17 dicembre 2013

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ANNO IX - N° 159 - MARTEDÌ 17 DICEMBRE 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

GIORNALE SATIRICO

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L’Oscar del giorno a Maurizio Tiberio

Nella settimana natalizia dove tutti guardano con attenzione le condizioni del tempo politico, l'Oscar va al colonnello Bernacca (pseudonimo di Maurizio Tiberio). Prevede per l'inizio settimana tempo politico agitato con schiarite intorno a giovedì in occasione della convention della nuova Forza Italia al Centrum Palace. Auspica che un bel tempo atmosferico e politico saranno di buona compagnia augurale all'evento. Mentre la nuvoletta di passaggio viene solo denominata come quella de Il Cola che non lascia traccia.

Il Tapiro del giorno a Salvatore Ciocca

Il Tapiro del giorno lo diamo a Salvatore Ciocca. In attesa di potere entrare in Giunta regionale, la sua posizione politica è stata contestata all'interno del suo partito tanto che alcuni militanti hanno deciso di abbandonarlo e iscriversi al Psi. Una decisione assunta proprio rispetto alle posizioni espresse da Ciocca in occasione delle Primarie così come per i suoi atteggiamenti definiti troppo arrendevoli rispetto alla politica del presidente Frattura che potrebbe riconoscergli il dovuto merito facendogli largo nell'Esecutivo.


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17 dicembre 2013

Mancano pochi giorni a Natale: la povertà dilaga e arriva al 48% In Regione si pensa solo ad ovviare conflitti d’interesse e ad aumentare tasse e indennità

Il 2013 politico: resoconto di un disastro annunciato CAMPOBASSO. “...Questanno c'è stato una grande morìa delle vacche, come voi ben sapete.:" direbbe Antonio De Curtis nel film Totò, Peppino e la Malafemmina. Anche in Molise c'é stata la stessa morìa, di popolo, come ben sanno i nostri governanti regionali che hanno compartecipato a far precipitare se non il Molise, certamente i molisani.Il 2013 sta per lasciarci e si chiude in una situazione peggiore di quella che era all’inizio. Il 50% dei giovani non ha lavoro, il 48% delle famiglie sono a rischio povertà o esclusione sociale (fonte Istat). E chi dovrebbe fare qualcosa per risolvere la situazione cosa fa? Coloro che, pur percependo dai 10mila ai 12mila euro al mese, non muovono un dito. Si tratta del governo regionale che dovrebbe legiferare e mettere in campo azioni forti contro la crisi. Ormai, dai primi di marzo ad oggi, non si può certo dire ancora: dateci tempo. In nove mesi di lavoro il Consiglio regionale del Molise è riuscito solo ad aumentare Irap, Irpef e bollo auto di cui i

cittadini si renderanno conto a partire dal 1 gennaio. Per non parlare della tassa (ovviamente aumentata) sulle concessioni regionali. Quando se ne renderanno conto i balneatori (tanto per citare una categoria interessata) sarà comunque troppo tardi. Eppure la situazione economica dei cittadini pare non essere un problema degli eletti. Il presidente Frattura, insieme al presidente Niro, si è occupato già per ben due volte di presentare una proposta di legge che a detta del governatore dovrebbe tagliare i costi alla casta ma, in concreto, ripristina elargizioni di fondi pubblici anche là dove erano stati eliminati per presentare ai molisani un gran regalo di Natale. Eppure Frattura si dice renziano. Sarà per questo che tira dritto per la sua strada disegnata su una miriade di conflitti d’interesse su cui nessuno, tra l’opposizione quasi intimorita, si permette di parlare in quelle poche se-

dute sterili di Consiglio regionale che cercano di mandare in scena. Un certo Napolitano, che non è un tipo qualunque ma il presidente della Repubblica, lo ha detto proprio ieri bello chiaro e tondo: “Rischio scosse sociali, attenzione al malessere”. Ma qui non è un problema. Sarà che il Molise è un po’ lento a recepire, ma il governo regionale non pare esprimere preoccupazione sul disagio sociale. Qualche volta se n’è sentito parlare in Consiglio regionale. Quando hanno aumentato le tasse per i cittadini, ad esempio. Frattura ha detto che “dobbiamo essere solidali” con un noi che aveva il gran sapore del plurale maiestatis della serie: concittadini, siamo solidali e pagate . Purtroppo per tutti, però, Frattura non è solo in questa lotta all’aumento dei privilegi della casta. Lui è semplicemente il portavoce di grado più elevato che rappresenta il prototipo di chi ha sempre vissuto grazie

ai fondi pubblici: architetto delle principali opere pubbliche incompiute, beneficiario di fondi pubblici per attività private mai portate a compimento. Basti pensare che per un progetto di metropolitana leggera e i soldi alla centrale Biocom si parla della bellezza di circa un milione di euro. In fondo era pur sempre il figlio di uno dei maggiori paperoni della casta molisana con doppio vitalizio (uno alla Camera e uno in Regione). Ma tant’è. Qualcuno, un Romano a caso, a inizio 2013 lo aveva detto come sarebbe andata. E così oggi ci ritroviamo un governo composto da gente, tutti nessuno escluso, che spende il tempo a farsi le scarpe a vicenda per avanzare nella politica nazionale e regionale, che pensa a sistemare le questioni ritenute prioritarie per se stessi e piazza all’ultimo posto i cittadini. Tanto sono silenti. “L’anno che sta arrivando tra un anno passerà”, se i molisani avessero il coraggio di reagire sarebbe già un gran bella novità. giorug

Interrogazione di Nicola Cavaliere: "Frattura dica se vuole difendere davvero il progetto”

“Autostrada, si faccia chiarezza”

CAMPOBASSO. “Uno scippo in piena regola, nel silenzio assordante dei vertici regionali. Perché a via Genova tutto tace, mentre a Montecitorio c’è chi decide con un semplice tratto di penna di cancellare un progetto che era nato dalla determinazione e dall’impegno dei passati esecutivi di centrodestra e dall’esigenza di dotare il territorio di una struttura in grado di creare un futuro di sviluppo e modernità per il Molise. Un progetto capace inoltre di dare una scossa decisiva al settore dell’edilizia, mai come adesso in difficoltà, e di favorire nuova occupazione”. E’ quanto dichiarato dal Consigliere Regionale Nicola Cavaliere, dopo le pessime notizie giunte dalla Capitale e dopo quell’Ansa che lo scorso venerdì, in poche righe, ha rivelato che tramite un emendamento presentato in Commissione Bilancio alla Camera i fondi destinati alla Termoli – San Vittore sono stati dirottati sulla Telesina, cancellando di fatto una precedente modifica approvata in Senato. La storia è purtroppo lunga e parte da lontano, dallo scorso settembre, quando era avvenuto il primo “scippo” ai danni del Molise e a favore della Campania. Poi il torto

riparato a Palazzo Madama, fino all’ultimo e incredibile colpo di scena che vede di nuovo la nostra Regione privata dei fondi destinati all’importante progetto. Per questo motivo, l’esponente di Forza Italia ha presentato oggi un’interrogazione urgente in cui si obbliga il Governatore e i membri della Giunta a chiarire una volta per tutte in Aula quale posizione questo esecutivo intende assumere in merito alla questione Autostrada e se ci sarà davvero un impegno teso a tutelare con forza il progetto. “Le divisioni, i tentennamenti e le ambiguità che caratterizzano la maggioranza su questo tema (e non solo) di sicuro riducono ulteriormente il peso politico della nostra Regione in merito ad una vicenda che assume sempre più contorni surreali. Ambiguità che era emersa già ad inizio legislatura, in occasione della presentazione delle linee programmatiche in Consiglio regionale. Le mie preoccupazioni di allora, purtroppo, prendono forma e sostanza nei fallimenti di oggi. Quello che sta accadendo a Roma dipende anche e soprattutto dalla confusione che regna a Campo-

basso su un tema che dovrebbe essere centrale. Il presidente Frattura - ha poi concluso - deve dire con chiarezza cosa vuole fare di questa Regione e come intende favorire lo sviluppo del territorio. Le nuove generazioni vogliono sapere se in Molise un’autostrada ci sarà. Il tempo è scaduto, non può non rispondere e non assumersi le proprie responsabilità”.


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Un nutrito gruppi di dirigenti lasciano il partito a causa del comportamento dell’unico eletto in Regione

Ciocca spacca i comunisti: i compagni salutano il Pdci e si rifugiano tra i socialisti CAMPOBASSO. La mancanza di provvedimenti per risolvere la precarietà dei trasporti, regole sull’edilizia residenziale pubblica che non aiutano le fasce più deboli, le violenze subite dal partito sul piano politico da parte dell’unico eletto a Palazzo Moffa sotto il simbolo di falce e martello e, ciliegina sulla torta, l’appoggio a Renzi nel corso delle primarie. Sono queste le colpe imputate da un nutrito gruppo di dirigenti al consigliere regionale Salvatore Ciocca che, a quanto pare, di ideologia comunista ha davvero poco o nulla. Tanto che Fabio D’Ilio, Antonio Potalivo, Salvatore Tristano e Alessandro Ciccinelli prendono atto dei comportamenti del consigliere regionale e abbandonano, con rammarico, il partito e cercano casa altrove. l Dove? “Nel partito che è più vicino alle nostre idee e alla nostra storia: il Partito Socialista dove portiamo idee e la forza della nostra lotta operaia” scrivono in una nota. “Insieme a un nutrito gruppo di compagni, appartenenti alla segreteria regionale e cittadina, abbiamo deciso in massa di uscire dal partito definito da tutti “il partito del consigliere”. Dopo aver lavorato attivamente per il partito e per il popolo con esito positivo nella passata tornata elettorale regionale, dove il Pdci si è collocato primo tra i partiti di sinistra, abbiamo dovuto riscontrare con grande rammarico, atteggiamenti e comportamenti che non appartengono alla nostra cultura comunista e socialista. Li andiamo ad elencare. I continui disagi ai lavoratori e cittadini dovuti alla precaria situazione dei trasporti in Molise. Singolare è la situazione che continua a esistere, vedi la fermata fantasma Santa Lucia (Ripalimosani) dove tutti i passeggeri sono alla mercè della bontà e della solidarietà degli autisti di turno. Ricordiamo, a beneficio di tutti,

che il consigliere eletto nel Pdci è presidente della commissione trasporti. L’alienazione degli alloggi dell’edilizia residenziale pubblica e le modifiche della legge effettuate nell’estate 2013 che, oltre a discutibili modifiche della stessa permettono, a chi ha la possibilità, di acquistare “le case del popolo” togliendo le speranza a chi non ha un tetto sulla testa.L’appoggio diretto, firmato e da tifoso, alle primarie del Pd per Matteo Renzi, uomo che ha elogiato apertamente le politiche antisindacali e

apertamente antifiom di Sergio Marchionne.Tante sono state le violenze politiche che abbiamo dovuto subire con il silenzio assenso del segretario regionale”. Il partito dei comunisti italiani perde così pezzi in Molise. Anche se l’atteggiamento del consigliere sembra essere solo la punta dell’iceberg. Perché di fronte agli atteggiamenti dell’eletto, comunista sui generis, vi è in realtà anche un totale mutismo del segretario regionale del Pdci, Macoretta eletto ad aprile del 2012, che con il suo silenzio non ha mai difeso il partito.

L'intervento

Io guardo a un Molise diverso mentre gli uomini di Vitagliano ancora sono alla Programmazione di Danilo Leva Oggi sei militanti del pd,le cui storie,provenienze e appartenenze conosco benissimo, scrivono identificandosi con tutti gli 8000 elettori di Renzi alle primarie di domenica scorsa definendomi poco lucido e utilizzando le stesse parole, guarda caso di Micaela Fanelli. Io non ho offeso i cittadini che hanno partecipato al voto ma ho stigmatizzato i dirigenti di IdV, Comunisti Italiani, Forza Italia, gruppo Patriciello e uomini di

Gianfranco Vitagliano che insieme a coloro del mio partito, che ne hanno accettato il sostegno, sono una banale accozzaglia di persone legate da ambizioni di potere, abbiamo tenuto le primarie per scegliere il segretario del PD non il candidato presidente della giunta regionale. Non sono né nervoso né agitato. Garantisco a loro e non solo, di essere lucido e molto determinato. Sono uno abituato a fare battaglie per le idee in cui crede. E queste battaglie le conduco sempre con

passione...ha vinto Renzi e perso Cuperlo. Sono in campo per costruire un Molise diverso da quello rappresentato dalle Iene, dall'Arena di Giletti, dalla Gam che chiude i cancelli, dagli uomini di Iorio che continuano a stare nei posti chiave della Pubblica Amministrazione o da quelli di Vitagliano che continuano ad indirizzare la programmazione. Sono sempre io non più disposto a tacere per senso di responsabilità di fronte alle cose che non vanno.


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In crescita i numeri all'estero per la produzione vinicola regionale

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Vino molisano, cresce l'export CAMPOBASSO. Dal 1° gennaio 2016 i viticoltori che vorranno impiantare nuovi vigneti non dovranno più acquistare i “diritti” da un altro produttore che espianta, ma dovranno richiedere l’autorizzazione gratuita, sulla base della disponibilità dei singoli Stati. Secondo quanto comunica la Coldiretti Molise è questa la novità più rilevante, per i viticoltori, nell’ambito della riforma della Politica Agricola Comune, recentemente approvata a Bruxelles. E’ stato definito, infatti, un nuovo sistema di gestione del potenziale produttivo che, a partire dal 1° gennaio 2016 e fino al 2030, metterà fine al sistema dei diritti di impianto dei vigneti con l’obbiettivo di assicurare una maggiore flessibilità alle imprese, ma senza i rischi della temuta liberalizzazione. Da tale data, gli Stati membri concederanno autorizzazioni gratuite, fino all’uno per cento annuo della superficie vitata nazionale (clausola di salvaguardia), ma avranno la facoltà di ri-

durre questa percentuale e limitarne il rilascio in zone specifiche (vini di qualità), tenendo conto delle raccomandazioni dei Consorzi di Tutela e/o Organizzazione di Produttori. Sia la riduzione che le limitazioni non potranno azzerare le autorizzazioni concedibili e dovranno essere giustificate (es. rischio di offerta eccedentaria o svalutazione dei prodotti a DOP o IGP), al fine di contribuire ad un aumento ordinato degli impianti vitati. Gli Stati membri fisseranno criteri di ammissibilità obbiettivi e non discriminatori ( es. disponibilità di superfice, capacità e competenze professionali, rischio appropriazione della notorietà delle denominazioni, uno o più dei criteri di priorità). Se gli ettari richiesti saranno inferiori alla percentuale fissata le richieste di autorizzazione considerate ammissibili saranno tutte accettate. Se invece le richieste ammissibili saranno superiori alla percentuale fissata, le autorizzazioni saranno con-

cesse in proporzione e/o in base a criteri di priorità (giovani produttori, requisiti ambientali, ricomposizione fondiaria, sostenibilità economica, incremento della competitività aziendale e di territorio, incremento della qualità dei prodotti a DOP-IGP, aumento della dimensione di aziende piccole e medie). Intanto, evidenzia Coldiretti Molise, gli ultimi dati Istat vedono il Molise tra le regioni con maggiore incremento nel valore dell’esportazione di vino, con il suo più 23 per cento. Risulta, infatti, sempre più confortante per il Molise l’andamento del mercato mondiale del vino: gli introiti salgono dell’8% rispetto ai primi otto mesi dello scorso anno. I consumatori sono sempre più attenti alla qualità dei vini e, se diminuiscono le quantità di vino consumati, aumenta il valore di quello acquistato, con i consumatori che si rivolgono con maggiore interesse ai vini pregiati come quelli molisani.

L'intervento

Il commercio dimenticato e sepolto di Luigi Zappone* La crisi economica che ancora investe il nostro Paese,tra recessione e austerity, ha fatto in modo che i lavoratori autonomi in generale e quelli del settore commerciale in particolare, risultino essere la fascia che, proporzionalmente, ha pagato il conto più salato di questi c anni di crisi, perdendo man mano circa 420 mila posti di lavoro e bruciando circa 70 miliardi di reddito disponibile. E' da tempo che andiamo sostenendo che occorre quantomeno un momento di riflessione sulla vicenda, almeno dal punto di vista "del lavoro". Avevamo lanciato l'allarme - almeno da un paio di anni addietro – facendo rilevare come per i lavoratori autonomi, composti in larga parte da piccoli e micro imprenditori (in prevalenza del settore

commerciale, almeno nella nostra realtà territoriale) fosse diventato insostenibile il "peso" che, tra fisco e recessione, stava finendo – come poi ha finito – di "schiacciare" la categoria. In verità, in taluni proclami, anche del Governo centrale viene riconosciuta l'esigenza di ridurre la pressione fiscale anche attraverso un piano di tagli della spesa pubblica inefficiente e improduttiva: ma ancora siamo in attesa di verificare come i tagli saranno portati avanti in modo coraggioso. E' un dato certo e verificabile in qualsiasi momento (.... basta fare un "giro" per le strade storicamente votate al commercio della città capoluogo della Regione Molise: Via Mazzini, Viale Elena, il corso......) per rendersi conto che gli effetti della crisi sul "lavoro autonomo" (leggi commercio) si siano fatti sentire a partire dalle molte chiusure di attività in

proprio e dai conseguenti effetti sull'occupazione. Si è trattato e si tratta di un "sacrificio" elevatissimo e, proporzionalmente, molto più alto rispetto al lavoro dipendente,che non è sostenibile, soprattutto in una realtà territoriale come il Molise che ha fin qui "vissuto" di terziario. Questo mix di crollo occupazionale (che, poi, equivale a dichiarazioni di "fallimento" per molte attività commerciale), insieme alla pressione fiscale sul "patrimonio" e sui servizi, ha determinato una pesante diminuzione ( se non completo azzeramento!!!!) dei "redditi primari" della famiglie che di attività commerciali hanno fin qui vissuto. L'ammontare dei "redditi smarriti" e che la "politica" (anche locale) non prova a far ritrovare ci ha portato al convincimento che servono – ora più che mai – in-

terventi diretti a favorire la ripresa occupazionale e la crescita dei redditi delle famiglie che rappresentano una priorità , non solo per la politica economica del Paese, ma anche e soprattutto per le genti molisane. Le risorse necessarie vanno trovate, sicuramente, nei tagli alla spesa della "finanza pubblica" (....anche il Governo regionale!!!!!...) e, nell'intanto, come provvedimento immediato, visto che si è "finanziato" (con soldi pubblici) zuccherificio, "gallinificio", "abitificio", e......., si potrebbe, quanto meno intervenire presso la Finanziaria dell'Ente Regione ( la FINMOLISE) procedendo al "congelamento", "rimodulazione", "piano di rientro e o di abbattimento" dei finanziamenti a suo tempo concessi agli operatori del terziario che, allo stato, non sono in grado di "restituire" ed "onorare" in quanto "caduti nel fallimento" e nella cessazione di attività: rimanendo senza alcun reddito. Anche questa – che può sembrare provocatoria – è una proposta precisa che facciamo alla Regione Molise, nell'ottica di "cambiare rotta" e di andare ( prima volta nella storia) "incontro ai commercianti" e non solo e sempre ad altre categorie: un intervento di tale portata sarebbe veramente un segnale di vero cambiamento. *Confimpresa


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Nagni: “Per impedire interventi a pioggia, occorre un progetto di assetto e messa in sicurezza delle aree più esposte alla fenomenologia atmosferica e geologica”

Stop ai finanziamenti pubblici finalizzati agli equilibri politici tra gli amministratori La programmazione 2014-2020 può essere l’occasione per realizzare un cambio di mentalità di fronte alla caduta verticale della credibilità e dell’onestà intellettuale della classe dirigente Sviluppo e coesione: c’è un fondo europeo apposta (ex Fas) che titola così, in modo chiaro, la destinazione delle risorse sul territorio. Ed è a quel fondo (Fsc) che l’assessore ai lavori pubblici Pierpolo Nagni ha fatto riferimento nel corso dell’incontro coi sindaci di Termoli, Montenero di Bisaccia, Campomarino e Palata, per affermare il principio di una programmazione globale che metta sullo stesso piano i vari ambiti territoriali (Alto,Medio e Basso Molise) evitando che vicendevolmente si possano avvantaggiare di coperture politiche, di una favorevole interpretazione delle urgenze e delle necessità, insomma di favori. Dirlo ai sindaci che grazie alla copertura politica di Cristiano Di Pietro ( in particolare ) e di altri maggiorenti regionali hanno ottenuto di essere ascoltati per rivendicare l’urgenza di un intervento straordinario della Regione per mettere sotto regime i canali e i corsi d’acqua che s’intrecciano nel Basso Molise, resi pericolosi dalle recenti notevoli precipitazioni atmosferiche, è stato un atto di grande onestà intellettuale e politica dell’assessore, allo scopo di spegnere sul nascere altre rivendicazioni, altri mallevadori, altre richieste impellenti. Cosa sempre possibile ad ogni evento atmosferico

data la fragilità idrogeologica del territorio regionale: dall’Alto al Medio e al Basso Molise. Per essere ulteriormente chiaro, l’assessore ha sottolineato la necessità che la prossima fase programmatoria . 2014-2020 sia accompagnata da un grande progetto di assetto e messa in sicurezza delle aree più esposte alla fenomenologia atmosferica e geologica, allo scopo - e qui suonano per la prima volta con determinazione e convinzione parole che in passato in bocca a politici di rango hanno avuto sempre un sostanziale riscontro prima che finissero dimenticate – di porre fine alla logica della parcellizzazione delle risorse per mantenere in piedi gli equilibri politici tra gli amministratori, ciò a discapito delle esigenze reali. Affermazione di un principio sacrosanto che negli ultimi decenni è stato sbrindellato e fatto a pezzi. Affermazione apprezzabile, coraggiosa e lungimirante, che denota fortunatamente che sta prendendo forma un nuova coscienza politica resa tale in corrispondenza di una richiesta d’intervento che certamente aveva un fondamento ma che, altrettanto certamente, era espressione di una parcellizzazione di risorse influenzata dalla mallevadoria politica di Di Pietro sul Basso Molise. Vogliamo pertanto credere che la pro-

grammazione 2014-2020 sia l’occasione per dare riscontro alle parole di Nagni e di quant’altri con lui condividono l’urgenza di un cambio di mentalità di fronte alla caduta verticale della credibilità e dell’onestà intellettuale della classe dirigente. Per tornare brevemente all’incontro coi sindaci di Termoli, Montenero, Campomarino e Palata è stato deciso che il Consorzio di bonifica Trigno e Biferno di Termoli, avrà il compito di coordinare una task force per elaborare una lista di interventi da realizzare tempestivamente. Lo scopo è quello di poter fare una valutazione finanziaria certa ed accurata degli interventi necessari che posa giustificare uno stanziamento straordinario da parte della Regione Molise in aggiunta alle risorse che sono ancora rinvenibili dal finanziamento della programmazione 2007/2013. Dardo

Unimol, le speranze per il futuro Toccherà al Rettore Palmieri tracciare le nuove linee guida

CAMPOBASSO. Toccherà al Rettore, Prof. Gianmaria Palmieri, alle ore 10.00, nell’Aula Magna di via De Sanctis a Campobasso, aprire la Conferenza di Ateneo 2013, iniziativa che ha la finalità di valutare lo stato di attuazione dell’autonomia statutaria e regolamentare all’interno dell’Ateneo, di analizzare gli obiettivi raggiunti nonché di formulare proposte di sviluppo dell’Università del Molise. Un evento particolarmente rappre-

sentativo e significativo per gli Organi di Governo, per il Corpo accademico, per il Personale tecnico-amministrativo, per gli Studenti, per l’intero tessuto socio-economico e istituzionale regionale. Ed ancor più quest’anno riveste una indicativa importanza proprio perché avviene in un contesto generale complicato ed in un quadro particolare del sistema universitario nazionale che si unisce ed interseca

al momento di rinnovamento del nostro stesso Ateneo. Ed è in tale ambito, anche alla luce dei recenti orientamenti ministeriali, che il Rettore, d’intesa con il Senato Accademico e il Consiglio d’Amministrazione, ha inteso convocare la Conferenza di Ateneo non solo quale efficace occasione di scambio, di confronto e di dialogo interno all’Università, ma anche con il territorio, le Istituzioni, il mondo del lavoro, delle

imprese, delle professioni e delle parti sociali. Obiettivo comune, di sintesi e filo conduttore dell’importante appuntamento istituzionale, il raggiungimento di specifici obiettivi di discussione e condivisione delle problematiche. Da qui il tema: "L’Università del Molise, al di là della crisi. Sostenibilità dell’offerta formativa e miglioramento degli indicatori di qualità". Nel pomeriggio, dopo il dibattito, gli interventi programmati e liberi in Aula Magna, presumibilmente intorno alle ore 16.30, si terrà la terza sessione dal tema “Il confronto con il territorio: 3 incontri con parti sociali e portatori di interessi”. Tre incontri, in contemporanea ed in seduta pubblica, dove prenderanno parte Autorità istituzionali ed esponenti della vita economica e sociale: imprenditoria, sindacati, istituzioni della scuola e della ricerca per dare il loro contributo alla riflessione, sul consolidamento, sullo sviluppo e sulla crescita dell’Ateneo.


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Campobasso

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Campobasso, se si spegne la luce In tanti a Salerno per le luminarie artistiche. In città, invece, nessuna iniziativa.

A Santa Maria un inedito Tabasso

Domani il coro “Quod libet” eseguirà una Messa Pastorale mai eseguita

CAMPOBASSO. Qualcuno a Campobasso domenica 15 dicembre ha ascoltato la voce del silenzio? Un silenzio mortifero che, ormai, spiffera in tutti i pori? Una città desolatamente vuota e triste a due passi dal Santo Natale. In tanti, così, tra sabato e domenica hanno pagato le 16 euro del biglietto destinazione Salerno per le luminarie artistiche. Oggi in tanti ne hanno sottolineato la bellezza, ma anche le spese lì fatte e l'organizzazione da non fiera trovata. E il buio, triste e

melanconico scenario natalizio di Campobasso ne esce ancor più tenebroso e svuotato anche di parte degli acquisti in quei pochi negozi, ormai, rimasti aperti. Possibile che a Campobasso non sia stato possibile allestire un bel nulla? Che la città sia stata spogliata anche della festa? Una caduta bruttissima che sta influendo, e di brutto, sulle poche attività commerciali ancora rimaste in piedi a testimoniare quello che era una volta il tessuto economico cittadino. E a saltare è anche l'orga-

nizzazione della manifestazione del Presepe Vivente che stava diventando un appuntamento fisso per i cittadini. Al contrario, invece, tutto è saltato e a rischiare, ora, sono le stesse attività commerciali per le quali non c'è stato alcun investimento. Se si spengono le luci dei negozi qualcosa scompare per sempre, finisce la vita urbana così come l' abbiamo conosciuta per secoli. Una volta chiusi i negozi, una civiltà se n' è andata e nessun teatrino ne prenderà il posto.

L'intervento. di Luigi Zappone* Abbiamo conoscenza del fatto che anche il Legislatore (ovvero il Governo e/o il Parlamento) hanno le loro “colpe”, per aver lasciato la facoltà al singolo Comune di “decidere” in materia: è già questo è grave!; ma scoprire, poi, che il Comune di Campobasso (….. una realtà del sud… che ha patito e patisce l’emigrazione…) abbia “deciso” nel proprio Regolamento per l’applicazione/pagamento dell’ IMU, di “Non considerare abitazione principale l’unità immobiliare posseduta a titolo di proprietà o di usufrutto in Italia da cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato italiano “ e di “ non riconoscere l’assimilazione all’abitazione principale degli immobili in uso gratuito a parenti in linea retta o collaterale” e, conseguentemente, pretendere il pagamento dell’IMU ad aliquota ordinaria, da parte dei nostri concittadini che “ancora vivono e lavorano all’estero”, ma che sul territorio cittadino hanno “una casa” , ci sembra proprio un qualcosa di “aberrante” se non di qualcosa che “rasenta la truffa”. Ci rendiamo conto che i termini usati potrebbero apparire “pesanti”, ma le situazioni, le decisioni, le storie, le valutazioni, devono essere “pesate”… e non prese con leggerezza senza sapere cosa determinano. Ci spieghiamo meglio: per lo Stato italiano (dopo tante vicissitudini e…..) il cittadino italiano che possiede una casa sul territorio nazionale e la “vive”, avendovi anche la residenza, non è dovuta l’imposta IMU in quanto è considerata “abitazione principale”; fin qui tutto bene…. perché, infatti,

CAMPOBASSO. Le festività natalizie riservano quest’anno ai campobassani una vera e propria strenna musicale: un Concerto del coro polifonico Quod libet, in collaborazione con il coro Samnium concentus, che prevede l’esecuzione in prima assoluta di una Messa pastorale Annuntio vobis puer natus, composta nel 1948 dal Mº Lino Tabasso da tutti noto e apprezzato soprattutto come musicista “profano”. Lo spartito della Messa era andato perduto, fu poi recuperato dal figlio del compositore, Giuseppe Tabasso, che lo donò alla Biblioteca provinciale “Albino” per il “Fondo dei musicisti molisani”. A riesumarlo a distanza di tanti anni è stato lo stesso direttore della Biblioteca, lo storico e musicologo Vincenzo Lombardi che, alla guida del coro Quod libet, gruppo ormai affermato oltre i confini regionali, e con la collaborazione all’organo del M° Guido Messore, lo farà ascoltare per la prima volta domani sera, alle ore 19.30, nella Chiesa di Santa Maria della Croce, nello stesso luogo dove, tra l’altro, Lino Tabasso concepì e avviò il progetto di portare dalla chiesa alla strada l’amatissimo “Teco vorrei” del Venerdì santo. A giudizio del prof. Lombardi, la Pastorale di Tabasso “evoca le musiche della tradizione natalizia popolare con le sue atmosfere pacate e serene che emergono dall’impasto vocale e dalle armonie”. Il concerto include il Salmo XVIII di Benedetto Marcello, Canti tradizionali di Natale e un intervento di Giuseppe Tabasso sull’inedita produzione sacra paterna.

L’Imu a Campobasso la pagano anche chi è residente all’estero prendere ancora denaro a tanti cittadini che ancora pagano mutui (oramai insostenibili) per aver comperato una casa? Lo Stato dove era e dove è rispetto alle banche ed ai tassi d’interesse? Ci si è dimenticato che già “si è dato”: in termini di costi di costruzione, oneri di urbanizzazione, allacci, utenze, servizi ecc… Ma, tornando all’italiano ( campobassano!) ancora residente all’estero e produttore di “reddito in terra lontana” al quale viene “imposto”

di pagare l’IMU ad aliquota piena sulla casa che ha “realizzato” nel suo paese, ci chiediamo se i nostri Amministratori locali abbiano ben compreso di cosa si sta ponendo e si è posto in essere? Dobbiamo desumere che tutti i consiglieri comunali, gli assessori, il Sindaco, ma , forse, anche gli stessi funzionari ( che, spesso “preparano” le carte) non abbiano familiari che siano dovuti emigrare all’estero per lavorare, per campare, per far campare la famiglia, per mandare ( negli anni) soldi a casa….. per poter , un giorno, fare, acquistare,ristrutturare, recuperare…… una casa (spesso modesta)…. nella quale , magari, tornare a passare gli anni del pensionamento , utilizzandola, nel frattempo per le ferie estive e per le feste natalizie. Siamo convinti che i nostri amministratori non “hanno pensato” che chiedere a detti concittadini del denaro per l’IMU è quanto meno “fuori luogo”,ma non è scandaloso dire: “ fuori legge”…. si, proprio fuori legge, perché se uno per trenta anni ha lavorato (magari in miniera o negli alti forni) e, con sacrifici ( anche di tipo alimentare: pane e cipolla)

ha mandato soldi ai familiari per realizzare un alloggio nella propria città natale, già ha contribuito in maniera cospicua…. dando del lavoro ai muratori, dando guadagni ai rivenditori di materiali di edilizia, ecc.; oggi che l’alloggio è di proprietà ( è unico sul territorio italiano) e magari, - nel frattempo – prima che ci possa tornare l’emigrato, è vissuto da qualche figlia che frequenta l’Università del Molise, per via del fatto che non c’è manco “ l’assimilazione all’abitazione principale degli immobili in uso gratuito a parenti in linea retta o collaterale”… si pretendono cifre (piene ad aliquota ordinaria) che, in taluni casi sono anche insostenibili ( anche duemila euro annui… tra acconto e saldo). Ma siamo certi di “volere questi denari” da questi concittadini? Ma abbiamo certezza che siamo nel giusto facendolo? Ma nessuno si chiede se, per caso, anche “disposizioni” come queste non finiscano con il contribuire alla “crisi” ( soprattutto dell’edilizia): perché continuare ad investire i risparmi di una vita “nel mattone” se si vuole tassare anche l’unica casa di proprietà in Italia ed….. a Campobasso ???? Noi invitiamo chi di dovere a “rivisitare” la norma…. diversamente ci faremo promotori di iniziative intese a perseguire “trattamenti” da italiani “non cancellati dall’Anagrafe del proprio comune”. *Confimpresa


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Campobasso

17 dicembre 2013

Imu e Ici, i cittadini delle contrade “invadono” la sala consiliare Gli avvisi di pagamento inoltrati dal Comune a chi vive negli ex terreni agricoli scatenano l’ira dei residenti Invasione pacifica dell’aula consiliare di Palazzo San Giorgio. I residenti delle contrade, ieri mattina, hanno deciso che era arrivato il momento di affrontare di petto la questione delle notifiche inviate dal Comune e riferite al pagamento di Imu e Ici sugli ex terreni agricoli trasformati in residenziali. Il loro arrivo al primo piano del Municipio ha provocato l’interruzione dei lavori consiliari che, tra l’altro, non sono stati più ripresi, ma, almeno c’è stata la possibilità di confrontarsi con gli amministratori su una faccenda che sta preoccupando non poco migliaia di famiglie campobassane. Mentre hanno già preso contatti con Caf e associazioni di consumatori per opporsi alle notifiche che per ora si riferiscono al 2007 e al 2008, i cittadini hanno voluto vederci chiaro perché proprio non digeriscono l’idea di dover pagare delle tasse ritenute ingiuste anche da molti amministratori della città, sia di opposizione che di maggioranza. L’assessore al Bilancio Donato Toma ha invitato i cittadini a prolungare i tempi del ricorso presentando l’istanza di accertamento con adesione che, in sostanza, consente di avere a disposizione non i classici sessanta giorni dalla notifica ma novanta in più e quindi cento cinquanta giorni di tempo per presentare ricorso. “Siamo pronti a rivedere i valori e ad analizzare tutte le situazioni” ha detto Toma provando a placare i toni dei cittadini che non hanno na-

scosto forte rabbia e disappunto. Nel frattempo, è stata già chiesta la convocazione di un Consiglio monotematico urgente sulla questione, anche perché ciò che dà più fastidio, soprattutto agli consiglieri di opposizione, è che la decisione di infliggere l’imposta ai residenti delle contrade ricadenti nella perimetrazione Lucarino sia stata adottata dalla Giunta senza il necessario coinvolgimento della Commissione e dell’assise. “L’urbanistica è una materia che spetta al Consiglio – ha detto Adriana Izzi di Citt@DiNoi - è inaudito che i cittadini debbano pagare le inesattezze commesse dall’Esecutivo quindi, invece di spingere i residenti a presentare le istanze di accertamento, l’amministrazione può intervenire con ciò che viene definito potere di autocorrezione e cioè il Consiglio può decidere di sospendere l’efficacia degli avvisi di pagamento in attesa di studiare elementi correttivi”. La faccenda resta ingarbugliata e in attesa di conoscere la data del Consiglio monotematico, questa mattina i consiglieri del Pd, di Citt@DiNoi, di Costruire Democrazia e di Nuova Proposta Politica terranno un incontro con la stampa per tenere accesi i riflettori sull’argomento e per spingere l’amministrazione a risolvere la questione evitando che i cittadini siano costretti a sborsare anche i soldi per le parcelle di tecnici e legali. Teresa Manara

“Botteghe di mestiere” le prime assunzioni Il progetto è stato curato da Assipan aderente alla Confcommercio di Campobasso CAMPOBASSO. Uno dei tirocinanti dell’edizione appena conclusa è già stato assunto, ora altri otto ragazzi potranno partecipare al secondo ciclo di tirocinio previsto dal progetto “Il risveglio dei sapori molisani”. Il progetto in questione, curato da Assipan - Confcommercio di Campobasso, rientra tra le “Botteghe di Mestiere” che sono state create in tutta Italia grazie al programma Amva (Apprendistato e Mestieri a Vocazione Artigianale) promosso da Italia Lavoro, ente strumentale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Le botteghe sono laboratori nei quali i giovani vengono formati nei settori produttivi propri della tradizione italiana (si va dall’agricoltura alla lavorazione dei pro-

dotti alimentari, dalla ristorazione al catering, dalla lavorazione di pietre e metalli alla gioielleria, all’industria tessile). In Molise le botteghe di mestiere sono partite a giugno, con “Il risveglio dei sapori molisani” che punta alla lavorazione, promo-

zione e valorizzazione dei prodotti del forno. Sono stati inseriti, presso le aziende che hanno aderito all’iniziativa (pastifici e panetterie), dieci giovani disoccupati/inoccupati, attraverso un percorso formativo di sei mesi. Uno di loro ha già ottenuto il suo contratto di lavoro. Altri due ragazzi proseguiranno il loro percorso formativo all’interno delle aziende che li hanno ospitati. Il secondo ciclo di tirocinio partirà a gennaio e coinvolgerà altri otto ragazzi. Risultati e numeri importanti, in un periodo di profonda crisi. I tirocinanti beneficeranno, come i colleghi che li hanno appena preceduti, di un semestre di formazione lavoro in azienda e di incentivi economici per ottenere la stessa.

Papa Francesco indica la via della speranza nei Presepi di Giovanni Teberino di Massimo Dalla Torre Parte da papa Francesco che accarezza il lupo di Gubbio con lo sfondo di Assisi il lungo percorso della mostra dei presepi di Giovanni Teberino. Mostra che arriva in un momento particolare per l’associazione misteri e tradizioni per la scomparsa “dell’animo” degli ingegni del Di Zinno Cosmo Teberino che, più di ogni altro, ha amato la tradizione specialmente quella legata alla natività. Simboli che si animano, vivono, prendono corpo. Il tutto assemblato con materiali che spesso non hanno alcuna attinenza con il significato della venuta al mondo del Salvatore del mondo perché legati a quello che e’ l’attuale. Questo, e’ il fil-rouge, che amalgama i piccoli capolavori alla natività che non svanisce, anzi si rafforza, si anima, prende corpo. Simboli che personificano appieno quello che nel presepe trova la sua apoteosi. La quale, induce, a non cedere alle futilità che attanaglia la società odierna. Simboli che si rinnovano dando un segno tangibile della fede popolare. Simboli plasmati nel silenzio che sprigionano con forza il credo. Il quale, si accomuna all’estro di chi li ha creati che mette in evidenza come possono nascere cose fuori dal comune che, potrebbero sembrare anacronistiche, senza sapere che non lo sono affatto. Un qualcosa, che ti prende a tal punto e che induce a meditare sulla nascita di chi ha redento il mondo dal peccato. Un qualcosa che, nella umiltà più disarmante, mostra come dal presepe si possono trarre gli insegnamenti cui tutti dovremo attingere e non rinnegarli; perché il presepe e’ lo spirito del natale che difficilmente può essere cancellato; anzi e’ il punto di partenza ma soprattutto di arrivo dinanzi a cui l’uomo deve inchinarsi e non perdersi.



ISERNIA

ANNO IX - N° 159 - MARTEDÌ 17 DICEMBRE 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA

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Isernia

17 dicembre 2013

Brasiello si appiglia a Di Giacomo Il sindaco ha chiesto al senatore interventi per salvaguardare l'università a Isernia ISERNIA. Il senatore Ulisse Di Giacomo, in visita ufficiale, ha incontrato gli amministratori del Comune di Isernia. Il parlamentare molisano s’è intratte¬nuto con il sindaco Brasiello, il vicesindaco D’Achille, gli assessori Sposato e Ga¬lasso, il presidente del Consiglio comunale Capone e i consiglieri Sardelli, Anto¬nelli e Dall’Olio. Il senatore ha elencato quelli che saranno i prossimi impegni del parlamento e del governo. In particolare s’è soffermato sull’imminente abolizione delle pro¬vince, annunciando iniziative personali in difesa di tutte le direzioni provinciali, che sono presidi imprescindibili per il nostro territo¬rio. Di Giacomo ha anche parlato di ciò che i vari gruppi di coalizione si appre¬stano a proporre per giungere in tempi rapidi ad una nuova legge elettorale.È stata poi la volta degli amministratori. L’assessore Sposato ha chiesto al senatore di farsi tramite nei confronti del governo affinché siano rivisti i poteri delle Regioni, la cui autonomia, esente da controlli efficaci, ha portato quasi

dap-pertutto a scandali, creando inevitabile distacco fra cittadini in difficoltà e consi¬glieri regionali che godono di privilegi in¬giustificati. Sposato ha anche lamentato come «la provincia di Isernia, a causa dell’attuale legge elettorale regionale, sia vistosamente penalizzata poiché, a fronte d’una popolazione che è un terzo di quella dell’intero Molise, viene oggi rappresentata da due soli consiglieri regio¬nali, mentre la provincia campobassana ne ha diciotto, a cui si aggiunge il presi¬dente della giunta. Ciò è iniquo e inac¬cettabile. Occorre cambiare quanto prima questo stato di cose», ha concluso Sposato. Il sindaco Brasiello ha chiesto al senatore Di Giacomo di sostenere l’amministrazione comunale in alcune battaglie per la conservazione di ciò che la città, con grande impegno e sacrificio, ha ottenuto in passato. Brasiello ha fatto esplicito ri¬ferimento all’università di via Mazzini, che va difesa a tutti i costi e che mai dovrà abbandonare il centro storico. Come più volte ribadito, fin dal mo-

mento della sua elezione, per il sindaco la presenza dell’ateneo è fondamentale per la vita culturale ed economica di Isernia, la cui comunità soffre questo mo¬mento di grave recessione e non vuole vedere ulteriormente mortificate la pro¬prie aspirazioni di città universitaria.

Roccamandolfi celebra Trignina, troppe buche pericolose la festa dell’anziano Durante i festeggiamenti proiettata una raccolta fotografica sul paese Anche quest’anno Roccamandolfi ha festeggiato l’anziano. L’evento si è svolto domenica 15 dicembre, aprendosi con la celebrazione della santa messa alle ore 11:30 nella parrocchia di San Giacomo Maggiore. Dopo la funzione, l’amministrazione comunale e gli anziani del paese hanno raggiunto il “Centro Parrocchiale Don Pasquale Prioriello” per degustare prodotti tipici locali, il tutto accompagnato da canti e balli popolari. Durante i festeggiamenti è stata proiettata una raccolta fotografica sui luoghi più significativi del paese dal punto di vista naturalistico – ambientale, per far rivivere, nell’animo di ognuno, ricordi legati alla gioventù, trasmettendo forti emozioni che hanno illuminato ogni singolo volto percorso dalle pieghe della vita. L’Amministrazione Comunale è pienamente soddisfatta del successo della festa, giunta ormai alla sua ottava edizione, quale momento si-

gnificativo di aggregazione socio-culturale, di appartenenza e partecipazione comune. "Incontrarsi con gli anziani – dichiara il primo cittadino Giacomo Lombardi – è un’occasione ricca di ricordi e di speranza, perché sul loro volto, spesso provati dalla sofferenza e dalla solitudine, si legge tanta serenità e tanta fiducia nella vita, che amano e apprezzano quale unico ed insostituibile valore. Gli anziani – continua il sindaco Lombardi – restano una presenza importante e significativa per la comunità di Roccamandolfi, perché hanno alle spalle e nel cuore un cammino ricco di esperienza e di saggezza che devono trasmettere alle nuove generazioni, quale insegnamento di vita per una crescita migliore. L’Amministrazione comunale ringrazia quanti hanno partecipato e i giovani volontari che ogni anno contribuiscono all’organizzazione e alla riuscita dell’evento, dando appuntamento all’anno prossimo".

La denuncia viene dall'Università delle Generazioni di Agnone

AGNONE. L'Università delle Generazioni di Agnone mette in guardia gli automobilisti che dovessero percorrere la strada Trignina nel tratto PescolancianoSan Salvo e raccomanda loro molta prudenza per la diffusa presenza di buche in entrambi i sensi di marcia. In particolare, a 500 metri dopo il bivio per Trivento verso Ovest vi è un ampio e profondo strappo della sede stradale con pezzi di asfalto disseminati su tutta la larghezza della strada. Il pericolo è maggiore per coloro che viaggiano in direzione di Isernia ma anche per quelli che ne proven-

gono poiché il pezzo di strada dissestata si presenta improvvisamente dopo una galleria. Altra zona dove sono molteplici le buche è quello in prossimità del bivio per il santuario della Madonna del Canneto ricadente nel territorio di Roccavivara. In attesa che i responsabili della manutenzione della strada Trignina intervengano con la massima urgenza, l'Università delle Generazioni invita gli automobilisti a moderare la velocità in modo considerevole in modo da evitare il pericolo segnalato per se stessi e per gli altri utenti.


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Termoli

17 dicembre 2013

Ancora un incidente sulla Biferina La vittima è una 44enne di Campobasso deceduta domenica. Domani i funerali GUGLIONESI – Si svolgeranno oggi, o al più tardi domani, i funerali di Maria Rosaria Fiorito, la 44enne di Campobasso deceduta domenica pomeriggio in un incidente stradale avvenuto sulla Bifernina a poche centinaia di metri dal bivio per Guglionesi. La donna viaggiava a bordo di una Peugeot 206 a fianco del marito, ingegnere di 46 anni che conduceva il mezzo, mentre sul sedile posteriore, alloggiata nel seggiolino, la figlioletta di 3 anni. Secondo la prima ricostruzione dell’accaduto fatta dai carabinieri di Guglionesi, giunti sul posto insieme ai medici del 118 , Volontari della Misericordia e Vigili del Fuoco, la Peugeot avrebbe tam-

ponato il rimorchio di un trattore agricolo che dalla Bifernina stava immetendosi in un’azienda agricola. L’impatto è stato tremendo e per Maria Rosaria Fiorito non c’è stato nulla da fare: il corpo senza vita della donna dopo essere stato estratto dai Vigili del fuoco di vita è stata ricomposta nell’obitorio del Cimitero di Guglionesi dove ieri mattina è stato eseguito l’esame autoptico e poi, su disposizione del magistrato restituito ai familiari per essere tumulato. Tanto spavento ma per fortuna senza ferite il marito e la figlioletta della donna. Le tre persone stavano facendo ritorno a Campobasso dopo aver trascorso una giornata a Termoli.

Basso Molise, 3 arresti a vario titolo messi a segno dai carabinieri BASSO MOLISE – I carabinieri delle Stazioni dipendenti delle Compagnie di Termoli e Larino nello scorso fine settimana hanno arrestato tre persone per reati che vanno dallo stalking ai maltrattamenti. A Montenero di Bisaccia i militari dell’Arma hanno arrestato il 46enne R.D.G. già conosciuto dalle forze dell’ordine per analochi motivi. Secondo quanto sarebbe stato accertato l’uomo avrebbe continuato a pedinare l’ex moglie creandole angoscia e tensione. L’uomo che è stato rinchiuso nel carcere di Larino verrà interrogato nei prossimi giorni. E sempre nella casa circondariale frentana è terminato A.D.F. 42enne di Montecilfone perché accusato di maltrattamenti in

famiglia. L’uomo avrebbe più volte minacciato i propri genitori pensionati e dopo la denuncia è scattato l’ordine di arresto. A Santa Croce di Magliano in manette è terminato un 20enne di nazionalità romena accusato di maltrattamenti, accusa

che era stata formulata, con relativo arresto, già un anno fa dopo un litigio avvenuti in paese. Il nuovo arresto è avvenuto perché il giovane avrebbe violato gli obblighi imposti dal magistrato di non avvicinarsi alle presunte vittime.

Goccia d’Oro, i vincitori del concorso LARINO –Tante presenze al convegno “Alimentazione, attività fisica e prevenzione” organizzato dall’Arsiam e Lilt in occasione del decennale del Premio Goccia d’Oro: medici oncologi, chirurghi, varie autorità, operatori del volontariato Presenza illustre tra i relatori quella del dottor Francesco Schittulli, senologo-chirurgo oncologo e componente del Consiglio Superiore di Sanità il quale ha parlato di “Quale prevenzione per vincere i tumori”. Non meno seguiti gli interventi del prof. Giancarlo Salvatori dal titolo “Effetti protettivi della Dieta Mediterranea”, del prof. Giuseppe Calcagno su “Attività fisica e prevenzione”, della dott.ssa Carmela Milena Franchella su “Stili di vita e Prevenzione: strategie di interventi della Lilt”. Al termine del convegno il capo Panel e responsabile ufficio Olivicoltura Arsiam Maurizio Corbo ha dato il via ai nomi dei vincitori del concorso ’Goccia d’Oro 2013’ divisi in due categorie: professionisti (per produttori di più di 5 quintali d’olio) e amatori, provlamati da tre giurie: quella popolare, quella dei giovani studenti della V elementare dell’Istituto comprensivo di Larino e quella degli assag-

giatori professionisti. Giuria ragazzi: Fruttato leggero, azienda Carretta Antonella (Larino); Fruttato medio, azienda Coscia Porrazzi (Macchia Val Fortore); Fruttato intenso, azienda Campolieti Salvatore (Pietracatella). Giuria consumatori: Fruttato leggero, azienda Di Iorio Francesco (Sant’Elia a Pianisi); Fruttato medio, azienda Pietroniro Angela (Colletorto); Fruttato intenso, azienda D’Amico Federica (Pietracatella). Giuria assaggiatori professionisti: Fruttato leggero, azienda Pastorini Fabrizio (Larino); Fruttato medio, azienda Roberti Nicola (Montefalcone del Sannio); Fruttato intenso, azienda Radatti Antonio (Guglionesi). Categoria professionisti (produttori con oltre 5 q.li di olio) giuria ragazzi: Fruttato leggero, associazione via dei contrabbandieri Campobasso; Fruttato medio, Marina Colonna (San Martino in Pensilis); Fruttato intenso, frantoio oleario Di Cencio snc (Termoli). Giuria consumatori: Fruttato leggero, Villani Antonio (Campomarino); Fruttato medio, Marina Colonna (San Martino in Pensilis); Fruttato intenso, agricola Mastragostino (Mafalda). Giuria assaggiatori professionisti.

La maggioranza risponde a Tosto COLLETORTO – I consiglieri comunali di maggioranza rispondono alle affermazioni apparse su un volantino firmato dal gruppo di opposizione e per le dichiarazioni dell’ex sindaco Fausto Tosto. “Per stare ai fatti, contro ogni menzogna e bega propagandistica, in tema di ricostruzione ricordiamo alla minoranza del gruppo “Colletorto di Tutti” che gli addetti ai lavori hanno seguito scrupolosamente l’iter di presentazione delle nuove schede di monitoraggio e tutto quanto richiesto di volta in volta dall’Arpc e dalla Regione Molise. L’intero iter – scrivono i consiglieri di maggioranza - è documentato e munito dei rispettivi protocolli. Le informazioni riportate sul volantino dai consiglieri sono false, tendenziose e screditanti del lavoro svolto a vario titolo dagli addetti ai lavori. I famosi documenti cui si fa riferimento e che non sarebbero stati mandati all’Arpc nei tempi, altro non sono che le schede di monitoraggio Cipe che andavano consegnate entro il 14 agosto e non entro il 31 agosto 2013. Chi passa le giornate a girovagare nelle stanze dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile di Campobasso dovrebbe quanto meno conoscere le date di presentazione delle schede. Ad ogni modo quelle schede sono state consegnate all’Arpc di Campobasso il 14 agosto 2013 alle ore 11,30, quindi nei tempi. Inoltre, vorremo rappresentare il fatto che le schede andavano redatte ben prima di concedere i finanziamenti post-sisma, a partire dai decreti fatti da Iorio a quelli successivi fatti dall’Arpc e quindi in ultimo prima di emettere le concessioni di contributo sindacali ai Presidente di Consorzio. Tutte queste inadempienze o omissioni – continua la nota - hanno fatto si che oggi non c’è la copertura finanziaria per i lavori degli interventi cantierati in tutti i Comuni, compreso Colletorto, con la conseguenza che ora sono le imprese ed i tecnici ad aver investito i propri soldi ed il proprio lavoro su falsi decreti e concessioni di finanziamento. Al consigliere Tosto e compari è sfuggito nel volantino il fatto che il Comune di Colletorto è presente nel “I atto integrativo all’Accordo di Programma Quadro” (Apq) del 29 novembre 2013 per circa 11 milioni di euro ma soprattutto che tra gli Apq ed atti integrativi non esiste ordine di priorità e che questi viaggiano in parallelo (fonte del Consigliere delegato alla Ricostruzione Salvatore Ciocca). Non siamo in campagna elettorale e non è tempo di propaganda. L’incompetenza e l’inettitudine è quella di chi ha amministrato il Comune di Colletorto nell’ultimo decennio portando la comunità al più profondo degrado morale e materiale. Il blocco dell’economia locale è la conseguenza di anni di cattiva amministrazione. Quel sistema ha portato allo sfascio un’intera comunità. Nei primi 7 mesi la nuova amministrazione ha ben operato con serietà e applicazione. Comprendiamo le difficoltà del consigliere Tosto e compagnia – concludono i consiglieri di maggioranza - ad accettare la fine di un sistema di interessi, il tentativo estremo di difendere quell’impianto e mascherare mediante attacchi sconsiderati tutte le nefandezze perpetrate a danno di Colletorto e dei suoi cittadini. Palo compreso…!”.

Spettacolo teatrale sabato a difesa Grande TERMOLI – Appuntamento con il teatro il prossimo 21 dicembre nell’Auditorium “Giovanni Paolo II” della parrocchia di Santa Maria degli Sngeli di Difesa

Grande. Si esibirà la compagnia teatrale “Sceme sembe nuje” di Santa Croce di Magliano che metterà in scena “Eh! Se ce ccumbagnasse a cocce”, spettacolo tratto

da “Ditegli sempre di si” di Eduardo De Filippo. Per gli attori santacrocesi è l’esordio a Termoli dopo le rappresentazioni al teatro Savoia di Campobasso,

Colletorto, San Giuliano di Puglia, Roccamandolfi e Larino. Lo spettacolo avrà inizio alle 20,30 e il costo del biglietto è di 5 euro.


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Termoli

17 dicembre 2013

L’ex assessore Verini da il buon Natale al sindaco: dimettiti per il bene della città TERMOLI – Dopo le sue dimissioni da assessore comunale e pochi interventi nella vita politica cittadina, Bruno Verini esce allo scoperto e porge gli auguri di buon Natale al Sindaco Basso Antonio Di Brino invitandolo a dimettersi e fare un regalo ai termolesi. “A distanza di qualche mese dalle mie dimissioni, quale assessore all’Urbanistica del Comune di Termoli, visto ancora la pressoché totale assenza di qualsivoglia azione amministrativa e di governo della nostra città, mi corre l’obbligo di richiamare l’attenzione dei miei ex colleghi di maggioranza sugli impegni assunti, in campagna elettorale, nei confronti dell’intera città. Ricorderanno gli ex colleghi, oggi ancora componenti dell’amministrazione Di Brino, lo sforzo, la dedizione e la passione che, noi tutti, e ciascuno di noi, ha profuso per poter ridare alla città di Termoli, un’Amministrazione concreta, che si occupasse dei tanti problemi irrisolti. E, infatti, questo nostro impegno, è stato premiato con una elezione maggioritaria, già dal primo turno, fatta eccezione per il nostro candidato a Sindaco, Antonio Basso Di Brino, il quale, evidentemente, non gradito dalla città, ha dovuto aspettare il secondo turno, mettendo a rischio l’intera maggioranza consiliare. La mancata fiducia che i termolesi hanno riservato al Di Brino (a differenza di noi tutti), avrebbe imposto, allo stesso, una maggiore partecipazione e collegialità nelle scelte amministrative da egli operate, in quanto, noi era-

vamo già maggioranza dal primo turno elettorale e, di certo, non lui, che ha dovuto affrontare il secondo, mettendo a rischio l’intera coalizione. Ma, purtroppo, questa condizione, è sfuggita a Di Brino e ancora gli sfugge. L’accentramento del potere politico e amministrativo, unica vera azione di governo operata da Di Brino, a scapito della città che rimaneva, e ancora rimane, con gli stessi problemi, non è sfuggita al gruppo di maggioranza che lo sosteneva il quale, nel maggio del 2011, ha provveduto, con un documento a firma dello scrivente, in qualità di capogruppo, oltreché dai consiglieri De Fenza, Roberti, Ciarniello, Rinaldi e Fabrizio, a censurare i primi due anni di amministrazione dello stesso. Ma, purtroppo, i problemi di allora, sono ancora, quelli di oggi! Nulla è stato fatto e, in alcuni casi, i pro-

blemi della città sono stati, addirittura, peggiorati dalla stessa azione amministrativa. L’impossibilità di dare soluzione ai problemi della città, per volere del sindaco Di Brino, anche quando le soluzioni tecniche venivano da me fornite, come, ad esempio, per il P.R.G. o per l’art. 14 del così detto “Piano Casa”, mi hanno condotto a restituire la delega all’Urbanistica. Ma, le mie aspettative, racchiuse in un gesto così definitivo, ancora una volta, sono state disattese dal “monarca” Di Brino il quale, invece di aprire un sereno dibattito interno, sullo sfacelo amministrativo cui ci aveva condotto, e cui noi tutti siamo e saremo chiamati a rispondere alla città, ha pensato bene di cacciarmi dalla Giunta comunale, con un atto che ho dovuto leggere dai giornali! L’ennesimo schiaffo, non al sottoscritto, ma alla città, che

ha inteso dare fiducia alla coalizione di centro-destra e non, certo, a lui, come detto sopra. Ma, io, a differenza di altri, ho scelto, ancora una volta, di essere “cittadino”, e non “suddito” del monarca Di Brino e, dunque, ancora una volta, per il bene della città tutta, urlo, allo stesso, di dare soluzione, come, peraltro, già richiesto anche dalle opposizioni consiliari, all’articolo 14 della legge regionale 30/2009 (Piano casa). Le soluzioni tecniche di tale problema, che avrebbero ridato slancio economico a tutta la citta, erano state già studiate e individuate alla vigilia delle mie dimissioni, perché Di Brino, oggi come allora, si ostina a non voler risolvere il problema? Perché Di Brino non ritira la delibera del C.C. n. 75/2012, ammettendo di aver sbagliato ad applicare la perimetrazione per il

recupero ai sensi dell’art. 14 della legge regionale 30/2009 e, invece, di fatto, “trascina l’intera città” davanti alla magistratura amministrativa per gli eventuali risarcimenti dei danno? Le linee programmatiche della legge regionale 30/2009 sono state studiare da un gruppo di lavoro misto, formato da un consigliere comunale ingegnere, da un tecnico interno e dall’avvocato responsabile del servizio di Pianificazione. Urlo, altresì, di completare il processo di redazione del nuovo Piano Regolatore Generale, cavallo di battaglia elettorale, mai riavviato (a meno dell’incarico dato a qualche professionista). Urlo, ancora, di avviare il procedimento di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), anch’esso, mai avviato, anzi, annullato il giorno prima del suo avvio in conferenza stampa e ancora mi chiedo il perché? Insomma, questa amministrazione che, di fatto, sta cadendo in pezzi (si vedano i tanti che l’hanno abbandonata), non si occupa più neppure dell’ordinaria amministrazione. E’ sotto gli occhi di tutti la critica mobilità della città ma, l’amministrazione Di Brino, dopo aver pagato, un professionista per la redazione del così detto Piano traffico, e dopo averlo presentato in pompa magna in sala consiliare, non lo ha mai adottato. Come mai? Caro Antonio Basso, evidentemente, i tuoi progetti, non vanno nella direzione della città e, allora, per Natale, facci un regalo e, ti assicuro, i termolesi gradiranno molto ….. dimettiti”.

Solidarietà, le iniziative dei Lions Tifernus

Fiat nega assemblea sindacale, presa di posizione della Fiom-Cgil

TERMOLI – Hanno preso il via le iniziative in agenda per le festività di Natale da parte del Lions Club Tifernus. Doppo gli appuntamenti di sabato scorso riservato ai soci e loro familiari per raccogliere fondi che saranno destinati all’Associazione Italiana per la Sindrome da Ipoventilazione Centrale Congenita (Aisicc), ieri si è tenuta la conferenza sul tema “Dal Sintomo alla Patologia in età pediatrica”. Il 20 dicembre, in collaborazione con “La Misericordia”, ci sarà la consegna, presso i locali

TERMOLI – Dura presa di posizione della Fiom – Cgil nei confronti della Fiat di Rivolta del Re che ha detto no alla richiesta della Fiom di convocare un’assemblea sindacale benchè il sindacato abbia a disposizione ancora 5 ore da sfruttare entro la fine dell’anno. “Nonostante il pronunciamento della Corte Costituzionale sulle politiche antisindacali della Fiat – si legge in un documento diramato dal sindacato - l’azienda continua ad attuare, nei confronti della Fiom, lo stesso comportamento discriminatorio ed anticostituzionale praticato prima del pronunciamento della Corte. L’ostinazione della Fiat a proseguire in un atteggiamento antisindacale, discriminatorio e illegale nei confronti della Fiom ha un solo significato possibile: il timore dell’azienda per le conseguenze di una discussione democratica tra i lavoratori coordinata da un sindacato, come la Fiom, che non ha accettato le imposizioni del Marchionnismo, prima ancora che la Giustizia Italiana le dichiarasse incostituzionali. Il futuro dello stabilimento Fiat di Termoli – conclude la nota - non è affare della sola dirigenza Fiat, riguarda anche i lavoratori Fiat del Molise, le istituzioni locali, che si sollecitano ad assumere una posizione netta al riguardo, e i molisani tutti”.

della Misericordia, di pacchi contenenti alimenti e mercatino gratuito di indumenti e capi di abbigliamento nuovi a famiglie bisognose. Le famiglie bisognose sono state segnalate dall’ufficio Servizi Sociali del Comune sotto la gestione dell’Assessore alla politiche sociali, Fernanda De Guglielmo, la Dirigente del settore “Assistenza alla Persona” Brigida Barone e l’Assistente Sociale Concetta Paolitto. La distribuzione è a cura dei volontari dell’associazione “Misericordia di Termoli”.

Fai Cis, appello per un piano straordinario di manutenzione dissesto idrogeologico ROMA - La Fai Cisl nazionale da sempre esprime la necessità di una seria e rigorosa attività di programmazione e prevenzione per la salvaguardia del territorio italiano. Un territorio fragile e nel quale il dissesto idrogeologico viene invece affrontato con sistemi di emergenza continua. Lo ha ribadito anche in un recente Convegno dal titolo: “Il Territorio: da problema ad opportunità – prevenzione e manutenzione. Montagna, bosco,

acqua: filiere per il lavoro e la tutela dell’Ambiente”. “In quell’occasione – ha dichiarato Claudio Risso, segretario nazionale della Fai Cisl – abbiamo rilanciato l’idea di un Patto Istituzionale per un grande piano straordinario di manutenzione del territorio, per la promozione e lo sviluppo in senso produttivo del patrimonio forestale che segni un salto di qualità nella sua programmazione, prevenzione e nei modelli di gestione”. “Un

piano che parta dal lavoro dei nostri forestali – ha dichiarato Augusto Cianfoni, segretario generale della Fai Cisl - nonostante l'esiguità delle risorse economiche regionali non copra più nemmeno il pagamento dei loro salari e si assista ad una progressiva dequalificazione della manodopera che, nel tempo, ha anche perso dignità sociale”. “Anche la Fai Cisl – ha concluso Risso – condivide l’appello della responsabile ambiente

della segreteria del Partito Democratico, Chiara Braga, a sostegno della battaglia per trovare le risorse per il dissesto idrogeologico, invitando le Istituzioni ad aumentare gli stanziamenti nella legge di stabilità e si unisce al Presidente dell’Anbi Massimo Gargano nella totale disponibilità al confronto con il Governo e le forze politiche per affrontare un problema che è diventato una priorità nel Paese”.



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17 dicembre 2013

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