ANNO X - N° 41 - MERCOLEDÌ 19 FEBBRAIO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel.: 0874.698012 Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita
GIORNALE SATIRICO
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L’Oscar del giorna all’Asrem
L'Oscar del giorno lo assegniamo all'Asrem. L'Azienda sanitaria regionale è spesso presa di mira dalle critiche di quanti ad essa si rivolgono. Questa volta, invece, a sottolineare la qualità della prestazione una signora che al telefono ha ritenuto mettere in luce la cortesia di un'operatrice allo sportello. Per farlo, evidentemente, non si tratta di una consuetudine, di un gesto usuale. Tanto che la signora, al telefono, ha ritenuto di sottolineare proprio il comportamento dell'operatrice. Ne prendiamo atto e l'Oscar lo assegniamo volentieri all'operatrice.
La fuga di notizie, la tesi degli innominabili e il ritorno del fascismo di Giovanna Ruggiero
Questo è l’anno buono, si diceva un anno fa. Con Frattura si uscirà dalla crisi. Finisce la recessione, calano le tasse, si tagliano gli sprechi, si dimezzano le indennità degli eletti in Consiglio regionale. Il tutto condito con lo spazio al merito nel Molise di tutti. E come per magia, nulla di tutto questo è accaduto. I molisani sono sempre più poveri, gli eletti sempre più ricchi, negli ospedali c’è un gran casino, le aziende chiudono, le
tasse le hanno ulteriormente aumentate. Con la ciliegina sulla torta: lo spazio al merito è solo per amici, parenti e soci in affari. Tutti gli altri molisani che non rientrano nel cerchio magico, sono inetti e incompetenti. Ma c'é un aspetto che nessuno aveva previsto nel Molise di tutti. La fuga di notizie. Questa è una caratteristica per pochi. Non ce ne voglia l’innominabile. Perché ad oggi, pubblicare notizie di giudiziaria in cui è coinvolto il presidente della Regione, vuol dire partecipare ad un complotto. Non è una
Il Tapiro del giorno a Teresio Di Pietro
tesi ideata da noi. Ma dall’innominabile. La Gazzetta del Molise pubblica sempre notizie coperte dal segreto istruttorio che riguardano l’innominabile. Telemolise le divulga. Come mai? Chi passa le notizie a questi sgarrupati giornalisti che invece di farsi i “casi” loro si preoccupano di raccontare ai cittadini? Secondo la tesi dell’innominabile il motivo nasconde dietrologie occulte che lui pare conoscere bene. Mica un’azienda lavora al meglio per ottenere, come sta accadendo, un gran successo di spettatori nel caso della tv e di lettori in rapporto alla carta stampata? Perché si racconta cosa succede nelle segrete stanze di un Molise ancora più sgarrupato? Ed ecco accontentato l’innominabile. Oggi c’è un’altra notizia che merita spazio in prima pagina e che sarà divulgata solo da Telemolise (a proposito, qualcuno si chiedesse perché le altre tv che pure hanno ricevuto la richiesta non inseriscono il giornale in rassegna a parte Molise Tv). E la notizia è che la famiglia degli innominabili (fratello e sorella) ha denun-
Il Tapiro del giorno lo diamo a Teresio Di Pietro. Il commissario dell'Udc non sembra averne combinate di positive in questi ultimi periodi tanto che all'interno del suo stesso partito non poche le prese di posizione polemiche rispetto ad alcuni atteggiamenti e decisioni assunte. Tanto che in molti hanno già deciso di sospendersi dall'Udc o di abbandonarlo in via definitiva. Un bel colpo politico, non c'è che dire, per l'uomo di Montenero di Bisaccia che ha creato non pochi problemi al partito di Casini in attesa sempre di una rotta ben definita.
ciato Iorio e il collega Minicozzi. Adesso questi ultimi due dovrebbero fare una conferenza stampa per sapere come mai la Gazzetta del Molise è a conoscenza di questa rivelazione coperta dal segreto istruttorio. Chi ha dato la notizia? I carabinieri a cui è stata presentata la denuncia? O la Procura di Campobasso? E se è la Procura, si può sospettare che il magistrato che segue la questione si sia rivolto alla Gazzetta del Molise? O forse la Gazzetta ha ricevuto fondi dall’innominabile per pubblicare questa denigrazione di Iorio e Minicozzi? Si attende una nuova conferenza stampa anche dell’innominabile che stavolta non è dalla parte dell’indagato ma del querelante. Perché in fondo la tesi del Vangelo (Non nominare il nome di Dio invano) è ampiamente sancita dalla nuova legge molisana. Una sorta di ritorno al fascismo, grazie alla sinistra, perché “come dev’essere in un regime sorto da una rivoluzione trionfante – che ha fatto cadere Michele Iorio - la stampa è una forza al servizi
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Il Molise non arresta la corsa in basso, verso l’azzeramento della sua identità
Dopo il Parco scientifico e tecnologico, anche il Consorzio universitario ha chiuso i battenti: è stato sciolto e posto in liquidazione Le risorse finanziare residue (pare raggiungano i 600mila euro) terranno in vita la sede di Isernia presso il vescovado fino ad esaurimento Nato per fare da tramite tra l’università e il territorio, il Consorzio universitario, almeno in avvio, ha mantenuto le promesse. Aveva raccolto la missione con spirito, potremmo dire, pionieristico, da ultima frontiera. Per anni ha svolto il compito statutario con abnegazione, non avendo mai navigato in mare tranquillo e, soprattutto, nell’oro. Ma almeno in avvio c’era stato un concorso d’idee e una partecipazione significativi per creare intorno all’università, che non riusciva a mettere radici nella realtà socio-culturale molisana, un minimo d’interesse e una forma di interazione con le istituzioni locali. Nell’opera di radicamento, di coinvolgimento degli enti locali e territoriali alla vita e allo sviluppo dell’ateneo molisano, e nella tutela del diritto allo studio, aveva dato un notevole contributo. Bene, quel consorzio nato con quello scopo e portato avanti per anni con paziente intelligenza da Natalino Paone, non c’è più: è stato sciolto e posto in liquidazione. Nei giorni scorsi lo hanno deciso il Comune di Campobasso, l’Università, e la Regione. Per colmo di sfortuna, l’evento è caduto a ridosso della liquidazione
di un altro organismo universitario per il quale si erano spesi entusiasmi, tecnologie, partecipazioni e finanze: il Parco tecnologico del Molise, generando così un’ulteriore addebito alla insensibilità politica e amministrativa della Regione Molise che nel Parco e nel Consorzio era una presenza dominante. Oggettivamente, il Molise ora è più povero, e l’università meno assistita, e meno in grado di incidere nello sviluppo culturale e scientifico del Molise. Qualcuno del novero politico-amministrativo del presidente Frattura si va affannando a spiegare l’inevitabilità di ciò ch’è avvenuto e, come consolazione, la possibilità che il Parco e il Consorzio, magari sotto altre spoglie, possano ritornare in vita. Per la rinascita del Parco si va ipotizzando la fenice: la dottoressa Antonelli, delegata dal rettore Palmieri alla Ricerca e all’Innovazione. Per la rinascita del Consorzio tutto è in predicato. Di questuanti alla porta il presidente Frattura certo non manca. Intanto ha liberato due caselle che gli stavano strette. E per il momento ha sospeso anche due capitoli di spesa. Il cinismo non gli manca. Intanto il Molise
di questo passo, e con questi risultati, non arresta la corsa in basso, verso l’azzeramento della sua identità. Inoltre, non gli poteva capitare di peggio che un governo regionale tarato prevalentemente su obiettivi di potere personale degli amministratori e su strategie economiche con cospicui ritorni ad personam. Ma c’è un altro aspetto, non meno rilevante, in queste faccende. Riguarda purtroppo il progressivo, inarrestabile, arretramento degli enti locali e delle altre istituzioni territoriali da tutte le forme associative. Dallo stare insieme, dal condividere obiettivi comuni, dal fare filiera, dal creare un substrato di volontà, d’interessi e di strategie per crescere in maniera coerente e complessiva. Contro ogni forma di egoismo e di dominio dell’uno sull’altro. Della fine del Consorzio comunque un vantaggio l’università riuscirà ad averlo. Quello di poter utilizzare le risorse finanziare accumulate (pare raggiungano i 600mila euro) per tenere ancora in vita la sede di Isernia presso il vescovado quantomeno fino ad esaurimento della disponibilità. Dardo
Soppressione ARPA un prestigio giuridico/linguistico che non porta a nulla
L'intervento
n Molise si sa, "nulla è impossibile". Se poi il Molise, è guidato da un esecutivo di sinistra composto da appartenenti all' ex centro-destra, che abbracciano l'area neo-liberista, catto-comunista di "patricelliana influenza" in una vera e propria macedonia di millantati ideali, allora nulla è più come sembra, perfettamente in linea con la tradizione "para amministrativa" della Regione. In tutta questa confusione, non sono più come sembrano nemmeno i principi dell'ordinamento più "banali". All'attuale governatore Paolo di Laura Frattura, deve essergli sfuggita una cosa, ovvero, i referendum sono fatti per essere rispettati. Pare non andare in questa direzione (aspettiamo di essere smentiti) un provvedimento inserito nel nuovo Piano Operativo presentato al tavolo tecnico interministeriale salute-economia (Tavolo Massicci) in cui la Regione Molise "nell'ambito del piano di rientro del debito sanitario" ha previsto: "la soppressione dell'Agenzia Regionale per la Protezione Ambiante del Molise ( ARPAM) per trasferirne le funzioni il patrimonio e il personale nell'ASREM".Facciamo un passo indietro, per capire come nasce l'ARPAM. Il Sistema delle Agenzie di Protezione ambientale è stato introdotto nell'ordinamento italiano dalla Legge 21 gennaio 1994 n. 61, di conversione del decreto legge n. 496/93, che
all'art. 3 prevede appunto l'istituzione, con legge regionale, delle Agenzie Regionali per la protezione ambientale, attribuendo ad esse le funzioni, il personale, i beni e le dotazioni finanziarie dei Presidi Multizonali di Prevenzione. "Detta previsione normativa scaturisce dall'esito largamente positivo del referendum abrogativo proposto all'elettorato nell'aprile del 1993, che ha chiaramente espresso la volontà popolare di sottrarre al Servizio Sanitario Nazionale le competenze in materia di protezione ambientale, ad esso attribuite nel 1978 dalla Legge n. 833. "Specificamente con Decreto del Presidente della Repubblica 5 giugno 1993, n. 177 fu abrogata parzialmente (a seguito di referendum popolare, della legge 23 dicembre 1978, n. 833, recante istituzione del Servizio sanitario nazionale), la parte in cui si affida alle unità sanitarie locali i controlli in materia ambientale. In altre parole i cittadini italiani nell'aprile del 1993 si espressero per distinguere i due ambiti quello ambientale e quello sanitario, per evitare possibili e pericolose ingerenze tra le due aree. Ma il Presidente Frattura pensa bene di poter ignorare l'esito referendario e accorpare, di fatto, le due strutture, offrendo a sussidio della sua tesi, un ipotetico e scarsamente analizzato, risparmio dei
costi per circa 1,5 mln di euro. Ci piacerebbe capire a fondo, natura e modalità del risparmio con una analisi tecnica precisa sui benefici, insieme ad altre cose che sono state oggetto di una interpellanza presentata nei giorni scorsi, in cui chiediamo al Presidente, di chiarire quanto previsto nel Programma operativo in merito ai fatti sopra esposti, con particolare rilievo: -sui presunti benefici economici-sulla riorganizzazione del personale; - sull'intero assetto organizzativo; -su come intende superare il palese "contrasto" con la normativa nazionale di specie. Perché, si sa, il MoVimento 5 stelle è sempre stato favorevole alla riduzione della spesa pubblica, ma quando è reale e tangibile e non quando, con della azioni degne dei più abili prestigiatori legislativi, si intende "cambiare i timonieri". Questo fatto ha sollevato perplessità in tutta Italia, sono stati svariati i messaggi arrivati dalle Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale della altre regioni che chiedono chiarimenti, ma si sa, nel Molise di tutti gli amici e i parenti, orientato ad una "sinistra- neo liberista", catto-comunista "di patricelliana influenza" tutto è possibile."A riveder le stelle..." Movimento Cinque Stelle
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19 febbario 2014
Bavaglio: Regione e Questura,
Il governatore e la sorella vice questore denunciano Iorio e il giornalista di Telemolise
il tandem ‘innominabile’
colpisce ancora Giovanni Minicozzi “colpevole” di aver trasmesso il video della conferenza stampa dell’ex presidente CAMPOBASSO. Il governatore Paolo di Laura Frattura e la sorella, vice questore aggiunto e capo di gabinetto presso la Questura di Campobasso, pare abbiano deciso di festeggiare il San Valentino presso la stazione dei Carabinieri di Campobasso. I due, fratello e sorella, alle 10.15, proprio nel giorno degli innamorati, hanno presentato un atto di denunzia-querela contro Angelo Michele Iorio e Giovanni Minicozzi. Cosa avrebbero commesso l’ex presidente della Regione Molise e il giornalista di Telemolise? Il tutto sembra risalire alla conferenza stampa che Michele Iorio ha tenuto il 15 novembre 2013 al Centrum Palace di Campobasso in cui dichiarava la sua perplessità perché alcune indagini che lo riguardavano erano condotte dall’ufficio della sorella del governatore. “Nutro seri dubbi perché ci sono elementi ambientali che dovrebbero escludere la possibilità che ad indagarmi siano agenti della Questura e colleghi del capo di Gabinetto del Questore, la dottoressa Frattura, che in qualche modo mi creano qualche perplessità” aveva dichiarato Iorio. Perplessità ragionevolmente credibili visto che il Questore di Campobasso (come pubblicato dal Corriere della Sera il 15 gennaio 2014) è indagato per favoreggiamento nei confronti del presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura. La denunzia dei germani è stata presentata al co-
mandante interinale dei carabinieri di Campobasso, Francesco Niccoli. Lo stesso nome che si ritrova nella lista “Noi per il Molise” (realizzata da Antonio Pardo D’Alete) presentata alla regionali di febbraio 2013, collegata al candidato presidente Paolo di Laura Frattura. La denuncia dei Frattura arriva subito dopo la comunicazione di Michele Iorio che ha dato mandato al suo avvocato Messere di querelare le parole di Frattura nel corso di un’altra conferenza stampa. Quella relativa alla notizia del suo coinvolgimento (e del commercialista Del Cioppo candidato anch’egli alle regionali del 2013 con l’Idv sempre a sostegno di Frattura) nell’inchiesta Biocom (per 265mila euro di fondi pubblici intascati e non utilizzati per la costruzione di una centrale a biodisel a Termoli). Nell’ambito della quale inchiesta, appunto, il Questore di Campobasso è a sua volta indagato per favoreggiamento. La tesi di Frattura “indagato” esposta in conferenza stampa il 7 febbraio scorso, era: “Certi scoop continuano ad essere appannaggio proprio di quegli organi di stampa che per anni hanno vissuto di contributi pubblici generosamente elargiti da Michele Iorio attraverso formule assai bizzarre” quasi ad ipotizzare che ci fosse una certa fuga di notizie (dalla Procura? Dalla Questura?) indirizzata solo alle colonne della Gazzetta (e divulgate dalla rassegna stampa di Tele-
Biomasse nel Matese: nulla di fatto al Consiglio di Stato ROMA. Si è discusso ieri al Consiglio di Stato il ricorso della Civitas (società dei soci del governatore Frattura, il marito del capo di Gabinetto del presidente della Giunta) contro la sentenza del Tar Molise che ha sospeso l’autorizzazione per la costruzione di una centrale a biomasse legnosa nel Matese. I ricorrenti hanno rinunciato alla sospensiva per cui il Consiglio di Stato dovrà pronunciarsi nel merito. I soci del governatore del Molise si sono affidati all’avvocato Alessandro Botto, già consigliere di Stato fino al 21 dicembre 2012 quando il giudice Botto lascia il Consiglio di Stato e la magistratura e diventa socio, nel 2013, dello studio legale “Legance” di Roma. Ma Botto ha ricoperto una serie di incarichi fuori ruolo quando era magistrato. Praticamente si è seduto sulla poltrona di quasi tutti i dicasteri. Così scrive di lui la giornalista Valeria Di Corrado: “Capo di gabinetto del ministero per la Funzione pubblica e di quello del Commercio con l’estero. Capo dell’ufficio legislativo del ministero della Pubblica Istruzione. Consigliere giuridico del ministero della Difesa e di quello degli Affari Esteri. Il suo nome è comparso anche tra i vertici delle più importanti authority italiane, come segretario generale dell’Autorità per le
garanzie nelle Comunicazioni e componente dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici. In virtù di quest’ultima esperienza è diventato anche titolare della cattedra di diritto e regolamentazione dei contratti pubblici presso l’Università Luiss. Se il Governo Monti avesse dato attuazione a quanto previsto nel testo della legge anticorruzione, Botto sarebbe stato uno di quei magistrati che non avrebbe più potuto ricoprire contemporaneamente doppi incarichi. Il decreto legislativo, con il quale il Parlamento aveva delegato l’esecutivo a imporre un aut aut ai giudici divisi tra tribunali e organi istituzionali o enti pubblici, è scaduto il 28 marzo, lasciando tutto com’era. Non c’è da stupirsi poi se si verificano storie come quelle dell’ “eclettico Botto”.Tornando alla vicenda molisana, secondo il Tar Molise (che si è espresso nei primi di giugno del 2013) ha bloccato tutto. “L’istruttoria va ripetuta dall’inizio” hanno decretato i giudici amministrativi. Accanto al ricorso al Consiglio infatti vi è anche la riproposizione del progetto alla Regione Molise. Ma anche qui, la conferenza dei servizi, riunitasi verso la fine di dicembre 2013, ancora non si esprime.
molise) con la pubblicazione di notizie coperte dal segreto istruttorio che riguardavano solo il governatore. Il tutto per ottenere dallo stesso governatore fondi pubblici. “Questa immagino sia la causa che più innervosisce quella parte di informazione che pensa di ottenere, con metodi bassi e fin troppo facili da decifrare, un cedimento da parte mia. Un cedimento che, si rassegnino, non ci sarà mai” aveva concluso il governatore in carica. Ma in tutto questo, che c’azzecca un collega giornalista che lavora a Telemolise e che, come tutti, racconta ai molisani quello che accade in questa regione? Forse si vuole evitare che si dia risalto a certi racconti poco graditi? Su Iorio, invece, la tesi di Frattura la si conosce già: “Chiaramente la mia fiducia nella magistratura – ha già dichiarato Frattura (Paolo) - non solo è radicata ma non avanzo alcuna insicurezza rispetto all’operato degli inquirenti, non getto alcun ombra su legami, parentele o anche amicizie particolari così come di recente Michele Iorio ha fatto gettando fango anche su mia sorella”. Ma se nella denuncia di San Valentino la stessa Giuliana Frattura, sorella del governatore, si qualifica come capo di Gabinetto del Questore di Campobasso e come vice Questore aggiunto, quale sarà mai l’ipotesi di reato commessa da Michele Iorio? red.pol
"Lascio l'Udeur per il Gruppo Misto"
Il consigliere Nunzia Lattanzio ritiene la scelta come tappa obbligata
CAMPOBASSO. "La gestione opaca del gruppo consiliare Udeur Popolari esercitata dal Presidente Niro, da me più volte rappresentata anche mediante il deposito di formali ricorsi e denunce effettuato presso le competenti Autorità di controllo, e il riscontro di una mancata attivazione al fine di rimedio ai gravi errori commessi, assumo la decisione di lasciare il gruppo richiamato e di optare per quello denominato Gruppo Misto". Così il consigliere regionale, Nunzia Lattanzio. "Scelta obbligata e ponderata, utile a dare continuità ed ancora maggiore concretezza alla mia azione politica, gravemente ed illegittimamente compromessa dalle condotte del Presidente Niro. Nel perseguimento dei valori di equità, indipendenza e legalità, che da sempre ispirano la mia vita, assumerò le necessarie decisioni ed esprimerò nelle sedi opportune il mio voto -come già in ogni occasione attuato- con spirito critico, ciò al fine di evitare scelte non rispondenti all'interesse del Popolo molisano".
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19 febbario 2014
Occupazione, più ombre che luci Il saldo tra “entrate” e “uscite” stando alle previsioni Excelsior potrebbe essere negativo per 40 unità Campobasso. Più ombre che luci sul fronte occupazionale in Molise, espressione del clima economico difficile che stanno attraversando le diverse componenti imprenditoriali della regione. E’ quanto mostra il Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro, sulla base delle previsioni di occupazione delle imprese dell’industria e dei servizi per il I trimestre 2014 (il bollettino completo è scaricabile dal portale Starnet.Unioncamere). Nella regione Molise i contratti attivati in complesso nel primo trimestre dell'anno dovrebbero essere circa 860, il 16% in meno rispetto ai circa 1.020 dello stesso trimestre dell'anno precedente. Così come accade a livello nazionale, risultano in diminuzione sia le assunzioni dirette effettuate dalle imprese (-21%) sia i contratti atipici (-5%). Nello specifico in questo trimestre i contratti attivati nella regione saranno costituiti per due terzi da assunzioni dirette di lavoratori dipendenti (oltre 540 unità) e per un terzo (320 unità) da contratti atipici. Tra questi ultimi dovrebbero prevalere i contratti di collaborazione a progetto, con circa 150 assunzioni. Proseguendo, quindi, la tendenza negativa che ha caratterizzato il 2013, nei primi mesi del 2014 è prevista una ulteriore riduzione dell'occupazione. Il "saldo" occupazionale atteso in Molise è infatti pari a circa -40 unità, sintesi tra 860 "entrate" di lavoratori, sia subordinati sia autonomi, e 910 "uscite" (dovute a scadenza di contratti, pensionamento o altri motivi). La componente penalizzata potrebbe essere quella del lavoro dipendente, per la quale si prevedono, nel-
l'arco del trimestre, 540 assunzioni e 770 uscite, vale a dire circa 230 posizioni di lavoro in meno. Questo calo è però parzialmente compensato da variazioni positive con riferimento alle altre modalità contrattuali, per le quali il numero di contratti attivati dovrebbe superare quello dei contratti in scadenza: +60 unità è il "saldo" previsto per i contratti in somministrazione (interinali), +100 quello delle collaborazioni a progetto e +20 quello degli altri contratti di lavoro indipendente (collaborazioni occasionali e incarichi a professionisti con partita IVA). Disaggregando i dati e considerando sempre sia il lavoro dipendente che quello atipico, in entrambe le province molisane si registrano andamenti occupazionali negativi: -20 unità circa a Campobasso e -30 circa ad Isernia. Concentrando, poi, l’attenzione solo sulle assunzioni di lavoratori dipendenti (che rappresentano circa il 63% della domanda di lavoro totale espressa dalle imprese molisane), il 55% delle 540 assunzioni programmate in Molise nel 1° trimestre del 2014 si concentrerà nei servizi, circa 2 punti in più rispetto al trimestre precedente. Diminuisce quindi il peso dell'industria (costruzioni comprese), che non supererà il 45% del totale. Tra i servizi, prevalgono le attività dell'insieme degli "altri servizi", con 170 assunzioni (il 32% del totale regionale). Seguono le attività collegate al commercio, con 70 assunzioni (12%) e quelle del turismo-ristorazione (60 unità, l'11%). L'industria concentrerà 140 assunzioni (il 26% del totale regionale) e le costruzioni 100, ovvero il 19%.
Centro Impiego, a rischio 46 unità
Protezione civile, nuovi timori I sindacati si dicono preoccupati per la posizione nuovamente assunta da Ciocca
CAMPOBASSO. I sindacati lanciano un grido di allarme perché seriamente preoccupati dalla situazione "di immobilismo assurdo e dai continui rinvii del tavolo della vertenza dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile, che di fatto sta rallentando la fase di ricostruzione post-sisma ormai iniziata da 12 anni e che in un momento di grave difficoltà economiche e produttive potrebbe rappresentare un primo passo verso il rilancio del settore dell’edilizia e dell’indotto oltre che la salvaguardia dei posti di lavoro". Infatti, il tavolo del 17 febbraio, aperto presso l’ARPC, "improvvisamente e incomprensibilmente interrotto a causa delle perplessità del Consigliere Delegato Dott. Salvatore Ciocca va immediatamente riattivato, nel pieno rispetto dell’intesa sindacale siglata il 13 u.s. presso la Prefettura di Campobasso, quale sintesi condivisa e transitoria che ha saputo offrire risposte sia al bisogno di un celere completamento della ricostruzione post-sisma, sia alla tutela del lavoro, dei lavoratori e al sostegno della ripresa economica regionale. E’ immotivata e pretestuosa ogni dilazione aggiuntiva, oltre che, essere irriguardosa nei confronti della Delegazione Parlamentare e del Prefetto di Campobasso. Invitiamo, inoltre, il Presidente della Regione Molise ad una riflessione su quanto sopra denunciato facendosi garante di una risposta immediata". Per quesrto i sindacati sollecitano la riapertura del tavolo per tradurre in termini concreti e attuativi l’Accordo.
E' da settembre che la Regione non dà risposte sui fondi europei per la struttura CAMPOBASSO. Sono 46 gli impiegati atipici dei Centri per l'Impiego di Termoli e Campobasso che dal 1 aprile perderanno il lavoro. La causa risiede nella mancanza di fondi europei erogati dalla Regione Molise alla Provincia di Campobasso per il pagamento degli stipendi. Dal 2000, infatti, la Provincia detiene le funzioni deputate al lavoro, su delega della Regione Molise. Il portavoce di questa emergenza è l'Assessore al Lavoro Alessandro Di Labbio: "Viviamo una situazione tragica che avrà delle serie ripercussioni anche sulla comunità. Il 50% dei servizi viene svolto proprio dagli interinali e dal 1 aprile non potremmo più fare affidamento su di loro, per cui molti processi subiranno dei rallentamenti. Cosa dovremmo dire ai ragazzi che
da dieci anni sono il fulcro di questi uffici? Come faremo ad assicurare lo stesso servizio svolto finora se non avremo personale sufficiente a coprire le necessità della comunità? E' uno scaricabarile di colpe, nessuno si ritiene responsabile e, nel frattempo, ci saranno 46 disoccupati in più di cui occuparsi. Io non accetto questo assoluto silenzio, voglio delle risposte". La Regione, dal canto suo, sembra non interessarsi al problema: "C'è una mancata attenzione alla nuova programmazione. E' da settembre che tamponiamo la Regione e l'Assessore Petraroia e, ad oggi, nessuno ci ha dato una risposta. Abbiamo bisogno di un progetto alternativo, di un'anticipazione dei fondi che ci darebbe modo di creare un progetto ponte per chiudere la programmazione 2007/2013 ed
aprire la nuova. Il problema è anche politico: molti uffici della Regione stanno subendo delle riorganizzazioni ed i nuovi dirigenti attendono che l'Amministrazione dia delle direttive sul da farsi e nel frattempo qui rischiamo di non avere più precari da stabilizzare. Abbiamo già subìto dei ritardi a causa del cambio al vertice politico, siamo indietro anche con il sistema informatico visto che la Regione Molise è l'unica a non aver attivato il SIL (sistema informativo del lavoro), speriamo di non dover dimezzare anche i servizi offerti". I centri per l'Impiego non sono nuovi a situazioni del genere: "Questa emergenza va avanti da mesi. A dicembre del 2013 la Provincia di Campobasso ha chiesto con forza alla Regione il pagamento di 1/3 degli sti-
pendi totali arretrati da quattro mesi. Siamo riusciti a liquidare tutti gli stipendi, per un totale di circa 540mila euro, solo dopo aver minacciato di indire una conferenza stampa ed una marcia a Campobasso. Se la situazione non si risolverà il 1 aprile proporrò una delibera per rimandare indietro la delega al lavoro della Provincia e marceremo su Campobasso". "Lo scorso anno siamo rimasti senza stipendio per più di quattro mesi, ma abbiamo continuato a svolgere il nostro lavoro – racconta uno dei ragazzi del MasterPlan che da aprile non avrà più il suo impiego – Molto spesso sono gli stessi disoccupati che si rivolgono a noi a consolarci e darci un barlume di speranza sul nostro futuro. E' un'angoscia quotidiana ed abbiamo perso la fiducia".
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Se c’era un motivo perché si ricorresse a persone operative, motivate e preparate, eccolo trovato: l’agibilità della legge 25, perché finalmente nel Molise, terra a forte rischio terremoto, si possa intervenire in materia di prevenzione del rischio
Regione Molise: un mastodontico elefante impantanato Son dovuti passare circa tre anni perché qualcuno si occupasse della pubblica incolumità
Il Molise è a forte rischio sismico, ma non tutto e non tutti si conformano a questa realtà. La Regione Molise, per dire, si attarda sulle polemiche della ricostruzione post terremoto del 31 ottobre 2002, non ne sa venire fuori con chiarezza, non si convince ancora che la sismicità del territorio pretende una politica specifica, un sistema di gestione, un modello comportamentale stabili e costantemente monitorati. Difatti, solo nel 2011 con la legge 25 del 9 settembre s’è decisa a stabilire le procedure per l’autorizzazione sismica degli interventi edilizi e la relativa vigilanza, nonché le procedure per la prevenzione del rischio sismico mediante la pianificazione urbanistica. Vale a dire a distanza di 11 anni dal terremoto, e a distanza di diversi anni dalla legi-
slazione nazionale sulle aree sismiche che sollecitava adeguamenti, adattamenti e integrazioni da parte delle Regioni. La materia sismica, delicatissima, attualmente è racchiusa nella vecchia legge regionale, la numero 20 dell’8 giugno 1996. La legge 25 è stata redatta appunto per corrispondere all’esigenza di garantire la pubblica incolumità, il riordino della legislazione regionale in materia, e, in particolare, per corrispondere alla definizione delle procedure necessarie per costruire secondo criteri e obblighi antisismici, è stata varata la legge 25/2011. Una legge importante, quindi. Fin qui totalmente disattesa perché nessuno alla Regione - sia esso dirigente o amministratore -, ha saputo e voluto darle seguito con l’adozione del regolamento d’at-
tuazione. Fin qui. Perché da qui in poi, come risulta al cronista, della legge 25 perché sia resa operante, se ne sta occupando personalmente il direttore dell’area quarta della Regione Molise, l’ingegnere Rodolfo Cocozza, da poco più di un mese responsabile anche del Servizio sismico regionale. Se c’era un motivo perché si ricorresse a persone operative, motivate e preparate, eccolo trovato: l’agibilità della legge 25, perché finalmente nel Molise, terra a forte rischio terremoto, si possa intervenire in materia di edilizia, di prevenzione del rischio, di vigilanza, di autorizzazione, di disciplina e di procedure. Ovvero a garanzia della pubblica incolumità. Però, son dovuti passare circa tre anni perché qualcuno se ne occupasse. Sono questi rilievi a formare l’immagine plastica dell’immobilismo, del lassismo, della indifferenza, della superficialità con cui si vive e si opera all’interno della struttura regionale superdotata di direttori, di dirigenti e di direttivi. La Regione Molise: un mastodontico elefante impantanato. Che nemmeno le sollecitazioni venute dall’esterno, ci riferiamo alle reiterate sollecitazioni del presidente dell’Associazione Ingegneri e Architetti Molise, Claudio Pasquale, perché si desse vita ad una nuova legge regionale sui Lavori pubblici, alla formazione del prezziario regionale, allo snellimento delle procedure amministrative e al rilancio dei programmi operativi delle opere pubbliche, sono riuscite a scalfire. Probabilmente troveranno ben altra accoglienza e rispondenza con l’assessore Nagni e con l’ingegnere Cocozza ai quali, verosimilmente, il presidente Pasquale si ripromette di rappresentare anche la necessità che la legge 25 sia uno strumento agile ed efficace, e non già un ulteriore appesantimento burocratico. Importante è aver trovato un punto di riferimento, una volontà, una professionalità, disposti ad impegnarsi. Manca dunque poco per liberarsi di una vecchia legge (la 20 del 1996) probabilmente anacronistica e insufficiente. Il tempo di rileggere il testo integrale della legge 25 e di redigere il regolamento di attuazione. Sperando che dal novero del consiglio regionale non intervengano il solito cultore della perdita di tempo, l’adottatore e l’adattatore delle regole “Cicero pro domo sua”. In questo caso di una legge, la 25, peraltro mai entrata in vigore. Dardo
L’intervento
Perchè accelerare la macroregione Adriatico-Ionica
Per accelerare lo sviluppo e il potenziamento del settore turistico della macroregione Adriatico-Ionica, occorre investire per migliorare l’accessibilità, i collegamenti e le infrastrutture dell’area, reali e digitali, puntando allo stesso tempo su reti e aggregazioni di imprese, formazione professionale degli operatori turistici , l’integrazione delle strategie di promozione dei territori e dei sistemi web e lo sviluppo di un’immagine coordinata, con la creazione del marchio ADRION. Sono alcune delle proposte avanzate dalle Confesercenti delle regioni adriatiche (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia) in una lettera indirizzata ai presidenti delle giunte regionali di riferimento, contenente proposte e osservazioni per lo sviluppo del turismo nella macroregione adriatico-ionica “Data l’importanza che la strategia Europea per la Regione Adriatico Ionica riveste per lo sviluppo delle aree interessate ed in particolare per lo sviluppo ed il potenziamento del settore
turismo – si legge nella lettera - le Confesercenti delle Regioni Adriatiche ritengono utile portare un loro contributo alla definizione della strategia e delle politiche ed azioni che ne conseguiranno. “Dal momento che la Macroregione non ha fondi propri, ma è uno strumento di coordinamento – continuano le Confesercenti - va sottolineata e colta la coincidenza dell’approvazione della strategia della Macroregione con i nuovi strumenti di programmazione FSR, FSE e FEASR per il periodo 2014 - 2020 : si tratta di quasi 100 miliardi di euro (circa il 13% in più rispetto a quelli della passata programmazione) che, se ben utilizzati, rappresentano una importante opportunità per il Paese, per le imprese ed i cittadini”. Le prospettive dell’Euroregione Adriatica all’interno della Macroregione Adriatico-Ionica – spiegano le associazioni di imprenditori – contemplano anche “la preparazione, definizione ed armonizzazione di una comune strategia di sviluppo in campo economico con particolare attenzione ai settori del
turismo, della pesca e dell’agricoltura” In particolare, scrivono le imprese, “vanno migliorate ed ottimizzate tutte le azioni legate all’accessibilità internazionale, ma anche nazionale e locale dell’area, sia attraverso l’aumento di collegamenti aerei internazionali, sia implementando una politica di trasporti che privilegi il miglioramento delle linee ferroviarie legate alle tratte nazionali ed europee dell’area adriatica di riferimento, oltre che il miglioramento del sistema dei porti”. “Oltre alle infrastrutture reali – continua il documento, vanno finanziate come prioritarie anche le infrastrutture o “strade digitali”, la banda larga e ultralarga, anche per superare un ritardo che costa caro in termini di competitività. La crescente domanda di connettività delle imprese, dei turisti, dei cittadini ci obbligano a chiedere alle autorità, tempi sempre più brevi per l’attuazione della prevista copertura dei nostri territori, come indicato dagli obiettivi dell’Agenda digitale dell’Unione Europea per il 2020. “Riteniamo inoltre strategica la formazione professionale continua che debba servire come volano di crescita occupazionale (in particolare giovanile e femminile) creando anche nuove figure di Promoter Turistici della Destinazione”.
“Le nostre imprese del settore turistico – analizzano le Confesercenti - stanno sperimentando forme di aggregazione attraverso reti snelle poco burocratizzate e a basso costo di gestione, che fanno leva, a seconda delle Regioni, la cultura, il paesaggio, il golf, i parchi letterari, la spiritualità, i negozi storici, l’enogastronomia tipica locale. Tali aggregazioni vanno sostenute nella loro unicità. A questi si aggiungono poi i progetti trasversali ai cluster, che puntano a potenziare target tradizionali o ad attrarne di nuovi : anche in questo caso, occorre sostenere i progetti che aggregano gli operatori e li mettono in rete con altri soggetti pubblici e privati Infine, conclude la lettera, “va fatta una attenta riflessione sui punti di accoglienza turistica: la peculiarità delle nostre piccole imprese li rende a breve medio termine le candidate ideale per offrire una prima rete di informazione e accoglienza diffusa e qualificata grazie alla conoscenza delle lingue ed all’utilizzo di un sistema informatico dedicato (anche attraverso totem visibili dai turisti), ma anche fortemente competente in termini di conoscenza del territorio e della sua offerta di opportunità”. Il Direttore Regione Il Presidente Provinciale Dott. Graziano D’Agostino
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Campobasso
19 febbraio 2014
Una imponente attività di lavori pubblici che oltre a dare risposte ai cittadini, dalla viabilità all’arredo urbano, creerebbe occasioni di nuova occupazione e ossigeno alle imprese.
Il piano triennale delle opere pubbliche àncora di salvezza dell’amministrazione Di Bartolomeo Una parte delle realizzazioni con il segno di marcata qualità, le ha fatte il consigliere, capogruppo dell’Udc a Palazzo san Giorgio, Michele Ambrosio Peccato che i sindaci, e le amministrazioni che governo, le cose migliori le facciano sempre a pochi mesi dalla scadenza del mandato popolare. Non fa eccezione il sindaco di Bartolomeo che ha approvato a febbraio 2014 (il 13 per la precisione) il piano triennale delle opere pubbliche a valere fino al 2016. 48 milioni di euro stanziati di cui 30 dovrebbero essere spesi, meglio progettati e appaltati, entro l’anno corrente. La qualcosa lascia intendere che il sindaco Di Bartolomeo, che in queste settimane sta raccogliendo consensi intorno ad una sua ricandidatura e il via libera di Forza Italia (nonostante dal partito continuino a provenire voci che dicano e confermino l’indizione delle primarie cosiddette civiche, ossia aperte a chiunque intenda votare), sente di potercela fare e, finalmente, liberato dalle spire del patto di stabilità, dimostrare cosa sia capace di pensare, di progettare e di realizzare. Immaginiamo una imponente attività di lavori pubblici che oltre a dare risposte ai citta-
dini, dalla viabilità all’arredo urbano, creerebbe occasioni di nuova occupazione e ossigeno alle imprese. Una parte di queste idee, di queste possibilità, di queste possibili realizzazioni con il segno di una marcata qualità, le ha fatte intravedere il consigliere, capogruppo dell’Udc a Palazzo san Giorgio, Michele Ambrosio, che nel corso del quinquennio amministrativo s’è distinto per origina-
lità delle proposte e per la capacità di difenderle dalle critiche acritiche, e dalle malevolenze da marciapiede. Alcune delle sue idee, a quanto pare, sarebbero incluse tra le 67 schede progettuali che formano il già detto piano triennale. Riguarderebbero prevalentemente il miglioramento estetico della città e soluzioni urbane per accentuare il carattere aggregativo dell’area murattiana.
Un intervento sarebbe la sistemazione di Piazza 1° maggio nell’area industriale là dove si allarga a dismisura ad invitare la canalizzazione del traffico e un arredo fatto di aiuole, piantumazioni di pregio e, perché no, un monumento ai lavoratori. Intervento necessario, logico, diremmo improcrastinabile, per dare un carattere urbano a ciò che attualmente è un’area corrispondente a una
Cosa rimane di Campobasso? Febo Conti direbbe: chissà chi lo sa di Massimo Dalla Torre Ogni città ha le sue zone d’ombra, luoghi che la scarsa o nulla manutenzione e il tempo trasformano in micro discariche sotto gli occhi di tutti. E Campobasso non fa eccezione. Questo è l’inizio di un articolo pubblicato sul sito www.primonumero.it sezione di Campobasso, a firma della collega Valentina Di Biase. Una passeggiata giornalistica che mette ancora una volta in risalto come Campobasso, un tempo città giardino ora è città zerbino. La collega scrive che non serve allontanarsi tanto dal centro per costatare che l’accumulo di rifiuti e sporcizia prolifica un po’ ovunque. Una situazione di degrado accentuata dalla mancanza dei cosiddetti servizi minimi. I quali, se fossero attivi, e non lo sono, manterrebbero il decoro e la pulizia del capoluogo dove non sono presenti cestini per la raccolta delle immondizie. Altra punta di diamante del degrado il parcheggio nelle vicinanze dell’Università dove ci sono diversi esempi d’incuria primi fra tutti i secchi dell’immondizia graffitati, tant’è che gli oggetti dello scempio giacciono a terra senza che nessuna provveda o a smaltirli o a riattarli. Se
poi poco, poco si fa attenzione all’arredo che doveva servire ad abbellire il parcheggio che avrebbe dovuto risolvere lo smaltimento delle autovetture dal centro, fin troppo intasato,l’occhio cade inesorabilmente sulle panchine sfondate, pavimentazione divelta, incultura totale delle piante messe a dimora che sono ridotte e scheletri e la cosa più pazzesca nessuna autovettura parcheggiata. Come non bastasse a completare l’opera di degrado il box, che probabilmente avrebbe dovuto ospitare i servizi igienici, totalmente assenti tant’è che è stato trasformato un “deposito” di ciarpame che grida allo scandalo. Non è tutto, perché se si passa nelle vicinanze della stazione dei treni i bidoni preposti alla raccolta delle immondizie spesso stracolmi, sono completamente capovolti tanto da occupare la carreggiata mettendo a rischio il passaggio delle autovetture, nonostante ci sono posti di blocco. Luogo prodromo dello scenario che si presenta al terminal degli autobus struttura mai collaudata dove fanno bella mostra: porte sfondate per l’accesso ai piani superiori, ora alloggio di extracomunitari, oggetto di controlli da parte delle forze dell’ordine, scritte
oscene, una quantità impressionante di rifiuti sui marciapiedi rotti che quando piove o nevica si trasformano in veri e propri acquitrini o piste da bob, dove le persone che devono uscire dal terminal dalla parte che si affaccia sulla tangenziale, sono costrette a fare lo slalom per non essere investiti da uno schizzo di acque sporca piuttosto consistente o addirittura non cadere causa la mancanza di sale che permetterebbe un passaggio sicuro. Non finisce qui, recita uno slogan pubblicitario televisivo, perché il lungo elenco delle incurie urbanistiche si allunga: hotel Roxy, parcheggio dell’ex Romagnoli, pinetina di Via Genova, parco giochi di Villa De Capoa, già attenzione di altro nostro articolo, Via Matris e la collinetta Monforte, tanto per citarne alcune che hanno trasformato Campobasso in una pattumiera non svuotata nonostante ogni qualvolta ci si appresta a votare l’ecologia, la salvaguardia dell’ambiente e la cura degli spazi verdi fanno da padrone nelle promesse dei vari candidati che una volta assisi sugli scranni di palazzo San Giorgio come recita un detto popolare: “passata la festa gabbato lo santo”.
sommatoria indistinta di fabbricati, capannoni, ed esercizi commerciali e del tempo libero. Lasciarla nella attuale condizione di anarchia, per l’amministrazione comunale significherebbe permanere nell’atteggiamento di distacco dalla realtà. Ambrosio, d’altronde, si è cimentato spesso e volentieri contro questa tendenza a non considerare l’urgenza di correggere vecchi andazzi, distrazioni e assuefazioni che denotano soprattutto scarsa cultura amministrativa e scarsa pratica estetica. Altra idea accettata e fatta progetto è quella di che vuole rendere un'unica platea le piazze antistanti e retrostanti Palazzo san Giorgio: un’unica area pedonabile, con spazi verdi attrezzati, e la valorizzazione architettonica e funzionale del Municipio. Noi addirittura avremmo pensato di inglobare anche il distretto militare in attesa che venga restituito all’uso e alle attività civili. Com’è noto, l’ufficio patrimonio sta curando la pratica che dovrebbe portare a questa conclusione. Dardo
Ricavi non dichiarati per 600mila euro Nel mirino delle Fiamme Gialle una cooperativa che produceva e vendeva dolci e biscotti, ma che ha occultato redditi per 4 annualità I Finanzieri del Comando Provinciale di Campobasso hanno concluso una complessa attività di verifica fiscale nei confronti di una società cooperativa operante nel settore della produzione e vendita di prodotti dolciari. L’attività era operativa negli anni scorsi all’interno di un carcere della Provincia e si avvaleva anche delle prestazioni lavorative di alcuni detenuti. I prodotti erano destinati alla vendita sia all’interno della stessa Casa Circondariale, sia all’esterno, nei normali canali commerciali. La ricostruzione investigativa operata dalle Fiamme Gialle ha interessato ben quattro annualità (dal 2010 al 2013), consentendo di accertare ricavi non dichiarati per oltre 600mila Euro. Ulteriori specifiche violazioni sono state individuate in materia di presentazione di dichiarazioni obbligatorie (Iva, Imposte dirette e sostituto d’imposta), nonché con riferimento all’omessa tenuta di scritture contabili e di libri sociali, in un più ampio contesto ispettivo esteso anche ad altre sedi della Cooperativa.
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Campobasso
19 febbraio 2014
VERSO IL VOTO.
Primarie, centrodestra verso un ripensamento Mirano a disarticolare il protocollo d’intesa tra Regione Molise e Provincia di Campobasso
Un incontro interlocutorio ma non decisivo quello che si è tenuto l’altro ieri pomeriggio tra i vertici dei partiti di centrodestra per fare il punto della situazione in vista delle comunali di maggio. La strategia ancora non è ben definita ma, salvo ripensamenti, pare proprio che non saranno i cittadini a scegliere il candidato attraverso le primarie, il che significa che la coalizione di centrodestra dovrebbe convergere su un’unica candidatura forte e in grado di mettere d’accordo tutte le forze moderate. Il nome ancora non è emerso anche perché, prima di tirar fuori gli eventuali assi dalla manica, bisogna ancora sciogliere il nodo Di Bartolomeo. Il sindaco in carica , infatti, non ha alcuna intenzione di fare un passo indietro ed è pronto alla ricandidatura con o senza il sostegno dei partiti perché, come ha ribadito più volte, solo i cittadini, analizzando il suo mandato e le attività svolte in questi cinque anni, possono premiarlo rieleggendolo o decidere di bocciarlo. Considerando, dunque , la posizione inamovibile di Di Bartolomeo la coalizione di centrodestra pare abbia due possibilità: lasciare che Di Bartolomeo si candidi da solo e puntare su un altro nome a cui, tra l’altro, si sta già pensando da tempo , oppure decidere di sostenere Di Bartolomeo come unico rappresentante del centrodestra. Dopo il confronto locale che ha fatto emergere i diversi punti di vista, a determinare quella che poi sarà la scelta finale dovrebbero essere i vertici romani. Teresa Manara
Confcoperative Molise e Federcultura all’attacco del Teatro Savoia Conferenza stampa domani mattina, alla ore 11, presso la sede di Confcoperative in Via Nina Guerrizio a Campobasso
Frattura e De Matteis firmano il protocollo Fondazione Teatro Savoia in Fondazione Molise Cultura, intesa sulla fusione Intesa tra il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, e il presidente della Provincia di Campobasso, Rosario De Matteis, per il salvataggio e il rilancio delle attività artistiche e culturali del Teatro Savoia di Campobasso. Nel pomeriggio di oggi, a Palazzo Vitale, la firma del protocollo per la fusione della Fondazione Teatro Savoia nella Fondazione Molise Cultura. Presente alla sottoscrizione, anche il consigliere regionale delegato, Nico Ioffredi. Un primo atto attraverso il quale la Regione e la Provincia di Campobasso intendono dare continuità alle attività intra-
prese dalle due Fondazioni, così da evitare la dispersione del patrimonio di competenze tecniche e capacità artistiche e culturali conseguite dalla Fondazione Teatro Savoia, nonché scongiurare che il teatro stesso rimanga un immobile inutilizzato con rischio di deperimento. "Con il presidente De Matteis - così la soddisfazione del governatore Paolo Frattura -, abbiamo definito un percorso che ci consentirà di avere una sola Fondazione deputata alle attività culturali. Attraverso la fusione delle due Fondazioni mettiamo in sicurezza un contenitore straordinario, il
Teatro Savoia di Campobasso". Plauso pieno anche da parte del presidente Rosario De Matteis. "Dico grazie alla Regione per la sensibilità dimostrata: siamo qui oggi a dare forma a quell'unità di intenti che ci ha consentito di individuare la soluzione per un problema molto serio che si prospettava con la chiusura del Teatro Savoia. La firma di questo protocollo di intesa - ha precisato il presidente di Palazzo Magno -, è un primo passo importante che dovrà adesso essere ratificato dal Consiglio provinciale di Campobasso, cui spetta di diritto l'ultima parola".
Potrebbero farcela i “sinistri” della cultura molisana, Stefano Sabelli e Antonio Ruggieri, a mettere mani e piedi nel Teatro Savoia. Hanno certamente dalla loro parte buone e solide motivazioni e competenza di palcoscenico (Sabelli), eppoi sono proprio gli ultimi intellettuali col bernoccolo di vivere e guadagnare facendo gli operatori culturali, che possono in una qual misura nobilitare il governo regionale e mettere da parte le improvvisazioni del delegato regionale alla cultura, Domenico Ioffredi. Sapientemente, da uomini di sinistra, stanno valorizzando la cooperazione e, nel caso specifico, Confcoperative Molise mai, ma mai, così sbilanciata sul fronte culturale. Dedita com’è stata a ben altre produzioni e a ben altri settori. Non è parso vero, pertanto, al presidente di Federcultura trovare un ambito così solido da cui partire all’attacco delle paranoie provinciali e regionali che hanno steso al tappeto la Fondazione Teatro Savoia e stanno per mettere al tappeto la Fondazione Molise Cultura. Un attacco studiato a tavolino, nei modi e nei tempi giusti. Infatti, solo qualche settimana fa, da queste colonne, abbiamo dato notizia della stesura di un protocollo d’intesa tra la Regione Molise e la Provincia in cui è previsto che la Fondazione Teatro Savoia confluisca nella Fondazione Molise Cultura e il Teatro Savoia venga ceduto in comodato d’uso gratuito alla Regione per 9 anni. Protocollo steso e appena sottoscritto. L’intrusione di Confcoperative e di Federcultura mira a disarticolarlo definitivamente, ad ampliare il caso, a farlo esplodere per crearsi lo spazio necessario per entrare nel merito di una loro propria proposta “per garantire e risolvere la crisi del Teatro Savoia” e per “delineare una prospettiva di ripresa del Teatro Savoia e delle attività teatrali molisane”. Lo diranno domani mattina, alla ore 11, nel corso di una conferenza stampa presso la sede di Confcoperative inVia Nina Guerrizio a Campobasso. Dicono si tratti di una proposta realistica e fattiva, calibrata sui nuovi indirizzi dettati dalla direttiva “Valore Cultura” del ministro Bray, per ciò che concerne l’erogazione delle risorse del Fondo Unico dello Spettacolo. Un modo come un altro per dimostrare l’abissale differenza tra l’ignoranza della struttura pubblica molisana e la dinamicità della struttura privata nel settore e nella produzioni culturali.
AUGURI Gioia nelle famiglie Gavasci-Ianniciello per la nascita della piccola Francesca. Il primo pianto è stato gioiosa musica per le orecchie dei suoi cari. Una bella bambina di 3 chili 760 grammi per la felicità di mamma Cinzia e di papà Antonello. Auguri ai nonni materni, Bruno e Dina, a quelli paterni, agli zii e familiari tutti. Auguroni da Pino Saluppo e dalla redazione tutta de La Gazzetta del Molise.
ISERNIA
ANNO X - N° 41 - MERCOLEDÌ 19 FEBBRAIO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA
30.000 copie in omaggio www.lagazzettadelmolise.it | redazione@lagazzettadelmolise.it
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Isernia
19 febbraio 2014
Ittierre, salvi i redditi Almeno fino al pronunciamento del Tribunale di Isernia i lavoratori avranno diritto alla Cigs ISERNIA. Raggiunto l’accordo presso la Prefettura di Isernia che posticipa la vigenza dell’intesa sulla tutela del reddito dei lavoratori Ittierre fino alla pronuncia del Tribunale, raccordando in tal modo questo periodo a quello successivo coperto dalla cassa straordinaria per procedura concorsuale per 12 mesi. Accolti ieri presso la sede dell’Ispettorato del Lavoro Provinciale di Campobasso dieci ricorsi di dipendenti Codisal che chiedevano la retrocessione in Solagrital – Gam. Firmato sempre nella giornata di ieri l’accordo sindacale presso l’Assessorato al lavoro per collocare in cassa straordinaria per 12 mesi a tutela di 81 dipendenti di Arena Surgelati – Mare pronto di Termoli. In mattinata è tornato a riunirsi il tavolo negoziale per la vertenza sulle Comunità Montane presso l’Assessorato al Lavoro con le rappresentanze sindacali, il commissario Dott. Enrico Papa, i segretari degli Enti ed i dirigenti preposti delle strutture regionali. Entro dieci giorni sarà completata la ricognizione sui bisogni connessi alla funzionalità delle Comunità Montane, sul personale e sui processi di
mobilità attivate verso altre amministrazioni pubbliche. L’obiettivo rimane quello di semplificare l’organizzazione del sistema delle autonomie locali sul territorio salvaguardando gli stessi territori e tutelando il personale. Sempre presso l’Assessorato al Lavoro, nel pomeriggio del 17
Lo Sci Club Capracotta compie 100 anni Oggi una grande festa per ricordare l’evento. Il sodalizio nacque il 19 febbraio 1914 Capracotta si appresta a vivere un altro indimenticabile momento della propria storia. L’intera comunità il 19 febbraio prossimo festeggerà con sobrietà, ma anche con l’allegria che merita un simile evento, i 100 anni di vita del locale Sci Club. Il sodalizio, infatti, prese vita proprio il 19 febbraio 1914, a casa del dott. Tommaso Conti il quale offrì agli altri diciotto soci fondatori un sontuoso banchetto. Uno dei sodali, il giudice Giorgio Borella, napoletano, compose l’inno degli sciatori che fu poi musicato dal maestro Alfonso Falconi, capracottese, professore al conservatorio di Napoli. Fu così che, grazie all’intraprendenza di 19 uomini, lo Sci Club Capracotta cominciò a muovere i suoi primi passi nel panorama dello “ski”. A distanza di 100 anni la comunità capracottese si accinge a festeggiare l’evento, memore e soprattutto fiera di ciò che il sodalizio sportivo ha rappresentato in questo suo “primo” secolo di vita. Questo il programma della manifestazione. Ore 17,30 – Raduno in Piazza Gianturco; Ore 18,00 – Sfilata per le vie del paese, con accompagnamento della banda degli Alpini di Sant’Agapito; Ore 19,00 – Conclusione della sfilata nei locali dello Sci Club e pasta party. Il coro parrocchiale “Il Principalone” di Capracotta intonerà “l’Inno degli Skiatori”. A seguire il taglio della speciale torta preparata per l’evento, quindi trasferimento alla Palestra comunale per proseguire la serata con canti e balli. Sci Club Capracotta Presidente, Michele Conti “Capracotta 2014” Presidente, Agostino Angelaccio Comune di Capracotta Sindaco, Antonio Vincenzo Monaco
febbraio e in mattinata sono proseguiti gli incontri con le organizzazioni sindacali di settore e con gli Enti Accreditati della Formazione Professionale per trattare la vertenza degli 80 operatori storici per i quali scade il progetto in corso il 31 marzo prossimo e che si sono visti recapitare le let-
tere di preavviso di licenziamento. Le parti stanno definendo possibili soluzioni contrattuali alternative alla rescissione del rapporto di lavoro valorizzando competenze pregresse in materia di orientamento, formazione e intermediazione della manodopera.
Visite guidate, ottimi i risultati Il tour nell'ambito della giornata delle guide turistiche Fino al 23 febbraio si replica ISERNIA. Scoperta, stupore, meraviglia, apprezzamento. Le emozioni suscitate nei visitatori che domenica pomeriggio hanno aderito alla XXV Giornata internazionale della Guida Turistica visitando Pietracupa. Da Termoli a Campobasso passando per Isernia, molti molisani provenienti da ogni angolo della regione non si sono fatti sfuggire l’occasione per scoprire uno dei borghi rupestri più belli del Molise approfittando della presenza di una guida abilitata che li ha accompagnati gratuitamente nella visita. Un intero pomeriggio trascorso nei vicoli del borgo, nel Museo Civico dei Ricordi, tra la chiesa madre e quella rupestre, nelle grotte del costituendo Museo della Rupe aperte in via eccezionale, nella mostra dei pietracupesi nel mondo. Ad accompagnare i visitatori l’amministrazione comunale al completo, sindaco Camillo Santilli in testa, e il parroco don Orlando Di Tella. Agnese Genova, guida abilitata, ha fornito spiegazioni illustrando le caratteristiche paesaggistiche, storiche, artistiche e culturali. “Lo ha fatto con stile, garbo e professionalità, trasmettendo passione e amore per il suo lavoro. Ci ha fatto riflettere sull’importanza del ruolo della guida turistica, prezioso biglietto da visita di una località” hanno commentato all’unisono i partecipanti, entusiasti della visita. Obiettivo dell’iniziativa, riuscitissima a Pietracupa, porre l’accento su un mestiere antico, da sempre caratterizzato da una speciale propensione alla comunicazione da parte di una professionista, la guida appunto, in grado di offrire un prodotto culturale di altissima qualità, che scaturisce da profonde conoscenze del territorio, acquisite in anni di studio e lavoro e
testate da un esame. Alla XXV Giornata internazionale della Guida Turistica tenutasi a Pietracupa non è voluto mancare il consigliere regionale delegato al Turismo, Domenico Di Nunzio, che ha seguito la visita nel paese della Morgia. Il rappresentante di Palazzo Moffa ha lodato la manifestazione, ha espresso apprezzamento per le guide turistiche abilitate che fino al 23 febbraio assicureranno visite gratuite sul territorio regionale e parlato dell’importanza dello sviluppo turistico per la crescita del Molise. “Si sta lavorando per sviluppare un percorso celestiniano che potrebbe coinvolgere anche Pietracupa” ha assicurato il consigliere che ha annunciato un importante workshop turistico in primavera con buyers italiani ed esteri. Da Isernia, invece, un gruppo di circa quaranta persone si è mosso alla volta del Castello di Gambatesa e Tufara, dove si è tenuta nel pomeriggio la parata delle maschere zoomorfe più interessanti d’Italia. Il tour è stato organizzato dalla guida Barbara Avicolli e tra i protagonisti ha annoverato anche la partecipazione di Michelle Huismans, ricercatrice olandese, in Molise per una borsa di studio: “E’ stata una giornata indimenticabile – ha dichiarato la giovane biologa – soprattutto l’evento di Tufara ha suscitato in me grandi emozioni. Non è stato come assistere al classico spettacolo, ma la cosa grandiosa è stato poterne diventare parte integrante. In Olanda non abbiamo questo tipo di tradizioni. Sono felice di aver avuto questa opportunità di conoscere il territorio molisano”. Apprezzamenti anche da parte degli isernini che hanno aderito al tour: “senza questa proposta di viaggio non
avremmo mai avuto la possibilità di conoscere la grandezza dei significati degli affreschi del castello di Gambatesa. Siamo tutti soddisfatti. Evviva il Molise, evviva le sue guide”. Altre visite nel fine settimana appena trascorso sono state tenute dalla guida turistica Giovanna Falasca al museo e alle chiese dell’incantevole borgo di Baranello e a Campobasso. Complice il bel tempo, finora la manifestazione organizzata da alcune guide abilitate del Molise sta riscuotendo attenzione e successo. Fino al 23 febbraio, in programma ancora tante opportunità per residenti, turisti e curiosi per la scoperta di autentiche meraviglie.
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19 febbraio 2013
Termoli
Raddoppio ferroviario: la giunta esprime parere non favorevole Termoli – La Giunta comunale ha approvato una delibera con la quale ha espresso parere non favorevole al raddoppio della “Linea Pescara - Bari: raddoppio Termoli (e) - Lesina (e)”, salvo l’assunzione di formale impegno circa, in primo luogo, la delocalizzazione dell’intera rete ferroviaria e della relativa stazione fuori dell’ambito cittadino, e cioè in prossimità dell’autostrada e tangenziale, cosi come già avvenuto nella vicina Lesina, o in subordine il rispetto degli impegni assunti in sede di stipula del Protocollo d’Intesa e relativo Atto Integrativo, oltre alle definitiva risoluzione delle problematiche relative alle aree occupate per opere pubbliche. "Nella delibera approvata - ha dichiarato il sindaco Di Brino - abbiamo ribadito le posizioni già espresse nel corso di diversi e ripetuti incontri tenutisi presso la sede di Ferrovie dello Stato e presso il Ministero delle Infrastrutture a Roma, sottolineando cioè la richiesta delle cosiddette opere compensative che non sono state, però, considerate o ritenute ammissibili. L'atteggiamento di chiusura di Ferrovie dello Stato, che costituisce un vero e proprio dietrofront rispetto agli impegni assunti nel Protocollo d'Intesa e nell'Atto Integrativo, appare sinceramente non comprensibile, soprattutto rispetto alla disponibilità espressa dal Comune di Termoli a voler sanare le situazioni pendenti. Su questa decisione saremo intransigenti e ci piacerebbe che le altre amministrazioni comunali coinvolte comprendessero che la nostra non è una battaglia campanilistica o di principio, ma di sostanziale e reale volontà di voler salvaguardare i diritti di un territorio che non può essere più considerato da nessuno come luogo di conquista". Per opportuna conoscenza si riportano qui di seguito le tappe della vicenda relativa al raddoppio ferroviario, che hanno portato alla delibera di ieri. Con contratto di programma 1994/2000 tra il Ministero dei Trasporti della navigazione e Ferrovie dello Stato s.p.a. è stato finanziato il completamento del raddoppio della linea ferroviaria Bologna – Lecce nel tratto Termoli-Foggia, in particolare il tratto Termoli-Lesina per circa 36 Km dei quali 16 Km in territorio molisano. In data 28/01/2003 è stato avviato l’iter autorizzativo con invio del relativo progetto definitivo, a seguito del quale in data 4 agosto 2005 è stato sottoscritto un Protocollo d’Intesa tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri-Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Regione Molise, Comune di Termoli e Rete Ferroviaria Italiana, inerente al “Raddoppio della Tratta ferroviaria Termoli-Lesina – tratto molisano Termoli-Chieuti”. Nel protocollo d’Intesa si concordava, ai fini dell’accettazione del raddoppio: la delocalizzazione della sotto-
stazione elettrica e spostamento degli elettrodotti in zona Crocifisso; la messa a disposizione di aree della società Rfi in ambito stazione; la sistemazione complessiva della stazione ferroviaria di Termoli con miglioramenti della sua accessibilità e funzionalità con l’accesso a piazza stazione; la realizzazione di attraversamenti per il ripristino della continuità urbanistica a sud della città di Termoli. In data 27/10/2006, ai fini di poter avviare le procedure per il raddoppio della tratta Termoli (e) – Lesina (e), tra il Ministero delle Infrastrutture, il Comune di Termoli e la Rete Ferroviaria Italiana S.p.A., gli interventi indicati nell’originario protocollo d’intesa, sono stati dettagliati con apposito Atto Integrativo al Protocollo D’Intesa. In particolare RFI si impegnava a: delocalizzare le proprie strutture manutentive e impiantistiche ubicate nella stazione di Termoli compresi i fasci binari non strettamente connessi al servizio viaggiatori (uffici degli impianti tronco lavori), con relative pertinenze; delocalizzare la sottostazione elettrica comprensivi di binari, platee ed impianti vari, da allocare nelle aree stazioni di Guglionesi e Chieuti; in dipendenza di dette delocalizzazioni si rendevano disponibili aree ed immobili, non più utilizzabile da RFI. Il Consiglio Comunale, con delibera n. 2 del 09/03/2007, ha stabilito che il Comune di Termoli ha fatto proprio il Protocollo d’Intesa del 27/06/2006, approvandolo in ogni sua parte. Successivamente è pervenuta la nota di Italferr del Gruppo Ferrovie della Stato Italiane, del 25/02/2013 prot. ACS.BAFA.0012702.13U ed è stata acquisita al protocollo generale in data 28/02/2013 al n. 7106, nella quale è stato inviato il progetto preliminare relativo alla “Linea Pescara-Bari: raddoppio Termoli (e)-Lesina (e)” per richiesta parere da sottoporre a valutazione in occasione della conferenza di servizi da convocarsi presso il Ministero delle Infrastrutture. Successivamente è pervenuta la nota del Ministero delle Infrastrutture del 22/04/2013 prot. 11825 acquisita al protocollo generale del Comune di Termoli in data 23/04/2013 al n. 13794 con la quale si convocava la conferenza di servizi per le valutazioni ed acquisizione pareri; si è
preso quindi atto che in tale circostanza il Comune di Termoli ha consegnato il parere favorevole condizionandolo al rispetto degli impegni assunti in sede di stipula del protocollo d’intesa e relativo atto integrativo, oltre la proposta di delocalizzazione della stazione ferroviaria; è stato verificato che la rete ferroviaria esistente taglia di netto il territorio comunale creando non pochi disagi alla popolazione, nonché, rende difficile e poco razionale e funzionale lo sviluppo urbanistico della città e la sua pianificazione, la cui soluzione è lo spostamento dell’intera rete ferroviaria al di fuori dell’ambito cittadino localizzandola in prossimità dell’autostrada e tangenziale che a loro volta tagliano lo stesso territorio; si è tenuto conto che il raddoppio delle linea ferroviaria, se per un verso garantisce una diminuzione dei tempi di percorrenza, graverebbe ulteriormente sul territorio comunale con una maggiore presenza di opere aumentando l’inquinamento acustico che già inficia fortemente il centro della città; è stato quindi considerato che tale situazione non giova alla città di Termoli, ma inficia fortemente sulla vivibilità della stessa; visto quindi l’atto di significazione, diffida ed interpello notificato il 26/07/2013, col quale le soc. FS spaRfi Spa e Fssu Srl hanno diffidato il Comune di Termoli alla restituzione delle aree occupate per il parcheggio di via Campania e di via Duca degli Abruzzi, a seguito del quale con incontri tenutisi presso la sede delle ferrovie a Roma, non è si è arrivato ad un formale accordo nonostante il Comune di Termoli abbia evidenziato che le stesse Ferrovie, in occasione della realizzazione del fabbricato in prossimità di via Campania, hanno trasformato l’edificio destinato a servizi ed alloggi regolarmente venduti a privati senza aver legittimata la modifica di destinazione, si è arrivati alla deliberazione che esprime parere non favorevole al raddoppio ferroviario in oggetto.
Raddoppio ferroviario, Sel incontra Frattura TERMOLI - Sel Termoli ha incontrato il Presidente del Molise per avere informazioni sul progetto di alta velocità e per fare alcune proposte riguardo la trattativa con la Rete Ferroviaria Italiana. Frattura ha dato garanzie sul futuro di Termoli prendendo l'impegno esplicito di escludere l'alta velocità sulla tratta attuale. "Termoli non puó
diventare uno scalo merci – ha detto Sandro d’Onofrio -, il passaggio in pieno centro di decine di treni al giorno che non fanno scalo già oggi frena lo sviluppo turistico, e deturpa la città. L'alta velocità e il raddoppio di binario finirebbe di distruggere ció che c'è e per questo va progettata lontana dal mare, parallela all'autostrada. Ma la destra
non pensi di fare speculazione edilizia con i loro cantieri notturni, i terreni che si dovessero liberare devono essere destinati a servizi, verde e spazi pubblici, non certo a palazzine e colate di cemento, abbiamo bisogno di trasformare Termoli in un luogo veramente bello in cui vivere e da visitare, una città di cui essere orgogliosi!".
Le fasi che hanno portato la Giunta al parere negativo
TERMOLI – Con contratto di programma 1994/2000 tra il Ministero dei Trasporti della navigazione e Ferrovie dello Stato s.p.a. è stato finanziato il completamento del raddoppio della linea ferroviaria Bologna – Lecce nel tratto Termoli-Foggia, in particolare il tratto Termoli-Lesina per circa 36 Km dei quali 16 Km in territorio molisano. In data 28/01/2003 è stato avviato l’iter autorizzativo con invio del relativo progetto definitivo, a seguito del quale in data 4 agosto 2005 è stato sottoscritto un Protocollo d’Intesa tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri-Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Regione Molise, Comune di Termoli e Rete Ferroviaria Italiana, inerente al “Raddoppio della Tratta ferroviaria Termoli-Lesina – tratto molisano Termoli-Chieuti”. Nel protocollo d’Intesa si concordava, ai fini dell’accettazione del raddoppio: la delocalizzazione della sottostazione elettrica e spostamento degli elettrodotti in zona Crocifisso; la messa a disposizione di aree della società Rfi in ambito stazione; la sistemazione complessiva della stazione ferroviaria di Termoli con miglioramenti della sua accessibilità e funzionalità con l’accesso a piazza stazione; la realizzazione di attraversamenti per il ripristino della continuità urbanistica a sud della città di Termoli. In data 27/10/2006, ai fini di poter avviare le procedure per il raddoppio della tratta Termoli (e) – Lesina (e), tra il Ministero delle Infrastrutture, il Comune di Termoli e la Rete Ferroviaria Italiana S.p.A., gli interventi indicati nell’originario protocollo d’intesa, sono stati dettagliati con apposito Atto Integrativo al Protocollo D’Intesa. In particolare RFI si impegnava a: delocalizzare le proprie strutture manutentive e impiantistiche ubicate nella stazione di Termoli compresi i fasci binari non strettamente connessi al servizio viaggiatori (uffici degli impianti tronco lavori), con relative pertinenze; delocalizzare la sottostazione elettrica comprensivi di binari, platee ed impianti vari, da allocare nelle aree stazioni di Guglionesi e Chieuti; in dipendenza di dette delocalizzazioni si rendevano disponibili aree ed immobili, non più utilizzabile da RFI. Il Consiglio Comunale, con delibera n. 2 del 09/03/2007, ha stabilito che il Comune di Termoli ha fatto proprio il Protocollo d’Intesa del 27/06/2006, approvandolo in ogni sua parte. Successivamente è pervenuta la nota di Italferr del Gruppo Ferrovie della Stato Italiane, del 25/02/2013 prot. ACS.BAFA.0012702.13U ed è stata acquisita al protocollo generale in data 28/02/2013 al n. 7106, nella quale è stato inviato il progetto preliminare relativo alla “Linea Pescara-Bari: raddoppio Termoli (e)-Lesina (e)” per richiesta parere da sottoporre a valutazione in occasione della conferenza di servizi da convocarsi presso il Ministero delle Infrastrutture. Successivamente è pervenuta la nota del Ministero delle Infrastrutture del 22/04/2013 prot. 11825 acquisita al protocollo generale del Comune di Termoli in data 23/04/2013 al n. 13794 con la quale si convocava la conferenza di servizi per le valutazioni ed acquisizione pareri; si è preso quindi atto che in tale circostanza il Comune di Termoli ha consegnato il parere favorevole condizionandolo al rispetto degli impegni assunti in sede di stipula del protocollo d’intesa e relativo atto integrativo, oltre la proposta di delocalizzazione della stazione ferroviaria; è stato verificato che la rete ferroviaria esistente taglia di netto il territorio comunale creando non pochi disagi alla popolazione, nonché, rende difficile e poco razionale e funzionale lo sviluppo urbanistico della città e la sua pianificazione, la cui soluzione è lo spostamento dell’intera rete ferroviaria al di fuori dell’ambito cittadino localizzandola in prossimità dell’autostrada e tangenziale che a loro volta tagliano lo stesso territorio; si è tenuto conto che il raddoppio delle linea ferroviaria, se per un verso garantisce una diminuzione dei tempi di percorrenza, graverebbe ulteriormente sul territorio comunale con una maggiore presenza di opere aumentando l’inquinamento acustico che già inficia fortemente il centro della città; è stato quindi considerato che tale situazione non giova alla città di Termoli, ma inficia fortemente sulla vivibilità della stessa; visto quindi l’atto di significazione, diffida ed interpello notificato il 26/07/2013, col quale le soc. FS spa-Rfi Spa e Fssu Srl hanno diffidato il Comune di Termoli alla restituzione delle aree occupate per il parcheggio di via Campania e di via Duca degli Abruzzi, a seguito del quale con incontri tenutisi presso la sede delle ferrovie a Roma, non è si è arrivato ad un formale accordo nonostante il Comune di Termoli abbia evidenziato che le stesse Ferrovie, in occasione della realizzazione del fabbricato in prossimità di via Campania, hanno trasformato l’edificio destinato a servizi ed alloggi regolarmente venduti a privati senza aver legittimata la modifica di destinazione, si è arrivati alla deliberazione che esprime parere non favorevole al raddoppio ferroviario in oggetto.
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Termoli
19 febbraio 2014
Cooperativa produceva dolci in carcere ma evade le tasse LARINO – Una cooperativa che opera nel settore della produzione e vendita di prodotti dolciari, che negli scorsi anni era attiva nella casa circondariale di Larino ha evaso le tasse per un ammontare di 600mila euro. A scoprirlo la Guardia di Finanza della Compagnia di Campobasso al termine di una complessa e difficile indagine. Le Fiamme gialle hanno accertato redditi non dichiarati per gli anni compresi dal 2010 al 2013. La coperativa che nel carcere di Larino si avvaleva anche della prestazione di alcuni detenuti, una volta prodotti commertcializzava i dolci sia nella stessa Casa circondariale che all’esterno della struttura carceraria. In unìispezione allargata anche in altre sedi della cooperativa la Finanza
Da due giorni 31enne non da sue notizie
ha rilevato altre violazioni nella presentazione di dichiarazioni obbligatorie (Iva, imposte dirette e sostituto d’imposta), e in riferimento alla mancanza di scritture contabili e di libri sociali.
Cristiano Di Pietro a Micaela Fanelli: “Lavoriamo alle prossime sfide elettorali”
MONTENERO DI BISACCIA - A Micaela Fanelli, nuovo segretario regionale del Partito Democratico, vanno le mie congratulazioni e il mio augurio di buon lavoro. Sono certo che nel suo nuovo ruolo saprà dare un contributo utile a rafforzare il centrosinistra. La prima grande sfida sarà quella legata alle ormai prossime elezioni amministrative e al rinnovo del Consiglio del Comune di Campobasso. Un appuntamento che vedrà il confronto tra i segretari dei partiti del centrosinistra che, in un’ottica di dialogo certamente costruttivo e propositivo, potranno arrivare a formulare una proposta vincente. Cristiano Di Pietro, segretario regionale IdV Molise
Convegno su sicurezza e legalità
MONTECILFONE - "Sicurezza, Legalità e Sviluppo" è il tema di un convegno che si terrà venerdì 21 febbraio alle ore 10, presso il centro della comunità "O. Buono". L’iniziativa è del gruppo consiliare "Montecilfone nel Futuro" e vedrà, tra gli altri, anche la partecipazione del presidente della Giunta regionale Paolo Di Laura Frattura e del Presidente del Consiglio regionale Vincenzo Niro.
Chiamata d’imbarco per marittimo LITORALE – La Capitaneri di Porto venerdì 21 febbraio alle ore 9 effettuerà una chiamata per un marittimo con qualifica di marinaio da imbarcare a Bordo del motopesca “Adriana III” iscritto nei registri navi minori e galleggianti della Capitaneria di porto di Termoli, abilitata alla pesca costiera locale. Il marittimo interessato dovrà presentarsi presso l’ufficio della Capitaneria di porto munito di: Libretto di navigazione di 1a categoria o foglio di ricognizione di 3a categoria; tesserino di iscrizione nel registro pescatori; certificato medico di visita preventiva d’imbarco e per i soli marittimi muniti di libretto di navigazione (1 categoria della Gente di Mare), visita biennale in corso di validità.
SAN GIACOMO DEGLI SCHIAVONI – Da due gioni un 31enne termolese si è allontanato da casa e non da più sue notizie. Ieri pomeriggio familiari ed amici hanno battuto i boschi alla periferia di San Giacomo degli schiavono dove pare che l’uomo avesse detto di recarsi. Della situazione sono stati avvisati i carabinieri della Compagnia di Termoli che entro oggi, come per legge, dovrebbero ricevera la denuncia di scomparsa, per poi diramare le ricerche ufficiali. Parenti ed amici hanno sottolineasto che non ci sarebbero motivi per i quali il 31enne fosse indotto ad allontanarsi da casa.
Centro studi molise 2000, aperto tesseramento GUARDIALFIERA – Sono aperte le iscrizioni al tesseramento associativo per il 2014 al Centro Studi Molise 2000. Le quore sono: per i soci onorari 25 euro, per i sostenitori 50 euro. I versamenti si possono effettuare sul c/c postale n° 14.396.865 Centro Studi Molise
2000, oppure bonifico o assegno bancario Codice IBAN: IT25 A076 0103 4396 865, o direttamente in busta all'economo Raimondo Lafratta. Intanto per giovedì 6 marzo alle 17, è convocata l’assemblee generale dei soci, presso i locali di Palazzo Loreto.
All’ordine del giorno: l’approvazione del Bilancio consuntivo anno 2013; Tentativi tesi a superare lo "statu quo" delle attività; Valutazioni e proposte; Istruttoria ali' Unesco per l'ammissione della Porta Santa al Patrimonio immateriale dell'umanità.
Sport: il sindaco si congratula con Andrea De Fenza per l’esordio in A1 di basket TERMOLI – Il sindaco porge, a nome proprio e di tutta l'Amministrazione comunale, i più sentiti auguri al giovane termolese Andrea De Fenza che, nel weekend appena trascorso, ha debuttato con la maglia della Sutor Montegranaro Basket nella diciannovesima giornata del campionato di serie A1 di pallacanestro. Un esordio vincente, data l'affermazione sul campo contro la Granarolo Bologna per 86 a 84. “Desidero complimentarmi con l’atleta termolese Andrea De Fenza - commenta Di Brino - che domenica scorsa ha esordito nel campionato di seria A1 di pallacanestro con la Sutor Montegranaro al PalaSavelli di Porto San Giorgio. Sono certo che Andrea, attraverso l’impegno e la costanza che gli sono propri, saprà dare lustro e prestigio alla nostra città, che vanta anch’essa una lunga tradizione nella pallacanestro in ambito interregionale”.
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Spettacolo
19 febbraio 2014
Torna il live al Loto Un bel cartellone di concerti al teatro di Ferrazzano, sino al 29 marzo p.v. di Charles N. Papa FERRAZZANO - Un bel cartellone live al teatro del Loto, accompagna questa parte d’inverno che non smette di stupire. Rinato dalle proprie ceneri, il Loto, che sino a qualche tempo fa non dava segni di vita, ora è rinato e prosegue con successo la proposta teatrale e musicale. Nei nuovi spazi del bistrot, l’offerta è aumentata, e si protende verso una completa e solida alternativa allo scontato che il territorio offre. Dopo il successo del cartellone teatrale, dal 28 febbraio, anche uno di soli live. Il primo appuntamento è di sicuro interesse, con la per-
formance di Carolina Bubbico (foto), 23enne salentina di talento dotata. L’album “Controvento” contiene tutta la sua musica, trova spazio la sua bravura e si cimenta in un ruolo canoro che dissimula molti generi banali mentre esalta le doti canore della Bubbico, un pò come una Amalia Grè dinamica e solare. La giovane cantautrice sarà live al Loto il 28 febbraio. A marzo il 7, ci sarà Pejaman Tadayon ensemble. Un appuntamento di musica, serenità, fratellanza. Una serata mistica per celebrare il messaggio universale di armonia e pace tra tutte le religioni e culture. Il 14 arriva Canio Loguercio, una sorta di crooner che
fa del napoletano, linguaggio musicale internazionale e che assurge a chansonniere intimo e delicato. Sarà al Loto con la chitarra e l’organetto di Alessandro D’Alessandro. Il 21 torna Peppe Voltarelli. Co-fondatore del Parto delle nuvole pesanti, il cantautore cosentino si barcamena tra tour in Europa e negli States, e puntate in Italia dove , del suo dialetto, ne ha fatto uno stile unico e inimitabile. Il cartellone si chiude il 28 con il molisano Raffaele Spidalieri (foto sotto) il quale, dopo tre anni, torna a Ferrazzano per presentare il nuovo disco “Le farfalle non fanno confusione”. Con lui , la band al completo.
Contest per videomaker Con l’intento di rilanciare e valorizzare il patrimonio artistico-culturale, storico, paesaggistico, eno-gastronomico e turistico della Regione Molise, l’Associazione Culturale “Artisti Molisani” in collaborazione con Movoloco Eventi, Nexus Video, insieme ai mediapartner StudioEndorfine e Yousocialbrand e con il supporto tecnico di Videomolise presentano: “Il Molise in 3 minuti”. L’intento è quello di ottenere un filmato in grado di far conoscere al mondo il Molise e i suoi talenti. Il concorso si inserisce all’interno di una serie di iniziative (concorsi, eventi, concerti, periodici informativi on line, ecc.) destinate a supportare le attività artistico-culturali della Regione Molise.
Cento opere per una carriera iniziata nei favolosi anni ‘60 Raccontare la carriera artistica di Antonio Corbo in poco spazio non è possibile. Constatare però la longevità del suo estro, è più semplice. Corbo, poliedrico artista, si districa tra poesia, recitazione e pittura. Tutte forme d’arte nelle quali, la sue doti si dipanano tra le mille eruzioni culturali degli anni ‘60 e ‘70. Corbo, oggi, predilige la pittura e spesso è in tour per allestire mostre anche all’estero (Olanda). Nel 2013 ha allestito cinque mostre in tutta Italia, già due a gennaio di quest’anno. Ora, la sua attenzione è protesa alla preparazione di una mostra antologica che si terrà nei prossimi mesi all’ex Gil. Sarà un’occasione per ripercorrere tutta l’attività artistica di Corbo dai ‘60 ad oggi. Le opere saranno circa cento, tutte legate dai temi nati in cinquanta anni di attività.
336 pagine € 19,90
di Giuseppe Saluppo
Dove acquistare il libro
CAMPOBASSO - Via Normanno, 14 - presso La Gazze a del Molise dal Lunedì al Venerdì, ore 10.00 / 13.00 e 16.00 / 20.00 Presso il Bar del Terminal Presso le Edicole di: Piazza della Repubblica - Via Scardocchia - Via Lombardia ISERNIA - Piazza della Repubblica - presso l’Edicola della Stazione TERMOLI - Via M. Pagano, 46 - Libreria Dolce Stil Novo
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Sport
19 febbario 2014
I lupi saranno di scena alle 14,30 allo stadio ‘Dei Marsi’ per continuare la cavalcata vincente di questa memorabile stagione
Campobasso, ad Avezzano
per i quarti di finale I rossoblù partono dall’1-0 dell’andata. Gli abruzzesi puntano tutto sulla Coppa Italia per l’accesso in serie D
I lupi proveranno a festeggiare anche ad Avezzano Il Campobasso torna a riassaggiare il calcio extraregionale. I lupi, costretti a ripartire dal campionato molisano di Eccellenza, oggi faranno visita all’Avezzano, per il ritorno degli ottavi di finale delle fasi nazionali della Coppa Italia. Si partirà dall’1-0 in favore della squadra di Francesco Farina, maturato sette giorni fa al ‘Nuovo Romagnoli’, grazie a una rete nei primi minuti di gioco del capocannoniere rossoblù, Lazzarini, che questo pomeriggio diserterà l’importante sfida, a causa di un infortunio. L’allenatore dei lupi potrebbe rinunciare all’attaccante ex Trivento, Teramo e Civitanovese, perché il Campobasso deve ancora chiudere i giochi in campionato e domenica prossima ci sarà la trasferta di Fornelli, squadra che ha il dente avvelenato con i lupi.
La rifinitura di ieri pomeriggio, che ha preceduto la partenza per il ritiro prepartita, ha consentito a Farina di valutare i suoi ragazzi, considerando che ci sono dei problemini d’organico. Il trainer residente a Vinchiaturo dovrebbe affidarsi a Cattenari tra i pali con Minadeo e Scampamorte al centro della difesa e con Scudieri e l’under Volpecina a loro supporto. In mediana Pignataro e Fazio con i tre, dietro l’unica punta Guglielmi, che saranno Palumbo, Cianci e Vitelli. Assenti Palazzo, Monti e Cammino, mentre è prevista una ‘staffetta’ tra Pignataro e Corradino, i due lungodegenti del centrocampo e che stanno trovando la forma migliore. Se all’ultimo momento Farina dovesse affidarsi a Lazzarini, dall’undici titolare potrebbe uscire uno tra Palumbo e Vitelli,
L’operatore di mercato non ha digerito i grossolani errori della difesa biancoceleste
Isernia, la squadra a rapporto dalla dirigenza
Duro faccia a faccia prima della ripresa degli Il ds Petrangelo allenamenti, ieri pomeriggio, allo stadio ‘Lancellotta’. Da un lato, la dirigenza dell’Isernia, ha strigliato i suoi dall’altro la squadra, uscita con le ossa rotte ragazzi per la brutta dal derby di Termoli. Non solo la sconfitta per 5-0 e un secondo tempo anonimo, ma anche prestazione di Termoli e soprattutto l’allontanarsi delle squadre che lottano nella zona playout della classifica. Se il campionato finisse oggi, i biancocelesti di mister Califano sarebbero retrocessi, senza possibilità di disputare la gara di playout, che quest’anno si gioca sui 90 minuti in casa della squadra meglio classificata al termine della regular season. L’Isernia, infatti, con uno svantaggio di dieci punti dal Fano, il team che dovrebbe affrontare nello spareggio salvezza, non avrebbe modo di giocare i playout, con conseguente retrocessione diretta in Eccellenza. Per questo motivo, la partita di domenica prossima contro l’Angolana, penultima in classifica a tre lunghezze dall’Isernia, rappresenta la partita che vale una intera stagione. Il direttore sportivo Dino Petrangelo, così, per tenere alta la concentrazione della truppa pentra ha tenuto a rapporto i calciatori, che domenica non potranno assolutamente fallire l’appuntamento con la vittoria. Non ottenere i tre punti, infatti, significherebbe dire quasi addio al campionato di serie D con due mesi e mezzo di anticipo rispetto al termine dei giochi. In particolare alla dirigenza biancoceleste non è piaciuto l’atteggiamento della squadra dopo lo svantaggio maturato a Termoli e, soprattutto, quelle disattenzioni che hanno portato i giallorossi alle prime due marcature. Errori costati cari all’Isernia.Al ds Petrangelo non è andato nemmeno giù che staff tecnico e squadra rilasciassero, senza autorizzazione dello stesso club, dichiarazioni in merito all’accoglienza ricevuta a Termoli da alcuni pseudo-tifosi giallorossi. Questo è uno dei motivi per i quali l’operatore di mercato ha rinunciato al ricorso. Petrangelo ha, così, chiesto ai suoi tesserati, da oggi in poi, di parlare solo di calcio giocato e concentrarsi di più sul campo. Ora arriverà un trittico importate:Angolana, Civitanovese e il derby contro l’Agnonese.Tre partite dalle quali ottenere il massimo, per continuare a sperare nella permanenza in serie D.
entrambi in rete nella gara contro la Cliternina. Questi i convocati dall’allenatore Francesco Farina: portieri Cattenari e Nunziata (95); difensori Scudieri, Minadeo, Scampamorte, Volpecina (94), Aniello (96) e Santoro (96); centrocampisti Corradino, Pignataro, Fazio, Di Lallo, Di Domenico (96), Mauriello (95) e Cianci (96); attaccanti Palumbo, Vitelli, Lazzarini e Guglielmi. Anche ad Avezzano è tutto pronto per la sfida contro il Campobasso. Gli abruzzesi avranno dalla loro un pubblico numeroso, perché per i biancoverdi la Coppa Italia è una delle due strade ancora percorribili per l’accesso alla serie D. Con il massimo torneo abruzzese ormai appannaggio dei teramani del San Nicolò, per l’Avezzano c’è la kermesse tricolore e, come ultima alternativa, i playoff nazionali. Contro il Campobasso, mancheranno lo squalificato Elvis Felli, oltre l'infortunato Antonio Valerio. Mister Torti potrà contare, tuttavia, su una rosa che sta crescendo settimana dopo settimana e che in campionato è reduce da sei vittorie consecutive. Il tecnico biancoverde dovrebbe schierare Paghera tra i pali, Venditti e Tabacco al centro della retroguardia, supportati da Mauti e Maiorano. Vitiello e Kras in mezzo al campo con gli esterni Bovino e Catalli. In avanti Moro e l’ex Trivento Bisegna. I bomber dell’Avezzano sono Moro, Maiorano e Bisegna, che in campionato hanno segnato, rispettivamente, sedici gol il primo e dodici reti a testa gli altri due. Per la sfida contro il Campobasso sono stati già venduti oltre duecento biglietti in Curva Nord e si prevede un’affluenza complessiva di oltre 500 spettatori. Una cinquantina i supporter proveniente anche dal Molise. I cancelli dello stadio ‘Dei Marsi’ saranno aperti dalle ore 13,15. A dirigere l’incontro una terna della sezione di Roma 2, guidata dal ‘fischietto’ Davide Moriconi, che avrà come assistenti Domenico Fontemurato e Simone Morlacchetti. Il Campobasso, per accedere ai quarti di finale, gioca su due risultati su tre a disposizione, ma i lupi si qualificheranno anche in caso di sconfitta con una rete di scarto, dal 2-1 in poi. Qualora l’Avezzano dovesse vincere 1-0 non ci saranno i tempi supplementari, ma si calceranno direttamente i rigori.
Il presidente Cesare: “Abbiamo dimostrato di avere qualità per vincere contro ogni squadra”
Il Termoli è rinfrancato dal ritorno al successo
La squadra di Giacomarro punta a dare continuità alle vittorie per puntare al secondo posto
Il Termoli è riuscito a ottenere i tre punti, dopo i cinque pareggi consecutivi che avevano caratterizzato l’inizio del 2014, filotto che ha fatto abbandonare ai giallorossi di mister Giacomarro i propositi per il primo posto. Ora si inseguono i playoff, rassegna post-season che potrà rivelarsi utile, qualora si dovesse andare avanti nella manifestazione e in Lega Pro, durante la prossima estate, dovesse venir meno qualche club all’atto delle iscrizioni. Il derby contro l’Isernia ha messo in luce la qualità della squadra adriatica e, forse, questo è il motivo di maggiore rammarico per non essere riusciti a restare in scia dell’Ancona. La truppa, agli ordini di mister Giacomarro, si è ritrovata ieri pomeriggio allo stadio ‘Cannarsa’, per iniziare a pensare alla gara di Sulmona, dove ad attendere i giallorossi molisani ci sarà un team che, sfumata la possibilità di giocarsi le proprie chance per il primo posto, si è ringiovanito, cambiando decisamente passo rispetto al girone di andata. Il Sulmona è tornato ai tre punti soltanto domenica scorsa in casa dell’Amiternina, dopo un periodo che aveva
visto la formazione peligna collezionare cinque sconfitte e due pareggi nelle precedenti sette uscite di campionato. “Abbiamo fatto una buona prestazione – ha dichiarato il patron giallorosso, Nicola Cesare, dopo il derby contro l’Isernia – e siamo stati bravi ad andare in gol in una fase della partita, durante la quale stava regnando un certo equilibrio. Dopo il raddoppio, in pratica, l’Isernia è sparita dal campo. Se guardiamo ai valori in campo, gare come quella contro i biancocelesti vanno vinte. Io, a volte, per questo ci resto male: abbiamo gettato alle ortiche troppi punti durante il nostro cammino. Basta pensare ai tre punti lasciati, all’andata, proprio contro l’Isernia. Noi, a questo punto del campionato, pensiamo a una gara per volta, cercando di ottenere il massimo, consapevoli che dovremo affrontare ancora alcuni big-match, come le partite contro la Vis Pesaro e il Matelica, ma al contempo consci che vogliamo anche divertirci”. Il Termoli proseguirà le tappe di avvicinamento alla gara di domenica con una doppia seduta di allenamenti nella giornata odierna e con il consueto test infrasettimanale, in programma nel pomeriggio di domani.