21 agosto 2013

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ANNO IX - N° 63 - MERCOLEDÌ 21 AGOSTO 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel. e Fax 0874.698012 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

GIORNALE SATIRICO

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L’Oscar del giorno ad Enrico Perretta

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Enrico Perretta. L'imprenditore campobassano si è impegnato a sostenere la squadra di calcio rossoblu dopo il tonfo della gestione Capone. Ha dimostrato spirito di appartenenza alla città e la voglia di sostenere un progetto che dovrebbe riproiettare i Lupi in categorie più confacenti con la speranza che si possa iniziare a costruire un nuovo percorso sportivo e programmatico per dare certezze nel tempo ed evitare le frequenti ricadute. Ecco perchè Enrico Perretta l'Oscar lo merita tutto.

Il Tapiro del giorno a Michele Petraroia

POLITICA

Rivoluzione Democratica: “Frattura, un disastro” Il Tapiro del giorno lo diamo a Michele Petraroia. Per l'assessore vale il detto "chiacchiere vo' la zita e po' s'addorme". E così è instancabile il suo agitarsi per la convocazione di tavoli su tavoli che non portano a nulla di concreto e fanno perdere ulteriormente tempo. Una specie di vescovo laico della politica molisana pronto a dire la sua su qualsiasi argomento ma senza arrivare mai ad una conclusione sulle questioni come poste. Tra l'altro dimenticando, spesso, quanto scritto e denunciato quando era all'opposizione.

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REGIONE

Il Molise ancora non istituisce l’albo donatori A PAG. 4

CAMPOBASSO

Urbanistica, i tanti problemi per l’assessore Gesualdo A PAG. 7


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Rivoluzione democratica non molla la presa: nuove critiche al presidente Frattura clone di Iorio

Al campionario delle prevaricazioni mancava solo il blitz di Ferragosto Un governo che nasce sul trasformismo, sul salto della quaglia, sulla mistificazione, che non ha un proprio retroterra etico e morale, prima o poi è condannato a contraddirsi e ad esplodere Ogni sincero democratico, oltre che molisano cosciente, deve augurarsi vivamente che Italo Di Sabato (già consigliere regionale in opposizione a Michele Iorio e al centrodestra) e il movimento Rivoluzione democratica riescano davvero “a creare le condizioni per costruire una forte, attiva opposizione sociale, facendo appello ad una alleanza tra tutte le forze che hanno combattuto prima Iorio e oggi il suo clone Paolo di Laura Frattura”. Altrimenti non ci saranno spazi vitali per condizionare un governo regionale nato all’insegna del più bieco dei trasformismi e dedito alla spartizione del potere, dimentico, in maniera irridente e spocchiosa, dei problemi di sopravvivenza dei molisani. Fuori dall’area di sinistra, dove, grazie a dio, permangono frange ideali in difesa del lavoro, dello sviluppo equilibrato e dell’occupazione, non si vedono altri elementi chiarificatori della situazione politica venutasi a creare alla Regione Molise con le elezioni di fine febbraio, che Rivoluzione democratica ha da subito denunciata in forte continuità con i metodi, la filosofia, e il modo di gestire la cosa pubblica del centrodestra. Metodi, filosofia e modo messi in opera ed esaltati da Frattura e company alla vigila del Ferragosto, dopo aver utilizzato surrettiziamente l’interpretazione dei regolamenti, per la spartizione delle poltrone nei consigli d’amministrazione e nei collegi sindacali degli enti subregionali. Ennesima dimostrazione di arroganza, a dispetto dei problemi irrisolti (ancorché irrisolvibili da gente politicamente male in arnese qual è quella che ha raggiunto gli scanni di Palazzo Moffa) della “Solagrital, della Itierre, dello Zuccherificio del Molise, delle Comunità montane, delle aziende presenti nei nuclei indu-

striali e fuori da essi, del reddito minimo di inserimento per i giovani disoccupati. Problemi per la trattazione dei quali sinora è corrisposta una sequenza inconcludente di tavoli di “concertazione” (a perdere secondo Rivoluzione democratica), di rinvii, di viaggi a Roma per partecipare ad improbabili incontri ministeriali, accompagnati - per dirla ancora con Di Sabato - da lacrimosi comunicati di solidarietà istituzionali, utili solo a coprire la vergogna di una incapacità di governo che sta diventando insopportabile. Ogni sincero democratico, oltre che molisano cosciente, dovrà sperare nella opposizione che viene da sinistra se vuole tenere in vita un barlume di partecipazione socio-politica ed evitare di farsi sommergere dalla valanga demagogica con cui il governo in carica a Via Genova sta inondando il circuito dell’informazione complice, per buona parte esso stesso, di un’adesione acritica e consolatoria ai nuovi padroni del vapore. Un governo regionale nato sul trasformismo, sul salto della quaglia di consiglieri da destra a sinistra,

sulla mistificazione, privo di un retroterra etico e morale, giocoforza è condannato a contraddirsi e ad esplodere . Su questo presupposto diventa esiziale la presenza di una componente politico-culturale che tenga costantemente acceso il faro della critica e solleciti di pari passo la presa di coscienza dell’opinione pubblica. Siccome l’opposizione di centrodestra a Palazzo Moffa è sostanzialmente inesistente, costretta a rincorrere e mai capace di anticipare un passo falso della maggioranza, né a metterla alla frusta sulle questioni vitali della società e dell’economia molisane, è il caso che non ci siano incertezze né tentennamenti nella volontà e nella possibilità di rafforzare il movimento d’opposizione interpretato e illustrato con dovizia d’informazione da Italo Di Sabato e da quant’altri condividono la necessità che il governo regionale stia ai problemi della gente e non divaghi nel campo degli interessi personali, dei gruppi, e dei partiti che lo compongono. Dardo

"L’ultimo pasticcio di Frattura" Il Governatore: “5 milioni in pochi giorni”. Pagamenti bloccati e aziende sempre più sul lastrico. Cavaliere: “Cosa sta accadendo?” CAMPOBASSO. E’ passato quasi un mese (era il 25 luglio) da quel famoso annuncio in cui il Governatore prometteva, nel giro di pochi giorni, l’anticipazione di 5 milioni di euro all’Agenzia regionale di Protezione civile. Soldi che, secondo lo stesso Frattura, sarebbero stati poi immediatamente incassati da imprese ormai sull’orlo del fallimento e alla disperata ricerca di liquidità. Qualcosa, però, a quanto pare non ha funzionato. “Stando a ciò che è stato riferito dai bene informati - rivela Nicola Cavaliere - il neo direttore dell’Agenzia (chiamato a sostituire improvvisamente Giuseppe Giarrusso e scelto dalla Giunta perché considerato come il più idoneo a svolgere questo tipo di ruolo), non ha ancora firmato i mandati di pagamento. Le imprese, di conseguenza, non hanno ancora incassato i soldi promessi sui

giornali da Frattura. Perché? E per quale ragionevole motivo il direttore non firma?”. “Un bel pasticcio, - prosegue l’esponente Pdl - l’ultimo di una lunga serie creato da una maggioranza che si fa scudo dietro il tanto reclamizzato spoil system, ma che poi non fa altro che ingolfare ulteriormente la macchina burocratica e creare disagi seri. Anche perché il cambio dei vertici presso gli enti, operato in sintonia con il cambio dei governi (come avviene in America), non può certo essere operato sacrificando i cittadini, i loro diritti e i loro sacrosanti bisogni. Soprattutto oggi, in un contesto economico ad altissimo rischio, dove pure un piccolo ritardo può costare davvero caro e far crollare un intero sistema. Ma il centrosinistra ci ha purtroppo abituati a questi teatrini: spacciano

per nuovo e moderno ciò che invece è vecchio e ammuffito, parlano di progresso e poi rischiano con questi pastrocchi di mandare sul lastrico imprenditori e lavoratori. Bel modo di far evolvere una Regione”. “Il presidente della Giunta - conclude il consigliere del Popolo della Libertà - non può continuare a scappare, a nascondersi dietro un silenzio assordante, inquietante e ingiustificato. Così come non può pensare di cavarsela buttandola sempre sul personale o con battute a effetto sul sottoscritto (colpevole forse di rovinargli le giornate). Non deve rispondere a me. Ma a tutte quelle persone che hanno creduto in lui e adesso pretendono soluzioni immediate e concrete. Il futuro di tante aziende e famiglie è nelle sue mani. C’è ben poco da scherzare”.


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21 agosto 2013

L’aumento delle indennità non blocca i rimborsi chilometrici I consiglieri regionali oltre alla modica cifra di 10mila euro mensili si approvano anche le spese della benzina per andare in Consiglio CAMPOBASSO. Quanto guadagna un operaio medio di un’azienda sana? Quanti lavoratori in cassa integrazione, mobilità, in nero, sottopagati ci sono in Molise? La risposta a queste domande lascia indifferenti i componenti del Consiglio regionale del Molise. Che gli eletti di questa legislatura abbiano approvato la modifica alle proprie indennità, nell’ottica del risparmio, aumentando le entrate del loro portafogli (per giunta con cifre astronomiche esentasse) non ha impedito loro di dar vita ad un gesto di dignità morale: evitare i rimborsi spesa per la benzina. Perché francamente, con 10mila euro e rotti al mese, forse la benzina è già rimborsata. Invece no. Dalla delibera dell’ufficio di presidenza del Consiglio (pubblicata da un quotidiano on line locale), risulta che da zero a 15 chilometri il rimborso è pari a zero. Da 16 a 45 chilometri, invece, il rim-

borso per la benzina è di 360 euro. Da 46 a 85 (soglia massima) si parla di 525 euro. Sarebbe simpatico se anche il dipendente di un’azienda avesse sulla busta paga il rimborso chilometrico per recarsi a lavoro nell’azienda di assunzione. Esentasse ovviamente. Insomma, a conti fatti, per risparmiare sui costi della politica, la proposta di legge presentata da Niro e Frattura e approvata da Palazzo Moffa, non solo aumenta di 860 euro l’importo percepito, non solo prevede l’adeguamento degli importi al costo della vita in base ai parametri Istat, ma non si rinuncia nemmeno al rimborso della benzina. Per dirla alla Frattura: “Molisani noi lavoriamo, quei 13.500 euro al mese li meritiamo tutti”. Eh, già. Perché invece i lavoratori non politici vanno in azienda a giocare con le bambole. IC

Nominati e innominabili: i grillini fuggono al mare Il governo Frattura cambia rotta rispetto al governo Iorio. Tanto da seguire passo passo le orme del suo predecessore. In questo vento di novità che alla vigilia del ferragosto ha portato ad effettuare le nomine (alcune attraverso il Consiglio regionale altre, per tempo scaduto, tramite il presidente di Palazzo Moffa Vincenzo Niro), in questo vento di novità tra quel Pdl e Pd meno elle, si piazzano i tanto conclamati grillini che però, non essendo interessati alle nomine per Statuto, decidono di assentarsi dai lavori consiliari. Abbandonano l'aula per protesta. Politicamente il gesto ci sta nel gioco. In fondo, nel dire che si deve cambiare sistema, il modo migliore per non cambiare nulla è non esserci. Le spartizioni se le facessero loro, per li altri meglio andare al mare visto il periodo. Così i grillini molisani, eletti come sentinelle di quell’ammucchiata centrodestrasinistra, finiscono con l’essere le sentinelle degli

ombrelloni. Loro, i grillini che non gradiscono questo sostantivo, insorgono con una cinquantina di persone quando si tratta di aumenti di stipendi degli eletti cavalcando un’ondata di protesta nazionalpopolare. E nonostante tutto riescono a mettere in piedi una manifestazione che si e no raccoglie quattro gatti. A rimboccarsi le maniche però non ci sono gli eletti, ma i militanti che, si dice, con quegli eletti fanno a cazzotti. E i rappresentanti istituzionali del Movimento 5 stelle Molise cosa fanno a parte cambiare residenza per non rischiare un ritorno al voto che avrebbe potuto mandare a casa il governo regionale? Forse guardano le stelle ascoltando sempre la stessa musica: Zappa. Se si tratta di stelle cadendi o scadenti saranno gli elettori a dirlo. Nella capitale Campobasso a differenza di Isernia (dove era meglio non spaccare il voto della sinistra, forse) ci si prepara per il sindaco con la speranza che

poi, chiunque raccoglierà la protesta, non faccia da spalla ai governanti di turno. Insomma, sullo stile di Federico e Manzo. Sulle nomine per gli enti erano assenti. Sull’abrogazione della legge dei portaborse è scoppiato lo scandalo per la loro astensione, sulle biomasse ricordiamo l’intervento di Federico in totale disaccordo con le parole di Beppe Grillo e in pieno accordo con Frattura. Speriamo che i grillini, in genere, capiscano che in Regione stanno all’opposizione. Così, tanto per avere la speranza che tornino dal mare, la smettano di guardare le stelle, e spendano atteggiamenti di minoranza in autunno quando si dovrà discutere di assessori esterni senza dimissioni, consiglieri supplenti che aiutino Frattura a sistemare le sue promesse pre elettorali con i primi dei non eletti. Resta solo una domanda: in questo centrodestrasinistra grillinizzato, Beppe Grillo volgerà uno sguardo su questo Molise?


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21 agosto 2013

Per favorire la donazione degli organi

Molte Regioni lo consentono con la carta d’identità I nostri amministratori regionali che in fatto di scopiazzare atti e iniziative sono maestri, potrebbero approfittare

Questione di civiltà. La donazione degli organi è senza dubbio un atto di civiltà e di umana solidarietà che ha fatto fatica ad essere raccolto e, soprattutto, praticato. Ma ci sono segnali confortanti e decisioni amministrative che aiutano parecchio a tenere conto di questa possibilità che ciascuno di noi può esercitare liberamente potendo disporre di sé e dei

propri organi vitali. La Regione Toscana, l’Anci-Federsanità, l’Aido (Associazione italiana donatori di organi) e il Centro nazionale trapianti hanno fatto un notevole passo avanti nel facilitare l’espressione di volontà di donare i propri organi. Difatti in Toscana è possibile esprimerla negli uffici anagrafe dei Comuni al momento del rilascio o del rinnovo della

carta d’identità. Prima della Toscana aveva provveduto l’Umbria in tal senso. Regioni all’avanguardia, alle quali non sarebbe male dessero un’occhiata i nostri amministratori regionali che in fatto di scopiazzare atti e iniziative sono maestri. Peccato che si ingegnano solo nelle circostanze in cui possono trarre vantaggi per se stessi e non per la collettività che rappresentano. Volendoci

smentire hanno l’occasione buona per farlo, dando avvio anche nel Molise ad un accordo sulla falsariga di quello realizzato in Toscana e nell’Umbria mediante il quale, come diciamo, il cittadino può manifestare la propria libera volontà per quanto riguarda la donazione di organi facendola inserire nel documento d’identità e nel database del Sit, il Sistema italiano trapianti.

L'Università del Molise ha ottenuto l'autorizzazione

Specializzazione sostegno, attivati 200 posti Il Ministro dell’istruzione ha firmato il 9 agosto il D.M. 706/13 con il quale si autorizza l'attivazione dei corsi di sostegno didattico agli alunni con disabilità. I posti disponibili per l'ammissione ai percorsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per l'attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità per l’anno accademico 2013/2014 sono 6.398. In Molise saranno 200 posti. Nel decreto è definita la ripartizione per i vari ordini di scuola e tra gli atenei: 1.285 per la scuola dell'infanzia, 1.826 per la scuola primaria, 1.753 per la scuola secondaria di primo grado, 1.534 per la scuola secondaria di secondo grado. Il numero dei posti autorizzati risulta inferiore al fabbisogno calcolato dal MIUR (anche per il 2012/13, non essendo stati attivati), adeguandosi alla limitata offerta formativa delle Università. Le modalità di iscrizione ai corsi saranno definite dai singoli Atenei secondo le procedure previste dal D. M.

30/9/2011: i corsi sono riservati solo ai soli docenti già abilitati. E’ prevista una prova di accesso (costituita da un test preliminare, da una o più prove scritte o pratiche e da una prova orale) e la valutazione di eventuali titoli culturali e professionali (fino ad un massimo di 10 punti). L’Università del Molise ha ottenuto l’autorizzazione ad organizzare i corsi riservati a docenti abilitati che intendano acquisire l’abilitazione per diventare insegnate di sostegno. I posti attivati sono 200 e ripartiti nel seguente modo:

Gli aspiranti interessati dovranno attendere il bando che verrà emanato dall’Università del Molise. A fronte di tanti docenti che acquisiscono o acquisiranno l'abilitazione è necessario che si apra immediatamente il confronto per mettere a regime un sistema di reclutamento che, garantendo i diritti acquisiti, offra a tanti precari in attesa da anni, la possibilità di lavoro e di stabilizzazione in tempi certi, evitando che si alimentino solo illusioni.


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5 21 agosto 2013

Commercio, una legge da rifare La Regione deve rivedere il testo per sostenere il settore

CAMPOBASSO. Sulla legge regionale approvata dal Consiglio regionale era stata la Confcommercio a denunciare le nuove aperture di strutture di grande distribuzione che venivano liberalizzate nella loro quasi totalità. “E questo quando nel Molise la Grande distribuzione ha già una presenza importante, per molti versi già ampiamente eccedente la domanda potenziale che il nostro territorio esprime – sosteneva Spina - E’chiaro che in base alle scelte della Regione il piccolo commerciante farà sempre più fatica a sopravvivere anche perché anche eventuali iniziative di supporto, come i centri commerciali naturali, vengono subordinati a complicazioni burocratiche e amministrative da renderli pressoché irrealizzabili”. I dati economici che sono stati pubblicati in questi giorni, dovrebbero portare la Regione Molise a pensare ad

un cambio di strategia in materia di competitività che, fino ad oggi, è stata influenzata da fenomeni di concentrazione geografica delle innovazioni. In genere, si è teso a specializzarsi nel proprio ambito di sviluppo tecnologico specifico e ad attrarre attività nazionali ed estere con la stessa specializzazione produttiva. E' chiaro, che dinanzi ad una crisi tanto forte che ha messo in ginocchio le strutture produttive di sempre, il rischio è di trovarsi di fronte ad un crollo del sistema industriale tradizionale. Non sarebbe male, a questo punto, pensare se legiferare in materia di innovazione o se mantenersi nell’ambito di quanto stabilito a livello statale. Di fatto a partire dal 1999, sono state promulgate oltre un centinaio di leggi regionali che hanno influenza sulla ricerca e l’innovazione in varie forme e con diversi

strumenti. Il Consiglio regionale del Molise, però, non ha trovato il tempo per fare altrettanto. Ovvero di dotarsi di un apposito piano strategico o di dotarsi di uno strumento legislativo specifico, per il coordinamento organico di tutte le misure e gli interventi in materia di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico. Eppure, questo, sarebbe il momento più opportuno in un quadro di politiche macroeconomiche dirette a stimolare la domanda aggregata in funzione anticiclica, per far sì che le nuove tecnologie portino a una maggiore occupazione con la necessità, però, di destinare le risorse in modo prioritario verso attività innovative finalizzate alla creazione di nuovi prodotti, accrescendo il sostegno pubblico e privato sia alla ricerca e sviluppo, sia alla progettazione e produzione sperimentale. Senza dimenticare, ancora, che la nostra è

Cinghiali, una strana evoluzione di Alberto Tramontano* L'evoluzione della distribuzione del cinghiale sul territorio provinciale è stata caratterizzata negli ultimi anni da un andamento sorprendente, tanto per l'ampiezza dei nuovi territori conquistati, quanto per la rapidità con cui il fenomeno si è verificato. Nel giro di una trentina d'anni, infatti, l'areale si è più che triplicato, interessando interi settori geografici ove il cinghiale mancava da molti decenni, se non da secoli, creando di conseguenza un crescente interesse venatorio per la specie, con tutte le conseguenze dirette ed indotte che ciò comporta sul piano faunistico e gestionale. Le cause che hanno favorito l'espansione e la crescita delle popolazioni sono legate a molteplici fattori. Tra questi, le immissioni a scopo venatorio, iniziate negli anni '50, hanno sicuramente giocato un ruolo fondamentale. Effettuate dapprima con cinghiali importati dall'estero, in un secondo tempo i rilasci sono proseguiti soprattutto con soggetti prodotti in cattività in allevamenti nazionali. Sebbene da quasi un decennio i ripopolamenti venatori siano stati ufficialmente sospesi, il fenomeno non sembra ridursi forse anche a causa della presenza di ceppi selvatici di origine centro-europeo particolarmente prolifici.La Provincia di Campobasso, da sempre attenta alle problematiche

connesse con la presenza della specie sul territorio, ha intrapreso negli anni una serie di iniziative volte alla riduzione delle densità attraverso l'uso di metodologie pressoché "ecologiche" quali la cattura e la traslocazione degli esemplari in soprannumero, il foraggiamento dissuasivo e la soppressione degli istituti faunistici maggiormente interessati dal fenomeno con relativa restituzione dei territori alla caccia programmata. L'insieme di tali interventi non hanno, tuttavia, contribuito in maniera determinante alla risoluzione della problematica. Ad oggi insistono ancora sul territorio provinciale diverse aree particolarmente "vocate" ove la densità del cinghiale è tale da creare elementi di conflitto con le popolazioni locali. L'incremento dei danni arrecati alle colture agricole, il progressivo aumento degli impatti di tali animali con le autovetture in circolazione sulla rete viaria locale e l'avvicinamento di interi branchi in prossimità delle abitazioni rurali, inducono sempre più gli enti competenti ad un'attenta riflessione sulla coesistenza tra tale specie e le attività antropiche presenti nelle aree interessate. Purtroppo, il conflitto di interessi legato alla presenza del cinghiale sul territorio, unitamente ad alcune obiettive difficoltà di ordine tecnico (connesse ad esempio alla stima quantitativa delle popolazioni) rende la gestione di questa specie

anche una realtà di piccoli artigiani e di commercianti. Per mantenere vivo questo tessuto produttivo e distributivo, vero antidoto contro l'omologazione e la globalizzazione al ribasso, è importante garantire servizi, assistenza, snellezza e disponibilità a venire incontro alle giuste esigenze dei due settori: per rilanciare il commercio prima di tutto serve meno burocrazia in fase di autorizzazione e più controlli in quella successiva, con una miglior organizzazione delle attività e degli esercizi sul territorio, la garanzia dell’equilibrio tra grande e piccola distribuzione attraverso piani del commercio non calati dall'alto ma concertati con le categorie e con le parti sociali e assicurare la permanenza e lo sviluppo degli esercizi di vicinato nelle periferie e nei paesi. Una sfida, quella dell'innovazione, che non può essere più rinviata.

particolarmente complessa. E' per tali motivi che la Provincia di Campobasso, nel raccogliere le istanze avanzate dalle comunità locali e dalle associazioni agricole di categoria, ha inteso avviare, con la collaborazione dell'Università degli Studi del Molise, un percorso metodologico finalizzato al controllo della specie basato essenzialmente su criteri di tipo scientifico nel quale si prevede, in primo luogo, la conoscenza del fenomeno e, quindi, la distribuzione e la dinamica delle popolazioni della specie sul territorio esaminato. La scelta dell'area di studio è stata fatta ricadere volutamente sull'Oasi di Protezione "Monte Vairano" che, negli ultimi anni, ha evidenziato fortissime criticità sia per quanto riguarda gli ingenti danni arrecati dalla specie alle colture agricole disseminate intorno all'Oasi di Protezione stessa sia per quanto concerne i ripetuti impatti di tali animali con le autovetture in circolazione avvenuti, in particolare, lungo la rete viaria locale.Grazie al lavoro svolto dai tecnici dell'Università degli Studi del Molise con la collaborazione dei dipendenti del Servizio Tutela Ambiente dell'Ente, a cui esprimo i più sentiti ringraziamenti, è stato possibile addivenire ad una stima della popolazione e, quindi, ad una valutazione complessiva sulla distribuzione della specie sul territorio interessato. I risultati della ricerca sono sintetizzati nell'allegata presentazione elaborata a cura della stessa Università. *Assessore all'Ambiente Provincia di Campobasso


6 21 agosto 2013

Campobasso

Divieto di giocare a pallone, le mamme insorgono Ribellione a Toro per la decisione dell’amministrazione: in paese non ci sono aree destinate ai bambini. Il vice sindaco spiega: troppi atti vandalici e corre ai ripari trovando una mediazione per i più piccoli TORO. Non ci sono parchi, non ci sono aree da poter destinare ai bambini. L’unico luogo in cui si radunano bambini e ragazzi di età diverse a seconda degli orari è uno spazio all’ingresso del paese. Le conseguenze? Quelle storiche di sempre: i cittadini che vivono di fronte al piazzale si lamentano in continuazione per la mancata quiete. Così l’amministrazione comunale si è trovata nella condizione di metter fine alle lamentele. Come? Ieri mattina i ragazzi si sono ritrovati, proprio dinanzi al piazzale, un bel divieto. Non possono più giocare a pallone. Ovvia e scontata l’insurrezione delle mamme: in pieno periodo

estivo, con le vacanze in atto, cosa possono fare i bambini in questo piccolo paese in attesa che riaprano le scuole? Il sindaco Angelo Simonelli, contattato telefonicamente, taglia corto comunicando che maggiori spiegazioni potrà fornirle il vice sindaco. In effetti è Fernando Parziale a precisare le motivazioni che hanno portato a questa decisione: “Sono i ragazzi più grandi a creare problemi. Quando esagerano e vengono richiamati all’ordine non ascoltano”. In effetti c’è da ammettere che all’interno di quello spazio, arredato con qualche panchina, fino a qualche anno fa c’erano anche delle giostrine per i più piccini.

Giochi rigorosamente eliminati perché oggetto di atti vandalici che li hanno rovinati e divenuti pericolosi. Una mediazione però è stata trovata. Dal momento che non è giusto che a causa di pochi la punizione venga impartita anche ai bambini più piccoli e tranquilli, l’amministrazione comunale ha deciso di imporre il limite di giocare a pallone solo alla fascia di età superiore ai 12 anni. Intanto arriva una notizia positiva proprio a proposito di quell'area: a breve inizieranno i lavori di ristrutturazione finanziato dal governo regionale guidato dall'ex presidente Iorio. Opera che porterà alla creazione di un'area giardino. giorug

Il versamento effettuato nello scorso 2012 è da intendersi a titolo d’acconto.

Altre batoste ai concessionari di passi carrabili e non solo Il cittadino è sotto pressa e non ne può più, e gli amministratori continuano a mantenere in vita vantaggi economici del tutto ingiustificati

Non gode di alcuna popolarità in questo frangente estivo il settore tributi di Palazzo san Giorgio “autore” dell’invio delle bollette dell’acqua intese come anticipazione di quella che sarà la “ricetta” definitiva. Ma c’è dell’altro, purtroppo, e questa volta a carico dei concessionari di occupazione di suolo e aree pubblici, dei passi carrabili, dei passi d’accesso ai distributori di carburante. Per costoro (che sono sicuramente titolari anche delle bollette dell’acqua) il comune ha riservato la sorpresa dell’aggiornamento dei coefficienti per la determinazione del canone. Decisione presa il 9 ottobre 2012 dal consiglio comunale nel generale silenzio degli interessati, della stampa e delle forze sociali. Che, dicono, per effetto dell’articolo 52 del decreto legislativo 446/1997, è entrato in vigore dal primo gennaio 2012. Vale a dire retroattivamente. A costoro l’amministrazione comunale ha fatto sapere che il versamento effettuato nello scorso 2012 è da intendersi a titolo d’acconto. L’ufficio tributi pertanto provvederà a richiedere la differenza di canone a conguaglio. Revisioni, aggiornamenti e conguagli. Il cittadino è sotto pressa e non ne può più. Nel mentre amministratori e posizioni di vertice continuano a mantenere in vita vantaggi economici del tutto ingiustificati. E sempre aggiornati in alto.

Auguri Non sempre è facile restare sull'onda del successo per venti anni. Il traguardo è stato raggiunto da Mario del Ristorante Lo Chef di Campobasso. E a Mario vanno gli auguri del suo amico, Fernando Bontiempo


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Campobasso

21 agosto 2013

Il nuovo assessore Nicola Gesualdo prova ad evitare di rimanere impigliato nella rete dei “conservatori”.

Chi tocca l’urbanistica ci rimette le penne La realtà in cui si muove il nuovo assessore certifica: cemento quanto se ne vuole; amministratori compiacenti (ben ripagati alle urne e non solo); regole e regolamenti interpretati con manica larga “Chi tocca i fili muore”, recitava un cartello ammonitore sui pali dell’alta tensione e crediamo reciti ancora; ammonizione che può essere trasportata pari pari al settore urbanistico di Palazzo san Giorgio. Ne va prendendo coscienza l’assessore Gesualdo, nonostante abbia pazienza e competenza sufficienti per muoversi con la necessaria cautela tra i trabocchetti di una realtà che non viene toccata e rimossa da alcuni decenni. Finora i suoi sono solo (timidi) approcci che però già hanno agitato le acque e messo in movimento le (re)azioni di contenimento. Reattività collaudata e per questo difficile da sottomettere. Gesualdo ci prova. Con pazienza: il suo pezzo forte. Con l’aiuto della diretta conoscenza delle leggi e dei regolamenti (statali, regionali e comunali) che trattano la materia. Ma il rischio che ci possa rimettere le penne è nelle cose: quotidiane e programmatiche. Nell’un caso e nell’altro prevalgono infatti i metodi e i comportamenti in atto da decenni, come abbiamo detto, sulla base di un rapporto totalmente compromesso e compromissorio tra gli apparati comunali, la rappresentanza amministrativa e politica, i professionisti-progettisti, le imprese e i proprietari di terreni agricoli. Un substrato difficile da scalfire e chi ci ha provato è rimasto siste-

maticamente impigliato in una delle componenti di quel substrato. Lo stato di fatto in cui si muove il nuovo assessore certifica da decenni un assunto: cemento quanto se ne vuole; scambi di parcelle (sottobanco?); amministratori compiacenti (ben ripagati alle urne e non solo); regole e regolamenti interpretati con manica larga. Mai in favore dell’utilità pubblica. Tutto ciò vale per le singole concessioni edilizie, per le lottizzazioni (anche in zona agricola!), per gli accordi di programma; per l’intero campionario di autorizzazioni e permessi a costruire e per intervenire comunque sul territorio. Una mappa

articolata e collaudata, ad uso dei tecnici progettisti, delle imprese, degli amministratori, della struttura comunale. Una mappa cui Gesualdo sta mettendo mano ben sapendo degli esiti cui sono andati incontro coloro che lo hanno preceduto. Consapevole e paziente com’è, oltre che padrone delle leggi urbanistiche e dei regolamenti d’applicazione, sa che ci vorrà tempo prima di arrivare ad un risultato evidente della sua azione “riformatrice”. Intanto ha cominciato col mettere mano alla legge regionale 30 del 2009 (Piano casa) e agli intrecci che si vengono a realizzare operando nei

Piani di recupero che sono il vero nodo gordiano dell’amministrazione comunale. L’obiettivo è quello di pareggiare i vantaggi edilizi di chi costruisce con l’interesse pubblico. Un capoverso della lettera inviata al dirigente e per conoscenza al sindaco relativamente alla legge regionale 30 del 2009, Gesualdo afferma testualmente: “ Un’applicazione incoerente dell’articolo 14 della legge determinerebbe che nelle zone da sottoporre a recupero urbanistico, si verrebbe a creare una ulteriore compromissione del territorio, caricato da una densità edilizia aggiuntiva che preclude nei fatti qualsiasi infrastruttura-

Circolo Sannitico, cittadini chiamati a decidere il futuro della struttura Circolo Sannitico, la Provincia invita i cittadini a proporre idee per non lasciare che la struttura resti inutilizzata. Le gravi difficoltà economiche dell’ente costringono l’Esecutivo di Palazzo Magno a decidere di attivare un bando pubblico per affidare la gestione del Circolo Sannitico. Sarebbe un peccato non utilizzare l’edificio adatto ad ospitare eventi di vario genere. In realtà, la Provincia ha già ricevuto delle proposte da parte di diverse associazioni che mirano ad organizzare attività che vanno da progetti culturali ad iniziative enogastronomiche , dai concerti alle mostre, dai tornei ad attività formative. Alcuni propongono di trasformare il Circolo nella sede dell’Uni-

versità delle terza età mentre altri pensano al Circolo come luogo di incontro tra diverse generazioni, un posto dove i nonni, attraverso laboratori didattici, potrebbero raccontare a bambini e alunni le arti e i mestieri di una volta. Particolare è , invece, la proposta di “Ecomoney” secondo cui l’immobile dovrebbe diventare la sede di un mercato della moneta sociale dove creare valute locali da utilizzare per il pagamento di beni e servizi e per contabilizzare crediti e debiti. Prendendo spunto da queste proposte è stato elaborato un programma di iniziative che può essere ampliato dando spazio alle idee dei cittadini. Per questo la Giunta ha deciso di attivare un

forum, operativo da lunedì 26 agosto al 26 settembre, per acquisire eventuali nuove proposte che dovranno integrare il programma che, finora, prevede: uno spazio polivalente per l’ascolto di musica dal vivo, l’organizzazione di eventi culturali anche itineranti con il coinvolgimento delle altre strutture di proprietà della Provincia; la realizzazione di mostre figurative collettive pittoriche e scultoriche o di eventi per la valorizzazione delle tipicità del territorio ed eventi di sensibilizzazione sociale . Il bando per l’affidamento della gestione del Circolo Sannitico comprenderà le integrazioni recepite dall’ente dopo l’attivazione del forum.

zione razionale”. In poche righe la rappresentazione di un territorio urbanisticamente compromesso, ancorché privo di servizi logici, in quanto la regola vigente è stata ed è (purtroppo) quella di assecondare acriticamente gli interessi privati a danno di quelli pubblici. Si costruisce senza tenere conto di una visione generale e programmatica del territorio, per cui - come sottolinea l’assessore Gesualdo - “si creano forme di sistemazione delle superfici, delle sedi viarie e degli altri spazi pubblici non compatibili con un uso razionale e conforme all’interesse pubblico generale”. Situazione, questa, drammaticamente presente nel perimetro delle aeree di recupero e nell’ambito delle lottizzazioni. Invertire la rotta, equilibrare il dare con l’avere tra le parti, è l’obiettivo dell’assessore. Ma fintanto non matura una diversa coscienza perché l’interesse pubblico prevali su quello privato, non ci saranno deliberazioni di giunta e di consiglio coerenti col pensiero dell’assessore e in grado di assecondare il cambio di rotta. Non siamo alle lobbies, ma poco ci manca. La domanda è semplice. Questo consiglio comunale che passerà alla storia cittadina per assoluta carenza d’iniziativa è capace di un colpo di reni o vuole davvero morire d’ignavia? Dardo

La Provincia attiva un forum per ricevere proposte da inserire nel bando per l’affidamento della gestione dell’edificio



ANNO IX - N° 62 - MERCOLEDÌ 21 AGOSTO 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA

ISERNIA

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Isernia

21 agosto 2013

Dopo oltre un mese di indagini la Forestale blocca un uomo di Pozzilli ritenuto responsabile degli incendi.

Arrestato l’incendiario del monte Stingone Isernia – Al termine di complesse indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Isernia e condotte dalla responsabile del Nucleo Investigativo per i reati ambientali e Antincendio Boschivo del CFS di Isernia con gli uomini del Comando stazione Forestale di Venafro, è stata eseguita la misura cautelare degli arresti domiciliari disposta dal GIP del Tribunale di Isernia nei confronti di un 50enne di Pozzilli, V.I., a carico del quale sono state raccolte molte prove che hanno consentito agli inquirenti di considerarlo l’incendiario dello Stingone. Il provvedimento restrittivo è giunto al termine di un’accurata indagine, che ha visto l’impiego di personle del Comando Provinciale di Isernia ed il supporto di tecnologie e professionalità del Nucleo Investigativo AIB dell’Ispettorato Generale del CFS. La svolta nelle indagini la sera del 1 agosto scorso, quando le telecamere hanno ripreso l’uomo che, dopo essersi accostato al guardrail lancia dal finestrino della propria autovettura un ordigno incendiario nella zona cespugliata del monte Stingone, riprendendo poi la marcia, incurante delle conseguenze devastanti del suo gesto scellerato. L’incendio sviluppatosi nell’area prossima alla strada con gravi conseguenze sulla vegetazione non ha avuto sviluppi drammatici solo grazie al provvidenziale intervento di alcuni passanti, che si sono

adoperati con mezzi rudimentali ma efficaci, ed al pronto intervento delle squadre AIB della Protezione Civile Regionale allertate dopo la chiamata al 1515. L’episodio ha però consentito agli uomini del CFS di concentrare le indagini, dopo che alcuni elementi peculiari quali la ripetitività degli eventi e le caratteristiche degli ordigni incendiari repertati, avevano già fornito elementi utili a restringere il campo delle indagini che, soprattutto grazie all’accuratezza dei rilievi ed all’analisi

investigativa hanno permesso di prevedere le intenzioni dell’incendiario e di poterlo cogliere in flagranza di reato. I fatti sono stati immediatamente comunicati all’Autorità Giudiziaria per il delitto di incendio boschivo previsto dall’art. 423 bis codice penale, evidenziando la necessità della misura cautelare per il concreto pericolo della reiterazione del reato, in ragione del fatto che l’incendio era stato prontamente spento indipendentemente dalla volontà dell’autore. La misura è stata tempestivamente disposta dal GIP, su richiesta del PM, anche alla luce di un altro incendio appiccato allo “Stingone” la sera del 4 agosto, per il quale sussistono collegamenti con quello appiccato appena tre giorni prima. L’incendio dello Stingone era purtroppo diventato un appuntamento fisso dell’estate, infatti da anni la montagna prendeva fuoco richiedendo operazioni di spegnimento estremamente dispendiose in termini di risorse umane ed economiche, senza trascurare il pericolo per l’incolumità degli operatori e della popolazione. Basti pensare, in ordine temporale, all’incendio del 2012 per lo spegnimento del quale è stato necessario l’impiego di numeroso personale, Corpo Forestale dello Stato,Vigili del Fuoco, Protezione Civile e operai regionali antincendio, nonché di mezzi aerei quali n. 2 elicotteri ed un Canadair.

A Carovilli, persone venute da ogni parte, tra musica e giochi, hanno goduto di pasti genuini e bevande a prezzi di costo.

Castelverrino in festa: La “Tresca” esempio di cultura, riapre la chiesa madre tradizione e accoglienza La storica tresca di Carovilli, quest’anno giunta alla 34sima edizione, è una festa tradizionale che richiama l’attenzione su un territorio ed un paese che è povero, secondo una visione economica moderna, ma ricco se guardato considerando la qualità della vita, l’amore per la cultura, per l’ambiente e per le tradizioni. Anche quest’anno è stato un trionfo organizzativo, quello ottenuto da un gruppo di volenterosi amici di ogni età accomunati dalla voglia di realizzare una bella manifestazione organizzata sotto l’egida della Pro Loco “Monteferrante”. Il successo ha riguardato da un lato il grandissimo numero di visitatori, venuti da tante parti della regione e da fuori, che attratti dalla bellezza della manifestazione non si sono limitati ad una breve sosta e qualche fotografia, ma si sono fermati a lungo sul pianoro del tratturello, di fianco alla chiesetta di San Domenico, dall’altro, anche il gran numero di persone che hanno voluto partecipare attivamente alla realizzazione di questa che è una delle più antiche feste contadine della zona, rallegrati dalla musica dell’organetto e della fisarmonica. “L’evento ha visto il coinvolgimento attivo di oltre 60 persone – ha dichiarato la Presidente della Pro Loco di Carovilli, Marina Paglione – una metà impegnate nell’assicurare l’accoglienza con la distribuzione di pasti e bevande a prezzi irrisori, l’altra metà si è dedicata al lavoro vero e proprio del trattamento del grano, con l’intervento di oltre 20 cavalli che si sono dati il cambio nel pestare le spighe”. Come si sa, questa festa è la parte finale di qualcosa che è iniziata molti mesi prima: quando viene seminato il grano; una volta che questo sia giunto a maturazione si procede alla mietitura e alla formazione dei covoni; infine alla tresca si sciolgono i co-

voni si spargono sull’aia ben pulita, si fanno camminare i cavalli per separare la paglia dal grano e si solleva il tutto in modo che il vento possa portare lontano la paglia e rimanga a terra soltanto il grano; questo viene raccolto in sacchi e messo all’asta; il ricavato è offerto alla Madonna Incoronata. Tutta questa serie di operazioni richiede il lavoro di molte persone più volte durante l’anno, naturalmente le più affezionate e presenti sono le persone anziane che ricordano i tempi in cui proprio da quella fatica dipendeva il modesto tenore di vita di tutta la famiglia, ma anche i giovani e giovanissimi si sono affezionati a questa tradizione e desiderano fortemente impedire che muoia come è successo ad altre importanti attività di una volta. Gli animatori anziani sono Stefano Testa, che organizza la squadra dei sollevatori, Stefano Ricchiuti e Antonino Testa a dirigere i cavalli sul grano. I giovani come Simone e Paolo, cuochi ormai esperti, insieme a Franco, hanno organizzato l’accoglienza per assicurare cibi e bevande ai presenti. Infine Stefano Di Frangia ha ripristinato un gioco, quello dell’altezza del cesto, che si faceva molti anni fa in queste occasioni. Emanuele Iacovone con il suo complessino di organetto, fisarmonica e tastiera ha tenuto allegri i presenti e li ha fatti ballare al ritmo delle vecchie armonie contadine. “Un grande ringraziamento è dovuto – ha aggiunto Marina Paglione – a tutte le persone che per puro spirito di volontariato e di attaccamento al paese hanno dedicato tempo e lavoro ad una tradizione capace di conservarsi integra nei valori anche rinnovandosi nella forma e che meriterebbe ben altra attenzione da parte di coloro che decidono le sorti della nostra Regione”.

L’ 8 settembre 1970, con grande partecipazione di popolo e in un cornice di devozione e di affetto resa sublime dalla ricorrenza della storica festa in onore della MADONNA DELLA LIBERA, si celebrò il centenario della restaurazione della Chiesa madre (1870 – 1970). Scrivevo, in quella circostanza, sull’ opuscolo edito dalla Tip. Fagnani : “” Ricordiamoci, cari amici, di conservare intatta questa tradizione che i padri hanno lasciato ai figli e nel cui colore i figli ricordano, a se stessi, l’ esistenza dei Padri “” Oggi 18 agosto 2013, a distanza di 43 anni, questa piccola ma indomita Comunità Parrocchiale, ha vissuto con immutata passione e fede l’ importante e significativo rito della riapertura al culto della Chiesa Madre intitolata ai SS. Simone e Giuda. E’ stata una vera e propria festa, che ha coinvolto tutta la comunità Castelverrinese e numerosi amici di paesi limitrofi. Bello e commovente è stato il prologo della processione che dalla Chiesetta della Madonna della Libera ha raggiunto il caratteristico Centro storico del Paese, sede della restaurata Chiesa dei SS. Simone e Giuda. Dopo il rito d’ ingresso, il Vescovo della Diocesi di Trivento S. E. Mons. Domenico Angelo SCOTTI, riconsegna simbolicamente le chiavi della Chiesa al Parroco Don Paolo DEL PAPA, che da qualche anno, con attaccamento umano e spirituale, regge questa antica Parrocchia, benedice l’ Acqua per aspergere l’ assemblea, le pareti e l’ altare in segno di purificazione. Molto nutrita ed attenta è stata la presenza di giovani e giovanissimi. Non è un bel momento per questi giovani: essi vivono con grande trepidazione e senso di sfiducia un periodo di crisi economica, sociale e morale della nostra Nazione. E’ molto significativo e toccante che proprio uno di loro, la giovanissima studentessa liceale Anna Paola Troilo, molto legata al Paese e alla Parrocchia, si esprima in questi termini : “”La microscopica realtà di Castelverrino è forte di un’ antica tradizione che avrà sempre implicazioni nel presente. Un borgo, una piazza, una chiesa. Eppure dietro un semplice muricciolo si celano tanti ricordi, alcuni più cari, altri più spiacevoli ai nostrani. I

giorni di festa, ad esempio, sono da sempre vissuti con il calore di chi rientra al paese per godere dell’ atmosfera che fin dall’ infanzia ha pervaso i cuori, le case, e di chi, vantando la condizione di risiedere a tutti gli effetti nell’ ormai ristretta cerchia di abitanti, attende l’ evento tutto l’ anno e si commuove al pensiero di riabbracciare gente che non vede da tempo o a quello foriero di angoscia di non poter festeggiare su questa terra l’ anno seguente, nelle situazioni in cui la senilità, purtroppo o per fortuna, fa il suo corso. Dunque, in un’ aura tanto propizia, come può la piccola cittadina non entusiasmarsi di fronte alla riapertura della Chiesa-Madre ? L’ antichissima costruzione dedicata ai Santi Simone e Giuda ha infatti subito qualche ritocco; dopo mesi di lavoro eccoci tutti pronti ad ammirarla. Sembrerà addirittura mastodontica, come la cupola fiorentina di Brunelleschi, tuttavia ciò che è più importante è l’ allegoria che porta con sé: riapertura vuol dire rinascita. Tutti noi potremmo rinascere spiritualmente, ma non sarà di certo un capitello corinzio o una lastra d’ oro aggiunti all’ architettura a suggerirci il rinnovamento. In fondo una chiesa potrebbe anche somigliare a una mansarda, purchè sia “ ekklesia”, un’ assemblea di fedeli, di persone che credono a una possibile rinascita. E’ questo il vero grande senso del rito del diciotto agosto; quanto al senso estetico, non dubitiamo del venusto riscontro.”” Dalle parole di Anna Paola Troilo, emerge chiaro e limpido il messaggio di speranza che il Grande Papa, il Beato Giovanni Paolo II, fece riecheggiare, nella indimenticabile visita pastorale, nella vicino Agnone il 19 marzo 1995: ”” Non arrendetevi di fronte ai grandi problemi del momento. Non rinunciate a progettare il futuro”” , ed ancora “” Valeva la pena di venire qui. E poi ho capito meglio il Mistero di Cristo, dell’ Incarnazione””. Grazie, S.E.Mons. Domenico Angelo Scotti, don Paolo Del Papa e grazie a tutti coloro che hanno contribuito spontaneamente e con ogni mezzo, per averci offerto questa memorabile giornata di festa e di letizia. Albino Iacovone



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Termoli

21 agosto 2013

Maltempo lungo la costa, niente mare per residenti e turisti TERMOLI – Giornata no ieri per termolesi e turisti e niente bagno di sole in spiaggia e in mare. Una perturbazione, annunciata, ha stravolto anche i piani dei titolari degli stabilimenti balneari che hanno visti i propri lidi deserti. Il vento abbastanza forte e qualche goccia di pioggia al mattino hanno fatto si che solo qualche sporadico giovane ha preferito portarsi al mare e non a spasso per le vie del centro come ha fatto la maggior parte delle altre persone. Traffico aumentato a dismisura per le principali vie della città e gli automobilisrti alla ricerca di un parcheggio. Nel pomeriggio le folate di vento sono state ancora più forti, ingrossando a dismisura il mare, ed è caduta una pioggia copiosa e, pertanto, in serata sono saltati molti degli incontri ricreativi previsti. Per oggi, anche se le previsioni meteo sono in miglioramento, il copione dovrebbe essere lo stesso.

Al castello la personale di Giuseppe Di Stefano

Carenza di personale al pronto Mario Venuti soccorso, il commento bissa il successo di “Tremiti Unplugged” dell’onorevole Venittelli

TERMOLI – Continuano i giorni di “fuoco” al Pronto Soccorso dell’ospedale San Timoteo per la carenza di personale con ricadute negative sull’utenza. Della vicenda si è interessata l’onorevole Laura Venittelli che ha espresso preoccupazione sia per il personale medico e paramedico del Pronto Soccorso sia per le persone costrette a lunghe attese per essere visitate. “Una situazione a dir poco preoccupante quella che si sta creando all’ospedale San Timoteo di Termoli – dice il parlamentare - dove il rapporto tra personale sanitario e utenza evidenzia una forte criticità dovuta a precedenti

scelte politiche sbagliate e dannose per i molisani e l’utenza tutta. Nella rivisitazione del nuovo piano sanitario dunque, non si potrà prescindere dalla considerazione di maggiori esigenze anche in tema di risorse umane da destinare all’ospedale di Termoli, per affrontare le emergenze, e non solo, del periodo estivo con la presenza del turismo costiero. Per questo motivo – termina la Venittelli sono certa che il Presidente della Regione, Paolo Frattura, terrà presente la situazione e saprà intervenire per il meglio per la comunità e per la sanità molisana”.

Auguri ad Anthony De Rienzo GUGLIONES - Da parte di mamma Nunzia, papà Nino, i nonni, gli zii, i cugini e tutti i suoi amici: tanti auguri per i 12 anni di Anthony De Rienzo! Tantissimi auguri anche da parte della redazione de “La Gazzetta del Molise”.

ISOLE TREMITI - Si è tenuto sull’Isola di San Nicola il secondo e penultimo concerto di “Tremiti Unplugged” la kermesse di concerti organizzata dal Parco Nazionale del Gargano e dedicata a Lucio Dalla, e l'ospite d'onore è stato Mario Venuti. Ancora una volta la formula scelta dal Presidente del Parco, l’avv. Stefano Pecorella, ha riscosso grande successo, un concerto ad impatto zero, in acustico, perfettamente incastonato nella cornice dell'isola. L'artista siciliano, che ha affascinato i turisti presenti sull'arcipelago e che sono accorsi sull'isola di San Nicola per l'occasione, ha dato una nuova e straordinaria energia all'isola più cara ai tremitesi, incantando tutti con la sua voce accompagnata solo dal pianoforte e la chitarra. “ Ho voluto che questo secondo concerto si svolgesse sull'isola di San Nicola - dichiara Pecorella - perché le Tremiti hanno un patrimonio storico e religioso da non sottovalutare. Molti turisti accorsi, oltre ad essere stati piacevolmente affascinati da un così grande musicista ed artista come Mario venuti, hanno avuto modo di visitare l'isola in una magnifica notte d'estate. Anche questa volta siamo riusciti ad offrire un evento non solo di grande livello musicale, e per questo ringrazio Mario Venuti per averci dedicato oltre un'ora e mezza di spettacolo di rara carica ed intensità, ma anche l'occasione per riflettere insieme sull'importanza di tutelare il patrimonio artistico e ambientale di questo meraviglioso scrigno di biodiversità e storia che le Isole Tremiti racchiudono. Visto anche il grande riscontro di pubblico e l'entusiasmo di residenti e turisti, l'occasione di coniugare marketing territoriale e conservazione della natura è riuscita ancora una volta. Al prossimo appuntamento, il 31 agosto, ci aspetta Nicola Giuliani - conclude Pecorella -. Chiuderemo la kermesse con un figlio di questa terra, un talento del nostro territorio”.

Termoli – E se il cattivo tempo non ha permesso lo svolfimento di alcune manifestazioni all’aperto, ieri sera è stata regolarmente inaugurata nel Castello Svevo la mostra personale di pittura dell’artista Giuseppe Di Stefano. La personale resta aperta fino al 26 agosto e si può visitare tutte le sere a partire dalle ore 21.

Riapre la piscina comunale, dal 2 settembre le iscrizioni

TERMOLI – Dopo la chiusura per bonificare dall’amianto la copertura, la piscina comunale di via Asia torna fruibile e riapre al pubblico. Dal 2 settembre si possono effettuare le iscrizioni ai corsi che vanno dal nuoto all’Acquagym. La nuova gestione della struttura natatoria sta facendoo completare gli ultimi lavori alla struttura che, oltre alla nuova copertura, nuovi bagni e spogliatoi interamente ristrutturati. A giorni terminerà il disagio causato agli utenti per il rifacimnto del tetto, costretti a trasferirsi nell’impianto di San Salvo.



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