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ANNO IX - N° 138 - GIOVEDÌ 21 NOVEMBRE 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

GIORNALE SATIRICO

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L’Oscar del giorno a Gino Di Bartolomeo

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Luigi Di Bartolomeo. Perchè ha avuto il coraggio di porre fine con le dimissioni al mandato da sindaco. Del resto, di maggioranza non ne aveva praticamente più. E' andata via via riducendosi e proseguire per altri sei mesi in queste condizioni sarebbe stato letale. Se responsabilità politiche ci sono state, questo è stato il ragionamento del sindaco, hanno riguardato tutta la maggioranza ma anche l'assenza di un'opposizione che nulla ha fatto in tutti questi anni dovendo espiare le colpe dei dieci anni precedenti a danno della città.

Il Tapiro del giorno alla Banda Bassotti

Il Tapiro del giorno lo diamo alla Banda Bassotti. Che organizza fin nei minimi particolari la "rapina" di soldi pubblici escludendo dalla organizzazione e dalla esecuzione quanti esprimono il dissenso su questo tipo di operazione. Non temono nè carta stampata nè televisione dove imperturbabili con le loro facce di bronzo pensano di essere più furbi degli altri e difendono con le unghie e con i denti i privilegi, illegittimi - vedi legge Monti, di cui ritengono averne pieno diritto. Come avvoltoi, adocchiano la preda e ci si buttano a velocità supersonica. Ogni tanto, però, trovano acquattate pronte a sbranarli un branco di Iene.


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Zuccherificio, tutti a casa

tranne la sorella di Facciolla L’assessore regionale nella bufera dello stabilimento saccarifero di Termoli

CAMPOBASSO. Che sta succedendo allo Zuccherificio di Termoli? Boh. Ormai non se ne parla quasi più. Le ultime notizie risalgono al 29 ottobre 2013 quando è stata prorogata di sei mesi la cassa integrazione straordinaria per 17 dipendenti. Per molti, ma non per tutti. L’unica persona rimasta a lavorare è la sorella dell’assessore regionale Vittorino Facciolla. La signora Rosanna Facciolla, secondo quanto si apprende, all’interno dello stabilimento saccarifero si occupa del laboratorio chimico. Un laboratorio che ha il compito di analizzare mensilmente lo zucchero. Funzionerebbe, dunque, solo durante la campagna saccarifera. Quando sono accesi i forni per intenderci. Come mai la sorella dell’assessore regionale all’Agricoltura, per la prima volta, non è stata mandata in-

sieme agli altri in cassa integrazione? Sembrerebbe che la dottoressa Tesi abbia troppo lavoro da svolgere e abbia deciso di mantenere una persona perché possa esserle di aiuto. In particolare, secondo fonti ufficiose ma attendili, la sorella dell’assessore sarebbe stata riassunta due giorni dopo il 6 settembre (data in cui gli altri sono andati a casa) con un contratto posto in essere dall’Agenzia interinale Lifeinne di Brescia a cui i vertici aziendali si sono rivolti per assolvere alla chiamata di personale stagionale. La sorella dell’assessore sembrerebbe avere avuto garanzie di rinnovo del contratto (mensilmente) fino a esaurimento dello zucchero. Dagli ambienti termolesi si apprende che, tra la popolazione, ci sia uno stato di bufera. “Mai nessun assessore regionale all’Agricoltura si è

comportato così”. Ma alla domanda così come, nessuno risponde. Intanto questa pare essere l’ennesima tegola che colpisce il braccio destro di Frattura proprio in questi giorni nel mirino di un’insurrezione popolare per la questione dell’articolo 7 e i portaborse. Ma l’avvocato Vittorino Facciolla, già sindaco di San Martino in Pensilis, era già finito nell’occhio del ciclone al momento della scelta del personale di fiducia da assumere presso la sua segreteria particolare dove, tra i componenti, è presente anche la nipote: Maria Alessandra Esposito (delibera di Giunta regionale 161 del 15 aprile 2013). Intanto la domanda che tutti si pongono é: come mai è stata scelta la sorella dell'assessore regionale all'Agricoltura e non altri? Irene Corsini

“Bis repetita non semper iuvant” di Massimo Dalla Torre Ci siamo permessi di giocare con il latino, in questo caso maccheronico, con tutto il rispetto per le massime di vita che insegna, per commentare, anche se superfluo, quanto sta accadendo in queste ore in regione che è stata presa di mira nuovamente dalle Iene, il programma cult di Italia Uno. Programma-inchiesta che da qualche settimana ha deciso di andare a fondo su alcune “discrepanze” che caratterizzano questa nuova stagione politica molisana ma soprattutto di alcuni dei suoi protagonisti. Sulla bontà delle tesi difensive sulla querelle portaborse legati all’art. 7 o di quello che ne rimane, non entriamo, anche se dovremmo farlo da cittadini, perché tutti hanno il diritto alla difesa e di conse-

guenza a dire la propria. La cosa che ci lascia perplessi e sotto certi aspetti sconcertati è l’insistenza con cui si portano avanti certe argomentazioni che, evidentemente, cozzano con i fatti che, consentiteci senza acredine o cattiveria, vacillano tanto da mettere in imbarazzo finanche chi ha sposato appieno la tesi della positività delle cose, tanto da non sottrarsi in prima persona al fuoco di fila. Tesi e positività che sono come il “boomerang” che, se non si calcola bene l’angolazione di lancio, al ritorno colpisce pesantemente chi, come nella fattispecie, vuole a tutti i costi mitigare gli accadimenti, che stanno mettendo a soqquadro l’intero parterre politico locale. Una sorta di “rabellot” che oggi più che mai ingenera confusione e sospetti. Una sorta di passo falso che innesca una serie di farra-

ginosità da cui è difficile uscire perché come si dice nel linguaggio comune: ci s’incarta su se stessi, cosa alquanto pericolosa specialmente quando si amministra la cosa pubblica materia delicata visto anche i periodi non troppo tranquilli che si attraversano in Italia. Un arrampicarsi sugli specchi che induce a citare un altro detto: la correzione è peggiore della stampa. Un arrampicarsi, a nostro modesto giudizio, che peggiora le cose e innesca meccanismi pericolosi che fanno si che l’opinione pubblica si scagli ancora di più contro chi dovrebbe rappresentarci. Una rappresentanza che sotto la pressione mediatica, è apparsa disarmata, anzi, riportiamo il commento di un cittadino: “è come il ragazzino che è stato scoperto a mangiare la marmellata nella dispensa

mentre gli altri dormono e balbetta giustifiche dinanzi a chi chiede spiegazioni”. Paragone che calza appieno con gli avvenimenti perché “i se, i ma, i tentennamenti e i tentativi di capovolgimento di frittate” sono solo e unicamente palliativi a quello che è la realtà dei fatti. I quali, allo stato attuale, non credo possano essere ricondotti sulla “via maestra” con una conferenza stampa o la presentazione di prove di cui non mettiamo in dubbio l’esistenza e la validità. Tutte cose che suggeriscono di tacere e se del caso fare un passo indietro non quale segno di “resa” ma di civismo che: è una visione alternativa al sistema dei partiti che si propone di unire valori positivi per raggiungere un obiettivo comune legato alla tutela di chi è parte integrante della comunità.


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La presenza del presidente su Raiuno scatena di nuovo Le Iene E il governatore non poteva non immaginarlo

Frattura inchioda Facciolla:

ora le dimissioni

L’assessore è confuso: “Vincenzo ha il contratto con il gruppo. Io non ho contratti con l’articolo 7.Vincenzo è contrattualizzato con l’articolo 7”

CAMPOBASSO. Sarà l’inesperienza, sarà tattica, sarà fiducia mal riposta, ma Paolo di Laura Frattura ha scatenato il putiferio sul suo assessore Vittorino Facciolla che da braccio destro del presidente diventa il capro espiatorio di quanto sta avvenendo in Consiglio regionale ormai da ben 5 mesi e da cui lo stesso Frattura non è e non può essere immune. Insomma, Frattura partecipa all’Arena di Raiuno difendendo, fidandosi sulla parola, il suo assessore e il contratto del nazionalpopolare Vincenzo.

La conseguenza? Le Iene tornano all’attacco consapevoli che l’avvocato di San Martino in Pensilis aveva dichiarato: “Io non ho mai contrattualizzato nessuno con l’articolo 7”. Caspiterina? Ma allora il contratto che ha mostrato in esclusiva a Telemolise (fatto con l’articolo 7 con data di inizio a quattro giorno l’adeguamento al decreto Monti) allora era una bufala? Ma Frattura non poteva non sapere o non prevedere la reazione del programma di Italia1. Quasi certamente avrà creduto alla parola datagli dal suo braccio destro. Purtroppo però fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Così, dopo la toppa peggiore del buco, i molisani si chiedono: come può il presidente della Giunta regionale (ammesso che sia in buona fede) credere sulla parola ad un esponente dell’esecutivo che detiene deleghe importanti quali l’Agricoltura e l’Ambiente? Come fanno i molisani ad essere certi dell’operato dell’avvocato Facciolla che dinanzi alle telecamere, a giorni alterni, dichiara tutto e il contrario di tutto? In realtà anche in altri episodi il governatore aveva preso le distanze dal suo assessore. Ufficiosamente sia chiaro. Come quando Facciolla dichiarò che del dibattito sulle indennità (che portava a lui e agli altri eletti ben mille euro in più in tasca) non se ne “fregava un’emerita mazza”. Certo è vero, Facciolla porta avanti una prassi consolidata da molti all’interno del Consiglio regionale: intascarsi i 2451 euro che potrebbero essere usati per pagare i portaborse. Non avrebbe prodotto danni peg-

giori affermare che così fan tutti piuttosto che mentire spudoratamente dinanzi alle telecamere salvo poi usare gli specchi più per arrampicarsi? I dubbi sull’operato di Facciolla sono tanti. Troppi per poter soprassedere. E Frattura ha il merito di aver contribuito ad aumentarli. Facciolla confida, in una intervista sul web, che voleva “proteggere Vincenzo” perché, come quasi tutti gli addetti ai lavori sanno, è in mobilità quindi fargli un contratto da vero portaborse avrebbe comportato la rinuncia agli altri soldi. Ora ci si aspetta che il presidente tiri quel benedetto “calcio in culo”, promesso dinanzi alle telecamere, all’ex sindaco di San Martino in Pensilis. E soprattutto che faccia procedere la sua maggioranza all’abrogazione dell’articolo 7 che, come dichiarato dallo stesso Frattura, era illegittimo prima. E lo è anche adesso. Prima di fare l’ennesima figuraccia con il governo Letta che, dopo quanto accaduto, guarderà sicuramente con occhio clinico l’operato dei governanti molisani. E con Facciolla che dice di essersi confuso tra articolo 7 e gruppo? Strano che un avvocato così pignolo e attento cada in confusione su un argomento così semplicistico? Cosa accadrebbe se cadesse in confusione anche su altri temi? Tipo l’Ambiente? Andiamo presidente, sia coraggioso, faccia ciò che anche lei pensa sia giusto fare. Uno scatto di reni, di tanto in tanto, non guasterebbe. giorug

La maggioranza esclude la Lattanzio Alla riunione sui portaborse non convocato il capogruppo Udeur che, pure, ha presentato la proposta di abrogazione del fondo CAMPOBASSO. Dopo le figuracce a livello mondiale sui portaborse, ieri riunione di maggioranza di centrosinistra sull'articolo 7. Sono stati invitati, però, solo i consiglieri che hanno votato la legge Frattura-Niro che lo ha istituzionalizzato. Fuori la Lattanzio. Di una gravità politica assoluta. Una maggioranza seria, invece, avrebbe dovuto prendere in considerazione le dimissioni dell'assessore Facciolla. Capitolo che ha fatto rimediare una pessima figuraccia a tutti noi. Al contrario, si continua a parlare della legge sui portaborse e alla riunione non è stata invitata, addirittura, la Lattanzio che aveva espresso parere contrario in aula e presentato una proposta di legge per abrogare questo fardello in contrasto, tra l'altro, con la legge nazionale. Del resto, la proposta di legge di abrogazione dell'articolo 7 è stata di recente licenziata dalla Prima commissione con il parere contrario di parte dei componenti. Ora, forse, per evitare che passi in Consiglio regionale questa proposta il presidente Frattura ne pensa di presentarne una propria per cercare, così, di rimediare in parte alla pessima figura fatta dal Molise a livello nazionale, evitare una sonora bocciatura di quella da lui stesso presentata ed approvata poche settimane fa e, passaggio non secondario, evitare le dimissioni dell'assessore Facciolla del quale si "fida". Ma scusate, non dovrebbe essere già martedì in aula quella del consigliere Lattanzio? E perchè, allora, non votare quella? La maggioranza, invece, ha ritenuto di escludere la Lattanzio dalla riunione per preparare un testo alternativo a quello predisposto dalla consigliera Udeur e licenziata dalla Prima Commissione. Un ginepraio che testimonia l'assenza di una visione politica e un'incapacità politica di gestire le situazioni.

Il consigliere amareggiata per la sua esclusione dalla riunione

"Sconsigliata la mia presenza?" CAMPOBASSO. In merito a quanto accaduto per non essere stata invitata alla riunione di maggioranza, la consigliera Nunzia Lattanzio, "capogruppo legittimo dell’UDEUR, comunica che la sua proposta di legge sull’abrogazione dell’art. 7, L.R. 7/ 2002 è stata argomento di discussione approfondita nella riunione di maggioranza, depurata dalla presenza della proponente. Evidentemente il terrore scatenato dagli eventi televisivi ha sconsigliato che fosse presente la prima firmataria, a cui sarebbe andata la primogenitura. Ciò nonostante esprimo tutta la mia soddisfazione e ringrazio il gruppo di maggioranza, del quale mi sento parte integrante e dal quale è stata immotivatamente esclusa". Prende atto che per fare accettare sue proposte di legge, si rende necessario non invitarla e agirà di conseguenza per il futuro. "Il Presidente Frattura, tra le numerose apparizioni televisive, ritagli un poco del suo prezioso tempo per comunicare ai molisani se riconosce Niro, quale capogruppo dell’UDEUR, in violazione ad ogni etica politica ed amministrativa o la stessa, unica, legittima presidente del gruppo regionale UDEUR".


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“I dati di Bankitalia sono drammatici” Per l'Api Molise è "il sistema Italia che non va più"

babilità che fra due anni anche i promessi effetti delle manovre del Governo Letta non si verifichino, perché è l’impostazione del sistema giuridico imbrigliato da lacci e lacciuoli che non lo consentirà e non consentirà neppure la ripresa senza un colpo di spugna autorevole e coraggioso: delle manovre dei Governi precedenti mancano ancora oltre 300 decreti attuativi e regolamenti vari che poi spesso necessitano di ulteriori istruzioni applicative; lo stesso disegno di legge di stabilità del Governo Letta demanda a ben 50 decreti attuativi che di certo non saranno varati nei tempi stabiliti e forse non lo saranno mai. Se non riusciamo a ripristinare l’efficienza della macchina dello Stato, se non saranno tagliati gli sprechi, se non sarà immessa liquidità nel sistema, se non ci sarà una azzeramento di norme contraddittorie ieri lamentate anche dai Commercialisti - chiude Iosue - non si potrà più operare e la piccola e media industria scomparirà, perché è impossibile andar avanti così".

I numeri

CAMPOBASSO. "Siamo fortemente preoccupati per i dati diffusi ieri dalla Banca d’Italia sull’andamento dell’economia del Molise per il primo semestre 2013, che dimostrano come i nostri ripetuti gridi di allarme, purtroppo il più delle volte rimasti inascoltati, siano più che fondati". Così Matilde Iosue, presidente dell' Api Molise, Associazione Piccola Industria Molise. "E’ giunto il momento di attuare un cambio di rotta a tutti i livelli della governance, sennò continuiamo a prenderci in giro ed a giocare sulle sorti delle aziende e dei lavoratori. Leggevo sulla stampa di questi giorni, all’indomani del varo del disegno di

legge di stabilità che, a fronte delle perplessità sollevate dalle forze economiche e sociali sul provvedimento, il Presidente del Consiglio Enrico Letta invitava alla fiducia, rassicurando che gli effetti benefici si vedranno fra qualche anno e non subito. Casualmente, mi sono imbattuta lo stesso giorno in quotidiani di un paio di anni fa, inerenti le misure “lacrime e sangue” del Governo Monti, che riportavano lo stesso invito da parte del Professore a pazientare, perché la sua cura avrebbe prodotto gli effetti da lì ad un paio d’anni. Orbene, oggi i due anni di pazienza che chiedeva il Professore Monti agli italiani

ed alle aziende già allora in recessione sono trascorsi, ma gli effetti prodigiosi delle sue manovre non si sono visti, se gli indici principali dello sviluppo non sono migliorati e se sistematicamente il Governo oggi in carica chiede ulteriori sacrifici e rimescola una serie di acronimi su tasse ed imposte per celare un ulteriore aumento della pressione fiscale che non porterà a nulla, senza un taglio delle spese inutili e della burocrazia e senza un’immissione di liquidità. Ciò vuol dire che più di qualcosa nel sistema Italia non va più; è alta la pro-

CAMPOBASSO. Una situazione negativa quella che ha presentato Bankitalia per la nostra regione. Nel primo semestre 2013 il decremento del prodotto interno lordo del Molise, il reddito prodotto dalla regione, è superiore del 3 % a quello medio del Mezzogiorno e del 5 % a quello medio italiano. L'occupazione è in calo del 6.9% e la cassa integrazione in aumento del 10,9%.Tutti i settori sono in crisi, per quanto riguarda l'industria la metà delle imprese ha fatto registrare una riduzione del fatturato, solo 1/5 delle aziende ha mostrato timidi segnali di ripresa. In calo anche il credito alle imprese che ha risentito del debole andamento della domanda - offerta. Si sono ridotti i crediti alle famiglie poichè sono diminuite le richieste di mutui per l'acquisto di case. In negativo il settore costruzioni in calo del 20%, il turismo che potrebbe essere una risorsa per il territorio, il settore del commercio.

Chiesta una legge sull’editoria che elimini le insufficienze e le parzialità

I giovani del centrosinistra hanno le idee chiare sulla comunicazione Il pluralismo e la libertà di informazione non si difendono con incentivi economici a pioggia senza vincolo di spesa, ma affermando i diritti dei lavoratori del settore e l’indipendenza di giudizio di chi scrive I referenti politici dei giovani di centrosinistra, della stampa farebbero piacevolmente a meno; non potendo farne a meno, alla stampa riservano pregiudizi e, se del caso qualche atto giudiziario. Certamente non l’interesse che, al contrario, Luca Mitri dell’Italia dei valori, Davide Vitiello, Caterina Cerroni e Francesca Di Cristofaro del Partito democratico, Giuseppe Iglieri di Sel e Andrea Vertolo del Partito dei Comunisti italiani, dimostrano di avere sulla comunicazione nel Molise (scritta e parlata). Dai quali, per la seconda volta, viene un barlume di autonomia critica e di iniziativa politica. Dapprima sul senso e il valore delle primarie per scegliere i candidati a governare le istituzioni locali; ora, come diciamo, sulla urgenza e sull’opportunità di mettere in cantiere una legge regionale a sostegno dell’editoria che elimini le insufficienze e le parzialità espresse fin qui dalle legge in vigore. Alla quale, per fare un esempio , addebitano i 500mila euro erogati nel 2012 a sole quattro testate, ancorché senza incidere sulle condizioni redazionali di

precarietà. “Occorre restituire dignità a Tv, web e radio, media ignorati dal testo in vigore: il pluralismo e la libertà di informazione non si difendono con incentivi economici a pioggia e senza vincolo di spesa, ma affermando i diritti dei lavoratori del settore, in modo da creare le condizioni di obbiettività ed equidistanza, da cui discende una critica non interessata”. Sensatezza e consapevolezza. Elementi che difettano ai legislatori di Palazzo Moffa, ai quali, in un contesto di valutazioni politiche e di opportunità, aggiungono l’urgenza di disciplinare la pubblicità istituzionale. Altra piaga di una realtà sostenuta sulla base delle compiacenze e non sull’effettivo ritorno sociale delle promozioni e delle campagne pubblicitarie. Nella fregola di trovare un esempio condannabile, hanno fatto la scelta peggiore, ritenendo di dubbia utilità lo slogan “L’acqua è vita”, fatto circolare dall’azienda regionale “Molise Acque”. Un ammonimento che andrebbe istituito negli statuti e nei regolamenti regionali, provinciali e comunali, altro che esempio di dubbia utilità! Capita

anche i giovani della politica a rimanere imbrigliati nella faziosità. Indubbiamente la storia locale e la cronaca, attraverso l’utilizzazione di risorse destinate alla comunicazione e alle sue articolazioni hanno disegnato e tradotto un sistema di compiacenze, di favoritismi, di unilateralità. E su questo hanno ragione. Una riflessione, inoltre, va pienamente condivisa. Ovvero che il settore dei media va sostenuto e non foraggiato, tale da renderlo “ in grado di competere con innovazioni e risorse proprie”. Dalla specola giovanile, infine, una perentorietà al legislatore regionale: “Non indugiare oltre e approvare, entro fine anno, una Legge sull’editoria che non sia una semplice spartizione di risorse, ma uno strumento atto a garantire un’informazione indipendente”. Purtroppo, l’esperienza e la constatazione di oltre nove mesi di governo di centrosinistra, ahi noi! e i giovani che ne condividono le ragioni, ci inducono a raffreddare le speranze e le possibili spinte in avanti. Dardo


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21 novembre 2013

Tutti a guardare il Piano di rientro e nessuno ai guai veri della sanità

Continua lo stillicidio delle liste d’attesa e la disorganizzazione territoriale Il muro del silenzio dell’Asrem si sta dimostrando più tetragono del muro di Berlino. Infatti, non crolla Il male delle liste d’attesa. Sembra incurabile; anzi lo è. Diversamente si sarebbe dovuto avere un miglioramento dopo la sequenza impressionante di denunce di casi limite (mesi e mesi per un elettrocardiogramma; per una visita dall’endocrinologo in media dai quattro ai cinque mesi; per un’ecografia ortopedica non meno di tre). Tempi biblici, ai quali vengono sottomesse, al solito, le fasce sociali più deboli. Chi può, s’avvale delle strutture sanitarie private, anche non convenzionate. E’ il frutto di una accertata disorganizzazione dei servizi ospedalieri e territoriali, complice la flebile risposta ai bisogni e alle necessità anche del personale che a sua volta difetta di numero e, spesso, di qualità. L’attenzione della gente sulla sanità è tutta obbligata dai media sul Piano di rientro dal deficit, mentre dalla cronaca giornalistica restano fuori i problemi veri, tra cui, ribadiamo, l’abbattimento delle liste d’attesa e la riorganizzazione della medicina territoriale. E’ il caso che il sistema dell’informazione allenti, dunque, la presa sul deficit e sull’andirivieni di commissari e sub commissari, e si dedichi con maggiore impegno alle faccende della sanità regionale raccogliendo le doglianze, le preoccupazioni, le paure, talvolta i drammi di gente che in attesa di un esame, di un’indagine diagnostica ci lascia la pelle. Una situazione che s’aggrava di giorno in giorno favorita, lo ribadiamo, dalla disattenzione generale e dalla capacità del sistema sanitario a coprire le proprie magagne salvo quando, caso raro però, non si levi una voce dall’interno a farsi sentire. E dall’interno del sistema è tornata ad alzarsi la voce contro le liste d’attesa e le insufficienze organizzative dando anche conto del perché e del per come. Abbiamo letto, infatti, con attenzione, una delle cause e l’ostilità che trova ad essere rimossa. E’ buona regola dove la sanità è gestita con criterio e senso di responsabilità che i responsabili dei vari

poliambulatori ogni qualvolta che si formano ritardi esagerati nelle liste d'attesa trasmettono la richiesta all'Asrem regionale attraverso il responsabile di zona. L'Asrem provvede a pubblicare l'elenco di queste richieste e nell'arco di poche settimane gli stessi poliambulatori si avvalgono di specialisti 'ingaggiati' appositamente per aumentare il numero delle visite e quindi ridurre i tempi di attesa. Nel Molise invece le richieste dei poliambulatori si infrangono contro un muro di silenzio e finiscono nel nulla. Nella casistica delle richieste finite nel nulla c’è stato un tempo in cui i Distretti sanitari della provincia di Campobasso hanno chiesto ore di medicina specialistica ambulatoriale nella misura necessaria, poi responsabilmente ridotta in base alla verifica delle risorse finanziarie disponibili, comunque ore sufficienti a coprire almeno in parte i turni e a ridurre le liste d’attesa. Tutto inutile. Il muro del silenzio si sta dimostrando più tetragono del muro di Berlino. Infatti, non crolla. Per cui le liste s’ingrossano, i tempi d’attesa si dilatano, le necessità dei pazienti restano inevase, il malcontento si radica sempre più a fondo nella coscienza collettiva. Situazione cristallizzata sulla insensibilità di chi gestisce il sistema sanitario nel quale - diciamolo apertamente - in nessun Piano di rientro del disavanzo è scritto di tagliare i servizi agli utenti. Eppure accade. Ciò in quanto si preferisce stare dietro alle polemiche della politica, all’utilità o meno dei commissari ad acta, e alla fanfaluche dei tanti soloni che s’improvvisano maestri, e sono semplici apprendisti stregoni. Accade. Intanto non viene sciolto il nodo degli errori, le cui conseguenze ricadono solamente sulla pelle dei cittadini. Mentre taluni assurdi privilegi economici continuano ad essere elargiti; taluni atteggiamenti incoerenti con lo stato di salute della sanità e delle risorse finanziarie continuano a restare in piedi, contraltari insopportabili agli occhi di chi deve

attendere mesi e mesi, e forse morire, prima di un elettrocardiogramma, di un’ecografia, di una visita dell’endocrinologo. Dardo

Sanità, le battaglie di retroguardia di Alberto Montano* Dal 2007 il Molise è entrato nel cosiddetto Piano di Rientro dal disavanzo sanitario. Dopo 6 anni il dato economico certificato dalla Ragioneria Generale dello Stato indica che, rispetto ad un incremento di spesa di oltre il 7% tra il 2002 e il 2006, c’è stato prima un vistoso rallentamento dell’incremento della spesa (+2,9%) tra il 2006 e il 2010 e poi finalmente l’inversione di tendenza con un -1,6% di spesa tra il 2010 e il 2012. Partendo da questi dati e facendo prevalere il ragionamento puramente economicistico che ha guidato la politica sanitaria di questi anni potremmo dire che ci avviamo verso un modello di sanità sostenibile che costituisce l’obiettivo finale da raggiungere. Potremmo dire che lo sforzo fatto da tutti gli attori del pianeta sanità in questi anni, a partire dal precedente Governo Regionale, vari Direttori Generali, strutture commissariali, ecc., abbia portato frutto. E questo frutto ha permesso lo sblocco finanziario di risorse per molto tempo bloccate e di cui l’attuale Governo Regionale appena insediato,

senza neanche capire bene di cosa si parlava, si è apprestato ad attribuirsi i meriti. Ora rimane da capire se l’azione a cui è stato sottoposto il Servizio Sanitario Regionale nel suo complesso in questi anni non porti in realtà alle stesse conseguenze che toccarono a quell’asino che morì proprio nel momento in cui il padrone si congratulava con sé stesso per avergli insegnato a non mangiare più. Il risultato di questa cura è sotto gli occhi di tutti. Delle due grandi aree su cui si sviluppa l’assistenza sanitaria, quella Ospedaliera e quella della Medicina del Territorio, l’una è praticamente al collasso sostanziale, l’altra non è mai partita efficacemente e diffusamente sul territorio, ma vive di pochissime esperienze positive a macchia di leopardo sul territorio regionale, inserite in un contesto fortemente asfittico, non in grado di dare risposte adeguate alla popolazione e insufficiente a ridurre il ricorso all’Ospedale come unico luogo di cura e assistenza. Perché accade questo? Perché come con l’asino della storia si è preteso e si pretende tuttora di mantenere in piedi

sempre la stessa rete di strutture ospedaliere pubbliche togliendo però loro progressivamente ogni risorsa necessaria ad un corretto funzionamento in termini di personale, tecnologie, forniture, investimenti, grazie ai tagli lineari esercitati. Questa miopia programmatoria ha ridotto tutte le strutture pubbliche regionali a scheletri senza carne che sopravvivono solo grazie al sacrificio di tutti gli operatori sanitari che fanno molto più di quanto possibile ma che lavorano in un contesto che non è più in grado ormai di garantire una sanità almeno dignitosa. D’altra parte lo sbilanciamento assistenziale verso le strutture di ricovero private del Sistema Regionale, che vede quasi il 45% delle risorse assorbite da tale settore, rappresenta un unicum in tutto il territorio nazionale anche rispetto a realtà come la Lombardia in cui il privato è consistente ma si ferma a quote di molto molto inferiori. E in questo sistema ridotto al lumicino dove trovare le risorse per far partire davvero l’assistenza territoriale con le sue Case della Salute, i Presidi

Territoriali di Assistenza, le Residenze Sanitarie, l’assistenza a domicilio e così via? E’ necessario dunque che prima che l’asino esali il suo ultimo respiro il padrone rinsavisca e si abbia la capacità di fare ciò che non riesce a fare e cioè una seria e corretta programmazione per le strutture ospedaliere pubbliche con una riduzione effettiva del loro numero e una concentrazione delle risorse di personale, tecnologie e forniture nei presidi esistenti; una riduzione dello sbilanciamento pubblico-privato presente anche nell’ultimo piano regionale del commissario Basso; un potenziamento effettivo della medicina del territorio in particolare nelle aree dove gli ospedali devono essere convertiti in strutture distrettuali a garanzia di una adeguata assistenza della popolazione afferente. Questo per una politica sanitaria vera nell’interesse del popolo molisano che non faccia morire l’asino mentre ci si perde in battaglie di retroguardia ormai superate dalle cose e dalla realtà. *Presidente Consiglio Comunale Termoli


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Campobasso

21 novembre 2013

Fabbricati a ridosso dei marciapiedi e all’interno degli svincoli delle tangenziali confermano l’inarrestabilità della speculazione edilizia.

Ribadiamo: Campobasso è nelle mani dei poteri forti e non già degli amministratori Lo scandalo dello scomputo degli oneri di urbanizzazione. Soldi pubblici a servizio dei privati Il giorno in cui la proposta del nuovo Piano regolatore generale della città firmato dal professore Beguinot è definitivamente decaduta, abbiamo scritto: “La città sarà di nuovo destinata ad essere gestita ed utilizzata seguendo la legge dei poteri forti e delle clientele. E se l’esercizio del diritto fosse ancora una sana abitudine in questo nostro Paese, ci sarebbe spazio e modo di farla pagare a chi ne ha la colpa e non al solito cittadino indifeso”. Campobasso di fatto è nelle mani dei poteri che detengono il monopolio dei terreni e delle costruzioni, e della città fanno ciò che vogliono. Cambiano la destinazione dei suoli e le zone a verde pubblico diventano edificabili. Inoltre, con i piani di recupero, il Piano casa, gli accordi di programma si costruisce in ogni angolo della città senza alcun rispetto per l’esistente. I vantaggi economici dell’imprenditore si compensano con quelli dell’amministrazione comunale in aggiunta ai vantaggi clientelari che spesso discendono. Ciò che sta venendo fuori ad aggravare l’orgia edilizia che ha contraddistinto il quindicennio della gestione di centro-sinistra a Palazzo san Giorgio, ha qualcosa di straordinariamente negativo sul piano della logica costruttiva e della razionalizzazione del territorio. Migliaia di metri cubi di cemento colano dappertutto, nonostante la crisi economica e il ristagno del mercato edilizio. Il che lascia pensare. Soluzioni costruttive spesso sconfinano il buonsenso e invadono spazi vitali per la vita del cittadino. Tra la sede dell’Agenzia regionale per l'innovazione e lo sviluppo dell'agricoltura, in Via Gian Battista Vico, e il semaforo all’incrocio con Via san Giovanni, metri cubi di cemento sono colati fino a

Oggi è la giornata dell’accoglienza Presso il parco di via Manzoni di Campobasso l’associazione ambientalista incontra gli alunni della scuola dell’infanzia Padre Annibale di Francia

lambire il marciapiede. Urbanisticamente e funzionalmente un affronto. Quell’incrocio raccoglie una notevolissima corrente di traffico e l’immobile in costruzione a ridosso del marciapiede determina l’impossibilità, presente e futura di migliorare lo snellimento del traffico di quell’incrocio stradale. Un nodo scorsoio alla mobilità interna che va aggiunto ai tanti altri nodi scorsoi che strangolano la città. Siamo di fronte alla ennesima dimostrazione dell’aggressività speculatrice in una città che della speculazione edilizia è un emblema (basterebbe leggersi i dati relativi alle concessioni in deroga, per avere la misura esatta del fenomeno). Chi ha approvato quel progetto è responsabile di un vulnus alla razionalizzazione urbana, anche se in condizione di dimostrare di essersi mantenuto nell’ambito del regolamento edilizio. Stesso discorso per chi ha approvato la costruzione di un fabbricato all’interno dello svincolo per l’immissione del traffico sulla tangenziale Est e per l’accesso al ter-

minal delle autocorriere. In questo caso sussiste la presunzione di una volontà preordinata a rendere possibile quella costruzione. La si ricava dalla realizzazione di un percorso pedonale ad hoc realizzato dall’amministrazione comunale negli anni del centro-sinistra. Un percorso fine a se stesso, che solo ora, in coincidenza della costruzione, trova spiegazione. In sostanza, soldi pubblici sono serviti a creare un accesso ad un insediamento privato, altrimenti improponibile. Com’è del tutto improbabile che sia servita a qualcuno la passerella in legno (peraltro oggettivamente impedita all’uso degli handicappati) che mette in relazione le costruzioni sovrastanti con quella sottostante, di cui parliamo. Un regalo passato sotto la voce “scomputo”, parola magica di cui gli imprenditori fanno uso ed abuso con la compiacenza degli amministratori, cioè soldi pubblici sottratti all’erario comunale per essere gestiti dal privato. Dardo

Pietre Cadute, partono i lavori Soddisfazione è stata espressa dall'amministrazione. In sicurezza la parete rocciosa BOJANO. L’amministrazione comunale di Bojano, dopo un lungo iter amministrativo e burocratico, esprime soddisfazione per l’avvio dei lavori in località “Pietre Cadute”, area molto cara a tutti i bojanesi. Nel 2011 si ebbe un distaccamento di un costone roccioso che provocò la caduta di massi ed il conseguente blocco della viabilità. Successivamente l’intera area fu messa, temporaneamente, in sicurezza in attesa di inter-

venti di ripristino e consolidamento della parete rocciosa. L’amministrazione, fin da subito, si è attivata per la ricerca di finanziamenti mirati per la messa in sicurezza dell’area. Dopo ripetuti incontri e la valutazione di diverse ipotesi progettuali, il Presidente del consiglio comunale, Giuseppe Risi, vuole ringraziare tutti i professionisti dell’area matesina che hanno messo a disposizione la propria professionalità ed il proprio

tempo per la riuscita del progetto e l’ottenimento del finanziamento. “Sono soddisfatto dell’avvio dei lavori –ha spiegato Risi-, mi congratulo con la struttura comunale e con tutti quei professionisti che hanno contribuito all’ottenimento di questo importante risultato. Un team di giovani del posto che hanno a cuore le sorti del proprio paese e che fin da subito hanno creduto in questo progetto”.

Diritti dei migranti, questione ius soli, riqualificazione urbana sono i temi che Legambiente ha scelto per la Festa dell’Albero 2013. Oggi alle 10.00, presso il parco di via Manzoni di Campobasso, Legambiente Molise incontrerà gli alunni della scuola dell’infanzia Padre Annibale di Francia, che presenteranno filastrocche e canti dedicati ai temi dell’albero e accoglienza. Una giornata per ricordare tutti i migranti che hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere un futuro migliore. Un'occasione per porre l’attenzione sui bambini che secondo la legge acquisiranno la cittadinanza soltanto quando avranno raggiunto la maggiore età. Quest’anno la Festa dell’albero, infatti, sarà anticipata da un’altra manifestazione importante: la giornata mondiale dell’infanzia del 20 novembre. L’obiettivo è coinvolgere tutti i bambini nati da genitori stranieri e sensibilizzare i cittadini sul tema dello Ius Soli. La raccolta di firme per modificare la legge è stata lanciata già mesi fa e ribadita anche lo scorso 3 novembre a Lampedusa, in occasione della commemorazione delle vittime del tragico sbarco. “L’articolo 3 della nostra Costituzione - dichiara il direttore generale di Legambiente Rossella Muroni - stabilisce il principio dell’uguaglianza tra le persone, impegnando lo Stato a rimuovere gli ostacoli che ne impediscano il pieno raggiungimento ma nei confronti di milioni di stranieri questo principio è disatteso. Per questo motivo, attraverso la piantumazione di nuovi alberi, simboli della natura che più di tutti ci parlano di radicamento, appartenenza e vita, vogliamo porre l’attenzione sulla rimozione di tutti gli ostacoli legislativi e culturali affinché vengano riconosciuti diritti imprescindibili a tutti”.


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Campobasso

21 novembre 2013

Di Bartolomeo si dimette, questa volta sul serio Frizioni in maggioranza : il sindaco abbandona, inizia il countdown Di Bartolomeo si è dimesso. Dopo tanti falsi allarmi, dopo averlo annunciato in più di un’occasione, ieri mattina l’ha fatto sul serio. Il primo cittadino ha rassegnato le dimissioni e le ha trasmesse all’Ufficio di presidenza mentre era in corso il Consiglio comunale. A far scattare il sindaco Gino Di Bartolomeo è stato l’esito della votazione di un ordine del giorno sul Piano di dimensionamento scolastico presentato dal Partito Democratico. Il provvedimento è passato con soli sei voti favorevoli, tutti dell’opposizione, in quattro (Gino Di Bartolomeo, Pasquale Terzano, Antonio Pietrarca e Massimo Sabusco) si sono opposti, il consigliere Maurizio Tiberio non ha partecipato al voto e ben nove consiglieri di maggioranza (Marialaura Cancellario, Luigi Ciaramella, Salvatore Colagiovanni, Antonio Columbro, Angelo Finella, Sabino Iiafigliola, Pierluigi Lagioia, Marilina Niro e Francesco Sanginario) si sono astenuti consentendo, di fatto, l’approvazione dell’ordine del giorno. Il sindaco ha reagito comunicando all’aula consiliare l’intenzione di dimettersi. “Non ci sto – ha detto Di Bartolomeo dopo aver ascoltato l’esito del voto – mi dimetto, tutti a casa”. Il Piano di dimensionamento scolastico, che in realtà è stato già approvato dal Consiglio provinciale ed è ora al

vaglio della Regione, è stato solo il pretesto per fare emergere le incomprensioni e gli screzi, se così si possono definire, tra il sindaco e la sua maggioranza. Di Bartolomeo non ha gradito l’astensionismo della sua squadra, non ha digerito che i consiglieri non l’abbiano seguito come solitamente fanno e il fatto che il suo voto contrario non sia stato preso minimamente in considerazione è stato interpretato come affronto politico, uno sgarbo su cui non ha voluto sorvolare. Il primo cittadino che, tra le altre, ha anche la delega alla Pubblica istruzione, è convinto che nell’elaborazione del Piano di dimensionamento scolastico abbia lavorato al meglio mettendo al primo posto il capoluogo e tenendo conto sia di quanto previsto dalla normativa , sia di una serie di valutazioni poste in essere dopo un’attenta analisi del territorio comunale e della popolazione scolastica. Diversamente da quanto ci si aspettava, questa volta la reazione del sindaco è stata abbastanza pacata, ha espresso al presidente del Consiglio la volontà di presentare le dimissioni e si è ritirato nella sua stanza per scrivere la lettera ufficiale che è stata protocollata subito dopo. Certo, mentre usciva dall’aula, rivolgendosi agli esponenti di maggioranza, gli è scappato qualche epiteto molto poco gentile, li

ha definiti “lecchini” ma ha utilizzato una versione più volgare. C’è da dire, però, che i toni dell’esternazione sono stati decisamente meno accesi rispetto a quelli più enfatici che hanno sempre caratterizzato le piazzate messe in scena in questi anni. Ora inizia il conto alla rovescia, il sindaco ha venti giorni di tempo per riflettere ed entro il 10 dicembre può ancora cambiare idea ritirando e le dimissioni. Se non lo fa il mandato elettorale termina definitivamente con il conseguente scioglimento del Consiglio comunale. Il sindaco chiarirà questa mattina in conferenza stampa le motivazioni che l’hanno spinto a dare le dimissioni ma alcuni aspetti sono già stati anticipati nella lettera consegnata all’Ufficio di presidenza del Consiglio. “Con la doverosa premessa e certo di aver profuso dalla data del mio insediamento ad oggi ogni energia per ottenere in favore della collettività campobassana i migliori risultati in un momento politico economico come quello attuale, caratterizzato da estrema difficoltà e dovendo, nel contempo prendere atto che quando le istituzioni perdono la loro funzione essenziale a vantaggio del bene comune con la chiusura di quel canale privilegiato che le lega alla comunità dei cittadini, è consequenziale rimettere il man-

dato ricevuto dagli elettori. Con la consapevolezza di non essermi discostato dal programma elettorale e di aver perseguito criteri di gestione improntati ad efficienza amministrativa e soprattutto al rispetto di una retta etica politica nei contenuti, nelle scelte e nei comportamenti e di essermi dedicato al compito che mi ero prefisso di amministrare la mia città, avendo quale unico obiettivo il bene comune , in particolare quello delle classi meno abbienti, dando disponibilità totale ai cittadini e agli utenti in genere, quale che fosse la loro provenienza sociale e/o politica. D’altra parte è evidente che la conditio sine qua non per svolgere appieno una efficace azione amministrativa deve essere l’unità di intenti e la condivisione degli obiettivi da raggiungere, non una politica “sempre e solo contro” ma una politica “per”, senza la quale l’azione amministrativa diventa confusa e frammentaria, fragile e poco efficace. Infatti, quanto gli obiettivi e le priorità non sono comuni, quando la stessa tensione su aspetti assolutamente fondamentali viene meno, l’impegno, il sacrificio, la passione non bastano più allora bisogna avere il coraggio di porre la parola fine, costi quel che costi”. Teresa Manara



ANNO IX - N° 138 - GIOVEDÌ 21 NOVEMBRE 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA

ISERNIA

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Isernia

21 novembre 2013

Ittierre, chi non vuole salvarla? Contro le camorre nasce un Comitato Questa sera a Isernia il battesimo dell'Associazione che raggruppa i cittadini di quattro regioni di Massimo Saluppo La mia proposta, rappresentata grazie a Mario Coletta venerdì scorso a Castelpetroso, doveva culminare con la condivisione unitaria di un progetto da presentare al tavolo ministeriale di venerdì. invece: 1) ieri le RSU concordano qualcosa con Bianchi; 2) stasera il Sindaco Brasiello (plaudo comunque all'unica vera iniziativa politica) e il Governatore incontrano parte dei dipendenti e forse alcuni laboratori; 3) domani sera la Provincia incontra una piccola parte dei laboratori unitamente alla società Euridit per la presentazione del progetto MADE IN ITALY; 4) venerdì al tavolo ministeriale le parti incontrano Bianchi. Orbene, invece, la proposta rappresentataVi, andava nella direzione totalmente opposta: ottenere un unico tavolo istituzionale dove TUTTI i soggetti della ITR (Dipendenti, Laboratori, Sindacati, Trasportatori, Istituzioni locali, provinciali e regionali) condividevano un progetto da presentare al tavolo

tecnico ministeriale di Venerdì in alternativa OVVERO in compartecipazione a quello di Bianchi. Invece, se tutto sarà così scollegato, assisteremo acché: 1) le RSU concorderanno la CIGS; 2) stasera ci sarà l'impegno (rinnovo plauso al Sindaco) delle istituzioni a fare qualcosa (ma cosa, senza un progetto scritto?); 3) domani in Provincia sarà presentata l'agenda di Gagliardi (che non è assolutamente un progetto industriale!!!) ma che potrebbe essere interessante per la proposta rappresentataVi; 4) venerdì tutti a Roma, ma l'unico soggetto che avrà un progetto sul tavolo, sarà Bianchi, e la problematica sarà letta dai tecnici solo in termini regionali e non nazionali (ricordo che ITR ha le sì le radici in Molise ma i rami ed i frutti sono presenti in tutti Italia). Al contrario la proposta che volevo condividere con tutti voi, potrebbe essere rappresentata ai tecnici ministeriali, anche in correlazione alla New-Co di Bianchi: mi spiego meglio. Perchè non poter proporre anche la partecipazione diretta nella New-Co di

Bianchi, a dipendenti e laboratori, con una percentuale di partecipazione al nuovo Capitale Sociale pari alla falcidia concordataria? Perchè sul tavolo dovrà esserci solo un progetto e non già anche una alternativa che potrebbe addirittura essere condivisa dall'attuale proprietà? perchè non avere dalle Istituzioni coinvolte, non solo un impegno al monitoraggio costante della situazione, ma una condivisione sottoscritta nel progetto ovvero una partecipazione diretta a convincere l'attuale proprietà a "fondere" i progetti? Ne varrebbe del futuro della Regione e di parte dell'economia italiana. Una siffatta condivisione del progetto, unitamente ad una eventuale "fusione" con quella di Albisetti, potrebbe anche portare a scadenzare nuovamente la fidejussione con i Commissari Straordinari, facendo: 1) risparmiare 12 mil. di Euro alla Regione; 2) continuare l'attività imprenditoriale di Albisetti; 3) compartecipare alla New-Co i soggetti facidiati dalla procedura concordataria (spero non fallimentare).

ISERNIA. Per iniziativa di cittadini, associazioni, partiti, enti, sindacati, gruppi di discussione, si costituisce il “COMITATO MOLISE, ABRUZZO, LAZIO, CAMPANIA, CONTRO LE CAMORRE”. Questa sera, alle ore 16.30, presso l’aula consiliare del comune di Isernia, presentazione ufficiale del comitato alla stampa e ai cittadini. Gli ultimi eventi sulle rivelazioni dei pentiti, rappresentano solo curiosità mediatiche per i non addetti, per i non attenti e per tutti coloro i quali hanno volutamente “sottovalutato” il problema delle infiltrazioni mafiose e camorristiche nel territorio molisano, campano e laziale, giammai per i proponenti il Comitato. Infatti, i componenti del nascente Comitato da anni rappresentano sul territorio un valido e non corrotto punto di riferimento per quei cittadini onesti, vogliosi di una reale giustizia e del rispetto delle loro terre. L’eolico selvaggio, le centrali turbogas, le centrali a biomasse, le fabbriche altamente inquinanti, i centri di smaltimento di rifiuti pericolosi ma-

scherati da depuratori, inceneritori di ogni rifiuto tossico, antenne selvagge, trivellazioni in mare, dismissioni di tratte ferroviarie pregevoli, appalti malati in ogni campo, corruzione di ogni genere, sono solo alcuni dei temi ampiamente e costantemente denunciati e combattuti a costo di ritorsioni e minacce da parte dei soggetti malavitosi (e non solo) e condanne di repressiva e fascista memoria da parte del potere costituito. Il Comitato si prefigge di continuare ad essere quello che i vari soggetti componenti sono stati singolarmente negli anni, cioè sentinella ed organismo libero di protesta e denuncia sociale contro ogni sopruso ed abuso perpetrato ai danni delle collettività molisane, campane e laziali, commesse dalle camorre di ogni genere e provenienza. Ma il Comitato continuerà ad essere, anche con più forza, organismo di denuncia di quei rappresentanti di istituzioni che, ad ogni titolo, si macchiano di delitti di corruzione e connivenze, ai danni della cosa pubblica.

L'intervento. La ferrovia Carpinone-Sulmona è una linea curva che unisce l'Abruzzo al Molise, un percorso punteggiato da piccoli paesi, boschi, montagne e parchi naturali. E' la seconda tratta ferroviaria più alta d'Italia e rappresenta una delle numerose potenzialità turistiche italiane. Dopo la chiusura delle corse quotidiane nel dicembre 2011 questa linea aveva assunto peculiarità turistiche grazie al lavoro congiunto di Enti e Associazioni fino alla recente soppressione del servizio. Questa decisione lancia nello sconforto una popolazione che,

Salviamo la Carpinone-Sulmona seppur con grande fatica, aveva finalmente compreso e sostenuto a pieno il progetto di valorizzazione e rilancio di un territorio attraverso un mezzo di trasporto ricco di poesia e storia. Tutti i viaggi della tratta abruzzese-molisana registrano costantemente il "tutto esaurito" riuscendo così a portare un cospicuo numero di visitatori nei territori appenninici. Un turismo consapevole, sostenibile e fortemente interessato alla scoperta delle identità culturali locali, un volano incredibile per

336 pagine € 19,90

di Giuseppe Saluppo

piccole realtà schiacciate dal calo demografico e la crisi internazionale. Quest treno non è soltanto un mezzo di collegamento tra luoghi, rappresenta infatti un filo rosso con la storia e le tradizioni, un mezzo in grado di far scoprire aree troppo spesso dimenticate e che, al contrario, rappresentano le vere peculiarità di un Appennino bello ed affascinante. Migliaia di persone hanno già viaggiato in questi luoghi dalla nascita del progetto ferroviario turistico e le numerose richieste

di prenotazioni indicano che questo trend non può far altro che crescere. Mi rivolgo a tutti viaggiatori della Carpinone-Sulmona, ai suoi estimatori, agli abruzzesi ed ai molisani che credono nelle risorse inespresse del proprio territorio, a tutti coloro che pensano sia giusto investire in un futuro sostenibile attraverso la valorizzazione dell'esistente come forma di tutela del patrimonio nazionale. Mi rivolgo inoltre ai Presidenti di Abruzzo e Molise, all'Ammini-

stratore delegato di Ferrovie dello Stato Italiane, al Presidente di Reti Ferroviarie Italiane ed inoltre al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti ed al Ministro dei Beni e attività culturali e turismo perché si tuteli la tratta ferroviaria come progetto sociale, culturale e turistico per la salvaguardia di un intero ambito. La Carpinone-Sulmona è un treno carico di storia, facciamo in modo che non sia solo un ricordo. Aiutateci a salvarla.

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Termoli

21 novembre 2013

Polizia municipale: sgomberati locali del rudere “ex Petti” occupato abusivamente da sei rumeni TERMOLI – La Polizia Municipale ieri mattina alle 6, nel corso di un’operazione congiunta portata a termine assieme agli agenti del Commissariato della Polizia di Stato di Termoli, è stato sgomberato il rudere (ex Petti) ubicato in prossimità di Piazza Giovanni Paolo II, tra Via Brasile e Via Madonna delle Grazie. Quattro agenti della Polizia Municipale, tre agenti del Commissariato e due agenti dell’Ufficio immigrazione della Questura di Campobasso, si

sono recati presso lo stabile abbandonato, fermando le sei persone presenti al suo interno; si tratta di due donne e quattro uomini senza fissa dimora, tutti di nazionalità rumena, tra i 30 e 58 anni, i quali avevano scelto questi locali per soggiornarvi, seppur in condizioni igienico-sanitarie particolarmente precarie e degradate. Dopo lo sgombero coattivo i sei rumeni sono stati accompagnati presso il Commissariato di Termoli per le normali procedure di identificazione e

Commissione agricoltura, continuità per lo zuccherificio del Molise TERMOLI – Bisogna salvaguardare lo Zuccherificio del Molise e dare sostegno all’intera filiera bieticolo-saccarifera nazionale. Questo è stato approvato dalla commissione Agricoltura della Camera dei deputati che impegna nel merito il governo nazionale. Lo ha annunciato l’onorevole termolese del Pd Laura Venittelli, componente della XIII commissione permanente di Montecitorio. “Con questo documento – ha detto la Venittelli sottoscritto da 21 deputati abbiamo inteso lanciare un messaggio chiaro a Palazzo Chigi e soprattutto all’Unione europea, impegnando il premier Letta e il ministro all’Agricoltura nello specifico a promuovere ogni iniziativa affinché l’Europa estenda al 2020 il regime delle quote zucchero, fondamentale per garantire la prosecuzione delle attività nel medio periodo. L’interesse della Commissione per il Mezzogiorno emerge nella istanza rivolta al Consiglio dei Ministri ad adottare specifici provvedimenti in grado di assicurare il mantenimento ed il potenziamento degli impianti delle regioni del Sud Italia, in particolare quello di Termoli perché tutti gli attori della filiera saccarifera debbono vedersi garantire prospettive future, solo con la fiducia e strumenti certi di concertazione coltivatori e aziende agricole troveranno conveniente continuare a investire nel settore, che altrimenti rischierebbe di essere smantellato, specie nel Centrosud”.

Fai cisl: rinnovato il contratto artigiani area alimentazione e panificazione ROMA - “Presso la sede nazionale di Confartigianato, dopo una lunga e non semplice trattativa, è stato rinnovato il contratto artigiani dell’area alimentazione-panificazione”. Lo dichiara Stefano Faiotto, Segretario nazionale della Fai Cisl.“Il contratto, che interessa circa 90.000 lavoratori – prosegue Faiotto - s’incardina all’interno del sistema alimentare del nostro Paese che rappresenta, anche in questo momento di profonda crisi, uno dei punti di forza dell’economia nazionale. L’aumento economico, pari a 93 euro per il settore alimentazione e 90 per il settore della panificazione, è stato spalmato in tre trance con decorrenza 1 Dicembre 2013 - 1 Novembre 2014 - 1 Settembre 2015.A totale copertura del periodo di vacanza contrattuale è stata concordata “una tantum” di 110 euro, che sarà erogata in due trance (Aprile e Settembre) nel prossimo anno. “Sulla base delle pressanti esigenze delle associazioni artigiane – conclude Faiotto - dando seguito all’impegno assunto nel precedente contratto, è stata allargata la sfera di applicazione anche alle aziende non artigiane fino a 15 dipendenti. Per queste, è stata definita una sessione del contratto ad hoc al fine di evitare qualsiasi problema di damping contrattuale all’interno del settore”.“Grande soddisfazione per il risultato finale - è il commento di Augusto Cianfoni, Segretario generale della Fai Cisl. Un risultato che contempera le esigenze normative ed economiche dei lavoratori coniugandole con quelle aziendali di sviluppo del settore e della rappresentanza”.

per la successiva denuncia da parte della Polizia Municipale, per occupazione abusiva di immobile. Nel corso dell’identificazione è stato inoltre appurato che tre dei sei denunciati alla Procura, avevano diversi precedenti penali a proprio carico. E’ stata data, infine, disposizione alla Teramo Ambiente di bonificare i locali sgomberati dal materiale trovato al loro interno, comunicando inoltre al settore Lavori Pubblici la necessità di inibire l’accesso al rudere.

Critiche all’amministrazione, il sindaco Di Brino:“Respingo ogni forma di pressione TERMOLI – Il sindaco Basso Antonio Di Brino replica alle critiche rivolte nelle ultime settimane da alcuni cittadini, attraverso gli organi di informazione e i Social Media, all’indirizzo dell’Amministrazione comunale in merito a tematiche di varia natura. “Nelle ultime settimane – afferma Di Brino – ho avuto modo di leggere articoli di stampa e commenti sui Social Media, aventi come elemento comune la critica nei confronti del sottoscritto o dell’Amministrazione comunale di Termoli. Delusione, amarezza e senso di frustrazione, sono veicolati sempre più spesso e con molta leggerezza attraverso gli organi di informazione, trasferendo nell’immaginario collettivo false problematiche o personali stati d’animo che poco hanno a che fare con la realtà. Il gran numero di iniziative realizzate a Termoli in ogni settore, d’altra parte, non teme smentite. Lasciando da parte l’eccezionale congiuntura economica generale, che pur incide in maniera determinante sul diffuso senso di malumore rappresentato dai cittadini nei confronti della politica e di chi amministra la cosa pubblica, mi corre l’obbligo di approfondire e rendere nota la natura di molte di queste critiche. Ho notato, infatti, che molte delle persone, anche non residenti, che si abbandonano oggi a critiche sulla stampa locale, sono le stesse che qualche tempo fa mi chiedevano attenzioni su progetti o iniziative da attuare sul territorio; non avendo ricevuto però la dovuta considerazione da parte del sottoscritto per progetti di dubbia natura e da remunerare con soldi pubblici, ma che invece avevano poco a che vedere con la

collettività, tali soggetti hanno pensato bene di ricambiare la risposta negativa con articoli poco lusinghieri, per usare un eufemismo, al fine di screditare il mio operato e quello dell’Amministrazione comunale. A tale proposito ribadisco che questa Amministrazione persegue l’unico obiettivo del bene comune, programmando e realizzando inizia-

tive di pubblica utilità e che abbiano un interesse davvero ampio e non per pochi. Per questa ragione respingo ogni forma di pressione, politica o mediatica che sia, finalizzata a farmi cambiare idea su aspetti che reputo imprescindibili, come la trasparenza, la serietà e la volontà di operare davvero per il bene della comunità”.

XI Giornata nazionale della sicurezza scolastica TERMOLI - Torna la Giornata nazionale della sicurezza scolastica, promossa da Cittadinanzattiva e giunta quest'anno alla undicesima edizione con iniziative in programma, tra il 22 novembre e il 3 dicembre, in varie città e in circa 5mila scuole. A Termoli la Giornata si terrà presso il III circolo, scuola elementare G. Paolo in via Stati Uniti , nella mattinata del 22 novembre alle 9,30 alle 11; all'Istituto Tecnico Commerciale G. Boccardi in via de Gasperi, nella mattinata del 23 novembre alle 9,15; alla Scuola Secondaria M.Brigida (medie) via Cina alle 9,30 nella mattinata del 25 novembre. Ad inizio della manifestazione. Cittadinanzattiva ringrazierà i dirigenti e poi si terrà un minuto di silenzio dedicandolo a Vito Scafidi, agli Angeli di San Giuliano di Puglia e alle vittime dell’Abbruzzo e dell’Emilia Romagna. Poi dividendo il materiale e spiegando la campagna da far realizzare in classe nel corso della giornata e si procederà con l’intervento dei medici da come viene fatta la chiamata al 118, le prove di blsd con i manichini e quelle in caso d’incendio con l’intervento dei Vigili del fuoco con la spiegazione del loro compito e del 112 europeo mostrando la differenza del casco di sicurezza dei vigili del fuoco al caschetto di sicurezza dei cantieri con la prova dei ragazzi. Nel corso della giornata in classe tutti i studenti di tutti i plessi svolgeranno un elaborato grafico o scritto su come ‘’vivi la scuola e come la vorresti’’ è verrà organizzata una mostra in data da stabilire con la consegna di premi da parte dell’amministrazione comunale in ricordo della XI giornata della sicurezza più meritevoli. il 20 dalle 16,30 alle 18 presso la scuola Principe di Piemonte, corso informativo ai docenti sulla disostruzione pediatrica delle vie aeree con la Dott.Della Fazia medico dell’Ospedale di Termoli e l’infermiere.Pompeo. Il 25 novembre dalle 16,30 alle 18 presso il II circolo corso informativo ai docenti sulla disostruzione pediatrica delle vie aeree con il Dott.Roberto Salvatore medico dell’Ospedale di Termoli, nucleo operativo 118. Alla scuola G.Paolo (data da stabilire dopo il 25 novembre), corso informativo ai docenti sulla disostruzione pediatrica delle vie aeree con la Dott.Della Fazia e l’infermiere Pompeo; il 9 dicembre presentazione del Libro il ''Coraggio di dire no”, di Paolo Di chiara dedicato a Lea Garofalo.


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Termoli

21 novembre 2013

Ipsia: riprenderanno oggi le lezioni nello stabile di via Argentieri MONTENERO DI BISACCIA – Il sindaco Nicola Travaglini informa che la Provincia di Campobasso, a seguito delle ultime verifiche effettuate all’interno dello stabile dell’Ipsia di Montenero, oggetto di un grave atto vandalico nella notte tra sabato e domenica scorsi, ha fatto pervenire in mattina una nota nella quale comunica che i locali scolastici possono essere nuovamente utilizzati. Le lezioni, quindi, potranno riprendere già questa mattina. La Provincia ha inoltre specificato nella nota che gli ambienti sono stati puliti e liberati dall’acqua, prescrivendo però l’inagibilità temporanea per l’aula magna e per alcuni locali della segreteria, “fino a quando non saranno ripristinate le normali condizioni di salubrità degli ambienti ed effettuati i relativi interventi di riparazione delle finiture”. “Per fortuna – ha commentato il sindaco Travaglini – non sono state rilevate lesioni o danneggiamenti tali da precludere l’agibilità dell’Ipsia, quindi le lezioni potranno riprendere regolarmente domani mattina. Esprimo il mio più sentito ringraziamento al presidente della Provincia di Campobasso Rosario De Matteis per la sua grande disponibilità e ringrazio, inoltre, il consigliere provinciale Simona Contucci per il fattivo interessamento dimostrato; saluto e ringrazio anche il dirigente Franco Capone, la vicepreside D’Angelo, tutto il personale scolastico e la Protezione Civile, per la capacità di coordinamento dimostrata in un momento così particolare per questa scuola.

Richiesta di completamento e miglioramento della rete viaria PALATA – La Provincia di Campobasso ha emesso propria ordinanza per la quale sono stati apposti cartelli stradali di divieto di transito ai cicli e motocicli sulla S.P. 163 (ex SS157) nel tratto tra Acquaviva Collecroce e Castelmauro, Civitacampomarano e Castelmauro; Palata e l’abitato di Montenero di Bisaccia e tra il bivio di Castelbottaccio e l’abitato di Civitacampomarano, penalizzando la popolazione dei Comuni interessati visto che è l’unica strada di collegamento fra i centri abitati. In merito il Consiglio comunale di Palata ha deliberato di richiedere alla Provincia di Campobasso: la revoca delle ordinanze ed il miglioramento del tratto stradale da Palata alla fondovalle Biferno e quello da Palata a Montenero di Bisaccia; la realizzazione di un’area di sosta e parcheggio da realizzarsi nelle vicinanze del bivio per Larino, Palata, Guglionesi e Montecilfone all’inizio della strada provinciale 150 Palata - fondovalle Biferno (collegamento con la fondovalle Trigno). Inoltre la delibera di Consiglio comunale chiede anche alla Regione Molise e alla Provincia di Campobasso, per quanto di rispettiva competenza, il completamento della fondovalle Castellerce per il tratto ancora da realizzare da Tavenna a Palata e l’urgente sistemazione del tratto attualmente realizzato dalla fondovalle Trigno all’agro di Tavenna.

Non posso esimermi, infine, dall’esprimere la mia grande riconoscenza alle strutture tecniche del Comune di Montenero e della Provincia di Campobasso, per aver garantito il ripristino della funzionalità dell’edificio in tempi davvero rapidissimi. Spero che atti di questo tipo non si ripetano più e che la struttura sia garantita per intero da adeguati sistemi antintrusione; è nostro interesse, infatti, tornare immediatamente alla normalità, per dare un segnale di efficienza, di sicurezza e di vicinanza concreta alle esigenze dei cittadini”. Sull’argomento è intervenuta anche Simona

Contucci, consigliere provinciale Idv. “Esprimo soddisfazione – ha dichiarato Contucci – nell’apprendere della riapertura dell’Ipsia, la scuola di Montenero di Bisaccia che, nella notte tra sabato e domenica scorsi ha subito diversi danni a causa di un episodio vandalico. La celere risoluzione del problema è stata possibile grazie alla collaborazione tra la Provincia di Campobasso e il Comune di Montenero di Bisaccia prontamente intervenuti per verificare quale fosse la reale situazione e poter rendere nuovamente agibile l’istituto, nell’interesse degli studenti e della collettività. Già nella giornata di lunedì, infatti, io stessa ho preso parte, in qualità di consigliera, al sopralluogo effettuato dai tecnici provinciali alla presenza sindaco Nicola Travaglini e dell’assessore comunale ai Lavori Pubblici Angelo Magagnato, del dirigente dell’istituto Franco Capone e della vicepreside prof.ssa D'Angelo. Oltre alla struttura è stato controllato e poi riparato l'impianto elettrico, ed è stato stilato un primo elenco degli interventi da effettuare e degli oggetti danneggiati da sostituire. Durante il sopralluogo è stata inoltre verificata la possibilità di installare un sensore alle porte di uscita attualmente sprovviste di allarme e di adeguata illuminazione. Occorrerà infatti trovare delle soluzioni che possano fungere da deterrente per poter evitare, in futuro, altri deprecabili atti vandalici che minano il sacrosanto diritto allo studio di quanti frequentano l’istituto”.

Allagamento scuola, l’intervento di De Matteis MONTENERO DI BISACCIA Il Presidente della Provincia di Campobasso Rosario De Matteis ringrazia il personale della Provincia, le Forze dell'Ordine, il personale della scuola e l'Amministrazione comunale Travaglini di Montenero di Bisaccia, per il lavoro svolto e le operazioni in corso, dopo il vile atto vandalico ai danni dell'Istituto Professionale di Stato del paese. “Sono rimasto avvilito e stupito di come – afferma De Matteis – si tenti di impedire il regolare svolgimento delle lezioni in una scuola superiore con atti violenti come il danneggiamento di una scuola, patrimonio di tutti. Spero che i responsabili dell'allagamento abbiano presto un nome e mi auguro che simili episodi non abbiano a registrarsi, sia per l'istruzione, sia perché sono reati contro la pubblica amministrazione, che per motivi economici che ci vedono soccombenti”.

Gran Manze, Confindustria favorevole all’insediamento BASSO MOLISE - Il Presidente di Confindustria Molise, Mauro Natale, ha inviato una lettera al Presidente del Gruppo Granarolo per manifestargli da imprenditore gratitudine per l’attenzione espressa nei confronti del Molise. “Qui in Molise - scrive il presidente - la logica del fare impresa rappresenta una valore con i “se” e con i “ma”, spesso frutto di atteggiamenti pregiudiziali e di visioni apocalittiche senza fondamento che, tuttavia, veicolate tout court attraverso gli organi di stampa, rischiano di fare opinione, con la conseguenza di limitare la possibilità di creare sviluppo. Contro questa logica, la nostra Associazione si è sempre battuta, affermando in ogni circostanza che l’impresa è un valore, che l’occupazione la creano le imprese e che la ricchezza prodotta in regione può crescere se aumenta il

numero di imprese presenti sul territorio. L’auspicio che noi industriali aderenti a Confindustria abbiamo confermato di

recente al governatore del Molise Paolo Frattura – continua Natale - è rendere il nostro territorio più attrattivo di nuovi inve-

Convocazione consiglio comunale PORTOCANNONE – Il prossimo 25 novembre alle ore 20,30 si riunisce il Consiglio comunale in prima convocazione e seduta pubblica. Tra i punti in discussione: La

variazione al bilancio di previsione 2013; l’assestamento generale di bilancio per l’esercizio 2013; l’acquisizione al patrimonio dell’Ente di aree occupate da strade e

relativa proposta di classificazione; approvazione di regolamento comunale per l’adozione di aree pubbliche e la donazione di elementi di arredo urbano.

stimenti, affinché la fine dalla crisi economica possa trovare una regione rinnovata e disponibile ad un processo di sviluppo incentrato sull’attività d’impresa, a prescindere dai settori, con l’unica condizione che siano rispettati i principi di etica e di legalità del fare impresa e con un impegno particolare alla tutela della materia ambientale, e del rispetto delle garanzie sociali, dei diritti sindacali e di sicurezza del lavoro. Mi auguro conclude nella lettera - che il suo gruppo possa realizzare in Molise il progetto “Gran Manze” illustrato in questi giorni all’opinione pubblica molisana, e per questo le assicuro il nostro appoggio per ogni sua necessità, mettendo a sua disposizione i nostri servizi e la nostra struttura, a prescindere dalla presenza di uno specifico mandato di rappresentanza associativa”.

Nuovo incontro con la lettura in seno all’iniziativa Nati per Leggere Casacalenda. Si terrà alle 17 di oggi 21 novembre, nei locali di piazza Umberto I, l’appuntamento promosso in seno alla settimana nazionale di “Nati per Leggere”. La biblioteca “Caradonio – Di Blasio” riprende così gli incontri di lettura con i bambin


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Spettacolo

21 novembre 2013

Programma d’inverno Un cartellone eterogeneo al Dlf con musica, teatro e cinema di Charles N. Papa CAMPOBASSO - L’offerta eterogenea del dopolavoro ferroviario, seppure circoscritta ai soli tesserati, è tra le più interessanti di questo fine 2013, proprio per la sua diversa angolatura artistica. Una proposta così varia è sicuramente una carta vincente per il cartellone “Young Dlf”, curato dall’infaticabile Alessia D’Alessandro e da alcuni componenti dei Noflaizon. Con la penuria di attività culturali in regione, quello del dopolavoro risulta una bella proposta e degna di attenzione da parte di un pubblico attento e scrupoloso. Cinema, musica, teatro, questa l’offerta di “Binario uno, in viaggio con...”,che ha preso il via il 27 ottobre per terminare poco prima di Natale. Domenica 24 novembre alle 18.00 si parla di teatro e del Grande Bardo. Saranno valentina Bonaccio, Alessandra Valerio e Alessandra Di Iorio a tener il reading teatrale “Shakespearando” a cui seguirà un dibattito, moderato da Pietro Mignogna, tastierista dei

Noflaizon. Il 1° dicembre si torna alla musica con in concverto di chitarra classica. Il solista sarà Enrico Varriano. Seguirà dibattito con l’artista, moderato dalla giovane attrice molisana Alessia Filiberti. Si parla anche di cinema alla rassegna “Binario uno”, in questo periodo specialmente, dopo il film di Checco Zalone, dopo le produzioni della Incas come il corto “Il viaggio”. Il 6 dicembre per “Il corto indipendente”, parentesi cinematografica curata dal regista molisano William Mussini, si terranno proiezioni specifiche sul tema “Il cinema sperimentale”. Dopo la proiezione si terrà un dibattito tenuto dalllo stesso Mussini. Doemnica 8 dicembre, per la parte teatrale della rassegna, Alessia Filiberti presenta un monologo sull’arte da palco a cui seguirà un dibattito da lei stessa curato. Si chiuide il 15 dicembre e poi, per l’anno nuovo, tutto è in corso d’opera e, al momento, nulla è dato sapere. Ingresso riservato ai soli tesserati. Info 3384971886.

Repliche “Maratona di New York” FERRAZZANO - Aggiunte due repliche, 23 e 24 novembre, per lo spettacolo di Stefano Sabelli “Maratona di New York” con Pasquale Arteritano e Max Vitolo. In programma Oreste Sbarra live, “Le petite magic circus”, “Frustallà”, “Hanno tutti ragione”.

Appuntamenti CAMPOBASSO - Domani al Move club il venerdì dance. Cena dalle 20.30, a seguire i dj Andrea Barletta, Alex C., Emanuele Di Re, Nian Project. CAMPOBASSO Presso Mari&Monti domani sera il venerdì è live&cena. Evento nella grotta più grande. Preferibile prenotare. Info 3337547541.

CAMPOBASSO - L’appuntamento del venerdì al Kamaloca con “Kiss the bliss”. In consolle Andrea Palazzo, mario Tallari,Andrea Dir. CAMPOBASSO - Sabato presso Aciniello a Fossato cupo, la rassegna di cabaret prevede la cena spettacolo con Tony Figo (vero nome Antonio D’Ursi). Ingresso euro cena e show euro 25,00. Info 3383188333.

336 pagine € 19,90

di Giuseppe Saluppo

Il cartellone invernale del teatro Savoia CAMPOBASSO - Il mini cartellone del teatro Savoia, prosegue per la sezione “Nuovi percorsi” oggi con “Molise, Italia, mondo, una terapia di emigrazione”, di Francesco Vitale, con Diego Florio e Marco Caldoro. ”Questo spettacolo vuol rendere omaggio a tutti quelli che sono andati a cercar fortuna altrove, ai grandi pensatori come Arturo Giovannitti o alle personalità come il Nunzio Apostolico Mons. Armando Lombardi, agli imprenditori che hanno esportato il loro ingegno, ai letterati come Francesco Jovine e Giose Rimanelli, ma anche a quegli emigranti che hanno umilmente portato con sé la sola forza delle braccia e l'affettuoso ricordo delle proprie radici.” Prevendita al botteghino del teatro. Ingresso euro 12,00-10,00-8,00.

In scena RIPALIMOSANI - Domani sera al Blue Note lo show di Enzo & Sal da Made in sud. Sul palco con l’incazzatore personalizzato anche le Suddine. A seguire musica revival. Altre info 3922874671.

Dove acquistare il libro CAMPOBASSO - Via Normanno, 14 - presso La Gazzeta del Molise dal Lunedì al Venerdì, ore 10.00 / 13.00 e 16.00 / 20.00 Presso il Bar del Terminal Presso le Edicole di: Piazza della Repubblica - Via Scardocchia - Via Lombardia ISERNIA - Piazza della Repubblica - presso l’Edicola della Stazione TERMOLI - Via M. Pagano, 46 - Libreria Dolce Stil Novo


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21 novembre 2013

Pagina redazionale singolarmente autogestita Si consiglia la lettura ad un pubblico adulto

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Meteo Campobasso

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