26 settembre 2013

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ANNO IX - N° 93 - GIOVEDÌ 26 SETTEMBRE 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel. e Fax 0874.698012 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

GIORNALE SATIRICO

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L’Oscar del giorno a Michele Iorio

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Michele Iorio. E' stato bistrattato nel suo ultimo periodo alla guida della regione Molise e in molti oggi lo rimpiangono alla luce di quanto posto in essere dalla nuova maggioranza. Soprattutto aveva dato corso a quei tagli dei costi della Casta che, pure, erano stati letti come riduttivi dall'allora centrosinistra. Solo che oggi, diventato maggioranza, ha finito con l'aumentare quanto, pure, tagliato. E così i provvedimenti di Michele Iorio restano ancora l'unico appiglio per cercare di frenare la corsa spasmodica alla crescita dei privilegi.

Il Tapiro del giorno a Paolo Frattura

Il Tapiro del giorno lo diamo a Paolo Frattura. In ben due campagne elettorali è andato promettendo che avrebbe fatto di tutto per ridurre i privilegi della Casta della politica al pari dei tributi locali. Invece ha fatto l'esatto contrario e, al momento, tiene ferma finanche la promulgazione dello Statuto (nato sotto il regime Iorio) solo perchè contempla quattro assessori. Così come ha provveduto all'aumento dei tributi locali e delle stesse concessioni. Non c'è proprio che dire: si stava meglio quando si stava peggio.

CAMPOBASSO Dal primo ottobre chiuderà il teatro Savoia A casa cinque dipendenti A PAG. 6


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Le reazioni dei politici

Rinunciare ai soldi facili?

Non sia mai Per Frattura e Di Pietro jr il loro “lavoro” va pagato, Facciolla non se” ne frega una mazza” e ora Filippo Monaco rifiuta di dimezzarsi lo stipendio come chiesto dal suo partito CAMPOBASSO. Signore e signori, ecco a voi il ”Molise di tutti”. Il teatrino della casta continua a presentare ai cittadini il suo improponibile spettacolo. Non solo alle parole non seguono ai fatti, ma la difesa a spada tratta dei politici di centrosinistra all’aumento degli stipendi produce effetti collaterali dannosi al fegato degli elettori ma sicuramente vantaggiosi alle tasche dei politici. Chiedere al presidente Frattura o al vice presidente del Consiglio regionale Cristiano Di Pietro di ridurre i costi del loro stipendio è quasi impossibile. Diavolo di un demonio, penseranno, ma perché noi dobbiamo sacrificarci per i molisani? “Non siamo mica degli sciacalli – ha affermato qualche mese Di Pietro jr con Frattura che gli ha fatto da eco con quel – Noi lavoriamo”. Eh certo. Chi vive con 500 euro al mese e ha figli da campare, invece, gioca a bocce durante il giorno o al massimo fa una partita a tre sette con il morto. A questo coro austero ha fatto seguito anche la dichiarazione dell’assessore regionale preferito da Frattura. Vittorio Facciolla lo ha detto chiaro e tondo: della discussione sulle indennità non me ne frega un’emerita mazza. Giusto, si penserà. Fanno parte tutti della squadra del Molise di tutti. Il coro dev’essere univoco per spirito di gruppo. Ma si sa, la rosa di una squadra va rafforzata durante un campionato. Si colmano le lacune con l’acquisto di nuovi giocatori. Ed eccolo spuntare il nuovo componente della squadra. Si chiama Filippo Monaco, anch’egli vice presidente del Consiglio con i voti del Molise di tutti ma eletto con Costruire Democrazia. Anche il movimento che fa capo a Massimo Romano durante la campagna elettorale aveva promesso agli elettori di dimezzare le indennità. Ma l’unico eletto in Consiglio, e cioè Monaco, al partito che gli chiede di rispettare gli impegni, sbotta. ““In un anno e mezzo di presenza tra i banchi del Consiglio regionale ho già rinunciato, nell’ordine, a: vitalizio, rimborso chilometrico e il benefit noto come articolo 7 o portaborse”. Sarà questo che pensano anche Frattura, Di Pietro jr e Facciolla visto che sono tutti nella stessa situazione di Monaco. E quanto guadagnano tutti nonostante il sacrificio? Frattura, come governatore, prende 13mila euro

di Domenico Di Lisa Abbiamo deciso di promuovere la proposta di legge di iniziativa popolare perché ci siamo sentiti offesi ed indignati dal comportamento arrogante del Consiglio regionale. Offesi perché la mattina ha aumentato l’addizionale IRPEF, IRAP, bollo auto, in una regione nella quale c’è la più alta fiscalità di tutta Italia, i ticket sanitari alle stelle che rendono addirittura conveniente economicamente pagarsi le prestazioni sanitarie presso i privati, lo smantellamento totale del sistema produttivo, una disoccupazione drammatica. Indignati perché il pomeriggio dello stesso giorno, rimangiandosi gli impegni assunti con gli elettori a dimezzare le spettanze, ha deciso di sfidare il buon senso ed il buon gusto, aumentandole incurante delle crescenti difficoltà dei ceti sociali più deboli e facendo registrare il distacco sempre più netto tra politici/politica e società reale. Perché meravigliarsi allora dell’aumento esponenziale di chi dice basta con i politici che non fanno più politica, non amministrano la Cosa Pubblica secondo il bene comune, ma gestiscono, occupano, ed ormai ostentano, il proprio potere secondo i propri interessi ? Il fatto che molti cittadini, finora assuefatti ed asserviti, non sono più disponibili ad accettare la situazione di sfacciato privilegio dei loro rappresentanti non

al mese (cifra più cifra meno), Di Pietro jr come vice presidente di commissione ne prende 11mila, stessa cifra per Monaco, mentre Facciolla in qualità di assessore ne intasca 12mila. A questo stipendio da fame vanno aggiunti 2.450 euro per i cosìdetti portaborse. E come se non bastasse, su 4.500 euro non pagano neppure le tasse. Ma porca miseria, come potete voi di Costruire Democrazia chiedere pubblicamente a dimezzarsi lo stipendio? Michele Coralbo, consigliere comunale di Campobasso, replica a Monaco ricordandogli che “gli impegni assunti con gli elettori si rispettano”. Ma quando mai! gr

Basta con la casta solo solleva un problema etico ma é un grande problema politico che mina e mette in discussione il sistema democratico. Da decenni cerco di richiamare l’attenzione della politica su questi temi. Finora è stato perfettamente inutile. E mortificante, perché proprio la sinistra, il filone politico e culturale al quale mi sono sempre sentito di appartenere, finora ha dimostrato indifferenza, o addirittura ostilità, per chi li ha posti. Sono stato lasciato solo, quando dieci anni fa ho presentato la prima (ed unica) proposta di legge in Italia per dimezzare le indennità, eliminare il vitalizio, il premio di reinserimento, i portaborse. Sono stato considerato un ingenuo, un illuso moralista. E la stessa società civile non ha mostrato grande attenzione ed interesse. Ora la situazione è cambiata, ma la politica no. Si attarda a divorare le ultime spoglie di una Regione e di uno Stato in via di decomposizione. E’ davvero singolare ed irritante tacciare di qualunquismo o di atteggiamento antipolitico coloro che considerano chi sta in Parlamento o alla Regione una persona privilegiata. E’ innegabile che questo sentire comune è sostanzialmente vero.

Dobbiamo cogliere l'elemento di verità che in quel giudizio è contenuto, soprattutto oggi che è drammaticamente evidente l’impoverimento del Paese, del Molise, dei ceti più deboli; oggi che le famiglie appartenenti al ceto medio non riescono, con il reddito che percepiscono, ad arrivare a fine mese senza intaccare i loro risparmi; oggi che la disoccupazione dilaga e i giovani non hanno futuro. Non ci si può giustificare, trincerandosi dietro l'alibi dei direttori generali, dei dirigenti regionali e dei manager che guadagnano più dei Consiglieri regionali. Dobbiamo rimettere in discussione anche le loro spettanze, i loro privilegi, ridurre a livelli fisiologici le differenze retributive. Ma questo lo può fare solo una politica pronta a dare l’esempio, rinunciando prioritariamente ai propri privilegi, che abbia l’autorevolezza per farlo. Autorevolezza, che si acquisisce solo definendo un progetto di profondo cambiamento, in grado di indicare prospettive ed obiettivi comuni, di convincere che siamo tutti legati allo stesso destino, sconfiggere l’idea del “si salvi chi può”, ridare speranza di futuro anche e soprattutto alla massa di “disperati”, finora utilizzata e ricattata dalla politica.

Alla politica si chiede oggi di avere coraggio e lungimiranza, di ricorrere, laddove necessario, anche a scelte impopolari che solo una politica autorevole e liberata da privilegi può fare. Dobbiamo riportare il trattamento economico degli eletti previsto dalle leggi ad un profilo di sobrietà ed efficienza che ci allontani da una visione notabilare del ruolo elettivo. Dobbiamo scommettere su una democrazia partecipata che investe sulla massima legittimazione e sul massimo prestigio, oltre che sul funzionamento degli istituti democratici, dai partiti agli eletti. Dobbiamo riappropriarci della politica intesa come servizio alla collettività. Si può, senza demagogia, fare un pezzetto di riforma della politica riducendo i "benefici individuali" non necessari ai consiglieri regionali. Basta con la casta. Noi ci facciamo promotori di una proposta seria di dimezzamento delle spettanze dei consiglieri regionali, che non cede alla demagogia ed al populismo, che prevede indennità più che dignitose. Coltiviamo la speranza che la nostra iniziativa diventi il punto di partenza di un processo che possa puntare alla eliminazione dei privilegi anche dei parlamentari. Il nostro obiettivo prioritario è ridare senso e dignità alla politica. Senso e dignità che la politica ha perso da un pezzo.


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I molisani indignati hanno il dovere di contribuire al cambiamento di chi dice una cosa e ne fa un’altra

I cittadini si ribellano alle facce di bronzo:

tutti in piazza Gli eletti in Consiglio regionale fanno spendere ai molisani 4milioni di euro all’anno per riempire le loro tasche

CAMPOBASSO. Se si cammina per strada e si parla con il popolo, quello composto da persone che si svegliano tutte le mattine per sudarsi uno stipendio, spesso da fame, la delusione e la rabbia nei confronti della classe politica molisana si tocca con mano. Non solo perché la coalizione guidata da Frattura è responsabile dell’aumento delle indennità, ma soprattutto perché in

tanti hanno creduto alle parole del governatore. “Dimezzeremo le indennità”. E’ questa l’eco che ormai da mesi si ascolta per le strade. Già, dimezzeremo salvo poi adeguare gli stipendi al decreto nazionale e scegliere, tra gli importi a cui uniformarsi, quello più alto. Incuranti di qualunque conseguenza politica, perché quando si tratta del proprio portafogli da gonfiare con monete sonanti non c’è faccia che tenga. Ma così facendo i governanti regionali hanno dimostrato che in loro non c’è il senso della politica intesa nella maniera più pulita del termine: l’arte di governare la società. Perché in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando, buon senso vuole che i cittadini facciano i sacrifici richiesti dai governanti. A loro, ai cittadini, si chiede di pagare ulteriori tasse (imposte sempre dal governo regionale), di attendere i pagamenti delle pubbliche amministrazioni i cui tempi lunghi provocano la chiusura delle aziende, di dar vita a contratti di solidarietà per salvare il lavoro tra colleghi, di utilizzare la cassa integrazione, di ridursi lo stipendio all’osso. Da tutto questo c’è una cosa che la classe politica, per di più di centrosinistra, avrebbe dovuto imparare: iniziare a collaborare con un minimo di sacrificio. Magari scegliendo un importo più basso, magari eliminando alcuni “privilegi”, evitando che la lotta alla povertà implichi una vera e propria lotta di classe. Si può viaggiare in jacquard con la spilla di falce e martello d’oro massiccio attaccata al petto,

e allo stesso tempo si può avere la sensibilità dovuta, propria di chi decide di gestire la cosa pubblica, in un momento difficile. Il più difficile dal dopoguerra. Invece no. Tutti uniti, dai comunisti di nome ai falsi democristiani di fatto. Tutti insieme hanno deciso di far pagare, ai molisani dagli stipendi ridotti, non solo maggiori tasse ma anche 4milioni all’anno (cioè 8 miliardi di vecchie lire) di soldi che vanno a finire nelle loro tasche. Un consigliere semplice, che si reca a Palazzo Moffa solo in occasione del Consiglio, guadagna la bellezza di 10.500 euro a cui vanno aggiunti 2.450 euro per l’articolo 7. Loro diranno: ma come? Ci siamo tagliati i rimborsi chilometrici. E’ vero, perché con quelle 800 euro sforavano l’importo totale del decreto nazionale. Di Pietro e Monaco hanno fatto passare l’iniziativa come una rinuncia sentita. Frattura continua a difendersi dichiarando che l’aumento è un falso descritto dai giornalisti. Ma, buste paga alla mano, la matematica non è un’opinione. Anzi, c’è di più. Se avessimo una classe politica che non dorme la notte per elaborare una programmazione seria per il Molise che consenta di creare basi solide per una ripresa economica per il popolo, potrebbero anche raddoppiare le indennità. Invece il Molise di tutti ha aumentato gli stipendi di pochi che altro non fanno se non restare immobili sulle grandi aziende con ripercussioni gravissime sulla società molisana, per affannarsi a dire tutto e il contrario di tutto in tema di sanità senza muovere un dito per risolvere i problemi. Ben venga allora la manifestazione di martedì prossimo dove i molisani, partecipando in massa, potrebbero dimostrare un dato incontrovertibile: la democrazia appartiene al popolo e nessuno, Frattura e centrosinistra compreso, possono pensare che una volta eletti hanno la libertà di agire pro domo sua. Giovanna Ruggiero


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Non si parla più di acqua se non per mettere in discussione l’amministrazione e la gestione dell’Azienda speciale regionale

La giunta regionale di Frattura non ha idee né volontà di fare del patrimonio idrico molisano una risorsa anche economica Frattanto l’acqua molisana se ne va in Campania e in Puglia a condizioni favorevoli per chi la riceve e le dighe artificiali sono fuori dal contesto programmatico regionale Acqua: risorsa naturale e … business. Difficile garantirla quale bene sociale primario, e voce attiva del bilancio regionale. Se fosse governata e gestita con acume, intelligenza e competenza, potrebbe soddisfare entrambe le voci. All’acqua presiedono la Regione, per il tramite l’Azienda Speciale “Molise Acque” (ex Erim) e, formalmente, l’Assemblea dei Sindaci tramite l’Ambito Territoriale Ottimale (Ato). Realtà che avrebbero dovuto interagire, quantunque partendo da presupposti differenti e distanti, in quanto l’Azienda provvede alla grande captazione e adduzione dell’acqua; l’Ato alla gestione del Servizio idrico integrato (reti comunali, fognature e depurazione), ma di fatto, per i contorcimenti del legislatore italiano, inoperativo. Fortunatamente, alla stagione delle concessioni delle reti idriche comunali ai privati, è seguito silenzio. Chi capta e adduce l’acqua è un soggetto interamente pubblico e chi, invece, avrebbe dovuto distribuirla

attraverso le reti idriche comunali, gestire le fognature e il processo di depurazione, un soggetto privato. Due logiche (la pubblica e la privata) che avrebbero dovuto integrarsi sul binomio: acqua “bene sociale” e “gestione economica”. Il nodo da sciogliere era questo. Se ne era reso conto il governo regionale creando le condizioni tecniche, amministrative e gestionali per affrontare la complessità del tema e dei problemi che esso comporta, riformando l’Erim, perché fosse il custode del patrimonio idrico molisano, e costituendo l’Ambito Territoriale Ottimale, perché rappresentasse sul territorio l’esigenza della collettività, e ne curasse la gestione e la distribuzione e i processi di smaltimento e di depurazione. Sembrava che la logica fosse di casa nel Molise. Sembrava. Perché, poi, nei fatti, la situazione è rimasta qual era, anzi è peggiorata. Anche sotto il profilo dell’interesse istituzionale e collettivo. Non si parla più di acqua se

non per mettere in discussione l’amministrazione e la gestione dell’Azienda speciale. Un tiro al piccione che sul piano dello sviluppo della tematica sull’uso e l’ottimizzazione delle risorse idriche regionali non fa muovere un passo.Tutto è paralizzato. La giunta regionale di Paolo di Laura Frattura non ha idee né volontà di tradurre il patrimonio idrico molisano in senso dinamico. Ovvero, di assumere la salvaguardia degli interessi del Molise nella contrattazione su scala interregionale dell’eccedenza idrica rispetto ai bisogni regionali (soprattutto con la Puglia e la Campania). Quindi, di affrontare con il corredo di un piano d’intervento la irrigazione delle piane, e di assicurare le quantità necessarie anche al sistema industriale. Tutto fermo al 2006. Anche la tenuta delle reti di adduzione, il loro potenziamento. Incombe il sospetto sugli uomini, montano le polemiche, e l’Azienda speciale “Molise Acque” continua ad essere un motore imballato. Frattanto

Autostrada, De Camillis conferma: i fondi ci sono Ma il governatore Frattura non sa che pesci prendere: prima non la voleva, poi l’ha inserita nelle linee programmatiche e oggi vuole rimodulare i finanziamenti. Che dice Di Pietro? CAMPOBASSO. Buone notizie da Roma. I 346milioni del Cipe per costruire l’autostrada del Molise non si toccano. Sono lì, nel decreto, e devono essere spesi. A dare la buona notizia è stata il sottosegretario di Stato Sabrina De Camillis (Pdl) che, a margine dell’incontro con il ministro Lupi ha confermato: “Non c’è alcuna volontà del governo di spostare i fondi”. Certo il decreto pubblicato era scritto con i piedi perché lasciava pensare il contrario. Lupi e i suoi hanno

deciso di emanare un a circolare ministeriale per dare l’interpretazione giusta alla faccenda. Restano però i tempi stretti. Entro 90 giorni il progetto va presentato. Il che apre a un’altra novità: i soggetti attuatori dell’Autostrada Termoli – San Vittore sono soggetti privati. Il governo vuole verificare se si tratta di soggetti non bancabili, la società Autostrada deve essere cambiata. La palla però è tutta in mano alla Regione Molise che già dorme alla Conferenza Stato Regioni dove

l’acqua molisana se ne va in Campania e in Puglia a condizioni favorevoli per chi la riceve; le dighe artificiali sono fuori dal contesto programmatico regionale, quella di Arcichiaro mette a compassione anche gli animi più cupi e duri a vederla nello stato in cui è; il sistema della depurazione non migliora, nonostante l’assessore Nagni abbia preannunciato interventi correttivi. L’insipienza amministrativa accoppiata all’arroganza politica di amministratori per buona parte neofiti, sta congelando enormi potenzialità naturali e notevoli risorse, compresa quella idrica. L’intenzione inconfessata, ma trasparente, è volgere le potenzialità naturali e le risorse, compresa quella idrica, ad affari. Affari degli amministratori regionali e dei loro sodali (occulti e in chiaro). Convinti che i processi economici e programmatici che portano al loro arricchimento sia la missione per la quale sono stati eletti. Dardo

sul documento incriminato non era stata avanzata alcuna osservazione. Salvo poi sentire il presidente della Giunta regionale che a Palazzo Moffa, in Consiglio in atto, afferma di voler chiedere al ministro Lupi se è possibile rimodulare i fondi dell’Autostrada. Ma Frattura ci è o ci fa? La domanda irriverente rispetto al ruolo istituzionale viene da sé. Perché don Paolino ha preso i voti dicendo che non voleva l’autostrada, una volta eletto ha inserito l’opera nelle sue linee programmatiche e oggi dice di voler incontrare Lupi per chiedere se i fondi Cipe possono essere rimodulati. Ma cosa penserà il padre putativo di Frattura, Antonio Di Pietro? Lui, da ministro, ha fatto il possibile insieme all’ex presidente Iorio perché l’opera diventasse realtà. Ma che dice anche il consigliere delegato alla Programmazione Vincenzo Cotugno. Lui ha lanciato un accorato appello per ribadirne l’importanza strategica. E soprattutto, Paolo di Laura Frattura ha capito l’importanza del ruolo che riveste tanto da volerlo dimostrare con idee chiare e precise o i molisani dovranno continuare a ringraziare Roberto Ruta per aver regalato ai cittadini la peggior classe politica nel cinquantenario della storia molisana? Ai posteri l’ardua sentenza.

La Lettera

Termoli – San Vittore, Iorio scrive a Frattura Sono molto stupito di quanto ho letto in alcuni giornali oggi per quanto riguarda una tua dichiarazione sull’autostrada Termoli-San Vittore e in particolar modo della richiesta che tu avresti avanzato al Ministro delle Infrastrutture Lupi di spostare il finanziamento previsto per l’Autostrada del Molise in altri interventi per la viabilità ordinaria. Se ciò corrispondesse a verità tu avresti rimesso indietro l’orologio infrastrutturale di questa regione di ben 30 anni, privandola del diritto di essere collegata in

maniera veloce e moderna con il resto del Paese. Non solo, per chi conosce l’iter delle opere pubbliche (che privilegia il finanziamento e la partenza delle opere già cantierabili) e le rimodulazioni dei fondi, tale richiesta avrebbe l’effetto di rimandaresine die, se non perdere completamente, i finanziamenti ottenuti con tanta fatica in questi anni. Ti ricordo che si è giunti a questo punto avanzato per la realizzazione del progetto autostrada del Molise anche grazie ad uno specifico e innovativo decreto

dell’allora Ministro dei Lavori Pubblici Di Pietro che non solo diede il via al primo esempio di “federalismo autostradale”, attraverso la costituzione di una società mista (ANAS e Regione Molise) gestrice della realizzazione dell’Autostrada, ma gettò le basi, mediante la successiva concessione attribuita a detta società mista, di un rientro economico-finanziario importante e continuativo da spendere a solo beneficio del territorio molisano. Ti chiedo dunque di rivedere questa tua richiesta e di impegnarti con forza, decisione e responsabilità per fare un ultimo decisivo passo per realizzare un’opera che porterà lavoro a migliaia di persone e creerà sviluppo per l’intera regione. Un’opera che è già patrimonio di questa terra. Un patrimonio che tu, Presidente, non puoi vanificare, essendo ormai proprietà di ogni molisano. Angelo Michele Iorio


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26 settembre 2013

Gli industriali rispondono ad un nostro articolo

"Non stiamo in silenzio" CAMPOBASSO. Eì il presidente di Assindustria, Mauro Natale, a replicare al nostro Dardo in merito al silenzio dell’Associazione rispetto alla politica della nuova Giunta regionale. “C’è chi perde la voce e chi perde il buon senso. Tacere per la seconda volta, dopo che già mesi fa ci è stato dedicato un articolo dal titolo “Il silenzio degli industriali” (La Gazzetta del Molise, Dardo), non ci sembra oggi opportuno. Per gli imprenditori che rappresento, per le battaglie condotte da chi mi ha preceduto alla presidenza dell’Associazione Industriali, per la passione, il tempo e la dedizione che io e tanti altri come me dedichiamo alla nostra organizzazione. Leggere che Confindustria Molise ha perso la voce e tace sulle questioni legate alla politica regionale, alla programmazione, alla concertazione, alle ipotesi di riforma in vari ambiti della pubblica amministrazione e così via, è davvero sorprendente. Mi chiedo, infatti, dove sia il buon senso e soprattutto la capacità di analisi di chi - cimentandosi quotidianamente nell’esame dei fatti politici ed economici molisani - ci ribadisce a distanza di pochi mesi (forse perché il suo primo personalissimo tentativo di attaccaci è caduto nel vuoto!) che manchiamo, con il governo Frattura, di “parlare, di confrontarci, di chiedere, di discutere e, come con Iorio, di pretendere”. La capacità di analizzare le vicende che caratterizzano il Molise in questo nuovo arco di legislatura, infatti, dovrebbe portare senza troppo impegno intellettivo a comprendere le differenze di “un’epoca” rispetto ad un’altra: nel modus operandi della nuova classe dirigente molisana c’è evidentemente qualcosa di diverso, a nostro avviso, rispetto alla politica con cui abbiamo interagito e dialogato per oltre un decennio.

Se non lo si coglie e dunque si resta stupiti dalla nostra mancanza di voce o di ”pretese”, vale la pena spiegarlo, in maniera elementare, affinché lo stupore si trasformi in qualcos’altro. Immaginando che le azioni messe in campo, finora, dall’attuale governo regionale siano dei puntini (simili a quelli che si trovano sul libri scolastici per gli esercizi degli alunni della seconda classe), siamo sufficientemente persuasi che alla fine verrà fuori un disegno compiuto, diverso dai puntini posti volutamente qua e là, che avevamo- ahi noi dovuto osservare e commentare fino allo scorso anno. Per noi ciò oggi fa la differenza: un disegno compiuto seguendo l’ordine dei puntini darà, a nostro avviso, un risultato finale più apprezzabile. Certi che la visualizzazione del tema per immagini abbia giovato ai più, cogliamo l’occasione per esprimere nuovamente la nostra posizione su un tema molto attuale, quale la fattibilità dell’arteria autostradale Termoli - San Vittore. Per il sistema industriale è fondamentale realizzare un collegamento veloce, sicuro ed efficiente tra il Tirreno e l’Adriatico. Per questo va difesa in ogni modo e da parte di tutti (politica, in primo luogo, ma anche organizzazioni del partenariato economico e sociale) la destinazione di risorse finanziarie già previste per questa infrastruttura, e chiediamo con forza al Presidente della Regione l’attivazione di un tavolo di dibattito e mobilitazione su un problema che riveste una importanza decisiva per il Molise. Ciò per noi vuol dire guardare al futuro con la concretezza di chi fa impresa e chiede di infrastrutturare il territorio, avendone una necessità vitale per la sopravvivenza proprie attività, non solo, ma anche della autonomia regionale.” Mauro Natale

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(ndr). La replica del nostro Dardo. Il buonsenso lo abbiamo perso nel momento in cui ci siamo occupati dell’Assindustria Molise, che farebbe bene, invece di ironizzare, a raccontare ciò che ha avuto dalla politica di Michele Iorio in termini di sostegno e ciò che ha dato all’economia regionale, e ciò che si aspetta (ed è tutto dire) dal modus operandi della nuova classe dirigente molisana che non a noi, ma alle cronache locali, risulta ferma costantemente alle intenzioni e giammai ad un atto conclusivo. Specie in materia di programmazione, che dovrebbe interessare l’Assindustria in termini decisivi. Ma al presidente Natale, che ha avuto la bontà di confermare la ostilità a Iorio e la scoperta adesione acritica a Frattura, con ciò denunciando una faziosità che non fa merito ed aggio ad un’associazione di categoria che si professa super partes in quanto espressione di valori oggettivamente legati all’intrapresa e a null’altro, gli è sufficiente controvertire apoditticamente le vicende che caratterizzano il Molise in questo nuovo arco di legislatura che “dovrebbe (dovrebbe, presidente! – ndr) portare senza troppo impegno intellettivo (certamente da parte sua, presidente! – ndr) a comprendere le differenze di “un’epoca rispetto ad un’altra: nel modus operandi della nuova classe dirigente molisana c’è evidentemente qualcosa di diverso, a nostro avviso, rispetto alla politica con cui abbiamo interagito e dialogato per oltre un decennio”. Sì, l’immobilismo, in attesa che possa liberarsi nell’affarismo, di cui evidentemente gli industriali del Molise by-Frattura fanno largo affidamento di partecipazione. Presidente, lei non ha riposto ai nostri quesiti sulle scelte programmatiche (2013-2020) per individuare i punti di leva onde sollevare l’economia dai pesi improduttivi degli apparati pubblici, per ottenere la liberalizzazione dei servizi pubblici (acqua, luce, gas, trasporti) e una saggia politica finanziaria, una saggia politica degli incentivi, una saggia politica degli investimenti. La sanità: il buco nero che, se non affrontato nei modi e nei termini necessari, vanificherà qualsiasi tentativo di risanamento del debito pubblico e del grado di indebitamento della Regione Molise, perché sa benissimo che non ha alcuna freccia al suo arco. Comunque, ha avuto la modestia e la saggezza, dopo aver sproloquiato di punti e puntini, di cogliere l’occasione dalla nostra impudenza di aver ficcato il naso nella sua organizzazione “per esprimere nuovamente la nostra (degli industriali del Molise - ndr) posizione su un tema molto attuale, quale la fattibilità dell’arteria autostradale Termoli - San Vittore” che, come altrettanto saggiamente rileva, “Per il sistema industriale è fondamentale realizzare un collegamento veloce, sicuro ed efficiente tra il Tirreno e l’Adriatico. Per questo va difesa in ogni modo e da parte di tutti (politica, in primo luogo, ma anche organizzazioni del partenariato economico e sociale) la destinazione di risorse finanziarie già previste per questa infrastruttura, e chiediamo con forza al Presidente della Regione l’attivazione di un tavolo di dibattito e mobilitazione su un problema che riveste una importanza decisiva per il Molise”. Si fosse fermato a questo avrebbe fatto certamente migliore figura. Anche perché, se non è aggiornato, sulla Termoli san Vittore la posizione di Frattura non è nota. Neanche a lui stesso.

La Lettera

L'Orchestra Stabile non va smantellata Egregio Presidente Frattura, girano voci poco rassicuranti sul destino dell’Orchestra Regionale del Molise: abbiamo ascoltato esponenti del suo governo affermare che “costa troppo” e che non ha mai avuto un gran successo. Ci permetta di dissentire. I fondi che la Regione eroga alla Fondazione Cultura in nostro favore, secondo l’ Art. 1 della Legge regionale n.2 dell’ 1/2/ 2011, rappresentano una somma minima per un organico così ampio ed è noto che quasi tutte le regioni italiane percepiscono somme enormemente superiori per i loro cartelloni sinfonici: ci dispiace di avere anche questo triste primato, oltre che la prospettiva di una imminente chiusura…. E sorprende sapere che il finanziamento per la nostra orchestra è già stato erogato e disponibile, ma è “congelato” da un anno nel conto della Fondazione senza che noi abbiamo avuto modo di utilizzarlo per un solo concerto: riteniamo una grave anomalia l’immobilismo, per non dire l’inadempienza, della Fondazione Cultura nei nostri confronti, priva com’è da molti mesi di un consiglio di amministrazione: eppure quest’ultimo prevede, se-

condo statuto, 2 soli membri più il Presidente Regionale in carica… All’obbiezione dello scarso successo dell’Orchestra preferiamo lasciar parlare i numerosissimi concerti realizzati in poco meno di 15 anni di attività e le piazze, gremite di migliaia di cittadini molisani ( molti dei quali spettatori per la prima volta di un’opera lirica o di un concerto sinfonico) che nessun gruppo pop, sul nostro suolo, è riuscito ancora a raccogliere e a coinvolgere. Siamo consapevoli, Presidente, del momento di grande difficoltà regionale e nazionale, e dei Suoi sforzi per tentare di risolvere i gravi problemi di bilancio e di impiego; comprendiamo molto meno il perché del totale disinteresse nei confronti di una realtà artistica-lavorativa che è fonte di reddito per tutti noi: forse è opinione, in consiglio Regionale, che i lavoratori dello spettacolo siano lavoratori di “serie B”? Forse si vuole tentare una politica culturale “diversa”?: davvero la politica può pensare di sbarazzarsi dall’oggi al domani di decine di professionisti della musica e di annullare una realtà consolidata,

votata per sua natura alla VERA cultura, magari con il subdolo proposito (ma noi ci auguriamo di no..) di utilizzare quei contributi per altri fini secondo le inclinazioni dei nuovi governanti , ignorando il passato e i propri doveri di amministratori nel presente? Presidente, non obblighi i più giovani di noi a lasciare la nostra terra, non permetta che si dica che in Molise “non c’è niente” e non impoverisca ulteriormente questa terra privandola di un elemento che rappresenta la “cartina al tornasole” della sua stessa civiltà. Se è vero che vuole dare un respiro “europeista” alla sua politica culturale sa perfettamente quanto la musica colta, in Europa e nel resto di Italia, sia rispettata e considerata e quanta importanza, quindi, rivesta per un capoluogo di Regione una orchestra sinfonica stabile! Presidente, facciamo appello alle sue capacità politiche ed alla sua sensibilità: non tocchi e non modifichi la legge regionale che è alla base della nostra esistenza e ci metta in condizione di utilizzare, almeno in parte, la somma a noi destinata dalla Regione che Lei stesso rappresenta. I musicisti dell’Orchestra Regionale del Molise.


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Campobasso

26 settembre 2013

Chiude il Savoia e apre la protesta

CAMPOBASSO. Il 1 Ottobre calerà il sipario sulla scena del Teatro Savoia di Campobasso. I 5 dipendenti resteranno senza lavoro e la struttura rischia di restare per lungo tempo, un qualcosa di sacro con i suoi mattoni, le sue luci, il suo palco, i suoi artisti e i tecnici, che per tanto ha dato il suo spazio e cuore a molti artisti come a quanti si sono sempre dilettati per amore dell'arte e per quella della propria città dando, ad esempio, forme e scena alle commedie immortali di Tonino Armagno. Era nell'ordine delle cose dopo che la Provincia di Campobasso aveva annunciato lo scioglimento della Fondazione Savoia. Solo che la Regione ha detto che ci avrebbe pensato lei ma non facendo i conti con le leggi esistenti e il Comune di Campobasso ripetendo il solito ritornello di "bambole non c'è una lira". "E' inutile andare a cercare di chi possa essere la colpa di tutto ciò, affermo convinto che buona parte della responsabilità è mia, per innumerevoli ragioni che ci vorrebbe <spettacolo> intero per

elencarle tutte, quindi, appurata di chi è la colpa, cerchiamo coloro che si prendano i meriti, e scongiurino la chiusura a data da destinarsi di un gioiello che poche regioni possono vantare". E' quanto scrive Giancarlo Di Lonardo rappresentante dei lavoratori del Savoia. "Naturalmente non voglio certo dire che ci arrendiamo, anzi, forse proprio dal 1 Ottobre potremmo mettere in atto sistemi di "pacifica" protesta, che spero non si rendano necessari; chiedo a tutte le figure coinvolte in tale vicenda di far sentire la loro voce, al fine di permettere alla struttura non di sopravvivere, ma di vivere e di svolgere la sua naturale funzione di centro di aggregazione e di sviluppo delle menti, funzione che il teatro svolge sin dalla notte dei tempi, e sono certo che con il buonsenso di tutti questo accadrà". E dall'apatia, dall'incapacità gestionale, dai soliti giochetti conclusione peggiore per il Teatro Savoia non poteva esserci. Eppure, le alternative c’erano. Le due Fonda-

zioni, teatro Savoia (Provincia) e Molise Cultura (Regione), avrebbero potuto lavorare parallelamente oppure il Comune di Campobasso avrebbe potuto rivendicare la gestione delle politiche culturali accaparrandosi, in qualità di capoluogo, anche il teatro che si trova in pieno centro cittadino. Quest’ultima ipotesi è stata subito scartata anche perché tutti conoscono la versione “drammatica” del sindaco Gino Di Bartolomeo sulla situazione finanziaria del Comune. Restavano Provincia e Regione che, però, non si sono intese, non hanno voluto leggere le leggi. Ed è nato il pateracchio. Quel Teatro calcato per anni da artisti di fama mondiale e da tante piccole compagnie locali, diviene ora lo specchio di una società votata alla banalità, all'impoverimento morale, all'apatia e a quel conformismo che annulla ogni libertà, ogni creatività, ogni pensiero. E' la morte delle coscienze. La fine di una città come aggregazione di pensanti.

Al Comando Regione Molise a Finanza subentra Tricarico.

Esercito, il nuovo colonnello CAMPOBASSO. Domani 27 settembre, alle ore 10.30, presso la Caserma “Gen. Gabriele PEPE” in Campobasso, si svolgerà la cerimonia di avvicendamento del Comandante Militare Esercito “Molise”

tra il Colonnello Giuseppe Natalino Finanza e il Colonnello Giuseppe Maria Giovanni Tricarico. Alla cerimonia parteciperà il Comandante della Regione Militare SUD Gen. C. A. Corrado Dalzini.

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di Giuseppe Saluppo

La pantomima della Regione Molise sul destino della Fondazione “Teatro Savoia” pare debba esaurirsi il Primo Ottobre. Nello stesso giorno dovrebbe aversi l’avvio della rappresentazione della protesta del personale che s’è venuto a trovare senza lavoro e senza sostegni. Eppure, già subito dopo la prima avvisaglia di una conclusione traumatica (la Provincia per decisione del Governo di Roma ha perso la titolarità del settore), c’è stato l’incontro tra il presidente della Provincia di Campobasso, De Matteis, e l’allora presidente della Giunta regionale, Michele Iorio, e la sottoscrizione di un accordo sulla possibilità di allestire un cartellone comune, per dare continuità all’attività, e l’assorbimento della Fondazione “Teatro Savoia” da parte della Regione Molise, sulla falsariga della Fondazione regionale “Molise Cultura”. Vogliamo dire che una base di partenza per evitare il trauma che si potrebbe avere il Primo Ottobre con la serrata del Teatro e la protesta dei lavoratori, era stata gettata. Ma siccome la Cultura (rigorosamente in maiuscolo) non è pane per i denti dei nuovi amministratori di Palazzo Moffa, straordinariamente goffi, balbettanti e incerti, nonostante l’appeal del delegato del presidente Frattura ad occuparsene, baffetto impertinente e papillon, Domenico Ioffredi, la Fondazione regionale “Molise cultura” è stata letteralmente interdetta e la Fondazione “Teatro Savoia” fatta morire. Entrambe un tentativo, faticoso quanto si vuole, ma concreto, di uscire dall’anonimato culturale, e strumenti di crescita delle potenzialità artistiche locali. Entrambe però cadute nelle mani inesperte e vendicative di amministratori ciarlieri e inconcludenti. Non resta che sperare in una resipiscenza, quantunque improbabile, anzi impossibile, dato il basso grado di sensibilità amministrativa e culturale fin qui espresso da chi comanda.

AUGURI Si sono sposati ieri in Municipio a Campobasso, con rito civile, Adele Chiarizia e Andrea Perrone. Ai due sposi e alle rispettive famiglie giungano gli auguri più sinceri dalla redazione de La Gazzetta del Molise.

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Campobasso

26 settembre 2013

Tares, il Consiglio approva le tariffe Tares, le tariffe del tributo comunale sui rifiuti sono passati al vaglio del Consiglio. Ieri l’assemblea ha approvato i coefficienti per la determinazione della parte variabile della tariffa delle utenze domestiche e delle parti fissa e variabile delle utenze non domestiche. Nella sua relazione l’assessore alle Finanze Donato Toma ha illustrato gli indirizzi politico amministrativi seguiti nella determinazione delle tariffe e dei coefficienti da applicare per le utenze domestiche e non domestiche. Toma ha specificato che, innanzitutto, la Tares è una tassa. Ciò vuol dire che maggiore è l’attitudine a produrre rifiuti, maggiore sarà il tributo da corrispondere in relazione al maggior servizio fruito. A Campobasso sarà applicata la tariffa tributo che oltre all’applicazione dei coefficienti fissi stabiliti in base alla normativa vigente comporta la possibilità di applicare i coefficienti variabili scegliendo in un range tra un minimo e un massimo. Toma è entrato nel dettaglio specificando gli indirizzi di massima che il Comune ha seguito per l’elaborazione degli coefficienti. Per le famiglie: il coefficiente variabile per i nuclei costituiti da un solo componente dovrà attestarsi sui valori massimi, in quanto, rispetto alle famiglie con più componenti, già la tariffa prevede una congrua riduzione; man mano che i componenti della famiglia crescono i coefficienti da adottare dovranno decrescere fino a minimizzarsi per il gruppo da cinque componenti in su. Tale scelta poggia sulla considerazione che man mano che gli occupanti aumentano in una stessa superficie la propensione alla produzione giornaliera dei rifiuti di una famiglia ha una crescita regressiva in rapporto al numero dei componenti. Per esempio, ammesso che un componente possa produrre un chilo di umido al giorno, più componenti di un nucleo familiare, presi singolarmente, potranno potenzialmente produrre meno di un chilo di rifiuti al giorno per effetto di scala da attribuirsi alla vita in comune. Per le attività produttive, invece, i coefficienti variabili da scegliere nel range di riferimento vanno considerati per non oltre l’85% del massimo ma tendenzialmente vanno minimizzati in

CAMPOBASSO. Negli ultimi dieci anni, la medicina ha fatto notevoli progressi per la cura del tumore del retto. Sono stati introdotti nuovi farmaci, le tecniche diagnostiche e terapeutiche migliorano continuamente, specialisti di diverse discipline collaborano in un percorso assistenziale integrato. Proprio di “trattamento integrato” si è parlato nel corso del convegno organizzato dall’U.O.C. di Radioterapia della Fondazione “Giovanni Paolo II” martedì 24 settembre 2013. L’incontro, coordinato dal radioterapista dottor Vincenzo Picardi, ha visto la partecipazione di chirurghi, radiologi e oncologi della Fondazione e di altri ospe-

modo particolare per le categorie in cui la presunzione di rifiuti è particolarmente penalizzante, in primo luogo per consentire a queste aziende di potersi organizzare anche con smaltimento autogestito. L’utilizzo della modalità di smaltimento in proprio dei rifiuti prodotti riduce la copertura dei costi per il servizio sostenuti dal Comune nel medio periodo ma costringe l’ente a spalmare, nel breve periodo, la minore entrata sulla altre categorie” In sintesi, per le utenze domestiche l’indirizzo è di agevolare al massimo i nuclei familiari più numerosi, mentre per le non domestiche è di minimizzare al massimo i coefficienti per quelle categorie che sarebbero fortemente penalizzate da coefficienti presuntivi molto elevati. La relazione dell’assessore è stata considerata dagli esponenti dell’opposizione tecnicamente valida ma politicamente inconsistente. Da Michele Coralbo a Adriana Izzi, da Michele Durante a Augusto Massa, da Antonio Battista a Felice Di Donato, tutti hanno evidenziato la carenza del documento sotto il profilo politico . “Ragionieristicamente corretto ma profondamente deficitario dal punto di vista

politico - ha ribadito il consigliere Izzi - i conti quadrano ma non sono i numeri a far vivere i Comuni, le tariffe della Teres avrebbero dovuto essere rimodulate tenendo conto delle reali esigenze degli abitanti di una città che sta scoppiando, invecchiando e morendo”. Come era prevedibile discutendo di Tares è stato inevitabile il richiamo alla partecipata Sea prima in deficit poi, dicono, salvata dall’attuale amministrazione. Di nuovo un ritorno al passato ma, si sa, la maggioranza guidata da Gino Di Bartolomeo anche se è agli sgoccioli non perde occasione per ricordare le pecche della precedente amministrazione, in quattro anni e mezzo non c’è stata un’occasione in cui non abbia fatto riferimento alla vecchia gestione di Palazzo San Giorgio. In Provincia Rosario De Matteis nomina raramente l’ex presidente Nicola D’Ascanio, anche Frattura che è da poco alla guida della Regione fa cenno all’ex Governatore Iorio solo se strettamente necessario. Invece la squadra di Di Bartolomeo pare ossessionata dal passato, continuamente ricorda ciò che ha fatto o non ha fatto l’ex sindaco Peppe Di Fabio.

Tumore del retto, le nuove tecniche Alla Fondazione Giovanni Paolo II importante convegno dali molisani. Sono interventi, tra gli altri, il Direttore del Dipartimento di Oncologia, professor Cavicchioni, e il Direttore dell’U.O.C. di Radioterapia, prof. Morganti. Dalle diverse relazioni è emerso che l’associazione di radioterapia e chemioterapia prima dell’intervento ha prodotto positive ricadute sulla prognosi e sulla qualità della vita. La percentuale di pazienti con ricaduta di malattia e notevolmente diminuita e solo una minima percentuale è costretta a ricorrere a colostomia definitiva, il cosiddetto “sac-

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chetto”. Presso la Fondazione, sono state sperimentate modalità innovative di trattamento caratterizzate dalla associazione di chemioterapia, con più farmaci, e radioterapia “intensificata”. Questo tipo di terapia si è rivelata particolarmente efficace: in circa il 40% dei pazienti si è registrata una guarigione locale del tumore, ancor prima dell’intervento chirurgico. L’interesse dei ricercatori della Fondazione si è rivolto anche ai trattamenti palliativi, finalizzati alla cura dei

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sintomi in pazienti, che, per diverse ragioni, non possono essere sottoposti ad altri tipi di cure. Una esperienza clinica, condotta dal dottor Picardi, ha dimostrato che un trattamento molto breve di soli cinque giorni, è in grado, nella maggior parte dei casi, di eliminare gravi sintomi (dolore, emorragia, blocco intestinale). Un ulteriore tentativo di migliorare i risultati clinici è attualmente in corso, grazie all’introduzione della tecnica VMAT, che consente la somministrazione di dosi ancora più intense di radiazioni.

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Isernia

26 settembre 2013

Il presidente della Provincia, Luigi Mazzuto interviene nella polemica sulla sede.

“Il Fascitelli per l’Università” ISERNIA. A distanza di una settimana dal grido d’allarme lanciato dal Presidente della Provincia di Isernia, Luigi Mazzuto, circa la paventata chiusura delle sedi delle facoltà di Lettere e Scienze Politiche dell’Università degli Studi del Molise situate nel centro storico di Isernia, arriva la soluzione: la Regione ha individuato i fondi per mantenere operative le sedi universitarie in questione.“Esprimo soddisfazione – ha spiegato Mazzuto – per gli sforzi compiuti nell’individuazione di una soluzione che garantisca continuità e futuro alle sedi isernine dell’Università degli Studi del Molise. Terremo alta la guardia sul territorio e sui suoi presidi principali, a tutela della dignità storica, sociale ed economica della nostra Provincia. Sono fermamente convinto del fatto che investire nell’università e, più in generale, nell’istruzione può invertire la rotta del trend negativo che affligge la nostra

economia. Eppure sempre più spesso da Roma si affannano a tagliare le spese più facilmente aggredibili, tra cui quelle destinate alla cultura e all’istruzione. Decisioni queste, che si ripercuotono per effetto domino a livello locale, con conseguenze dannose per il tessuto socio-economico delle popolazioni. Grande sensibilità ha dimostrato il Governo regionale a individuare risorse da destinare al mantenimento dell’operatività delle sedi universitarie nel centro storico di Isernia. Rimane in piedi, però, la questione delle strutture da individuare una volta che si dovrà riconsegnare alla Curia diocesana l’attuale sede di via Mazzini. Una soluzione potrebbe essere individuata nel destinare l’edificio del Liceo classico ‘Fascitelli’ di corso Garibaldi, in fase di ristrutturazione, a sede principale delle università di Isernia. La struttura appare quanto mai adeguata a una tale destinazione d’uso. La sua centralità, innan-

zitutto, favorirebbe il collegamento a mezzi di trasporto pubblici su rotaia o su gomma, raggiungibili a piedi nel giro di pochi minuti. L’autorevolezza storica e architettonica dell’edificio, inoltre, faciliterebbe una naturale attribuzione al ‘Fascitelli’ di sede universitaria centrale della città di Isernia. Sono molteplici, insomma, gli aspetti vantaggiosi. È necessario, però, che vi sia una convergenza di intenti e costante confronto sul futuro dell’università di Isernia, in primis da parte di tutti gli amministratori del territorio, non solo quanti operano nella città di Isernia, ma almeno di tutti quei comuni che ricadono nell’hinterland isernino. Difficoltà di carattere logistico possono e devono essere superate mediante accordi interistituzionali, – ha concluso il presidente della Provincia – per garantire non solo il potenziamento dell’offerta formativa sul territorio, ma per incrementarne gli indirizzi di studio”.

"Un dramma per i lavoratori ex Sil" Il consigliere Cotugno scrive all' assessore Petraroia VENAFRO. E' il consigliere regionale delegato, Nicandro Cotugno, a scrivere all'assessore Michele Petraroia in merito alla situazione dei dipendenti della Sil, la Società italiana Liquori. "Ti scrivo per rappresentarti la drammatica situazione in cui versano le famiglie di sette operai impiegati

Nicandro Cotugno

bcvb

presso l’azienda S.I.L. s.r.l. (Società Italiana Liquori) che ha cessato la produzione nel marzo 2013 e ha attivato lo stato di crisi. L’azienda si trova all’interno del Nucleo Industriale di Isernia-Venafro e al momento conta sette operai che da mesi sono senza stipendio e senza ammortizzatori sociali. Infatti, pur essendo stata autorizzata la CIG in deroga dal 07 luglio al 07 novembre 2013, di fatti, non è mai partita e queste famiglie vivono una situazione drammatica, ai limiti dell’indigenza. In pratica è dal mese di marzo che gli operai non percepiscono un euro e, ormai all’esasperazione, mi hanno illustrato la loro situazione chiedendo aiuto al sottoscritto e alla Giunta regionale. Ovviamente di fronte ad una situazione così precaria e di particolare urgenza sollecito un tuo interessa-

MIchele Petraroia

mento affinché venga attivata di fatto la CIG in deroga richiesta e vengano pagate perlomeno le spettanze relative ai mesi di luglio e agosto al fine di dare un minimo di sollievo a queste famiglie".

Il presidente della Provincia Luigi Mazzuto

Grande successo per le notti dell’archeologia Isernia riscopre la passione per il proprio patrimonio grazie all’associazione “Isernia tra Archeologia e Cultura” Un successo oltre ogni più rosea aspettativa. Le iniziative messe in campo dall’associazione Isernia tra Archeologia e Cultura, affiliata a IsLife, in occasione del settembre isernino, messo in campo dall’Amministrazione comunale di Isernia, hanno letteralmente risvegliato negli isernini la passione per il proprio patrimonio storico-archeologico. Nei tre appuntamenti programmati, il 7, il 14 e il 21 settembre, centinaia di persone hanno visitato, gratuitamente, alcuni tra i più suggestivi angoli della città di Isernia, sotto la guida di Luca Inno, archeologo e presidente (nonché fondatore) dell’associazione, e delle sue collaboratrici, Celine D’Agostino, Rosella Gnerre e Stefania Bustelli. Un grande sforzo, dunque, per una piccola associazione, imperniata sul volontariato puro, che ha però offerto un “servizio” di indiscussa qualità e

competenza, come testimoniato da tutti i fruitori. Un classico esempio, insomma, di come si possano condurre iniziative valide con pochi mezzi e di come la collaborazione tra enti pubblici e associazioni possa portare benefici collettivi attraverso manifestazioni di indubbia qualità. Si tratta dunque di un’esperienza da ripetere e di una collaborazione da consolidare.


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Termoli

26 settembre 2013

Auditorium di via cina intitolazione all’onorevole Florindo D’Aimmo TERMOLI – La Giunta comunale ha deliberato di intitolare l’auditorium di Via Cina all’onorevole Florindo D’Aimmo, venuto meno lo scorso mese di febbraio all’età di 85 anni. In vista della prossima conclusione dei lavori di realizzazione dell’auditorium, infatti, il sindaco Basso Antonio Di Brino ha proposto di intitolare la struttura ad un personaggio legato a Termoli e alla sua storia. “Al momento della scomparsa dell’Onorevole Florindo D’Aimmo – ha relazionato in Giunta il sindaco Di Brino – nella nostra Comunità si è levato un generale grido di cordoglio per colui che è stato unanimemente definito “un vero galantuomo della politica, un fiero servitore della sua Città, della sua Regione e del suo popolo, un padre affettuoso ed autorevole, un indiscusso protagonista delle Istituzioni, un esempio da seguire per le generazioni a venire”. In verità l’onorevole D’Aimmo ha contribuito fortemente a scrivere la storia della nostra terra ricoprendo con forte personalità, sensibilità ed umanità incarichi

prestigiosi: da economista di rango e docente, a Presidente del Consiglio regionale prima e della Giunta poi, fino ad arrivare ad essere deputato e sottosegretario, non senza trascurare le esperienze di segreteria politica della Democrazia Cristiana, di Consigliere comunale, di Presidente del Comitato Regionale per la Programmazione Economica. Tutti ruoli svolti con raro spirito di servizio e dimostrazione di una lungimirante e quadrata intelligenza, che gli ha consentito di varare il primo piano di sviluppo regionale, quello sanitario, i progetti meridionalistici, il piano delle acque. Insieme ad una generazione di molisani illustri, che hanno costruito questa Regione, consentendone lo sviluppo, e che qui ricordiamo nelle persone degli onorevoli Sedati, Vecchiarelli, Lombardi, Monte e, soprattutto, Girolamo Lapenna (a cui il Comune ha intestato il Parco Cittadino), l’onorevole D’Aimmo ha svolto un’opera colossale, durata un cinquantennio, di vero riscatto della popolazione, segnando il periodo più

fulgido della Regione e della nostra Termoli. Né si può tacere il suo impegno per l’impostazione e la concretizzazione della Università Cattolica del Sacro Cuore con il Centro ultraspecialistico di Campobasso. A tal proposito è stato detto che l’onorevole Florindo D’Aimmo “concepì il progetto mentre dirigeva la sezione meridionalistica della DC: un’iniziativa importante per la ricerca scientifica nazionale, un presidio sanitario innovativo formidabile per il Molise e per le altre Regioni del Sud, per porre fine ai viaggi della speranza verso il Nord e l’estero di malati e di famiglie, replicando il freno che con lo sviluppo dell’industria – dopo Termoli, Boiano e Venafro – aveva posto all’emigrazione dei lavoratori ed al conseguente spopolamento “. “Per tutto questo è opportuno che resti una testimonianza pubblica e tangibile che imprima per sempre, nella memoria dei Termolesi, il nome dell’On. Florindo D’Aimmo, legandolo ad un’opera che la Collettività Termolese aspetta da tempo e che durerà nel tempo”.

Diplomati i primi Sindaco e genitori “Mastri Coppieri” dell’ASPI soddisfatti del servizio TERMOLI - A margine della manifestazione DIVINOLIO sono stati consegnati i diplomi ai primi “Mastri Coppieri” ASPI del Molise. “Il Mastro Coppiere è l’antico modo di chiamare il sommelier in Italia – dice Celeste Di Lizio, coordinatore per il Molise e l’Abruzzo per l’ASPI (Associazione della Sommellerie Professionale Italiana) – ed è l’appellativo che la nostra associazione dà a coloro che seguono i due livelli di corsi di formazione per sommelier e sostengono con esito positivo l’esame di abilitazione. Solo per i professionisti del settore è previsto un terzo livello, con un esame che si tiene presso la prestigiosa Fondazione Mach a San Michele all’Adige, la scuola enologica di riferimento in Italia insieme a quella di Conegliano. Questo percorso formativo di assoluta eccellenza ci differenzia da altre associazioni che danno impropriamente il titolo di sommelier, che è una professione, a chiunque completi un percorso formativo anche se svolge attività diverse da quelle di ristorazione”. Come si arriva ad essere Mastro Coppiere?. “Il percorso formativo è costituito da due corsi di 15 lezioni ciascuno, con un esame intermedio e uno finale. Le materie trattate nel primo corso sono quelle generali di enologia (come si fanno i vari tipi di vino, dallo spumante, al novello, dal passito al fortificato), viticoltura, servizio e conservazione del vino, ma anche acqua, birra, caffè, tè, per concluedere già con una introduzione all’abbinamento cibo-vino che sarà materia centrale del secondo livello, dove tratteremo anche l’enologia delle regioni di Italia e del mondo. Il corso è un occasione di approfondimento per coloro che già lavorano nel

settore, per gli amatori invece è un modo per scoprire il vino e saper scegliere il vino in base al rapporto qualità-prezzo. Per un giovane invece è una grande possibilità di lavoro soprattutto se conosce una o più lingue straniere”. I diplomati sono: Mirko Berardis, Silvio Chiappa, Michele Ciarlariello, Paolo De Girolamo, Paolo Di Bello, Matteo Di Nauta, Giulia Di Pietro, Alessandro Galasso, Matteo Miucci, Massimo Talia. Chi volesse informazioni sui prossimi corsi può chiamare il 338 4757792 o scrivere a molise@aspi.it.

Due chiamate d’imbarco per marittimi TERMOLI – La Capitaneria di Porto ha diramato due chiamate d’imbarco per marittimi entrambi con le qualifiche di mozzo – marinaio da imbarcare uno sul peschereccio “Nuovo Silicio”, l’altro sul motopesca “Maria e Francesco Cannarsa”. I marittimi interessati dovranno presentarsi negli uffici della Capitaneria di porto entro le 9 del 27 settembre muniti di: Libretto di navigazione; tesserino di iscrizione nel registro pescatori; Certificato medico di visita preventiva d’imbarco e per i soli Marittimi muniti di libretto di navigazione (1a ctg della gente di Mare), visita biennale in corso di validità’.

di mensa scolastica TERMOLI – Il sindaco Basso Antonio Di Brino esprime soddisfazione per l’avvio positivo del servizio di mensa scolastica. “Sono soddisfatto – ha dichiarato Di Brino – per l’ottimo avvio del servizio di mensa scolastica. I numeri, cioè i 1.029 pasti serviti, testimoniano l’ampia condivisione dei genitori nei confronti della nostra scelta di anticipare l’apertura del servizio mensa per i bambini della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria. Data la consistenza di questo primo riscontro, riteniamo verosimile un aumento dei numeri nelle prossime settimane. Ringrazio tutte le operatrici e gli operatori della ditta incaricata del servizio, augurando loro di poter proseguire con grande determinazione nel loro delicato e fondamentale compito di preparare i pasti ai piccoli alunni delle scuole termolesi”.

Sopralluogo ai lavori del parco comunale TERMOLI – Lo scorso 18 settembre, una delegazione del Gruppo di minoranza al Comune di Termoli, si è recata al parco comunale per verificare e documentare lo stato di avanzamento dei lavori rispetto alla convenzione stipulata con la società aggiudicataria ed al crono programma ad essa allegato. A seguito dei necessari approfondimenti e verifiche il Gruppo di minoranza convocherà apposita conferenza stampa nella quale evidenzierà tutte le anomalie, alcune già rilevate in sede di sopralluogo ed illustrerà le iniziative non solo politiche che intende assumere a riguardo.


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Termoli

26 settembre 2013

Interruzione servizi socio-assistenziali, sconcerto del SUINAS BASSO MOLISE - La Segreteria Regionale del SUNAS ha appreso con grande sconcerto e preoccupazione la notizia data dal Presidente del Comitato dei Sindaci dell’ambito Territoriale di Termoli, Luigi Mascio, Sindaco di Portocannone, comune capofila, il quale ha riferito della decisione presa all’unanimità dallo stesso Comitato che

prevede l’interruzione di tutti i servizi socio-assistenziali erogati dall’Ambito sociale di Termoli a partire dal 1° Ottobre 2013, e nello specifico dei seguenti servizi: Servizio sociale professionale; Uffici di Cittadinanza; Assistenza domiciliare alle persone con disabilità (Sad disabili). In quanto Sindacato professionale, ci sentiamo coinvolti da una tale grave decisione perché storicamente ci siamo sempre preoccupati, oltre che della tutela sindacale dei nostri associati, anche della promozione e della difesa dei servizi di cura per i cittadini. Consapevoli che la situazione di crisi che stiamo vivendo comporta la necessità di attuare spesso scelte difficili, mirate al contenimento della spesa e che ciò riguarda tutti i settori, osserviamo che il più penalizzato però è sempre quello sociale, ed assistiamo impotenti a pesanti tagli, che riducono le risorse, mettendo a rischio servizi che pure la legge definisce essenziali e diritti fondamentali per i cittadini, in particolare per coloro che si trovano in situazione di difficoltà. Il welfare non deve essere considerato solo come costo, ma piuttosto come una forma di investimento sociale, produttivo di benefici che coinvolgono le istituzioni, il mercato, i cittadini. Ridurre pesantemente il finanziamento delle

Interruzione servizi sociali comunali: occorre agire tutti insieme per scongiurare il pericolo BASSO MOLISE - Nell’ottica della condivisione delle preoccupazioni forti espresse nelle ultime ore dall’assessore regionale Michele Petraroia e dal Tutore pubblico dei minori, l’avvocato Erminia Gatti, non posso che unirmi al fronte istituzionale che chiede a gran voce il trasferimento dei fondi nazionali destinati ai servizi degli Ambiti Territoriali, la cui rilevanza è evidente in tema di erogazioni, prestazioni e supporti per la comunità. L’allarme lanciato dall’Anci e dalla Commissione nazionale degli Assessori regionali alle Politiche Sociali non può che essere recepito e rilanciato, nella consapevolezza che non sono questi i “tagli” di cui il Paese ha bisogno. Le Regioni, in grave ritardo nell’accreditamento delle somme, soffrono per la mancata erogazione delle risorse che ha ripercussioni sulla qualità della vita dei singoli e delle comunità. E’ nostro preciso impegno supportare l’assessore Petraroia in difesa dei servizi e delle professionalità impegnate. Con lui teniamo alta l’attenzione sulle ripercussioni che i mancati trasferimenti dei fondi statali rischiano di avere sulla vita di ogni singolo cittadino del Molise fin dal prossimo primo ottobre, quando la scure rischia di abbattersi sull’Ambito di Termoli-Portocannone. Domenico Ioffredi

Presentato uno studio per ottenere frumenti resistenti alle malattie FOGGIA – E’ di Termoli la ricercatrice del CRA-CER di Foggia Daniela Marone che ha presentato “uno studio che aiuterà a selezionare nuove varietà di frumento resistenti all’oidio, migliorando la qualità e la quantità delle produzioni”. Un frumento resistente alle malattie riducendo l’uso della chimica, in particolare dei fitofarmaci, in agricoltura. Lo studio è stato presentato durante il convegno SIGA – Società Italiana di Genetica Agraria. La ricercatrice del CRA-CER ha utilizzato i più moderni approcci di genomica per identificare, all’interno della biodiversità delle varietà coltivate e selvatiche, i geni responsabili della resistenza alle malattie e in particolare all’oidio, uno dei principali agenti patogeni che danneggia le coltivazioni di frumento. “Questa scoperta – spiega Marone - renderà possibile selezionare nuove varietà di frumento resistenti all’oidio migliorando la qualità e la quantità delle produzioni riducendo l’impatto ambientale dell’agricoltura”. Un risultato che si colloca nell’ambito degli obiettivi del programma europeo Horizon 2020 e ai temi di EXPO 2015 nutrire il pianeta che punta a migliorare le produzioni riducendo il loro impatto sull’ambiente.

politiche sociali (e più in generale del welfare) ha come conseguenza, di fatto, un’ulteriore riduzione di servizi per i cittadini e di posti di lavoro e di opportunità occupazionali nel territorio. Ed è ciò che si sta verificando in questi giorni nel Basso Molise. Si invitano pertanto, le Istituzioni Regionali e Locali ad adoperarsi affinché vengano ripristinate le risorse, che sono state ridotte o cancellate come i fondi a favore delle famiglie, dell’infanzia, del disagio sociale, della non autosufficienza, con gravi ripercussioni sulla tenuta del tessuto sociale del nostro territorio. Il SUNAS contesta fortemente la scelta del Comitato dei Sindaci ed esprime forte preoccupazione per l'interruzione dei suddetti Servizi Socio-Assistenziali nell'Ambito territoriale di Termoli, scelte che incidono negativamente sia sui disabili e sulle loro famiglie che sulle cooperative accreditate e sugli operatori coinvolti; chiede la revoca della citata deliberazione e chiede agli Amministratori coinvolti che venga istituito un Tavolo di confronto, nell’ambito del quale lo scrivente Sindacato intende fornire il proprio contributo. Il Segretario Regionale D.ssa Maria Mallosu

Creative - corso di formazione per animatori LARINO - Il Corso per la formazione degli animatori, curato dalla Creative, si svolgerà in tre week-end dal sabato pomeriggio alla domenica dopo pranzo e si svolgeranno presso la casa diocesana di formazione. Il primo si terrà il 26 e 27 ottobre, il secondo il 16 e 17 novembre e il terzo week end nei giorni 30 novembre e 1 dicembre 2013. Destinatari del corso sono tutti gli animatori, educatori e catechisti dai 18 anni in su che si occupano dell’educazione e dell’animazione di bambini e giovani. La metodologia sarà coinvolgente e interattiva, in chiave strettamente laboratoriale, unendo contenuto e metodo. I partecipanti saranno

coinvolti in giochi di ruolo, di simulazione, problem solving, attività in sottogruppi. In questo modo si lavorerà su due obiettivi contemporaneamente: approfondimento dei contenuti e delle conoscenze sul tema dell’ecclesialità; incrementare le competenze didattiche dei partecipanti in modo da avere degli strumenti operativi da usare nel proprio servizio educativo. Trattandosi di un corso base per animatori vengono individuati i seguenti obiettivi formativi: consapevolezza del ruolo e del servizio educativo: riflettere sulle motivazioni, la chiamata, il valore del servizio, la responsabilità educativa; allenare e potenziare le proprie competenze

relazionali in chiave educativa: lavorare sulla relazione educativa, lo stile dell’animazione, gli atteggiamenti e i comportamenti educativi e quelli diseducativi, il valore del gruppo inteso anche come lavoro in équipe: acquisire strumenti e tecniche per operare in modo efficace con bambini e ragazzi: giochi, dinamiche, strumenti animativi per gestire in modo efficace e coinvolgente bambini e ragazzi, per rinforzare i legami di gruppo, stimolare il confronto e la discussione, riflettere e pregare, vivere la gioia di un cammino insieme. Per iscrizioni e informazioni w w w. c r e a t i v f o r m a z i o n e. i t ; www.creativ.it

Appuntamenti per il mese missionario

Notizie in breve

CAMPOMARINO - Martedi 1 ottobre alle ore 15,30 presso il Santuario di “Madonna Grande” a Campomarino inizierà l'annuale incontro di apertura del mese missionario con la gradita presenza di S.E. Mons. Leo Boccardi - già Nunzio Apostolico in Sudan ed Eritrea e da poco trasferito in Iran. Le offerte raccolte e presentate da ogni parrocchia saranno in parte destinate alle Pontificie Opere Missionarie per l’acquisto di arredi liturgici per le chiese di missioni, che ne hanno necessità e in parte a Mons. Leo per le future opere da concretizzare in Iran. Per chi ne avrà necessità sarà a disposizione un banchetto con i testi relativi agli itinerari formativi, per fasce di età, preparati dalla direzione nazionale delle Pontificie opere missionarie per il nuovo cammino di formazione 2013/2014. I lavori avranno inizio alle 16 con la recita del S. Rosario; alle 16,30 la testimonianza missionaria di S.E. Mons. Leo Boccardi e a seguire la Celebrazione Eucaristica presideduta da S. E. Mons. Leo e dal Vescovo Diocesano S. E. Mons. Gianfranco De Luca.

CAMPOMARINO – Il Circolo Pensionati, con il contributo dell’amministrazione comunale, ha organizzato una gita di un giorno per il 27 settembre. L’itinerario prevede le visite ai Santuari di: Santa Giusta a Palata, Madonna della Salute a Castelmauro e della Madonna Di Bisaccia aMontenero di Bisaccia. SAN GIACOMO DEGLI SCHIAVONI - L’amministrazione comunale rende noto che la gita anziani 2013 nella sicilia orientale prevista per il periodo 4 - 9 ottobre non sarà espletata per mancanza del numero minimo necessario dei partecipanti. Coloro i quali hanno versato l'acconto potranno essere rimborsati previa esibizione della ricevuta di versamento


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Spettacolo

26 settembre 2013

Quando si compravano i dischi I negozi di cd e vinile chiudono, il download, l’mp3 e le tasse hanno ammazzato il circuito della musica, chi sopravvive? di Charles N. Papa CAMPOBASSO - Una volta si compravano i dischi. I 33 giri, quelli belli degli anni ‘70/’80. Quelli che quando li scartavi, ne assaporavi l’odore, come un libro nuovo. Quelli che in Italia uscivano con una copertina diversa da un’altra nazione. Quelli che contenevano i poster, come “Eagles live”, doppio poster che ancora oggi campeggia su muri di over ‘40. Le copertine rare come “Deja vù” di CSN&Y con la stampa a rilievo e la foto appiccicata sopra (oggi è una fotocopia). Insomma, un rituale quello del vinile oggi scomparso. L’avvento del cd nei primi anni ‘80 ad opera della Philips, fa traballare, barcollare e poi crollare, il mondo del vinile. La magia non è più la stessa, certo la praticità del compact disc è inequivocabile, ma nello stesso tempo, la fredezza del nuovo supporto, fa sospirare i nostalgici. Oggi vi è una lenta ripresa del mercato del vinile, ma nulla in confronto al fatto che negozi di dischi chiudono (a Campobasso ben tre, Disco Ring, Bootleg, Musica In). Nel capoluogo resta Doo Bop, luogo non solo di musica ma d’incontro per chi vive di essa. Parliamo con Nicola Giannantonio, il titolare. Come sopravvive oggi un negozio di dischi? “ Facendo economia su tutto. Anche sulle buste shopper. E poi attenzione massima a tutti i fenomeni sia commerciali che di nicchia . La conoscenza del mercato aiuta a non commettere troppi errori negli acquisti”. Quale è il cliente tipo che oggi compra cd? “In generale sono collezionisti, grandi appassionati, ricercatori della qualita’ . Poi c’e’ la fascia dei giovanissimi che segue i propri beniamini anche nelle uscite discografiche oltre ad andare ai concerti. Le fasce d’eta’ ? Under 20 e Over 40 soprattutto. Poi ci sono i dee-jay che hanno bisogno sempre di novita’ e molte persone che trovano sempre affascinante regalare dischi in particolari occasioni”. Nel capoluogo Bootleg, Musica In e Doo Bop, il primo si è riconvertito, il secondo ha chiuso, tu sei l’ultimo baluardo della vendita di cd. “Che chiudano tutti i concorrenti non e’ una buona notizia. Significa che il mercato peggiora ed anche il nostro spazio si riduce. Fortunatamente DooBop e’ meta obbligata anche per i tanti appassionati sparsi nel centro-sud Italia che ancora amano spulciare nei negozi fisici”. Nel mondo i negozi di dischi chiudono, perché la pirateria, l’mp3, il download, hanno ammazzato il mercato, tu che futuro prevedi? “Mp3 e download non sostituiranno mai il fascino del supporto fisico, del packaging, delle note di copertina. Certo le nuove generazioni si stanno abituando ai nuovi metodi di ascolto ma io li trovo molto dispersivi e non sempre la qualita’ sonora e’ degna”. Il ritorno al vinile può essere un escamotage per deviare dalla crisi? “Il ritorno al vinile e’ gia’ una realta’ e non e’ solo

un escamotage. Dietro c’e’ tutta una filosofia differente che fa dell’ascolto un rituale. Il calore e il colore del suono del vinile sono inarrivabili e soprattutto si e’ costretti ad ascoltare davvero tutto il disco, tutta l’opera. a prendersi del tempo per un ascolto consapevole, non solo quindi un sottofondo random di pezzi sparsi”. La tua attività è stretta dal sell in o si è liberi di comprare la quantità di cd da vendere? “Siamo liberi attualmente di acquistare le quantita’ e i titoli che preferiamo. Un buon negozio e’ fatto ,oltre che da chi gestiscem anche e in special modo dai clienti : e’ la qualita’ e la competenza di essi incidono sulla qualita’ della proposta. Almeno n questo non sono stato sfortunato”. Un negozio di musica, non credi dovrebbe aprirsi a tutte le diramazioni della musica stesa, merchandising, vendita biglietti, organizzazione bus per concerti, raccolta vinili per collezionisti. “Infatti facciamo tutto cio’ che elenchi, tranne che per l’organizzazione di autobus per i concerti. Bisogna stare attenti pero’ , specie in questo periodo in cui la gente dispone sempre di meno euro da spendere per il proprio tempo libero, a centrare bene gli acquisti”. Quale il costo più odioso per un’attività come questa? “Guarda, direi sempre l’Iva insieme alle spese di trasporto che a pensarci bene incidono notevolmente in quanto abbiamo frequenti arrivi settimanale che pero’ hanno un certo costo. Ma e’ la fiscalita’ generale a rendere impossibile la quadratura del cerchio.Balzelli e costi lievitano ogni mese a fronte di una diminuizione del fatturato”. Cosa ci vorrebbe per respirare? “Abbassare l’IVA sui prodotti discografici. Equiparandola a quella sui libri ed i prodotti editoriali darebbe un immediato impulso a questo settore . Ma e’ la fiscalita’ generale a rendere impossibile la quadratura del come ho gia’ detto prima .Negli ultimi due anni in realta’ abbiamo chiuso in perdita. Resistiamo per passione e finche’ ce lo consentiranno le contingenze. Ho delle idee molto chiare in proposito ma molto probabilmente non e’ questa la sede per affrontare certe questioni macroeconomiche. Non noto grande interesse per questi argomenti da parte dei nostri governi. In generale sarebbe opportuno istituire un reddito di cittadinanza per i giovani e per coloro che perdono il posto di lavoro (come esiste in quasi tutti i paesi europei) in modo da consentire a tutti di fruire della cultura, non necessariamente musicale”. Da un punto di vista strettamente artistico, di gusto, quali sono le scelte dei giovani? “C’e’ da registrare l’esplosione di tutta la nuova scena hip-hop italiana (Club dogo, Salmo, Noyz Narcos , Fedez, Mondo Marcio) che attrae molti giovanissimi . Per il resto il mercato risulta frammentatissimo e i gusti sono i piu’ disparati. C’e’ da dire che anche i giovani cominciano ad apprezzare il “disco nero” in vinile e questo e’ di buon auspicio”.

Il venerdì a Campobasso Questa settimana, venerdì, prende il via la stagione invernale al Move club di via Garibaldi (foto). Molti gli appuntamenti in programma, tanti gli eventi già in calendario. Venerdì riprende l’appuntamento dance con la novità della cena. Dalle 20.30 infatti sarà possibile cenare e proseguire poi con il club e la sua musica. In consolle Alex C., Andrea Barletta, Emanuele Di Re, Nian Project. Info 3391078305. Venerdì anche il bar Prestige presenta la stagione 2013/14.Cena dalle 20,30. Buffet e dj set dalle 23.00. In consolle Uptown.

Proiezione docu-fiction RIPALIMOSANI - La Incas film, presenta la prima puntata "Alla ricerca del gusto perduto" della serie di docu-fiction sulla tradizione enogastronomica molisana. I protagonisti della puntata sono Daniela Terreri (foto), Marco Caldoro, Teresa Musacchio e Francesco Vitale. Regia di William Mussini. Il Simposio avrà luogo presso il Palazzo Marchesale sino al 28 settembre 2013. Info e abbonamenti 3381916075.


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Annunci a pagamento

26 settembre 2013 Pagina redazionale singolarmente autogestita Si consiglia la lettura ad un pubblico adulto

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