ANNO IX - N° 85 - MARTEDÌ 17 SETTEMBRE 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel. e Fax 0874.698012 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita
GIORNALE SATIRICO
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L’Oscar del giorno a Domenico Di Lisa e Gigino D'Angelo
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Domenico Di Lisa e Gigino D'Angelo. I due sindaci di Roccavivara e Montefalcone del Sannio hanno inteso preparare una petizione popolare per l'annullamento della legge regionale che consente ai consiglieri di intascare un mensile tra i più alti d'Italia. Visto e considerato che i partiti latitano, anche dinanzi alla mancata promulgazione dello Statuto, ci pensano i due sindaci a sopperire all'inerzia politica predisponendo anche una manifestazione di indignati.
Il Tapiro del giorno a Giancarlo Bregantini
Il Tapiro del giorno lo diamo a mons. Giancarlo Bregantini. Sulla vicenda dei licenziamenti alla ex Cattolica è rimasto in silenzio tanto che i sindacati hanno dovuto indirizzarsi direttamente al Santo Padre. Eppure, proprio il vescovo di Campobasso era stato uno degli animatori della fiaccolata a difesa del Centro medico. Ora, invece, stranamente ha preferito la strada del silenzio. Non vorremmo pensare che il cambio di casacca alla Regione abbia potuto pesare sulla scelta adottata del silenzio. A pensare male, non si sbaglia mai?
REGIONE
Una proposta di legge contro la casta molisana A PAG. 2
AGROALIMENTARE
Ritorno al passato mentre le Manze avanzano A PAG. 4
SANITÀ
Dipendenti ex Cattolica chiedono aiuto al Papa A PAG. 5
TAaglio lto
2 17 settembre 2013
Iniziative dei sindaci Di Lisa e D’Angelo e del comitato “Cittadini indignati del Molise” per chiedere il dimezzamento delle spettanze dei consiglieri regionali e il contenimento delle tasse
Autunno caldo in arrivo: proposta di legge popolare e protesta popolare contro la casta di Palazzo Moffa E’ il vecchio statuto regionale, vecchio di decenni, la stampella cui si appoggeranno i sindaci di Roccavivara e Montefalcone del Sannio, Domenico Di Lisa e Gigino D’Angelo, per indire la raccolta delle firme (ne bastano 2000) a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare di modifica e integrazione alla Legge regionale 25 luglio 2013, n. 10. La legge scandalo che consente ai consiglieri regionali del Molise di essere i più cari alle casse dell’erario ancorché vergognosamente inefficienti. Di Lisa e D’Angelo sono espressione della sinistra storica e la loro iniziativa propone a quella sinistra di uscire dal tunnel in cui è finita, di riprendersi l’identità perduta, il carattere innovatore e riformista. Non solo la sinistra, però. Soprattutto il corpo sociale molisano che a seguito della legge regionale 10 del 25 luglio scorso sarà gravato di un pesantissimo carico di tasse, imposte e bolli mentre gli “impositori-impostori” potranno godere di enormi vantaggi economici e finanziari. Un referendum per chiedere la “Riduzione dei costi della politica e misure di razionalizzazione, controllo e trasparenza dell’organizzazione e dei servizi della Regione: disposizioni di adeguamento all’articolo 2 del decretolegge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213”. Raccolta di firme per dimostrare che nonostante le forme di cloroformizzazione delle coscienze posto in essere dall’apparato politicoamministrativo, il popolo molisano ha
I consiglieri regionali del Molise sono i più cari alle casse dell’erario ancorché vergognosamente inefficienti (dati statistici alla mano) ancora ambiti di partecipazione democratica da far valere. Di Lisa e D’Angelo ne parleranno oggi pomeriggio, alle ore 16,30, presso l’Incubatore per le Imprese di Via Monsignor Bologna a Campobasso, nel corso della conferenza stampa di presentazione della proposta che, ribadiamo, prevede sostanzialmente il dimezzamento delle spettanze dei consiglieri regionali, pedaggio minimo da far pagare alla loro strafottenza, al loro modo di essere, di sentirsi e di manifestarsi legislatori “Cicero pro domo sua”. 2000 firme sono una bazzecola se davvero il disagio sociale di cui tutti parliamo e a cui tutti facciamo riferimento, vorrà manifestarsi, per dire che il popolo è ancora vivo e vigile in difesa dei suoi legittimi interessi messi in discussione e in pericolo dalla casta politica di Palazzo Moffa. Strumento democratico a disposizione dei cittadini per contrastare gli sconfinamenti amministrativi, gli abusi, le distorsioni dell’etica sociale. Ugualmente strumento democratico è l’iniziativa annunciata e in allestimento da parte del Comitato “Cittadini indignati del Molise” per chiamare i molisani a mobilitarsi e a manifestare la propria
rabbia e insoddisfazione in concomitanza di una delle prossime sedute del consiglio regionale. Un modo diretto, immediato e percepibile della ribellione popolare contro gli autori dell’assurda decisione di rendersi gli amministratori regionali più remunerati d’Italia nonché
i peggiori taglieggiatori di risorse pubbliche. Proposta di legge d’iniziativa popolare e manifestazione popolare sotto le finestre di Palazzo Moffa: appuntamenti con la storia molisana da non mancare. Dardo
Ieri incontro tra i vertici di Trenitalia e componenti la commissione regionale CAMPOBASSO. Sono stati i sindacati di categoria a chiedere nuovamente alla Regione di fare il punto della situazione sul sistema ferroviario molisano alla luce dei ritardi e delle frequenti rotture che si registrano sui mezzi. Bisogna pensare a nuovi investimenti in termini infrastrutturali per potere assicurare un servizio di qualità. Mentre, però, di soldi per gli investimenti ce ne sono sempre meno, i cittadini-utenti sottolineano carenze e disservizi. "La situazione è peggiorata molto, qualche anno fa non era così. E dovrei pagare sessanta euro per un abbonamento a queste condizioni? " Quello di Marco è solo lo sfogo. Lo sfogo amaro di uno tra i tanti pendolari che tutte le mattine si ritrovano in stazione ad aspettare chi un treno in ritardo, chi un convoglio che non passerà mai perché magari è stato soppresso. Mattine da incubo, quasi una routine. Tanto che quelli che arrivano al lavoro in orario sono davvero pochi. Ogni giorno sono stipati nelle carrozze e resistono, ammucchiati in piedi, cercando una coincidenza che a volte non c’è. La verità è che dall'anno scorso alta è la media di treni che viene soppressa per difficoltà nella manutenzione o per insufficienza di personale. La Divisione trasporto regionale, divisa tra Bari e Napoli, trova più conveniente sopprimere i treni, piuttosto che farli arrivare in ritardo. E chiaramente a pagare sono i clienti del servizio, appunto il popolo dei pendolari. "Al treno preferisco il trasporto su gomma — dice Lorella —. I miei amici usano addirittura l’amuchina per pulirsi in certi scompartimenti maleodoranti, io preferisco starmene pulita in corriera". I ritardi si accumulano fino a 30 o 40 minuti. O, come è accaduto mercoledì sera a Isernia, per il treno proveniente da Napoli delle ore 19, è arrivato con oltre un'ora di ritardo. Esplode il rancore di chi pretende un buon servizio, visto che ha comprato il biglietto. E i cittadini hanno scritto alla Regione e a Trenitalia un elenco dei disagi. Per chi sceglie la seconda classe, è tutto pieno, ma nella prima non ti fanno andare. "I ritardi senza spiegazione sono quotidiani", spiega Nicola. Concorda Enrico,
Ferrovie, idee poche e investimenti zero
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3 17 settembre 2013
Frattura spacca tutto:
il Pd si riorganizza Da indiscrezioni Ruta annuncia: si promulghi lo Statuto, stop al quinto assessore Francesco Totaro incontra un big della sinistra e stringe la mano a D'Ascanio
CAMPOBASSO. Ma Ruta, Totaro, Scarabeo, Leva e Petraroia non hanno nulla da dire sui rapporti tra il re dell’energia Torzi e il presidente della Giunta regionale? Come scriveva Nicandro Zurlo, “la sinistra, investendo su Frattura, imprenditore ex di Forza Italia, ha venduto l’anima al diavolo pur di conquistare la vittoria elettorale”. Certo il silenzio di tutti sulle vicende della residenza estiva del governatore nella villa dell’imprenditore larinese è emblematico. Non un parola di tutela e riproposizione di fiducia nel loro presidente. Ma il suono del silenzio porta comunque a prendere visione di atti. Nel Pd qualcosa si muove. Frattura, il cui nome in questo caso è emblematico per descrivere la situazione di un partito ormai allo sbando, spacca il Pd. I litigi con Scarabeo prima e Totaro poi, finiti con finte strette di mano debitamente immortalati dalle telecamere, tornano dirompenti. Ne è un esempio l’intervento sempre di Totaro sull’ospedale Vietri di Larino. Insomma, Scarabeo chiedeva a Frattura di mantenere le promesse sull’ospedale di Venafro, Totaro chiede la stessa cosa per l’ospedale di Larino. Frattura sembra andare nella direzione opposta: si chiudono tutti e due. Politicamente la situazione nel Pd è caotica. Sembra che gli accordi pre elettorali siano completamenti saltati. Che Frattura fosse un uomo d'affari Ruta lo sapeva anche quando ha scelto di far guidare il Molise all'imprenditore. Ma oggi, nel dopo elezioni, Frattura ha rotto il patto e ha capito che la sua posizione di passaggio potrebbe stabilizzarsi se conquisterà il Pd. Lo potrebbe fare con l'aiuto di Vittorio Facciolla, l'avvocato che ha capito il meccanismo di funzionamento del sistema, e di Micaela Fanelli che ha già manifestato il suo aspetto migliore: politicamente spregiudicata. La coalizione delle tre effe ha sovvertito l'equilibrio già precario. L'attuale Pd deve riorganizzarsi per evitare di rafforzare gli imprenditori prestati alla politica. Così spunta lo stop di Roberto Ruta al quinto assessore. Dopo aver trascorso mesi a scrivere che l’ampliamento dell’esecutivo doveva avvenire dopo la promulgazione dello Statuto, dopo aver chiesto da mesi l’intervento della magistratura (immobile nonostante l’esposto alla Procura della Repubblica dell’Assoconsum), finalmente c’è qualcuno che si è sarebbe accorto dell’inghippo. Lo Statuto sarà promulgato, avrebbe riferito Ruta. E il quinto assessore? Se si vorrà aumentare il numero degli assessori questo dovrà avvenire modificando la carta fondamentale della Regione. Il che però non richiederà l’approvazione sic et simpliciter in Consiglio. La questione, dopo essere slittata due volte nelle ultime due sedute, ora verrà rinviata e, con molta probabilità, stoppata del tutto. Per buona pace del governatore. Perché una volta promulgato lo Statuto, e bisogna farlo in fretta perché è stata già commessa un’illegalità, per aumentare gli assessori si dovrà passare per la doppia approvazione a distanza di tre mesi. Infine, ed è questo l’aspetto più interessante, si dovrà sperare che nessuno proceda all’indizione del referendum per far esprimere i cittadini molisani sulla materia. Allo stesso tempo spunta anche un nuovo incontro: Francesco Totaro e Nicola D'Ascanio. Che l'ex presidente della Provincia di Campobasso sia un oppositore di Paolo Frattura é un dato incontrovertibile. Lo ha dimostrato anche nel 2011 quando dopo le primarie si rifiutò di correre alle regionali collegandosi a Frattura. In più Nicola D'Ascanio, come lo stesso Ruta, sono uomini politici e non avventurieri della politica. L'incontro non sembrava casuale e di cosa abbiano discusso Totaro e D'Ascanio non é dato sapere. Fatto sta che movimenti in atto ci sono e vanno nella direzione di ripristinare il giusto equilibrio tra il mondo politico e quello imprenditoriale. Con la speranza che, se per assurdo dovessero spuntare ipotesi di nuovi inceneritori in Molise, ci sia la politic a difendere i molisani. giorug
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17 settembre 2013
Per l'agroalimentare si parla di un ritorno a un decennio e passa fa. Intanto incombono le Gran Manze
Rispolverato il progetto Di Stasi
CAMPOBASSO. "La cosa che più dà fastidio della politica, soprattutto quella che ha caratterizzato gli ultimi venti anni e continua senza soluzioni di continuità, è la ipocrisia e, soparttutto, la demagogia". E' il post di Pasquale Di Lena in merito alla questione dell'agroalimentare e della riproposizione, seppure rivisitato, di un vecchio progetto lanciato dall'allora presidente della Regione, Giovanni Di Stasi. Un progetto che andava a sostenere una serie di aziende decotte e, soprattutto, l'arrivo di grandi aziende del Nord pronte a succhiare moneta contante e fare un altro deserto. Per fortuna quelo progetto fallì. Oggi, però, si torna alla carica. "Non ci può essere crescita economica reale senza il coinvolgimento di
tutta la società" grida il presidente Frattura, e siamo d'accordo, dimenticando, però, che è stato presentato il progetto 12.000 manze della Granarolo con la sua approvazione e i cittadini devono solo prenderne atto visto che nessuno è stato coinvolto a discutere e ad esprimere il proprio parere. Pensate nemmeno il suo assessore Facciolla che, tenendo dritta la barra del silenzio, dimostra di non sapere e, quindi, di non contare con il suo assessorato che dovrebbe dare il proprio parere al progetto. In verità sa tutto ma preferisce non parlare salvo quando deve rimproverare chi è contrario al progetto 12.000 e "lo è - dice l'assessore - senza conoscere il progetto". Non sa che basta il dato soprariportato per dichiararsi nettamente contrario e dire che è una
follia per il Molise. Pensate anche che l'assessore all'agricoltura e all'ambiente, prima citato, non solo quand'era sindaco ha cementificato il territorio a forte impronta agricola, incantevole, Di San Martino in Pensilis, che porta lo sguardo al mare delle Tremiti, ma, ha ribadito poco più di un mese fa che "dovendo tornare indietro lo rifarei". Lo ha detto a noi e ad un bel numero di cittadini di Montagano e ciò ci fa credere che la sua è solo demagogia quando parla di interventi "coerenti con il territorio......cura dell'ambiente, dei beni culturali e del turismo, le vere eccellenze del Molise". Che poi per l'assessore e il presidente siano sufficienti i pareri degli industriali e di Di Stasi non ci meraviglia.
No alla speculazione
agroalimentare Torna a parlare di agroalimentare la Coldiretti Molise, lo fa con il linguaggio più semplice, diretto e comprensibile: la proposta dei prodotti agroalimentari molisani. L’occasione è stata il 14° Raduno del 4° Raggruppamento Alpini ad Isernia, dove, a disposizione delle migliaia di persone intervenute, i prodotti agroalimentari molisani sono stati proposti per la degustazione e la vendita, nel mercato di Campagna Amica di Coldiretti, e come “vitello allo spiedo", proveniente dalla filiera molisana "le carni del tratturo", proposto dall’Associazione degli Allevatori del Molise, e la “pezzata di Capracotta” in collaborazione con la Camera di Commercio. I prodotti agroalimentari molisani, come sempre, hanno raccolto
grande apprezzamento, contribuendo a gratificare tutti e cinque i sensi di alpini e visitatori, che hanno gioiosamente invaso Isernia per l’importante kermesse nazionale. Ma, in un momento in cui in Molise si parla molto di sviluppo dell'agroalimentare, e secondo la Coldiretti Molise è sempre un bene che se ne parli, , la più grande organizzazione Agricola sostiene che occorre, però, anche fare attenzione che non si strumentalizzi l’attrattiva e le solide possibilità di sviluppo di questo settore, ed occorre evitare che l’agroalimentare finisca per essere sfruttato per grossolane speculazioni finanziarie da pseudo industriali, abili giocolieri nell’attivare finanziamenti pubblici per poi lasciare ad un deca-
dente destino di fallimento strutture non idonee a competere nelle logiche di mercato. La preoccupazione deriva dalle grandi difficoltà delle strutture agroalimentari molisane, ma anche dalla necessità, secondo Coldiretti Molise, di forte coerenza da parte della Regione e della politica molisana, che, individuando giustamente “l'agroalimentare, quale pilastro della clean economy del Molise di domani”, non sempre tiene adeguatamente conto che l’agricoltura, le imprese agricole ed i prodotti agricoli molisani, sono alla base per poter costruire e proporre un agroalimentare di successo. Le banche e le strutture degli industriali sono sicuramente partner fondamentali ed importanti
per la costruzione dello sviluppo agroalimentare del Molise, osserva la Coldiretti Molise, ma non possono avere un ruolo secondario le decine di migliaia di aziende agricole, che costituiscono l’attuale produzione agricola molisana reale della regione. I virtualismi dei progetti finanziari, se non poggiati sull’economia reale esistente delle imprese agricole, attraverso le loro naturali rappresentanze qualificate dai numeri e dalla storia, rischiano di essere solo speculazioni economiche partorite e gestite nei salotti buoni. La Coldiretti Molise ritiene che la programmazione 2014/2020 è un appuntamento di importanza fondamentale per il Molise, ed, all’interno di essa, c’è la predisposizione del nuovo Piano di Sviluppo Rurale che, guardando in modo particolare e specifico alle aziende agricole, dovrà tenere conto, tra gli altri fattori, dell’intensità della crisi economico-finanziaria, dell’impatto della volatilità dei prezzi sui costi e sui prezzi dei prodotti alimentari, delle variazioni di prezzo asimmetriche lungo la filiera alimentare, dell’esigenza che produttività ed innovazione contribuiscano alla crescita sostenibile. Coldiretti Molise
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17 settembre 2013
La drammatica situazione di lavoro di 45 dipendenti della Fondazione Giovanni Paolo IIper facilitare l'accesso al credito a cinquemila piccole aziende
Da Frattura a Papa Francesco Hanno chiesto più volte, fino a piatire, di essere ricevuti dal presidente della Regione Paolo di Laura Frattura, i sindacalisti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Fials. Inutilmente. Nonostante l’urgenza di affrontare la delicata questione dei 45 dipendenti della Fondazione Giovanni Paolo II che a fine ottobre si potranno trovare sul lastrico. Siamo certi saranno più fortunati con Papa Francesco al quale, vista l’inutilità del presidente della Regione, che nella questione della Fondazione è coinvolto fino al collo, hanno inviato una lettera nella quale viene descritta la loro situazione, la loro condizione di lavoro, il rischio di essere licenziati e il perché. Una lettera-denuncia con non poche allusioni a gestioni non proprio e non sempre in linea con il rigore amministrativo, e i soliti risvolti politici. Al Papa, dunque. Sperando sia più aperto, diretto e democratico del presidente della Regione. Un passo delicato ma ben costruito sulla verità e la drammaticità dei fatti. Frattura anche nel corso dell’ultimo consiglio regionale ha detto che sua è l’idea di arrivare ad una fusione tra il Cardarelli e l’ex Cattolica. Un proposito che gli torna utile per tenere sulla graticola la questione, per illudere gli interlocutori, ma sostanzialmente irrealizzabile. Infatti tecnicamente, giuridicamente, amministrativamente, non è possibile fondere un apparato pubblico con un apparato privato. Forse se ne sono resi conto anche i docili (con Frattura) sindacalisti che stano trattando il problema e per questo hanno deviato verso San Pietro per intercettare la bontà e il senso umanitario di Papa Francesco. Staremo a vedere. Dardo
Non ricevuti dal presidente della Regione, i sindacalisti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Fials hanno chiesto udienza al santo padre
"Sua Santità, ci aiuti" Fondazione Giovanni Paolo II, i 45 infermieri chiedono udienza a Papa Francesco CAMPOBASSO – “… Le inviamo questa lettera perché siamo disperati, questa struttura che persegue finalità di promozione e tutela dell’integrità e della dignità della persona secondo i principi di carità cristiana e della morale cattolica non ha avuto nessuno scrupolo ad avviare le procedure di licenziamento per marito e moglie, vedova con figli, neo papà monoreddito, donna incinta del suo primo figlio, ragazze appena sposate, ecc. Stanno minando la stabilità all’interno delle famiglie, stanno togliendo la possibilità, a chi vuole, di crearsi una famiglia e tutto per che cosa? Per avere soldi”. “… Non stanno togliendo solo il lavoro ma qualcosa di molto di più prezioso, la dignità, quella dignità di uomo che ti fa vivere, ti fa guardare allo specchio senza sentirsi un oggetto da usare e all’occorrenza da buttare”. “… Le chiediamo, Caro Padre, di essere ricevuti in udienza per poterLe enumerare
in modo più particolareggiato ciò che è successo e che succede in questa Fondazione affinché ci aiuti a risolvere tale situazione certamente non creata da chi da anni ha sempre pensato a lavorare umilmente con la massima professionalità e dedizione”. Questi alcuni dei passaggi più importanti della lettera raccomandata che i 45 infermieri in lizza per il licenziamento hanno inviato a Papa Francesco qualche giorno fa e che è stata consegnata per conoscenza anche al Prefetto di Campobasso, all’Arcivescovo Bregantini, al Presidente Frattura, all’Assessore Petraroia e a vari gruppi di volontari. Un grido d’aiuto lanciato a chi si prende cura dei bisognosi, a chi rivolge sempre una parola di conforto a chi sta attraversando un momento negativo della propria vita come i 45 infermieri della Fondazione Giovanni Paolo II.
L'intervento
Perchè si vuole chiudere il Vietri? di Rossella Mammarella Negli ultimi giorni a Venafro, grazie alla mediazione dell’Assessore Regionale Scarabeo, si è svolto un incontro a cui ha preso parte il Presidente della Regione Frattura. Tema dell’incontro, la difficile situazione che, così come il nostro Vietri e il Caracciolo di Agnone, anche l’ospedale S.S. Rosario di Venafro sta vivendo. A Campobasso la discussione riguardante l’integrazione Cattolica-Cardarelli è argomento di grande attualità e ormai perennemente all’ordine del giorno dell’agenda politica.A Larino invece pochi giorni fa abbiamo assistito, senza risultati, all’ennesimo sit-in di protesta. Da cittadina, non posso non rivolgere al dott. Guerino Trivisonno la massima solidarietà (cosa che ho già fatto in via informale nei giorni precedenti) in merito alla situazione che si è configurata a suo discapito e, aspetto più importante, a danno dei tanti pazienti che a Lui quotidianamente si rivolgono. Come Consigliere Comunale però mi chiedo, a tal proposito, quali siano le iniziative che la nuova Giunta Notarangelo e in particolare il neo Assessore alla Sanità, Palmieri, stanno portando avanti nel corso di questi primi mesi di lavoro. Mentre infatti alcuni autorevoli membri del Comitato Pro Vietri, in vista dell’autunno, sembrano essersi prudentemente defilati nelle retrovie, probabilmente per ragioni politiche facilmente intuibili, evitando quindi rispetto al passato una personale e attiva partecipazione, il neo Assessore compare invece sorridente sui vari media che
lo ritraggono all’ennesima manifestazione anziché, cosa che sarebbe assai grata, in sedi da ritenere istituzionalmente più appropriate e sicuramente più consone alla risoluzione dei problemi che riguardano la nostra comunità. Dunque mi chiedo, dato che un argomento tanto cruciale e delicato necessita di un lavoro sul piano politico che sia il più possibile coerente e lineare, se non sia il caso di adottare un approccio maggiormente istituzionale e meno populistico. Sorgono inevitabilmente dubbi: l’Assessore Palmieri ha già avuto modo di incontrare il Commissario ad acta, insieme al Sindaco, al fine di concordare una linea da seguire? Oppure è troppo coinvolto nell’occuparsi delle attività del Comitato Pro Vietri? Perché non convoca una conferenza stampa o un incontro pubblico per informare la cittadinanza su quanto sta accadendo e su quanto si sta facendo, (se si sta facendo) in tema di Sanità? Vorrei ricordare al neo Assessore che molti nostri concittadini attendono pazientemente di verificare le tante promesse fatte in campagna elettorale per ciò che concerne il Vietri, argomento su cui lo stesso Palmieri e altri suoi colleghi hanno costruito il loro personale successo alle recenti elezioni amministrative; ragion per cui, consiglio al neo assessore di rimboccarsi le maniche e di portare al più presto a casa dei risultati concreti, assumendosi tutte le responsabilità del caso ed evitando plateali strumentalizzazioni che rispetto al passato, in virtù del suo attuale ruolo politico, non hanno più ragione d’esistere.
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Campobasso
17 settembre 2013
Il male urbanistico e territoriale della città è tutto racchiuso nel disincanto del consiglio comunale.
Ambrosio Vs Di Bartolomeo e Gesualdo I consiglieri comunali si beccano come galli nel pollaio su faccende di cortile, mai una visione globale del territorio e del suo progressivo innervamento strutturale e demografico Nemmeno il tempo, da queste colonne, di invitarlo ad allargare l’orizzonte del proprio impegno politico e amministrativo a Palazzo san Giorgio per uscire dalla maglia stretta dei problemi quotidiani cui peraltro dedica particolare attenzione, ed ecco farsi avanti il consigliere Michele Ambrosio con una lettera al sindaco e all’assessore all’urbanistica, per un confronto serrato nel corso dei mesi che restano della consigliatura. A primavera 2014 si torna alle urne e per Ambrosio, possibilmente, con un carico meno pesante di responsabilità. Quali la “condizione di diffusa anarchia in materia di edilizia e territorio” con evidenti e persistenti riflessi “di confusione e di disordine urbanistico”. Oppure l’urgenza di una deliberazione “con cui il Consiglio comunale, unico soggetto per competenza esclusiva e per ruolo in materia urbanistica, che sulla scorta del preminente interesse pubblico, ridisegni le regole per il recupero e la valorizzazione del territorio cittadino impedendo ulteriori inutili invasioni cementizie, ed accertando e perseguendo tutte le violazioni e gli abusi edilizi”. Due addebiti di spessore critico che il consigliere pone a Gino Di Bartolomeo e a Nicola Gesualdo. Due questioni che hanno occupato per giorni,
mesi ed anni la cronaca giornalistica più accorta e meno compromessa nei confronti della municipalità. Urbanistica e territorio: il binomio al quale la politica e le gestioni amministrative hanno concesso alla prima (all’edilizia) enormi vantaggi, e al secondo (al territorio) la peggiore delle manomissioni. Dal che la Campobasso post-bellica non è altro che un allegato al centro storico, senza radici, un ematoma edilizio. Ambrosio ha il coraggio e la sfrontatezza di voler tirare le somme di questo lungo trascorso “di confusione e disordine urbanistico”. Intenzione lodevole quanto improbabile da realizzare.
CAMPOBASSO. Il fine settimana della “notte bianca” è stato denso di impegno operativo e di risultati conseguiti per i Carabinieri della Compagnia di Campobasso; in particolare sono stati denunciati: - per guida in stato di ebbrezza T.G.V., 36enne nato in Romania e residente a Celenza Valfortore (FG), e D.V.E. , 32enne del luogo; - per rifiuto di sottoporsi all’accertamento dello stato di ebbrezza N.P., 40enne del luogo; - per violazione del divieto di ritorno nel comune di Campobasso L.S., 27enne, R.C., 25enne e L.S., 21enne, tutti rumeni residenti a Napoli. Inoltre è stata avanzata proposta per l’emissione del foglio di via obbligatorio per D.F.G., 46enne da Napoli e P.D., 21enne da Casalnuovo di Napoli (NA). Nel corso dei servizi di controllo del territorio, attuati specificamente per l’evento, sono state altresì identificate 158 persone
Eppure, se avesse meglio e più incisivamente premuto sulla maggioranza di cui fa parte, avrebbe potuto pretendere la titolarità del Comune, unica e imprescindibile, “nella pianificazione territoriale attraverso l’adozione degli atti che consentano l’effettivo esercizio delle funzioni in capo all’amministrazione riconducendo alla rispettiva competenza di Consiglio e di Giunta il disegno urbanistico del territorio”. E’ qui il nodo di tutto l’imbroglio politico-amministrativo che ha generato “ la confusione e il disordine urbanistico” cui fa riferimento Ambrosio nella missiva al sindaco e all’assessore all’urbanistica, cioè la persistente
abdicazione del consiglio (e questo in carica in misura sesquipedale) alle proprie prerogative e responsabilità. Un consiglio in cui i consiglieri si beccano come galli nel pollaio su questioni di cortile. Mai una visione globale del territorio e del suo progressivo innervamento strutturale e demografico. Nel corso dei decenni c’è stata una rincorsa affannosa del pieno a colmare il vuoto, il cui risultato è stato un delirio di costruzioni, mischiando linee architettoniche, volumi, dimensioni e la progressiva erosione della “faticosa dolcezza della campagna”. Ambrosio coglie nel segno quando afferma che “il Comune
deve riappropriarsi del ruolo di governo della città vanificato e compromesso anche da una serie di norme di vario rango e di diversa promanazione, con le quali non di rado si piega la volontà del Comune a quella di altri soggetti: enti o istituzioni”. Ma si dà la zappa sui piedi, dimostrando di aver impunemente partecipato alla cessione di potere e di responsabilità di consigliere al disincanto del consiglio. E’ quella, infatti, la sede dove redigere di volta in volta, a seconda dell’evoluzione del tempo e delle circostanze, “le regole per il recupero e la valorizzazione del territorio cittadino”. Diversamente è una cessione al compromesso, un sottinteso utilitarismo personale (dei singoli consiglieri) politico e amministrativo alle invasioni cementizie, alle violazioni e agli abusi edilizi. Inutile girarci intorno, se Di Bartolomeo e Gesualdo hanno responsabilità, non di meno le ha un consiglio comunale incapace di esprimersi e di deliberare. Per cui una mozione di sfiducia all’assessore all’urbanistica equivarrebbe ad una mozione di sfiducia verso se stessi. Comunque, chissà, uno dieci cento Ambrosio e la storia urbanistica della città sarebbe potuta essere diversa. Chissà! Dardo
Sicurezza del territorio, ci pensa l’Arma su 140 autovetture, ritirate 3 patenti di guida, effettuate 2 perquisizioni d’iniziativa e controllati 8 esercizi pubblici. I Carabinieri della Stazione di Cercemaggiore, invece, hanno recentemente concluso un’attività d’indagine d’iniziativa che ha portato alla denuncia di quattro soggetti per associazione per delinquere finalizzata alla truffa e falsità in scrittura privata. L’investigazione è scaturita da un analogo procedimento avviato nel 2010 a seguito di una denuncia di una ragazza cercese che, recatasi presso un mobilificio del beneventano per fare acquisti, si era vista rifiutare il finanziamento in quanto già risultava a suo nome una pratica aperta per un finanziamento del quale la donna non era assolutamente a conoscenza; gli accertamenti esperiti dai Carabinieri permisero di risalire ad una organizzazione che, attraverso
336 pagine € 19,90
di Giuseppe Saluppo
la stipulazione di falsi contratti di finanziamento aperti a carico di ignari cittadini, era riuscita ad ottenere l’erogazione di somme di denaro dalla società “Fiditalia spa” , filiale di Campobasso, per un importo complessivo di oltre 120 mila euro. Per questo primo filone d’indagine, conclusosi con il rinvio a giudizio di 6 persone, è tuttora in corso di svolgimento il processo presso il Tribunale di Campobasso. Gli uomini del M.A.sUPS Giuseppe D’Amico hanno comunque mantenuto alta l’attenzione sulle attività imprenditoriali del piccolo centro molisano, attenzionando sino dal settembre 2011 una società di acquisto e vendita di autovetture, amministrata da M.D., 36enne del luogo, e scoprendo un nuovo giro di falsi finanziamenti, sempre a danno della Fiditalia, attuati con il concorso di I.M., 34enne di
Bojano, mediatore finanziario, F.G., 66enne da Cercepiccola (CB) e D.F.A., 57enne del luogo, questi ultimi entrambi imprenditori; in questo caso il sodalizio, utilizzando le buste paga e copie dei documenti di identità di ignari soggetti di cui avevano la disponibilità in relazione a pregressi rapporti di lavoro con le società gestite dagli imprenditori, stipulavano contratti di finanziamento per il fittizio acquisto di autoveicoli, apponendovi le false sottoscrizioni degli ignari intestatari ed indicando il conto corrente di uno di loro per la rimessa diretta dei ratei di pagamento. Con questo sistema l’associazione criminale è riuscita a stipulare 15 contratti per un importo complessivo di circa 115 mila euro; l’attività criminosa è venuta ora alla luce grazie all’impegno ed alla professionalità degli uomini dell’Arma.
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Campobasso
17 settembre 2013
Studenti del Manzù nel sottoscala pronti a traslocare da via D’Amato a via Scardocchia Il dirigente scolastico del liceo Artistico chiede a De Matteis di concedere l’utilizzo delle aule dell’ex Romita anche all’istituto che è di competenza provinciale
Confcommercio, ecco le "Aquile" Premiati gli esercenti che hanno già compiuto i 25 anni di attività
Studenti del Manzù pronti a traslocare dal sottoscala di via D’Amato a via Scardocchia. La notizia dell’intesa tra Provincia e Comune per l’utilizzo delle aule del piano terra dell’edificio di via Scardocchia non è passata inosservata. A scoprire con piacere che i bambini della scuola dell’infanzia Carlo Collodi sono ospitati nella struttura che una volta era la sede del liceo Scientifico Romita è il dirigente scolastico del liceo Artistico Manzù di via D’Amato. Carmela Iannacone, venendo a sapere del trasloco concesso all’amministrazione comunale e quindi della possibilità di utilizzare aule completamente ristrutturate e a norma in via Scardocchia, ha colto la palla al balzo per fare la medesima pro-
posta al presidente della Provincia Rosario De Matteis. La richiesta inoltrata al vertice di Palazzo Magno deriva dal fatto che il Manzù rientra nelle competenze dell’amministrazione provinciale e che attualmente il liceo Artistico occupa il sottoscala di uno stabile che la dirigente considera fatiscente e obsoleto. Con una lettera recapitata sia al presidente De Matteis che all’ufficio provinciale di edilizia scolastica il dirigente scolastico va dritta al punto e dichiara la disponibilità dell’istituto ad organizzare subito il trasloco, anche parziale, di alcune sezioni del liceo Artistico “in modo da arrecare benefici sia alla scuola che all’amministrazione provinciale in termini di riduzione dei costi per locazioni passive”. La
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richiesta del dirigente scolastico è chiara e semplice: visto che De Matteis ha consentito al Comune di utilizzare le aule dell’edificio di via Scardocchia, perché non dare la stessa possibilità anche agli studenti che frequentano l’istituto Manzù e che svolgono le attività didattiche in condizioni “pietose”? La proposta del dirigente scolastico non è affatto insensata, anzi ci si chiede come mai De Matteis così disponibile nei confronti dell’amministrazione comunale non abbia pensato anche agli istituti di competenza della Provincia come il Manzù. In un colpo solo avrebbe fornito agli studenti delle aule più dignitose e risparmiato i costi dell’affitto dei locali di via D’Amato. Teresa Manara
CAMPOBASSO. Si è tenuto domenica 15 settembre, presso la sede della Confcommercio in C/da Colle delle Api in Campobasso, l’evento della 50&PIU’ dal titolo “Aquile del Commercio 2013”. Il consueto appuntamento che nasce per insignire i soci dell’Onorificenza delle “Aquile d’Argento”, “Aquile d’Oro” e “Aquile di Diamante” rispettivamente per i 25, 40 e 50 anni di attività imprenditoriale dediti alla crescita della propria azienda e quindi dell’intero sistema economico e sociale. Un modo per riconoscere l’importanza del ruolo attivo e prezioso da essi rivestito e la creazione d’insostituibile occasione di arricchimento e crescita sociale a chi ha dedicato una vita al lavoro. I lavori sono stati aperti dal presidente 50&PIU’ Michele Natilli e da quello della Confcommercio Paolo Spina. Prima del convegno, dal titolo “Alimentazione ed esercizio mentale per vivere meglio e in salute” è intervenuto anche il Governatore della Regione Molise Paolo Frattura, che ha lodato l’iniziativa promossa ormai da anni da 50&PIU’. Al dibattito hanno preso parte il professor Giampaolo Colavita, il professor Antonio Cerio e il professor Loreto Tizzani, gradito anche l’intervento dell’Assessore comunale al Bilancio Toma, che ha illustrato tutte le novità in materia di commercio e Tares
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Isernia
17 settembre 2013
“Impoverito il territorio” Il presidente Mazzuto interviene sulla paventata chiusura delle Facoltà universitarie a Isernia dopo i tagli praticati dalla Regione Molise ISERNIA. Grido d’allarme del Presidente della Provincia di Isernia, Luigi Mazzuto, circa la paventata chiusura delle sedi delle facoltà di Lettere e Scienze Politiche dell’Università degli studi del Molise situate nel centro storico di Isernia con il loro conseguente spostamento in altra sede. “Anche queste facoltà– ha spiegato Mazzuto – saranno spostate a Campobasso. Non è possibile avviare già da quest’anno i corsi suddetti presso la sede centrale del capoluogo di regione perché le iscrizioni sono state chieste per la sede di Isernia. Se tutto ciò effettivamente si verificherà, non posso non evidenziare e prendere atto che nei confronti della provincia di Isernia e di questa città si sta concretizzando ancora una volta una sciagura sociale immane. Credo – ha sottolineato il Presidente – che in questo modo viene messo in discussione
quello che è stato il punto di forza fondamentale della sede universitaria di Isernia fin dalla sua istituzione: quello di contribuire al rilancio economico, sociale e culturale dell’intero territorio. L’Università, la ricerca e la cultura in senso generale – ha proseguito Mazzuto - non possono subire ridimensionamenti o tagli scriteriati perché rappresentano la forza politica, sociale ed economica per la crescita. Occorre, al contrario, rafforzare tutte quelle iniziative che possano dare slancio e speranza al nostro territorio, magari individuando anche altre forme per fare istruzione e formazione insieme alla stessa università. Il tutto per assicurare un valido percorso formativo ai nostri giovani e a chi proviene da fuori regione (aspetto non secondario per garantire ricadute economiche positive!) Pertanto, invito i rappresen-
tanti di questa provincia in seno al Consiglio Regionale del Molise e l’intera Amministrazione Regionale ad adoperarsi affinché venga scongiurata la chiusura di
queste sedi universitarie di Isernia. Lo stesso invito – ha concluso il Presidente - lo rivolgo, altresì, a tutti i colleghi amministratori del nostro territorio af-
finché si rendano partecipi di un messaggio di sensibilizzazione ed al quale non venga meno anche quello dell’Amministrazione comunale di Isernia”.
Quattromila penne nere a Isernia Si sono chiuse le giornate delle sezioni dell'Ana dell'Italia centrale ISERNIA. Oltre quattromila gli alpini in congedo delle sezioni dell'Italia centrale che hanno partecipato al raduno di Isernia. Si è trattato del 14° Raduno del IV Raggruppamento dell’Associazione Nazionale Alpini. E’ toccato al sindaco, Luigi Brasiello, fare gli onori di casa nell’accogliere il piccolo esercito di penne nere che ieri ha marciato, tra due ali di folla, nella popolosa borgata isernina. Il corteo ha concluso la sua sfilata sul sagrato della chiesa del Santissimo Salvatore dove è stata deposta una corona d’alloro al monumento ai caduti di tutte le guerre che sorge al margine della piazza. Nella circostanza il primo cittadino ha tenuto un breve discorso in cui ha partecipato agli alpini l’orgoglio del popolo isernino nell’accogliere l’esercito di penne nere. A seguire, nella piccola chiesa di Castelromano, s’è svolta una funzione religiosa cui hanno partecipato gli alpini ed i resi-
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di Giuseppe Saluppo
denti. A Monte Marrone una delegazione dell’Ana ha voluto ricordare i caduti del battaglione Piemonte, prima dell’ammassamento del pomeriggio in piazza della Repubblica. Al culmine della giornata, la notte alpina: locali e negozi del centro storico aperti sino all’alba con spettacoli nelle varie piazzette della città antica, un concerto di fanfare, l’esibizione del coro alpino.
Domenica mattina, poi, il momento più significativo della manifestazione: dalle 10, in piazza Giustino d’Uva, con l’ammassamento di migliaia e migliaia di penne nere provenienti da ogni angolo della Penisola che hanno sfilato lungo le principali arterie cittadine per un evento che è già entrato nella millenaria storia di Isernia.
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Termoli
17 settembre 2013
Di Tommaso:“Sicuro che il problema sono gli avventizi?” I lavoratori dello Zuccherificio continuano a chiedere garanzie TERMOLI. Un anno fa si costituiva il Coordinamento degli Avventizi dello Zuccherificio del Molise. Da allora, tra sit-in di protesta, conferenze e dibattiti, diverse sono state le battaglie intraprese al fianco di coloro che si sono visti scaricare sulle spalle il peso di troppi errori e responsabilità. Dopo un anno, trascorso con l'ottimistica aspettativa di miglioramento, la situazione non è cambiata. La dignità di uomini, in primis, e poi quella di lavoratori, continua ad essere umiliata quotidianamente dalle promesse non rispettate, dall'indifferenza, dai turni di lavoro massacranti, dall'assenza dei nostri amministratori regionali, incapaci di fornire le opportune spiegazioni a giovani e padri di famiglia che vivono immersi nella più assoluta incertezza. In un precedente tavolo istituzionale convocato presso il Palazzo della Prefettura, l'amministratore delegato della NewCo, Alfieri, promise che le diverse
MONTENERO DI BISACCIA. Stavolta a vincere il braccio di ferro contro la dirigente scolastica sono stati i genitori. La protesta animata dal comitato delle famiglie e dall’associazione Una mano per la vita ha fatto centro. Striscioni e slogan, accuse contro la dirigente scolastica dell’istituto omnicomprensivo Giovanna Lattanzi – mentre era in piedi la valutazione di una doppia ispezione ministeriale –
unità lavorative (avventizi, stagionali e conduttori) sarebbero state regolarmente impegnate per tutto l'arco della campagna saccarifera da maggio fino al 30 settembre. Come mai invece dopo una prima tranche di licenziamenti, avvenuti in seguito alla proroga del contratto di lavoro temporaneo a tempo determinato (ai sensi del D.L. n.76/2003) dal 16 al 25 agosto, si è proce-
duto, dopo l'ultima proroga dal 26 agosto all'8 settembre, allo spegnimento sistematico di tutti i macchinari, lasciando le restanti unità fuori dai cancelli dello stabilimento senza nessun preavviso? Si faccia immediata chiarezza su quanto avvenuto, ma soprattutto si tuteli il personale avventizio che, non avendo maturato almeno un anno di contributi nel
biennio, non avrà la possibilità di percepire la disoccupazione ordinaria, assistendo al crollo del proprio reddito e ritrovandosi in condizioni di disagio dato che, all'insufficiente salario riscosso, si somma l'assenza di qualsiasi integrazione salariale. La mancanza di una vera e concreta politica industriale ha guidato un' offensiva senza precedenti verso i diritti di li-
I genitori vincono la loro battaglia: preside trasferita d'urgenza dal Provveditorato hanno determinato il trasferimento d’ufficio, il terzo consecutivo per incompatibilità ambientale dopo una scuola piemontese e Guglionesi per la pre-
side. La notifica dell’ufficio scolastico regionale, firmata dal direttore Pellecchia, è arrivata tra il pomeriggio di giovedì e venerdì mattina scorsi. La Lattanzi è stata
spostata al terzo circolo didattico di Isernia e oltre all’Omnicomprensivo di Montenero ha perso anche la reggenza di quello di Petacciato. Al suo posto il provvedi-
“Da dieci mesi attendiamo risposte, finora si sono fatte solo chiacchiere” I sindacati di categoria rilanciano la necessità di un confronto istituzionaletizi?" TERMOLI. A quasi dieci mesi dall’esplosione della vertenza Carrefour e con il centro commerciale Sannicola in progressivo smantellamento, vista anche la chiusura di Trony e di altri negozi, i sindacati di categoria del terziario e del com-
bertà ai lavoratori costretti a pagare ad altissimo prezzo anni di inutili e controproducenti sperperi di risorse, cattiva economicità della gestione e menefreghismo delle Istituzioni. Cos'ha da dire il Governo Regionale a questi uomini, che per anni hanno garantito il corretto e proficuo funzionamento dell'unico stabilimento saccarifero del Mezzogiorno, e che oggi si ritrovano per l'ennesima volta senza nessuna tutela e garanzia? Qual è la risposta che la politica molisana intende dare allo strapotere decisionale dei vertici aziendali? Tra giri di parcelle, indennità dei consulenti e compensi delle agenzie interinali, il vero problema si annida nel personale avventizio? La mancanza di forza lavoro, e quindi di manutenzione programmata, non può passare in secondo piano. Spero di riuscire ad ottenere presto risposte esaustive.
mercio, Filcams-Cgil e Uiltucs, con a capo i segretari regionale Daniele Capuano e Pasquale Guarracino hanno promosso coi dipendenti in cassa integrazione ormai da otto mesi l’ennesimo sit-in di protesta dinanzi al municipio.
Una iniziativa simbolica ma non troppo, in cui esternare rabbia, amarezza e delusione per una serie di incontri sterili avuti nel passato che non hanno prodotto alcunché di positivo. Mancano poche settimane alla fine della copertura degli am-
mortizzatori sociali e per le decine e decine di maestranze non si intravede alcuna prospettiva di ricollocazione. Ma la critica alle istituzioni, locali e regionali, è quella di aver blindato le comunicazioni con le parti sociali.
torato ha nominato l’ex consigliere regionale Franco Capone (venne eletto nel listino di Giovanni Di Stasi nell’aprile 2000), che si insedierà questa mattina.
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Termoli
17 settembre 2013
Incidente stradale, muore travolto e ucciso cittadino slovacco MONTENERO DI BISACCIA – Tragica fine domernica sera lungo la statale 16 in territorio di Montenero di Bisaccia ai confini con San Salvo per un 57enne cittadino slovacco e residente nella cittadina abruzzese. Erano da poco passate le 20,30 di domenica e l’uomo, Anton Tamajka, era risalito dalla spiaggia di Montenero e stava attraversando la statale per raggiungere la sua autovettura parcheggiata in una piazzola in un tratto di strada molto buia, quando è stato travolto da un’Audi condotta da G. M. di Petacciato. L’urto è stato violentissimo e lo slovacco è stato trascinato per svariati metri. A nulla
sono serviti i soccorsi dello stesso autista della Audi, di due amici dell’investito e subito dopo dai medici del 118, purtroppo Anton Tamajka era privo di vita. Sul posto, per i rilievi del sinistro, pattuglie di carabinieri di Termoli e Petacciato e una della Polizia stradale di Campobasso. Il corpo senza vita dello slovacco è stato trasportato all’obitorioi del cimitero dopo che il medico legale aveva eseguito una prima ispezione cadaverica sul posto dell’incidente. Il traffico è andato a rilento per un lungo periodo anche per permettere agli uomini dell’Anas di ripulire il manto stradale.
Centro per rifugiati, Consiglio comunale, Antonino Molinaro vota il bilancio interviene l’onorevole Venittelli e salva l’amministrazione Mazzei SAN GIULIANO DI PUGLIA – Un centro per rifugiati, argomento di attualità e che fa registrare in proposito l’intervento dell’onorevole del PD Laura Venittelli. “La solidarietà deve essere vicendevole, averla ricevuta dopo il dramma del terremoto e del crollo della Jovine, però non deve significare una partita di giro imposta dal governo, ma il frutto di un percorso serio di concertazione e integrazione. Auspichiamo che gli organi centrali e periferici che garantiscono il governo del territorio ci chiamino permettendo di rappresentare anche in questa vicenda il nostro ruolo di collettore degli interessi dif-
TRIVENTO - Il consiglio comunale del 13 settembre 2013 sarà ricordato negli annali dell’amministrazione per un fatto in particolare: l’ex consigliere regionale Antonino Molinaro, con un voto definito da lui “ non politico”, tiene in vita l’amministrazione guidata da Gianfranco Mazzei. Una scelta eclatante ma così giustificata dallo stesso Molinaro, “ due motivazioni principali mi hanno portato a dare il mio voto favorevole al bilancio: primo, il documento va apprezzato perché ben fatto e perché sono riportate reali iniziative di sviluppo, a vantaggio della nostra comunità. Secondo, il mio voto ha voluto scongiurare una grande sciagura che il popolo triventino ha provato da poco, cioè il commisariamento”. L’ex consigliere Molinaro ha presentato tre emendamenti al bilancio di pre-
visione e precisamente: un contributo di 3 mila euro per il Gruppo Alpini di Trivento e mille euro all’associazione combattenti e reduci; 25 mila euro in più rispetto alle 50mila già stanziate in bilancio per gli interventi di ripristino lungo la viabilità principale di contrada Montagna (stessa cosa si può dire per la viabilità di contrada Querciapiana). Per questi due ultimi interventi, sono stati già stanziati ulteriori 150mila euro dalla Regione. Ultimo emendamento, 30mila euro in più rispetto alle 50mila già stanziate in bilancio, per gli interventi di ripristino della viabilità principale di contrada Casale – San Felice – Sant’Aniello. Molinaro ha tenuto a ribadire che è stata una scelta non politica, ma ha dato semplicemente corso al senso di responsabilità, “ Trivento merita
di ritornare innanzitutto alla normalità e a crescere – ha aggiunto Molinaro. Veniamo da anni davvero bui, che tutti sanno a chi attribuire. Quella di oggi, non è una scelta politica, ma una scelta per il futuro di Trivento, tengo a ribadirlo ma aggiungo anche che il sindaco Mazzei ha fatto la medesima scelta durante l’ultima campagna elettorale per il rinnovo del consiglio regionale, stando al mio fianco, facendo una scelta coraggiosa al fine di dare una giusta rappresentanza al territorio. Una scelta coraggiosa e alla luce del sole, che rispecchia a pieno la personalità di Mazzei, a differenza di tanti gruppi e gruppetti politici che si sono creati durante le regionali, che hanno portato al disastro politico e alla mancata rappresentanza del territorio”.
fusi che siamo chiamati a rappresentare in sede parlamentare”. Venittelli interviene anche sulla riconversione dei villaggi provvisori reasliozzati al tempo del terremoto ritenendo che: “Sarebbe certamente una risposta di lungimiranza rispetto ai soldi spesi dal contribuente, ma nel contempo occorrerà andare incontro alle esigenze di coabitazione che emergerebbero nell’immediato. A tal proposito non disdegneremmo contribuire alla stesura di una piattaforma programmatica che individui nella ricostruzione socio-economica dell’area terremotata la propria ‘mission’ istituzionale, magari da lanciare in corrispondenza dell’undicesimo anniversario dal sisma, nelle more di conoscere l’evoluzione della ‘trattativa’ che coinvolge il governo e gli enti locali e territoriali molisani”.
Auguri a Maria Antonietta Russo Oggi la cara e affettuosa Maria Antonietta Russo compie 48 anni. Una pioggia di auguri e un mondo di felicità dalle tue colleghe del CSS per l’Alzheimer di Termoli e da Loredana e Daniela di Campobasso. Infiniti auguri dalla redazione.
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Sport
17 settembre 2013
Alla terza giornata la squadra di Urbano raggiunge il vertice, gli adriatici ripartono alla grande.
Vola l’Agnone e si rilancia il Termoli Male il Bojano che non ha saputo approfittare della superiorità numerica, piena crisi per l’Isernia Si conferma l’Agnonese, si rialza il Termoli, si affloscia il Boiano, è in piena crisi l’Isernia. E’ in questo rigo il riassunto della terza giornata del girone F della D, in cui sono inserite le nostre quattro sorelle. La squadra di Urbano prosegue con leggerezza, spedendo a valle il Bojano, tramortito da tre gol. Due dei quali segnati in inferiorità numerica. Il campobassano Pifano e il maliano Keità si sono elevati ancora a realizzatori. Per i bifernini poco da fare: sono incappati in una giornata storta. O forse sono venuti galla i limiti di una preparazione affrettata e di un organico che non è ancora per stazionare nelle zone alte della classifica. Ha ripreso colore il Termoli che ha vinto di slancio contro il Giulianova, in cui nel primo tempo l’ex Esposito aveva tentato di portare al gol. La svolta della partita si è avuta a cavallo tra i due tempi: un gol prima del riposo e l’altro alla prima azione della ripresa hanno rilanciato la squadra del presidente Cesare. Che però, nonostante la larga affermazione, non ha concesso la fiducia a mister Trillini. Uno che, come ricordavamo nei giorni scorsi, gode di buona stampa, ma evidentemente non ha convinto Cesare col quale è arrivato in rotta di collisione. I tifosi giallorossi non senza ragione hanno più volte rimpianto l’allenatore dello scorso anno Giacomarro che oggi dovrebbe dirigere il primo allenamento della sua seconda esperienza termolese: il suo ritorno era nell’aria già alla vigilia dello scontro con il Giulianova.
Sauro Trillini
Domenico Giacomarro
FANO-SULMONA CELANO-RECANATESE CIVITANOVESE-MACERATESE FERMANA-ISERNIA MATELICA-JESINA AGNONESE-BOIANO ANGOLANA-ANCONA TERMOLI-GIULIANOVA VIS PESARO-AMITERNINA
2-2 1-0 3-1 3-0 0-0 3-0 0-0 3-0 1-0
CLASSIFICA
Non basta la larga vittoria però per salvare la testa a mister Sauro Trillini, torna Giacomarro Mette i brividi, invece, l’Isernia che ha avuto l’avvio di calendario più difficile. A Fermo, contro una squadra che ha fatto anche la B, non ce l’ha fatta ad arginare gli attacchi avversari. Dopo aver subito la prima rete la squadra pentra è stata costretta ad aprire le maglie difensive, nell’intento di rincorrere il pareggio, ed è stata infilata altre due volte. La scorsa settimana Renna aveva salvato
la panchina, al contrario di sei giocatori che si erano visti “tagliati”. Bisognerà vedere in questi giorni che sviluppi avrà la terza sconfitta. Le rassicurazioni che erano state date alla vigilia a Renna potrebbero essere state anche solo di facciata. Per questo bisognerà restare vigili su ciò che potrebbe accadere sul destino dell’allenatore. Che quando le cose vanno male è sempre il primo a pagare. (M.P.)
Segna ancora poco la squadra di Farina che sbaglia gol incredibili pur essendo a punteggio pieno.
Per ora buoni soprattutto i punti Per il Campobasso c’è da aggiustare la mira. Lazzarini gioia e dolori Lazzarini
Serie D gir.F 3^ GIORNATA
di Mauro Palladino Con Maiella sarebbe stata un’altra musica. Ma il bomber ha preferito la Serie D, senza mai prendere seriamente in esame di rivestire la maglia rossoblù. Così il Campobasso per segnare un gol deve procurarsi almeno cinque palle gol, le altre le ha sbagliate clamorosamente. Anche per colpa del campo che ha fatto saltare il pallone alla rinfusa. Farina per portare alla vittoria la squadra del capoluogo dovrà svolgere un doppio compito: uno per le partite che si giocheranno sul terreno sintetico; l’altro per quando bisognerà vedersela con i fondi in terra battuta che diventeranno ancora più
ostici quando comanderà il Generale Inverno. Entro oggi c’è ancora un finestra di mercato, dalla quale potrebbe entrare quel realizzatore che il Campobasso forse non ha. O, perlomeno, ancora non riesce a esibire, visto che le due punte titolari hanno alle spalle i loro decorosi curriculum e Lazzarini, pur sbagliando molto sotto misura, ha timbrato due volte il cartellino dei marcatori. Segnando un gol in apertura e l’altro sul campo della Santeliana. Sicuramente con Maiella sarebbe stato un altro discorso. Ma non si può pensare di spendere una somma esagerata in Eccellenza, là dove la concorrenza non sembra così attrezzata. Il
raggruppamento sembra povero di talenti, mentre permangono validi i lottatori e meritevoli di elogio i giovani che corrono senza concedersi un attimo di pausa. Ecco, forse al Campobasso manca ancora la corsa. La squadra rossoblù spesso si specchia, cercando la manovra elegante e la conclusione tecnica. In attesa che i giocatori capiscano di dover essere più semplici ci sono sei punti che gonfiano la classifica, anche se le reti segnate in 180’ sono appena tre. Una miseria, pensando agli avversari che sono stati affrontati: Roseto e Santeliana, non certo il meglio che c’è in giro.
CIVITANOVESE E AGNONESE 7; ANCONA (-1), PESARO 6; FERMANA, SULMONA 5; TERMOLI, RECANATESE, CELANO, GIULIANOVA, BOIANO 4; FANO, ANGOLANA, AMITERNINA, MACERATESE, MATELICA, JESINA 2; ISERNIA 0
Eccellenza 2^ GIORNATA VAIRANO-MONTENERO FORNELLI-S. CAMPANO G. DAUNA- GAMBATESA ROCCARAVINDOLA-ALIFE ROSETO- POZZILLI SANTELIANA-CB 1919 VASTOGIRARDI-MONTAQUILA VENAFRO-CLITERNINA
0-2 2-1 5-0 3-0 3-0 0-1 5-1 1-0
CLASSIFICA VASTOGIRARDI, VENAFRO, MONTENERO, FORNELLI E CAMPOBASSO 1919 6; GIOVENTÙ DAUNA, ROCCARAVINDOLA, ROSETO, SESTO CAMPANO, ALIFE E GAMBATESA 3; CLITERNINA, VAIRANO, SANTELIANA, POZZILLI E NUOVO MONTAQUILA 0
Promozione 3^ Giornata ACLI CB-R.TERMOLI CAMPODIPIETRA-H. TORO CASTELMAURO-FC MOLISE VINCHIATURO-MARONEA O. RICCIA-CASALNUOVO Q. CERCEMAG.-ROCCAS. SPINETE-CIVITANOVA TPS MATESE-AT MAGLIANO
2-2 2-4 2-2 2-1 1-1 3-3 0-2 2-1
CLASSIFICA MATESE 6; CIVITANOVA, ROCCASICURA, VINCHIATURO, CASTELMAURO,
REAL TERMOLI 4; H. TORO, ACLI MAGLIANO 3; ACLI CB, Q. CERCEMAGG., CASALNUOVO, FC MOLISE 2; O. RICCIA, MARONEA 1; CAMPODIPIETRA, SPINETE 0
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