scenario programmatico sul quale si stagliarono con sufficiente nitore molte prerogative economiche molisane da incentivare. Infatti, l’apporto tecnico, amministrativo, scientifico e culturale alla discussione ebbe protagonisti il presidente della giunta regionale, Michele Iorio, e l’attuale presidente della giunta regionale, Paolo di Laura Frattura, allora presidente della Camera di Commercio di Campobasso e presidente dell’Unione delle Camere di Commercio del Molise. Il suo è un destino marcatamente presidenziale, diciamolo. Un predestinato. Le preroga-

tive discusse e analizzate nel corso del convegno furono connesse a valori storici, artistici, culturali, paesaggistici, gastronomici e tradizionali di cui è ricco il Mezzogiorno, non di meno il Molise. Pertanto, fa particolarmente male vedere la più sempre fantomatica Cittadella dell’economia di Selvapiana da teatro di iniziative e incontri di ampia prospettiva, ridotta ad un cimitero. In quel convegno il Molise, grazie alla volitiva determinazione di Scasserra, giocò un ruolo significativo proponendo modelli innovativi di sviluppo che raccolsero adesioni e disponibilità autorevoli e partecipazioni convinte del mondo politico e istituzionale. Il mondo politico parlò per bocca degli europarlamentari Pino Arlacchi, Andrea Cozzolino ed Enzo Rivellini sul tema “ Politiche per la cultura e l’impresa“; il mondo istituzionale, con

Angelo Michele Iorio e con il presidente di Unioncamere Molise, Paolo di Laura Frattura, dibattendo dell’‘Investimento in cultura come risorsa strategica e leva competitiva per le imprese“. Intervennero tra gli altri Paolo Vacca, presidente Assindustria Molise, e Cristiana Coppola - vicepresidente di Confindustria con delega al Mezzogiorno. Ne venne un quadro variegato di valutazioni sulla “vessata questione meridionale”, concluso da Iorio sulle aspettative del Molise cui il suo governo, d’intesa con le forze produttive e sociali, stava dando un robusto sostegno, e dal presidente nazionale dei giovani imprenditori, Federica Guidi, che benedisse l’iniziativa con parole di fiducia elargite con giustificato ottimismo stante le condizioni di allora. Il chiodo della ripresa economica e dello sviluppo fu battuto con il mar-

tello della volontà e dell’entusiasmo della imprenditoria, delle politiche europee e della programmazione regionale. Insomma, se ripresa dell’attività politica e amministrativa doveva esserci nel Molise, essa sarebbe dovuta passare per una imprenditoria e un apparato pubblico che non ammainassero la bandiera della determinazione, che trovassero l’intesa e insieme operassero per lo sviluppo dell’economia e della occupazione. Una imprenditoria, cioè, svincolata da interessi politici, da sudditanza, da convenienze particolaristiche. Sembrò possibile. Ma i fatti hanno dato torto. Tanto è vero che nel gioco delle parti (e degli interessi maturati e maturandi) Assindustria Molise sta facendo in modo che non se ne parli. Dardo

L'intervento

Niro fa il finto tonto di Nunzia Lattanzio Poche righe per evitare di disturbare ulteriormente l’opinione pubblica, oramai devastata dalla mancanza di certezze e di risposte adeguate, nonché delusa dall’assenza della tanto auspicata trasparenza amministrativa. Non si può che restare esterrefatti dal modo in cui, con indiscussa abilità da giocoliere, Vincenzo Niro continui a ma-

nipolare i contenuti della questione da me sollevata, in diverse sedi, e da ultimo in quella pubblica, scelta solo per evitare che il tutto restasse, come qualcuno voleva, nelle segrete stanze. Vedo che al Consigliere Niro piace fare il ‘finto tonto’, continuare a fingere di non capire, e mescolare le carte in tavola; invece di fare l’ecumenico, spieghi ai Cittadini come ha speso i soldi del gruppo, e spieghi come ha coordinato da

7 mesi circa 15 persone, come ha svolto e continua a svolgere contemporaneamente le funzioni di Presidente del Consiglio e quelle di capogruppo, spieghi, infine, il perché non mi ha consentito di visionare contratti, curricula, fatture e tanta altra documentazione afferente l’attività del gruppo consiliare a cui entrambi apparteniamo. Vedo che allo stesso Consigliere-Presidente Niro non piace affrontare la que-

stione relativa al cumulo delle cariche, incompatibili tra loro se non per effetto di una norma di legge, ma senza dubbio alcuno, per il profilo funzionale oltre che etico. Avverto, a questo punto, forte la necessità di rivolgermi al Presidente Frattura: "E' informato di tutto e su tutto. Mi stupisce che se ne resti in silenzio facendo finta di non sapere e di non capire. Non sollevo un caso personale men che meno privato, ma denuncio pubblicamente l'inidoneità di Vincenzo Niro che non riesce ad essere trasparente neppure nella gestione del proprio gruppo- a svolgere le funzioni di garanzie proprie del Presidente del consiglio. Il resto, si rinvia nelle sedi opportune.


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3 16 ottobre 2013

Spunta una consulenza per il fratello del senatore del Pd promotore delle Granmanze

Mucche al profumo di 239mila euro all’anno

CAMPOBASSO. Il titolo “Affari di merda” sembra troppo forte da apparire su un giornale, ma descrive perfettamente la situazione: con il letame si fanno affari d’oro. O per lo meno questo sembra apparire dai retroscena del progetto Granmanze proposto dal senatore del Pd Roberto Ruta e avallato dalla Regione Molise guidata dal presidente Frattura (sempre del Pd) e che vede alla direzione dell’assessorato all’Agricoltura sempre un esponente piddino con

Vittorio Facciolla, ex sindaco di San Martino in Pensilis. Quest’ultimo, luogo in cui la nursery delle manze dovrebbe essere installata. Secondo i documenti di cui si è in possesso il senatore del Pd promotore del progetto e capogruppo Pd presso la Commissione Agricoltura in Senato, avrebbe coinvolgimenti con interessi personali nel settore delle agroenergie. Se così fosse, il caso avrebbe un risvolto da vero e proprio terremoto politico. Andiamo con ordine. In data 25

marzo, quindi un mese dopo le elezioni che riportano Roberto Ruta in Parlamento, viene redatto un contratto di engineering tra due aziende pugliesi (la “Ash & Sparks” e la “Mastrapasqua & Martelli”) che assegnano a Pierluigi Ruta il compito di “acquisizione e sturt up per la realizzazione e lo sviluppo di un sistema agroenergetico per cogliere soluzioni finalizzate a implementare le opportunità offerte dall’agricoltura combinata con gli e scenari energetici ambientali”. In particolare il fratello del senatore Ruta dovrebbe portare a termine una serie di interventi di riqualificazione agricola con integrazione energetica a Casacalenda con l’installazione di un impianto a biogas di una potenza media di circa 99kWp. Più in particolare, nel sistema zootecnico, dovrebbe occuparsi della “costruzione o ristrutturazione di stalle e strutture atte alla raccolta e stoccaggio temporaneo di liquami zootecnici realizzando un impianto per la produzione di biogas e conversione in energia elettrica e termica”. Il tutto, sembrerebbe, per la modica cifra di 239mila euro all’anno per 25 anni. Se così fosse, l’importo ammonterebbe a 5milioni 975mila euro. Sarà anche questa una pura causalità ma, quando si parla di Granmanze, gli aspetti peculiari su cui si pongono gli interrogativi riguardano le stalle e lo stoccaggio di liquami. Nel caso di specie, infatti, si parla di

Gran Manze, la solita storia dell'usurpazione di Nicola Marinelli Il progetto si capisce dalle prime righe, dalla premessa, dove si parla di economie di scala, di razionalizzazione, di riduzione di costi,e dove si sottolinea che l'unione europea liberalizzerà, il mercato delle quote del latte ed allora tutti alla grande corsa per la competitività totale. Il problema sta a Bruxelles, dove hanno stabilito che le produzioni agricole devono essere competitive, competitive con il modello dominante della globalizzazione dei mercati, i giochi li hanno già tracciati, però hanno fatto i conti senza l'oste, cioè NOI. Il progetto Granarolo, non fa una piega sotto l'aspetto tecnico, è perfetto, ma sotto l'aspetto programmatico è una ciofeca, in quanto esclude qualcosa che sta a cuore di tutti, LA QUALITA': la qualità dei prodotti, latte, formaggi, qualità dell'ambiente, qualità del lavoro, qualità della vita, e perchè no, qualità in termini di condizioni di benessere animale ( che significa anche migliori perfomance zootecniche). Purtroppo

la qualità non rientra più nel vocabolario di chi si arroga il diritto di dominare il mondo, attenzione , questo non è solo un progetto Granarolo, è un progetto della globalizzazione dominante, dove la nostra storia del made in Italy diventa solo un nome da speculare come marketing, vuoto, ci sono riusciti purtroppo, e continuano con la scalata. La nostra tradizione enogastronomica viene penalizzata con i regolamenti comunitari che hanno determinato direttamente ed indirettamente la chiusura delle nostre aziende, con conseguente DEFICIT sul fronte dell'autosufficienza alimentare, e relativa dipendenza dalle importazioni per soddisfare i fabbisogni alimentari. Dopo aver distrutto, le aziende agricole, per assenza completa di interventi diretti, a sostenere chi produce beni primari, ora continuano con il loro programma nefasto. Dove sono le associazioni che dovrebbero tutelare gli imprenditori agricoli e il territorio?? Non è la prima volta che chi dovrebbe parlare sta zitto, "a buon intenditor,

poche parole." PARLIAMO NOI , le nostre conoscenze e le nostre coscienze al servizio del popolo e per il popolo. Ma cari cittadini molisani, ma ci vogliamo mettere a tavolino e vedere cosa dobbiamo fare?? O ema aspettà il polentone di turno, e trattarci come indiani e ci compra con due specchietti? ma con tutti sti tecnici laureati, è possibile che non si riesce ad accocchiare una cosa, con tutta questa scienza, università degli studi del Molise, parco scientifico e tecnologico,....è mai possibile che l'agenda agricola del Molise, la deve fare la Granarolo? Secondo me qui o ci rimbocchiamo le maniche e ci mettiamo a lavorare seriamente, e cioè, i veterinari che lavorano con il pubblico devono stare nelle stalle, gli agronomi devono stare nei campi, a seguire le aziende, l'università deve fare ricerca al servizio del territorio, e non fare ricerche fuffe. Ci vuole coordinazione, una buona regia, e forse tutto si risolve per il meglio, se continuiamo con questo menefreghismo, e autoreferenzialità la fine è prossima.

12.000 vitelli e manze con l’unica produzione di circa 120.000 tonnellate/anno (330.000 Kg/giorno) di rifiuti organici da dover smaltire nel rispetto delle normative europee, nazionali e regionali vigenti in materia. Le domande che vengono in mente sono tante. Visti gli interessi energetici anche del presidente della Regione Paolo Frattura, tra biomasse e biogas, ci si chiede: ma il Pd energetico di Frattura è concorrente o alleato del Pd energetico di Ruta? Possibile che nel partito i maggiori interessi economici di tutti hanno a che fare con la produzione di energia da fare in terra molisana senza che ci sia per i cittadini un tornaconto a livello economico? E vista la già grande produzione di energia in loco da sempre denunciata dallo stesso Pd in rapporto all’eolico, perché i molisani dovrebbero continuare a pagare la corrente? Se prendiamo ad esempio il progetto delle granmanze che, secondo Ruta in primis ma anche secondo Facciolla, rilancerebbe l’agricoltura regionale, quale sarebbe in concreto il profitto per il territorio molisano e i suoi abitanti? Soprattutto in Basso Molise dove dovrebbero essere installate le stalle? "La speranza ha due bei figli - diceva Sant'Agostino - la rabbia e il coraggio. La rabbia nel vedere come vanno le cose, il coraggio nel vedere come potrebbero andare". C'é ancora speranza per i molisani? Antonio Careca

Iorio resta fuori dal Consiglio regionale I giudici del Consigli di Stato hanno ribadito la carenza di giurisdizione CAMPOBASSO. Michele Iorio resta fuori dal Consiglio regionale in applicazione delle più recenti disposizioni normative della legge Severino. Il Consiglio di stato ha condiviso ieri la tesi degli avvocati difensori di Nico Romagnuolo, Pino Ruta e Margherita Zezza in merito alla sospensione dell'esponente del Pdl. I giudici hanno confermato la propria carenza di giurisdizione, respingendo nuovamente il ricorso con il quale Michele Iorio aveva impugnato il provvedimento che lo aveva sospeso dalla carica di consigliere regionale del Molise e dando nuovamente ragione al consigliere Romagnuolo. "A nulla sono valse le censure articolate anche in merito a profili di presunta incostituzionalità della legge Severino sui quali si concentra e si divide, attualmente, l'opinione pubblica anche ai fini della risoluzione di altre questioni promosse presso altre istituzioni, inclusa quella facente capo all'esponente del Pdl".


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16 ottobre 2013

Artigiani a rischio collasso Le associazioni chiedono alla Regione il rifinanziamento di Confidi CAMPOBASSO. Artigiani molisani sul piede di guerra visto e considerato che la Regione non ha ancora provveduto a rifinanziare i Confidi, con un milione di euro, per facilitare l'accesso al credito a 5.000 aziende. Fino ad oggi, tra l'altro, nessun incontro è stato fissato dai vertici della Regione nonostante i richiami e le comunicazioni fatte. La bestia nera, la crisi finanziaria che ha sconvolto i mercati internazionali, non lascia tranquilli gli artigiani molisani, e i timori per il futuro immediato sono evidenti. Una dato inquietante che viene controbilanciato dalla fiducia che gli artigiani hanno nelle potenzialità della propria impresa. Questo, sempre che la Regione intervenga prontamente mettendo in campo le misure più idonee a garanzia delle micro e piccole imprese a partire dal rifinanziamento di Confidi per un milione di euro. Un sistema che ha sempre funzionato al meglio e che potrebbe garantire l'accesso al credito per 5.000 imprese molisane. In buona sostanza e in estrema sintesi gli artigiani, i piccoli

imprenditori sentono che la crisi è forte e non destinata a risolversi in breve tempo, parallellamente hanno conferma che la propria attività ha la forza di affrontare questa situazione di crisi. Ma gli artigiani non devono essere lasciati soli. La parte più attiva, dinamica e sana della regione non deve essere condannata dai costi di una crisi che gli artigiani – come tutti i cittadininon hanno voluto, non hanno contribuito a creare ma rischiano di pagare. Tra le preoccupazioni più diffuse tra gli artigiani, pesa in particolar modo l’aumento dei tassi di interesse. Sul fronte dell’accesso al credito, si mantiene alta la convinzione che l’adesione a un Consorzio Fidi rende più agevole l’accesso al credito ed è per questo che le associazioni di categoria hanno chiesto il rifinanziamento di Confidi al di fuori della Finmolise. Le misure previste attraverso la finanziaria regionale, infatti, non hanno garantito i risultati previsti. La Regione, risponderà?

Spesa sanitaria pubblica: nel Molise si spendono 2172 euro all’anno pro capite Il Molise è la terza regione italiana per spesa sanitaria pubblica pro capite con 2172 euro, a fronte di una media nazionale pari a 1.842 euro, per un totale nel 2011 a circa 122 miliardi di euro, pari al 7,1% del Pil. Il dato proviene dalla ricerca dell’Istat “Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo”, edizione 2013. La spesa sanitaria pubblica misura quanto viene destinato per soddisfare il bisogno di salute dei cittadini in termini di prestazioni sanitarie (inclusi tutti i suoi costi: servizi amministrativi, interessi passivi, imposte e tasse, premi di assicurazione e contribuzioni diverse). Valori molto inferiori si registrano in altri importanti paesi europei. A fronte dei circa 2.359 dollari per abitante, a parità di potere d’acquisto, spesi

in Italia nel 2010, di poco inferiore alla spesa sostenuta dalla Finlandia (2.422 dollari) e poco più della Spagna (2.265 dollari), il Regno Unito spende quasi 2.857 dollari pro capite, mentre Francia e Germania superano i 3.000 dollari, con importi rispettivamente di 3.061 e 3.331 dollari. Il livello di spesa più alto si registra per i Paesi Bassi (4.050 dollari), quello più basso per la Polonia (995 dollari). Nel 2010 la spesa sanitaria pubblica in Italia è stata di 1.853 euro per abitante, in linea con quanto osservato per la ripartizione del Nord (1.850 euro); al di sopra del valore medio nazionale si colloca, invece, la ripartizione del Centro (1.930 euro), mentre per il Mezzogiorno la spesa pro capite è pari a 1.812 euro. La provincia autonoma di Bolzano registra

La nostra regione è al terzo posto dopo la provincia di Bolzano e la Valle d’Aosta la spesa pro capite più elevata (2.195 euro) seguita dalla Valle d’Aosta (2.179 euro) e dal Molise (2.172 euro); la spesa per abitante risulta più contenuta nel Veneto (1.744 euro), Sicilia (1.763 euro) e Abruzzo (1.774 euro). I livelli di spesa per abitante sono dunque molto variabili, a testimonianza sia di condizioni socio-economiche diversificate, sia di diversi modelli di gestione del sistema sanitario regionale. Su base nazionale, il 36,9 per cento della spesa sanitaria pubblica è destinato a servizi in regime di convenzione, mentre oltre la metà (56,7 per cento) riguarda la forni-

tura di servizi erogati direttamente. Anche a livello di singola regione, si riscontra una prevalenza della spesa per servizi sanitari forniti direttamente; si osserva, tuttavia, una quota più elevata di spesa per servizi in regime di convenzione per Lombardia (43,8 per cento), Campania e Lazio (41,5 per cento) e Puglia (40,8 per cento). In Italia, la spesa in convenzione è indirizzata in prevalenza verso l’assistenza farmaceutica (26,4 per cento), l’assistenza medica di base e specialistica (28,0 per cento) e le prestazioni fornite dalle case di cura private (22,8 per cento).

"Indulto e amnistia non risolvono nulla" Il segretario del Sindacato Polizia Penitenziaria attua lo sciopero della fame CAMPOBASSO. Il segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria S.PP. Aldo Di Giacomo è in sciopero della fame dall’11 Ottobre per sensibilizzare il mondo della politica sul grave problema della giustizia; dal 1970 ad oggi 15 tra amnistie ed indulti, uno ogni 3 anni, il risultato è stato che dopo ogni atto di clemenza è sempre aumentata la popolazione detenuta ed oggi siamo al massimo storico. Secondo Di Giacomo è l’intero sistema giustizia che è al collasso con oltre nove milioni di processi pendenti e centottantamila prescrizioni l’anno: “evidentemente servono riforme strutturale prima fra tutte una seria depenalizzazione per porre rimedio alla situazione catastrofica della giustizia dovuta essenzialmente alla mancanza di volontà del mondo della politica di affrontare in modo serio e definitivo il problema. Pensare di risolvere il problema della giustizia con amnistie ed indulti non è sicuramente la strada giusta, pertanto, continuerò con lo sciopero della fame fino a quando la

politica non interverrà con riforme strutturali per riportare l’Italia a quel livello di civiltà che le appartiene.” Continua Di Giacomo: “Da sempre sono convinto che l’amnistia e l’indulto non rappresentano la soluzione, se non nell’immediatezza. Occorrerebbero, invece, riforme strutturali che vadano verso una seria depenalizzazione ed un ampliamento delle misure alternative alla detenzione, unitamente alla revisione delle leggi che producono carcerazione, come la Bossi-Fini sugli stranieri, Fini-Giovanardi sulla tossicodipendenza e Ex Cirielli sulla recidiva. I penitenziari del nostro Paese sono colmi di stranieri, tossicodipendenti, persone con disturbi psicopatologici, malati cronici e indigenti. Si dovrebbero affrontare le cause del sovraffollamento, con una riforma organica della giustizia e non gli effetti del fenomeno attraverso la storica soluzione dell’indulto e amnistia. Il sistema giustizia è da anni intasato da oltre 9mlioni di processi pendenti e da 180mila prescrizioni ogni anno, ritengo

sia giunta l’ora di mettere mano in modo serio e coraggioso ad un problema che fa del nostro paese uno stato incivile. Ricordo che nei ‘gironi danteschi’ delle sezioni detentive dei penitenziari, non si trovano soltanto i detenuti, ma anche gli operatori che lavorano come la polizia penitenziaria che rappresento. Le condizioni di lavoro in continua emergenza mettono seriamente in discussione l’aspetto professionale e personale dei lavoratori, costretti a far fronte con strumenti insufficienti alla sicurezza e alla disattesa risocializzazione dei detenuti garantita dal dettato costituzionale, non considerando la disattenzione della politica che ha portato al blocco degli stipendi degli assegni di funzione ed agli avanzamenti di grado con un danno economico di oltre 200euro al mese per ogni poliziotto. Questo imperativo, fare riforme strutturali prima fra tutte le depenalizzazioni, deve far riflettere sulle responsabilità di ogni uno. Pertanto continuerò questa mia battaglia sino a quando non si risolverà il problema.”


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5 16 ottobre 2013

Se Di Pietro e Parpiglia fossero consiglieri regionali lungimiranti avrebbero presentato una proposta di legge urbanistica organica di riordino del settore

La legge regionale 25 del 18 luglio 2008 (Interventi per il recupero dei sottotetti, dei locali interrati e seminterrati dei porticati) è una legge già ampiamente manomessa ad uso e consumo dei costruttori Urbanisti dell’ultima ora, Cristiano Di Pietro e Carmelo Parpiglia, non soddisfatti di avere per le mani lo scandalo della legge regionale nota come “Piano Casa” che sta facendo danni insostenibili per molte aree urbanizzate, si sono resi autori (chiaramente improvvisati o, forse, pilotati) di una proposta di legge di modifica dell’articolo 1 comma 5 (È fatta salva la possibilità per i Comuni di disporre l’esclusione di parti del territorio comunale, nonché di determinate tipologie di edifici o di intervento, dall’applicazione delle disposizioni della presente legge anche in relazione a caratteristiche storico-culturali, morfologiche, paesaggistiche e alla funzionalità urbanistica); dell’articolo 2 comma 1 (Ai fini della presente legge, si intende per: a) sottotetto: i volumi sovrastanti l’ultimo piano degli edifici o di loro parti, compresi nella sagoma di copertura, che non siano stati computati all’atto del rilascio del titolo abilitativo come volume residenziale; b) seminterrato: piano la cui superficie laterale si presenta parzialmente controterra, per una percentuale comunque non superiore ai due terzi della superficie laterale totale; c) interrato: piano la cui superficie laterale si presenta controterra per una percentuale superiore ai due terzi della superficie laterale totale; d) porticato: superficie, a piano terra o a livello stradale, con almeno un lato aperto che, per conformazione tipologica e funzionale,

presuppone il passaggio o la sosta di persone e contestualmente offre protezione alle pareti dell’edificio su cui esso si apre, dotata di copertura e solaio e delimitata da colonne o pilastri portanti; e) volume urbanistico: volume totale fuori terra dell’edificio, calcolato in sede di rilascio del titolo abilitativo edilizio, depurato dei volumi non computabili in base ai vigenti regolamenti edilizi comunali, perché considerati volumi tecnici e volumi interrati; f) volume trasformabile: prodotto ottenuto moltiplicando l’area di tutte le superfici di un edificio passibili di recupero o riutilizzo ai fini della presente legge, per le relative altezze); dell’articolo 7 comma 2 (Gli interventi di cui al comma precedente sono ammessi nel caso in cui il volume trasformabile non ecceda il 20 per cento del volume urbanistico dell’intero edificio), della legge regionale numero 25 del 18 luglio 2008: “Interventi per il recupero dei sottotetti, dei locali interrati e seminterrati dei porticati”. Questa che chiedono di modificare è una legge regionale tra le più modificate (nel 2009 e nel 2010), un’opera di taglio e cucito in cui si sono esercitati gli amministratori regionali che vivono, anzi convivono con gli operatori del settore edilizio, ai quali, quando occorre, servono leggi ad hoc e successivamente le modifiche. Evidentemente è il turno di Di Pietro e di Parpiglia che hanno consegnato al presidente del consiglio Niro la loro pro-

posta (“L’intento fondamentale delle modifiche proposte è quello di permettere, nel rispetto del decoro architettonico e urbanistico - edilizio, di realizzare <e utilizzare> i porticati senza intaccare in maniera sensibile le potenzialità edificatorie consentite dagli strumenti urbanistici vigenti per la zone omogenee in cui ricadono gli interventi da realizzare. Nello specifico gli interventi riguardanti i porticati sono ammessi nel caso in cui il volume trasformabile non vada oltre il 50% del volume urbanistico dell’intero edificio, computando ai fini volumetrici, solo la parte eccedente tale percentuale”. Proposta che

deve passare per la commissione consiliare permanente. Se fossero consiglieri attenti saprebbero che la legge 25 del 18 luglio 2008 è tra le più modificate e se avessero lungimiranza e volontà di operare in chiave globale, e non solo particolaristica, avrebbero presentato una proposta di legge urbanistica organica di riordino, ovvero, di riordino delle tante leggi regionali del settore che a leggerle e ad applicarle ci si accorge ad occhio nudo che sono addirittura in contrasto tra loro. Basta chiederlo ai sindaci accorti e ai professionisti onesti. Dardo

L'intervento

Perchè si vuole fare chiudere la Fondazione Giovanni Paolo II? di Quintino Parisi* Sono in Molise da ormai più di otto anni. Ci sono venuto insieme a un gruppo di amici e colleghi pieni di entusiasmo come me. Qui ho comprato casa, vivo con mia moglie e i miei tre figli e lavoro come cardiologo presso la Fondazione ‘Giovanni Paolo II’ di Campobasso. Ho imparato ad amare da subito questa terra, la sua cultura e le sue tradizioni. Ho apprezzato in particolare la dignità e la semplicità dei numerosi pazienti che in questi anni ho incontrato e curato. Nel corso di questi anni ho testardamente insistito a voler continuare a lavorare qui, nonostante abbia avuto numerose altre possibilità lavorative (anche economicamente e professionalmente più appaganti), perché sono sempre stato molto soddisfatto della qualità delle cure che riuscivo a fornire ai pa-

zienti e dell’ambiente lavorativo nel quale svolgo il mio operato”. Il tutto non senza delle difficoltà, che come spiega ancrora il dottor Parisi “non sono state poche, come sempre, del resto, quando si inizia un progetto partendo praticamente da zero. Ma l’entusiasmo non è mai mancato e la riconoscenza dei pazienti è stato il miglior premio ai miei sacrifici. La più grande fortuna è stata incontrare sulla mia strada dei compagni di viaggio (medici, infermieri, tecnici, ausiliari) sempre pronti e disponibili, con i quali è stato semplice costruire un ambiente di lavoro che fosse allo stesso tempo umanamente gratificante e professionalmente stimolante”. Tuttavia, stando a quanto riferisce il dottor Parisi “negli ultimi due anni qualcosa è cambiato”. Infatti secondo il cardiologo “la gestione del Centro ha seguito un disegno” che il dottore ha definito “incomprensibile”, con il “progressivo

impoverimento della forza lavoro (col mancato rinnovo dei contratti di lavoro della grande maggioranza dei dipendenti a tempo determinato)”. Un fatto che accadeva anche “nei reparti dove non c’era alcun esubero di personale (mi riferisco ad esempio alla divisione di cardiologia)”. A ciò poi si deve aggiungere “la mancanza di progettualità che ha spinto molti colleghi a lasciare la Fondazione, impoverendone il patrimonio umano e professionale” nonchè “la perdita del Laboratori di Ricerca, altrettanto incomprensibile per un Centro che mirava a diventare Irccs (Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico)! Nonostante questo, tra conseguenti ovvie difficoltà, abbiamo tutti insieme proseguito il nostro lavoro con impegno, professionalità e sacrificio, grazie alla forte motivazione che ci ha sempre guidati. E l’abbiamo fatto con ottimi risultati,

garantendo ai nostri utenti le migliori cure disponibili. L’energia per continuare l’abbiamo presa dalla gratitudine dei nostri pazienti e dallo splendido ambiente di lavoro che nel corso degli anni abbiamo tutti insieme creato”. Tuttavia, “la comunicazione del pre-licenziamento di 45 Infermieri della Fondazione con contratto a tempo indeterminato, minacciata da tempo e avvenuta a luglio scorso, ha improvvisamente destabilizzato e sconvolto tutti i lavoratori del Centro, e ha causato un conseguente riassetto delle attività”. Interrompendo anche il clima organizzativo. “È possibile che si debbano ancora una volta perdere professionalità formate nel corso di anni e non facilmente sostituibili? È possibile che si debba sconvolgere un ambiente di lavoro che con fatica è stato perfezionato nel tempo? È possibile dover perdere la vicinanza di persone con le quali abbiamo condiviso le nostre soddisfazioni professionali? Tra pochi giorni il licenziamento sarà effettivo e definitivo. Faccio fatica a pensare che stia succedendo davvero. Mi è già capitato di salutare qualcuno di loro, ma non sono riuscito a convincermi che fosse un saluto d’addio. Negli occhi che ho incrociato ho notato, però, una malinconia che non conoscevo.


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Campobasso

16 ottobre 2013

Poste in tilt: gli utenti protestano, i dipendenti subiscono Sono mesi, anzi anni che si sente parlare delle difficoltà, delle pressioni e delle condizioni di lavoro non facili in cui si trovano i dipendenti delle Poste. L’intero settore, a livello locale, non attraversa un buon momento e a confermarlo ci sono i sindacati che con sempre maggiore frequenza denunciano la cattiva gestione dell’azienda. Una situazione difficile, un malcontento generale tra i lavoratori che si ripercuote sugli utenti. Ecco, appunto, gli utenti. Sono loro a subire le conseguenze di tutto questo trambusto. Basta recarsi a uno dei tanti uffici del capoluogo e assistere, dopo un po’, all’insofferenza degli utenti che aspettano ore e ore il proprio

turno. Inutile adirarsi perché se bisogna pagare o effettuare qualsiasi altro tipo di operazione tocca aspettare per forza. Ma c’è chi proprio non ci sta a rassegnarsi e inizia a borbottare. I commenti su per giù sono sempre gli stessi. “E’ indecente, ci sono pochi operatori, pochi sportelli aperti, è più di un’ora che sono qui, è scandaloso aspettare tanto per pagare un bollettino”. Insomma la questione è sempre la stessa e puntualmente si gioca a scarica barile. Non è colpa degli utenti, non è colpa dei dipendenti che svolgono normalmente il loro lavoro davanti al pc. Non tocca a loro gestire la “macchina malefica” che stabilisce l’ordine di chiamata degli utenti, non sono

loro a decidere quanti sportelli devono restare aperti ma, invece, sono loro a beccarsi ingiurie e impro-

peri da parte dei cittadini. Stressati dalle pressioni commerciali, non solo si prendono le lavate di testa degli utenti

“Una scuola da potenziare” il sottosegretario Sabrina De Camillis ha visitato il plesso dei carabinieri CAMPOBASSO. Il Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento, On. Sabrina De Camillis, ha visitato la Scuola Allievi Carabinieri di Campobasso, presente nel capoluogo molisano dal 1975 e ubicata presso la Caserma “E. Frate”, ove ha sede anche il Comando Legione Carabinieri Molise. A ricevere il Sottosegretario erano presenti il Comandante della Legione Allievi Carabinieri di Roma, Gen. Bacile, il Comandante della Legione Carabinieri Molise, Colonnello Barbano ed il Colonnello Di Santo, Comandante dell’Istituto di Istruzione. Nel corso della visita, dopo una completa disamina delle attività svolte quotidianamente dalla Scuola e dei provvedimenti di razionalizzazione che l’hanno recentemente interessata, l’On. De Camillis ha preso cognizione delle strutture addestrative a disposizione del Reparto ed incontrato gli allievi del 131° corso, intitolato alla Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria “Raffaele Porrani”. Ad essi ha voluto rivolgere il proprio saluto, richiamando i valori etici cui si ispira la scelta da loro operata, nel solco delle antiche tradizioni dell’Istituzione, ancora oggi sicuro punto di riferimento per la popolazione e parte attiva nei difficili processi di

ma, a quegli stessi utenti sono costretti a proporre gratta e vinci, schede telefoniche e conto correnti sempre più vantaggiosi. Teresa Manara

Comunali, è giallo a Oratino Rilevati 215 votanti non identificati Oratino. Nuovo ricorso elettorale, nuovo giallo. Stavolta ad essere oggetto del controllo delle operazioni di voto è il Comune di Oratino dove lo scorso 27 maggio ha vinto le elezioni Luca Fatica. La forbice che ha separato l’attuale sindaco dall’uscente Orlando Iannotti è stata di appena 51 voti. Inevitabile il ricorso al Tar e, dai controlli effettuati dalla Prefettura di Campobasso, è vento fuori il giallo. In pratica 215 elettori al momento del voto non sono stati identificati. O meglio, l’identificazione, come risulta dai registri, sarebbe avvenuta per conoscenza diretta ma in realtà manca, nelle opportune caselle di identificazione, sia il timbro che la firma dell’operatore che ha identificato i votanti. Ieri la Prefettura ha chiuso il plico di verifica inviando i risultati al Tar Molise che, il prossimo 21 novembre, dovrà decidere se annullare o meno le elezioni. Un bel grattacapo per i giudici amministrativi che si ritroveranno sul tavolo 215 elettori (199 femmine e 16 maschi) indentificati per conoscenza diretta senza l’identificazione. E pensare che le elezioni regionali del 2011 sono state annullate per ragioni basate sul condizionale.

stabilizzazione in aree di crisi, attraverso l’impiego di propri assetti nell’ambito di missioni internazionali di pace. Il Sottosegretario ha preso atto con soddisfazione della professionalità con cui il personale di inquadramento attende alla formazione dei Carabinieri del futuro e delle molteplici e qualificanti attività svolte negli ultimi anni dalla

336 pagine € 19,90

di Giuseppe Saluppo

Scuola, anche quale “Polo di Eccellenza”, a favore degli altri paritetici Istituti presenti sul territorio nazionale, per il conferimento di specifiche abilità operative ai frequentatori dei corsi. Al termine della visita, l’Onorevole De Camillis ha rivolto un particolare saluto al Colonnello Di Santo, che, fra non molto, lascerà il servizio attivo.

AUGURI Ha compiuto in questi giorni 90 anni la signora Angiolina Pizzuto. Festeggiata dai figli, nipoti e pro nipoti e dall'affetto di tutti i suoi cari, è ancora la testimone di una famiglia forte e serena. Alla signora Angiolina e alla famiglia tutta giungano gli auguri più vivi di Ignazio annunziata e di tutta la redazione de La Gazzetta del Molise.

Dove acquistare il libro CAMPOBASSO - Via Normanno, 14 - presso La Gazze a del Molise dal Lunedì al Venerdì, ore 10.00 / 13.00 e 16.00 / 20.00 Presso il Bar del Terminal Presso le Edicole di: Piazza della Repubblica - Via Scardocchia - Via Lombardia ISERNIA - Piazza della Repubblica - presso l’Edicola della Stazione TERMOLI - Via M. Pagano, 46 - Libreria Dolce Stil Novo


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Campobasso

16 ottobre 2013

L’allarme finanche dal Consiglio comunale alla città.

La droga è sempre tra noi La riservatezza, finta virtù, non può fare da paravanto al pericolo della droga, problema che potrebbe mettere in ginocchio la fascia sociale più a rischio:i giovani Problemi sociali emergo prepotentemente, entrano in cronaca con un carico di urgenza e, a volte, di drammaticità, come è stato per il problema della droga, per poi finire nel dimenticatoio pur restando problema urgente e a volte drammatico. Per affrontare e discutere della diffusone degli stupefacenti nella società campobassana c’è stata addirittura una convocazione del consiglio comunale con la partecipazione, in quanto appositamente invitate, delle autorità del mondo sanitario e della sicurezza perché dessero, come lo hanno dato, un contributo di conoscenza tecnica del problema e un aiuto a comprendere alcuni lati oscuri del mondo in cui i diffusori e gli assuntori di sostanze stupefacenti si muovono con rapida e distruttiva agilità. E’ capitato, dunque, che il problema della droga diventasse un argomento sul quale mettere assieme esperienze, volontà, organizzazione, e servizi per risolverlo prima ancora che si confermasse un labirinto inaccessibile. Prima ancora, ossia, che la città perda innanzitutto la capacità di reagire e di fare argine alle omissioni e alla in-

differenza che accompagnano l’estendersi e l’espandersi di questo cancro sociale. Lo dice il racconto quotidiano della cronaca locale, lo confermano gli operatori sociali e sanitari, lo sanno a menadito i carabinieri, i poliziotti, i finanzieri, i vigili urbani, tutti coloro che giorno dietro giorno, e notte dietro notte, hanno gli occhi e le antenne aperte sul territorio. Altre cose non vengono dette. Ad esempio, non è stato mai detto che in città, a Campobasso, c’è un’abissale differenza tra il numero e la qualità di strutture che offrono divertimento, alienazione e perdita d’identità, in cui gira la droga, e la possibilità di praticare sport, associazionismo, esercizio critico, e sano divertimento. Il differenziale tra queste due realtà purtroppo diventa sempre più ampio e molti addebiti vanno indirizzati al numero civico del Palazzo di

Città. Nel corso delle discussione in consiglio comunale fu lasciata trasparire la delicatezza della situazione e la necessità di una vera e propria mobilitazione attraverso l’appello alle famiglie, alla scuola, alla Chiesa, alle Associazioni di categoria, alle forze sociali, ai presìdi culturali e scientifici più che alle forze dell’ordine che il loro dovere, tra non poche difficoltà, lo fanno. Fu giustamente detto che c’è un eccesso di perbenismo in giro che deve essere smontato altrimenti rimane prevalente la tendenza a far finta di niente, a minimizzare, a girare la testa dall’altra parte di fronte al fenomeno della droga. Quasi si trattasse di un accidente temporaneo e non, purtroppo, di una caduta delle difese immunitarie della società civile che fino a qualche anno addietro facevano argine al qualunquismo culturale. La discussione

consiliare fece capire che ci sono ancora molti gradini della scala delle responsabilità da salire. Dall’averlo affermato ad oggi, però, nessuna novità. Fu detto che sarebbe stato opportuno far giungere un messaggio chiaro e convincente a tutte le componenti pubbliche e private che attingono allo sviluppo e all’economia locali perché limitassero il proprio egoismo e i propri circoscritti vantaggi a favore di una crescita più equa e più razionale della città, in quanto unica formula di sviluppo capace di inglobare e metabolizzare il disagio giovanile e le ingiustizie sociali. Facile a dirsi! Infatti, fu detto, ma il seguito è rimasto orfano di notizie e d’interventi. E sarà così fintanto la collettività, e non solo gli amministratori pubblici, non rigenereranno l’abituale buonsenso, il gusto della partecipazione, della discussione a viso aperto, la voglia, cioè, di creare un modello di città moderna e non aprioristicamente sottomessa alla prepotenza, alla illegalità, al facile guadagno e al facile … costume. Facile a dirsi! Difatti… Dardo

L'intervento

Campobasso, terra di mercati o di fiere? di Luigi Zappone* Innanzitutto, per affrontare l'argomento con la giusta visione, occorre avere presente che "le fiere" nascono come manifestazioni volte alla compravendita diretta di mercanzia, spesso abbinate a feste locali. Già nel Medio Evo, eventi di questo tipo erano sostenuti dalla classe reggente e godevano dell'esenzione di vari tipi di tributi in modo da attirare, da una parte mercanti ed artigiani, dall'altra l'intera popolazione ed i singoli compratori di settore. Oggigiorno, il concetto originario di fiera continua ad esistere ed è più che mai attuale, tuttavia il suo modo di manifestarsi si è evoluto verso formule più dinamiche ed articolate, come le fiere campionarie, le fiere settoriali e le esposizioni. Occorre, a questo punto, fare qualche distinzione di massima. Innanzitutto, è importante ricordare che sovente i concetti "fiera" ed "esposizione" sono impiegati come sinonimi. Sta di fatto che, ai non addetti ai lavori potrebbe sembrare che non esista una differenziazione chiara,tra i due "eventi" e, per fare chiarezza, occorre introdurre quelli che sono gli elementi distintivi: il tratto caratteristico delle esposizioni potrebbe essere la loro unicità; mentre le fiere potrebbero, invece, essere caratterizzate dalla ripetitività. La fiera è "marketing live": ciò che si osserva ogni settimana al mercato, avviene anche in fiera, solo su più ampia scala. Ma i vantaggi per i clienti - all'interno dello spazio fieristico – cioè quello di potersi prendere il tempo necessario per farsi una visione d'insieme del prodotto e dell'azienda, con la tipologia di fiera mensile (che si attua nel nostro capoluogo regionale) non trovano attuazione, anche per la durata della "fiera": una sola giornata. Per questo motivo chi è presente solo in fiera (un giorno al mese) e non è presente nei mercati rionali,giornalieri o settimanali, non solo non "risponde alle aspettative" della clientela, ma finisce solo con il "prendere e portare fuori regione una buona fetta di torta" che viene sottratta agli ambulanti che "danno vita ai mercati rionali e settima-

nali".Le fiere, dunque, dovrebbero essere caratterizzate da "momenti unici" (una o due all'anno) in ogni caso non così ripetitivi, in cui dovrebbero avere "vita" solo le novità presentate dagli espositori: dovrebbero essere occasioni ideali per presentare nuovi prodotti, nuovi design, nuovi procedimenti e nuove tendenze; in ogni caso dovrebbero svolgersi nel rispetto delle "regole" sancite nel Regolamento comunale del commercio su aree pubbliche. In realtà, soprattutto negli ultimi tempi e nel capoluogo regionale "le fiere" – che non sono manco settoriali - hanno finito con il "rubare" terreno a quegli operatori che operano o tutti i giorni sul mercato di Corso Bucci ed uno o due giorni sugli altri mercati ( Via B.Croce,ecc), spesso non garantendo alcun vantaggio all'utenza.A fermarci qui potrebbe sembrare che la nostra Confederazione sia su posizioni contrarie allo svolgimento delle"fiere ricorrenti" fin qui gestite da altra organizzazione di categoria: non è così. Non abbiamo posizioni precostituite e non miriamo a "rompere" giocattoli che sono in uso: quello che chiediamo, già da queste pagine, e che auspichiamo sia oggetto di approfondimento e di corrette valutazioni, anche e soprattutto da parte di chi è chiamato a decidere ( v. Amministrazione comunale), è la fissazione "di regole certe" per le quali ognuno possa svolgere la propria attività al meglio ( compreso gli operatori del commercio al posto fisso, che da questi interventi non debbono essere penalizzati); il tutto nell'ottica di garantire una ottimale fruizione dei servizi da parte dell'utenza cittadina, in sintonia con la "tenuta" delle attività fin qui svolte dagli operatori del commercio su aree pubbliche. In conclusione annunciamo un nostro costante e propositivo impegno sull'argomento ed auspichiamo, che già dai prossimi giorni venga aperto un tavolo di confronto, con la parte pubblica e le altre organizzazioni settoriali per definire un sistema operativo inteso a perseguire le finalità auspicate. *Presidente Confimpresa

C.F. 92043550703 FAX 0874 / 427352

TEL. 0039 - 0874 / 4271 E MAIL sba-mol@beniculturali.it

Si comunica che, all’albo pretorio del Comune di Pozzilli (IS), è pubblicata la nota n. 0005740, cl. 34.07.07/46.3, del 08 ottobre 2013 a firma del Soprintendente per i beni archeologici e del Soprintendente per i beni architettonici e paesaggistici competenti per territorio, riguardante l’avvio del procedimento di individuazione e perimetrazione di immobili di interesse paesaggistico-archeologico, ricompresi in agro del predetto Comune, resa ai sensi dell’art. 142, c. 1 - lett. m, del Dlgs 42/2004 e della L. 241/1990. La documentazione è consultabile presso la sede del Comune citato. Ulteriori informazioni possono essere richieste telefonicamente al n. 0874/427373 o direttamente presso gli uffici interessati, in Campobasso. IL SOPRINTENDENTE PER I BENI ARCHEOLOGICI (PER AVOCAZIONE EX ART. 17 D.P.R. 233/2007) DOTT. GINO FAMIGLIETTI IL SOPRINTENDENTE PER I BENI ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI DOTT. CARLO BIRROZZI VISTO: IL DIRETTORE REGIONALE DOTT. GINO FAMIGLIETTI


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Spettacolo

16 settembre 2013

Binario in musica Rassegna domenicale di incontri, tra live e letture al dopolavoro ferroviario dal 27 ottobre CAMPOBASSO - Riprende il cartellone invernale al dopolavoro ferroviario, con l’appuntamento a cadenza annuale, che è ormai regolare nella sua costanza. IlDlf è la location che ospita “Binario uno: in viaggio con...”, digressioni teatral musicali che formano una serie di eventi in prigramma dal 27 ottobre al 22 dicembre. Domenica 27 Ottobre ore 18:00 “Il pianoforte classico” in concerto, solista Silvia Palladino, conduce l'evento Alessia D'Alessandro, ingresso 5,00 euro. Domenica 3 novembre ore 18:00 “La grazia e l’eleganza”, la cantautrice Liana Marino presenta il suo nuovo album, conduce l'evento Pietro Mignogna, ingresso 5,00 euro. Venerdì 8 novembre ore 21:00 “Il corto indipenedente - l’horror” - proiezione a cura di William Mussini, ingresso 5,00 euro. Domenica 10 novembre ore 20:30 Marialaura Bonaccio e Giovanni De Gaetano presentano il libro “La dieta mediterranea ai tempi della crisi”,degustazione mediterranea di insalata di farro e vini molisani a cura dell'enosteria I Peccati di Bacco. Moderatore: Francesco Vitale, ingresso 6,00 euro compresa la degustazione. Domenica 24 novembre

ore 18:00 spettacolo teatrale di Valentina Bonaccio, Alessandra Valerio e Alessandra Di Iorio "Shakespearando", conduce l'evento Pietro Mignogna, ingresso 5,00 euro. Domenica 1 dicembre ore 18:00 “La chitarra classica in concerto”, solista Enrico Varriano, conduce l'evento Alessia Filiberti, ingresso 5,00 euro. Venerdì 6 dicembre ore 21:00 “Il corto indipendente - il cinema sperimentale”, proiezione a cura di William Mussini, ingresso 5,00 euro. Domenica 8 dicembre ore 18:00 , spettacolo teatrale di Alessia Filiberti, conduce l'evento Pippo Venditti, ingresso 5,00 euro. Domenica 15 dicembre ore 20:30 “Suonanapoli trio”, concerto di musiche napoletane, Alessia D'Alessandro (voce), Enrico Varriano (chitarra), Michele Mucci (mandolino), degustazione curata dall'Enosteria “I Peccati di Bacco” a base di tagliere molisano e vini campani, ingresso 8,00 euro con degustazione. Domenica 22 dicembre dalle ore 10:00 alle ore 22:00 il mercatino natalizio di prodotti locali e oggetti di artigianato, ore 18:00 “La riscossa del clown”, spettacolo della compagnia Madame Rebinè', ingresso 5,00 euro.

MODA

Cena e cabaret

CAMPOBASSO - Da domani e per otto lezioni, si terrà il corso base per giornalista di moda. Di martedì e giovedì e per la durata di un’ora e mezza, il corso tende a preparare giornalisti nell’ambito della moda sfruttando tutti i mezzi di comunicazione. Il tutto presso la Palladino editore (colle delle api). Costo euro 100,00. La docente è Manuela Garofalo.

CAMPOBASSO - La nuova tendenza è quella di assistere a spettacoli di cabaret o di live, comodamente seduti a cena. L’iniziativa è del ristorante “Aciniello” (ctr. Fossato cupo) che, da sabato 19 ottobre, realizza un mini cartellone con comici della scuderia di “Mai dire sud” (Rai2). Al momento sono tre le date in programma: sabato prossimo il duo Angelo Venezia & Gianni Marino. Il 9 novembre sarà la volta di Enzo Fischetti, il gestore del ‘terronometro’ durante la trasmissione. Sabato 23 novembre chiude Tony Figo, il carabiniere-ballerino-coreografo. la cena è a cura dello chef di Aciniello. Ingresso euro 25,00. Info 0874979763.

Forum sulla cultura, oggi musica, domani teatro e danza

Rassegna teatrale CAMPOBASSO - Proseguono gli incontri nell’ambito del Forum Regionale Cultura, voluto dall’assessore regionale Domenico Ioffredi. Oggi l’incontro con gli operatori nel campo della musica. Domani, l’area tematica segna teatro e danza. Si chiude venerdì con sapere umanistico e scientifico. L’evento tende a redigere un testo di legge che garantisca a tutti, il pieno diritto alla cultura.

336 pagine € 19,90

di Giuseppe Saluppo

ISERNIA - Il terzo weekend di repliche per “Nel mondo di Matteo” i prossimi 19 e 20 ottobre, nell’ambito della rassegna “Mario Scarpetta” al Proscenio di Isernia. La pièce, scritta da Salvatore Mincione Guarino, è la prima delle quattro in cartellone sino a dicembre. La prossima sarà “Nu turco napoletano”, di Eduardo Scarpetta,in scena il 26 e 27 ottobre e il 3, 9, 10, 16 e 17 novembre. Spettacoli sabato ore 21.00 e domenica ore 18.00. Info 3392694897.

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6.10 6.10 6.35 7.00 7.00 77.25 .25 9.10 9.10

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9.30 9.55 10.20 10.20 10.45 10.45 12.30 12.30

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CORSE COR SE CAMPOBASSO CAMPOBASSO BOJANO BOJANO ISERNIA VENAFRO VEN AFRO ROMA ROMA

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110.00 0.00 9 9.35 9.10 9. 10 8 8.45 77.00 .00

14.30 14.30 114.05 4.05 13.40 13.40 113.15 3.15 111.30 1.30

116.30 6.30 116.05 6.05 115.40 5.40 115.15 5.15 113.30 3.30

18.00 18.00 117.35 7.35 117.10 7.10 116.45 6.45 115.00 5.00

21.30 21.30 21.05 21.05 20.40 20.15 20. 15 118.30 8.30

TERMOLI - CAMPOBASSO PERUGIA - SIENA - FIRENZE CORSE COR SE

G : DDAL AL LLUNEDร UNED ALL ALLAA DOMENIC DOMENICAA E FES FESTIVI TIVI F : DDAL AL LLUNEDร UNED AL SSABATO ABATO FERIALI

TERMOLI - ISERNIA - ROMA F

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6.05 6.23 7.35 7.35 77.45 .45 8.10 8.10

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9.00 9.18 9. 18 10.30 10.30 10.40 10.40 111.05 1.05

14.00 14.00 114.18 4.18 15.30 15.30 15.40 15.40 16.05 16.05

17.00 17.00 117.18 7.18 18.30 18.30 18.40 18.40 19.05 19.05

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CORSE COR SE TERMOLI TERMOLI SAN SALVO SALVO MARIN SAN MARINAA ISERNIA ISERNIA VENAFRO VENAFRO ROMA R OMA

F : FERIALE D : DOMENIC DOMENICALE ALE *

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15.55 15.55 115.37 5.37 114.25 4.25 114.15 4.15 113.50 3.50

19.15 19.15 118.57 8.57 17.45 17.45 17.35 17.35 17.10 17.10

19.15 19.15 118.57 8.57 17.45 17.45 17.35 17.35 17.10 17.10

23.25 23.077 23.0 221.55 1.55 221.45 1.45 221.20 1.20

24.55 24.55 24.37 24.37 23.25 23.15 23. 15 22.50

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CAMPOBASSO - TERMOLI - RIMINI FORLร - IMOLA - BOLOGNA CORSE COR SE

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5.00 5.25 5.55 6.25 7.45 7.45

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14.15 14.15 14.40 14.40 15.10 15.10 15.40 15.40 117.00 7.00

CAMPOB CAMPOBASSO A ASSO BOJJANO BOJANO ISE ERNIA ISERNIA VENAFRO VEN NAFRO NAPOLI NAPOLI A

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111.15 1.15 10.50 10.50 110.20 0.20 9.50 8.30

18.25 18.25 118.00 8.00 117.30 7.30 117.00 7.00 115.40 5.40

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CAMPOBASSO CAMPOBASSO TERMOLI TERMOLI SSAN AN SALVO SALVO MARIN MARINAA RIMINI R IMINI FORLร FORL IMOLAA IMOL BOLOGNA B OLOGNA

6.50 77.50 .50 8.10 8.10 12.10 12.10 13.00 13.00 113.45 3.45 14.30 14.30

CAMPOBASSO - ISERNIA - NAPOLI F

23.50 22.50 22.25 21.55 21.55 21.30 21.30 30 221.00 1.00 117.30 7.30 116.05 6.05 115.00 5.00

IL SER SSERVIZIO VIZIO ร SVOLTO SVOLTO NEI GIORNI FERIALI DI LUNEDร LUNED - MERCOLEDร MER M COLED - VENERDร VENERD

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TERMOLI TERMOLI CAMPOBASSO CAMPOBASSO BBOJANO OJANO ISERNIA VENAFRO VENAFRO CCASSINO ASSINO PERUGIA PER UGIA SIEN A SIENA FIRENZE

6.00 6 77.00 .00 77.25 .25 77.55 .55 8.20 8 20 8 8.50 12.20 12.20 113.45 3.45 114.50 4.50

IL SER SERVIZIO VIZIO ร SVOLTO SVOLLTO DAL DAL LLUNEDร UNED AL SSABATO ABATO NEI GIORNI FERIALI

23.00 22.00 21.40 21.40 117.40 7.40 116.45 6.45 116.05 6.05 115.20 5.20

IL SER SERVIZIO VIZIO ร SVOLTO SVOLTO NEI GIORNI FERIALI DI LUNEDร LUNED - MERCOLEDร MERCOLED - VENERDร VENERD CAMPOBASSO - TERMOLI - PESCARA CORSE

CORSE C ORSE FERIALI

4.35 5.40 5.50

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12.10 12.10

12.35 12.35 13.40 13.40 13.50 13.50

14.10 14.10

14.15 14.15

116.00 6.00

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119.55 9.55

15.20 15.20

15.25 15.25 115.50 5.50

117.10 7.10

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21.05 21.05

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77.25 ..25

9.15 9. 15 99.40 40 10.05 10.05

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CORSE C ORSE FERIALI

77.25 .25 6.20 6.05

77.40 .40

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6.30

6.50

8. 8.15 15

10.00 10.00

12.40 12.40 112.15 2.15

113.45 3.45

114.10 4.10

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115.20 5.20

18.20 18.20 118.45 8 45 8.45 119.50 9.50

20.35 221.40 1.40 221.50 1.50

CAMPOBASSO CAMPOBASSO Z. IND. TERMOLI TER MOLI TERMOLI SSAN AN SSALVO ALVO MARIN MARINAA VAS A TO AACQUALAND CQUAL AND VASTO PESCARA PESC ARA

15.25 15.25 114.20 4.20 14.00 14.00

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CORSE

CORSE C ORSE FESTIVE

6.15 6.15

CAMPOBASSO CAMPOBASSO Z. IND. TERMOLI TERMOLI TER MOLI MARINAA SSAN AN SSALVO ALVO MARIN VASTO VAS A TO AACQUALAND CQUAL AND PESCARA PESC ARA

15.20 15.20

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16.05 16.05 115.40 5.40

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117.35 7..35 116.30 6.30 116.20 6.20

18.25 18.25 117.20 7.20 117.10 7.10

119.55 9.55 118.50 8.50 18.40 18.40

19.50 19.50

221.10 1.10

18.40 18.40 118.10 8.10 117.45 7.45

20.00 119.35 9.35

23.25 22.20 22.10 22. 10

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CORSE C ORSE FESTIVE

77.25 .25 6.20 6.10 6. 10

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Isernia

16 ottobre 2013

Ittierre, tutto in mano a Manganiello Il nuovo amministratore pronto a rilanciare l'azienda tessile di Pettoranello ISERNIA. Consiglio d’amministrazione Ittierre, tutte le deleghe sono state assegnate ad Alberto Manganiello. Il nuovo amministratore che ha fatto il proprio ingresso in azienda la scorsa settimana sarà di fatto chiamato a guidare l’impresa tessile di Pettoranello. Per quanto riguarda gli stipendi, invece, potrebbe pronunciarsi già nel corso di questa settimana il Tribunale di Isernia in merito alla richiesta presentata dai legali dell’azienda di pagare la mensilità di agosto ai dipendenti. Per la rimanente parte del mese di settembre, invece, sarà necessario richiedere un’ulteriore deroga. Intanto dalla giornata di ieri è partita la cassa integrazione a zero ore per 223 lavoratore e quella a rotazione per altri 100. Dalla prossima settimana la Cig interesserà altri

40 dipendenti. Tutto questo mentre i vertici aziendali sono impegnati con la stesura del piano aziendale, che deve essere consegnato entro il 26 novembre ma

Al via il nuovo laboratorio organolettico per l'analisi dell'olio di oliva

che le sigle sindacali auspicano possa essere completato già entro la fine del mese di ottobre onde evitare ritardi. Intanto sembrerebbe che sia quasi del tutto sal-

tata la produzione delle collezioni autunno/inverno 2013, e che al momento si stia trattando con le maison per potersi aggiudicare la produzione delle collezioni prima-

vera/ estate 2014, cosa che consentirebbe all’azienda di avere la necessaria disponibilità economica per uscire dalla delicata situazione attuale.

Inaugurato l’impianto interamente ristrutturato dopo l’incidente del Maggio 2012. Linee produttive rese ancora più sicure, efficienti ed evolute

A Venafro la sala Panel Riparte la produzione VENAFRO. È stata presentata a Venafro la convenzione sottoscritta dalla Provincia di Isernia, dal Comune di Venafro e dall’Arsiam per la gestione della sala Panel, ossia il laboratorio organolettico per l’analisi dell’olio di oliva. L’accordo che permetterà di far funzionare la sala Panel, realizzata già alcuni anni fa ma finora inattiva, è stato illustrato proprio nel laboratorio che si trova in un casolare di proprietà comunale in località ‘Le Mortine’. In particolare, la convezione riguarda “la gestione della sala Panel come laboratorio provinciale per l’analisi organolettica dell’olio extravergine d’oliva”. All’incontro hanno partecipato il presidente della Provincia di Isernia Luigi Mazzuto il consigliere provinciale Romeo De Luca, il sindaco di Venafro Antonio Sorbo, gli assessori comunali di Venafro Angelamaria Tommasone e Marco Valvona, il direttore generale dell’Arsiam Antonio Iacobucci e una delegazione di assaggiatori d’olio. Il funzionamento della sala Panel, sarà particolarmente importante per gli olivicoltori della provincia di Isernia. Infatti, una volta ottenuto l’accreditamento dal Ministero delle Politiche agricole, sarà possibile rivolgersi a questo laboratorio per ottenere le certificazioni riguardanti le qualità organolettiche dell’olio. Soddisfazione è stata espressa dal consigliere provinciale Romeo De Luca che ha seguito tutte le fasi che hanno portato alla realizzazione della convenzione. Il presidente dell’ente di via Berta, Luigi Mazzuto, ha evidenziato come questa struttura possa contribuire allo sviluppo dell’olivicoltura. In particolare, compito dell’ente di via Berta, in base a quanto stabilito nella convenzione, sarà quello di organizzare eventi e corsi a carattere promozionale coinvolgendo le scuole, i Comuni, i produttori, i trasformatori del prodotto, i ristoratori e tutti i soggetti interessati alla promozione della qualità ed alla valorizzazione dell’olio extravergine d’oliva; promuovere in collaborazione con la Regione Molise e con l’Arsiam la diffusione e la tutela del ‘DOP Olio Molise’sul territorio provinciale; promuovere e sostenere ogni iniziativa per la creazione, la diffusione e la valorizzazione del marchio territoriale provinciale dell’olio extravergine d’oliva ‘Oro Verde’ della Provincia di Isernia utilizzando, al tal fine la sala Panel di Venafro e il gruppo Panel.

Si terrà venerdì 18 ottobre, a partire dalle ore 9.00, presso la Sala Conferenze del Polo Didattico dell’IRCCS Neuromed, il corso dal titolo Demenze e malattie neurodegenerative: prioni, non prioni o…?, a cura della dott.ssa Anna Elisa Castellano, Responsabile del Centro Unità Valutativa Alzheimer dell’IRCCS Neuromed. Obiettivo di questo corso è delineare gli aspetti neurodegenerativi delle diverse malattie dementigene e sottolinearne i meccanismi suggestivi di un verosimile comun denominatore patogenetico. Nel 1997 Stanley Prusiner dimostrò in alcune proteine neuronali, mutate nella loro conformazione

nello stabilimento Lavazza di Pozzilli Pozzilli. Inaugurato oggi l’impianto Lavazza di Pozzilli, completamente ristrutturato a poco più di un anno dall’incidente che aveva distrutto i macchinari senza peraltro provocare conseguenze, né per le persone né ad altre strutture all’esterno dello stabilimento. Tutto il personale è potuto rientrare al proprio posto di lavoro e riprendere l’attività ordinaria già da giugno scorso. La cerimonia di riapertura si è svolta alla presenza delle autorità locali, del direttore dello stabilimento Achille Marciano e di una rappresentanza dell’azienda, composta dal vicepresidente Marco Lavazza e dal direttore delle Operations Eleuterio Quagliarini. Già fiore all’occhiello tra gli stabilimenti Lavazza per l’unicità del procedimento produttivo, lo stabilimento di Pozzilli riparte con linee ulteriormente migliorate: “Tutti insieme abbiamo trasformato un momento di crisi in un'opportunità – ha dichiarato Eleuterio Quagliarini . Quello di oggi è un impianto ancora più evoluto del precedente: l'estrazione di caffeina mediante anidride carbonica ad alta pressione, utilizzata a Pozzilli, è il più naturale dei metodi, quello che non prevede l'uso di solventi chimici e che permette di lasciare inalterati tutti gli altri componenti del caffè. Così facevamo prima del 2 maggio 2012, così facciamo oggi aiutati da attrezzature ancor più efficaci, efficienti, sicure”. La valenza strategica di continuare a investire su Pozzilli è stata al centro del-

l’intervento di Marco Lavazza: “Ancora una volta, abbiamo scelto di investire in un impianto basato in Italia e nelle persone che da sempre in questo impianto lavorano. Una sfida, come avvenne per il lancio di Lavazza Dek nel lontanissimo 1962 e per l’acquisizione di questo stabilimento nel 2001”. “A seguito dell’incidente, molte altre imprese avrebbero potuto fare scelte diverse: delocalizzare, portare la produzione in Paesi più convenienti - ha proseguito Marco Lavazza -. Non Lavazza: la nostra azienda ha costruito la propria immagine e la qualità dei propri prodotti in Italia, abbiamo sempre investito nel nostro Paese e continuiamo a farlo. Come imprenditore non posso quindi che ringraziare tutta la comunità per la fiducia che ci avete dimostrato, tenendo duro in questo lungo anno: quella che ha dimostrato l'azienda investendo in Pozzilli, quella che tutti i giorni ci riconoscono i clienti”.

Demenze e malattie neurodegenerative Il confronto venerdì al Polo Didattico IRCCS Neuromed di Pozzilli spaziale, la capacità di indurre la stessa alterazione in proteine analoghe dei neuroni circostanti, con un meccanismo definito “infettante”. Questo agente proteico venne definito “prione”, dotato di una strategia di auto-propagazione attraverso una condizione di alterato ripiegamento definita misfolding. Da decadi è rimarcato come il misfolding e la conseguente aggregazione di specifiche proteine neuronali è l’aspetto comune di una varietà di disordini

neurodegenerativi, dalla demenza di Alzheimer alle demenze fronto-temporali, alla malattia di Parkinson e Demenza a Corpi di Lewy, alla Corea di Huntington ed alla SLA. Nell’ambito delle encefalopatie prioniche, a distanza di quasi 20 anni dalla identificazione della variante infettiva, attraverso i dati del Registro Nazionale dell’Istituto Superiore di Sanità è possibile offrire una valutazione epidemiologica sull’evoluzione della frequenza delle diverse forme

nel corso degli ultimi decenni. Nel corso vengono quindi sottolineate le diverse manifestazioni cliniche d’esordio delle demenze prioniche propriamente dette in diagnosi differenziale rispetto alle altre demenze neurodegenerative, la correlazione della clinica con gli aspetti neuroradiologici diagnostici più significativi ed una carrellata di casi clinici di encefalopatia prionica raccolti nel corso degli ultimi anni.


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Termoli

16 ottobre 2013

A Roma l’incontro sulla sdemanializzazione del litorale sud Rio Vivo-Marinelle TERMOLI – Il sindaco Basso Antonio Di Brino parteciperà questo pomeriggio alle ore 16, alla riunione convocata a Roma dal Sottosegretario di Stato per i Rapporti con il Parlamento, On. Sabrina De Camillis, sul tema della sdemanializzazione del litorale sud di Termoli, zona Rio Vivo – Marinelle. All’incontro sono stati invitati la Direzione generale porti e demanio marittimo e la Direzione opere marittime del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, la Direzione marittima di Pescara, la Direzione generale per la protezione della natura e del mare del Ministero dell’Ambiente, la Direzione centrale Gestione patrimonio immobiliare dello Stato del Ministero dell’Economia e delle Finanze, l’Agenzia del Demanio, il Servizio Difesa Suolo, opere idrauliche e marittime e il Servizio Demanio marittimo della Regione Molise, l’Autorità di Bacino del fiumi Biferno e minori, Trigno,

Saccione e Fortore, oltre alla delegazione parlamentare molisana. “Ringrazio il Sottosegretario di Stato Sabrina De Camillis – dichiara Di Brino – per aver risposto prontamente alla mia richiesta di intervento su una vicenda molto delicata come quella della sdema-

Parco comunale, chiesti chiarimenti sulla gestione TERMOLI - Dieci giorni orsono, i gruppi di minoranza al Comune di Termoli, hanno presentato formale istanza di convocazione della IV Commissione consiliare (Lavori pubblici), per l’analisi della documentazione attinente l’affidamento della gestione del parco comunale. Nonostante il tempo trascorso ed i numerosi solleciti verbali, i consiglieri di minoranza attendono ancora un riscontro alla propria richiesta. “E’ di

tutta evidenza – scrivono i gruppi di minoranza al Comune - che alla maggioranza “del fare” non è gradita la disamina di questo come di altri scottanti argomenti, precisando che la richiesta delle minoranze si fonda sull’interesse alla giusta valorizzazione ed alla equa utilizzazione del parco e delle sue infrastrutture ed è tesa a verificare costruttivamente la regolarità dell’iter amministrativo”.

Celebrata la veglia missionaria diocesana TERMOLI - Sabato 19 ottobre, alle 20, nella Chiesa di “Gesù Crocifisso” sarà celebrata la Veglia missionaria diocesana. E' il secondo appuntamento, dopo quello dell'1 ottobre a Madonna Grande. La data è stata scelta perché vigiliare alla Giornata missionaria mondiale, che in tutta la Chiesa si celebra il 20 ottobre. Ricorda papa Francesco: "Vorrei incoraggiare tutti a farsi portatori della buona notizia di Cristo e sono grato in modo particolare ai missionari e alle missionarie, ai presbiteri fidei donum, ai religiosi e alle religiose, ai fedeli laici - sempre più numerosi - che, accogliendo la chiamata del Signore, lasciano la propria patria per servire il Vangelo in terre e culture diverse. Ma vorrei anche sottolineare come le stesse giovani Chiese si stiano impegnando generosamente nell’invio di missionari alle Chiese che si trovano in difficoltà - non raramente Chiese di antica cristianità - portando così la freschezza e l’entusiasmo con cui esse vivano la fede che rinnova la vita e dona speranza". La celebrazione sarà presieduta da S. E. mons. Gianfranco De Luca, Vescovo diocesano.

nializzazione del litorale sud zona Rio Vivo – Marinelle. Credo infatti che solo con l’impegno concreto di tutte le istituzioni coinvolte, riunite intorno ad un tavolo, si possano affrontare e risolvere le questioni poste alla nostra attenzione dai residenti di quell’area”.

Minoranza chiede nuovamente la revoca di Montano con voto segreto TERMOLI – Lo avevano annunciato lo scorso fine settimana al termine del coincitato Consiglio comunale sulla decadenza del presidente dell’assise, Alberto Montano, ed hanno mantenuto. I Consiglieri comunali di opposizione hanno protocollato una nuova richiesta di decadenza e, questa volta, con voto segreto e non palese come avvenuto nell’ultimo Consiglio comunale. La richiesta di voto segreto fa riferimento all’articolo 95 del regolamento comunale; “L’espressione del voto dei consiglieri avviene, di norma, in forma palese. La votazione avviene in forma segreta, nei casi espressamente stabiliti dalla legge e quando il Consiglio deve procedere ad una elezione ovvero deve pronunciarsi su una proposta di deliberazione che comporta giudizi sulla qualità e i comportamenti delle persone”. E ricordando quanto accaduto nella votazione dell’ultima assise, i Consiglieri di opposizione ritengono che sarebbe stato violato il regolamento e ignorato lo Statuto. Una violazione che l’opposizione consiliare ritiene non garantire più il ruolo super partes del presidente del Consiglio. Copia della nuova richiesta, che contiene anche la questione delle tavole urbanistiche di Blu Costruzioni che Montano ha messo a disposizione dei consiglieri senza timbro nè firma, è stata inviata anche al Prefetto di Campobasso.

Recupero Forsu, opposizione consiliare inrterroga il sindaco TERMOLI - Il biogas è un prodotto che deriva da un processo naturale di degradazione anaerobica delle componenti organiche dei rifiuti. Poiché per legge tale gas non può essere rilasciato in atmosfera ma deve essere opportunamente captato e smaltito, il suo impiego per la produzione di energia elettrica rappresenta una valida alternativa alla tradizionale combustione in torcia: la possibilità di una valorizzazione energetica consente di trasformare i rischi legati alla migrazione nel sottosuolo e alle emissioni in evidenti vantaggi di natura economica ed ambientale. Considerando al momento che la biodigestione è uno degli attori che nel mix di tecnologie esistenti rappresenta un buon compromesso per trattare la parte organica dei rifiuti soprattutto nella logica di recuperare – producendo energia – economia dagli scarti però con uno sguardo molto attento all’ambiente. Il Comune di Termoli fino a qualche mese fa portava la FORSU in discarica. Ovviamente pagando i relativi costi di smaltimento. Con la messa in servizio di un nuovo impianto di recupero biogas presso la discarica di Guglionesi si apre la possibilità del trattamento con recupero di energia. Quali economie derivano da questa scelta fatta dal Comune di Termoli?

Prima smaltivamo “a perdere”…oggi lo diamo ad un biodigestore come vettore di ingresso per produrre gas prima ed energia dopo. Queste economie, che speriamo siano state dimensionate, ovviamente

dovranno portare ad una riduzione del consuntivo di spesa per la gestione della raccolta dei rifiuti e quindi di fatto alla riduzione della TARES in quanto copertura dei costi. I Consiglieri di minoranza

Sel, non si fa nulla per le bonifiche dall’amianto TERMOLI – Ci sono in città case con la copertura in eternit che non ancora vengono smantellate e il locale circolo di Sel solleva il problema che, pare, interessi a pochi. "Gli edifici privati che contengono grandi quantità di amianto – scrivono dal circolo -, materiale gravemente cancerogeno, ma i cittadini sono abbandonati a loro stessi senza alcun aiuto per lo smaltimento con il risultato che l’operazione si rivela troppo complessa e costosa per il privato che opta nel migliore dei casi per lasciare l’amianto dov’è e, nel peggiore dei casi, purtroppo, per la rimozione e l’abbandono in pericolosissime discariche abusive che restano sul territorio per mesi e disperdono il materiale killer nel terreno e nell’acqua piovana.

L’operazione di smaltimento è decisamente più conveniente se eseguita per grandi quantità ed è per questo che molti comuni italiani si sono fatti carico del problema considerandolo prioritario per la salute dei propri cittadini. Altri comuni, non in grado di gestire la complessa operazione, contribuiscono con appositi fondi alle spese dei privati o quantomeno offrono supporto tecnico e consultivo. I termolesi invece ancora una volta sono penalizzati da una Giunta troppo concentrata sulle polemiche interne per potersi occupare dei problemi reali, non si hanno notizie, infatti, di interventi o fondi da destinare al problema, e nell’attesa l’amianto resta al suo posto, fra le case della città".


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Termoli

16 ottobre 2013

Ennesima rapina al casello autostradale, bottino 1700 euro TERMOLI – Ancora una rapina a mano armata al casello autostradale di Termoli. E’ avvenuta intorno alle 5 di ieri mattina quando è giunta un’autovettura dalla quale è sceso un malvivente incappucciato ed armato di pistola. Ha puntato l’arma al casellante e si è fatto consegnare i 1.700 euro contenuti in cassa. Poi è risalito sull’autovettura e fuggito assieme al complice. Il casellante, un 60enne termolese, se pure sotto choc è riuscito a dare l’allarme per poi accusare un malore. Al casello

sono giunte pattuglie della Polizia autostradale, sanitari del 118 e volontari della Misericordia. Mentre gli agenti iniziavano le indagini, i medici hanno preso in consegna il casellante che è stato trasportato al Pronto Soccorso dell’ospedale San Timoteo e sottoposto alle cure del caso. Dei due rapinatori nessuna traccia e a nulla sono valsi gli innuerevoli posti di blocco, unico indizio resta l’autovettura di colore scuro e di media cilindrata. Quella di ieri mattina è la terza rapina che subisce il casello.

Si alla galleria di collegamento Santa Croce di Magliano e Colletorto BASSO MOLISE - Si è conclusa positivamente la vertenza sulla realizzazione della galleria di collegamento tra Santa Croce di Magliano e Colletorto, che arriva nelle immediate vicinanze del villaggio provvisorio di San Giuliano di Puglia, rendendo più agevole e sicuro il raccordo tra lo stesso villaggio, quale possibile sede di un centro per rifu-

giati e richiedenti asilo e la viabilità a scorrimento veloce in direzione Termoli. Ne ha dato notizia l’assessore regionale Michele Petraroia al Prefetto di Campobasso, ai sindaci dei comuni di Santa Croce di Magliano, Colletorto e Bonefro, e all’asserrore regionale ai Lavori Pubblici, Pierpaolo Nagni. “Stante le dichiarazioni

riportate a verbale dal Commissario ad Acta dell’opera Ing. Donato Carlea circa la disponibilità immediatamente cantierabile del nuovo progetto esecutivo della galleria da parte del Provveditorato alle Opere Pubbliche di Campania e Molise – scrive Petraroia -, ritengo opportuno coinvolgere formalmente la Prefettura di Campobasso sulla

questione al fine di assumere tale possibilità nel novero delle azioni istituzionali propedeutiche all’attivazione del centro di San Giuliano di Puglia così come discusso in sede di Tavolo di Coordinamento Regionale insediato ai sensi della delibera della Conferenza Unificata Nazionale dell’11.07.2013”.

Lavori alle scogliere litorale sud di Termoli e isola San Nicola LITORALE - Gli specchi acquei antistanti la piana di carico nei pressi del fiume Biferno sul litorale sud di Termoli e il tratto di costa zona “Calcara” dell’isola di San Nicola, sono interessati rispettivamente per le attività di carico dei massi e dalla messa in sicurezza della scogliera, ad opera della Società CO.GE.T. con l’impiego della motonave “Conte Savo’ e di mezzi meccanici. Per questi motivi er per salvaguardare l’incolumità di persone e

cose, la Capitaneria di Porto di Termoli ha emanato una ordinanza la quale dispone che negli specchi acquei interessati dai lavori per una distanza di 100 (centro) metri dall’unità navale impiegata, è vietata la navigazione, il transito e la sosta di tutte le unità navali nonché lo svolgimento di ogni altra attività connessa con l’uso del mare sia in superficie che subacquea. La società esecutrice dei lavvori dovrà operare esclusivamente nelle ore

diurne e con condizioni meteomarine favorevoli; segnalare lo specchio acqueo interessato dai lavori; evitare ogni possibile disagio alla navigazione in particolar modo per le unità navali in servizio di linea che collegano le Isole Tremiti al continente. L’unità navale adibita al trasporto passeggeri e merci diretta presso la banchina di San Nicola, nel periodo in cui le aree sono interessate dai lavori, dovrà procedere con la massima cautela e perizia marina-

resca allo scopo di evitare ogni possibile forma di pericolo. Infine, i comandanti - conducenti di unità navali in genere, in transito in prossimità degli specchi acquei dovranno, secondo perizia marinaresca, transitare al di fuori della distanza di sicurezza ed alla velocità minima necessaria all’effettuazione delle manovre di governo in modo da evitare di creare movimenti ondosi che possano disturbare lo svolgimento in sicurezza dei lavori.

Unione dei comuni presenta Medpaths, il progetto transfrontaliero LARINO – Si chiama Medpaths il progetto trasftontalieri presentato dall’Unione dei Comuni del Basso Biferno e dal gruppo di azione locale Innova Plus. E’ realizzato in collaborazione con la Croazia che, come dice il presidente dell’Unione dei Comuni del basso Molise, Franco Pallotta, “ha città e comuni simili a quelli molisani, ed è stato creato essenzialmente per lo sviluppo turistico e culturale delle due sponde. Ma il progetto – dice ancora il presidente - è anche un valido sostegno per quelle regioni dei Balcani che devono fare il loro ingresso nell’Unione Europea”.Ad illustrare nei dettagli l’iniziativa la coordinatrice dello stesso Giovanna Lepore, direttrice del Gal Innova Plus. “Le iniziative già intraprese e realizzate – ha detto Lepore - riguardano il censimento, la catalogazione e digitalizzazione del patrimonio locale e la valutazione dei rischi comprese le realtà che si occupano di ospitalità e ricettività, l’individuazione di sentieri e percorsi da destinare alla mobilità lenta, la realizzazione di un portale che a breve sarà in linea e che conterrà il lavoro fatto fino a questo momento. L’obiettivo finale – ha detto ancora – è quello di valorizzare le risorse locali, materiali e immateriali, a scopi turistici e di interscambio didattici, creando un modello unico di sviluppo, partendo appunto dal censimento generale fino ad arrivare alla costruzione di una vera e propria rete di imprese del settore turistico, ricettivo e di promozione, che possano interagire tra di loro agevolando il movimento turistico sulle due sponde”.

Cianfoni (Fai Cisl): “il risanamento del Territorio grande business dell'Italia” ROMA - "Come un inesorabile destino è tornato l'autunno con il suo seguito di alluvioni, smottamenti e morti e con la... molto efficiente macchina del pronto soccorso”. Dichiara Augusto Cianfoni, Segretario generale della Fai Cisl. “Hanno ragione - come tante altre volte - l'Anbi e il suo Presidente Gargano, prosegue Cianfoni, che invocano attenzione alle statistiche quando certificano che i mesi autunnali siano sempre stati quelli in cui si registrano i più gravi disastri. Purtroppo né gli effimeri Governi della cosiddetta Prima Repubblica né quelli velleitari ed evanescenti della Seconda hanno mai saputo riconoscere valore economico e occupazionale agli investimenti per la manutenzione ordinaria del Territorio attraverso pertinenti opere idraulico agrarie e forestali. La peggiore politica e la sodale Burocrazia nazionale e regionale hanno privilegiato la prodiga spesa ricorrente, spesso collusa e disonesta, delle riparazioni dopo i disastri. Così è avvenuto che la Protezione Civile è assurta a vero e proprio Ministero dei lavori pubblici. Ora - come in questi giorni - il disco rotto di que-

ruli governatori regionali torna a suonare per chiedere "grandi piani di prevenzione ecc…". Occorre che qualcuno dica NO! - Conclude Cianfoni - non le spendaccione Regioni ma l'Europa e gli Stati nazionali si facciano carico di un grande Piano trentennale di restauro del Territorio. Prima ancora della legge elettorale o di altre finte priorità declamate dalla politica serve demolire l'attuale Titolo V della Costituzione e riconsegnare allo Stato l'unicità delle politiche ambientali e idrogeologiche. L'Italia - ha certificato più volte la Banca centrale - spenderebbe cinque volte di meno per manutenere il territorio rispetto a quanto spende ogni anno per ricostruirlo dopo le calamità e a questa negativa condizione concorre lo sfarinamento di questa delega alle Regioni. Occorre insistere su quanta occupazione può scaturire da una pianificazione almeno trentennale delle opere idraulico agrarie e forestali se gestite secondo rigorosi criteri di impresa, oggi del tutto estranei nella maggior parte degli uffici regionali. Si riuniscano i due Ministeri dell'Ambiente e della Coesione Territo-

riale e si affidi ad essi questo grande progetto industriale che l'Europa deve sostenere e deve affrancare dal Patto di stabilità. Se l'Italia vuole finalmente uscire dal disastro economico e occupazionale deve sperare di trovare nel Governo in carica persone che abbiano una visione più ampia di quella populista della questua IMU o IVA. Rompere il gesso della consuetudine e osare idee nuove è il vero giuramento sulla Costituzione che ogni politico deve fare. Invece che pontificare sulla spesa inutile dei forestali siciliani, calabresi, della Campania o della Sardegna, una Politica seria si proporrebbe di suscitare la pianificazione di metodi imprenditoriali per impegnarli - a cominciare dai loro dirigenti - alla sfida rigorosa della produttività in opere di manutenzione giornaliera dei boschi, dei terreni fragili, dei torrenti e dei fiumi: se ne avrebbero immediati risultati economici e occupazionali dando respiro alla grave questione sociale che giorno per giorno rischia di finire nel tritacarne di tutte le demagogie di cui si nutre da sempre la parte peggiore di questo sfortunato Paese".


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Sport

16 ottobre 2013

Da 13 anni è nel Molise il giocatore più longevo della formazione rossoblù

Corradino vuole superare anche Paolo Maldini Non facciamoci prendere dal sensazionalismo: Paolo Maldini ha giocato in A sino a 41 anni. Nel Milan, naturalmente. Vista la sua assoluta assonanza con la maglia rossonera che sta per essere vestita, a certi livelli, anche dal figlio che completerebbe la terza generazione. A incominciarla è stato nonno Cesare, primo capitano del diavolo ad alzare al cielo (a Londra) la Coppa dei Campioni. Qui si parla di Antonello Corradino che di anni ne ha “appena” 39, due in meno di Maldini, per questo può pensare anche ad allungare la propria carriera. Sui campi di periferia chi è sano fisicamente ed è una persona a modo può arrivare anche oltre i 41 anni. Antonello Corradino, dicono quelli che lo conoscono bene, è una persona a modo. In campo lo vediamo dal 2000, almeno noi molisani che lo abbiamo conosciuto quando vestì per la prima volta la maglia che gli fu offerta da Adelmo Berardo. Arrivò dalla C2, dove giocava a singhiozzi. A Selva Piana, senza far rumore, prese il posto da titolare e se lo tenne caldo caldo sino all’ultima giornata, in cui si vestì dei panni del risolutore. Contro la Pro Vasto fu lui ad aprire le marcature, mentre l’arbitro era sul punto di mandare le squadre a prendere una bevanda fresca (faceva un gran caldo). I minuti pas-

Il centrocampista sembra intenzionato ad andare avanti nonostante i 39 anni suonati savano in fretta e nonostante l’ansia dei tifosi il Campobasso di Angelo Busetta non riusciva ad aprire la partita. Ci dovette pensare quel ragazzo di poche parole a mettere le cose a posto. E a far esplodere lo stadio che ospitò almeno 15 mila spettatori. Nella ripresa i rossoblù avrebbero segnato altre due reti, prima della prolungata festa che cominciò con la pacifica invasione di campo. In estate quando trapelò la prima indiscrezione che dava per certa la

presenza di Corradino nel nuovo organico della squadra del capoluogo, ci fu più di qualcuno che fece alcune smorfie di disappunto. Come a voler dire che sarebbe stato meglio affidarsi ai ragazzi, anziché a chi aveva già dato. Ciò valse anche per Antonio MInadeo, il capitano. Il campo ha rimesso ogni cosa al suo posto: Corradino non solo si è guadagnato il posto fisso in squadra, ma si sta prendendo il lusso di trasformarsi anche in uomo della vittoria. Come è

avvenuto domenica scorsa a Campomarino, contro la frizzante squadra della Cliternina. Va ricordato che Corradino che ha preso moglie a Campobasso fu scartato una decina di anni fa, qualcuno lo ritenne “finito”. Lui ci rimase male, ma non si arrese. Unendo calcio e lavoro ha giocato con onore su molti campi della provincia. E l’anno scorso, tanto per non farsi mancare niente, ha guidato il Boiano alla vittoria dell’Eccellenza.


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16 ottobre 2013 Pagina redazionale singolarmente autogestita Si consiglia la lettura ad un pubblico adulto

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