ANNO X - N° 46 - MARTEDÌ 25 FEBBRAIO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel.: 0874.698012 Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita
GIORNALE SATIRICO
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L’Oscar del giorno a Michelangelo Petrollino
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Michelangelo Petrollino. Dirigente delle Poste in Molise ha ottenuto l’incarico di responsabile sicurezza fisica di Poste italiane Area Sud 1 (Puglia, Basilicata , Molise e Sicilia). E' il primo molisano dipendente delle Poste ad ottenere un incarico di così alto prestigio nel comparto della sicurezza nel settore dell'Italia meridionale. Un riconoscimento che gli vale anche il nostro Oscar per il lavoro svolto sul territorio molisano e per l'impegno al miglioramento dei servizi che ha finito, poi, con il riversarsi sui cittadini.
Il Tapiro del giorno a Filoteo Di Sandro
Il Pd tazze e cucchiai: i cucchiai degli altri e le tazze vuote degli italiani di Massimo Romano
Il Tapiro del giorno lo diamo a Filoteo Di Sandro. Ha ritenuto positive le 800 persone che si sono portate nei quattro gazebo presenti in altrettante città del Molise per eleggere il segretario nazionale del partito. Se questi sono da ritenersi numeri positivi per primarie aperte il coordinatore regionale dovrebbe di che preoccuparsi più che rallegrarsi. Analizzando, poi, il dato, emerge che quasi 400 sono state le persone che hanno votato nella sola Isernia. Ciò significa che a Campobasso, Termoli e Guglionesi lo hanno fatto i restanti 400.
I miei complimenti a Matteo Renzi, che è riuscito a scegliere i modi e i nomi in assoluto più indicati per far stravincere le prossime elezioni a Grillo, seppellendo per sempre la speranza che il PD potesse rappresentare il cambiamento. Vorrei farli anche a Pippo Civati, memorabile campione di doppiezza, che dopo aver tuonato contro Renzi si appresta a votargli la fiducia per non abbandonare il partito. Venendo al Molise, vorrei rivolgere un pensiero commosso alla Fanelli, a cui auguro di essere chiamata a Roma per far parte del nuovo Governo: se così non fosse, infatti, si sarebbe suicidata inutilmente, visto che il merito della sua vittoria alle primarie se l'è intestato per intero Frattura e negli equilibri del governo regionale non conta assolutamente nulla. Come peraltro le sarà stato chiarissimo sin dalla sua prima uscita pubblica: non se l'è filata nessuno, lasciata sola con un paio di mummie riesumate per l'occasione e qualche sconosciuta ragazzina tanto gradevole nell'aspetto quanto insignificante sul piano politico (diciamo sul modello di Madia e Boschi).
Congratulazioni vivissime anche a Frattura, che è riuscito ad inimicarsi anche i suoi più fedeli alleati, mostrando finalmente a tutti il suo volto livoroso e vendicativo, e inaugurando il nuovo corso 'riformista' con l'epurazione di Scarabeo per far posto a Cotugno, noto 'compagno' di lungo corso...Tuttavia, senza offesa per nessuno, le felicitazioni più fervide desidero rivolgerle a Petraroia, fulgido esempio di 'stomaco di ferro', anzi coibentato con l'amianto, per aver dimostrato di saper digerire anche i cadaveri politici più nauseabondi senza batter ciglio, se si eccettuano le insulse dichiarazioni a mezzo stampa che abitualmente fa rilasciare dalle sedicenti associazioni all'uopo costituite per fargli da eco, talvolta di consumatori, talaltra di ecologisti democratici, altre volte ancora di improbabili cristiano sociali, che puntualmente propongono tutto ciò che il governo, di cui egli fa parte, Non fa. Il sentimento prevalente, in ogni caso, è il sollievo: finalmente gli italiani capiranno che con questa gente non si va da nessuna parte: tutti dentro lo stesso sistema, non mollerebbero l'osso nemmeno sotto tortura, e pur di tenerselo stretto sarebbero prontissimi a bere secchiate di sterco senza alcuna esitazione.Tanto i cazzi sono degli italiani.
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25 febbraio 2014
REGIONE: Un solo protocollo informatico contro le decine di protocolli a mano (pare fossero 90 tra Campobasso,Termoli e Isernia)
Ancora una volta il personale che non ha mai conosciuto un ordine di servizio, un carico di lavoro, il rispetto gerarchico e di essere al servizio della collettività, s’è messo di traverso
a ieri, 24 febbraio 2014, presso la sede della giunta regionale in Via Genova 11, dovrebbe funzionare il protocollo informatico unico. Abbiamo usato il condizionale perché con la Regione non si sa mai come vanno a finire le cose. Per metterlo in piedi sono statati mobilitatati la direzione generale, i direttori d’area e i direttori di servizio e sono stati mossi e rimossi, e poi ancora mossi e quindi rimossi, una decina di dipendenti che col servizio protocollo hanno bazzicato parecchio in questi anni. Quel mossi e rimossi attiene al fatto che all’ordine esecutivo direttoriale (vertice superiore) di andare in Via Genova alcuni lo hanno discrezionalmente accettato e altri no. L’andirivieni a quanto pare non è stato del tutto risolto: la mobilitazione dei protettori di questo e di quello deve ancora completare l’opera. Chi è già andato in Via Genova potrebbe tornare, e viceversa. Da ieri, quindi, al bordello storico regionale s’è aggiunto altro bordello. Non solo dovuto al personale riottoso o raccomandato, quant’anche alla pseudo
nuova organizzazione della corrispondenza (in entrata e in uscita): quella cartacea, che dovrà vedere la mattina un incaricato di ogni servizio raccogliere la posta e portarla in Via Genova (bordello), quella elettronica (sono pochi i servizi attrezzati sul piano informatico),quella certificata (Pec), e la corrispondenza consegnata a mano, sempre in Via Genova, dal lunedì al venerdì, dalle 8,30 alle 11. L’idea del protocollo informatico unico è certamente valida. Un solo protocollo contro le decine di protocolli a mano (pare fossero 90 tra Campobasso, Termoli e Isernia): risparmio di personale (cosa gli toccherà fare, se non protocollerà, non spedirà corrispondenza, non fotocopierà?), di materiale cartaceo e di cancelleria, oltre che il dover sottostare alla razionalizzazione della spesa (spending review). Il guaio è che questa piccola rivoluzione organizzativa e funzionale ha dovuto fare i conti e misurarsi con la storia umana e professionale del personale regionale che non ha mai conosciuto un ordine di servizio, un ca-
rico di lavoro, mai il rispetto gerarchico, mai l’obbligo di essere e di considerarsi al servizio della collettività. Ma una sorta di casta burocratica, organizzata su basi clientelari e fortemente in funzione di autotutela. Una prima disposizione del direttore generale Di Mirco, al di là del fatto che per far funzionare il protocollo informatico unico ha ritenuto di creare tre unità operative organiche e precisamente “Archivi e Sistema documentale” , “ Ufficio Collegamento del Direttore Generale con le Aree”, “Ufficio del Protocollo informatizzato” e quindi tre responsabili (Giuseppina Ciaramella; Maria Assunta Callura e Antonietta Castiglia) invece di uno, prevedeva che a trasferirsi in Via Genova fossero, oltre alle tre appena citate, Elisabetta Ianiri, Clemente Di Bartolomeo, Maria Incoronata Timperio, Rosaria Palladino, Adriano Ilario Tranchetti, Giovanni Di Biase, Angelina Ciarmela, Giovanna Madonna, Maria Voltorino, Nicola Altieri, Paolo Consalvo, Vincenza Caranci, Elvira Musilli, Gennaro Lombardi, Maria Mignogna, Franco Schiavone. A una determinazione del direttore generale in nessuna parte del mondo ci sarebbe modo di opporsi. Alla Regione Molise sì. Ciò dimostra (e lo si temeva) che il direttore generale Di Mirco di autonomia ne vanta evidentemente poca, al punto da essere stato costretto ad assumere una nuova determinazione per stabilire che Clemente Di Bartolomeo, Vincenza Caranci, Giovanna Madonna, Maria Incoronata Timperio, Maria Volturino e Giovanni Di Biase rimanessero al posto dov’erano e in loro sostituzione in Via Genova andassero Maria Lanese, Giuliano Petti, Gabriella Mancini, Isa Anna Varanese, Daniele Di Marco, Anna Mastropaolo e Antonio De Nigris. Tutto definito? Manco per idea. Protettori di nuovo in attività per proteggere questo a danno di quello e quello a danno di questo. Si attende pertanto la terza determina di Di Mirco, salvo la quarta e forse la quinta. Bordello. Al quale (Di Mirco) dedichiamo questo piccolo giochetto linguistico che riassume e spiega il perché: “Bisognava fare un lavoro importante e si chiese ad Ognuno di occuparsene. Ognuno era sicuro che Qualcuno lo avrebbe fatto. Ciascuno avrebbe potuto occuparsene, ma Nessuno lo fece. Qualcuno s'arrabbiò perché considerava che per questo lavoro Ognuno fosse responsabile. Ognuno credeva che Ciascuno potesse farlo. Nessuno si rese conto che Ognuno non avrebbe fatto niente. Finì che Ognuno rimproverò Qualcuno perché Nessuno fece ciò che Ciascuno avrebbe potuto fare”. Capito l’antifona? Non bastasse il protocollo informatico unico, s’annuncia che anche la gestione delle presenze sarà presto unificata e centralizzata. Altro bordello in arrivo. Dardo
Lavoro, giustizia sociale e sud
Il nuovo governo non dimentichi le aree interne, le piccole regioni e le crisi aziendali! di Nicola Palombo* Abruzzo, Puglia, Molise, Basilicata, Campania e Sardegna non hanno alcun esponente in un Governo a trazione Centro-Nord ma questo non può significare abbandonare il Sud, le aree interne e le piccole regioni al proprio destino. Nella nuova compagine si trovano manager, professionisti, imprenditori e rappresentanti di associazioni imprenditoriali,
ma mancano i testimoni dell’associazionismo, del volontariato, del sindacato, delle organizzazioni umanitarie e del terzo settore. Questa lacuna non dovrà tradursi in politiche orientate verso le categorie più forti e verso le classi sociali più abbienti, lasciando a se stessi i meno fortunati, i più poveri ed i lavoratori. I diritti universali di cittadinanza a partire dalla sanità pubblica e dalla scuola
pubblica vanno garantiti a tutti i cittadini italiani in modo uniforme senza sperequazioni tra coloro che vivono nelle regioni del Nord o nelle aree metropolitane e chi risiede in un piccolo paesino del meridione. Sul lavoro occorrono risposte ai giovani e prospettive per i lavoratori delle aziende in crisi con politiche attive di formazione, qualificazione e reinserimento occupazionale.
I 250 mila precari della pubblica amministrazione necessitano di risposte con un piano di progressiva stabilizzazione per consolidare la qualità dei servizi pubblici e l’efficienza degli ospedali, delle scuole e degli enti locali. Il Laboratorio Politico per la Sinistra, pronto a rilanciare la propria attività anche sul territorio regionale, seguirà l’azione del nuovo Governo con attenzione sollecitando politiche in favore di chi è rimasto indietro nella società italiana, di chi non può curarsi, di chi non ha più una casa e di chi ha perso il lavoro, di chi non è più autosufficiente o chi è caduto nella devianza ed è rimasto escluso ed emarginato. *Laboratorio Politico per la Sinistra
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25 febbraio 2014
Di Pietro baby batte i pugni: l’autostrada la gestisce l’Idv
Ecco il retroscena della riunione di maggioranza per il rimpasto della Giunta Frattura
CAMPOBASSO. Senza equivoci e senza perifrasi. Bello, chiaro: nero su bianco. L'autostrada s'ha da fare e l'assessore ai lavori pubblici non cambia, deve essere il nostro. Così l'Italia dei valori, immobiliari e stradali, si è presentata alla verifica di maggioranza lo scorso venerdì. Un Cristiano Di Pietro sempre più massiccio e imponente (secondo noi dovrebbe mettersi a dieta) ha battuto i pugni sul tavolo e ha detto a Frattura: fai quello che vuoi, cambia e silura chi vuoi, ma ricordati che l'autostrada si deve fare e l'assessore che dovrà gestire la realizzazione dell’opera deve essere dei nostri: dell'Idv perché noi dobbiamo prenderci “il merito”. Punto e basta. Per il resto non ce ne frega niente. Tutto scritto nero su bianco sul documento appena approvato dal direttivo regionale dell'Idv. Ora conoscendo i trascorsi di Cristiano Di Pietro e le sue telefonate al famoso provveditore alle opere pubbliche di Napoli, non ce ne meravigliamo più di tanto. Ma quello che ci fa specie è il ferale silenzio del padre di cotanto esemplare. Quell'Antonio Di Pietro ex magistrato ed ex uomo di legge, che andava in giro per l'Italia parlando di mani pulite. Ora, dando per scontato che il Di Pietro baby, poliziotto in aspettativa, è una persona per bene e di specchiata moralità, perchè quell'accanimento, quell'attaccamento, quella rivendicazione così dura, così urlata? Come se l'autostrada del Molise fosse un bene da rivendicare, come se fosse un'eredità. Chissà, forse la risposta la troveremo nelle cose future.
Ma, intanto, vediamo di che si tratta. In fase di progettazione esecutiva, si decise di dividere l'opera in tre tronconi: il primo da San Vittore a Castelpetroso, il secondo da Castelpetroso a Oratino-Mirabello, il terzo da Oratino-Mirabello a Termoli. La somma messa a disposizione dal Governo centrale fu di 258 milioni di euro, finalizzati a finanziare la realizzazione del primo dei tre tronconi o lotti. A questo punto, tutti avrebbero pensato o al troncone San Vittore-Castelpetroso, o a quello tra Termoli e Mirabello-Oratino. Se non altro per partire da una delle due autostrade da congiungere. Ebbene che fanno i capoccioni di Regione e Autostrade del Molise? Presto detto, con una scelta che definire demenziale è poco, decidono che il primo lotto dell'autostrada del Molise da costruire è quello centrale, tra Castelpetroso e Oratino. Ora, uno normale chiederebbe l'internamento in manicomio per chi ha fatto una tale scelta, ma siamo in Molise e qui è pacifico fare così: il contrario della cosa giusta. Quindi ricapitolando, l'autostrada del Molise, nata per collegare l'autostrada
Avvertimento al governatore: nessuno tocchi gli uomini del partito
del Sole a quella Adriatica, per il momento si limiterà a collegare Castelpetroso a Oratino. E noi, simpaticamente, immaginiamo Cristiano Di Pietro, al casello di Oratino, mentre stacca i biglietti. Abbiamo provato a capire il perchè di una scelta così singolare e lo abbiamo chiesto a un ingegnere. Sapete cosa ci ha risposto? E’ chiaro che hanno finanziato il tratto di strada dove ci si guadagna di più. Tra Oratino e Castelpetroso, c'è la piana di Bojano, senza gallerie e senza viadotti la cui costruzione richiederebbe una spesa maggiore rispetto al rettilineo. Su 258 milioni si portano a casa almeno la metà. Noi non ci crediamo, ma riportiamo l'indiscrezione per dovere di cronaca. Se quei soldi li avessero buttati sul primo o sul terzo lotto, non ce ne sarebbero rimasti in quantità sufficiente a realizzare un bel guadagno. Questa è la vita. N.Z.
Ittierre: Scarabeo convoca i vertici dell'Ikf Sensibile alle sollecitazioni di sindacati e Rsu l'assessore invita in Molise i rappresentanti del Fondo
Ittierre, importanti novità suol fronte della vicenda societaria dell'azienda di Pettoranello. L'assessore regionale alle attività produttive, Massimiliano Scarabeo, di fronte alle numerose prese di posizione e agli allarmi lanciati da sindacati ed rsu dell'industria tessile molisana, ha convocato con urgenza a Campobasso i vertici societari dell'Ikf di Milano. Il Fondo dovrà spiegare nel dettaglio, a Scarabeo, tutti gli aspetti ed i particolari del piano industriale che ha accompagnato la richiesta di concordato presentata al tribunale di Isernia dall'Ittierre. Tra l'altro Scarabeo ha chiesto già chiarimenti sulle reali prospettive occupazionali che si genereranno a Pettoranello. Com'è noto, perno principale della richiesta è proprio l'offerta di affitto e di acquisto della New Company presentata dalla Ikf di Milano. Come ha già spiegato Lucio Di Gaetano, curatore del concordato, l'Ikf vorrebbe inserire la nuova Ittierre in un discorso di filiera industriale con l'industria di tessuti Botto Fila, acquisita e risanata sempre dal Fondo milanese. In sostanza la nuova Ittierre avrebbe i tessuti direttamente dalla Botto Fila e poi ne industrializzerebbe il confezionamento.
Rimpasto di Giunta: il Pd difende i suoi assessori Con il Frattura bis sono in pole position Micaela Fanelli, Di Pietro jr e Cotugno CAMPOBASSO. Conto alla rovescia per la verifica politica tanto voluta dal governatore. Far fuori Scarabeo del Pd per inserire Cotugno di Rialzati Molise sembra essere l’obiettivo irrinunciabile del governatore piddino. Ma il partito di cui Frattura fa parte alza le barricate. Prima con l’onorevole Danilo Leva, poi con l’onorevole Laura Venittelli che tuona anche contro chi dovrebbe difendere il partito, il segretario Micaela Fanelli: “Sembra più la segretaria di Frattura che del Pd”. Ma anche su Frattura “la rossa” non usa mezze misure: “La smetta di inseguire rancori e vendette personali. Si
occupi una volta per tutte dei problemi del Molise”. Anche l’assessore nel mirino, Massimiliano Scarabeo, che sembra attendere la sentenza del governatore con calma e serenità, inizia a lanciare qualche contro offensiva dal social network. Lui preferisce facebook a twitter e senza mezzi termini scrive: “Non permetterò mai che la nostra provincia – Isernia e Venafro - venga consegnata in mano a preoccupanti interessi privati” rispondendo al lancio di un nuovo governo regionale definito 2.0. Accanto al rimpasto c’è anche la questione della quota rosa da dover risolvere. Infatti sembra che
si continui a ritardare la promulgazione dello Statuto proprio per cercare di trovare la quadra. E tutto lascia presagire che a puntare alla poltrona assessorile sia proprio Micaela Fanelli che però si gioca la partita con una candidata che venga fuori dalla sinistra (Sel, Comunisti italiani e Socialisti). Anche l’Idv potrebbe subire modifiche: Di Pietro jr al posto dell’esterno Nagni su cui ci sono pressioni per la candidatura a sindaco di Campobasso. Un pressing che piace poco a Frattura, almeno così si dice. Ma lo stesso governatore avrebbe ricevuto “l’ordine” di risolvere la questione come meglio crede, purchè si infili Cristiano nell’esecutivo, proprio da Antonio Di Pietro.
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25 febbraio 2014
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Industria, settore che traballa Occorre una politica programmatica per uscire dalla crisi
Troppe pastoie burocratiche penalizzano il mondo produttivo
Innovazione, quello che manca alla Regione
CAMPOBASSO. Sono tante, troppe, le crisi industriali che in lungo e in largo attraversano tutto lo stivale, dal 2009 ad oggi oltre 30mila imprese hanno chiuso i cancelli lasciando a casa intere famiglie. Siamo ormai al quarto anno di Cassa integrazione, un ammortizzatore sociale del quale ad oggi usufruiscono circa 500mila lavoratori che, in media, hanno visto diminuire il proprio reddito di circa 4mila euro. In questi anni è venuta completamente a mancare una politica industriale di supporto da parte della Regione Molise. Bisogna rimettere in moto una efficace politica industriale finché saremo ancora in tempo: il bonus occupazione ha evidenziato ancora una volta la dicotomia tra domande presentate e sulle poche risorse disponibili. Nella ridistribuzione delle risorse sarebbe
pertanto utile spostare fondi oggi appostati su progetti che non decollano, verso strumenti come il credito d’imposta per l’occupazione per gli investimenti. Dunque, un quadro decisamente preoccupante quello che si è delineato in Italia sotto tutti i punti di vista e che rende necessario e urgente, come ribadito sempre più spesso in questi mesi dalla CGIL “un disegno di politica industriale con al centro gli investimenti e l'innovazione” senza il quale “c'è solo il perdurare della recessione”. Il Governo deve cambiare rotta e indirizzarla verso lo sviluppo e la crescita, ossia verso la creazione di lavoro, che rimane la vera emergenza del paese. Al contrario tutti i provvedimenti varati fin'ora dall'esecutivo basati su tagli lineari non hanno fatto altro che colpire lavoratori, giovani e pensionati, ossia
quelle persone già messe a dura prova dalla crisi economica. Per la CGIL infatti “il decreto sviluppo non è all'altezza della gravità della crisi, serve un deciso cambio di rotta, in netto contrasto con le politiche rigoriste e recessive fin qui adottate”. Nei programmi elettorali manca la voce politica industriale (o se ne parla di sfuggita) né si discute di come evitare di diventare un deserto industriali. Su questi temi il dibattito elettorale è evanescente: si parla soprattutto di IMU, di riduzione dell'Irpef (rievocando uno slogan di cinque anni fa (meno tasse per tutti), di congelamento di Iva, tagli alle spese (senza specificare quali) e di rilancio dell'economia (come?). ma non del fatto che il paese vada rafforzato con una presenza forte nel settore industriale.
CAMPOBASSO. I dati economici che sono stati pubblicati in questi giorni, dovrebbero portare la Regione Molise a pensare ad un cambio di strategia in materia di competitività che, fino ad oggi, è stata influenzata da fenomeni di concentrazione geografica delle innovazioni. In genere, si è teso a specializzarsi nel proprio ambito di sviluppo tecnologico specifico e ad attrarre attività nazionali ed estere con la stessa specializzazione produttiva. E' chiaro, che dinanzi ad una crisi tanto forte che ha messo in ginocchio le strutture produttive di sempre, il rischio è di trovarsi di fronte ad un crollo del sistema industriale tradizionale. Non sarebbe male, a questo punto, pensare se legiferare in materia di innovazione o se mantenersi nell’ambito di quanto stabilito a livello statale. Di fatto a partire dal 1999, sono state promulgate oltre un centinaio di leggi regionali che hanno influenza sulla ricerca e l’innovazione in varie forme e con diversi strumenti. Il Consiglio regionale del Molise, però, non ha trovato il tempo per fare altrettanto. Ovvero di dotarsi di un apposito piano strategico o di dotarsi di uno strumento legislativo specifico, per il coordinamento organico di tutte le misure e gli interventi in materia di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico. Eppure, questo, sarebbe il momento più opportuno in un quadro di politiche macroeconomiche dirette a stimolare la domanda aggregata in funzione anticiclica, per far sì che le nuove tecnologie portino a una maggiore occupazione con la necessità, però, di destinare le risorse in modo prioritario verso attività innovative finalizzate alla creazione di nuovi prodotti, accrescendo il sostegno pubblico e privato sia alla ricerca e sviluppo, sia alla progettazione e produzione sperimentale. Senza dimenticare, ancora, che la nostra è anche una realtà di piccoli artigiani e di commercianti. Per mantenere vivo questo tessuto produttivo e distributivo, vero antidoto contro l'omologazione e la globalizzazione al ribasso, è importante garantire servizi, assistenza, snellezza e disponibilità a venire incontro alle giuste esigenze dei due settori: per rilanciare il commercio prima di tutto serve meno burocrazia in fase di autorizzazione e più controlli in quella successiva, con una miglior organizzazione delle attività e degli esercizi sul territorio, la garanzia dell’equilibrio tra grande e piccola distribuzione attraverso piani del commercio non calati dall'alto ma concertati con le categorie e con le parti sociali e assicurare la permanenza e lo sviluppo degli esercizi di vicinato nelle periferie e nei paesi. Una sfida, quella dell'innovazione, che non può essere più rinviata.
Riusciranno i politici molisani
a ritrovare la loro identità? di Massimo Dalla Torre prendendo spunto da un film di Alberto Sordi il cui titolo è “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare……” (non continuiamo perché se riportassimo integralmente il titolo del film rischieremo di sottrarre spazio ai contenuti di questo intervento), vorremo porvi la stessa domanda. Un interrogativo che sorge spontaneo visto le notizie che giungono dai “palazzi” in cui le incongruenze ma soprattutto l’epurazione caratterizzano la maggioranza ha scosso dalla settimana scorsa la sonnacchiosa ventesima regione d’Italia. Notizie che schierano, come del resto sempre accade in questi casi, su due fronti opposti i colpevolisti e gli innocentisti. Tornando alla do-
manda che se fosse fatta a chi di politica non s’interessa, avrebbe una sola risposta “altro che identità, è meglio che vanno a zappare” – tutto il nostro rispetto per gli agricoltori. Quesito su cui ragionare senza “menare il can per l’aia”. Un ragionamento serio e soprattutto aperto che evidenzia quelli che sono gli intendimenti veri, non quelli di facciata, di chi si professa il paladino delle sorti del Molise. Le quali, grazie alle doti camaleontiche della classe politica locale vedono un continuo bussare alle mense altrui pur di continuare a banchettare a base di “scellerataggine” s’intende, non vi è nulla di personale. Costatazione che induce a scavare nella memoria storica della politica e dei suoi personaggi che,
con i loro atteggiamenti e le loro azioni, nel corso dei secoli hanno prestato il fianco a interpretazioni che tutt’ora continuano. Tra questi vorremo citare due esempi: Diogene che, per trovare la propria identità, girava per le strade di Atene in una botte mantenendo in mano una lucerna attirando la curiosità di chi lo incontrava e Socrate che pronunciò la frase “conosci te stesso”. Frase che oggi è immortalata sulle magliette di centinaia di teen-ager che forse, non ne conoscono il vero significato, in quanto il periodo della “Democrazia” e delle “Polis” è lontano dal loro modo di vedere le cose e di conseguenza di vivere la realtà odierna. Esempi che, se si ripetessero, permetterebbero un confronto serio e serrato
su quello che è il ruolo di chi si butta a capofitto in quest’ agone. Un luogo, che rapportato al Molise è caratterizzato unicamente dalla inesistenza di scrupoli, dove il compromesso è il vangelo pur di tornare in auge con un'unica caratteristica: sempre pronti a tradire gli ideali e la volontà del cittadino. Un modus operandi che Carlo Verdone definirebbe “un sacco bello”, tanto per rimanere sul filo conduttore di questo articolo. “Un fil-rouge che mette a confronto realtà e finzione. Due cose che costringono a gettare via la maschera d’ipocrisia che molti indossano pur di arrivare alla meta stabilita. Una maschera che, come insegna Pirandello, non mostra un solo volto bensì, nessuno e non centomila. Non giudicateci disfattisti ma la situazione è questa. Una situazione che è scossa da contraddizioni che non permettono assolutamente di capire a fondo il vero significato di fare politica in una realtà a dimensione d’uomo; e questo, per il Molise e per i molisani, è assolutamente inaccettabile.
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25 febbraio 2014
Il presidente facenti funzioni della Regione Molise Michele Petraroia ha criticato Matteo Renzi per aver escluso Cecile Kyenge dal governo
Le parole di Petraroia sono un segnale politico per Frattura che vorrebbe accentuare l’aspetto liberista dell’esecutivo
Primarie, il flop di Fratelli d'Italia
Appena 800 elettori si sono presentati nei quattro gazebo molisani
Matteo Renzi ha procurato un forte dispiacere al vicepresidente dalla giunta regionale, ancorché presidente facenti funzioni, Michele Petraroia, non confermando al governo il ministro Cecile Kyenge e cancellando il ministero per l’integrazione. Le ha fatto uno sgarbo ed egli (Petraroia) non ha frapposto tempo a farlo sapere alla Kyenge quanto ciò gli sia dispiaciuto e, sotto sotto, quanto sia stato poco accorto il nuovo presidente del consiglio nel non tener conto che la ministro nera era figlia come lui (Pietraroia) di un’altra idea del Mondo che si fonda sull’uguaglianza, sulla pace, sul lavoro e sulla giustizia sociale. Vedere un Governo senza Kyenge e senza la Bonino, lo lascia perplesso e lo induce a lottare con maggior vigore per gli ideali intramontabili di un mondo che valorizza il merito e non l’apparenza. Che Renzi abbia dato peso e dia peso all’apparenza a danno del merito sono in molti a pensarlo. Petraroia esplicita il concetto e non si fa scrupolo di metterlo in piazza. Come gli piace fare quando gli viene data la possibilità di agganciarsi a fatti di cro-
naca nazionale. In questa circostanza fino a spingersi al confine del consentibile per un ex comunista di scuola cigiellina: “La società italiana non è riconducibile a Beautiful, l’immagine vuota rimane sterile e arida, il potere per il potere parla ai ricchi e ai potenti che si posizionano tatticamente per salvaguardare i propri privilegi”.Che ce l’abbia per caso oltre che con Renzi, con Frattura? Alla vigila del rimpasto della giunta questa riflessione petraroiana diventa un segnale politico per il presidente che vorrebbe accentuare l’aspetto liberista dell’esecutivo, e un modo elegante per dirgli che non ha ancora il pieno dominio del Pd né del governo di Palazzo Vitale. Insomma, Petraroia, sull’abbrivo dell’esclusione della Kyenge e del ministero dell’integrazione, mette in chiaro la sua posizione, la sua differenziazione ideologica e comportamentale, salvo poi, come pure gli capita spesso, di mescolare le carte e di sedersi al tavolo di chi ha il punto più alto. Dardo
CAMPOBASSO. Il flop delle Primarie di Fratelli d'Italia in Molise per la scelta del segretario nazionale del partito. In totale hanno votato 800 elettori su quattro gazebo: Campobasso, Isernia, Termoli e Guglionesi. Come dire, 200 elettori a gazebo. Per il coordinatore regionale Di Sandro, si è trattato di un "buon risultato" nonostante i numeri bassissimi che sono stati registrati in Molise. E' pur vero che il voto già riscontrato nelle ultime elezioni politiche in regione non è stato dei migliori ma quello dell'esperimento delle Primarie è stato addirittura un flop.
L'intervento
Frattura, insensibile e irrispettoso di Giovanni Muccio Il Movimento regionale del Guerriero Sannita con rammarico, delusione e stupore, apprende che si è svolto un confronto presso la sede della regione Molise, tra il Presidente Frattura e i Segretari regionale della coalizione del Centrosinistra, per il rilancio dell'azione politica - governativa del Governo regionale. Rammarico, delusione e stupore nel vedere alla riunione dei Segretari del Centrosinistra l'Ing. Luigi D'Orsi del Centro Democratico, sigla che ai più resta una organizzazione sconosciuta e mai in questi anni si è visto al tavolo regionale del Centrosinistra dove si di-
scutevano strategie politiche per vincere le amministrative regionale o in competizioni elettorale con liste proprie, nulla contro l'Ingegnere e l'organizzazione politica che rappresenta, ciò solo per far comprendere meglio di cosa parliamo. Un summit a cui il Presidente Frattura non ha ritenuto necessario invitare il Guerriero Sannita, che pur si è prodigato in questi anni con il Movimento a portare avanti lotte e tenere unita la coalizione. Un Movimento quello del Guerriero Sannita, presente nelle varie competizioni elettorale con propria lista autonoma, dalle amministrative comunali di Campobasso, Isernia e provinciale di
Campobasso, un Movimento che ha fatto parte del tavolo regionale dal 2011 in poi. Rammarico, delusione e stupore se si considera che oggi il Presidente Paolo Di Laura Frattura è il Presidente della regione e questo lo deve anche grazie al voto determinante del Movimento del Guerriero Sannita al tavolo regionale delle primarie nel 2011, dove sul suo nome ci fu una spaccatura politica, dovuta al fatto che lo consideravano un esponente di Centrodestra e quindi da bocciare la sua candidatura per la discesa in campo alle primarie. Rammarico, delusione e stupore, per essere stata l'unico vero Movimento sempre vicino alla coalizione di Cen-
trosinistra e i Segretari dei partiti della coalizione e non, lo sanno benissimo.Rammarico, delusione e stupore, perché tale comportamento, ferisce la dignità di un Movimento e di chi lo rappresenta.Il Movimento Regionale del Guerriero Sannita si auspica che nella politica e tra i politicanti, crescano valori come la riconoscenza, giustizia sociale e legalità , bandendo l'antivalore per eccellenza come l'egoismo che rappresenta il male di tutti i mali!Il Guerriero sannita resta nel Centrosinistra sempre più convinto di apportare contributi e strategie, per il bene del Popolo molisano. *Presidente Regionale del Guerriero Sannita
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Campobasso
25 febbraio 2014
Parco giochi, perchè la nuova gara? Gli attuali gestori dovranno andare via a ridosso delle elezioni CAMPOBASSO. Il Parco giochi di via XXIV Maggio a Campobasso rischia di vedere sloggiare gli attuali gestori perchè l'amministrazione comunale ha deciso che vanno rifatte le gare d'appalto a ridosso delle elezioni. Il Comune capoluogo ha inoltrato alla ditta che gestisce il Parco una raccomandata nella quale la si invita a "rimuovere, entro e non oltre la scadenza contrattuale del 20 maggio 2014, tutte le attrezzature e|o le opere realizzate". Ma perchè questa decisione? Perchè, soprattutto, farla a ridosso delle elezioni amministrative del 25 maggio? Non sarebbe stato il caso, almeno, di prorogare qualche mese in attesa della nuova amministrazione? Sono interrogativi non secondari anche perchè siamo in presenza di gente che lavora e che su quella struttura ha anche investito. Mandarla, d'un
tratto a casa non è secondo logica. Il Parco di via XXIV maggio da qualche anno funziona ed anche bene a seguito proprio della nuova gestione. Nel recente passato non
“In aumento i ricorsi al Tar” Ieri inaugurazione dell'anno giudiziario al Tribunale amministrativo di Campobasso CAMPOBASSO. Sono aumentati i ricorsi amministrativi, così come la loro tipologia, ma ci sono stati segnali positivi per quanto riguarda lo snellimento delle pratiche arretrate. E’ il bilancio fatto nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2014 al Tribunale Amministrativo Regionale del Molise dal presidente Antonio Onorato. I ricorsi depositati nel 2013 sono stati 414, con un incremento del 22% rispetto all’anno precedente. Quelli pendenti al primo gennaio 2013, dato in controtendenza rispetto al passato oltre che ad altri tribunali d’Italia, erano 1564 e nel 2013 ne sono stati definiti 634, di cui con sentenza 530, con sentenza breve 46, con decreto presidenziale 14, con decreto decisorio 9, con decreto collegiale 35. Al 31 dicembre 2013 risultavano ancora pendenti 1344 ricorsi. Il presidente Onorato ha evidenziato risultati positivi sull’accelerazione delle definizione delle pratiche pendenti e ha
previsto che entro la fine del 2015 si arriverà all’azzeramento dell’arretrato. Tuttavia non ha mancato di giustificare il relativo rallentamento delle cause dal momento che il lavoro del giudice è diventato sempre più complesso con l’ingresso nelle cancellerie del Tar di nuove e diverse tipologie di ricorsi. Nel dettaglio i procedimenti nel 2013 hanno riguardato la pubblica istruzione, la sanità, le gare di appalto, l’urbanistica, l’edilizia, le autorizzazioni per la produzione di energia da fonti rinnovabili, provvedimenti che prevedono la rimozione di rifiuti e bonifiche ai siti contaminati dalle attività industriali, nonché l’ambito strettamente politico. Infine una puntualizzazione sull’attività del magistrato. “Le scelte dei giudici sono oggetto di criticahe da parte dell’opinione pubblica – ha detto Onorato – ed esse saranno ben accette purché sincere e non strumentali”.
Si terrà a Tufara, mercoledì 26 febbraio alla ore 16 presso la Sala Convegni, l'incontro denominato “SOLE, UOMO E BENESSERE” organizzato dalla Marvin Group di Telese Terme (BN). Il convegno patrocinato dal Comune di Tufara ha lo scopo di illustrare i benefici del Sole e gli strumenti per riprodurre la sua fonte vitale di energia e benessere per scopi terapeutici. D'altronte tutte le forme di vita sulla terra sono possibili grazie al calore del sole in quanto rappresenta il più po-
pochi furono gli inghippi e le lamentele da parte dei genitori dei bambini che spesso e volentieri trovano l'area chiusa o sporca o con l'erba alta. Con la nuova ge-
stione, invece, le cose sono cambiate ed anche le opere di migliorie realizzate, sulle quali il Comune ha appuntato gli strali, rendono ancora più funzionale la struttura.
E', forse, un reato? O, al contrario, andava sostenuta l'iniziativa garantendo un minimo di aiuto invece di essere cacciati a calci nel sedere? Una situazione al limite della normalità e che ha già visto, come nel caso dell'assegnazione del bar dell'area della Foce, l'assurdo della gara andata deserta. L'amministrazione comunale, invece di pensare a garantire un piano organico di interventi per rendere funzionali le strutture aperte al pubblico rende la vita difficile a quanti intendono lavorarvi a favore dei cittadini. Quello che sta accadendo per il Parco giochi di via XXIV maggio è solo l'ultimo esempio di una politica sbagliata a danno delle micro imprese familiari che vogliono solo lavorare investendoci in lavoro e soldi. E, poi, perchè tutto questo a ridosso delle elezioni Comunali?
Il Dipartimento di Salute Mentale di Campobasso e la Cooperativa Laboratorio Aperto prendono il volo Il dott. Franco Veltro direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Campobasso e Francesco Colavita e Antonio Salvatore soci della Cooperativa Laboratorio Aperto sono stati invitati per una tavola rotonda che si terrà oggi e domani a Dubrovnik nell'ambito del Progetto Pegasus della Comunità Europa. Un importante riconoscimento dopo la precedente esperienza positiva che il DSM e la cooperativa sociale hanno avuto alcuni fa in Albania sempre per un progetto di cooperazione internazionale testimoniato anche da un meraviglioso cortometraggio "Messaggio di Speranza" molto apprezzato anche nei circuiti della solidarietà sociale. L'attuale im-
presa è stata patrocinata per le spese di viaggio e soggiorno oltre che dalla Comunità Scientifica Europea anche dalla Regione Molise e dall'Assessorato alla Sanitá soprattutto per le possibili ricadute proprio di tipo imprenditoriale della cooperativa in una località turistica come Dubrovnik. Bisogna infatti evidenziare che il Governatore Frattura è stato di recente eletto Presidente dell'Euroregione Adriatica e questa iniziativa rappresenta anche una singolare coincidenza per la volontá manifestata dal Presidente di fare dell'Euroregione il punto di riferimento certo delle strategie comuni nell'ambito della prossima programmazione comunitaria 2014-2020.
Toro, donna massacrata di botte Con molta probabilità l'autore del gesto è stato il marito della 50enne TORO. E' accaduto ieri mattina a Toro. E’ uscita di casa con il volto ed i vestiti impregnati di sangue chiedendo aiuto ai vicini i quali hanno contattato il 118. Una 50enne di Toro è stata soccorsa e trasportata all’ospedale Cardarelli di Campobasso a causa di un’ampia ferita al cranio per la quale sono stati necessari sessanta punti di sutura. Il fatto risale a qualche giorno fa ma la notizia è trapelata soltanto oggi. La donna ha dichiarato ai medici di essersi ferita cadendo dalle scale ma la tipologia della frattura faceva pensare a tutt’altro che ad un incidente domestico. I medici hanno contattato gli agenti della Squadra Mobile di Campobasso che hanno avviato le dovute indagini. Dopo aver ascoltato la donna ed a seguito di una perquisizione presso l’abitazione della 50enne, le prime verità sono venute a galla: non si sarebbe trattato di un incidente bensì di un atto di violenza che la donna avrebbe
subito per mano del marito 60enne. Forse in preda ai fumi dell’alcol, l’uomo avrebbe percosso la consorte nel corso di un acceso litigio. L’uomo, stando alla tipologia delle ferite riportate dalla donna, avrebbe percorso la moglie utilizzando anche degli strumenti contundenti, forse un bastone. La donna sarebbe poi caduta dalle scale fracassandosi il cranio e perdendo i sensi in un lago di sangue. Il 60enne, in preda probabilmente ad un attacco d’ansia, ha abbandonato la moglie svenuta lasciando di corsa l’abitazione. Dopo qualche ora la donna ha ripreso conoscenza, uscendo di casa e chiedendo aiuto al vicinato. La prima versione fornita dalla 50enne ai medici era con molta probabilità un modo per difendere il marito. Per l’uomo si potrebbe figurare il reato di tentato omicidio ed omissione di soccorso. Il tutto però è ancora al vaglio degli agenti della Squadra Mobile di Campobasso.
Tufara: “Sole, Uomo e Benessere” Convegno su come vivere più a lungo e sentirsi meglio tente e importante integratore di cui disponiamo. L’incontro ha quindi lo scopo di approfondire quali sono i benefici di un’esposizione corretta ai raggi solari e quali sono gli strumenti moderni per riprodurre questi benefici per scopi di terapia. Il convegno è aperto al pubblico e risulterà molto
utile per tutti coloro che soffrono di reumatismi, cervicale, dolori muscolari, ansia, insonnia, dolori articolari, dolori mestruali, osteoporosi, lesioni cutanee, eczema, acne, malattie respiratorie, cellulite, irregolarità intestinale e tanti altri disturbi comuni.
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Campobasso
25 febbraio 2014
Con 18 voti contrari l’assise respinge la realizzazione di nuovi centri commerciali Il Consiglio respinge all’unanimità l’ampliamento della lottizzazione Parco dei Pini. Finalmente si pone fine ad una questione che si protrae da mesi, una modifica dell’assetto cittadino che, solo ieri, dopo una serie di rinvii, è approdata al vaglio del Consiglio, unico organo legittimato ad esprimersi in materia urbanistica. Non per lavarsene le mani ma, proprio per consentire all’assemblea cittadina di esprimersi sull’argomento, l’assessore al ramo Nicola Gesualdo ha voluto fortemente che la proposta di deliberazione venisse inserita nell’ordine del giorno perché, come ha precisato anche il sindaco Gino Di Bartolomeo, “ la Giunta non ha alcuna intenzione di scaricare la responsabilità sul Consiglio ma vuole che sia il Consiglio decidere”. La richiesta di variante di ampliamento alla lottizzazione Parco dei Pini è stata presentata dalla società “Eredi impresa edile Giovanni Sollazzo ” e prevede non solo nuove costruzioni, tra cui un plesso scolastico in sostituzione di quello di via Crispi,
Parco dei Pini ma anche la realizzazione di centri commerciali . La bocciatura del Consiglio è arrivata nonostante il parere positivo dato al progetto dal settore Urbanistica del Comune. “Sarò chiara – ha detto il dirigente Paolo Lozzi in aula – il parere è favorevole ma solo il Consiglio ha la facoltà di decidere del futuro del territorio pubblico anche
Campobasso in fiera: boom di presenze Per il presidente Pasquale Oriente: “Obiettivo, crescere ancora” CAMPOBASSO. Sfiora le 15.000 presenze la 58esima edizione di “Campobasso in Fiera”, la tradizionale fiera di fine mese organizzata dalla Anva Confesercenti Provinciale di Campobasso. Tanti i visitatori giunti dai paesi limitrofi al capoluogo, oltre ad una grande fetta di “spettatori” anche da fuori regione, che hanno visionato i numerosi stand (circa un centinaio) allestiti nella nuovissima location sita lungo il vialone compreso tra il Decathlon ed il retro del Centro Commerciale Monforte, nella zona industriale del capoluogo. Location scelta non a caso per il suo spazio più ampio e organizzato al fine di rendere l’esperienza della fiera ancor più confortevole. Il presidente della Confesercenti Provinciale di Campobasso, Pasquale Oriente, ringrazia il presidente dell’Anva Campobasso, Anna Valente, e tutto lo staff dell’ente per il buon lavoro svolto ed il più che soddisfacente obiettivo raggiunto: “Una crescita di presenze di circa il 50% rispetto alle precedenti edizioni che si spera vada ulteriormente ad aumentare per il prestigio sia dell’evento stesso ma anche e soprattutto per dare visibilità alla città ed alle aziende che decidono di esporre i propri prodotti e servizi”. Altresì, l’Anva porge “sentiti ringraziamenti agli operatori commerciali che hanno allestito i numerosi stand e al pubblico che ha voluto trascorrere una “domenica diversa” enfatizzando l’importanza di un evento qual è proprio Campobasso in Fiera”.
perché la convenzione è scaduta e non spetta all’Ufficio Urbanistica ridare validità alla lottizzazione ”. La questione tecnica, dunque, ha assunto una valenza squisitamente politica. La lottizzazione Parco dei Pini è stata concessa alla ditta Sollazzo nel 1977, nel corso degli anni ci sono state una serie di proroghe ma, ad oggi, la con-
venzione risulta scaduta quindi prima di poter approvare la variante proposta dalla ditta sarebbe stato necessario, innanzitutto, procrastinare di tre anni i termini di validità. Quindi, anche se dal punto di vista tecnico il progetto ha ricevuto il parere positivo, solo il Consiglio avrebbe potuto decidere di riaprire i termini della
convenzione e approvare la proposta della ditta assumendosi la responsabilità di autorizzare la realizzazione di nuovi centri commerciali, più precisamente di tre edifici commerciali collocati all’interno della lottizzazione su aria fondiaria e per i quali si sarebbe dovuto utilizzare una volumetria eccedente quella consentita, maggiore del 20% dei volumi residenziali . Il voto contrario di 18 amministratori tra cui anche il sindaco Gino Di Bartolomeo ha decretato l’archiviazione del progetto ma non si può fare a meno di evidenziare che ai fini della discussione e, quindi, della votazione sono stati determinanti i sette voti degli esponenti dell’opposizione che, considerando la scarsa partecipazione dei colleghi di maggioranza, in qualsiasi momento avrebbero potuto chiedere la verifica del numero legale e far cadere i lavori consiliari come, in effetti, è accaduto dopo la bocciatura della prima proposta di deliberazione. Teresa Manara
Primo confortante segnale di una resipiscenza amministrativa ma anche culturale
Il Consiglio comunale di Campobasso ha detto NO alla riapertura della lottizzazione Parco dei Pini La decisione simbolicamente decanta le carenze e le manchevolezze delle strutture tecniche comunali, degli amministratori, quindi dei costruttori, dei lottizzatori, degli speculatori, di coloro, cioè, che dalla confusione del sistema urbanistico locale si garantiscono rendite e vantaggi NO del consiglio comunale (all’unanimità dei presenti) alla riapertura delle lottizzazione “Parco dei Pini”. Quindi NO a nuove colate di cemento in un’area urbana e su un terreno in cui quelle colate avrebbero inciso in maniera fortemente negativa sotto il profilo urbanistico, ambientale e paesaggistico. Le costruzioni avrebbero infatti, tra l’altro, occultato ab aeterno uno dei panorami emblematici di Campobasso che oggi coloro che, a piedi o in macchina, provengono da lato Termoli in città, possono ammirare: il castello Monforte, le chiese romaniche di san Giorgio e san Bartolomeo, il nucleo abitato più significativo del borgo medievale. Un valore paesaggistico assoluto, che visivamente riassume la parte più significativa della storia campobassana. Se il consiglio comunale avesse aderito alla richiesta del lottizzante, quel valore sarebbe scomparso per sempre alla memoria storica locale. La notazione va bene al di là di ciò che affermiamo. Va oltre; dice, con grande soddisfazione, che il consiglio comunale di Campobasso in questa circostanza ha messo da parte l’aspetto politico della questione, gli opportunismi che spesso si accompagnano alle decisioni amministrative, specie dove agisce la discrezionalità. Era questo il caso. Infatti, il consiglio comunale è stato chiamato a dire se era opportuno o meno riaprire una lottizzazione
tecnicamente e urbanisticamente conclusa, sulla base di una proposta del lottizzante che prevedeva il cambio dell’area pubblica già concessa al comune con altra area pubblica di migliore esposizione e qualità geomorfologica all’interno della lottizzazione stessa. Il consiglio comunale ha detto NO. Una decisione che simbolicamente decanta, come abbiamo già scritto in proposito, le carenze e le manchevolezze delle strutture tecniche comunali, degli amministratori, quindi ancora dei costruttori, dei lottizzatori, degli speculatori, di coloro, cioè, che dalla confusione del sistema urbanistico locale (di cui la lottizzazione in questione è figlia e protagonista) si sono garantiti rendite e vantaggi. La discussione consiliare ha mosso le coscienze e per la prima volta ha chiamato in causa la diretta responsabilità dei consiglieri a decidere. Fortunatamente hanno deciso nel senso sperato da quanti ritengono che la speculazione edilizia in questa città abbia raggiunto livelli allarmanti. Nel momento in cui si prende atto del NO del consiglio a nuove colate di cemento, si affaccia purtroppo il dubbio che la proposta di deliberazione appena bocciata, per una considerazione del tutto arbitraria apposta dagli uffici comunali tra le premesse e nel dispositivo, possa offrire al lottizzante la possibilità di tornare sull’argomento. Non ci meraviglieremmo più di
tanto, avendo lettura quasi quotidiana di capziosità tecniche e amministrative negli atti comunali. In materia urbanistica, e dalla confusione generata dalla surrettizia interpretazione delle norme e del regolamento edilizio ad usum Delphini, abbiamo avuto lo scempio del territorio, le lottizzazioni abusive in zona agricola, i piani di recupero in contrasto con la legge nazionale del 1985 sul condono e la legge regionale 17 del 1999, il Piano Casa più dirompente che si possa immaginare, sempre e comunque in balia delle speculazioni e degli speculatori. Il NO del consiglio dettato agli atti, quindi alla storia comunale, dal sindaco Di Bartolomeo, e dai consiglieri Ambrosio (consigliere eterodosso, che sulla lottizzazione ha svolto una indagine tra i lottizzanti convincendosi in maniera radicale per il NO), Colagiovanni, Colitti, Columbro, Coralbo, Cuomo, D’Alesandro, D’Anchise, Durante, Maio, Massa, Pascale, Pietrarca, Sabusco, Santone, Tiberio e Tramontano, è il primo segnale di una resipiscenza amministrativa ma anche culturale. Resipiscenza cui fa specie non abbiano partecipato il capogruppo Pd, Antonio Battista, il presidente della commissione consiliare all’urbanistica, Fratipietro, e la consigliera Adriana Izzi in predicato per le primarie di Forza Italia per la scelta del sindaco di maggio. Dardo
ISERNIA
ANNO X - N° 46 - MARTEDÌ 25 FEBBRAIO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA
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Isernia
25 febbraio 2014
Tessile, aprire l’area di crisi Preoccupazioni per la tenuta del sistema alla luce della proposta Ikf ISERNIA. L'apertura di credito del Ministero dello Sviluppo sull'avvio del riconoscimento dell'area di crisi su Pettoranello del Molise e se possibile su un territorio più ampio che coinvolga il Distretto Produttivo Bojano – Isernia – Venafro, merita di essere rilanciata con la massima urgenza per verificare l'approntamento di una serie di misure di agevolazioni ad investimenti di reindustrializzazione del territorio finalizzati alla riassunzione dei lavoratori della filiera tessile, della filiera avicola e dell'indotto del metalmeccanico. Il Governo Nazionale, la Regione, le amministrazioni locali e le forze economiche e sociali, potrebbero condividere un Accordo di Programma che assume l'obiettivo di non lasciare soli i dipendenti estromessi dall'Ittierre, dalla Gam e dalle aziende metalmeccaniche del nucleo industriale di Pozzilli-Venafro. E' all'interno di questo percorso più ampio che bisognerà ricercare le risposte per le crisi devastanti delle filiere produt-
tive per sostenere una rete di piccole e medie imprese disponibili a insediarsi sul territorio, consolidarsi e assumere i lavoratori in cassa integrazione e in
L’intervento.
Ittierre, dilaga la disperazione La disperazione dilaga tra i seicento e più dipendenti dell'Ittierre. Le notizie sul concordato sono drammatiche. C'è solo una richiesta di affitto e di acquisto per la storica industria tessile di Pettoranello. L'ha presentata l'Ikf di Milano e, se il giudice darà via libera, prevede l'assunzione, nel giro del primo anno, di appena un centinaio di unità. Decisamente poco rispetto agli attuali numeri. Sui gruppi dei social network dilaga la protesta e l'indignazione. I lavoratori dell'Ittierre sparano a zero su tutti: sindacati, rsu, compratore e proprietà dell'Ittierre. Ma la drammaticità del momento fa perdere di vista le vere responsabilità di quello che sta accadendo. In particolare di Paolo Frattura e della Regione Molise che se, a fine ottobre, avesse onorato la sua fideiussione, riscattando il 51% della società ed acquisendo il controllo dell'Ittierre, avrebbe dato il via ad una nuova stagione per la storica industria molisana della moda. È bene chiarire questo punto, perchè, nella rabbia e nell'agitazione del momento, tutti sono indotti a sparare a zero sul concordato e sui suoi esecutori, dimenticando che – adesso – si sta solo tentando di evitare la chiusura e mantenere in vita,
nel polmone artificiale, un'azienda ferita mortalmente. È come sparare sui medici del 118, dimenticando le cause dell'infarto. Certo la Regione non è responsabile del crack, perchè non ha governato l'azienda, ma il 31 ottobre avrebbe potuto prendere la maggioranza delle quote e la guida societaria. Frattura non lo ha voluto fare: non ha voluto pagare la fideiussione e non ha voluto esercitare l'opzione di acquisizione delle quote. Da lì il definitivo collasso dell'azienda che nel giro di tre mesi ha dovuto accelerare le procedure concordatarie per evitare fallimento e chiusura. Ora si spara a zero su quei tecnici che, in condizioni di assoluta emergenza, stanno tentando di tenere in vita un malato terminale. Ma è bene chiarire che sono arrivati quando la frittata era già fatta e dopo che la Regione si è ripetutamente rifiutata di entrare, ribadendo il suo rifiuto a fare impresa. La stessa Regione, però, che ha prima rifiutato e poi ricapitalizzato la Gam di Bojano e la stessa Regione che, certamente, trascinata in tribunale, dovrà comunque pagare la fideiussione Ittierre. A quel punto perchè non pagarla prima e salvare l'Ittierre e i suoi dipendenti?
mobilità del tessile e dell'avicolo. La formalizzazione della proposta di concordato sull'ITTIERRE conferma e amplifica le preoccupazioni sul futuro dell'azienda che oscilla tra il fallimento e 15 assunzioni che potrebbero incrementarsi nel triennio fino a un centinaio. In entrambi i casi resterebbero privi di lavoro 600 addetti a cui si sommerebbero le 142 unità li-
cenziate all'atto dell'insediamento del Gruppo Albisetti. Per un territorio quale quello della provincia di Isernia uno scenario simile equivale al crollo di ogni prospettiva credibile di ripresa produttiva. Le istituzioni locali hanno deliberato per il riconoscimento dell'area di crisi trasmettendo gli atti al Governo, la Regione ha istituito un nucleo tecnico coordinato dai dirigenti
della programmazione, del lavoro e delle attività produttive per istruire gli atti di propria competenza, e le parti sociali si sono dette disponibili a ricercare un percorso condiviso verso un Accordo di Programma. Al di fuori di questa possibilità rimane arduo affrontare i risvolti della crisi dell'Ittierre con soluzioni tempestive, efficaci e risolutive.
Microcriminalità, un arresto e 10 denunce Vasta operazione condotta dai Carabinieri di Isernia e Venafro ISERNIA. Una operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Isernia finalizzata a contrastare fenomeni di microcriminalità e di illegalità diffusa è stata portata a termine nelle ultime ore. Ad agire sul territorio le Stazioni e i Nuclei Operativi e Radiomobile delle Compagnie di Venafro e Isernia. Una persona è stata arrestata ed altre dieci sono state denunciate per reati che vanno dal tentato incendio alle lesioni personali, dalle minacce alla truffa, dall’abusivismo edilizio alle violazioni in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro e a quelle sulla regolarità occupazionale. A Pozzilli nei confronti di un 50enne del posto, i Carabinieri hanno dato esecuzione ad un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Isernia, in quanto ritenuto responsabile di tentato incendio boschivo doloso. L’uomo ex operaio forestale stagionale, fu sorpreso la scorsa estate mentre tentava di appiccare il fuoco in
località Stingone di Pozzilli e fu fermato dal personale del Corpo Forestale dello Stato. Successivi accertamenti condotti dai militari dell’Arma hanno portato al provvedimento odierno per il quale il “piromane” dovrà scontare un anno e dieci mesi di reclusione agli arresti domiciliari. A Venafro un 70enne, un 33enne ed un 24enne, tutti appartenenti ad un medesimo nucleo familiare, dovranno invece rispondere di minacce e lesioni personali. I tre per futili motivi minacciavano ripetutamente e aggredivano un loro conoscente, provocandogli contusioni al volto giudicate guaribili con una prognosi di dieci giorni. Ancora a Venafro, una 50enne è stata denunciata per tentata truffa, in quanto mediante artifizi e raggiri tentava di farsi consegnare da una donna del luogo una somma contante di duemilacinquecento euro per una intermediazione di lavoro inesistente. A Frosolone, un 44enne è stato invece denun-
ciato per truffa aggravata, in quanto fingendosi incaricato di una ditta si faceva consegnare la somma di ottocento euro dal responsabile di una attività commerciale, quale pagamento di materiali successivamente mai consegnati. A Monteroduni, un 40enne ed un 48enne, sono stati denunciati per abusivismo edilizio, in quanto erano intenti alla realizzazione di un fabbricato in assenza delle prescritte concessioni edilizie. La struttura è finita sotto sequestro. Infine, con la preziosa collaborazione del Nucleo Ispettorato del Lavoro dei Carabinieri, in ambito provinciale, tre persone titolari di imprese edili ed attività commerciali, sono finite nei guai per violazioni alle norme in materia di tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro e per sfruttamento di lavoratori a nero. Nella circostanza venivano emessi anche provvedimenti di sospensione delle attività imprenditoriali e commerciali sottoposte a controllo.
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Termoli
25 febbraio 2014
Comune, dirigenti esterni, si sttendono decisioni del commissario prefettizio TERMOLI – C’è attesa in Municipio per le decisioni che nei prossimi giorni potrebbe prendere il commissario prefettizio Laura Scioli. Intanto ieri mattina si è provveduto al cambio delle serrature di accesso al municipio visto che gli ex amministratori sono in possesso delle chiavi che permettevano l’accesso al palazzo di città. Tornando alla dottoressa Scioli, da oggi spetta a lei il compito di traghettare il comune fino a nuove elezioni e garantire l’ordinaria amministrazione, garantire la continuazione dei lavori appaltati e, argomento da non sottovalutare, prendere una de-
cisione se mantenere o meno gli attuali dirigenti esterni nominati fiduciariamente dalla decadura amministrazione Di Brino.
Caduta dell’amministrazione, Movimento 5 Stelle: "Ennesimo gioco di palazzo" TERMOLI - Il gruppo di Termoli del MoVimento 5 Stelle Molise, in merito alla decadenza dell’amministrazione comunale dell’ex sindaco Di Brino ritiene si tratti del “fallimento dell’intera classe politica e dell’ennesimo gioco di palazzo fatto nelle segrete stanze, a conferma di quanto accade a livello nazionale che vede già centro-sinistra e centro-destra venir meno agli impegni presi con i cittadini. La storia si ripete – continuanio dal Movimento - non per vedute politiche diverse, ma semplicemente perchè la politica ha dato spazio agli altri interessi personali. Termoli, una
città importante, il motore economico del Molise, non riesce ad avere quel respiro ampio che merita. I cittadini illusi e disillusi da una “politica del fare” non possono che prendere atto che ancora una volta consiglieri di maggioranza abbandonano il loro naturale alveo per creare una crisi al buio, venendo meno al mandato che i cittadini gli hanno affidato. Il MoVimento 5 Stelle Molise – conclude la nota -, responsabilmente, continua la sua opera a favore della comunità, denunciando a chiare lettere il fallimento di una intera classe politica, anche a livello locale”.
I comuni della provincia di Campobasso dove si vota In un po’ tutti i comuni della provincia di Campobasso dove si vota per il rinnovo delle amministrazioni comunali è iniziata la campagna elettorale. Da Campobasso a Termoli si susseguono le riunioni di partiti e movimenti per sondare l’elettorato e cercare candidati per la formazione delle lisdte. Vediamo in quali comuni si vota. Acquaviva Collecroce, Campobasso, Campodipietra, Campomarino, Casacalenda, Castelmauro, Castropignano, Cercemaggiore, Colle d’Anchise, Ferrazzano, Fossalto, Gambatesa, Gildone, Lucito, Mafalda, Mirabello, Monacilioni, Montagano, Montecilfone, Palata, Petrella Tifernina, Riccia, Ripalimosani, Rotello, San Giuliano di Puglia, San Martino in Pensilis, Sant’Elia a Pianisi, Spinete, Tavenna, Termoli, Trivento e Tufara.
I nomi sono noti: Daniele Di Vito e Andrea Russi, e Silvestro Belpulsi dirigente all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici e di
Carmela Cravero dirigente alle Finanze e al Bilancio, selezionati con la graduatoria stilata in seguito al bando pubblico. E proprio su Caemela Cravero ci sono delle novità. Ieri mattina è stato presentato un ricorso da Norma Peruzzini la quale fino a maggio dello scorso anno era responsabile del settore Bilancioe Finanze e che era stata sostituita proprio dalla Cravero, già a capo dello stesso settore quando primo cittadino era il notaio Vincenzo Greco. Proprio su mandato della Peruzzini, il suo legale Marone, ha presentato due esposti: uno alla Procura della Repubblica di Larino,
l’altro alla Corte dei Conti dove si chiede una verifica sui due requisiti richiesti nel bando per i candidati: essere in possesso di una laurea in Economia e Commercio o “laurea equipollente” e essere dipendenti di ruolo del Comune in fascia D. La Cravero è laureata in Scienze Economiche e Sociali, la Peruzzini in Economia e Commercio. Secondo il legale della ricorrente, la laurea della Cravero non rientra fra quelle contemplate come equipollenti e Peruzzini sarebbe in fascia D3, mentre Cravero in fascia D1, non equiparabile a quella da dirigente.
Amministrative, circolano i primi nomi per il centrosinistra TERMOLI – Anche il PD cittadino si è riunito nella propria sede per gettare le basi per avviare la prossima campagna elettorale. Sembra scontato che il partito opti per le primarie per la scenta del candidato a sindaco anche se, nella colaizione di centrosinistra, non tutti sarebbero concordi. Intanto circolano i primi nomi a partire dall’onorevole Laura Venittelli che potrebbe prendersi una rivincita
dopo la sconfitta alla segreteria regionale del Pd. Altri papabili sarebbero Andrea Casolino, ex assessore della Giunta Greco, il consigliere provinciale Fiore Aufiero e Paolo Marinucci, consigliere uscente di Liberatermoli. Tornan a galla anche il nome dell’avvocato Oreste Campopiano, politico navigato e buon conoscitore delle problematiche di Termoli. Ma se questi nomi circolano già, uno resta ancora nel cas-
setto e sarebbe la sorpresa dell’ultima ora: un noto e stimato commercialista cittadino. Infine da valutare la scelta dell’ex sindaco e onorevole Remo Di Giandomenico. Il “Garrone”, come viene appellato affettuosamente e per la sua furbizia, potrebbe presentare la propria candidatura a sindato con una sua lista e puntare al ballottaggio èer poi sceglere la coalizione con cui schierarsi.
Giornata Pesca, seminario su “Nuova disciplina di primavera, aperta dell’obbligo di sbarco” la galleria civica ROMA - Allo scopo di prendere in esame e approfondire i temi connessi alla futura gestione della problematica dei “rigetti”, il Coordinamento Pesca dell’Alleanza delle Cooperative Italiane terrà a Roma il 27 febbraio prossimo con inizio alle ore 10 presso la Sala 70 del Palazzo della Cooperazione, in via Torino 146, un seminario su “Nuova disciplina dell’obbligo di sbarco”. Ai lavori, oltre ad una rappresentanza della marineria termolese, interverrà una qualificata rappresentanza della Direzione generale degli Affari marittimi e della pesca della Commissione Europea. I lavori saranno aperti alle 10 da Giampaolo Buonfiglio, presidente Coordinamento Pesca Alleanza Cooperative Italiane, a cui seguiranno gli interventi di: Gian Ludovico Ceccaroni Cambi Voglia, Focal point MEDAC Italia; Paolo Pelusi, Consorzio Unimar; Ernesto Bianchi, capo Unità DG Mare A.2 Commissione Europea. Dopo il dibattito le considerazioni finali sono affidate a Riccardo Rigillo, Direttore Generale Pesca e Acquacoltura Mipaaf.
TERMOLI – Nel mese di marzo si celebra la "XXII Giornata Fai di primavera 2014". Per l’occasione il 22 marzo dalle ore 10 alle ore 13 e il 23 marzo dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 18, nella Galleria civica d’Arte Contemporanea di Piazza Sant’Antonio, saranno esposte in visione le opere del "Premio Termoli". Inoltre grazie alla collaborazione degli studenti del Liceo Artistico “B. Jacovitti” e del personale della Direzione Regionale Beni Culturali, ci saranno delle visite guidate; nelle stesse giornate sarà possibile anche ascoltare musica dal vivo dei concertisti del conservatorio “Statale Perosi” di Campobasso.
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Termoli
25 febbraio 2014
Sanità, Totaro torna su un argomento molto sentito in basso Molise BASSO MOLISE - Il dottor Giancarlo Totaro torna a parlare del piano di riordino della Sanità regionale che penalizza maggiormente il territorio del basso Molise. “Come medici invece – dice Totato fa piacere apprendere, dalla stampa locale, che ancora una volta venga evidenziato l’assenza di una adeguata valorizzazione nella riorganizzazione delle attività territoriali che va sottolineato prevedono tempi "biblici" per indagini diagnostiche e visite specialistiche ambulatoriali. Inoltre si intravvede con chiarezza l’intenzione di ridurre drasticamente anche le sedi di continuità che sono l’unico baluardo assistenziale per i cittadini dei piccoli centri. Quindi non solo troppo privato nella sanità pubblica ma anche mancata valorizzazione della medicina territoriale che al momento soffre di un deficit di finanziamento che si avvicina al 10 per cento del bilancio generale rispetto ai criteri nazionali” Oltre a questo argomento, Giancarolo Totaro si addentra nei dettagli sui tagli allo stipendio dei medici del
territorio. “Gli unici professionisti della sanità che silenziosamente e senza clamori mediatici hanno accettato, in modo collaborativo, tagli allo stipendio. Tale rinuncia doveva essere l’inizio di una spending rewiew che doveva riguardare tutto il sistema, ma invece sono rimasti
gli unici. Al Ministero sanno bene che il territorio dovrebbe ereditare i servizi sanitari che in tempi moderni possono essere dati ambulatorialmente, senza costosi ricoveri inappropriati ed al fine di deospedalizzare il paziente curandolo a casa con grande vantaggio anche
umano. Il grande e più importante problema della nostra sanità infatti sono sicuramente i ricoveri impropri e nulla mi appare sia concretamente previsto dalla riorganizzazione per organizzare servizi sostitutivi ambulatoriali che possano soddisfare il fabbisogno sanitario al di la di elencazione di buoni propositi.Oggi ci sono le possibilità normative, tecniche e professionali per farlo, ci sono delle chiare direttive nazionali che prevedono maggiori risorse al territorio eppure si continua ad avere una visione miope ospedalocentrica. Da anni non vengono pubblicate le ore di medicina specialistica ambulatoriale, e i tempi di attesa si allungano sempre di più”. Infine il dottor Totaro si rivolge ai politici “perché vengano pubblicate le ore di medicina specialistica di cui il nostro sistema di assistenza ha bisognoso ma è deficitario rispetto agli standard nazionali e di non prevedere tagli alle sedi di guardia medica che spesso sono l’unico punto di riferimento sanitario dei piccoli paesi”.
IdV Molise, Elezioni comunali, al via la campagna il Pd pronto alla nuova sfida di tesseramento per il 2014 MONTENERO DI BISACCIA - Sono stati mesi impegnativi, questi ultimi, per l’Italia dei Valori che nonostante sia ora forza politica fuori dal parlamento, ha continuato a lavorare duramente, a scendere nelle piazze, a parlare con i cittadini, a raccogliere firme per importanti battaglie che non ha mai abbandonato. L’Italia dei Valori è stata anche protagonista di una lunga fase di rinnovamento avviata dapprima con il congresso nazionale e poi con quelli territoriali. Anche in Molise attraverso i congressi regionali e provinciali abbiamo rinnovato i vertici locali del partito che è pronto ad affrontare nuove sfide. Ci prepariamo ora a giocare la nostra prossima scommessa, con l’imminente apertura della campagna di tesseramento per l’anno 2014. Nella nostra regione l’Italia dei Valori ricopre un ruolo importante nel panorama politico del centrosinistra. Un ruolo guadagnato su campo e che ci vede protagonisti, all’interno delle istituzioni, attraverso una compagine di tutto rispetto. È il segno che la nostra linea politica e lo sguardo sempre attento alle istanze e alle necessità del territorio continuano a registrare l’apprezzamento da parte dei cittadini. Ci confronteremo presto con nuovi appuntamenti elettorali, dalle elezioni europee alle amministrative che interesseranno diversi Comuni. Ebbene a questi appuntamenti l’Italia dei Valori non solo ci sarà ma, in particolare per quel che riguarda le Comunali di Campobasso e Termoli, tornerà a presentarsi con il suo vecchio simbolo, così come deliberato nell’ambito dell’esecutivo nazionale svoltosi nella giornata di sabato u.s. a Roma. Cristiano Di Pietro, segretario regionale IdV Molise
“Il Melograno” presenta il bilancio sociale e di missione 2012
LARINO - Il Centro di Servizio per il Volontariato "il Melograno"mercoledì 26 febbraio, alle ore 17, presso la Sala della Comunità in Largo Pretorio, presenta la pubblicazione del Bilancio Sociale e di Missione 2012. Alla manifestazione dal titolo "In trasparenza verso il cambiamento", saranno presenti Roberto Giusti, Coordinatore Nazionale Consulta Co.Ge., con l'intervento "La rendicontazione Sociale nei Centri di Servizio"; Lorenzo M. Di Napoli, Presidente CoGe Molise, "Efficacia ed efficienza per ben operare” e Bianca M. Fuso Biondi, CSV “Il Melograno”, Bilancio Sociale 2012: contenuti e prospettive.
CAMPOMARINO – “Il Pd c’è, è pronto per questa nuova sfida, nella convinzione che la coerenza che in questi anni di amministrazione ci ha sempre contraddistinto rispetto ad altri verrà riconosciuta e premiata”. Inizia così l’intervento del segretario del locale circolo Pd Vincenzo Cordisco, consigliere comunale uscente, che poi fa riferimento all’ultima vicenda legata alla caduta dell’amministrazione comunale di Termoli. “Cosa vuol dire, politicamente, questa crisi? Sotto la luce dei riflettori, a parte un po’ di maretta, non c’erano segnali di azzeramento, e quindi cosa ha portato i consiglieri termolesi a tale scelta? Voglia di tornare alle urne o ridare la parola ai cittadini per una amministrazione diversa visto i risultati e le azioni messe in campo, nei giorni a venire qual-
cuno ci dirà cosa è successo. Questo è quello che mi sarei aspettato dai miei colleghi consiglieri di Campomarino, un atteggiamento responsabile, coerente, proiettato al futuro per il bene del nostro paese e per i nostri cittadini, per troppo tempo siamo stati a filare la lana ed a perdere tempo dando la possibilità all’amministrazione Cammilleri di poter arrivare a fine legislatura, senza colpo ferire e nel più assoluto anonimato.Tra alti e bassi – continua Cordisco - il sindaco è sempre riuscito, inspiegabilmente , a tenere la maggioranza, nonostante che i numeri non fossero più a suo favore. Stratega? Opportunismo? Opportunità? Una cosa è certa, che ora con l’assenza di uno, ora con l’assenza dell’altro, sono riusciti a tenere a galla qualcosa che non c’è ed i risultati
sono davanti agli occhi di tutti, in questi cinque anni si sono persi posti di lavoro, una diminuzione del reddito familiare, opportunità mancate e inefficienza totale, per non parlare di sicurezza - il sistema di videosorveglianza approvato in Consiglio dal 2010 dov’è? - e di tanto altro, su tutti i fronti. Potrei andare avanti all’infinito, mi limito a questo. Ora siamo a quasi tre mesi dalle prossime elezioni comunali per eleggere la nuova amministrazione, che governerà Campomarino per i prossimi cinque anni”. Infine Vincenzo Cordisco ricorda che il Pd ha messo in campo il progetto “Cambia Campomarino” e ribadisce che il partito si pone in “discontinuità con l’attuale amministrazione che nulla ha portato in termini di ricchezza e crescita alla nostra comunità”.
In onda su Borghi d’Italia il Comune di Larino
Aperta selezione per attori e ballerini
BASSO MOLISE - La troupe di Borghi d’Italia arriva a Larino. Durante il programma di sabato 1 marzo e domenica 2 marzo alle 13,30, non mancheranno le immagini delle celebrazioni dedicate al 450° anniversario della fondazione del seminario filosofico-teologico della città frentana. Il primo fondato a seguito del decreto “cum adolescentium aetas”, del 15 luglio 1563, con cui il Concilio di Trento disponeva su tutte le diocesi l’istituzione dei seminari. Nel corso della puntata interverranno il primo cittadino, il vescovo della diocesi di Termoli – Larino, ed gli abitanti. Inoltre sarà presentato il centro storico, la concattedrale, l’anfiteatro romano, le terme, il museo civico, l’archivio e il museo diocesano. I rappresentanti dell’ecomuseo ”Iitinerari Frentani” accompagneranno la presentazione dei piatti tipici con i canti della tradizione popolare.
GUGLIONESI – Per il mese di aprile è prevista la prima dello spettacolo teatrale “Madre” scritto e diretto da Azzurra De Gregorio e prodotto dall’associazione culturale Frentania Teatri. Pertanto si cercano attori - attrici dai 18 a i 40 anni, danzatori e danzatrici dai 18 ai 40 anni. Gli interessati possono inviare 2 foto (una in primo piano e una a figura intera, max 150 kb) e curriculum vitae a casting@frentaniateatri.it. Le prove e il casting si svolgeranno presso il teatro Fulvio di Guglionesi.
Sport
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25 febbraio 2014
Sfortuna per Guglielmi in terra pentra: l’attaccante ha subito la frattura di tibia e perone. La sua stagione è terminata
Lupi, si ferma a 21 la striscia di vittorie consecutive Il Campobasso bloccato sul pareggio dal Fornelli, ma il primo posto non è in discussione Il post di Farina su facebook sui gravi infortuni dei suoi calciatori
Questo è il post su facebook dell’allenatore del Campobasso, Francesco Farina: “Non c'è peggiore cosa per un uomo di sport veder soffrire i propri uomini senza poter fare niente; Gennaro, Gerardo, Antonello; Matteo; adesso Carmine. Sono mortificato e amareggiato. Forza Carmine non ho più parole.
I tifosi del Campobasso a Fornelli (foto Riccardo Coccaro) A volte un pareggio può fare notizia. Come quello agguantato dal Fornelli, per la verità in maniera anche meritata, a tempo scaduto contro il Campobasso di Francesco Farina. Per i rossoblù se il pareggio di Avezzano era passato inosservato dopo aver vinto tutte le 32 partite ufficiali disputate, poiché i lupi in terra abruzzese avevano comunque raggiunto i quarti di finale di Coppa Italia, quello maturato a Fornelli ha fatto rumore, perché i biancoverdi pentri, estromessi dal Campobasso in questa stagione, sia dalla lotta per il primo posto che dalla Coppa Italia, hanno fermato a 21 la striscia di vittorie consecutive in Eccellenza in altrettante partite disputate. Il filotto positivo si è, comunque, allungato con 21 successi e un pareggio, ma il record di vincere tutti gli incontri del massimo torneo regionale è svanito. Sarebbe stato solo un valore aggiunto, perché i lupi tra un mese circa festeggeranno al 99% l’approdo in serie D. Il rammarico in casa rossoblù, però, resta. Dal punto di vista agonistico, perché il Fornelli che aveva anche sbagliato un calcio di rigore, ha pareggiato, in pratica, all’ultimo assalto; mentre, dal punto di vista umano, perché l’attaccante Carmine Guglielmi, colpito duro in un contrasto, è rimasto vittima di un grave infortunio: frattura di tibia e perone e stagione finita per il jolly offensivo dei lupi. Il calciatore di
Mirabello Sannitico tornerà a indossare gli scarpini a luglio, durante il ritiro precampionato. Il Campobasso, quest’anno, è stato protagonista di una grande annata, ma la fortuna non ha di certo aiutato la truppa rossoblù, i cui calciatori hanno subito infortuni piuttosto gravi: rottura dei legamenti per Cammino e Monti (anche per quest’ultimo stagione finita), frattura della tibia per Pignataro, un’infezione renale per Corradino e, adesso, il gravissimo infortunio occorso a Guglielmi. A Fornelli l’under campobassano Cianci si è confermato con un altro gol ai biancoverdi, dopo quello pesantissimo nella finale di Coppa Italia, oltre che con una buona prestazione; ma i lupi alla lunga hanno pagato i troppi impegni ravvicinati delle ultime due settimane. Il Fornelli, più fresco e agguerrito, che cercava un risultato positivo per dare un senso a una stagione sinora deludente, ne ha approfittato, colpendo il Campobasso proprio quando i rossoblù erano rimasti in dieci uomini, con l’uscita dal campo di Guglielmi a sostituzioni terminate, e nel momento in cui le forze erano ormai venute meno. Un pareggio non è certamente un dramma e l’inseguitrice Gioventù Calcio Dauna ha rosicchiato due punti. I pugliesi sono, comunque, distanti nove lunghezze e il Campobasso può dormire sonni tranquilli, perché in campionato, nelle ultime otto giornate, sarà l’undici foggiano l’unico che potrà infastidire i molisani, nello scontro diretto in programma, però, alla penultima giornata, quando il team di Farina avrà già festeggiato il primo posto. Farina, da oggi, dovrà fare a meno di Guglielmi, ma anche quando sono mancati i vari Corradino, Pignataro e Monti, le soluzioni non sono mai mancate. Tra le altre cose, il Campobasso ha anche un calendario agevole e nelle prossime due uscite di campionato sono in programma altrettante sfide casalinghe: domenica prossima al Selva Piana arriverà il fanalino di coda Virtus Pozzilli, mentre quattordici giorni dopo, il 16 marzo, dopo la sosta, i lupi riceveranno l’Alife, terz’ultima forza del massimo tor-
neo regionale. Gli allenamenti riprenderanno nel pomeriggio, quando è previsto anche il sorteggio della Coppa Italia: si saprà se il Campobasso giocherà l’andata dei quarti di finale in Molise o in Sardegna, a Villaputzu, in provincia di Cagliari. La prima gara è in programma mercoledì 5 marzo, il ritorno sette giorni più tardi. La fortuna dei rossoblù è che tra le due partite della kermesse tricolore, domenica 9, il campionato osserverà un turno di riposo. Iniziano oggi gli ultimi due mesi di una strepitosa stagione: ci saranno da giocare otto gare di campionato e i lupi dovranno amministrare nove punti di vantaggio, mentre per la Coppa Italia marzo sarà un mese importante con i quarti di finale in programma il 5 e il 12, le semifinali il 19 e 26 e la finalissima in calendario il 3 aprile.
22^ GIORNATA ECCELLENZA RISULTATI E CLASSIFICA Montaquila – Alife 3-1 Cliternina – Montenero 0-0 Fornelli – Campobasso 1-1 Vastogirardi – Vairano 1-3 Santeliana – Calcio Dauna 1-3 V. Pozzilli – Gambatesa 0-1 Roseto – Roccaravindola 2-0 Venafro – Sesto Campano 1-4 La classifica: Campobasso 64; Calcio Dauna 55; Fornelli 47; Sesto Campano 46; Venafro 38; Roseto 33; Gambatesa 31; Vastogirardi e Nuovo Montaquila 27; Cliternina 23; Santeliana 21; Roccaravindola 20; Comprensorio Vairano 18; Alife 17; Virtus Pozzilli e Montenero 15.
Nel post-partita mister Califano: “Non abbiamo giocato, facendo poco possesso palla”
Isernia, il baratro è a un passo I biancocelesti hanno perso lo scontro diretto con l’Angolana e la squadra è stata duramente contestata
L’Isernia è uscita nel peggiore dei modi dallo spareggio salvezza casalingo contro l’Angolana: sconfitta, contestazione dei tifosi e la possibilità di affidare ai playout le speranze di mantenere la categoria che si sono, tutto d’un colpo, ridotte al lumicino. I biancocelesti avrebbero dovuto vincere, un punticino sarebbe stata una minestra riscaldata ma sufficiente per non gettare nello sconforto un ambiente, ormai, logoro. Le prossime due partite, a Civitanova Marche e il derby casalingo contro l’Agnonese, saranno a questo punto decisive. Non fare bottino pieno significherebbe tirare i remi in barca e pensare già al futuro. Sempre se questo esiste. “Il nostro obiettivo – ha dichiarato l’allenatore Califano a fine gara – era quello di mantenere dietro di noi l’Angolana, ma non ci siamo riusciti. Non abbiamo giocato, abbiamo fatto poco possesso palla, insistendo troppo sui
lanci lunghi. Io non amo giocare così e non avevamo preparato in questo modo la gara. Il campionato non è finito con questa partita, ma dobbiamo iniziare a tirarci fuori da una situazione che è diventata troppo scomoda”. L’Isernia, che aveva iniziato il 2014, con una vittoria e quattro pareggi, nelle ultime due uscite è stata solo una lontana parente di quella squadra vista all’opera nelle partite con Sulmona, Giulianova, Fermana, Fano e Celano. Occorre ritrovare quella compattezza di squadra e quell’unione che sembra essere venuta meno a Termoli e contro gli abruzzesi di Città Sant’Angelo. Da questo pomeriggio, giorno in cui riprenderanno gli allenamenti, occorrerà abbassare la testa e preparare al meglio la trasferta di Civitanova Marche, squadra reduce dal prezioso successo di Fano e in piena lotta per evitare i playout. Occorrerà tornare a casa con i tre punti in tasca, anche se non sarà così semplice.
24^ GIORNATA - SERIE D RISULTATI E CLASSIFICA GIRONE F Alma Juventus Fano-Civitanovese 0-2 Ancona-Amiternina 4-0 Giulianova-Matelica 2-1 Isernia-Renato Curi Angolana 0-2 Jesina-Bojano 7-0 Fermana-Celano 1-1 Maceratese-Vis Pesaro 2-2 Recanatese-Olympia Agnonese 3-1 Sulmona-Termoli 0-3 La classifica: Ancona (-1 pen.) 54; Matelica 47; Termoli 44; Vis Pesaro 42; Maceratese 40; Giulianova 38; Jesina 35; Sulmona 33; Fermana 32; Civitanovese 32; Celano 31; Olympia Agnonese 29; Fano 28; Recanatese 27; Amiternina 25; Renato Curi Angolana 18: Isernia (-1 pen.) 18; Bojano (-1 pen.) 3.