TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO
ANNO X - N° 151 - SABATO 19 LUGLIO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Tommaso Di Domenico Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita
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L’Oscar del giorno a Pierpaolo Nagni
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Pierpaolo Nagni. L'assessore regionale ai Lavori pubblici ha avuto il merito di gettare il sasso nello stagno denunciando l'incongruenza della politica del premier Renzi in materia di edilizia scolastica. Anche per il filone “Scuola bella”, poi, sono stati previsti piccoli finanziamenti, parliamo di 6 – 7 – 10 mila euro per ciascun intervento, che provengono dai fondi europei. Aldilà dell’effettiva efficacia di tali interventi, non sappiamo se le risorse utilizzate saranno sottoposte ai normali controlli previsti (monitoraggi etc.).
Il Tapiro del giorno a Vittorino Facciolla
Il Tapiro del giorno lo diamo a Vittorino Facciolla. I forni dello Zuccherificio restano tristemente spenti. Nonostante abbia predicato il nuovo verbo nel settore dell'agroalimentare sta di fatto che di risultati non se ne vedono. Anzi. Il modello da lui predicato sta portando solo alla chiusura di aziende: basta guardare la Gam e ora lo Zuccherificio. Continuando di questo passo tutto quello che è stato fatto negli anni verrà completamente raso al suolo. Era forse questo il modello sanmartinese predicato dall'assessore all'Agricoltura?
Nagni al premier Renzi: “Pochi soldi e fesserie per l’edilizia scolastica”
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Oggettivamente parlando, avendo il trio D’Abate-Santoro-Sabatini così ben operato, non è facile pensare a cuor leggero di sbarazzarsene per essere una emanazione della sindacatura di Gino Di Bartolomeo
La Sea, incredibile ma vero,
chiude i bilanci in attivo
Con le risorse accumulate può attrezzarsi meglio per, soprattutto, allargare l’area della raccolta differenziata e migliorarla nella resa all’utenza e nel costo
Franco D’Abate, Gianni Santoro e Stefano Sabatini sono, rispettivamente, il presidente e i componenti il consiglio d’amministrazione della Sea, la società partecipata dal Comune, incaricata della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Nata con la gestione amministrativa di Augusto Massa con l’intento, comune a tutte le partecipate, di essere un possibile serbatoio elettorale più che un sevizio alla collettività, per questa sua connaturazione, ha avuto momenti travagliati, fino all’orlo del collasso. Tempo passato. Oggi la Sea, grazie ha chi l’ha amministrata, chiude i bilanci in attivo; ha avviato la raccolta differenziata; e mantiene soldi motivi per segnalarsi ancora in crescendo. Nelle due ultime stagioni invernali è stata aiutata dalla mancata messa in atto del piano sgombro-neve, e il risparmio è stato tanto evidente che, come abbiamo detto, il conto finale della gestione annuale è risultato attivo. Con le risorse accumulate può attrezzarsi meglio per, so-
prattutto, allargare l’area della raccolta differenziata e migliorarla nella resa all’utenza e nel costo. Obiettivi possibili dato il buono stato di salute della società, che, diciamolo apertamente, ora più di allora, si pone a ragion veduta all’attenzione e all’interesse anche della politica. Un presidente e due consiglieri da nominare sono incarichi che oggettivamente fanno gola a parecchi, tant’è che a Palazzo san Giorgio già arrivano spontanee le istanze che mirano ad essere prese in considerazione. Cosa che potrà verificarsi solo in presenza del bando pubblico che il sindaco Battista ha intenzione di indire per dare continuità alla gestione amministrativa della Sea che così bene ha fatto, e può ancora fare. La ripresa della società è iniziata con la ricapitalizzazione (molte risorse il Comune le ha tratte dalle entrate provenienti dai tiket del parcheggio a pagamento) ed è proseguita con una forte azione di equilibrio tecnico-finanziario da parte degli amministra-
tori. Anche l’azione svolta sul personale per renderlo sempre più legato alla Società (fidelizzazione) ha inciso parecchio sul buon rendimento dell’organico peraltro contento nei limiti necessari, evitando di cedere alla pressioni esterne. Oggettivamente parlando, avendo il trio D’Abate-SantoroSabatini- così ben operato, non è facile pensare a cuor leggero di sbarazzarsene per essere una emanazione della sindacatura di Gino Di Bartolomeo. Si dirà: “Tutto dipenderà dal bando pubblico di selezione”. Ma lo sanno anche le pietre che i bandi sono elastici e la discrezionalità di chi comanda è tale e tanta da consentire margini di manovra “politica”. Che nel caso di Battista equivale a prendere in considerazione innanzitutto i soggetti che vestono la casacca di centrosinistra, di sinistra e, perché no, di ultrasinistra. “E’ un aspetto che non ho preso minimamente in considerazione”, s’è lasciato andare il primo cittadino a chi gli ha sollevato il problema. Preferendo porre la sua attenzione su come ampliare l’area territoriale su cui svolgere il servizio di raccolta porta a porta, senza far pesare sui cittadini il maggiore onere che ne deriverebbe. Al momento il sindaco è nelle condizioni del ciclista che ha pedalato per decine e decine di chilometri e sa di doverne pedalare ancora tanti, ma tutti in salita. Gli facciamo credito della capacità di ragionare, di non cadere nelle trappole delle urgenze che emergono all’improvviso e chiedono di essere urgentemente risolte: tattica strumentale di cui si avvalgono soprattutto le strutture interne per salvaguardare le loro responsabilità. Gli facciamo credito che dinanzi alle manfrine della politica, degli interessi non sempre puliti di cui si nutre, è sempre pronta l’arma delle dimissioni e tutti a casa. Dardo
glio essere polemico. Voglio ragionare su quale sia l'eredità lasciata da Paolo Borsellino. A ventidue anni di distanza, sappiamo ancora pochissimo del suo assassinio e in giro non vedo un gran entusiasmo nel voler risalire alla verità. C'è il processo sulla trattativa Stato-mafia, ma sembra si giri intorno alla questione, senza la volontà di fare chiarezza. In questa “oscurità” per fortuna c'è soltanto una luce che splende, c'è una speranza: è quella dei giovani che incontro nelle scuole di tutto il Molise ormai da anni. Dai loro sguardi e dai loro occhi mi rendo conto che vo-
gliono conoscere e sapere chi fossero Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e i tantissimi altri martiri della criminalità organizzata. I giovani vogliono imparare, documentarsi, approfondire le loro battaglie e il loro sacrificio. Nello stesso tempo, tornando al quotidiano, vedo che pochissimi hanno seguito il suo esempio (e penso ai magistrati, alla politica, alla società civile). Borsellino aveva capito chiaramente che la mafia si poteva colpire mortalmente e ci stava riuscendo. Tutto questo comportava e comporta ancor oggi coraggio morale, spirituale e sacrificio che credo Borsellino avesse nel suo dna. Se dunque vogliamo ricordare veramente Paolo Borsellino senza ipocrisie tutti noi dobbiamo rifiutare “il puzzo del compromesso” che parte dal non ricevere una raccomandazione fino al non accettare un caffè offerto da mani sporche. Questo era il pensiero di Paolo Borsellino! Questo resta il suo insegnamento! * Presidente Commissione Regionale Anticorruzione del Molise
Paolo Borsellino e il "puzzo del compromesso" di Vincenzo Musacchio* È da ventidue anni che il 23 maggio e il 19 luglio sento di dover ricordare due eroi, due amici inseparabili: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i simboli della lotta alla criminalità organizzata. Entrambi sono stati inimitabili nel loro ruolo sia prima che dopo la loro morte. Nessuno ad oggi ha raggiunto i loro risultati. Borsellino con il suo senso della giustizia, il suo coraggio, la sua grande onestà era e rimane una persona straordinaria. Ma oggi nel giorno della sua commemorazione vo-
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Ecco la determina firmata dal direttore Mogavero a favore di chi consiglia al governatore su come chiudere la Gam
Guadagnare 270 euro al giorno,
in Molise si può
CAMPOBASSO. C’è un auto che gira per le strade e dal megafono una suadente voce femminile annuncia: “Benvenuti in Molise, la regione dove tutto è possibile. Vuoi lavorare con un guadagno sicuro di 270 al giorno? Telefona al 4291 e ti saranno date tutte le informazioni”. Il numero è quello del centralino della Regione Molise. Da quando ha vinto le elezioni Paolo Frattura hanno cambiato persino la musichetta con “Si può fare” di Angelo Branduardi. Anche l’istituzione si sarà omologata alla sigla fratturiana della campagna elettorale. Si spiega il motivo della telefonata: ho ascoltato la voce del megafono e vorrei informazioni su come fare per lavorare guadagnando 270 euro al giorno, con chi posso parlare? “Le passo l’interno”. Ricomincia la musichetta… Si può fare si può fare si può prendere o lasciare…. E poi si inizia. “Pronto buon giorno, sono la dottoressa Mogavero, socia in affari del governatore Frattura, in cosa posso esserle utile?”. Vorrei conoscere l’iter procedurale per avere la possibilità di lavorare guadagnando 270 euro al giorno. “Lei di cosa si vorrebbe occupare?”. Beh, vorrei presentare un progetto per rilanciare il settore turistico – culturale… E si inizia ad illustrare l’idea. “Mi spiace, assumiamo solo coloro che hanno idea su come chiudere settori, non su come rilanciarli”. E per dimostrare la veridicità di questa affermazione la dottoressa Mogavero legge la sua determina dirigenziale. “Ecco
vede? Proprio l’altro giorno, il 17 luglio, ho firmato una determina per pagare il lavoro svolto dall’avvocato Carmela Lalli, consigliera del mio presidente e socio”. Ed illustra l’atto. “VISTA la propria precedente determinazione n. 88 del 30 giugno 2014, con la quale si è provveduto ad impegnare la somma di € 62.000,00 sul cap. 6400, UPB 112, del bilancio regionale 2014, quale importo massimo per i costi dell’affidamento dell’incarico in parola (impegno n.
549/2014); VISTA la fattura n. 28/2014, dell’importo di € 12.180,48, allegata al presente provvedimento, emessa dall’Avv. Carmela Lalli, ed avente ad oggetto: “Convenzione incarico professionale di Consigliere del Presidente della Regione del 15 maggio 2014 - Compenso dal 15 al 31 maggio 2014, compenso giugno 2014” D E T E R M I N A di liquidare e pagare, per i motivi di cui in premessa, in favore dell’Avv. Carmela Lalli, la somma di € 12.180,48 quale compenso dovuto al professionista per l’incarico di Consigliere del Presidente, di cui alla delibera di Giunta regionale n. 179 del 13 maggio 2014, per il periodo 15 maggio – 30 giugno 2014”. Miiiiinchia… viene spontaneo dall’altro capo del telefono. Qui in un mese e mezzo di lavoro si guadagnano 12mila 180 euro… Io in un anno ne prendo la metà e 8mila persone sono a spasso da quando c’è sta gente al timone. Sarebbe simpatico leggere “il resoconto delle attività svolte dall’avvocato Carmela Lalli nel corso del periodo di riferimento, sottoscritto dal predetto consulente e controfirmato dal presidente della Regione” allegato alla determina. Così, tanto per capire l’ottimo lavoro svolto che vale migliaia e migliaia e di euro. Solo una domanda: quando Frattura si vanta dei tagli di spending review attuati dal suo governo si riferisce alla mancanza di soldi dei poveri mortali o a come si arricchisce la casta?
Ancora un nulla di fatto della causa di lavoro di Giarrusso contro la Regione Tutto previsto, ma non è una cosa seria. Previsto che non ci sarebbe stata sentenza sulla vertenza aperta dall’architetto Giuseppe Giarrusso per essere reintegrato a capo dell’Agenzia per la Protezione Civile da dove è stato estromesso in malo modo, con una dose di preconcetto politico se non proprio di mobbing dal governo regionale capeggiato da Frattura. Decisione largamente anticipata peraltro
dai microfoni di Telemolise nel corso della campagna elettorale. Un episodio straordinario, che non ha precedenti e che, a quanto pare, costituisce uno dei capisaldi della difesa di Giarrusso. Una punizione comminata in diretta televisiva e, di fatto, posta in essere. In genere le cause di lavoro hanno un binario sgombro su cui scorrere velocemente. Accade in tutti i Tribunali d’Italia, ad ecce-
zione di quello di Campobasso. Una pendenza in atto da oltre un anno e mezzo non è un tempo sufficiente al giudice di leggersi le carte. Testuale. Da qui il rinvio a metà settembre, ma con una raccolta di osservazioni sul caso, che Giarrusso e la difesa si sono premurati di documentare. Una causa, a ben vedere, con molti lati inediti, particolari, che ha fatto, sta facendo e farà discutere parecchio.
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Autonomia regionale, o si cambia o si muore Autonomia regionale, o si cambia o si muore
di Giovanni Gianfelice*
Ieri il Corriere della Sera è tornato ad interessarsi del Molise. Lo ha fatto con un interessante articolo firmato dall'autorevole giornalista Rizzo che praticamente metteva in dubbio la esistenza stessa di una piccola realtà come la nostra, la sua autonomia, la forbice della spending review che Cottarelli potrebbe usare per mettere la parola fine, alla ventesima Regione italiana. Io che siedo an...cora tra i banchi del Consiglio comunale del mio Comune, sono sempre stato uno strenue difensore della nostra identità e della autonomia raggiunta con tanti sacrifici dai rappresentanti politici di ieri, persone serie e perbene, che intendevano la politica come servizio da dare al cittadino e non come succede oggi, di "sistematica occupazione di poltrone" profumatamente pagate. Questo nostro Molise, negli ultimi 20 anni a mio avviso ha sbagliato tutto. Quella che poteva essere la Svizzera italiana, considerato le sue dimensioni e l'esiguo numero di abitanti, andava gestita in maniera del tutto diversa da come lo è stata. Andava privilegiato il territorio, il paesaggio, l'aria, il mare, la montagna, la cucina, i prodotti tipici di cui il Molise è ricco, i borghi, le Chiese, i Tratturi, gli invasi e quant'altro poteva contribuire ad uno sviluppo armonico che richiamasse turisti da tutta Italia e anche dall'estero. Naturalmente bisognava intervenire sulla viabilità interna, su quella rurale, sulle attività ricettive, indirizzando i fiumi di denaro che comunque sono stati spesi e per i quali ci rim-
provera il Rizzo, con scarsi insignificanti risultati di sviluppo a lungo termine che dovevano proiettare la Regione in un contesto nazionale armonioso e favorevole con ripercussioni positivi soprattutto per l'occupazione nel settore turistico-alberghiero. Così non è stato tant'è che si è preferito distribuire risorse senza criteri, senza controlli, in maniera clientelare ed elettorale, non tutelando il territorio, anzi saccheggiandolo con enormi torri eoliche selvagge, disseminate in maniera disordinata, fotovoltaico do cojo-cojo, discariche abusive, antenne, sversamenti, ripetitori e quant'altro. Tempo fa mi sono permesso di segnalare con una nota inviata al Vice Presidente della Giunta regionale, qualche semplice modesto consiglio, alla luce della mia esperienza amministrativa, invitandolo a soffermarsi su pochi qualificanti punti programmatici, tra cui un progetto generale di rimboschimento che doveva interessare tutto ma proprio tutto il territorio molisano. Utilizzando fondi europei, del governo nazionale e del bilancio regionale, si dava lavoro per diversi anni a qualche migliaio di giovani, professionisti, geometri, agronomi, architetti, operai, ingegneri ed altri, per rimboscare le tantissime "lamature" che verifichiamo in tutti i territori, con frane, degrado, e abbandono che creano altri problemi ed altri costosi interventi. Si ridisegnavano le strade interpoderali,
si apponeva la segnaletica rurale, si ridisegnavano i Tratturi, si recuperavano sentieri, aree soste, attività ricettive ecc.....ed in più nel giro di pochi anni si ricolorava di verde tutta la regione che, inserita nei circuiti turistici nazionali, utilizzando anche (cose mai viste da noi), spot televisivi, giornali, e mezzi di informazione al fine di un massiccio ritorno turistico che facesse schizzare veramente tutta la nostra economia. A quella nota lo dico con amarezza non ho mai ricevuto alcuna risposta. Si è continuato e si continua con la solita inconcludente deleteria politica mentre le cose peggiorano giorno dopo giorno. Assistiamo passivamente a tagli incomprensibili
"Riforma appalti: occorre chiarezza"
ai più e indiscriminati che riguardano settori vitali per qualsiasi sviluppo: la sanità, i trasporti, le ferrovie, le parvenze di treni che transitano in Molise, la viabilità in ginocchio con molte strade ai limiti della percorribilità, altre addirittura chiuse al traffico, oltre a fabbriche chiuse, nuclei industriali in perenne crisi, cassa integrazione, precari nelle scuole, uffici soppressi, cantieri fermi che non riguardano solo la ricostruzione post sisma del basso Molise, e poi ancora tasse e balzelli, addizionali più alti d'Italia, prezzi dei carburanti alle stelle, ticket e quant'altro. Un micidiale mix servito a scoraggiare la permanenza di giovani e meno giovani che, senza speranze e senza lavoro, fuggono dai nostri paesi ripercorrendo i percorsi migratori dei nostri nonni che sembravano ormai solo un lontano ricordo. Senza giri di parole e senza strumentalizzazioni di qualsiasi natura, (a scanso di equivoci io ho votato la Giunta Frattura), dobbiamo accettare che tra poco il nostro Molise finirà. Non possiamo assolutamente mantenere, noi pochi che ancora popoliamo questi piccoli Comuni, un apparato composto da Assessorati, Presidenze, sedi, personale e costi della politica con le pochissime risorse che abbiamo ancora e per poco tempo. O si cambia o si muore!! Ma bisogna far presto prima che Cottarelli abbia il tempo materiale di cancellare la bellissima ventesima Regione D'Italia. *Capogruppo di minoranza al Comune di Santa Croce di Magliano
L'Acem torna a chiedere una reale semplificazione della disciplina
CAMPOBASSO. “Il recepimento nel nostro ordinamento delle direttive europee deve essere un’occasione per un'evoluzione della nostra cultura legislativa in materia di appalti”, commenta il Presidente dell’ACEM Corrado Di Niro, alla notizia del probabile inizio dell’iter legislativo sulla Riforma del Codice Appalti. “L’obiettivo - prosegue Di Niro - è quello di superare una legislazione frammentaria e stratificata, che pretendeva di regolare minuziosamente ogni istituto, meccanismo, fase
dell'appalto per passare ad un sistema normativo più semplificato e leggero caratterizzato da regole più di indirizzo e di principio.” E aggiunge: “non è sufficiente una semplificazione delle norme esistenti, ma è necessario riscrivere completamente la materia all’insegna della trasparenza, della correttezza e della responsabilizzazione soggettiva degli operatori e delle stazioni appaltanti, in quanto al momento ci sono tante norme ed enti controllori che si sovrappongono tra loro e
che spesso creano solo incertezza nell’azione delle nostre imprese”. Infine il Presidente dell’ACEM commenta l’incontro avuto a Isernia con il Vice Ministro Nencini: “Anche in occasione dell’incontro con il Vice Ministro Nencini, svoltosi a Isernia il 10 luglio scorso, ho evidenziato la necessità di una nuova disciplina della qualificazione per gli appalti pubblici, più semplice e soprattutto meno costosa per le imprese, visto che il sistema attuale SOA, non è riuscito né a migliorare l’efficacia selettiva, né a sburocratizzare la produzione di documenti comportando solo costi su costi per le aziende; inoltre ho evidenziato la necessità di superare anche l’istituto dell’avvalimento che oggi consente a chi è semplicemente iscritto alla Camera di Commercio e magari nulla sa di edilizia, di farsi prestare i requisiti e partecipare a gare di appalto di qualsiasi importo a discapito delle imprese che hanno maturato negli anni requisiti di alta professionalità”. Intanto, l’ACEM sta lavorando ad un documento da presentare al Governo nazionale sulle posizioni dell’Associazione in merito alla riforma degli appalti in atto.
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“Edilizia scolastica, L’assessore regionale Nagni critica l’operazione del premier Renzi
operazione maquillage” “Bene per la velocità di azione, ma approssimazione nei contenuti ” CAMPOBASSO. “Scuole Nuove, Scuole Sicure e Scuole Belle, sono questi i tre principali filoni, che costituiscono il piano di edilizia scolastica del Governo Renzi. 20.845 edifici scolastici coinvolti su tutto il territorio nazionale, per investimenti pari ad oltre un miliardo di euro. Detta così sembrerebbe un’ottima notizia, ed in parte lo è davvero”. Lo denuncia l’assessore regionale Pierpaolo Nagni. “Si tratta, infatti, di un piano necessario che giunge a pochi mesi dall’insediamento dell’attuale governo e che stanzia una somma ragguardevole. Peccato però che l’ entusiasmo venga presto smorzato nel momento in cui si vanno ad analizzare i dati contenuti nel dettaglio. Se da una parte, è da apprezzare la velocità con la quale si è dato avvio al provvedimento e l’attenzione prestata ad un argomento così importante, dall’altra, non possiamo fare a meno di evidenziare le criticità che ne indeboliscono l’efficacia. Le perplessità nascono, intanto, per quanto riguarda la sezione “scuola sicura” nella quale, privilegiando la rapidità, si è trascurato, purtroppo, quello che doveva essere considerato uno tra gli aspetti fondamentali. Non tutte le regioni hanno, infatti, un’anagrafe scolastica ben definita e questo, inevitabilmente, impedisce di mettere a punto interventi più puntuali. Il rischio è che la partita venga vinta soltanto da quei sindaci più scaltri e veloci, che già in precedenza avevano ottenuto per i loro territori altri fondi. Il tutto a discapito delle altre comunità. Altra cosa, di cui non si è tenuto conto, e c’è da stupirsene, è la normativa che ha regolato il dimensionamento scolastico come se questo camminasse in distonia con il quadro struttu-
rale.Occorre tener conto, infatti, che, se da una parte il dimensionamento determina nuovi equilibri tra le dirigenze scolastiche, nel tempo, porterá ad una integrazione solidale tra i Comuni. Ció vuol dire che potrebbero essere finanziati anche Comuni nei quali, a breve, le scuole verranno soppresse. Infine, se è vero che l’intervento del governo sposta, di fatto, i fondi derivanti dagli FSC 2012 non utilizzati, è anche vero che questi finanziamenti erano destinati ad altro, perlopiù alla viabilità strategica nazionale. Va da sé che su quelle risorse i territori avevano fondato delle aspettative e questo comporterà, senza dubbio, conseguenze pesanti sul quadro 2014 – 2020. Anche per il filone “Scuola bella”, poi, sono stati previsti piccoli finanziamenti, parliamo di 6 – 7 – 10 mila euro per ciascun intervento, che provengono dai fondi europei. Aldilà dell’effettiva efficacia di tali interventi, non sappiamo se le risorse utilizzate saranno sottoposte ai normali controlli previsti(monitoraggi etc.). Se così fosse, i costi sarebbero superiori agli stessi importi stanziati. Detto questo, non possiamo essere certi che l’idea messa in pratica dal governo, di scavalcare Regioni e Province, sia del tutto sbagliata ma crediamo debba essere, quanto meno, supportata da un passaggio graduale. Questo perché sono proprio gli enti locali che, più di tutti, hanno il polso della situazione rispetto al quadro complessivo dell’edilizia scolastica. Ecco allora che la sostituzione delle istituzioni locali con l’azione del governo centrale lascia spazio a non poche perplessità. In quest’ottica, il rischio è che l’approssimazione e la superficialità dimostrata dalla struttura ministeriale, venga ribaltata
anche su altri settori. Ci auguriamo quindi, per il futuro, che pur conservando le buone intenzioni e la velocità di azione messa in campo, il governo Renzi superi il limite di questa “operazione maquillage” e alzi il livello qualitativo dei suoi interventi”.
Gli sfratti vanno impediti L'intervento
di Silvio Arcolesse*
Ancora una volta, non votando un o.d.g. presentato dal gruppo consiliare di Sel, che, recependo quella che da sempre è una nostra richiesta, in vista della prossima legge di riordino degli IACP, stabiliva una moratoria per gli sfratti da abitazioni dell’Istituto a carico di inquilini morosi, la maggioranza e l’intero Consiglio regionale del Molise hanno dimostrato la loro insensibilità nei confronti di tante famiglie che vivono nella prospettiva angosciosa di essere buttate in strada. Si è giunti alla decisione di non procedere al voto sull’o.d.g. su proposta dell’assessore Nagni, che ha moti-
vato la propria richiesta con la necessità di distinguere i casi di morosità incolpevole dagli altri, in cui il mancato pagamento dell’affitto non è motivato dalla condizione economica dell’inquilino. Ora è vero che esistono casi di morosità ingiustificata, così come esistono molte famiglie assegnatarie prive degli stessi requisiti per occupare un alloggio dell’Istituto. Questa situazione, però, che è il frutto di decenni di gestione clientelare del patrimonio abitativo pubblico da parte dei poteri regionali, non può essere fatta pagare a famiglie prive di reddito, già martoriate dalla crisi e su cui pende la prospettiva dell’esecuzione dello sfratto già a partire dai prossimi giorni. Il Partito della Rifondazione Comunista del Molise
torna a chiedere con forza che il governo regionale approvi la moratoria nei tempi strettissimi imposti dalla drammaticità della situazione e che comunque la Regione promuova una concertazione con gli IACP e con i prefetti per ottenere un’ordinanza di sospensione dell’esecuzione degli sfratti per i tempi tecnici necessari all’approvazione della stessa. Il PRC fa appello ai propri militanti, a tutti i militanti di sinistra, alle associazioni che insistono sui territori, alle popolazioni perché si attuino forme di resistenza che impediscano, comunque, l’esecuzione degli sfratti. * Segretario Partito della Rifondazione Comunista Regionale Molise
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Campobasso
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Autonomia Distretto sanitario di Bojano, cresce la preoccupazione del comitato e dei cittadini Una rappresentativa del Comitato pro-distretto sanitario di Boiano, composta da Rossana Risi, Carlo Sverdigliozzi, Carmine Venditti, Antonio Romano è stata ricevuta, il 14 luglio , dalla Commissione per le Politiche Sanitarie della Regione Molise, presenziata da. Nico Ioffredi. L’incontro si è inserito nel ciclo delle audizioni che la Regione Molise sta effettuando per addivenire alla stesura di in nuovo Piano Attuativo Sanitario, dopo la bocciatura del documento presentato di recente al cosiddetto tavolo tecnico romano, nell’ottica degli adempimenti per il piano di rientro della sanità molisana. Alla Commissione è stato consegnato un plico con una sintesi della storia e delle azioni fino ad ora attuate in difesa della autonomia e potenziamento del Distretto Sanitario di Boiano, partendo dalla delibera di Consiglio Comunale n.5 del 12 marzo 2012, votata ad unanimità, alla raccolta di firme, ad oggi più di mille, in atto. E’ stata rappresentata la preoccupazione dei cittadini e utenti dell’area matesina per il forte depauperamento dei servizi sanitari erogati, in caduta libera dal 2008 ad oggi e con una perdita di circa
10.000 prestazioni, e ciò a causa dell’accorpamento di fatto del distretto di Boiano a quello di Campobasso. Tutto questo in barba alla filosofia che chiede il potenziamento della sanità sul territorio a
“Momenti di… Jazz in Campo” Da domani a martedì 22 luglio si terrà a Campodipietra la decima edizione di “Jazz in Campo”. Un festival che si caratterizza per musica di qualità e per la promozione del territorio locale e non solo. Ad esibirsi sul palco di Jazz in Campo saranno, in esclusiva nazionale, Gonzalo Rubalcaba e José Luis Gutiérrez, rispettivamente domenica 20 e lunedì 21 luglio, e in anteprima nazionale MININO GARAY, martedì 22 luglio. Jazz in Campo sarà inoltre vetrina per band e musicisti molisani con i suoi concerti di apertura e con le sue jam sassion,
promozione enogastronomia dei prodotti molisani ed arte. La X di edizione di Jazz in Campo ospiterà, infatti, un allestimento di Opere pittoriche dell’artista molisano, prematuramente scomparso, Ernesto Saquella, dal titolo ANANCHE, a cura di Antonio Porpora Anastasio. L’allestimento riguarderà due serie di opere: Griglie e Alberi musicali. Inoltre, Jazz in Campo sarà anche fotografia. L’Associazione Culturale “CLICK” di Campodipietra, con il patrocinio del Comune, organizza la prima edizione del concorso fotografico “Momenti di… Jazz in Campo”.
fronte della riduzione dei posti di ricovero ospedaliero. In pratica il Comitato ha denunciato il mancato ripristino della attrezzature sanitarie in obsololescenza, quali l’ecografo multidisciplinare, il mancato
La partecipazione al concorso è aperta a tutti gli appassionati di fotografia (professionisti, fotoamatori, dilettanti). Le opere dovranno essere presentate entro sabato 26 luglio 2014. La partecipazione al concorso prevede il versamento di una quota di iscrizione fissata in €.10,00. La somma raccolta dalle iscrizione sarà interamente devoluta all’Associazione PRO MALATI ONCOLOGICI Anna Pistilli Sipio Perazzelli. La premiazione delle opere è prevista per l’11 agosto. Tutte le opere presentate verranno esposte dal 9 agosto al 13 agosto 2014 durante il periodo delle festività in onore di San Michele Arcangelo. Per il regolamento del concorso e per la modulistica consultare il sito internet
ripristino di ore di medicina specialistica, a seguito di pensionamenti e trasferimenti, quali l’ortopedia, la fisioterapia,la chiusra dell’ambulatorio di chirurigia; insomma è stato descritto lo stato di agonia e di
morte lenta che si sta permettendo per chiudere la struttura boianese. E’ stato fatto osservare che la previsione di trasformare il Distretto in un PTA ( Presidio territoriale assistenziale) è assolutamente inadeguata rispetto elle esigenze e allo stato di bisogno di salute e non tiene conto dell’incidenza percentuale epidemiologica e delle patologia nell’intero territorio matesino, area importante e strategica. E’ stato chiesto di rivedere l’asseto geografico del territorio distrettuale, con allargamento, più coerente, ai paesi della provincia di Isernia. E’ stato chiesto di prevedere anche per la città di Bojano l’istituzione di una Casa della Salute, struttura con più servizi, alla stregua di quanto previsto per altri Comuni, come Riccia, Frosolone, S. Croce di Magliano, anche per ricordare che Boiano è stata sede di Unità Sanitaria Locale. I presenti hanno ribadito la loro volontà di continuare nelle azioni di lotta per vincere la battaglia intrapresa, a vantaggio della sanità pubblica su tutta l’area matesina, in equilibrio e integrazione con le strutture private accreditate. L’incontro è stato breve ma valutato positivamente.
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Campobasso
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La vera novità politica e amministrativa della giunta Battista sono l’assessore all’urbanistica e l’idea di Campobasso “Città europea”
Il fresco assessore all’urbanistica, Bibiana Chierchia, deve crederci davvero a ciò che dice se, incurante di amiccamenti e sorrisetti, continua ad affermare ch’è sua intenzione fare di Campobasso una “Città europea”. Finora s’è limitata a dirlo. Da ora in poi dovrà essere in grado di spiegarlo e di dimostralo. Una necessità impellente, in diretto rapporto con l’impellenza di dare un obbiettivo di sviluppo al territorio cittadino e alle attività che lo contraddistinguono. Impresa titanica, diranno coloro che hanno provato nei decenni passati a creare condizioni meno caotiche, speculative e aggressive nel settore edilizio e fondiario, per contenere le colate di cemento e il consumo (sconsiderato) del territorio, senza arrivare allo scopo. Mai finora è stato provato infatti di cambiare metodo di lavoro, di intervento e di programmazione del territorio urbano ed extraurbano, eccetto l’ultimo tentativo, in ordine di tempo, dell’assessore Nicola Gesualdo, finito per essere finita la sindacatura di Di Bartolomeo. Il nuovo sindaco Battista, fatto esperto del passato, ha ritenuto di affidare ad un’esponente di sinistra il compito di introdurre una diversa metodologia e una diversa strategia nel campo minato della gestione e dell’uso del ter-
Riapertura chiesa della Libera, Battista fiducioso E stato eseguito il sopralluogo all’interno della chiesa della Libera e sono in corso le verifiche relative allo stato dell’immobile e agli interventi che occorrono per renderla di nuovo agibile ed aperta al culto.L’amministrazione comunale è fiduciosa che, quanto prima, la Chiesa potrà essere restituita alla comunità dei fedeli.
ritorio. Particolare di non poco conto, anzi di rilievo, se rimarranno in piedi i paletti ideologici e comportamentali espressi dal neo assessore in campagna elettorale. Con l’arguzia femminile, la professoressa Chierchia ha dato di sé una immagine di chi, da neofita, non avverte pericoli, non sente pressioni, non ha retaggi da smaltire. Così stando le cose, si dovrebbe saldare il conto con il passato, e approdare al traguardo di Campobasso “Città europea”, mettendo in memoria la Campobasso “Città giardino”. Almeno questa però, per un periodo, il più bello, anche culturalmente e socialmente, lo è stata, prima di essere assalita dagli speculatori e amministrata da parvenu. Oddio, anche la professoressa Chierchia, come le colleghe De Capoa e Salvatore, non ha trascorsi amministrativi, ma pare che abbia sensibilità e cultura sufficienti per aver preso coscienza della realtà e per aver elaborato un’analisi critica di ciò ch’è stata la gestione urbanistica fin qui, per dirsi convinta di cambiarla. Se ha detto e ripetuto di puntare alla Campobasso “Città europea”, dobbiamo ritenere che sappia cosa dice e cosa comporti un’affermazione che a molti, forse a tantissimi, può suonare come uno
slogan, ma slogan non è. Per questo aspettiamo che prima che torni a ribadirlo apoditticamente ai microfoni o ai taccuini dei giornalisti, l’assessore si faccia parte diligente nello
spiegare con quali presupposti intende interloquire con gli organismi europei perché riconoscano le prerogative del capoluogo regionale ad essere una “Città europea”e a finan-
ziarne le opere e le strutture per consolidarla tale. Da quali basi, con quali elementi, con quale know-how, con quale supporto culturale, tecnico e amministrativo ritiene che possa avviarsi per raggiungere il traguardo che ha così pomposamente e reiteratamente annunciato? Fintanto si terrà sul generico, continuerà ad essere evasiva, a sfruttare la sua padronanza dialettica per creare un clima di novità apparente, va considerata il prolungamento di una genia politica locale ben nota alla cronaca, alla storia locale e al quaderno delle doglianze. Nessuno prima della Chierchia ha mai osato oltrepassare i confini della contingenza con cui è venuto a contatto, della necessità di interventi correttivi, di nuovi strumenti operativi. Lei è intenzionata ad affrontare l’avventura di un salto storico imponente e prorompente. Addirittura senza alcuna rete di protezione, tranne, forse, la sua personale abilità camaleontica. Sarà il caso anche che dica quale idea s’è fatta in materia di uso del territorio e di sviluppo edilizio e, se ce l’ha, qual è il suo programma in proposito. Giusto per ingannare il tempo in attesa di saper come e quando Campobasso sarà una “Città europea”. Dardo
Alla conquista del monte Meta
Una lunga passeggiata, sei ore e più, fino alla vetta del monte Meta. Appuntamento per domani luglio, per la prima di una serie di iniziative organizzate dalle associazioni CIMEntiamoci e Liberamente Insieme, patrocinate dal Cip (Comitato Italiano Paraolimpico) con il sostegno del Dipartimento di Salute Mentale di via San Lorenzo. 'Cimeininsieme 2014', questo il marchio creato ad arte per l'evento il cui esordio ci sarà domani. A fare da Cicerone ci penserà Guglielmo Ruggiero, guida ambientale escursionistica, che accompagnerà sei ragazzi del Dipartimento e gli altri partecipanti lungo una 'comoda' scalata fino a
quota 2242 metri, partendo da Valle Fiorita, passando per Passo dei Monaci fino a raggiungere la cima del monte, uno dei picchi pi significativi delle Mainarde, nel cuore del Pnalm (Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise). Durante il percorso sarà possibile ammirare le bellezze di un paesaggio mozzafiato e, perché no, se la fortuna sarà dalla parte degli escursionisti, anche avvistare i camosci che popolano la zona. Una volta raggiunto il cucuzzolo i ragazzi indosseranno le t-shirt realizzate ad arte dalla Cooperativa 'Laboratorio Aperto', che ha collaborato all'iniziativa regalando quel valore aggiunto, simbolo dell'evento. Non si
tratta di una semplice scalata, ma intrinseca l'esperienza di aggregazione attraverso l'esplorazione di un monte. In montagna, infatti, la mente ed il corpo si confrontano con l'ambiente. Abitare spazi non modificati dall'uomo spiega Guglielmo Ruggiero sul sito www.cimentiamoci.it - rappresenta una preziosa opportunità per rendere dinamica la mente e il corpo di un uomo. Camminando, le 'cosiddette' differenze si annullano e ci si sente uguali a tutti gli altri. L'andare e il camminare in montagna può far comprendere che il proprio mondo potrebbe non terminare all'interno delle pareti di una comunità cittadina.
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Isernia
19 luglio 2014
Ittierre, tutto slitta al 30 luglio La decisione finale sull'omologazione del concordato che apre la strada alla newco
ISERNIA. E’ stata rinviata al 30 luglio la decisione finale sull’omologa del concordato presentato dalla Ittierre a causa di un difetto di notifica ad una società rumena. Il giudice del lavoro presso il tribunale di Isernia, Emiliano Vassallo, al termine d’una seduta lampo cui ha partecipato il management dell’azienda ha preso atto dell’impossibilità di proseguire nella discussione congedando le parti. Francesco Di Ciommo, il professionista che ha firmato la richiesta di concordato unitamente al manager Marco Sturmann, al termine dell’udienza ha parlato delle opposizioni al piano che sono state presentate presso il palazzo di giustizia da alcuni creditori.
Lavoro nero, tolleranza zero Maxi operazione di vigilanza in edilizia condotta dalle direzioni del lavoro del Molise a Isernia
ISERNIA. La Direzione Regionale del Lavoro del Molise, allertata dai diversi infortuni mortali che hanno colpito lavoratori di cantieri edili in provincia d’Isernia nella prima parte dell’anno, a distanza di poche settimane l’uno dall’altro, in particolare nella zona confinante con la provincia di Caserta, ha ritenuto opportuno dare immediato impulso in detta zona ad una serrata attività ispettiva di contrasto a tale diffuso stato di grave arretramento dei livelli di sicurezza aziendale. L’operazione, protrattasi per l’intero mese di giugno e che ha coinvolto tutti i locali Uffici periferici del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, è stata coordinata dalla citata Direzione Regionale del Lavoro ed è stata condotta, congiuntamente, dagli ispettori del lavoro delle Direzioni Territoriali del Lavoro di Campobasso ed Isernia e dai militari dei Nuclei Carabinieri Ispettorato del Lavoro incardinati nelle due predette Direzioni Territoriali. L’iniziativa, preceduta da un’ac-
curata attività d’intelligence per l’individuazione degli obiettivi, mirata a rendere maggiormente efficace l’azione di vigilanza svolta dalla significativa forza ispettiva messa in campo (pari a 15 unità
ispettive), ha interessato i territori della Città di Isernia e dei Comuni situati nella zona a sud-ovest della provincia di Isernia. In occasione dell’operazione, sono stati verificati ben 34 cantieri edili, dei quali 26 (pari al 76% circa) sono risultati irregolari. All’interno dei cantieri sono state controllate 42 imprese, di cui 32 (pari al 76% circa) rivelatesi irregolari.
Sono stati trovati al lavoro 79 lavoratori, di cui 17 (pari al 22% circa) con un rapporto di lavoro irregolare e, tra questi, addirittura 7 risultati totalmente in nero. Inoltre, nel corso dell’operazione sono stati adottati due provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale (ai sensi dell’art. 14 D.Lgs. n.81/2008 e s.m.i.) e 33 provvedimenti amministrativi, con violazioni contestate per un importo sanzionatorio di € 32.471. Infine, con specifico riguardo all’ambito della sicurezza sul lavoro, sono stati adottati dagli ispettori ben 36 provvedimenti di prescrizione di misure antinfortunistiche, a norma del D.Lgs. n.758/94, per un ammontare sanzionatorio di € 31.790. Ampia soddisfazione è stata espressa per gli esiti dell’operazione da parte del Direttore Regionale per il Molise del Ministero del Lavoro, Dott. Luca Camplese, che ha auspicato un consolidamento di tale rafforzata attività di controllo, a scopo prevenzionistico, con la consueta collaborazione di tutti gli altri Enti preposti alla vigilanza a livello locale.
“Si tratta di due pareri negativi di risibile importo e di una terza opposizione rilevante che dovremmo avere già sistemato”. Presente all’udienza anche Antonio Bianchi, patron di Ittierre e futuro socio di Rosati nella new-co. “Ripartiremo dalla Oti – ha spiegato il manager lombardo – con presupposti diversi rispetto al passato. Poco meno di cento unità lavorative in fase di start up che poi aumenteranno all’aumentare delle licenze. Una soluzione ‘sostenibile’ rispetto a quella insostenibile che mi fu prospettata tre anni fa”. Intanto in tribunale alcuni lavoratori hanno chiesto di incontrare Sergio Ferreri, commissario giudiziale, per avere delucidazioni sulla
situazione relativa agli stipendi arretrati. “Torneremo anche il 30 luglio – ha annunciato Stefania Lombardi, ex rsu in azienda – per vigilare sulla situazione che ci riguarda. Abbiamo lavorato e vogliamo i nostri soldi, per portare avanti dignitosamente le nostre famiglie. È ormai giunto il momento che qualcuno si faccia carico del problema dei lavoratori”. Intanto in azienda i façonisti hanno i vertici della new-co per discutere della situazione relativa all’azienda e soprattutto per verificare la possibilità da parte della Oti di acquistare i capi che giacciono nei magazzini dei façon ormai da mesi.
Huscher condannato a 10 anni
Il chirurgo che operava a Isernia accusato di omicidio per la morte dello scenografo Alberto Verso
Il chirurgo Cristiano Huscher,è stato condannato a 10 anni per la vicenda che portò alla morte Alberto Verso, famoso scenografo e costumista deceduto nel maggio 2007 nell’ospedale di Isernia , dove fu ricoverato per i postumi di un intervento chirurgico. Per la stessa vicenda, la III Corte d’assise della capitale ha condannato altri tre medici: Mario Albertucci a tre anni per omicidio colposo aggravato dalla previsione dell’evento (era sotto processo per omicidio volontario), Filippo Maria Salvatori e Andrea Mingoli a due anni di reclusione per omicidio colposo. Due invece i medici assolti, Luca Iorio e Massimo Sandro Petrella, entrambi con la formula “per non aver commesso il fatto”. Nell’udienza preliminare il gup che mandò a processo i medici in Corte d’Assise, poichè per uno la contestazione fu di omicidio volontario. A inizio maggio, ci fu il cambio d’imputazione per Huscher, con il pm che contestò al chirurgo l’omicidio preterintenzionale. Oggi la sentenza della Corte d’assise, che ha condannato Huscher, Albertucci, Salvatori e Mingoli anche al risarcimento dei danni (da liquidare nella competente sede civile) in favore dei familiari di Verso. Gli stessi dovranno rifondere le spese legali anche in favore di Cittadinanzattiva.