1 maggio 2014

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TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO

ANNO X - N° 86 - GIOVEDÌ 1 MAGGIO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel.: 0874.698012 Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno ad Alfredo Faiella

Nel giorno della festa dei lavoratori l’oscar lo assegniamo ad Alfredo Faiella. Lo storico allevatore della Gam ha avuto un gran coraggio ad esprimere tutto il suo disappunto verso chi gestisce il potere in Molise (Frattura) raccontando ai molisani, dalle telecamere di Telemolise, la situazione in cui versano 40 famiglie, le promesse di pagamento fatte dal governatore e puntualmente disattese. Una disperazione che si mostra con tutta la sua irruenza e le sue verità che portano ad una sola richiesta a chi governa: Frattura, per il bene del Molise, dimettiti.

Il Tapiro del giorno a Stefano Ramundo

Pian al vertice di Sviluppo Italia: “Merito calpestato, è una vergogna”

Il tapiro del giorno lo assegniamo a Stefano Ramundo denominato in città “belli capelli” per via della sua ex lunga e folta chioma. Fedelissimo di Big Gino, il consigliere delegato alla cultura, senza mai mostrare segni di insofferenza, si candida con il Pd. Il tutto, però, dopo che la sua compagna è stata “incorporata” nella Polizia Municipale durante gli anni di mandato di governo appena concluso. Ossia, mentre lui era consigliere comunale. Evidentemente il buon Ramundo segue la moda. Infatti nel centrosinistra si ritrova in buona compagnia con altri 10 “compagni” provenienti dal centrodestra.

L’intervento di Michele Coralbo candidato alle amministrative di Campobasso con il Polo Civico per Scasserra sindaco “Le ultime nomine effettuate dalla Giunta Frattura confermano che questa Regione è la patria del “gattopardo”: cambiare tutto affinché nulla cambi. Frattura si è candidato “vendendo” l’illusione del “Molise di tutti” e sono bastati solo pochi mesi per aggiungere il sottotitolo “…gli amici suoi, di Ruta e di Patriciello”. Altro che meritocrazia, siamo alla più tradizionale spartizione delle poltrone, che non ha risparmiato neppure un solo ente o seggiolina pubblica. Il fortunato, oggi, è un signore di cui non si ricorda altro “merito” se non quello di essere stato coordinatore di Forza Italia e braccio destro di Aldo Patriciello e cognati. Con tale invidiabile curriculum, Frattura lo nomina al vertice di Sviluppo Italia Molise, la società che

dovrebbe progettare i futuro industriale della Regione (e, coincidenza delle coincidenze, proprio la struttura che erogò per conto della Regione il finanziamento di circa 300mila euro in favore della società Biocom, all’epoca di un certo Paolo Di Laura Frattura….ma sono dettagli). Il messaggio che si trae da questo ennesimo fulgido esempio di spartizione con il Cencelli è questo: i giovani molisani meritevoli per fare carriera nella loro terra non devono essere bravi e competenti, basta che entrino nelle grazie di Frattura o di Patriciello. A proposito: per chi voteranno Frattura e i “fratturiani” alle europee?


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SULLO STATUTO REGIONALE

Al “Pinocchio politico” molisano, Paolo di Laura Frattura, gli s’è allungato ancora di più il naso

Il nuovo statuto regionale è stato promulgato il 14 aprile scorso dal presidente Frattura, con un ritardo di un anno e pochi mesi. Costretto a farlo, per non correre il rischio di essere destituito dalla carica per la palese violazione dell’artico 126 della Costituzione italiana (“Con decreto motivato del Presidente della Repubblica sono disposti lo scioglimento del Consiglio regionale e la rimozione del Presidente della Giunta che abbiano compiuto atti contrari alla Costituzione o gravi violazioni di legge”). Non promulgare lo statuto per scopi politici di parte (portare la giunta regionale da quattro a cinque assessori), sa-

rebbe stato un atto contrario alla costituzione e una grave violazione di legge. Da “Pinocchio politico” qual è, Frattura ha detto che la promulgazione e avvenuta nel pieno rispetto dei tempi stabiliti dalla legge (Sic! -ndr), ma soprattutto nel massimo riguardo dei principi democratici a garanzia del diritto di espressione referendaria da parte dei cittadini molisani, e che il nuovo statuto rafforzava il percorso di democrazia, equità e trasparenza a servizio del territorio e di tutti i nostri cittadini. Nient’affatto. E’ stato costretto a farlo, perché posto sull’avviso che da parte del presidente del Consiglio dei ministri, del ministro dell’Interno e del ministro per gli affari regionali si andavano sviluppando le analisi della interrogazione presentata dal senatore di Giacomo il 10 febbraio 2014. Iniziativa meritoria del senatore, ma anche questa avviata con grave ritardo rispetto alle reiterate segnalazioni fatte da queste colonne il 7 giugno 2013 (Statuto e atti amministrativi piegati all’interesse politico della maggioranza), il 12 settembre 2013 (Frattura non può impunemente privare i molisani del nuovo statuto regionale), il 18 settembre 2013 (Il presidente Frattura se ne frega anche dell’articolo 123 della Costituzione italiana), il 24 settembre 2013 (Nella situazione che s’è venuta a creare sussistono i presupposti per avviare

il procedimento di cui al primo comma dell’articolo 126 della Costituzione: la destituzione del presidente), il 5 novembre 2013 (Colpo di mano del presidente Frattura per allargare la giunta regionale e aggravare il costo della politica), il 12 novembre 2013 (Frattura, per allargare la giunta regionale e aggravare il costo della politica, non si fa scrupolo di calpestare leggi e Magna Carta), il 17 gennaio 2014 (Non ci sono più dubbi: la mancata promulgazione dello Statuto regionale è preordinata all’allargamento della giunta regionale da 4 a 5 assessori). Dai titoli emergevano evidenti lo scopo e l’interesse politici di Frattura a non promulgare il nuovo statuto ché gli avrebbe impedito (come gli impedisce) di allargare la giunta regionale da quattro a cinque assessori. Costretto, dunque. E non già, come impunemente ha dichiarato, trattarsi di un atto di liberalità. Ma se permarrà l’interesse politico di una giunta a cinque, c’è da scommettere che Frattura e la maggioranza che lo sorregge non si faranno scrupolo a modificare lo statuto nel senso e nella direzione voluti. Il cinismo del centrosinistra a Palazzo Moffa non ha limiti. Ne sanno qualcosa i dipendenti dello Zuccherificio, della ex Solagrital, del Korai, di Molise Dati, e non andiamo oltre. E un’opposizione beatamente dormiente. Dardo

A finire nel mirino dell’onorevole del Pd sono le ultime nomina effettuate dal governatore agli uomini di Patriciello

Danilo Leva boccia Paolo Frattura, ancora una volta

Oltre al "portaborse" Pian c'è anche il commissario della Comunità Montana Nicandro Cotugno, legale del Neuromed CAMPOBASSO. Cosa c’è di meglio che agevolare il candidato alle europee del miglior avversario, in campo nazionale? Frattura non ha dubbi. Forse, non potendo attivamente prendere parte alla campagna elettorale a favore di Aldo Patriciello, avrà deciso di agevolare il candidato di Forza Italia alle europee assegnando ad un suo “portaborse” un ruolo di primo piano nella gestione dei finanziamenti alle imprese. Nicandro Cotugno, ex sindaco di Venafro, legale del Neuromed di Patriciello nominato commissario liquidatore della Comunità Montana e Claudio Pian promosso ad amministratore di Sviluppo Italia Molise, dove tra l’altro c’è tutta la documentazione riferita ai finanziamenti elargiti alla Biocom di Frattura (che vede sotto inchiesta il governatore per 265mila euro di finanziamenti pubblici intascati e non spesi

né restituiti), non piace a nessuno se non a Vincenzo Cotugno (il consigliere regionale cognato di Patriciello che governa con Frattura). Il pagamento dell’altra cambiale politica effettuata dal governatore con la nomina, oltre i 40 posti letto alla clinica dello stesso Gruppo Patriciello a Salcito (per sei milioni di euro all’anno mentre la sanità molisana chiude e i cittadini non sanno dove curarsi), sembrano non aver ancora soddisfatto gli alleati fratturiani di Forza Italia. Così, mentre si prospettano ulteriori richieste che Frattura non esiterà a soddisfare, ecco arrivare il monito di Danilo Leva. “Non credo politicamente sensato designare a poco più di 20 giorni dalle elezioni europee e dalle elezioni amministrative, rappresentanti di Forza Italia ai vertici di enti o

di strutture commissariali. Soprattutto quando queste scelte avvengono con a capo del governo regionale un esponente del Pd e unico candidato alle europee della nostra regione, invece, l'europarlamentare uscente di Forza Italia Patriciello”. Il punto è: Frattura, pur essendosi iscritto nel Pd per riottenere la candidatura a presidente della Giunta, non può non soddisfare la richiesta di aiuto di Patriciello. Non solo perché il gruppo dell’europarlamentare uscente è saltato dalla parte della staccionata politica con il movimento civico di Rialzati Molise (quasi a preventivare l’opposto dell’affossamento che stanno compiendo in Regione), ma anche perché sempre Paolo Frattura è legato agli stessi personaggi dal filo conduttori degli affari personali. In altre parole, se Frattura è socio in affari con gli

stessi soggetti della famiglia Patriciello, come può non aiutare uno che si candida a Bruxelles con Forza Italia ma governa con lui gli affari in Molise? Un problema che il Partito Democratico avrebbe dovuto preventivare piuttosto che pagare lo scotto di mettere in una posizione di egemonia chi oggi sta cercando di affossare lo stesso partito. Resta solo una domanda: quando nel centrodestrasinistra fratturiano finiranno le beghe interne per lavorare guardando al bene della Regione? giorug


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Gli unici a poter festeggiare sono gli eletti in Regione dove Frattura percepisce 12.500 euro mensili per provocare questi danni

Festa dei lavoratori?

Il Molise non ha nulla da gioire Il tasso di disoccupazione è salita al 60,1% di cui il 28,6% sono giovani e solo l’anno scorso sono stai persi 7.700 posti CAMPOBASSO. Guardando il tg di Telemolise un brivido è percorso lungo la schiena. Vedere un cittadino molisano imprecare contro il governo regionale guidato da Frattura per la situazione economica in cui vive lui e la sua famiglia faceva venire le lacrime agli occhi. Faiella, allevatore della filiera avicola molisana, utilizza un termine eloquente: “delinquenti”. Ai limiti della querela, ma nei panni di chi dovrebbe riscuotere 31mila euro sui 60mila dovuti, e non percependoli nonostante le rassicurazioni fornite dal governatore Frattura, di certo il signor Faiella non si può biasimare. “Quando mi vede scappa, passa dalla porta sul retro per non incrociarmi perché sa di non essere nel giusto”. Uno sfogo amaro che, purtroppo, seppur condotto in solitudine, non è l’unico. La situazione occupazionale in Molise non fa certo sorridere. Non sono certo entusiasmanti i dati sulla disoccupazione forniti dall’Eurostat che fotografano l’Italia e il Molise in netto peggioramento. Infatti se nel Paese del sole il tasso di disoccupazione nel 2012 si era attestato al 10,7% nel 2013 ha toccato il 12,2%, quasi due punti in più rispetto alla media europea dove si ferma al 10,8%. E nella nostra regione certo non va meglio. Nel 2013 i disoccupati in Molise sono cresciuti del di oltre tre punti toccando il 15,8%. A preoccupare il popolo, ma non chi governa, è il tasso di di-

soccupazione registrato per i giovanissimi, cioè quella fetta di popolazione compresa tra i 15 e i 24 anni. Qui a risultare ormai senza lavoro sono il 48,9% dei molisani, contro il 40% del dato totale italiano e contro il 23,4% dell’Europa. Dati disperati che traducono in cifre la crisi se si considerano anche i disoccupati di lungo termine, ovvero quelli che non hanno più lavoro da ben 12 mesi. Per il Molise infatti la percentuale è disastrosa attestandosi al 60,1%, contro il 56,4% dell’Italia e il 47,5% dell’Europa. Inoltre, solo l’anno scorso, il Molise ha perso 7.700 posti di lavoro. E la politica regionale non può essere immune da responsabi-

lità. Sono in molti ad attendere, vista la situazione, l’istituzione del Reddito minimo garantito promesso dal centrosinistra un anno fa. Ma purtroppo il governo regionale è troppo impegnato a fare i conti per aumentare le proprie indennità, a chiudere gli ospedali, a licenziare personale delle aziende gestite dalla Regione. Non ha un secondo per ideare azioni che possano servire ad ammortizzare questa situazione. Si doveva rilanciare la filiera avicola e la Gam è chiusa. Si doveva risolvere il problema del deficit sanitario e si chiudono gli ospedali ma si assegnano fondi alle strutture private. Si doveva rilanciare lo Zuccherificio del Molise per fare zucchero e invece si rischia di ritrovarsi tutti i lavoratori a casa e un grande inceneritore su Termoli. Intanto oggi è la festa dei lavoratori. Ma chi può dire di festeggiare questa giornata? Gli unici che possono gioire sono solo coloro che siedono, appunto, nelle istituzioni. Coloro che dovrebbero evitare che più della metà della popolazione possa ritrovarsi in condizioni pessime. Coloro che non dovrebbero limitarsi a scrivere righe di comunicati stampa, stile Petraroia, per rammaricarsi o esortare a fare. Coloro che non dovrebbero nascondersi in un palazzo a via Genova, rifugiandosi nel silenzio, stile Frattura, piuttosto che ammettere la propria incapacità politica nel risolvere i problemi degli altri. Insomma, oggi è la festa dei lavoratori. Il 60,1% dei cittadini molisani non avrà nulla da festeggiare. Grazie Frattura.

Il Sole 24 ore spiega come funzioneranno i conti: si vende fumo ma manca l’arrosto

Il bluff delle 80 euro di Renzi: non li percepirà nessuno Il testo definitivo del decreto Renzi (Dl 66/14, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 95/14 di ieri) conferma quasi tutte le anticipazioni della vigilia, con alcune significative novità. Destinatari del nuovo credito introdotto dal comma 1 bis dell’articolo 13 del Tuir, sono, con riferimento alla tipologia del reddito, tutti coloro che percepiranno nel 2014 redditi di lavoro dipendente e alcune categorie di redditi assimilati al lavoratore dipendente. Ne rimangono esclusi i pensionati. Nell’ambito dei redditi assimilati, sono esclusi, tra gli altri, i compensi per l’attività libero professionale intramuraria del personale dipendente del Servizio sanitario nazionale, le indennità, i gettoni di presenza e gli altri compensi corrisposti dallo Stato, dalle regioni, dalle province e dai comuni per l’esercizio di pubbliche funzioni e le indennità percepite dai membri del Parlamento nazionale e del Parlamento europeo. Con riferimento alla entità del reddito (complessivo) posseduto, il credito spetta a coloro che, dopo aver scontato la detrazione di lavoro dipendente hanno comunque un’Irpef residua anche se poi dovesse essere azzerata da altre detrazioni, a condizione tuttavia che non superino i 26mila euro. Rispetto alle indicazioni precedenti restano fuori i possessori di redditi compresi tra 26mila e 28mila euro. La precisazione più rilevante è contenuta, però, nel

secondo comma, dove viene precisato che il credito va rapportato al periodo di lavoro nell’anno. Da questa precisazione si desume che il credito è “figurativamente” di 80 euro al mese. In realtà è pari a 53,33 euro. Il testo, infatti, non indica un valore mensile, ma un valore annuo e cioè 640 euro, riferito all’intero periodo d’imposta. Questo significa che un lavoratore che lavora da gennaio a dicembre riceverà, con riferimento ciascuno dei dodici mesi in cui ha prodotto reddito di lavoro dipendente 53,33 euro (640 diviso 12). In realtà sui prossimi cedolini paga lo stesso lavoratore troverà effettivamente 80 euro, ma solo perché il riconoscimento inizierà da maggio e perché il sostituto deve riconoscere il credito sugli emolumenti corrisposti in ciascun periodo di paga, rapportandolo al periodo stesso» e quindi dovrà dividere il credito complessivo per gli otto periodi di paga residui fino a dicembre e riconoscere per ciascuno di essi 1/8 dello stesso. In questo modo si ottengono 80 euro. Il riconoscimento del credito, essendo un importo netto, dovrebbe prescindere dalla presenza di reddito nello stesso mese. Vale a dire che dovrebbe essere corrisposto a chi ne ha diritto anche se in uno dei mesi, da maggio a dicembre, dovesse essere in aspettativa senza retribuzione. Ma tenuto conto che il bonus deve essere rappor-

tato al periodo di paga, il sostituto non potrà prescindere da quello che è successo prima e che succederà dopo il mese di maggio, in particolare dovrà tener conto di rapporti iniziati dopo gennaio 2014 e che cesseranno dopo maggio 2014. Se, infatti, un lavoratore è stato assunto ad esempio nel marzo 2014, non ha diritto a 80 euro, ma a 66,66 euro e cioè a dieci dodicesimi di 640 euro (533,33) diviso 8 (da maggio a dicembre ) In pratica, quello che in queste situazioni, i lavoratori troveranno sui cedolini dipenderà anche da come si organizzeranno le società di software. E possibile che continueranno a ricevere 80 euro, ma a dicembre, in sede di conguaglio bisognerà che l’importo complessivo sia pari a 53,33 per i mesi di lavoro e quindi o riceveranno di meno o potrebbero restituire qualcosa. Il ricalcolo sarà necessario anche in caso di cessazione del rapporto dopo il mese di maggio. Per un lavoratore in forza dal primo gennaio 2014, che ha iniziato a percepire 80 euro da maggio e che cessa il rapporto di lavoro ad ottobre, occorrerà infatti fare in modo che gli venga riconosciuto il credito per tutto il periodo di lavoro e cioè a 533,33 euro (640 :12 x 10). Fino a settembre avrà ricevuto 400 euro (80 x 5 mesi). Ad ottobre, bisognerà riconoscerli, anzichè 80 euro, 133,33 euro. La problematica dei ricalcoli si può presentare in modo ancora più complicato se si deve

tener conto di redditi corrisposti da altri sostituti per i lavoratori assunti durante l’anno e che hanno più rapporti contestuali. Considerata la “mobilità” e il turn over sempre più spinto, questa situazione è molto frequente. Sarà opportuna e necessaria quanto prima una precisazione da parte dell’Agenzia finalizzata alla gestione di queste situazioni. In particolare, in presenza di più committenti o datori di lavoro, il lavoratore rischia, in assenza di precisazioni, o di non percepire quanto spettante o di percepirlo indebitamente. Il problema non esiste per i collaboratori familiari. I datori di lavoro domestici non sono infatti sostituti di imposta e non possono anticipare il credito. Pertanto i collaboratori familiari i quali ne hanno diritto potranno ottenerlo in sede di dichiarazione che tra l’altro, proprio perché non sono soggetti ad alcuna ritenuta, sono comunque obbligati a presentare anche se hanno solo reddito di lavoro dipendente e non sono “incapienti”. In questa sede indicheranno tutti i redditi percepiti da tutti i sostituti e i diversi “periodi di lavoro”.


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La Cassazione a Napolitano: tornare subito al voto Dopo la Consulta arriva il pronunciamento anche della Suprema Corte

Dopo la Consulta arriva il pronunciamento anche della Suprema Corte L'Italicum di Renzi potrebbe essere approvato solo a fronte di nuove elezioni

ROMA. E’ arrivata ieri mattina la sentenza della Corte di Cassazione definita, in esclusiva da Affari Italiani, clamorosa. Dopo la Consulta, che a gennaio aveva dichiarato incostituzionale l’attuale legge elettorale, arriva il pronunciamento decisivo della Suprema Corte. Che mette nero su bianco una serie di considerazioni che potrebbero portare, secondo gli avvocati che hanno patrocinato la causa, addirittura a una impossibilità da parte del Parlamento a cambiare la legge elettorale. Il pronunciamento decisivo della Suprema Corte mette nero su biancouna serie di considerazioni che potrebbero portare, secondo gli avvocati che hanno patrocinato la causa, addirittura a una impossibilità da parte del Parlamento a cambiare la legge elettorale. Insomma, l’Italicum di Renzi potrebbe essere approvato solo a fronte di nuove elezioni. Gli avvocati Aldo Bozzi e Claudio Tani, in una lettera al presidente della Repubblica, scrivono: “Vorremmo attirare la Sua attenzione sulla importantissima recente sentenza pronunciata dalla Corte di Cassazione, n. 8878/14 del 4 aprile 2014, nella quale, con l’efficacia del “giudicato erga omnes “ è stato accertato e dichiarato che “...i cittadini elettori non hanno potuto esercitare il diritto di voto personale, eguale, libero e diretto secondo il paradigma costituzionale, per la oggettiva e grave alterazione della rappresentanza

democratica, a causa del meccanismo di traduzione dei voti in seggi, intrinsecamente alterato dal premio di maggioranza disegnato dal legislatore del 2005, e a causa della impossibilità per i cittadini elettori di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento...”. Dopo questa premessa, arriva la parte decisiva: “Il principio di continuità dello Stato non può legittimare fino alla fine della legislatura le Camere elette in violazione della libertà di voto e che sono il frutto della grave ferita inferta “alla logica della rappresentanza consegnata dalla Costituzione”. Ciò comporterebbe una grave violazione del giudicato costituzionale e di quello della Corte di Cassazione, nonché una persistente inammissibile violazione della Costituzione. Si tratta di pronuncia che è destinata a spiegare i propri effetti proprio per il futuro e che, quindi, non può essere ignorata, poiché ha accertato con forza di giudicato l’avvenuta violazione del diritto di voto di tutti gli elettori italiani, non soltanto dei ricorrenti. Ne consegue che l’attuale Parlamento, stante “ la oggettiva e grave alterazione della rappresentanza democratica“, non ha alcuna legittimazione democratica per apportare modifiche alla vigente Costituzione, né per modificare la legge elettorale risultante dalla sentenza n. 1/2014 della Corte Costituzionale. Auspichiamo, pertanto, che Lei, preso atto dell’ineludibile giudicato e dell’obbligo giuridico di darvi pronta

attuazione, promuova gli atti necessari affinché il Popolo Italiano sia finalmente messo in grado di “esercitare il diritto di voto personale, eguale, libero e diretto secondo il paradigma costituzionale”.

Patriciello nel mirino di Marco Travaglio

“Inquisiti da esportazione” e con l’eurodeputato il Molise torna alla ribalta nazionale Nei corsivi giornalistici, si sa, non si inseriscono notizie dettagliate come negli articoli di cronaca. Così capita di ritrovare nomi di persone che nel piccolo Molise sono di dominio pubblico. I lettori molisani sono pochi, ma le voci circolano, saltano di bocca in bocca. Ma è piccola pure l’Italia, perché quando quei nomi compaiono su testate nazionali con firme di giornalisti dai nomi altisonanti, sembra tutto più vero. Oggi accade con Marco Travaglio e il suo editoriale “Inquisiti da esportazione”. Tra i nomi passati al setaccio, da destra a sinistra per le elezioni europee, ecco spuntare Aldo Patriciello. “Forza Italia ha escluso l’impresentabile Scajola (è incensurato) per far posto a imputati e condannati. Aldo Patriciello è pregiudicato per finanziamento illecito”. Che vuol dire pregiudicato? Vuol dire che è stato condannato a vario titolo nel

corso di un procedimento penale. E cosa ha fatto? Quando? Patriciello è stato condannato definitivamente in Cassazione a quattro mesi per un finanziamento illecito: all'inizio degli anni novanta diede 16 milioni di lire a un politico amico.

Ma non sarebbe solo. Ci sono anche Raffaele Fitto, che non ha ancora concluso i vari gradi di giudizio, c’è Alemanno indagato in Fratelli d’Italia, c’è il calabrese Scopelliti nel Nuovo centrodestra. Anche il Pd non è immune dalla ricerca scrupolosa di Travaglio. “Il Pd s’ispira al motto “gli altri sono peggio di noi”, dunque centellina le quote marron un po’ al di sotto di quelle altrui. Renato Soru è imputato per un’evasione fiscale plurimilionaria nei paradisi fiscali e indagato per falso in bilancio e aggiotaggio. Nicola Caputo, consigliere in Campania, è indagato per truffa e peculato nella Rimborsopoli regionale (migliaia di euro di fondi istituzionali spesi in “bibite”), perciò la Commissione di garanzia del partito lo escluse dalle liste delle politiche 2013: ma ora per l’Europa va benissimo. Come la collega Anna Petrone, anche lei indagata per peculato. Il sindaco

di Ischia, Giosi Ferrandino, è invece imputato per falso ideologico e abuso: avrebbe disboscato una collina per costruire una caserma della Forestale, deputata proprio a evitare scempi ambientali”. Una cosa è certa ed è condivisibile nel Travaglio pensiero. “Siccome, con l’Italicum, continueremo a votare per i deputati nominati dai partiti, mentre col Senato delle Autonomie verranno abolite direttamente le elezioni e i senatori li sceglieranno i consigli regionali cioè i partiti, e lo stesso accadrà con la finta abolizione delle province, teniamoci strette le elezioni europee, che rischiano di essere le sole democratiche con quelle comunali. Si vota col proporzionale e i candidati, ovviamente scelti dai partiti (a parte i 5Stelle, che li han fatti selezionare dagli iscritti al blog di Grillo), dovranno sudarsi le preferenze a una a una”.

Di Pietro, l’Idv e i personalismi della politica

L’Italia dei valori è un po’ come l’Udeur. Quest’ultimo esiste solo in Molise (e nemmeno tanto) e a Ceppaloni anche se la famiglia Mastella è confluita tutta in Forza Italia. L’Idv esiste in varie istituzioni, causa conservazione di un contenitore che permetta il mantenimento di poltrone da parte di alcuni soggetti, come il figlio del Tonino nazionale in Molise.

Tra le cause dell’azzeramento dell’Idv ritroviamo “il partito personale” targato appunto Di Pietro family. Qualcuno, ingenuamente, potrebbe pensare: chissà, forse la conservazione del simbolo che si attesta all’1% a livello nazionale, porterà all’eliminazione del nome del capo famiglia. Invece no. Ne è una riprova la puntuale nota stampa del fi-

gliol prodigo Cristiano. Il vice presidente del Consiglio regionale e segretario regionale dell’Idv Molise si affretta a fornire chiarimenti agli organi di stampa: “Egregi organi di informazione, vi informo che l’Italia dei Valori alle prossime elezioni amministrative di Campobasso e Termoli del 25 Maggio 2014 sarà presente con il vecchio simbolo denomi-

nato “Di Pietro Italia dei Valori” come da atti depositati presso le competenti sottocommissioni elettorali. Vi inoltro questa mail in quanto continuo a constatare che alcuni di voi pubblicano ancora il nuovo simbolo con la denominazione Italia dei Valori”. Chissà se gli elettori penseranno: errare è umano, perseverare è diabolico.


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Approvata dal consiglio regionale.

1 maggio 2014

Una legge per mettere ordine e dare sicurezza all’assistenza sociale Sulla pelle di gente che soffre, che ha bisogno di aiuto e di assistenza non sono mancate le speculazioni politiche e ciò che era un diritto spesso è stato passato per un favore

Con un ritardo di oltre 10 anni, la Regione Molise ha recepito gli indirizzi della legge quadro nazionale 328 del 2000 in materia di assistenza sociale: un comparto composito, articolato, con casistiche specifiche, finora lasciato all’improvvisazione e strettamente correlato alle disponibilità finanziarie. La proposta di legge regionale numero 48 approvata ieri l’atro dal consiglio regionale all’unanimità (con la sola astensione del consigliere Sabusco) struttura meglio e in positivo le politiche sociali, assicura i fondi (per quanto limitati), insomma apre un nuovo capitolo in un settore dove ha spadroneggiato il concetto della sussidiarietà, spesso finendo per essere uno strumento di disparità di trattamento se non

addirittura di clientelismo. Sulla pelle di gente che soffre, che ha bisogno di aiuto e di assistenza non sono mancate le speculazioni politiche e ciò che era un diritto spesso è stato passato per un favore. Il dibattito consiliare s’è sviluppato intorno alla relazione della consigliera Nunzia Lattanzio che ha tenuto a sottolineare tra gli elementi di maggiore rilievo, la centralità della persona, delle famiglie, delle esigenze “che mutano nei diversi cicli della vita”. Un progetto organico d’interventi garantito dalla istituzione di uno specifico fondo destinato alla realizzazione del sistema d’interventi e dei servizi su tutto il territorio molisano. Il fondo si avvale delle risorse trasferite dallo Stato, degli stanziamenti propri della Regione, nonché del contributo dei

Pronto: telefoniamo per conto del candidato… di Massimo Dalla Torre

Destra, Sinistra, Centro, questo è il dilemma che in questi giorni molti si sono posti in vista dei prossimi appuntamenti elettorali di maggio. Collocazioni che fanno si che alleanze di un tempo sono state riviste e stravolte tanto da creare tensioni tra i vari schieramenti politici, sempre più promiscui. Allocazioni che ancora una volta hanno aperto scenari inusitati anche perché questa volta è veramente difficile se non arduo dover scegliere a chi dare la preferenza. Una competizione che, visto le liste, alquanto bislacche, si presenta con un enorme punto interrogativo; eppure c’è ancora, qualcuno che ci prova ad ingannare l’elet-

fondi Fse, del cofinanziamento dei comuni e della quota di compartecipazione degli utenti al costo delle prestazioni. Naturalmente, la proposta approvata va accompagnata da un regolamento che disciplini nel dettaglio gli interventi i servizi e le prestazioni. Ciò dovrebbe consentire una continuità che non c’è mai stata e una politica sociale strettamente vincolata dalla programmazione e non più lasciata alle intuizioni assessorili o alle regolamentazioni spontanee delle strutture socio-sanitarie. Per il 2014 nel bilancio regionale alle politiche sociali sono stati riservati 2.080.000 euro del fondo nazionale e 2.400.000 euro del fondo nazionale per i non autosufficienti.

tore. Leggendo i nomi ma soprattutto ascoltando le prime dichiarazioni dei competitor viene spontaneo domandarsi se “questi signori ci fanno o ci sono”, nel senso che non sappiamo bene se si rendono conto che i Campobassani sono stanchi di essere presi per il naso da chi “bivacca” nel palazzo di città mentre c’è gente che non può comprare neanche un litro di latte, perché ha perso il posto di lavoro. Personaggi che imperterriti si affidano ad agenzie specializzate che hanno il compito tramite interviste telefoniche di sondare il gradiente, senza sapere che gli elettori non ne possono più, di essere subissati d’interviste, e-mail, messaggi indicativi su quello o quell’altro candidato.

Agenzie che non conoscendo il passato politico dei loro committenti non esitano a telefonare all’ora di pranzo o di cena, senza sapere che questo modo di fare propaganda elettorale è estenuante. Un modo innovativo, sotto moltissimi aspetti, ma vessatorio che la dice lunga di come la voglia di apparire non è assolutamente sopita, anzi è pressante più che mai. Una voglia dettata unicamente dall’arrivismo smodato dei candidati che prevale ogni qualvolta si apre la stagione elettorale, anzi dell’assalto alla poltrona. Ecco perché è meglio desistere se non si vuole che le risposte vadano oltre la decenza. Desistere perché i problemi e le soluzioni in cambio del voto non sono risolti al telefono, anzi irritano ancora di più. Desistere altrimenti il gradimento, nell’eventualità che ancora ci sia, venga meno. Desistere perché la misura è colma; e quando la misura arriva a saturazione è pericoloso perché si ottiene la repulsione alla politica che invece è una cosa seria che invece molti, anzi moltissimi, hanno scelto quale passatempo e non come missione per dare una risposta alla collettività sempre più stanca, sempre più arrabbiata e i Campobassani credeteci lo sono seriamente.


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Campobasso

1 maggio 2014

Tutto come previsto e da noi anticipato: la delibera contro nuovo cemento nella lottizzazione “Parco dei pini” è stata una sceneggiata recitata male

Ai lottizzatori il primo round: il Tar ha ordinato la sospensione dell’atto consiliare

E’ accaduto, perché è stato scientemente e scientificamente predisposto che accadesse. Cioè, è stato fatto in modo che i proprietari della lottizzazione “Parco dei pini” facessero ricorso al Tribunale amministrativo regionale (Tar) contro la deliberazione con cui il consiglio comunale ha negato ulteriori volumi in aggiunta a quelli esistenti, e l’avessero vinta. Dunque è accaduto, e tre nuove strutture commerciali su Via 4 Novembre toglieranno alla vista dei campobassani uno dei panorami simbolo della città composto da: il castello Monforte, le chiese romaniche di san Giorgio e di san Bartolomeo e l’insieme del nucleo abitativo medievale. E’ accaduto, perché la deliberazione consiliare adottata per negare ai lottizzatori di “Parco dei Pini” altro cemento, e di oscurare alla vista importanti e significative immagini paesaggistiche e ambientali, non è stata sufficientemente e coerentemente motivata. Il “no” (o presunto tale) opposto alla richiesta di nuovi volumi, a parere dei ricorrenti e del Tribunale amministrativo regionale non è stato sufficientemente e coerentemente giustificato sotto il profilo tecnico e amministrativo. Il consiglio comunale, ad esempio, non ha rimarcato che, negando l’aumento di volumi, l’amministrazione esercitava un suo sacrosanto diritto: ovvero, considerare scaduta e conclusa la convenzione tra il Comune e i lottizzanti. Peccato però che non l’abbia fatto nei termini di legge, ossia tempestivamente rispetto alla richiesta di proroga da parte dei lottizzanti, preferendo arrivare, nei modi che stiamo dicendo, all’impianto di un atto consiliare con tali e tanti vizi formali e sostanziali, da essere facilmente attaccato. Alla luce di quanto è avvenuto, oggi si

reale concreta volontà degli amministratori di salvaguardare l’interesse collettivo a danno dell’interesse privato. Tutto come previsto. Compresa l’ipotesi fatta circolare, cui però non diamo credito in assenza di prove tangibili, di accordi sottobanco con gli investitori interessati ai nuovi volumi edilizi e commerciali su Via 4 Novembre. Questione di tempo, avevano fatto intendere costoro, prima di ricorrere al Tar e vedersela data vinta con l’ordinanza del 10 aprile 2014 con la quale i giudici amministrativi hanno sospeso “gli effetti del provvedimento impugnato, al limitato fine di indurre l’amministrazione comunale a un riesame - alla luce dei motivi del ricorso - della domanda di variante al piano di lottizzazione, proposta dalla società ricorrente”. La trattazione di merito del ricorso è stata fissata al 12 marzo 2015. Volendo - ma siamo certo non lo vorrà l’amministrazione comunale avrebbe tempo e modo per deliberare nuovamente sulla faccenda, per controbattere alle motivazioni del ricorso, cercando di far prevalere gli interessi collettivi su quelli privati, motivandoli in modo inoppugnabile. Con molta probabilità toccherà alla nuova amministrazione venuta fuori dalle urne all’indomani del 25 maggio affrontare questione e problema. Se ne avrà voglia; e sia disposta a negare cemento in cambio di una città migliore. Con ciò che sta per passare il Convento (Gravina, Battista, Scasserra, Saluppo, Di Bartolomeo) nutriamo forti dubbi che la nuova amministrazione, come la vecchia, sappia resistere alle pressioni dei capitali privati e della speculazione. Dardo

Volendo - ma siamo certo non lo vorrà - il consiglio comunale avrebbe tempo e modo di deliberare nuovamente sulla faccenda in maniera chiara e inoppugnabile possono meglio capire e valutare gli atteggiamenti pilateschi, i silenzi e le distrazioni da parte degli uffici e degli amministratori comunali. E domandarsi come mai nel corso del dibattito consiliare all’assessore in carica, Nicola Gesualdo, sia stata tolta la possibilità di avvertire l’assemblea dei vizi e dei difetti di motivazione contenuti nella deliberazione che si andava ad assumere,

passando velocemente alla votazione. Se fosse stata data quella possibilità, probabilmente l’assemblea avrebbe acquisto gli elementi utili per dare maggiore consistenza al deliberato e al suo contenuto. Stranezze. Che, valutate a mente fredda, considerate con maggiore ponderatezza, aprono uno scenario inquietante sulla trasparenza dell’atto amministrativo adottato e sulla

La Molisana, la pasta... Vola L'export a +20% nel 2013

Rispetto al 2012 sono aumentate di quattro volte le vendite nei Paesi emergenti: Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica La pasta "La Molisana" va sempre più di moda. Soprattutto all'estero. Le esportazioni dello storico pastificio campobassano verso i Paesi "Brics" (acronimo di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) sono cresciute del 20% nel 2013 rispetto al +5% dell'anno precedente e . I dati sono stati illustrati dallo staff della titolare dell'azienda, Rossella Ferro, la quale non vuol certo fermarsi qui pur consapevole che il mercato interno, quello italiano, è ormai saturo.

Ma da buona imprenditrice incassa il successo e rilancia. L'obiettivo è ambizioso: raggiungere il +50% nel 2014 rispetto al 2013. E il primo trimestre dell'anno in corso promette già bene: +40% sullo stesso periodo dell'anno precedente. Intanto, c'è un apputamento a breve scadenza da onorare. Come riportato dal sito Internet ufficiale dell'azienda, il pastificio molisano sarà presente con uno stand (padiglione numero 5 - Stand I034) alla

336 pagine € 19,90

di Giuseppe Saluppo

prossima edizione della fiera internazionale Cibus 2014 che si terrà a Parma da lunedì 7 maggio prossimo dalle 18 con l'happy hour a base di pasta, olio e pomodoro. In particolare, l'attenzione sarà rivolta alla "Farfalla rigata" e all'"Orecchetta rigata", entrambe trafilate al bronzo, sapientemente cucinate dallo chef Nicola Vizzarri. La sintesi perfetta del vero made in Italy che parla campobassano. Adimo

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Consiglieri ballerini, i traditori del centrodestra Campobasso

1 maggio 2014

Sono undici i consiglieri comunali che, mentre ancora siedono sugli scranni della maggioranza di Palazzo San Giorgio, hanno deciso di cambiare casacca candidandosi nella coalizione di centrosinistra. Fregandosene della fiducia ricevuta cinque anni fa dagli elettori di centrodestra hanno preferito schierarsi con l’attuale consigliere di opposizione del Pd Antonio Battista tradendo e abbandonando ,non solo il centrodestra ma, soprattutto, Gino Di Bartolomeo che formalmente è ancora il loro sindaco. I “coerenti” in questione sono: Stefano Ramundo, Francesco Sanginario, Michele Ambrosio, Massimo Sabusco presidente del Consiglio , Lino Colarusso e Giovanni Di Giorgio assessori defenestrati, Federico Sarli, Sabino Iafigliola, Elio Madonna, Salvatore Colagiovanni e Antonio Columbro. In realtà ci sarebbe anche Nicola Cefaratti in quota Idv ma l’ex assessore della Giunta di Bartolomeo all’ultimo momento ha deciso di rinunciare alla candidatura per puntare, si dice, al ruolo di dirigente comunale. Secondo indiscrezioni, infatti, Cefaratti avrebbe chiuso un accordo con il candidato sindaco Battista per soffiare il posto a uno dei dirigenti comunali, pare si tratti di Giuseppe Giarrusso, senza considerare però che per ricevere un incarico dirigenziale bisogna trascorrere almeno due anni lontano da ruoli politici. Quindi, per non rimanere troppo tempo fuori dal Palazzo non è escluso che Cefaratti possa chiedere un ruolo da assessore esterno seguendo il modello regionale dell’Idv che ha portato nell’Esecutivo Pierpaolo Nagni. Passando agli altri undici consiglieri che hanno fatto

il grande salto, desta particolare stupore la candidatura nel Pd di Stefano Ramundo. Eletto cinque anni fa nella lista di Gino Di Bartolomeo, Ramundo è sempre stato un fedelissimo dell’attuale sindaco che l’ha premiato affidandogli la delega alla cultura. Ramundo non ha mai mostrato particolari segni di insofferenza, è sempre stato diligente, si è fatto in quattro per organizzare eventi e manifestazioni ricevendo in cambio stima e anche qualcosa di più. I maligni hanno spettegolato non poco quando la sua compagna è stata “incorporata” nella polizia municipale ma come si suol dire a pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina . Al di là delle insinuazioni il lavoro svolto dal giovane amministratore è sempre stato tenuto in considerazione dall’attuale sindaco ma evidentemente l’apprezzamento di Di Bartolomeo non è bastato e Ramundo che ha optato per la coalizione di centrosinistra candidandosi nella lista del Pd. Stessa scelta per Sanginario mentre Ambrosio e Sabusco sono rimasti in quota Udc. Colarusso, Sarli e Iafigliola si sono posizionati nella lista Popolari per l’Italia, Madonna con il Centro Democratico ed infine sono finiti nell’Idv Di Giorgio, Columbro e il sempreverde Colagiovanni al suo doppio salto della quaglia come Colarusso e Di Giorgio. Nel corso del mandato elettorale gli undici consiglieri, con qualche rara eccezione, hanno difeso l’operato di Di Bartolomeo votando gli atti messi in campo dall’amministrazione di centrodestra. Ora, candidandosi nello schieramento opposto se la vedranno con gli elettori , confusi sì, sprovveduti, no. Teresa Manara

Succede solo a Campobasso e non si sa se ridere o piangere La toponomastica, ovvero l’intitolazione delle strade urbane e suburbane, è cosa seria. Le città sono vivibili e riconoscibili attraverso la toponomastica; la vita stessa dei cittadini e dell’amministrazione comunale sono condizionate dalla toponomastica. Cosa seria dappertutto, tranne che a Campobasso. Dove la materia è stata trattata quasi fosse un divertissement, un passatempo, un riempitivo se non, addirittura, un fastidioso accidente. Questo almeno fintanto la faccenda non è passata all’ufficio patrimonio. Da quel momento in poi la toponomastica è diventata cosa seria; ma ce n’è voluto di tempo e di buona volontà. La zona industriale, ad

Una strada urbana con due intestazioni: a Enrico Mattei e ad Arturo Giovannitti

esempio, era (e parzialmente ancora è) un guazzabuglio. Il tentativo di renderla praticabile attraverso la titolazione delle strade e, quindi, vivibile e riconoscibile, è solo parzialmente avvenuto. Lodevole connotarla con i nomi di quelli che passano per essere stati gli industriali della città: Natale Molinari, Giuseppe Ferro, Luigi Falcione, Michele Carlone, Enrico De Capoa, nonché Giovanni Agnelli ed Enrico

Mattei che sono stati dei giganti dell’economia italiana. Ma proprio ad uno dei due, precisamente ad Enrico Mattei, è capitato di essere cancellato e al suo posto è stato segnato il nome di Arturo Giovannitti che non è stato un industriale ma un sindacalista . Ciò è stato possibile unicamente sulla base che chi ha manovrato la materia della toponomastica è del tutto sprovvisto di professionalità. Innanzitutto perché non

ha adottato alcun provvedimento di revoca della titolazione a Mattei, quindi per aver imposto, su una strada già titolata, un nome diverso e per giunta in antitesi: difatti Mattei era compatibile con le altre titolazioni che si rifanno agli industriali; Giovannitti, ripetiamo, è altra personalità ed altra memoria. Allo stato delle cose a Campobasso abbiamo una strada con due titolazioni. E non è affatto una cosa seria. Così

come non è concepibile che per la titolazione della Piazza Vittorio Emanuele (alias Piazza Municipio) sia dovuta intervenire la magistratura per capire cosa, e chi, hanno impedito finora di procedere alla nuova intestazione, debitamente deliberata dal consiglio comunale, in vece della intestazione precedente. Un Comune da ridere? No; da piangere. Dardo




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1 maggio 2014

Isernia

Il Comune saluta l’Auditorium Da oggi la struttura avrà una gestione autonoma

ISERNIA. Auditorium di Isernia, finisce la gestione diretta della giunta comunale, o meglio dell'assessore Cosmo Galasso che, nel corso dell'ultimo anno, ha fatto davvero i salti mortali per mandare avanti la struttura, promuovendola sui circuiti dello spettacolo nazionale e cercando di utilizzarne tutti gli spazi nel migliore dei modi, come nel caso della mostra di arte contemporanea nell'ala laterale.Tutto archiviato, da oggi si cambia, infatti il consiglio comunale ha approvato all'unanimità la proposta di Stefano Testa, consigliere di minoranza del nuovo centrodestra, che ha chiesto di dare all'auditorium un regolamento e di dotarlo di un direttore artistico che sarà il vero perno attorno a cui ruoterà la struttura.

Chiusura Università Isernia: continua la polemica

Iacovone spalleggia il rettore Palmieri: lo spostamento a Pesche non è un dramma

“Non credo che la previsione di un contributo straordinario per il 2014 e quindi senza un impegno definitivo possa far recedere l' Università a trasferirsi nei locali di proprietà siti in Pesche a pochi centinaia di metri dalla Questura del Capoluogo. Non si può dare torto al Rettore che ha espresso insoddisfazione su una previsione di spesa che non garantisce per il futuro di tenere indenne l' Università dal pagamento del fitto dei locali di Via Mazzini visto e considerato che l' Ateneo, a pochi centinai di metri dall' ingresso nord di Isernia, detiene in proprietà locali funzionali ed idonei per allocare tutte le facoltà decentrate a Isernia”. E’ questo l’incipit dell’intervento di Albino Iacovone sul caso chiusura Università al centro storico di Isernia. “Il Comune di Isernia se vuole ancora continuare a sperare di mantenere la facoltà di scienze politiche nei locali della Curia di Via Mazzini dovrà farsi carico ( anche in comune accordo con la Regione, è inutile dire anche la Provincia) in modo permanente del canone di fitto se non vuole che la facoltà stessa venga trasferita a Pesche. Credo che questi sono i termini della questione! Comunque, a prescindere dalle mie considerazioni, se guardiamo l' attuale situazione molisana ed italiana che vede costretti i relativi governi a ridurre e/o razionalizzare la spesa pubblica ( o paga la regione o paga il comune o paga l'Università poco cambia!) tenere una sede universitaria di proprietà a pochi centinaia di metri da Isernia e pagare invece un non poco canone di locazione a privati ( in questo caso la Curia) mi sembra che non si vada verso la lotta agli sprechi! Non vorrei che prevalga uno sterile ed anacronistico campanilismo! L' Università è di tutto il Molise e il tutto deve essere visto nell' ambito regionale . La posizione assunta dal Rettore e dal Senato Accademico, quali soggetti pubblici, non può essere condannata bensì apprezzata. Ogni buon amministratore deve tendere, soprattutto in questo particolare momento, a razionalizzare la spesa pubblica cercando di limitare anche gli eventuali disagi alla popolazione. Ora non vedo quali grossi problemi possa creare lo spostamento ( e a costo zero!) della Facoltà di Scienze Politiche ( sarebbe il caso anche di conoscere il numero di studenti iscritti) presso la sede di Pesche ( a pochi centinaia di metri dalla Questura) e nelle immediate adiacenze di un comparto edilizio ( la Nunziatella) in corso di espansione. Con questi presupposti, anche di natura erariale, non riesco a comprendere i motivi per i quali o il Comune o la stessa Regione debba pagare un fitto di euro 82.000 all' anno in presenza di una sede Universitaria di proprietà della stessa Istituzione e già funzionante! Ed allora, se proprio si ritiene indispensabile ( !) far rimanere la facoltà universitaria in Via Mazzini, perchè tutti gli Amministratori Comunali, dal Sindaco all' ultimo Consigliere di opposizione, all' unisono, non chiedono alla Curia Vescovile di concedere a titolo gratuito l' uso dei locali ? Ancora, non sarebbe più saggio utilizzare le somme che il Comune dovrebbe pagare per il fitto( mi viene anche qualche dubbio sulla regolarità e sulla competenza da parte del Comune stesso) per il diritto allo studio aiutando gli studenti e le famiglie con redditi bassi?”.

Criminalità diffusa, i Carabinieri mettono a segno il colpo Un arresto e quattro denunce è il bilancio della vasta operazione del Comando Provinciale Isernia. È di un arresto, quattro persone denunciate all’Autorità Giudiziaria, un ingente sequestro di sostanze stupefacenti e il recupero di refurtiva per svariate centinaia di euro, il bilancio definitivo di una vasta operazione di controllo straordinario del territorio coordinata dal Comando Provinciale Carabinieri di Isernia, per contrastare fenomeni di criminalità e di illegalità diffusa. A Rionero Sannitico, i Militari della locale Stazione, nel corso di un controllo stradale, hanno proceduto alla perquisizione di una Fiat Punto con alla guida un 36enne del luogo, nel corso della quale sono stati rinvenuti involucri contenenti circa tre grammi e mezzo di hashish. I Militari hanno così deciso di estendere la perquisizione anche presso la sua abitazione, dove in vari contenitori opportunamente occultati sono stati rinvenuti oltre sessantacinque grammi di hashish e circa cinque grammi di eroina. Nella disponibilità del 36enne sono stati anche rivenuti circa seicentocinquanta euro in contanti. Tutta la droga recuperata è stata sottoposta a sequestro mentre il 36enne, dipendente delle Poste di Isernia e attualmente candidato alle elezioni per il consiglio comunale di Rionero Sannitico, è stato arrestato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Anche il denaro rinvenuto, verosimilmente provento dell’attività di spaccio, è finito sotto sequestro. L’insospettabile trafficante, ora si trova rinchiuso presso la casa Circondariale di Isernia a disposizione della competente Autorità Giudiziaria. Ulteriori indagini sono in corso per accertare da chi si rifornisse e chi erano gli acquirenti delle dosi preparate e pronte alla vendita. A Poggio Sannita, i Militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Agnone, hanno denunciato per furto aggravato un 30enne del luogo che aveva asportato nel corso della notte alcuni attrezzi agricoli, per un valore di

circa ottocento euro, all’interno di un cantiere ubicato nella periferia. La refurtiva è stata interamente recuperata e sarà nelle prossime ore restituita al legittimo proprietario. Sono in corso ulteriori indagini per accertare se l’uomo sia coinvolto anche in altri furti verificatisi di recente nei territori della Provincia Pentra. A Pescopennataro, i Militari della Stazione di Capracotta, hanno denunciato un 29enne del posto, il quale si è reso responsabile di minaccia aggravata nei confronti di un pensionato anch’egli del posto. Per futili motivi, armato di un’ascia, lo ha minacciato ripetutamente di morte. L’arma è stata sottoposta a sequestro. A Frosolone, i Militari della locale Stazione, hanno denunciato una 35enne di Sant’Elena Sannita per violazioni ad un provvedimento in tema di affidamento dei figli minori. A Venafro, i Militari della locale Stazione, hanno denunciato un 50enne di Dragoni in provincia di Caserta, per maltrattamenti in famiglia e verso fanciulli. L’uomo ha raggiunto la sua convivente a Venafro, e per futili motivi l’ha minacciata di morte con un coltello e poi l’ha picchiata procurandole varie contusioni. Con un cacciavite avrebbe anche minacciato il figlio minorenne della donna. Nel corso delle attività predisposte dalle tre Compagnie dell’Arma, Isernia, Venafro e Agnone, con l’impiego di tutte le Stazioni dipendenti e dei Nuclei Operativi e Radiomobile, sono stati anche effettuati controlli a tutte le persone attualmente sottoposte agli arresti domiciliari o a misure di sicurezza o di prevenzione, istituiti posti di blocco lungo le arterie principali dell’intera Provincia, durante i quali sono stati eseguiti accertamenti su centoquaranta veicoli in transito e identificate centosettantacinque persone, tra conducenti e passeggeri, contestate venti contravvenzioni al codice della strada. Verifiche in materia igienico-sanitaria sono state effettuate anche su numerosi esercizi pubblici.


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Isernia

1 maggio 2014

Accorpamenti, ora tocca alla Camera di Commercio

Il governo decide e il presidente Piersimoni rassicura: non perderemo la sede in città ISERNIA. Prima la Provincia di Isernia soppressa, poi l’Università del Molise pronta a lasciare la sede al centro storico, ora tocca alla Camera di Commercio. Su Isernia sembra si stia abbattendo una vera a propria mannaia. L’ultima novità infatti è emersa ieri, durante un incontro che si è tenuto a Roma, al quale ha partecipato anche il presidente della camera di commercio di Isernia, Pasqualino Piersimoni. Campobasso e Isernia saranno accorpate, formando un'unica presidenza. “Isernia non perderà la sede” assicura Piersimoni. Ciò che cambia è solo l'assetto organizzativo. Ma perché le parole del presidente della CCAA di Isernia diventino realtà occorre mettersi a lavoro. Così, prima che arrivi il governo a spazzare via tutto, l'Unioncamere corre ai ripari, mettendosi al lavoro su una bozza di riordino degli enti camerali, tale da permettere sì di risparmiare, ma anche di continuare a garantire servizi essenziali agli associati. Perché, tanto per cambiare, anche il Molise dovrà fare sacrifici. Ancora.

La Santa Croce compie 30 anni MayDay a Scapoli, La montagna di Venafro pronta ad accogliere la comunità per un tuffo nella storia

VENAFRO. Compie 30 anni la Festa della Croce, meritevole iniziativa (nata per volere del compianto Giovanni Valerio), che ogni primo maggio coinvolge la collettività venafrana. Dopo il raduno iniziale davanti al castello Pandone, seguendo antichi sentieri e attraversando la pineta di “Monte Vergine”, anche quest’anno i venafrani raggiungeranno la cima di “Monte Santa Croce”, che deve il nome proprio a quel simbolo di metallo che si erge dalle rocce. Per chi non ha sangue venafrano, risulta difficile comprendere per intero il senso di questa manifestazione. Raggiun-

gere la cima della montagna e soffermarsi ad ammirare la Piana dall’alto vuol dire ripercorrere idealmente la storia della città. Monte “Santa Croce” assistette all’insediarsi delle prime comunità umane nella sottostante valle del Volturno, poi venne Roma con i fasti della Colonia Giulia. Infine il Medio Evo, con le sue luci e le sue ombre, che nemmeno l’avvento del terzo millennio è riuscito a diradare. Per questa montagna, abituata a confrontarsi con le ere geologiche, la quotidiana frenesia degli uomini probabilmente non significa molto. Per i venafrani, invece, è necessa-

rio che la tradizione si rinnovi di anno in anno. Una volta raggiunta la cima del monte, e dopo la messa in suffragio di Giovanni Valerio officiata da Frate Giuseppe Criscuolo, sarà dato spazio alla ormai “classica” spaghettata collettiva, con aggiunta di grigliate, pane casereccio e buon vino rosso. Nel pomeriggio i giochi di gruppo per bimbi e adulti. Infine le premiazioni e la discesa a valle. Organizza il “Gruppo Santa Croce”. Per contributi e informazioni è possibile contattare Francesco Valerio al numero 349.26 70 820. In caso di pioggia la festa sarà rimandata a nuova data.

L’incontro dei cavalieri, al via la domenica a cavallo Una giornata per avvicinare i giovani all’equitazione

ROCCAPIPIROZZI – E’ in programma per domenica prossima, 4 maggio, la prima edizione della passeggiata a cavallo “Incontro dei Cavalieri”, organizzata da Antonio ed Elisa Forte, due appassionati di equitazione che con questa iniziativa intendono coinvolgere giovani e meno

giovani. Il programma prevede il raduno a Roccapipirozzi bassa (Sesto Campano) alle ore 9. Raggiunto un numero sufficiente di cavalieri e amazzoni, si sale a Roccapipirozzi alta seguendo gli antichi sentieri dei pastori. Seconda tappa a Monte Cesima, dove, presso il ristorante “Le

Sette Querce” sarà consumato un pranzo a base di prodotti tipici. Dopo il necessario riposo, alle 16 e 30 inizia la fase della discesa. Il raduno si scioglierà a Roccapipirozzi bassa, ossia al punto di partenza. Per eventuali informazioni è possibile contattare il numero 327.6868782.

il 1 maggio si festeggia parlando di ambiente Dal “Veleno del Molise” al contest fotografico, l’evento benefico apre la terza edizione

SCAPOLI. Il 1° maggio è sinonimo di MayDay, l’evento benefico che vuole essere il megafono della solidarietà. “L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo” (Sofocle): questo il motto del comitato organizzatore che, insieme con la Broto Onlus, vuole riportare al centro dell’attenzione temi quali la fratellanza e l’empatia. Tante le novità di questa 3a edizione. Oltre alla conferma delle adozioni a distanza attivate nel 2012, gli organizzatori vogliono puntare l’accento sul tema estremamente attuale della tutela del territorio e dell’ambiente, con un convegno sul tema “Ambiente e veleni”. Saliranno infatti sul palco il giornalista Paolo De Chiara, autore del libro-inchiesta “Il veleno del Molise”, il prof. Vincenzo Musacchio, Presidente della Commissione regionale anticorruzione – Co.Re.A., la

Dott.ssa Francesca Scarabeo e il Dott. Ettore Rispoli, che saranno protagonisti del dibattito sull’interramento dei rifiuti tossici in Molise e sulle conseguenze per la salute della popolazione. Un contest fotografico arricchirà l’evento con immagini che porranno a confronto le zone più suggestive dell’Alta Valle del Volturno con quelle in cui domina il degrado. Il tutto condito dalla solita buona musica del MayDay, che vedrà esibirsi La Rosa Nomade, Lotonero, Gli Arrzznit, Old Chimes Bluegrass Band, Onda d’Urto, Francesco Guccini Tribute Band. Non mancherà lo stand gastronomico dove sarà possibile degustare le prelibatezze locali gentilmente preparate e donate dai partecipanti alla rassegna “Sapori per la solidarietà”. Svago, riflessione e impegno sociale: questo è il MayDay!


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Termoli

1 maggio 2014

L’ombra di Greco sul candidato del Pd

Laura Venittelli si accoda al complotto, il centrosinistra si spacca e Di Giandomenico raccoglie il dissenso Il centrodestra si ricompatta su Marone e si gioca la partita per il Comune di Termoli TERMOLI. “Sei di Termoli se non abbocchi a fare quello che ci "indicano" di fare da Campobasso, Riccia e San Martino in Pensilis (Frattura, Fanelli, Facciolla)”. Chi non si riconosce nella coalizione di centrosinistra, ossia in quella parte di centrosinistra che fa capo a Angelo Sbrocca, non ha dubbi: il candidato sindaco venuto fuori dalle primarie era stato deciso a tavolino. Ma questo, a quanto pare, sarebbe il male minore. La preoccupazione più grande infatti sarebbe un’altra: l’ombra di Greco dietro il candidato sindaco del Partito Democratico. Un’ombra che, a dir la verità, si cerca in tutti i modi di oscurare per evitare ripercussioni a livello elettorale. Ma il dato politico, nonostante i silenzi o i sotterfugi, resta. Un complotto, quello cha ha portato alla candidatura di Sbrocca, di cui anche Laura Venittelli (tra le fila rutiane) avrebbe

fatto parte. Come se i filoni del Partito Democratico si fossero spartite le due città Campobasso e Termoli. Due zone, con due nomi che rappresentano clan diversi del partito. Rivali all’interno del Pd ma solo per posizionarsi entrambi. A Campobasso infatti troviamo Battista, esponente del clan Ruta (e quindi avversario interno di Frattura e compagnia cantando), a Termoli Sbrocca, esponente diretto della diramazione dell’ex primo cittadino Vincenzo Greco, rivale del clan Ruta ma vicino a Frattura e Facciolla (la Fanelli compare solo come controfigura ma non fa carte sul piano politico nonostante il ruolo di segretaria regionale del Pd). Se a questo si aggiunge anche il fatto che la lista del Pd di Termoli è stata composta escludendo esponenti locali, da sempre militanti, perché portatori di voti che potevano, forse, soffiare il

posto a nuovi ingressi più propensi ad essere gestiti una volta eletti, ecco che il quadro inizia a prendere le forme di un incubo che ha come obiettivo la fine del partito. E così, tra saltimbanchi approdati da destra a sinistra come salvatori della patria e gestione fallimentare della politica, ecco che il centrosinistra si spacca. Sel, non più gestito dal cognato di Frattura ma dall’uomo che ha rotto i piani al clan fratturiano (Gigino D’Angelo), abbandona la coalizione per tutelare i propri valori. In tutta questa lotta ecco arrivare il Gattone. In una gestione fallimentare della politica, a raccogliere il dissenso di casalinghe allo stremo, muratori disoccupati, giovani senza lavoro, ci ha pensato Remo Di Giandomenico. Lui, il volpone della politica termolese, alla domanda se guarda più a destra che a sinistra risponde filosofeggiando: “Guardo

al cuore dei termolesi”. E Termoli, si sa, è una città strategica da conquistare. Gli affari sul litorale molisano sono di gran lunga superiori rispetto a quelli che si possono concludere su Campobasso. Conquistare Termoli può significare due cose: o ostacolare le mira espansionistiche di coloro che potrebbero avere conflitti d’interesse tra impresa e politica, o agevolare tali espansioni. Così il centrodestra gioca d’astuzia e d’intelligenza. Mette fine alla spaccatura interna che vedeva contrapposti l’uscente Di Brino, vittima delle pugnalate dei suoi consiglieri dimissionari che ne hanno determinato la caduta, e si ricompatta su Michele Marone. La partita è tutta da giocare. C’è solo una domanda che attanagli ala mente: i termolesi hanno davvero voglia di rivivere la gestione “fallimentare” dell’amministrazione Greco? red.pol.

TERMOLI – Ancora un colpo di scena per l’accettazione delle liste collegate ai candidati sindaci. L’Udeur, che appoggia il candidato Michele Marone, è stata esclusa dalla tornata elettorale perché la commissione elettorale ha contestato nella documentazione presentata moduli non aggiornati. I rappresentanti del partito che fa capo all’onnorevole Mastella hanno già presentato ricorso al Tar Molise ed ora si resta in attesa della decisione. Intanto in Municipio si è proceduto al sorteggio per assegnare l’ordine di apparizione sulla scheda elettorale dei candidati sindaci e liste a loro collegate. Primo Michele Marone appoggiato nell’ordine dalle liste: Fratelli d’Italia, Lista civica per

Termoli, Democrazia Cristiana, Alleanza per Termoli, Nuovo Centrodestra – Udc, Forza Italia; secondo Paolo Marinucci di Liberatermoli e le liste: L’Altra Termoli, Uniti per cambiare, Liberatermoli e Sel; terzo Nicolino Di Michele del Movimento 5 Stelle; quarto Angelo Sbrocca con le liste: Popolari per l’Italia, Idv, Unione per il Molise per Termoli, Pd e Vota per te Sbrocca sindaco; quinto Remo Di Giandomenico appoggiato da: Termoli nuova, Popolari per Termoli, TermoliSi, Alba termolese e Termoli giovane. Ora non resta che attendere la sentenza del Tar sul ricorso dell’Udeur e, in caso di riammissione, il sorteggio dovrà essere ripetuto solo per determinare nuovamente l’ordine delle liste.

TERMOLI - “Come dar torto a quel che dice un padre termolese in merito allo stato di abbandono e degrado del parco della città? Come non poter essere d’accordo con il disagio che un padre vive portando il proprio figlio a giocare in una delle zone che dovrebbe essere il cuore pulsante di Termoli e che invece si trova davanti uno spettacolo di incuria e fango?”. Ad affermarlo è il candidato sindaco Paolo Marinucci a seguito della nota inviata alla stampa da un cittadino che lamenta proprio la negligenza di chi doveva curarsi del verde pubblico e mai lo ha fatto. “Dallo scorso luglio, da quando è stato firmato il contratto di concessione tra l’Amministrazione Di Brino e l’Ati “Vivere il Parco”, da consigliere di minoranza ho sollevato più volte la questione, cercando di far luce su un bando che è

stato scritto ed approvato in tutta fretta per togliersi il “peso” dell’area verde; cercando di portare all’attenzione la incapacità stessa di gestione del Parco. Ha ragione quel padre che non può far vivere una giornata di svago al suo bambino in un’area verde pubblica; ha ragione quel genitore che si preoccupa di non poter utilizzare spazi pubblici perché, a fronte di tante parole, i fatti mostrano una realtà completamente diversa. Come fatto da consigliere di opposizione, continuerò nel mio mandato da primo cittadino se gli elettori mi daranno modo di governare - come sono certo! La mia amministrazione si farà carico della revisione e del controllo della convenzione messa in essere dalla passata amministrazione che, incapace di gestire e tutelare il parco, ha preferito affidarlo ad esterni; vigileremo

Parco comunale:“Controllo, vigilanza e attenzione Amministrative, Udeur resta fuori dalle votazioni per far rivivere il cuore pulsante della città”

e controlleremo che chi gestisce il Parco di Termoli abbia effettivamente cura e passione per il bene comune, per arrivare a ridiscutere la convenzione nel caso si ritenesse doveroso e necessario; rivitalizzeremo l’area già con la rimessa in funzione della piscina oltre a portare avanti iniziative ed attività che possano restituire a Termoli il cuore pulsante della vita cittadina, punto di incontro, confronto e socializzazione fondamentale per le famiglie ed i bambini. Non ho mai preso in giro i miei concittadini – conclude Marinucci -. Per anni mi sono battuto affinché il primo obiettivo dell’amministrazione fosse il cittadino ed il bene comune e lo dimostrano le tante battaglie e tutti gli atti prodotti a tal fine. Da primo cittadino, il mio impegno non potrà che triplicarsi”.

La candidata PD alle Commercio, offerta formativa primavera estate 2014 Europee incontra i cittadini

TERMOLI - La candidata alle elezioni Europee per il PD Pina Picierno sarà presente oggi nella sede del candidato sindaco Angelo Sbrocca a partire dalle ore 12. L'incontro dibattito verterà sui temi del lavoro, la disoccupazione, il rilancio del Mezzogiorno in Europa. La candidata, capolista del Pd alle Europee

ha risposto con entusiasmo all'invito del candidato sindaco Angelo Sbrocca e ha dichiarato "Sono felice di poter visitare la città di Termoli simbolo dell'industria del Mezzogiorno in quanto sede di un grande stabilimento Fiat. Mi fa ancora più piacere essere qui il 1 maggio in occasione della festa dei lavoratori".

TERMOLI - L'Associazione Commercianti Molise aderente Confesercenti, con sede a Termoli in Via Cavour, presenta l'offerta formativa prevista per la primavera ed estate 2014. Per i giovani che intendono avviarsi alla professione di Pizzaiolo, forno a legna, sono disponibili gli ultimi 2 posti per un corso che avrà inizio a metà maggio. Il corso ha una durata di 50 ore, 8 di teoria e 42 di pratica, al termine delle quali sarà rilasciato un attestato di frequenza della Regione Molise. Il corso è proposto al costo di 380 € + iva, la metà del costo medio nazionale. Per coloro che intendono avviare in proprio attviità commerciali nel settore alimentare (pescherie, macelleria, frutta e verdura, market ecc.) o della somministrazione (pub, ristoranti, bar, pizzerie ecc.) è in programma per la fine del mese di maggio il corso di qualifica necessario per diventare titolari. Il

TERMOLI - Si è svolta a Buenos Aires l’assemblea della FIODS, Federazione Internazionale delle Organizzazioni di Donatori di Sangue. La tornata elettorale ha portato rilevanti novità all’interno del Consiglio esecutivo Fiods, con l’elezione del Vice presidente Pascual Segovia Armero (dalla Spagna) e del nuovo Segretario generale Horia Bugner

(Romania), mentre sono stati riconfermati il tesoriere Stelios Nickopoulos (Grecia), il revisore dei conti Silvio Trione (Italia) e, soprattutto, il Presidente Gianfranco Massaro (Italia), per un nuovo mandato. Grande soddisfazione per l’Avis di Termoli e Giovani per tutte le sezioni Avis Molisane e Nazionali che vede ancora una volta ed ai

massimi livelli internazionali il presidente Massaro. Un meritato riconoscimento, un grande motivo di orgoglio per l'Italia, per l'encomiabile lavoro che operatori,volontari e donatori delle AVIS ogni giorno portano avanti per prestare assistenza e soccorso ai più bisognosi e per la straordinaria capacità di rispondere alle emergenze sanitarie. Si ag-

corso ha una durata di 120 ore ed un costo di 400 € + iva. Per le attività commerciali che desiderano mettersi in regola con la normativa sulla sicurezza, legge 81/2008, ultimi giorni per iscriversi al pacchetto di corsi RSPP, RLS, Antincendio e Primo Soccorso che avranno inizio nel mese di maggio. L'intero pacchetto è proposto al più che competitivo costo di 400 € + iva. Sono inoltre in programma corsi di idoneità sanitaria base, specifici e di aggiornamento che dal 2008 sostituiscono in tutta Europa il libretto sanitario e sono necessari per lavorare nel settore alimentare e della somministrazione. L'Associazione Commercianti Molise sta inoltre preparando per il mese di giugno un corso per Barman di 30 ore con attestato di frequenza della Regione Molise. Per ulteriori informazioni contattare i numeri telefonici 0875.706044 o 347.6149567.

“AVIS Molise" sul tetto del Mondo, assemblea Internazionale della FIODS a Buenos Aires giunge questa altra bellissima notizia dopo l’ottimo risultato del Gemellaggio tra M.B.D.A della Repubblica di Malta e l’Avis Termoli ormai proiettata ad altri appuntamenti internazionali come quello prossimo con l’UCADOVOBES della Repubblica del Camerun che vedrà uniti a sottoscrivere una Carta di Intenti della Cooperazione per fa-

vorire l’amicizia e l’integrazione tra i popoli uniti dalle stesse motivazioni della donazione Si tratta di pensare ad un nuovo modo di fare cooperazione che investa sulle idee e sulle relazioni, capace di rispondere agli interessi ed ai bisogni reali espressi dalle nuove generazione di tutto questo è forza trainante l’AVIS Giovani.


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Termoli

1 maggio 2014

I Giovanotti rivincono la corsa dei carri trainati da buoi SAN MARTINO IN PENSILIS – Il carro dei Giovanotti, bissando il successo dello scorso anno, si sono aggiudicati la carrese 2014. Il carro con i colori giallo rosso è infatti transitato per primo sotto l’arco che conduce alla chiesa madre di San Pietro Apostolo, seguito dal carro dei Giovani (bianco celeste) e al terzo posto i Giovanissimi (giallo verse). Gran tripudio tra i sostenitori del carro vincitore con i rituali sfottò per gli altri contendenti. La carrese ha avuto inizio ieri mattina intorno alle 13 con la benedizione impartita dal parroco della chiesa Madre di San Pietro Apostolo, Don Nicola Mattia, e poi lenta-

Fai Cisl, Pac:“Gli aiuti accoppiati privilegino le filiere strategiche e il lavoro”

BASSO MOLISE - “Dalle decisioni che l'Italia si appresta a compiere rispetto agli aiuti accoppiati della nuova Pac dipenderà il futuro di intere filiere agroalimentari di importanza strategica per il nostro Paese. Il criterio con cui verranno allocate le risorse – dichiara la Segreteria Nazionale della Fai Cisl - non sia ispirato ad una semplice spartizione di risorse tra le Regioni, ma ad una attenta valutazione circa le filiere più importanti dal punto di vista produttivo e da quello delle ricadute occupazionali”. La nota del Sindacato agroalimentare della Cisl prosegue: “Esortiamo gli Assessori Regionali e il Ministro dell’Agricoltura Martina affinché nel loro prossimo incontro pongano la massima attenzione a decisioni da cui dipende la competitività delle aziende agroalimentari e l'occupazione di migliaia di operai e impiegati agricoli”.

Al via i Progetti Policoro e AnimAzione io ci sto nei paesi del cratere

BASSO MOLISE – E’ stata inaugurata, dal Progetto Policoro, la prima edizione dello Sportello mensile nei Paesi del “Cratere”, in collaborazione con il progetto diocesano AnimAzione: io ci sto. E’ un progetto già presente nei paesi colpiti dal terremoto che si arricchisce con la presenza e il sostegno degli animatori, attraverso l’orientamento e l’accompagnamento dei giovani nel mondo del lavoro, dell’università e dell’autoimprenditorialità. Il Tour ha fatto tappa a Colletorto dove lo “Sportello” ha fornito informazioni, cercare e valutare offerte di lavoro locali e nazionali e offrire aiuto per la compilazione del curriculum vitae. Il Progetto prevede anche l’accompagnamento dei giovani che si presentano con un’idea imprenditoriale fornendo loro gli strumenti necessari e attualmente presenti in Diocesi a sostegno dei giovani. Le successive tappe saranno: 21 maggio a Casacalenda; 28 maggio a Santa Croce di Magliano; 11 giugno a Bonefro; 17 settembre a Larino e il 24 settembre a Ripabottoni – Morrone.

mente i carri si sono portati, percorrendo a ritroso gli 8 chilometri del tracciato, alla partenza posta nei pressi della masseria Macrellino. Posti a 25 metri l’uno dall’altro in ordine inverso all’arrivo dello scorso anno, sono partiti al colpo di pistola sparato in aria dal Sindaco e poi veloci verso il cambio dei buoi che è avvenuto al Tratturo e poi altri 4 chilometri percorsi verso il traguardo e la vittoria dei giallo rosso che ha ora l’onore di portare in processione il busto del patrono San Leo. Domani, giornata conclusiva dei festeggiamenti, dalle ore 22 si esibirà in piazza Umberto la cantante Anna Tatangelo.

Pesca, approvato definitivamente il FEAMP

ROMA - Dopo il voto della plenaria del Parlamento Europeo, il nuovo Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) entrerà in vigore in poche settimane con un budget di 6.567 milioni di euro per il periodo 2014-2020. Come per il precedente periodo di programmazione (FEP) ogni Stato membro dovrà elaborare il proprio programma operativo unico in cui destinare, a seconda delle specifiche priorità, i fondi di cofinanziamento.“È certamente una buona notizia il varo dello strumento finanziario della nuova Politica Comune della Pesca – ha dichiarato l’Alleanza delle Cooperative Italiane Coordinamento Nazionale del settore Pesca – dopo un iter sofferto in cui al testo sono stati apportati diversi miglioramenti, grazie all’azione della Commissione Pesca del Parlamento Europeo, a cui non abbiamo fatto mancare il nostro contributo. Il nuovo Fondo presenza diversi aspetti innovativi, come la formazione per i giovani pescatori (una sorta di apprendistato) o il cofinanziamento di piani assicurativi nazionali per

eventi calamitosi e vittime degli incidenti in mare, particolarmente importanti in Italia dove il fondo di solidarietà della Pesca è ormai estinto, e le misure connesse alla diversificazione (pescaturismo, ittiturismo, ristorazione, servizi ambientali,etc...), alla commercializzazione e trasformazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura; con specifici vincoli saranno ancora possibili arresti definitivi e temporanei e il rinnovo dei motori, con apparati meno inquinanti, per le imbarcazioni della flotta fino a 24 metri di lunghezza fuori tutto. Il FEAMP non è esattamente come lo avremmo voluto ma, nel complesso, presenta opportunità e strumenti interessanti che, solo se pienamente utilizzati, potranno fornire una spinta decisiva per la filiera ittica nazionale. A preoccupare non sono solo i paletti previsti per l’arresto temporaneo, ma anche le rigide condizionalità che vincolano l'accesso ai fondi e che rischiano di renderne ancora più difficile di quanto non sia già stato l’effettivo utilizzo. Tra queste, i criteri di ammis-

Lipu, dichiara il tuo amore alla natura con il cinque per mille

CASACALENDA – La LIPU, che ha una sede anche a Casacalenda, lancia l’appello di devolvere il cinque per mille alla Lega Italiana Protezione Uccelli. I centri della Lega aiutano gli uccelli a nascere, vivere, riprodursi. Li

Premio nazionale “Fabbricando 2014”, terzo posto per la scuola dell’infanzia

MONTENERO DI BISACCIA – Il sindaco Nicola Travaglini e l'Amministrazione comunale esprimono le proprie felicitazioni agli alunni della Sezione 4 della Scuola dell'Infanzia di Via Palermo, per il conseguimento del 3° premio ex-aequo ottenuto nell'ambito

sibilità per i beneficiari, per i quali si dovrà ripensare il sistema sanzionatorio italiano, e le condizionalità ex ante richieste allo Stato membro, come la preliminare redazione del Piano Strategico nazionale per l'Acquacoltura, il miglioramento raccolta dati e l' implementazione del sistema di controllo. Ci auguriamo – conclude l’Alleanza – che sul piano operativo unico e su come affrontare la migliore utilizzazione del FEAMP il Ministero apra al più presto un Tavolo di discussione con le Organizzazioni nazionali della pesca, anche per contribuire a colmare le lacune evidenziate da Bruxelles nell'Accordo di Partenariato in corso di revisione.Ciò per dare certezza alla nuova programmazione e per evitare di trovarci ancora una volta, alla fine del 2020, a dover constatare la perdita di importanti risorse finanziarie per un settore che non può permettersi ulteriori sprechi e indebolimenti”, come è avvenuto quest’anno con il disimpegno di circa 20 milioni di euro, distribuiti tra quota comunitaria e nazionale.

della nona edizione del Concorso Nazionale denominato "Fabbricando 2014 - Scuola in Azienda, i documenti dell'esperienza". Le congratulazioni sono estese anche agli insegnanti e al Dirigente Scolastico Franco Capone per l'impor-

tante lavoro svolto con gli studenti, che ha portato alla realizzazione dell'opera premiata, intitolata "Fabbricando ... il pane! Dal chicco di grano ... le nostre mani in pasta!". Una delegazione scolastica ritirerà il premio a Udine il prossimo 24 maggio

cura quando sono feriti. Li strappa dalle mani di chi vuole ucciderli. Li aiuta a volare lontano e a tornare da noi. E regala a noi stessi un cielo più bello, una terra protetta, un futuro migliore. Il cinque per mille alla LIPU è una meravigliosa dichiarazione d’amore alla Natura. Basta consegnare il codice fiscale 80032350482 al proprio commercialista oppure inserirlo nel 730 o Modello Unico. Firmare nella casella "Sostegno del volontariato" in alto a sinistra e inserire il codice 80032350482. “Con il tuo cinque per mille la LIPU protegge la natura, salva gli uccelli e si occupa di tutelare gli ambienti naturali attraverso azioni concrete e la diffusione della cultura ambientale. Per un futuro dove uomo e natura possano vivere in modo equo e sostenibile”. La LIPU chiede di diffondere la propria dichiarazione d'amore per la natura e far sapere ad amici, parenti, colleghi di lavoro come aiutare la LIPU con il cinque per mille.


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Spettacolo

1 maggio 2014

Festa di piazza Oggi nel capoluogo la tribute band di Rino Gaetano “Nun te reggae” di Charles N. Papa

CAMPOBASSO - Il Primo Maggio, da sempre, è un momento di aggregazione, di civile movimento ludico, senza cedimenti culturali, o meglio, senza grosse cadute di stile. Questo come concetto generale. Poi bisogna soffermarsi su situazioni singole, eventi specifici e contestualizzati al luogo, alle persone. Il Primo Maggio, quello di piazza San Giovanni in Roma, servitore dei sinadacati, blindato dalla Rai, schiavo dell’audience e di voraci discografici, ha perso la vitalità che una kermesse di tale portata dovrebbe avere. Resta però, comunque, un grosso evento musicale, seppur con qualche ripetizione nel cast, di artisti che si presentano sul palco dell’evento, con il disco nuovo. Lodevole l’iniziativa “Primo maggio tutto l’anno”, che ha permesso a band emergenti di esibirsi ad un platea così vasta. E’ toccato anche ai molisani Riserva Moac. La “Festa dei lavoratori” (che oggi suona un pò male), si festeggia in varie forme in tutta Italia. Si presume, che chi organizza, se decide di farlo per una platea allargata, come quella di una piazza, debba selezionare artisti che vanno ad occupare spazi e gusti un pò per tutti, rispettando sempre però, il buon gusto, cercando di scegliere band, cantanti, attori, artisti di strada, di varia natura. Se la scelta si riduce ad un solo artista, diventa complicato capire cosa possa soddisfare più persone possibili. Tipo Corpus Domini nel capoluogo, con la differenza però, che in quel periodo ci sono eventi collaterali, il Primo maggio no. Campobasso oggi, presenta la cover band di Rino Gaetano “Nun te reggae band”, gruppo formato da musicisti molisani: Aldo Pinelli nelle vesti di Rino, Giorgio De Luca

alle tastiere e piano, Amerigo Malzone chitarra, Giuliano Civetta basso e Carmine D'Alena batteria. Senza scendere in discriminazioni sulle cover band, ci pare un pò misera come festa quella di oggi. Rino Gaetano è stato un grande, le sue canzoni sono manifesti, il suo “Nuntereggaepiù” è stato il primo reggae italiano, lui era capace di dissacrare lo Stato e i politici, senza eccedere o debordare nel cattivo gusto. Questo lo rende immortale, grazie alle tribute band che popolano l’Italia, questo però, non giustifica un evento come quello di oggi. Il Primo Maggio è di tutti, dedicare una giornata a Rino Gaetano è sempre una bella cosa ma appunto, deve essere una manifestazione che ripercorra il suo, e solo il suo, percorso musicale. I 4.000 euro spesi (tanto costa il live di oggi, tutto compreso), potevano essere usati in maniera più elastica ed eterogenea, per la popolazione. Le tribute band si muovono sulla sottile linea che delinea la bravura, dalla imitazione o dal cattivo gusto. Rendere la magia di chi ha brillato di suo, diventa complicato. Restituire le stesse emozioni impossibile. Il successo diventa un’eredità tipo copia/incolla, quindi la differenza la si fa solo se si reinterpreta con motivazioni artistiche proprie, un repertorio noto. Un plauso alla “Nun te reggae band” va fatto. Il suo booking conferma la bravura dei musicisti, il loro tour 2014 è sold-out dappertutto e la maestria nel coinvolgere il pubblico, è notevole. Peccato però, che il Comune non abbia allargato ad altri operatori culturali, la maniera di poter organizzare o, perlomeno, di presentare un altro progetto, magari diverso, di diversa fattura. Persone e associazioni che hanno idee, esistono sul territorio, basta farle emergere, dare loro la possibilità di promuovere le loro idee.

Azzurra De Gregorio dirige “Madre”

GUGLIONESI - Azzurra De Gregorio, porta in scena al teatro Fulvio “Madre”, spettacolo scritto e diretto dalla regista termolese. Sul palco Giulio Maroncelli, Rossella Massari, Arianna Ricciardi, Ilaria Barone e Luciana di Nardo. Lo spettacolo è prodotto dalla Frentania Teatri, la stessa che realizza il cartellone teatrale durante l’anno. “Quella che emergerà da questa opera – spiega la regista - sarà dunque la rappresentazione di una madre capace di assorbire su se stessa più ruoli contemporaneamente: santa, figlia, sposa, sorella, amante. In un ciclo continuo e complesso in cui alchimie, pulsioni, miti e desideri si mescolano fin quasi a confondersi tra loro”.

336 pagine € 19,90

di Giuseppe Saluppo

Dove acquistare il libro

CAMPOBASSO - Via Normanno, 14 - presso La Gazze a del Molise dal Lunedì al Venerdì, ore 10.00 / 13.00 e 16.00 / 20.00 Presso il Bar del Terminal Presso le Edicole di: Piazza della Repubblica - Via Scardocchia - Via Lombardia ISERNIA - Piazza della Repubblica - presso l’Edicola della Stazione TERMOLI - Via M. Pagano, 46 - Libreria Dolce Stil Novo


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Sport

1 maggio 2014

La gara nazionale di bocce, specialità individuale, ha visto ai nastri di partenza ben 128 atleti

Antonio Noviello si aggiudica il 10° trofeo ‘Città di Frosolone’, memorial ‘Lelio Pallante’ Il campano, portacolori della Monastier Treviso, ha battuto in finale il corregionale Lo Conte. Quarto il molisano Stefano Calabrese

Antonio Noviello, portacolori della Monastier Treviso, è stato l’assoluto protagonista della due giorni di bocce ad alto livello, che ha caratterizzato la città di Frosolone. L’atleta salernitano si è aggiudicato sia la Parata dei Campioni, che la gara nazionale di bocce, valida per il 10° trofeo ‘Città di Frosolone’ che per il settimo anno è stato dedicato al compianto ex sindaco del centro frosolonese, Lelio Pallante. Noviello, nella gara ufficiale a carattere nazionale specialità individuale, si è imposto davanti ai 128 atleti ai nastri di partenza, superando, dopo sette intense partite, nella finalissima un altro atleta campano, l’arianese Francesco Lo Conte, che gioca per la società ‘Città di Benevento’. Una finale che ha visto sempre in vantaggio il giovane Noviello, che sta lottando per rientrare nella serie A1, l’élite na-

zionale delle bocce, a differenza della parata dei campioni del giorno prima che aveva visto una finalissima particolarmente combattuta, in coppia con Domenico Mauro del Corbordolo Pesaro, contro Alfonso Mauro e Giuseppe Pappacena: quattro tra i boccisti più forti d’Italia. Si è fermato alla semifinale del 10° trofeo ‘Città di Frosolone’ – Memorial ‘Lelio Pallante’, invece, Giuseppe Pappacena della Monastier Treviso (terzo) e compagno di coppia con il vincitore Noviello, con i due atleti protagonisti di un derby di semifinale molto combattuto e di alto livello, terminato 12-11. Stop in semifinale anche per il primo dei molisani, Stefano Calabrese, portacolori della Polisportiva Colonna Bertinoro, centro nei pressi di Ravenna. Il campobassano, trapiantato a Forlì, avrebbe meritato maggiore fortuna, per una finalis-

sima sfumata proprio sul più bello. Un cammino, quello di Calabrese, senza ostacoli e abbastanza agevole, avendo vinto tutte le partite con largo vantaggio. Contro Lo Conte, invece, è mancata un pizzico di sorte, che non guasta mai, e l’atleta di Ariano Irpino si è imposto per 12-11. A concludere il quadro dei quarti di finale sono stati Francesco Santoriello (quinto, Enrico Millo Baronissi); Francesco Gentile (sesto, Ferrovia Basile Vairano Patenora); Stefano Pellicanò (settimo, Madonna delle Grazie Termoli); Luigi Russo (ottavo, Il Laghetto Venafro), con quest’ultimi due che hanno chiuso il podio per quel che concerne i partecipanti molisani alla manifestazione. Il direttore di gara è stato Cosimo Iuliano, arbitro nazionale appartenente al Comitato di Benevento; mentre, l’assistente è stato l’arbitro nazionale di Campobasso, Lucio Fiorella. “Siamo soddisfatti per come è andata la due giorni di bocce ad alto livello – ha affermato il presidente della Bocciofila Frosolonese, Pasquale Mangione –. Nonostante la crisi abbia un po’ fermato un po’ tutti i movimenti sportivi e le associazioni collegate, noi ci teniamo a riproporre tutti gli anni il trofeo ‘Città di Frosolone’, memorial ‘Lelio Pallante’, che è stato un amico personale, ma più in generale dell’intera comunità frosolonese. Questa gara nazionale è nata con lui, che era sempre presente alla nostra due giorni, e non possiamo fare a meno di non riproporla tutti gli anni, il 25 aprile. Siamo soddisfatti anche dal punto di vista agonistico, con i migliori, tra cui il vincitore Noviello e Santoriello, arrivati nei primi otto, così come siamo contenti che tre molisani si siano piazzati nel girone finale con il quarto posto di Stefano Calabrese, che per me è stata una vera sorpresa perché era la prima volta che l’ho visto all’opera, oltre ai piazzamenti di Stefano Pellicanò e Luigi Russo”. Alle premiazioni presenti autorità politiche locali, nonché il consigliere nazionale della Federazione Italiana Bocce, Giuseppe Taraborrelli, il presidente del Comitato Provinciale di Isernia della Fib, Ernesto Di Iorio, uno dei sostenitori, insieme con Mangione, della kermesse. Durante le premiazioni, la Bocciofila Frosolonese ha consegnato una gara a Quintino Pallante, figlio di Lelio a cui è dedicato il memorial, nonché erede della tradizione paterna con la sua vicinanza al mondo sportivo frosolonese, con una dedica che ha commosso un po’ tutti i presenti: “Dove c’è amore non c’è limite né distanza! Il ricordo e l’affetto di Lelio, che ci ha amato, continuerà ad essere vivo nei nostri cuori. 25 aprile: un giorno per ricordarti… una vita per continuare ad amarti”.

La Scuola Calcio Primavera protagonista a Torino alla Juventus National Academy Cup Intanto, oggi è in programma allo ‘Sturzo’ il memorial ‘Michele Scorrano’: in campo dodici team ‘pulcini’ La Scuola Calcio Primavera di Campobasso ha partecipato, per il secondo anno consecutivo, alla Juventus National Academy Cup, manifestazione riservata alla categoria Esordienti e organizzata a Torino e in tutta la Provincia del capoluogo piemontese. Partecipano le scuole calcio italiane affiliate

alla Juventus Academy e i ragazzi si confrontano in tornei di calcio e giochi d’abilità. Buoni risultati per la scuola calcio ‘Michele Scorrano’ con la kermesse vinta dal Torino ‘JStars’. La comitiva campobassana è stata ospite a Torino per quattro giorni: insieme ai baby calcia-

tori, istruttori e genitori, per una ‘vacanza sportiva’ davvero interessante. Immancabili le tappe allo Juventus Museum e allo Juventus Stadium, mentre la cerimonia di inaugurazione della manifestazione si è svolta al Villaggio Olimpico di Bardonecchia. Intanto è tutto pronto per il memorial “Michele Scorrano” che si terrà oggi al campo sportivo ‘Sturzo’ a Campobasso e che vedrà dodici squadre di Pulcini sfidarsi in ricordo dello storico capitano dei Lupi. È stata invitata anche l’Asd Sporting Boscoreale, affiliata al progetto Jna.


TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO

ANNO X - N° 86 - GIOVEDÌ 1 MAGGIO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel.: 0874.698012 Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a Remo Di Giandomenico

L’oscar lo assegniamo a Remo Di Giandomenico. Il Gattone, da buon felino, non vuole proprio smetterla di graffiare i politici termolesi. Così eccolo ancora in campo per le elezioni amministrative a Termoli riuscendo a chiudere ben 5 liste in un momento la disaffezione alla politica porta le persone a voler stare lontano dalle competizioni elettorali. Come ha fatto? Ha cavalcato la protesta, sullo stile di Beppe Grillo, raccogliendo l’assenso alle candidature di cittadini semplici che vivono sulla propria pelle la situazione drammatica di questi tempi. Basterà a vincere?

Il Tapiro del giorno a Laura Venittelli

Il tapiro del giorno lo diamo a Laura Venittelli. L’onorevole del Pd ha accettato il tandem con l’ex sindaco Vincenzo Greco attraverso la candidatura di Sbrocca. E come se non bastasse pare abbia anche partecipato all’esclusione di candidati nella lista del partito che però nel Pd hanno sempre militato. Il tutto in accordo con la sua rivale nonché segretaria regionale del pd, Micaela Fanelli, che ha proposto loro di candidarsi con l’Idv. Per punirli di quanto accaduto con la caduta dell’amministrazione Greco di cui anche lei faceva parte?

La virata di prua del Pd

C

di Oreste Campopiano

onclusa la fase “organizzativa” della campagna elettorale, una fase in verità caratterizzata più dalla stucchevole discussione sul numero delle liste a sostegno dei singoli candidati Sindaco anzichè dai contenuti, dalle proposte, dalle idee e progetti per la Città, possiamo finalmente azzardare una prima valutazione politica di quanto emerso. Due a mio avviso i fatti rilevanti: a) la sofferta ricomposizione del centro destra attorno ad un unico candidato; b) la divisione difficilmente ricomponibile del centro sinistra. Mi soffermo su questo secondo aspetto , posto che, come era facilmente prevedibile, le elezioni “primarie” hanno finito col far prevalere le ragioni di divisione ( tante) su quelle di condivisione ( poche) nell’ambito dell’area politica di centro sinistra. E ciò per la altrettanto evidente ragione che proprio il PD, che più degli altri le aveva volute, ha di fatto tradito lo spirito della consultazione , da un lato aprendo la coalizione a forze politiche ed a candidati distanti dal centro sinistra, dall’altro di fatto escludendo la

parte più di sinistra dello schieramento (SEL ed altre formazioni) Che questa sia stata una scelta non solo voluta ,ma dettata da calcoli politici connessi ad accordi più alti sottoscritti in altre sedi, è difficilmente opinabile, se è vero come è vero che nelle uniche due realtà locali più significative, Campobasso e Termoli, sono stati “portati in dote” alla coalizione le liste degli aderenti all’UDC oltre che gran parte degli esponenti di area moderata che fino a qualche giorno addietro hanno militato ed interpretato ruoli istituzionali e politici nell’area di centro destra. Ciò ha snaturato, dissolvendola, l’area politica che aveva condiviso il percorso e la logica delle “primarie” a seguito dell’allontanamento di SEL e della netta sterzata a destra del PD (con le conseguenti fibrillazioni interne al partito specie nelle due componenti più sinistrorse ,Civati e Cuperlo). Il risultato è sotto gli occhi di tutti: il Pd oggi guida una coalizione che si connota perché raccoglie e salda due spezzoni di due esperienze amministrative che per la loro oggettiva consunzione sono terminate anzitempo, quella di Vincenzo Greco e quella appena decaduta di Antonio Di Brino

Un ibrido difficilmente digeribile ed altrettanto difficilmente comprensibile agli stessi elettori del PD, se non attraverso l’utilizzo di logiche di conservazione che rispondono a necessità di stabilità politica di organismi collegiali regionali, ma che nulla hanno a che fare con le necessità e gli interessi di Termoli e del basso Molise. Le ripetute “incursioni” notturne e festive di personalità regionali di spicco intese “a fare sintesi”, chiedendo in realtà alla parte più coerente dello schieramento di recedere, danno il senso del complessivo disegno “coloniale” che si intende ancora una volta imporre al territorio. Nel linguaggio velico la “virata di prua” è il repentino cambio di direzione impresso ad una imbarcazione in movimento che si effettua portando la prua in direzione del vento. La manovra opposta è definita “ l’abbattuta” più comunemente conosciuta come strambata o virata di poppa. Ho fondato motivo di ritenere che la… virata di prua che il PD e la sua aggregazione hanno tentato , potrà trasformarsi ben presto in una….. virata di poppa.


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