ANNO IX - N° 67 - DOMENICA 25 AGOSTO 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel. e Fax 0874.698012 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita
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L’Oscar del giorno a Vincenzo Musacchio
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Vincenzo Musacchio. Il professore dell'Unimol nella sua qualità di presidente del Corea, il Comitato regionale anticorruzione, sta portando avanti con decisione la battaglia a favore dei cittadini molisani contro gli sprechi della casta. Nel mirino delle sue denunce, la questione ultima delle nomine in Consiglio regionale ma anche dei privilegi contemplati dagli stessi consiglieri regionali in termini di bonus economici per i rispettivi stipendi e per le spese dei gruppi consiliari.
Il Tapiro del giorno a Giuseppe Santone
Il Tapiro del giorno lo diamo a Giuseppe Santone. Il neo consigliere comunale di Campobasso, da poco subentrato in Consiglio e subito graziato dalla delega ai Lavori pubblici (come se non fosse sufficiente l'assessore) ha subito inviato a tutte le redazioni un quaderno di progetti di belle speranze come se fossero già esecutivi e pronti per entrare in cantiere. Una minore foga, forse, sarebbe stata auspicabile anche se denota, evidentemente, il segno di anni di non governo della cosa pubblica. A Campobasso occorrerebbe davvero un San...tone.
POLITICA
Congresso Pd, si agitano diverse anime per la leadership A PAG. 3
REGIONE
Per la Cgil troppi i problemi aperti per la scuola A PAG. 2
CAMPOBASSO
Martedì al Tar il ricorso sull’ordinanza anti rumore A PAG. 7
2 25 agosto 2013
TAaglio lto
Senatore e presidente di Regione: Ruta sbanca nella solitudine di Frattura L’ex ministro Fornero diceva che i giovani sono troppo choosy, incontentabili, quando scelgono il primo lavoro. E l’attuale presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, prova a dimostrare la veridicità di quelle parole. Tant’è che pretende di governare il Molise senza sapere neppure cosa significa fare il consigliere comunale ma la democrazia assegna sovranità al popolo e quindi ci teniamo l’inesperienza al comando che ben si associa con una Regione che cambierà il clientelismo del passato con il merito del futuro. Ma il problema non si pone. Perché qui, sempre in questa terra di esperimenti, si applica anche il reinserimento degli esodati. Roberto Ruta ad esempio, che aveva deciso di lasciare il suo lavoro (la politica) accettando di essere messo in mobilità (“Lavorerò per il partito ma mi ritiro dalla politica” aveva annunciato nel 2008) dopo la riforma pensionistica della Fornero ha cambiato idea. Ha firmato un nuovo contratto con la sua azienda, il Pd, accordandosi con Roma: rientro in Parlamento, percepirò lo stipendio da senatore, ma svolgerò anche un secondo lavoro. In maniera del tutto gratuita farò anche il presidente della Regione Molise. Ma come! Le due cose sono incompatibili per legge. Ma Ruta, che di certo è il miglior talento politico del centrosinistra, ha trovato il modo di eliminare l’incompatibilità. E’ bastato scegliere come candidato presidente Paolo di Laura Frattura e il gioco è fatto. Pensare che Frattura ha portato dalla sua anche la forza di Aldo Patriciello per tentare di stabilire un equilibrio post elettorale, oltre ovviamente alla sistemazione del cognato in Consiglio regionale per far numero e sentirsi meno solo. Ma niente. Il senatore ha sparso i suoi uomini ovunque, tiene in pugno il chiamami Paolo strizzando l’occhio al nome ma con la dovuta diffidenza sulla lealtà della stirpe che si affida al buon sangue non mente. Così Robertino ha messo all’angolo Patriciello, controlla incontrastato la gestione della Regione Molise nel suo ruolo di presidente in penombra. Frattura ci ha provato a cercare l’indipendenza, ma quel gran genio del senatore gli ha piazzato l’uomo nero dell’Udeur come vigile con la paletta dello Stop in mano. Si dice che a via Genova l’unico numero, tra le chiamate in uscita del telefono di don Paolino, sia quello del senatore. Soprattutto quando deve sbrogliare matasse dal punto di vista politico. Ma Robertino nostro, che non è un dittatore, lascia anche margini di autonomia: quelli dove poi sorgono problemi tra decisioni assunte e la legge. Basta guardare Tamburro (uomo di Patriciello) alla Protezione Civile. Ora si vorrebbe il big bang al senatore. Ma bisognerà fare attenzione al buco bianco di cui è vera l’esistenza solo speculativa, ma finché non ne sarà dimostrata l’inesistenza si corre sempre un rischio: come un piccolo getto di materia sfugge all'ultimo alla gravità del buco nero, un'analoga quantità può precipitare verso il buco bianco. Giovanna Ruggiero
La denuncia è stata presentata dalla Flc Cgil. "A rischio l'incolumità dei ragazzi"
"Scuola, servizi carenti per mancanza di personale" CAMPOBASSO. "Il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale del Molise ha dovuto riconoscere che i posti dei collaboratori scolastici in organico non sono sufficienti per garantire la loro presenza in ogni plesso, né di assicurare la sicurezza e l’incolumità degli alunni". Lo sostiene Sergio Sorella segretario della Flc Cgil. La Flc Cgil lo dice da tempo: non è possibile ridurre gli organici e poi pensare di organizzare il tempo scuola e le attività con un personale esiguo. La propaganda della Gelmini diceva che c’erano più bidelli che carabinieri. La realtà è che ci sono più plessi dove si fa scuola che collaboratori scolastici. Ed allora il Miur cerca di metterci una pezza concedendo qualche posto in più in organico di fatto. Ma non basta. Infatti la C.M. n. 18 del 18.7.13 ha stabilito i seguenti principi: collaboratori scolastici nella misura necessaria a coprire in tutte le sedi e plessi l'orario di funzionamento della scuola nel rispetto degli obblighi contrattuali; personale amministra-
tivo nella misura necessaria a garantire il servizio amministrativo nelle scuole particolarmente complesse (convitti, aziende agrarie, scuole con molti plessi); assistente tecnico nella misura per garantire il rispetto di quanto prevede il Ccnl; presenza di personale Ata inidoneo o con mansioni ridotte (sia collaboratore, che amministrativo, che tecnico) autorizzando un ulteriore posto in deroga. Ciò ha comportato per il Molise solo la concessione di alcuni posti in più per i collaboratori scolastici. In Provincia di Campobasso 14 posti interi e 24 posti part time; in Provincia di Isernia 10 posti interi e 3 posti part time. Poca roba rispetto alle esigenze delle scuole. Niente posti in più per gli assistenti amministrativi e tecnici e per la presenza di inidonei. Inoltre in Molise avremo il paradosso di almeno 10 scuole con in segreteria un solo assistente amministrativo, un direttore dei servizi reggente ed un dirigente scolastico, anch’egli reggente. Com’è
possibile garantire il servizio in un contesto simile? Il Miur ha chiesto agli Uffici Scolastici Regionali di non superare il numero dei posti per gli Ata già attribuiti lo scorso anno scolastico. E’ un limite inaccettabile poiché la situazione in Molise è peggiorata rispetto allo scorso anno scolastico. Ecco alcuni effetti del mancato dimensionamento: 12 Dgsa che dovranno amministrare due scuole, 41 dirigenti scolastici con due scuole da gestire. Intanto le scuole sono sempre aperte, anche di pomeriggio, per le attività integrative ed aggiuntive e per i corsi di recupero. "Occorre dare più posti in organico di diritto, sia di docenti che di Ata, per garantire agli alunni il diritto all’istruzione. Anche la Regione deve fare la sua parte con interventi integrativi. Far finta che il problema non esista e procedere con qualche soluzione tampone, significa nascondere la testa sotto la sabbia, a discapito della qualità del servizio".
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3 25 agosto 2013
Frattura e Ruta, idillio al capolinea:
si gioca sulla segreteria Pd Il presidente della Regione e l’assessore Facciolla spingono la Fanelli per togliere la dirigenza di partito all’attuale maggioranza CAMPOBASSO. Tanto tuonò che piovve. L’autunno sta per arrivare si prevede più caldo dell’estate. Soprattutto in casa Pd. Danilo Leva, l’attuale segretario regionale nonché deputato, lascerà il timone della guida del Pd Molise. Si va verso il rinnovo della segreteria regionale ed ecco che i rottamatori sono pronti a rottare. In prima fila, a cercare uno spazio, c’è il sindaco di Riccia Micaela Fanelli. Sconfitta alle provinciali di Campobasso, fuori dal Parlamento nonostante la candidatura nel collegio calabrese che sarebbe dovuto essere sicuro, bulgerata da qualunque nomina in nome della tranquillizzante frase del presidente che prende tempo, impallinata da Ruta per il ruolo di sottosegretaria che ha visto il Pd essere prevalicato dal Pdl con la nomina della De Camillis, ecco che la resa dei conti si avvicina. E con essa anche la fine di un idillio tra Frattura e Ruta. Ovviamente solo all’interno del partito perché, per quanto riguarda la Regione Molise, il senatore Ruta continua ad avere un ruolo predominante con i 4 consiglieri Pd che tengono in pugno la maggioranza.
Frattura, per togliersi di torno al momento Micaela Fanelli, sarebbe disposto ad appoggiarla nella scalata alla dirigenza di partito. Con lui anche l’assessore regionale all’Agricoltura Vittorio Facciolla che, seppur all’interno dell’esecutivo in quota Unione per il Molise (il che è servito a lasciare fuori dai giochi di via Genova Vincenzo Cotugno migrantes del centrodestra), resta pur sempre un iscritto al Partito Democratico. Il fattore delle tre effe si ricompatta con l’obiettivo di togliere dal vertice del Pd una figura amica a Roberto Ruta. Il che comporterebbe ovviamente anche ripercussioni nella scelta di nuovi candidati alle politiche che, con questo clima, di certo non avverrà tra quattro anni. La scalata è iniziata con il Big Bang emesso dalla Fanelli. Dal notaio a Riccia, a firmare per la nascita di questa associazione dal suono anglosassone, c’erano anche sindaci piddini di vari paesi, o ex, che darebbero man forte al primo cittadino di Riccia. Ci sarebbe un modo per evitare fiamme autunnali nel partito: far felice la politica in gonnella con un premio che possa portare il sindaco di Riccia ad indietreggiare per non rompere le uova nel paniere all’onorevole Roberto Ruta. Irene Corsini
Costi della politica, Molise al primo posto di Vincenzo Musacchio* Quando si parla di tagli sui costi della politica sembra che i politici siano tutti d'accordo. I distinguo iniziano quando dalle parole si passa ai fatti. Anche dopo la famosa “spending review” le Regioni rappresentano ancora una spesa cospicua per le finanze dello Stato. Alcune più di altre. Il nostro Molise (paragonabile ad un piccolo quartiere di una città metropolitana) da questo punto di vista non fa eccezione. Anzi, i dati certi, pubblicati dal BURM indicano che si tratta di una delle Regioni più spendaccione in ambito politico. Se si tiene conto del rapporto tra costi politica e densità demografica la regione Molise si colloca al primo posto assoluto tra le regioni con i consiglieri regionale dallo stipendio più alto (e non abbiamo considerato che nella grandi regioni in costo della vita è molto più alto rispetto al Molise!). Mantenere il Consiglio e la Giunta, tra retribuzioni e rimborsi, costa ogni anno ai molisani milioni di euro. Ma andando nel dettaglio cerchiamo di capire real-
mente quali sono le voci reali della spesa. Dove va a finire una parte cosi cospicua dei soldi dei contribuenti? Quali sono i benefici di cui godono gli eletti del mondo dorato di Palazzo Moffa? Ormai è cosa certa ed inconfutabile che per ogni singolo consigliere regionale i molisani sborsano al mese, tra indennità base e rimborsi, una cifra pari a 10.500 euro. Se la somma viene moltiplicata per il numero complessivo dei consiglieri acquista una consistenza complessiva di 160.000 euro al mese che moltiplicati per le 12 mensilità fanno la bellezza di circa 2 milioni euro all’anno. Un dato impressionante che deriva sicuramente dall’elevato stipendio al singolo consigliere. E fin qui parliamo solo degli stipendi dei singoli consiglieri, che in ogni caso sono già abbastanza spropositati se messi a confronto con quelli dei loro colleghi delle altre regioni. Poi vi sono i due Presidenti (13.500 euro) e i quattro assessori (12.500 euro) e poi i vari incarichi di presidenza, di segreteria e di commissioni. Restano fuori da tali conteggi i rimborsi viaggio, i vitalizi e tutta una serie di privi-
legi (es. l'indicizzazione degli stipendi). Un altro mondo. I dati molisani a noi appaiono impressionanti. Ancor di più se si analizza in quale contesto si inseriscono. La nostra piccola regione ha un tessuto economico completamente smembrato, una crescita praticamente ridotta allo zero, tensioni sociali in atto (ed enormi conflitti in vista) sia nel settore pubblico che in quello privato. E’ chiaro che in un contesto simile lo stipendio dorato di un consigliere regionale appare a dir poco moralmente opinabile. Qualcuno ci dovrà convincere che la Svizzera, economicamente ricchissima con una classe politica efficientissima ha consiglieri regionali (rectius: cantonali) a costo zero, e il Molise, economicamente e socialmente depresso con una classe politica strapagata ed autoriprodotta, ha i consiglieri regionali più pagati d'Italia. Questo dato non è populismo ma purtroppo una realtà sotto gli occhi di tutti i molisani. Una realtà che secondo noi andrebbe rivista al più presto. * Presidente Co.Re.A. Molise
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25 agosto 2013
"Dateci una legge" Le Pro Loco sollecitano un’intesa tra l’assessorato regionale al turismo e la direzione regionale del ministero dei Beni culturali per la valorizzazione e la gestione dei siti archeologici e dei beni monumentali
Sono le pro-loco ad alzare la voce per sollecitare una legge regionale che le metta nella condizione di essere soggetti responsabili delle attività turistiche locali e, nell’insieme, la giusta platea su cui impostare e discutere la politica turistica regionale. Che vadano riformate in senso dinamico, con una maggiore connotazione giuridica e con maggiori possibilità di svolgere attività di promozione e di sviluppo delle risorse turistiche sul territorio non c’è
dubbio. Limitarsi a questo aspetto lasciando nella indeterminatezza tutto il resto dell’apparato organizzativo e gestionale del turismo, sarebbe la conferma di un errore che dura ormai da decenni, da quando sono stati devitalizzati e marginalizzati gli Enti provinciali per il turismo e l’Azienda si soggiorno di Termoli; da quando l’assessorato al turismo ha badato a gestire le risorse di cui dispone (sempre di meno e
sempre meno mirate) e non a mettersi, ventre a terra, ad elaborare un legge di riforma dell’intero comparto. Le pro-loco avvertono disagio e pertanto chiedono di essere liberate dai laccioli che le imbrigliano ancorché “vittime” di una grave penuria di risorse finanziarie che la Regione a malapena è riuscita in passato ad assicurare e che ora non è più nelle condizioni di farlo. Forse nasce da qui e si consolida la richiesta di una legge di ri-
forma che le riguardi e tenga soprattutto conto di ciò di cui hanno bisogno per essere concretamente un soggetto turistico concludente. Una maggiore identità giuridico-amministrativa, ad esempio, che aiuti le pro-loco ad uscire dallo stereotipo di una sorta di comitato feste, leggermente più sofisticato. Alcune delle pro-loco molisane in effetti lo sono, altre cercano di non esserlo, e altre non lo sono in quanto riescono a leggere e a interpretare il territorio in cui agiscono con una profondità culturale apprezzabile. Vero è che a differenziarle molto dipende dalle tradizioni locali e, soprattutto, dalle dotazioni storico e archeologiche sui cui possono fondare l’attività. Molto dipenderà da come la Regione vorrà definirle nell’albo regionale e dotarle di personalità giuridica per farne un punto d’interlocuzione propositivo e organizzativo. Così come sono e per ciò che riescono a fare, le pro-loco non hanno meriti particolari né particolari riconoscimenti. Ma conservano tutte un notevole spirito operativo che, se bene incanalato e assistito, può sicuramente aiutare il Molise vocato al turismo, a crescere.
Secondo Assobiomedica il debito del Molise assomma a 109 milioni di euro
Fornitori sanitari in profondo rosso Torna ancora di stretta attualità il mare di soldi in sospeso tra le regioni italiane e le aziende biomedicali. Il Molise, ovviamente, è protagonista con i suoi 921 giorni di attesa nei confronti dei creditori. L’ultima stima risale al 31 gennaio scorso fatta da Assobiomedica, l'Associazione che riunisce circa 300 aziende di tecnologia biomedicale e diagnostica. Numeri impressionanti, che fanno tremare i conti pubblici. Anche perché tra i debiti delle Asl non ci sono solo quelli nei confronti delle aziende biomedicali. Nel 'profondo rosso' dei conti del Servizio sanitario nazionale ci sono da considerare anche altri passivi, ad esempio quelli nei confronti delle imprese che offrono agli ospedali una serie di servizi fondamentali quali lavanderia, pulizia, gestione mensa, manutenzione, gestione rifiuti e farmaci. Sui medicinali, l'analisi che fa Farmindustria è eloquente: l'ammontare complessivo dei crediti del settore farmaceutico nei confronti della Pa, al 31 dicembre 2012, è pari a circa 4 miliardi. I crediti nei confronti delle Regioni sottoposte a Piani di
rientro ammontano a circa il 60% del totale. Circa il 76% dei crediti è riferito a Regioni che hanno tempi di pagamenti superiori ai 200 giorni. Le Regioni dove si riscontrano i maggiori ritardi nei pagamenti sono Molise, Calabria, Lazio (293), Campania (271) e Piemonte (253). Alla fine della fiera, tra farmaci, beni e servizi, il totale del debito del Ssn nei confronti dei fornitori è, secondo la Corte dei Conti, di circa 40 miliardi di euro. Secondo l'analisi di Assobiomedica, solo per i dispositivi medici l'ammontare complessivo dei debiti a carico delle Asl è di cinque miliardi e 35 milioni di euro. Di questi, 822 milioni, giusto il 16%, è a carico delle aziende sanitarie della Campania e oltre 565 milioni, pari all'11%, pesano invece sulle spalle delle Asl e degli ospedali del Lazio. E ancora: Piemonte 464 mln; Calabria 451 mln.; Emilia Romagna 432 mln.; Veneto 390 mln.; Puglia 363 mln.; Toscana 350 mln.; Lombardia 270 mln.; Sicilia 255 mln.; Liguria 119 mln.; Abruzzo 112 mln.; Sardegna 111 mln.; Molise 109 mln.; Marche 73
mln.; Umbria 45 mln.; Friuli Venezia Giulia 42 mln.; Basilicata e Trentino Alto Adige 24 mln.; Valle d'Aosta 4 mln. Lo stallo politico che si è venuto a creare dopo il risultato delle urne e l'incertezza nel formare il nuovo governo non sembrano facilitare uno soluzione al problema. "Ci auguriamo - afferma il presidente Assobiomedica, Stefano Rimondi - che il Governo si formi nel più breve tempo possibile e risolva il problema dei pagamenti della Pubblica amministrazione, dando ossigeno alle imprese, ormai soffocate dal credit cruch. Il Servizio sanitario nazionale - aggiunge - ha bisogno di tecnologie innovative che diano ai cittadini le prestazioni migliori e le imprese biomedicali vogliono dare il loro contributo per una sanità efficace ed efficiente. Purtroppo - conclude Rimondi - i tagli lineari e i ritardati pagamenti hanno invece costretto molte aziende a ridurre gli investimenti in ricerca e a tagliare posti di lavoro invece di creare sviluppo e innovazione per il rilancio della nostra economia".
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5 25 agosto 2013
Le piccole attività hanno la necessità di trovare nuove prospettive
Quel commercio da rivalutare
di Giuseppe Di Iorio CAMPOBASSO. Erano state le associazioni di categoria raccolte sotto la sigla di Rete imprese Italia, a rilanciare la necessità di una maggiore attenzione ai problemi del settore commercio, in genere, e più complessivo rispetto a quelli del mondo delle aziende. Mala tempora currunt, avrebbero scritto i romani, tempi brutti possiamo scrivere noi oggi. Tempi in cui conta la rappresentazione virtuale del conflitto. Si misurano i decibel dei fischi, si risponde con tabelle sul reddito denunciato dal gioielliere contrapposto a quello certo dell’operaio. Non vogliamo difendere la virtuosità
contributiva dei commercianti o degli idraulici. Vogliamo ragionare sul fatto che sono quasi 900mila i piccoli commercianti che operano in Italia qualcosa come 4mila in Molise. Nel corso della stagione invernale, poi, l'importanza di questi esercizi commerciali soprattutto nei piccoli centri,dove è difficile potere garantire un regolare approvvigionamento di derrate alimentari, diventa ancora più forte.Numeri che non possono essere affrontati pensandoli solo come un blocco sociale antimoderno da trattare a lenzuolate in faccia. Sono anche imprese di quel terziario dei servizi che tutti quanti sappiamo im-
portante nel nuovo ciclo dell’economia. Il manifatturiero si è ristrutturato. Molto del ciclo espansivo dipenderà dal capitalismo delle reti e dei servizi.Anche per il commercio come per l’industria non è stata una transizione dolce. Tutt’altro. A Campobasso, Isernia, Termoli città epicentro dei processi di modernizzazione, la selezione degli anni novanta ha falcidiato i ranghi del piccolo commercio. In dieci anni, anche per la pressione della grande distribuzione, sono scomparsi un migliaio di negozi. Desertificando interi quartieri, nella crisi di quell’economia di prossimità fondata sulla densità dei luoghi metropolitani. Qui un tempo capitava che con il li-
bretto della spesa, che si saldava a fine mese, il bottegaio facesse credito all’operaio. Chiedilo oggi al supermercato il libretto della spesa! Ti danno la raccolta punti. Negli atolli di alcuni centri, sopravvivono ancora come giapponesi irriducibili, latterie che sono micro-autonomie funzionali del sociale. Punto di riferimento degli anziani per sbrigare pratiche burocratiche, prenotare una visita medica, ritrovarsi per ritirare la pensione. Non andrebbe dimenticato che nelle pieghe dei comuni è spesso il piccolo commercio che accompagna i più deboli nell’affrontare il grande tema della solitudine.
Agroalimentare, le sfide essenziali Una nuova programmazione regionale sempre più necessaria di Giuseppe Di Iorio CAMPOBASSO. Quali sono le sfide essenziali che si pongono al Molise agroalimentare? In termini generali, va confermata l’impellenza di sottrarsi ad una competizione crescente soprattutto nelle fasce medio-basse del mercato, mettendo in gioco il potenziale di valorizzazione, ancora inespresso, del sistema agroalimentare regionale. La sfida si pone ovviamente agli operatori economici, anche se deve essere accolta in una visione strategica da parte degli attori pubblici ed adeguatamente stimolata ed accompagnata. La risposta si può condensare nel concetto della qualificazione e del riposizionamento verso l’alto dell’offerta e degli elementi (processi produttivi, interventi organizzativi) che ne stanno alla base. In un contesto di crescente attenzione del consumatore alla
qualità e alla sicurezza alimentare, margini di mercato legati a una domanda già presente – o da sollecitare con opportune azioni promozionali – non dovrebbero mancare. Dalla necessità di regia nasce una seconda sfida, che consiste nella ricerca dei metodi, delle progettualità e dei comportamenti necessari a dare vita a tali processi di sviluppo; la risposta a questa seconda sfida può essere definita come quella della “governance” locale, ovvero della messa a punto degli strumenti per creare coesione intorno ad obiettivi realizzabili e perseguirli con efficacia. Tutto ciò richiede di affrontare alcune criticità trasversali. In primo luogo l’elevata frammentazione, sia della base agricola e agroindustriale, sia amministrativa, che rende molto complessi i processi di concertazione, innalza i costi di transazione, rende difficoltoso il raggiungimento di economie di scala e
di obiettivi strategici che non sono alla portata del singolo operatore. In secondo luogo, la relativa carenza di progetti innovativi, soprattutto per quanto riguarda la comprensione del potenziale connesso agli aspetti immateriali e la loro valorizzazione; questa criticità si manifesta attraverso una diffusa tendenza a presentare iniziative che procedono nel solco delle esperienze consolidate. In terzo luogo, la necessità di rendere sostenibili le iniziative attivate, in termini economici, ambientali e sociali. Peraltro non mancano gli elementi positivi, a partire dalla ricchezza di varietà espressa dalle nostre aree rurali e dai diversi sistemi agricoli locali, che costituisce un grande bacino potenziale a cui attingere, così come gli esempi di realizzazioni giunte a buon fine e di produzioni di eccellenza, che mostrano come tale potenziale si possa tradurre in attuazioni di successo ed in elementi di traino per nuove iniziative. Sono queste le sfide da porsi per rilanciare un settore importante come l'agroalimentare.
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Campobasso
25 agosto 2013
Il passaggio di Campobasso da Città giardino a Città cemento Senza accorgersi, l’Italia rischia di diventare un Paese civile. Alcune leggi danno il segnale di novità e aprono il cuore alla speranza per un futuro meno abborracciato del presente, soprattutto più attento alla qualità della vita e alla tutela del verde e del bello. Il 14 gennaio scorso la Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato la legge numero 10 che titola: Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani. Da restare allibiti! Il legislatore italiano che si preoccupa dello sviluppo degli spazi verdi urbani e lo disciplina, quasi a voler contenere il cemento e a diradare le costruzioni, restituendo al cittadino la possibilità di respirare, di sedersi all’ombra di un albero, di scorazzare un prato verde, è una piacevole quanto inattesa novità. La numero 10 del 14 gennaio 2013 pertanto è una legge da leggere, da non sottovalutare, da non prendere sottogamba se vogliamo davvero che gli amministratori locali dopo essersi “venduti” alle concessioni edilizie, alle lottizzazioni, ai piani di recupero, agli accordi di programma per giustificare milioni di metri cubi di cemento assentiti, si dedichino (per legge, si badi!) a incrementare gli spazi verdi urbani. Di più, la legge dice e impone altro. Introduce, fissandola al 21 novembre di ogni anno, la «Giornata nazionale degli alberi» alla scopo di “perseguire, attraverso la valorizzazione dell'ambiente e del patrimonio arboreo e boschivo, l'attuazione del protocollo di Kyoto, ratificato ai sensi della legge 1º giugno 2002, n. 120, e le politiche di riduzione delle emissioni, la prevenzione del dissesto idrogeologico e la protezione del suolo, il miglioramento della qualità dell'aria, la valorizzazione delle tradizioni legate all'albero nella cultura italiana e la vivibilità' degli insedia-
Reso evidente dalla deplorevole sequenza di fatti e accidenti (meglio, imperizie!) che hanno procurato la morte di pregiatissime essenze arboree nella Villa comunale dei Cannoni e la progressiva riduzione di aree verdi attrezzate menti urbani”. C’è da rimanere allibiti, dicevamo, per la sorpresa di scoprire lo stato in difesa delle tradizioni legate all’albero nella cultura italiana, dopo aver piegato anche gli ultimi residui di questa cultura al massacro della speculazione edilizia, alla libertà dei piromani e alla deforestazione selvaggia. Incredibile a dirsi, la legge di cui parliamo richiama e rilancia l’obbligo per le amministrazioni locali di mettere a dimora un albero per ogni bambino che nasce. Richiama infatti la legge 29 gennaio 1992, n.113 e la rilancia con maggiore vigore e rigore (Due mesi prima della scadenza naturale del mandato, il sindaco rende noto il bilancio arboreo del comune, indicando il rapporto fra il nu-
mero degli alberi piantati in aree urbane di proprietà pubblica rispettivamente al principio e al termine del mandato stesso, dando conto dello stato di consistenza e manutenzione delle aree verdi urbane di propria competenza). Non è una allucinazione; è proprio scritto cosi. Il passaggio di Campobasso da Città giardino degli anni Cinquanta e Sessanta a Città cemento degli anni Novanta e Duemila è stato traumatico, reso viepiù evidente dalla deplorevole sequenza di fatti e accidenti (diciamo, imperizie!) che hanno procurato la morte di pregiatissime essenze arboree nella Villa comunale dei Cannoni (cedri del Libano, palme, pini silvestri eccetera) mai rimpiazzate, e altri
danni arborei, qua e là, sul territorio urbano, sotto gli occhi indifferenti dei cittadini e degli amministratori. La legge 10 del 14 gennaio 2013 tra le tante buone indicazioni ha aggiunto anche l’obbligo per gli amministratori di dare finalmente conto di ciò che non possono omettere di fare: piantumare alberi nell'ambito delle aree urbane di proprietà pubblica. Creare e sviluppare spazi verdi urbani. Staremo a vedere. Sperando che nell’organico comunale finalmente venga prevista la figura del botanico e/o dell’agronomo. Gente, insomma, in grado professionalmente di assecondare il fine e il contento della legge. E di evitare la distruzione delle migliori e pregiate essenze arboree.
Istituti scolastici più sicuri con i progetti del Comune CAMPOBASSO. La sicurezza delle scuole cittadine è per l’attuale maggioranza comunale una assoluta priorità. Per questo motivo la Giunta, grazie all’impegno del primo cittadino e dell’assessore Nicola Cefaratti, ha programmato altri significativi progetti tesi a mettere in sicurezza diversi istituti del capoluogo. Previsti interventi, per un importo di 800mila euro,
presso la scuola elementare di via Roma, oltre un milione di euro saranno stanziati invece per i lavori di adeguamento alla scuola media D’Ovidio. Ma non solo: più di un milione per la Scuola di via Leopardi e altrettanti per la realizzazione della Elementare in contrada Mascione. Senza dimenticare, infine, i 240mila euro stanziati per lavori di ristrutturazione da
svolgere presso la scuola media Petrone; prosegue il lavoro dell’amministrazione sul tema della sicurezza, dopo gli importanti lavori di miglioramento sismico conclusi su diversi immobili scolastici e i lavori per la messa a norma antincendio che si concluderanno a breve. Con le delibere di Giunta di approvazione dei 5 progetti preliminari per l’adeguamento e
messa a norma di altrettanti istituti scolastici viene delineata in maniera chiara e definitiva la programmazione che per i prossimi anni vedrà l’intero patrimonio edilizio scolastico cittadino messo a norma; investimenti - prosegue l’Assessore alla sicurezza dell’edilizia scolastica - che vanno a sommarsi ai circa 5 milioni già spesi negli scorsi anni e agli
altri 4 da utilizzare nel corso del corrente esercizio finanziario; con orgoglio e soddisfazione - conclude - posso affermare che proprio grazie alla lungimirante programmazione avviata già dai primi giorni di mandato, Campobasso avrà scuole idonee, sicure, efficienti e moderne e l’intero patrimonio edilizio scolastico a norma”.
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Campobasso
25 agosto 2013
Ordinanza antirumore, giovedì il ricorso entra nel vivo In vista della Camera di Consiglio del 29 gli avvocati affilano le armi per far valere le ragioni delle parti: Comune, residenti e gestori dei pub del centro storico Sarà l’avvocato Antonio Calise a difendere il Comune di Campobasso giovedì, giorno in cui la Camera di Consiglio del Tar discuterà del ricorso presentato da Paolo Santangelo contro l’ordinanza antirumore del sindaco. Santangelo sia come titolare del Grant pub sia come presidente e rappresentante dell’Apem (Associazione pubblici esercizi del Molise) ha chiesto l’annullamento dell’ordinanza con cui Gino Di Bartolomeo, dopo vari esposti presentati dai cittadini, ha posto il divieto ai gestori di pubblici esercizi del centro storico, via Ferrari, piazza Pepe e piazza Cesare Battisti di limitare l’attività di diffusione sonora nelle ore notturne e ha disposto che dalle 24 in poi le attività si svolgano con modalità tali da ridurre il disturbo arrecato alla quiete pubblica e quindi evitando che i diffusori musicali vengano installati all’interno dei locali ma con porte aperte. Santangelo, in realtà, puntava al blocco immediato del provvedimento ma il Tar ha rigettato l’istanza di sospensione d’urgenza dell’ordinanza e il presidente, senza entrare nel merito
Questa mattina alle 10 l’arcivescovo di Campobasso – Bojano monsignor GianCarlo Bregantini presiederà a Riccia, presso la Chiesa di Santa Maria Assunta, la Celebrazione Eucaristica per salutare padre Annibale Fanelli che , per motivi legati alla regola degli ordini religiosi e nello specifico ordine degli Oblati di san Giuseppe
del ricorso, ha ritenuto di rinviare la discussione alla prima udienza utile e cioè al 29 agosto. Spetterà dunque ai legali far valere le ragioni dei propri clienti: Antonio Calise è l’avvocato comunale , Vincenzo Fiorini e Vincenzo Iacovino sono i legali di Santangelo e infine Pino Ruta, Massimo Romano e Giovanni Di Giando-
menico sono i difensori del Codacons e di alcuni residenti del centro storico. L’ordinanza del sindaco è stata adottata per tutelare i cittadini del centro dall’inquinamento acustico ma, come c’era da aspettarsi, i gestori dei pub non l’hanno presa proprio bene visto che hanno dovuto subire il provvedimento per colpa,
a sentir loro, di pochi indisciplinati che non rispettavano le regole e gli orari. La mancanza di serietà di alcuni gestori ha penalizzato l’intera categoria costringendo tutti a rispettare il divieto che, si ripete, è stato imposto dal sindaco in seguito a numerosi esposti e continue pressioni esercitate dai residenti del centro storico stressati e stanchi di trascorrere notti insonni. In effetti, la questione è delicata perché non è facile trovare l’equilibrio tra i diversi interessi: quelli dei cittadini che risiedono nelle zone in cui c’è un’alta concentrazione di locali e quella dei titolari dei pub che, pur non dovendo interrompere l’attività a mezzanotte ma solo la musica, ritengono che il provvedimento del sindaco vada a ledere e svilire il proprio lavoro basato su divertimento e svago e, quindi, anche sull’intrattenimento musicale . In mezzo c’è l’amministrazione che dopo anni di polemiche e scontri ha deciso di prendere una posizione scatenando le reazioni che ben si conoscono e che saranno valutate giovedì.
Cambio in parrocchia, Bregantini e i riccesi salutano padre Fanelli Marello , lascerà Riccia per raggiungere la chiesa parrocchiale di Santa Maria del Campo e della Pietà in Ceglie di Campo, frazione di Bari.
Padre Annibale Fanelli parroco, nasce a Riccia il 12 gennaio del 1945, diventa sacerdote nella Congregazione degli Oblati di San Giuseppe Marello. E’ stato nominato parroco della Chiesa S. Maria Assunta di Riccia dal mese di settembre 2009 con annessa Chiesa del SS. Rosario. Grande lavoratore ha svolto il suo mandato aiutando con abnegazione e amore soprattutto i poveri, gli anziani, gli ammalati e i bambini. Ha dato vita a diverse attività all’interno della parrocchia creando anche un coro di cantori. Ha sempre collaborato alla riuscita delle feste religiose, come la festa della Madonna del Carmelo del 16 luglio, della Madonna del Rosario di settembre
ed altre feste , curando con impegno il programma religioso delle festività e occupandosi anche degli aspetti organizzativi. In questo anno, “Anno della Fede” indetto da papa Emerito Benedetto XVI, padre Annibale ha accolto e realizzato l’invito dell’arcivescovo della diocesi monsignor GianCarlo Bregantini, di esporre ogni giorno Gesù Sacramentato, creando degli intensi momenti di fede. Ha seguito le Catechiste nello svolgimento dei loro compiti assicurando in prima persona la sua presenza, nonostante i molteplici impegni della Parrocchia. Sicuramente avrebbe realizzato altri progetti, non meno importante quello di creare un oratorio per i giovani.
“A lui va tutto il ringraziamento della cittadinanza, un saluto affettuoso ed un grazie di cuore per quello che ha realizzato e per quello che sicuramente avrebbe fatto. Con il sorriso sulle labbra ma con l’animo in pena lo salutiamo promettendo di continuare tutte quelle stupende attività da lui iniziate ed assicuriamo le nostre preghiere affinché il Signore gli dia la forza di portare avanti con abnegazione il suo apostolato”. Questo, il sentimento raccolto dai fedeli riccesi che con animo ospitale si preparano ad accogliere il nuovo parroco padre Ferdinando Pentrella osj, ex Provinciale dell’Ordine dei giuseppini.
ANNO IX - N째 66 - DOMENICA 25 AGOSTO 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA
ISERNIA
30.000 copie in omaggio www.lagazzettadelmolise.it | redazione@lagazzettadelmolise.it
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Isernia
25 agosto 2013
Dal prossimo venerdì e per i restanti del mese di settembre il circuito bike sharing.
Isernia in bicicletta Venerdì 30 agosto e venerdì 6, 13, 20 e 27 settembre 2013 ad Isernia ci sarà l’occasione di partecipare ad un tour guidato nel centro storico della città in sella alle biciclette pedalata-assistite del circuito bike sharing ‘Is Bike’, attivato di recente dal Comune di Isernia. A condurre i partecipanti nel dedalo di vicoli del quartiere antico della città ci sarà l’isernina Barbara Avicolli. “Svolgo l’attività di guida turistica da ben prima che diventassi una giornalista. Ho all’attivo centinaia di visite guidate non solo nella mia città natale e di residenza, l’antichissima Isernia, ma ovunque in Molise. Negli ultimi otto anni ho accolto e condotto nella mia regione visitatori da ogni parte del mondo, canadesi, americani, nord europei, orientali e ovviamente italiani. Eppure il mio sogno è sempre
Sezioni Alpine, il raduno Sud, Centro e Isole a Isernia ISERNIA. Si terrà a Isernia, nei giorni 13, 14 e 15 settembre, il XIV Raduno nazionale dell’Associazione Alpini, organizzato dalla Sezione Molise. Parteciperanno gruppi provenienti da Abruzzo, Marche, Sicilia e Sardegna, oltre alle rappresentanze di Bari, Firenze, Latina, Massa Carrara, Napoli, Pisa, Livorno, Lucca e Roma. Un mare di cappelli pennati si riverserà nelle strade e nelle piazze di Isernia, con due momenti di “ammassamento”. Il primo è previsto alle 16:30 di sabato 14 settembre, in piazza della Repubblica; il se-condo, alle ore 10 del giorno seguente in piazza Giustino D’Uva. Gli Alpini sono il più antico corpo di fanteria da montagna attivo nel mondo, una organizzazione militare che ha quasi un secolo e mezzo di storia e che, nei decenni, ha visto tra le proprie schiere an¬che tanti molisani e tanti isernini.
stato quello di poter rendere consapevoli i miei concittadini e i miei corregionali dell’importanza delle tracce che la storia della nostra Isernia ci ha lasciato, talvolta in maniera così
vivida ed eloquente che non si può ignorarle”. Il tour avrà la durata di circa un’ora e trenta e prenderà il via alle 21. Punto di incontro sarà la postazione di IsBike di piazza
Celestino V, dove saranno consegnate gratuitamente le biciclette elettriche ad un massimo di otto persone. Dopo aver illustrato tutti gli elementi di interesse storico-culturale della bella piazza-salotto di Isernia, tra cui la fontana Fraterna, le antiche mura del III secolo a. C. e la sezione del Museo Civico dedicata al bombardamento del ‘43, il viaggio in bici proseguirà verso sud, prediligendo un percorso interno, lungo i vicoletti che si dipanano sull’antico asse viario della città romana, c.so Marcelli. Soste con spiegazioni verranno effettuate in piazzetta S. Felice, p.zza X Settembre, p.zza Andrea di Isernia, dove le bici saranno momentaneamente lasciate per una visita ai resti dei templi pagani situati sotto la Cattedrale dei SS. Pietro e Paolo. Successivamente verranno illustrati tutti i dettagli
architettonici e decorativi della torre campanaria del XV secolo che, con il suo arco ad ogiva, apre alla parte più autentica del centro storico di Isernia. Seguono quindi soste in p.zza Trento e Trieste per illustrare il famoso ‘palazzotto’, il palazzo cioè D’Avalos-Laurelli, in p.zza Marconi per spiegare il palazzo De Lellis-Petrecca, palazzo San Francesco e accedere alla mostra permanente di tombolo di Isernia, attivata nel 2005, la cui curatrice è proprio la guida Barbara Avicolli la quale, discendendo da una famiglia di merlettaie, lavora il tombolo da quando aveva sei anni. Tappa finale del tour sarà il monastero di Santa Maria delle Monache, oggi sede di una interessante mostra di lapidi funeree provenienti da ‘La Quadrella’, dove sorgeva la necropoli romana di Isernia.
La manifestazione si svolgerà oggi a Frosolone.
Sagra della fiorentina e XIX edizione della “corsa degli asini” FROSOLONE. La corsa degli asini : esilarante e sempre piena di colpi di scena!! Tenendo conto della grande tradizione contadina che vi è nei nostri territori Luigi Di Maria, titolare del ristorante " La Tana dell' Orso", da ben 19 anni organizza questa bella e simpatica manifestazione che richiama migliaia di turisti. La novità di quest'anno sarà l'abbinamento di simboli ai comuni dell'altopiano della comunità montana Sannio. La volpe, la lepre, l'orso, l'asinello, il cinghiale , la poiana , il lupo; ogni contrada sarà abbinata ad un comune. Non si tratta di un rodeo e nemmeno una gara tra fantini, piuttosto è una competizione tra l'asino e il cavaliere dove spesso a trionfare è proprio l'animale! Al giorno d'oggi la corsa degli asini rappresenta essenzialmente un momento di grande divertimento e di grande ilarità non solo per i bambini ma anche per i grandi; e vuole essere anche l'occasione per fare un plauso ai proprietari degli asini che allevano con tanta cura e sacrifici questi animali in via di estinzione. Tutte le edizioni hanno visto l'entusiastica partecipazione di centinaia di persone d'ogni età, uomini e donne, che si cimentano a cavalcare l'asinello che per sua natura non sempre è in-
cline ad ubbidire agli ordini del cavaliere. Come da regolamento è vietato maltrattare o fare violenza agli asinelli. Rilevante è la partecipazione del pubblico che si assiepa lungo il percorso e che spesso con i suoi incitamenti riesce a far muovere l'asino. Questo tradizionale appuntamento è abbinato alla sagra della bistecca fiorentina, in virtù del fatto che questo piatto rappresenta da anni il fiore all'occhiello del ristorante " La Tana dell' Orso".
La corsa degli asini nell'estate frosolonese rappresenta un momento per vivere con allegria un' intera giornata in montagna nell'incantevole cornice naturale del pianoro di Colle dell'Orso a Frosolone. Programma della manifestazione: ore 12:30 inizio della sagra della bistecca FIORENTINA ore 17:00 Corsa degli asini \Stand di prodotti gastronomici locali e intrattenimento musicale
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Termoli
25 agosto 2013
Gravissime le condizioni del bimbo campobassano semi soffocato da una polpetta BARI – Restano gravissime le condizioni cliniche di Giulio, il bimbo di 3 anni di Campobasso rimasto semi soffocato dall’ingestione di una polpetta mentre pranzava lo scorso martedì in un ristorante della città pugliese insieme ai genitori. Il piccolo che si trova ricoverato in Sala di rianimazione dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII con prognosi riservata è continuamente monitorato e ieri mattina è stato nuovamente sottoposto ad elettroencefalogramma. Come lo stesso medico che tiene sotto controllo Giulio la situazione è critica e “persiste quella minima attività elettrica del tronco encefalico riscontrata anche ieri dallo stesso esame”. Comunque, secondo il dottor Gaetano Petitti, della direzione sanitaria dell’ospedale pediatrico barese, il piccolo non avverse sofferenza perché: “Non ha alcuna reazione agli stimoli, è da escludere che possa sentire dolore. Solo il cuore continua a battere, ma tutti gli altri organi hanno subito danni. Reni, fegato, polmoni sono fuori uso per-
Furto alla polispostiva San Pietro, trafugati vari attrezzi
ché l’asfissia è durata troppo tempo e quindi molte parti del suo corpo sono probabilmente inutilizzabili anche per un eventuale espianto”. Espianto di organi autorizzato dai genitori e che, forse, potrà interessare solo il cuore e saranno i medici a decidere.
TERMOLI – Dopo gli appartamenti ed autovetture ora è stata la volta della sede della Polisportiva San Pietro e Paolo ad essere stata visitata dai ladri. Due saldatrici, una mola, una levigatrice, un martello pneumatico, trapani, una serie di chiavi e altri piccoli attrezzi, il tutto per un valore di svariati miliaia di euro: il furto è stato portato a termine nella notte tra venerdì e ieri. La scoperta è stata fatta ieri mattina da alcuni soci dell’associazione sportiva i quali hanno denunciato il fatto
alle forze dell’ordine. I ladri, secondo la prima ricostruzione, hanno divelto il cancello che protegge la porta degli uffici per poi introdursi nei locali. Il loro primo obiettivo il distributore di vivande che è stato svuotato dei prodotti e dalle monete. Poi si sono portati in un ufficio dove hanno prelevato delle chiavi con le quali sono penetrati negli altri vani prelevando le varie attrezzature. Seconso una prima stima l’attrezzatura rubata ammonterebbe a 3.000 euro.
Ladri buongustai pagano il conto in pizzeria con la credit card rubata TERMOLI – Rubano il portafogli ad una signora del posto si recano per ben due volte nella stessa pizzeria cittadina pagando il salatissimo conto di 1000 euro con la credit card rubata. Il furto è avvenuto, secondo quanto denunciato dala vittima, intorno a mezzogiorno di ieri e lo ha prontamente denunciato ai carabinieri della Compagnia
di Termoli. Purtroppo per lei, intorno alle 13 e poi alle 13,30 il ladro buongustaio aveva speso in poco meno di mezzora ben 1000 euro. Il portafogli, dopo la segnalazione del furto, è stato poi recuperato intorno alle 17 dal Capitano Ugo Sciarretta e l’agente Antonio Persich della Polizia Municipale, anche se il danno ormai era stato compiuto.
i quali ricevuta la segnalazione del furto. Ora le indagini degli investigatori mirano a risalire al ladro del portafogli e una mano alle indagini potrebbe darla il titolare della pizzeria che ben due volte, e per una somma abbastanza elevata anche se in due distinti momenti, ha incassato il dovuto con quella credit card dalla stessa persona o da due differenti.
Il gruppo folclorico “’A Shcaffette” in tour in Spagna
Restaurata la Madonna del cimitero distrutta da un inceendio
TERMOLI – Dopo il successo del trentesimo Festival Internazionale del Folklore che si è tenuto a Termoli ora è la volta del il gruppo folklorico termolese ’A Shcaffette superare i confini dell’Italia, per prendere parte alla "Reunion International del Folklore di Castiglia e Leon". Il gruppo termolese, che rappresenterà l’Italia, si esibirà dal 27 agosto al 1 settembre in varie città della regione di "Castiglia e Leon" e a Simancas dove sarà ricevuto anche dalle autorità del posto. Il tour sarà occasione anche per visite all’archivio storico di Simancas, per continuare l’approfondimento sulla storia di Termoli, e a Madrid.
TERMOLI - Due settimane fa, un incendio poi risultato doloso, distrusse quasi completamente la statua della Madonna all’interno della Cappela del cimitero. Ad appiccare il fuoco un 70enne poi identificato dalla Polizia Municipale e denunciato a piede libero. Da quel 5 agosti e fino a ieri, la sta-
tua è stata presa in consegna dal pittore termolese Enzo Botteri che ha eseguito il restauro riconsegnandola ai fedeli in tutto il suo valore religioso. Lo stesso artista ha ricordato che la statua era stata acquistata a Lecce oltre 30 anni fa dal compianto don Rocco Sciarretta. Le
fiamme di quel giorno danneggiarono la statua specialmente nella parte sinistra e l’artista ha ricostruito interamente la mano e una parte del viso oltre che a ricomporre l’arto destro. Per il lavoro Botteri ha utilizzato terra impastata con olio di lino ed ora la statua è tornata al suo posto.
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Termoli
25 agosto 2013
Rissa a Nuova Cliternia, forse una spedizione punitiva sentimentale NUOVA CLITERNIA – Sarebbe stata una missione punitiva nei confronti dell’ex moglie il motivo della rissa scoppiata mercoledì sera davanti ad un ristorante che si affaccia sulla piazza della frazione di Campomarino. Sarebbe stato proprio l’ex coniuge di una donna a creare il caos poi sedato dall’interventio dei carabinieri, alcuni residenti e lo stesso parroco din Nicolino Di Pietrantonio. Pugni, calci e spintoni sono volati all’uscita del locale dove la donna era stata a cena con il nuovo compagno. La coppia è stata affrontata dall’ex marito di lei, spalleggiato da due “compari”, tutti di origine pugliese. Sul posto, oltre alle forze dell’ordine, anche i medici del 118 con l’ambulanza della Misericordia per medicare i contendenti che hanno riportato escoriazioni al corpo. Per alcuni di loro potrebbe scattare la denuncia a piede libero.
Molto successo per l’iniziativa Cinema in Cantina TERMOLI - Ha avuto un notevole riscontro di pubblico l’iniziativa “Cinema in Cantina” che ha proposto quattro serate di film con degustazione di vini e gastronomia locale. Iniziativa che è stata organizzata dalle associazioni Movimento Turismo del Vino Molise e Cinema Teatro K di Casacalenda e con il patrocinio dell’Assessorato regionale alle Politiche Agricole e Forestali. Una iniziativa sperimentale che ha dato pieni riscontri e valido volano per lo sviluppo imprenditoriale locale.“Per tali ragioni – dichiarano gli organizzatori dell’evento- “Cinema in Cantina” da esperimento deve diventare un appuntamento strutturato, una opportunità che merita di crescere e consolidarsi”.Ala prima edizione hanno a derito: Cantina Borgo di Colloredo fi Campomarino, Cantina Terresacre di Montenero di Bisaccia, Cantine D’Uva di Larino e Cantine Valerio di Monteroduni.
Notte Fucsia, Mudù e Uccio De Santis in tour
Tutto pronto a San Felice la manifestazione “Tintilia” e il Palio delle Botti
MONTENERO DI BISACCIA – Questa sera si terrà una grande festa di fine estate caratterizzata dall’evento “Notte Fucsia”. A partire dalle ore 21 in Piazza della Libertà ci sarà l’esibizione dei Mudù, con Uccio De Santis, Antonella Genga e l’Orchestra da Favola, con lo spettacolo “E’ una vita che faccio questa vita”. “Gli eventi del cartellone estivo montenerese – ha dichiarato il sindaco Nicola Travaglini – sono arrivati quasi alle battute finali. Ospiti di caratura nazionale e manifestazioni di grande rilievo nel panorama regionale hanno caratterizzato le serate del centro cittadino, di contrada Montebello e della Costa Verde alla Marina di Montenero. Prima di tracciare un bilancio di tutte queste manifestazioni, però, ci sono ancora altri appuntamenti da seguire, come questo con la Notte Fucsia, i Mudù e Uccio De Santis. Rivolgo quindi l’invito a tutti i monteneresi e agli ospiti presenti sulla costa molisana e abruzzese, di venire a festeggiare insieme a noi le ultime tappe della nostra Estate Montenerese: il divertimento, per usare una frase tipica di Uccio De Santis, è assicurato”. La Notte Fucsia sarà una serata all'insegna della musica; a partire dalle ore 19 ci saranno tre cover band in tre punti diversi della piazza: Vangelo secondo Vasco, Ghost Track cover band Moda, Bamboliga e Barracuda, cover band Ligabue. A seguire lo spettacolo dei Mudù e subito dopo un DJ animerà la piazza; le attività commerciali che partecipano alla serata saranno caratterizzate con un allestimento in tinta fucsia, saranno distribuiti gadgets e ci saranno anche degustazioni di bontà gastronomiche.
SAN FELICE DEL MOLISE - Ritorna anche quest’anno, nella piccola comunità croata di San Felice del Molise, la manifestazione “Tintilia” e Prodotti tipici e il Palio delle Botti. La manifestazione si svolgerà nella giornata del 1 settembre ed è organizzata dall’Associazione Culturale Comunità Croata del Molise “Luigi Zara” in collaborazione con il Comune di San Felice del Molise. Un evento importante per le aziende enogastronomiche del piccolo comune croato: fanno conoscere i propri prodotti e ne espandono il commercio. Nell’epoca della globalizzazione, l’agricoltura acquista un ruolo fondamentale non solo per la ripresa economica ma anche come insieme di tradizioni e di valori. La qualità e la sicurezza dei prodotti, l’unicità del legame con il territorio che rappresenta il tratto distintivo dell’enogastronomia italiana e caratterizzano le terre della “Tintilia”, rappresentano un patrimonio di saperi imprescindibile dagli aspetti culturali e dallo sviluppo economico dei luoghi. «In questo particolare momento che sta vivendo l’economia occorre investire sul territorio e coinvolgendo tutti gli attori locali in modo da creare una rete di mercato e sviluppare in maniera sinergica tutte quelle attività che singolarmente non potrebbero portare allo stesso risultato» questo quanto si propongono gli organizzatori dell’evento che vuole essere un’occasione d’incontro e di promozione per tutte quelle aziende che credono nel territorio. Promuovere un’area significa met-
tere a sistema tutte le sue risorse. La prima risorsa è costituita da chi abita il territorio, chi lo conosce, chi lo apprezza e cerca di valorizzarlo e proteggerlo dalla dimenticanza, dalla trascuratezza. Il futuro del territorio molisano dipende dai cittadini, dalla loro capacità di salvaguardarlo e valorizzarlo anche all’esterno facendone conoscere la cultura e le tradizioni. L’evento è patrocinato dalla Regione Molise, dalla Provincia di Campobasso e dall’Università degli Studi del Molise che, in virtù del Protocollo d’Intesa intrapreso con il piccolo comune Croato e altri comuni del Molise, ha dato il suo contributo all’organizzazione. Ricco il programma che coinvolgerà i partecipanti per l’intera giornata: alle ore 15 il Palio delle Botti che partirà da via Pescara fino a raggiungere il Centro Storico. Alle ore 16,30 si apriranno gli stand enogastronomici che vedranno protagonisti le aziende Vinicole e gastronomiche provenienti dall’intero territorio regionale, che delizieranno i palati con i loro prodotti. In contemporanea alle ore 17 nella sala convegni del Caffè Letterario si terrà il convegno organizzato dall’associazione Culturale in collaborazione con l’Università degli Studi del Molise dal titolo “Promuovere il territorio attraverso i suoi prodotti enogastronomici” dove interverranno dopo il saluto del sindaco Corrado Zara e delle istituzioni presenti, l’ambasciatore Croato in Italia Damir Grubiša, Paolo Benvenuti direttore associazione nazionale Città del Vino, Giuseppe Fe-
lice responsabile GeoProgress, Pasquale di Lena noto promotore di Vini e Giuseppina Occhionero Assessore al Turismo del Comune di Campomarino, condurrà e coordinerà la Professoressa Monica Meini dell’Università degli Studi del Molise.
Auguri a Osvaldo e Benedetta MONTENERO DI BISACCIA - "Camminare insieme per la strada della vita può essere molto difficile, ma il vostro amore vi ha saputo insegnare come fare……siete infatti arrivati al meraviglioso traguardo di 60 anni di nozze con la consapevolezza che la vostra vita proseguirà in questo modo. Auguri di ogni bene a Osvaldo Benedetto e Amalia D'Aulerio da tutta la famiglia".
Il ristorante-pizzeria più esclusivo nel salotto buono della Campobasso murattiana. Ecco il miglior modo per valorizzare la più prestigiosa piazza cittadina, crocevia di interessi, storia e vita: un gioiello incastonato all'interno del teatro Savoia. Il ristorante Savoia riesce a coniugare perfettamente una raffinatezza e una cucina dallo stile sopraffino a prezzi decisamente normali e alla portata di tutti. Aperto a pranzo e cena dà la possibilità a chiunque di gustare prodotti di prima qualità legati alla stagione anche solo per un pasto veloce con menù fisso personalizzabile. Al suo interno, poi, le ambientazioni stagionali delle sale donano al ristorante Savoia un'atmosfera indimenticabile