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TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO

ANNO X - N° 129 - MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel.: 0874.698012 Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

GIORNALE SATIRICO

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L’Oscar del giorno a Antonio Battista

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Antonio Battista. La prima esperienza del Corpus Domini l'ha passata indenne nonostante qualche lacuna dovuta alla predisposizione di alcune bancarelle alla fine del Corso che hanno finito con il ridurre la carreggiata e la visuale dell'allineamento dei Misteri. Così come avrebbe potuto dire almeno un grazie dal balcone nel presentare il Vescovo. Tant'è. In ogni caso la manifestazione nel suo complesso non ha presentato problemi di sorta così come l'intera organizzazione territoriale.

Il Tapiro del giorno all’Anas

Il Tapiro del giorno lo diamo all'Anas. E' impossibile che i vertici dell'Azienda strade non si siano resi conto delle difficoltà alle quali avrebbero posto aziende e famiglie per la chiusura del viadotto Callora nei pressi di Bojano. E' impensabile che a nessun dirigente sia venuto in mente di pensare anzitempo alla necessità di provvedere e procedere in maniera diversa rispetto al progetto così come pensato. E' impensabile che nessuno abbia pensato ai danni economici che si sarebbero avuti per le aziende oltre ad avere tranciato il Molise in due.


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Da ogni dove si eleva il grido: rispettare la media nazionale per le quote alle strutture private

Piano sanitario, tutti contro

CAMPOBASSO. Tutti, nessuno escluso. Dal comitato a difesa del Cardarelli a quello del Veneziale, da Campobasso a Isernia, i difensori delle strutture pubbliche ribadiscono al commissario ad acta, Paolo di Laura Frattura, punti fermi nella stesura del Piano operativo. Già bocciato più volte a Roma dal tavolo tecnico, Frattura sta infatti riscrivendo le basi della sanità molisana. Ma i comitati evidentemente hanno smesso di credere alle false promesse del governatore che con l mano destra firma gli atti ufficiali in Regione che chiudono le strutture pubbliche, con la mano sinistra firma per strada atti ufficiosi a sostegno delle strutture pubbliche. Una schizofrenia unica che sta mandando in tilt la sanità regionale: della serie si taglia nel pubblico ma si cede alle richieste del privato (come avvenuto con i 40 posti letto della Fondazione Pavone del gruppo Patriciello a Salcito per un valore di 6 milioni di euro all’anno). E proprio in quest’ottica va letto il monito dei comitati che ribadiscono al commissario il rispetto di 5 punti fondamentali: La distribuzione del Posti Letto deve rispettare la media nazionale che vede assegnati alle strutture private non più

del 20% della quota totale; Nella ristrutturazione della rete ospedaliera pubblica, con riconversione degli ospedali periferici, devono preventivamente essere attivate tutte quelle strutture necessarie a garantire i servizi di prima assistenza al paziente; Deve essere garantito il raggiungimento del pareggio di bilancio per l’anno 2014, indispensabile per attuare la ricontrattazione del piano di rientro e la deroga al blocco delle assunzioni; Tutti i rapporti di convenzione, Università compresa, devono essere ispirati al principio di sussidiarietà tra pubblico e privato, con ciò intendendo il ricorso al privato solo in risposta alle necessità del cittadino, evitando duplicazioni, sovradimensionamenti e sperpero di denaro del contribuente; Devono essere previste e adottate tutte le misure idonee al potenziamento del servizio pubblico e al risanamento delle strutture attraverso un virtuoso processo di riorganizzazione delle relative attività. Ma il nuovo piano operativo che si profila andrà a rispettare, almeno, in parte questi dettami?

No al turismo se le scelte sono parchi eolici, centrali biomasse, autostrada L’intervento

E’ uscita la notizia della conclusione dei lavori, a Oporto in Portogallo, dedicati al progetto di cooperazione “Vie e Civiltà della Transumanza Patrimonio dell’Umanità”, con quattordici paesi protagonisti, per la candidatura dei tratturi e della civiltà della transumanza a patrimonio materiale e immateriale Unesco. Quattordici Paesi con i rispettivi Gal (Gruppi di Azione Locale) e altri partner del progetto che, una volta approvato, metterebbe il Molise al centro di un discorso storico-culturale che, per millenni, ha visto i pastori protagonisti, quali costruttori di civiltà, con i loro greggi e le loro mandrie. Un discorso che, se affrontato anni fa, avrebbe salvato gran parte dei 14 Tratturi,

70 Tratturelli, 14 Bracci e 9 posizioni di riposo, attivi fino al 1960. In particolare, i più antichi ed importanti: il Celano-Foggia, di circa 200 chilometri, il Castel di Sangro – Lucera, di 127 chilometri, ed il Pescasseroli – Candela, di 211 chilometri, con il "Tratturo del Re", sicuramente il più rappresentativo, lungo ben 243 chilometri e largo fino a 111,6 metri che collegava L'Aquila a Foggia. Molte parti di queste antiche vie dell’umanità sono state devastate e, ancora lo sono, (“uno scempio necessario” direbbe l’attuale assessore all’agricoltura ed all’ambiente della Regione, Vittorino Facciolla, più conosciuto come “quello delle pale eoliche”) da una cementificazione selvaggia e, ultimamente, anche dalle schifezze che chi go-

verna attualmente il Molise sta facendo di tutto per introdurre lungo i tratturi se non sui tratturi. A niente è servita la legge regionale su “ I parchi dei tratturi”, approvata nel 1997, a frenare lo scempio. Siamo certi che il protagonista dello “scempio necessario”, in atto, si farà promotore di questa bella notizia che arriva da Oporto così da poter nascondere la firma della concessione di altre 24 pale eoliche, che, ancora una volta, tocca San Martino in Pensilis , con l'installazione di pali non lontani dal “Tratturo del Re”. Stando così le cose, Facciolla e i suoi colleghi, sia consiglieri che componenti del governo Di Laura Frattura, non dovrebbero

parlare degli effetti del riconoscimento dei tratturi come “vie e civiltà della transumanza” e sulla promozione e valorizzazione turistica del Molise, nel momento in cui tutti (salvo i due di M5S e la recente posizione di distacco di Sel sulla Sanità)non si rendono conto che il turismo non si concilia con le scelte in atto. Quando sentirete questi nostri governanti, e i partiti che li rappresentano, parlare di turismo – lo diciamo soprattutto agli operatori turistici e alle attività che potrebbero trovare ossigeno o nascere se ci fosse davvero il turismo - sappiate che non dicono la verità e che nel peggiore dei casi, non sanno quello che dicono. Non sono affatto interessati al turismo perché lo ritengono un ostacolo al furto del territorio e della sua distruzione con i pali eolici, le biomasse, l’autostrada ed altre micidiali bombe pronte a fare esplodere il Molise. Il Turismo, oltretutto, non offre niente in cambio se non impegno per predisporre progetti e programmi. La verità è che, con queste loro scelte, si azzera quel poco di turismo che c’è e, in modo definitivo; si completa l’esodo dai nostri piccoli centri che, si dà il caso, solo il turismo sarebbe in grado di far rivivere, a cominciare dalla promozione e valorizzazione di questo importante patrimonio: " i tratturi" , che rappresenta una delle grandi potenzialità per rilanciare i centotrentasei paesi che, non dimentichiamolo mai, sono e rappresentano il Molise. Comitato No eolico selvaggio, Sì Molise


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Il Ponte della Discordia Materia urgente per il commissario nazionale anticorruzione Raffaele Cantone

Troppe stranezze intorno a quest’opera pubblica che ha spaccato in due il Molise e i molisani

La storia del ponte di Boiano sta assumendo aspetti paradossali. Anzi è una storia paradossale. Per la sola segnaletica saranno spesi 150mila euro. Con il doppio si sarebbe potuta costruire una bretella di fianco al ponte senza creare intralci e polemiche. Ma il buonsenso non è più di casa nel Molise. Vigono strafottenza, anarchia e autoritarismo. I protagonisti di questa vicenda, nessuno escluso (Anas, Regione, Provincia, Comune di Boiano, Prefettura), dovrebbero spiegare il come e il perché nel terzo millennio, con le tecnologie di cui si dispone, per ristrutturare un ponte si debba chiudere al transito una strada statale che lega il Molise da Est ad Ovest, mettere in ginocchio l’economia di una regione e spendere oltre due milioni di euro. Con quella cifra il ponte potrebbe essere rifatto ex novo e con maggiori margini di sicurezza, e in un tempo strettamente limitato. Diciamo qualche mese. Solo una grave pigrizia mentale può aver consentito invece ciò che sta accadendo: il Molise spezzato in due e per giunta in previsione di un afflusso di decine di miglia di persone e di macchine per la venuta del Papa il 5 luglio. Anas, Regione, Prefettura, Provincia e Comune di Boiano sono per giorni a discutere e a confrontarsi ma a nessuno è venuto in mente di chiedere che tipo di progetto è stato redatto mai per quel manufatto, se esistono alternative tecniche, con

quale sistema sono statati aggiudicati i lavori, con quale ribasso, e quante e quali sono state le ditte che hanno partecipato alla gara. Solo così si può avere un quadro completo della situazione, e comprendere il silenzio delle Regione, la sua remissiva accettazione dello stato di fatto, il disinteresse mostrato per il gravissimo disagio procurato ai molisani, all’economia locale, al diritto alla mobilità. L’acquiescenza di Frattura e della giunta nei confronti dell’Anas e della ditta aggiudicataria e dei loro interessi amministrativi, tecnici, economici, funzionali, non trova un appiglio logico, apre invece una voragine tra il modo remissivo con cui sta tollerando lo scempio alla mobilità interna del Molise e la tenacia con la quale persevera l’obiettivo della Termoli / San Vittore, ritenendolo un collegamento viario indispensabile allo sviluppo economico del territorio. E lo è certamente. Per poi tacere, però, mettere la coda tra le gambe dinanzi alla chiusura al transito per un anno della statale 17 e delle assurde deviazioni studiate e messe in atto. Il grave è che nessuno pone sul tavolo questi rilievi, questi aspetti, queste considerazioni, e ne chieda conto. E pretenda una risposta. Tutti piegati al volere di un sistema politico – tecnico – economico - affaristico che alla ragionevolezza ha sostituito il prepotere, la prepotenza, la prevalenza egoistica del proprio

tornaconto. Esistono soluzioni tecniche che possono conciliare i lavori con la percorribilità della strada, ma se ne fregano. Il ricorso al genio militare, signor Prefetto, avrebbe risolto sul nascere la faccenda nel modo migliore, economico e funzionale. La pigrizia mentale nelle istituzioni locali, e la sottomissione a poteri anguilleschi che sfuggono a qualsiasi tentativo di assecondare l’interesse pubblico sono mali che vanno debellati non più e non solo con la denuncia in loco, ma trasferendoli nei luoghi in cui finalmente si valutano gli appalti, i progetti, le gestioni che puzzano di compromessi, di scarsa logicità, di eccessivo dispotismo decisionale. Un passo necessario per spezzare eventuali catene di solidarietà tra politica e affari. Guai a rassegnarsi, infatti; guai a darla vinta a coloro che credono di poter fare e disfare a piacimento. Non solo la chiusura al transito della statale e l’assurda deviazione imposta agli utenti della strada devono fare notizia e creare polemiche, quanto la necessità di capire la genesi di questa assurda, inaccettabile situazione che s’è venuta a creare. Ovvero: le caratteristiche tecniche/costruttive del progetto, l’aggiudicazione dei lavori, il ribasso effettuato, il numero delle ditte che hanno preso parte alla gara. Materia urgente per il presidente nazionale anticorruzione Raffaele Cantone. Dardo

"Lavori sul viadotto Callora, troppi disagi" Un'interrogazione è stata presentata dal consigliere Angela Fusco

CAMPOBASSO. “Senza un’alternativa idonea, che avrebbero dovuto individuare prima di cominciare i lavori, di fatto hanno penalizzato fortemente una delle zone più trafficate del Molise, spaccando in due una regione già alle prese con difficoltà legate alla mancanza di infrastrutture e mettendo in difficoltà pendolari, imprenditori, lavoratori, autotrasportatori e automobilisti”. A parlare è la consigliera regionale Angiolina Fusco Perrella, che nelle scorse ore ha presentato una interrogazione urgente al Presidente della Giunta Regionale del Molise Paolo di Laura Frattura e all’Assessore regionale ai Trasporti Pierpaolo Nagni riguardante i lavori di manutenzione straordinaria alle opere strutturali del viadotto Callora, al km 205,00 della Statale 17. “Come mai – continua la Fusco Perrella non sono state previste, di concerto con l’Anas, soluzioni idonee a garantire la viabilità

per il tratto interessato dai lavori di manutenzione? Alle proposte devono seguire i fatti, bisogna prevedere la realizzazione di una bretella lateralmente al viadotto, così da limitare il più possibile i disagi della circolazione; oltretutto sarebbe utile sapere - aggiunge la rappresentante di minoranza in consiglio regionale - quali misure possono essere adottate come sostegno attivo alle imprese”. Come noto, da lunedì 16 giugno l’Anas ha chiuso il tratto che va dal chilometro 204,500 al chilometro 207,200, in corrispondenza dell’uscita per Bojano, per le attività di demolizione integrale della soletta, di consolidamento e risanamento corticale delle travi, di sostituzione dei giunti di dilatazione e delle barriere di sicurezza; inizialmente l’Anas aveva previsto come termine dei lavori il mese di giugno del 2015, salvo poi prendere l’impegno al termine del Tavolo tecnico del 19 giugno, presso il Palazzo dell’Ufficio territorio di Governo, di ridurre

i tempi di lavoro; per auto e mezzi leggeri la deviazione proposta dall’Anas è di 12 chilometri, mentre tir e mezzi pesanti sono costretti a percorre 68 chilometri in più rispetto al tratto originale; un collegamento stradale di fondamentale importanza in quanto non interessa solamente il traffico proveniente da Campobasso ma anche quello che arriva dalla statale 647 Bifernina. “Nel territorio molisano - continua la Fusco Perrella - è la strada principale che permette di collegare i comuni in provincia di Isernia a quelli della provincia di Campobasso. La chiusura di questo tratto stradale rende molto difficoltoso il collegamento tra Isernia, Bojano e Campobasso, nonché i comuni limitrofi, per i lavoratori pendolari e gli studenti; oltretutto la deviazione proposta dall’Anas convoglia i mezzi su strade comunali e provinciali ‘probabilmente’ non adatte a sostenere un grande flusso di traffico quotidiano; un altro

aspetto assolutamente da non sottovalutare riguarda il danno per l’economia del medio Molise e delle piccole e medie imprese che diventerà ingente se non verrà trovata una soluzione alternativa alla soluzione finora prospettata dall’Anas, che così congegnata è un ostacolo per la ripresa produttiva locale”.


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Senza lavoro un giovane su due Il dato della disoccupazione giovanile è il più alto d'Italia

CAMPOBASSO. Giornata dell'Economia alla Camera di Commercio di Campobasso nel corso della quale è stata fotografata la realtà regionale. Del resto, proprio la Camera di Commercio è ancora senza un Presidente. A reggere la giornata quello della struttura di Isernia, Piersimoni. Su tutto, a preoccupare sono i dati relativi al mondo del lavoro. Le informazioni sulla dinamica del

mercato del lavoro, desunte dai dati dell’indagine Istat, segnalano per la nostra regione una situazione ancora più preoccupante di quella riscontrata a livello nazionale. Le caratteristiche della realtà locale sono, infatti, improntate ad un tasso di occupazione più basso rispetto a quello dell’intero Paese pari al 47,4% contro il 56,6% dell’Italia, mentre il tasso di disoccupazione regio-

nale è del 15,8% rispetto alla media nazionale pari al 12,2%. La disoccupazione giovanile (15-24 anni) in Molise raggiunge addirittura il 48,9% (circa un giovane su due è in cerca di lavoro). Il tasso di partecipazione al lavoro è anch’esso più basso (56,4%) rispetto alla media nazionale (63,5%). Il numero complessivo delle imprese registrate nella regione Molise al 31/12/2013 è pari a 35.109 unità, in diminuzione dello 0,6% rispetto al 2012; le attive sono circa 31.300 e diminuiscono dell’1,2%. In provincia di Campobasso sono 26.011 quelle registrate, di cui 23.530 attive con una diminuzione percentuale del 2,2% per le prime e del 3,1% per le seconde. In provincia di Isernia le imprese registrate sono 9.008, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2012. Da una sintesi della demografia delle imprese del 2013, emerge che da inizio anno i Registri Imprese delle due Camere di Commercio hanno registrato l’iscrizione di rispetto all’anno precedente) e la cessazione di 2.184 imprese di cui 1.895 sono al netto delle cessazioni praticate d’ufficio. Rispetto al 2012, si registra un saldo positivo al netto delle cessazioni di ufficio uguale a +85 imprese. Il risultato positivo regionale deriva però da un andamento totalmente differente tra le due provincie: in quella di Campobasso il numero delle cessazioni non d’ufficio (1.512) superano di gran lunga il numero delle iscrizioni (1.342) con un saldo finale del numero delle iscrizioni sono state 638 a fronte delle 383 cessazioni non d’ufficio, quindi con un risultato finale che nel 2013 raggiunge le +255 unità.

Protezione Civile, parte la mobilitazione Sempre a rischio il posto di 100 lavoratori precari assunti nel 2012

CAMPOBASSO. Il nuovo coordinamento dei lavoratori precari dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile del Molise ha indetto per mercoledì 25 Giugno 2014, alle ore 10:00 nello spazio antistante la sede regionale dell’Agenzia di Protezione Civile in via S. Abate a Campobasso, una conferenza stampa nella quale verranno rese note le iniziative di lotta in difesa dei 100 professionisti dell’Agenzia, assunti nel 2012 ( dopo aver vinto un concorso ad evidenza pubblica) per espletare le attività istruttorie a supporto della ricostruzione post-sisma e che da 31 Gennaio scorso sono senza lavoro. L’iniziativa si rende necessaria per sensibilizzare l’opinione pubblica circa l’estrema difficoltà in cui da mesi vivono i lavoratori e per ribadire l’importanza di una vertenza che appare ingiustamente dimenticata ma che, al contrario, sta proseguendo in tutta la sua drammaticità.

Cassa integrazione, si rischia la fine. Sono oltre tremila i lavoratori molisani che non avrebbero più tutele

Cassa in deroga. convocata la conferenza stato regioni sulla proposta del nuovo decreto ministeriale!

CAMPOBASSO. Molte critiche al testo del Decreto del Ministero del Lavoro che stabilisce i nuovi criteri di accesso alla cassa integrazione in deroga e alla mobilità in deroga. Il provvedimento avviato nella passata legislatura su impulso del Ministero del Tesoro mira a contenere i costi limitando i settori coperti e riducendo i periodi massimi del trattamento. Sia la Conferrenza degli Assessori Regionali al Lavoro, che la Conferenza dei Presidenti e le Commissioni Parlamentari hanno manifestato perplessità su un’impostazione restrittiva che priva di qualsiasi tutela, i dipendenti delle aziende che non rientrano nei parametri di legge della cassa ordinaria e della cassa straordinaria. Il Ministro Giuliano Poletti dopo il suo insediamento ha ripreso il confronto col Ministero dell’Economia e ha formalizzato una proposta che in gran parte è simile a quella precedente, e su

questo testo domani si esprimerà la IX° Commissione delle Regioni. L’Assessore al Lavoro del Molise Michele Petraroia ha già anticipato e distribuito la bozza del Decreto ai componenti della Tripartita regionale nella riunione d’insediamento del 20 giugno scorso esprimendo perplessità sui riflessi che potrebbero determinarsi sul nostro territorio. Nella riunione di domani, il Vice-Presidente della Giunta, riporterà questo orientamento di preoccupazione per sostenere delle possibili implementazioni e degli emendamenti migliorativi. Per tradurre la problematica in termini concreti l’Assessore Petraroia menzionerà i 3 mila lavoratori molisani che nel corso del 2013 hanno beneficiato della cassa integrazione in deroga e della mobilità in deroga per un ammontare di 17.751.000 euro che hanno consentito a centinaia di famiglie di sopperire al-

meno in parte ai propri bisogni più impellenti. Se lo strumento di tutela sarà ridotto prevedendone la soppressione totale nell’arco di un triennio per una platea di lavoratori che non rientra nei normali settori coperti dalla cassa ordinaria e straordinaria non ci sarà altro che la domanda di disoccupazione limitata a pochi mesi di durata. Le Regioni, ricorda l’Assessore al Lavoro del Molise, hanno sollecitato un riordino degli ammortizzatori sociali prevedendo una copertura universalistica che superi le distinzioni tra settori e tra tipologie contrattuali e previdenziali. Chiaramente ciò comporterà rivisitare la norma per consentire l’utilizzazione a fini di pubblica utilità e l’obbligo di parteipare a percorsi formativi da parte dei cassintegrati e dei lavoratori in mobilità, ma non è ipotizzabile tagliare le coperture per interi settori e lasciare privi di tutele migliaia di persone.


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Scade alle ore 12 del 4 luglio il termine per la presentazione delle offerte

3500 metri quadri e locali di rappresentanza idonei ai vertici istituzionali per il nuovo consiglio regionale che vuole apparire non potendo essere Nella realtà edilizia di Campobasso si contano Il consiglio regionale del Molise cerca casa. Nuova, ampia, attrezzata. Che possa valere la dignità dell’istituzione e quella dei suoi componenti. Ai quali l’angustia e la povertà architettonica e funzionale della sede di via 4 novembre risulta poco confacente alle esigenze di rappresentanza. Apparire più che essere. L’assunto impera e prolifica. Difatti, a Palazzo Moffa appaiono più che essere. E per apparire più di quanto appaiano hanno bisogno di locali idonei, spaziosi, e imponenti. Nell’avviso pubblico esplorativo indetto per verificare se nel mercato edilizio c’è gente disposta locare immobili a uso istituzionale, con ampi spazi a parcheggio (a raso e/ interrati), intendono prendere in esame solo tre soluzioni. La prima deve avere una superficie di almeno 1300 metri quadri idonei alla collocazione di non meno di 50 dipendenti; la seconda, una superficie di almeno 2000 metri quadri idonei alla collocazione di 100 persone e la terza almeno 3500 metri quadri oltre ad a un ambiente di forma regolare non inferiore a 400 metri quadri da destinare ad aula consiliare. Un ventaglio d’opzioni mica male per dimensione e qualità. L’ambizione di darsi una sede che conti, che faccia scena, che crei addirittura soggezione ad entrarci è palese. Tra le tre opzioni quella che raccoglie i maggiori favori crediamo sia quella dei 3500 metri quadri di superficie più i 400 per l’aula consiliare. Nella realtà edilizia di Campobasso si

sulle dita di una sola mano le imprese o i proprietari di strutture e locali di quelle dimensioni e con quelle caratteristiche

contano sulle dita di una sola mano le imprese o i proprietari di strutture e locali di quelle dimensioni e con quelle caratteristiche; si tratta di un bando per pochi intimi e la puntualità di talune caratteristiche e di taluni elementi costruttivi concorrono a ridurre e non ad ampliare il lotto delle offerte possibili. Tanto più che i locali di cui stiamo trattando, stando al bando, devono avere chiara la destinazione a uso uffici e devono rispondere alle norme sismiche e alle prescrizioni dello strumento urbanistico (Piano regolatore). Non fosse sufficiente questa caratterizzazione, è pronta un’altra: nella struttura edilizia deve esserci la presenza di ambienti di rappresentanza idonei ai vertici istituzionali (nel nostro caso, idonei alla figura e al ruolo del presidente Vincenzo Niro – ndr) e per la sala del consiglio, delle conferenze, e quant’altro riguarda l’attività dell’assemblea e dei consiglieri. Dulcis in fundo, la struttura edilizia deve essere conforme alle norme per il risparmio energetico. Insomma, a nostro parere mancano solo il nome, il cognome e l’indirizzo del costruttore o del proprietario in grado di venire in-

contro alle necessità funzionali e rappresentative del consiglio regionale. Che procede alla ricerca di una sua diversa sistemazione incurante delle norme che spingono i pubblici amministratori a reperire prioritariamente nel novero dei beni demaniali le soluzioni logistiche prima di rivolgersi al mercato libero; incurante anche della razionalizzazione della spesa pubblica (spending review) e della possibilità di trovare soluzione nell’ambito degli oltre tredicimila metri cubi che verranno fuori dall’abbattimento e ricostruzione dell’ex hotel Roxy e dai volumi edilizi previsti in parte sull’area dell’ ex campo sportivo Romagnoli. Niente di tutto questo. Il nuovo consiglio regionale vuole differenziarsi in maniera netta dal novero delle realtà istituzionali. E per essere riconoscibile nella sua fregola di apparire più che essere, ha bisogno di non meno di 3500 metri quadri di superficie, più i 400 per l’aula consiliare,e di ambienti di rappresentanza idonei ai vertici istituzionali. Ultima nota: la presentazione delle proposte devono pervenire alla Regione Molise entro e non oltre le ore 12 del 4 luglio 2014.

Collaborazioni, la Regione non risponde

Che fine farà il personale a tempo determinato impegnato nei progetti regionali? CAMPOBASSO. Nel corso di questi mesi sono scaduti o sono in scadenza diversi contratti di collaborazione coordinativa e continuativa a progetto stipulati direttamente con la Regione Molise o con società che prestano servizi consulenziali alla stessa. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di contratti stipulati con collaboratori che hanno svolto la loro attività presso la Regione Molise ininterrottamente da diversi anni: chi addirittura dal 2003, altri a partire dal 2005, altri ancora dal 2007/2008. Ci si riferisce in particolare, a quei consulenti/collaboratori che hanno prestato la loro opera nell’ambito dell’assistenza tecnica del POR Molise e che quindi non pesano sul bilancio regionale della Regione, ma sui fondi strutturali europei. Nella maggior parte dei casi si tratta di collaboratori che hanno lavorato e continuano a lavorare presso diversi assessorati della Regione Molise supportando gli uffici in maniera

seria e puntuale. Quale è il problema? Il problema sta nel fatto che la Giunta regionale non ha intenzione di rinnovare ulteriormente tali contratti (alcuni decennali). Gli aspetti del problema legati alla cessazione del rapporto di lavoro ( perchè sempre di rapporto di lavoro si tratta: che si definisca atipico, precario, o altro, ci troviamo di fronte ad un rapporto di lavoro e di lavoratori) sono diversi. In primo luogo occorre rendersi conto che il problema esiste: esistono dei collaboratori (padri e madri di famiglia per i quali, in alcuni casi, il contratto di collaborazione con la Regione o con una Società di consulenza è l’unica fonte di reddito) il cui contratto è scaduto il 31 dicembre 2013, oppure il 28 febbraio 2014, oppure il 30 aprile 2014, o il 30 giugno 2014, comunque entro l’anno. I Collaboratori esistono! Non sono invisibili o trasparenti, non sono meteore o lampi, che adesso ci sono e tra un pò non ci saranno più.

Sono persone reali come quelli della Gam, dello Zuccherificio, dell’Ittierre etc.Se questo problema esiste occorre la volontà di affrontarlo: se questa intenzione sussiste è necessario che vengano delineati i tempi, (possibilmente rapidi e certi), le modalità, le procedure etc. Il terzo aspetto, consequenziale rispetto al precedente, riguarda l’accertamento delle condizioni per la prosecuzione di tali contratti di collaborazione, si tratta cioè di:- verificare l’effettiva necessità delle prestazioni professionali garantite dai collaboratori;- effettuare una ricognizione delle varie competenze rispetto alle esigenze emergenti dai vari uffici e dai vari servizi;- stabilire, anche sulla base delle normative nazionali e regionali, se la prosecuzione del rapporto resta in campo alla Regione Molise oppure passa ad una società di consulenza esterna;- delineare le modalità, le procedure ed i tempi di tale prosecuzione. L’ultimo aspetto del problema riguarda la

necessità che questi lavoratori hanno di conoscere il loro destino professionale e lavorativo. Questi collaboratori sono consapevoli che non sarà possibile uscire dal limbo della precarietà e sono disponibili a convivere ancora con l’insicurezza tipica derivante da tale condizione; sarebbe necessario però il coinvolgimento della Giunta Regionale per sapere se vi sono delle possibili risposte alle loro aspettative. Il non avere una stabilità contrattuale, l’essere sottomessi ad una incertezza costante, il non potersi dare delle regole fisse di consumo, di acquisizione di beni fondamentali come la casa, di pianificazione familiare, implica un’esperienza di marginalizzazione che può diventare esasperante. Inoltre, si rendono conto che non possono fare delle “rivendicazioni”, nè aprire una “trattativa sindacale” o una “vertenza”, vorrebbero però avere la possibilità, nella chiara consapevolezza delle loro responsabilità e dei limiti dei loro diritti.



Regione

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Scuole sicure, c’è l’Apq CAMPOBASSO. Scuole sicure, lavori per 28 milioni di euro nei comuni molisani: Ministero dell’istruzione, Dipartimento per le politiche di sviluppo e la coesione economica e Regione Molise hanno sottoscritto l’Accordo di programma quadro “Edilizia scolastica”, a valere sulle risorse assegnate per la ricostruzione post sisma dal Cipe. “Un Accordo di programma quadro di particolare importanza per noi”, il commento del presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura. “Diamo attenzione concreta – spiega il governatore –, a uno dei temi avvertiti come prioritari da tutti, società e istituzioni: la sicurezza delle scuole, la sicurezza, in particolare, di bambini e ragazzi, i nostri figli. Presto i cantieri per i 22 interventi presentati dai comuni del Molise”. Gli interventi inseriti nell’Apq riguardano, nello specifico, Acquaviva Collecroce, Baranello, Bonefro, Campobasso, Larino, Casacalenda, Jelsi, Montorio nei Frentani, Palata, Portocannone, Rotello, Sepino, Torella del Sannio, Vinchiaturo, Colletorto, Mafalda e Ururi, anche in qualità di soggetti attuatori assieme, in alcuni casi, alla Provincia di Campobasso. “Una risposta quanto mai dovuta nella nostra regione – evidenzia il presidente –. Con i 28 milioni di euro che saranno trasferiti all’Agenzia di protezione civile faremo sì che le scuole del Molise siano davvero i luoghi da cui partire per una crescita sociale e culturale straordinaria vissuta finalmente in tutta sicurezza”.

Nel quadro dell'edilizia scolastica stanziati 28 milioni di euro

Coredimo, si trovi una soluzione

Ancora in cassa integrazione il personale del Consorzio di difesa CAMPOBASSO. Perseguire la mission principale, inerente il settore fitosanitario regionale ma, allo stesso tempo, dare vita anche ad una progettazione di medio/lungo periodo proponendo servizi innovativi che possano fungere da supporto al Piano Rurale della Regione Molise. Questa l’idea che l’Assessore regionale all’Agricoltura Vittorino Facciolla ha lanciato ai dipendenti del Coredimo, nel corso dell’incontro svoltosi ieri

mattina presso la sede di via Nazario Sauro. Le qualità e professionalità del Consorzio Regionale di Difesa Molisano, a supporto degli agricoltori, saranno quindi impegnate, in un futuro prossimo, in ulteriori servizi inerenti il mondo agricolo ed agro-alimentare. Restando al fianco degli imprenditori agricoli molisani, il Coredimo dovrà continuare a sostenere la collettività regionale sia in termini di sicurezza alimentare che di tutela ambientale, offrendo tuttavia nuovi servizi. “Le professionalità non mancano di certo- ha concluso Facciolla- per cui dobbiamo partire prima e meglio degli altri”.





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24 giugno 2014

In attesa dell’arrivo del Papa è stato suggellato di nuovo il patto con il Di Zinno di Massimo Dalla Torre

L’edizione di quest’anno della sagra dei misteri sicuramente rimarrà impressa nella mente dei campobassani e non solo, perché mentre il popolo degli ambulanti come una colonia di formiche operaie si apprestava a smontare le strutture e gli stand, che per circa 3 giorni hanno occupato gli spazi cittadini, si è dato l’avvio alle prove generali dell’arrivo del Santo Padre in città. Momento straordinario che, se potessimo utilizzare il linguaggio sportivo del baseball, farà segnare un "inning" a favore di chi con tenacia e caparbietà ha saputo mettere in sinapsi due avvenimenti di altissimo contenuto spirituale e culturale. Due momenti che sicuramente richiamano nel capoluogo molisano non solo i curiosi, ma soprattutto i fedeli e gli amanti delle tradizioni, vere e proprie "testomonial" di una cultura difficilmente riscontrabile nell’era della spersonalizzazione. Due momenti che, nonostante si voglia, cervellotizzarli e accademizzarli, cosa che sotto certi aspetti è da plaudire, fanno sì che il piccolo Molise valichi i confini nazionali. Due momenti che racchiudono in se un significato intrinseco ed estrinseco, che man mano che passano i giorni s’ingigantisce riappropriandosi a pieno titolo dello di Pasquale Di Lena Sono stato, grazie all’esperienza maturata nella direzione dell’Enoteca Italiana di Siena, il primo ad aver pensato al recupero, agli inizi degli anni ’90 del secolo scorso, del vitigno molisano per eccellenza la Tintilia, noto, soprattutto nella parte centrale del Molise, per le sue caratteristiche di tingere, cioè colorare di rosso il vino che, normalmente da queste parti, come nel territorio isernino, è sempre stato di colore bianco per un più facile adattamento al clima dei vitigni a bacca bianca. Un primato che alimenta ancor di più il mio orgoglio di molisano e la mia gratitudine per la istituzione senese, figlia, nel 1960, dell’Ente Mostra Vini che, dal 1933 al 1960, aveva organizzato l’unica e più importante mostra-mercato dedicato ai vini tipici e di pregio. Dopo l’apertura dell’Enoteca, una struttura promozionale dei vini a denominazione di origine e di qualità a carattere permanente, il testimone è passato al Vinitaly di Verona, da tempo punto di riferimento dei vitivinicoltori italiani e dei consumatori rappresentati da giornalisti,

stampo originale: quello che vede il sacro e sotto certi aspetti il profano intrecciarsi come la trama e l’ordito di un arazzo colorato dalla genuinità e dalla schiettezza popolare. Angeli, Demoni, Santi e fedeli tutti uniti in un qualcosa che, non ha alcun bisogno di spiegazione, perché le spiegazioni si sono avute e si avranno guardando e vivendo la città. La quale, sicuramente si commuoverà come si è commossa

ed entusiasmata al passaggio dei misteri nati dalla creatività di Paolo Saverio Di Zinno e forgiate dai maestri dell'acciaio della città un tempo racchiusa nelle sei porte che ancora campeggiano sul gonfalone cittadino. Una città che si animerà, si vivacizzerà, trasformandosi e aprendosi a quanti arrivano fin dalle prime ore del mattino per occupare un posto in prima fila per assistere

all’arrivo del pellegrino di grande fede: Francesco. Una città che diverrà persino multietnica, in cui culture, costumi, profumi e usanze distanti migliaia di chilometri l'uno dall'altro s'incontreranno e si scontreranno anche se solo per pochi istanti, abbattendo in questo modo un muro che molti vorrebbero erigere. Questa in estrema sintesi è la spiegazione di quello che è accaduto il 22 giugno e quello che

accadrà il 5 luglio, null’altro. Eppure, c'è stato qualcuno che ha sollevato un vento contrario e fastidioso. Un vento che, fortunatamente si è acquietato altrimenti avrebbe portato conseguenze nefaste per quello che è la campobassanità. Una perturbazione alimentata da contrapposizioni che, come accadeva all'epoca delle confraternite che dividono persino i vari protagonisti della vita politica locale, perché la politica anche questo spazio ha occupato abusivamente causando gazzarre in cui la dialettica ha alzato fin troppo i toni. Contrapposizioni che fanno ridere in quanto, altre realtà, farebbero le cosiddette "carte false" pur di accaparrarsi gli avvenimenti che vedono e vedranno il Molise al centro dell’attenzione mondiale. Un qualcosa che chi crede di erigersi a palatino non solo della tradizione senza alcun titolo perché non ne ha, farebbe bene a tenere a mente, perché: sia le sacre rappresentazioni portate a spalla con sacrificio e senza scopo di lucro, sia la presenza del successore al soglio di Pietro, comunque vadano le cose, sono e saranno la carta d'identità di una comunità capace di chiudersi a riccio pur di mantenere integra l’unicità, cui difficilmente si può rinunciare perché fa parte del DNA di Campobasso e dei Campobassani.

Un grande vitigno che onora il territorio

La Tintilia del Molise vive di un suo disciplinare di produzione

importatori, ristoratori e enoteche di ogni angolo del mondo. Una premessa necessaria per capire l’amore e la passione dei molisani per il loro vino “Tentije” o “Tentèie”, al femminile come la mitica “Barbera” piemontese, che stava per significare “vino rosso”. Il lavoro portato avanti dai cinque ricercatori del DiAAA dell’università del Molise, M. Iorizzo, V. Macciola, B. Testa, S.J. Lombardi e A. De Leonardis, riportata dalla rivista scientifica, Springer, con il titolo “Physicochemical and characteristics of red wines from the rediscovered autochthonous Tintilia grapesvine in the Molise region (Italy)”, rende omaggio ai caratteri di grande qualità della Doc Tintilia. A conferma di questo giudizio i risultati ottenuti grazie allo studio e analisi di tredici campioni, rappresentativo dell’attuale produzione regionale, di vino Tintilia, annate

2009-2012, di cui otto provenienti dalle principali cantine imbottigliatrici di “Tintilia del Molise” Doc o Dop, mentre i restanti cinque erano vini prodotti in laboratorio con uve “Tintilia” e ceppi di lievito selezionati custoditi nella collezione del DiAAA. Tutti i campioni sono stati sottoposti ad analisi sensoriali da parte di un panel di assaggiatori coordinati da Francesco Iapaolo dell’Aspi (Associazione sommeliers professionale italiana). “Dai dati analitici - recita la ricerca - il vino Tintilia appare come un vino molto corposo, tendenzialmente alcolico; non molto acido, ma con un potente potere tampone che ne garantisce freschezza e stabilità; ricco di sostanze fenoliche, soprattutto flavonoli e antociani ed infine, con colore equilibrato in tonalità giallo/rossa”. Un giudizio che ha trovato la sua conferma anche nel-

l’analisi sensoriale con attributi alquanto positivi per l’aspetto visivo (limpidità, tonalità e intensità colorante), franchezza olfattiva e gusto armonico. In pratica un profilo fisico - chimico e organolettico del vino “Tintilia del Molise” abbastanza distintivo e con peculiarità adatte a soddisfare i consumatori di vino più esperti ed esigenti. Si è detto dell’acidità e dell’effetto tampone, c’è da aggiungere che i vini Tintilia sono risultati tendenzialmente alcolici (14,2% grado alcolico medio), con una componente fenolica molto ricca a testimoniare la qualità del vino a, anche, la sua bontà, sapendo quanto contano, una volta assunti, i polifenoli contenuti in un vino rosso nel controllo di alcune patologie croniche e degenerative quali Alzheimer, arteriosclerosi, diabete e alcuni tumori. Una grande capacità antiossi-

dante, quindi, che rendono il vino Doc o Dop “Tintilia del Molise” un prezioso amico del consumatore, soprattutto quello che ha la fortuna di poterlo bere ai pasti tutti i giorni. Un sorso di salute che porta a pensare all’origine, il territorio molisano, importante per il vino e per l’olio, i suoi ortaggi, formaggi e salumi e, anche, i suoi tartufi, senza dimenticare il pescato con il suo mitico “Brodetto di pesce alla termolese”, una bontà che merita un viaggio per essere degustata. Per un vino che ha bisogno della capacità degli imprenditori vitivinicoli e di un’attenta azione di marketing, cioè di tempo per essere scoperto dal consumatore, questa ricerca, dovendo procedere con più fiducia e più spinta sulla strada del successo, viene a proposito. Ecco che la Tintilia non può non ringraziare i ricercatori guidati da Massimo Iorizzo e, con essi, l’università del Molise.


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Campobasso

24 giugno 2014

Frode informatica, la polizia postale denuncia nove persone Il Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Molise di Campobasso, ha denunciato a piede libero due persone residenti rispettivamente nel nord e centro Italia, resesi responsabili dei reati di accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico (art. 615ter c.p.), detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso a sistemi informatici o telematici (615quater c.p.) e frode informatica (640ter c.p.). I responsabili, presumibilmente in concorso con altre persone da identificare, sono stati individuati a seguito di indagini avviate dalle denunce di

Finanza in festa per il 240esimo anniversario della fondazione del corpo Nella sede del Comando Regionale Molise della Guardia di Finanza, con una sobria cerimonia, è stato festeggiato, ieri mattina 240esimo anniversario della fondazione del Corpo della Guardia di Finanza. Le celebrazioni hanno avuto inizio con la resa degli onori ai Caduti della Guardia di Finanza e la deposizione di una corona di alloro presso la lapide dedicata alla memoria del Finanziere molisano Antonio Zara, insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare, caduto nell’adempimento del dovere nel 1973 presso l’aeroporto di Fiumicino vittima di un’azione terroristica. La

commemorazione, alla presenza del Comandante Regionale Molise Gen. B. Vito Straziota - si è svolta con lo schieramento di una rappresentanza composta da militari del contingente ordinario ed A.T.P.I., di una delegazione di Finanzieri in congedo della locale Sezione ANFI nonché dagli Organi di rappresentanza militare del Molise. Dopo la lettura del messaggio augurale del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e dell’ordine del giorno del Comandante Generale della Guardia di Finanza, Generale di Corpo d’Armata Saverio Capolupo, il Comandante

due cittadini che avevano rappresentato degli ammanchi di denaro dalle rispettive carte di credito a seguito di numerose operazioni di addebito non riconosciute. Gli investigatori hanno accertato che gli indagati, dopo essersi procurati i codici d’accesso delle carte di credito intestate alle vittime, carpiti in modo fraudolento, li avevano illecitamente utilizzati, per effettuare scommesse online su conti gioco intestati a loro o a prestanome, beneficiando dei relativi proventi, ottenuti anche a seguito di vincite, riversandoli su ulteriori carte di credito allo scopo di renderne difficile l’individuazione.

Altresì sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria altre sette persone residenti in varie regioni italiane resesi responsabili del reato di truffa poiché attraverso l’utilizzo di alcuni noti siti internet di e-commerce, avevano posto delle inserzioni attraverso cui proponevano la vendita di merce di vario genere o l’affitto di appartamenti in località turistiche di villeggiatura. Le vittime, tutte molisane, dopo i preliminari contatti, avevano effettuato i relativi versamenti mediante ricariche su carta postepay o bonifico su conto corrente bancario, senza poi ricevere quanto pattuito.

Regionale Molise, Generale Straziota, ha pronunciato una breve allocuzione con la quale ha voluto, fra l’altro, ringraziare le Fiamme Gialle molisane per il generoso e leale impegno quotidianamente profuso a tutela della legalità in ogni ambito del contesto sociale. La cerimonia si è, quindi, conclusa con la consegna delle ricompense di ordine morale a quei militari che si sono particolarmente distinti in attività di servizio. I risultati ottenuti dai Reparti del Comando Regionale Molise nei primi 5 mesi del corrente anno sono riportati nel documento allegato.

Attività operativa delle Fiamme gialle da gennaio a maggio

Il permanere delle difficoltà economiche e la lenta ripresa dei mercati impongono un riscontro tempestivo e adeguato da parte di tutte le Istituzioni a sostegno delle famiglie e delle imprese. Il Corpo della Guardia di Finanza, in ragione del suo particolare ruolo di polizia economico-finanziaria, si inquadra, in tale contesto socio-economico, quale insostituibile punto di riferimento per lo sviluppo e la crescita del Paese, assicurando le condizioni di legalità, sicurezza e solidarietà su cui si fonda la fiducia dei cittadini. La lotta all’evasione e all’elusione fiscale costituisce l’obiettivo prioritario della mission istituzionale della Guardia di Finanza che, in conformità delle linee d’indirizzo fissate dall’Autorità politica, concentra la propria attività verso quei fenomeni maggiormente lesivi per l’erario quali le frodi tributarie, l’evasione fiscale internazionale e l’economia sommersa. Accanto alla citata attività volta a tutelare le entrate, il Corpo è inoltre chiamato a garantire il corretto impiego delle pubbliche risorse Comunitarie, Nazionali e Locali, compito che assume importanza strategica in considerazione degli obiettivi imposti dalla spending review. Non ultimo poi è lo sforzo operativo che le Fiamme Gialle assicurano in tema di lotta alla criminalità organizzata, al riciclaggio di denaro e ad ogni forma di traffico illecito, dagli stupefacenti alle armi, dal contrabbando di tabacchi all’immigrazione clandestina. L’attività svolta dalle Fiamme Gialle deve essere quindi percepita dai cittadini quale strumento di giustizia sociale, in quanto solo attraverso l’equità e la trasparenza i sacrifici possono essere accettati e condivisi da tutti i “cittadini-contribuenti”. Premesso tutto ciò, di seguito si riportano i risultati operativi conseguiti dai Reparti del Comando Regionale Molise nei primi cinque mesi del 2014. Nel settore tributario, sono state eseguite 30 verifiche e 111 controlli per un totale di 141 soggetti economici ispezionati. In tale ambito sono stati segnalati per il recupero a tassazione 77,2 milioni di euro tra elementi positivi di reddito non dichiarati e costi indeducibili, constatate violazioni all’Iva per 14,8 milioni di euro nonché individuati omessi versamenti della medesima imposta sul valore aggiunto per oltre 12,5 milioni di euro. Particolare attenzione è stata riservata, inoltre, alla prevenzione e repressione dell’economia sommersa, settore nel quale sono stati individuati 21 evasori totali, per una base imponibile sottratta a tassazione ai fini delle imposte dirette di oltre 72 milioni di euro cui si deve aggiungere la somma di quasi 14 milioni di euro per violazioni all’Iva. L’attività tesa alla lotta al “Sommerso da lavoro” ha permesso di scoprire 82 lavoratori in nero o irregolari e di verbalizzare 26 datori di lavoro. Sono stati segnalati all’Autorità Giu-

diziaria, complessivamente, 32 soggetti responsabili di reati tributari nonché avanzate alla competente magistratura proposte di sequestro “per equivalente” di beni per un valore complessivo di circa 19 milioni di euro. Nel settore dei controlli strumentali finalizzati all’individuazione di altre forme di evasione, sono stati effettuati 1.421 interventi in materia di “scontrino e ricevuta fiscale” ed accertate 371 violazioni inerenti la mancata emissione del documento fiscale o l’emissione dello stesso con indicazione di un corrispettivo inferiore, pari al 26 % dei controlli totali.Tali interventi sono stati eseguiti contestualmente ad altre attività di istituto quali il contrasto alla commercializzazione di prodotti contraffatti o non sicuri, l’individuazione di eventuali lavoratori in nero o irregolari, e realizzati da tutti i Reparti territoriali per assicurare un uniforme ed efficace controllo economico del territorio, evitando in tal modo sacche di impunità nei rispettivi contesti territoriali. Nel comparto in argomento sono stati eseguiti inoltre 127 controlli in materia di capacità contributiva (Cic), finalizzati alla rilevazione dei dati relativi alle più significative manifestazioni di consumi e/o reinvestimenti di ricchezze.Tale rilevazione sul campo degli elementi significativi di capacità contributiva è inerente al possesso ed all’utilizzo di beni espressivi di alto tenore di vita quali ad esempio autovetture di lusso, aeromobili, imbarcazioni da diporto, cavalli da corsa etc. Nel settore del controllo della spesa pubblica sono state intensificate le attività di polizia finanziaria a tutela del Bilancio Statale e dell’U.E.. In tale ambito, i servizi svolti, hanno permesso di denunziare all’Autorità Giudiziaria 83 soggetti responsabili di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche per oltre 420.000 euro. Con riferimento alla collaborazione che il Corpo assicura alla Corte dei Conti I, attraverso l’esecuzione di ispezioni ed accertamenti nei confronti di Pubbliche Amministrazioni e beneficiari di finanziamenti a destinazione controllata, sono stati accertati oltre 17,6 milioni di euro di danni erariali con la segnalazione alla Magistratura contabile di nr. 70 soggetti. L’attività di contrasto all’illecito traffico di sostanze stupefacenti ad opera sia del Gruppo Operativo Antidroga del Nucleo di Polizia Tributaria di Campobasso che degli altri Reparti è stata ulteriormente intensificata. L’attività operativa complessivamente svolta in ambito regionale, anche con l’ausilio delle unità cinofile in forza alla locale Compagnia, ha consentito di conseguire i seguenti risultati: il sequestro di 5.603 gr. di hashish e marijuana e di 118 semi di canapa indiana; la verbalizzazione di 155 soggetti dei quali n3 in stato di arresto, . 16 denunciati a piede libero e 124 segnalati all’Autorità Prefettizia per consumo di sostanze stupefacenti. La funzione di po-

lizia giudiziaria delle Fiamme Gialle molisane è stata orientata alla scoperta di reati a carattere generale ed alla ricerca dei relativi autori. In tale ambito, sono state svolte numerose indagini, sia d’iniziativa che su delega dell’Autorità Giudiziaria, che hanno consentito di verbalizzare 267 soggetti dei quali 173 sono stati denunziati a piede libero ed uno tratto in arresto. In tale contesto sono stati individuati e deferiti alla magistratura nr. 69 soggetti responsabili di reati contro la Pubblica Amministrazione. Costante è l’impegno operativo volto a contrastare possibili infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto economico regionale; in tale ambito sono stati eseguiti 15 accertamenti patrimoniali, nei confronti di altrettanti soggetti, finalizzati all’aggressione dei patrimoni illeciti mediante l’applicazione delle misure di prevenzione ovvero della cd confisca “per sproporzione”. Le indagini svolte hanno consentito di proporre alle competenti Autorità Giudiziarie il sequestro di beni del valore complessivo di circa 500.000 euro nonché di sottoporre a sequestro/confisca ulteriori disponibilità per un valore di quasi 140.000 euro. In materia di repressione della contraffazione dei marchi e tutela dei diritti d’autore , i Reparti del Corpo hanno eseguito il sequestro di 5.053 articoli di merce contraffatta, la verbalizzazione di nr. 19 soggetti denunciati all’Autorità Giudiziaria. In tema di tutela ambientale la costante sorveglianza del territorio, eseguita anche nell’ambito delle altre attività d’istituto, ha consentito di sottoporre a sequestro 200 kg di rifiuti industriali pericolosi, aree adibite a discarica abusiva dell’estensione di 7.000 mq nonché di denunziare all’Autorità Giudiziaria 2 soggetti responsabili. L’attività svolta dal servizio navale del Corpo inTermoli ha assicurato costantemente la vigilanza in mare per fini di polizia finanziaria ed ha concorso attivamente ai servizi di polizia marittima, di assistenza e di segnalazione, nonché a tutela dell’ambiente e dell’inquinamento lungo le coste. Nello specifico comparto sono stati eseguiti nr. 17 interventi che hanno portato alla verbalizzazione di altrettanti soggetti per violazioni al codice della navigazione e/o alla normativa sulla pesca, consentendo, inoltre, di sottoporre a sequestro 39 kg di prodotti ittici. La prontezza d’intervento assicurata dalla componente specialistica ha consentito, inoltre, di salvare la vita ad un soggetto colto da malore imbarcato su un motopeschereccio. Nel periodo considerato, al servizio di pubblica utilità “117” sono pervenute 84 chiamate di interesse operativo, di cui 21 anonime, che hanno portato all’esecuzione di 17 interventi, 8 dei quali conclusisi con l’accertamento di violazioni tributarie.


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Campobasso

24 giugno 2014

Solo un’altra proroga potrà tenere in vita le cooperative dei lavoratori Il 27 giugno l’ennesimo tavolo per la vertenza del personale della Biblioteca “Albino”

Il governo regionale e composto da tentenna che non sanno prendere una decisione, paralizzati dalle situazioni e dalla loro incapacità a risolverle L’ultimo incontro il 15 maggio, il prossimo il 27 giugno. L’oggetto sempre lo stesso: come risolvere il futuro lavorativo delle 14 unità alle dipendenze delle due cooperative che da anni operano all’interno della Biblioteca Provinciale “Albino”. Al tavolo del confronto coi sindacati e la Rappresentanza sindacale unitaria (Rsu) l’assessore regionale al Lavoro (?) Michele Petraroia, la cui bandiera sventola garrula su questo tavolo, su quello dei dipendenti del Korai, della Molise Dati, di Esattorie Spa, della Gam, della Ittiere, dello Zuccherificio del Molise. L’assessore, imperterrito, continua nella sua missione sperando, di quei tavoli, di concluderne almeno uno. La situazione dell’”Albino” è complessa. Non si conosce ancora in maniera chiara quali saranno le competenze delle Province in materia. Le biblioteche dovrebbero passare alle Regioni ma nemmeno a Palazzo Vitale hanno le idee chiare in proposito. Per cui, con l”Albino” si sta andando avanti a colpi di proroghe. Il tavolo del 27 infatti dovrebbe licenziare un accordo provvisorio

per tenere in vita le cooperative almeno fino a settembre, poi anche per loro comincerà l’autunno caldo. Come lo sarà per i dipendenti del Korai, e di tutte le altre situazioni drammatiche di cui abbiamo fatto cenno sopra. Per la Biblioteca “Albino” come per le altre gravi situazioni di crisi di lavoro manca un progetto, un’idea risolutiva. Il governo regionale e composto da tentenna che non sanno prendere una decisione, paralizzati dalle situazioni e dalla loro incapacità a risolverle. Per questo traccheggiano, rinviano, e intanto miglia di famiglie stanno sull’orlo del baratro e loro, i regionali, a guardare. Il contratto con le cooperative scade il 30 giugno e dal primo luglio il personale dovrebbe pertanto essere licenziato ma, come, diciamo, il tavolo del 27 giugno dovrebbe allungarne l’agonia. I sindacati, che non sanno che pesci prendere e da che parte stare, si accontentano delle proroghe che l’assessore al Lavoro Petraroia si fa carico di garantire. Anche lui spera che frattanto

venga qualcuno o accada qualcosa che risolva il destino delle Biblioteche (in questo caso della maggiore biblioteca molisana che ha superato i 150 anni di attività e vanta un patrimonio librario da primato e servizi telematici d’avanguardia). Intanto s’aiuta con la suadenza di un linguaggio che avvolge, impania, compromette, ma non risolve alcunché. La sua specialità. Tirare a lungo la corda aumenta il rischio che si spezzi. Le biblioteche sono una preziosa fonte di cultura, vanno salvaguardate e potenziate. Ma occorre una politica che sorregga il programma

e il progetto. Le due cooperative presenti all’ “Albino” vi lavorano da oltre 10 anni e costano intorno ai trecentomila euro l’anno. In che modo quel personale può essere salvato e integrato stabilmente nella gestione dei servizi bibliotecari? L’interrogativo pende ormai da mesi e sta diventando farsesco, al pari degli interrogativi che pendono sul Korai e sulle situazioni di crisi dette e ripetute. Manca un progetto, dicevamo, manca la volontà politica, mancano le idee, manca il coraggio. Praticamente tutto. Dardo

Delegazione palestinese in visita a Palazzo Magno l presidente della Provincia di Campobasso Rosario De Matteis e l’assessore ai centri per l’impiego Alessandro Di Labbio e funzionari di Palazzo Magno, hanno ricevuto ieri mattina la delegazione palestinese guidata dal vice sindaco di Betlemme Isam Juha Marcos, nell’ambito dei rapporti che legano la città alla Regione ed alla Provincia di Campobasso. Nel corso della visita con relativo scambio di doni, il presidente e l’assessore hanno illustrato le attività poste in essere dall’ente, in particolar modo dall’euro desk e dell’europe direct, vale a dire la mobilità giovanile, informazione, la cittadinanza europea, la formazione, gli sportelli con l’Europa, i rapporti con Università, scuola e rapporti con l’Ue. Di conseguenza sono state intensificate le relazioni tese allo scambio, alla buona prassi, alla comunicazione, all’interscambio culturale tra la Provincia e la città di Betlemme. Nel primo pomeriggio la delegazione ha fatto tappa al centro per l’impiego di Campobasso.

Biblioteca Albino, dal primo luglio chiusa al pubblico

Dal primo luglio la biblioteca Albino resterà chiusa al pubblico. Per questo il direttore Vincenzo Lombardi ha disposto la sospensione del prestito locale, la sospensione del prestito interbibliotecario, il recupero immediato dei materiali librari attualmente in prestito e la sospensione della sala conferenze.

Abusivismo commerciale a Corpus Domini, la Fipe denuncia le irregolarità

“Se le regole ci sono, vanno rispettate dai commercianti e vanno fatte rispettare dalle autorità preposte”. Questo il monito per il futuro che arriva dal presidente della Fipe di Campobasso, Roberto Ferraris, dopo i tre giorni di festa legati al Corpus Domini, durante i quali molte irregolarità sono state registrate da parte dell’associazione di categoria. “Le norme sulla prevenzione dell’abusivismo, sulle autorizzazioni, sulla manipolazione degli alimenti, sono state disattese, come già avvenuto in passato. I commercianti che ogni anno fanno sforzi enormi per mettersi in regola si sono visti ancora una volta sottoposti alla concorrenza sleale di chi non rispetta le leggi”, rileva Ferraris. Di fronte alla delusione e alla rabbia dei commercianti di Campobasso, la Fipe invoca una più attenta e mirata programmazione per il futuro. “Quest’anno è andata così, ormai non c’è più nulla da fare. Ma la speranza è che quanto si è verificato serva da lezione per le prossime manifestazioni che sono in calendario nel capoluogo e che prevedono la presenza di bancarelle e venditori ambulanti. La Guardia di Finanza, i Vigili, le Asl e tutto il sistema delle autorità preposte devono essere attivati affinché chi è in regola non si trovi in difficoltà rispetto a chi non lo è. Affinché, dunque, a chi non ha le necessarie autorizzazioni venga impedito di praticare commercio abusivo. La crisi è già forte, i pubblici esercenti sono allo stremo delle forze, non possiamo permetterci di sobbarcarci le conseguenze dei mancati controlli, insieme all’onere di dovere essere noi a rilevare ciò che va e ciò che non va. Intervenga chi può e deve farlo”, è l’appello del presidente della Fipe.


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Termoli

24 giugno 2014

Prende il via il tavolo sul riordino della sanità regionale TERMOLI - Rivedere il Piano di riordino della sanità regionale, ormai chiamato Piano Frattura, è alla base della nuova iniziativa scauturita da una riunione organizzata dai Comitati San Timoteo e Vietri che si è tenuta nello scorso fine settimana. E’ stato proposto di organizzare un tavolo, coordinato dall’onorevole Laura Venittelli, per raccordare i comitati territoriali e i consiglieri regionali del Basso Molise, Nell’ultimo incontro sono stati presenti, oltre alla Venittelli, i consiglieri Patrizia Manzo e Francesco Totaro ed è stato rimarcato che l’attuale Piano sanitario pe-

nalizza molto il basso Molise. “I numeri non mentono – è stato detto. Quegli stessi numeri dicono che il servizio sanitario, in particolar modo con le strutture ospedaliere, è nettamente sbilanciato a favore del medio ed alto Molise, tale da pregiudicare ulteriormente i livelli essenziali di assistenza, per non parlare dei "regali" che si perpetuano al settore privato continuando ad essere esclusi da ogni forma di ridimensionamento. Ai rappresentanti politici è stato chiesto un’assunzione di responsabilità ed un atto di coraggio rispetto a pressioni ed interessi di ogni genere al

Sull’eolico Legambiente chiede alla regione di scrivere regole

MONTECILFONE – Sull’approvazione di un impianto eolico a Montecilfone Legambiente Molise è favorevole ma, allo stesso tempo, chiede alla Regione una precisa normativa. “E’ opportuno ricordare che si tratta di un campo eolico composto da 11 pale in grado di generare energia elettrica pulita. Tale aspetto – dicono Bruno Mignogna, Responsabile Energia Legambiente Molise e Mariassunta Libertucci, Presidente Legambiente Molise -, spesso dimenticato da chi si appella al cambiamento del paesaggio che le pale inevitabilmente generano, non è sottovalutabile. Si ignora, infatti, che proprio in Molise le fonti rinnovabili (tra cui l’eolico) hanno permesso la chiusura di una centrale a ciclo combinato presente nel nucleo industriale di Termoli e la drastica riduzione dell’operatività della più grande centrale termoelettrica regionale. Tutto ciò si traduce, ovviamente, in minori emissioni di agenti inquinanti e quindi in una migliore salubrità dell’aria. Viene da chiedersi come mai le associazioni e i comitati che si battono contro gli im-

pianti eolici non mettono mai in luce i successi che tale moderna tecnologia sta dando. Occorre inoltre ricordare che, grazie ai 379 MW di impianti eolici installati in Molise, si è riusciti a soddisfare il 55 per cento dei fabbisogni elettrici del territorio. Questi risultati dimostrano che l’eolico è oggi una fonte energetica competitiva, e assieme al solare, può diventare il centro di una produzione sempre più distribuita e pulita”. Ma se da un lato l’intervento dei due rappresentanti di Legambiente è positivo sull’eolico dall’altro hanno un richiamo nei confronti della regione Molise. “Discorso diverso purtroppo va fatto rispetto alla questione normativa regionale. Il Molise si presenta tra le regioni italiane come una cenerentola. Il piano energetico regionale è datato 2006. La Delibera di recepimento delle direttive nazionali per il corretto inserimento degli impianti eolici nel territorio appare come un copia-incolla delle sole disposizioni nazionali e non come uno strumento di pianificazione

fine di riequilibrare i rapporti della presenza della sanità pubblica, l’unica sulla quale può attualmente contare il basso Molise, su tutto il territorio”. Ora si resta in attesa della seduta monotematica del Consiglio regionale di oggi e la speranza è che sia approvata la mozione con le proposte dei Comitati sottoscritta anche da gran parte dei Consiglieri. Infine i Comitati stigmatizzano il comportamento di gran parte dei sondaci del basso Molise che continuano nel silenzio “proprio in questi mesi in cui si decidono le sorti del servizio sanitario pubblico”.

Pesca, il punto sui piani di gestione locali e autoregolamentazione

territoriale. In un contesto normativo così lacunoso – continuano Mignogna e Libertucci - numerose aziende energetiche, a volte di dubbia provenienza, hanno potuto fare il bello e il cattivo tempo riuscendo a piazzare i loro impianti praticamente ovunque a sfregio di ogni riferimento simbolico presente sul territorio. Per ovviare a questo proliferare disordinato di impianti eolici, Legambiente Molise propone e puntualizza che sarebbe opportuno una maggiore attenzione sul tema da parte del nuovo governo regionale. È necessario rafforzare o meglio, riformare, il sistema delle regole regionali al fine di pianificare il territorio, individuando, come detta la normativa, esclusivamente le zone non idonee alla realizzazione di tali impianti, come i siti di interesse archeologico, culturale e paesaggistico. L’eolico è un settore strategico per il futuro della nostra regione. Il “buon vento” rappresenta una componente fondamentale di una nuova economia che, se ben utilizzata, può essere ben integrata nel nostro paesaggio”.

LITORALE - I risultati della prima e più ampia sperimentazione avviata su base regionale dei Piani di Gestione locale (PGL) sono stati illustrati a Bari in un appuntamento di grande rilievo che ha visto la partecipazione di un vasto arco di Istituzioni. Il progetto è stato realizzato in forma unitaria da tutte le I Piani di gestione locale (PGL), sono stati introdotti dal Fondo Europeo Pesca per promuovere, attraverso il diretto coinvolgimento e la partecipazione della categoria al processo decisionale,

forme di autoregolamentazione del prelievo rispettose, insieme, dei criteri di sostenibilità ambientale e delle diverse specificità locali. I Piani di gestione locale sono lo strumento per attuare una concreta "regionalizzazione" della gestione della pesca, prevista dalla nuova PCP, che sia finalmente attenta alle diverse specificità della pesca mediterranea. Assumeranno perciò un ruolo strategico dell'intervento finanziario europeo nel prossimo periodo di programmazione (FEAMP 2014-2020).

TERMOLI – L’assemblea dei soci ha eletto il nuovo consiglio di amministrazione dell’associazione Armatori pesca Molise. A presidente è stata eletta Maria Antonietta Cordone del motopeschereccio “Miante”, men-

tre alla vice presidenta è stata eletta Maria Evangelista del motopesca “Lorenzo I°”. Fanno parte del Consiglio di Amministrazione, che resterà in carica per tre anni, Basso Cannarsa, Marino Recchi e Stefano Papponetti (detto Silvio).

TERMOLI – Nell’Auditorium della parrocchia di San Francesco d’Assisi si è conclusa la fase eliminatoria dell’ottava edizione del festival canoro per bambini “Castello D’Argento” ideato da Nicolino Cannarsa. Ventiquattro canterini suddivisi in due serate hanno dato il meglio di se anche se solo in 14 giungono alla finalissima che si terrà prossimamente presso la scalinata del Folklore. Molto lavoro per la giuria composta dal presidente Pino Leo, Matilde Dattoli, Zenaide Cerrone, Anna Antrone, Rosanna Ludovico, Pasquale Baldozzetti, Guido Celentano che alla fine hanno scelto i

finalisti che sono: Gaia Varanese, Desirè Tasillo, Vittoria Di Marco, Irene Carfagna, Delia Cordisco, Valentina Montesanto, Michele

Una donna presidente dell’associazione armatori

Costruzione di un trabucco, I finalisti del concorso canoro “Castello d’Argento” ordinanza della Capitaneria TERMOLI - Dal 24 giugno al 28 agosto prossimi verrà realizzata una bilancia da pesca denominata “Trabucco” presso la diga foranea del muro paraonde del porto. Durante il periodo dei lavori saranno aperti due cantieri, uno in mare l’altro a terra. La Capitaneria di Porto ha emesso una propria ordinanza con la quale regolamenta il transito. A terra il tratto di strada di collegamento tra il 1 braccio del molo Nord ed il molo Sud – Est del porto e la strada sterrata della diga foranea sono interdette all’accesso, transito e sosta di persone e veicoli; a mare nello specchio acqueo che sarà segnalato è vietato navigare, ancorare e sostare con qualunque unità navale ad una distante inferiore a 150 metri dalla base della torre gru, praticare la balneazione, effettuare attività di immersione con qualunque tecnica e svolgere attività di pesca di qualunque natura. Al divieto non sono soggette le unità navali e mezzi della ditta esecutrice dei lavori, le unità della Guardia Costiera, delle forze di polizia e militari, le unità adibite al pubblico servizio che abbiano necessità di accedere in quell’area.

D’Arcangelo, Sofia Cistullo, Giorgia Di Peso, Giovanni D’Agostino, Lara Lattanzio, Ilaria Cravero, Silvia Basanisi e Claudia Verrillo. .

Presentazione del romanzo “2079”

TERMOLI – “2079” è il titolo del libro di fantapolitica di Antonio Luciani, avvocato e sindaco di Francavilla al Mare, e di Maria Teresa Antonarelli, avvocato e amica di Luciani, che verrà presentato . il 28 giugno alle 17,30 presso il Circolo della Vela. Il libro parla delle avven-

ture di tre personaggi ambientate nel 2079, in uno scenario crudele e desolante dove solo la forza dell’amore e dell’amicizia riuscirà a cambiare le sorti della società. Il romanzo sarà presentato dal professore Francesco Di Vincenzo alla presenza del sindaco Angelo Sbrocca.


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Termoli

24 giugno 2014

Conti in rosso in comune, opposizione chiede dimissioni del sindaco

PORTOCANNONE – E’ scontro aperto tra i Consiglieri comunali di opposizione e il Sindaco con la sua maggioranza. Questione del contendere, secondo l’opposizione, i conti in rosso e gli ultimi tre Bilanci non proprio veritieri. “Nonostante qualcuno insista sul contrario, ma evidentemente ha necessità di girare le frittate per nascondere magagne e malgoverno del paese - il commento di Antonello Vigliotti e Angelo Musacchio -. Secondo i due esponenti dell’opposizione i debiti sarebbero in aumento per colpa “dei pagamenti all’Unione dei comuni non fatti, fatture del gas inevase, diffide da parte di varie società tra cui quella per la fornitura elettrica”. Una replica secca a quanto dichiarato dal sindaco Luigi Mascio lo scorso 31 maggio attraverso il segretario comunale Simona Casolino, tranquillizzava i residenti sulle casse del Comune. “Lo scorso 29 aprile – disse il segretario comunale – il Consiglio comunale ha deliberato e approvato il rendiconto di gestione 2013. Rendiconto chiuso con un avanzo di amministrazione pari a 400.379,19 euro, somma che ha permesso di coprire e ripianare

il disavanzo del 2011 quantificato in 274.174,23 euro”. Per i Consiglieri Vigliotti e Musacchio non sarebbe così e chiedono le dimissioni del primo cittadino. “I conti non tornano e su questo non ci piove! Come opposizione, abbiamo fatto presente tutte le anomalie riscontrate nei documenti contabili, le abbiamo messe per iscritto sottolineando che gli atti forniti si sono “magicamente” modificati rispetto a quelli ufficialmente consegnati a noi consiglieri. Abbiamo reso edotto il Consiglio di tali divergenze, ma nes-

suno ha fatto nulla! Perché?. Il Consiglio non è mai stato convocato e i provvedimenti che dovevano essere trasmessi per il potere di vigilanza alla Corte, non sono proprio stati adottati. Cosa è successo? Come mai il Sindaco Mascio non ha adempiuto ad un suo precipuo compito disattendendo la legge, non portando in Consiglio il tutto? Sarà la troppa arroganza amministrativa? O ha la “certezza” di rimanere immune rispetto a tanti disastri che ha creato?. Non avendo contabilizzato il disavanzo dell’anno precedente per 274 mila euro – continuano i due Consiglieri -, come può chiudere con un avanzo di poco superiore ai 15 mila euro? È evidente che vi è disavanzo anche in questo esercizio, oltre alle anticipazioni di cassa non restituite per quasi 600 mila euro, con la conseguenza di pagare oltre 28 mila euro di interessi passivi (danno erariale), per ritardato pagamento verso fornitori con debiti fuori bilancio da riconoscere per oltre 700 mila euro e via discorrendo”. Infine Vigliotti e Musacchio ritengono che l’unica via di uscita siano le dimissioni del primo cittadino.

Consigliere regionale delegato alla Ricostruzione post sisma 2002 e alla Protezione Civile

BASSO MOLISE – Il consigliere regionale delegato alla ricostruzione post sisma 2002 e alla Protezione Civile, Salvatore Ciocca, è stato invitato dal Comitato dei cittadini del cratere a rappresentare i passi che si sono compiuti in questo anno, pieno di ostacoli e intoppi che Ciocca ritiene siano stati superati con la difficile approvazione del Bilancio 2012 dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile. Il Consigliere regionale ha accettato l’invito e l’incontro si terrà giovedì 26 giugno a Bonefro. “Ritengo sia prioritario confrontarsi con le popolazioni – scrive Ciocca in un comunicato stampa -, con le imprese, con le Amministrazioni comunali al fine di illustrare qual è il

percorso che questo Governo regionale ha inteso percorrere, quali le modalità amministrative messe in campo per raggiungere, con la certezza dei fondi e degli iter amministrativi idonei ai casi di specie, l’obiettivo ultimo: consentire il rientro nelle abitazioni, ripristinare la sicurezza dei luoghi e adoperarsi affinché la tragedia che abbiamo vissuto non si ripeta. Mi preme rammentare che, ultimo in ordine di tempo, giovedì scorso è stato firmato l’Apq “Edilizia scolastica” a valere sulle risorse Sisma 2002 – Percorso di ricostruzione” assegnate dalla delibera 62/2011. Ventidue interventi – conclude il Consigliere regionale - per un totale di 27 milioni 859mila 855 euro:

un accordo di programma importante, che riporta in primissimo piano la volontà di ripristinare le condizioni di sicurezza degli edifici scolastici dove la più grande tragedia vissuta dal Molise ha purtroppo avuto luogo dodici anni fa”.

Registro dei tumori: in piazza l’incontro informativo

SAN GIACOMO DEGLI SCHIAVONI – Il prossimo 27 giugno alle 21, in piazza Roma, ci sarà un incontro informativo sul registro dei tumori. All’iniziativa, organizzata dall’associazione San Giacomo Unicamente, interverranno Marcella Stumpo (fondazione Lorenzo Milani onlus), Concetta Chimisso (fondazione Lorenzo Milani onlus) e Francesco Sorrentino (responsabile del presidio di Larino Libera Molise).

Presentazione del progetto Fortunate senix

PORTOCANNONE – Questa mattina alle 10,30 nei locali di palazzo Manes verrà presentato il progetto Fortunate senix, iniziativa di solidarietà intergenerazionale organizzato dall’Ambito Territoriale Sociale. Il progetto riguarda tutti i comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Termoli e coinvolgerà l’Ufficio di Piano, l’istituzione scolastica, i Comuni e soggetti del terzo settore. Il progetto prevede una serie di interventi tra cui recupero della memoria storica attraverso lo scambio tra generazioni, corsi di informatica per ultrasessantenni nei centri sociali e nelle scuole, riciclo e riuso di personal computer usati, da mettere a disposizione degli anziani nei centri sociali o in altri punti di aggregazione individuati dai Comuni. La novità principale dell’iniziativa, finanziata dal settore Politiche Sociali della Regione Molise, è quella di aver messo insieme diverse azioni già sperimentate quali apprendimento intergenerazionale, formazione tra pari, attività di riciclo e recupero, per strutturare un progetto organico di intervento che risponda compiutamente agli specifici bisogni del territorio.

Tennis, il circolo sanmartinese al torneo interregionale

SAN MARTINO IN PENSILIS – Il circolo Tennis di San Martino in Pensilis prende parte al torneo interregionale. La conferma è giunta dal Comitato Regionale Fit Abruzzo che ha ufficializzato la composizione dei quattordici gironi della serie D-3 interregionale. Tra le sessantuno squadre

che si affronteranno per essere promosse alla categoria superiore anche i tennisti del circolo sanmartinese. La squadra del presidente Santoianni è composta Pino Mazzocchetti, Marco Fantozzi, Nicola Menadeo, Francesco Travaglini, Adamo Casolino e Giuseppe Boccardi.



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