ANNO IX - N° 21 - MARTEDÌ 25 GIUGNO 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Tel. e Fax 0874.698012 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita
GIORNALE SATIRICO
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ECONOMIA
Solagrital, i lavoratori chiedono garanzie A PAG. 2
L’Oscar del giorno a Michele D'Alessandro
EDILIZIA
Fondovalle Rivolo, ritardi incomprensibili A PAG. 5
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Michele D'Alessandro. Il baldo consigliere comunale, negli ultimi anni, si è impegnato tantissimo all'interno della chiesa di San Giovanni Battista a Campobasso che sembrava essere destinata all'oblio. Tra l'altro va anche considerato l'impegno, unitamente a tanti altri, per la ristrutturazione della statua del Santo che è un'opera importante e realizzata dal Di Zinno. In una città che con troppa facilità dimentica le sue tradizioni il lavoro messo in campo da Michele andava sottolineato.
POLITICA
Le case del futuro che non esistono piùin programma A PAG. 2
Il Tapiro del giorno a Francesco Totaro
CAMPOBASSO
La Bonifati chiededi essere risarcita per oltre tre milioni A PAG. 7
Il Tapiro del giorno lo diamo a Francesco Totaro. Nei giorni scorsi abbiamo avuto modo di apprezzare il suo lavoro teso a frenare la corsa per il quinto assessore. Poi, invece, nel momento è uscito lo stratagemma della proposta di legge capace di raccogliere questo indirizzo con i consiglieri supplenti ha deciso di assecondarla. Ma la battaglia non era, allora, sul principio che quattro assessori e 20 consiglieri sono più che sufficienti. E' bastato l'intervento del solito furbetto per rimettere tutti in linea e arrivare ad una quadra.
TAaglio lto
2 25 giugno 2013
Le cose che avrebbero dovuto far grande il Molise e non sono state
Le case del futuro non ci appartengono più La sperimentazione sarebbe servita a guadagnare conoscenze tecnologiche e vantaggi socio-economici Sarebbero dovute essere le case del futuro e invece sono uno dei tanti appuntamenti mancati della programmazione regionale che a tal fine aveva previsto 10 milioni di euro, di cui 3 a carico dei soggetti privati, per realizzare un programma di edilizia residenziale a carattere sperimentale. Ovvero, 46 alloggi di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata, da assegnare a famiglie a basso reddito, seguendo i criteri della legge regionale numero 12 del 4 agosto 1998, e interventi di edilizia agevolata per la ristrutturazione di altri 70 alloggi, realizzati con criteri innovativi quali la protezione contro il rumore, l’uso di materiali isolanti, la conservazione del calore, l’irraggiamento solare, la ventilazione naturale e la funzionalità degli spazi interni. La Regione Molise aveva fortemente creduto in questo progetto, al punto da farne oggetto di un importante convegno tecnico sulle nuove metodologie costruttive finalizzate alla riqualificazione edilizia, al miglioramento delle condizioni ambientali, all’adeguamento e allo sviluppo delle opere di urbanizzazione e della dotazione dei servizi pubblici e privati: uno sguardo sul futuro delle costruzioni e, cosa ancora più determi-
nante, sul contenimento dei costi. C’era anche l’orgoglio di poter essere una Regione pilota in un settore in cui l’innovazione tecnologica avrebbe giocato un ruolo rilevante nel determinare un diverso sviluppo territoriale attraverso il miglioramento della qualità ambientale, e un nuovo modo di abitare concepito peraltro in modo da essere organico al contesto urbano in cui realizzato. La Regione Molise aveva anche raggiunto un’intesa col ministero delle Infrastrutture per procedere alla sperimentazione nei comuni di Larino e Vinchiaturo, in provincia di Campobasso, e di Frosolone, Venafro e Vastogirardi, in provincia d’Isernia, scelti in quanto si lasciavano preferire per la loro diversa struttura urbanistica, per le differenti qualità ambientali e climatiche e, per questo, avrebbero meglio corrisposto al fine sperimentale del programma. Nel quadro delle utilità, anche l’imprenditoria privata si era dichiarata interessata ad utilizzare gli elementi innovativi che venivano proposti per aggiornarsi sul piano tecnico per il contenimento delle
re e t t a r a le a c a i z n e nulla id l s e e r n a a i anit v Ediliz s e l a ent sperim risorse energetiche mediante l’utilizzazione di prodotti e materiali a basso dispendio di energia e materie prime rinnovabili o di derivazione naturale. Innovare attraverso l’intervento pubblico e privato in sinergia. Era questo il fine della sperimentazione. Che, peraltro, si adattava molto bene alla necessità del Molise di guadagnare conoscenze e vantaggi socio-economici nel campo dell’edilizia residenziale e nel miglioramento, in senso più generale, della qualità della vita. Abitare in case realizzate con criteri innovativi quali la protezione contro il rumore, l’uso di materiali isolanti, la conservazione del calore, l’irraggiamento solare, la ventilazione naturale e
la funzionalità degli spazi interni avrebbe costituito un grosso passo avanti su come costruire e vivere vantaggiosamente in un territorio climaticamente difficile e ambientalmente diversificati. In buona sostanza, il Molise sarebbe stato destinatario di una notevole innovazione tecnica nel campo edilizio da porre a merito della intuizione politica e della concretezza operativa dell’intero governo regionale. La coniugazione al condizionale sta a dimostrare ancora una volta l’incapacità degli amministratori regionali ad essere coerenti e concreti e, purtroppo, gli ordini professionali ancora una volta colpevolmente disinteressati. A crescere. Dardo
Il Comitato dei lavoratori chiede lumi ai vertici politici regionali
"Solagrital, troppi punti oscuri" CAMPOBASSO. Il Comitato Lavoratori Solagrital chiede ormai da tempo un incontro con gli esponenti della Giunta Regionale in merito alla vertenza GAM-Solagrital e, purtroppo, ad oggi deve dolersi del fatto di non aver ricevuto riscontro a quanto richiesto nell’intento di poter esporre le motivazioni e le esigenze che hanno portato alla nascita del Comitato medesimo. "Oggetto delle riflessioni odierne - si legge in un comunicato del Comitato dei lavoratori - è la constatazione che, le varie ipotesi paventate di iniziative che sarebbero state intraprese nei riguardi di manager e di componenti il CdA della GAM, non hanno avuto il loro “naturale” sviluppo lasciando immutato il quadro dirigente (in parte peraltro ereditato dalla precedente gestione Solagrital) di una società che ha rivelato tutti i limiti di “merito” nella conduzione di una fase che sarebbe dovuta essere di “rilancio”. Come si evince dall’ultimo verbale di incontro al Ministero dello Sviluppo Economico tenutosi il 20 giugno, avente per oggetto (testualmente) “la Solagrital Soc.Coop.SCARL in LCA”, i punti all’ordine del giorno vertono su: tutela attraverso idonei ammortizzatori sociali per i lavoratori in GAM, con un riferimento anche ai
lavoratori ex-Solagrital oggi CoDiSal per l’estensione delle medesime tutele e garanzie; ipotesi della costituzione di una new-co. Nulla si dice in merito alle “sorti” di quanti sono stati posti dalla Solagrital – sia durante la gestione ordinaria che durante la liquidazione coatta amministrativa – in Cigs e/o in mobilità. Costoro non certo sono lavoratori di serie B e rivendicano, giustamente, i loro diritti violati. E’ nel merito di quest’ultimo punto nessuna valutazione, analisi, indagine è stata condotta da chicchessia per accertare la legittimità o meno degli atti compiuti, nei modi e nelle forme con cui sono state attuate le politiche di gestione del personale. Ad oggi, tanto la Solagrital in LCA (nella figura del Commissario Liquidatore) quanto la GAM, si oppongono alla sentenza di reintegro di un dipendente disposta da un giudice; sarebbe opportuno, a nostro avviso, prima di spendere altro denaro pubblico, accertarsi dello “stato” e dei “fatti in giudizio”, ed è all’organo supremo Regionale che ci appelliamo a che ne verifichi e ne valuti l’occasione di proseguire (o meno) per tali azioni".
TAaglio lto
3 25 giugno 2013
Per cercare di ricomporre il quadro di maggioranza alla Regione, si pensa ad una legge capace di garantire l'allargamento dell'Esecutivo e di portare in aula altri componenti come sostituti
Cinque assessori e quattro riserve
CAMPOBASSO. Per risolvere la questione del quinto assessore in Giunta regionale, si potrebbe arrivare alla definizione di una nuova legge da approvare in Consiglio per consentire l'allargamento dell'esecutivo e consentire, così, a Rialzati Molise con Vincenzo Cotugno di entrare a fare parte della squadra dopo le decisioni assunte all'inizio. Il centrosinistra, però, non contento di ampliare la Giunta pensa anche alla temporanea sostituzione degli assessori con i primi quattro non eletti dei partiti interessati. Del resto, era stata anche una ga-
ranzia data dal presidente Frattura a quanti hanno corso nelle ultime regionali. Ora bisogna 'pagare' la promessa e dare la possibilità ad altri quattro consiglieri di entrare in Consiglio come sostituti degli assessori. In parole povere, ciò significa che il Consiglio regionale sarà composto da 25 componenti. Praticamente il taglio del numero dei consiglieri per il Molise sarà stato irrisorio in barba alle leggi italiane. Così come in barba alle normative di recente applicate, il Consiglio regionale non è ancora arrivato a prevedere il ta-
glio delle indennità mensili così come già fatto, invece, in altre Regioni incluso il Lazio dove, pure, si è votato come in Molise. Così i consiglieri molisani continuano a percepire oltre 10mila euro al mese nonostante la legge preveda la riduzione a settemila. Ma di tempo non se ne è trovato per arrivare a questa decisione. Al contrario frenetiche sono state le riunioni e i conclavi tra i segretari dei partiti alla ricerca del modo e della maniera perchè si potesse giungere all'ampliamento della Giunta e prevedere la
nomina del quinto assessore. Giochi e giochetti che non fanno il bene dell'istituzione e men che meno dei molisani. Anche se il centrosinistra, ormai, ha già individuato la strada possibile per raggiungere un obiettivo diventato obbligato per mantenere in vita, ancora, una maggioranza. Un filo che unisce le diverse anime nel nome della poltrona e infischiandosene delle leggi in materia e dei tagli così come fatto in altre Regioni italiane. Salvo a considerare il Molise, poi, la terra di nessuno.
Pubblicati i dati relativi al terzo trimestre 2013 dell’indagine previsionale Manpower
Occupazione, ancora deboli le previsioni CAMPOBASSO. I datori di lavoro del Molise prevedono il perdurare nel terzo trimestre del 2013 della lunga recessione del mercato del lavoro e riportano una Previsione Netta sull’Occupazione a quota -16%, secondo quanto emerso dall’indagine Previsioni Manpower sull’Occupazione. Le intenzioni di assunzione espresse dai datori di lavoro delle aziende della regione intervistati da Manpower -ai quali
è stato chiesto di indicare le variazioni del proprio organico aziendale nel periodo tra luglio e settembre 2013- registrano una Previsione sull’Occupazione pari a -16% rispetto al trimestre precedente. L’indagine trimestrale condotta da ManpowerGroup - la più estesa inchiesta previsionale sul mercato del lavoro a livello mondiale - ha coinvolto in Molise un campione statisticamente significativo di aziende che, esprimendo le proprie intenzioni di assunzione per il trimestre da luglio a settembre 2013, hanno previsto il perdurare della recessione del mercato del lavoro. Rispetto al terzo trimestre del 2012, si registra un significativo calo di ben 11 punti percentuali. Il dato emerso dall’inchiesta (-16%) significa che la percentuale dei datori di lavoro della regione che hanno espresso intenzione di assumere nuovo personale è minore della percentuale di quanti hanno invece previsto di ridurre il proprio organico. “L’umore del mercato del lavoro resta poco
incoraggiante, anche se dal confronto quotidiano con le nostre aziende clienti del Molise rileviamo che alcuni settori riescono ad esprimere una migliore tenuta, come i trasporti/telecomunicazioni e il commercio all’ingrosso e al dettaglio” dichiara Stefano Scabbio Presidente e AD di ManpowerGroup Italia e Iberia, e aggiunge “l’osservazione più drammatica è che le aziende fanno fatica a trovare i talenti di cui hanno bisogno. I lavoratori disponibili, specialmente giovani, semplicemente non possiedono le competenze chiave ricercate dalle aziende. Questo perché persiste un evidente disequilibrio tra il mondo della scuola e il mondo del lavoro”. Anche per quanto riguarda il dato nazionale, da gennaio a marzo i datori di lavoro delle aziende italiane prospettano un mercato del lavoro ancora debole. La Previsione sull’Occupazione si attesta a quota -10%. Le intenzioni di assunzione restano sostanzialmente stabili rispetto al secondo trimestre 2013, ma si indeboliscono di 6 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2012.
TAaglio lto
4 25 giugno 2013
Il settore non riesce da anni a conoscere un piano di sviluppo
Industria, troppe disattenzioni
CAMPOBASSO. Qualcuno avrà anche delle responsabilità politiche per non avere portato avanti un'organica politica di investimenti per il settore industria nel suo complesso in tutti questi anni. Così come non si è riuscito nell'intento di ridurre i Nuclei industriali da tre a uno. I casi Zuccherificio e Solagrital, alla luce di quanto oggi in essere, devono, pure, dimostrare qualcosa. Come l'assenza dell'Università del Molise dalle politiche per il territorio nonostante i copiosi fondi di-
rottati alla stessa dalla Regione. In verità, bisogna fare un passo indietro per vedere che la questione si pone diversamente, e per fare questo è necessario porre un quesito fondamentale: gli incentivi sono stati effettivamente progettati come strumenti di politiche finalizzate ad incidere e orientare le scelte delle imprese verso obiettivi economicamente e socialmente rilevanti? I fatti mettono in luce come ciò non sia accaduto e
come, piuttosto, l’orientamento delle politiche che si sono andate affermando sia stato di fatto quello di non intervenire a modifica delle caratteristiche del sistema produttivo a cui erano rivolte. L’attuale clamore che circonda il tema della “riconversione ambientale” dell’economia attraverso la produzione di energia da fonti rinnovabili, con prospettive quasi miracolistiche di recupero della stagnazione economica, ne è un ulteriore emblematico esempio. Bisogna considerare come alla base di quell’inefficacia a cui si è fatto appello per screditare il ricorso alle politiche industriali stia proprio quell’abbandono di “visione” della politica industriale registrata fino ad oggi. Un paradosso, questo, che sembra non trovare limiti nella sua capacità di accrescimento. Guardando al Molise, le insufficienze del sistema industriale e dell’intervento pubblico per le imprese assumono, infatti, proporzioni ancor più rilevanti. Il circolo vizioso si è ormai però innescato: l’incapacità delle politiche industriali di agire per quello che ora sono, lascia gioco facile nel dimostrare che ogni euro in più speso dallo Stato è un euro sprecato e che, per questo, bisogna “lasciar fare” al mercato. In questi ultimi anni la politica ha fallito, non perché non abbia messo risorse e buona volontà, ma perché è mancata la capacità di analisi e di monitoraggio del contesto e, quindi, di porvi rimedio. Sembra che il rilancio industriale non interessi la Regione Molise.
Guardie mediche abbandonate a se stesse Riapre la polemica sui servizi garantiti dai medici in turnazione CAMPOBASSO. Nei mesi scorsi la questione dei medici delle guardie mediche e la necessità di una riorganizzazione del servizio sul territorio, era tornata prepotentemente alla ribalta. Poi, però, il silenzio è calato su questa vicenda. Al contrario, proprio alla luce della bozza del piano sanitario, bisognerebbe tornare a riprendere l'argomento. L'ipotesi di rimodulazione delle Guardie mediche in Molise, che prevede una razionalizzazione del servizio finalizzata al risparmio con l’eliminazione di postazioni oggi esistenti in alcuni comuni, pone l’attenzione sulla proposta organizzativa che se venisse confermata - comprometterebbe la copertura territoriale della continuità assistenziale e determinerebbe un aumento dei ricoveri ospedalieri e del ricorso alle prestazioni del servizio di emergenza – urgenza. In Molise, è pur vero, così come per altre realtà territoriali, l'indice di presenza sul territorio di medici per pazienti è tra i più alti. Altrettanto vero, però, è che in molti comuni della regione, soprattutto nelle aree interne e in quelle zone che presentano maggiori difficoltà di
collegamento, i presidi di guardia medica costituiscono spesso l’unico riferimento sanitario nelle ore notturne e nei giorni festivi. Pertanto la riorganizzazione del servizio di guardia medica dovrebbe avvenire sulla base di criteri che tengano conto del fabbisogno dell’utenza e della funzionalità territoriali. La questione torna, così, di stretta attualità proprio nel momento in cui erano stati proprio i medici di guardia medica a sollecitare la Regione ad assumere provvedimenti in merito ad un migliore e diverso criterio di ripartizione sul territorio per garantire una migliore funzionalità del servizio. Troppo spesso operanti in strutture di fortuna, privi anche dei più elementari servizi le guardie mediche hanno garantito, comunque, prestazioni efficacie e, soprattutto, immediate. Oggi, per una politica di ridisegno del sistema, si rischia di privare ancora di più il territorio di punti di guardie mediche a scapito di quanti abitano nei centri più piccoli tra l'altro mal collegati tra di loro.
La soppressione di alcuni di loro, pertanto, porterebbe a un dilatamento delle zone da servire con grave nocumento per la tempestività dell'intervento stesso. A questo punto, forse, l'apertura di un tavolo di confronto tra le parti non guasterebbe.
Piano rurale, le nuove sfide L'assessorato all'agricoltura ripensa il programma di settore CAMPOBASSO. “Stiamo per mettere in campo un nuovo PSR che andrà incontro alle esigenze dei cittadini; un PSR improntato alla cooperazione, alla ricerca, alla modernità ed all’innovazione che nell’amministrazione sono sempre più presenti”. Questo il commento a caldo dell’Assessore regionale alle Politiche Agricole e Forestali Vittorino Facciolla, intervenuto ieri presso la Sala Parlamentino della Giunta Regionale, a Campobasso, durante il seminario ‘Obiettivi e metodi per la costruzione del Programma di Sviluppo Rurale 2014- 2020’. Un tema importante quello inerente il settore agricolo, come ha sottolineato lo stesso Presidente della Regione Molise, Paolo Di Laura Frattura, il quale ha
posto l’accento sull’importanza di un rinnovo dell’agricoltura e di tutti gli aspetti ad essa legati e sull’integrazione delle risorse professionali, finanziarie e via discorrendo. “Abbiamo l’esigenza di capire cosa vogliono i nostri interlocutori- ha concluso l’Assessore Facciolla- di capire cosa producono. Il nuovo PSR dovrà totalmente calamitare l’attenzione su tematiche quali la biodiversità, la qualità della coltura, la modernità dell’agricoltura”. Parole chiave saranno, insomma, innovazione e ricerca. Un progetto di medio- lungo periodo sul quale l’Assessorato è straconvinto di potercela fare, di essere utile all’utente finale.
TAaglio lto
5 25 giugno 2013
Il Comitato di protesta riapre la parentesi su di un'opera infinita.
Rivolo, finirà prima o poi?
CAMPOBASSO. Una storia che, per davvero, non vuole conoscere la parola fine nonostante l'impegno dell'impresa Falcione e, tutto sommato, della Regione Molise. Ci riferiamo alla fondovalle Rivolo che parte dallo stadio di Selva Piana di Campobasso per collegarsi con la Bifernina all'altezza del bivio di Castropignano. A giugno 2012 si è avuto il passaggio ufficiale della documentazione alla Provincia di Campobasso il cui presidente, Rosario De Matteis, risulta essere commissario ad acta dell'opera dopo le dimissioni di Donato Carlea. L'arteria è passata, così, in carico alla Provincia e questa curerà anche la realizzazione del chilometro in capo al Comune di Campobasso per un importo dei lavori di circa 2 milioni di euro che sono stati messi a disposizione della Regione per la viabilità del Capoluogo. Il Rivolo, un'opera di poco più di sette chilometri ma che dopo 40 anni ancora non riesce a vedere l'ultimazione. Due anni fa la Regione Molise ritenne di stanziare ulteriori 6 milioni di euro per il completamento dell'opera e riavviare il cantiere. Quindi una serie di traversie dovute a interpretazioni da parte del commissario della Comunità montana di Campobasso, circa la possibilità di assegnazione dei lavori alla stessa impresa che aveva realizzato l'opera fino ad allora, tanto che l'assessore Velardi procedette alla nomina del commissario ad acta nella persona di Donato Carlea.
L'impresa Falcione, così, poteva riprendere i lavori e speditamente si apprestava a ultimarli quando una frana riacutizzatasi nei pressi di Santo Stefano imponeva lo stanziamento di nuove somme. L’assessore ai Lavori Pubblici, Velardi, provvedeva a uno stanziamento aggiuntivo di un milione di euro per interventi urgenti di sistemazione dello smottamento e la rimozione del terreno che ingombrava la fondovalle Rivolo, all’altezza della località Santo Stefano. Qualora i tempi necessari per questi nuovi interventi fossero andati fuori dalle previsioni, si disse, si sarebbe proceduto alla realizzazione di una piccola bretella di by-pass della zona interessata, in modo da consentire in ogni caso l’apertura e la fruizione di questa importante e tanto attesa arteria stradale. Poi, le dimissioni del commissario Carlea, la posizione del Comune di Campobasso per assicurare contiguità dell'opera con la diramazione Stadio e le pressioni dell'Anas per lo svincolo dell'opera sulla Bifernina. Tanto che la stessa Regione ha dovuto prevedere due milioni di euro per assicurare alla fondovalle Rivolo di avere uno sbocco sull' anello stradale intorno a Campobasso, a contrada Selva Piana. Soldi direttamente assegnati alla Provincia vista la situazione di cassa del Comune capoluogo. A dicembre 2012 avrebbe dovuto conoscere, finalmente, la parola fine. Ora, sembra, occorrano altri quattro mesi. Finirà, prima o poi?
La commissione anticorruzione predispone uno strumento per riavvicinare i cittadini
"Amministrazioni come case di vetro" CAMPOBASSO. Sarà uno strumento a disposizione dei tanti Comuni che ne faranno richiesta quello proposto dalla Commissione regionale anticorruzione del Molise che organizza degli incontri di approfondimento sulla trasparenza amministrava indirizzati a tutti i cittadini interessati e ai consiglieri comunali. Obiettivo di fondo è costruire un rapporto fiduciario tra forze politiche e cittadini. Dalla nota del prof. Vincenzo Musacchio, presidente della Co.Re.A si evidenzia che “la ricomposizione del rapporto fiduciario tra i cittadini e i loro rappresentanti richiede che le amministrazioni diventino delle vere e proprie case di vetro in cui i cittadini possano guardare senza fatica”. “La democrazia richiede – precisa Musacchio – oltre
alla partecipazione corale alle scelte fondamentali, anche la certezza che quanti hanno il potere di prendere decisioni sul cosa fare e sul come farlo devono rendere palesi i motivi e le ragioni che li hanno portati ad assumere quelle decisioni senza trincerarsi dietro improbabili problemi di “difesa delle istituzioni”. Ogni tentativo di ridurre questo flusso di informazioni palesa la sfiducia di chi governa verso i cittadini, considerati come sudditi, e non aiuta questi ultimi a crescere come persone responsabili e inserite in una struttura sempre più accettata e condivisa”. “Sono queste, in breve, le ragioni per le quali – precisa e conclude Musacchio – pensiamo sia urgente e necessario ribadire il nostro interesse verso questi due concetti partendo dalle realtà comunali”.
La lettera.
Unico sentimento la vergogna di Giovanni Sardella* La vergogna, è l’unico sentimento che suscita nei cittadini la quarantennale vicenda sul completamento della Fondovalle del Rivolo. Quattro mesi fa, all’unisono, Il Presidente della Provincia di Campobasso (Rosario De Matteis) e la Regione Molise, annunciavano l’imminenza della conclusione dei lavori, dando dei tempi di consegna di circa tre o quattro mesi. Come si poteva intuire e come possiamo ben constatare, anche quelle furono delle vergognose promesse vane, fatte per calmare gli animi della popolazione ormai esausta di questa assurda situazione. Quattro mesi sono ampiamente passati e i lavori non sono neanche iniziati. Questa situazione evidenzia, senza mezzi termini, il fallimento totale di una classe dirigente inadeguata che a prescindere dal colore politico non è in grado di risolvere i problemi dei cittadini. Ad aumentare il disagio di questa lunga attesa è arrivato l’annuncio del neo Assessore ai lavori pubblici e ai trasporti Pierpaolo Nagni, che vanta la ripresa dei dialoghi presso il Ministero, per la realizzazione dell’Autostrada Termoli San Vittore. Al di la della discutibile necessità di questa infrastruttura, date le dimensioni e le caratteristiche dei centri urbani del Molise, oltre ai problemi ambientali che tale opera determinerebbe, viene da sorridere solo ad immaginare i tempi di realizzazione di un’opera di quelle dimensioni, paragonandola ai sette chilometri della fondovalle del Rivolo che da oltre quarant’anni è ancora una chimera. Così, tanto per ridimensionare queste velleità faraoniche e per riportare l’Assessore Nagni nella cruda realtà del Molise, consigliamo a tutti i diretti responsabili di impegnarsi al massimo per dare soluzione immediata a queste vergognose situazioni, ricordando che anche un solo giorno di anticipo sulla conclusione dei lavori arrecherebbe un beneficio incalcolabile alla comunità molisana, che attende stremata dai ritardi indefiniti e dagli annunci irritanti. *Comitato Pro Rivolo
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Campobasso
25 giugno 2013
Finanza, preoccupa l’economia sommersa Consuntivo dell’attività operativa eseguita nel periodo gennaio – maggio 2013 e presentazione del “rapporto annuale 2012” del comandante Verdolotti CAMPOBASSO. "L’attuale missione istituzionale del Corpo si sviluppa in uno scenario particolarmente complesso a causa della perdurante congiuntura economica negativa che ha interessato numerosissimi Paesi, tra i quali anche l’Italia. In particolare, la crisi che ha investito il nostro Paese ha messo a serio rischio la tenuta del sistema economico e finanziario nel suo complesso". Lo ha sottolineato il generale Verdolotti del ComandoRegione Molise della Guardia di Finanza. "Alla luce di quanto detto, l’esigenza di giungere al risanamento delle finanze pubbliche ed al rilancio della crescita, ispirandosi a criteri di rigore ed equità, è divenuta improcrastinabile". In tale contesto, si rivela in tutta la sua pericolosità l’evasione fiscale, che costituisce una forma di concorrenza sleale tra imprese ed un meccanismo distorsivo che comporta per tutti una pressione fiscale più elevata. E’ in questo contesto che il ruolo della Guardia di Finanza diventa strategico in termini di tutela delle libertà economiche e finanziarie, di lotta alle evasioni degli obblighi fiscali, alla criminalità organizzata e ad
ogni forma di sperpero e corruzione. "L’attività svolta dalle Fiamme Gialle deve essere quindi percepita dai cittadini quale “veicolo di giustizia sociale”, in quanto solo attraverso l’equità e la trasparenza i sacrifici possono essere accettati e condivisi da tutti i “cittadini-contribuenti”. Questi i risultati operativi conseguiti dai Reparti del Comando Regionale Molise nei primi cinque mesi dell’anno in corso. Nel settore tributario, sono state eseguite nr. 41 VERIFICHE e nr. 165 CONTROLLI per un totale di 206 soggetti economici ispezionati. Sono stati segnalati per il recupero a tassazione quasi 63 milioni di euro tra elementi positivi di reddito non dichiarati e costi indeducibili, nonché constatate violazioni all’I.V.A. per 17,5 milioni di euro. Particolare attenzione è stata riservata, inoltre, alla prevenzione e repressione dell’economia sommersa, settore nel quale sono state effettuate nr. 18 verifiche nei confronti di un pari numero di evasori totali (16) e paratotali (2), per una base imponibile sottratta a tassazione di oltre 54 milioni di euro cui si
deve aggiungere la somma di quasi 15 milioni di euro per violazioni all’IVA. L’attività tesa alla lotta al “Sommerso da lavoro” ha permesso di scoprire nr. 31 lavoratori in nero e/o irregolari e di verbalizzare nr. 15 datori di lavoro. Sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria, complessivamente, nr. 55 soggetti responsabili di reati tributari quali la dichiarazione fraudolenta, la dichiarazione infedele, l’omessa dichiarazione, l’omesso versamento di imposte dovute, l’occultamento o distruzione di documenti contabili ecc..
Conferenza delle Autorità di Pubblica Sicurezza La riunione per fare il punto sulla sicurezza e l'ordine pubblico in regione CAMPOBASSO. Il Prefetto Francescopaolo Di Menna ha convocato per il 27 giugno prossimo la Conferenza Regionale delle Autorità di Pubblica Sicurezza, alla quale parteciperanno il Prefetto di Isernia e i Responsabili regionali e provinciali delle Forze di Polizia. Sono stati invitati anche il Procuratore Generale presso la Corte di Appello e il Procuratore Distrettuale Antimafia.
La riunione consentirà di aggiornare e approfondire l’analisi della situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica nella regione, con riguardo a tutti gli aspetti di specifico e attuale interesse. Inoltre, verranno tracciate le linee di indirizzo che guideranno le Forze di Polizia nelle attività per il contrasto dei fenomeni criminosi e per il consolidamento della sicurezza pubblica nella comunità regionale.
Nel settore dei CONTROLLI STRUMENTALI finalizzati all’individuazione di altre forme di evasione, sono stati effettuati nr. 1.253 interventi in materia di “SCONTRINO e RICEVUTA FISCALE” ed accertate nr. 441 violazioni inerenti la mancata emissione del documento fiscale o l’emissione dello stesso con indicazione di un corrispettivo inferiore, pari al 35,20 % dei controlli totali. Tali interventi, sono stati eseguiti in contemporanea con altre attività di istituto quali il contrasto alla commercializzazione di prodotti contraffatti o
non sicuri, l’individuazione di eventuali lavoratori in nero o irregolari, e realizzati da tutti i Reparti territoriali per assicurare un uniforme ed efficace controllo economico del territorio, evitando in tal modo sacche di impunità nei rispettivi contesti territoriali. ll fenomeno dell’illecito TRAFFICO DI SOSTANZE STUPEFACENTI continua a costituire anche per il Molise motivo di particolare allarme sociale, pertanto, l’attività di contrasto nello specifico settore sia ad opera del Gruppo Operativo Antidroga del Nucleo di Polizia Tributaria di Campobasso che degli altri Reparti è stata ulteriormente intensificata ed ha permesso di ottenere ottimi risultati. L’attività operativa complessivamente svolta in ambito regionale, anche con l’ausilio delle unità cinofile in forza alla locale Compagnia, ha consentito di conseguire i seguenti risultati: • sequestro di 731 gr. di hashish e 633 gr. di cocaina; • verbalizzazione di nr. 99 soggetti dei quali nr. 12 in stato di arresto, nr. 05 denunciati a piede libero e nr. 76 segnalati all’Autorità Prefettizia per consumo di sostanze stupefacenti.
A fil di voce
La rotonda di via Insorti d’Ungheria Una nuova rotonda stradale è in fase di costruzione in via Insorti d’Ungheria, proprio di fronte all’Oasi. La sta realizzando l’impresa Santoro, proprietaria degli immobili che fanno bella mostra grazie a un’architettura appropriata, nata dal genio dell’architetto Anastasio Di Virgilio, un professionista che avrebbe avuto altra fortuna se invece di lavorare in un piccolo centro come Campobasso si fosse allungato verso le grandi direttrici. Le rotonde dopo le prime stroncature dei media e, per caduta, dei cittadini, si stanno rivelando una soluzione vincente per mettere un po’ d’ordine nel traffico del capoluogo. In Via Insorti d’Ungheria c’era un impellente bisogno d’ordine, in modo da far meglio defluire il traffico automobilistico in prossimità dell’ipermercato Oasi, tra i più fiorenti della città. Una strada interna al centro commerciale è diventata una valvola di sfogo del traffico della zona. Da qui la necessità di trovare una soluzione viaria migliore dell’esistente. Per questo è stato chiamato in causa Gino Santoro, proprietario delle magnifiche costruzioni ove c’è la sede regionale dell’Inail, mentre altri magnifici edifici, con splendide vetrate, aspettano tempi migliori per essere occupati da uffici o da altre attività professionali.Allo stato dell’arte in quell’area agisce soprattutto Artemisia, clinica medica del dottor Sabino Venezia. I lavori sono a corredo delle opere di urbanizzazione secondarie che Santoro ha realizzato, dando una mano d’aiuto al traffico della zona e al tempo stesso qualificando il manufatto vetrato che potrebbe tranquillamente diventare sede di uffici regionali che al momento sono sparpagliati qua e là. (pi.pò)
Campobasso
7 25 giugno 2013
Sentenza di condanna del Tribunale di Campobasso cui è seguito l’atto di pignoramento.
La Ditta Bonifati ha presentato il conto: 3.713.649,41 euro di risarcimento danni La querelle risale agli Anni ’90 e riguarda i lavori della di circonvallazione esterna- tratto tangenziale nord Tegole su tegole cadono sulle teste frastornate degli amministratori e dei dirigenti di Palazzo san Giorgio. Ultima (tegola) la richiesta della Ditta Bonifati Bo.Co.Ge. ex Bonifati di Roma di pignorare al Comune di Campobasso tutte le somme dovute e da dare dalla Unicredit Banca – in qualità di Tesoriere Comunale – fino alla concorrenza di 3.713.649,41 euro che l’impresa romana s’è vista riconosciuta dal Tribunale di Campobasso quale risarcimento dei danni subiti in conseguenza dell’illegittima sospensione dei lavori della viabilità di circonvallazione esterna- tratto tangenziale nord -, avvenuta in seguito ad ordinanza Tar Molise che aveva a sua volta sospeso l’efficacia degli atti propedeutici alla esecuzione dei lavori. Accadeva negli Novanta (1993, per l’esattezza). La Giustizia ha il passo lento (sono passati circa 20 anni), ma arriva. E quando arriva sono problemi.Arriva puntuale con gli amministratori e con la struttura tecnica e amministrativa comunali fatti oggetto, in forma sistematica a quanto pare, di risarcimenti danni e altre forme di condanna per carenze istruttorie, per omissioni, per mancata costituzione in giudizio eccetera eccetera.( vengono al pettine giudizi avviati da anni e abilmente procrastinati per chiara convenienza politico-contabile - il classico esempio di
nascondere la polvere sotto il tappeto). Sta di fatto che l’elenco dei debiti da saldare con le buone e con le cattive si va allungando a dismisura, come a dismisura s’ingolfa l’agenda giudiziaria dell’avvocato Antonio Calise, legale dell’amministrazione.Alla sentenza di primo grado favorevole a Bonifati intanto è stato deciso di presentare appello. Quindi altro tempo da consumare, altra appendice, tra le tante, che attendono di risolversi in Cassazione. Non è certo un bel vivere questo con sentenze e procedimenti giudiziari in continuazione.
Probabilmente a Palazzo san Giorgio avranno fatto il callo, vista la imperturbabilità con cui accettano le notifiche, e la serafica rassegnazione con cui dispongono la difesa. Ad esempio, alla richiesta di pignoramento della Bonifati, è corrisposto un sorriso sardonico del sindaco e dei suoi più stretti collaboratori. Sorriso mosso dalla certezza che il Comune non ha alcun bene pignorabile. Per cui l’impresa romana rimarrebbe fregata nella esosa e preventiva tutela dei propri interressi. Ciò grazie alla solerzia dell’ufficio patrimonio che, se-
mestralmente, provvede ad aggiornare i registri dei beni impignorabili, come da previsione di legge, rendendo immune il comune da aggressioni alla cassa (sempre che, dimostrandolo, abbia pagato i creditori seguendo strettamente l'ordine cronologico), come questa messa in atto dall’impresa romana. Ma c’è di più. C’è il parere dell’avvocato Calise sulla impignorabilità della somma in questione in quanto soggetta a specifico vincolo di destinazione. Su questo presupposto è stato autorizzato a costituirsi nella procedura esecutiva al fine di sentir dichiarare la impignorabilità della somma richiesta. La dilazione nel tempo del pagamento del debito è una soluzione che cala a pennello al creditore. E’come se avesse un deposito in banca che gli frutta da un minimo del 3% circa interesse legale ad un massimo dell'8% d’interesse di mora oltre ad eventuali ulteriori somme per risarcimento del danno secondo le decisioni del giudice. Questione aperta, dunque. Che va ad ingrossare l’elenco dei debiti fuori bilancio. Un carico finanziario straordinario che, come dimostra il caso Bonifati, affonda radici lontane nel tempo. Al povero Di Bartolomeo, insomma, gli sta capitando di tutto. Senza alcuna colpa diretta. Dardo
Incendi boschivi, al via la campagna Passaggio del Martelletto al Rotary Club In prefettura la riunione per la pianificazione degli interventi Si è tenuta a Campobasso, presieduta dal Prefetto Francescopaolo Di Menna, una riunione per pianificare l’attività di prevenzione contro il rischio di incendi boschivi e di “interfaccia”. All’incontro hanno preso parte il Direttore dell’Agenzia regionale di Protezione Civile, il Direttore regionale dei Vigili del Fuoco, il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco e il Comandante Provinciale del Corpo Forestale dello Stato. In occasione dell’incontro, sono stati esaminati gli scenari di rischio incendio nel territorio provinciale che verranno fronteggiati con il concorso coordinato di tutte le Forze e gli Enti deputati al contrasto degli eventi incendiari. In relazione alle attività di prevenzione e riduzione al minimo delle situazioni di potenziale pericolo di incendi, il Prefetto richiamerà inoltre l’attenzione dei Sindaci e degli Enti interessati (Provincia,ANAS,Trenitalia, Consorzi di bonifica e Consorzi industriali) per l’ ottimizzazione delle risorse disponibili al fine di fornire una pronta risposta al verificarsi di emergenze. Si porrà l’accento in particolare sul divieto di bruciare le stoppie, previsto dalla legge regionale n.8/2005 e sulla necessità di disporre la rimozione di vegetazione e sterpaglie in prossimità di ferrovie, strade e insediamenti abitativi ed industriali. Per quanto riguarda le attività di intervento e di soccorso, sarà rinnovata anche per la stagione estiva 2013 la convenzione tra i Vigili del Fuoco e la Regione Molise che regolerà il concorso tra i mezzi statali e regionali nelle attività di spegnimento. Saranno, inoltre, impegnati sul territorio nuclei di volontari, gestiti dalla Sala operativa unificata, appositamente addestrati per il servizio da svolgere, in ausilio alle squadre dei Vigili del Fuoco e del Corpo Forestale dello Stato.
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La relazione finale di Camposarcuno al quale subentra Mimma Bollella Presso l’Hotel San Giorgio si è tenuta l’annuale cerimonia del “Cambio del Martelletto” del Rotary Club Campobasso che ha registrato la consueta partecipazione di numerose Autorità Civili e Militari e della totalità dei dirigenti dei Rotary Club del Molise. Il presidente uscente Dott. Giuliano Camposarcuno ha stilato con sobria efficacia il riassunto delle attività svolte nell’anno 2012-2013 tra cui tra cui la realizzazione di un progetto finalizzato alla creazione in Nepal di un ambulatorio onco-ginecologico ad uso dei meno abbienti, attività resa possibile grazie al sostegno di tutti i club molisani e della Fondazione Rotary. La relazione programmatica è stata invece elegantemente proposta dalla Presidente entrante, Prof.ssa Mimma Leonora Bol-
lella, che ha esaurientemente illustrato finalità ed obiettivi del Club Campobasso in sede locale, distrettuale (il distretto 2090 del Rotary International è composto dalle regioni Abruzzo, Marche, Molise ed Umbria) nonché in campo internazionale, tra cui la ormai vicinissima definitiva eradicazione della Poliomielite dall’intero Pianeta. Tangibili sono stati l’affetto e la partecipazione dei soci del Club nei confronti di Giuliano Camposarcuno e di tutto il Consiglio Direttivo per l’impegno profuso e per l’attività svolta nell’anno appena trascorso. Il Consiglio Direttivo 2013/2014 sarà composto da Giuseppe Ruscitto, Alessandra Aufiero, Romano Sabatelli, Maurizio Gasperi, Giulio Giordano e Ugo Puca, oltre al presidente uscente ed al
CAMPOBASSO-NAPOLI
presidente designato Salvatore Passarella. Gli incarichi di prefetto del Club e di delegato alla gestione dei rapporti con il Club Rotaract sono stati assegnati, rispettivamente, al past president Erennio Ciotoli e ad Eliseo Sipari. Il Club di Campobasso esprime inoltre l’Assistente del Governatore per il Molise grazie alla nomina di Lucio De Angelis, past president del Club, da parte del Governatore del Distretto 2090 Luigi Falasca, presente anch’egli alla serata. Durante l’evento vi è stato anche il Passaggio delle Consegne del Rotaract Club di Campobasso tra Silvia Sticca e Luigi Petrella che con il proprio grande entusiasmo fanno ben sperare, insieme agli altri soci, nello spirito di Servizio delle nuove generazioni.
CAMPOBASSO-TERMOLI-PESCARA
ANNO IX - N° 21 - MARTEDÌ 25 GIUGNO 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA
ISERNIA L’Oscar del giorno a Franco Valente
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Franco Valente. L'architetto venafrano ha posizionato il suo indice sul museo di Pietrabbondante che avrebbe dovuto rappresentare un punto importante per la piena valorizzazione dell'area archeologica sannita. Oggi resta incompleto e, forse, non vedrà mai più l'ultimazione. Un vero peccato per un'area che avrebbe la necessità di conoscere la piena valorizzazione storica e culturale così come avviene in altre parti d'Italia dove, al contrario, si riesce a fare occupazione e turismo.
Il Tapiro del giorno a Danilo Leva
Il Tapiro del giorno lo diamo a Danilo Leva. Il parlamentare del Pd preso com'è dall'incarico di coordinatore nazionale del settore giustizia, si è dimenticato del Comune di Isernia e della composizione della Giunta. Così diventa sempre più difficile uscire dall'impaccio dei nomi. Lo stesso potrebbe dirsi a livello regionale dove la discussione è incentrata tutto sul quinto assessore. Il Partito democratico, evidentemente, non riesce ad uscire fuori dalla logica dell'opposizione visto e considerato che ha difficoltà ad amministrare in maggioranza.
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Isernia
25 giugno 2013
Comune, il Consiglio il 26 Il sindaco Brasiello ha convocato l'assise per programma e Giunta ISERNIA. Il sindaco Luigi Brasiello ha convocato il Consiglio Comunale per domani alle ore 17. Sei gli argomenti all’ordine del giorno: 1. Convalida degli eletti alla carica di sindaco e di consigliere comunale (art. 41, comma 1, del D.lg.vo 267/2000); 2. Giuramento del sindaco; 3. Elezione del presidente del consiglio; 4. Comunicazione dei componenti della giunta comunale; 5. Presentazione delle linee programmatiche relative alle azioni e ai progetti da realizzare nel corso del mandato; 6. Elezione della Commissione elettorale comunale. Nel frattempo, però, lungo è stato il parto della
nuova Giunta che dovrà accompagnare l'azione del sindaco per i prossimi anni. Le solite lotte interne ai partiti hanno finito con il complicare le cose. Anche allo stesso Brasiello che, pure, all'atto della sua investitura parò di 72 ore per allestire la nuova squadra dell'esecutivo. Al contrario di ore ne sono passate di più e a poche ore, invece, dalla seduta del Consiglio comunale gli animi all'interno della coalizione sono ancora stressati e tirati. Il problema di fondo, infatti, è che quando si parla di poltrone e di assessorati non ci sono argomenti che reggono se non quelli di trovare propri spazi di riferimento e di visibilità. Si tratta, in ogni caso, di una problematica che potrebbe rendere ancor più difficile il cammino della Giunta Brasiello.
“Afasev, chi lo vuole chiuso?” E' polemica sulle decisioni che la Regione non riesce a prendere Il Centro Socio Educativo gestito dall’A.Fa.S.eV. è a rischio chiusura. L ’Associazione famiglie svantaggiati e volontari, attiva dal 1990 nel campo dell’assistenza morale e materiale ai diversamente abili e alle loro famiglia attraverso i servizi di informazione, sostegno psicologico e assistenza alla persona potrebbe gettare la spugna dopo 23 anni di onorato servizio. Per questa ragione sabato 22 giugno si è tenuto l’incontro a Campobasso tra i rappresentanti della stessa Associazione e l’Assessore regionale alle Politiche Sociali e al Terzo Settore, Michele Petraroia per discutere dei problemi inerenti al Centro socioeducativo per diversamente abili “Rosanna Benzi”e al “Dopo di Noi” , realizzato per offrire servizi residenziali, anche solo temporanei, per dieci disabili privi di adeguato sostegno familiare. Il Centro “R.Benzi” ha sede nei locali dell’ex scuola elementare di contrada Coppolicchio, di proprietà del Comune di Isernia, ed è attivo dal lunedì al sabato dalle 8:30 alle 17:00 con servizio mensa. Lo stabile è stato dato in comodato d’uso gratuito all’Associazione, che è accreditata presso la Regione Molise secondo quanto previsto dal Piano di Zona e, in virtù di tale accreditamento, è stata
in convenzione con l’ambito territoriale di Isernia. La convenzione in questione ha avuto durata fino al 31 dicembre 2012, per poi essere interrotta con delibera del Comitato dei Sindaci e venire ripristinata in parte, come quota una tantum di gran lunga inferiore rispetto a quanto stipulato inizialmente. L’A.Fa.S.eV. chiede alle istituzioni maggiori garanzie o, per mancanza di fondi, si vedrà costretta a chiudere il Centro e interrompere tutte le attività che vengono proposte, mettendo inoltre a repentaglio almeno dieci posti di lavoro. Un rientro forzato in famiglia per tutta la giornata rappresenta un grosso danno sia per gli ospiti che per le famiglie. Gli ospiti andrebbero a perdere i benefici della vita sociale e comunitaria che svolgono al Centro; le famiglie si vedrebbero costrette a rinunciare al lavoro e alla serenità psicologica garantita a tutti noi o ad affrontare onerose spese per l’assistenza privata del proprio congiunto. Per quanto riguarda nello specifico il “Dopo di Noi”, si tratta di una struttura attigua al Centro Socio Educativo, anch’essa concessa all’A.Fa.S.eV. in comodato gratuito dal comune di Isernia e inaugurata nell’aprile 2012. A livello amministrativo, gli atti per l’erogazione del finanziamento regio-
336 pagine € 19,90
di Giuseppe Saluppo
nale per avviare la struttura notturna, sono in regola, ma da sei mesi in fondi non sono stati erogati e la struttura non è mai partita per davvero, pur essendo regolarmente autorizzata al funzionamento e in grado di fungere già nell’immediato da completamento del centro Socio Educativo. Il “Dopo di Noi” è dotato di cinque stanze con dieci posti letto più due posti per le emergenze ospedaliere, una sala medica, sevizi igienici e lavanderia. L’arredo della struttura è stato possibile grazie alla raccolta fondi organizzata a sostegno del mondo del non profit dall’agenzia provinciale A.S.C.O.S., ma anche grazie a donatori extra progetto che hanno voluto esprimere la propria solidarietà nei confronti dei meno fortunati. Grazie a questo nuovo fabbricato il disabile potrà ricevere assistenza 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno. Molti dei genitori degli ospiti del Centro sono in un’età piuttosto avanzata: ecco allora che, per assicurare un futuro ai loro figli quando essi non potranno occuparsene o non ci saranno più, l’A.Fa.S.eV. si è prodigata nell’interesse della diversità per realizzare la struttura residenziale grazie a fondi pubblici della Regione Molise e del Comune di Isernia. Ma adesso tutto questo rischia di finire.
Oli monovarietali, la premiazione Domani a Venafro la chiusura della quarta edizione del premio VENAFRO. Domani a partire dalle ore 17:00 c/o il Parco dell’Olivo di Venafro – Casata della Congrega Piazza dell’Annunziata a Venafro si svolgerà la cerimonia di premiazione della quarta edizione del Concorso “Oli Monovarietali Molisani”, organizzato dall’Unioncamere Molise in collaborazione con le Camere di Commercio di Campobasso ed Isernia. Al concorso hanno partecipato i produttori di olio extravergine di oliva che nella campagna olearia 2012/2013 hanno prodotto un lotto commercializzabile di olio ottenuto esclusivamente da cultivar autoctone delle Province di Campobasso ed Isernia (aurina di Venafro, cazzarella, cellina di rotello, cerasa di montenero, gentile di larino, oliva nera di collotorto, oliva di S. Pardo, olivastro di Montenero, olivastro d’aprile, olivastro dritto, olivetta nera, olivone di Bagnoli del Trigno, paesana bianca, paesana nera, rosciola di Rotello, rossuola, rumignana, salegna di Larino, sperone di gallo). La valutazione degli oli ha tenuto conto delle analisi chimico-fisiche ed organolettiche eseguite presso il Laboratorio Centro Innovazione e Qualità dell’Unioncamere Molise. Le aziende premiate avranno diritto a menzionare il riconoscimento conseguito sulle confezioni delle loro produzioni della campagna olearia 2012/2013 con la dicitura “vincitore/finalista del premio “Olio molisano Monovarietale, campagna olearia 2012-2013”. Sarà inoltre pubblicato un catalogo-ricettario con gli abbinamenti dei piatti ai migliori oli. Il programma della serata prevede, alle ore 17.00, la presentazione del Concorso a cura del Presidente della Camera di Commercio di Campobasso, Amodio De Angelis, e del Vice Presidente della Camera di Commercio di Isernia, Giovanni Monaco. A seguire si svolgerà la degustazione guidata degli oli partecipanti al concorso e dei vini molisani delle aziende aderenti al marchio “Piacere Molise”, che verrà curata, rispettivamente, dagli assaggiatori professionisti del panel dell’Unioncamere Molise e dal presidente della Commissione di Degustazione Vini DOC del Molise. La serata si concluderà con la premiazione dei sei vincitori. “L’evento-afferma il Presidente Vicario di Unioncamere Molise Amodio De Angelis- nasce dalla consapevolezza di consolidare maggiormente il legame tra l’olio e il territorio ed anche dalla volontà di potenziare il settore oleario. Al fine di agevolare, quindi, la promozione delle eccellenze, spinti anche dal successo delle passate edizioni, abbiamo voluto riproporre il Concorso anche quest’anno per valorizzare, per ogni singola zona di produzione, gli oli qualitativamente migliori, incentivare le aziende al miglioramento del prodotto e orientare il consumatore a una scelta sempre più consapevole.” il
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Termoli
25 giugno 2013
Tromba d’aria lungo la costa causa danni alle cose TERMOLI - Una improvvisa tromba d’aria si è abbattuta lungo la costa e specialmente a Termoli con raffiche di vento che hanno spazzato via vasi di piante dalle abitazioni, tavolini e sedie poste al di fuori di locali. Il tutto è durato una decina di minuti e, oltre al fortissimo vento, sulla città rivierasca è caduta pioggia mista a grandine. Proprop il forte acquazzone ha causato vari allagamenti di strade e scantinati ma anche nel sottopassaggio della stazione
ferroviaria. Molte le chiamate e gli interventi da parte dei Vigili del Fuoco e degli uomini della protezione Civile unitamente agli uomini delle forze dell’ordine. L’impetuosità della tromba d’aria ha divelto coperture di tetti di abitazioni e divelto alberi alcuni dei quali sono terminati sulle arterie stradali. Alcuni danni alle strutture si sono registrati anche a Petacciato e per fortuna, lungo i centri della costa, non si sono registrate persone ferite.
Consigliere Camaioni passa con l’opposizione in consiglio comunale TERMOLI – Diminuisce la distanza numerica tra i Consiglieri di maggioranze e quelli di opposizione in Consiglio comunale. Questi ultimi si sono rafforzati con l’annunciato passaggio di Nicola Camaioni raggiungendo il numero di 12 rappresentanti contro i 18 di maggioranza. La notizia era nell’aria da tempo visto che Camaiori, esponente dell’Udeur, si era candidato alle recenti elezioni regionali in appoggio al presidente eletto paolo Di Laura Frattura, e che ha visto il proprio segretario politico regionale Vincenzo Niro eletto nel listino e ricoprire attualmente la catica di Presidente del Consiglio. Dunque dopo le dimissioni Ennio De Felice, anche lui candidatosi alle regionali in appoggio a Frattura, il sindaco perde un altro pezzo della sua maggioranza. Ma non è tutto visto, come si ricorderà, anche tre esponenti, pur rewstando al momento in maggioranza, sono fuoriusciti dal Pdl, partito di riferiomento, è costituito il gruppo “Fratelli d’Italia”. tra i gli ex pidiellini vicini a Gianfranco Vitagliano. Pare proprio che la maggioranza che sostiene il Sindaco continua ad assottigliarsi e non si escludono problemi per il futuro. Primo banco di prova la votazione sulla richiesta dell’opposizione della revoca dall’incarico del Presidente del Consiglio comunale Alberto Montano. Dai banchi del centrosinistra è trapelata la notizia che sulla mozione presentata potrebbero convergere anche i voti di tre dissidenti della maggioranza. Il sindaco, Antonio Basso Di Brino, pare fiducioso nel proseguo del suo mandato ma è ben conscio che sottotraccia lavorerebbe l’ex assessore regionale Gianfranco Vitagliano che aspirerebbe per il futuro a ricoprire la carica di primo cittadino. I giochi sono iniziati e per Di Brino non si intravvedono giorni tranquilli.
TERMOLI - Il Presidente del Consiglio comunale Alberto Montano ha convocato, in seduta straordinaria, il Consiglio comunale per mercoledì 26 giugno alle ore 19, in prima convocazione e giovedì 27 giugno alle ore 20, in seconda convocazione. All’ordine del giorno cinque punti e tra questi: La modifica dello Statuto del Comune di Termoli con la previsione della categoria giuridica del bene comune acqua fra i “Principi Generali” dello Statuto stesso; Il conferimento della cittadinanza onoraria all’Ammiraglio Ispettore Capo Felicio cAngrisano; l’abrogazione dell’Imposta di soggiorno.
Zuccherificio senza gas, a rischio la campagna saccarifera TERMOLI – Ancora problemi per lo Zuccherificio del Molise che vede a rischio la campagna saccarifera e non per la carenza della materia prima ma perché non ancora si riesce a stilare il contratto per la fornitura di gas, utile per la lavorazione delle barbabietole da zucchero. Il problema esiste con l’Eni, la società fornitrice, che chiede garanzie ed allora si nuove l’amministratore delegato dell’opificio.Alberto Alfieri ha esplicitamente chiesto una mano al socio Regione Molise.“Egregio dott. Frattura – ha scritto Alfieri -, mi permetto di richiederle, nella sua qualità di rappresentante del socio unico dello Zuccherificio del Molise, un intervento urgente presso il fornitore di gas della sua Regione affinché possa estendere la fornitura alla sua partecipata per il periodo
luglio/settembre 2013. Siamo in grado di fornire le dovute garanzie, anche bancarie ma per favorire la somministrazione, dati i trascorsi dello Zuccherificio, è necessario un intervento politico senza il quale il rischio di non fare la campagna saccarifera è serio e reale. Non le chiedo di rilasciare fideiussioni o garanzie – si conclude la lettera -, ma semplicemente di intervenire per dare conforto al fornitore di gas. I tempi sono molto ristretti e l’attivazione dovrebbe arrivare entro e non oltre la fine del mese di giugno 2013”. Nel frattempo una boccata di ossigeno per le maestranze.A breve, secondo indiscrezioni, dovrebbero esere pagata la quattordicesima mensilità: metà il primo luglio il restante il primo agosto.
Ha preso il via la settimana nazionale di aggiornamento pastorale TERMOLI - “La parola di Dio nelle parole degli uomini”. Questo il tema della 63 Settimana Nazionale di aggiornamento pastorale, annuale iniziativa del Centro di orientamento pastorale che in fase di svolgimento a Termoli fino al 27 giugno. Nei quattro giorni di lavori la riflessione sarà animata dalla volontà di dare concretezza a ciò che la Parola divina compie nella liturgia, nella vita dei cristiani e nel loro impegno di amore-carità verso il prossimo. “I 50 anni che ci separano dal Concilio Vaticano II – ricorda il Cop presentando l’iniziativa – danno la possibilita ! di una prima verifica di quanto nelle nostre chiese l’ascolto e l’annuncio della Parola – voluti dalla Dei Verbum – abbiano inciso sulla prassi pastorale. La nostra Settimana di aggiornamento pastorale vuol essere, pertanto, una riflessione sulle diverse dimensioni della “declinazione della Parola di Dio”: la sua voce, ovvero la Rivelazione; la sua
Convocazione Consiglio Comunale
casa, cioe ! la Chiesa e le sue strade; il credente, chiamato ad essere uditore della Parola”. La Settimana è rivolta a sacerdoti, religiosi e religiose, laici impegnati nella pastorale; vuole essere “un’occasione – spiega mons. Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina, presidente del Cop e della Commissione episcopale Cei per il laicato – per fare il punto sulle possibilità, le prospettive e le risorse che la Chiesa ha nel suo impegno caritativo e pastorale. Vogliamo sperimentare concretamente – aggiunge il vescovo – come questa parola di Dio, che parla anche oggi agli uomini, vivifica le nostre Chiese, aiuta la carità, la liturgia e la crescita spirituale personale ed eventualmente quali ulteriori passaggi siamo chiamati a compiere. Certamente, dunque, faremo memoria del Concilio, ma abbiamo pure una prospettiva di cambiamento della nostra prassi pastorale affinché la Parola abbia veramente e sempre più quella centralità che le spetta
nella Chiesa”. Tra i relatori don Pino Lorizio (docente alla Pontificia università lateranense – Roma), Andrea Grillo (docente al Pontificio Ateneo S. Anselmo – Roma), don Virginio Colmegna (presidente della Fondazione Casa della Carità Angelo Abriani – Milano), fratel Sabino Chialà (monaco di Bose), don Antonio Mastantuono (docente alla Pontificia facoltà teologica dell’Italia Meridionale – Napoli), don Antonio Pitta (docente alla Pontificia università lateranense – Roma). Presiederanno l’eucarestia i vescovi di Termoli-Larino, mons. Gianfranco De Luca, e di Campobasso-Bojano, mons. Giancarlo Maria Bregantini. Chiuderà i lavori mons. Domenico Sigalini delineando le prospettive pastorali emerse. I lavori si possono seguire anche on line all’indirizzo web www.centroorientamentopastorale.org/snap /63, dove il gruppo AniCeC del Cop pubblicherà in tempo reale aggiornamenti sui lavori.
Scade termine per progetti di efficienza energetica ed ambientale TERMOLI - La Confesercenti di Termoli rende noto ai propri associati e comunque alle aziende interessate che il prossimo 26 giugno 2013 alle ore 14, scade il termine per l'invio delle domande di partecipazione all'"Avviso pubblico per la selezione di progetti di efficienza energetica ed ambientale". E' possibile ricevere modulistica ed ulteriori informazioni presso lo sportello della Confesercenti di Termoli in Via Cavour 9, o presso la sede della Camera di Commercio di Campobasso in PIazza della Vittoria, 1 al telefono 0874-471605
Termoli
13 25 giugno 2013
La stalla della Granarolo: contributo di chiarezza di Larino Viva LARINO - L'idea è costruire una stalla da 12 mila capi (manze) cioè bestie da far crescere attraverso un alimentazione intensiva fino a farle diventare mucche produttive e a quel punto trasferirle in altri stabilimenti, del nord, per la mungitura e la lavorazione del latte. Si può fare qui in basso Molise perché è un sito ideale: c'è acqua in abbondanza (diga del Liscione e fiume Biferno); c'è lo spazio, terreni in quantità sufficiente e pianeggianti; vie di comunicazione a portata di mano (Linea ferroviaria adriatica, Autostrada adriatica) e, soprattutto, c'è la volontà politica. L'idea, inoltre, prevede la filiera corta, per cui gran parte del cibo per gli animali verrebbe prodotto sui terreni del basso Molise, il letame una parte, sparso come fertilizzante sui medesimi terreni e una parte invece utilizzato per la trasformazione in energia in idoneo impianto industriale da costruire in loco. In realtà la filiera corta, sarebbe davvero tale, se anche il latte venisse lavorato e commercializzato in loco. Poi qualcuno degli estensori dell'idea, Ruta in particolare, deve aver letto da qualche parte, noi lo abbiamo fatto sul sole 24Ore e su qualche rivista di zootecnia, molto di ciò che scriviamo è tratto da queste fonti, che le vacche producono più smog delle automobili e si è affrettato a spiegare o meglio ha chiarito, che il letame non viene lasciato sul posto, ma trasportato insieme alle manze divenute vacche, negli stabilimenti del nord dove esistono già impianti a biomasse. Che gli allevamenti di animali siano una fonte di inquinamento da tenere seriamente in considerazione per la salute dell'uomo e quella dell'intero pianeta, è cosa ormai nota agli scienziati. L'attenzione si è focalizzata finora soprattutto sul metano, che è un gas capace di aumentare drasticamente l'effetto serra contribuendo a surriscaldare la Terra e che è prodotto in gran quantità dalla digestione degli animali, soprattutto i ruminanti (e infatti, ci sono parecchie ricerche per trasformare questo metano almeno in una fonte di energia, anziché lasciarlo disperdere nell'atmosfera). Nel Colorado, uno studio riguardante la produzione di ammoniaca e altri composti di azoto e il loro rapporto con l'aumento dello smog ha dimostrato che gli escrementi delle mucche, e non solo, potrebbero essere responsabili del peggioramento della qualità dell'aria attraverso queste sostanze tanto quanto le automobili, se non addirittura di più, come scrive il sito di Science, riprendendo i dati pubblicati da Geophisical Research Letters. Le misurazioni sono state effettuate nel sud della California, nella zona di Los Angeles, dove circolano quasi 10 milioni di veicoli e pascolano quasi 300 mila animali d'allevamento. Ebbene, mentre le auto sarebbero responsabili della produzione di 62 tonnellate al giorno di ammoniaca, gli escrementi del bestiame (o meglio, i batteri che immediatamente aggrediscono gli escrementi trasformandoli) potrebbero emetterne tra 33 (la metà) e 176 tonnellate (quasi il triplo). Dall'ammoniaca, si formano poi particelle assai piccole e volatili, come il nitrato di ammonio (NH4NO3), che fa parte della famiglia dei nitrati, tra i peggiori componenti dello smog. Negli allevamenti di ultima generazione si sta, per esempio, cambiando la dieta
degli animali perché le loro deiezioni risultino un po' più "pulite".Allora chiarito che il letame non resta in Molise e che questo inquinamento, in parte, si intende portarlo da qualche altra parte dell'Italia, evviva siamo salvi, non si può che pensare che ne ricaveremo solo dei vantaggi da questa stalla! Vediamo cosa succede nella vicina Puglia. La profonda trasformazione vissuta dalla zootecnia regionale pugliese negli ultimi anni, si incentra sul benessere animale. Meno numerose le aziende, e tanti investimenti, relativi sia all’innovazione tecnologica sia alla più efficace gestione dell’allevamento, finalizzati al benessere animale, in termini ad esempio di passaggio alla stabulazione libera, di aumento dei metri quadrati per il ricovero degli animali e dello spazio per la mangiatoia e l’abbeveratoio, di ventilazione e così via. In dieci anni il numero degli allevamenti bovini pugliesi si è ridotto di circa il 30%, ma quelle rimaste si sono ingrandite, hanno incrementato il numero dei capi allevati e delle vacche in lattazione, tanto è vero, informa Laterza, che prima la Puglia produceva 2,8 milioni di q di latte e ora 3,5 milioni. La crisi economicofinanziaria generale ha poi aggravato problemi come l’aumento continuo dei costi di produzione; il basso prezzo del latte bovino; l’indebitamento con banche per investimenti programmati quando le condizioni finanziarie delle aziende erano più rosee e si aveva più fiducia nel futuro del settore; l’abissale ritardo nei pagamenti di alcuni caseifici, addirittura il fallimento di altri che hanno fatto perdere molti soldi agli allevatori. Ecco perché molte aziende sono scomparse. Quelle rimaste hanno invece aumentato la superficie aziendale e il numero dei capi totali e delle vacche in lattazione.“Oggi le aziende bovine mungono in media 50 vacche, con un minimo di 20 e un massimo di 200-250, in moderni centri aziendali. Hanno ottimizzato la gestione dell’allevamento, passando dalle strutture
Il sottosegretario Pilkington, rinnovato il premio De Camillis di partecipazione in visita a San Felice SAN SALVO – Sospiro di sollievo anche per i tanti lavoratori molisani impegnati alla Pilkington, azienda che ha rinnovato il premio di partecipazione. “Un risultato che approva l’ipotesi del premio partecipazione e dà mandato alla Rsu di chiudere la trattativa durata molti mesi - commenta la Rsu Cisl Massimiliano Recinella -. Il risultato premia gli sforzi fatti da tutto il processo di trattativa, considerando il fatto che si era partiti da una piattaforma tutt’altro che soddisfacente per arrivare ad un risultato che tutto sommato, considerando il periodo di crisi, era il meglio che si poteva ottenere. La piattaforma del premio è sostanzialmente sviluppata su 3 parametri: uno di natura economico finanziaria (redditività), uno di natura tecnica (competitività) e infine uno di natura individuale (presenza in azienda). La grande innovazione – conclude il sindacalista - risiede nel concerto che in virtù degli investimenti sempre più assenti e che fortemente sono sempre più indirizzati nelle zone lowcost, per il grande senso di responsabilità, il lavoratore decide di investire sul proprio futuro rinunciando a parte del premio se l’azienda fa lo "sforzo" di cambiare questo iter sviluppando le nuove tecnologie che ci garantirebbero l’avvenire per molti anni ancora”.
SAN FELICE DEL MOLISE – Visita istituzionale a San Felice del Molise da parte del sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri Sabrina De Camillis, la quale si è incontrata con il Corrado Zara e con i consiglieri comunali Rodolfo Colangelo e Paolo Mariano. “E’ mio desiderio- ha detto l’esponente del Governo - instaurare un contatto diretto con le amministrazioni locali in quanto ritengo che si debba mettere in moto un’interazione tra le realtà locali, attraverso una progettualità che vada oltre i propri confini comunali e che abbia come punto di partenza il miglioramento della qualità complessiva del territorio”. Molti gli argomenti trattati compresa la difficoltà delle amministrazioni locali per il taglio delle spesa pubblica a discapito dei servizi ai cittadini. Al termine dell’incontro Zara ha ringraziato il Sottosegretario: “La sua è stata una visita costruttiva che è servita a farle conoscere la situazione generale della nostra piccola realtà territoriale”. Rignaziamenti e una riflessione anche da parte Colangelo e Mariano: “Un’amministrazione giovane come la nostra deve avere il coraggio di guardare al futuro investendo su progetti concreti”.
fisse o semifisse per pochi capi a quelle a stabulazione libera. Hanno migliorato l’alimentazione con razioni complete e i carri unifeed, approntato sale di mungitura adeguate, introdotto i refrigeratori, ecc. Le aziende si sono ampliate perché bisognava avere certi numeri per essere competitive sul mercato. Oggi non bastano più neanche quei numeri: le aziende bovine producono in perdita, sopportano costi sempre più alti e impossibili, si stanno sempre più indebitando con il sistema finanziario e i fornitori. Se a breve scadenza non emergono novità, ad esempio in termini di aumento del prezzo del latte bovino alla stalla, il sistema zootecnico pugliese rischia il tracollo. Beh ma c'è il vantaggio della filerà corta, se il latte venisse prodotto, lavorato e venduto qui.Vediamo se è così. Un numero crescente di aziende ha cercato e tenta una via d’uscita con la filiera corta, tuttavia non senza difficoltà, sottolinea Laterza:“A volte alcuni giovani, che hanno fatto domanda di primo insediamento, hanno abbinato all’allevamento la trasformazione e vendita di prodotti in filiera corta.Altre volte storici allevatori hanno provato a fare il salto di qualità. Si tratta di una tendenza in crescita, anche se coincide con un periodo di forte crisi dei consumi e in particolare dei prodotti di alta qualità che hanno un prezzo più alto di quelli comuni. La filiera corta richiede peraltro investimenti, ad esempio l’apertura di un punto vendita in centri urbani, dove l’utenza è più numerosa di quella che può accedere a uno spaccio aziendale, spesso distante anche parecchi chilometri da un paese o una città”. Inoltre le produzioni tipiche in filiera corta scontano l’aggressione del mercato lattiero-caseario da parte di prodotti che imitano la tipicità del territorio, ma nulla hanno a che fare con essa, esercitando una temibile concorrenza sleale.“Solo pochi caseifici privati e qualche cooperativa come la Cap di Putignano mantengono una gestione tradizionale, trasformando latte di produzione locale e portando sul mercato prodotti di alta qualità; invece tante altre realtà commercializzano prodotti “made in Puglia” in etichetta, ma ottenuti trasformando latte e derivati del latte, provenienti dal Nord Italia e dall’estero: i 3,5 milioni di q di latte bovino prodotto in Puglia sono appena un terzo di quello, diretto o in derivati, trasformato in regione”. Più rara è la filiera corta nella trasformazione e vendita della carne, conclude Laterza. “L’80% del mercato della carne è controllato in Puglia da due grossi centri di ingrasso, i quali acquistano vitelli, vitelloni e vacche a fine carriera, li macellano e riforniscono catene alimentari, ristorazione con la carne ricavata. Il 20% è invece gestito da macellai locali che acquistano i vitelli ingrassati nelle aziende zootecniche che ancora conservano la cultura dell’ingrasso, li macellano presso macelli privati e vendono la carne nei propri punti vendita. Ma questo mercato tradizionale sta sempre più regredendo, perché anche i macellai cominciano a rifornirsi dai due grossi centri». Beh ma rimane il vantaggio degli agricoltori, sai quanto fieno e orzo mangiano 12mila capi e allora! Larino Viva
Alleanza Coop, si a revisione limiti per biotossina innocua per la salute umana LITORALE - Sarà contenuto in un regolamento europeo di cui si prevede l'approvazione entro ottobre-novembre l'attesissimo innalzamento a 3,75 mg/kg di polpa di mollusco del limite massimo consentito di biotossine. Lo anticipa il Commissario europeo alla Salute, Tonio Borg, in risposta ad una interrogazione parlamentare attraverso cui il vicepresidente della commissione pesca del Parlamento europeo, Guido Milana, si è fatto portavoce di una pressante richiesta avanzata da tempo dal Coordinamento pesca dell'Alleanza delle cooperative italiane, sulla base della innocuità di questo tipo particolare di biotossine marine per la salute umana, e validata da un parere ufficiale della stessa Agenzia europea per la sicurezza alimentare EFSA. I nuovi massimali di 3,75 mg/kg, rispetto al limite attuale di 1 mg/kg, costituiscono un traguardo tardivo ma fondamentale per il futuro di centinaia di imprese, che da anni, soprattutto in Adriatico, subiscono ripercussioni socio-economiche pesantissime a causa della chiusura prolungata dei vivai in ragione del superamento della soglia attualmente ammessa. Il comparto della molluschicoltura italiana, con 113 mila tonnellate di cozze e vongole prodotte nel 2011, costituisce il 70% delle produzioni italiane di acquacoltura con un valore di mercato pari a circa 1 miliardo di
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Sport
25 giugno 2013
La città in coro:“Niente utilizzo degli impianti per Di Palma” Avendo spostato le mire sul 1919 il vicentino spera di aggirare l’ostacolo Una cosa è indiscutibile: Giulio Di Palma ha messo tutti d’accordo. I campobassani sono tutti inviperiti nei suoi confronti e se potessero gliene direbbero quattro, a viso aperto. Detto questo bisogna cercare in fretta altre vie. Visto che il neo proprietario del Campobasso s’è capito che non ha soldi per il pallone, allora meglio trovare qualche pista alternativa. Non prima di aver messo in chiaro che “quel signore” da Campobasso deve sparire. Dopo aver preso in giro un po’ tutti con quella faccia un po’ così e la sua mise trasandata è giunto il momento di sbarrargli la strada. Come prima cosa il Comune si faccia restituire le chiavi dell’impianto principale, comprese quelle dei locali utilizzati come sede sociale. La gestione dei caponiani scade il 30 giugno, quindi ci siamo. Ecco perché è tempo di sfratto. Altro che ufficio gratis, alla faccia dei campobassani presi letteralmente in giro. Il signor Di Palma s’è preso gioco non solo di una città, ma soprattutto delle istituzioni: se non aveva i soldi poteva restare pure a casa sua. Nessuno lo ha cercato: è stato lui ad accreditarsi come imprenditore di rango,portandosi dietro Recchi il cui curriculum sportivo fa venire l’orticaria Secondo certe voci Di Palma avrebbe trovato un accordo di massima con Umberto Lozzi del Campobasso 1919. E, leggendo una recente intervista, avrebbe dichiarato di vo-
ler partire da questa categoria per rilanciare la piazza “grazie all’aiuto delle istituzioni”. Si aspetta persino aiuti il signor Di Palma, magari dal sindaco che ci ha messo la faccia e per colpa sua ha perduto anche diversi punti in termini di popolarità. A noi non spetta sostituirci agli amministratori, ma stiano pure certi i signori del Palazzo che saremo vi-
gili sentinelle. A incominciare dal sorvegliare se si darà seguito all’assurda convenzione trentennale con la quale si dava al richiedente l’area sportiva di Selva Piana, compresi i due antistadi. Uno dei quali, quello delle Acli, è già sorvegliato con grinta dal custode della società delle Acli, il tosto Gino Albertosi che a tutto pensa tranne di dare le chiavi a Di Palma o a chicchessia.
Compare qualche mal di pancia anche in altura.
Agnone, mugugni per l’estate
Rocco Sabelli
Per quanto strano possa apparire anche ad Agnone è stagione di mal di pancia calcistici. Non sono bastate stagioni su stagioni di gol e vittorie per mettere tutti d’accordo. Col caldo è arrivato il tempo dei musi lunghi. E si pensa addirittura di coinvolgere le istituzioni locali per fronteggiare la crisetta che arriva coi primi caldi. Stiamo parlando di crisetta, perché in altura la presenza di Rocco Sabelli sembra essere un ombrello contro tutte le intemperie. Anche se è chiaro che non si possa pretendere miracoli dietro miracoli. Intanto il presidente, d’accordo con gli amici dei vertici societari, pensa di coinvolgere l’amministrazione civica. Che in questi ultimi tempi si è limitata a delegare.
Infatti è stato Sabelli a mettere l’enzima nel club alto molisano. Ma ora sembra che anche il grande manager si sia un po’ seccato e per questo chiede aiuti più consistenti alla cittadinanza. Che, in verità, in questi ultimi anni ha dato prova di coesione e alta partecipazione sociale e sportiva. Certo, la Serie D costa una bella cifra, sempre difficile da reperire in un piccolo centro di alta collina. Emerge di trovare nuove risorse. Ma alla fine, vedrete, ad Agnone tornerà il bel tempo. E i colori locali continueranno a regalare domeniche scintillanti ai propri tifosi e a quelli dell’intera regione che hanno a cuore le sorti della simpatica squadra agnonese. Tra le poche ad aver messo tutti d’accordo sulla sua simpatia.
Si profila la quarta radiazione in 20 anni.
Pronto il triste primato Una cosa è certa: di soldi non ce ne sono. E chi li ha non vuole cacciarli. Anzi, non li ha tirati fuori mai dal suo portafoglio. Prendete i professionisti: hanno incassato soldi pubblici per consulenze e incarichi, ma si sono guardati bene da rimetterne almeno una piccola parte in circolazione. Anche negli anni d’oro, quando c’è stato da vendere gli abbonamenti, i soliti noti hanno sempre cambiato via, per non imbattersi nei vari Tommaso Maione che ha fatto il porta a porta per rendere più forte la società sportiva. Ora i tempi sono cambiati. Di imprenditori solidi la città ne ha veramente pochi. Gli unici, almeno in apparenza, che possiedono una forte disponibilità sono proprio i professionisti. I quali però se ne stanno nel guscio. Guardandosi bene dal farsi stanare. Lor signori preferiscono far fluire i loro ingenti capitali in paradisi fiscali, in modo da metterli al sicuro. Alla faccia del sociale, nel quale, evidentemente, non hanno mai creduto. Ora, però, siamo alla resa dei conti. Capone s’è squagliato; Di Palma si è messo a glissare facendo capire di non disporre di liquidità, altri non se ne vedono. Di questo passo il banco sta veramente per saltare. Se entro pochi giorni non arriva un colpo di teatro il club rossoblu è destinato nuovamente a chiudere. Collezionando la quarta radiazione in 20 anni. Un primato difficilmente eguagliabile.