27 agosto 2013

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ANNO IX - N° 68 - MARTEDÌ 27 AGOSTO 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel. e Fax 0874.698012 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

GIORNALE SATIRICO

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L’Oscar del giorno agli Amici del 112

L'Oscar del giorno lo assegniamo agli Amici del 112. L'associazione di volontariato è riuscita, finalmente, a garantire il prolungamento dell'apertura della Villa comunale De Capoa di Campobasso per l'intero mese di agosto fino alle ore 23. L'area verde, infatti, è stata abbandonata da anni e la domenica, tra l'altro, restava chiusa al pubblico. Vista l'estate, l'associazione di volontariato ha garantito l'apertura per l'intero mese di agosto della villa per consentire ai tanti cittadini di potere beneficiare del fresco.

Il Tapiro del giorno a Gino Di Bartolomeo

Per chi suona la campana di Tommaso Di Domenico

Il Tapiro del giorno lo diamo a Gino Di Bartolomeo. Il sindaco di Campobasso, a seguito di un suo malore, ha potuto constatare di persona la situazione che regna al Pronto soccorso del Cardarelli. Ma Di Bartolomeo non è presidente della conferenza dei Sindaci? E che questa "esercita le proprie funzioni generali di indirizzo e verifica, assicurando l'effettiva partecipazione di tutti i Comuni del territorio di riferimento e l'integrato e coerente sviluppo, negli ambiti di propria competenza, degli indirizzi generali e dei contenuti specifici dei piani regionali, formulando proposte di indirizzo per la programmazione dell'A.S.Re.M. e della Regione".

Ruta, Leva, Frattura pentitevi! Sta arrivando il Flagello di Dio sotto l’armatura dell’arcangelo Michele. E’ andata giù pesante; anche il Notaio, nel caso qualcuno volesse ripensarci. Un Autunno da picchetto metalmeccanico davanti ai cancelli della FIAT. Un autunno dal Big Bang finale che vi trascinerà nel baratro dell’anonimato e del passato, reperti paleontologici di altra Era. Risucchiati in un vortice di convegni su argomenti a voi sconosciuti finché soccomberete. Forse siete ancora in tempo, trovate l’antidoto. Altrimenti sarete solo concime per il nuovo ibrido, il nuovo mutante invincibile ed estremamente velenoso(per voi). Sintesi tra un crotalo ed una vedova nera. Uomini avvisati, mezzo salvati. Chi scrive, da antico rivoluzionario e movimentista, ha sviluppato anticorpi che lo rendono immune da tali veleni. Né condivido l’analisi dell’amico-collega Pasqualino Di Bello. Lui non sà che predilige la “passatella” non con Padrone e Sotto, ma il vincitore che é “uno e tutto”. CONTINUA A PAGINA 2


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27 agosto 2013

Nuova ammissione di impotenza del centrosinistra al governo della Regione, e nuovo appello alle forze sociali, economiche e culturali perché diano una mano

Petraroia: punto e accapo! Ma i patti, come dicevano i latini vanno rispettati (pacta sunt servanda), e il governo regionale finora è venuto meno a tutte le promesse fatte La Regione secondo il vicepresidente Michele Petraroia, è un ente in grave difficoltà, che non può procedere “ad istruire il consuntivo del 2012 né l’assestamento di bilancio 2013”. Inoltre gravato dei vincoli del patto di stabilità e del taglio dei trasferimenti nazionali. Altre criticità sono determinate dai 300 milioni dei fondi sanitari utilizzati per la spesa corrente e dall’indebitamento contratto verso le imprese, le amministrazioni locali e i fornitori di beni e servizi. Al carico delle negatività va aggiunto il pagamento delle rate annuali sui mutui contratti e sui derivati finanziari cui ha fatto ricorso la passata gestione del centrodestra. Tutto ciò legherebbe le mani e conculcherebbe la già debole e precaria volontà politica e amministrativa del governo Frattura. Ammissione di impotenza, quindi, da parte del vicepresidente Petraroia, il quale, diciamo ancora una volta, nel ruolo di ideologo della maggioranza cerca ossessivamente la maniera di uscire fuori dalla tenaglia della realtà, per arrampicarsi sugli specchi

di una nuova e diversa maniera di fare politica e amministrazione. Ovvero, una spruzzata di populismo, una di demagogia, una di sollecitazione alla condivisione e alla comprensione. Un misto d’incongruente ascetismo e opportunismo politico. Comunque, “una voce dal sen fuggita” di una maggioranza che ha poco altro da mostrare oltre la incapacità di affrontare i problemi sul tappeto e di tentare di risolverli. Pietraroia è l’unico, sebbene in forma criptica e melliflua, ad ammetterlo, e per questo si va dannando l’anima alla ricerca di partner … per alleviare la pena. Di più. L’unico che abbia il coraggio di richiamare le 23 cartelle dattiloscritte lette dal presidente (?) Frattura al consiglio regionale. Che, come si sa, sono state disattese nel merito e nel contenuto. Ma per Petraroia ancora valide per tentare un aggancio con la società civile e le sue componenti. L’unico, infatti, che fin dal primo impatto con la responsabilità di governo, ha parlato di patti: sociali, eco-

nomici, culturali e programmatici. Cosciente della inadeguatezza della maggioranza e delle forze politiche che la sostengono. L’unico, che abbia allungato lo sguardo oltre le finestre del Palazzo di Via Genova dove da mesi si vanno compiendo volgari rituali per tenere uniti gli assessori e questi, a loro volta, uniti ai consiglieri; rituali culminati nella dannata decisione di aumentarsi le indennità e di tosare, fino a spellarli, i contribuenti. Petraroia tenta una manovra diversiva. Disperata, invocando “il contributo fattivo del partenariato sociale, dell’associazionismo, delle rappresentanze istituzionali, delle imprese e dei sindacati”. Dei soggetti, vale a dire, che hanno subito l’affronto di avere per amministratori gente che ha pensato a se stessa e non alla collettività, e di doverne pagare le conseguenze. La politica del bastone (le tasse) e della carota (amministriamo insieme l’amministrabile) giusto per alzare una cortina fumogena sulla vergognosa, inammissibile e ingiustifica-

bile decisione di assegnarsi le indennità e i benefit più alti d’Italia. Loro, consiglieri regionali di una piccola realtà geografica e demografica, ancorché misera di risorse, di idee e di classe dirigente. Petraroia invoca un patto con le forze sociali, economiche e culturali per rilanciare il Molise. Ma i patti, dicevano i latini, vanno rispettati (pacta sunt servanda). Di grazia, quale credibilità può avere un governo regionale che ha promesso di dimezzare le indennità e le ha raddoppiate; di non aumentare le tasse e le ha aumentate; di fare una legge sul conflitto d’interressi e non l’ha fatta. Petraroia risponda su questo, prima di chiedere aiuto. Dardo

SEGUE DALLA PRIMA L’alleanza con Frattura, Facciolla e compagnia cantando, é solo il mezzo per il fine. Per quanto mi riguarda non ho mai sopportato un certo umanismo di sinistra, quello filantropico fino al midollo che si respira agli incontri letterari organizzati nei centri sociali e già preannunciati dalla Nostra per la campagna d’Ottobre.Che poi si ridurrà ad una campagna “pro domo sua”. Non l’ho mai sopportato perché è egualitario a chiacchiere ed umanitario ad intermittenza, perché è contraddittorio – come ogni pensiero che stia onestamente nel mondo, del resto – e pretende di non esserlo, perché grida “fascisti!” a ogni piè sospinto con una faccia che in confronto i gerarchi veri sembravano dei liceali di buona famiglia. Ma soprattutto non l’ho mai sopportato perché, almeno in senso ideologico, è mortifero, forcaiolo e violento. Cioè tutto il contrario di quello che dice di essere. Come anche l’umanismo pacifista che si scaglia contro il vecchiume del “vecchio” Partito. E’ l’umanismo resistenziale che festeggia il Sindaco di Firenze, erede dei Machiavelli e degli Odescalchi, con la bandiera rossa (che cosa avrà mai di comunista resta un mistero, la maglietta di Che Guevara???); ma è anche quello che si tappa le orec-

chie quando si discute delle vendette Paoline, mimetizzate da spoil system, ma i realtà pagamenti di cambiali elettorali da onorare ed inutili cattiverie, che saranno restituite con gli interessi. Insomma, è quell’umanismo un poco togliattiano e un poco “on the road” (e per road si intende il sentiero del proprio interesse) che va di moda sia nei salotti radical chic sia nelle manifestazioni di piazza (per sfortuna dei partecipanti ingenui). Perciò, quando a suo tempo ho appreso della sospensione da Consigliere Regionale di Michele Iorio, non ho avuto dubbi sul fatto che gli umanisti umanitari filantropi pacifisti egualitari di sinistra avrebbero fatto festa. Non li ho avuti perché c’è una forma di ripetitività e dunque di prevedibilità nella contraddizione; basta saperla cogliere per capire quando pressappoco ricorrerà. E la morte del nemico è lo scenario perfetto per guardarla in faccia. Che è poi la faccia ghignante e soddisfatta di coloro che hanno brindato. E’ la faccia grondante umanitarismo dell’ignaro che, aprendo un libro, a sua insaputa fottutamente a tema, sospira leggendo i seguenti versi di John Donne ...e badate bene non è l’incipit di About a boy di Nick Hornby:

Nessun uomo è un’Isola,intero in se stesso.Ogni uomo è un pezzo del Continente,una parte della Terra.Se una Zolla viene portata via dall’onda del Mare,la Terra ne è diminuita,come se un Promontorio fosse stato al suo posto,o una Magione amica o la tua stessa Casa.Ogni morte d’uomo mi diminuisce,perché io partecipo all’Umanità.E così non mandare mai a chiedere per chi suona la Campana:Essa suona per te. Scritta a più mani con la partecipazione di intelletti tolleranti e bramosi di dialogo e non forzatamente costretti ad un gulag quotidiano di “negatio liberi cogitatione”. Per dirla tutta: se il Sindaco di Riccia nonché mia ex alunna, che ha avuto il voto di tutta la famiglia, dovesse cucinare a fuoco lento la vecchia nomenklatura adesso e la nuova dopo, non mi dispiacerebbe per nulla.E’ preparata, intelligente, politicamente ambiziosa. Tra tanta mediocrità emerge con chiarezza. Usa il metodo Pol Pot: eliminerà gli “incrostati” ed i “старое оборудование партию” (vecchi apparati di Partito) . Si augura che sorga una nuova Alba. Ma questa é tutta un’altra storia... Tommasso Di Domenico


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3 27 agosto 2013

Veneziale a FinMolise, Di Fabio all’Arsiam: i giochi delle nomine Il piddino di Isernia però vuole il ruolo di consigliere regionale. L’ex sindaco di Campobasso reclamala la guida dell'ente ma si oppone Facciolla

CAMPOBASSO. Che fatica queste nomine. Giochi per equilibristi dove ad ogni mossa corrisponde una reazione uguale e contraria pari al peso del nome designato. Stavolta ci vuole un po’ di tempo per chiudere il cerchio. Lo stesso presidente Frattura ha già affermato: le nomine negli enti si faranno in autunno perché ci vuole condivisione. E visto che ad

ogni frase del presidente corrisponde una mancata verità (ma in pubblico non si possono svelare i misteri della politica), ecco cosa starebbe succedendo nel centrosinistra. Secondo indiscrezioni ci sarebbe sintonia di vedute, soprattutto nel partito che conta ossia nel Pd, ad assegnare la poltrona più alta di FinMolise a Carlo Veneziale. L’isernino, nipote d’arte, sta ancora aspettando che la promessa di Danilo Leva e Paolo Frattura si concretizzi: entrare in Consiglio regionale perché primo dei non eletti su Isernia dopo Scarabeo. Quest’ultimo però ha complicato e non poco la situazione non volendo sentir parlare di dimissioni visto che ricopre il ruolo di assessore. Ed ecco il "contentino" nel ruolo di amministratore unico alla finanziaria regionale visto l’accorpamento tra Finmolise spa e Finmolise srl. Ma Veneziale avrebbe posto i puntini sulle i: il ruolo offertogli andrebbe bene solo in attesa che si approvi la legge dei consiglieri

supplenti. Altrimenti il cambio con la rinuncia ad entrare a Palazzo Moffa non sa da fare. Si sta cercando di sbrogliare la matassa e questo giustifica il ritardo delle nomine da parte del presidente Frattura. Ma Veneziale non è l’unico nodo da sciogliere. Se da Isernia fanno sapere che l’alternativa piace poco o nulla, su Campobasso c’è un altro piddino che scalpita. Il suo nome è Giuseppe Di Fabio. L’ex sindaco di Campobasso, mandatario elettorale di Frattura, vorrebbe un riconoscimento: la presidenza dell’Arsiam oggi occupata dall’ex direttore generale del Comune di Campobasso, Antonio Iacobucci, in odore di un posto in giunta per il dopo Francioni. Ma in maggioranza, quella che conta, qualcuno storce il muso. Sarà Roberto Ruta, si penserà, visto l’antagonismo tra i due che ormai hanno rotto l’amicizia da un pezzo. Invece no. A Ruta, paradossalmente, un Di Fabio all’Arsiam fa-

rebbe più che comodo perché altrimenti, il buon vecchio sindaco, non ritirerebbe la sua idea di candidarsi alle primarie per le amministrative del capoluogo. Ovviamente essendosi garantito l’appoggio di Frattura che in questo momento ha bisogno di contarsi per tentare di raggiungere un minimo di autonomia politica. Il che però non corrisponde alla programmazione di Ruta. Chi è che metterebbe i bastoni tra le ruote a Di Fabio? Si dice sia un tal Facciolla, assessore all’Agricoltura e braccio destro di Frattura. In attesa che, come dice Frattura, la maggioranza trovi convergenza e unità sui nomi, resta solo da chiedersi: perché Facciolla si oppone a Di Fabio? Chi gradirebbe? Inanto ieri Ruta è rientrato dalla sua vacanza sulla costa Smeralda in Sardegna dove, tra famiglia e giri in barca da godersi, avrà sicuramente ricaricato le pile per tornare a calcare la scena del centrosinistra decisionale. Sarà lui ad indirizzare Frattura sulla strada da seguire?

LA SINISTRA CHE AVANZA

A proposito di governo, ci sarebbe qualche cosarellina da mangiare? In Molise ci sono due specie di uccelli: i magna magna e gli avvoltoi. I primi hanno il nido su poltrone comode, luoghi che si riscaldano quando fa freddo e si rinfrescano quando fa caldo. I secondi volano in cielo, in silenzio, in attesa di fiondarsi sulla preda. Entrambi fanno parte della grande famiglia dei rapaci: la sinistra. Ma non quella frivola che si oppone ai conflitti df'interesse, che difende con le unghia e con i denti l'ambiente ecc. La sinistra quella vera, quella che si allea e regge i giochi di aggregazione imprenditoriale per il guadagno del singolo. Nel corso degli anni questa specie, la sinistra quella vera, ha modificato le proprie caratteristiche. Nel vecchio mondo della democrazia cristiana c’erano i volponi che individuavano il cibo sfruttando la vista e scendendo a compromessi celati da atteggiamenti che oggi

si possono tranquillamente denominare “di finta opposizione”. Con l’avvento della nuova era, invece, è stato estremamente sviluppato l’ olfatto. Si fiuta cibo ovunque. Ma non di qualunque tipologia. Ce n’è una ben definita per cui la razza sta raffinando la ricerca: gli affari propri. Se fosse Grillo a parlare direbbe ciò che dice sempre, ma altrove: "hanno la faccia come il culo, stanno facendo il mercato delle vacche”. Il che però non sarebbe una novità. Perché a conti fatti e tirate le somme, si può tranquillamente evidenziare un altro aspetto: prima mangiavano con la destra, oggi mangiano da soli. Ad osservare i magna magna ci sono, per l’appunto, gli avvoltoi. Nella gran parte dei casi questa tipologia, sempre della specie dei rapaci, è la più sfigata. Di solito gli avvoltoi si trovano al vertice dei partiti ma non hanno voce

in capitolo e non intervengono sull’operato degli eletti. Un esempio: qualcuno ha sentito l’opinione dei segretari di partito, nonostante l'insurrezione della base popolare, sulla questione delle indennità? E dei gruppi consiliari? E sul quinto assessore? E sui consiglieri supplenti? E sugli assessori esterni senza dimissioni? Gli avvoltoi non parlano, accettano tutto con riserva in attesa che arrivi il loro turno per evolversi anch’essi in magna magna. Qualcuno l’obiettivo l’ha già raggiunto anche se ora si dovrà escogitare un nuova strategia per dare spazio ad un’altra specie da non sottovalutare, quella dei figlioli, mentre gli altri aspettano che i sogni si avverino. Ai cittadini non resta che ricordare Totò: "A proposito di governo, ci sarebbe qualche cosarellina da mangiare?". Irene Corsini


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27 agosto 2013

I 200 dipendenti dell’Agenzia non bastano, occorrono 10mila euro per personale competente

Protezione civile, Tamburro insufficiente? La Giunta vuole un gruppo di lavoro regionale scelto per controllare gli interventi sulla ricostruzione post sisma

CAMPOBASSO. La Giunta regionale ha deciso, con delibera numero 387 del 13 agosto 2013, di costituire un gruppo di lavoro “formato da personale esperto della Regione Molise” che avrà il compito di effettuare “attività di verifica e controllo dei fascicoli degli interventi di ricostruzione post sisma 2002 con l’obiettivo di predisporre, nel più breve tempo possi-

bile e comunque entro 31 dicembre 2013, tutta la documentazione necessaria per la sottoscrizione degli AA.PP.QQ.”. Il gruppo di esperti regionali dovrà lavorare insieme al personale dell’Agenzia selezionato dallo stesso direttore Tamburro. Il compenso del gruppo tecnico regionale “sarà rapportato al compenso di lavoro straordinario e graverà per un importo massimo di 10mila euro sul bilancio della Protezione civile”. Inoltre, lo stesso gruppo regionale, “potrà essere chiamato, di volta in volta, a collaborare per la eventuale predisposizione di AA.PP.QQ. integrativi o

successivi ovvero per qualsiasi altra attività finalizzata ad una rapida conclusione e rendicontazione degli interventi finanziati”. Ad individuare i componenti regionali del gruppo speciale sarà il direttore generale della Regione Molise. La domanda è ovvia: ma non bastano i 200 dipendenti dell’Agenzia di Protezione civile per svolgere questo lavoro? Anche perché il buon Tamburro è, per definizione dello stesso Frattura, “Una scelta suggerita dall'alta qualificazione professionale e dalle competenze specificamente tecniche dell'ingegnere”. Sarà per questo che si

Biogas: bene… ma la programmazione energetica dov’è finita? di Bruno Mignogna* Con il Provvedimento di concessione datato 18-08-2013 la Regione Molise ha finanziato la realizzazione di 5 impianti Biogas (tutti in Provincia di Campobasso) la cui potenza (elettrica) oscilla tra i 100 e i 250 kW. L’obiettivo di tale scelta, rientrante nel PSR Molise 2007/2013 azione 4 misura 3.1.1, è la creazione di un reddito alternativo a quello agricolo, lo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili e la creazione della filiera del biogas. Un approccio lodevole appare quindi quello adottato dall’amministrazione Frattura se non fosse però per la completa assenza programmatoria e regolatoria che interessa il settore nella nostra Regione. Infatti la DGR 621/2012, che avrebbe dovuto

regolamentare l’installazione degli impianti alimentati con fonti energetiche alternative tra cui quindi quelli a biogas, è completamente lacunosa rispetto a tutti quegli accorgimenti tecnici che fanno di tali impianti un potenziale investimento amico dell’ambiente. Ad analizzare la norma regionale in materia c’è da impallidire. Quella che sarebbe dovuta essere una legge di derivazione dalle linee guida nazionali (DM 10 Settembre 2010) appare come un’imbarazzante copia incolla delle disposizioni nazionali e non, come sarebbe dovuto essere, una legge calata sul territorio rispetto alle esigenze dello stesso. Appare quindi chiaro che se oggi un imprenditore agricolo (e non) decidesse di realizzare un impianto di digestione anae-

spendono altri 10mila euro per pagare lo straordinario al nuovo gruppo di lavoro regionale? Si potrebbe sempre rispondere che la ratio della delibera è scaturita dalla celerità del lavoro. Resta però un dubbio che la delibera non spiega: a che o a chi servono i componenti di questo gruppo? Non sarebbe bastato nominare Direttore dell'Agenzia un dirigente regionale esperto e competente invece del solito esponente politico (Tamburro é coordinatore provinciale di Rialzati Molise) a cui assegnare una ricompensa? gr

robica lo potrebbe fare senza la necessità di adottare accorgimenti tecnici utili al fine di mitigare gli impatti ambientali che tali sistemi produttivi comunque determinano (quali gli odori derivanti dalla mancata copertura di tutte le vasche di trattamento dei liquami, la gestione delle biomasse da destinare alla digestione e dei percolati che ne deriverebbero, l’utilizzo di torce adeguate per lo smaltimento del biogas non altrimenti utilizzabile nei motori etc). Non è difficile, viste le norme attualmente vigenti in regione, immaginare un forte ostruzionismo verso tali impianti da parte di comitati e/o associazioni preoccupati per l’impatto che tali sistemi possano provocare nel contesto in cui si verrebbero a realizzare. Occorre pertanto che, parallelamente al sostegno economico fornito dalla Regione tramite i fondi comunitari, si metta, urgentemente, mano alla legislazione regionale in materia energetica e nello specifico, per quanto riguarda il settore biomasse. Solo tramite una corretta legiferazione sarà quindi possibile garantire congiuntamente lo sviluppo di questa tipologia d’impianti, il rispetto dell’ambiente e l’accettazione sociale. *Responsabile Energia e Ambiente Legambiente Molise


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5 27 agosto 2013

Da due anni si attende la possibilità dell'uso di due stanze al Cardarelli

Fibrosi cistica, e l'ambulatorio? si gioca sulla segreteria Pd CAMPOBASSO. "Tra circa un mese saremo in grado di inaugurare ufficialmente il nuovo centro per la fibrosi cistica presso l'ospedale Cardarelli". Così il 7 novembre 2011 il presidente dell’associazione molisana fibrosi cistica, Carmine D’Ottavio confidando nella buona sorte. Oggi, purtroppo, tutto resta in alto mare nonostante sia stato acquistato il macchinario per il test del sudore ( per confermare o escludere la diagnosi di Fibrosi Cistica in bambini o adulti che presentano sintomi che hanno fatto sospettare la presenza di questa malattia) e sia già in esercizio un fisioterapista. Ma l'ambulatorio non è stato mai aperto per le solite beghe e l'assenza di una volontà ad agire e i pazienti vengono ancora dirottati su Roma. Gli obiettivi che ci si propone con la creazione di questo rinnovato centro presso gli ambulatori del Cardarelli sono quelli di vincere la fibrosi cistica, promuovere e sviluppare la ricerca scientifica come base imprescindibile per la lotta contro la malattia in alleanza

con altre organizzazioni che perseguono lo stesso fine in Italia e all’estero, stimolare il miglioramento costante dell’assistenza medica da parte delle istituzioni alle persone affette da fibrosi cistica, nonché l’istruzione e l’educazione dei pazienti e delle loro famiglie in relazione alla patologia, incoraggiare l’inserimento scolastico, lavorativo e sociale dei pazienti e creare ogni premessa per il miglioramento della loro qualità di vita. Eppure la politica, quella vera, dovrebbe avere a cuore la nuova progettazione del sistema sanitario molisano. Non rinviarla sine die. Non lasciando gente che soffre in balìa del nulla o dell'improvvisato o del provvisorio. Non fidando e confidando sempre nello scrupolo e nella volontà di quanti operano giornalmente sul campo. Se si può fare Ferragosto a dispensare nomine o passare nottate ad aumentare i propri emolumenti si può trovare un ritaglio di tempo per pensare anche a chi soffre. O è chiedere troppo?

Medicina territoriale al palo Da anni si parla di questo specifico comparto ma tutto resta sulla carta CAMPOBASSO. Il dibattito che si è aperto sulla medicina territoriale è sintomatico della necessità che la politica torni a riappropriarsi della programmazione per garantire ai cittadini servizi di qualità. L’applicazione dei nuovi requisiti e standard delle rete ospedaliera deve essere accompagnato da un piano per la riconversione della rete ospedaliera a favore dell’assistenza territoriale h24. Le strutture ospedaliere devono essere ridotte e riconvertite solo in presenza di una contemporanea offerta a garanzia dei Livelli di Assistenza socio sanitaria Distrettuale: centri h 24, domiciliare integrata,residenziale e semiresidenziale. Deve essere ridefinito il rapporto tra rete ospedaliera e strutture “intermedie post acuzie” (per le quali nel documento non sono previsti definizione e standard di riferimento, e ciò ostacola una dimissione celere e assistita, la stessa riduzione della durata della degenza e la continuità assistenziale). L’apertura nel Distretto dei Centri Socio Sanitari h 24: per garantire in tutte le 24 ore e 7 giorni su 7 la presenza a turno dei

medici medicina generale (compresi i medici di guardia medica), dei pediatri di libera scelta e di infermieri. È punto di accesso dove il cittadino è accolto, informato, prenota e accede a tutti i servizi sociali e sanitari. Assicura l’assistenza specialistica ambulatoriale nelle ore diurne (cardiologia, pneumologia, diabetologia, geriatria, ecc.), la diagnostica di base (radiologia, centro prelievi/laboratorio, ecografia, ecc.) e una Sanità d’iniziativa, secondo il Chronic Care Model (prevenzione, stili di vita sani, screening popolazione a rischio, ecc). Offre un primo soccorso per i codici bianchi verdi. Non è più solo l’Ospedale ad essere sempre aperto. Oggi tutto questo è possibile grazie anche allo sviluppo delle tecnologie e dell’informatica che può consentire la diffusione dei servizi nel territorio senza alcuna dispersione. Sono temi che la politica regionale dovrà affrontare per uscire dai meri calcoli ragionieristici dei relativi Piani che stanno accompagnando il dibattito di questi anni.


6 27 agosto 2013

Campobasso

Pronto soccorso del Cardarelli, di notte un solo medico a lavoro: Di Bartolomeo insorge Un problema di salute porta il sindaco a scoprire l’indecorosa situazione del personale Le condizioni di lavoro del personale e lo stato del pronto soccorso del Cardarelli sono ben note ai cittadini ma se il sindaco Gino Di Bartolomeo non avesse vissuto in prima persona una notte nella struttura del nosocomio, forse il primo cittadino non sarebbe intervenuto sull’argomento con così tanta veemenza. Nella nota inviata agli organi di informazione il sindaco definisce la situazione del pronto soccorso, indecorosa e inaccettabile. “E’ stato alquanto imbarazzante – scrive Di Bartolomeo – trovarsi per problemi di salute in un pronto socccorso come quello di Campobasso che, si ricorda agli addetti ai lavori, è un Dea (Dipartimento di emregenza ed accetazione ) di secondo livello con crca 40mila accessi all’anno. Inenarrabile la situazione che vede un solo medico nelle ore notturne per l’in-

tero turno che dura dodici ore, durante le quali giungono all’osservazione del pronto soccorso i casi più disparati partendo dal pianto dei bambini (indicibilmente senza guardia pediatrica notturna attiva in un raggio di circa ottanta chilometri) , i giovani agitati con teste fracassate, gli incidentati e gli anziani; insomma un agglomerato umano di sofferenze a cui un medico solo deve far fronte, unitamente agli infermieri di turno, cercando quanto più possibile di conferire quel decoro assistenziale e professionale che garantisca dei livelli assistenzili costituzionali. Altro che caporalato – tuona Di Bartolomeo – altro che stroke unit; altro che radiologia interventistica! A questi medici, agli infermieri e a tutto il personale va il ringraziamento mio e di tutte quelle persone che avvalendosi

dell’incommensurabile impegno di questi operatori, hanno trovato adeguate risposte volte a risolvere o quantomeno ad alleviare le proprie pene, i propro dolori in ambienti architettonicamente belli ma inadeguati per la mole dell’utenza la quale molte volte vi dimora giorni interi in attesa di un posto letto, privilegiando i ricoveri ordinari, che hanno percorso preventivamente e precedentemente altre strade, definibili autentiche scorciatoie. E’ una situazione indicibile e per questo insostenibile. Non è possibile accettare in silenzio tale contesto. Un medico è chiamato a salvare vite umane e per tale ragione deve mantenere una concentrazione elevatissima che non può garantire per dodici ore consecutive, da solo! E’ illogico. Irrazionale! Il pronto soccorso in quanto tale deve poter dare rispo-

ste adatte ad ogni sintomatologia , ad ogni patologia a qualsiasi ora, senza autorizzare nessuno a pensare che la gente possa scegliere l’orario per sentirsi male; è una situazione delicata, inaccettabile a cui gli addetti ai lavori, i vari direttori dipartimentali, ospedalieri, sanitari aziendali fino ai massimi livelli della politica regionale devono porre ad horas un cortese immediato intervento risolutore al fine di evitare che succeda il peggio. La situazione è tale per cui non abbasserò la guardia e sarò pronto ad ogni forma di impegno volto a risolvere l’indecorosa situazione determinatasi di recente; si ponga tempestivo rimedio – conclude Di Bartolomeo – per evitare che succedano fatti sanitari gravi ed irreparabili a danno del personale medico, infermieristico ma soprattutto dei pazienti”.

Teatro Savoia, cala il sipario La Fondazione è senza più soldi e personale tutto rimandato a casa CAMPOBASSO. Ora, anche il Teatro Savoia di Campobasso chiude i battenti, proprio mentre il presidente del Consiglio regionale, Niro rappresenta ancora la possibilità di qualche scena girata per un film in Molise. Come se fossimo diventati non più terra di cultura ma di celluloide. Si continua a prediligere la cultura dell’evento a quella di lungo periodo. Non sarebbe il caso di prevedere delle politiche culturali fatte di scelte di formazione del pubblico, capaci di produrre eventi nel medio periodo, di

tenere viva anche la nostra cultura attraverso le scuole, le associazioni e quant' altro? Qualcosa inizierebbe a cambiare e qualche piccolo risultato (duraturo) lo otterremmo. Quel Teatro calcato per anni da artisti di fama mondiale, diviene ora lo specchio di una società votata alla banalità, all'impoverimento morale, all'apatia e a quel conformismo che annulla ogni libertà, ogni creatività, ogni pensiero che non sia comune. E' un patrimonio culturale e umano costruito in questi anni che viene disperso e

sostituito dalla cultura mercificata. Un terrore così ci assale. Ed è la morte delle coscienze. La fine di una città come aggregazione di pensanti. Purtroppo è come ritornare imprigionati nella caverna del mito platonico, incatenati di spalle alla luce, allegoria di un'umanità senza ali, senza più voglia di volare alto, senza più il desiderio di conoscere. Quel desiderio e quell'amore per il sapere che, in una lenta metamorfosi, ha trasformato delle bestie in essere umani.


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Campobasso

27 agosto 2013

SUCCEDE A CAMPOBASSO

La mancata applicazione del contratto d’appalto da parte della ditta che gestisce il parcheggio a pagamento è un fatto grave; molto più grave l’assenza di contestazione da parte dell’amministrazione: il caso potrebbe ripetersi con il pagamento della tassa sui rifiuti I gestori dei parcheggi pubblici sono tenuti a pagare la tassa sui rifiuti. Chissà se hanno preso nota a Palazzo san Giorgio. Diversamente provvediamo da queste colonne. Come abbiamo fatto nei giorni scorsi denunciando il mancato rispetto e la mancata applicazione del contratto d’appalto da parte del gestore dei parcheggi, senza che gli venisse contestata la inadempienza. Sarà che i rapporti con l’amministrazione di Palazzo san Giorgio sono così amichevoli e scorrevoli per cui, nella confusione generale, si sorvola finanche su un’omissione di atti d’ufficio da parte di chi ha il compito e il dovere di controllare. Non vorremmo che si sorvolasse anche su ciò che la Corte di Cassazione ha chiarito con la sentenza 17434 del 17 luglio scorso. Ovvero, che i parcheggi producono rifiuti “perché frequentati da persone e soggetti a un naturale flusso giornaliero di autovetture”, motivo per cui i gestori sono tenuti al pagamento della tassa. E’ stato ribadito ch’è del tutto irrilevante l’affidamento in concessione della gestione

del parcheggio e il rapporto contrattuale con il comune. Quindi niente manfrine, interpretazioni di comodo, tentennamenti e/o perdita di tempo. D’altro canto, la gestione dei parcheggi attribuisce ai titolari il diritto a fruire in proprio del bene e gli consente di realizzare dei ricavi che costituiscono il prezzo dello svolgimento dell’attività. Forte di questo diritto, il gestore dei parcheggi a pagamento di Campobasso, liberato inopinatamente e impropriamente dal rispetto e dall’applicazione del contratto d’appalto, quindi

dal dover cambiare le macchinette per il tiket, di professionalizzare ed equipaggiare al meglio gli operatori, di tenere in perfetta condizione di visibilità le strisce blu e dall’adempimento delle altre poche incombenze che gli sono proprie, nei giorni scorsi ha messo sotto pressione gli addetti al servizio e i controllori chiedendogli di aumentare del 30 per cento il numero e l’importo complessivo delle sanzioni. Ciò perché i ricavi non corrisponderebbero alle aspettative, nonostante l’assurda franchigia concessa da Palazzo san Giorgio agli ob-

blighi contrattuali. Diciamolo, sono questi episodi, queste situazioni di rilassatezza a determinare ogni giorno l’aggravamento della trasparenza nella pubblica amministrazione e il sospetto della corruzione. Il discorso ha carattere generale, investe l’intero pacchetto delle esternalizzazioni, degli appalti e delle vendite poste in essere (emblematica oltre ogni misura il tentativo di vendita della farmacia comunale numero tre) sulle quali abbiamo più volte (invano) richiamato l’attenzione delle autorità competenti, a cominciare dal collegio dei revisori dei conti oltre, naturalmente, l’attenzione della dirigenza e degli amministratori comunali. La rigorosa applicazione delle leggi e dei regolamenti aiuterebbe l’amministrazione ad assicurare all’utenza servizi decenti e alle casse comunali un maggior ristoro. Purtroppo ai consiglieri, agli assessori, e al sindaco le due cose evidentemente poco importano. Ma devono sapere che così operando vengono meno a precisi obblighi di legge. Dardo

Villa de Capoa aperta fino alle 23 Grazie ai volontari dell’associazione “Amici del 112” nel mese di agosto è stata posticipata la chiusura Villa De Capoa, ad agosto aperta fino alle 23. L’Esecutivo di Palzzo San Giorgio ha deciso di accettare la proposta dell’associazione “Amici del 112” posticipando, nel mese più caldo dell’anno, l’orario di chiusura della villa solitamente aperta fino alle 19,30. L’idea dell’associazione è stata accolta con entusiasmo dall’amministrazione che, come tutti sanno, ha enormi difficoltà a gestire, non solo la villa ma, anche tutte le altre strutture comunali del capoluogo. Scarse risorse economiche e carenza organizzativa hanno più volte spinto il Comune a proporre l’affidamento esterno della gestione delle strutture. Con villa De Capoa però il tentativo dell’amministrazione non è andato in porto perché l’opposizione si è messa di traverso visto non era ben chiaro il

progetto di affidamento. Alla fine la villa è rimasta al Comune ma poco inutilizzata ed allora la Giunta è stata ben lieta di accettare la proposta dell’associazione “Amici del 112” che, a costo zero, si è offerta di prolungare per tutto il mese di agosto l’orario di apertura della villa avvalendosi di tre operatori radiocollegati tra loro che sorvegliano il parco occupandosi della chiusura alle 23.Già il nome della proposta esprime a pieno il senso e l’intento dell’iniziativa, “Una mano in più” è, infatti, il nome del progetto con cui l’associazione, iscritta all’albo del volontariato della Regione Molise in ambito sociale, ha deciso di aiutare l’amministrazione provando a sfruttare le potenzialità della villa partendo, innanzitutto, dal prolungamento dell’orario di apertura. Un’inziativa lodevole

anche se un appunto meramente formale tocca farlo. A chi ha elaborato la proposta dell’associazione “Amici del 112”, la relazione del dirigente della polizia municipale e la delibera di Giunta approvata all’inizio d’agosto bisogna ricordare che la storica villa di Campobasso si chiama De Capoa e non De Capua così com’è scritto nei documenti. La villa risale al XVII secolo e il parco era del vicino ex Monastero di Santa Maria delle Grazie edificato per volere di Andrea de Capoa. Nella seconda metà del XIX secolo la villa e il parco furono donati alla città di Campobasso dalla contessa Marianna de Capoa. Sicuramente si tratta di un refuso, un errore non voluto ma ripetuto per ben otto volte. Teresa Manara



ANNO IX - N° 67 - MARTEDÌ 27 AGOSTO 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA

ISERNIA

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Isernia

27 agosto 2013

Bilancio, una Tares maggiorata ISERNIA. Ore di apprensione per il bilancio di previsione al Comune di Isernia che dovrà necessariamente tenere conto del riequilibrio dei conti, a causa dello sforamento del patto di stabilità. Ma soprattutto c’è anche da determinare l’aliquota della Tares, la nuova tassa comunale sulla raccolta dei rifiuti. Si parla di un aumento del 30%. Nulla di ufficiale, per ora. Ma la voce circola con una certa insistenza. E di solito, quando i conti non quadrano, la soluzione più semplice è quella di ritoccare i balzelli. Sull’argomento non si sbilancia il presidente del consiglio comunale, Franco Capone. Ma si dice consapevole del fatto che ci sia

Ore di apprensione per il bilancio di previsione al Comune molto da fare, a partire dalla ormai imminente convocazione dell’assise cittadina: “Ci sono tanti argomenti da affrontare: c’è il bilancio, la cui scadenza è prevista al 30 settembre. E c’è da regolamentare la Tares, in modo che i cittadini sappiamo qual è l’importo esatto del conguaglio che dovranno pagare a dicembre. Argomenti importanti, sui quali le commissioni stanno già lavorando. Insomma: il consiglio comunale non è andato in ferie. I consiglieri si sono visti, hanno incontrato i dirigenti. Penso che si possa arrivare a settembre avendo tutto quanto pronto per le delibere necessarie”.

Dimensionamento, interviene l'Anci

Pip di Monteroduni, tutto da rifare

Al Comune di Isernia il tavolo di discussione voluto dai Sindaci

A rischio è il finanziamento di due milioni di euro

ISERNIA. L’ANCI Molise ha attivato dei tavoli informativi riguardanti il piano di dimensionamento della rete scolastica, al fine di operare in ma¬niera sinergica fra i Comuni molisani per la costruzione di un per¬corso condiviso che valorizzi il ruolo della scuola. A tale scopo l’Associazione ha convocato, per domani 27 agosto alle ore 11, presso il Comune di Isernia, un incontro fra i sindaci di Bagnoli del Trigno, Cantalupo del Sannio, Carpinone, Castelpetroso, Castelpizzuto, Chiauci, Civitanova del Sannio, Forlì del Sannio, Fro¬solone, Isernia, Longano, Macchia d’Isernia, Macchiagodena, Mi¬randa, Montaquila, Monteroduni, Pescolanciano, Pesche, Pettora¬nello del Molise, Roccamandolfi, Roccasicura, Sant’Agapito, Sant’Elena Sannita, Santa Maria del Molise e Sessano.

MONTERODUNI. Il Comune di Monteroduni non ha ancora una zona approvata nei modi di legge per il Piano di insediamenti produttivi (Pip), così è a rischio il finanziamento di 2 milioni e 300mila euro per realizzare viabilità e servizi nell’ambito del Contratto d’area ‘Molise interno’, sottoscritto col ministero per lo Sviluppo economico. A lanciare l’allarme è l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Massimiliano Scarabeo, che ha scritto al sindaco. “Il Comune - ha spiegato l’assessore - non ha provveduto ad adeguarsi a quanto prescritto dalla citata norma che, tassativamente, prevede il prioritario esproprio delle aree da lottizzare. Di conseguenza le opere in-

frastrutturali di cui al progetto presentato si realizzerebbero unicamente su aree di proprietà privata e, quindi, implicherebbero un beneficio economico solo e soltanto per i privati proprietari delle aree interessate, senza alcun risvolto di pubblica utilità. Per questo - conclude Scarabeo sarebbe opportuno che si provvedesse a rimodulare la proposta progettuale adeguandola a quanto prevede la normativa in vigore”.


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Termoli

Rapina da 600 euro all’Ufficio Postale di via Mario Milano Di Brino:“la forza della nostra tradizione ha conquistato anche quest’anno il cuore degli ospiti della sagra del pesce” Termoli – “Fermi tutti questa è una rapina”. La rituale frase proferita anche ieri intorno alle 14 da due persone armate con pistole verosimilmente giocattolo e con il viso parzialmente coperto che hanno fatto irruzione all’interno dell’Ufficio Postale centrale di Via Mario Milano. La rapina è stata portata a termine in pochi minuti da due persone armate e con il volto parzialmente coperto dalle magliette che indossavano. Una volta all’interno dell’Ufficio hanno intimato ai due dipendenti e a un cliente di stare calmi e poi si sono fatti consegnare il denaro contenuto nella cassa. Poi, con tutta calma, sono usciti allontanandosi a piedi in via Duca degli Abruzzi e fatto perdere le proprie tracce. Im-

mediatamente è scattato l’allarme e sul posto sono giunte pattuglie dei carabinieri e del Commissariato. Fino a ieri sera le ricerche dei malviventi, sono stati istituiti vari posti di blocco, non hanno dato risultati positivi. Secondo la testimonianza dei dipendenti e del cliente, i due rapinatori avrebbero tra i 20 e 30 anni , le poche parole che hanno proferito sono state in perfetto italiano e questo accerterebbe la loro nazionalità. Nel giro di poco meno di una settimana quella di ieri è stata la seconda rapina ad un Ufficio Postale cittadino. Come si ricorderà la scorsa settimana un altro colpo venne messo a segno nella sede di Difesa Grande dove i banditi portaroro via 30mila euro.

Segnalazioni da Colle Macchiuzzo: l’assessore Di Giorgi smentisce l’assenza di personale dall’ufficio Ambiente del comune TERMOLI – L’assessore all’Ambiente Augusta Di Giorgi smentisce in maniera categorica la dichiarazione rilasciata da una residente in contrada Colle Macchiuzzo,secondo la quale alle telefonate rivolte all’Ufficio Ambiente del Comune non avrebbe risposto nessuno, in quanto “gli uffici erano vuoti”. “Smentisco in maniera categorica la dichiarazione della residente di Colle Macchiuzzo – afferma l’assessore Di Giorgi – che ha lamentato la presenza di rettili nel suo quartiere, in quanto sia la sottoscritta, sia il Dirigente che gli addetti all’ufficio Ambiente, non hanno preso ferie nel corso di questo mese. L’affermazione divulgata agli organi di informazione on-line, inoltre, appare piuttosto strana anche per il fatto che il centralino del Comune ha il mio numero di servizio per la segnalazione di eventuali emergenze attinenti il mio ambito di competenza; oltre a ciò, devo aggiungere che vi è stata sempre una grande disponibilità anche da parte del Dirigente Andrea Russi, sensibile ad ogni segnalazione pervenuta fino ad oggi in assessorato. Ciò mi fa sorgere il dubbio che la residente di Colle Macchiuzzo abbia chiamato gli uffici quando gli stessi erano già chiusi al pubblico. In ogni caso, per qualunque emergenza, i cittadini possono rivolgersi alla sottoscritta all’indirizzo mail:assambiente@comune.termoli.cb.it”.

TERMOLI – Il sindaco Basso Antonio Di Brino esprime soddisfazione per l’esito della Sagra del Pesce. “Un grande consenso di pubblico per una grande tradizione termolese. E’ questo il primo riscontro, condito da molte sensazioni positive, che ho avuto dalla Sagra del Pesce – ha commentato Di Brino – e che ha registrato un numero davvero considerevole di presenze sul piazzale del porto per la classica degustazione della frittura di paranza e per godere della musica e dei fuochi d’artificio finali. Un esito positivo che è frutto di scelte oculate, compiute dall’inizio del nostro mandato e che si stanno rivelando sempre più convincenti con il passare degli anni; ricordo infatti che è stata questa Amministrazione ad aver chiesto ed ottenuto una deroga ministeriale al fermo biologico, per consentire agli ospiti della nostra città di poter degustare pesce fresco, pescato per l’occasione, invece che pesce congelato. Sono molto soddisfatto, inoltre, di aver riportato le redini della Sagra del Pesce nelle mani degli armatori termolesi e delle famiglie dei pescatori, vere artefici di questa sagra con le tante persone impegnate con passione e dedizione nella preparazione delle fritture e nella fornitura di tutti i servizi accessori a questa manifestazione. Un grazie ai ristoratori locali che hanno contribuito alla riuscita della Pre Sagra, un plauso all’O.P San Basso che ha organizzato la tradizionale Sagra del Pesce 2013 in collaborazione con l’Associazione Armatori Pesca Molise, alla Capitaneria di Porto, alle Forze dell’Ordine, agli artisti, alle associazioni locali, e un plauso davvero grande ai tanti ragazzi che si sono resi disponibili per questa bella festa popolare. Sono davvero entusiasta – ribadisce infine Di Brino – perché la forza della tradizione termolese ha dimostrato anche quest’anno di aver un appeal molto importante nei confronti dei nostri ospiti; si tratta di un segnale fondamentale per tutti noi, che ci dà l’impulso a proseguire nell’innovazione di questa città senza dimenticare mai le caratteristiche uniche delle radici di questo borgo marinaro, che guarda al turismo come sua dote essenziale”.

Sîme Giargianise! Convegno dibattito sul vernacolo termolese TERMOLI - L'Officina Solare propone all'attenzione dei cittadini termolesi il dibattito in atto nella città tra i cultori del vernacolo, su come si scrive o si dovrebbe scrivere la sua forma lessicale. Un momento importante di riflessione, di scambio di esperienze e ricerche linguistiche che potrà senz'altro produrre se non una forma dialettale scritta del vernacolo termolese definitiva, almeno una base di comune discussione, duratura nel tempo. L’incontro, con l’introduzione di Angelo Pasqualini e la relazione programmatica di Saverio Metere, si terrà questa sera alle 18 nella sede dell’Officina Solare Gallery in via Marconi. L'Officina Solare è lieta di invitare ad intervenire tutti i cultori del vernacolo termolese e i cittadini che si cimentano nella poesia dialettale. Naturalmente l'invito è rivolto a tutte le persone che amano la città.


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Termoli

27 agosto 2013

Minacce di morte dalla camorra al professorVincenzo Musacchio La vicinanza del mondo politico e giovanile

PORTOCANNONE – Il professor Vincenzo Musacchio, presidente della Commissione regionale anti corruzione (Corea), con una lettera aperta ai molisani riferisce di aver ricevuto minacce di morte indirizzate anche alla sua famiglia. La brutta vicenda, che sarà denunciata alle forze dell’ordine, a differenza di altre due lettere con messaggi subdoli arrivate in precedenza che il professore dice di aver strappato perché convinto che fossero l’esternazione di un mitomane, sarà oggetto di indagine. Intanto fino al sei settembre prossimo, quando la Corea terrà un incontro pubblico a Campobasso “con tutti i cittadini molisani sllr 16,30 presso la sede dell’Osservatorio Molisano sulla Legalità- Terzo Spazio - in Via Mazzini, 36, per spiegare e per valutare se questa battaglia continuerà o giungerà al capolinea come credo”, i componenti la Commissione e il suo presidente resteranno in silenzio.

La solidarietà a Musacchio da Erminia Gatti PORTOCANNONE - Erminia Gatti, tutore dei Minori in Molise, esprimo solidarietà a Vincenzo Musacchio “vittima di infime minacce, anonime come solo i codardi possono fare. Gli chiedo di continuare a lavorare nell’interesse di questo Molise, che tanta strada ha ancora da fare, in tema di legalità, abusi, intrecci antichi fra politica e Pubblica amministrazione. Non si lasci intimidire da sporadici squilibrati, la stragrande maggioranza dei molisani sono persone perbene. I modelli di libertà e coraggio a cui si ispira la vostra Associazione, deve far sentire oggi più che mai forte la sua voce, se l’obiettivo è cambiare la cultura etica di questa Regione”.

BASSO MOLISE – Sul messaggio minatorio a firma della Nuova camorra organizzata (Nco) il presiudente della Giunta regionale, Paolo Di Laura Frattura, chiede chiarezza dalle indagini esprimendo solidarietà al professor Musacchio esortandolo “a non cedere di fronte a minacce senza senso, pericolose e brutte per forma e sostanza. Il lavoro che Musacchio svolge con impegno è di riferimento per il nostro Molise. Proseguiremo, tutti insieme, sulla strada della legalità per il bene della nostra regione, con l’auspicio che magistratura e forze dell’ordine facciano al più presto chiarezza su quest’ultimo episodio dai risvolti inquietanti”. Anche altri esponenti politici e di movimenti hanno inviato note di vicinanza al professore minacciato come il consigliere comunale di Termoli Annibale Ciarniello (Pdl) ad Antonello Vigliotti, consigliere Pd di Portocannone. Questultimo sottolinea “il lavoro fatto bene e coerente con i principi della legalità amministrativa e della trasparenza morale di Musacchio. Principi e pratiche che evidentemente hanno colto nel segno “l’avventurismo“ sociale e morale che in questi ultimi ha regnato nella nostra cara regione. Con queste parole non solo esprimo la piena è convinta solidarietà al mio amico Vincenzo Musacchio ma l’esorto a continuare a testa bassa nel suo lavoro perchè la strada intrapresa è quella giusta”. I Giovani Democratici del Molise e la Rete della Legalità del Mezzogiorno esprimono totale solidarietà e vicinanza al Presidente della Commissione Anticorruzione del Molise: Da settimane seguiamo con grande attenzione il lavoro quotidiano del prof. Musacchio e crediamo fermamente che esso rappresenti un esempio concreto per le giovani generazioni che credono nei valori della legalità, della trasparenza e che pretendono una politica libera da condizionamenti e interessi particolaristici, che nulla hanno a che vedere con l’unico fine utile: il perseguimento del bene comune. Siamo profondamente convinti che il prof. Musacchio e la Commissione regionale anticorruzione non esiteranno nel proseguire sul percorso tracciato con merito e competenza, per contribuire, insieme a tutte le forze sane della società, a costruire un Molise migliore”. Non si è fatta attendere la solidarietà del sindaco di Termoli Basso Antonio Di Brino, che si dice sicuro «che l’attività di Musacchio, tesa a diffondere i valori della legalità, non si fermerà di fronte a queste minacce di basso profilo che nascondono, evidentemente, il tentativo di frenare un lavoro che sta cogliendo risultati importanti. Nella speranza che la Magistratura e le Forze dell’Ordine arrivino in breve tempo ad individuare gli autori di questi atti intimidatori, rinnovo la mia sentita vicinanza a Musacchio ed alla sua famiglia nella consapevolezza che i valori fondanti della nostra democrazia non potranno mai essere sradicati”. E una nota di vicinanza è stata inviata anche da Francesco Totaro, capogruppo del PD in Consiglio regionale.

Sempre gravi le condizioni fisiche di Giulio "Le Note BARI – Nuovi esami clinici sono stati eseguiti ieri mattina su Giulio, il bimbo di tre anni di campobasso, che lotta tra la vita e la morte nel reparto di rianimazione dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari. Il piccolo è rimasto semi soffocato da una polpetta che aveva ingerito mentre pranzava con i genitori in un locale del capoluogo pugliese. La situazione del piccolo paziente è quella dello scorso fine settimana e la Tac e l’elettroecefalogramma hanno confermato che persiste una “minima attività elettrica nel tronco encefalico. Non abbiamo novità rilevanti – dicono i medici che lo hanno in cura

- la situazione è praticamente invariata. Il quadro clinico del bimbo è sempre preoccupante e le sue condizioni di salute critiche, ma lui è costantemente monitorato. L’assenza

prolungata di ossigeno ha compromesso molti organi vitali”. Comunque si continua con la terapia intensiva con la speranza che avvenga qualcosa di positivo.

dei ricordi": evento per anziani LARINO – Estate ed agosto ricco di appuntamenti non solo per residenti e turisti ma anche per gli ospiti della Residenza Saniraria Assistenziale della città frentana. “Le Note dei ricordi” è l’iniziativa organizzata per oggi pomeriggio ed animata dai volontari dell’Anteas di San Martino in Pensilis, per far trascorrere un giorno diverso agli anziani non autosufficienti della struttura sanitaria.



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