Non irmptoa la psoizoine che ocucpaimo, il cerlvelo è comquune in gdrao di reiagre.
Se cambiare vuol dire chiarezza e futuro per la città, io ci sono! TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO
Nicola CEFARATTI
ANNO X - N° 69 - DOMENICA 23 MARZO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel.: 0874.698012 Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita
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L’Oscar del giorno ai sostenitori de La Gazzetta
L’informazione gratuita e libera a qualcuno ancora piace. Grazie al restyling del nostro sito www.lagazzettadelmolise.it ed alla fedeltà dei nostri lettori che seguono le nostre inchieste sia sul cartaceo che sul web, sono arrivate le prime donazioni. Senza contributi pubblici ma sempre esclusivi e documentati sulle notizie più importnati della regione, la Gazzetta è sempre più vicina ai cittadini con l’intento di informare e sensibilizzare l’opinione pubblica. L’oscar non può cha andare a chi ha già creduto in questo progetto sostenendoci con delle piccole ‘donazioni’ che ci aiutano a continuare nel nostro servizio. Grazie.
Il Tapiro del giorno a Michele Petraroia
Il Tapiro del giorno lo diamo a Michele Petraroia. Ha parlato, scritto, confidato, sussurrato sulle tante crisi aziendali ma non è riuscito a cavare un solo ragno dal buco. Anzi. La maggior parte delle aziende versano in condizioni prossime alla chiusura. E la panacea proposta della cassa integrazione sta per finire con il rischio di spingere alla fame i lavoratori. Nemmeno per il caso Molise Dati è riuscito a dare una prospettiva tanto che domani i dipendenti della società saranno in sciopero. E' il fallimento politico della sua azione da assessore.
SPECIALE COMUNALI
Primarie del centrosinistra, corsa ad otto: c’è anche l’avvocato di Frattura e Patriciello CAMPOBASSO. Sono state formalizzate ieri sera le candidature alle primarie del centrosinistra di Campobasso. Otto i nomi in lizza e non senza meraviglia. Mariano Prencipe: l’avvocato di Frattura e di Patriciello oltre che socio dello studio Di Pardo passato alle cronache regionali per il ruolo strategico tra iniziative private e pubbliche del governatore e affiliati. Michele Durante che appena un anno fa girava il Molise in lungo e in largo al fianco di Massimo Romano denunciando, da buon grillino sui generis, i conflitti di interessi del presidente della Regione Molise (Frattura) che, su Campobasso, ha a cuore progetti edili non indifferenti: basti pensare al Masterplan e alle Torri. Antonio Battista (Pd) conferma la sua aspirazione iniziale. Ma c’è anche l’onnipresente Augusto Massa che a quanto pare non se l’è sentita di fare un passo indietro per convogliare la sua
forza sull’amico Battista. Evidentemente, nella strategia da attuare, è prevalso il dividi et impera. Ma a nome di chi sta giocando Massa che ha già perso le amministrative del 2009? Tra i nomi c’è Pino Libertucci, sempre area Pd. Piero Colucci che, dopo aver dato disponibilità al centrodestra sempre per le primarie civiche, si è dirottato sullo schieramento opposto. Per la serie: l’uno vale l’altro, che me frega del programma. Bibiana Chierchia area Sel. La professoressa aveva annunciato da parecchio tempo la sua candidatura che, si diceva, appoggiata dallo stesso Frattura. Ma adesso, con il legale di don Paolino schierato in prima fila, a chi darà i suoi i voti il governatore? Infine il Guerriero Sannita che dopo essere stato escluso dal vertice di maggioranza per il rimpasto di Giunta regionale ha deciso di togliere il suo pur piccolo apporto al gruppo Frattura e
fare un gran baccano in questa nuova sfida. Da oggi dunque sono aperte le danze. Due settimane di campagna elettorale e poi il vincitore sarà solo uno.
Intanto a Termoli...
TERMOLI. Sei candidati per un posto al sole. A tanto ammonta il numero degli aspiranti alla candidatura a sindaco di Termoli. Rispunta l’ombra dell’ex sindaco Greco con l’avvocato Angelo Sbrocca che può contare sull’aiuto del gruppo Dem che fa capo al governatore Frattura e alla segretaria del Pd Fanelli. Prova la volata anche il capogruppo uscente del Pd, Antonio Russo. Sempre per il Pd c’è Oscar Scurti sostenuto da Laura Venittelli. Ufficializzati senza sorprese i nomi di Michele Giuliano dell’area cuperliana Pd, Simone Coscia per Sel e Antonio D’Ambrosio per l’Idv.
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23 marzo 2014
Autonomia, per provare la seconda vita In questi giorni è tornato di attualità il dibattito sul regionalismo
Elezioni, al voto solo il 25 maggio
Europee e Comunali in un giorno Tra i centri interessati Campobasso e Termoli
di Giuseppe Di Iorio CAMPOBASSO. "Le piccole patrie" oggi hanno le potenzialità per tornare a giocare una vera partita sullo scacchiere sempre più in mano ad una depravata finanza. Tutto ciò ci impone di prendere atto che una fase storica si è conclusa e che diventa necessario attrezzarci per tempo al fine di dare vita ad una nuova, più difficile ed esaltante fase: quella della seconda autonomia. E' una sfida importante per il Molise e per tutti i molisani, al di la delle appartenenze e di quant'altro se non vogliamo tornare ad essere la costola di qualche altra regione o, peggio, doverci sistematicamente presentarci col cappello in mano. E' pur vero che molti esempi non sono stati positivi, che quanto costruito nel corso dell'ultimo trentennio è stato mangiato ma è altrettanto vero che possiamo ricostruire un percorso. Una seconda autonomia, allora. L’avvento di questa deve assumere, per la nostra gente, il significato di una vera e propria sfida: come fare sviluppo – per una piccola regione, fortemente caratterizzata dal suo particolarismo culturale e dalla sua natura di montagna (magnifica, ma anche impegnativa) - nell’epoca della globalizzazione? Bisognerà puntare essenzialmente a
far uscire la nostra società da quella sorta di “impasse” economica (oggi aggravata dalla crisi mondiale) che l’ha caratterizzata in questi ultimi decenni tratteggiata come “benessere senza sviluppo”, pur senza voler minimamente sottostimare gli importanti traguardi raggiunti, che hanno consentito alla nostra comunità di ottenere quell’“égalité de chances” rispetto ad altre aree metropolitane più ricche della nostra. Come fare sviluppo, dunque? Aumentando la ricchezza prodotta, per continuare a garantire un elevato standard dei servizi offerti alla collettività. E ciò si potrà ragionevolmente ottenere puntando, in primo luogo, all’ottimizzazione di tutto il potenziale umano, territoriale, infrastrutturale, tecnico, economico, finanziario e culturale di cui attualmente disponiamo. E non è poca cosa. Sappiamo di non avere dalla nostra parte il conforto dei grandi numeri. Per realtà più consistenti la “qualità” diventa una ragionevole probabilità statistica: nel nostro caso deve diventare un progetto lucidamente elaborato e tenacemente perseguito, dove nulla può essere lasciato al caso o all’improvvisazione. E' la seconda autonomia la vera sfida che si impone alle forze politiche e a noi tutti per avere la speranza ancora di un domani.
CAMPOBASSO. Si voterà in un solo giorno, con l'election day, dunque, il prossimo 25 maggio: oltre 51 milioni di italiani saranno chiamati a eleggere i 73 membri spettanti all'Italia del nuovo Parlamento europeo (dei 51.034.571 milioni di elettori, oltre 47 milioni sono sono iscritti sul territorio nazionale, 3,6 milioni sono all'estero). Nello stesso giorno, 17.639.518 milioni di italiani saranno chiamati a rinnovare 4.102 comuni (l'eventuale turno di ballottaggio è l'8 giugno) e si voterà anche per eleggere presidente e Consiglio in due Regioni, Abruzzo e Piemonte. Per quanto riguarda le europee, i 751 deputati che verranno eletti al Parlamento rappresenteranno oltre 500 milioni di cittadini di 28 Stati membri. Per quanto riguarda invece le elezioni comunali, il prossimo 25 maggio (con eventuale ballottaggio l'8 giugno) si svolgeranno le elezioni in 4.102 comuni italiani. Tra Campobasso e Termoli. Gli elettori saranno complessivamente 17.639.518 divisi in 21.964 sezioni elettorali. Il 10 aprile, 45mo giorno antecedente quello della votazione, è la data in cui verranno pubblicati i manifesti di convocazione dei comizi elettorali per le amministrative. A decorrere da quella data, inoltre, la comunicazione politica radiotelevisiva deve svolgersi in tribune politiche, dibattiti, tavole rotonde, interviste ed in ogni forma che consenta il confronto tra le posizioni politiche e i candidati che sono in competizione. L'inizio della presentazione delle candidature alla carica di sindaco e delle liste di candidati alla carica di consigliere comunale è fissata per le ore 8 del 25 aprile. La scadenza del termine per la presentazione delle candidature presso la segreteria del comune è fissata per le ore 12 del 26 aprile.
Rete Civica pronta a denunciare la Regione Molise per sperpero di denaro pubblico
"Corsi disc jockey, un assurdo"
TERMOLI. ''Se la Regione Molise usa il fondo sociale europeo per finanziare corsi di disc jockey denunceremo la regione per sperpero di denaro pubblico''. Cosi' il coordinatore regionale di Rete Civica Nazionale, avv. Michele Marone sul progetto della Regione Molise di organizzare i corsi per disc jockey corsi di formazione per 'nuovi lavori improbabili'''. ''I corsi - fa sapere l'avv. Marone - si dovrebbero te-
nere all' Istituto di musica e arte del Molise, in passato al centro di una inchiesta per sperpero di denaro pubblico. Il corso dura 180 ore e alla fine si diventa 'assistente disc jockey' con tanto di attestato firmato dalla regione''. Marone ricorda le parole del Presidente di Rete Civica Angelo Todaro quando nel febbraio scorso incontro' i cittadini e gli amministratori locali: ''Gli imprenditori - affermo' Angelo Todaro - non si riconoscono
piu' in questi amministratori regionali che non fanno nulla per le aziende perche' sono concentrati a condurre una politica di carattetere personalistico preferendo i rapporti con Roma piuttosto che con il proprio territorio''. Marone ha poi portato l'esempio di due aziende di proprieta' regionale come lo Zuccherificio Molisano, gioiello industriale negli anni d'oro e la Gam, ex Arena, una azienda di macellazione pollame. ''La regione non
sta facendo nulla, anzi - ha sottolineato Marone - queste due aziende sono diventate ora solo dei stipendifici. Se pensiamo che lo zuccherificio, dove lavorano 400 persone, ne bastano 150 e possono anche produrre energia verde tramite le barbabietole. Questa regione non fa nulla non solo per le proprie aziende, ma neanche per tutto il tessuto industriale e agricolo molisano viceversa usa fondi pubblici per finanziare corsi dove non c'e' nessuna possibilita' di alcuna occupazione invece di usarli per l'artigianato, la green economy, le scuole professionali, per far crescere i nostri giovani''.
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23 marzo 2014
Matteo finisce sotto i riflettori per l’alloggio offerto da Carrai a Firenze come il governatore del Molise trascorre le vacanze nella villa di Torzi
Le case pagate dagli imprenditori: altro vizietto del renziano Frattura Il benefattore del presidente del Molise è amministratore della Sacom Spa tra i cui soci c’è il fondatore di Forza Italia ‘94 Mario Valducci oggi all’Authority dei Trasporti gati sono ignoti. L’ufficio stampa del premier prova a spegnere le polemiche: “Renzi ha usufruito in alcune circostanze dell’ospitalità di Carrai, il cui contratto di affitto dell’appartamento è stato già reso pubblico”. Insomma, si appoggiava lì quando ne aveva bisogno ma viveva altrove. Altro che ospite, ribadisce Il Giornale di Sallusti. “Per i vicini era cosa nota che il premier abitasse lì. Insomma, la Procura di Firenze deve accertare che “in questo intreccio di ruoli pubblici e interessi privati non si configuri uno scambio di utilità e un danno all'amministrazione pubblica. Di sicuro si sa che Renzi ha risparmiato circa 35mila euro, il canone corrispondente all'affitto di quella casa a cui si è «appoggiato» per quasi tre anni. Costo sostenuto, restando alle dichiarazioni pubbliche, dall'amico Marco Carrai, che nel frattempo però risiedeva a Greve in Chianti, e che proprio in quel periodo è stato nominato, in quota Palazzo Vecchio (cioè Matteo Renzi), sia nel board della fondazione bancaria Cassa di risparmio di Firenze sia alla presidenza di Aeroporti di Firenze. Renzi ha abusato della sua posizione per ricavarne un vantaggio (il risparmio di 35mila euro di affitto)? Carrai ha sfruttato il favore reso al potente sindaco ottenendo un canale privilegiato in fatto di nomine? I soldi, circa 1000 euro mensili, usati per saldare l'affitto al proprietario sono usciti dalle tasche di Marco Carrai, alla guida delle CAMPOBASSO. Lo avevamo scritto il 14 settembre 2013: Le vacanze del presidente nella villa dell’imprenditore Torzi. Con sottotitolo: gli strani intrecci tra Frattura e il re della banda larga e dell’energia. Passano i mesi e scoppia un caso simile a livello nazionale. Stavolta coinvolto è il premier Renzi. L’analogia viene naturale: strano vizietto che hanno sti renziani, alloggiano tutti in case pagate da altri. Ogni mondo è paese cita il proverbio. Ma non sempre è così. Vivere in Italia diversifica i rappresentanti delle istituzioni a seconda della loro posizione geografica. Gli approfondimenti su faccende delicate e i casini scoppiano solo altrove. Ricordate ad esempio il caso Formigoni e le vacanze pagate da Daccò all’ex governatore della Lombardia? Roba vecchia, del 2012. Più recente invece è il caso Renzi degli ultimi giorni. Il non eletto neo premier d’Italia viveva, a detta dei vicini, in un appartamento al quinto piano di via degli Alfani a Firenze. O meglio, ci ha vissuto per 34 mesi. “A pagare l’affitto dal 14 marzo 2011 al 22 gennaio scorso – scrive il Corriere della Sera - è stato l’imprenditore Marco Carrai, fidato consigliere e miglior amico del premier”. Arriva un esposto e la Procura di Firenze, sempre secondo il Corriere, apre un fascicolo conoscitivo. Gli inda-
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Frattura ha affittato la villa al mare? Ha pagato in contanti, il pagamento è tracciabile con bonifici bancari o c’è stato gratis?
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fondazioni renziane che raccolgono i fondi per le campagne politiche (fondazioni su cui sta indagando la Gdf, inchiesta parallela che potrebbe unirsi a quella della Procura sulla casa)? Il canone veniva pagato in contanti o il pagamento è tracciabile con bonifici bancari? Sono alcune domande che girano tra i corridoi della Procura di Firenze”. Anche in Molise c’è un renziano doc che, eletto presidente della Regione, ha trascorso la sua prima vacanza da governatore a casa di un imprenditore. Si tratta del renziano Frattura e dell’imprenditore (non si sa se amico) Torzi, re della banda larga e dell’energia. Lo stesso Torzi finito sulle pagine di quotidiani per la truffa
della sua Tag verso un’impresa di Crotone ed oggi consigliere amministratore della Sacom S.p.A. tra i cui soci spicca anche Mario Valducci, tra i fondatori di Forza Italia nel ’94, nominato lo scorso agosto membro dell’Authority per i trasporti anche se incompatibile per alcuni incarichi in società private. Lo stesso Torzi che in molti volevano aggraziarsi come sponsor della campagna elettorale. Almeno così si mormora. Ebbene, la scorsa estate il buon Frattura ha trascorso le vacanze su suolo termolese nella casa acquistata da Torzi sul lungomare. Un acquisto fortunato: l’avrebbe comprata da un imprenditore in difficoltà facendo un affare che, si dice, valga molte migliaia di euro. Villa divenuta residenza estiva del governatore del Molise. Frattura ha affittato la villa al mare? Ha pagato in contanti, il pagamento è tracciabile con bonifici bancari o c’è stato gratis? Quali sono i rapporti tra il presidente della Regione e l’imprenditore Torzi? Domande a cui il massimo esponente dell’istituzione regionale dovrebbe rispondere anche solo per dovere civico. Ma evidentemente i molisani vanno bene per votare ma non hanno alcun diritto di sapere. Antonio Careca
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23 marzo 2014
La nascita dell’associazione fu un grande giorno per il vino italiano, con i titolari dei territori, i sindaci, protagonisti di quel rinascimento, che vide l'Enoteca italiana grande protagonista, quale culla di importanti strutture e significative iniziative
Primo giorno di primavera:
buon compleanno Città del Vino
Fermare subito, e per i prossimi dieci anni, lo spreco del territorio è una priorità che dovrebbe vedere mobilitati non solo i rappresentanti istituzionali locali, ma il mondo della produzione e della trasformazione che, spesso, troppo spesso, vivono alla giornata senza preoccuparsi del domani Il primo giorno della primavera 2014 è per il mondo del vino italiano un giorno importante, l’anniversario della nascita dell’Associazione Nazionale delle Città del Vino in quella Siena splendida che, grazie alla sua Enoteca italiana, stava animando il mondo del vino e le identità territoriali di questo prodotto nazionale. Un mattino pieno di sole (come oggi qui nel Molise dove sono tornato definitivamente dopo quarant’anni di Toscana) di 27 anni fa con la gran parte dei sindaci fondatori del Piemonte e della Toscana, come a rinsaldare un vecchio sodalizio che c’è sempre stato tra Piemonte e Toscana, grazie ai loro grandi vini, ma grazie anche ai loro grandi uomini che al vino hanno dato passione, anima, intelligenza, Manescalchi, Garoglio, solo per citare i primi due nomi che mi vengono in mente dei tanti che hanno calcato il palcoscenico di un mondo complesso qual è quello del vino. Non posso, però, non ricordare Desana (il padre del Dpr 930 del 1963, la legge che ha dato il via a un processo che ha trasformato la vitivinicoltura italiana e la sua immagine, con gli anni ’80 che hanno sancito il suo Rinascimento) e, ultimo in ordine di tempo, il Sen. Margheriti, che nella sua veste istituzionale ha scritto la legge 164 del 10 febbraio 1992. Il mio presidente, il personaggio deciso, dotato di grande umiltà, che ha dato una svolta all’Ente Mostra Vini – Enoteca Italiana di Siena, con la promozione e realizzazione della gran parte delle iniziative che hanno dato vita e caratterizzato questa straordinaria rivoluzione, a partire da “Vino e Turismo”, che ha dato ad Elio Archimede – un altro piemontese – lo spunto per pensare alle “Città del Vino”. Un'idea – dicevo - di Elio Archimede che l'Enoteca italiana sviluppò e realizzò in meno di un anno, in quel giorno della primavera del 1987 nella Sala di Palazzo Patrizi di Siena. Un grande giorno per il vino italiano, con i titolari dei territori, i sindaci, protagonisti di quel rinascimento, che vide l'Enoteca grande protagonista, quale culla di importanti strutture e significative iniziative, che hanno dato
un contributo notevole ai successi di immagine e di mercato ottenuti dai nostri vini, in Italia e nel mondo. L'Enoteca mise a disposizione quanto necessario per la nascita di questa associazione e, non solo, diede a me la possibilità di dirigerla i primi sei anni con la collaborazione del Dr. Davanzo, consulente dell'Ente Mostra vini, e della D.ssa Silvana Lilli nella veste di segretaria. Se oggi si festeggia il ventisettesimo anniversario di questa associazione, che conta oltre 500 soci, è la dimostrazione che le basi sono state costruite con grande cura, consegnando a quanti l’hanno guidata fino ad oggi la possibilità di costruire piani alti e raccogliere successi. In questo senso il mio personale augurio di buon compleanno a te città del vino e lunga vita, con la speranza che le nuvole che si sono addensate negli ultimi tempi su Siena
e la sua Enoteca, che, oggi serve più che mai alla vitivinicoltura italiana per vincere le nuove sfide del mercato, passino velocemente e torni il sereno. Lo stesso sereno di quel primo giorno di primavera del 1987 che vide la nascita dell’Associazione che, per prima ha parlato d’identità, cioè di un rapporto con il territorio quale origine della qualità, ma, soprattutto, scrigno di risorse e di valori che sono lì a dirci da dove far ripartire questo Paese e dare speranze alle nuove generazioni. La storia, la cultura, le nostre tradizioni, il cibo, la biodiversità, il paesaggio, sono a chiedere a gran voce alla politica ed alla classe dirigente del nostro Paese e della stessa Europa, la priorità di un’attenzione che il territorio merita se non lo si vuole ridurre a poca cosa se continua a vivere la libertà di rubarlo e distruggerlo o donarlo alla
cementificazione. Le Città del vino, come dell’olio o del tartufo, hanno dato e stanno dando un contributo straordinario alla conoscenza, e importanza vitale del territorio, sapendo che solo se esso viene salvaguardato e tutelato hanno senso i suoi testimoni, cioè l’immagine che serve per comunicare, insieme alla qualità e alla bontà, anche la bellezza, il fascino, la capacità di attrazione del consumatore e del turista. Fermare subito, e per i prossimi dieci anni, lo spreco del territorio è una priorità che dovrebbe vedere mobilitati non solo i rappresentanti istituzionali locali, ma il mondo della produzione e della trasformazione che, spesso, troppo spesso, vivono alla giornata senza preoccuparsi del domani. Ancora buon compleanno Città del Vino. Pasquale Di Lena
I senatori Ruta e Fabbri hanno presentato un'interrogazione al Ministro
"Ferrovie, troppi problemi" CAMPOBASSO. I senatori Ruta e Fabbri hanno presentato un'interrogazione al Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti per chiedere "se nell'ambito delle proprie competenze ritenga che il piano di investimenti predisposto per i prossimi tre anni da Ferrovie delle Stato Spa sia adeguato a garantire un servizio di trasporto ferroviario degli utenti conforme agli standard qualitativi europei, anche in vista dell'importante appuntamento internazionale di Expo 2015". "Le tratte ferroviarie - si
legge nell'interrogazione- che percorrono il centro e l'intero Mezzogiorno d'Italia, versano in una situazione di degrado spaventosa. La loro condizione e il loro malfunzionamento si traducono, ormai da tempo, in un vero e proprio calvario cui sono costretti a sottoporsi migliaia di persone che ogni giorno, per motivi di studio, lavoro o turismo, si affidano alla tanto decantata 'metropolitana d'Italia', ma dai suoi amministratori ricevono, invece, un servizio sempre più
discutibile ". "Vi sono interventi non più procrastinabilisottolineano Ruta e Fabbri- mirati a ristabilire standard di puntualità ed informazione all'utenza, lasciata troppo spesso all'oscuro sulle anomalie che di volta in volta si verificano, comprese quelle relative alla soppressione di treni e ai continui ritardi". "Il potenziamento della rete ferroviaria- concludono Ruta e Fabbri- e l'adeguamento tecnologico rappresentano obiettivi irrinunciabili. Expo 2015 è alle porte e non possiamo farci trovare impreparati, la manifestazione promette di essere un volano importante e di attrarre centinaia di migliaia di persone da tutto il mondo: il trasporto ferroviario è uno dei primi biglietti da visita di un paese civile ".
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23 marzo 2014
La politica abitativa della Regione Molise ha fallito, senza mai porsi il problema delle conseguenze: razzia di risorse, guadagni indebiti, e una politica sporca
L’edilizia popolare e quella residenziale pubblica sono state e sono considerate un osso da spolpare La legge regionale numero 12 del 25 luglio scorso non fa altro che coprire le gravi responsabilità accumulate nel corso degli anni dalla gestione degli Iacp e dai governi regionali Nella città dei colletti bianchi, dei fuoristrada, delle ville in campagna, c’è gente della media borghesia che non paga (perché non può) l’affitto, e per questo sfrattata. E’ un dato di fatto preoccupante che si accompagna alla situazione che riguarda gli inquilini delle Case Popolari e delle case comunali (Cer) atavicamente, ormai, nella condizione di difficoltà e sempre con la spada di Damocle sul collo, da un momento all’altro, di trovarsi in mezzo alla strada. Non capita ancora perché c’ha messo un pezza la Caritas e, per altra parte, la politica del soccorso ultimamente ha licenziato la legge regionale numero 12 del 25 luglio 2013 che di fatto regala le case agli inquilini che la vogliono comprare (a metà prezzo) e a quelli che non vogliono o non possono, il fitto è stato ugualmente ridotto a metà. La teoria che ha portato a questa conclusione s’avvale del fatto che sia lo Iacp che il Comune non sono stati e non sono nella condizione di assicurare la manutenzione straordinaria dei fabbricati e dei singoli appartamenti. Il degrado che n’è disceso è palese e non ammette repliche. Ammette, però, che lo Iacp e il Comune vengano ritenuti responsabili della dissennatezza con cui hanno amministrato e gestito il loro ingente patrimonio abitativo. Non diversamente dissennata e colpevole è stata la politica abitativa della Regione Molise che ha fatto mancare le risorse allo Iacp, senza mai porsi il problema delle conseguenze. Né ha mai impostato un piano edilizio in favore delle categorie sociali più deboli. Ha lucrato, non solo politicamente, come hanno lucrato gli amministratori delle case popolari, sui favori che si sono potuti fare centellinando qua e là i fi-
nanziamenti, dando in appalto i lavori, consentendo favoritismi finanche - per fare un esempio - sul cambio delle caldaie termiche negli appartamenti. Negli Anni ’50 e ’60 ha lucrato la Dc, costruendo milioni di appartamenti popolari assegnandoli anche a chi non aveva diritto; poi lo sfacelo. E nello sfacelo c’è ancora gente che lucra mantenendo il beneficio di un appartamento non avendone più diritto a norma di legge (sentite come s’è espressa la Caritas a proposito del sistema di assegnazione degli alloggi in base al quale “Spesso gli inquilini sono stati indotti in errore da atteggiamenti lassisti e strizzatine d’occhio degli amministratori succedutisi da molti anni a questa parte”). Anche la legge numero 12 del 25 luglio scorso che ha dimezzato il valore patrimoniale dello Iacp, ha l’obiettivo di creare centinaia di proprietari di appartamenti a metà prezzo del valore calcolato con una formula a sua volta di favore attraverso le revisione delle rendite catastali. La verità è che sull’edilizia popolare e sociale è stata fatta sistematicamente razzia di risorse, di guadagni indebiti, e una politica sporca. Compresa la legge ultima, come diciamo, per la quale da parte dei tecnici dello Iacp è stata proposta una serie di correttivi che dovrebbe attutirne gli effetti disastranti. Che ci sia in quella legge un sottofondo politico è confermato dalla campagna avviata con gli inquilini da parte del consigliere regionale Salvatore Ciocca e dall’ex sindaco di Campobasso, Augusto Massa, che ha cavalcato la tigre da amministratore e da oppositore il che sta a dire quanto la faccenda delle case popolari si presti alla demagogia. L’intero discorso conferma storicamente la verità se-
condo cui l’edilizia popolare e quella residenziale pubblica sono state e sono considerate un osso da spolpare. E ci sono riusciti se, com’è nell’amara realtà di oggi, sono stati costretti a svendere e mai a poter costruire nuove case. Al punto che nella città dei colletti bianchi, dei fuoristrada, delle ville in campagna, c’è gente della media borghesia che non paga (perché non può) l’affitto, e per questo sfrattata. La legge regionale numero 12 del 25 luglio scorso non fa altro che coprire le gravi responsabilità accumulate nel corso degli anni dalla gestione degli Iacp e dai governi regionali, evitando di porsi il problema di una seria, valida, concreta possibilità di varare un piano ad hoc in grado di affrontare il degrado delle vecchie case e di costruirne di nuove. Dardo
Dai fondi post sisma all'assenza di prospettive: un settore in declino
Edilizia, nessuna risposta CAMPOBASSO. In assetto di guerra sono nuovamente le imprese del settore edile alle prese con una crisi che non si era mai vista prima d'ora e con la Regione a cortissimo di idee. Le banche hanno chiuso i cordoni della borsa e l'edilizia privata boccheggia. Le cause le ripetiamo ormai da molto tempo e purtroppo ancora permangono: innanzitutto è presente un allarme assoluto per i mancati pagamenti dei lavori che le imprese eseguono, un problema che ha ormai raggiunto dimensioni elevatissime e che sta portando al fallimento numerose aziende. La seconda principale
causa riguarda ovviamente la assoluta mancanza di nuovi lavori, che porta tutte quelle imprese che sono sopravvissute al primo problema a non riuscire di fatto a fare nulla. Si arriva dunque alla cassa integrazione nella speranza che qualcosa possa smuoversi, anche se ormai sembra che le risorse siano sempre di meno. Ma c'è anche l’andamento del mercato privato a preoccupare. Il mercato privato si sta invece bloccando soprattutto a causa del credit crunch delle banche, le quali si dimostrano sempre meno disponibili a erogare mutui così tutto è fermo perché non arrivano i finanziamenti delle
banche utili a costruire e vendere le case: i mutui non vengono erogati, le prospettive sono difficili e il mercato del lavoro non offre certamente garanzie, quindi è normale che si pensi due volte prima di indebitarsi anche per la casa. Le banche, nonostante le dichiarazioni che ascoltiamo, all’atto pratico hanno enormi difficoltà nell’erogazione del credito, sia alle imprese che alle famiglie, e in questo modo è chiaro che l’economia non potrà mai tornare a girare. Se il sistema delle banche non riesce a svolgere questa sua primaria funzione rischia davvero di bloccarsi tutto.
Per affrontare questa crisi occorrerebbero delle ricette che oggi mancano. Ci troviamo in una sorta di “cappa” che sta pesando su tutti i cittadini e che risulta essere anche molto pericolosa. Nella situazione attuale l’economia si avvita irreversibilmente in senso negativo, quando invece dovremmo riuscire a invertire il trend, ridare fiducia ai cittadini e ricominciare a percorrere una spirale di crescita positiva. Credo che sia necessario innanzitutto individuare tutte quelle importanti opere all’interno dei nostri comuni da eseguire perché utili alla vita di tutti i giorni. Per esempio la manutenzione delle strade, delle scuole, dei fabbricati pubblici: tutte attività del settore costruzioni che risultano fondamentali. Ma, come dicevamo, occorrono ricette.
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Campobasso
23 marzo 2014
Fai, il risveglio dei siti di bellezza In Molise sono 29 i luoghi d’arte, natura e paesaggio aperti al pubblico anche oggi per le giornate di primavera
Si chiude oggi la due giorni del Fai (Fondo Ambiente Italiano) di primavera – giunta alla 22esima edizione – che ha offerto a tutti la possibilità di conoscere e apprezzare il patrimonio d’arte, natura e paesaggio del nostro Paese attraverso visite guidate nei “siti di bellezza”. In Mo-
lise sono 29 i luoghi aperti al pubblico (mattina e pomeriggio) nei vari centri.A Campobasso e provincia si può girare tra Bonefro, Casacalenda, Civitacampomarano, Larino, Montagano, Petrella Tifernina e Termoli, mentre in provincia di Isernia si può ammirare il centro storico
del capoluogo e le chiese e i palazzi di Agnone. Le giornate Fai di primavera quest’anno si svolgono nel segno dell’imperatore romano Augusto, di cui si ricorda il bimillenario della morte. La Roma dell’età augustea co-
Arte Sacra sulla figura di San Pietro
La mostra a Campobasso da oggi al 30 marzo nei locali dell'ex Circolo Sannitico Campobasso. Mostra di Arte Sacra sulla figura di san Pietro. L’Arcidiocesi di CampobassoBojano in collaborazione con il Centro Culturale di Campobasso, ha allestito una mostra dal 23 al 30 marzo 2014, dal titolo “Ti chiamerai Pietra” curata dalla fraternità sacerdotale S. Carlo Borromeo di Roma. Patrocinata dalla Provincia di Campobasso, l’esposizione si terrà locali dell’ ex Circolo Sannitico, in Piazza G. Pepe, a Campobasso. L’inaugurazione della mostra, domenica 23 marzo alle ore 18,00 sarà presieduta dall’arcivescovo di Campobasso – Bojano S.E. mons. GianCarlo Bregantini e dalle autorità civili locali. La mostra, insieme alla Lectio “Pietro, la Fede e le Lacrime” scritta S.E. Mons. Bregantini ed utilizzata negli incontri di catechesi chiamati “cenacoli” del vangelo, costituiscono spunti di riflessione intorno alla figura dell’apostolo Pietro per l’anno pastorale 2013-2014. L’esposizione, divisa 6 sezioni, consiste in una composizione di 52 pannelli. La Mostra offre, attraverso una serie di famose riproduzioni,
la possibilità di ripercorrere virtualmente le tappe fondamentali della vita spirituale di Pietro. Sarà possibile visitare la mostra tutti i giorni dal 23 al 30 Marzo nei seguenti orari: al mattino dalle ore 10,00 alle ore 13,00 il pomeriggio dalle ore 16,30 alle 20,00. L’ingresso è libero. Contenuti dell’itinerario espositivo La prima parte della mostra inscrive il tragitto di Pietro accanto a Gesù di Nazareth. La chiamata, il delinearsi misterioso, ma netto del suo ruolo particolare. Portato ad esporsi più di tutti gli altri, Simon Pietro incappa continuamente nell’umiliazione dell’errore. Da pescatore di uomini, alla sequela di Gesù fino al suo piangere amaramente dopo aver rinnegato il Maestro per ben tre volte. E’ questo il modo con cui Gesù educa Simone a diventare Pietro, gli dimostra che egli non può essere pietra, se non lasciandosi continuamente riafferrare dalla Sua mano. La mostra si conclude con l’esposizione del pannello avente ad oggetto la Crocifis-
336 pagine € 19,90
di Giuseppe Saluppo
sione di S. Pietro. Al culmine del suo itinerario umano, egli sarà disposto a dare la vita. E la promessa si compie …Gli rispose Gesù: <<Dove io vado, per ora tu non puoi seguirmi. Mi seguirai più tardi>>. Pietro disse <<Signore perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!>>”. Quella croce che aveva rigettato; quella croce di fronte a cui era fuggito come un vigliacco, diventa infine il vanto, l’onere supremo. A tal punto che, secondo la tradizione, Pietro, non volendo accettare una simile identificazione con il Signore, si fa crocifiggere a testa in giù. La Mostra potrebbe stimolarci in un approfondimento della nostra fede in Gesù quale pietra unica della Chiesa e a domandarci se anche noi, come Pietro, siamo capaci di obbedire al disegno di Dio, così come le circostanze ci mostrano, lasciandoci continuamente riafferrare dalla Sua mano così come fece Simon Pietro: “Signore, salvami”. E subito Gesù stese la mano, lo afferrò e gli disse: “Uomo di poca fede, perché hai dubitato?”. (Mt. 14,25 – 32).
nobbe un periodo di pace (pax augustea) o, meglio, di astensione dalle conquiste che coincise con la rinascita dell’Impero con la riscoperta del gusto e dell’arte. E oggi, dopo due millenni di storia, sono sempre di più coloro che, in giornate come questa, hanno a cuore i
siti di bellezza dell’Italia e che possono stimolare le istituzioni a fare altrettanto per superare la brutta pagina dei crolli a Pompei. E se è vero che la bellezza salverà il mondo – come afferma il principe Miškin nell’Idiota di Dostoevski – l’Italia ne ha da vendere. Adimo
III^ domenica di quaresima 23 marzo 2014
Le letture di oggi ci invitano, attraverso il simbolo dell'acqua, a scoprire Dio come Colui che dona fecondità e pienezza alla vita. Lui, che ci ama mentre siamo peccatori, riversa nei nostri cuori una freschezza di amore che libera e guarisce. Di questo hanno fatto esperienza il popolo d'Israele, san Paolo e la samaritana. La samaritana va al pozzo in un orario in cui nessuno andava a prendere dell'acqua. E' spinta da un bisogno pressante non solo di bere, ma più profondo: di affetto ( non dimentichiamo che, nella tradizione ebraica, il pozzo era il luogo degli incontri che si risolvevano poi nel matrimonio) e di Dio. Gesù le chiede per primo dell'acqua.Attraverso la sua domanda vuole entrare nel cuore della donna non dall'alto, ma ponendosi sul suo stesso piano di necessità per portarla ad un altro se stessa: "hai avuto cinque mariti ed ora convivi". Gesù non sta esprimendo un giudizio morale su di lei, non la sta giudicando, ma la sta aiutando a conoscersi meglio, nelle sue fragilità, nei suoi vuoti interiori, nella sua ricerca. Non si sa il motivo di tanti matrimoni, ma probabilmente lei aveva fatto più di una volta l'esperienza del vedersi rifiutata, poichè allora era l'uomo a poter ripudiare la consorte. Gesù, dunque, l'accompagna passo passo per poi farla arrivare ancora più in profondità: non solo hai bisogno di acqua, di vero amore, ma anche di Dio. Lei lo segue, non scappa, gli permette di rivelarsi e alla fine, come annota l'evangelista, "lasciò la brocca". Non deve cioè più riempire nulla perchè ha conosciuto la pienezza di Dio in Cristo e va ad annunciare la sua scoperta. Anche i discepoli, inizialmente fermi sul cibo fisico, sono portati a capire altro: Gesù è venuto per tutti e li manda a mietere dove non hanno seminato e dove, magari non si aspettano di trovare buoni frutti. Questo è un vangelo che non solo rivela molto di noi, ma ci dà anche le coordinate per impostare il nostro proporre Cristo, a volte così lontano dal suo stile, subito pronti a giudicare prima di capire, a dare norme prima di far conoscere Dio, a decidere a priori chi può avere una vita di fede e chi no. Meno male che Dio continua a sorprenderci. Questa è la domenica nella quale coloro che si preparano ai sacramenti dell'Iniziazione Cristiana (Battesimo Cresima, Eucaristia), che riceveranno durante la Veglia Pasquale, celebrano il loro primo scrutinio. Scrutinio deriva dal latino scrutari che vuol dire visitare, ricercare: è il gesto di Dio che cerca l'uomo. Per il catecumeno si tratta di sperimentare, nelle tre domeniche in cui celebra gli scrutini (terza, quarta, quinta domenica di Quaresima), che lo sgurdo sollecito, attento, pieno di bontà di Dio lo cerca nel corso della sua vita per rivelargli la ricchezza della vera acqua che disseta (primo scrutinio); il potere del vero amore che guarisce e illumina (secondo); la forza della vera vita che libera dalla morte (terzo). Oggi la Samaritana, che al pozzo di Giacobbe incontra Gesù (Vangelo) che le si rivela come l'acqua che disseta per la vita, diventa per i catecumeni, ma anche per noi, il modello di chi nella sua vita si sente cercato e trovato da Cristo. Il tema centrale del brano è la fede che nasce dall'incontro con Gesù, che si fa poi capacità di incontro con i fratelli e di annuncio, per giungere alla solenne e corale professionale di fede in Gesù, unico salvatore del mondo. Mons, Gabriele TETI
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Campobasso
23 marzo 2014
Campobasso in fiera, il Comune rinnova per un anno la convenzione con Confesercenti La Giunta comunale ha accolto la proposta di rinnovo della convenzione stipulata tra l’As.e.c.-Confesercenti e Comune di Campobasso riguardante l’iniziativa di riqualificazione e rilancio del commercio su aree pubbliche chiamata “Campobasso in Fiera”. L’evento si svolge nella zona industriale, precisamente in via G. Ferro l’ultima domenica del mese e la Giunta ha deciso di rinnovare la convenzione per un anno, dalla prossima domenica a marzo del 2015. “Campobasso in Fiera” costituisce un’importante volano per rivitalizzare sul territorio l’attività del commercio ambulante, soprattutto alla luce della concorrenza svolta dalla grande distribuzione che ha acuito negli ultimi anni le difficoltà del settore; la varietà dell’offerta merceologica nell’ambito dell’iniziativa “Campobasso in Fiera” assicura al cittadino-consumatore la possibilità di effettuare acquisti a prezzi convenienti così da
fronteggiare la crisi economica derivante dalla perdita dei posti di lavoro nell’industria manifatturiera. L’evento mira a realizzare taluni degli obiettivi perseguiti dall’ammini-
strazione nel settore e cioè : valorizzare l’attività commerciale su aree pubbliche ponendo un freno a tutte quelle iniziative che, direttamente o indirettamente, possano
squalificare il settore e comportare effetti distorsivi della concorrenza; contrastare, in modo efficace, l’abusivismo commerciale, molto diffuso nel comparto; favorire lo snellimento delle funzioni di gestione delle iniziative mercatali straordinarie, attraverso, ad esempio, la possibilità di affidarne la gestione anche ai privati in forma associata o consortile; migliorare l’attrattiva dell’iniziativa mercatale straordinaria, assicurando un più ampio mix merceologico, affinando la specializzazione e qualità del servizio resi dagli operatori del commercio su aree pubbliche, in un ambito integrato, anche dalla presenza dell’artigianato e soprattutto delle produzioni agro-alimentari locali; affinare la capacità del commercio al dettaglio su aree pubbliche di reggere il confronto con il canale della grande distribuzione, così rafforzando la competitività delle imprese del settore.
Lettera aperta al sindaco della mia città
Egregio signor Sindaco della mia città, Luigi Di Bartolomeo, rivolgo a Lei questa mia con l’unico e solo scopo di aprire il mio cuore e avere, in seguito, una risposta da Lei in quanto primo cittadino. Il giorno 5 agosto 2010, alle ore 18 circa, ha avuto inizio la fine della mia vita e della mia famiglia. Quel maledetto pomeriggio di piena estate mio figlio Gabriele ha perduto la vita in un tragico incidente stradale. Stava tornando a casa, me lo aveva promesso, ma non è mai più tornato, noi lo aspettiamo ogni istante della nostra vita che, mi creda, di vitale non ha più nulla. La nostra si può definire un’esistenza ove rimangono vivi nel nostro cuore solamente dolore e lacrime, accompagnati dalla rabbia incontenibile. Di quel tragico pomeriggio mi restano pochi, confusi, dolorosissimi ricordi. Ho indelebile dinanzi a me il volto di due militari dell’Arma che, con imbarazzo, attendevano di darmi “la notizia”.“Signora, lei è la mamma? C’è stato un incidente. Gabriele è morto!”. Non si tratta di una notizia qualsiasi, del tipo “signora, lei è la mamma? Gabriele si è fratturata una gamba, un braccio sta in ospedale ma stia tranquilla, è vivo”. No, la notizia riguarda la morte di una giovane vita e l’inizio della fine di tutta la sua famiglia. Gabriele era un bravo ragazzo, un bravo figlio, un amico leale, sincero e soprattutto un volontario soccorritore della Croce Rossa Italiana. Un ragazzo che ha dedicato gli ultimi dieci anni della sua vita al prossimo.Aveva tanti sogni e progetti volati via insieme a lui. Il 18 novembre di quell’anno avrebbe conseguito la Laurea in Scienze Infermieristiche per poter diventare in seguito infermiere di area critica.Voleva poter guidare l’elisoccorso, voleva far parte dell’esercito della CRI.Voleva vivere! Signor Sindaco, quanto è accaduto alla mia famiglia è una tragedia ritenuta, ormai, di tutti i giorni. Fin dal momento in cui avviene un incidente stradale mortale, si avvia una macchina spietata nella famiglia della Vittima che è costretta ad affrontare un “dopo” inspiegabile. Mi domando, non dovrebbe essere facile capire come si presenta il “dopo” aver appreso la notizia della morte di un figlio? Il “dopo” è buio, è vuoto, è smarrimento, è confusione. E’ una realtà che non può appartenere a me, a te, a noi. E’ una realtà che non dovrebbe appartenere a nessuno. E’incredulità. E’ un trauma indelebile e costante che cresce, giorno dopo giorno. E poi, quello che pesa di più in una famiglia colpita dal dolore più grande in assoluto è la solitudine. Il sentirsi fuori dal mondo.Abbandonati proprio dalle Istituzioni che dovrebbero invece, a parer mio, supportare una famiglia che, all’improvviso, si trova sbattuta di fronte, violentemente, una realtà surreale. Mai e poi mai avrei immaginato che, un giorno, mi sarei dovuta recare all’obitorio di un cimitero, per andare a vedere mio figlio Gabriele. La forza di una madre non conosce paure, non ho esitato a percorrere quella strada, tanto maledetta, per giungere in quel luogo ove si trovava mio figlio. Io volevo vederlo…ma ero sola! Se qualcuno oggi mi chiedesse cosa si prova nel vedere un figlio immobile, adagiato in una bara, con indosso la sua amata divisa arancione della CRI lo guarderei negli occhi augurando-
gli, in silenzio, di non provare mai e poi mai, un dolore tanto disumano e straziante. Un genitore, fin dai primi attimi di vita di un figlio cerca di offrirgli quanto di più bello la vita propone. Avrei voluto vedere realizzato il suo presente e il suo futuro. Avrei voluto stargli accanto nei momenti felici della sua vita. Ma a volte la vita, nella sua crudeltà, mette a dura prova una famiglia costringendola a versare lacrime di sangue e dolore. Di quella sera ricordo la mia casa piena di gente, ho visto famiglie intere varcare la soglia della mia abitazione alla ricerca di me, del mio volto, di come stavo. Ricordo che in tanti mi dicevano “ma noi l’abbiamo saputo dal Tg3, da Telemolise, da Facebook”. E, ancora “su FB è stata pubblicata la foto di Gabriele e anche la macchina, distrutta”. Mio Dio, mi chiedo ancora oggi, com’è possibile che noi siamo stati gli ultimi a saperlo? Dopo due ore? Ritengo inaccettabile che solo perché si ha la possibilità di mettere ogni notizia in internet, si è autorizzati a mettere in rete tali tragedie prima che siano informate le famiglie. Non perdonerò mai la stampa locale, i fotografi che erano presenti sul posto del sinistro mortale. No, non posso perdonarli. La morte di un figlio è un dramma, non è una notizia. Pur comprendendo il lavoro degli organi di informazione, resta saldo il principio di divulgare quanto avvenuto solo dopo essersi accertati che la famiglia sia stata informata. Il dolore per la perdita di Gabriele ci ha fatto precipitare in un tunnel senza uscita e senza luce. Il prossimo 5 agosto saranno quattro anni da quel giorno. Ogni giorno, varco la soglia del cimitero della mia città per andare a salutare mio figlio; cammino con gli occhi bassi e riconosco ogni sasso per terra, ogni pianticella nata per caso. Oramai la strada per giungere alla cappella dove riposa mio figlio mi porta da lui senza che me ne renda conto, mi guidano gli occhi pieni di dolore e di lacrime. Penso e, inevitabilmente, vedo. Penso alla richiesta che ho presentato al Comune di Campobasso il 2012, finalizzata alla possibilità di avere concesso un “piccolo” suolo comunale nel Camposanto della mia città per la costruzione di una “piccola” Cappella che mi dia la possibilità di trasferire Gabriele da dove attualmente riposa. Non perché ove riposa non stia bene, anzi. E’ solo un mio disperato desiderio quello di sapere che il giorno in cui chiuderò per sempre gli occhi potrò, finalmente, stare accanto a mio figlio. Prima di quel giorno, avevo il desiderio di costruire, per i miei figli una casa, di certo non una cappella in un cimitero. Purtroppo la vita presenta una realtà incomprensibile e inaspettata. Tuttavia alla mia richiesta il Comune di Campobasso ha risposto, verbalmente, che non posso avere il suolo in quanto non ve n’è di suolo disponibile.Voglio aggiungere, inoltre, che la ditta alla quale mi sono rivolta, mi ha risposto che non ha l’autorizzazione per far iniziare i lavori attinenti la costruzione di nuovi loculi. Vede sig. Sindaco, mi vedo con le spalle al muro: niente cappella e niente loculi. E ciò potrebbe andar bene se, ogni giorno, non vedessi proprio al Cimitero, sbattute davanti ai miei occhi, grandi cappelle gentilizie che non comprendo come possano stare in quel luogo sacro. “A livella” di Totò non ci ha insegnato nulla, proprio nulla, purtroppo . Non ho niente da obiettare davanti alla presenza di cappelle cimi-
teriali, anzi, ma a stupirmi, lasciandomi senza parole, è la loro grandezza spropositata. Quello che mi indigna è lo sfarzo delle costruzioni. E’ la volontà di ostentare la ricchezza con la quale sono costruite. Una fastosità che, a parer mio, è fuori posto. Vedo costruzioni, di ampissima metratura, che non dovrebbero stare in quel luogo sacro. Ammiro indignata vetrate enormi e colorate situate, in bella vista, in una enorme villa edificata su due piani comunicanti tra loro, mediante una scala a chiocciola in ferro battuto. Mi chiedo, quante cappelle potevano essere costruite in quel suolo comunale? Certo sono importanti i soldi, si sa che con i soldi ci si può permettere tutto ma i soldi, in quel luogo, non sono tutto. Anzi, non devono essere tutto. Soprattutto se, con i soldi, si ostenta un lusso spropositato.Vorrei ricordare che siamo in un Cimitero e quel suolo è comunale. E allora la mia domanda è: come è stato possibile approvare progetti inidonei a un Cimitero? Va da sé il motivo per cui, attualmente, il Comune non dispone di suolo per poter dar modo ad altri cittadini di costruire “ piccole” Cappelle. Appare chiaro che, nel passato non so se anche oggi - il Comune di Campobasso ha concesso a dismisura, suolo comunale sito nel Camposanto. Mi creda, sig. Sindaco, nel vedere queste costruzioni, ove è ostentata la grandezza, mi sento ferita e umiliata. Sono una cittadina molisana come tante. Una mamma che si reca al Cimitero della città dove risiede con gli occhi gonfi di lacrime e, mi creda, non è bello essere costrette a vedere, ogni giorno, ciò che, con il cuore, non si comprende. Certo Lei mi potrà dire che non ha colpa e che bisognerebbe volgere lo sguardo alle Legislature precedenti alla sua, ma oggi è Lei il sindaco della mia città. E’ lei il primo cittadino e, sicuramente, solo Lei potrà darmi una risposta che non sia la solita che sento ormai dal 5 agosto 2010 e che ogni volta recita più o meno così: “ signora, lei ha ragione!”. Basta. Non mi serve che mi si dia ragione perché so di averla. Le Istituzioni preposte hanno l’obbligo di tutelare tutti i cittadini che sono consapevoli dei loro doveri, ma che conoscono anche molto bene i loro diritti. Le famiglie che sopravvivono alla morte di un figlio che promette di tornare a casa ma che, invece, viene condotto all’obitorio del cimitero più vicino, per essere riconosciuto, non sono costituite da persone “normali”, non possono esserlo più. Ritengo invece che debbano essere sostenute da chi ha il potere di farlo, da chi è preposto in quanto organo competente. Per concludere, Sig. Sindaco mi basterebbe solo una risposta, una sana risposta che dia una leggera pace al mio cuore. Ora in solitudine stiamo percorrendo una strada difficile che vede una famiglia impreparata a dover affrontare, all’improvviso, una realtà parallela; abbiamo davanti a noi un’esistenza difficile ma resa ancor più ardua e impossibile se lasciati ulteriormente soli. Ringraziandola anticipatamente, resto in attesa di una risposta. Carmen Fichera Caccavaio
Banche ancora battute in Molise Circa 720.000,00 euro restituiti ad un'impresa di Campobasso
Ancora sentenze a favore dei correntisti! Un' ulteriore sentenza a favore dei correntisti emessa dal Tribunale di Campobasso il 18 Marzo u.s. (Giudice U. Dott.ssa Barbara Previati ), con la quale un importante istituto di credito presente nel capoluogo deve restituire circa settecentoventimila euro ad un correntista,imprenditore di Campobasso,assistito dagli Avvocati Aldo e Carmine De Benedittis del Foro di Campobasso. Il titolare di un'importante società presente sul territorio campobassano si era opposto alla pratica illegittima dell’anatocismo applicata dalla banca in questione,ed ha visto riconosciuti i propri diritti di restituzione di quanto indebitamente pagato negli anni nel corso dei rapporti contrattuali di conto corrente intrattenuti. Si tratta di un ulteriore risultato a favore dei correntisti contro la pratica illegittima delle banche che in passato capitalizzavano trimestralmente gli interessi passivi,commissioni di massimo scoperto e spese. Chi ha avuto nel corso degli anni passati scoperti di conto corrente con contratti stipulati prima del 2000 può richiedere la restituzione di ingenti somme pagate indebitamente alle banche! Ciò è possibile anche per i rapporti di conto corrente già estinti,purchè non siano decorsi 10 anni dalla loro chiusura o estinzione.La ripetizione dell’indebito può essere richiesta fin dall’inizio del rapporto contrattuale (quindi,a ritroso,anche da 10,20 o 30 anni) purchè si sia in possesso della documentazione contabile di riferimento (estratti conto). Massima attenzione per i correntisti a cui è stato notificato un Decreto Ingiuntivo! Nella maggior parte dei casi dalla rielaborazione del conto corrente risulta un credito a favore e non un debito,oppure l’eventuale debito si riduce di somme consistenti. Opporsi sempre entro 40 giorni dalla notifica del Decreto Ingiuntivo.
TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO
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Isernia
23 marzo 2014
Veneziale, il cittadino al centro del sistema Il Comitato torna a ribadire la necessità del cambio del piano di riordino sanitario ISERNIA. Il Comitato Pro Ospedale Veneziale appresa dai giornali la notizia del probabile commissariamento del Commissario Frattura non può che restare francamente perplesso; è una storia tutta italiana quella dove un Commissario non vede respinto o impugnato il proprio piano ma rischia di essere a sua volta commissariato. Condidorio, presidente del Comitato, evidenzia come la lotta contro il piano di riorganizzazione aziendale previsto per la Sanità molisana sia da riscrivere non perché si debba eliminare il rapporto pubblico-privato. Il privato, sostiene Condidorio, ha il diritto di "coesistere" con il pubblico, non però di prevaricarlo o peggio di sostituirsi ad esso. Il piano Frattura o qualsiasi altro piano di riorganizzazione aziendale e sanitario di eguale impostazione non
Biomasse si o no? A Montaquila un Consiglio per spegnere le polemiche
MONTAQUILA. Il progetto di valorizzazione agricolo forestale è stato presentato dalla società Energy Life Industry al Comune di Montaquila. L’obiettivo sarebbe quello di promuovere uno studio di fattibilità per un progetto di produzione di energia elettrica e termica, senza emissioni e nel rispetto del territorio, utilizzando scarti boschivi e culture dedicate presenti su terreni marginali. “A seguito di incomprensioni”, secondo quanto dichiarato dalla stessa azienda, in paese è nato un allarme parlando di costruzione di una centrale a biomassa. Così la Energy Life ha chiesto ed ottenuto dal Consiglio comunale di Montaquila un incontro pubblico con tutta la cittadinanza che è stato fissato per domani alle ore 19. “Vogliamo spiegare alla popolazione che noi non costruiamo centrali a biomassa” dicono dall’azienda. Infatti, spiegano, i progetti di produzione energetica di cui la stessa azienda si occupa non ci sono emissioni, quindi non viene bruciato nulla. “Gli impianti a biomassa di ELI sono incentrati sulla gassificazione di cippato di legno proveniente da scarti boschivi, agricoli e/o eventuali colture dedicate su terreni marginali. L’impegno con il Comune è quello, dunque, di portare avanti un'indagine conoscitiva ed una verifica di fattibilità, per comprendere se sia possibile o meno realizzare un armonico progetto di filiera, che nulla ha a che vedere con le accuse mosse da chi non conosce non solo l’iniziativa, ma piuttosto l’argomento” scrive la Energy Life.
Convocazione dell’assise sul tema “valorizzazione delle filiere agricolo-forestale” La Società Energy Life Industry si è resa promotrice dell’iniziativa per informare la cittadinanza sul progetto
può mai funzionare fino a quando non metterà al centro il cittadino, fino a che la Sanità, pubblico o privata che sia, non tenga conto che la sua esistenza è tale in virtù "dell'esistere delle persone "; del fatto che i cittadini sono la manifestazione di bisogni e di necessità concrete reali e che non possono essere ridotti a meri numeri, quali frazioni o moltiplicazioni di posti letto piuttosto che di capitali da investire o peggio da spartire. La Sanità pubblica così come quella privata è fonte di lavoro, di professionalità e non dovrebbero per questo divenire il teatrino di interessi privati e/o esclusivamente politici determinando in tal senso disagio sociale e disservizio. Il cittadino deve poter scegliere sempre fra pubblico e privato senza alcun obbligo verso l'uno o l'altro
L’intervento
Riapre San Vincenzo al Volturno, un’altra vittoria della UIL BAC!
di Emilio Izzo* Martedì 1° aprile c.a. (salvo imprevisti) riaprono gli scavi di San Vincenzo al Volturno in provincia di Isernia! L’area potrà essere visitata tutti i giorni ad eccezione del lunedì dalle ore 10.00 alle ore 19.00 no stop! La UIL BAC, che si è spesa pubblicamente, esulta! Un Grazie sentito ai sindaci dell’area del Volturno per la loro adesione alla manifestazione di dissenso e agli artisti per la loro sensibilità espressa con una estemporanea davanti agli scavi! Detto della buona notizia, della serie “chi l’ha detto che da soli non si smontano gli apparati”, è opportuno richiamare l’attenzione su come si è giunti a ciò e sulla nuova vergognosa presa di posizione della dirigenza supportata delle altre OO.SS.. Come si ricorderà, le sventure di quell’area iniziarono nel dicembre 2009 con l’approdo in Molise del direttore Famiglietti il quale, nemmeno fece in tempo ad insediarsi, che subito creò i presupposti per negare ogni forma di valorizzazione, così come ampiamente dimostrato e documentato in questi anni. Infatti, nonostante il progetto nazionale per le aperture straordinarie di Pasqua, Pasquetta e 1° maggio, il dirigente decise, senza precedenti, di tenere chiusa l’area di San Vincenzo! Personalmente, insieme ai quattro dipendenti (due custodi e due tecnici) operanti in quella sede, decidemmo di “disobbedire” e così aprimmo nella giornata di Pasquetta accogliendo centinaia di persone, stampa e Don Aniello, parroco impegnato a suo tempo nel territorio di Scampia per il recupero di giovani sbandati e non solo, il quale più volte si era recato in quel sito culturale con i suoi amici per avvicinarli alla cultura e che rischiava di tornare indietro a mani vuote se non ci fossimo prestati alla protesta. I diversi cartelli apposti sulla recinzione contro le decisioni assurde della dirigenza, mandarono su tutte le furie il direttore il quale, il giorno successivo, si recò sul posto per rimuovere di persona i segni della protesta! Seguirono nei giorni vari tentativi da parte del direttore di adottare provvedimenti gravi nei confronti dei disubbidienti che furono da me regolarmente rintuzzati,
anzi, strappai la promessa che quel sito venisse migliorato e valorizzato, a partire dalla sede del personale che nel frattempo era stato persino privato dell’energia elettrica e di quel minimo di riscaldamento! Ma questa è cronaca conosciuta. Invece che adottare le misure promesse, il dirigente riuscì ad ottenere gratuitamente dal comune una sede in paese per il personale, sede che ovviamente non serviva a nessuno in quanto ai due tecnici veniva chiesto regolarmente di prestare servizio di affiancamento ai custodi presso l’area archeologica-architettonica. Inoltre, Famiglietti promise anche una nuova sede nei pressi degli scavi con servizi utili per gli operatori e i visitatori, si parlò anche dell’esproprio di un casale da riattare, per poi non farne più nulla. Non vi dico poi del vecchio ponte della Zingara, che per tanti anni, nonostante i miliardi di vecchie lire spesi, rimaneva ancora traballante e senza restauro ma in attesa fiducioso delle promesse del direttore il quale si decise ad operare in tal senso causando indirettamente (i primi artefici furono i tecnici sotto le direttive di due soprintendenti) ma con il suo coordinamento, un disastro cementizio spaventoso che di fatto ha tolto al ponticello qualsiasi senso storico ed estetico! E se a qualcuno sembrerà che tale aspetto sia secondario rispetto alla questione, rispondo che invece il restauro doveva servire per preservare il ponte una volta restaurato, creando un altro passaggio sul canale fluviale più a valle con tanto di posto di custodia. Così non sarà in quanto il restauro è schifosissimo ed il ponticello sarà ancora utilizzato come accesso all’area! Poi arrivò la pesante nevicata che fece crollare miseramente le onduline a protezione (!) degli scavi, svelando come nonostante gli ingenti finanziamenti, un’area così significativa ancora risultava vergognosamente non tutelata! E non sto qui a ricordarvi che la parte di copertura non crollata fu puntellata facendo perno sulle mura sottostanti antiche e restaurate e come furono trattati gli affreschi della basilica superiore anch’essa oggetto di pesanti e copiose infiltrazioni d’acqua a causa delle divelte onduline di plastica, lì messe da chi effettuò i lavori per
conto dell’abate di Montecassino, sempre con importanti finanziamenti pubblici! Anche qui tutti i particolari in cronaca! Risparmiandovi altri tristi passaggi, la cronaca arriva a qualche mese fa quando, falsamente per riduzione della spesa, la dirigenza chiudeva la sede gratuita nel paese e successivamente gli scavi, mandando il personale al Complesso Monumentale di Santa Maria delle Monache di Isernia che, nel frattempo, proprio nel mese di agosto e fino ad oggi, chiudeva al pubblico praticamente tutti i giorni! Le bugie sono venute poi a galla, quanto denunciato sulle condizioni dell’area costringevano la dirigenza ad allontanare gli occhi dei “curiosi” chiudendo e ricorrendo immediatamente a lavori di messa in sicurezza dell’area e della baracca utilizzata dal personale. Poi è storia recente. Per riaprire bisognava contrattare con le OO.SS le modalità ma la mia presenza veniva considerata scomoda al tavolo e così si è tentato di non farmi partecipare, costringendomi a chiamare i carabinieri e ad interrompere la riunione. Ovviamente avevo ragione da vendere, infatti, dopo una decina di giorni si è riconvocata la contrattazione con me presente! Nel frattempo però, la dirigenza aveva inculcato agli altri presenti la linea da seguire per mettermi in minoranza. E così, per chiudere almeno per il momento su questa vergognosa vicenda, riferisco che hanno deciso gioco forza di riaprire ma, invece che richiamare il personale a suo tempo allontanato come sarebbe stato ovvio visto che, parole del soprintendente Birrozzi, la sede agli scavi è idonea ad accogliere i lavoratori, hanno concordato (con la mia netta opposizione) di chiamare per l’apertura dipendenti dalla sede di Isernia (chiusa per mancanza di personale!) retribuendoli con risorse extra (dopo, ribadisco, la chiusura per spending review della sede di San Vincenzo)! Ecco la nuova porcata! Vergogna su questi dirigenti pubblici e su chi li sostiene! Intanto registriamo questa nuova vittoria della UIL BAC relativamente alla riapertura, il resto lo seguiremo e vi saremo sapere. *Segretario Regionale UILBACT Molise
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Termoli
23 marzo 2014
Centrosinistra, Paolo Marinucci non parteciperà alle primarie TERMOLI - A seguito delle ultime vicende e delle decisioni che si susseguono il candidato sindaco Paolo Marinucci e le liste che lo sostengono hanno deciso di non partecipare alle primarie perché non è assolutamente condiviso il percorso che si è delineato. Un percorso fatto di continui rinvii, totale assenza di chiarezza sia nei programmi, sia nell’individuazione dei candidati. “La nostra esperienza politica sostiene il candidato Paolo Marinucci – quella cui abbiamo te-
nuto fede durante tutti i 4 anni di opposizione all’amministrazione Di Brino, è incentrata su un progetto politico molto chiaro è un’idea per far rinascere Termoli. La nostra intende essere una valida alternativa, credibile perché fondata su una forte identità nata e nutrita dall’impegno sociale e non può rinunciare alle sue caratteristiche fondamentali: la legalità, la chiarezza nei comportamenti e nelle idee, l’assenza di fini personali e quindi non abbiamo intenzione di con-
fondere i nostri passi con quanti percorrono altre vie”. La pregiudiziale nei confronti di liste e candidati provenienti dal centrodestra non è certamente una chiusura nei confronti di tutti, “anzi – conclude Marinucci siamo ben disposti a lavorare insieme a chiunque abbia voglia di impegnarsi con noi, condividendo il progetto politico-amministrativo per la città, perché non siamo i depositari della verità, sosteniamo da sempre l’importanza della condivisione”.
Centrodestra, da una terna di nomi Gruppo civivo “Nuova Urbe”, Di Brino ha diritto di "replica" uscirà il candidato sindaco TERMOLI – Mentre nel centro sinistra si registra una spaccatura dopo la decisione presa da Paolo Marinucci e per il Pd ora spunta il nome di Di Stazi a candidato sindaco, il centrodestra pare stia per chiudere il cerchio sul proprio candidato. Due i nomi più ricorrenti: Antonio Basso Di Brino, sindaco uscente, e l’assessore alla Provincia di Campobasso Rita Lisa Colaci. E tra i due si frappone il nome di Francesco Roberti che ha avan-
zato la propria candidatura dal primo momento dopo lo scioglimento del Consiglio comunale. Qualcosa di più certo si dovrebbe sapere la prossima settimana quando ci sarà una riunione ufficiale per fare più chiarezza e dovrebbe arrivare in Molise l’onorevole Rotondi che ascolterà tutti i rappresentanti dei partiti della coalizione. Cosa certa è che il centrodestra non farà le primarie. L’ex sindaco Di Brino attende fiducioso e non ha mai nascosto di
ambire ad una sua ricandidatura. Rita Colaci, invece, è il nome nuovo. Conosciutissima in città e non solo per essere la consorte del dirigente ASL ed ex presidente del Termoli Calcio Andrea Di Siena, ha deciso di farsi avanti dopo le tante richieste pervenutele dai cittadini. Chi non torna sui suoi propositi è Francesco Roberti che, come stesso lui ha precisato, che è uomo di partito e alla fine seguirà le decisioni che verranno prese.
TERMOLI - Secondo fine settimana di raccolta firma in tutta Italia per l'Altra Europa per Tsipras. L'obiettivo sono le 150mila firme (30mila per ognuna delle 5 circoscrizioni) necessarie da presentare entro il 15 aprile per partecipare alle prossime elezioni eu-
ropee. Oggi anche a Termoli sarà possibile firmare per la lista Tsipras, un banchetto sarà allestito in piazza Monumento a partire dalle ore 10,30. L'Altra Europa con Tsipras sta crescendo in tutta Italia: ogni giorno si costituiscono nuovi comitati che stanno
andando a comporre una fitta rete di volontari su tutto il territorio nazionale. Una straordinaria partenza insomma per quella che si profila come la più interessante novità nel panorama politico italiano in vista delle elezioni europee del maggio 2014.
Lista Tsipras, oggi raccolta firme
TERMOLI - In questo momento di grande confusione e immobilismo della politica locale, i consiglieri uscenti Angelo Farina e Nicola Sciarretta, già appartenenti in Comune al gruppo civico “Nova Urbe”, col presente intendono rimarcare come (ora più che mai) sia necessario fare chiarezza e ripartire dall'esperienza della precedente amministrazione Di Brino e che, in vista dell'ormai vicino appuntamento elettorale, venga consentita continuità e una più forte e rinnovata azione politica. Continuità intesa come legittimo "diritto di replica" a favore del sindaco Di Brino, a cui gli ex consiglieri riconoscono la prerogativa di potersi sedere al tavolo delle trattative, spingendo verso una candidatura unitaria e autorevole che tutta la coalizione di centro-destra dovrebbe supportare, senza però escludere l'eventuale espletamento delle primarie che oggi potrebbero rappresentare fattore coagulante. Non è possibile disconoscere che l'amministrazione Di Brino abbia posto in essere una politica "del fare", nel corso del passato quadriennio, abbattendo rilevanti debiti fuori bilancio (oltre 4 milioni di euro) e risanando le casse dell'ente civico, attraverso una politica oculata e attenta alla spesa; oltre alle numerose opere pubbliche realizzate e in fase di realizzazione, nonché la esternalizzazione di diverse strutture comunali. Lungi dal voler stilare una cronistoria delle cose fatte, che sono sotto gli occhi di tutti, i consiglieri rimarcano che la scelta del candidato sindaco del centro-destra non può subire imposizioni dall'esterno e dall'alto e deve tener conto dell'opinione di chi, stando sul territorio, vive tutti i giorni i problemi, le sofferenze, le gioie ... della città di Termoli; per questo la ricandidatura di Antonio Di Brino appare non solo legittima e condivisibile dalla coalizione, ma tra le tante paventate è quella più naturale. Riteniamo sia questa l'unica candidatura realmente in grado di soddisfare le legittime aspettative dei cittadini, stanchi di subire il saccheggio che i big della politica regionale, in ognuna di queste occasioni, vanno perpetrando, facendo incetta di consensi da tenere in cascina e da riutilizzare nei successivi appuntamenti che li vedono protagonisti.
La guida sicura spiegata agli studenti da un pilota di Formula Uno TERMOLI – Quando si è corso, e vinto tante gare su pista, le storie da raccontare non mancano. Testimonianze dirette di un campione, a volte divertenti, a volte meno, per spiegare ai giovani come si guida consapevolmente senza mettere a rischio la propria vita e quella degli altri. E insieme all'esperienza, le regole, da seguire sempre, anche nelle corse: qual è la posizione esatta per sedersi o impugnare il volante, come si regola il poggiatesta, in che modo si esegue correttamente una frenata di emergenza e si controlla una curva malriuscita. Così il pilota di Formula 1 e neocampione International GT Open Andrea Montermini ha fatto scuola alla platea di ragazzi che al Cinema Sant'Antonio ha assistito alla seconda tappa del Sara Safe Factor 2014. Si
tratta di un tour nelle scuole superiori di tutta Italia che ormai da dieci anni Sara Assicurazioni, compagnia assicuratrice ufficiale dell’ACI, in collaborazione con gli Automobile Club locali e ACI Sport, “mette in pista” per sensibilizzare al rispetto delle regole tanti ragazzi che talvolta si mettono al volante in modo poco consapevole. Un progetto educativo di elevato valore sociale che ha ottenuto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e che da un anno può contare sulla sinergia con Ready 2 Go, il network di Scuole Guida della Federazione ACI che, grazie ai propri simulatori presenti in numerose tappe, permette ai ragazzi di sperimentare quanto hanno appreso durante la lezione, contribuendo a formare una nuova generazione di guidatori
consapevoli dei comportamenti da seguire. Prima dell'acclamatissima lezione di Andrea Montermini, hanno preso la parola il Referente all'educazione stradale dell'Ufficio scolastico regionale, Maria Antenucci e Rosario Giordano di ACI Sport, che ha illustrato le finalità del progetto e i più recenti dati ACI Istat sui sinistri in Italia. “Sono quasi 50.000 i giovani coinvolti fino a oggi - dichiara Marco Brachini, Direttore Marketing di Sara Assicurazioni - e le edizioni degli ultimi anni sono state particolarmente significative anche grazie alla pagina di Facebook dedicata all’iniziativa che vede oltre 16.000 ragazzi iscritti. Crediamo molto in questo progetto, che portiamo avanti in forme diverse ormai dal 2005, e crediamo nei giovani”.
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Termoli
23 marzo 2014
Censiti gli immobili comunali e via al percorso di valorizzazione del patrimonio MONTENERO DI BISACCIA – Il sindaco Nicola Travaglini informa che a seguito del censimento degli immobili comunali, è stata avviata un'apposita attività di advisor, al fine di valorizzare il patrimonio del Comune. L'iniziativa corrisponde ad una precisa volontà dell'Amministrazione comunale che, in un periodo di difficile congiuntura economica, intende percorrere strade alternative per la ricerca di nuove forme di autofinanziamento. "Il nostro è il primo comune in Molise - afferma il Sindaco - che svolge attività di valorizzazione del proprio patrimonio attraverso percorsi diversificati. Questa iniziativa consente, ad
Audizione sul bilancio partecipato GUGLIONESI - In vista dell’approvazione del Bilancio di previsione per il 2014, il sindaco Bartolomeo Antonacci invita i cittadini a volere fare pervenire, entro lunedì 31 marzo, idee e proposte per mail (comune@comune.guglionesi.cb.it) o al protocollo. E' anche possibile partecipare ad un incontro pubblico alle ore 18 di venerdì 28 marzo presso la sala del Consiglio comunale.
Commissione europea colpevole fermo anticipato pesca tonno
LITORALE - “Grande soddisfazione per questo primo riconoscimento soprattutto perché sono state condivise ed accolte le principali motivazioni presentate nel nostro ricorso”. Lo afferma la Federcoopesca-Confcooperative in merito al riconoscimento da parte dell’Avvocato generale del Tribunale di primo grado Ue, delle responsabilità della Commissione europea per la chiusura anticipata della campagna di pesca al tonno rosso 2008. L’associazione, che ha presentato un ricorso proprio su questo tema, auspica che il parere dell’avvocato generale possa essere confermato nella sentenza definitiva e, dunque, nel proprio ricorso.
esempio, ai cittadini che lo ritengano opportuno, di poter regolarizzare le posizioni dei livellari sui terreni, diventandone in questo modo proprietari a tutti gli effetti. Non vanno inoltre sottovalutate le altre possibilità aperte da questa opportunità, come ad esempio la dismissione dei cespiti non strategici, l'abbattimento dei costi di manutenzione, l'implementazione energetica ove possibile e l'eventuale inserimento dei cespiti in strumenti di finanza immobiliare. Siamo certi - conclude Travaglini - che con questo metodo potremo raggiungere risultati molto importanti in termini di recupero di risorse e di abbattimento di costi".
Pesca, Alleanza cooperative condivide nomina nuovo direttore generale
LITORALE - "La pesca ha bisogno di competenze e professionalità, in Italia ed in Europa". E’ quanto afferma l’Alleanza delle Cooperative italiane del settore all'indomani della nomina di Riccardo Rigillo come nuovo direttore generale, scelta ampiamente condivisa dal mondo della
pesca e dell'acquacoltura. Il settore guarda con attenzione alle decisioni che nelle prossime ore saranno fatte per coprire un'altra delicatissima casella nell'organigramma ministeriale. Si tratta della persona che prenderà il posto di Riccardo Rigillo alla rappresentanza permanente
presso l'Unione europea, un ruolo chiave per contribuire alla positiva soluzione dei diversi e delicati dossier che la pesca ha sul tappeto in sede comunitaria. “Alla vigilia del semestre di presidenza italiano, siamo sicuri che il ministro Martina sceglierà la figura ideale per tutelare
Ugl, presto aperto un ufficio Caf
PORTOCANNONE - Il Consiglio direttivo dell’Unione Generale del Lavoro Metalmeccanici (Ugl) si è riunito a Portocannone dove i rappresentanti sindacali e i loro associati hanno affrontato temi legati alla struttura dell’organizzazione sindacale. Discussa anche la situazione
dello Stabilimento Fiat di Termoli nel quale, Ugl Metalmeccanici ha già preso misure atte a contrastare l’attuale crisi economica, con la disponibilità a fornire un servizio di assistenza fiscale, in materia di dichiarazione dei redditi con modello 730, gratuito per tutti i lavoratori Metalmeccanici. Prima
dell’inizio dei lavori il sindaco di Portocannone, Luigi Mascio, ha portato i propri saluti. Prima di sciogliere la riunione è stato annunciato che a Portocannone verrà aperto uno sportello Caf Ugl per offrire gratuitamente i propri sevizi ai residenti e a quelli dei comuni limitrofi.
efficacemente gli interessi nazionali del settore a Bruxelles. Per garantire questo risultato – sottolinea l’Alleanza -, dovranno essere privilegiate figure capaci di "salire su un treno in corsa" e che abbiano comprovata esperienza non solo dell'Europa ma anche del settore”.
Riaperta sede Fnp - Cisl
SANTA CROCE DI MAGLIANO - La Fnp - Cisl comunica che è stata riaperta la locale sede del sindacato in via Casale n 22. Pertanto gli iscritti, e coloro che ne hanno necessità, potranno rivolgersi presso la nuova sede per tutti i servizi offerti dalla Federazione ed in modo particolare per la imminente campagna fiscale.
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Sport
23 marzo 2014
I rossoblù, appena dopo la gara del ‘Venditti’, torneranno a pensare alla Coppa Italia Tra tre giorni al ‘Selva Piana’ ci sarà da gestire il 3-0 di vantaggio sul Catania San Pio X
Lupi, a Gambatesa per riportare a nove punti il vantaggio sulla Calcio Dauna Il Campobasso di Farina, che mercoledì potrebbe già essere promosso in serie D, non concederà sconti: si punta al ‘triplete’
Il Campobasso punta a festeggiare mercoledì la serie D (foto Riccardo Coccaro) Il Campobasso sarà di scena a Gambatesa per affrontare il locale team che, quasi salvo, punta a togliersi qualche altra soddisfazione, anche se i rossoblù di Farina difficilmente lasceranno punti per strada al ‘Venditti’. Anche perché, seppur quasi in serie D per mezzo della Coppa Italia, vogliono chiudere al primo posto anche il campionato. La Calcio Dauna, nell’anticipo di ieri, si è imposto per 4-2 sul Roseto, nel derby pugliese, e così la squadra allenata da Chiarella si è portata, momentaneamente, a sei lunghezze dai molisani. Farina non ha grandi scelte, perché rimasto con gli uomini contati, quindi l’undici anti-Gambatesa non dovrebbe discostarsi da quello sceso in campo a Mascalucia, con la variante di un paio di elementi al massimo. Sicuramente
Sulla base delle visite ed osservazioni che la Federazione Italiana Giuoco Calcio – Settore Giovanile e Scolastico ha effettuato sul territorio regionale e a seguito della pubblicazione del comunicato ufficiale n° 7 dello scorso 12 marzo 2014 del Settore Giovanile e Scolastico – Roma, relativo alla stagione sportiva 2012/2013, è stata diramato l’elenco ufficiale in merito all’assegnazione della tipologia calcistica per quanto riguarda il Molise. Due società della provincia di Campobasso hanno ottenuto l’assegnazione di “Scuola Calcio Qualificata”, vale a dire l’Usd Acli Calcio Cb e l’Asd Sabatella Riccia. Di seguito l’elenco completo per quanto riguarda le due Province. Per la Delegazione Provinciale di Campobasso – Scuola Calcio Qualificata: Acli Calcio Cb e Sabatella Riccia. Scuola Calcio: Mirabello, Difesa Grande Porticone, Pol. S.S. Pietro e Paolo, Primavera e Virtus Bojano. Centro Calcistico Di Base: Adriatica Campomarino, Cus Molise, Amatori Calcio Petacciato, Baranello, Biferno, Boys Jelsi Metalzilembo, Boys Montenero Calcio, Le Rondinelle, Cercemaggiore, Quercus Cercemaggiore, Fortuna Calcio, Frentania, Pol. Gambatesa, I Sanniti, Isola Croata Del Molise, Larino, Maronea Calcio, Murgantia, Portocannone , Real Guglionesi, Sporting Club Guglionesi, Real Sanbartolomeo, Real San Martino Calcio, Stella Nascente Calcio Tri-
rientrerà Fazio, che ha saltato la partita siciliana per squalifica. Il Gambatesa affronterà il Campobasso con la speranza di cogliere un risultato di prestigio, squadra galvanizzata dal pareggio ottenuto a Fornelli. In porta, per l’assenza di Nunziata in gita con la scuola, ci sarà Cattenari. In difesa giocheranno i centrali Minadeo e Scampamorte, supportati da Scudieri e Volpecina. A centrocampo Fazio e Corradino avranno le chiavi della mediana, mentre sulle corsie laterali giocheranno gli under Cianci e Mauriello. In avanti, accanto al capocannoniere Lazzarini, giocherà il jolly Palumbo nell’inedito ruolo di seconda punta. Partirà dalla panchina Vitelli, perché non al top della condizione.
ECCELLENZA 25^ GIORNATA Polisportiva Gambatesa – Campobasso: Davide Calvarese di Termoli (Viola-Iocca) Alife – Virtus Pozzilli: Simone D’Angelo di Ascoli Piceno (D’Apollonio-Viotti) Montenero – Nuovo Montaquila: Daniele Iuliano di Termoli (Pizzi-Biondo) C. Vairano – Venafro: Andrea Martino di Isernia (Izzo-Mariano) Calcio Dauna – Roseto 4-2 (giocata ieri) Roccaravindola – Vastogirardi 0-3 (giocata ieri) Santeliana – Fornelli: Andrea Battista di Campobasso (Centracchio-Di Tomaso) Sesto Campano – Cliternina 2-0 (giocata ieri) La classifica: Campobasso 70; Calcio Dauna 64; Sesto Campano 55; Fornelli 48; Venafro 44; Roseto 37; Pol. Gambatesa 33; Vastogirardi 30; Nuovo Montaquila 28; Cliternina 26; Roccaravindola 23; Santeliana 21; Alife 20; Vairano 19; Virtus Pozzilli 18; Montenero 15. La gara tra la Polisportiva Gambatesa e il Campobasso sarà diretta da Davide Calvarese della sezione di Termoli, che sarà coadiuvato dagli assistenti Alberto Viola e Nicola Iocca, entrambi della sezione di Isernia. Si giocherà alle ore 15. Carmine Guglielmi – Perfettamente riuscito l’intervento alla tibia e al perone cui si è sottoposto l’attaccante Carmine Guglielmi, infortunatosi nella partita di Fornelli lo scorso 23 febbraio. Il calciatore di Mirabello Sannitico, così come anche Monti, tornerà in campo il prossimo mese di luglio, quando i lupi inizieranno la preparazione per il prossimo campionato di serie D. Entrambi i calciatori, infatti, reduci da gravi infortuni, sono già stati riconfermati dalla società per la prossima stagione.
Sono scuole calcio pure Mirabello, Difesa Grande, SS Pietro e Paolo, Primavera, Virtus Bojano, Olimpic Isernia, San Leucio e Olympia Agnonese
Figc Settore Giovanile e Scolastico, diramate le qualifiche ai team giovanili In Molise sono scuola calcio qualificate solo l’Acli Campobasso e la Sabatella Riccia. I centri calcistici di base sono quarantacinque
vento, Turris S. Croce, Ururi C5, Volturino, Pol. Fossaltese, Ripalimosani, Giovani Sportivi Termoli, Asd 012 Calcio Termoli, Futura Termoli. Per la Delegazione Provinciale Isernia – Scuola Calcio: Olimpic Isernia, San Leucio Acquaviva e Pol. Olympia Agnonese. Centro Calcistico Di Base: Sacro Cuore Is 2009, Pol. Miranda Fraterna, Venafro, Boys Roccaravindola, Pro Calcio Castel Di Sangro, Virtus Matesina Santangiolese, Volturno, Alife 2007, Rufrae Presenzano, Donkeys Agnone, Atl. San Pietro In Valle, Carpinone, Comprensorio Vairano.