18 giugno 2013

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ANNO IX - N° 15 - MARTEDÌ 18 GIUGNO 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Tel. e Fax 0874.698012 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

GIORNALE SATIRICO

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L’Oscar del giorno ad Antonio Bianchi

L'Oscar del giorno lo assegniamo ad Antonio Bianchi. Il patron dell'Ittierre ci sta mettendo di tutto per far comprendere che la politica deve cambiare passo rispetto all'industrializzazione di una regione. Ce la sta mettendo tutta per sottolineare come il tempo sia già scaduto e bisogna muoversi per restituire prospettive di futuro e sviluppo ad una parte del Molise che sta conoscendo solo chiusure e ore di cassa integrazione. Basta con i personalismi e gli acidosi scontri. Occorre che la politica torni a fare la politica: cioè lanciare idee, formulare proposte, programmare.

Il Tapiro del giorno a Michele Petraroia

Il Tapiro del giorno lo diamo a Michele Petraroia assessore regionale al Lavoro. "E’ indispensabile fare chiarezza sul futuro dell’Ittierre conservando l’obiettivo comune di preservare lo stabilimento e di difendere l’occupazione", così scriveva a febbraio di quest'anno dai banchi dell'opposizione. E ora, invece, che è in Giunta non dice nulla su quanto detto in queste ore dal suo collega Scarabeo avallato dal presidente Frattura? Non condividiamo il suo silenzio dinanzi ad una questione così delicata come quella dell'Ittierre.

REGIONE

Le scomode leggi quadro che nessuno vuole assumere A PAG. 4

LAVORO

Confcooperative per la Gam lancia la socializzazione d’impresa A PAG. 5

CAMPOBASSO

Lo strano caso della mensa scolastica anche per esterni A PAG. 7


TAaglio lto

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IL CASO ITTIERRE

O si costruisce un nuovo piano o è la morte CAMPOBASSO. La politica è rimasta per lungo tempo in silenzio e quando decide di parlare lo fa senza cognizione di causa. Il caso Ittierre è emblematico. L’azienda, in attesa di conoscere il suo futuro in Molise, avrebbe voluto che la nuova classe politica parlasse di specializzazione, nuove professionalità, alta tecnologia, formazione, sviluppo imprenditoriale, ampliamento e rafforzamento dei canali commerciali. Non già un attacco senza alcun senso che, addirittura, mette a rischio i piani industriali futuri al cospetto di una crisi pesante che sta divorando aspettative e progetti. Di fronte a queste sfide occorrerebbe reagire e rispondere con forme nuove del fare politica: ricordando innanzitutto il “patto” fatto con gli elettori quando si è andati a chiedere il loro voto e facendo degli impegni assunti in campagna elettorale la “stella polare” del proprio comportamento. E, poi: in piedi ci sono i numeri dell’Ittierre. Dietro ciascuno di questi numeri ci sono persone in carne ed ossa (imprenditori, dirigenti, operai ed impiegati) con tutte le loro aspirazioni e, si spera solo per ora, le loro forti preoccupazioni. Ecco perchè sarebbe necessario guardare avanti. Una buona politica industriale e del lavoro si preoccupa di preparare il sistema produttivo alle sfide internazionali, che con il passare degli anni si sono profondamente modificate. Non già a mortificare l’esistente e tagliare le gambe alla progettualità. O, peggio, entrare in sterili personalismi. Andrebbe portato avanti e sviluppato un programma in grado di sostenere quelle imprese in grado di affrontare meglio la crisi e di competere a livello internazionale perchè sono quelle che sanno coniugare innovazione, internazionalizzazione e orientamento alla green economy. Occorre aiutare queste imprese facendo conoscere e valorizzando le esperienze e le buone pratiche, sia nei settori tradizionali, attraverso l’innovazione di prodotto, sia in quelli emergenti legati alle tecnologie green e ai servizi correlati. È sbagliato ed ideologico pensare che ciò possa avvenire spontaneamente: è invece necessario ripensare al ruolo pubblico di indirizzo e di sostegno al settore industriale. Questo ed altro si sarebbe atteso la dirigenza dell’Ittierre dalla cosiddetta nuova politica non, al contrario, dovere rincorrere risposte ad un assessore alle Attività produttive e al presidente di Giunta. Prima della campagna elettorale tutti si sono fiondati in quell’area di Pettoranello per invocare l’immediatezza del Contratto di programma e la necessità, per la Regione, di definire una propria strategia. Salvo, oggi, a sferrare attacchi strumentali accomapgnati da richieste di scartoffie e carte che sono l’anticamera per far perdere del tempo peraltro già scaduto.

La risposta. Il patron dell’azienda scrive al Governatore

Frattura, dove sei? di Antonio Bianchi Caro Governatore, La sto cercando da quasi un mese per parlarle dei problemi e della situazione Ittierre ma i miei sforzi sono risultati sempre vani e mi dispiace che soltanto ora Lei si materializzi per difendere un suo assessore che mi ha duramente attaccato proditoriamente. Come al solito "la casta" si arrocca e difende con l'arroganza di sempre i propri privilegi e questo ne è un caso esemplare. Non intendo spendere troppe parole perché credo che questa diatriba diventi noiosa e poco producente. Intendo dare solo poche risposte a lei Governatore con cui non ho avuto nessuna "luna di miele" ma verso il quale ho solo riposto, come hanno fatto moltissime persone, tanta fiducia per un Molise migliore. Innanzitutto ho detto all'assessore Scarabeo di vergognarsi perchè quando ha scritto che Bianchi doveva tirar fuori i bilanci,ben sapeva che gli stessi erano giá stati consegnati a Finmolise con dovizia di dati e con tutte le informazioni a più riprese richieste, e di questo ne sono testimoni i responsabili amministrativi delle mie aziende. Chi dice menzogne in maniera spudorata e pubblicamente se ne deve vergognare soprattutto quando queste menzogne vengono dette per tentare di giustificare una ingiustificabile inerzia della Regione e quando vengono dette per tentare di creare preventivamente un alibi pubblico finalizzato a giustificare il mancato rispetto degli impegni assunti attraverso il gioco dello

scarico delle responsabilità su chi ha fatto tutto quanto è stato richiesto. Mi fa piacere che lei Governatore parli di problemi prioritari del tessile, ma allora come si spiega che documenti da lei firmati con i quali si impegnava a sostenere , in tempi brevissimi, il piano industriale di Ittierre oggi non hanno portato a nulla? Lei Governatore e Finmolise conoscevate perfettamente l'urgenza e la delicatezza della situazione, ma in maniera pretestuosa richiedete, certificazioni che soltanto a societá quotate in borsa vengono richieste e Ittierre, come tutti sanno, non è una società quotata. Usando una sua frase Governatore, l'unico modo di uscire dal pantano, non è quello di fare vane promesse e illudere dipendenti e indotto con frasi ad effetto "utili" solo in campagna elettorale ma, nel caso di Ittierre, dando garanzie a un sistema bancario che oggi strozza le aziende, garanzie controgarantite dal patrimonio netto dell'azienda, per permettere alla stessa di superare questa fase di momentanea tensione. Caro Governatore, per concludere nessuna ira funesta, nessuna ruggine e nessun gusto autoreferenziale, ma soltanto il diritto e il dovere di difendermi e l'esasperazione a cui lei mi ha portato con la sua inspiegabile sparizione subito dopo la assunzione di impegni formali. Lei dice che il mio scritto non ha alcuna utilitá. A prescindere dal fatto che i molisani debbano sapere quali sono le dinamiche reali, un effetto questo mio scritto l'ha suscitato ed è stato quello di farmi rispondere da lei dopo gli innumerevoli miei tentativi rimasti vani. Lei parla di confronto per uscire dal pantano, caro Governatore, ma il confronto presuppone un dialogo.


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“Caro Scarabeo, basta con le carte Io questo dialogo l'ho chiesto ripetutamente ma è stato da lei ultimamente negato. Spero che, ora,le mie chiamate ricevano una sua risposta e domani io sia in grado di collegarmi con lei per riaffrontare il discorso e fare rientrare tutte quelle vostre artificiose richieste che altro non sono che blocchi assurdi finalizzati a non rendere possibile la risoluzione del problema. La Regione Molise non esce vincente quando tutti i giorni chiudono aziende che lei chiama giustamente "patrimonio comune", per mancanza di concreti sostegni e, quando si parla di sostegno alle aziende, non si intende certo ciò che è stato fatto in un recente passato e cioè di aiutare "politicamente" aziende decotte, ma di mettere in atto strumenti finanziari concreti soprattutto quando le aziende sane garantiscono elevati livelli occupazionali. Certamente la sua difesa dell'assessore e il suo articolo compariranno su tutti i giornali molisani; a me invece ,come è successo per la mia ultima lettera aperta, è stata negata la pubblicazione o è stata in parte censurata da tre quotidiani molisani sui quattro contattati. È stupefacente come telegiornali e carta stampata si assoggettino e si adeguino così velocemente al nuovo "cambio della guardia". Io sto comunque aspettando il 30 giugno termine ultimo per vedere se lei, la Regione e Finmolise manterrete gli impegni che sin dal 31 maggio avrebbero dovuto, giá in parte, concretizzarsi. Non vorrei che a fine mese sia costretto a dire anche a lei di vergognarsi.

“La Regione Molise non esce vincente quando tutti i giorni chiudono aziende e i lavoratori vanno in Cigs

Gentile Assessore Scarabeo, mi chiamo Donatella Petrino e sono una dipendente della ITR SPA. Nello specifico sono Tributarista e mi occupo proprio di contabilità generale, bilanci e di ogni operazione annessa e connessa. Ho svolto questo lavoro con la proprietà Perna, nella fase commissariale e continuo, per fortuna,con l’attuale gestione Bianchi. Non voglio entrare in dispute o giudizi personali che Lei possa o meno avere nei confronti dell’imprenditore, ma sicuramente posso testimoniare e garantire con ogni prova, che ho prodotto per la FINMOLISE, più carte e documenti di quanti ne abbia mai predisposto in venti anni di lavoro. In questi giorni il mio compito primario è quello di preparare ogni sorta di carteggio per la FINMOLISE. Ho predisposto fascicoli contenenti ogni tipo di informazione che la Finanziaria ha richiesto: a parte i bilanci ufficiali depositati della ITR SPA con tutti gli allegati, la nota integrativa e la relazione sulla gestione anche il bilancio consolidato con le informazioni di tutte le società facenti parte del perimetro di consolidamento. Elenco di tutti i fornitori, clienti, spiegazioni dettagliate su ogni posta di bilancio, sia dal punto di vista finanziario, sia economico che patrimoniale. Addirittura mi è stato richiesto il dettaglio puntuale anche dei ratei e dei risconti, che come Lei saprà, sono operazioni che vanno a rettificare la competenza economica dei costi e ricavi e quindi vengono classificati nei conti numerari presunti, proprio perché rappresentano delle poste contabili richieste solo dal principio di competenza. E’ tanto vera questa mia affermazione che tutti i giorni dico a me stessa di quanto sia cavillosa e troppo pleonastica la burocrazia degli enti regionali. La invito pertanto a dichiarare il vero circa l’asserita latitanza dell’azienda di trasmettere atti o documenti che invece sono stati tutti prontamente depositati presso la FINMOLISE e di questo, mi auguro, che la direzione della Finanziaria me ne darà atto.

La ITR NEW CO, da un punto di vista contabile e fiscale è in regola con ogni adempimento e i suoi documenti sono certificati dai revisori e dal collegio sindacale come richiede la Legge. Non abbiamo le dimensioni e le caratteristiche per avere una revisione da parte delle aziende quali KPMG / RECONDA/ ANDERSEN etc… perché non siamo quotati in borsa e, quindi, ove si volesse una certificazione da parte di revisori di vostra fiducia, dovreste essere VOI a nominarli e pagarli e noi saremo assolutamente disponibili ad ogni loro richiesta. Quanto poi al giudizio, come elettrice nel MOLISE, devo purtroppo constatare che i temi del lavoro e dello sviluppo economico non sono stati argomenti prioritario né del precedente governo della regione e né purtroppo dell’attuale. Ci eravamo illusi che una nuova compagine amministrativa potesse essere propulsiva allo sviluppo e invece, FERMO TOTALE, finita la campagna elettorale delle promesse e delle nuove aspettative, si è tornati allo stallo di sempre, alla faccia dei disoccupati, dei cassintegrati e delle aziende che continuano a chiudere e a fallire. Ogni giorno siamo più poveri. La ITR aveva temporeggiato nella richiesta di cassa integrazione, perché con un credito più agevolato da parte della FINMOLISE e quindi meno oneroso delle banche ordinarie, forse si sarebbe potuta scongiurare la nuova CIGO e salvare altre famiglie e favorire altri lavoratori, ma purtroppo non è stato possibile, perché DI NUOVO LA REGIONE HA RISPOSTO PICCHE. LE AUGURO DI SVEGLIARSI DOTT. SCARABEO DAL SUO SOGNO FELICE E DI ENTRARE UN MOMENTO NEL SOGNO DI CHI UN RUOLO, UN LAVORO, UN SOSTEGNO ……si era illuso di poterlo avere da un nuovo assetto politico, ma purtroppo devo constatare con giusta retorica che il popolo ha ragione quando afferma: SONO TUTTI UGUALI !!!! Donatella Petrino


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Lo scandalo delle leggi quadro 30 del 2005 e 33 del 2006 e il dramma esistenziale del personale del Korai, degli enti sub-regionali, strumentali e delle agenzie regionali

Sarà mai capace questo sedicente governo di centrosinistra a evitare che decine di persone perdano il posto di lavoro salvaguardando i privilegi di altre in evidente stato di indebito vantaggio? Piccoli passi, e per giunta incerti, verso e la revisione delle strutture regionali e la riorganizzazione dei servizi: obiettivo ragguardevole e ricco d’insidie, ma ineludibile. Li va compiendo la nuova giunta regionale letteralmente assalita dalla necessità di dare risposte al personale delle dismesse Comunità montane, al personale dell’Agenzia Molise Lavoro, al personale del Korai, della sorveglianza, e delle tante altre situazioni in cui la precarietà del lavoro è il denominatore comune. Piccoli passi, alla ricerca di una soluzione praticabile che riesca a compatire la limitatezza delle risorse finanziarie con la complessità giuridica e funzionale delle situazioni medesime. Per taluni aspetti la ricerca è un rompicapo, data la traballante professionalità che sta a supporto della giunta; per altri aspetti è un obbligo inderogabile di natura amministrativa, sociale, e morale. La distanza tra chi in Regione è comodamente nel ventre della vacca, al riparo dai problemi esistenziali, e chi, appartenendo alle agenzie, agli enti sub-regionali, agli enti strumentali e al corollario di rapporti di lavoro perennemente in bilico, col rischio di cadere nella disoccupazione, , è notevole. Va accorciata, e progressivamente annullata. La allocuzione “spending review” tanto di moda fino a qualche tempo fa deve inesorabilmente tornare in auge e diventare ciò che sta a significare, ovvero la razionalizzazione della spesa pubblica attraverso l’eliminazione di vantaggi e premialità che discendono dal clientelismo quando era la regola base nei rapporti tra governo regionale e le strutture interne dell’ente, complici sistematiche e compartecipi le opposizioni (di destra e di sinistra). Sono nati là, in quel contesto politico e amministrativo spesso consociativo, quando c’era da creare e spartire il bottino elettorale, le peggiori soluzioni organizzative e retributive quali, ad esempio quelle che derivano dall’applicazione delle leggi 30 del 2005 e 33

del 2006 nate (ed applicate) col falso scopo di “rimodulare e armonizzare le funzioni amministrative assegnate al personale dipendente della Regione Molise, che richiedono professionalità lavorative qualificate e che compor-

L’intervento.

La logica della politica Questo, potrebbe essere il titolo di un articolo che permette di poter disquisire su come la politica si è impossessata del modo di fare degli Italiani, popolo sempre attento alle vicende dei palazzi del potere che in quest’ultima stagione è ingarbugliata e senza nessun nesso logico. Una fotografia che la dice lunga sul modo di agire di chi è stato scelto dagli elettori quale rappresentante ma che di rappresentanza non conosce assolutamente il significato né letterale, né tanto meno attuativo. Una rappresentanza che rapportata al Molise, specialmente dopo il pronunciamento del TAR, dovrà veramente dimostrare di fare e non di parlare a vuoto come sta accadendo da quando le urne hanno dato il loro responso. Una rappresentanza che i nostri nonni avrebbero paragonato all’esercito di Giacchino, forse Murat, male armato, senza alcun obiettivo e soprattutto allo sbando, poiché fino a questo momento i proclami fatti in campagna elettorale sono stati vani, se non addirittura disattesi, perché ci si è reso conto che forse era meglio lasciare tutto come stava altrimenti si correva il rischio di far cadere il castello di carte messo su utilizzando materiale riciclato, vecchio, stantio e poco affidabile. Un esercito di persone che ancora non hanno ca-

pito il ruolo a loro affidato e soprattutto non è ancora in grado di dare contezza alle idee che potrebbero essere il vettore per la rinascita del Molise che servono solo ed unicamente ad aggiungere confusione su confusione. Uno stato d’inefficienza che è il sintomo di un fallimento, del resto era stato pronosticato, che crea affanni a quanti speravano, e che avvalora qualora fosse necessario che il detto: chi di speranza vive disperato muore, è quanto mai calzante. Un detto che oggi che i nodi stanno venendo al pettine, leggasi: Gam, ITR, Solagrital, Zuccherificio, ricostruzione post-terremoto, ancora una volta sono il banco di prova per chi siede nella stanza dei bottoni. Un qualcosa che quotidianamente schiaffeggia violentemente chi si riempie ancora la bocca di paroloni e promesse pur sapendo che nulla sarà mantenuto, perché a fare da padrone è solo e unicamente lo scarica barile e questo per una realtà come il Molise è negativo, anzi è letale perché significa che si è arrivati al punto del non ritorno dove da un lato c’è il baratro e dall’altro il vuoto che ci ha ridotti allo stato in cui siamo, in cui la logica, come direbbe l’ottimo Antonio Di Pietro “poco c’azzecca”. Massimo Dalla Torre

tano un elevato grado di responsabilità e di autonomia operativa e organizzativa”. Affermazioni che oggi, alla verifica dello stato di fatto, suonano come la più atroce delle prese in giro e offesa al buon senso comune. Nel novero delle Regioni italiane non ci sono leggi equiparabili a queste che segnaliamo al governo di centrosinistra che predica rigore, trasparenza, coerenza, equilibrio, e giustizia, ma finora non ha dato alcun segnale dell’esistenza delle sue vantate prerogative. Il Molise di quelle due leggi “beffa” ha l’esclusiva e, naturalmente, la responsabilità. Abrogandole o, quantomeno rivisitate in chiave di efficienza, come meritano di essere per manifesta incompatibilità con la morale comune e per essere sostanzialmente disattese nello spirito e nella lettera, verrebbe compiuto un atto di giustizia e verrebbe attivato un cospicuo recupero di risorse finanziarie per dare una risposta alla domanda di certezza di lavoro che proviene dal personale delle agenzie, degli enti sub-regionali e strumentali e dal corollario delle precarietà che affiancano il corpo stracco ed opulento della Regione Molise. Sarà mai capace questo sedicente governo di centrosinistra assumere provvedimenti radicali quanto indispensabili? Sarà mai capace di evitare che decine di persone perdano il posto di lavoro salvaguardando i privilegi di altre in evidente stato di indebito vantaggio? Sarà mai capace di essere diverso e diversamente percepito dai governi che lo hanno preceduto? Dubitiamo che sia diverso e diversamente capace di governare oltre i confini degli interessi elettorali e di bottega. Ma dinanzi alla mannaia dei licenziamenti non è da escludere che si faccia strada la volontà di ricorrere ad atti di riparazione togliendo il surplus a chi indebitamente lo percepisce, ciò allo scopo di recuperare le risorse necessarie per creare un minimo di equilibrio e di giustizia sociale. Staremo a vedere! Dardo

Molise: piu’ che raddoppiata (+120%) negli ultimi 10 anni la densita’ di istituzioni no-profit Il Molise è la sesta regione in Italia per presenza di queste associazioni Il Molise negli ultimi 10 anni ha più che raddoppiato la densità di istituzioni no profit con Campobasso più virtuosa di Isernia. A rilevare il dato è una ricerca realizzata da DAS Assicurazioni, compagnia del gruppo Generali specializzata nella tutela legale, in occasione del lancio della polizza Difesa Associazione, che offre la tutela legale ai membri del consiglio direttivo e agli iscritti delle associazioni sportive e di volontariato. In Molise è Campobasso la provincia più virtuosa per presenza di istituzioni no-profit. Il capoluogo fa registrare un’associazione senza scopo di lucro ogni 107 abitanti attestandosi al 29° posto nella classifica delle province italiane. Isernia, con un’associazione sportiva o di volontariato ogni 115 abitanti rientra tra le prime 50 province italiane alla 43°posizione. Mediamente il Molise fa registrare un’istituzione no-profit ogni 109 abitanti collocandosi al 6° posto nella classifica delle regioni italiane.


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18 giugno 2013

Confcoperative Molise lanci la sua propostaper l’azienda avicola di Bojano

Gam, socializzazione d’impresa CAMPOBASSO. Confcooperative Molise propone l'apertura immediata di un tavolo per verificare la possibilità di risoluzione definitiva della problematica Gam Solagrital attraverso la "socializzazione d'impresa", ovvero la creazione di un gruppo di cooperative con partecipazione diretta al capitale degli stessi lavoratori. Confcooperative Molise ritiene che, visti anche i successi ottenuti in Italia e

in Europa da aziende che hanno applicato lo stesso modello di gestione, tale soluzione possa rappresentare una valida via di uscita dalla crisi che attanaglia il settore avicolo in Molise. Partendo da questo assunto, Confcoperative ha chiesto alle parti sociali interessate ed alla Regione Molise di voler manifestare il proprio interesse, facendo pervenire presso la propria

sede di un semplice cenno di adesione entro mercoledì 19 Giugno. Visto il carattere di estrema urgenza, Confcooperative Molise ha convocato il tavolo permanente delle parti sociali per il giorno Venerdì 21 Giugno alle ore 16,00 presso la propria sede legale. Si tratta di un passaggio importante che rompe anche le tradizionali vicende che stanno accompagnando il mondo del lavoro e, soprattutto,

La Consulta ha bocciato il rendiconto 2011 del Molise

Nessuna certezza che il bilancio è truccato La faccenda dei rendiconti investe un po’ tutto il sistema amministrativo al punto che, per mettervi riparo, “dall'anno prossimo tutti gli enti locali dovranno iscrivere a bilancio un fondo di svalutazione crediti»

Tanto rumore per nulla. Oddio, proprio nulla no, ma il clamore che è stato dato alla bocciatura del Consuntivo 2011 della Regione Molise da parte della Consulta, ha certamente decibel in eccesso. Per abbassare il volume è sufficiente dare una scorsa non prevenuta né faziosa ai commenti che hanno accompagnato la circostanza in campo nazionale. Bene, si leggono valutazioni di questo genere: La pratica, invalsa da tempo tra le regioni e gli enti locali, di inserire nei rendiconti una massa, spesso assai rilevante, di residui attivi, per esempio crediti tributari non riscossi e a volte anche scaduti, per «abbellire» la situazione finanziaria conferma come la faccenda dei rendiconti investe un po’ tutto il sistema amministrativo al punto che, per mettervi riparo, “dall'anno prossimo

tutti gli enti locali dovranno iscrivere a bilancio un fondo di svalutazione crediti» da calcolare in base alla natura dei crediti stessi e all'andamento del fenomeno negli ultimi cinque anni”. Certo, non ha fatto piacere a nessuno, più che mai agli amministratori regionali (maggioranza e opposizione degli anni in questione), vedersi additati come contraffattori di contabilità amministrativa, ma farlo passare come il caso limite o il caso “scandalo” è una forzatura che solo la parzialità di giudizio di Frattura e compagni poteva creare. I giudici della Consulta, nel bocciare il consuntivo 2011 del Molise, hanno rimarcato che del conto consuntivo possano entrare a far parte solo somme accertate e non presunte. Cosa che, invece, - hanno aggiunto - non è accaduta col rendiconto finanziario della regione Molise approvato con legge regionale n. 23/2012. A dirla in termini spiccioli, nel consuntivo 2011 vi sarebbero “valori non dimostrati, espressi attraverso un'aggregazione apodittica e sintetica, suscettibile di alterare le risultanze finali del conto”. Presunzione, eventualità, ma nessuna certezza. Per cui è tutto da dimostrare e da discutere alla luce di una prassi largamente invalsa nel sistema amministrativo regionale in generale. Nessuna furbizia o furbata molisana, insomma. Tanto è vero che la situazione del comune di Napoli diventa parallela e altrettanto emblematica. Napoli che improvvisamente, dopo anni di conti apparentemente in ordine, ripuliti i bilanci dai residui attivi, ha scoperto di avere un buco di 850 milioni di euro e di essere alle soglie del default. Per il Molise è ancora da verificare se possano esserci buchi o meno una volta ripulito il bilancio dai residui attivi. Prudenza, quindi, e meno allarmismi dal netto sapore strumentale e propagandistico.

delle industrie. La proposta della socializzazione d'impresa che, tra l'altro, richiama forme sperimentali del passato e oggi, invece, avviate in altre parti d'Europa, potrebbe essere uno degli sbocchi possibili per cercare di dare una soluzione al problema Solagrital. L'appuntamento di Confcooperative per venerdì, potrebbe essere un primo passo.

"Trenitalia ci ascolti" Dopo l'ennesimo guasto del treno da Roma, il Forum del trasporto locale chiede interventi CAMPOBASSO. Il Forum del Trasporto Pubblico Locale Molise è intervenuto attraverso un suo esponente in viaggio e la sede di Campobasso, a sostegno dei viaggiatori del treno Roma-Campobasso delle ore 17:35 incorsi nell’ennesimo viaggio “avventuroso”, collegandosi con la Direzione Regionale di Trenitalia, sollecitandone l’intervento. I viaggiatori in partenza da Roma sono stati avvertiti in extremis dello spostamento dell’ennesima partenza del treno dal binario 20/bis; corse, affanno e impossibilità per molti di obliterare il biglietto anche perché le macchinette poste in testa al binario erano tutte fuori uso da entrambi i lati del binario stesso. Nonostante fosse stato avvertito della situazione il capotreno ha egualmente multato i malcapitati. Dopo circa un’ora di viaggio il treno è andato in avaria e i viaggiatori hanno dovuto attendere un treno di soccorso che li ha condotti a Cassino. Nella cittadina laziale i viaggiatori hanno dovuto attendere due bus sostitutivi, insufficienti a trasportarli, poi hanno atteso il terzo bus promesso e dopo circa 45 minuti di inutile attesa, Trenitalia ha deciso di trasbordarli sul treno RomaCampobasso partito dalla capitale alle ore 19:35 e in arrivo Cassino. Collocati sul treno alla bene e meglio, stressati, esasperati, alle 23 circa i malcapitati sono giunti alla stazione di Campobasso dove li ha attesi una delegazione del Forum TPL per confortarli, in segno di solidarietà e condivisione. "Purtroppo questi viaggi sono diventati ricorrenti e il Forum Tpl ripropone con forza i rimedi da noi individuati che possono migliorare subito e con costi sopportabili la situazione.Ripristino dell’officina di manutenzione a Campobasso. Oggi le nostre vecchie motrici sono soggette a frequenti guasti e devono essere condotte a Benevento per manutenzione e riparazione, anche per piccoli guasti che potrebbero essere riparati subito, manutenzioni che sottraggono mezzi per diverso tempo e determinano l’insufficienza dei convogli. Oggi l’officina a Campobasso rappresenterebbe anche un utile perché i treni vengono portate a Benevento attraverso Caserta, consumando circa 1000 km al giorno sottratti agli utenti che di conseguenza devono sopportare la chiusura della tratta Campobasso-Termoli che deve cessare subito. Altro obiettivo che poniamo da tempo è riportare nel Molise la Dirigenza Centrale Operativa che garantiva la massima flessibilità del traffico sul binario unico del Molise. Questi sono tra i molti obiettivi che proponiamo, quelli di effetto rapido.Trenitalia questa volta ci ascolti!".


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Campobasso

18 giugno 2013

20 centesimi al comune per ogni pasto fornito all’esterno sembrano il risultato di una sudditanza degli apparati comunali alle necessità altrui.

Incredibile, una cucina industriale nella scuola di Via Crispi! La Dussmann srl aggiudicataria del servizio di ristorazione per le scuole e per gli asili nido comunali è stata autorizzata a fornire pasti all’esterno utilizzando le attrezzature e gli impianti comunali C’è un retroscena nella vicenda che riguarda l’assegnazione alla Dussmann srl del servizio di ristorazione per le scuole e per gli asili nido comunali, da cui viene fuori che la Ditta, una volta aggiudicatosi l’appalto, ha saputo programmare e realizzare una struttura di tipo industriale (Incredibile dictu, per giunta in un ambito scolastico! Ma si può? E il servizio di igiene pubblica competente è stato interessato?) che le permette di sfornare pasti in numero tale da poter corrispondere ad esigenze esterne (ospedali, mense private e quant’altri), oltre alle esigenze delle mense scolastiche e degli asili nido comunali. Lo ha potuto fare integrando i termini dell’appalto, cosa che doveva essere rigorosamente inserita nel bando di gara in modo che ogni partecipante poteva valutarne il ritorno economico e quindi tarare l'offerta. L’adeguamento del centro di cottura ubicato in Via Crispi infatti era stato quantificato in 44mila euro invece dei 114 mila che si sono resi necessari perché fosse nelle condizioni di fornire pasti anche a clienti esterni. Diciamolo, in questo modo si è formalizzato un vantaggio aziendale per la Dussmann in quanto, con appena 20 centesimi di euro, ovvero l’equivalente da dare al comune per ogni pasto fornito all’esterno, può operare sul mercato utilizzando le cucine comunali. In prima battuta, il controllo sui lavori di adeguamento è stato assegnato al geometra Di

Maio (che aveva fatto parte della commissione aggiudicatrice del servizio mensa – sic!), il quale, però, con inopinata, improvvisa, decisione ha lasciato l’incarico a mezza via, pare, perché “le attività poste in essere dalla Ditta Dussmann Service S.r.l. risultavano in palese contrasto con quanto disposto dal Decreto legislativo 163/2006 e successive modifiche e integrazioni”. Si dice - ribadiamo -, in quanto sia Di Maio che il Dirigente dell’Area n. 4 – Settore Lavori Pubblici – quantunque quest’ultimo richiesto dal dirigente del settore Pubblica Istruzione, De Marco, di fornire quali fossero le attività poste in essere dalla Ditta Dussmann Service S.r.l. in palese contrasto con quanto disposto dal Decreto di cui sopra, non hanno dato riscontro. Situazione imbarazzante, ma non per chi aveva motivo per andare avanti. E difatti s’è andato avanti con la nomina dell’architetto Garofalo del Settore Ambiente di cui è

Mimmo Asciutto (72 anni), è morto improvvisamente in un letto d’ospedale. Al Cardarelli. Calabrese di Reggio, giunto a Campobasso tanti anni fa per motivi di lavoro vi è rimasto per sempre, integrandosi perfettamente all’ambiente. Era sposato con Fiorella Di Lauro che gli è stata al fianco sino all’ultimo respiro. Mimmo Asciutto lo conoscevo bene. E’ stato ottimo professore di Ragioneria e uno sportivo completo, praticante e dirigente. Con il tennis, Mimmo, si è speso

responsabile lo stesso De Marco. Tutto in famiglia, insomma. Un retroscena abbiano scritto all’inizio di questa corrispondenza, ma anche un arcano. I motivi, ovvero, per cui il geometra Di Maio, all’improvviso, non abbia voluto più saperne di seguire i lavori di adeguamento. Un’amministrazione seria, ancorché responsabile, approfondirebbe la questione. L’architetto Garofalo, non ponendosi alcuno interrogativo sul disimpegno del geometra Di Maio, intanto ha dato il via libera alla diversa disposizione interna degli ambienti dovuta alla necessità di ampliare la zona cottura e a quella di confezionamento e alla posa in opera di unità di trattamento aria dai previsti 6500 mc. a circa 10.500 mc.. Sicché, dai 44 mila euro previsti nel bando di gara, l’adeguamento è venuto a costare 114mila euro. A cosa possa servire al comune un centro cottura di dimensione industriale, nessuno finora lo ha spiegato. E cosa ne farà

una volta esaurito il rapporto contrattuale con Dussmann, nemmeno. Né è stato analiticamente dimostrato che i 20 centesimi, che la Ditta s’è impegnata a dare al Comune per ogni pasto fornito all’esterno, siano vantaggiosi per la collettività campobassana. Al di là dei centesimi, però, restano inevasi i seguenti punti interrogativi: i revisori dei conti e il segretario generale nella sua qualità di responsabile della verifica degli atti in merito alla regolarità tecnica e amministrativa e contabile (articolo 147bis del Tuel cosi come modificato dalla Legge 213/2012) cosa dicono al riguardo? L’assessore al bilancio che ne pensa? Chi e come sarà incaricato di controllare nell’interesse del comune i pasti fatturati all’esterno dalla Ditta? Chi, e con quale frequenza, nell'interesse del Comune, controllerà la tenuta della struttura e la sua buona conservazione? Le decine di miglia di euro di differenza tra il preventivo dei lavori di adeguamento e il consuntivo pretendono di essere analizzate per come sono state spese e per quale fine oggettivo. Per come si sono venuti configurando, i 20 centesimi che il comune dovrebbe incassare per ogni pasto della Dussmann fornito all’esterno, sembrano il risultato di fattori quali superficialità, disattenzione, pressappochismo e sudditanza degli apparati comunali alle necessità altrui. Dardo

Il cammino: sulle orme dei Sanniti Domani 4^ tappa Pietracatella a Campodipietra (15km) La valle del Fiume Tappino. Tappa di bassa intensità e più corta rispetto alle altre tappe per favorire il riposo dai giorni precedenti. Ci si muoverà al di sopra del Fondovalle Tappino circa a mezza costa fino ad arrivare al famoso Ponte di toro dove è prevista la pausa pranzo insieme ai toresi. Da li con blande pendenze raggiungeremo il paese di Campodipietra nel primo pomeriggio. Per l’alloggio tende e cavalieri il comune metterà a disposizione il campo sportivo con servizi e docce, invece per il pernotto in letto si potrà usufruire di un agriturismo fuori dal paese al costo di 25 euro a persona con colazione (l’associazione metterà a disposizione un servizio di trasporto da e per l’agriturismo). •Programma accoglienza: a Toro l’Ass. Il Nostro Paese e l’Amministrazione comunale offriranno il ristoro per la pausa pranzo nella zona dello splendido ponte romano, il famoso Ponte di Toro. A Campodipietra accoglienza e saluto da parte dell’associazione Onlus-Il Tratturo; intervento dell’amministrazione comunale e visita guidata del paese e alla chiesa San Martino Vescovo di Campodipietra, con saluto del parroco; la serata si concluderà con cena a casa del presidente.

E’ venuto a mancare improvvisamente Mimmo Asciutto Domenica i funerali e poi la tumulazione a Reggio Calabria, la sua città natale molto, stando a capo della federazione per molti anni. Le sue sciate a Campitello sono state apprezzate anche dagli sciatori provetti. Il suo chiodo fisso è stato il tennis, sport verso il quale ha indirizzato la nipote acquisita, Giovanna Di Lauro, un talentino che si è allenata per anni anche lontana dai campi della

villa comunale. Con maestri di grido, ma senza raggiungere i risultati che le sue qualità avevano fatto intravedere nei primi anni di attività. Gli piaceva anche il pallone. E tifava per la sua Reggina. Come sponda locale ha avuto il suo conterraneo Carmelo Parpiglia, nato a Brancaleone, vicino a Reggio. Domenica

pomeriggio, con la città avvolta da un caldo imprevisto, si sono svolti i funerali, nella chiesa di Sant’Antoio di Padova, la sua parrocchia. Ieri mattina, su sua espresso desiderio il feretro s’è diretto verso Reggio Calabria, per essere tumulato nella cappella di famiglia.


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Campobasso

18 giugno 2013

Tares, gli effetti sulle aziende Vivo e aperto il dibattito sull’opportunità di mettere in moto un sistema agevolativo che renda meno pesante la nuova stangata E’ stato accolto con interesse e partecipazione, dai sindaci molisani, l’invito della Confcommercio a mettere insieme esperienze e competenze per alleggerire il più possibile l’impatto che il nuovo tributo sui rifiuti e servizi (Tares) – destinato a sostituire le precedenti tipologie di prelievo (Tarsu, Tia1 e Tia2) – avrà su commercianti e imprenditori. Tanti, infatti, sono stati i primi cittadini e gli amministratori che hanno preso parte all’incontro convocato dall’associazione sindacale per rafforzare un dialogo volto non solo ad approfondire gli aspetti tecnici della norma, ma anche a riflettere sulle azioni da portare avanti a livello nazionale e locale per far pesare il meno possibile sulle im-

prese questa nuova stangata. Ad aprire i lavori, il direttore della Confcommercio di Campobasso Irene Tartaglia, al cui intervento ha fatto seguito una breve introduzione del tema da parte di Tiziano Pizza, responsabile per le relazioni esterne della Confcommercio. Ad entrare nel vivo dell’argomento, il dottor Dario Giardi del settore Ambiente e Utilities della Confcommercio nazionale. In prima battuta, è stato presentato lo studio elaborato dalla Confcommercio regionale assieme a quella nazionale, dal quale è emerso come tutte le categorie del settore terziario siano interessate da un generale aumento del prezzo del servizio per la gestione dei rifiuti urbani (registrando un incremento medio nazionale del 290%).

A fil di voce

Quel fumo senza tabacco Fumare è stata una delle prime monellerie di tutti i ragazzi. Li ha fatti sentire per qualche verso già grandi.A rischio di ricevere qualche scappellotto dai genitori che, pur essendo accaniti fumatori, hanno visto come una cosa da evitare il “vizio” del fumo. Si è andati avanti così da sempre. Con l’aggiunta delle ragazze tra il popolo dei fumatori, le statistiche parlano di più donne che uomini dediti al tabacco. L’arrivo delle sigarette finte o elettroniche, tanto per non discostarsi dalla realtà tecnologica ha in qualche modo creato preoccupazione nei tabaccai e ha aperto nuove frontiere nei fumatori. Al tempo stesso ha creato anche nuove opportunità lavorative: in pochi mesi sono stati aperti negozi specializzati nella vendita delle nuove sigarette che al posto del fumo gettano una nuvoletta fresca e lievemente aromatica, poco più di bolle di sapone. Sostanzialmente giovani si sono dati a questo tipo di commercio che avviene sotto l’egida dei grandi gruppi. Così mamma e papà hanno preso una parte della liquidazione e l’hanno investita per il figliolo, ancora senza un lavoro. Sono nati esercizi commerciali anche in misura superiore alle aspettative, belli, centrali, eleganti. E, stando alle prime impressioni, gli affari sono stati anche incoraggianti.Alla faccia dei vecchi tabaccai che hanno dovuto ingoiare amaro. Finendo col ritrovarsi i concorrenti alla porta accanto. Ma l’Eldorado commerciale sembra già messo a dura prova dalle polemiche e dai rilievi tecnici e scientifici che si susseguono.Attraverso uno studio del dipartimento di Farmacia dell’Università di Napoli sembra emergere nelle ricarica una diffusa presenza di metalli pesanti. Il ministro della Salute impone il divieto di fumare nei locali al chiuso e sembra intenzionato ad allargare il provvedimento anche altrove. I cinesi vendono (di contrabbando) le sigarette elettroniche a prezzi concorrenziali. Vacillano intanto le certezze dei giovani commercianti. Che, intanto, hanno utilizzato i soldi di famiglia e ora rischiano di dover fare i conti con una realtà che sembra loro ostile. (pi.pò)

normativa. L’associazione sindacale si è messa a disposizione per fornire tutte le indicazioni e gli strumenti per potere applicare nell’esperienza concreta quanto è stato stabilito nel corso della riunione e per studiare con i comuni più piccoli, alle prese con problemi ulteriori relativi ai costi dei servizi, un sistema opportunamente calibrato sulla loro specifica realtà.

Tratturo, bloccato lo scempio Dopo l’annullamento dell’autorizzazione rilasciata dalla soprintendenza, in sede di conferenza di servizi, bocciata per la seconda volta la soluzione proposta dal comune di Duronia La Conferenza di Servizi, riunitasi presso la sede della Soprintendenza per i Beni Architettonici del Molise, ha bocciato per la seconda volta (la prima bocciatura ebbe luogo nella seduta del 20 febbraio) la variante proposta dal Comune di Duronia per trovare una soluzione alternativa al progetto che ha permesso lo scempio perpetrato sul tratturo Lucera-Castel di Sangro con l’inizio della costruzione di una strada a scorrimento veloce, parallela per mt.300 alla S.P. Molisina sempre sul tratturo, nel tratto Valle del Colle-Ricciuto in agro del comune di Duronia. La vicenda, come molti ricorderanno, iniziò con l’articolo-denuncia dell’arch. Giovanni Germano del novembre dello scorso anno, che poi è diventato un appello ad opporsi a quello che stava succedendo sul Tratturo e che portò ad organizzare un sit-in di protesta sul posto, dove nacque il Comitato spontaneo per la Tutela dei Tratturi, formato da tanti liberi cittadini ed associazioni.La Conferenza di Servizi di mercoledì scorso, come sopra ricordato, boccia di nuovo la variante presentata dal comune di Duronia “…in quanto dalle tavole depositate non si evince la compatibilità tra il percorso stradale

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Ma l’aspetto che ha acceso il dibattito, al quale i sindaci hanno preso parte in maniera proficua e portando ad esempio le loro esperienze e la loro idea su cosa potrebbe essere fatto per mettere in campo una politica agevolativa per le imprese del territorio, è quello relativo alle buone pratiche che alcuni comuni italiani già stanno sperimentando. Un esempio su tutti sono i criteri premiali applicati dai Comuni di Bari e di Varese, che prevedono incentivi per i comportamenti virtuosi, specie in materia di raccolta differenziata. I rappresentanti dei comuni molisani hanno manifestato il loro interesse a sfruttare al meglio tutte le opportunità per fare altrettanto, “pescando” nel sistema delle rateizzazioni e delle esenzioni previsto dalla

ipotizzato, che continua ad essere la soluzione adottata dal progettista tra più pareri non concordi e la possibilità del contemporaneo passaggio a piedi di persone e greggi…” (Sopr.BA), per la “…esigenza di verificare la praticabilità del collegamento della strada su altro punto della S.P., in prossimità dell’ultimo tornante, anche attraverso un cavalcafosso.” (Uff. Tratturi), etc.. Inoltre l’arch. Paolo Discenza, in rappresentanza del Comitato Spontaneo (stranamente non invitato ufficialmente alla Conferenza dal Comune di Duronia, ma successivamente integrato solo a seguito di richiesta inviata dallo stesso Comitato a tutti i partecipanti alla Conferenza), prende visione, per la prima volta nella stessa mattinata della riunione, della planimetria presentata a corredo della variante per la sua approvazione, e rileva che non vi sono state modificazioni rispetto a quella della precedente Conferenza di Servizi, tanto che il percorso stradale previsto ripercorre fedelmente quello precedentemente presentato e parzialmente realizzato.A fronte di ciò, il Comitato chiede, per l’ennesima volta, che venga eliminato il tratto stradale che percorre longitudinalmente il Tratturo

CAMPOBASSO-NAPOLI

per un tratto di 300 mt peraltro parallelo al tratto della S.P. collocata a monte, e che venga adottata una soluzione di intersezione, così come già suggerito dagli uffici regionali. Per quanto sopra ricordato, il Comitato Spontaneo, facendo presente che non ha mai proposto una soluzione che preveda una chiusura totale alla realizzazione della strada sul tratturo, bensì una variante alternativa più adeguata che contempli al contempo la salvaguardia del Bene e dell’interesse pubblico, (anche se al momento e per i prossimi decenni l’interesse pubblico di quella strada non ci sarà perchè muore in un bosco), ritiene, qualora il Comune di Duronia dovesse insistere nella volontà di voler continuare i lavori per la costruzione della strada così come progettata ed in parte realizzata, che gli Enti regionali preposti alle autorizzazioni debbano d’imperio imporre al Comune di Duronia una soluzione progettuale alternativa (da trovarsi magari con un bando pubblico), la meno impattante possibile che ne migliori anche la fruibilità turistica e paesaggistica, ed ordinare comunque l’immediato ripristino del suolo tratturale, oggetto dello scempio.

CAMPOBASSO-TERMOLI-PESCARA



ANNO IX - N° 15 - MARTEDÌ 18 GIUGNO 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA

ISERNIA L’Oscar del giorno a Michele Carosella

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Michele Carosella sindaco di Agnone. Il progetto del completamento della variante alla statale 86, a nord del centro abitato, è in dirittura di arrivo e prevede uno svincolo che pur non intaccando l’area archeologica di San Lorenzo risolverà in maniera definitiva l’annoso problema dell’ingresso in Agnone da quel versante. Si tratta di un passaggio importante per la cittadina di Agnone che, finalmente, potrà vedersi riconosciuto un diritto dopo essere finita in pagina nazionale.

Il Tapiro del giorno a Luigi Mazzuto

Il Tapiro del giorno lo diamo a Luigi Mazzuto presidente della Provincia di Isernia e coordinatore provinciale del Pdl. Non si hanno notizie circa il rimpasto di Giunta proprio mentre all'interno del suo partito si agitano in molti per chiedere l'azzeramento delle cariche dopo i risultati elettorali maturati. Non è immune nemmeno il coordinamento provinciale di Isernia del Pdl alle prese, da tempo, con problemi non secondari legati alle Regionali e, poi, alle Comunali. E nel bel mezzo è comparsa la questione rimpasto.

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Isernia

18 giugno 2013

Variante Anas, completata la statale 86 Il sindaco Carosella: “Agnone avrà finalmente uno svincolo degno di questo nome” ISERNIA. Buone nuove dall’Anas. Dopo la visita effettuata dai tecnici presso il Comune di Agnone si apprende che il progetto del completamento della variante alla statale 86, a nord del centro abitato, è in dirittura di arrivo e prevede uno svincolo che pur non intaccando l’area archeologica di San Lorenzo risolverà in maniera definitiva l’annoso problema dell’ingresso in Agnone da quel versante. A distanza di oltre un anno dall’incontro avuto con il capo di compartimento Anas di Campobasso, il sindaco di Agnone, ing. Michele Carosella, rende noti gli sviluppi positivi dovuti anche all’azione di pressione esercitata dall’Amministrazione comunale nei confronti dell’Ente gestore delle strade statali. In breve, i fatti. In una lettera indirizzata lo scorso aprile all’ing. Roberto Giannetti, massimo dirigente Anas in Molise, il Sindaco chiedeva ufficialmente “di conoscere se siano stati compiuti passi in avanti nella direzione da tutti indicata e auspicata. Non è superfluo ricordare – sottolineava Carosella nella missiva – che il Tg2 del 7

luglio 2012 in orario di massimo ascolto dedicò un servizio al viadotto di che trattasi, collocandolo fra le opere incompiute che non fanno onore al nostro Paese”.

La lettera non è rimasta inascoltata. In effetti, dopo poche settimane si è avuta la visita di tre tecnici incaricati dall’Anas per la progettazione dell’opera, presso il Comune di Agnone i quali hanno mo-

CLAMOROSO! (O MEGLIO LO SAREBBE SE……) di Emilio Izzo* Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con un provvedimento del 5 giugno scorso (ma solo oggi si viene a sapere e solo per vie traverse!) ha sospeso il provvedimento relativo alla mia cacciata dal Molise, in attesa di valutare le controdeduzioni che ho prodotto all’indomani del provvedimento ministeriale medesimo! Sarebbe clamoroso, si diceva, se non conoscessimo le storture, le devianze e gli atti di bassa lega che nella pubblica amministrazione vengono posti in essere da dirigenti non degni di tale ruolo! E, lo ripeto ancora una volta e fino alla noia, non sono gli aspetti tecnici relativi alla mia posizione che mi appassionano o mi preoccupano, bensì il motivo tutt’altro che velato, cioè quello di allontanare un funzionario dal percorso fin troppo trasparente che non si ritiene allineato con il potere e le storture ad esso affini. Certamente, per ritornare solo un attimo agli aspetti tecnici, un atto di sospensione non se lo sarebbero nemmeno sognato se, come immagino, anche sotto questo profilo non avessi tutte le ragioni del mondo. Sconfessato Famiglietti e sconfessato il ministero?! Lo lascio ancora per un po’ con il punto di domanda, ancora per un po’ ma per il momento è così! Ma, se volete sapere veramente cosa ha fatto scattare questo meccanismo fatto passare per tecnicismo, sono certo che la risposta sta nel movimento di opinione, nella risposta della gente comune, nei

Emilio Izzo

rappresentanti delle istituzioni i quali, all’indomani dell’insano e bieco provvedimento di allontanamento, hanno “causato” una risposta che nessuno nei vertici della burocrazia MiBAC avrebbe voluto dare. Rimango sempre convinto che, al centro delle rivendicazioni, rimangono gli uomini e la loro unità, difronte alla quale nessun potente o prepotente che dir si voglia può opporsi. Il concetto si rafforza anche in considerazione dell’osceno ordine di servizio emanato l’8 giugno dal dirigente Famiglietti, al momento della conferenza stampa tenutasi davanti ai cancelli dell’infinito cantiere del Museo del Paleolitico, nel quale si intimava di impedire le visite ai “manifestanti” (ovvero sindaco, consiglieri comunali, giornalisti, membri di benemerite associazioni, …) scambiando una conferenza per una manifestazione di violenti. Ulteriore conferma del timore

che può scaturire dall’unione manifestata da liberi cittadini magari sostenuti dalle istituzioni a loro più vicine è verificabile da chiunque voglia recarsi al Museo (!), dove noterà come nell’area è stata tagliata la fitta vegetazione erbacea che verdeggiava prepotentemente il giorno dell’iniziativa! Potenza della ribellione di massa! Dobbiamo sempre esserci, sottolineare l’inerzia (chiamiamola così) di queste figure dirigenziali, segnalare, denunciare ed infine, con tutte le evidenti ragioni del caso, chiederne il loro allontanamento! A tal proposito ricordo, per inciso, che già da qualche giorno le sigle CGIL, CISL e UIL del settore della Pubblica Amministrazione, hanno annunciato la rottura dei rapporti sindacali con la dirigenza dei Beni Culturali, per ampie e pregnanti motivazioni che verranno esposte a breve in una conferenza stampa. Il primo round l’ho vinto ed in attesa di conoscere le determinazioni ultime chiedo all’opinione pubblica di continuare a sostenere questa lotta di civiltà, di non far calare l’attenzione. Sarebbe questa l’unica arma che il potere potrà usare contro la verità. P.S. Per una vostra e mia garanzia di trasparenza, vi allego una immagine del museo scattata il pomeriggio del giorno della conferenza stampa del giorno 8 giugno scorso ed un’altra scattata il martedì successivo! Trovate le differenze?! *Segretario Regionale UILBAC Molise

strato agli amministratori e ai responsabili dell’Ufficio tecnico il progetto definitivo del completamento del viadotto, e della sistemazione complessiva della variante, in stato di avanzatissima definizione. “In effetti mancano pochi dettagli – informa il primo cittadino di Agnone – perché si giunga alla stesura finale. La soddisfazione è massima – continua Carosella – perché dopo tutti questi anni non solo verrà completato il viadotto ponendo fine all’indecoroso spettacolo dell’ennesima incompiuta, ma soprattutto perché finalmente Agnone potrà dotarsi di un comodo e sicuro ingresso dal versante nord dell’abitato.” Sottolineando come il progetto preveda la salvaguardia totale della limitrofa area archeologica, il Sindaco tiene ad informare che “naturalmente il progetto definitivo, prima della sua approvazione finale, dovrà essere sottoposto al vaglio di una apposita Conferenza di Servizio cui parteciperanno gli enti preposti e i soggetti interessati, come da normativa vigente”.

Sinistra e Libertà sprona il sindaco Brasiello a chiudere il discorso Giunta.

“Ora, subito al lavoro”

ISERNIA. Nei giorni scorsi ad Isernia si è tenuta la riunione degli iscritti e simpatizzanti di Sinistra Ecologia Libertà. Oggetto dell’incontro è stato l’analisi del risultato delle elezioni comunali. L’assemblea esprime soddisfazione per la vittoria della coalizione di centrosinistra e l’elezione a sindaco di Luigi Brasiello, al quale vanno i più sinceri auguri di un buon lavoro. Tutti i candidati ed i simpatizzanti ringraziano calorosamente l’elettorato isernino che ha scelto di dare fiducia alla lista SEL – PSI, portandola ad ottenere un buon risultato in termini di preferenze e all’elezione di un rappresentante in consiglio comunale. "Si auspica che si arrivi, in tempi brevi, alla composizione dell’esecutivo cittadino con la certezza che il neoeletto sindaco saprà raccogliere e valorizzare tutte le competenze presenti all’interno dell’assise civica affinché si possa iniziare, da subito, il lavoro necessario per avviare il cambiamento positivo di cui la città ha concretamente bisogno. Si è altresì convinti che, nel pieno rispetto di tutta la coalizione, sia necessaria una giusta rappresentanza dell’anima progressista di sinistra all’interno della giunta comunale per lavorare alle questioni concrete che riguardano il capoluogo e consentire quindi un legame solido e costruttivo tra tutte le forze politiche che hanno contribuito, insieme, alla vittoria delle elezioni. Lavoro assai complesso considerate le tante problematiche da affrontare. Sappiamo che occorre ripensare l’assetto della città perché la si renda maggiormente vivibile tramite la realizzazione di aree verdi attrezzate, il miglioramento delle strade e dei luoghi pubblici, l’implementazione di un sistema di raccolta differenziata dei rifiuti e la gestione accorta e rispettosa delle peculiarità artistiche, culturali e storiche perché possano divenire il motore dell’economia di una città non più decadente. Per realizzare tutto ciò, siamo convinti che sia indispensabile sostenere i servizi sociali e l’istruzione. La situazione è complessa, ma siamo certi che il sindaco, coadiuvato dalle competenze della giunta e della maggioranza consiliare, saprà gestire il tutto in maniera ottimale per dare un nuovo futuro di luce a tutti i cittadini di Isernia".


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Termoli

18 giugno 2013

Il tribunale di Larino accoglie il reclamo del comune: il capitano Sciarretta non ha subito alcun demansionamento o isolamento TERMOLI – Il Tribunale di Larino, con provvedimento collegiale del 13 giugno scorso, ha accolto il reclamo proposto dal Comune di Termoli revocando l’ordinanza ex art. 700 c.p.c. emessa in data 17 aprile 2013 dal Giudice del Lavoro del Tribunale di Larino, con la quale si accoglieva parzialmente il ricorso presentato da Ugo Sciarretta. Il collegio giudicante, nella sostanza, ha dato torto a Sciarretta, ritenendo che non vi siano elementi per ipotizzare un rischio di compromissione della professionalità raggiunta dallo stesso, valutato anche che non possa valere a configurare un demansionamento orizzontale, il mero fatto che le nuove mansioni abbiano comportato il trasferimento presso altro ufficio dislocato al di fuori della struttura che ospita la Polizia Municipale, a nulla rilevando che il dipendente abbia soggettivamente percepito la nuova ubicazione come espressione di ostracismo. La vicenda, si ricorderà,

attiene al ricorso inizialmente proposto da Ugo Sciarretta, il quale ricorreva contro il Comune chiedendo di essere reintegrato nelle funzioni di comando della Polizia Municipale; il Giudice del Lavoro, pur disattendendo la domanda del ricorrente tesa ad ottenere il ripristino della precedente posizione organizzativa, ordinava al Comune di Termoli la cessazione di quella che veniva definita

Opposizione chiede la revoca di Montano da presidente del consiglio TERMOLI – I consiglieri di opposizione al Comune ieri mattina hanno protocollato una mozione con la quale chiedono la revoca di Alberto Montano da presidente del Consiglio comunale. La richiesta era stata annunciata dal centrosinistra alla vigilia di Natale dopo il consiglio comunale monotematico sulla sanità. Ora si è passati ai fatti con il protocollo del documento che vede primo firmatario Remo Di Giandomenico. Insieme all’ex sindaco e parlamentare hanno firmato la mozione Francesco Panico e Giuseppe Mottola, Erminia Gatti, Nicola Camaioni, Francesco Caruso, Antonio Giuditta, Paolo Marinucci, Peppino De Lena, Daniele Paradisi, Antonio Russo e Mario Di Blasio. Inoltre c’è la richiesta di un Consiglio comunale con all’ordine del giorno proprio la revoca della carica a Montano.

la “condotta di demansionamento ed isolamento” che sarebbe stata posta in essere nei confronti del ricorrente. Nei confronti di questa decisione il Comune di Termoli, assistito dall’avvocato Rosa Maria Mauri, ha proposto il 2 maggio 2013 un reclamo contro il provvedimento, lamentando in particolare che il giudice di primo grado aveva “.. errato ..”, nell’accogliere,

sia pure in parte, il richiesto provvedimento cautelare, atteso che in realtà non sussistevano i presupposti per la sua concessione, in particolare dovendosi ritenere l'insussistenza del cosiddetto “fumus bonis iuris”. “Si tratta di un provvedimento che ristabilisce la verità dei fatti – ha dichiarato il sindaco Basso Antonio Di Brino – e che restituisce onorabilità all’Amministrazione comunale, al sottoscritto, al Segretario comunale dott. D’Anello e all’intera struttura municipale. Resta infatti indelebile nella mia memoria quanto detto nella conferenza stampa organizzata dagli avvocati difensori di Sciarretta e quanto riportato negli articoli giornalistici che seguirono la vicenda, i quali riferirono, peraltro in maniera parziale ed unilaterale, vicende tutt’altro che persecutorie. Il pronunciamento del Tribunale di Larino lava in un sol colpo la valanga di fango e di sospetti che è stata riversata ingiustamente su questa Amministra-

zione, nella speranza che si ponga la parola fine all’intera vicenda e che tutti tornino a lavorare con impegno e disponibilità, nell’interesse del bene comune e della collettività termolese”.

Conferenza stampa: diffida per la revoca del piano sanitario regionale TERMOLI – Il sindaco Basso Antonio Di Brino questa mattina alle 10,30, presso il Municipio, terrà una conferenza stampa per illustrare l’atto di significazione e diffida che il Comune di Termoli ha presentato alla Regione Molise in merito alla revoca del Piano Sanitario Regionale.

Di Brino: “Stop all’imbrattamento del patrimonio pubblico e privato”

Rivoluzione democratica, è tempo di attuare le proposte dei cittadini

TERMOLI – Il sindaco Basso Antonio Di Brino ha emesso un’Ordinanza con la quale si stabilisce il divieto su tutto il territorio comunale, di deteriorare, imbrattare, pitturare, scrivere e comunque deturpare e/o danneggiare, con qualsiasi mezzo o strumento e sotto qualsiasi forma, edifici e superfici fisse o mobili, pubblici o privati, la pavimentazione nonché qualsiasi altra struttura ed infrastruttura pubblica o privata, i beni strumentali del Comune o costituenti arredo urbano, quali: attrezzature per segnaletica stradale, pali della pubblica illuminazione, panchine, cestini gettacarte, cabine, veicoli, manufatti, verde pubblico. E’ inoltre vietata qualsiasi altra forma di danneggiamento o deterioramento di quanto sopra evidenziato, tale da rendere in tutto o in parte inservibili i beni di che trattasi. Il divieto di realizzare disegni non vige per le aree dove è legittimamente ed espressamente consentita tale attività. Fatte salve le sanzioni previste dal codice penale, le violazioni alla presente Ordinanza sono sanzionate amministrativamente con multe da 25 a 500 euro. A carico dei trasgressori, oltre all’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria prevista, è contemplato anche l’obbligo di provvedere al ripristino dello stato dei luoghi entro 15 giorni dalla data dell’avvenuta contestazione; l’eventuale inosservanza di tale obbligo comporterà, a carico del trasgressore, l’addebito delle spese allo scopo sostenute dall’Amministrazione Comunale. Eventuali attrezzature o altro materiale che hanno determinato il deturpamento, danneggiamento e/o l’imbrattamento dei beni mobili e immobili, nonché dei luoghi, potranno infine essere sequestrati. “Purtroppo – spiega Di Brino nell’Ordinanza – riscontriamo sempre più frequentemente fenomeni di imbrattamento con vernice spray o altri materiali, di edifici, monumenti, beni di valore storico e beni strumentali al servizio della città, quali ad esempio cabine, panchine, targhe e segnaletica stradale, elementi di arredo urbano, veicoli. Questo fenomeno reca pregiudizio al decoro urbano, alla dignità della comunità locale e dell’Amministrazione, oltre a danneggiare beni strumentali allo svolgimento di servizi comunali, generando un naturale scadimento nella percezione della qualità e dell’immagine, anche turistica, di Termoli. Pur confidando nella buona volontà di tutti e nella capacità di ognuno di autoalimentare il proprio senso civico, l’amore ed il rispetto per la propria città, ci siamo visti costretti a correre ai ripari, nella speranza che in un futuro non troppo lontano si possa fare a meno di utilizzare questi mezzi di deterrenza e di repressione”.

TERMOLI - Forti del risultato ottenuto la scorsa settimana, Rivoluzione democratica, come richiesto, incontrerà nuovamente le famiglie in difficoltà del territorio basso molisano il prossimo martedì 18 giugno, alle 19,30, in via XXIV Maggio presso la sede di Rifondazione comunista per dare concretezza alle proposte messe in campo durante la discussione, prima tra tutte l’apertura di uno sportello antipovertà, mettendo a disposizione la volontà, l’esperienza, la capacità comunicativa dei tanti cittadini coinvolti, legali ed altri professionisti.Tra le altre proposte che saranno al centro del dibattito troviamo l’attuazione di un gruppo di acquisto popolare; l’assistenza legale sull’emergenza abitativa; la nascita ed individuazione di orti cittadini; le azioni per accompagnare la campagna per la ripubblicizzazione della cassa depositi e prestiti; le modalità d’avvio di banca del tempo con scambi in natura; il sostegno delle istituzioni in queste ed altre situazioni con fondi ad hoc per casalinghe e giovani disoccupati nonché una moratoria sui debiti di soggetti con reddito di sussistenza. Un nuovo modo di fare politica dal basso e orizzontale da coloro che vogliono rialzare sé stessi e l’intera comunità cittadina.

336 pagine € 19,90

di Giuseppe Saluppo

In viaggio nei luoghi dannunziani TERMOLI – A 150 anni dalla nascita di Gabriele Dannunzio e al termine di un cliclo di incontri dedicati alla sua figura e alle sue opere, il gruppo di lettura del centro sociale di via Cina ha organizzato un viaggio per ripercorrere i luoghi dannunziani. Il viaggio, organizzato da Mariangela Camino, Rosaria Lepore, Mariaemilia Caraceni, si terrà il prossimo 27 giugno. Chiunque volesse prendervi parte può contattare il numero telefonico 349 3009506.

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Termoli

18 giugno 2013

Giovane accoltellato in strada: denunciate tre persone permesso ai militari dell’Arma di rintracciare i giovani di Montecilfone, tra questi un minorenne: uno di loro indossava ancora gli abiti con qualche macchia di sangue. L’accoltellamento è avvenuto durante un diverbio nato, dalle prime indiscrezioni, per il furto di alcuni attrezzi agricoli di proprietà dell’accoltellato, avvanuto alcuni giorni fa, che avrebbe annunciato ai tre presunti ladri e successivamente aggressori l’intenzione di denunciarli. Dalla discussione si è passati alle vie di fatto e il 23enne è stato raggiunto alle due spalle con un coltello che in seguito è stato trovato dai carabinieri. I tre ragazzi di Montecilfone, una volta in caserma ed espletate tutte le indagini, sono stati denunciati a piede libero con l’accusa di lesioni personali aggravate.

PALATA – E’ stato trovato in strada sanguinante e riverso a terra e subito soccorso e trasportato in ambulanza nell’ospedale di Termoli dove è stato sottoposto ad intervento chirurgico; le sue condizioni non sono gravi e dopo l’intervento è stato dimesso. Erano le 18 di domenica quando un passante ha notato il 23enne A.M., il quale a Palata gestisce un bar, che perdeva sangue dalla schiena ed ha chiamato subito i carabinieri e i soccorsi. Immediate le ricerche da parte dei carabinieri di Palata e della Compagnia di Termoli che, grazie alla testimonianza di alcuni automobilisti che hanno visto il quartetto discutere all’altezza della fonte Berchicci, tra Palata e Montecilfone, e poi i tre presunti aggressori allontanarsi a bordo di un mezzo di colore verde. Proprio questo elemento ha

Il sindaco ha assegnato le deleghe LARINO – Il neo sindaco, Vincenzo Notarangelo, ha presentato i componenti della giunta comunale. Vice sindaco è Assunta D’Ermes con deleghe al centro storico, alle politiche giovanili, sport e al turismo; Miriam Petriella coordinerà i settori ambiente, urbanistica e trasporti, mentre Mariangela Biscotti si occuperà delle finanze. Infine Michele Palmieri sono state assegnate le deleghe ai lavori pubblici, sanità e ricostruzione.

Lavori di dragaggio al porto turistico CAMPOMARINO – Proseguono i lavori di dragaggio nella canalina di ingresso ed uscita del porto turistico eseguiti dalla società Marinucci Yachting di Termoli. Durante i lavori, che sureranno fino al prossimo 21 giugno, il bacino portuale è interdetto alla navigazione, transito e sosta da parte di tutte le unità navali nonché lo svolgimento di ogni altra attività collegata al mare sia di superficie che subacquea. Nell’ordinanza emessa dalla Capitaneria di Porto di Termoli, è fatto divieto avvicinarsi a meno di 50 metri dalle strumentazioni – strutture e pertinenze impiegate nelle attività. Rescano ovviamente esclusi dai divieti le unità navali nelle operazioni di dragaggio, quelle della Guardia co-

stiera, forze di polizia e militari in genere, le unità adibite ad un pubblico servizio che abbiano necessità, non prorogabile, di accedere all’area. Infine la Capitaneria ricorda che i comandanti di unità navali in genere, in transito nella prossimità dello specchio acqueo interessato ai lavori, dovranno transitare al di fuori della distanza di sicurezza e alla velocità minima necessaria per governare il natante, in modo da evitare di creare movimenti ondosi che possano disturbare lo svolgimento dei lavori di dragaggio. Comunque le manovre di avvicinamento dovranno essere concordate con il responsabile dei lavori presente sul posto comunicando via vhf (canale 16) o con telefono.

Al via il Mercatino delle “Pulci e del libro usato” SAN GIACOMO DEGLI SCHIAVONI – Si terrà questo pomeriggio in piazza Roma dalle 17 alle 21 il “Mercatino delle Pulci e del Libro Usato”, iniziativa che ha il fine a valorizzare il territorio comunale proponendo ai cittadini, residenti ed ospiti, una occasione di aggregazione e ritrovo basata sulla vendita da parte di privati di oggetti di modico valore. Dopo il successo della prima edizione, che si è tenuta in oc-

casione delle ultime festività natalizie, l' Assessore comunale Angela Bracone ha voluto riproporre la manifestazione che quest'anno sarà replicata per più di una volta. Inoltre la serata sarà allietata dall'esibizione della scuola di ballo ASD Futurgimnica di Termoli guidata dalla prof.ssa Daniela Catenaro che, per l'occasione, presenterà un bellissimo spettacolo dal titolo "Ritmica sotto le stelle".

Al via corsi di vela di iniziazione e perfezionamento LITORALE - Anche quest’anno presso il Circolo della Vela “Mario Cariello”, affiliato e autorizzato dalla Federazione Italiana Vela, si terranno corsi di vela e windsurf per bambini e

adulti. I corsi di “iniziazione”, “perfezionamento” e “avviamento alla regata o all’agonismo”, si terranno nella sede del Circolo in via Rio Vivo e saranno tenuti da

Istruttori Federali, con cadenza settimanale. Le fasi pratiche di apprendimento si svolgeranno su derive tipo “optimist”, “laser”, “FJ”, “420” , “Tridente” e tavole a vela.

Approvato il finanziamento per la valorizzazione delle grotte arenarie MONTENERO DI BISACCIA – La Giunta comunale, con propria delibera, ha deciso di cofinanziare il progetto che vedrà la realizzazione di una passeggiata naturalistica nell’ambito di un intervento complessivo del valore di otre 850.000 euro per la valorizzazione turistica delle grotte arenarie. “Sono molto soddisfatto – ha commentato l’assessore ai Lavori Pubblici Angelo Magagnato – perché l’opera di programmazione di questa Amministrazione continua a dare i suoi frutti. Quella che abbiamo deciso di cofinanziare è un’opera di grande rilevanza, perché coniuga la valorizzazione delle grotte arenarie con la realizzazione di una bella passeggiata naturalistica, che si estenderà anche sulla Strada Provinciale Frentana 13, conosciuta dai monteneresi come strada “Sotto la Valle”. Il nostro intento – spiega ancora Magagnato – oltre a quello di rendere più moderna e funzionale l’area delle grotte arenarie è, infatti, anche quello di mettere in sicurezza uno dei tratti di strada maggiormente frequentati da pedoni, ciclisti e podisti; si tratta, appunto, della strada “Sotto la Valle”, quotidianamente interessata dal passaggio di mezzi leggeri e pesanti che, molto spesso, transitano a pochi centimetri dai pedoni. Questa Amministrazione ha deciso di dare un nuovo volto a quel tratto di strada, regalando ai monteneresi la possibilità di correre e passeggiare in tutta sicurezza su un percorso pedonale separato dalla carreggiata da opportune barriere. Il percorso, inoltre, coprirà il tratto che va dal Santuario della Madonna di Bisaccia, fino alla zona dell’incrocio con la discesa di Via Santa Lucia”. “Stiamo portando avanti gli impegni presi con la cittadinanza – ha detto il sindaco Nicola Travaglini – cercando di realizzare opere che abbiano una visione strategica e che possano essere utili alla collettività, nonostante le oggettive difficoltà derivanti dalla ben nota crisi economica. A breve sarà predisposta la progettazione esecutiva, con la quale saranno individuati, nello specifico, tutti i dettagli dei lavori da realizzare”.

Revisione e condivisione: la tre giorni diocesana a Matrice BASSO MOLISE - Dalla mattinata di ieri al primo pomeriggio di giovedì 20 giugno i presbiteri del clero diocesano di Termoli - Larino si ritrovano per il ritiro di fine anno pastorale. Preghiera e meditazioni comuni, ma anche l’aggiornamento e la condivisione delle problematiche presenti e delle prospettive future. Durante la prima giornata gli interventi di don Enrico sul “sacerdote adulto nella fede” e la verifica dell’anno pastorale. Nella seconda, le tematiche sulla vita familiare, mentre nel terzo sulle problematiche sociali e lavorative.



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Sport

18 giugno 2013

L’idea di Di Palma di costruire uno stadio a modello della città non è da buttare.

? o n o s e v o d i d l o s i a M Rispetto a 30 anni fa l’economia è evaporata e per la nuova realtà basterebbero 10.000 posti

Ha ragione Giulio Di Palma:l’impianto costruito da Molinari a Selva Piana è troppo grosso per la città. Meglio per Campobasso una struttura da 10.000 posti. Tagliata per i suoi pochi abitanti. Quando fu costruito il “catino”, 28 anni fa, la popolazione campobassana era più o meno quella di oggi. Solo che il calcio aveva un altro appeal e la gente, anche perché aveva meno alternative, ci andava e come al campo. Non certo per riempire l’impianto nel quale ci siamo stati larghi da sempre. Eccetto il giorno dell’inaugurazione con la Juventus, in cui anche il Maracanà sarebbe stato piccolo per ricevere tutti i pretendenti pronti a poter dire. “Io c’ero”. Il fatto è che Molinari che in quegli anni dirigeva la squadra rossoblù si fissò sullo stadio, pensando di poterci portare in Serie A: l’economia era solida e le sue aziende viaggiavano col vento in poppa. Poi è successo quello che è successo: fu proprio Molinari a conoscere i primi morsi della crisi. Così le sue numerose maestranze iniziarono a vivere da cassintegrati. Il resto sarebbe venuto a seguire, con lo strano ostracismo dei politici locali che invece di aiutare il presidente del calcio gli misero anche qualche sbarra tra le ruote. Al resto pensò la sovrintendenza che gli bloccò i lavori all’ex GIL, lavori iniziati appena da pochi giorni e che stavano andando nella direzione della costruzione della nuova sede del Consiglio regionale. Una sede che la Regione, dopo quasi 30 anni ancora non ha di sua proprietà. Continuando a pagare gli affitti d’oro di cui la cronaca e lo stesso consigliere Ciocca hanno posto sul piatto della dialettica. Molinari voleva infilare il Molise dentro al suo stadio. E, conoscendolo, ci sarebbe riuscito se il vento non avesse cambiato direzione. Ora, a distanza di anni, Di Palma che non è certo uno sprovveduto, ha capito al volo che più che fare un semplice lavoro di manutenzione con i fantomatici 800 mila euro disposti dalla Regione, meglio sarebbe buttarlo giù lo stadio. E costruirne uno nuovo.Tagliato per la piccola città, capoluogo di una modesta regione. Parole condivisibili quelle di Di Palma che però non ha fatto bene i conti con la realtà. Il Credito Sportivo una volta era una bella cassaforte da cui ognuno attingeva da ogni latitudine. Oggi le casse sono vuote, i finanziamenti avvengono con parsimonia, quasi con il contagocce. Quindi è pensabile di annullare questa idea, quasi un sogno per il successore di Capone.Avendo imparato a conoscere la tenacia del vicentino nato in Molise non ce la sentiamo di escludere che non mollerà tanto facilmente la presa. Ma, intanto, deve fare i conti con Di Bartolomeo che è vero che gli ha promesso la gestione dell’area sportiva, ma alla sola condizione che egli iscriva la squadra e che dia prova provata di allestire anche una formazione che possa puntare alla C unica. In modo da non far disperdere l’unico capitale certo, rappresentato dal titolo. (pi.pò)

C’è l’intesa tra Di Palma e il sindaco per la concessione Ma tutto è rinviato dopo l’iscrizione C’è l’intesa verbale. Ma di scritto solo una bozza. Per il momento si tratta di un primo passo per sostanziare un accordo che, a parole, esiste da sempre, tra Di Palma e Di Bartolomeo. Raffinato mediatore della trattativa è l’avvocato Aldo De Benedittis, assessore allo sport del Comune. Al termine dell’incontro avvenuto in municipio c’erano sorrisi e strette di mano. E anche un contagioso ottimismo. Di Palma ha spiegato al cronista che gli ricordava i tanti soldi che dovrà tirar fuori entro pochi giorni non ha affatto indietreggiato. Spiegando con un termine che gli è caro che non ci sono “Controindicazioni”. Di Bartolomeo e De Benedittis che non hanno l’anello al naso si sono guardati bene dal sottoscrivere il contratto. Per il momento, entro la data prevista da regolamento, prepareranno la pratica con la quale si indica la disponibilità dell’impianto per il campionato. Solo dopo l’iscrizione e il perfezionamento della documentazione che attesti l’avvenuto pagamento delle spettanze ai giocatori, oltre

alla stipula della fideiussione si potrà lavorare per la concessione dello stadio. Che per Di Palma è indispensabile per poter dar fondo al suo progetto di trasformare l’area di Selva Piana. In modo da farne un polo sportivo e forse anche commerciale. Un polo che dovrebbe produrre utili, da rigirare al club con le magliette rossoblù.

Gino Di Bartolomeo

Intanto la squadra della famiglia Lozzi è in attesa degli eventi. Dorme l’Eccellenza. E questo sonno non è certo foriero di buone notizie. Ci par di capire che al momento ci sia scarsa voglia di riorganizzarsi. Non certo per mancanza di energie fisiche, ma economiche. Prendete il Campobasso 1919. Aveva creduto di potersi affidare a Di Palma, il quale durante le sue frequenti puntate molisane aveva incontrato anche Antonio Lozzi, dirigente tuttofare della società che ha nel nipote Umberto Lozzi il suo uomo di riferimento. La trattativa che sembrava ben avviata si è improvvisamente inceppata. Così la famiglia Lozzi, almeno per il momento, sta dentro il guscio. In

Il 1919 pronta a diventare ancora di salvezza La società potrebbe chiedere il ripescaggio per la D attesa che prima o poi qualcosa si muova. Bisogna mettere sempre in conto che se per caso le promesse di Di Palma non dovessero sostanziarsi, magicamente, sarebbe il 1919 la società più titolata del capoluogo. La quale, qualora dovesse trovare un valido sostegno economico, potrebbe iniziare

con iscriversi all’Eccellenza molisana e, avendone le possibilità, di chiedere l’accesso in Serie D, attraverso il ripescaggio. Anche se la domanda dovesse essere inevasa resterebbe l’opportunità di puntare in un solo anno alla D, vincendo sul campo il campionato che si gioca nel circuito dei campi molisani.

Tutto questo non intende minimamente screditare Di Palma, ma non conoscendolo non abbiamo elementi per valutarne capacità economiche e voglia di tirar fuori tante soldi per guidare la prima squadra calcistica del capoluogo. E poi c’è un precedente che mette in guardia la tifoseria: con Johnny Di Stefano ci furono tante promesse che andarono presto in fumo. E la società si ritrovò cancellata dai campionati. Eppure il petrellese vissuto a Londra prima di lasciare il capoluogo giurò di partire per Roma per andare a iscrivere la squadra. Facendo perdere le sue tracce.



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