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ANNO IX - N° 87 - GIOVEDÌ 19 SETTEMBRE 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel. e Fax 0874.698012 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

GIORNALE SATIRICO

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L’Oscar del giorno a Gianmaria Palmieri

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Gianmaria Palmieri. Al nuovo Rettore dell'università del Molise tocca di dovere gestire la 'bomba' lanciata dalla Regione che ha prima tolto 22 milioni di euro per l'Innovazione e la Ricerca e, poi, i 45mila euro per la sede di Isernia. Contrariamente a quanto sta avendosi in tutte le altre regioni d'Italia, la classe politica molisana ha deciso di fare fuori l'Unimol. Alla faccia della volontà di assicurare ai giovani il diritto allo studio, alla ricerca e alle possibilità di futuro.

Il Tapiro del giorno a Nicola Cefaratti

Il Tapiro del giorno lo diamo a Nicola Cefaratti. L'assessore comunale ha inteso pubblicizzare la raccolta porta a porta per gli esercizi commerciali del centro come se avesse raggiunto la Luna. Non si è avveduto, invece, di essere arrivato a malapena a Gildone. Ben poca cosa la sua sortita e poco credibile a ridosso del prossimo voto per il rinnovo dell'Amministrazione. Ma in quattro anni, si chiedono i cittadini alle prese con un tributo sempre più alto e con un servizio assai scadente, cosa avrà mai fatto l'assessore?

REGIONE

Università nessun segnale positivo A PAG. 2

ECONOMIA

Non rinviabile un piano lavoro finalizzato ai giovani A PAG. 4

REGIONE

Troppi silenzi sul progetto delle 12mila Gran Manze A PAG. 5


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I tagli fatti dalla Regione rendono più fragile l'Ateneo. E l'assessore Petraroia?

Università, assente la Regione CAMPOBASSO. Le piccole università, tra le quali quella del Molise, stanno soffrendo e non poco in questi anni a causa di una serie di leggi a livello nazionale che ne riduce drasticamente la possibilità di crescere sul piano qualitativo. E come se non bastasse oggi deve subire anche l'attacco della Regione Molise che gli ha sfilato 22 milioni di euro per l'Innovazione e la Ricerca e, poi, si è vista togliere i 45mila euro per la sede di Isernia. A rassegnare le dimissioni dovrebbe essere l'assessore al ramo, Michele Petraroia. A livello nazionale, a subire meno danni dai provvedimenti sono, come al solito, i grandi atenei con esuberanza di docenti ed elevato turnover: più semplice per loro fare fronte ai propri programmi didattici e superare questo triennio di sofferenza, mentre nelle piccole università i pochi docenti presenti non saranno in grado, per via dell’inesistente turnover, di assicurare una didattica a norma oltre avere ben scarse prospettive di crescita program-

mata. Viene da chiedersi, allora, se la politica sia consapevole di ciò o se invece ci si trovi di fronte ad una cinica e dannosa scelta messa in atto per ridurre con modalità capestro il pur rilevante numero di università che, non può non constatarsi, costituiscono un sistema apparentemente a crescita indefinita per numero di sedi, di docenti ed aspiranti tali. Piuttosto problemi di significatività scientifica e didattica sarebbero forse da individuare nelle innumerevoli, costose colonie dei megatenei (spesso funzionali, queste, solo alla proliferazione di corsi e docenti fine a se stessa); non può, invece, non darsi supporto a realtà efficienti dal punto di vista scientifico-didattico e, perché no, con appropriata dislocazione geografica, capaci di attrarre, anche se giovani, risorse e soddisfare la utenza. Ed allora c'è la necessità che l'intera classe politica molisana sappia fare quadrato intorno all'Unimol per

salvaguardare una struttura universitaria che, pure, nelle sue difficoltà e nelle sue contraddizioni ha dato molto al territorio molisano e, soprattutto, alla città di Campobasso. E non, addirittura, danneggiarla con i provvedimenti assunti. Così come, ora, va scongiurato il pericolo insito nelle leggi approvate che rischiano di portare ad una desertificazione culturale nel momento in cui verrebbero a mancare le

piccole università come quella del Molise. Un conto è riordinare le gemmazioni territoriali, un altro è il pensare solo a tagliare. La classe politica molisana deve ritrovarsi intorno ad un programma capace di rilanciare il sistema universitario in termini di qualità e di presenza come la vollero quanti si batterono negli anni per la sua nascita.

Pierpaolo Nagni: “E’ necessario distinguere la viabilità a scorrimento veloce da quella territoriale”

Viabilità interna: riqualificazione dei tracciati e non stravolgimento Raramente è capitato di ascoltare parole di tanto buonsenso da parte di un politico, abituati come siamo a vederli impegnati a promuovere mega-progetti, mega-opere, mega-appalti in costante versione megalomane Migliaia di chilometri di strade interne del Molise (statali, provinciali, comunali, interpoderali) costituiscono un reticolo anche di straordinario interesse geomorfologico, panoramico e paesaggistico, che taluni privi di memoria storica e di sensibilità ecologica, vorrebbero pesantemente manomettere per ottenere una velocizzazione del traffico. Contro questa tendenza di nessuna utilità pratica, ma di grave manomissione del territorio, s’è detto contrario l’assessore regionale alle infrastrutture Pierpaolo Nagni, che della viabilità a scorrimento veloce per i collegamenti interregionali è, invece, un fermo sostenitore, tant’è che si va battendo per non perdere la Termoli-San Vittore, e per migliorare sul piano della sicurezza e della agibilità le Fondo valli (Trigno, Biferno,Tappino, Fortore, Tammaro). Diverso l’atteggiamento sulla viabilità interna, per la quale ha in progetto un programma di riqualificazione per renderla più efficiente a sostegno, come dice, “dello sviluppo e della crescita delle tante aree interne che caratterizzano il nostro territorio” . Tradotto su piano pratico, il concetto equivale a “sfruttare i tracciati esistenti, miglioran-

doli, allargandoli, restando sempre in sintonia con l’ambiente e il paesaggio e tenendo ben presente i due obiettivi primari di sicurezza e fruibilità”. Raramente è capitato di ascoltare parole di tanto buonsenso da parte di un politico, abituati come siamo a vederli impegnati a promuovere mega-progetti, mega-opere, mega-appalti in costante versione megalomane, non priva di interessi poco raccomandabili. Nagni sovverte la tendenza e la prassi, per sposare l’idea di una viabilità territoriale su cui intervenire con garbo e raziocinio, facendone contestualmente un mezzo per valorizzare il territorio nella sua accessibilità e nel suo complesso socio-economico. Concetti che assorbono in termini pratici e concreti le preoccupazioni degli ambientalisti, in particolare, ma dei cittadini nella stragrande maggioranza, per i quali la riqualificazione delle infrastrutture viarie interne e non già il loro stravolgimento (come nel caso della statale 87!), è la soluzione ideale per migliorare i collegamenti e salvaguardare l’ambiente. Salvaguardare il Molise. Dardo

L'intervento

Il trionfo del fenomeno reazionario di Italo Di Sabato* De Benedetti è stato finalmente risarcito(potrebbe con quei soldi far rientrare gli 80 esuberi della sua azienda). Benissimo. La guerra dei vent'anni tra le due lobby di Potere si è conclusa. Spero adesso che si porti via tutto quell'antiberlusconismo che è stata un'accozzaglia di persone utilizzate come fans di potere. Però il danno è stato fatto: è nata una nuova destra legalitaria che ha proseliti di sinistra. I vari guru ignoranti e senza un minimo di spessore culturale sono cresciuti di fama e popolarità. E ha catturato e raccolto la rabbia della gente e senza tradurla in qualcosa di costruttivo e "alto", ma semplicemente adeguandosi. D'altronde non è una novità, solamente che si è

rafforzata con i nuovi mezzi di informazione attraverso internet. Questi social network sono i "parlascrivi" ben descritto da Orwell nel romanzo 1984. Ma per concludere e capire meglio i fenomeni reazionari che fanno presa al popolo (Leggete i commenti dei classici lettori del Fatto , capite quando parlo di "massa" assecondata e non "innalzata") mi faccio aiutare da Ignazio Silone tramite un pezzo tratto dalla "Scuola dei Dittatori": "....gettare il discredito sul sistema tradizionale dei partiti e sulla stessa politica, renderli responsabili di tutti i mali della patria e aizzare contro di essi l'odio delle masse…Discutere? Persuadere? Sarebbe una pazzia. Un aspirante dittatore non deve fare appello allo spirito cri-

tico degli uditori. Egli ne sarebbe la prima vittima. Un capo fascista deve saper trascinare infiammare esaltare i suoi uditori, ispirando disprezzo e odio verso i perdigiorno che discutono. 'Le chiacchiere non riempiono lo stomaco', ecco uno slogan efficace contro i politicanti tradizionali. Tutto quello che il capo fascista dirà, sarà enunciato nella forma dell'evidenza, in modo da non dare adito al minimo dubbio o discussione. Locuzione come 'può darsi', 'forse', 'a me sembra', 'salvo errore', saranno rigorosamente evitate. Ogni invito alla discussione sarà respinto. 'Non si discute sulla salvezza della patria', 'non si discute coi traditori', 'i disoccupati aspettano lavoro e non parole', ecco risposte che ogni seguace approverà”.


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A che titolo il legale del governatore partecipa alle trattative al fianco di Paolo Frattura?

Difesa e accusa nella Sanità: Salvatore Di Pardo da che parte sta? L’avvocato di Campobasso difende al Tar le strutture private ma siede ai tavoli istituzionali per conto della Regione Molise

CAMPOBASSO. Si dice che nel governo targato Frattura un ruolo determinante è ricoperto, in qualità di persona di fiducia del presidente, dall’avvocato Salvatore Di Pardo. Cioè colui a cui si è rivolto nel 2011 l’attuale presidente della Regione per far tornare al voto i cittadini con l’esito che tutti conosciamo. Al che non sembra una baggianata affermare che l’avvocato sia una delle persone di cui più si fida il governatore Frattura. Tanto da portarlo con sé a sedere al tavolo con l’intera struttura

commissariale della Sanità molisana. E’ nota a tutti, ad esempio, la presenza dell’avvocato Di Pardo, lo scorso 27 marzo 2013, quando in Giunta regionale il presidente della Regione, nominato da poco anche commissario alla Sanità, ha ricevuto nella sede di via Genova l’allora commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro (Filippo Basso) e il subcommissario Nicola Rosato. Si trattava di un incontro istituzionale “per portare avanti in uno spirito di collaborazione e condivisione la riforma della Sanità molisana”.

In quell’occasione “sono state gettate le basi preparatorie per la riunione del tavolo Massicci” convocata a Roma il mese successivo: il 17 aprile. Su un tema così delicato, cosa ci fa Salvatore Di Pardo al tavolo istituzionale? Che sia l’avvocato di Frattura è cosa certa. Che sia anche avvocato della Regione Molise? Altrimenti, a che titolo segue i lavori della Sanità per conto della Regione Molise che poi cita in tribunale? Perché, soprattutto in tema di Sanità, il nome di Di Pardo è conosciuto anche da alcune

strutture sanitarie private accreditate. Non solo Neuromed e Fondazione Giovanni Paolo II, ma anche Villa Maria e, non da ultimi, l’Istituto oftalmico pentro srl e il Centro di chirurgia ambulatoriale oculare Francesco Laurelli S.A.S. In rapporto a questi ultimi due istituti sono stati fissati per oggi al Tribunale Amministrativo Regionale del Molise i ricorsi, a cura ovviamente dell’avvocato Di Pardo, contro la Regione Molise (in persona del presidente in carica e commissario della Sanità Paolo Frattura) per l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario. In particolare Di Pardo chiede, per conto dei suoi clienti, l’annullamento del decreto del 27 giugno 2013, numero 17. Di cosa si tratta? Del nomenclatore tariffario regionale per i ricoveri ospedalieri in Molise firmato proprio da Paolo Frattura e dal subcommissario Rosato. In pratica Di Pardo chiede al Tar, per conto di due strutture private, di annullare le cifre rimodulate e aggiornate da Frattura( con cui sedeva al tavolo istituzionale della Sanità per conto della Regione Molise che Frattura rappresenta). E Pensare che lo stesso Frattura, a luglio 2013, aveva annunciato il decreto con grande enfasi: “Andiamo avanti con la politica del risanamento del nostro servizio sanitario, con l’obiettivo principale di assicurare una sanità di altissima qualità per tutti i cittadini. Con la rimodulazione delle tariffe per i ricoveri oggi recuperiamo un ritardo protratto nel tempo”. Assodata l’indubbia competenza del professionista Di Pardo, il presidente della Regione Molise Paolo di Laura Frattura potrebbe spiegare ai molisani come può il legale rappresentante delle strutture private seguire trattative in tema di Sanità ai tavoli istituzionali? A che titolo il governatore consente, a chi porta in tribunale la Regione Molise, di seguire il riordino del sistema sanitario? Ed infine, che garanzia possono avere i cittadini molisani sui lavori portati avanti dal commissario se c’è il rischio di una commistione pubblico privata dovuta al ruolo del legale Di Pardo che, in qualità di professionista, segue i ricorsi delle strutture molisane e sicuramente non a titolo gratuito? Antonio Careca

Giovane muore in un cantiere eolico, D’Ascanio:

cessare ogni attività in campo energetico “ASSASSINI. Meritano questo appellativo tutti coloro che, anche indirettamente, sono coinvolti nella morte di un ragazzo, appena trentenne, nel cantiere eolico di Montenero di Bisaccia. La morte in un luogo di lavoro, per principio morale, uccide la dignità di tutti i lavoratori. Questa morte presenta una colpevole aggravante. Si consuma in un cantiere utile solo alla speculazione in quanto il Molise, come è noto, già produce molta più energia di quanto ne consuma. E per questa specifica ragione all'unanimità gli organismi di base che operano nei vari settori della vita sociale hanno da tempo innalzato il

muro del rigetto contro la speculazione affaristica che si sta consumando nel campo dell'energia specie quando essa provoca anche gravi ed irreversibili danni di tipo ambientale, culturale e salutistico. Perciò questo "delitto" che si è consumato oggi crea più sgomento, più rabbia, più indignazione. Ora spero tanto che le autorità costituite rinuncino agli inutili ed irritanti comunicati strappalacrime che nascono da false emozioni o da rituali di circostanza, ma che impegnino il loro tempo ed i loro uffici a far cessare definitivamente ed immediatamente ogni tipo di attività nel campo energetico, a rendere effi-

cace e senza rinvii l'applicazione delle norme sui mancati controlli, l'assenza di prevenzione, sulle responsabilità amministrative, civili e penali, affinché paghino i colpevoli e vengano difesi e risarciti i titolari dei diritti violati e non vengano lasciati soli i familiari di chi ci ha rimesso la vita. L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, recita l'articolo 1 della nostra Costituzione! Ma il prezzo più grande, ironia della sorte, lo pagano sempre i lavoratori. E mai come in questo momento storico: sia quando non lavorano, sia quando, in modo crudele, lavorano”. Nicola D'Ascanio


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La Regione non può ignorare un problema di stretta drammaticità

Lavoro, occorre un piano straordinario

CAMPOBASSO. La crisi in atto e le polemiche si stanno avendo sulla questione lavoro, dovrebbe spingere la Regione Molise ad accelerare sul nuovo piano per il lavoro. Oggi, attraverso i fondi europei, ci sono 5 milioni di euro che potrebbero dare quel necessario respiro al sostegno dell’occupazione in Molise, con interventi rivolti principalmente a giovani, donne, disoccupati e inoccupati di lungo periodo. Le misure e gli strumenti individuati per mettere in opera il nuovo intervento regionale per il lavoro sono molteplici, tra cui: progetti di formazione, ri-

qualificazione e ricollocazione dei disoccupati, dottorati e percorsi di alta formazione all’interno delle imprese, incentivi per l’apprendistato finalizzati a favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Nelle previsioni, interventi specifici per le categorie più in difficoltà: saranno investite risorse per contrastare la disoccupazione femminile che raggiunge dei livelli molto elevanti in Molise, così come è stata individuata una precisa misura rivolta al mercato del lavoro regolare degli immigrati. Il nuovo piano regionale sembra vedere destinare il 40%

delle risorse impegnate ai giovani per sostenere il loro inserimento nel mondo del lavoro. Il piano metterà a disposizione anche, attraverso la cassa integrazione, misure specifiche per coniugare il sostegno con il reddito e gli interventi di orientamento, formazione e incentivazione per il reinserimento nel circuito dell’occupazione. L’obiettivo finale è quello di fare crescere il lavoro in quantità e in qualità. Da qui la necessità di un Piano per l'accesso dei giovani al lavoro, la continuità dei rapporti di lavoro, il sostegno e la promozione del fare impresa. L'idea alla base dell'intervento straordinario, finanziato con risorse comunitarie, pari a 5 milioni di euro, è aumentare le competenze dei giovani per contrastare la disoccupazione e la precarietà professionale, sostenere la creazione di nuove realtà imprenditoriali, premiare le imprese che investono sui giovani e sulla loro formazione. Il Piano è costituito da 4 fondi, ciascuno destinato a una linea d'intervento: fondo per l'assunzione e la stabilizzazione, il fondo apprendistato, formazione pre-inserimento nel mondo del lavoro per i giovani fra i 30 e i 34 anni, fondo fare impresa. Nella realizzazione di questo nuovo piano regionale per il lavoro, poi, l’intento deve essere quello di semplificare il più possibile le procedure burocratiche per garantire l’attuazione dello stesso in tempi brevi. Infatti, si tratta di un vero e proprio intervento straordinario, che si rende indispensabile per affrontare i problemi del mercato del lavoro nella regione Molise, che con la crisi economica di questo ultimo periodo si sono ulteriormente aggravati.

Albergo diffuso: opportunità turistica per il rilancio dei centri storici del Molise di Massimo Dalla Torre Presentata nel corso di una conferenza stampa dal consigliere regionale dei Comunisti Italiani Salvatore Ciocca la proposta legge sull’approvazione e attuazione dell’albergo diffuso che, per le caratteristiche peculiari che ha, tocca vari ambiti. I quali, spaziano da quelli territoriali che hanno l’obiettivo di conservare e recuperare per quanto possibile i centri storici, specialmente quelli dei piccoli borghi rurali, a quelli prettamente normativi inerenti alle disposizioni e gli ordinamenti che non si discostano dai dettami socio-culturali che in molti Paesi e centri dello stivale si riscontro e il Molise ne ha molti nel suo DNA.

“L’albergo diffuso ha sottolineato Ciocca è una struttura orizzontale in cui vi sono posti di servizio per tutti, con un occhio particolare a quelli che ricadono nella cosiddetta fascia della “terza età” che, non deve essere ignorata, ma valorizzata come risorsa viva. Ciò non significa costruire ospizi territoriali, come hanno sostenuto alcune voci di chi è rappresentante di altre formazioni politiche, significa invece scegliere tra le tematiche che l’albergo diffuso offre, anche se questa opportunità turistica non ha ancora una regolamentazione nazionale, per cui ogni regione, secondo le proprie caratteristiche territoriali, sociali, economiche e imprenditoriali può regolarsi. In estrema sintesi è l’offerta

dell’esperienza di vita a poco prezzo per chi non ha le possibilità economiche per soggiornare fuori di casa anche per un fine settimana, raggiungendo la località prescelta a prezzi accessibili. Opportunità che potrebbe realizzarsi nella nostra realtà, valorizzando semplicemente, senza alcun finanziamento pubblico, ma a carico d’imprenditori locali, antichi stabili situati nei centri storici potendo contare su tutti i servizi alberghieri, cioè su accoglienza, assistenza, ristorazione, spazi e servizi comuni alloggiando in case e camere che distano non oltre 200 metri dallo stabile nel quale sono situati la reception, gli ambienti comuni e l’area ristoro dell’Albergo Diffuso.

Il quale, è soprattutto un modello di sviluppo del territorio che non crea impatto ambientale. Il tutto in considerazione che per creare un albergo diffuso non è necessario costruire niente, ci si limita solo a mettere in rete quello che esiste già stimolando iniziative che coinvolgano i produttori locali considerati la chiave di accesso per l’offerta grazie non solo alla vicinanza delle strutture che lo compongono ma alla presenza della comunità di residenti; ecco perché l’albergo diffuso riesce a proporre più che un soggiorno, uno stile di vita. Proprio per questo non può nascere in borghi abbandonati e il Molise è sicuramente la location adatta per rilanciare questa nuova offerta turistica.


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Nel progetto Granmanze della Granarolo sono entrati in ballo anche i terreni del Seminario di Larino, ma potrebbe essere una mossa strategica

Non si governa con il silenzio e la furbizia Ieri ho appreso della inaugurazione del nuovo seminario di Larino ristrutturato con i fondi del terremoto e della manifestazione che prepara il grande evento di gennaio riferito al 450° anniversario del primo seminario della Cristianità, riconosciuto subito dopo la chiusura del Concilio di Trento. Sempre ieri ho letto una nota che riporta una “indiscrezione” riguardo a un accordo con la Diocesi di Termoli-Larino che mette a disposizione del mega progetto Granmanze della Granarolo, sconosciuto non solo al Sindaco di Larino, ma, anche, all’Assessore dell’Agricoltura della Regione Molise, i terreni situati in contrada Monte Arcano che, se ben ricordo, sono del Seminario di Larino e non della Diocesi. Un fatto non secondario quello della titolarità dei terreni perché serve a far capire il senso del messaggio partito da Granarolo, che è quello, a mio parere, di deviare l’attenzione dal sito che è stato scelto da tempo e ciò per due ragioni fondamentalmente: non allarmare e non stimolare i cittadini, contrari a questa opera, a organizzarsi, che per il Molise vuol dire perdita di territorio in cambio di un pugno di fichi secchi; non creare aspettative nei proprietari dei terreni ricadenti sul sito scelto, che potrebbero alzare il prezzo degli stessi, visto che non sono oggetto di espropriazione, ma di pura compravendita. L’Associazione Larino Viva è tornata, e bene ha fatto, a interrogare nuovamente il Sindaco Notarangelo, visto che dopo mesi dalla prima lettera aperta neanche si è degnato di rispondere, per chiedere di esprimere il suo pensiero rispetto a questa scelta e se è in possesso del progetto che, per esempio, l’assessore all’agricoltura della Regione Molise, abile raccontatore di storie e, come tale, incantatore dei molisani pazienti, ha dichiarato di non conoscere. C’è di più. Si è lamentato con quanti parlano e, come me e tanti altri ancora, hanno espresso la loro contrarietà senza conoscere il progetto. Infatti, ha promesso a me e a quanti erano presenti all’incontro di un mese fa a Montagano, di esprimere il suo parere solo quando avrà visionato il progetto. Lo conoscono bene Ruta, che se n’è fatto vanto; Leva che l’ha dichiarato una leva dello sviluppo del Molise e il Presidente della Regione Molise, di Laura Frattura, e non lui che dovrebbe essere il primo a essere coinvolto e informato e non viceversa! La verità è che chi governa attualmente il Molise e lo rappresenta a livello nazionale, non pensava di trovare un’opposizione ma, sulla scia di una vecchia abitudine, il tacito consenso della stessa.

Tutti sanno qualcosa tranne l’assessore all’agricoltura Facciolla, abile raccontatore di storie e, come tale, incantatore dei molisani pazienti. Il progetto lo conosce bene Ruta, che se n’è fatto vanto; lo conosce bene Leva, che l’ha dichiarato una leva dello sviluppo del Molise, e il Presidente della Regione Molise, di Laura Frattura, e non lui

Questi nostri illustri rappresentanti neanche si ricordavano di Larino Viva, che ha perso le elezioni di cinque anni fa anche grazie alle iniziative del gruppo dirigente regionale del Pd e tutto a vantaggio del centro destra (Puchetti e altri che hanno dato vita alla terza lista non a caso sono diventati dirigenti di questo partito a livello locale, provinciale e regionale). Non pensavano a Larino Viva, e, nemmeno, a Rivoluzione Democratica, che, con la loro iniziativa di lancio di una petizione “No alle 12.000 manze nel Molise”, hanno aperto una prima importante riflessione che ha già coinvolto centinaia di molisani e, con essi, altri che, pur dichiarandosi nettamente contrari, non hanno avuto il tempo e il modo per firmare. Sta qui il silenzio del sindaco Notarangelo e il tentativo, per fortuna non riuscito, di far trovare una stalla già fatta, come qual-

cuno dà per certo, a San Martino in Pensilis o, come altri bene informati dicono, a Guglionesi – Montecilfone, o, anche a Larino, fino quando non arriva la smentita del Vescovo e dell’ente più direttamente interessato, il Seminario, che è il titolare dei terreni citati, posti, come sa chi li conosce, in pendenza e non in piano. Un fatto importante la posizione dei terreni del Seminario perché mi porta a riconfermare che non è questo il sito scelto. La democrazia è coinvolgimento e partecipazione alle scelte dei cittadini anche quando hanno delegato con il loro voto i propri rappresentanti in questo o quel livello istituzionale. Chi non sente il dovere d’informare i cittadini fa pensare che questi elementi basilari della democrazia non li conosce o, peggio, li disconosce. Pasquale Di Lena

Nessun impianto è stato previsto dal Piano. Si rischia l'infrazione

Rifiuti urbani, troppe le discariche CAMPOBASSO. Dalle analisi della banca dati Mud della Camera di Commercio di Campobasso si evince che nel 2008 in regione Molise sono stati prodotti circa 624 mila tonnellate di rifiuti di cui 487 mila riconducibili alla produzione di rifiuti legati alle attività produttive e 137 mila alla produzione di rifiuti urbani e speciali assimilabili agli urbani. Dalle informazioni divulgate dal Ministero dello Sviluppo Economico si evidenzia che in Molise lo smaltimento in discarica rappresenta la forma principale di gestione dei rifiuti. I dati relativi alla gestione dei rifiuti solidi urbani della regione Molise, in termini di raccolta differenziata, non particolarmente performanti nonostante la bassa produzione pro capite, collocano la regione (6,5% di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti prodotti) all’ultimo posto nella graduatoria delle regioni per percentuale di raccolta differenziata. A livello nazionale e stata raggiunta quota 30,6%, tuttavia la situazione appare diversificata nelle regioni delle diverse aree geografiche: le regioni del Nord d’Italia sono tendenzialmente quelle più virtuose con percentuali di raccolta differenziata che vanno dal 38,6% della Valle d’Aosta al 56,8% del Trentino Alto Adige, al contrario, le regioni del Sud evidenziano ancora una

scarsa attenzione alla gestione differenziata dei rifiuti. L’ultimo rapporto dell’Arpa Molise sulla gestione dei rifiuti urbani del 2008 cosi recita: “La Regione Molise, calcolando i dati a disposizione per il 2008, e drammaticamente lontana da quell’obiettivo e lo è ovunque, in ogni Comune ed in ogni territorio sovracomunale, senza alcuna eccezione virtuosa o realtà degna di distinguo. Si deve rilevare, infatti, che la discarica è ancora l’unico strumento di gestione dei rifiuti esistente in Molise e che la produzione di Cdr, di Compost, i rispettivi “di qualità”, il recupero per la differenziazione e per il riciclaggio di metalli, di carta e di plastica non sono stati assolutamente implementati, a dispetto di quanto pianificato, e che quindi i numeri e le statistiche riscontrabili sono ben lontani dagli obiettivi programmatici stabiliti. Passi avanti sono stati fatti solo nella raccolta e nella gestione del percolato e nel convogliamento ed utilizzo del biogas. Virtuosismi che sono legati ad un inflessibilità delle autorità di controllo ambientali nei confronti della gestione del percolato e alla chiara convenienza economico impiantistica legata al recupero del biogas quale combustibile idoneo alla produzione di energia”. Da qui l'infrazione europea che deve, ora, trovare una soluzione.


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Campobasso

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Condannato il legale rappresentante della Solagrital di Boiano.

6 mesi di reclusione valgono 6.840 euro! Per non aver versato entro i termini previsti i 1.200.615 euro della ritenuta alla fonte relativa agli emolumenti dell’anno d’imposta 2006 sione in pena pecuniaria. Vista la sentenza, la difesa di Moreschi può essere più che soddisfatta. Della Solagrital sono anni che si riempiono le cronache locali per i motivi più svariati, alcuni essenziali per l’esistenza della società, altri esiziali. Alternativa che tutt’ora occupa la vita e il futuro di centinaia di lavoratori. Ai quali certo non farà piacere leggere l’esistenza di una condanna per non aver il legale rappresentante della società versato entro i termini previsti i 1.200.615 euro della ritenuta alla fonte relativa agli emolumenti dell’anno d’imposta 2006. Anche se, ripetiamo, i problemi da affrontare e risolvere sono ben altri, e di ben altra natura. Complicati e complessi al punto che la Regione Molise e i ministeri coinvolti ai tavoli del confronto ancora non ne vengono a capo.

Per non aver versato entro i termini previsti per la presentazione della dichiarazione annuale della ritenuta alla fonte relativa agli emolumenti dell’anno d’imposta 2006, per un ammontare di 1.200.615 euro (modello unico 2007), il legale rappresentante della Società Solagrital scarl, con sede a Monteverde di Boiano, Raffaele Moreschi, è stato condannato a 6.840 euro di multa in sostituzione di 6 mesi di reclusione oltre alle spese processuali. Nonché a 6 mesi d’interdizione dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e al divieto di contrattare con la Pubblica amministrazione per 1 anno, più altre sanzioni di minor conto. Il Pubblico ministero aveva chiesto 7 mesi di reclusione, la difesa invece l’assoluzione perché “il fatto non costituisce reato” e, in subordine, il minimo della pena, con conver-

Un tavolo di coordinamento istituito in Prefettura.

Lavori pubblici, la Commissione Agroalimentare, consiliare resta in piedi attività di vigilanza CAMPOBASSO. Un tavolo di coordinamento delle attività di vigilanza nel comparto agroalimentare e della pesca è stato istituito ieri in Prefettura a Campobasso. Forze di polizia, capitaneria di porto di Termoli, Nas dei carabinieri, rappresentanti delle dogane e dell’Asrem costituiscono questa task force nella consapevolezza che le produzioni agroalimentari e la pesca costituiscono settori di primaria rilevanza per l’economia regionale. Così si è concordato di attuare un costante raccordo operativo per il conseguimento di due obiettivi fondamentali: il puntuale monitoraggio dei fattori di rischio e criticità, anzitutto a tutela dei consumatori e protezione delle eccellenze alimentari; il rafforzamento della collaborazione tra i numerosi soggetti preposti alle azioni ispettive, al fine di razionalizzare i controlli e superare la sovrapposizione degli interventi, anche nell’ ottica di costruttivi rapporti con gli operatori economici.

Il tentativo di far cadere la Commissione consiliare Lavori Pubblici non è andato in porto. Com’ è noto la Commissione è presieduta da Michele Coralbo consigliere di Costruire Democrazia e, dunque, esponente dell’opposizione. Un fatto alquanto anomalo visto che ogni Commissione rispetta, in proporzione, la composizione politica ed è composta da cinque esponenti di maggioranza e tre di opposizione. Per la legge dei numeri, quindi, solitamente il presidente della Commissione fa parte dello schieramento di maggioranza. La Commissione Lavori pubblici rappresenta un caso inusuale visto che Coralbo si trova alla guida della Commissione grazie al voto favorevole dei consiglieri di maggioranza Elio Madonna e Alessandro Pascale . Tutto è nato dalla necessità di eleggere il nuovo il presidente della Commissione dopo il rimpasto di Giunta con cui il sindaco ha conferito la nomina di assessore a Livia Mucci fino a quel momento presidente della Commissione Lavori Pubblici composta da Elio Madonna, Alessandro Pa-

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di Giuseppe Saluppo

scale, Pierluigi Lagioia e Stefano Ramundo di maggioranza, Michele Coralbo vice presidente , Maurizio D’Anchise e Claudia Neri di opposizione. L’ingresso in Giunta di Mucci ha comportato l’entrata , sia in Consiglio che negli altri organi consiliari di cui Mucci faceva parte, del primo dei non eletti della lista di Progetto Molise e cioè Giuseppe Santone. E qui arriva il blitz dei consiglieri di maggioranza. Il giorno della votazione del presidente della Commissione, infatti, Madonna e Pascale , invece di seguire le indicazioni del sindaco d eleggere come presidente il collega di maggioranza entrato al posto di Mucci Giuseppe Santone, hanno preferito votare il collega di opposizione Coralbo lasciando tutti, in primo luogo il sindaco, letteralmente di stucco. La mossa non è affatto piaciuta a Di Bartolomeo che, dapprima ha fatto capire a Coralbo che sarebbe stato opportuno dimettersi spontaneamente dalla presidenza della Commissione, poi, non avendo ottenuto il risultato sperato, ha invitato gli altri esponenti di maggioranza ad abban-

donare la Commissione. Stefano Ramundo e Giuseppe Santone hanno eseguito l’ordine e si sono dimessi, contemporaneamente si è dimessa anche il consigliere di opposizione Claudia Neri ma, ugualmente, la Commissione non è decaduta e quindi l’obiettivo non è stato centrato. Le dimissioni, infatti, non hanno provocato lo scioglimento dell’organo consiliare perché le dimissioni di un componente comportano, in ogni caso, la surroga. Proprio ieri, infatti, in Consiglio comunale era prevista tra le proposte di deliberazione la surroga dei consiglieri Ramundo e Santone in seno alla Commissione Lavori pubblici. Dopo un’accesa discussione il presidente del Consiglio Massimo Sabusco è stato costretto a ritirare la proposta perché i capigruppo consiliari hanno dimenticato di indicare all’Ufficio di presidenza i nomi dei consiglieri che in Commissione avrebbero dovuto sostituire i dimissionari. Quindi, piaccia o no, la Commissione resta in piedi e Coralbo resta il presidente. Teresa Manara

Dove acquistare il libro CAMPOBASSO - Via Normanno, 14 - presso La Gazze a del Molise dal Lunedì al Venerdì, ore 10.00 / 13.00 e 16.00 / 20.00 Presso il Bar del Terminal Presso le Edicole di: Piazza della Repubblica - Via Scardocchia - Via Lombardia ISERNIA - Piazza della Repubblica - presso l’Edicola della Stazione TERMOLI - Via M. Pagano, 46 - Libreria Dolce Stil Novo


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Campobasso

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Raccolta differenziata porta a porta, dal 30 settembre diventa obbligatoria per le attività commerciali del centro storico e dell’area murattiana Raccolta differenziata porta a porta, dal 30 settembre diventa obbligatoria per le attività commerciali del centro storico e dell’area murattiana . L’assessore Nicola Cefaratti l’aveva annunciato ma adesso si fa sul serio. Il sindaco Gino Di Bartolomeo ha emanato un’ordinanza per dettare le regole che dovranno essere rispettate dal 30 settembre. In particolare: agli esercenti che fanno parte della categoria ristorazione come bar, ristoranti, tavole calde e pizzerie sarà consegnato un kit per la raccolta differenziata “porta a porta” composto da contenitore di colore marrone con coperchio dotato di serratura per il ritiro degli scarti alimentari (organico) da 120 litri con relativi sacchi biodegradabili in materbi, un contenitore di colore verde con coperchio dotato di serratura per il ritiro di imballaggi in vetro da 120 litri, un contenitore di colore azzurro con coperchio dotato di serratura per il ritiro di imballaggi in alluminio da 120 litri, sacchi di colore giallo per il ritiro della carta e sacchi verde per il ritiro della plastica. Agli esercenti ap-

partenenti alla categoria di commercio alimentare come negozi, fioristi e ortofrutta verrà consegnato un kit composto da un contenitore marrone per il ritiro dell’organico con relativi sacchi biodegradabili, sacchi gialli per la carta e verde per la plastica. Per gli esercenti appartenenti alla categoria di commercio non alimentare come abbigliamento, calzature, ottica e casalinghi verrà consegnato il kit composto da sacchi gialli per la carta e verde per la plastica. La frazione merceologica del cartone sarà raccolta da tutte le attività facendo attenzione che questi vengano piegati in modo idoneo prima di essere conferiti al servizio pubblico. Le utenze commerciali dovranno recarsi presso la sede operativa della Sea in piazza Molise 27 per rifornirsi, ogni due mesi, del kit di buste. E’ prevista una consegna a domicilio del kit solo in casi eccezionali legati a particolari condizioni che non rendano possibile l’approvvigionamento nella sede ad hoc. Per l’indifferenziato darà cura di tutte le

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utenze provvedere al loro conferimento negli appositi contenitori stradali. Invece, per le frazioni differenziata porta a porta e cioè vetro, carta, cartone, plastica, alluminio e organico, l’esposizione sarà a fronte strada a cura dell’utenza nelle giornate indicata dal gestore attraverso un calendario per singola frazione di rifiuto. Gli esercenti dovranno esporre i rifiuti alla chiusura dell’attività e comunque nella fascia oraria indicata nella tabella degli eco giorni. E’ vietato abbandonare qualsiasi tipo di rifiuto nelle aree pubbliche e la Sea comunicherà all’ufficio ambiente tutte le non conformità riscontrate come, ad esempio, l’errata collocazione dei rifiuti, l’esposizione di una tipologia di rifiuti in giorni in cui non è prevista la raccolta oppure la presenza nei sacchi di rifiuti non conformi a quelli che dovrebbero essere conferiti nello specifico contenitore. La Sea non procederà alla raccolta di rifiuti che non fossero posti nei luoghi di raccolta oppure in contenitori non conformi o nei giorni in cui non è prevista la raccolta e, nel frattempo, avviserà la polizia municipale mente l’utente dovrà ritirare i contenitori o i sacchi e mettersi in regola conformando il conferimento del rifiuto alle norme indicate. In relazione alla e comunicazioni di non conformità emesse dalla Sea ed insieme ad altre segnalazioni o reclami, sarà cura dell’amministrazione comunale attraverso la polizia municipale applicare le sanzioni previste.

Il Comune emette ordinanze e poi si disinteressa

E se invece di una baracca, di mezzo ci sono abusi edilizi e interi fabbricati? Emessa il 4 agosto 2008, l’ordinanza di rimozione del manufatto di circa metri 6,80 per metri 6,10, altezza metri 2,60, con copertura in lamiera di ferro e tavole di legno, realizzato in assenza di permesso di costruzione, è stata notificata il 5 agosto 2009. Basterebbe questo dato a dimostrare come sia lenta e farraginosa la burocrazia in genere, in questo caso la burocrazia di Palazzo san Giorgio. Di questo ha tenuto evidentemente conto il Tar Molise cui si è rivolto i destinatario dell’ordinanza, Antonio Di Rosa, eccependo un difetto di legittimazione passiva e facendo presente che era stata presentata un’istanza di sanatoria mai decisa dal Comune di Campobasso. Difatti nel corso dell’ udienza di merito il difensore del ricorrente ha prodotto la copia di una Scia presentata dal Di Rosa per procedere a una manutenzione straordinaria in sanatoria del manufatto su cui il Comune non aveva esercitato i poteri di controllo di cui all’articolo 19 della legge 241/1990. Così stando le cose, il Tar ha sentenziato l’improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse. Nella circostanza s’è trattato di una misera baracca, ma si pensi a ciò che si viene a determinare quando la” sopravvenuta carenza d’interesse” riguarda un abuso edilizio o un intero fabbricato.

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ANNO IX - N° 87 - GIOVEDÌ 19 SETTEMBRE 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA

ISERNIA

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Isernia

19 settembre 2013

Università, lunedì l’incontro Le parti, finalmente, torneranno ad incontrarsi per discutere della sede di Isernia ISERNIA. Lunedì a mezzogiorno, presso il Comune di Isernia, si terrà un incontro fra i vertici della Regione e quelli dell’Unimol per confrontarsi rispetto ad alcune questioni riguar¬danti la sede universitaria di Isernia. Sul tale argomento, si registrano le di¬chiara¬zioni del sindaco Luigi Brasiello. «Allo stato attuale – ha affermato Brasiello, – sulla base anche di quanto verrà trattato nella riunione fra Regione Molise e Università, non c’è il ri¬schio reale che Isernia perda i corsi in Beni Culturali e Lettere e Scienze Politiche. L’amministrazione comunale non farà mancare il suo impe¬gno, giacché rilanciare il polo accademico cittadino è uno dei punti priori¬tari del mio programma. Da par suo, la Regione

ha espresso la ferma volontà di scon¬giurare ogni eventuale ridimensionamento della sede universitaria iser-nina; e anche i nostri parlamentari sono efficacemente impegnati in tale direzione. Per quanto è dato sapere - aggiunge Brasiello - uno dei motivi di incomprensione fra Unimol e Regione è stato il mancato versamento delle quote regionali dei canoni di locazione per la sede di via Mazzini a Isernia. E qui va eviden¬ziato che si tratta di somme relative ai fitti del 2011 e del 2012, quando era in carica l’ex giunta regionale». Il sindaco ha poi aggiunto: «Ho letto sulla stampa le considerazioni di Maz¬zuto. Le ho apprezzate, ma sarebbe opportuno che la Provincia ren¬desse tangibile

il suo impegno ben oltre le semplici dichiarazioni. Il Co¬mune lo farà senz’altro». Quindi, ha con-

L’economia al festival de L'Avanti I conti pubblici nell'intervento del sottosegretario, Baretta AGNONE. I conti pubblici non sono ancora apposto – ha detto il sottosegretario all'economia Pierpaolo Baretta, ad Agnone in occasione dell'apertura del festival dell'Avanti – e Letta sta insistendo molto per utilizzare i fondi europei. Ma bi-

sogna fare delle scelte: serve un miliardo per l’Iva, 2, 4 miliardi per l’Imu, 400 milioni di euro per le missioni all’estero. Non ci sono abbastanza soldi per tutto. Ma se bisogna scegliere è necessario farlo in direzione del-

l’investimento per il lavoro. L’Italia è in ritardo sulle scelte di sviluppo. Ma secondo me ci sono tre possibilità affinché l’Italia regga nella competizione globale: l’industria con il made in Italy e l’agroalimentare, la cultura e il turismo insieme, basti pensare che abbiamo più del 50% del patrimonio turistico mondiale, e la logistica. Siamo al centro del Mediterraneo, questa posizione privilegiata va sfruttata con porti strategici”. “Se avessi la bacchetta magica – ha aggiunto – ridurrei le tasse per coloro che danno lavoro ai giovani, a tempo indeterminato e a favore della ricerca e dell’innovazione, darei risposte economiche a chi lavora, e farei un intervento sul sociale, per i poveri, i non autosufficienti e chi ha disagi”. Ma la chiave di volta, per il sottosegretario, è proprio nella cultura e nel turismo, in un unico sistema. “La cultura e il turismo – ha precisato – dovrebbero avere lo stesso valore e la passione che ci fu durante l’industrializzazione negli anni cinquanta”.

cluso: «La presenza dell’università a Isernia è un ele¬mento vitale, l’unica grande risorsa per il tes-

suto culturale, econo¬mico e so¬ciale. Non permetteremo a nessuno di privarcene».

Ittierre, Bianchi tra gli indagati La Guardia di Finanza lo ha iscritto nel Registro per falso e truffa

ISERNIA. Svolta nell’inchiesta sull’Ittierre: la Guardia di Finanza di Isernia ha notificato un avviso di garanzia ad Antonio Bianchi, presidente della newco di Pettoranello del Molise. Le ipotesi di reato sono falso e truffa. Il provvedimento rientra in un procedimento aperto dalla Procura di Isernia che da luglio scorso ad oggi ha portato ad acquisizioni di documenti e sequestri di tessuti, con 10mila capi di abbigliamento recanti il marchio di due note maison. Ieri, nell’ambito della stessa inchiesta, la Finanza di Isernia ha ispezionato la sede amministrativa della Ittierre e gli outlet aperti in Molise e in altre regioni, per verificare le licenze per la produzione e la commercializzazione di prodotti che recano noti marchi della moda. “La Guardia di Finanza sta acquisendo alcune fatture emesse dalla Ittierre per stabilire se c’e’ corrispondenza con capi contraffatti trovati in alcuni esercizi commerciali”, aveva dichiarato Gabriele Melogli, uno degli avvocati di Antonio Bianchi.


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Termoli

Operaio muore in un cantiere Il 30enne di Cupello stava lavorando nella realizzazione del parco eolico colpo. L’incidente è avvenuto poco dopo le 10.30. I suoi due colleghi hanno immediatamente chiamato i soccorsi, ma all’arrivo dei medici del 118 e dei volontari della Misericordia è stato solo possibile certificarne il decesso. Sul luogo dell’incidente mortale sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Termoli e i vigili urbani di Tavenna, coi primi che stanno coordinando l’attività investigativa mirata a risalire alle cause dell’infortunio che ha spezzato l’ennesima giovane vita di un’estate davvero macabra in Basso Molise. Non sono state ancora fornite le generalità del ragazzo, perché gli inquirenti hanno l’ingrato compito di contattare i familiari per avvertirli della scomparsa del loro congiunto. Probabile il trasferimento della salma all’obitorio dell’ospedale San Timoteo di Termoli per gli accertamenti di natura medico-legali disposti dalla Procura frentana.

TAVENNA. Ancora una tragedia in Basso Molise. Ancora il sangue di un giovane sacrificato alla causa del lavoro, questa volta. Un operaio abruzzese residente a Cupello, di soli trent’anni, classe 1983, ha perso la vita questa mattina in località Sterparone, nell’agro di Tavenna, nella zona che da Montenero porta a Palata. Era in compagnia di altri due dipendenti di una ditta esterna proprio di Cupello per verificare il funzionamento di un anemometro per il rilevamento del vento, probabilmente propedeutica alla futura installazione di un parco eolico quando nel salire sul palo ha subito delle vibrazioni e delle oscillazioni improvvise, presagio che qualche incidente potesse accadere di lì a poco. Nemmeno il tempo di avvertire i compagni e il palo è venuto giù, portandosi dietro il giovane che cadendo a terra avrebbe battuto con violenza la testa proprio sull’anemometro, morendo sul

Chioschi, polemica sulla graduatoria Lesina-Termoli, troppi vincoli A Termoli non pochi i problemi per le decisioni del Comune

Problemi per il raddoppio della linea ferroviaria

lare la graduatoria provvisoria per l’assegnazione dei chioschi in città. In particolare, a far venire “mal di pancia a diversi concorrenti” è stata la vittoria per l’assegnazione del chiosco dei trabucchi che ha sfavorito un giovane per soli due punti il quale, tra l’altro, denuncia il fatto che “il Comune non si sarebbe ‘accorto’ di un foglio (con tanto di protocollo e documento di copia conforme) che gli avrebbe permesso l’assegnazione di ulteriori dieci punti”. Il buio, la mancata chiarezza e la puzza del losco pervade l’animo di molti (troppi a dire il vero) partecipanti che, a pochi giorni dalla possibile graduatoria definitiva, hanno già avanzato richieste di accesso agli atti. In particolare, uno dei secondi classificati, pur dicendosi fiducioso per il risultato della graduatoria definitiva, si manifesta “quantomeno sospettoso per le motivazioni che non gli hanno permesso di essere primo e che rispondono a una mancata considerazione di assegnazione punteggio di un allegato al suo progetto”. Ma ancor peggiore è la risposta datagli: “Non l’avevo visto questo foglio” avrebbe espresso il “professionista” comunale. Non tutto, quindi, fila liscio sulle graduatorie pubblicate e ciò potrebbe far “tirare per le lunghe” tutte le assegnazioni chiamando in causa anche lo stesso Tar. I caffè ai nuovi chioschi possono aspettare, nel frattempo, i possibili titolari si fanno camomille a casa … in qualche modo dovranno passare questi mal di pancia…

TERMOLI. Otto chilometri di costa su cui modificare il tracciato delle Ferrovie dello Stato per il raddoppio del binario unico che ancora strozza la linea adriatica tra Lesina e Termoli. La procedura amministrativa di Rfi con gli enti regionali e locali di Puglia e Molise è partita poco prima della metà di maggio, ma se per le amministrazioni pugliesi problemi grossi non ce ne sono, solo i vincoli paesaggistici del litorale molisano stanno frenando le tappe per portare all’appalto il primo lotto da 106 milioni di euro, già finanziato dal Cipe e dal ministero delle Infrastrutture. A farlo sapere è stato l’assessore regionale della giunta Vendola Giovanni Giannini, che convocando i sindaci dei comuni di Lesina, Serracapriola e Chieuti per l’acquisizione dei pareri necessari per far avanzare l’iter progettuale, ha voluto mettere le mani avanti, delineando quelle che potrebbero essere le problematiche maggiori per giungere al traguardo, nella convinzione che i tempi siano maturi affinché il governo prenda di petto la situazione e rimuova tutti quegli ostacoli burocratici che finora hanno strozzato una linea ferroviaria divenuta strategica per la Puglia e buona parte del Mezzogiorno. Come riporta la Gazzetta del Mezzoggiorno, il raddoppio LesinaTermoli (38 chilometri) avrebbe tutto, infatti, per essere cantierizzato. C’è il progetto e ci sono anche i soldi (106 milioni), ma il raddoppio nel tratto ‘delicato’ è stato progettato sulle dune di quel tratto di costa molisana sulle quali la Regione ha posto il vincolo paesaggistico. Non se ne fa nulla, tocca a Rfi aggirare l’ostacolo presentando una variante al progetto originario nel tratto da Campomarino fino a Marina di Chieuti, poco più di otto chilometri. Giannini è ottimista: “Il progetto è già passato in conferenza servizi al Mibac, i passi che si stanno compiendo vanno nella direzione giusta. La variante presentata da Rfi tiene conto di tutte le prescrizioni ambientali richieste, il binario nuovo che sorgerà si allontanerà dalla tratta originaria in quel tratto di suolo molisano per ricomporsi subito dopo Chieuti. Parliamo - aggiunge Giannini - di una svolta fondamentale per ridare slancio ai collegamenti ferroviari sulla linea adriatica su cui si fonda la nostra azione di governo”.

TERMOLI. In molti nelle ultime settimane, guardando il lungomare nord spoglio di attività commerciali, al di là dai lidi e delle poche postazioni autorizzate per ambulanti, ci ha chiesto che fine avesse fatto l’idea lanciata dall’amministrazione comunale di Termoli per dare una chance di auto impiego a giovani e disoccupati, quella dei chioschi: quindici spazi da riempire con varie tipologie mercantili. Una graduatoria, quella del maggio scorso, pubblicata nella sezione avvisi di via Sannitica che purtroppo invece di accelerare l’avvio delle attività ha registrato solo ricorsi e lamentele, che avevamo annunciato giusto pochi giorni dopo la pubblicazione fatta su queste colonne dell’esito del bando di gara. Gli esclusi denunciano irregolarità, fanno corse dagli avvocati e lamentano poca chiarezza o, per dirla in modo più dolce, troppa leggerezza nello sti-


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Termoli

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Sannicola, pronta la nuova proprietà

Il Comune cerca contatti per un confronto sul futuro TERMOLI. La notizia della chiusura del punto vendita Trony all’interno del centro commerciale Sannicola ha sicuramente rappresentato una battuta d’arresto per la vertenza che da quasi un anno vede l’amministrazione comunale impegnata per cercare di salvaguardare l’occupazione all’interno dello shopping center.

Per questo, il vice sindaco con delega alle attività produttive Vincenzo Ferrazzano, che dalla prima ora sta seguendo la vicenda, continua a tenere stretti i rapporti con i rappresentanti dei lavoratori ed è proprio su questo versante che si registrano le novità più salienti. “A novembre sarà giusto un anno di impegno in continui ta-

voli tecnici, tentando di creare le condizioni più favorevoli possibili per il rilancio della struttura e per l’approdo di un nuovo imprenditore nel ramo alimentare. Purtroppo registriamo l’assenza della proprietà, in modo completo, su questo problema e le cose sono ferme. Una notizia positiva, tuttavia, c’è, poiché ultimamente è stata

cambiata la società di intermediazione che per conto del capitale iraniano opera sul nostro territorio. La nuova compagine gestionale è già venuta a Termoli e ha fatto un incontro con i titolare dei negozi ancora aperti ed è venuta fuori l’idea di ridimensionare la superficie destinata all’ipotetico ipermercato, per convertire la parte del Sannicola

Zuccherificio, può partire la campagna Uno spiraglio si apre per l'impianto saccarifero termolese TERMOLI. Prospettive di futuro per lo Zuccherificio del Molise e per l’intero settore bieticolo-saccarifero regionale sono state definite e tracciate ieri mattina nella riunione convocata dal presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura. Indicazioni, scelte e passaggi concreti a garanzia della prossima campagna 2014.

Il governatore, assieme all’assessore all’agricoltura, Vittorino Facciolla, con la partecipazione dei consiglieri regionali Parpiglia, Cavaliere, Fusco Perrella, Federico e Manzo, ha ricevuto nella sede di via Genova a Campobasso l’amministratore unico del Nuovo Zuccherificio srl, Alberto Alfieri, i rappresentanti dei bieticoltori e le organizzazioni sindacali di categoria. Lungo e proficuo dibattito, durante il quale il presidente Frattura ha rimarcato l’interessamento e l’impegno della Regione per la prosecuzione dell’attività dello Zuccherificio. “Puntiamo e lavoriamo – ha assicurato Frattura -, per la crescita, il rafforzamento e la qualità dell’intero comparto”.

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di Giuseppe Saluppo

Allo scopo, come ha sottolineato l’assessore Facciolla, il governo regionale sta portando avanti un lavoro congiunto, teso a ottimizzare e migliorare le condizioni di coltivazione della barbabietola attraverso politiche di incentivazione, con gli assessori al ramo delle Regioni Puglia, Abruzzo e Marche presso il Ministero dell’agricoltura. Nei prossimi giorni, dunque, si andrà a definire l’attuazione completa degli accordi sindacali, già siglati con le organizzazioni di categoria. Il 20 agosto, invece, si terrà un primo incontro tra le parti per la definizione degli accordi interprofessionali per la campagna 2014. “Il nostro obiettivo principale – ha concluso il governatore Frattura –, resta l’estensione significativa della coltivazione della barbabietola nel nostro Molise, così da poter superare anche i costi del trasporto.

residua in ulteriore e diverse attività. Proprio con questa disponibilità, che renderebbe meno oneroso l’atterraggio di un gruppo alimentare, sono stati avviati nuovi sondaggi con alcuni importanti brand nazionali, che potrebbero decidere di investire in loco”. Per questo Ferrazzano incontrerà costoro ai principi del mese di settembre.

A luglio presenze ancora in discesa ma c'è il segnale di risveglio: più arrivi e più stranieri TERMOLI. Clamorosi segnali di ripresa per il turismo a Termoli. Dopo una serie di segni negativi che perduravano addirittura da un paio d’anni, a luglio si è registrato un parziale riscatto. Se le presenze, ovvero il computo dei pernottamenti contabilizzati sulla costa sono continuati a scendere, il numero nominale di turisti e villeggianti è cresciuto. Una dicotomia che si spiega con l’accorciamento delle vacanze e la propensione a consumare periodi di ferie più brevi. In soldoni, gli italiani sono arrivati in misura maggiore rispetto al luglio 2012 del 4,1%, anche se il dato complessivo delle presenze è negativo di quasi altrettanto, -4.3%. Ma il riscontro favorevole in senso assoluto è quello degli stranieri, che nonostante la perdita negli ultimi anni dei posti letto alberghieri sono arrivati col 10,7% in più e con presenze superiori del 22,1%.

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Spettacolo

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Attrice cercasi Barbara Petti, unica molisana al corso di recitazione del Centro Sperimentale di Charles N. Papa ROMA - Classe ‘90 e dal 2006 su di un palco. Barbara Petti, giovane attrice molisana, è al secondo anno di scuola del Centro Sperimentale di Cinematografia dal quale in passato si sono diplomati altri molisani come Karol Di Tommaso in regia e Fabio Paolucci in fotografia. Un posto ambito da molti, un possibile trampolino per una carriera nel cinema. Unica molisana nel corso di recitazione (Cinzia Iademarco, altra molisana, frequenta l’ultimo anno del corso di scenografia), ha appena iniziato il secondo dei tre anni previsti e ci spiega quali sono le sue aspirazioni. Spiega come ‘proteggere’ quel senso comune che è la cultura e come non farla evaporare via dalla propria terra, dopo aver studiato per condividerla con la comunità. Inizia il secondo anno alla scuola di cinema, le tue sensazioni. “Le sensazioni sono positive, si porta con sé la voglia di progredire nei nostri obiettivi e nella nostra etica professionale e umana. Quando sono entrata nel corso di recitazione ho portato con me la mia necessità di recitare e tutto il bagaglio delle mie esperienze recitative che si sono e si stanno arricchendo di nuove conoscenze. È un continuo mettersi in discussione , ricominciare da capo, confrontarsi con i compagni di corso, ho imparato che bisogna lavorare sui limiti , che bisogna “scartavetrarsi” ed essere fieri delle cadute. Di questi due anni mi porto dentro grandi insegnamenti per quel che riguarda il mestiere dell’attore e uno tra tutti è che la verità su noi stessi è il fondamento della recitazione , per un attore il contegno è una virtù, ma non la reticenza”. Sei sul palco dal 2006, giovanissima, hai frequentato scuole di recitazione e di dizione, cosa vuoi fare da grande? “Voglio fare… la marmellata di melecotogne, è pazzesca”. La realtà molisana è desolante, teatri chiusi come il Loto e il Savoia, ma tu e altri colleghi attori, avete sperimentato un nuovo modo di fare teatro proprio al Loto, su richiesta del pubblico, ci spieghi? “Intanto posso annunciare con piacere, e non me ne vorrà Sabelli , che saranno presto in cantiere nuovi progetti per il Loto , il che lo esclude direttamente da questi due odiosi termini: “desolante “ e “chiuso”. Per quanto riguarda noi, non ci siamo inventati nulla di nuovo , anzi abbiamo rispolverato il teatro popolare proprio grazie a quel contatto che promossero al loro tempo i due autori del teatro che abbiamo portato in scena, Dario Fo e Franca Rame . Teatro della gente , per la gente, ma soprattutto insieme alla gente . A testimoniare la riuscita di questi schemi , offerta libera, letture di poesie, musica dal vivo, aperitivo e spettacolo senza quarta parete,e dell’apprezzamento del pubblico per l’unione delle forze di molti giovani molisani per un’iniziativa indipendente , stava

il teatro pieno e la richiesta del bis l’indomani”. Cosa credi si potrebbe fare per evitare che aspiranti attori come te, siano costretti ad emigrare per studiare e per evitare altresì, che per lavoro si resti fuori dal Molise. “Qualsiasi ragazzo , da Milano a Palermo è “costretto” ad andare in grandi città se vuole studiare recitazione , per il semplice fatto che aprire un ‘accademia a Campobasso non avrebbe gran senso dal momento che le scuole nazionali già esistono a Roma e a Milano. Uscire dal guscio provinciale a 20 anni non è solo giusto , ma sano e naturale , l’incontro con ragazzi di tutta la nazione arricchisce l’esperienza individuale , ci fa crescere e mantiene regioni come il nostro Molise fresche aperte e mature. Non c’è nulla di desolante e i problemi legati ai fondi e alla chiusura dei teatri sono legati alla politica e la politica è la stessa da decenni. Ciò che è desolante è solo e soltanto il pessimismo di chi non ci incita a fare meglio giorno dopo giorno. Di opportunità di lavoro ce né e tanta per chi ha saputo sacrificarsi e mettere a frutto il proprio talento ,e non a Roma , ma in realtà come la nostra. Non avrebbe altrimenti senso l’attuale intervista , che sta a dimostrazione del fatto che la voglia i mezzi e le persone (nonché gli appoggi ) qui non mancano. Non avrei infatti trascorso l’intera estate a Campobasso con i miei “vecchi” e nuovi colleghi a lavorare incessantemente ( e retribuita) a progetti comuni”. La realtà molisana non agevola chi vuole creare laboratori o scuole di teatro, non mette nelle condizioni di creare professionalità attraverso studi e corsi professionali, siamo destinati a sparire culturalmente? “No, al contrario. Importante è dove i propri studi si mettono a frutto . La mia esperienza romana mi rende solo una molisana migliore . La vita metropolitana mi rafforza solo nella mia passione regionale . Quando si è al liceo è importante tastare il terreno professionale , ma non vedo la reale necessità di ghettizzarci in periodo universitario. Sosteneteci , moralmente ed eticamente innanzitutto . Dateci motivi tangibili per tornare e raccogliere quello che abbiamo seminato . Gli unici che possono farlo siete voi , siamo noi, pubblico e artisti uniti nella comune passione che si chiama cultura, sul suolo comune che si chiama Molise”. La scuola di cinema, che ambiente è? “È un ‘ambiente stimolante , pieno di giovani che coltivano il loro sogno è uno spazio culturale che ti permette di creare , sperimentare e confrontarti con tanti punti di vista . In un certo senso ti senti protetto all’interno delle sue aule , dei suoi giardini , nella sala cinema dove si proietta la “Dolce Vita “ sul grande schermo , che ti fa sentire fortunato ,e si ha voglia di portarsela sempre con sé questa protezione , ma una volta fuori dobbiamo essere noi a proteggere le nostre idee ed occuparci delle cose che non si vedono”.

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Libri MONTAQUILA - Domenica 22 presso Aula Studio Liberamente alle 18.30,si terrà la presentazione del romanzo “L’estate degli inganni” di Adelchi Battista. L’autore molisano giunge al suo secondo libro dopo “Io sono la guerra”, chiudendo l’informazione relativa all’estate del 1943.

Appuntamenti RIPALIMOSANI - Sabato 21 settembre si terrà al Blue Note, la serata conclusiva dell’area garden 2013. Lo staff si prepara per la stagione invernale alla discoteca Alexander. Info 3296509450. BOJANO - Sabato inaugura il “Cat woman” sulla ss17 (ex Mamamè). Serata latina con salsa, bachata, merengue, reggaeton, kizomba. Info 3313096823.

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19 settembre 2013 Pagina redazionale singolarmente autogestita Si consiglia la lettura ad un pubblico adulto

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