ANNO IX - N° 43 - SABATO 20 LUGLIO 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel. e Fax 0874.698012 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita
GIORNALE SATIRICO
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L’Oscar del giorno a Vincenzo Cotugno
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Vincenzo Cotugno. Il consigliere ha preso possesso della stanza che fu dell'assessore al Bilancio, Vitagliano. Ha già tutte le servitù necessarie per svolgere il suo mandato anche se ancora non siano state assegnate le deleghe ai consiglieri da parte del presidente.
Il Tapiro del giorno ad Ulisse Di Giacomo
Oggi se lo merita. Insiste talmente sul fatto che lui sia il destinato a rappresentare Forza Italia in versione riveduta e corretta nel Molise che questa convinzione sta travalicando i confini domestici per andare in piazza. Naturalmente l’ex parlamentare nonché già Presidente del Molise Michele Iorio millanta la preferenza che Silvio Berlusconi avrebbe per lui. Piana dei Mulini 2 è una descrizione topografica scambiata per appuntamento politico. Se ci sarà gente sono le truppe di mussoliniana memoria, se non ci sarà è il “de profundis” per l’organizzatore. A parere del tapiro non ci sarà trippa né per la gente né per i gatti. Se le cose andranno secondo le previsioni dell’oracolo di Delphi allora se lo merita veramente il tapiro. Di chi stiamo scrivendo? Di lui, l’immarcescibile e inossidabile conoscitore delle pieghe più profonde del cuore umano: il senatore Ulisse Di Giacomo.
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2 20 luglio 2013
La Regione taglia, la Cattolica licenzia Braccio di ferro tra la struttura di contrada Tappino e quella di via Genova: se ci eliminano i posti letto siamo costretti a licenziare fanno sapere dalla struttura d’eccellenza. Pronta la replica del vice presidente della Giunta regionale: i licenziamenti e i posti letto sono due argomenti separati che vanno affrontati in maniera diversa. Siamo sicuri? Botte e risposte che fanno venire in mente una considerazione: oggi non è più il caso di ergersi a sindacalista. Oggi tocca governare, cosa molto diversa dal fare opposizione. La Fondazione Giovanni Paolo II, nel ricordare che nonostante 45 infermieri rischiano di andare a casa, l’azienda non perderà la sua caratteristica di eccellenza visto che il rapporto infermieri pazienti sarà di 4 a 1. Il che però in parte cozza con la tesi del presidente Frattura che, non molto tempo fa, parlava di rapporto 1 a 3 (intervenendo nel dibattito degli ospedali pubblici). Sta di fatto che, a differenza di quanto sostiene Petraroia, il numero degli assunti deve essere necessariamente rapportato al numero dei posti letto. Nel 2010 oltre 5mila persone scesero in piazza per manifestare contro il rischio chiusura dell’allora Cattolica. A presiedere la Regione c’era Michele Iorio e tra i manifestanti c’erano molti esponenti regionali del Pd. Oggi, a chi che governa, la Fondazione chiede chiarezza sul futuro: “Siamo pronti a riassumere non appena le condizioni ce lo permetteranno”. Il che, tradotto in altri termini, vuol dire: quando verranno definiti i rapporti con la Regione, quando verrà ap-
plicato il Piano sanitario regionale, quando ci sarà l’accordo di integrazione con il Cardarelli e l’Università del Molise, solo allora si potrà riparlare. Il problema è proprio in queste righe: cosa vuol fare la Regione? Nessuno lo sa. Forse neppure Petraroia che, nonostante dovrebbe lavorare gomito a gomito con Frattura, sembra non essere al corrente di cosa quest’ultimo stia manovrando con i tecnici romani. Di Petraroia sappiamo, in base a sue dichiarazioni pubbliche da opposizione, che l’11 febbraio 2012 aveva detto “no all’integrazione tra Cardarelli e Cattolica. Sulla sanità niente scorciatoie, il confronto si tenga alla luce del sole e nelle sedi istituzionali preposte coinvolgendo gli operatori del comparto, i comuni, le confederazioni sindacali, le associazioni, i comitati spontanei, le forze sociali e gli amministratori locali”. Come conseguenza, oggi, dal suo governo, ci aspetta questo. Eppure non avviene. Come si legge sulla diffida presentata dallo stesso vice presidente della Giunta all’epoca consigliere di opposizione, agli atti resta la mancata garanzia dei livelli essenziali di assistenza per i cittadini molisani, l’assenza di informazioni sull’evoluzione del Piano Sanitario Regionale e del Piano per il Rientro dal Debito, nonostante l’ apposita istruttoria e verifica nelle preposte sedi parlamentari e ministeriali. Una cosa è certa: condividere quelle che furono le parole di Petraroia appena un anno fa: “Siamo convinti che nella programmazione del settore si debba partire dai diritti e dalle aspettative del malato”. Ora ci aspettiamo i fatti.
I lavoratori si appellano ai cittadini: manifestiamo Il 16 luglio 2013 la Fondazione Giovanni Paolo II ha provveduto ad inoltrare 45 lettere di preavviso di licenziamento ad altrettanti infermieri. Si alza così la voce del comitato spontaneo di lavoratori che ha deciso di contestare quanto segue: non è reale l’esubero delle 45 unità infermieristiche vista la difficoltà di copertura dei turni, che si riscontra gia in questi giorni ancor prima dell’effettiva efficacia dei licenziamenti; i nominativi delle persone interessate dal provvedimento sono stati resi noti prima ai coordinatori infermieristici che non agli stessi con palese violazione quindi delle procedure dettate dalla legge 223/91; prima di arrivare a tanto la Fondazione non ha ritenuto di provvedere a nessun taglio alle spese per consulenze e per corrispettivi ad aziende terze; la Fondazione ha scelto di non tener conto, cambiando le carte in tavola, della volontà espressa dai lavoratori, attraverso un referendum di attivare un contributo di solidarietà di 13 mensilità per il comparto e la dirigenza medica; il CdA si è sempre sottratto da un confronto con gli stessi. Chiedono di incontrare in assise pubblica contemporaneamente il CdA della Fondazione Giovanni Paolo II (compreso il membro designato dalla regione Molise), il Presidente della Regione Molise e i vertici politici della stessa in tempi brevissimi, per la risoluzione del problema sopra citato. In caso di mancata convocazione i lavoratori, intraprenderanno tutte le strade necessarie affinché i loro diritti siano preservati. Inoltre i lavoratori dichiarano di restare disponibili a qualsiasi forma di contributo economico nei confronti dei colleghi interessati dal provvedimento con l’imprescindibile condizione che quanto versato sia utilizzato al solo scopo di preservare i livelli occupazionali e non resti nelle casse della Fondazione. Chiediamo la vicinanza dei cittadini molisani, e proponiamo una manifestazione di tutti gli operatori del settore pubblico e privato per difendere i diritti di una sanità molisana sempre più calpestata.
Da 100 ettari di terreno coltivato per far posto alla mega-stalla della Granarolo: “Come non capire la pazzia che provoca il profitto!” Leggo su Greenreport un articolo, come sempre puntuale, di Luca Aterini, “L’Italia è un paese di frane”, che riporta e commenta numeri dell’Annuario dei dati ambientali elaborato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra). Cerco di sintetizzare per dare ancor più il senso della drammaticità della situazione con la speranza che serva a far ragionare quanti parlano pro o contro come sono soliti fare i tifosi di calcio al Bar dello Sport. Ebbene, nel 2012 sono state 487.000 le frane e hanno interessato un’area pari al 6,9% del territorio italiano coinvolgendo circa 700.000 persone. Un italiano su dieci, cioè oltre 6 milioni di cittadini, è esposto a rischi di alluvione. Ogni cinque mesi viene cementificato una superficie di territorio pari a quella del comune di Napoli e ogni anno pari a quelle di Milano e Firenze insieme. C’è da dire che nella seconda metà del
secolo scorso il consumo di suolo è proceduto a un ritmo di 7 m2, mentre oggi è pari a 8 m2, e tutto a scapito della natura e del cibo. Come non capire che se non si ferma questo processo chi rischia è il futuro del Paese e del Mondo, delle nuove generazioni. Basterebbe riflettere su questo solo dato per dire no a una stalla che ha bisogno di 100 ettari, cioè di un milione di metri quadrati di terreno coltivato, per allevare in un solo posto, così come vuole la Granarolo, 12.000 manze fino a quando non vengono ingravidate. Come non capire la pazzia che provoca il profitto! C’è anche un dato a prima vista positivo, bello, che è quello ch riguarda l’aumento della superficie boschiva (36% il coefficiente di boscosità, ben più alto del 28,8% del 1985). Un paese, si pensa subito, più verde e questo sarebbe confortante se la superficie il bosco non l’avesse presa da montagne abbandonate e deserte e dalle aree marginali, quelle “dell’osso” come
diceva un grande meridionalista. Poi c’è anche il dato uscito dall’incontro di Vilnius (Lituania) dei ministri dell’Ambiente dei Paesi Ue che parla di un’erosione della biodiversità (cioè della nostra vita) e della urgenza di correre ai ripari con “investimenti nel capitale naturale e nelle infrastrutture verdi” che non credo facciano riferimento a una stalla che trasforma un milione di metri quadri di terreno fertile e per di più irrigato in cemento. In pratica un ritorno al passato che, così, ruba il futuro alle nuove generazioni con un territorio profondamente ferito da scelte profondamente sbagliate e dalla totale mancanza di programmazione, che i dati mostrano con tutta la loro freddezza. Un vuoto che riguarda, certo, la politica e i governi che hanno animato o contestato, ma non solo, la stessa classe dirigente e questo ai vari livelli. Pasquale Dilena
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20 luglio 2013
Piana dei mulini? E’ l’inizio del rilancio di tutto il centrodestra Michele Iorio spiega le ragioni dell’evento: basta con l’autoreferenzialità nei partiti, per cambiare la politica bisogna coinvolgere il popolo nelle scelte Parte il conto alla rovescia per Piana dei Mulini dove, martedì, andrà in scena l’antipasto del rilancio di Forza Italia2. Regista dell’evento? Neanche a dirlo: Angelo Michele Iorio. Perché nonostante la sconfitta alle regionali, nonostante la sospensione dal Consiglio regionale, non si può non riconoscere all’ex presidente della Giunta regionale un carisma di rara eccezione. Regista sì, ma anche protagonista? A detta di Iorio, neanche tanto. Perché l’obiettivo principale è “rilanciare la politica di centrodestra che é, nei sentimenti dei molisani, largamente maggioritaria – (come dargli torto vista la composizione del nuovo Consiglio regionale dove non c’è molta differenza tra maggioranza e opposizione?) per cui, dopo le delusioni elettorali – non possiamo rassegnarci ad un ruolo di secondo piano”. Il che comporta una novità nell’individuazione dei protagonisti: gli attori principali devono essere i cittadini. Michele Iorio, con un po’ di tintarella e il sigaro in mano, indaffarato ad ultimare i preparativi, decide di rispondere alle domande. E nel suo politichese, qualche messaggio più o meno chiaro lo invia anche ad alcuni esponenti del suo partito. A Patriciello e Di Giacomo, l’uno al governo con il centrosinistra( in una maggioranza spuria) l’altro alla prese con la delegittimazione dell’iniziativa. Lei lo sa che il mondo politico, soprattutto nel centrodestra, sta fermo intento ad osservare come andrà martedì a Colle d’Anchise? So che a qualcuno farebbe piacere che la partecipazione fosse limitata ma lo spirito di questo incontro non è la conta delle persone. Lo spirito è rilanciare la politica del centrodestra riaffermandone la valenza con i suoi valori, le idee e i programmi condivisi. Il che è possibile solo se si rinnova la politica richiamando, così come è nell’idea di Forza Italia, tante persone alla partecipazione, anche coloro che finora hanno ritenuto di non volersi o potersi interessare di politica o si sono sentite escluse dal dibattito politico e dalla partecipazione”. Un rinnovamento nei nomi? “Direi un cambiamento vero e sostanziale che, più che nel cambio dei nomi, corrisponde ad un cambio nel metodo di fare politica”. Lo aveva annunciato anche nel recente passato, quando era presidente della Regione, e non c’è stato. Perché stavolta dovrebbe essere diverso? “Oggi non porto il peso di essere il responsabile del governo regionale, il che mi da’ la possibilità di fare ciò che non ho potuto fare quando ricoprivo la carica di presidente”. Oggi ha le mani più libere? “Oggi ho le mani libere. Senza il più – dichiara sorridendo. Poi torna serio e spiega - All’epoca mi si chiedeva il cambio di nomi in Giunta o delle cariche. Quello che voglio spronare a fare oggi è cambiare metodologia nel fare politica. Basta con l’autoreferenzialismo o i personalismi. Applico l’idea di Forza Italia2, e cioè non un cambio del nome ma un cambio di modello, di sistema e quindi una forte spinta verso il rinnovamento”. Quando lei parla di centrodestra include solo il popolo del Pdl o anche delle altre forze politiche della coalizione? Mi riferisco ad esempio a Fratelli
d’Italia o a quella parte dell’Udc che ha sempre sorriso al Pdl piuttosto che al Pd. “Io credo che sia utile una partecipazione generale, di chi si sente comunque di essere di centrodestra. Riprendere il dibattito politico, quello vero, con la politica che appassiona con idee e ideali, significa anche porre una sorta di discrimine in una fase in cui la politica molisana sta attraversando il momento più brutto della sua esistenza con maggioranze spurie, presunti innovatori che sono solo voltagabbana. Riaprire il dialogo nel centrodestra significa anche riaprire un dibattito con la controparte, ossia con il Pd, mantenendo ferme le proprie posizioni. L’importante è non mischiare le carte ed avere ma mantenere idee chiare e precise. Ecco perché chiunque si sente impegnato in politica e condivide le idee del centrodestra farebbe bene a partecipare”. All’interno del Pdl però questo evento, che politicamente sembra lodevole, è avversato proprio dal coordinatore regionale. E’ una posizione personale quella assunta da Di Giacomo o l’iniziativa di Iorio? “Non credo che la mia iniziativa nasce da esigenza personale ma da un dovere che ho, dopo anni di governo, di dare stimolo alla ripresa di dibattito politico proprio perché oggi non c’è chiarezza nel Molise. C’è solo una fase di estrema confusione che porta allo stallo e all’impossibilità di attuare programmi perché non si condividono le scelte. A livello politico non esiste il titolo personale, non ho convocato una struttura di partito. Ho convocato le persone che condividono del Pdl la fase di passaggio ad un nuovo partito più vivace, allargato e partecipato. Poi, se la gente verrà, non sarà certo colpa mia. Se c’è una crisi oggi in tutti i partiti è per l’autorefenzialità, cioè ritenere che una posizione nel partito di per sé significa l’esclusiva per le iniziative politiche. Io credo che bisogna ricominciare, ed è questo il senso di Piana dei mulini, dal contatto diretto con la gente. Che è solo l’inizio di un percorso perché poi ci saranno fasi organizzative successive attraverso tavoli tematici e approfondimenti da tenere in tutti i comuni proprio per aprire dibattiti e dialoghi sul territorio e in maniera capillare. L’iniziativa che ho assunto parte proprio dalla sensazione che oggi c’è una situazione di difficoltà. Non solo nel centrodestra ma per il centrodestra in particolare”. Se Berlusconi dovesse esprimersi, sarebbe favorevole a Piana dei Mulini? “Si è già espresso. Ne ho parlato con lui più volte ed è stato lui a suggerirmi di allargare il campo a chi condivide i valori del centrodestra”. Assodato che con questa Piana dei Mulini2 non riparte il rilancio di Iorio alla presidenza della Re-
Pronta anche la fase successiva: tavoli tematici in tutti i Comuni
“L’iniziativa è necessaria per fare chiarezza in Molise dove ci sono maggioranze spurie che portano allo stallo” gione, si può immaginare un MIchele Iorio pronto a viaggiare su Roma? “Ho dato tutto quello che potevo al Molise ricevendo in cambio tantissimo. Certo non avere l’ambizione di tornare a governare la regione non vuol dire smettere di fare politica. Non sarò ricandidato qui ma sarò presente nella politica”. Sorride alla domanda: anche a livello elettorale? E risponde: “Perché no. Di certo però oggi non si è in campagna elettorale quindi l’aspetto di un rilancio del singolo viene meno. Il che non solo rafforza l’iniziativa di voler cambiare metodo nella politica ma rende reale la disponibilità che sto ricevendo, oltretutto inaspettata, da parte di amministratori, giovani e tutti gli altri che fanno toccare con mano l’esigenza di un cambiamento”. Iorio si conterà martedì? “Io valuterò la disponibilità di chi vuol prendere parte attiva alla politica. Se qualcuno farà la conta, sono fatti suoi”. L’in bocca al lupo è d’obbligo, il crepi idem. Ed ora non resta che aspettare cosa succederà. giorug
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Rifiuti, occorre un vero Piano Il vero problema sta diventando la fase dello smaltimento CAMPOBASSO. Con il decreto Salva Italia è stata introdotta la TARES o Tassa sui rifiuti e sui Servizi o meglio conosciuta come una nuova Tarsu che prende il nome di Tassa sui rifiuti e sui servizi o Tarsu e la Tassa di igiene ambientale o Tia e che potremmo chiamare sinteticamente TARES. La nuova tassa sui rifiuti e sui servizi è stata introdotta per accorpare in un’unica tassa le diverse fasi della gestione dei rifiuti in un’unica tassa indirizzata tutti i destinatari ed utenti potenzialmente in grado di produrre rifiuti al fine di semplificare il prelievo e per regolamentarlo in attuazione del federalismo municipale. La nuova tassa andrà a riaprire il capitolo delle discariche. In regione, infatti, insistono tre discariche che raccolgono 123mila tonnellate di rifiuti. La verità è che bisogna guardare alla previsione di un impianto di smaltimento capace di riciclare i
rifiuti, produrre composti e ottenere energia elettrica a impatto zero, facendo guadagnare amministrazioni e cittadini. Diversamente non finirà mai la tarantella “discarica a te, no discarica a me” che innesca solo una guerra tra poveri. Il più sfortunato otterrà in cambio una discarica sul proprio territorio, il che equivale a una grossa buca piena zeppa di rifiuti indifferenziati o differenziati. È evidente che qualcosa non funziona. Su questa problematica c’è bisogno che si apra un grosso dibattito, altrimenti si rischia come al solito di fregarsene democraticamente dei cittadini e fargli calare qualsiasi decisione irresponsabile, con l’unico obiettivo di arricchire qualcuno a discapito dei comuni e dei territori. Così non si va da nessuna parte. Non si risolve nulla. I metodi per smaltire i materiali senza dover presentare costi salatissimi ai cittadini ci sono.
L’aria di Genova Di nuovo a Genova. Di nuovo… da 12 anni…. Da quel 20 luglio 2001. In piazza “Carlo Giuliani – ragazzo” (già piazza Alimonda) torno ogni anno per celebrare il patto di non dimenticare. Non dimenticare non significa ricordare. Significa lottare, continuare a ribadire che le ragioni che ci portarono a Genova 12 anni sono più che mai attuali, e che i potenti della terra ordinarono di reprimerci, massacrarci, torturarci perché avevamo ragione ed avevamo visto giusto e che non poteva un “esercito di sognatori” interrompere il loro banchetto opulento. Ci sono fratture del tempo che non possono essere ricomposte. Non c’è gesso o ferro che tenga, per ricombinare ciò che è stato scardinato. E in quei giorni di luglio 2001 molti mondi sono stati scardinati. C’è un prima Genova e un dopo Genova, nel tempo e nella storia di molti. Eppure si direbbe che in quei giorni a Genova, volessimo gettare all’aria il mondo. Ma quel mondo era già rovesciato, ed era già in aria. In aria, allora, gettammo le nostre parole che volevano farlo tornare con i piedi per terra, quel mondo.
Le lanciavamo come boomerang, e come bombe che facessero esplodere i castelli in aria che immobilizzano i popoli. Castelli circondati da zone rosse di silenzio e da fossati piene di sabbie mobili, i castelli della finanza e dei rapaci divenuti dèi, costruiti su segrete che scendono in profondità abissali. Volevamo farli esplodere quei castelli in aria, quell’immagine che rovescia il mondo come un’illusione ottica e ce lo fa credere vero, giorno dopo giorno. Volevamo farli esplodere quei castelli in aria, che recintano la vita e ne fanno moneta, e l’aria stessa è attinenza del castello, sua emanazione che inaliamo con i gas in quei giorni a Genova. Volevamo farli esplodere quei castelli in aria, che riempiono il mondo di paura e fanno credere che solo in essi è la salvezza. Volevamo farli esplodere quei castelli in aria, cosi imponenti da soffocare la vista e irretire il desiderio, un desiderio che non libera ma asservisce. Vogliamo farli esplodere, anche se non siamo certi del frutto delle nostre azioni. Ma siamo certi che cosa sarà del mondo senza le nostre azioni. Italo Di Sabato
Cambiamento culturale e certezze normative dovranno essere gli elementi per invertire in sistema. Passo importante e determinante è l’introduzione della raccolta spinta porta a porta, unico sistema in grado di raggiungere in breve tempo e su larga scala quote percentuali superiori al 70% di rifiuto differenziato che in Molise è ancora troppo basso. In contemporanea si dovranno necessariamente inserire iniziative di intervento pubblico di attività di compostaggio comunale (il compostaggio è un processo di trasformazione di scarti organici, la cosiddetta frazione umida dei rifiuti solidi urbani, in una biomassa, detta “compost” che ha svariati usi biodegradabili), realizzare piattaforme per il riciclaggio e il recupero dei materiali, in modo da reinserirli nella filiera produttiva. Diversamente, si corre il rischio che a saltare sia l'intero sistema di raccolta e smaltimento rifiuti.
Nemo propheta in patria Un po’ di chiarezza, in definitiva, sull’utilizzo e la divulgazione dei dati personali in modo superficiale, è stato sentenziato dal Giudice Unico del tribunale civile di Roma, sezione prima. Il fatto: il dipendente di un Ufficio periferico dello Stato di Campobasso è stato oggetto di un decreto di perquisizione personale e domiciliare locale nel rispetto della segretezza delle indagini e della privacy ed il superiore gerarchico di Ancona notificava l’avvio di provvedimento disciplinare, rimasto sospeso in attesa della sentenza definitiva, causando ben due distacchi presso altri uffici periferici. Il dipendente denunciava la violazione delle norme vigenti sulla privacy, in quanto il procedimento, indirizzato al diretto interessato non veniva trasmesso al direttore dell’Ufficio, nella sua titolarità del trattamento dei dati personali ma all’intero ufficio come notizia ordinaria. Non è irrilevante che i distacchi e il provvedimento disciplinare siano stati dichiarati illegittimi, ciò ha provocato un vulnus lesivo della dignità personale e professionale del lavorator che ha inoltrato ricorso al Garante della privacy. Quest’ultimo ha dichiarato infondato l’esposto per cui il lavoratore si è opposto al provvedimento del Garante. Seguono tutta una serie di tecnicismi interpretativi sui quali si sorvola ma che hanno portato il giudice unico a dichiarare illegittimo il trattamento dei dati sensibili giudiziari del lavoratore stabilendo in diecimila euro il risarcimento per il danno non patrimoniale dello stesso oltre alla liquidazione di circa cinquemila euro per il difensore. Al di là della sentenza in sé, ci piace evidenziare che le motivazioni giuridiche proposte dall’avvocato Vincenzo Iacovino sono state accolte e che quindi ciò che le sue capacità non riescono ad essere comprese dalla giurisdizione amministrativa regionale hanno trovato pieno accoglimento presso il tribunale della capitale. Come al solito, basta il titolo.
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5 20 luglio 2013
Non si hanno notizie sull’applicazione del decreto del ministero dell’ambiente del 10 agosto 2012, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 21 settembre 2012, numero 221
L’utilizzazione delle terre e rocce da scavo sembra una cosa da niente e invece costituisce una delle più delicate e complicate attività dei comuni e della Regione
Il problema è serio per le implicazioni tecniche e amministrative che comporta; è complicato per la vastità delle regole che lo disciplinano; è impegnativo per le imprese (piccole e grandi) e per le amministrazioni pubbliche (piccole e grandi). Stiamo parlando del decreto del ministero dell’ambiente del 10 agosto 2012, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 21 settembre 2012 numero 221 che recita: Regolamento recante la disciplina dell’utilizzazione delle terre e rocce da scavo. Gli adempimenti da compiere sono tantissimi e tutti con una precisa obbli-
gatorietà. Alla materia guardano con particolare attenzione l’Europa e il ministero dell’Ambiente e alla stessa (materia) devono guardare con attenzione le Regioni e gli enti pubblici che emettono l’autorizzazione ad eseguire lavori di costruzione, demolizione, recupero, ristrutturazione, restauro, scavi in genere (sbancamento, fondazioni, trincee, ecc.) nonché residui di lavorazione di materiali lapidei (marmi, graniti, pietre, ecc.) anche non connessi alla realizzazione di un’opera e non contenenti sostanze pericolose (quali ad esempio flocculanti con acrilamide o poliacrilamide). Non è
tutto ma, ribadiamo, sufficiente a comprendere come sia delicata la faccenda e la vastità dei coinvolgimenti tecnici e amministrativi che comporta. Ne vanno di mezzo la salvaguardia dell’ambiente e la salute pubblica. Ci sono anche oneri ragguardevoli da affrontare per le piccole imprese, per le piccole opere, per i piccoli scavi, per la piccole ristrutturazione ad esempio rifacimento bagni o pavimenti o impianti idrici,elettrici o altro, per cui spesso diventano una ragione per by-pasare i controlli. Ammesso che ci siano. Le “autorità” che devono intervenire sono molteplici: dalla Regione ai Comuni, al Corpo forestale, ai Nas, all’Asrem e via dicendo. Faccenda complicata e seria. Può capitare pertanto che le imprese (piccole e grandi), e con loro i commissionari dei lavori, incappino in uno dei controlli, costretti a pagare l’eventuale omissione o irregolarità con l’aggravante di essere stati posti in quella condizione da una palese mancata informazione, soprattutto da parte dei responsabili dello sportello unico dell’autorità competente. La Regione che fa? Invece di affrontare la questione, come abbiamo scritto nei giorni scorsi, è corsa a revocare l’incarico al Commissario per l’attuazione del Piano di gestione del ciclo dei rifiuti urbani e speciali del Molise, Vincenzo Naso, colpevole di essere stato incaricato dal già presidente Michele Iorio,
mettendo da parte l’urgenza, invece, di dare attuazione al decreto del ministero dell’Ambiente del 10 agosto 2012, di cui stiamo trattando e di cui stanno trattando le Regioni in Italia (Friuli Venezia-Giulia, il Veneto, la Liguria e l’Umbria tra le prime). Il Molise, more solito, protagonista all’incontrario, da mesi in stand-by (ma siamo sicuri che qualcuno ne è al corrente?) e i comuni tutt’altro che aggiornati e preparati ad affrontare le regole ministeriali. Sul fronte dei lavori pubblici l’ingegnere Cocozza, responsabile del settore a Palazzo san Giorgio, fortunatamente ne sa e si regola di conseguenza. Sul fronte dell’urbanistica i riscontri sono aletaori eppure è su quel fronte che si verificano le condizioni urgenti per un’applicazione attenta e rigorosa della disciplina relativa all’utilizzazione delle terre e rocce da scavo. Interessate sono le piccole e le grandi imprese alle prese con l’armamentario delle regole e delle obbligazioni del decreto. In pratica tutti i cantieri aperti ( pubblici e privati) che si vedono in giro per la città e per la regione, che producono sterro, possono essere fuorilegge se, producendolo e trasportandolo, non sono in possesso del documento contenente le notizie come indicate dal decreto 221, e della dichiarazione avvenuto utilizzo (d.a.u) in caso di riutilizzazione dei materiali. Un campo vasto d’intervento da cui, peraltro, un’amministrazione finanziariamente deficitaria come quella di Campobasso, potrebbe ricavare risorse e garantire l’ambiente e la salute della gente. Se volutamente o meno distratti alla Regione Molise e a Palazzo san Giorgio, da queste colonne diamo l’allarme. Anzi la sveglia. Dardo
L'assessore Nagni risponde al Comitato che ha accusato la Regione
"Buoni casa? Pochi i soldi" CAMPOBASSO. E' stato il Comitato per i Buoni Prima Casa a tornare a sollevare la questione relativa al mancato finanziamento degli stessi da parte della Regione. E, non da ultimo, ha criticato l'ente per la mancata risposta ai quesiti posti con l'apposita nota. Oggi la risposta dell'assessore, Pierpaolo Nagni. " Avendo a disposizione soltanto 3.000.000 di euro, una cifra irrisoria, soprattutto se paragonata a quella messa a disposizione per il bando precedente pari a circa 14.000.000 di euro, siamo certi che attivare la procedura del buono prima casa sia stata una strategia vincente?O sarebbe stato meglio impegnare quella cifra in altre forme di aiuto, più moderne e meno onerose, che avrebbero permesso di accontentare un numero più ampio di persone e famiglie?" Sono i quesiti posti dall’assessore regionale per le politiche abitative Pierpaolo Nagni in merito alla questione del bando del 2009 per i buoni prima casa che ha visto soddisfare soltanto 150 richiedenti
aventi diritto. “Pur rispettando chi cerca di far valere i propri diritti – ha dichiarato riferendosi al neonato comitato Prima Casa - credo che le rimostranze avanzate debbano essere rivolte a coloro che, non avendo la copertura finanziaria necessaria, hanno comunque deciso di avviare una procedura per la quale occorreva una disponibilità assai superiore. Ci sono molte possibilità, in materia di politiche abitative, sulle quali sono pronto a dibattere e credo che le strategie portate avanti fino ad ora non debbano essere incentivate né seguite. Occorre piuttosto ottimizzare le risorse a disposizione pensando a sistemi alternativi che vadano incontro soprattutto ai giovani e alle famiglie, magari attraverso accompagnamenti al mutuo, attraverso lo strumento del social housing oppure attivando formule di coordinamento e compartecipazioni finanziarie che permettano di andare incontro a chi intende acquistare casa”.
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Campobasso
20 luglio 2013
“Efficienza energetica, due milioni di euro” L’assessore Cefaratti: “Traguardo importante che garantirà a medio termine anche un notevolerisparmio per i cittadini”
CAMPOBASSO. Il Comune di Campobasso è stato ammesso al finanziamento di quasi due milioni di euro. Si tratta di fondi, erogati dalla Regione Molise, riservati ad enti e amministrazioni comunali per il finanziamento di progetti finalizzati a rendere energicamente più efficienti gli utilizzi degli edifici pubblici e le utenze energetiche pubbliche. “Per il Capoluogo - ha commentato l’Assessore Nicola Cefaratti - un
risultato importante, ottenuto grazie all’impegno messo in campo da tutta l’Amministrazione e alla sua ferma e convinta volontà di spingere la città verso un ammodernamento sempre più concreto” “Grazie a queste risorse - ha spiegato Cefaratti - non sarà possibile solo migliorare l’efficienza energetica, ma anche e soprattutto ridurre notevolmente quei pesanti costi di gestione che gravano sui cittadini e che in un periodo di crisi come questo vanno giusta-
mente ottimizzati e razionalizzati”. “Il tema dell’energia - ha concluso l’Assessore - è oggi sempre più strategico e strumentale allo sviluppo sociale ed economico di una comunità. L’accesso a questo fondo e il relativo investimento rappresentano quindi un traguardo ma al contempo un punto di partenza nuovo per Campobasso, che avrà la possibilità di avvicinarsi al modello virtuoso delle più moderne città europee”.
Ricordo di un raffinato intellettuale, amico della cultura molisana
Addio, Giorgio Trentin di Domenico Fratianni È scomparso a Venezia lo storico e critico d’arte Giorgio Trentin, il mio amico-fratello, legatissimo al Molise e cardine insostituibile di una politica culturale incisoria profondamente ancorata ai valori della giustizia e della solidarietà. Giorgio Trentin era e rimarrà l’emblema di una cultura diversa,
che aveva nel segno inciso il suo sbocco naturale. Insieme a lui ho potuto far nascere, nel mio Molise, la Biennale dell’Incisione Italiana Contemporanea - Città di Campobasso, giunta, grazie anche ai suoi consigli, alla ottava edizione. E, ora, non averlo più al mio fianco mi fa sentire orfano inconsolabile. Insieme, tantissimi anni addietro, avevamo progettato un’azione
culturale che andasse verso i principi di libertà, prediligendo quell’azione incisoria capace di guardare di più e meglio nel cuore degli uomini, nel nome della fantasia che mai si allontanasse dalle istanze che venivano dalla società reale. Parlo di quel segno inciso che era dei grandi maestri, tanto per intenderci, come Rembrandt, Goya, Picasso, Daumier e altri, eli-
minando a priori tutti quei procedimenti fotomeccanici che ritenevamo essere fuori da quel concetto di incisione originale che tanto ci stava a cuore. Capovolgendo i paradigmi in voga, secondo cui la vera cultura veniva solo dai centri direzionali delle grandi città, e facendola nascere invece nel cuore del nostro Molise. Era e rimarrà sempre il mio
(nostro) vanto maggiore. Addio, carissimo fratello. Mi mancherà il tuo caldo sostegno. Mi rimarrà, come esempio, quella tua incrollabile fede nel credere ad un serio impegno artistico come valore salvifico. Continuerò, finché avrò forza, tale battaglia culturale, oggi più che mai, e sempre nel tuo nome e nel tuo ricordo. La tua voce continuerà a vivere nel mio cuore. Chi tanto ha dato alla cultura nazionale e internazionale non muore mai veramente.
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Campobasso
20 luglio 2013
o t a c i t n e m i d o t a c r e m Il In città spuntano venditori di prodotti ortofrutticoli ovunque mentre il mercato coperto di via Monforte sta morendo, anzi è già morto e non risorgerà. La storia del mercato la conoscono tutti ma forse è meglio ripercorrerla perché, al di là delle responsabilità da attribuire alla precedente o all’attuale amministrazione, è inaccettabile che il capoluogo non abbia più il mercato, cuore e anima di ogni città. Chi non ricorda i colori, gli odori e i rumori che caratterizzavano la struttura di via Monforte sempre piena di gente indaffarata ad acquistare generi alimentari di ogni tipo, dal pane alla frutta, dalla verdura alla carne, dai latticini ai salumi senza dimenticare spezie e fiori. Tutto rigorosamente fresco, prodotti locali messi in vendita dagli agricoltori della zona che assicuravano qualità e ottimi prezzi. La necessità di rendere più moderna la struttura ha spinto la precedente amministrazione guidata da Giuseppe Di Fabio ad approvare il progetto di finanza proposto dalla ditta Di Biase che, vincendo la gara d’appalto, si aggiudicava anche la concessione quarantennale della struttura. Il mer-
In città spuntano ovunque venditori di ortofrutta mentre la struttura di via Monforte è vuota e in stato di abbandono
cato sarebbe stato ristrutturato, un progetto ambizioso che prevedeva la realizzazione di un’area dedicata ai prodotti locali, uno spazio più commerciale, un grande
parcheggio, negozi, ristoranti, cinema e tante altre attività che avrebbero cambiato in meglio il volto della città. L’iniziativa venne annunciata in pompa magna con tanto di conferenza stampa e una marea di incontri di approfondimento perché nacque subito il movimento dei contrari alla realizzazione di un centro commerciale nel cuore della città . Alla fine si riuscì a trovare un punto d’incontro ma poi con l’arrivo della nuova amministrazione e la scomparsa del titolare della ditta il cantiere non è mai partito ed il sindaco Gino Di Bartolomeo è stato costretto a riavviare la trattativa con i familiari dell’imprenditore scomparso.
La trattativa non è andata in porto, l’investimento previsto è diventato molto più corposo e alla fine, dopo un lungo tira e molla la vicenda si è chiusa con la rescissione del contratto. Nel frattempo, però, il mercato si è svuotato, alcuni operatori sono stati cacciati per il mancato pagamento del canone di concessione dei posteggi, alcuni hanno cercato di resistereo ma poi temendo l’inizio dei lavori di ristrutturazione si sono trasferiti altrove. Pochi, pochissimi sono rimasti a vendere prodotti alimentari e ortofrutticoli in una struttura vecchia e dimenticata da molti, ma non da tutti. Teresa Manara
Momento culturale di grande valenza per l’astrattista campobassano a Roma.
C’è Piero Perrino alla Triennale 2013
Il pittore presente con 4 pezzi alla rassegna Astrattismo e Figurativismo a Valle Giulia
Piero Perrino poteva essere chissà quante cose. Come del resto è stato. Anche se poi, in età matura, ha scelto la cosa che gli riusciva meglio: l’arte. Mille colori e un solo obiettivo: dare luce e senso ai suoi quadri. Cento emozioni, senza neppure un’esitazione. Settantenne senza il sospetto di essersi buttato via. Egli è un uomo che crea, in un labirinto di tratti e di passioni. E’ riuscito a centrare il suo obiettivo, dopo anni di gavetta e di rincorsa al successo. La critica gli è favorevole, il pubblico lo gratifica riempiendo le sue mostre e acquistando i suoi lavori. Anche attraverso il battitore televisivo in una di queste reti televisive che ci passano spesso sotto il telecomando. Quattro pezzi, di grosso taglio,
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visti nel prisma di una società caotica e segreta, sordida e sublime, barocca e fantomatica. Tutto è a fuoco, con eccessi di spunti e di slanci. Attraverso apparizioni enigmatiche, affollate di visioni bizzarre prende corpo la partecipazione dell’artista molisano (nato a Napoli, ma con noi da ragazzo) gratificato dalla giuria, presieduta da Ennio Calabria, che lo ha voluto tra gli espositori alla Triennale 2013 di Roma, Astrattismo e figurativismo (2^ Edizione). Al pari degli altri invitati di arte moderna, provenienti da tutta Italia, Piero Perrino sarà in mostra a Valle Giulia dal 23 al 30 di questo mese. Raggiungendo un risultato professionale di indiscusso valore che ne celebra i lusinghieri traguardi artistici raggiunti. A Roma il nostro Per-
rino sarà l’unico molisano presente. E questo la dice lunga sulla strada che egli ha percorso. Da un punto di vista culturale forse questa è la tappa più significativa della sua fertile carriera. Quando si arriva alle esposizioni nazionali, e quella di Roma è tra que-
CAMPOBASSO-NAPOLI
ste, vuol dire che si è raggiunto il successo. Soprattutto da parte della critica che meglio di chiunque altro capisce il senso di quei tratti, il dosaggio dei colori, la forma di quelle immagini che non sempre sono accessibili a tutti. (pi.pò)
CAMPOBASSO-TERMOLI-PESCARA
ANNO IX - N° 43 - SABATO 20 LUGLIO 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA
ISERNIA L’Oscar del giorno ad Antonio Forciniti
L'Oscar del giorno lo assegniamo ad Antonio Forciniti. Al capitano dei Nas va il merito di avere scoperto i truffatori dell'olio di oliva fatto passare per farmaco antitumorale. Un nuovo capitolo per i Carabinieri del Nas teso a garantire la piena sicurezza ai cittadini. Il capitano, del resto, con i suoi uomini sta setacciando l'intero territorio molisano alla ricerca delle cose che non vanno. A partire dai farmaci scaduti il cui caso è scoppiato in basso Molise. Questa volta ad essere interessato è stata questa parte della regione.
Il Tapiro del giorno a Luigi Mazzuto Il Tapiro del giorno lo diamo a Luigi Mazzuto. Ultimamente non gli riesce nulla di buono. Anche il cambio dell'assessore in Giunta ha creato non pochi problemi all'intero centrodestra. Ed anche questa volta ha preferito la strada del silenzio senza rilasciare alcun commento ufficiale a quanto registrato e, soprattutto, rispetto alle dichiarazioni rilasciate dall'ex assessore Di Lucente che, pare, abbia raccolto non poche simpatie dopo quanto detto. Mazzuto non è anche il coordinatore provinciale di quel che resta del Pdl?
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Isernia
20 luglio 2013
Olio d’oliva per farmaco antitumorale La truffa è stata scoperta dai Nas. Denunciati tre persone tra cui un medico ISERNIA. Il fatto si era avuto a Rocchetta al Volturno mentre gli uomini del Nas di Campobasso hanno accertato l’illecita commercializzazione in Molise di preparati farmacologici spacciati per medicine miracolose, che millantavano il potere di far guarire malati oncologici per neoplasie particolarmente gravi. In realtà il contenuto delle boccette si riduceva ad una miscellanea di olio d’oliva e vitamina A. Un medico di base
di Bologna, d’origini siriane, specialista in urologia, propagandava su internet il prodotto. L’indagine della Procura della Repubblica di Isernia è partita dalla denuncia di un familiare di una signora di Rocchetta al Volturno, malata oncologica in fase terminale, successivamente deceduta. Il Nas ha voluto fare piena luce sulla vicenda, raccogliendo in Molise la deposizione di altri familiari di malati di cancro caduti nella rete del se-
dicente guaritore. Al momento oltre al medico sono indagate altre due persone che hanno ricoperto un ruolo attivo nella commercializzazione delle boccette a base d’olio e vitamina il cui costo oscillava in alcuni casi tra i cinque ed i quindicimila euro. Agli indagati sono ascritti i reati di truffa aggravata, illecita commercializzazione di farmaci ed esercizio abusivo dell’attività medico-farmaceutica.
comprensione delle dinamiche geomorfologiche grazie all’ausilio degli specialisti del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Siena. I risultati finora acquisiti su questo importante giacimento sono stati presentati in un convegno internazionale in Giappone e più recentemente nel contesto internazionale di progetti comunitari a Tautavel in Francia, dove si trova l’importante giacimento preistorico della Grotta de l’Arago. A completamento delle attività didatti-
che, che sono riconosciute come crediti per tutti gli studenti, vengono organizzate escursioni didattiche sul territorio con lo scopo di far conoscere in maniera più puntuale l’importante patrimonio archeologico e naturalistico del Molise. Si coglie l’occasione per ricordare che alcune comunicazioni scientifiche su La Pineta e su Guado San Nicola saranno presentate nel XX Congresso nazionale di Antropologia che si terrà a Ferrara dall’11 al 13 settembre 2013.
“La Pineta, lavoro proficuo” La Confsal/Unsa sottolinea la crescita dell'area archeologica ISERNIA. Per dovere di correttezza, pubblichiamo integralmente la nota dalla Confsal/Unsa a firma del segretario regionale Domenico Quaranta sui lavori all'area archeologica La Pineta di Isernia che ieri avevamo fatto solo in parte. "Il Coordinamento regionale Confsal/Unsa Beni Culturali Molise ha avuto il privilegio di ricevere, per il tramite dei diretti collaboratori del Prof. Carlo PERETTO, il comunicato stampa riportato di seguito in grassetto. Questa testimonianza dell’attività in corso d’opera nell’ambito del Museo in oggetto, proveniente dall’interno della struttura e che offre lo spunto per un serio articolo di propaganda culturale, smentisce tutte le precedenti illazioni e le notizie distorte precedentemente apparse su alcuni giornali locali che, loro malgrado, si sono avvalsi di immagini e vocalizzi provenienti da fonti esterne e lontane dal quotidiano lavoro espletato all’interno dell’area di competenza della Soprintendenza per i beni archeologici del Molise.
"Questa segreteria ringrazia il Prof. Carlo Peretto e tutto il suo staff per l’opportunità concessa e per l’impegno ed il lavoro profuso nei decenni passati nella terra molisana, con l’auspicio che finalmente le coscienze di questo popolo, anche a livello politico, abbiano un sussulto e comprendano l’insita importanza culturale e socioeconomica racchiusa nel giacimento in località “La Pineta” di Isernia, cominciando a trarne i dovuti frutti". E’ in corso la campagna di scavo sul sito preistorico di Isernia La Pineta, organizzata dall’Università degli Studi di Ferrara con la direzione scientifica del prof. Carlo Peretto, su concessione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Dal 30 giugno al 29 luglio 2013, analogamente agli anni passati, numerosi studenti e ricercatori italiani e stranieri (Grecia, Stati Uniti, Marocco) provenienti da numerose istituzioni scientifiche prendono parte alle attività di esplorazione, restauro e studio dei materiali del giacimento paleolitico.
BAGNOLI DEL TRIGNO – Fervono i preparativi a Bagnoli del Trigno per la XIX edizione di Frammenti d’Antico prevista per domenica 18 agosto. L’evento, che anima il mese di agosto e che regala sempre delle novità, anche per quest’anno prevede la presenza di due guest star d’eccezione. La figura del Duca sarà infatti interpretata dall’attore Ettore Bassi, mentre la Duchessa avrà il volto di Annalisa Ciarlante Miss Molise 2013. Frammenti d’Antico è una manifestazione che, attraverso episodi, frammenti appunto, tratti dalla storia scritta e dalla tradizione orale, vuole rappresentare lo spaccato di un’epoca, compresa tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800, vissuto a Bagnoli del Trigno. Il ruolo di collante, tra le varie tessere di questo fantastico mosaico, viene svolto da una storia d’amore contrastata da idee politiche e da differenze di classe proprio nel pieno della rivoluzione partenopea. I protagonisti attraversano le varie vicende, talora da attori principali, talora da osservatori inermi, e con la loro storia coinvolgono lo spettatore trasportandolo in una realtà d’altri tempi.Tutto ha inizio con un gruppo di giacobini festanti, recanti due alberi della libertà, che vanno dal castello, passando per la chiesa di Santa Maria ed il Monte frumentario, sino alla prima piazza fora le mura. Qui, nei pressi dell’attuale monumento ai caduti, ove era situata la chiesa di San Rocco, come da dati storici, viene piantato il primo albero, si canta, si balla, s’inneggia alla libertà, si schernisce il re e la chiesa, si celebrano matrimoni civili. Successivamente, esssendo il paese diviso nelle due terre, d’vascia e d’ ‘ncoppa, tutto il gruppo si sposta in piazza Olmo ove
Oltre alle consuete attività di scavo (rilievo planimetrico e topografico delle paleosuperfici, rilievo di sezioni, riproduzione grafica e fotografica di reperti) e di laboratorio (lavaggio, setacciatura e vaglio dei sedimenti, catalogazione dei reperti, informatizzazione dei dati di scavo), sono previsti seminari e conferenze a carattere generale sulla cronologia e sulla successione delle fasi più significative sul piano culturale della nostra lunga storia evolutiva, anche in riferimento alle ricerche condotte in Molise al fine di collocarle nel modo più appropriato in un contesto internazionale. Vengono inoltre svolte attività pratiche sui reperti paleontologici e sui contenuti della tecnologia e della tipologia dei reperti litici, congiuntamente ad interventi di restauro sul materiale preistorico. Di pari passo proseguono le indagini nell’area di Guado San Nicola a Monteroduni, sito del Pleistocene medio che ha restituito una ricca concentrazione di bifacciali, con particolare attenzione alla
Bagnoli, Frammenti d’Antico Ettore Bassi e Annalisa Ciarlante le guest star della XIX edizione della manifestazione viene eseguito lo stesso rituale. Dopo aver piantato l’albero della libertà seguono festeggiamenti con un ricco banchetto ed ancora canti e balli con gruppi di musicanti, giochi, fuochi e fantasie. La leggenda vuole che sin dai tempi antichi, in una notte del mese di agosto, passata la mezzanotte, dal castello che sovrasta la roccia posta al centro del paese, si librassero delle fate, per cui, chi l’avesse avvistate ed espresso un desiderio, lo avrebbe di sicuro realizzato.Tale notte cadde, in quel tempo, nello stesso giorno in cui si festeggiava l’albero della libertà. Sotto l’albero s’incontrano, segretamente, i nostri due giovani sposi. Il loro amore è contrastato dalle famiglie di appartenenza, per motivi politici, in quanto lui è figlio di giacobino e lei figlia di un umile popolano al servizio del Duca e quindi fedele al re. Il matrimonio non si può fare ma l’amore nessuno lo può fermare. Davanti l’albero lui invita la bella ragazza a sposarsi; lei, prima ritrosa, infine accetta. La formula di rito sancisce l’unione ma ha ben poca importanza nei confronti delle famiglie. E’ mezzanotte, dal castello ecco che esce la fata. Tutti, con la testa all’insù esprimono un desiderio ed i nostri innamorati, l’un l’altro abbracciati, lanciano la speranza di pace tra le loro famiglie ed il coronamento del loro sogno d’amore. La sera dopo, nei pressi dell’albero della libertà, in piazza
Olmo, alcuni giacobini sono intenti a commentarle notizie che giungono da Napoli. Come la storia raccontata, da Civitanova, paese vicino, arriva trafelato un popolano in cerca d’aiuto: sono stati attaccati dai briganti, molti cittadini sono stati uccisi ed il paese è in fiamme. Mentre ci si appresta ad organizzare i soccorsi i briganti arrivano però anche a Bagnoli. Alcuni giacobini fuggono mentre altri vengono catturati ed immediatamente fucilati sul posto. Dal paese esce un povero uomo; i briganti lo prendono e lo interrogano per avere informazioni utili su altri giacobini ma soprattutto su chi siano i più ricchi del paese. Il povero uomo, preso dallo spavento, tra le altre cose riferisce di avere incontrato il sacrestano ed il prete in viaggio per andare a Trivento dal vescovo a portare i soldi della parrocchia. I briganti decidono di preparare un agguato al prete. Il parroco del paese viene sequestrato da una loro banda e viene richiesto un riscatto per liberarlo. I popolani fingono di sottostare ma, con uno stratagemma, uccidono il capo brigante, mettono in fuga alcuni suoi compari e ne catturano altri. Questi, portati al cospetto del Duca Sanfelice, Signore possessore del feudo, vengono condotti alle prigioni del castello, mentre viene proclamato, per l’indomani, un giorno di festa in onore di Santa Caterina, protettrice
del paese, come ringraziamento per lo scampato pericolo. E’ il mese di agosto e, come tradizione, si celebra l’elezione dei due sindaci, uno per ciascuna terra, con comando del paese per 6 mesi ognuno. I capi fuoco, capi famiglia di allora, al cospetto del Duca e del governatore dell’Università, procedono, con il sistema della fava e del fagiolo, all’electio sindaci. Il giorno dopo è la festa di ringraziamento a Santa Caterina. Il Duca nel pomeriggio sfila in corteo con tutti gli altri nobili ed autorità dirigendosi a presiedere i giochi del palio. La contesa, che vede concorrenti appartenenti alle due terre, si accende a tal punto da rievocare antiche sassaiole, solo che i sassi, opportunamente vengono sostituiti, per l’occasione, da pomodori maturi. La “pomodorata”, la giostra dei burattini e la corsa con i trampoli sono i giochi del palio. Proclamati i vincitori, sul calar della sera, ci si reca tutti nell’antico Rione di Santa Caterina per mangiare piatti tipici e divertirsi con musiche, canti, fuochi e fantasie, in piena e coinvolgente allegria.Alla mezzanotte lo sposo porta la serenata alla sua “zita”: il matrimonio è ormai cosa fatta. Le si affaccia al balcone e scende poi in strada per abbracciare il suo amante, am ecco che arriva il Duca per rivendicare il suo diritto sulla bella fanciulla. L’ennesima angheria, per un popolo povero e sottomesso, questa volta finisce male: è rivolta, il Duca ucciso ed il castello dato alle fiamme. L’incendio al castello, rievocato da spettacolari fuochi pirotecnici, chiude la manifestazione, lasciando i nostri sposini felici e contenti, e lo spettatore ancora immerso in un’atmosfera irreale di altri tempi.
Termoli
12 20 luglio 2013
Gazzetta Ufficiale: pubblicato il decreto sul fermo pesca obbligatorio e le disposizioni da seguire TERMOLI – Come abbiamo riportato domenica scorsa il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali ha firmato il Decreto per il fermo momentaneo obbligatorio della pesca per le marinerie italiane per un totale di 42 giorni continuativi. La marineria termolese, cosi come le altre comprese da Pesaro a Bari si fermerà dal 5 agosto al 15 settembre. Fa eccezione il Compartimento marittimo di Pescara dove il fermo è di 30 giorni: dal 5 agosto al 3 settembre con l’obbligo di esercitare nel periodo 4 al 15 settembre l’attività della pesca esclusivamente nelle acque di giurisdizione del Compartimento marittimo di Pescara. Sicuramente, come per gli anni passati, alcuni pescherecci della flottiglia di Termoli saranno autorizzati per una battuta in occasione della sagra del pesce. Ora il decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale ed è operativo. Ma vediamo quali sono nel dettaglio le disposizioni. Entro il giorno di inizio del fermo devono essere depositati presso l'Autorità marittima nella cui giurisdizione é effettuata l'interruzione, a cura dell'armatore, i documenti di bordo dell'unità soggetta all'interruzione e, per quelle unità per le quali sia stato rilasciato, anche il libretto di controllo dell'imbarco e del consumo del combustibile. Effettuata la consegna dei documenti di bordo, l'unità può essere trasferita in un altro porto per l'esecuzione di operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria, nonché di operazioni tecniche per il rinnovo dei certificati di sicurezza, previo sbarco delle attrezzature da pesca e preventiva autorizzazione dell'Autorità marittima di competenza: l'autorizzazione al trasferimento é rilasciata per il tempo strettamente necessario per raggiungere
Furto alla scuola dell’infanzia, denunciati cinque giovani il luogo ove saranno eseguite le operazioni. Durante il periodo di interruzione temporanea è vietato esercitare l’attività della pesca nelle acque in cui si attua la misura anche alle unità provenienti da altri compartimenti. Le unità di pesca che operano in aree diverse dai compartimenti di iscrizione, possono effettuare l’interruzione temporanea nel periodo previsto in tali aree, con comunicazione scritta all’ufficio di iscrizione del natante. Le unità abilitate all’esercizio con altri sistemi di pesca, oltre allo strascico o volante, nonché quelle autorizzate al pesca – turismo possono scegliere di continuare l’attività, nel periodo di fermo, con gli attrezzi da posta, palangari, circuizione e draga idraulica ma solo dopo aver sbarcato le attrezzature per strascico e volante.
TERMOLI - Grazie all’avviso lanciato al 113 da un cittadino, cinque giovani termolesi sono stati beccati dagli agenti del Commissariato e denunciati a piede libero con l’accusa di tentato furto aggravato. Il fatto di cronaca è avvenuto, ed è la quarta volta, all’interno della Scuola dell’Infanzia di Via Stati Uniti. Gli agenti di Polizia, dopo essere stati all’ertati, sono giunti sul posto cogliendo i cinque ragazzi all’interno del cortile dopo che avevano depositato a terra uno stereo, un fornelletto e altri attrezzi. Una volta fermati i giovani, gli agenti sono penetrati all’interno della scuola dove alcuni armadietti e il frigorifero aperti, la porta di emergenza ed una finestra forzate, e vari arredi sparsi nelle stanze. Il dirigente scolastico Pierluigi Pranzitelli, giunto sul posto per constatare quanto accaduto, subito dopo ha sporto denuncia e inviato una lettera al Sindaco denunciando la mancata adozione di sistemi di controllo.
Consegnata la Bandiera dell’Avis al lido dei Delfini TERMOLI – E’ stata una cerimonia breve ma intensa quella di ieri mattina per la consegna della Bandiera Avis al lido dei Delfini di Filippo Gianquitti. In una nutrita cornice di avisini, bagnanti e tanti bambini (proprio questi ultimi hanno significato il futuro generazionale dei donatori avisini), il presidente della locale sezione Mario Ianieri ha consegnato il vessillo a Filippo Gianquitti il quale, in prima persona e in evidente stato di commozione anche per gli applausi, lo ha fatto sventolare dal pennone di terra dello stabilimento balneare. Una cerimonia sobria ma ricca di motivazioni come ha menzioinato nel suo intervento il presidente Ianieri. “Al numero verde dell’Avis nazionale giungono innumerevoli telefonate da parte di persone che sono alla ricerca di sangue ed emocomponenti per parenti o amici in attesa di interventi chirurgici che altrimenti non si potrebbero eseguire. Noi donatori molisani abbiamo ovviato a questa situazione. Il Molise è una della poche regioni italiane che ha raggiunto l’autosufficienza in questo settore. Chi ha bisogno di trasfu-
Castello d’Argento: tutto pronto per il gran finale TERMOLI – Domani, con inizio alle 21 sulla Scalinata del Folklore, si terrà la finalissima della settima edizione della manifestazione canora “Il Castello d’Argento”, festival canoro per bambini. Come in precedenza nelle semifinali, domenica sera i canterini si esibiranno con un brano dei cartoni animati o dello Zecchino d’Oro e saranno accompagnati dal coro diretto da Nicolino Cannarsa. Il primo classificato avrà la possibilità di partecipare gratuitamente alle audizioni del Festival canoro per i bambini di Castrocaro Terme, “Vocine Nuove” e riceverà anche un viaggio per tre persone a Gardaland, oltre a un piatto decorato di decoupage. Anche il secondo e terzo classificato avranno un piatto in decoupage e a ogni finalista sarà consegnato un dono ricordo. La giuria, che avrà il non facile compito di stilare la classifica dei primi tre classificati, è composta da: Anna Antrone, Pasquale Bardozetti, Guido Celentano, Matilde Dattoli, Tonia Girardi, Leo Pinuccio e Rosanna Ludovico.
sioni dispone di una garanzia ematica e, tutto questo grazie a voi”. E Ianieri non nasconde che qualche piccolo problema esiste solo con l’arrivo della stagione estiva per l’aumento notevole degli ospiti, per l’assenza di qualche donatore per un giusto riposo. Proprio in questi casi si fa appello al buon cuore dei presenti in città chiedendo di partecipare al gran dono della vita. “Ennene – continua il presidente Ianieri – è stata questa un’esperienza provata qualche settimana fa al nostro nosocomio, il San Timoteo, dove si è presentata una carenza ematica Zero negativo. Ebbene, il tempo di fare alcune telefonate ai nostri donatori e alla sesta chiamata il primo donatore era già sul lettino a donare e dopo qualche giorno l’emergenza è stata risolta. Ed oggi siamo qui perché non potevamo restare indifferenti davanti a tanta disponibilità e prova d’amore verso le persone più bisognose. Perché questo? Perché 5 di quei donatori stamani sono qui schivi e anonimi ma fieri e orgogliosi di aver dato per la vita. Grazie a voi e grazie a Filippo”.
Domenica la VI edizione del Memorial Nicola Piunno TERMOLI - Domenica 21 luglio, dalle ore 9 presso il Circolo della Vela di Termoli, avrà luogo la sesta edizione del “Memorial Nicola Piunno”. La manifestazione velica si esplica in una regata open organizzata dal Circolo della Vela, Guidotti Ships, Franmarine e Molisesub per rinsaldare il ricordo dell’amico, prematuramente scomparso nel 2007. La passione per il mare ha contraddistinto Nicola fin da bambino e per rendergli omaggio i suoi più cari amici, familiari e colleghi non potevano che celebrare il suo “elemento”. La regata avrà inizio delle
acque antistanti il Circolo della Vela sviluppandosi in una long distance fino ad un lido del Lungomare Nord “Cristoforo Colombo”. Solo in caso di condizioni meteomarine avverse
la stessa si svolgerà nelle acque di fronte il Circolo della Vela. Al termine della competizione ci si riunirà nella cerimonia di premiazione dei vincitori.
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Termoli
20 luglio 2013
Deflagra ordigno all’Eurospin: intimidazione o atto vandalico
Cicca selvaggia, continua la campagna di Ambiente Basso Molise CAMPOMARINO - Prosegue da parte dell'Associazione Ambiente Basso Molise la campagna Stop a cicca selvaggia, in spiaggia senza lasciare cicche o mozziconi di sigaretta. Un impegno collettivo finalizzato a migliorare la qualità della spiaggia, che prevede anche una massiccia campagna di sensibilizzazione sugli effetti negativi (economici e non) causati dalla dispersione in spiaggia di mozziconi di sigaretta e gomme da masticare. Le cicche di sigaretta sono un rifiuto pericoloso per l’ambiente e non facilmente biodegradabile, esse sono una minaccia per la fauna selvatica e quindi per la biodiversità. Bastano pochi accorgimenti infatti per vivere una giornata in spiaggia senza lasciare tracce sgradite del nostro passaggio. I volontari di Ambiente Basso Molise, della Protezione Civile di Campomarino e i City Angels distribuiranno, gratuitamente, degli ecoastucci per smaltire in modo corretto i mozziconi di sigaretta e le cicce da masticare. I volontari chiederanno agli utenti fumatori e non “un piccolo gesto per un grande risultato”: buttare le cicche nell’ecoastuccio. Raduno questa mattina alle ore 10 presso il lido Aurora, dove i volontari inizieranno la distribuzione gratuita degli ecoastucci. Ai proprietari dei lidi che aderiranno all’iniziativa oltre l’ecoastuccio, verrà regalato una locandina con alcuni consigli ecosostenibili. La campagna di sensibilizzazione è promossa anche dal Centro di Servizio il Melograno di Larino e dal comune di Campomarino. Chiunque voglia partecipare può contattare il 3397517592 oppure inviare una email a: ambientebm@gmail.com Il Presidente Luigi Lucchese
"San Giacomo sotto le stelle", aperte le iscrizioni SAN GIACOMO DEGLI SCHIAVONI – Sono ufficialmente aperte le iscrizioni alla gara podistica interregionale “San Giacomo sotto le stelle”, V Memorial Giuseppe Di Girolamo. La manifestazione si terrà domenica 28 luglio su un percorso di 9 km con partenza alle 19,30. Tra le categorie che gareggeranno pulcini da 0 a 5 anni; esordienti dai 6 agli 11 anni; ragazzi dai 12 ai 13 anni; cadetti dai 14 ai 15 anni iltre che gli adulti. L’iscrizione alla gara competitiva va sottoscritta entro le ore 12 del 27 luglio (fax 0825-1800869 e-mail iscrizioni@garepodistiche.it), mentre le categorie giovanili anche un ora prima di ogni singola gara.
CAMPOMARINO – Il boato è stato avvertino dai residenti intorno alle 2,30 della notte tra giovedi e ieri ma la scoperta di quanto accaduto si è scoperto ieri mattina. La deflagrazione ha parzialmente sventrato la vetrina antisfondamento posta lateralmente all’ingresso dell’Eurospin, attività commerciale che si trova lungo la Statale 16 ad un centinaio di metri dal bivio per Campomarino Lido, il contenitore in lamiera dell’apparato antincendio ma non un pannello espositore posto ad un metro: questo farebbe intuire che l’ordigno era a basso potenziale. Scattato l’allarme sul posto sono giunte pattuglie dei carabinieri della locale stazione, del Nucleo radiomobile e del reparto investigativo della Compagnia di
Termoli. Dai primi rilievi eseguiti dai militari dell’arma è escluso il tentativo di furto, dal locale non è stato prelevato alcun prodotto, e la deflagrazione è stata dovuta ad un ordigno visto che sono stati trovati resti di polvere da sparo anche se il reparto investigativo lavora per risalire al tipo di bomba. Escuso il tentativo di furto due restano le ipotesi al vaglio degli inquirenti: un avvertimento da parte della malavita o una vendetta. Ed è il primo caso quello più probabile anche perché negli ultimi tempi non ci sono stati licenziamenti di personale o incomprensioni con la clientela. La direzione dell’attività commerciale, sentita a caldo dagli inquirenti, ha escluso di aver ricevuto minacce e richieste di pizzo ma i carabinieri, comun-
que seguono una pista ben precisa. Certamete la soluzione non è delle più semplici perché non sarà possibile acquisire immagini dell’accaduto visto che il parcheggio esterno non è dotato di telecamere a circuito chiuso. Questo è un elemento che ha fatto intendere come chi ha agito lo ha fatto dopo aver eseguito sopralluoghi della zona per colpire senza essere ripreso. Dopo il sopralluogo dei carabinieri l’attività ha riaperto regolarmente alla clientela che comunque è rimasta attonita per quanto accaduto. Ora tutti gli elementi sono al vaglio degli investigatori per scoprire che tipo di ordigno è stato usato e, quindi, accertare se l’atto sia stato compiuto da professionisti.
Festa di compleanno, interrogazione a risposta scritta sull’utilizzo della sala consiliare MONTENERO DI BISACCIA - Lo scorso 1 luglio i membri del gruppo consiliare dell’Italia dei Valori al Comune avevano denunciato, a mezzo stampa, l’utilizzo per scopi personali della sala consiliare da parte del sindaco. Il 25 giugno, infatti, invece di rivolgersi a un bar o a un ristorante, il primo cittadino aveva pensato bene di usare la sede istituzionale per ospitare il banchetto per i festeggiamenti per il suo
compleanno. Erano stati invitati anche i dipendenti comunali, autorizzati a lasciare il proprio posto di lavoro durante l’orario di apertura degli uffici per partecipare ai festeggiamenti. Non avendo ricevuto dal Sindaco alcuna spiegazione in merito, i consiglieri Idv Benedetto, Borgia e D’Aulerio hanno deciso di indirizzare un’interrogazione a risposta scritta al Presidente del Consiglio comunale, chie-
dendo lumi “sulla questione e, in particolare, chi abbia autorizzato il Sindaco a un tale utilizzo privatistico della sala consiliare e in base a quale norma regolamentare i dipendenti comunali siano stati autorizzati ad allontanarsi dal proprio posto di lavoro nell’orario di servizio. Con l’auspicio che un luogo simbolo dell’istituzione comunale non debba più essere trasformata in una trattoria”.
Ennesimi successi per il sacerdote e cantautore don Elio Benedetto PALATA – Nuovi successi per il sacerdote e cantautore Don Elio Benedetto che, con grande consenso di pubblico, prosegue il suo percorso alla ribalta nazionale, avvicinandosi inoltre alla prossima pubblicazione del suo terzo cd musicale. Dalla indimenticabile consegna dei suoi precedenti lavori a papa Francesco, don Elio ha conquistato due autorevoli piazze: Chianciano Terme (SI) e il Santuario di San Gabriele dell’Addolorata. Una folla delle grandi occasioni quella che presso il Santuario di S. Antonio in Chianciano Terme, ha applaudito il parroco-cantautore molisano. Tra questi, il rettore del santuario P. Guido Kobiec OFM, il quale a più ri-
prese ha elogiato il lavoro di don Elio, mettendo in risalto la ricchezza spirituale dei testi proposti e la loro capacità di saper raggiungere con piglio il cuore “di molti”. “L’ispirazione della serata soprannominata “Cammino semplice” - afferma P. Kobiec - ci spinge ad un alto cammino, a una passeggiata spirituale ricca di salite e momenti in cui soffermarci sui luoghi che tolgono il respiro. Era l’intuito di Madre Teresa a spingere il cantautore don Elio, a seguirla col cuore invaso dalla Grazia della Fede. Intendo qui, in primo luogo, il contenuto condensato nel patrimonio spirituale della Beata, i testi-testimoni della sua espe-
rienza, con cui veniva a segnalarsi una consegna personale sulle alture della santità”. Dalle terme alle alture di Isola del Gran Sasso (TE) di cui è frazione San Gabriele dell’Addolorata, luogo del popolare santuario. Seconda tappa del tour quasi improvvisato per Don Elio; infatti, dopo il successo del 2012 che lo ha visto esibirsi di fronte ad un pubblico di circa diecimila persone, il parroco palatese bissa il successo dell’anno precedente e stupisce ancora innanzi a una folla ancor più numerosa. Anche quest’anno, in occasione della “Festa del Pellegrino”, a don Elio è stato concesso l’onore di introdurre - attra-
verso alcuni dei suoi pezzi più significativi - la Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal rettore del santuario P. Pasquale Silla. A far da apripista il coretto delle “Dolci Note dell’A.C.R.” che, insieme allo spumeggiante cantautore, ha successivamente emozionato i convenuti con un apprezzato duetto. Sulla scia del successo dello scorso anno, a far breccia nel cuore degli ascoltatori, sono stati, insieme a “Cammino semplice”, emblema del percorso di santità di Madre Teresa e del santo abruzzese Gabriele dell’Addolorata, i due brani inediti del nuovo cd, presentati in anteprima per l’occasione.
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Sport
20 luglio 2013
Mentre procede il lodevole lavoro del Comitato di raccogliere fondi per la società rossoblù.
Spunta una pista romana per accedere in D Un primo incontro tra un politico, un imprenditore locale e un big della capitale ha dato esiti promettenti C’è da crederci? Ma, si, crediamoci. In fondo crederci non costa un bel nulla. Magari aiuta a star meglio o meno peggio. Dipende dai punti di vista. Arriva da Roma una notizia che può far bene, ma che se non dovesse trovare sponda nella realtà potrebbe stenderci un po’ tutti. Definitivamente. Mentre Perrucci si affanna a raccogliere come una formichina i fondi per non morire, c’è chi si sta dando da fare per farci risorgere. E lo sta facendo in silenzio. O, perlomeno, spera che tutto proceda sotto traccia. Cosa pressoché impossibile in una piccola città quale Campobasso in cui basta anche un colpo di tosse viene ascoltato in tutti e quattro i lati dell’urbe (passateci il termine, sicuramente ampolloso). Corre voce che nelle notti scorse ci sia stato un incontro “carbonaro” a Roma, in casa di un grosso personaggio del calcio per dare seguito ad alcune telefonate interlocutorie tra un politico, un tifoso di quattro quarti e, appunto, il romano de Roma.
Uomo colto, amante del latino ed esperto di pallone, come dimostrano certi suoi trascorsi. Il là è partito dalla nostra città, naturalmente, attraverso una prima telefonata. Alla quale ha fatto seguito una seconda e poi un’altra ancora. L’ultima è stata quella decisiva, per fissare l’appuntamento che si è tenuto in una lussuosa villa sull’Appia Antica. Il padrone di casa è stato gentile tanto come anfitrione, ma soprattutto come ricettore delle richieste campobassane. In pratica i due nostri corregionali hanno detto chiaro e tondo di “salvare il Campobasso”. Non si sa bene in cambio di cosa. Perché è chiaro che nessun imprenditore prende dal suo conto in banca 350 mila euro e li sgancia per fare un favore al primo venuto. C’è di più: la somma che abbiamo appena riportato sarebbe solo un acconto. Perché per fare un campionato, a vincere, ce ne vorranno ancora di soldi. E’ stato logicamente informato di queste sottili operazioni an-
che il sindaco di Campobasso che mai come in questa fase sembra deciso a non togliere il giocattolo ai tifosi. Va anche ricordato che all’atto del ripescaggio in Lega Pro lo stesso Di Bartolomeo si portò a Roma e con il suo fare contagioso chiese in modo affettuoso e remissivo, al presidente Abete, di favorire il
Campobasso. Ora il discorso è più complesso. La nostra squadra non ha bisogno di un semplice aiutino. Ma di soldi veri. Quindi di cose concrete. E quelle si sostanziano con i fatti, non con le semplici promesse. Per quel che si sa, comunque, sembra che una speranzella ci
sia per ridare un po’ di pace ai cuori dei sostenitori del lupo. Bisognerà procedere con calma e incrociare le dita. Se volete potere fare anche altri tipi di scongiuri. Mettendovi le mani dove volete. Tanto, almeno questo, è gratis. Alla portata di ogni scaramanzia.
Tempi duri per la FIGC a formare i gironi.
In Eccellenza mancano ancora tre squadre
Antonello Corradino
Bella parola l’autonomia regionale. Che comunque la si guardi è stata una significativa conquista per la nostra regione. Che oltre vent’anni fa era legata alla Campania, di cui era una semplice costola. Ci sono stati momenti in cui abbiamo creduto di aver conquistato il mondo. Poi, invece, il cammino si è rivelato più difficile. Perché i soldi, pian pianino, sono finiti ed è stato sempre più complesso trovare altri finanziatori per tenere in piedi le squadre. Prendete il Fornelli. E’ stata l’eccezione piacevole dello scorso campionato di Eccellenza. Per un niente
non è andato in Serie D. Ma qualora fosse riuscito a tanto cosa ne avrebbe guadagnato, se non una gloria momentanea quanto effimera? Il Boiano che miracolisticamente ha vinto il massimo campionato molisano si trova oggi in brutte acque. E non basta il saper fare del suo presidente Giancola per dare sicurezza e speranza ai suoi tifosi. La D costa una cifra alta, forse anche un po’ troppo per le attuali condizioni economiche del centro matesino. In Eccellenza si fanno i conti. Ed emerge che non si riescono a mettere insieme 16 squadre, quante ne
servirebbero per disputare decorosamente il campionato. Il Comitato anche se non lo dice spera di poter imbarcare il Campobasso del “Comitato” e di trovare in extremis altre due-tre squadre. Cosa non certo semplice, visto che i pozzi si sono prosciugati. C’è di più: quest’anno per regolamento ogni società dovrà anche assicurare la presenza di una formazione giovanile. Andando ad aggravare i costi e i fastidi di trovare i giovani: i nostri comuni sono spopolati e non tutti hanno da scegliere tra i ragazzi del posto.
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